India Easy

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A questi si aggiunge il più ampio catalogo Asia Easy Voyage, dove vengono illustrate le offerte relative alle altre destinazioni per l’Estremo Oriente.

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Sommario 2 3 4 5 6 7 8 9 12 13 14 15 16 17 24

Conoscere l’India Storia Cultura Lingua | Religione Geografia e natura Economia | Politica Gastronomia | Benessere Religione Arte e musica | Calendario cinese Viggiare in India CARTINA Le nostre mete principali Informazioni utili Basic Hindi | Contatti Il clima Come muoversi Cosa vedere | India del Nord | India Centrale | India del Sud Cosa fare

20 LE REGOLE D’ORO PER VIAGGIARE TRANQUILLI TURISMO RESPONSABILE 21 I NOSTRI ITINERARI ESCAPE INDIA 28 Nilaya Ermitage, Goa | Ananda, Uttaranchal, Himalaya |

Gol Noor, Lago Dal, Kashmir

Tree of life Resort & Spa, Jaipur, Rajasthan

29 Banwar Niwas, Bikaner, Rajasthan

30 Royal Desert Camp, Pushkar, Rajasthan

Narain Niwas Palace, Jaipur, Rajasthan Samaode Palace, jaipur, Rajasthan 31 Sardar palace, Jodhpur, Rajasthan Devi Garh, Udaipur, Rajasthan 32 Udai Bilas Palace, Dingarpur, Rajasthan The Palace Wankaner, Wankaner, Rajasthan Green Magic Nature Resort, Kerala 33 Shalimar Spice garden Resort, Kerala | Houseboat, Kerala

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il triangolo d’oro ladakh, un mondo tra le nuvole rajasthan, sulle tracce degli antichi moghul india: fascino antico e misteriosa natura india, l’incanto del sud india, antica culla di emozioni kerala: atmosfere coloniali nella terra degli antichi mercanti india del sud: il mistero dei templi rajasthan - storia e cultura lo spirito tribale di orissa rajasthan: la terra dei guerrieri Rajput sulle orme di “Shere Khan” l’india del nord orissa: mistica india insolita india: nel sud tra antiche vestigia ed olii essenziali i tesori dell’india centrale sulle acque del fiume divino deccan: sui binari del sogno India aromi e fragranze la città degli dei rajasthan, fascino di antiche dimore india in rosa india: oli ed essenze india: stoffe e colori l’india dei green pedalando tra spezie e canali karnataka in treno estensioni mare e fine tour

64 CONDIZIONI GENERALI / ASSICURAZIONE

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Conoscere l’India

Storia Si ritiene che la nascita delle prime forme di civiltà urbana avvengano nella Valle dell’Indo (nell’attuale Pakistan) intorno al 3500-2500 a.C. I primi abitanti erano tribù nomadi di agricoltori e allevatori. Nel millennio successivo gli insediamenti occupano parti del Rajasthan, il Gujarat e la Provincia del Sindh (oggi in Pakistan) dove nascono le città di Harappa e Mohenjo-daro. Il periodo attorno al 1700 a.C. segna la fine della civiltà dell’Indo, in parte per fattori naturali (inondazioni dovute a sommovimenti tettonici), in parte per l’inizio delle incursioni di tribù guerriere dal nord-ovest, tra cui quelle degli Arya, provenienti dalla regione del Caspio. La storia più recente dell’India si può dividere in 5 periodi principali: Periodo Hindu (500 a.C.-1192 d.C.), Periodo Musulmano (11921707), Periodo di Transizione (1707-1803), Periodo Inglese (18031947), Periodo dell’Indipendenza o dell’Unione Indiana (dal 1947). A cavallo fra VI e V sec. a.C. visse Siddhartha Gautama (563-483 a.C.), che raggiunse l’illuminazione sotto un baniano (albero della famiglia dei fichi, con radici aeree che pendono dai rami e scendono nel terreno dando origine a nuovi alberi in un circolo sempre crescente) trasformandosi così nel Buddha. Nel periodo hindu, la civiltà indiana si centralizza nel bassopiano del Gange. Nel 518 a.C., i Persiani si prendono la valle dell’Indo, dominio che termina con Alessandro Magno, che cercherà di fondere in qualche modo la civiltà Orientale con quella Occidentale (327-325a.C.). In seguito l’India viene governata dalla dinastia dei Maurya, a partire da re Chandragupta Maurya, alla quale succede la Dinastia Hindu dei Sunga (circa 187-60 a.C.), ed è in questo tempo, in cui l’Induismo è la religione egemone, che si diffonde sia la cultura indiana sia il Buddhismo in tutto il bacino del Tarim, in Cina, Corea e Giappone.

L’Oceano Indiano, da un atlante tedesco del 1719.

nella storia dell’India. Il dominio islamico, dura parecchi secoli, e vede il susseguirsi di varie dinastie. La divisione verso la fine del XIV sec. consente l’invasione dello spietato Tamerlano (1398). In seguito, il suo discendente Baber, sconfigge Panipat, sultano di Delhi, e fonda il Regno Moghul. Nel 1498 d.C. il navigatore portoghese Vasco de Gama scopre la rotta che dall’Europa conduce in India. Approda in quello che è l’attuale Kerala e avvia i primi commerci con la nobiltà locale.

Sotto Akbar (1556-1605), uno dei più eccezionali personaggi della storia d’Asia, patrono delle arti, sovrano tollerante e aperto verso ogni tipo di espressione culturale e religiosa, il regno ingloba non solo l’India settentrionale ma anche parte dell’Afghanistan e del Deccan. Akbar darà una coscienza di nazionalità indiana sormontando l’integralismo islamico. Nel 1707 d.C. la scomparsa dell’imperatore Aurangzeb dà inizio a una fase di rivolte che porteranno al graduale crollo dell’Impero Moghul. Nei secoli XVI e XVII arrivano le prime sporadiche presenze europee, prima portoghese e olandese, e poi francese e inglese. Nel 1757 la Compagnia Britannica delle Indie Orientali registra la sua prima vittoria militare nella Battaglia di Plassey (tra Calcutta e Murshidabad). La concorrenza fra le compagnie europee, olandesi, francesi e inglesi, delle Indie Orientali, determinano il fallimento dell’indipendenza del Paese. Il 1857 è l’anno della prima guerra d’indipendenza contro gli Inglesi, che ha come conseguenza, l’anno successivo, la consegna del potere da parte della Compagnia delle Indie Orientali direttamente alla Corona, inaugurando il cosiddetto Raj britannico che durerà fino al 1947, anno in cui il Mahatma Gandhi, grazie alla sua nuova forma di lotta non violenta basata sulla disobbedienza civile, porta tutta l’India all’indipendenza. Dal 319 al 510 d.C. è l’epoca d’oro della Dinastia Gupta, protaIl periodo post-coloniale, inaugurato dal governo di Jawaharlal gonista del secondo grande impero dopo quello dei Maurya; inizia Nehru, vede il periodico acuirsi delle tensioni nelle relazioni con così il periodo classico delle lettere e delle arti indiane e dell’ultimo il Pakistan, stato musulmano nato con la sanguinosa secessione tentativo di unificare gli hindu. Infatti, a partire dall’VIII secolo si dall’India nel 1948, concentratesi soprattutto nelle guerre per il formano vari imperi, spesso in lotta tra loro. Nel 610 d.C. il profeta controllo della regione montuosa del Kashmir. Sempre presenti Maometto fonda le basi dell’Islam ed esorta gli abitanti a seguire la inoltre le continue frizioni interetniche che hanno portato anche nuova religione. La sua parola riscuote una grande approvazione. a ripetuti omicidi di alte cariche politiche come Indira Gandhi e Dopo il 1000 i musulmani spingono verso i confini e, verso il XII Rajiv Gandhi. sec., piegati i Rajput, gli invasori danno il via a una nuova epoca


Cultura La popolazione

In molti sostengono che la bellezza di questo paese si nasconda proprio tra la straordinaria moltitudine di persone ed animali in cui ci si può imbattere a qualsiasi ora del giorno e della notte dalla strada più affollata alla via più solitaria. Tutte le facce, i colori, i particolari che si osservano comunicano la storia e l’indole di questa meravigliosa terra, donando al visitatore uno spettacolo che merita di essere contemplato e ricordato. Essendo una nazione vastissima, i costumi e i tratti somatici della popolazione variano a seconda del luogo che si visita; ad esempio, la popolazione che vive al sud ha generalmente tratti somatici più morbidi e una carnagione più scura rispetto alla popolazione del nord, mentre quella che vive nella parte orientale del paese presenta tratti per lo più mongoli. Gli indiani riassumono e accentuano tutti i paradossi, i contrasti e le bellezze di un popolo. L’india conta 1.173.108.018 abitanti e si prevede che nei prossimi decenni supererà anche la Cina diventando così la nazione più popolosa del pianeta.

