






D’accordo, lo ammetto: siamo in ritardo. Questo numero del tabloid di MaGNete, da scaletta, era previsto che uscisse l’1 di ottobre “Il primo sabato di ogni mese”, come recita(va) il nostro retro di copertina Ma di cosa avremmo potuto parlare, soltanto sei giorni dopo le elezioni stravinte dal centrodestra e “sommessamente” da Fratelli d’Italia? Non c’era formalmente, e per i più pessimisti neppure informalmente il nome del Presidente del Consiglio Non c’erano i Ministri Non c’erano i Presidenti di Camera e Senato A dirla tutta, non c’erano neppure Camera e Senato, bloccati per settimane nella giostra dei riconteggi e dei resti E allora, quando uscire?
All’insediamento delle Camere no : troppo presto, manca “lei”, non si può “Metti che Berlusconi ne combina un’altra ” Anche solo per scaramanzia, aspettiamo E poi : le consultazioni, l’incarico, la lista dei Ministri . Ancora troppo presto : manca la fiducia Che finalmente arriva, ed è un tripudio un po’ per tutti Perché è vero: ormai da un mese ce l’aspettavamo, ma vederla coi nostri occhi è un’altra cosa Giorgia Meloni è lì, sullo scranno più alto di Palazzo Montecitorio Ha sulle spalle il peso di ottant’anni di ghettizzazione Ha negli occhi i sorrisi di chi l’ha accompagnata su una strada iniziata a Colle Oppio nel 1992 Ha di fronte anche le facce di chi la vorrebbe vedere in difficoltà e l’attacca un po’ su tutto (ma senza dire niente) : “mi ha dato del tu!”, “rappresenta le donne che stanno un passo indietro agli uomini!”, “è troppo sovranista!”, “è troppo draghiana !”, “ha fomentato i manganellatori!”
Giorgia Meloni risponde punto su punto e li ammutolisce ad uno ad uno Non ci stupisce, lo ha sempre fatto ed è ciò che la contraddistingue dagli altri, da “quelli là” Non ci stupisce, ma ci riempie di orgoglio Per molti di noi è la prima volta da che facciamo militanza che qualcuno dei nostri siede tra i banchi del Governo. Per tutti, è la prima volta che quel “qualcuno” è il Presidente del Consiglio dei Ministri Nel suo discorso programmatico si lascia andare ad una promessa che scalda i cuori : “stravolgeremo i pronostici” . Lo ha già fatto, la ragazza della Garbatella diventata l’unica leader politica in grado di portare il Nostro mondo al riscatto Ma vuole farlo di nuovo, e questa volta l’ambizione è maggiore Nessuno, nell’ultimo Secolo, ha mai osato tanto L’Italia su cui scommette Giorgia Meloni è una Comunità È popolo e Nazione insieme Ha orgoglio, visione, ambizione Ha radici che non gelano mai e sguardi fissi nel Sole Ha gambe su cui camminare Mani con cui lavorare Teste con cui innovare
In questa Italia c’è spazio per noi, che dovremo imparare a svestire i panni dei picconatori e indossare quelli dei costruttori. Senza timori reverenziali, però, dovremo avere anche la capacità e il coraggio di non perderci a fare l’applausometro di un Partito che, mentre prova a ricostruire la Nazione, è naturale che possa sbandare Ci faremo trovare pronti Abbiamo il dovere di essere la parte migliore della nostra generazione, senza rinchiuderci nella perenne insoddisfazione ma neppure perdendoci nel tifo sfrenato Avanti
C
ome si fa a racchiudere in un articolo l’emozione? Come si riassumono con le parole i chilometri percorsi nel deserto e l’arrampicata sino alla vetta? Come si descrivono i sorrisi, gli abbracci, le lacrime?
