The * Gender Issue
Giancarlo Commare & Vittoria Schisano
Proud to Be Themselves
MAG special Pitti - Milan 2023 special edition 2023 special * issue
Davide Musto
Giulia Cangianiello
Giancarlo Commare & Vittoria Schisano
eDiTORial DepaRTMeNT
Marco Marini
Fashion Editor
Rosamaria Coniglio
Fashion Editor
Federica Mele
Junior Fashion Editor
Valerio Torre
Junior Editor & Social Media
Gisada: ‘Olfactory Craftsmanship and Swiss Precision’ in the World of Luxury Perfumes
Gender
sTYle cONTRiBuTOR
Simone Folli
cONTeNT cONTRiBuTOR
Giuseppe Fantasia
MARKETING DEPARTMENT
Alessandra Gubinelli
Special Projects & Business Developer
Massimiliano Benetazzo
Lifestyle Editor & Special Projects
FeaTuRes / WeB eDiTORs
Sabrina Bolzoni
Gianmarco Gronchi
Chidozie Obasi
Marco Nicosia
special THaNKs
Valentina Abate
Dennis Cappabianca
Enrico Concato
Anya Lukash
Manuel Ian Farro
Nacho Penin
Sensen
Shiya Enterprise
Stezhka
Lii Stezhka
Windowsen
Oujia Cheng
Davide Frandi
Yihao
Yuen Hsieh
Jacky
Kane Lee
Li Sihao
Artur Vovchenko
2 The * Gender Issue special edition 2023 2 Contents Contents 04 23 16 16 MA G General Inquiries. Feel free to contact us: info@manintown.com Print COLOR ART Spa MANINTOWN is powered by SUPERNOVA HUB | MI HUB AGENCY Federico Pozzi Chiesa Founder & CEO Supernova Hub | CEO MI HUB AGENCY Massimo Pozzi Chiesa General Manager MI HUB AGENCY | MANINTOWN MANINTOWN is a media registered at the Court of Milan Aut. Nr. 389 of 02/12/2013 Contact Us - COLLECTIBLE DRY Info@collectibledry.com Editorial Office Milan Via Bettino Ricasoli 2 20121 Milan, Italy +39 (0)2 495 31 446 Editorial Office Paris 39 Avenue De La République 75011 Paris, France +33 (0)9 832 59 055 Collectible DRY is published by Collectible Media Limited. CollectibleDRY is registered trademark. CollectibleDRY is registered at Milan Court at n. 85 10/03/2016.
Founder & Editor in Chief
Federico Poletti
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Managing Editor Silvia Motta Founder & Editor in Chief Domenico Costantini Editorial Coordinator and Creative Director
Publisher Riccardo
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Paolo Giola
Gusti
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YUEN HSIEH Imagesof LI SIHAO Yuen Hsieh wears WINDOWSEN Illustration KANE LEE MakeUp VALENTINA LI for BYREDO HairArtist YOUHUA XU CrystalsSupport CRYSTALS BY PRECIOSA Giancarlo Jacket ALESSANDRO VIGILANTE Tanktop SANDRO PARIS Trousers BERWICH Earrings RADÀ Vittoria Bodyandtrousers ALESSANDRO VIGILANTE Earrings SIMPLE RITUALS
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Proud to Be Themselves Yuen Hsieh: The Theory of
Omniperformance EDITORS’ LETTER EDITORS’ LETTER We Are Fireflies Resisting in the Dark 31 Menswear’s New, Elegantly Subverted Fashion Uniform 29 25 Astropitti 24 Alan Rutland Managing Director Monica Pillosio Fashion & Market Editor Head of Paris Office
Art
The Social Fashion of Martine Rose - Guest Designer at the 103rd Edition of Pitti Immagine Uomo - and the Catwalk Debut of Designer Project Jan-Jan Van Essche Think Print: the Art of Pierre-Louis Mascia &
Maria Angela Lombardi
Director
Graphic Designer
“Io leggo poco, dipingo molto in compenso”
3
Giancarlo Commare & Vittoria Schisano Proud to Be Themselves
The * Gender Issue special edition 2023 4
Photographer Stylist MUA Hair
Photo Assistant Stylist Assistants
DAVIDE MUSTO SIMONE FOLLI FRANCESCA MORABITO - LUIGI ALESI ACADEMY GIORGIA AZZARA - LUIGI ALESI ACADEMY VALENTINA CIAMPAGLIA NADIA MINISTRI, VALENTINA CASTELLANI
Text by Giuseppe Fantasia
Giancarlo Cardigan,shirt,trousers,shoesandcap DOLCE&GABBANA Earrings RADÀ
Vittoria Look and accessories DOLCE&GABBANA
GIANVITO ROSSI Earrings RADÀ
Giancarlo Jacket andtrousers
VIVIENNE WESTWOOD
Tanktopstylist’sarchive
Shoes
MARSÈLL
Earrings RADÀ
Una mattinata con gli attori Giancarlo Commare e Vittoria Schisano, che, ci dicono, ”Bisogna essere quello che si è e accogliere, ascoltare, aprirsi sempre.“
È un mondo, quello occidentale in cui viviamo, dove è finalmente la fluidità a dominare in tutte le sue forme. Espressioni come fluidità sessuale o sessualità fluida, sono sempre più utilizzate per descrivere e parlare di qualcosa che sembra un fenomeno nuovo, un cambiamento dei nostri tempi o che ha a che fare con le nuove generazioni, ma in realtà non è affatto “nuovo” come sembra (si pensi ai modi di vivere nell’antica Grecia, e non solo lì), né appartenente solo al genere umano. Quella che viene definita “sessualità fluida” è in realtà semplicemente un modo più flessibile e aperto di vivere ed esprimere la propria sessualità con cui, a ben vedere, le nuove generazioni hanno più confidenza.
“Spessosiriferisceatuttequellepersonechenonsiidentificanoinunprecisogenere o orientamento, lasciando così intendere che esistano le persone fluide e quelle che invece non lo sono”, spiega a MANINTOWN Laura Massari, psicologa esperta in Psicologiapositiva&benessereLGBTQIA+.“Inrealtà-aggiunge-lafluiditàsessualeè un concetto che scientificamente ha un’altra definizione e che ciriguarda un po’tutti. Èla capacità che abbiamo, in quanto esseriumanisessuati, diprovare attrazione per nessuno o tutti i generi, a prescindere da quale sia l’orientamento sessuale in cui andremo a riconoscerci. È una caratteristica della sessualità umana in quanto tale e non è detto che tutti ne facciano esperienza”. Qualcuno potrà infatti sperimentarla e concretizzarla, mentre qualcun altro non la vivrà mai.
Altri ancora potrebbero provare attrazione per una persona che non rientra nel genere da cui solitamente sono attratti, ma poi decidere di non comportarsi di conseguenza e non trasformare questa attrazione in qualcosa di più concreto nella realtà.
Insomma, la fluidità sessuale “non è un orientamento che si aggiunge agli altri, perché è una caratteristica trasversale e comune a tutti gli esseri umani”, precisa la dottoressa, mentre l’orientamento “èunacomponentechedefiniscelanostraidentità, che ètendenzialmente stabile neltempo ma non immutabile”
La fluidità, inoltre, non modifica l’identità sessuale: il nostro essere sessualmente flessibili non modifica la nostra personale concezione di chi siamo o di cosa ci rende noi stessi, ed essere “fluidi” - frase che oggi si usa spesso - non significa che la nostra identità cambi in continuazione oppure che non ne abbiamo una, ma solo che abbiamo la naturale capacità di provare attrazione per tutti i generi, che questa attrazione si può manifestare in alcune circostanze della vita e che, se vogliamo, possiamo anche concretizzarla con comportamenti coerenti con quello che sentiamo.