Le caste

In India la popolazione viene suddivisa in caste, una realtà difficilmente comprensibile per noi occidentali. Si appartiene ad una casta per nascita e gli appartenenti cercano di mantenere la loro purezza evitando di essere contaminati dagli altri. Generalmente le caste sono legate ad attività o a professioni anche se non sempre è possibile identificarle in base ad un puro criterio economico. La casta (varna) rappresenta la struttura su cui si fonda la società hindu. Vivere rettamente e adempire il proprio dovere morale accresce enormemente la possibilità di nascere in una casta superiore e quindi in condizioni migliori. Gli hindu nascono in una delle seguenti quattro caste: Brahmin (sacerdoti e insegnanti), Kshatriya (re e guerrieri), Vaishya (mercanti) e Shudra (braccianti). Si dice che i brahmini siano usciti dalla bocca del Dio Brahma all’atto della creazione; gli Kshatriya avrebbero avuto invece origine dalle sue braccia, i Vaishya dalle sue cosce e gli Shudra dai suoi piedi. Al di sotto delle quattro caste principali si trovano i Dalit, coloro che da sempre svolgono i lavori più umili, come quelli di spazzino o di addetto alla pulizia delle latrine.

Arte e architettura

Uno degli aspetti più entusiasmanti di un viaggio in India è costituito senz’altro dalla scoperta dei suoi numerosissimi tesori d’arte, che spaziano dagli antichi templi, perfettamente inseriti nell’ambiente naturale che li circonda ed espressione di raffinati stili architettonici, al dinamismo delle attuali arti visive e dello spettacolo. Visitando questo Paese ci si imbatte immediatamente nelle varie forme e singolarità che assume l’architettura religiosa, la quale rappresenta ancora oggi l’espressione più straordinaria e celebrata dell’arte della costruzione in India. In questo Paese, forte di una storia millenaria, i monumenti, le tradizioni, i riti e le religioni attingono continuamente da questo glorioso passato, offrendoci una grande varietà di stili che hanno lasciato l’impronta nei grandi monumenti dell’India: i grandi stupa che celebrano i momenti salienti della vita del Buddha, i templi scavati nella roccia e le pitture murali di Ajanta ed Ellora, il Tempio del Sole a Konarak, a forma di grande carro, le grandi architetture dell’era musulmana, i sontuosi palazzi dei re Moghul. La capacità di armoniosa integrazione delle varie forme stilistiche risulta evidente persino nel caso di diversità concettuali e funzionali profonde come quelle tra arte sacra indù e islamica, che a partire dalla fine del XII secolo diedero vita a una forma d’arte unica (detta indo-islamica), che produsse capolavori universali come il Taj Mahal di Agra.

Danza

La danza è una delle forme espressive che nella cultura dell’India vengono considerate non solamente come forme artistiche, ma raffinati linguaggi spirituali. In India la danza è un’antica forma d’arte legata alla mitologia e alla letteratura classica; nelle scritture si legge, infatti, che la danza nasce direttamente da Shiva Nataraja, il Signore dei danzatori. Egli, con la sua danza, crea tutto l’universo. È frequente poter assistere a diverse forme di danza eseguite

Conoscere l’India in stato di trance o durante riti di esorcismo, oltre alle originalissime danze tradizionali di popoli tribali. I principali stili sono: il bharathanatyam, il kathakali, l’odissi, il kuchipudi, il kathak e il manipuri.

Musica

Nel corso dei millenni la musica classica indiana si è evoluta assorbendo una molteplicità di influssi e dando vita a due filoni principali, quello della Musica Hindustani (caratteristica dell’India del Nord) e quello della Musica Carnatica (caratteristica dell’India del Sud). Entrambi i generi si basano sul sistema melodico dei raga e su quello ritmico dei tala. La musica sacra indiana è caratterizzata da una struttura che concilia la meditazione, dilatando la percezione di ciò che è al limite tra l’oggettivo e l’immaginario, tra il proprio mondo interno e l’ambiente esterno, addicendosi moltissimo ad una pratica riflessiva sui rapporti tra corpo e mente. Per tali ragioni viene utilizzata per la riabilitazione verbale e sul versante psicologico, quando il flusso delle emozioni appare bloccato.

Filosofia

La filosofia in India fa da sostegno alla vita quotidiana più di quanto si possa immaginare; inserendosi nei rapporti interpersonali e sociali, camuffandosi a volte da superstizione, indossando gli abiti della magia e della credenza popolare, e perfino sostituendosi, spesso con estrema naturalezza, alla stessa religione. Il desiderio gioca un ruolo centrale nella filosofia indiana, in positivo e in negativo. In positivo, in quanto è il desiderio a promuovere l’azione, è cioè a causa del desiderio che si intraprende una qualunque azione. In negativo, perché secondo molte scuole filosofiche la salvezza è raggiungibile solo attraverso l’eliminazione dei desideri. Il mondo è visto come una grande rappresentazione morale governata dalla giustizia. Qualsiasi cosa, buona o cattiva o indifferente, è guadagnata e meritata. L’effetto di questo atteggiamento è quello di rendere l’uomo stesso direttamente responsabile della sua condizione umana. In quanto individuo, è responsabile di ciò che è e di quello che diventa.

Letteratura

L’India vanta una lunga tradizione di letteratura sanscrita, ma esiste anche un ricco patrimonio di opere composte in vernacolo; si crede che esistano tante tradizioni letterarie quante sono le lingue scritte. I due poemi epici più importanti in sanscrito sono il Mahabharata e il Ramayana. Il primo tratta della rivalità fra i due rami di una famiglia reale che incarnano rispettivamente dèi e demoni e che tentano di impossessarsi del potere in una lotta diventata il simbolo universale del conflitto tra uomini e dèi contro i demoni e il male. Il secondo ripropone i temi dello spirito cavalleresco, i sentimenti delicati, l’amore per la natura e le gesta di Rama, il figlio del re di Ayodhya nonché incarnazione di Visnu che, dopo avere superato terribili prove riesce a salire al trono e a sposare l’amata Sita. Lo scrittore ancora oggi celebrato per aver fatto conoscere in tutto il mondo la ricchezza culturale dell’India è Rabindranath Tagore (bengalese), che nel 1913 vinse il premio Nobel per la letteratura. Ai giorni d’oggi l’autore più importante è sicuramente Kiran Desai, che nel 2006 è stata la prima giovane donna a vincere il prestigioso Booker Prize per il suo splendido romanzo “Eredi della sconfitta”, un libro che tratta temi quali l’emigrazione, la globalizzazione, il senso d’identità e la disparità economica.

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Conoscere l’India I gruppi etno-linguistici dell’India centro-orientale, in una carta britannica della metà del XIX sec.

Lingua La Costituzione dell’India ha definito l’uso dello Hindi e dell’Inglese come le due lingue ufficiali per il governo nazionale. L’Hindi è attualmente la lingua madre del 30% della popolazione, diffuso prevalentemente nell’area nord-est del paese; essendo affine al Sanscrito venne scelto anche con una forte valenza simbolica, per ribadire la continuità con un passato glorioso. L’Inglese è considerato “lingua ufficiale supplementare associata”, lingua dell’amministrazione e del commercio parlata solo da una

minoranza della popolazione. La Costituzione indiana riconosce inoltre altre 14 lingue ufficiali (il Bengali, il Tamil, l’Urdu, il Telugu, il Marathi, il Gujarati, il Kannada, il Malayalam, l’Orya, il Punjabi, l’Assamese, il Kashmiri, il Sanscrito e il Sindhi), più alcune centinaia di dialetti di cui risulta difficile fissare il numero a causa dei criteri di classificazione linguistica a volte estremamente divergenti. I due principali gruppi linguistici sono quello indoeuropeo al nord e quello dravidico al sud.