21 dicembre 2012 . Un manipolo di pazzi, guidato da Giorgia Meloni, rifiuta il compromesso per ricostruire la casa della destra italiana Il nome scelto è altisonante, forse un po’ retorico Il simbolo, almeno per i primi anni, resta anonimo . Ma dietro a Fratelli d’Italia ci sono gli uomini e le donne di sempre Gli anni di Azione Giovani, i manifesti, la colla, i volantinaggi, le botte coi compagni, le sedie che volano a Viterbo e lo sconfinato amore per la Nazione . Davanti, invece, c’è Lei . Non ha paura di niente e nessuno, Giorgia . Lascia lo scranno da Ministro e una ricandidatura sicura per fondare un Partito che tutti danno per spacciato Attraversa la palude del 2 % , ci rimane per anni ma continua a crederci . Anche quando le nostre parole di sempre diventano il ritornello dei Salvini e dei “ duriepuri ” Rifiuta le lusinghe del primo Conte, costruisce la nuova destra in Europa, rifiuta anche le sirene di Mario Draghi . E anche in quel momento, tutti la danno per spacciata, la vedono già condannata all’irrilevanza
Ma per chi è abituato da sempre faccia a faccia diretti col potere (quello degli antagonisti nelle scuole quello forse ancor più marcio salotti e nei palazzi), l’irrilevanza non un destino La campagna elettorale esaltante di sempre Il traguardo nessuno tranne Lei aveva osato immaginare A testa alta Allargando perimetro, ma senza rinunciare nostra storia.
Oggi dal cielo ci guardano tutti, e sorridono . Giorgio per primo, e poi i “suoi” ragazzi . Carlo, Stefano, Virgilio, Mario, Mikis , Sergio, Nanni, Paolo, Francesco e tutti gli altri “Oh, ragazzi : abbiamo vinto!” “Vinto?” “Vinto ”
E mentre i “democratici” piangono lacrime amare, l’Italia per bene brinda al domani
“C’è stato un sogno, una volta, che era Roma Si poteva soltanto sussurrarlo Ogni cosa più forte di un sospiro l’avrebbe fatto svanire Era così fragile”. Oggi, c’è un sogno chiamato Italia e siamo pronti a costruirlo Con chi c’è da sempre, con chi ci ha raggiunto e con chi ci raggiungerà Per chi c’era, per chi ci ha abbandonato e per chi ci abbandonerà Per i nostri padri, per i nostri figli. Per noi stessi. Per gli insulti presi, le lacrime versate, la fatica spesa, i chilometri macinati, le notti in bianco, le sveglie all’alba I concerti, le feste, le riunioni interminabili I volantinaggi, i banchetti, le raccolte benefiche. La vergogna nel dover nascondere i nostri simboli da occhi indiscreti.
A testa alta C’è un sogno chiamato Italia da costruire . Abbiamo vinto la prima battaglia . Adesso, inizia la guerra .
Cosa significa la nascita di questo Governo per ragazzi come noi? Per la gente di Gioventù Nazionale?
In questi giorni molte volte mi sono sentito rivolgere questa domanda : "Come ti senti?" e ho sempre risposto con una certa emozione .
Per un membro di Gioventù Nazionale, uno che ci crede nella politica, la nascita di questo Governo significa tante cose, diverse tra loro ma tutte molto significative. Giorgia Meloni viene dal mondo giovanile, quando può ci torna ancora : tante volte l'abbiamo sentita dire che quando deve compiere una scelta importante, ripensa alla Giorgia 16 enne che voleva bruciare il mondo di passione politica Torna sempre in mezzo a noi, si confronta, ci domanda consigli, ci supporta Che una ragazza entrata nel movimento giovanile, una che in anni in cui alle donne non si riconosceva nulla è riuscita a diventare il Presidente del movimento giovanile, una ragazza che non ha mai celato la sfrontatezza con la quale certe cose divevano essere dette sia diventata il Capo del Governo ci riempie di orgoglio e di speranza
Parlando di orgoglio, poi, non si può non dire che tutto questo è dedicato a chi non ha vissuto abbastanza per vederlo: a chi non ha gettato la colla per manifesti davanti alle minacce politiche, a chi nel nome della sua idea ha dovuto lasciare questa terra E quindi è l'orgoglio di una storia che continua il suo corso, è la stessa emozione della Compagnia dell'Anello che respira l'aria pulita di terre sacre dopo aver perso Boromir in un assalto nemico
Questo è il più profondo riscatto nei confronti di quelli che per tanti anni hanno creduto (o hanno finto) di essere gli interpreti della verità, quando di verità su questo mondo non ce n'è.
