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La rivista degli Artigiani Anziani dell’Alto Adige

CLAUDIO MOLINARI FESTEGGIA 50 ANNI COME SOCIO DI LVH.APA (1975-2025). L‘ASSOCIAZIONE SI CONGRATULA CON LUI PER I SUCCESSI OTTENUTI COME PROFESSIONISTA E COME FUNZIONARIO E LO RINGRAZIA PER LA SUA GRANDE UMANITÀ.
Claudio Molinari, nato a Bolzano nel 1940, ricorda con orgoglio l’inizio della sua attività.
“Dopo aver conseguito la patente di guida nel 1958, fui assunto presso l’officina Bassetti in Piazza Verdi a Bolzano. Nel ‘61/’62 arrivarono le prime auto a Bolzano e cominciai ad occuparmi di quel settore, che allora era ancora completamente vergine”.
Una delle prime clienti di Claudio Molinari fu Sophie Cornelissen, moglie di Silvius Magnago, di cui per 5-6 anni fu il meccanico di fiducia.
“Silvius Magnago mi apprezzava molto, pur non essendo io di lingua tedesca, e ha avuto con me un rapporto sempre molto amichevole”.
Tutte queste esperienze furono di grande utilità sia sul piano professionale sia sul piano umano per Molinari, che nel 1975 si mise in proprio aprendo la ditta “Officina Claudio”, officina autorizzata Alfa Romeo.
Col il tempo, l’azienda si ampliò, e insieme a Molinari collaborarono due operai, due apprendisti, mentre dell’amministrazione si occupava la moglie.
Nel 1982 Molinari seguì un corso biennale come maestro artigiano.
IMPEGNO E VOLONTARIATO
Ritorniamo al 1975: contestualmente alla creazione della sua azienda, Molinari si iscrisse anche all’associazione lvh.apa, restando ininterrottamente associato fino alla pensione nel 1995. Dopo aver ricoperto varie cariche, attualmente fa parte del gruppo Artigiani anziani, di cui è Vicepresidente. È inoltre attivo come consigliere dell’Albo dei Maestri d’opera e d’esperienza dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati (ANAP).
“Se guardo a questi cinquant’anni non posso che trarre un bilancio molto positivo. L’associazione è
sempre stata un punto di riferimento importante per me, soprattutto per essere aggiornato e restare al passo con i cambiamenti tecnologici degli ultimi 20-30 anni”, afferma Claudio Molinari.
UNA VOCAZIONE FORTE
Ripercorrendo la sua lunga carriera, Molinari conclude osservando: “Ho sempre avuto le idee chiare sulla strada che volevo percorrere. I risultati positivi che ho raccolto sono una naturale conseguenza della mia forte motivazione e della passione per il mio lavoro”.
Molinari ricorda ancora come tutto cominciò.
“Ero un ragazzino di 6-7 anni e allora mi trovavo a Mantova con la mia famiglia, che nel Dopoguerra si era riunita in un maso con le donne, i bambini e i superstiti del conflitto”.
Al giovane Claudio bastò osservare una bicicletta con un micromotore applicato al telaio (a due tempi, come si usavano allora), per capire come funzionasse. Allora pensò: “questo è il mio mestiere, non posso scappare!”.
DISCORSI ENTUSIASMANTI, NUOVI PROGRAMMI DI VIAGGIO E UN GOVERNATORE DA TOCCARE CON MANO: L’ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI ARTIGIANI ANZIANI DI LVH.APA SI È TRASFORMATA IN UN EMOZIONANTE VERTICE DI GIOIA DI VIVERE.
Che giornata! All’insegna dell’affascinante slogan “Gli anziani devono avere dei sogni”, l’arzilla élite dell’artigianato altoatesino si è riunita per la grande assemblea annuale, trasformando l’incontro in una festa ricca di emozioni, retrospettive e tante aspettative.
Fin dall’inizio un punto è stato molto chiaro: questa generazione non ha solo esperienza, ma anche tanti progetti!
Il presidente provinciale Johann Zöggeler ha salutato i numerosi soci con un discorso che toccava il cuore. Il suo appello è stato: “Siamo più che semplici pensionati: siamo creatori, modelli e una comunità forte!”.
Con parole appassionate, Zöggeler ha ricordato quanto sia preziosa la fitta rete di amicizie, l’impegno e la gioia di vivere dell’associazione.
CON IL CUORE E CON L’ANIMA: GRAZIE
PER TANTO IMPEGNO
Anche il direttore di lvh.apa Walter Pöhl ha colto l’occasione per ringraziare i numerosi volontari, per tutte le ore, le idee, il pensiero e il sostegno a livello locale. “Senza di voi non funziona niente!”, è stata la sua chiara affermazione, ricompensata da un applauso.