Religione Analizzando dettagliatamente la storia millenaria dell’India, si osserva come le varie religioni presenti nel territorio si siano mescolate e fuse nel corso degli anni più di quanto si possa desumere dai censimenti ufficiali. Il discorso relativo alla religione è assai complesso e di difficile interpretazione; purtroppo questo tema ha portato frequentemente alla nascita di conflitti (molto più avvertibili nella parte settentrionale del paese rispetto a quella meridionale) che hanno scritto per molto tempo un sanguinoso capitolo della storia del Paese. La maggior parte della popolazione professa la fede hindu; l’Induismo (praticato da oltre l’80% della popolazione indiana) si differenzia da gran parte delle altre religioni per il fatto di non avere un unico fondatore e di non fare proselitismo. L’Induismo è un modo di vivere o meglio ancora una filosofia di vita. Il fulcro del pensiero induista è basato sul concetto di “karma” e “dharma”. Il Karma indica il susseguirsi delle azioni in vita che, se saranno buone, incarnazione dopo incarnazione condurranno al congiungimento con l’Essere Supremo. Il Dharma, invece, indica il dovere,

la virtù, le leggi che regolano la società, le caste e i rapporti di ogni individuo con gli altri. Tutte le Divinità Hindu sono ritenute una manifestazione di Brahman, che viene spesso identificato con la Trimurti, ovvero la figura divina che riunisce in sé le tre principali divinità hindu: Brahma, Vishnu e Shiva. Le altre principali minoranze religiose presenti in India sono: il buddismo, che per un certo periodo fu la religione dominante in India, grazie ai suoi principi di tolleranza e libertà individuale, strutturato su una flessibilità morale, etica e filosofica all’interno della quale ognuno può trovare la strada per la propria salvezza; il Jainismo, una religione molto antica che si trova solo in India; il Cattolicesimo, praticato da circa il 2,3% della popolazione, che si radicò profondamente nell’India del sud in seguito all’arrivo di Vasco de Gama nel 1498; l’islamismo di Maometto, introdotto in India con l’arrivo di arabi e turchi. Nel pensiero musulmano, religione e politica sono intimamente legate fra loro, e la guida spirituale è anche guida politica.


Geografia e natura Geografia e Natura

Conoscere l’India

e subtropicale, con querce e magnolie, si spinge sino a livelli altitudinali molto elevati; diffuso nell’area è anche il rododendro. La pianura gangetica, grazie alla maggior presenza d’acqua, ospita una rigogliosa vegetazione con molte specie di piante, soprattutto nella zona sudorientale dove crescono la mangrovia e il sal (Shorea robusta). Sulle vette himalayane si trovano diverse varietà di flora artica, mentre le pendici più basse, ricoperte di foreste, ospitano numerose specie di piante subtropicali, in particolare orchidacee. La Costa del Malabar e le pendici dei Ghati occidentali, grazie alle abbondanti precipitazioni, sono ammantate da una rigogliosa foresta pluviale, con prevalenza di sempreverdi, bambù e alberi ad alto fusto come il teak e il sandalo. Nelle pianure paludose e lungo le pendici dei Ghati occidentali vi sono ampi tratti di giungla fitta e impenetrabile. La vegetazione del Deccan è spesso meno verdeggiante, pur ospitando vari tratti di foresta tropicali, presentandosi sovente come una savana più o meno ricca; in tutta la penisola si possono comunque trovare, lungo i fiumi, macchie di bambù, palme e varie specie sempreverdi. Molteplici varietà di animali sono distribuite nel vasto territorio indiano all’interno di specifici habitat (forestale, savanico, montano ecc.). Numerosi, inoltre, sono i felini, tra cui la tigre, il leone e il leopardo delle nevi (protetti perché Flora e fauna Geograficamente l’India rappresenta la maggior parte del subcon- in pericolo di estinzione), la pantera e, nel Deccan, il ghepardo. tinente indiano che è considerato uno dei territori più variegati al L’elefante indiano si trova sulle pendici nordorientali dell’Himalaya mondo in termini di biodiversità, vantando numerosissime specie e nelle remote foreste del Deccan. Diffusi sono anche, il rinocerondifferenti di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci. Nelle zone te, lo sciacallo, il bufalo, il cinghiale, l’antilope e numerose specie aride ai confini con il Pakistan la vegetazione è rada e perlopiù erba- di scimmie (tra cui la scimmia Rhesus). Molto diffusi sono inoltre i cea, con numerose specie arbustive. Nell’Himalaya nordoccidentale, serpenti, soprattutto le specie velenose come il cobra, e vari tipi di Carta tedesca del 1859 illustrante le tipologie di sopra la fascia tropicale, prevalgono le conifere, in particolare il coccodrillo (tra i quali il possente gaviale). coltivazioni in India cedro e il pino, mentre nella parte orientale la vegetazione tropicale L’India è uno stato appartenente all’Asia Meridionale collocato a nord dell’equatore. Con i suoi 3.166.414 Km² di superficie, è il 7° stato del mondo per estensione. L’India è confinante a Nord con Cina, Nepal e Bhutan, con il Pakistan e il Mar Arabico ad Ovest, ad Est con il Myanmar (ex-Birmania), Bangladesh, e Golfo del Bengala , mentre a Sud le coste si affacciano sull’Oceano Indiano. Nella parte nord-est del paese si estende la catena montuosa dell’Himalaya, che comprende le più alte vette del mondo, come il Monte Everest (8848 m) e il K2 (8611 m). Spostandosi verso Sud scorgiamo la Pianura Gangetica, molto ampia e fertile per le coltivazioni, attraversata dal Fiume Gange (il più importante dell’India) e dai suoi affluenti. A Ovest il territorio dell’India presenta i Monti Aravalli e il Deserto di Thar, mentre l’India del Sud con la sua straordinaria varietà di paesaggi, che spaziano da verdi risaie a spiagge da sogno, può vantare di possedere una natura semplicemente straordinaria: qui si situa fra l’altro l’Altopiano del Deccan, un grande tavolato roccioso e irregolare di origine vulcanica, racchiuso dalle catene costiere dei Ghati occidentali ed orientali.

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Conoscere l’India

Economia Il dominio britannico fu quanto mai deleterio per l’economia indiana, che prima del raj era tra le più fiorenti del mondo grazie soprattutto all’esportazione di spezie e tessuti pregiati. Negli ultimi vent’anni l’economia è in continua crescita, raggiungendo nel 2008 un PIL nominale di 1.253.860 dollari statunitensi. L’India ha un’economia di tipo misto in cui il governo, sia a livello federale sia nei singoli stati, svolge un importante ruolo di regolazione e pianificazione, oltre a essere titolare di numerose imprese pubbliche. L’agricoltura è il fulcro dell’economia del Paese;

Politica L’India, la maggior democrazia al mondo in termini numerici, è una repubblica federale. Il parlamento è diviso in due rami: la Lok Sabha (Assemblea del Popolo), con 545 parlamentari eletti a suffragio universale diretto, e la Rajya Sabha (Assemblea degli Stati), con 244 membri nominati dai governi dei singoli Stati. Le due camere unite eleggono ogni cinque anni il presidente; questi assegna la carica di primo ministro al leader del partito che ha ottenuto la maggioranza dei voti. Il premier nominato dal presidente è il vero fulcro del governo e ne indirizza le scelte politiche ed economiche.

le colture più importanti sono quelle di cereali (riso, grano) e legumi (lenticchie, ceci, fagioli). Oggi l’India esporta in grandi quantità tè, cotone, canna da zucchero, pietre e metalli preziosi, mentre nonostante possa contare su una superficie di quasi 3,29 milioni di km², non dispone di risorse minerarie diversificate, soprattutto per quanto concerne i metalli e, fatto ancora più importante, non dispone di grandi riserve di petrolio, che deve importare per oltre il 70% del proprio fabbisogno. La moneta è la rupia indiana, il cui tasso di cambio è di circa 46,2 per dollaro statunitense.

Il territorio è diviso in 28 Stati, a cui si aggiungono sette territori amministrati direttamente dal governo centrale. Gli Stati godono di una certa autonomia, voluta per rispettare le profonde diversità tra le varie zone, ma sono vincolati da una forte presenza del governo centrale, che ha poteri in materia di difesa, politica estera, sanità e ordine pubblico. Una forte limitazione alla loro autonomia è data dalla norma costituzionale che consente al capo del governo centrale di dichiarare lo stato d’emergenza e assumere direttamente il controllo di uno Stato minacciato da guerre, aggressioni esterne o disordini interni.