Giorgia Meloni, per noi, non è soltanto il leader di Fratelli d'Italia (indipendentemente dalla percentuale di consenso del partito) ma è una delle ragazze di Gioventù Nazionale, è esattamente come se fosse una tra le nostre fila che giura di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le sue funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione.
Cosa significa per noi di Gioventù Nazionale la nascita di questo Governo?
È il compimento di un eterno ed instancabile passaggio di testimone
È la luce dopo anni di cieca e buia fedeltà .
È la vittoria di quella fenice risorta dalle ceneri, il cui fuoco brucia ancora e non si estinguerà mai
di: Jacopo TagliatiI
gnazio La Russa Un nome, un uomo, una langa vita vissuta a cento allora in un paese dove tanta gente non avrebbe mai voluto che persone come lui esistessero e facessero politica (molte volte facendo la differenza) Ma a Ignazio di tutto questo non è mai fregato nulla Lui lo sapeva e andava avanti a testa alta, anzi, altissima È storia, infatti, l’accanimento di certa sinistra alto borghese contro i tanti giovani di destra come lui. Questa sferzante cattiveria mista ad una folle ossessione gli valse, nel lontano 1972, la scena d’apertura del film di Marco Bellocchio “Sbatti il mostro in prima pagina” in cui proprio il giovane militante milanese veniva ripreso durante un comizio e descritto come uno dei tanti “mostri” di quegli anni Una delle tante provocazioni che non scalfirono mai l’animo di uomo buono e tutto d’un pezzo : un uomo che negli anni ’ 70 e ’ 80 difese decine e decine di ragazzi del Fronte della Gioventù nei tribunali di mezz’Italia senza chiedere in cambio una sola lira Il suo lavoro in fondo era un aiuto nei confronti di gente come lui che spesso era finita nei guai a causa di un qualche poliziotto un po’ troppo di parte o di un qualche giudice che non vedeva l’ora di mandare al gabbio un “giovane fascista” per poter fare carriera .
Non posso non citare anche il “Processo Ramelli” del 1987 dove Ignazio, facendosi difensore di parte civile, difese e portò in aula il sincero ricordo di Sergio e la voce di un’intera comunità militante che si strinse assieme a lui durante quell’arringa finale in cui, le lacrime sui volti dei presenti, divennero un indelebile ricordo della nostra storia
In seguito, le sue (e anche le nostre) battaglie si spostarono in un altro campo, quello del Parlamento, senza però cambiare o diventare sterili proposte bandiera (come avvenne invece per altri)
Il suo impegno e la sua dedizione rimasero intatti nel tempo e, grazie all’esperienza acquisita, si fecero ancora più pregnanti. Il coronamento della sua carriera e dei suoi sforzi pareva essere stata la nomina a Ministro della Difesa Invece, dopo l’ennesima avventura vincente in cui le Forze Armate trovarono in lui un vero Capo carismatico che li rappresentasse e li potesse aiutare, Ignazio decise di imbarcarsi nell’ennesima avventura, apparentemente fallimentare: quella di Fratelli d’Italia
In pochi, infatti, avrebbero scommesso su quei tre matti che avevano voluto riportare in vita quel mondo valoriale e politico che Fini e Berlusconi avevano tentato senza successo di seppellire .
La storia, invece, è stata scritta in maniera diversa e noi ne siamo testimoni. Siamo arrivati quindi ai giorni nostri Giorni in cui l’Italia avrà finalmente un governo coeso e guidato dall’unico partito di Destra dell’arco parlamentare e che, oltre a esprimere la prima Presidente del Consiglio donna, avrà anche la seconda carica dello Stato rappresentata da quel mostro che di strada ne ha fatta davvero tanta : Ignazio Benito Maria La Russa .