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UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI: ECCO IL NUOVO PROGRAMMA DEI VIAGGI!
Allora è arrivato il momento di allacciare le cinture e mettersi in viaggio!
Verena Wenter di PRIMUS Touristik ha portato i presenti a Parigi in primavera, nell’idilliaco Burgenland in estate e in una soleggiata vacanza al mare a settembre con la sua anteprima del nuovo anno di viaggi.
Cultura, piacere o relax: ce n’è per tutti i gusti. E soprattutto: tutto in ottima compagnia.
Perché viaggiare insieme significa raddoppiare le risate, triplicare il divertimento e creare ricordi che durano nel tempo.
POLITICAMENTE BEN INFORMATI - DITE
LA VOSTRA ANCHE IN PENSIONE!
Oltre a temi più leggeri come i viaggi, sono stati affrontati anche argomenti di spessore. Markus Aschbacher, responsabile dell’ufficio lvh.apa per i circondari di Bressanone, Val Gardena, Chiusa e Alta Val d’Isarco, ha illustrato le possibilità di reddito aggiuntivo per i pensionati, un tema che sta a cuore a molti dei presenti. Ester Demetz, capoufficio Mestieri e circondari di lvh.apa, ha motivato gli artigiani e le artigiane anziani a farsi valere alle prossime elezioni comunali: “La partecipazione non è una questione di età, ma di atteggiamento!”. - e c’è stato un meritato applauso.
Quando il Presidente della Provincia Arno Kompatscher in persona è passato di qui, la gioia è stata immensa.
In uno confronto sincero e gratificante con Johann Zöggeler, Kompatscher ha lodato l’instancabile impegno del gruppo di anziani e il loro ruolo di spina dorsale della società. “L’artigianato ha un futuro - e voi lo avete plasmato!” sono state le parole del Presidente, che hanno visibilmente toccato il cuore.
A coronamento dell’evento, Peter Mair, storico presidente circondariale degli anziani artigiani dell’Alta Val d’Isarco, è stato insignito della spilla d’onore d’argento - un momento emozionante con standing ovation.
In mezzo a tutto questo, si è cantato, si è ballato e, naturalmente, si è brindato. Il gruppo canoro degli artigiani anziani ha fatto venire la pelle d’oca per la sua bravura musicale, e arrivati al brindisi finale una cosa è stata chiara: questa comunità è viva. Forte, calda, solidale. E si avvia verso il prossimo anno con coraggio, vigore e nuove idee. I sogni? Sono grandi. E questo è un bene!
L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE PONE LA NOSTRA SOCIETÀ DI FRONTE A SFIDE SEMPRE PIÙ GRANDI, SOPRATTUTTO NEL CAMPO DELL’ASSISTENZA A LUNGO TERMINE (ALT). QUESTO È QUANTO EMERGE ANCHE DA UN RECENTE RAPPORTO DELL’OCSE.
Già oggi milioni di persone di età superiore ai 65 anni, in particolare gli ultraottantenni, hanno bisogno di assistenza per svolgere attività quotidiane come lavarsi, vestirsi e cucinare.
Il numero di queste persone aumenterà notevolmente entro il 2050. Secondo l’OCSE, attualmente negli Stati membri vivono oltre 242 milioni di persone di età superiore ai 65 anni, di cui più di 64 milioni hanno più di 80 anni. Entro la metà del secolo, la percentuale di persone molto anziane raddoppierà nella maggior parte dei Paesi.
La pressione per fornire assistenza è in aumento. Inoltre, mentre la domanda cresce, l’offerta di assistenza informale - cioè quella fornita dai parenti - è in calo. Le famiglie più piccole, le distanze geografiche all’interno della famiglia e l’aumento dell’occupazione, soprattutto tra le donne, limitano il numero di potenziali assistenti. Il ricorso a servizi professionali diventa quindi sempre più una necessità- e un onere finanziario. Chi ha bisogno di assistenza e allo stesso tempo ha un reddito limitato si trova di fronte a un onere enorme.
L’OCSE prevede che la spesa per l’assistenza a lungo termine negli Stati membri raddoppierà entro il 2050.
Ciò pone ai governi il compito di considerare l’assistenza non solo come un fattore di costo, ma come un obbligo sociale. Il rapporto dimostra che lo squilibrio sociale può essere evitato solo attraverso una combinazione di servizi pubblici di alta qualità, sostegno precoce, prevenzione mirata della povertà e promozione intelligente dell’invecchiamento attivo.
L’assistenza e il concetto di cura del futuro non ha bisogno solo di denaro, ma soprattutto di lungimiranza, determinazione politica e di una nuova visione sociale dell’invecchiamento. Perché una cosa è chiara: la sfida riguarderà tutti noi, prima o poi.