Gastronomia Dietro l’apparente semplicità di questi piatti si nasconde una miscela di spezie, sapori e usanze che affondano le loro radici in un remoto passato. La gastronomia indiana è decisamente una delizia per tutti coloro che amano la cucina esotica. La cucina tradizionale varia molto a seconda che ci si trovi nella parte Nord o Sud del paese, in comune hanno entrambe il fatto di comprendere una miriade di piatti regionali, ognuno dei quali prevede l’uso di ingredienti e di tecniche di preparazione differenti; i piatti di carne e il pane non lievitato, cotto al momento su piastre roventi, sono alla base della cucina del nord, verdura e riso nella cucina del sud, mentre sulla costa potrete gustare ogni varietà di pesci e molluschi. Elementi comuni a tutte le specialità culinarie sono il curry e le spezie. Chai (tè) e caffè sono le bevande più diffuse, mentre tre quarti della popolazione indiana che beve alcolici consuma liquori nazionali come l’Arak, una bevanda ricavata dalla distillazione del latte di cocco, delle patate o del riso.

Conoscere l’India Ricetta del POLLO TANDORI Ingredienti: • 12 pezzi di pollo • 1 tazza di yogurt intero • 1 tazza d’acqua • ½ cuc. di peperoncino in polvere • 2 cuc. di coriandolo in polvere • 1 cuc. di aglio grattugiato • 1 cuc. di zenzero grattugiato • 1 cuc. di cumino in polvere • ½ cuc. di masala • 2 cuc. di sale fino ghee Preparazione: In una capiente marmitta preparare la marinata con lo yogurt, l’acqua, le spezie, il masala il sale. Togliere la pelle dal pollo e fare dei profondi tagli sulla superficie per favorire l’assorbimento della marinata. Mettere il pollo a marinare per almeno 6 ore. Scolare il pollo dalla marinata, ungere con del ghee la superficie e grigliare omogeneamente il pollo fino a che prenda un bel colore rosso bruno.

Benessere L’India di oggi rappresenta l’eredità di una civiltà antica che risale a quasi 5000 anni fa. La sua unicità deriva da tradizioni millenarie e radicate, le quali rendono le Terre d’Asia il luogo ideale per le vacanze-benessere, essendo la culla di pratiche sempre più apprezzate e diffuse quali lo Yoga, la Naturopatia e l’Ayurveda.

Ayurveda

Il termine Ayurveda deriva da veda, cioè “conoscenza” e da ayu cioè “vita”, quindi significa conoscenza della vita o meglio arte del buon vivere. L’Ayurveda è senza alcun dubbio un metodo particolarmente efficace nel ringiovanimento e viene considerato un sistema di medicina alternativa basato sulla naturopatia per trattamenti sintomatici e preventivi. È particolarmente riconosciuto come un ottimo antidoto contro la stanchezza fisica, mentale e spirituale, conseguenza dello stress della società moderna e del suo stile di vita. L’Ayurveda, il cui obiettivo da secoli è il raggiungimento di una totale armonia fisica e psichica, si basa sull’analisi degli umori corporei al fine di ritrovare il giusto equilibrio. Infatti, non cura soltanto le parti carenti dell’organismo, ma agisce sull’intero sistema. L’Abyangam è il massaggio dell’antica disciplina indiana Ayurveda, che considera e cura l’uomo nel suo insieme inscindibile di corpo, mente e spirito. Lo scopo dell’Abyangam è ristabilire l’armonia tra i tre Dosha, ossia i tre principi fondamentali alla base della fisiologia umana e della natura, il cui squilibrio determina il disagio e la malattia. Elakizhi o Patraswedam: massaggio con cataplasmi alle erbe e polvere medicamentosa imbevuti di oli caldi per favorire la circolazione ed aumentare la traspirazione, allo scopo di eliminare le cellule morte e rivitalizzare la cute con conseguente miglioramento dell’incarnato. Il Garshan è un percorso anticellulite che prevede un massaggio a secco con guanti di seta grezza, l’uso di oli essenziali, seguito dall’applicazione massaggio drenante con fanghi marini, che servono per ottenere un risultato eccellente per la stimolazione della circolazione, l’accelerazione del metabolismo ed un miglior flusso del sistema linfatico che favorisce l’eliminazione delle tossine. Pizhichil: trattamento ayurvedico con applicazione di lino impregnato di olio curativo strofinato sul corpo con massaggi delicati e lenti, per dare sollievo da spondilosi, artrite, emiplegia e disturbi nervosi. Lo Shirodhara è la pratica più antica, più profonda e più piacevole tra i trattamenti consigliati in Ayurveda. Consiste nel versare un filo di olio a temperatura corporea sulla fronte in un flusso costante e regolare; l’olio caldo, come un filo di luce, scende e avvolge il capo della persona che entra in uno stato straordinario di benessere e serenità. Questa pratica agisce direttamente provocando

un rilassamento profondo, che contribuisce a calmare e schiarire la mente, e può essere utile per ottenere risultati in caso di stress e di altri problemi legati alla sfera emozionale, influisce positivamente sulla concentrazione, la sicurezza e l’autostima. Udhwardhanam: massaggio con polveri a base di erbe per curare l’obesità e i dolori reumatici. È d’obbligo associarlo ad una dieta rigorosa.

Yoga

Il termine Yoga deriva dal sanscrito “yuj” che significa unire, congiungere: congiunzione di mente e corpo in un insieme unico. È una disciplina sempre più popolare in tutto il mondo ed ha la fama di essere una potente forza contro l’ansia e lo stress. Portando nelle nostre vite un percorso disciplinato e ritmico, una pratica regolare dello yoga rende capaci di essere più concentrati ed a proprio agio con se stessi. Mentre si pratica yoga, la nostra mente è completamente assorbita dalle percezioni, dai comandi e dalle risposte che partono da essa verso le varie parti del corpo e ad essa vi tornano; in quel momento si è in uno stato di quiete, di consapevolezza e di concentrazione. Il sistema di posture di allungamento, dette asana, si combina con gli esercizi respiratori per accrescere la forza e la flessibilità. Subito dopo aver praticato la persona vive in uno stato di calma e pace, spesso di gioia interiore.

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Conoscere l’India

Eventi e festività La maggior parte delle feste in India segue il calendario lunare indiano o tibetano, oppure quello islamico (che cambia ogni anno). L’India è una terra di feste; quasi ogni giorno dell’anno, in qualche parte della nazione è possibile imbattersi in celebrazioni in onore di divinità, santi, profeti e guru appartenenti ad almeno sei religioni diverse. In questo paese non esiste scissione tra sacro e secolare e le feste ne sono una testimonianza lampante; la vitalità del sentimento della popolazione indiana viene accresciuta da esuberanti celebrazioni della vita; i colori e lo splendore delle processioni si mescolano con il rituale, il divertimento spontaneo con il culto. Le feste religiose, inoltre, sono un’occasione per incontrarsi e per scambiare le novità, per combinare matrimoni, per gustare qualche delizia e per divertirsi. Gran parte degli eventi religiosi dell’India riguardano l’Induismo, religione caratterizzata da una miriade di culti e sottoculti e da un imponente numero di leggende, miti e avvenimenti storici.

Alcune tra le più importanti Ganesh Chaturthi Gli hindu festeggiano con grande vivacità la nascita di Ganesh, il dio dalla testa di elefante, soprattutto a Mumbai. Statue di argilla raffiguranti Ganesh vengono portate in processione per le strade prima di essere immerse con cerimonie rituali nelle acque dei fiumi o nel mare. Una fiera indù, da un numero dell’“Illustrated London News” del 1858

Buddha Jayanti Il Buddha Jayanti è il festival più sacro per i buddhisti; in questa data vengono commemorati tre eventi fondamentali per la vita del Buddha: la sua nascita (nel 623 a.C.), il raggiungimento dell’illuminazione, cioè della saggezza suprema (588 a.C.) e il raggiungimento del Nirvana, ossia la completa estinzione del suo sé, all’età di 80 anni. I fedeli si vestono di bianco e si riuniscono al tempio, Vihara, dove ascoltano gli insegnamenti del Buddha e riaffermano la fede nei cinque principi del buddhismo. Comprano uccelli in gabbia e li liberano, riscattano animali da macello, dividono il loro cibo e l’acqua coi poveri. Questa festa può cadere in aprile, maggio o all’inizio di giugno. Independence day L’Independence Day viene celebrato il 15 Agosto per commemorare l’indipendenza dell’India dalla Gran Bretagna, ottenuta nel 1947. Durante questo giorno è festa nazionale in tutto il paese; vengono eseguite cerimonie accompagnate dal sollevamento della bandiera in tutti i comuni. L’evento principale si svolge a New Delhi, dove il primo ministro solleva la bandiera nazionale al Forte Rosso e tiene un discorso pubblico davanti all’intera nazione. I festeggiamenti, estesi a tutto il paese, sono un’espressione di patriottismo.