Se ne facciano una ragione Formigli e co: la democrazia ha parlato e ci ha dato ragione. È così che Ignazio è diventato Presidente del Senato e, la sua gioia, si unisce alla nostra
Con il cuore gonfio di orgoglio, la consapevolezza che i suoi doveri verranno adempiuti nel rispetto delle Istituzioni con grande impegno e al completo servizio della Patria, un genuino augurio : Buon lavoro Presidente!
Comunità di GioventùLa battaglia per il diritto alla vita ha compiuto un importante passo in avanti dopo le elezioni del 25 settembre Sono infatti diversi gli eletti tra le fila del centrodestra che da sempre hanno dimostrato sensibilità al tema
A salire per primo alle luci della ribalta è stato forse il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana (Lega) : veronese, classe 1980, già Parlamentare Europeo e Ministro della Famiglia nel Governo Conte I Fontana non ha mai fatto mistero di essere contrario all’aborto e di opporsi al gender nelle scuole Emblematico lo striscione sollevato in Aula, tra gli altri, da Zan poche ore prima che venisse proclamato Presidente della Camera: “no ad un Presidente omofobo pro Putin” Non ha portato bene Da sottolineare è anche l’importanza della nomina al nuovo Ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità di Eugenia Roccella : femminista “atipica”, è stata attaccata dai soliti noti per aver osato dire che l’aborto non è un diritto Ha promesso e non fatichiamo a crederle che metterà al primo punto del suo lavoro il sostegno alla natalità e la difesa della famiglia naturale Finalmente
Nell’Esecutivo c’è anche un altro nome di spessore, quello di Alfredo Mantovano : il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha già ricevuto il plauso del mondo pro life per la sua nomina arrivata dopo anni di battaglie A sostenere il Governo in questa importante sfida ci saranno anche i Senatori e i Deputati di Fratelli d’Italia.
Su tutti, la Senatrice Isabella Rauti , attualmente Responsabile nazionale del Dipartimento vita e famiglia (e in odore di nomina a Capogruppo): nella scorsa legislatura ha promosso un disegno di legge per istituire la “Giornata nazionale per la vita nascente”, che verrà ripresentato a breve. Accanto a lei c’è la Senatrice Lavinia Mennuni , firmataria di una proposta al Consiglio di Roma Capitale dal titolo “Riconoscimento e Tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati”, per dare dignità ai tanti bambini che non hanno potuto vedere la luce.
Nel ramo basso del Parlamento, invece, troviamo Maria Rachele Ruiu , da sempre attiva nel mondo dell’associazionismo (è tra i riferimenti nazionali della Onlus Pro Vita e Famiglia) e paladina della libertà educativa; Lorenzo Malagola , cattolico sensibile ai temi della natalità; Maddalena Morgante , che come il concittadino Fontana è nota per le sue tante battaglie in difesa non solo della vita ma anche della nostra Tradizione
Nomi che ci rassicurano e che dovrebbero rassicurare tutti gli italiani Nessuno di loro vuole infatti “togliere diritti” come lamenta più di qualcuno ma certamente in questa Legislatura non sarà promossa quella ( dis )cultura che negli ultimi anni ha sputato su diritto alla vita, dignità della famiglia e difesa della nostra cultura e delle tradizioni che hanno fondato la nostra Nazione
Sarà la legislatura delle leggi a sostegno della famiglia e della natalità, della vera libertà educativa
Mettetevi il cuore in pace
Quando l’Italia ha capito di aver bisogno di un Governo libero, coerenti e di patrioti
A cura di: Mattia Ferrarese
(Lettura consigliata con accompagnamento musicale “Canto degli Italiani G. Mameli”)
Italia, 2022 Il risultato elettorale parla chiaramente e ben oltre quella sterile retorica da bagarre sui dati dell’affluenza alle urne, ci racconta della volontà, della necessità di una Nazione che vede in Giorgia Meloni una scialuppa di salvataggio
In Giorgia Meloni ed in Fratelli d’Italia, quella possibilità di tornare dove meriteremmo di stare Ancoraggio senza nostalgie, scevro da ideologie demonizzate o demoniache Con buona pace di chi dovrebbe essere già sul primo volo per nuove mete, ma resta qui a puntare il dito, aspettando la caduta del gigante