Ne abbiamo parlato in una soleggiata e calda giornata romana (nonostante sia dicembre inoltrato) anche con Vittoria Schisano e Giancarlo Commare, attori italiani molto sensibili al tema, due artisti a tutto tondo che son stati capaci di gridare al mondoognuno a suo modo - quello che sono e di viverlo al meglio.
Ci siamo incontrati sul set del servizio fotografico che li vede protagonisti e tra un cambio d’abito, acconciature e trucchi ad hoc, la loro serietà non ha mai abbandonato quella piacevole leggerezza che è sempre necessaria, anche quando si tratta di affrontare tematiche serie come questa, perché essa è la forma suprema di elasticità, un esercizio quotidiano di tolleranza assieme all’(auto)ironia, una prova continua di umanità.
The * Gender Issue special edition 2023 5
Vittoria Jacket and miniskirt
VIVIENNE WESTWOOD Shoes
Giancarlo Commare
“Fluiditàla associo alliquido: è comel’acqua che assumela forma del contenitore in cui si trova. Ognuno deve sentirsilibero di essere se stesso, senza chiedere ilpermesso, ed esprimerlo come meglio crede”.
Look and accessories
MOSCHINO
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Jacket andtrousers
ANTONY MORATO Tanktop
SAVERIO PALATELLA Boots
GIUSEPPE ZANOTTI
Maskandhandpieces
MYRIL JEWELS
7 The * Gender Issue special edition 2023
8 The * Gender Issue special edition 2023
and accessories MOSCHINO
Look
“In proposito,l’acqua mifa pensare agliarginie alla fluidità che argininon mette affatto, un momento digrande consapevolezza in cuinessuno più sidefinisce. Oggimipiace pensarlo, perché essere aperti alle possibilità è sempre una grandeoccasione.Èun’occasione disorprendersie anche di scoprirsidiversida come cisiè immaginati, da come siera ieri. Èunagrandeoccasionepertutti”.
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Vittoria Schisano
Jacket,shirtandtrousers PAUL SMITH
Shoes LUCIANO PADOVAN Earrings SIMPLE RITUALS
10 The * Gender Issue special edition 2023
Trousers
Giancarlo
Jacket ALESSANDRO VIGILANTE Tanktop SANDRO PARIS
BERWICH Earrings RADÀ
Vittoria Bodyandtrousers ALESSANDRO VIGILANTE Earrings SIMPLE RITUALS
Vittoria Schisano è nata a Pomigliano d’Arco e ha studiato recitazione all’Accademia nazionale d’arte drammatica a Roma. Ha esordito nel film Miofiglioe l’abbiamo vista in Canepazzo, Lavitaoscena,TakeFive,Noveluneemezza,Nati2volte,Tutto tutto niente niente; è tra i protagonisti di due serie di grande successo come IbastardidiPizzofalcone e Unpostoalsole. Ha scritto l’autobiografia LaVittoriachenessunosa ed è stata la prima transgender a posare sulla copertina di PlayboyItalia
Recentemente è in Bros, la prima rom-com gay di Nicholas Stoller e Billy Eichner, presentata nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma 2022, e presto la vedremo in un grande progetto firmato Netflix.
Quanto vi aiuta, in tutto ciò, il vostro lavoro di attori?
GC: Tantissimo. Se fossi uno con che vive con i “paletti”, tanti personaggi che ho già interpretato e interpreto, non li avrei mai potuti affrontare. Bisogna essere quello che si è e accogliere, ascoltare, aprirsi sempre. Ogni volta che incontro un nuovo personaggio, è come se incontrassi una persona nuova che devo ascoltare. Devo essere aperto nei confronti di questa persona, altrimenti non riuscirei mai a mettermi nei suoi panni.
VS: Il bello di fare questo mestiere è essere chi non si ha il coraggio di essere, ma anche darsi la possibilità di essere ciò che si è realmente. Il cinema ti dà l’opportunità di vivere vite anche non tue o che sono tue, ma che per paura, pregiudizio, incapacità o altro non riesci a vivere. Il cinema diventa istruttivo e ha una responsabilità: raccontare che la diversità, se davvero esiste, non è certamente mai un limite, ma una ricchezza preziosa.
Oltre ad essere attori e ballerini, siete entrambi degli artisti. Essere artista oggi non è affatto semplice: avvertite un senso di responsabilità?
(Ringrazianoentrambipericomplimentiesorridono)
GC: No, non la sento e non la voglio. Se qualcuno vuole darmela, mi va bene ovviamente, ma io, questo tipo di responsabilità, non la prendo di mia iniziativa.
VS: È una bella domanda, perché un po’ il senso di responsabilità te lo senti addosso. Il nostro lavoro è un gioco, come suggerisce il termine inglese con cui si traduce “recitare”, play, e quello francese, jouer. Quando lavoro, non ho mai la percezione reale di quello che sto facendo o che andremo a vedere, perché lo vivo dall’interno. Ovviamente, come essere umano, so benissimo di essere sottoposta al giudizio di chi mi guarda e all’emozione del pubblico, al fatto se questa emozione arriverà o meno. Il senso di responsabilità lo sento principalmente quando sono a casa, non quando sono sul set, perché mi chiedo sempre: avrò fatto bene? Sarò stata all’altezza? Avrò mandato questo messaggio? Quando sono sul set, è come se fossi ancora nella mia cameretta a pensare che volevo fare questa cosa qui. Recitare, appunto.
GC: La responsabilità che mi prendo nell’interpretare un personaggio consiste nel curarlo nei minimi dettagli, perché sto interpretando qualcuno in cui qualcun altro poi si immedesimerà. Devo avere una forte responsabilità, da prendere con delicatezza e cura. È quello il tipo di responsabilità di cui voglio farmi carico quando devo raccontare la storia attraverso un personaggio, perché devo rispettare chi sei tu che mi stai guardando o guarderai.
Dal set alla vita reale: quanto è difficile essere se stessi? Oppure è facile, e quindi non lo è affatto?
GC: È molto facile essere se stessi, almeno per me. Per esserlo, basta essere se stessi.
VS: Essere se stessi è un grande lusso e io lo sono sempre, con tutti i miei pregi e difetti.
Il coraggio nel cambiamento, non soltanto nell’aspetto fisico e nel recitare, è un qualcosa che vi spaventa o che affrontate con sicurezza e orgoglio?
GC: Non lo definisco coraggio, penso sia più una scelta. Il cambiamento parte sicuramente da noi stessi, prima di tutto. Quando una persona riesce ad arrivare ad una consapevolezza di quello che realmente è, se c’è un cambiamento, non può che essere produttivo e non avrà sicuramente un’accezione negativa.
VS: Sono d’accordo. Il coraggio è un’esigenza: l’esigenza di migliorarsi, di sorprendersi, di accettarsi per quello che si è, quindi non è mai una scelta. Possiamo scegliere se cambiare il colore dei capelli o farci un tatuaggio, possiamo certo scegliere di vivere, ma non sempre “come”, per varie ragioni. Possiamo però affrontare il cambiamento che la vita comporta. Siamo tutti in continua evoluzione e transizione. Dovremmo avere semplicemente il coraggio di lasciarci sorprendere e abbandonarci al nuovo, sempre.
“Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo”: vi riconoscete in questa frase di Gandhi?
GC: Assolutamente, mi piace molto. Il cambiamento dipende da noi. Se aspettiamo che cambierà qualcosa, non cambierà niente se non facciamo niente. Io faccio qualcosa cambiando l’ordine delle cose, che poi in futuro, a loro volta, cambieranno. Lo trovo a suo modo affascinante.
VS: Piace anche a me e quella frase ha una valenza particolare, soprattutto in questo momento storico in cui ci insegnano ad avere paura, a restare nei nostri argini, ad aver timore di chi ha un colore della pelle o un orientamento sessuale diverso, oppure di chi la pensa semplicemente in maniera differente da noi. Pensate invece a quanta ricchezza porta la diversità e quindi il cambiamento.
“Vengodaunaterra,laSicilia- conclude Giancarlo - cheèbella eunicaproprioperquesto.Lamiaisolaèstataconquistatae abitatadatantissimepersone,diverseperetnia,religione,ciboe nonsolo,quindiledifferenze,lemescolanzeportanobene”.
Giancarlo Commare è nato a Castelvetrano. Lo ricordiamo tra gli interpreti di MaschileSingolare, una moderna storia queer, in Ancorapiùbello,Semprepiùbelloe Rinascere, film che racconta la storia di Manuel Bortuzzo, il nuotatore diventato paraplegico dopo che gli hanno sparato per uno scambio di persona. È stato tra i protagonisti più amati della serie televisiva Netflix Skam Italia. È stato - e sarà ancora - a teatro con il musical Tutti parlanodiJamie, dove interpreta un ragazzo che sogna di diventare una drag queen. Presto sarà tra i protagonisti della nuova pellicola di Ferzan Özpetek per Netflix, NuovoOlimpo Havana, la sua affettuosa cagnolina meticcia, è sempre con lui, anche durante questo shooting.
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The Social Fashion of Martine Rose
Guest Designer at the 103rd Edition of Pitti Immagine Uomo and the Catwalk Debut of Designer Project Jan-Jan Van Essche
Pitti Immagine Uomo giunge alla sua edizione numero 103 e sceglie due designer dalle personalità indipendenti e tendenzialmente opposte, per dare vita a due passerelle che fanno da trait d’union tra il brand mix legato alla tradizione artigianale e quel lavoro di ricerca e sperimentazione estetica e concettuale che mira all’evoluzione del menswear contemporaneo; due archetipi della moda che utilizzano percorsi e linguaggi differenti, con la stessa ambizione,
La versione di Martine Rose: uno sguardo lucido sul contesto multiculturale urbano
Possiamo dire che la sua buona stella fu Demna Gvasalia, quando, da poco alla direzione creativa di Balenciaga, la scelse nel 2015 per lavorare insieme a lui alla sua prima collezione menswear del brand, che fu la SS 2017. Lei che ha esposto i loghi in primo piano come simbolo esasperato di una società consumistica e priva di originalità. Lei che, di contro, dà voce alla personalità della gente che popola la strada e definisce la direzione della sua cifra stilistica unica e riconoscibile, stravolgendo prima e ricostruendo successivamente attraverso forme, volumi e mix di materiali che affondano le loro radici all’interno di strati culturali diametralmente opposti, aprendo la strada a un’estetica inedita e rivoluzionaria. Questa è la sua essenza e allo stesso tempo la sua forza, che le ha permesso di costruire il successo del suo marchio e ottenere la fiducia di brand e designer che a lei si sono affidati per la sua visione sempre autentica, coerente e originale. Da Nike a Napapijri – collaborazione iniziata lo stesso anno della celebre sfilata del suo marchio dentro il mercato di Tottenham – fino alla recente con Tommy Hilfiger, solo per citarne alcune. Il contesto subculturale è alla base dell’urgenza comunicativa della stilista che, attraverso le sue collezioni, induce il pubblico a riflettere su contenuti di carattere sociale e culturale, offrendo la sua interpretazione della moda che rappresenta sempre di più un importante contributo per l’evoluzione del costume e assume, ogni stagione, i tratti di un saggio dal carattere antropologico.
quella di reincarnarsi in un nuovo concetto evoluto di stile e che raggiunge forme e soluzioni possibili tra i padiglioni della storica Fortezza da Basso.
Martine Rose, la designer anglo giamaicana – che ha riscosso il consenso del pubblico e degli stakeholder del settore grazie alla sua cifra underground ispirata al proprio heritage culturale –presenterà in anteprima la collezione Autunno/Inverno 2023/24 della sua label, con un evento speciale a Firenze.
Il debutto di Jan-Jan Van Essche
Il designer nato ad Anversa, laureatosi nel 2003 alla Royal Academy of Fine Arts della città belga, sostenitore di uno stile no-gender e ipercomfort, porta la sua idea di moda all’estrema condizione di libertà sia intellettuale che meramente estetica.
Dalla ricerca dei materiali all’uso di tecniche artigianali rubate alla tradizione antica, la sua visione, come una missione, lo connduce a coltivare un’attenzione per i suoi capi che si trova ad un punto d’incontro tra pregio e purezza. La sua COLLECTION#1 del 2010, “yukkuri” - in giapponese “take it easy” o “step by step” - è il preludio di una poetica, la sua, che ancora oggi lascia alle forme libertà d’interpretazione, affidando al corpo e alla personalità dell’individuo il lusso e la libertà di modellare l’abito, caricandolo di un significato ancora più profondo e mai predefinito. “Jan-JanVanEsscheèunafiguraappartataetuttaviaemblematica dellamodamaschilecontemporanea,tantocheprobabilmentelui sarebbeilprimoariteneresuperfluaqualsiasiaffermazionesulladistinzionedigenere,vuoiperribadirlaovuoiperdecretarne ilsuperamento”, dichiara Lapo Cianchi, Direttore Comunicazione & Eventi Speciali di Pitti Immagine.“L’interesseèpiuttostonelgenerareognivoltaunaversionediversadelmedesimomodellodi eleganzaenaturalezzaeneltrasmettereun’ideadilibertà”
The * Gender Issue special edition 2023 12
Text by RosaMaria Coniglio
Jan-JanVanEsscheF/W2022-23
MartineRoseS/S2023
Uno stile riconoscibile, costruito attraverso pattern e colori che definiscono le sue stampe. Pierre-Louis Mascia parte da una formazione come illustratore e fonda il suo marchio nel 2007, grazie al fortunato incontro con i fratelli Uliassi, proprietari della stamperia serica Achille Pinto di Como, con cui inizia a sviluppare una piccola collezione di sciarpe. Grazie a una crescita graduale ma costante, oggi è diventato un vero lifestyle brand che vede al centro le collezioni di abbigliamento uomo e donna e gli accessori, come pure le proposte per la casa. Tante declinazioni di uno stile che è rimasto sempre fedele al suo DNA, grazie a un animo e approccio decisamente
Parlaci dell’incontro con Achille Pinto, imprenditore della seta con cui è nata quest’avventura.
Ero art director della fiera parigina Première Classe, all’epoca ben pochi brand lavoravano su scampoli e stampe. Essendo un illustratore di moda, pensavo di cambiare supporto, passando dal rettangolo di carta a quello di un foulard in seta. Ho provato dunque a contattare delle aziende francesi, che però non hanno mostrato alcun interesse rispetto allo sviluppo di nuove label. Poi ho incontrato Matteo Uliassi di Achille Pinto e abbiamo cominciato a lavorare insieme, in maniera naturale. Siamo partiti disegnando una piccola collezione di sciarpe e, quindici anni dopo, siamo una maison di livello globale.