Holi Una delle feste dell’India del Nord caratterizzate dal più vivo stato di euforia; gli hindu festeggiano l’inizio della primavera lanciando acqua colorata e gulal (polvere) a chiunque incontrino. Durante la Gandhi Jayanti Il Gandhi Jayanti viene celebrato ogni 2 ottobre come solenne notte precedente si dà fuoco a falò che simbolizzano la distruzione commemorazione dell’anniversario della nascita del Mahatma del malvagio demone Holika. Gandhi. Viene celebrato con incontri di preghiera presso il Raj Ghat di Dheli, luogo in cui Gandhi venne cremato.


Curiosità In pubblico Gli indiani non vedono di buon occhio il contatto fisico. In India un uomo e una donna che si toccano, si baciano o abbracciano, sono biasimati. Non è socialmente accettabile che una donna sia toccata da un uomo che non sia il marito o il figlio, e nel caso del marito, il contatto è ammesso solo in privato. Perciò i maschi non dovrebbero stringere la mano a una donna indiana a meno che non sia lei a porgerla per prima. Spesso vedrete uomini che si tengono per mano, cosa che non ha assolutamente nessuna connotazione sessuale. C’è comunque da dire che in questi ultimi anni queste convenzioni tra i giovani stanno cominciando decisamente a cambiare. Quando visitate un luogo sacro, vestitevi e comportatevi sempre in modo rispettoso: non indossate pantaloncini corti o magliette senza maniche e non fumate.

Conoscere l’India simboli legati alla vita domestica. Le donne, molto più tatuate degli uomini, spesso presentano tatuaggi di semplice ornamento oppure simboli collegati alla fertilità. I principali simboli sono: i fiori di loto (associati alla felicità), la svastica (un antico simbolo che non ha nulla a che vedere con quella nazista) e i puntini (molto comuni e ritenuti capaci di scongiurare il malocchio).

Il Mantra Om Spesso traslitterato come Ohm, è il mantra più sacro e rappresentativo della religione induista; è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono. Secondo le scritture induiste, il Mantra Aum rappresenta la sintesi e l’essenza di ogni mantra, preghiera, rituale, testo sacro, essere celeste o aspetto del Divino. In virtù di questo, la sillaba Aum viene recitata in apertura di molti mantra, puja e yajna. La prima apparizione documentata di questa Animali e piante sacre sillaba si ha nei testi vedici; alcune sue varianti appaiono inoltre nel Gli animali, in particolar modo i serpenti e le vacche, sono Buddhismo Vajrayana. Il simbolo deriva dall’unione di due simboli venerati sin dall’antichità in tutto il subcontinente indiano. Per Devanagari. gli Hindu la vacca rappresenta la fertilità e il nutrimento, mentre i serpenti (specialmente i cobra) sono associati alla prosperità. Anche le piante possono avere una valenza sacra, come il Baniano (l’albero sotto il quale Siddhartha Gautama raggiunse l’illuminazione e divenne il Buddha), che simboleggia la Trimurti. Il mango, invece, il simbolo dell’amore e si crede che Shiva abbia sposato Parvati sotto una di queste piante. Infine, il fiore di loto, emerso direttamente dalle acque primigenie, si crede che il suo stelo attinga al centro mitico del mondo. Il centro del loto corrisponderebbe quindi al centro dell’universo, all’ombelico del mondo, mentre il suo stelo e le acque eterne sono ciò che tiene unito tutto il creato. Il loto è talmente venerato da essere diventato il fiore nazionale dell’India. Matrimonio Il matrimonio rappresenta uno dei momenti più importanti e significativi per la vita di un indiano, tra gli hindu i matrimoni combinati costituiscono ancora la norma; se non si trova la persona “giusta” all’interno della comunità, ci si rivolge a professionisti del settore o agli annunci pubblicati sui giornali o su internet. Prima del matrimonio, vengono formulati oroscopi per assicurarsi che la futura coppia sia compatibile, e in caso affermativo, si organizza un incontro tra le due famiglie. Negli ultimi anni, specialmente nelle grandi città, i matrimoni combinati stanno venendo sempre più sostituiti dai “matrimoni d’amore”. Cricket Il cricket è sicuramente lo sport più popolare in India. Seguito indistintamente da tifosi di ogni estrazione sociale, ad ogni partita importante è capace di scatenare un fortissimo entusiasmo tra la folla (le partite più sentite sono quelle contro il Pakistan). La nazionale di cricket dell’India, posta sotto l’egida del Board of Control for Cricket in India, ha partecipato a tutte le edizioni della Coppa del Mondo di cricket ed è riuscita ad aggiudicarsi il trofeo nell’edizione del 1983 e del 2011. Medicina Ayurveda La medicina indiana vanta origini antichissime, popolare per la concreta efficacia delle 2000 erbe e preparati naturali che i medici ayurvedici usano come unici medicamenti o rimedi assieme alle tecniche di rilassamento e massaggi particolari. Questo tipo di medicina si basa sulla filosofia Samkhya, sviluppata dagli antichi luminari indiani, i Rishi e pone identica enfasi sul corpo, la mente e lo spirito, condizione indispensabile per la salute globale. Secondo l’Ayurveda, il traguardo è la salute intesa come stato di giusti rapporti dell’energia vitale, per raggiungere la realizzazione della propria evoluzione spirituale. Tatuaggi L’arte del tatuaggio si ritiene che sia presente in India già dal 2000 a.C.. I tatuaggi sono molto semplici; segni tribali o piccole figure composte da tanti piccoli puntini che rappresentano divinità, fiori o

L’imperatore moghul Babar, in una miniatura indiana del XVI sec., dai chiari influssi persiani.

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THE WESTIN MUMBAI GARDEN CITY UN’OASI CONTEMPORANEA

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Situato nel fiorente distretto finanziario di Mumbai, il Westin Mumbai Garden City, offre ai propri ospiti un’atmosfera accogliente e rilassante in un ambiente moderno e confortevole adatto per soggiorni d’affari e piacere. Qualunque sia lo scopo del viaggio, il Westin Mumbai Garden City dispone di molteplici servizi e amenità volti a rendere la permanenza piacevole ed esclusiva. Un totale di 269 camere, moderne ed elegantemente arredate, con pareti a vetro dalle quali ammirare la scenica vista della città, lo scintillio delle luci e le verdeggianti riserve naturali rilassandosi comodamente sul soffice letto “Heanvely”, esclusivo degli Hotel Westin, in grado di garantire un riposo eccellente.

UN’ESPERIENZA SENSORIALE

Nostalgia è la parola che accompagnerà il vostro viaggio di ritorno. Servizi di prima classe, innumerevoli opportunità di relax e strutture ricreative allieteranno il vostro animo, sin dal vostro arrivo. L’esperienza Westin inizia con un caldo ed accogliente benvenuto nella hall dell’hotel, un vero risveglio sensoriale, contrassegnato da profumi inebrianti e decorazioni floreali. Un insieme di cure e dettagli volti a ritemprare il viaggiatore stanco.

UN’ INFINITÀ DI POSSIBILITÀ

L’innovativo Service Express garantisce un livello di personalizzazione di servizi senza eguali con il tocco di un semplice bottone. Il Westin Executive Club ed il Business Centre sono progettati per garantire un ambiente altamente funzionale e confortevole, nonché per consentire un efficiente svolgimento della vostra attività lavorativa. Lasciatevi coccolare dagli avvolgenti massaggi della Heanvely Spa di Westin, oppure optate per i servizi Spa in camera, per rilassarvi in totale privacy. Per restare in forma quando siete in viaggio, è fondamentale un regime di allenamento stimolante e flessibile. La palestra WestinWORKOUT vi consente di mantenere uno stile di vita attivo durante l’intero soggiorno e la piscina all’aperto vi regalerà momenti piacevoli da trascorrere anche in compagnia della vostra famiglia.


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DELIZIE

Qualsiasi sia la tentazione culinaria alla quale vorreste cedere, la si può rintracciare nel variegato menù del Westin Mumbai Garden City. Che siate in cerca di un leggero spuntino o di un pasto appetitoso, la risposta è da ricercare nel ventaglio di scelte culinarie proposte dai ristoranti Prego, dalla cucina Italiana, Kangan, dai sapori indiani, e dal Seasonal Tastes, asiatico e internazionale, nonché dai punti di ristoro Eighteen Lounge Bar e Splash.