Una nuova Destra, libera e coerente, colma di valori e dagli occhi gonfi di lacrime di commozione Voce tremante e petto rigonfio durante il giuramento, sardonica e dissacrante al passaggio di consegne : così si presenta Giorgia Meloni, mentre suona la campanella ricevuta da Mario Draghi
Non con la consapevolezza che sia passato il mare in tempesta, ma che l’equipaggio oggi sia al completo e che non ci saranno mai scogli ed ostacoli insormontabili
Per chi crede come noi, per chi ha sempre creduto che un’Italia migliore sia realizzabile, oggi non ci si può che emozionare smisuratamente Pur sempre restando con i piedi per terra e le scarpe sporche del lavoro di anni, gli angoli della bocca indolenziti dal sorriso sul volto di quei romantici idealisti a cui tremano le gambe dalla gioia, ma mai il granitico cuore ricolmo di fede incondizionata
Parla Italiano il nuovo Governo, senza fronzoli esterofili ed asterischi o articolo che etichettano molto più di quanto vorrebbero fluidificare
Parla di sovranità alimentare, mandando in cortocircuito opinionisti ed esponenti schierati senza sapere che il globalismo sia morto da un pezzo e pare che anche il turbocapitalismo anti ambientalista dell’agroalimentare inizi a non sentirsi troppo bene Parla di idee, che spaventano altrettanto tutti coloro che non ne hanno mai avuta una propria in testa Parla, ma è soprattuto pronto a dimostrare con i fatti quanto sia capace di costruire senza necessariamente dover distruggere l’avversario, per principio di coscienza e sempre con in testa il bene Supremo della Nazione
Radici mai dimenticate nel discorso alle Camere, con citazioni dal sapore cristiano ma mantenendone i crismi laici e strettamente valoriali Mare come risorsa da difendere e tutelare, ponendo fine alle moderne tratte umane e senza mai dimenticare quell’”Amerigo Vespucci” che ci rende orgogliosi come la nave più bella del mondo, nella Nazione più bella del mondo
Principi chiari e saldi, per tranquillizzare gli investitori davanti a quel 145% di debito pubblico su PIL come nodo da sciogliere celermente ma senza mai disturbare chi vuole fare, senza comprimere ulteriormente il carico fiscale sulle aziende del Made in Italy; tutele quindi per lavoratori e riforme che chiudano tavoli di trattative aperti da decenni, aprendo invece a settori sottovalutati o direttamente dimenticati e sui cui invece bisogna puntare oggi per creare progetti sul domani e sul dopodomani
La comunità finalmente vince sull’opportunismo poltronistico di una certa sinistra che massacrava un “La classe operaia va in paradiso” già nel 1971 e nei giorni nostri non è più in grado di rappresentare il popolo, con serrate critiche a fantomatiche questioni utili a pochi, per mera propaganda politica strillata sui soliti temi populisti L’Italia si accorge quindi di chi vuole costruire, non distruggere: incentivi per far ripartire il lavoro e ribattere alle negligenze accentranti di un’Europa troppo sorda e che da oggi sarà, forse, tenuta ad ascoltarci maggiormente Un Leader che veniva data per isolata ed ininfluente, ma che è riuscita a concretizzare i sogni di chi ha occupato i più numerosi scranni del Parlamento per oltre dieci anni, mentre ci tocca scomodare Brecht per poter fieramente asserire che “ci siamo seduti dalla parte del torto, perchè tutti gli altri posti erano già stati occupati”
Perchè, se in questo modo riusciremo a soddisfare l’ego di chi è contro di noi, quindi contro la democratica scelta elettorale degli Italiani, non potremmo che ritenerci noi stessi realizzati di avere torto e di poter finalmente risollevare una Nazione inginocchiata dalla burocrazia e dai giochi di palazzo
Giorgia Meloni lo afferma nitidamente : ”Non siamo ricattabili” Suona ancora meglio, un pò come quello scampanellìo di Palazzo Chigi, che tenta di risvegliarci da un sogno troppo bello ed infinitamente più grande di ogni pronostico arditamente immaginabile per essere vero Allora suoni pure Presidente Meloni, continui a suonare Perchè tanto noi da questo sogno non vogliamo proprio risvegliarci
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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione” Questo sancisce il terzo comma del trentaquattresimo articolo della Costituzione italiana Peccato che nel 1948 nessuno contestò l’ortodossia e per i tempi correnti, l’idea futurista della frase.