Dai foulard all’abbigliamento fino all’interior, quali sono i momenti salienti, le tappe memorabili del tuo percorso creativo?
Si è sviluppato tutto in modo progressivo, costante. Nel 2016 ho avuto un incidente che ha cambiato la mia visione del mondo e, logicamente, la mia concezione della creatività. Nel 2018, abbiamo avuto l’opportunità di presentare la collezione Pierre-Louis Mascia Primavera/Estate 2019 con una sfilata a Shanghai; dopo questo, il team ha capito che il marchio avrebbe potuto funzionare.
Ti definisci più artista che stilista. Quali sono i tuoi riferimenti nel mondo dell’arte o, semplicemente, quali artisti segui, al di là delle ispirazioni per il brand che porta il tuo nome?
Mariano Fortuny, Serge Lutens, Romeo Gigli, Rei Kawakubo di Comme des Garçons, Yohji Yamamoto e gli stilisti giapponesi, in generale, mi ispirano tanto. Tuttavia, mi sento più vicino alle belle arti che al fashion design.
Think Print: the Art of Pierre-Louis Mascia
artistico. Da anni il designer francese è presente a Pitti Uomo con le sue presentazioni, che dimostrano la sua passione e naturale attenzione verso il mondo dell’interior. Per questa straordinaria storia di creatività che lo lega all’Italia, Pierre-Louis Mascia è stato scelto come Special Project di Pitti Uomo 103, protagonista di un evento speciale ambientato nelle sale di palazzo Antinori, aperto per l’occasione. Un progetto che coniuga natura, cultura, arte e moda e trova espressione nei tessuti realizzati da Achille Pinto, che proprio nel 2023 celebrerà i quindici anni di partnership con la griffe.
Quali sono le stampe e i colori diventati must have delle tue collezioni?
Non ci sono motivi o colori in particolare, mi piacciono tutti!
Come è nata la passione per l’home décor? Il concept del tuo primo negozio a Milano?
Ho cercato di mettere a punto il concept pensandolo nella sua interezza. Quando creo una collezione, la immagino in uno spazio speciale, con un odore peculiare, una musica o dei suoni particolari. Progettando lo store di Milano, abbiamo cercato di seguire lo stesso ragionamento. Adoro gli atelier degli artisti, per questo apprezzo il lavoro di François Halard, che fotografa case e studi di molti di loro. Ad ogni modo, da Pierre-Louis Mascia cerchiamo di definire un interior n cui le persone si sentano a proprio agio. L’estetica della boutique, poi, s’ispira al mio atelier di Tolosa.
Hai sviluppato negli anni numerose collaborazioni con altri marchi, quali sono state le più significative, cosa ti hanno lasciato a livello personale?
La collaborazione col Palais Galliera, un lavoro decisamente interessante per me. Dall’incontro con Pascale Gorguet Ballesteros, curatrice del dipartimento “XVIII secolo” del museo, alla realizzazione dei singoli pezzi, è stato un progetto davvero gratificante, in termini di crescita sia professionale che personale.
Cosa vedremo a Pitti Uomo? Puoi dirci in anteprima su cosa verterà il progetto?
Presenteremo un evento chiamato Philocalie , ossia “amore per la bellezza”, collegato alle collezione Autunno/Inverno 2023/24, per il quale verrà creata un’installazione concettuale nel fiorentino palazzo Antinori. Si tratta di un progetto pensato per stupire gli ospiti, coinvolgendoli nella ricerca di una bellezza naturale, scevra da ogni tipo di artificio, da scoprire e vivere appieno.
The * Gender Issue special edition 2023 13
Text by Federico Poletti
Pierre-Louis Mascia nelsuo atelier
Gisada: ‘Olfactory Craftsmanship and Swiss Precision’ in the World of Luxury Perfumes
Text by Giulia Cangianiello
Un connubio sublime tra artigianato olfattivo e precisione svizzera nel mondo del lusso”. La storia di Gisada è iniziata a Zurigo nel 2013 da un sogno, quello di due fratelli con il desiderio di esprimere la loro passione per i profumi in modo inedito e innovativo, collaborando al contempo con nasi dalla visione chiara e lungimirante. Oggi, la Maison di fragranze, il cui logo prende ispirazione dall’idea sublime del volo, è sinonimo di eleganza moderna unita agli standard di eccellenza svizzeri. In pochi anni, l’azienda ha raggiunto un grande successo, con una distribuzione internazionale in quasi tutti gli stati europei, nei paesi balcanici, negli Emirati Arabi Uniti, in Asia e in Africa. In casa Gisada, il savoir-faire e l’altissima qualità, tipicamente elvetiche, incontrano la maestria nell’arte profumiera, dando vita a essenze esclusive, che rivelano composizioni sorprendenti, caratterizzate da un raffinato equilibrio. Tutto è curato nei minimi dettagli: dalla piramide olfattiva, fino al packaging dei flaconi, dal design sempre elegante, sobrio e raffinato. Ambassador Men, aromatico e accattivante, che trae ispirazione dalle terre d’Oriente, e la sua controparte femminile, Ambassador Women, un’Eau de Parfum ammaliante che combina note fruttate, orientali e floreali, sono i due fiori all’occhiello del brand. A questi si affiancano Ambassadora, una composizione unisex, sensuale e sofisticata, con un bouquet fruttato, dolce e avvolgente, e Ambassador Intense “Intense love lasts forever” è il claim scelto per la campagna dell’ultima fragranza da uomo, che reinterpreta Ambassador Men, conferendole un carattere ancora più intenso, vivace e maschile. Testimonial della nuova profumazione Gisada è l’attore, cantante e modello italiano Michele Morrone, celebre per la sua interpretazione nel film 365 giorni, in cui veste i panni di un carismatico boss mafioso, Massimo Torricelli. Affascinante e dallo sguardo ipnotico, il sensualissimo sex symbol milanese incarna perfettamente l’uomo Gisada, interpretando in maniera eccellente la nuova fragranza. Un jus penetrante, la cui freschezza agrumata si fonde amabilmente con aromi più delicati, mentre in profondità si percepiscono gli accordi speziati, che conferiscono al bouquet di Ambassador Intense la sua essenza magnetica ed esplosiva.
A svelarci il mondo della Maison di profumi esclusivi, confezionati in Svizzera, è Klevis Kurtaj, Country Manager di Gisada, che racconta come, nella filosofia aziendale, sia fondamentale costruire un rapporto di fiducia con i clienti, un traguardo possibile solo proponendo loro prodotti di altissima qualità, realizzati con la massima cura nella ricerca degli ingredienti. “Do good and talk about it” afferma, e spiega come tutte le fragranze del marchio made in Switzerland presentino un carattere unico, grazie all’importante percentuale di essenze in ogni bouquet, ridefinendo in questo modo il concetto stesso di profumo.
Com’è nato Gisada, da dove arriva l’idea e qual è la filosofia dietro la nascita del brand?