RIUNIONI ED EVENTI

Oltre 900 metri quadrati di spazio progettati per soddisfare le esigenze dei viaggiatori d’affari, per pianificare riunioni ed eventi di varia valenza. I servizi e gli accessori preposti (compresi i servizi fax e stampa, internet wireless accessibile dalle camere e dalla hall), nonché lo staff del Westin, altamente professionale, garantiscono puntualità e perfetta esecuzione delle singole attività e procedure. Il Westin Mumbai Garden City rappresenta un’ oasi di pace nell’ animata vivace e frenetica città di Mumbai.


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Viaggiare in India

Le nostre mete principali

Leh

Uttarakand Jaisalmer

Bikaner Mandawa

Delhi Fatepur Sikri Agra

Jaipur jaipur

Jodhpur

Pushkar Gwalior Chittorgar Orchha Udaipur Varanasi Udaijiri Khajuraho Khajurao Sanchi Wankaner Bhopal Pungarpur Indore Dhar Bandhavgarh Sardargarh Ranakpur

Kolkata

Kanha Aurangabad Mumbai

Bhubaneshwar Konarak Rayagada Puri Jeypore Gopalpur Visakhapatnam

Hyderabad Pattadakal Sindhugurg Badami Aihole Goa Hampi Hassan Myrose Mysore Kochin MAdarikulam Madarikulam Allepey

Lepakshi Bangalore

Chennai Mahabalipuram Pondicherry Kumbakonam

Tanjore Mandurai Kovalam/Trivandrum


Informazioni utili Fuso orario e jet lag

Viaggiare in India

necessariamente “no”, ma secondo le circostanze può voler dire “si”, “forse” o “non lo so”, attenzione quindi ai fraintendimenti. Spesso gli indiani possono risultare invadenti, in qualunque luogo vi troviate avrete sempre persone che vi rivolgono un’infinità di domande o bambini che chiedono l’elemosina: non scacciateli in malo modo e non siate scontrosi con loro, questo atteggiamento fa parte del loro modo di vivere, quindi un semplice sorriso ed un invito energico a desistere e la cosa finisce lì, sebbene poi vi ritroverete nella stessa situazione dopo cinque minuti... ma ci farete l’abitudine. Evitate di toccare la gente, soprattutto i bambini, con la mano sinistra considerata impura, ed evitate anche di fare eccessivi complimenti a un bel bimbo in presenza della madre poiché gli indiani, piuttosto superstiziosi, ritengono che esista un “occhio malefico” Documenti necessari Per entrare in India è necessario un passaporto con validità di geloso della bellezza. Non scandalizzatevi mai e non lasciatevi andaalmeno 6 mesi ed il visto che é rilasciato dai Consolati italiani di re a commenti pesanti davanti a spettacoli non proprio occidentali: Roma e Milano. È consigliato procurarsi un visto per sei mesi ma gli Indiani spesso con estrema disinvoltura si lavano o defecano ne esiste anche uno per tre mesi o solamente di transito. Una volta per strada. Le mance non sono mai obbligatorie, ma soprattutto in Esemplari giovane e entrati nel Paese è possibile prolungarlo, ma un consiglio è di farlo India è buona usanza lasciare un “tip” come segno di ringraziamento adulto di Antilope indiana, litografia. prima della scadenza di quello che vi è stato concesso in Italia. Le per il servizio avuto. estensioni del visto (solo per quelli di sei mesi) sono rilasciate dai Foreigner’s Registration Offices ma si possono richiedere anche negli uffici del Superintendent of Police. Per alcune zone (Kashmir, Uttar Pradesh, Himachal Pradesh, Arunachal Pradesh, Sikkim, Nagaland, Manipur, Mizoran) è necessario ricevere un permesso speciale (Restricted Area Permit, RAP). L’India fa parte delle regioni del mondo in cui il fuso orario non corrisponde a uno spostamento di un numero intero di ore rispetto all’UTC (Coordinated Universal Time). L’ora standard locale è 5 ore e 30 minuti in anticipo rispetto a quella del meridiano di Greenwich e 4 ore e 30 minuti rispetto all’Italia (3 ore e 30 minuti quando è in vigore l’ora legale). Di norma superando più di cinque fusi orari si viene colti dalla sindrome del jet lag. Per evitare le spiacevoli conseguenze di insonnia, malessere e nausea, bevete molti liquidi (non alcolici), mangiate possibilmente cibi leggeri e una volta arrivati cercate di riadattare il prima possibile il vostro ritmo biologico.

Vaccinazioni e assistenza sanitaria

Non è obbligatoria nessuna vaccinazione (a parte quella per la Febbre Gialla se si proviene da paesi infetti) anche se è opportuno prendere alcune precauzioni. Sono consigliate le vaccinazioni per l’antitifica, l’antitetanica e l’epatite A, da iniziare due settimane prima della partenza, da continuare durante il soggiorno e per quattro settimane al rientro in Italia. Ovviamente molto dipende anche dal tipo di viaggio che affronterete, in quali zone vi recherete e in che stagione. Presso alcuni centri di medicina dei viaggi o presso i tour operator sono spesso disponibili gratuitamente opuscoli e stampati di informazione sanitaria per i viaggiatori. La qualità dell’assistenza sanitaria varia molto a seconda del posto, soprattutto al di fuori delle grandi metropoli. È fortemente consigliato rivolgersi alle cliniche che offrono servizi specificamente per i viaggiatori e agli stranieri residenti, anche se più costose rispetto agli ospedali locali, offrono un’assistenza sanitaria di livello superiore. Per le infermità di lieve entità, una volta che vi siete procurati i farmaci adatti, potete curarvi anche da soli.

Moneta

La moneta è la rupia indiana (Rs) suddivisa in 100 paise (p). In India circolano monete da 5, 10, 20, 25 e 50 paise e da Rs1, 2 e 5; le banconote sono in tagli da Rs5, 10, 20, 50, 500 e 1000. La rupia indiana essendo collegata a un paniere di monete, ha un valore molto stabile. 1€ corrisponde a circa 67,4 Rs. Solo nelle città principali si trovano bancomat da cui prelevare direttamente moneta in valuta locale. Dunque cercate di avere con voi sempre un po’ di rupie in banconote di piccolo taglio perché difficilmente tassisti, piccoli negozianti ecc. saranno in grado di darvi il resto. Il cambio conviene farlo subito all’arrivo all’aeroporto e poi, anche se si perdono pochi centesimi di Euro, direttamente al “money-change” del vostro hotel.

Raccomandazioni

Sappiate che quando vi rivolgete agli Indiani per chiedere un’informazione, piuttosto che ammettere di non sapere dove si trova una via o un monumento, si inventano una risposta qualsiasi pur di farvi piacere. Per aumentare le probabilità di ricevere una risposta attendibile quando chiedete informazioni, evitate di porre domande in modo troppo diretto. Per esempio sicuramente meglio chiedere “qual è la strada che porta al tempio?” piuttosto che indicare una via e chiedere “è questa la strada che porta al tempio?”. Quindi, prima di seguire un’indicazione chiedete ad almeno due o tre persone. Inoltre ricordate che per gli indiani scuotere il capo non significa

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Viaggiare in India

Basic hindi

Contatti

La maggior parte dei suoni dell’Hindi è simile al suono dei corrispondenti caratteri latini, con qualche eccezione. Prestate molta attenzione alla pronuncia delle vocali e in particolare alla loro lunghezza. Ecco alcune frasi che potrebbero tornarvi utili durante il vostro viaggio!