Di contro, il 21 ottobre 2022, il Presidente del Consiglio nel leggere la lista dei suoi collaboratori ha creato un terremoto nei salotti coatti della sinistra perché ha, a mio sommesso parere, ribadito un concetto che per quanto già acclarato dalla Legge delle Leggi necessita di essere inserito nella nomenclatura del dicastero che riguarda l’Istruzione.
Ciò contribuisce ad appiattire il "sistema scuola" già fortemente in crisi e ad agevolare tantissimi ragazzi nel compiere ulteriori sforzi per preparare il bagaglio che li condurrà con molta probabilità verso il successo desiderato
Poiché vogliamo un bene immenso alla nostra Nazione e sappiamo quanto i nostri frutti valgano, desidereremmo far vivere a loro e ai genitori che hanno investito sulle capacità dei propri figli un avvenire sereno qui, nella loro Patria .
Il merito non è fascista, con buona pace della sinistra italiana . Viva la Meritocrazia .
Vi sono in qualsiasi studenti, insegnanti, generale più e meno preparati consono (uso il condizionale, evitare di sembrare con i giusti mezzi le permettere che queste far emergere coloro che La meritocrazia non alcuno, se ponderata poc’anzi citato Anche precariato nella meritocratico? Le impensabili per i giovani nella stragrande ricavato un curriculum rispetto, devono restare monitor di un computer (sì, perché ormai gli istituti non telefonano più) nell’attesa di una mail di convocazione, vanno a valorizzare i sacrifici di ragazzi e famiglie?
A quelli che “il centrodestra è maggioranza in Parlamento per colpa della legge elettorale, ma non nel paese” che sono poi gli stessi che hanno scritto e approvato quella legge elettorale mentre noi votavamo contro.
A quelli che “i diritti e la democrazia sono a rischio” e che si dovranno ricredere, perché il mostro delle persecuzioni e delle negazioni delle libertà è stato uno spauracchio per una sinistra senza argomenti, e anche grazie a quest’assenza di argomenti vinciamo.
A quelli che “Fratelli d’Italia trionfa grazie al voto dei boomer e degli anziani” ed è invece il primo partito fra i giovani (fascia d’età 18 34, Consorzio Opinio Italia per la Rai)
Ai sedicenti democratici, avvelenati dalla collera e dal rancore, che invece che fare un mea culpa e interrogarsi sulle ragioni della sconfitta non accettano l’esito chiaro, schiacciante e inequivocabile delle urne. Perché la democrazia vale solo quando vincono loro.
A quelli che, alla disperata ricerca della legittimazione del proprio pensiero risultato minoritario nel paese, sbandierano i titoli roboanti di parte della stampa estera ritenendola più valida dell’esito democratico delle elezioni. Godono, con la bava alla bocca, nel leggere il racconto negativo che si fa della propria Nazione nel mondo.
Saccenti, boriosi, sprezzanti. Carichi di odio, di rabbia, di bile.
Starà a noi dimostrare che siamo migliori di come ci dipingete. Starà a noi tentare di unire un paese lacerato. Però, intanto, per una volta, ROSICATE…