Gisada Parfum ha ripreso sapientemente il desiderio umano di volare e lo ha inserito sotto forma di logo nelle etichette dei flaconi. Il raffinato marchio con l’ala è una creazione svizzera dell’azienda Swiss Fragrance. La storia del brand inizia nel 2013 a Zurigo, grazie alla visione di due fratelli imprenditori che hanno dato vita a linee di profumi accattivanti e accessori sofisticati. Il loro obiettivo era quello di esprimere la loro passione per i profumi in un modo nuovo e, allo stesso tempo, di lavorare con nasi rinomati, con una visione chiara. Gisada rappresenta un connubio sublime tra artigianato olfattivo e precisione svizzera nel segmento del lusso. Un profumo del marchio incarna infatti i valori positivi della Svizzera, ispira i suoi estimatori più sofisticati. La libertà e la leggerezza del volo si ritrovano in ogni singola, preziosa goccia di profumo Gisada. La Maison si impegna a raggiungere livelli di eccellenza, di perfezione, per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti. La ricerca di qualità è sottolineata soprattutto dal fatto che la percentuale di essenze di profumo nelle fragranze è superiore rispetto a quella abituale.
Le Eau de Parfum Gisada si caratterizzano per l’esclusività e gli elevati standard di qualità made in Switzerland. Quali sono le peculiarità dei vostri profumi e cosa li distingue dagli altri competitor, rendendoli unici?
Le nostre fragranze sono caratterizzate da precisione ed equilibrio, qualità che si esprimono attraverso prodotti realizzati con la massima cura. Sensuali e misteriosi, ma allo stesso tempo connotati da sobrietà, eleganza, chiarezza e leggerezza, i profumi Gisada rivelano composizioni dal carattere deciso, realizzate con ingredienti di altissima qualità. Sempre alla ricerca dell’equilibrio perfetto, questi prodotti esclusivi e senza tempo rappresentano la qualità, l’artigianalità e la precisione elvetica in ogni singolo dettaglio.
Tutto, nella Maison, è curato nei minimi dettagli: dalla piramide olfattiva delle fragranze, al packaging dei flaconi. Quanto conta per voi l’immagine?
“Fai le cose per bene e parlane”, lo dicevano già i nostri nonni. Sappiamo tutti che le nostre buone azioni e i nostri successi hanno un effetto esterno solo se “non nascondiamo la fiaccola sotto il moggio”. Ciò che è giusto su piccola scala, lo è ancora di più su grande scala. Naturalmente, non si tratta di promettere al cliente la luna.
I consumatori moderni sanno riconoscere subito le promesse vane, non si lasciano abbindolare da tattiche da quattro soldi. La fiducia crea una buona immagine; una buona immagine, a sua volta, crea fiducia, quindi le due cose dipendono l’una dall’altra. Ma nessuno nasce con entrambe. Queste qualità devono essere coltivate. Raramente ciò avviene da un giorno all’altro, richiede invece molto tempo e forza di volontà. Una buona immagine e la fiducia della clientela si ottengono principalmente con servizi e prodotti di alta qualità. Il rapporto qualità-prezzo dev’essere corretto. Per questo motivo, le nostre fragranze vengono sottoposte a numerosi test di controllo, per garantire al cliente la migliore esperienza.
Ambassador Intense è il nuovo nato in caso Gisada. Qual è l’ispirazione della nuova profumazione? In che modo il claim “Intense love lasts forever” la descrive?
Ancora più intenso, ancora più vivace, ancora più maschile! Gisada è sinonimo di eccellenza e di moderna eleganza made in Switzerland, e ora ha arricchito la sua linea di fragranze maschili più vendute, Ambassador, con il nuovissimo Ambassador Intense. Il claim recita: “Intense love lasts forever”; come indica già il nome, si tratta di un jus di successo, che è stato reinterpretato in una versione ancora più intensa. Le note aromatiche maschili sono rafforzate e completate da caldi accordi orientali.
Il profumo Ambassador Intense - come la fragranza partner già esistente - emana una freschezza piacevolmente agrumata di pompelmo, bergamotto, lavanda, mandarino, pepe rosa e cardamomo. Il flacone moderno, sobrio, di altissima qualità, interamente in nero opaco e con raffinati accenti dorati, riflette, in modo straordinario, l’esclusività della qualità e dell’artigianato svizzeri.
Se doveste scegliere un profumo che avete creato per rappresentare il brand, quale sarebbe?
Sarebbe senza dubbio il nostro Ambassador Men! Una fragranza vivace, fresca e intensa, che presenta accenti leggermente orientali. Le note fruttate e acidule del mandarino conferiscono alla composizione un’impronta iniziale di freschezza agrumata. Questi accordi si combinano poi con le note speziate delle peonie e del patchouli. I sentori ambrati sono accompagnati dagli aromi delicati della vaniglia. Il risultato è un blend olfattivo che permette di esprimere il proprio stile elegante.
Ci raccontate qualcosa della vostra luxuryline e del concept che unisce i profumi di questa gamma esclusiva?
Gisada Luxury è una gamma preziosa di profumazioni unisex. Sono la produzione e gli ingredienti, nonché la storia che sta dietro a ogni creazione e al marchio, a rendere speciali queste fragranze esclusive; conquistano i loro estimatori con miscele di essenze inedite, realizzate attraverso un processo di lavorazione estremamente complicato.
Tutte le Eau de Parfum Luxury sono accuratamente realizzate a mano in Svizzera, sottoposte a un rigoroso controllo di qualità. Sono racchiuse in una scatola di pregiato legno laccato con l’incisione Gisada, avvolta in un elegante sacchetto di velluto. Il fondo è decorato con un tappeto sempre in velluto, e il contenuto è impreziosito da vere e proprie foglie d’oro 24 carati, per valorizzare il motivo Luxury. Per queste fragranze vengono utilizzate solo le migliori materie prime, provenienti da tutto il mondo, e si distinguono dagli altri prodotti presenti sul mercato in questo segmento per l’altissima percentuale di essenze di profumo.
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“
The * Gender Issue
EDITORS’ LETTER
in un momento di grandi cambiamenti del sistema moda, a volte improvvisi e irrazionali, dove anche i big brand hanno deciso di unire le forze, ci sembrava interessante quanto imprevisto che due magazine indipendenti potessero dare vita a una speciale collab. Per la prima volta COLLECTIBLE DRY - media che esplora le contaminazioni arte/ moda - e MANINTOWN - piattaforma editoriale specializzata nello scouting di nuovi talenticollaborano insieme per la Special New * Gender Issue. Proprio in occasione di Pitti Uomo e Milano Fashion Week abbiamo creato un magazine insieme, con l’obiettivo di innescare una riflessione su come stia evolvendo la moda uomo, con tutte le sue nuove sfumature genderless. In linea con i cambiamenti della società, oggi più che mai si è imposto un concetto di moda fluida, che supera e annulla i confini tra i generi o li mescola in modo libero, al di là delle categorie e definizioni. Il progetto The New * Gender Issue inizia con il lancio delle collezioni uomo a Pitti Immagine e termina con la Milano Fashion Week a febbraio. Il primo capitolo del progetto prende forma in questo tabloid di 32 pagine, dove sono protagonisti due storie create ad hoc per questo numero: da un lato l’editoriale di MANINTOWN scattato da Davide Musto, che cattura l’energia di due artisti, attori e ballerini: Giancarlo Commare e Vittoria Schisano, due talenti sinonimo di libertà espressiva. Dall’altro il servizio PUBERTY - curato da COLLECTIBLE DRY - che svela il viaggio interiore dell’artista Yuen Hsieh, protagonista della Shanghai Ballroom. Un vero manifesto della pluralità e mobilità di genere.