Ufficio nazionale del turismo indiano Via Albricci, 9 20122 Milano Italia E-Mail: Info@IndiaTourismMilan.com Internet: http://www.IndiaTourismMilan.com Tel. +39 02 804952 Fax: +39 02 72021681

Salve Namaste/namskaar Arrivederci / Come sta? Namaste/namskaar / Aap kaise/kaisii haing? (m/f ) Bene, e lei? Maing tiik huung aap sunaaiye? Come si chiama? Aap kaa shubh naam kyaa hai? Grazie Shukriyaa/ danyavaad Prego / Mi scusi/ Mi dispiace Koii baat nahiing / Kshamaa kiijiye Sì / No Jii haang / Jii nahiing Che ora è? Kitne baje haing? Quando? / Adesso Kab? / Ab Oggi Aaj Domani/ Ieri Kal ( si usa per entrambi, ma il significato è reso evidente dal contesto) Giorno / Din Notte Raat Dov’è la…? / Piazza ...kahaang hai? / Chauk Banca Baink Farmacia Davaai kii dukaan Mercato Baazaar Mi sono perso Maing rasta bhuul gayaa/gayii hoong (f/m) È lontano/vicino? Kyaa voh yahaang se duur/nazdiik hai? Grande Baraa Piccolo Chotaa Quanto costa? Is kaa daam kyaa hai? Aereo Havaaii jahaaz (m) Autobus Bas (f ) Nave Naav (f ) Treno Relgaarii (f ) Solo andata Ek-tarafa Andate e ritorno Do-tarafa Prima classe Pratam shreni Seconda classe Dvitiiy shreni

Ambasciata dell’India Roma,Via XX Settembre, 5 E-Mail: gen.email@indianembassy.it Tel. 0039 064884642-3-4-5 Fax 0039 064819539 Ambasciata italiana a new delhi 50E,Chandra Gupta Marg, Chanakyapuri, New Delhi - 110021 (INDIA) E-Mail: ambasciata.newdelhi@esteri.it Tel.: +91.11.26114355 Fax.: +91.11.26873889 Uffici consolari: Consolato generale d’Italia – Mumbai Kanchanjunga Building - 1st Floor 72, G. Deshmukh Road 400026 (Former Pedder Road) E-mail: consulgeneral.mumbai@esteri.it Tel.: 022-23804071/73/022-66644314/44452149394 Fax: 022- 23874074 Cellulare di Servizio: 09820154078 Mumbai 400 026 Consolato generale d’Italia in Calcutta (competente per il Nepal in materia consolare): 3, Raja Santosh Road - Alipore Kolkata 700 027 E-mail: consolatogenerale.calcutta@esteri.it Tel. 0091-33-24792414/26. - Fax 0091-33-24793892 Cellulare di emergenza: 0091 9831212216 Consolato onorario - Goa C/o Guala Closures (I) Pvt. Ltd. D-1, Sesa Ghor, 20 EDC Complex P.O. Box: 101 Patto, Panjim Goa - 403 001 E-mail: gualaclosures@vsnl.com Tel.: 0091-832-2438944/5 Fax: 0091-832-2438943 Corrispondente consolare – Bangalore c/o INDENA INDIA Pvt. Ltd. 94 V 'A' Cross, II Main HIG Colony, RMV II Stage Bangalore 560 094 Tel.: 0091-80-28567247 Fax: 0091-80-27622830 Corrispondente consolare – Auroville C/o Aster S.r.l. G.P.O Box 174 Auroville 605101 E-mail: sauro@auroville.org.in Tel.: 0413-2622795, 2622170 (off ) & 2622109 (res) Fax: 0413-2622055


Il clima L’India ha tre stagioni principali: estate, inverno e la stagione dei monsoni. I mesi estivi (aprile-giugno) sono caldi in gran parte dell’India. È la stagione più adatta per visitare le stazioni climatiche di Shimla, Mussoorie, Nainital, Kufri e della Valle del Kashmir, Darjeeling, Shillong, Ootacamund, Kodaikanal, Pachmarhi e il Monte Abu. I mesi invernali (novembre-marzo) sono piacevoli in tutta l’India, con belle giornate di sole. Nelle pianure settentrionali e ai piedi

Viaggiare in India dell’Himalaya la stagione è più rigida, mentre le regioni a est, a ovest e a sud sono gradevolmente fresche. I Monsoni arrivano all’inizio di giugno nell’India sud-occidentale e, gradualmente, arrivano in tutto il Paese ad eccezione delle zone sud-orientali. In queste zone si ha la più alta piovosità tra metà ottobre e la fine di dicembre. I Monsoni sono sempre visti di buon occhio in India dal momento che alleviano il caldo intenso dell’estate. INDIA NEW DELHI Altitudine: 210 metri s.l.m. annuale gen. feb. mar. apr. mag. giu. Temperatura massima media °C 32 22 24 28 35 39 38 Temperatura minima media °C 19 7 10 15 21 27 29 Giorni di precipitazioni 45 3 2 2 1 1 4 Abbigliamento i i m m e e MUMBAY Altitudine: 8 metri s.l.m. Temperatura massima media °C 30 28 28 30 31 32 30 Temperatura minima media °C 23 19 20 22 24 26 26 Giorni di precipitazioni 72 0 0 0 1 3 10 Abbigliamento m m e e e t

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LEGENDA p = polare Indumenti termici, cappello, guanti, sciarpa e scarpe adatte ad affrontare vento e neve. ___________________________________________________________________ i = invernale Abbigliamento invernale. Un ombrello pieghevole. ___________________________________________________________________ m = di mezza stagione Abbigliamento di mezza stagione, con indumenti abbastanza leggeri per il giorno ed almeno un capo pesante o più caldo per la sera, o per proteggersi dal vento, un impermeabile ed un ombrello pieghevole. ___________________________________________________________________ e = estivo Con costume da bagno, ma sempre con qualche capo più pesante per la sera e per gli ambienti con aria condizionata. ___________________________________________________________________ t = tropicale Abbigliamento tropicale adatti ad un caldo intenso, anche umido. Si raccomandano un cappello, occhiali da sole, e un ombrello pieghevole (soprattutto per gli acquazzoni brevi e improvvisi dei Tropici). A fianco: una vista di Benares (oggi Varanasi) in una acquatinta del 1826. In alto, a sinistra: tavola naturalistica illustrante due specie di uccelli indiani, un Rigogolo (in alto) e un magnifico Uccello lira.

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Viaggiare in India

Come muoversi Treno

La rete ferroviaria indiana è una delle più grandi al mondo, fornendo un servizio capillare in tutto il Paese. I Rajdhani Express sono i treni più veloci e offrono il servizio fra le grandi città, mentre i Passenger Trains sono più lenti. Ci sono poi i Toy trains che offrono il servizio fra campagne, giungla, montagne e deserti. Prendere il treno in India è un’esperienza sicuramente molto “caratteristica” e piacevole, infatti, è un mezzo di trasporto molto più confortevole rispetto all’autobus, ed è consigliato specialmente nel caso di lunghi tragitti e di viaggi notturni. Nel paese circolano circa 6900 treni e si calcola che ogni giorno tra i 18 e 20 milioni di persone si servano di questo servizio. Le tariffe, molto ragionevoli, sono calcolate in base alla distanza e alla classe. In treno si può raggiungere Dehli partendo da Istanbul.

Auto

In India sono veramente poche le persone che corrono il rischio di prendere personalmente a noleggio un ‘automobile, sia per la disastrosa condizione delle strade e delle non proprio comprensibili norme di guida, sia per il costo veramente abbordabile del noleggio con autista, il quale potrà servirvi anche come guida durante il vostro tragitto. Assicuratevi che la vostra automobile sia autorizzata a viaggiare oltre i confini dello Stato in cui sono state immatricolate, onde evitare poi spiacevoli inconvenienti al confine con i vari stati. Una piccola raccomandazione: fate capire sin da subito all’autista, magari con un sorriso, che le decisioni spettano solo a voi.

Altri mezzi

I mezzi di trasporto locali comprendono taxi, autorisciò, ciclorisciò e tonga (carri trainati da cavalli). Sui taxi può esserci il tassametro ma lo troverete funzionante solo in pochissime occasioni: si Autobus Il servizio degli autobus varia da città a città, in linea generale consiglia quindi di accordarsi sul prezzo prima della corsa. Spesso comunque risultano molto scomodi e lenti. L’autobus è un ottimo con la scusa che il tassametro è rotto, vengono richieste tariffe mezzo per raggiungere il Kashmir e anche per spostarsi in Nepal “fisse” smisurate e purtroppo, a causa di un sistema per calcolare dall’Uttar Pradesh. Servendosi degli autobus e del taxi è possibile la fattura basato su una complicata combinazione tra la lettura raggiungere l’India partendo dall’Iran, anche se la strada al confine del tassametro (non proprio di ultima generazione) e l’uso di una tra Iran e Pakistan è terribile: 16 ore di buche e sobbalzi. Mostri “scheda di aggiornamento” i turisti molto spesso si trovano davanti meccanici che sembrano appartenere ad un’era passata viaggiano ad autentiche truffe. L’autorisciò sostanzialmente è un veicolo a motore a tre ruote con sempre stracarichi di passeggeri a velocità vertiginose, tranne quando nelle ore di punta del mattino e della sera rimangono bloccati tetto e lati in tela o in lamiera che può trasportare due passeggeri. Questi mezzi di trasporto costano generalmente la metà di un taxi. per ore e ore nel traffico. Quasi sempre è dunque preferibile servirsi dei più confortevoli Come ottimo mezzo alternativo si consiglia la bicicletta, noleggiabile ad un prezzo decisamente modico. In tal caso, considerati taxi o autorisciò. l’inesistenza di norme di circolazione stradale e il rischio che comporta muoversi in città e lungo le strade statali, quando possibile è preferibile optare per le strade secondarie.