Oltre ai servizi, sono diversi i contenuti, dalla moda (dai focus dedicati a Pitti ai nuovi codici del classico-formale) all’attualità dello speciale Notti aKiev.
Il prossimo capitolo di questa sinergia dedicata alla moda fluida verrà svelato a febbraio durante la Fashion Week di Milano.
Vi aspettiamo… Stay Tuned!
Scopri tutti i contenuti extra, anche in inglese sui siti manintown.com e collectibledry.com
16 The * Gender Issue special edition 2023
Federico Poletti Silvia Motta EIC COLLECTIBLE DRY EIC MANINTOWN
The * Gender Issue
Alla Cibernetica Guerriera, Marco Nicosia, 2022.
Tutto il mondo mi dice noi siamo con te - tu hai la forza della tua generazione - venga il tuo regno - bambola cibernetica guerriera con treccine platform orecchini arrivata in capitale per schiacciare il serpente del male - il maschio tutto quello che mi dice tu non hai barba - il privilegio nascosto delle mutande - né occhi stupidi di chi può conquistare il mondo - tu non puoi capire la lotta non sei donna - il tuo nome non esiste nella nostra lingua.
il binarismo di genere non è determinante per la definizione di sé.
PUBERTY è un viaggio profondamente interiore e al contempo -col lettivo e politico. Grazie ad Internet e alla nascita di un’estetica rivoluzionaria, gli individui emarginati e un tempo poco -inte ressati alle questioni sociali vedono sorgere una nuova speranza, possono scoprire se stessi e lottare contro le convenzioni -pre stabilite. Se il corpo e la psiche subiscono notevoli -cambiamen ti durante la pubertà, così anche la nostra realtà circostante può attraversare un periodo di rinnovamento. Tutto ciò che si credeva indiscutibile e sacro può essere rimesso in discussione, a partire dai concetti stessi di sesso o famiglia. Laddove i legami di sangue o le differenze sessuate sono fonte di sofferenza e di gerarchie -sba gliate, è possibile generare parentele alternative, fondate sulla solidarietà, affermando inoltre l’importanza di un’alterità in cui
mento per eccellenza attraverso il quale esprimere il proprio Sé e allo stesso tempo alzare la voce per la comunità LGBT del Paese, ospitando personalità diverse che pure possono trovare sostegno reciproco e diventare un gruppo coeso.
e voguing di Shanghai. Il drag diventa allora una «casa», lo -stru
nella splendida Jacky, prendendo le redini della scena ballroom
nando i momenti di intimità personale a lacerti collettivi, in cui le individualità di Shanghai possono trovare la forza di levare la propria voce diventando corali. Una gioventù queer che sfida i -li
Yuen Hsieh nel suo nuovo progetto PUBERTY. Il cortometraggio vede il giovane protagonista Yihao, makeup -ar tist di giorno e drag queen di notte, raccontare se stesso -alter
L’adolescenza è quell’età difficile in cui sensazioni ed -avvenimen ti vengono amplificati — quell’istante di vita costellato da molte fragilità, eppure essenziale per costruire e fortificare la propria personalità. Una metafora perfetta per esprimere anche la fase di crescita e le aspettative di tutta una nuova generazione, colta da
infranto il muro del doppio genere per esplorare i sé sconosciuti, i sé interni limitati dalla società, dal genere, dall’occupazione e di volta in volta non riconosciuti dalla società, attraverso la -tra sformazione dell’identità in un altro sesso o ruolo per rifiutare l’etichettatura sociale e lottare per la parità di diritti tra tutti i generi.”YUEN HSIEH
stessi. Negli ultimi anni, con il prosperare di internet e la -nasci ta dell’estetica della nuova epoca, molti adolescenti cinesi hanno
uberty è il passaggio dall’infanzia all’età adulta, in cui il fisico, le caratteristiche sessuali, le secrezioni interne, la psicologia e i pensieri subiscono notevoli cambiamenti, si scoprono le personalità e le caratteristiche di sé stessi e si formano gradualmente la visione del mondo e la fede in se
P“ miti imposti dalla società, che vuole liberarsi dalle -semplicisti che etichette della tradizione per esplorare territori ancora -sco nosciuti. È così che Yihao, tramontata la luce del sole, si trasforma
Rappresentando il campo dell’individuo e le sue appartenenze, non più caratterizzato dall’esclusività, ma dalla pluralità e dalla mobilità di genere.
PUBERTY, un documentario sperimentale sul viaggio dell’artista Yuen Hsiehn nella scena della Shanghai Ballroom.
Hsieh: The Theory of Gender Omniperformance
Yuen
Text by Marco Nicosia
Curated by Domenico Costantini
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ThanksSpecial | Voguing Shanghai Creative Agency Director Producer Director of Photography Super 8 VHS | Film Editor | VFX Cast Colourist Photography SHIYA ENTERPRISE YUEN HSIEH JASON AXISAO AXISAO YUEN HSIEH YIHAO , JACKY YING JIE ZHANG CHIXI
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The * Gender Issue special edition 2023 22 clown”,“MechanicalHSIEH,YUEN sfilataRIDICULOUS,MX.OFREINCARNATIONTHE SS|2023.Windowsen
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uffizi.it/palazzo-pitti/galleria-palatina
2023 per i tanti Capricorni in cerca di ammirazione e di popolarità?
Quali stili ci proporrà questa nuova edizione di Pitti UOMO
Non si può non citare Patti Smith (30/12/46), avanguardista del genderless, che con il suo guardaroba di T-shirt, jeans strappati e pantaloni a sigaretta - che condivideva con l’amico e amante storico Robert Mapplethorpe - si impose come icona rock più vera e libera degli anni ‘70.
Anche David Bowie (8/1/47) ha imposto la sua immagine con stili molti diversi e in diverse decadi: gli outfit spaziali di Ziggy Stardust negli anni ‘70, i completi più dandy del Duca Bianco negli anni ‘80.
Personalità eclettica che predilige completi giacca e pantalone con dettagli piumati o in colore Big Babol.
Ne è un esempio Jared Leto (26/12/71), visto in innumerevoli occasioni con look eccentrici.
L’uomo Capricorno può trascendere dalla convenzionalità e imporsi con un look molto personale, incisivo e, a volte, molto stravagante, proprio per manifestare il traguardo da raggiungere o raggiunto.
Nell’immaginario collettivo trova spazio un look elegante e formale, invece non sempre è così!
Ma come si veste l’uomo del Capricorno? O meglio quale può essere il suo stile?
Tenacia, lucidità, controllo e ambizione sono le caratteristiche del segno.
questo segno, da sempre attribuito a grandi imperatori del calibro di Augusto e Alessandro Magno.
Lorenzo il Magnifico si dice nato il 1 gennaio del 1449 per cui Capricorno di fatto, ma Cosimo I si presuppone abbia fatto cambiare i suoi natali proprio per la sua predilezione per
fidato alla corte di Francia, tutti con l’ossessione per questa pseudo scienza. È grazie ai Medici che in tutta Firenze si disseminano a profusione simboli del Capricorno in dipinti, statue, incisioni.
Cosimo I e Caterina che arrivò a portare il suo astrologo
Ebbene, pare che nella famiglia medicea l’astrologia fosse un chiodo fisso: Cosimo il Vecchio
Sotto il segno del Capricorno sono nati diversi personaggi ricordati dalla storia per le loro doti di leadership, tra i quali alcuni membri del casato dei Medici.
l’uomo che mira al successo e al potere, non disdegna, anzi persegue.
Astrologicamente parlando possiamo affermare che nel segno del Capricorno e non sembra proprio un caso che l’archetipo di questo segno zodiacale troneggi nella città di Firenze. L’archetipo collegato al segno del Capricorno è l’orfano che incita la parte della nostra coscienza ad operarsi per arrivare all’indipendenza e all’autonomia, traguardi che
Questa influenza è ancora visibile nella città odierna, nei numerosi simboli astrologici che adornano i suoi edifici e monumenti, come nello Zodiaco del pavimento del Battistero riquadro decorato con i dodici segni zodiacali.
Durante il Medioevo, era vista come una scienza legittima in grado di fornire informazioni sull’ordine divino dell’universo, e a Firenze si faceva molto affidamento su di essa.
L’astrologia fa parte della cultura di Firenze dal XIV secolo e rimane una parte molto importante dell’identità della città che è oggi.
Segno zodiacale: Capricorno
Hashtag ufficiale: #pittiuomo103
Generalità: “Piattaforma di moda maschile e accessori più importante al mondo”
Dove: Fortezza de Basso – Firenze
Quando: 10-13 gennaio 2023
PITTI IMMAGINE UOMO ed.103
The * Gender Issue special edition 2023 24
ASTROPITTI
+ INFO
uomo.pittimmagine.com sanminiatoalmonte.it
Text by Sabrina Bolzoni
In
1967,Otello,eDesdemonadipannineiDavoliNinettoeBettiLaura carta,suacquerelloepastellospray,tempera,olio, ©BolognadiCinetecaFondazione
Pasolini,PaoloPier
1944,Casarsa,diPaesaggio
Pasolini,PaoloPier
1975,Longhi,RobertodiRitratto carta,suinchiostroepennello Vieusseux,G.P.LetterarioScientificoGabinetto© Firenze
storico dell’arte in maniera speculare. Ennesima rivendicazione di una vita controcorrente.
corpo dello scrittore viene ritrovato senza vita sul Lido di Ostia, sui -pavi menti della Torre di Chia restano le pagine incompiute di Petrolio, accanto a decine di disegni con il profilo del suo maestro. Ma, rispetto alla -fotogra fia stampata sul cofanetto Mondadori, Pasolini rappresenta il profilo dello
ra, tornando con ostinata fedeltà sempre sul medesimo soggetto: il profilo di -Lon ghi stampato sul cofanetto del volume I Meridiani Mondadori, fresco di stampa per la curatela di Gianfranco Contini. A Longhi Pasolini aveva dedicato -Mam ma Roma nel 1962. A Longhi – deceduto nel 1970 – Pasolini pensa -intensamen te pochi mesi prima della sua tragica fine. Nel novembre del 1975, quando il
more dell’autore friulano verso le arti -fi gurative. Forse non è un caso che tra 1974 e 1975, Pasolini, in ritiro volontario nella Torre di Chia, “nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto / sarebbe impazzito di gioia”, si dedichi fortemente alla -pittu
a Roberto Longhi, principale causa -dell’a
dirsi completa senza i ritratti-omaggio
tratti di Pasolini stesso, eseguiti in tempi diversi da nomi centrali nel panorama -ar tistico italiano di quegli anni, tra i quali non mancano Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano. Una mostra che intenda affrontare il tema di Pasolini pittore non avrebbe potuto
tura di Pasolini”. In un percorso che parte dalla pittura per tornare a essa, la mostra non manca di offrire al visitatore i -ri
Esposta per la prima volta anche -un’accu rata selezione di opere d’arte -colleziona te dallo scrittore nel corso della vita, qui presentante “con l’intento di sottolineare come certe passioni artistiche e -stilisti che abbiano attraversato la vita e la -pit
Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio -Mo randi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel, chiamati a testimoniare il -rap porto di Pasolini con il coevo scenario -ar tistico e culturale.
In mostra sono presenti anche opere di noti artisti del Novecento, tra cui
anni Sessanta e Settanta andava sempre più definendosi anche per l’impegno civile di cui era saturata”.
in linea quindi con quella fase pittorica dell’arte italiana che proprio fra gli
Pasolini nel 1969. I ritratti della Callas, secondo le parole di Parisi Presicce, “mettono in rilievo la mediazione culturale e linguistica, per certi aspetti segnica, da sempre posta in atto dall’artista. A Pasolini, del resto, interessa sempre più la ‘composizione’ – coi suoi contorni – piuttosto che la ‘materia’,
(P.P. Pasolini, Poeta delle Ceneri)
Vorrei soltanto vivere / pur essendo poeta / perché la vita si esprime anche solo con sé stessa./ Vorrei esprimermi con gli esempi. / Gettare il mio corpo nella lotta
Text by Gianmarco
Betti, Ninetto Davoli. Tra i ritratti, spiccano per potenza espressiva quelli dedicati a Ezra Pound e Maria Callas, la Medea
nell’omonimo film diretto da
che concerne l’uso del tratto grafico e del colore”. Proprio a partire da queste prime tele realizzate e ancora -conser vate a Casarsa, l’esposizione si snoda attraverso nuclei tematici tra cui -spic cano i ritratti di amici, familiari, ma soprattutto dei personaggi più in vista della cultura italiana dell’epoca. Definiti “ritratti dell’anima”, accanto alle rappresentazioni del cugino Nico Naldini, della madre Susanna e della -cugi na Franca, troviamo infatti una serie legata ai protagonisti del mondo -lette rario e cinematografico, tra cui Andrea Zanzotto, Giovanna Bemporad, Laura
opere, e dell’espressionismo per quello
tere il visitatore sulla pratica artistica di Pasolini in un periodo in cui, come lo -stes so artista afferma, soprattutto dipinge e scrive poesie, per lo più in friulano, che rafforzano i confronti e rimandi visivi e mentali, concettuali e fisionomici fra -pa rola e segno. È un segno pittorico, quello di Pasolini, vissuto sulla scia del realismo, per quanto riguarda i soggetti delle sue
“opere intense e vigorose che fanno -riflet
pore intimista, che indagano al contempo le origini e l’identità della propria -fami glia. Queste, come dice il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce, sono
ca, nature morte e paesaggi rurali dal -sa
stimonianza della precoce fascinazione del giovane Pasolini per la pratica -pittori
150 opere pittoriche, molte delle quali -re alizzate da Pasolini stesso, che -permetto no al visitatore di ripercorrere non solo la vita del regista e scrittore friulano, ma anche un segmento di storia culturale del Novecento italiano. La mostra si apre con un omaggio alle terre natie, quasi un’eco alle coeve prove poetiche in dialetto. A -te
Curata da Silvana Cirillo, Claudio -Cre scentini e Federica Pirani, l’esposizione temporanea presenta un corpus di circa
berto Longhi, Pier Paolo Pasolini, ricordando quello che era stato il suo professore di storia dell’arte durante il periodo universitario a Bologna, scrive: “Il corso era quello memorabile sui Fatti di Masolino e di Masaccio. Sullo schermo venivano infatti proiettate delle -diapo sitive, i totali e i dettagli dei lavori, coevi ed eseguiti nello stesso luogo, di Masolino e di Masaccio. Il cinema agiva, sia pur in quanto mera proiezione di fotografie. E agiva nel senso che una “inquadratura” rappresentante un campione del mondo masoliniano – in quella continuità che è appunto tipica del cinema – si “opponeva” drammaticamente a una “inquadratura” -rappre sentante a sua volta un campione del mondo masaccesco”. È lì, nelle aule di via Zamboni a Bologna, durante i corsi universitari di Roberto Longhi, che avviene quella “fulgurazione figurativa” che sarà poi decisiva per la -para bola artistica e culturale di Pasolini. Con queste premesse, è facile capire come l’arte figurativa, la pittura, sia stata una passione centrale per tutta la vita di Pasolini. Visibile fino al 23 aprile 2023 presso la Galleria d’Arte -Mo derna di Roma, la mostra Pasolini Pittore intende quindi riscoprire questo rapporto, a conclusione delle celebrazioni per il centenario della nascita dello -scrit tore e regista friuliano.
n una recensione al volume della collana I Meridiani dedicato a -Ro
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Gronchi
I“Io leggo poco, dipingo molto in compenso”
alto:
©BecchettiSandroArchivio/VisiveArtiDocumentazioneeRicercaCentroCRADVCapitolina,Sovrintendenzafotografica,cartasustampa1972,Pasolini,PaoloPierBecchetti,Sandro
tela,suolio ©ZigainaGiuseppeArchivio
Pasolini’s Painting
Noten: è lecito dire che date le collezioni svolte negli ultimi anni, da quel momento quasi tutte le maison si sono adeguate alla nuova tendenza fluida del menswear, proponendo nelle loro collezioni insieme ai classici capi tipicamente maschili, visioni nuove e capsule collection gender mood. C’è anche da dare merito a una grande Maison italiana, che vede come vero pioniere il grande Giorgio Armani. Definito Re Giorgio dal sistema moda, a fine anni ‘70 ha creato la giacca destrutturata ed eliminò su questo capo tutti gli elementi di differenza tra maschile femminile. E se il classico stesse subendo un’eresia irrevocabile? Ci sono voluti pionieri creativi per sperimentare con i vestiti privi di genere. Artisti come l’icona androgina David Bowie negli anni ‘70, il cantante glam-rock Freddie Mercury negli anni ‘80 e il rocker grunge Kurt Cobain negli anni ‘90, che rappresentavano una sottocultura dallo spirito libero in cui gli uomini potevano piegare il genere a loro piacimento. Al giorno d’oggi, gli uomini che si pavoneggiano in abiti non maschili sono frutto di un cambiamento che sta attuando uno stravolgimento epocale dei codici del vestire, che oscillano tra fluidità e praticità. Mentre il mondo si azzuffa con crisi e sanzioni, per non citare la pandemia (quasi) superata, si va avanti, con tanto di nuove emozioni e visioni, riscrivendo i codici del menswear con vezzi di massima espressività.
maschile ad aver delineato in modo estremamente deciso la rottura degli schemi, dando una nuova definizione di genere, gonne al posto dei pantaloni, veri e propri kilt metropolitani, maglioni con maniche molto larghe e camicie dal taglio femminile, per non parlare delle pellicce ecologiche multicolore che si accompagnano a stivali col tacco alto e pochette al posto della classica borsa maschile. Il tutto con l’aggiunta di gioielli che s’indossano al fianco del classico orologio. Negli ultimi tempi, tra i primi stilisti ad affrontare questa nuova visione maschile, ricostruendo in chiave fluida l’uomo -contempora neo è stato Alessandro Michele, ex direttore creativo della maison Gucci, seguito a ruota da Virgil Abloh per Louis Vuitton, Kim Jones per Dior e Dries Van
tagli prettamente femminili, arricchiti con accessori dal sapore genderless, scarpe basse stringate e cinture che sino a ieri indossavano solo i gentleman metropolitani, orologi dai grandi quadranti e tagli di capelli corti da far invidia alle più grande icone di stile, dalla musica alla moda. Ma è l’universo
La follia creativa di giovani designer è divampata indomabilmente durante la pandemia, trasformandosi in una cornice esplosiva, catartica, artistica e altrettanto concettuale capace di potenziare (e sublimare) i processi di filiera. Ma andiamo con ordine. Negli ultimi tempi, la moda ha dato il meglio di sé attraverso sperimentazioni sfacciate delle forme ed incroci concettuali di idee totalmente dicotomiche, dissacrando i convenzionalismi per promuovere ideali di bellezza inclusivi: una tendenza che, seppur non sia prettamente definita, si dissocia dai clichè per dipingere un futuro ancor più ricco di diversità. Questa presa di coscienza da parte del mondo della moda ha visto lo sdoganamento del genere nel campo -dell’abbi gliamento maschile. Tutto ebbe inizio nell’universo del menswear intorno ai primi 2000, senza scandali o rivoluzioni, dove uomini indossavano abiti con
società, le collezioni hanno saputo caricarsi, con notevole destrezza, di messaggi di viscerale ribellione, minando qualsiasi ordine prestabilito.
a drammaticità di una crisi che non accenna a scemare è un’immensa tragedia del nostro tempo. Nella moda, come nella sfera culturale della
Eleganza retrò, codici ermetici e guerra agli stereotipi: il vento ribelle dello stile classico oscilla tra fluidità e praticità. Con uno sguardo dritto al futuro.
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FERRAGAMO
LOUIS VUITTON
PAUL SMITH
GRIFONI
DOLCE & GABBANA
The * Gender Issue special edition 2023 30
Gloria all’Ucraina, gloria alle forze armate dell’Ucraina.
Ecco queste immagini, ecco la nostra sete implacabile.
Il momento storico impone una nuova lotta per la libertà, un rinnovato sacrificio affinché anche in questo Paese tutti possano mantenere il loro diritto di espressione, la loro visibilità.
Come fotografo, ho voluto immortalare il coraggio che aleggia sui nostri corpi. Questi scatti realizzati durante una festa queer, Stezhka — che indica il percorso tortuoso da noi attraversato —, restituiscono uno sguardo diverso su coloro che stanno affrontando la guerra. Mostrano lo spirito indistruttibile della comunità LGBT ucraina. Mostrano quanto possiamo essere forti e coraggiosi. Mostrano che nulla è riuscito a fermarci. Possiamo ancora ballare, baciarci, gridare al mondo la nostra resilienza.
Non è più necessario farlo di notte, quando il coprifuoco rende mute e solitarie le strade della città. La nostra -resi stenza prende ormai forma alla luce del giorno, è sotto gli occhi di tutti fino alle undici di sera. Le feste si configurano inoltre come una nuova forma di solidarietà: i fondi raccolti, a volte la totalità dei guadagni, viene dato in -beneficien za per aiutare il popolo ucraino nella durezza di questi tempi.
C’è una sofferenza indicibile, che non potrà essere facilmente soffocata, una sofferenza intollerabile per le nostre anime, che opprime la nostra giovinezza. Eppure bisogna imparare ad attraversare l’oscurità, riconquistare la nostra libertà e indipendenza, nonostante il rumore profondo delle bombe.
Il mondo dei club, in cui ho lavorato per anni, era scomparso in seguito allo scoppio della guerra. Ma oggi la vita — quella cosa che sembrava ormai assopita in questo angolo di terra, dimenticata dai suoi abitanti — è stata risvegliata da una nuova ondata di feste.
Ciao, sono Artur, e faccio il fotografo a Kiev, in Ucraina.
We Are Fireflies Resisting in the Dark
The * Gender Issue special edition 2023 31
Text by Anya Lukash
Images by Artur Vovchenko
The Theory of Gender
Yuen Hsieh:
GMA special Pitti - Milan 2023 special edition 2023 special * issue
The * Gender Issue
Omniperformance