Cosa vedere India del Nord Agra

Fondata nel 1501 sulla riva destra del fiume Yamuna, conobbe il periodo di massimo sviluppo e splendore sotto l’imperatore Akbar e i suoi successori che la abbellirono di mausolei, forti e moschee. Al centro si trova il Forte Rosso, a sud-est il Taj Mahal, a nord la città vecchia, a sud-ovest la porzione più moderna della città. La parte più antica conserva ancora a tratti il suo aspetto medievale con stradine strette ed affollate ai cui lati si aprono numerosi e pittoreschi negozietti. Le basse casette a un piano di mattoni imbiancati costituiscono il tessuto abitativo essenziale. Ad Agra si trova il Taj Mahal, una delle sette meraviglie al mondo che sorge nel mezzo di un lussureggiante giardino. La sua bellezza trascende ogni descrizione. Fatto costruire dall’Imperatore Moghul Shahjehan nel 1631 in memoria della moglie Mumtaz Mahal, morta durante il parto del 14° figlio dopo 17 anni di matrimonio. Per erigere il monumento furono raccolte pietre preziose di ogni tipo, perle, coralli e furono chiamati da tutto il reame 20.000 tra i migliori artigiani, che impiegarono 22 anni per completare questo capolavoro. L’altra principale attrattiva della città è l’imponente Forte Agra, detto anche “Forte Rosso” perché costruito in arenaria rossa, in riva al Fiume Yamuna, iniziata dall’Imperatore Akbar e poi ampliata dai successivi imperatori. Le colossali doppie mura del forte si innalzano per oltre 20 m d’altezza e misurano 2,5 km di circonferenza. Sono circondate da un fetido fossato e all’interno vi si trova un labirinto di superbi saloni, moschee, camere e giardini che formano una piccola città nella città. Inoltre da non perdere la visita dei resti dell’antica città, Sikandra, voluta dal sovrano afgano Sikander Lodi. Sul luogo fu costruito l’imponente monumento funerario dell’imperatore Akbar, circondato da un giardino di 75 ettari, in stile indoislamico, eretto secondo tratti distintivi che intendevano simboleggiare le convinzioni di tolleranza religiosa di questo grande sovrano.

Viaggiare in India dell’attuale Con il dominio dei Rajaput (fine XII sec.), l’area di Dehli inizia un periodo di conflitti fra aristocratici guerrieri musulmani, che culminò nella nascita del Sultanato di Delhi (1206). Nel1526 Babur, discendente del mongolo Tarmerlano, pose Dehli a capitale dell’Impero Moghul, quando si ebbe quasi l’unificazione del Paese. La settima città fu costruita quando l’imperatore Shah Jahan spostò la capitale da Agra a Delhi. A questo periodo risale la costruzione dei principali monumenti della città. Nel 1931 il vicerè inglese inaugurò Nuova Delhi su progetto di Sir Edwin Lutyens ed Herbert Baker. La nuova città comprendeva gli edifici del governo, il palazzo sede del Museo Nazionale, due chiese e gran parte delle residenze che fanno parte della zona di rappresentanza. Nel 1947 Delhi è divenuta la capitale dell’India Indipendente. A sud del Rajpath, l’Aurobindo Marg conduce al complesso monumentale del Qutb Minar, sorto vicino alle rovine più antiche della città, Qila Rai Pithora, la prima delle cosiddette “sette Delhi”. A nord-est di Connaught, invece, si trova la “settima” Delhi, chiamata Shajahanabad, la città di Shah Jahan, dal nome dell’imperatore moghul che la fece costruire nel XVII secolo. Fulcro principale della Vecchia Delhi è la congestionata Chandni Chowk, da cui si diramano molteplici strade secondarie, sede delle più disparate attività mercantili. A sud di Chandni Chowk si trova la più grande moschea dell’India, la Jami Masjid. Sempre in direzione sud, lungo la riva destra della Yamuna, sorgono importanti complessi monumentali: la “quinta” e la “sesta” Delhi, e ancora più a sud, il mausoleo dell’imperatore Humayun e quello del santo sufi Nizamuddin Auilya. Sono poche le capitali che possono vantare oltre 1500 monumenti storici e tanti parchi e giardini come Delhi.

Fatehpur Sikri

La splendida Fatehpur Sikri fu per un breve periodo (tra il 1571 e il 1585) la capitale dell’impero Moghul, sotto Akbar il Grande. Nota anche come la “città fantasma”, si innalza su una collinetta di arenaria soggetta a forti carenze d’acqua, per cui venne abbandonata poco dopo la morte dell’imperatore. Fatehpur Sikri è certamente uno dei complessi archeologici meglio conservati rappresentativi Bikaner L’antica capitale, cinta da mura, fondata nel 1488 da Rao Bikaji, dell’arte Moghul, forse l’esempio architettonico più eloquente del in epoca medioevale si trovava su un’antica strada carovaniera. La sincretismo tra mondo persiano e mondo indiano che Akbar cercò città vecchia racchiusa entro la cinta muraria, nel sud-est della città perfino nella religione. I suoi edifici rappresentano una sintesi unica comprende i colorati bazar locali. Il Junagarh Fort fu costruito dal di motivi e metodi di lavorazione indiani posti al servizio di questo Raja Raj Sin, che regnò dal 1571 al 1611 e che fu uno dei coman- grande, illuminato e liberale monarca musulmano. I tetti della città danti dell’esercito dell’Imperatore Mogol Akbar. Il forte, annoverato che si sviluppano su più piani, sormontati da strutture di arenaria, tra le fortezze più belle al mondo, è circondato da un ampio fossato. assomigliano ai palazzi del Rajasthan, mentre i suoi portici colonnaVi si accede dall’entrata principale: la Porta del Sole, fiancheggiata ti ricordano i templi indù. da due enormi elefanti in pietra dipinta, montati da Jaimal e Patta, gli eroi di Chittourgarh. All’interno della cinta si trovano una serie Jailsalmer di palazzi costruiti in epoche successive. Fondata nel 1156 rappresentò per lungo tempo una delle principali città carovaniere lungo la prestigiosa Via della Seta, anche per questo un tempo chiamata l’isola del deserto, interamente scolpita Delhi New Delhi è la capitale dell’India: insieme a Old Delhi forma nell’arenaria gialla. Il centro storico è un dedalo di vicoli antichi che Delhi, un enorme agglomerato che con 1483 kmq di superficie e racchiude splendidi templi Jainisti e le Haveli (dimore signorili, in più di 11 milioni di abitanti, costituisce una delle città più popolose particolare di ricchi commercianti). La popolazione ha conservato le della terra. Il suo creatore, Edwin Lutyens, si ispirò alla struttura antiche tradizioni e continua a vivere la vita di sempre. Le origini di urbanistica della città di Parigi progettando quindi larghi viali e Jaisalmer risalgono al XII secolo, quando fu fondata da Rawal Jaisal, piazze dove si affacciavano palazzi insigni. Ancora adesso vi è una un capo Rajput che si proclamava discendente della luna. L’antica profonda differenza tra la parte nuova e quella vecchia di Delhi, prosperità dei principi e mercanti di Jaisalmer è testimoniata dai la prima in stile europeo ricca di spazi verdi, la seconda invece un palazzi e dagli edifici splendidamente scolpiti e decorati in legno e arenaria color giallo oro. La visita della città comprende vari templi, agglomerato urbano caotico e disordinato. Delhi offre una vastità impressionante di cose da vedere. Cuore fra i quali i due jainisti risalenti al 1100. pulsante della città nuova è Connaught Palace, un’immensa piazza circolare dove si trovano quasi tutti i servizi utili al turista. Jaipur Percorrendo il Rajpath (il “Viale dei Re”, un immenso viale alberato Nota anche come la Città Rosa (i rajput consideravano il rosa il che va da est a ovest, il quale durante la festa della Repubblica, il 26 colore dell’ospitalità) è una delle città più affascinanti dell’India del gennaio, accoglie le grandiose parate militari) verso ovest, si incon- Nord. Le decorazioni dei suoi palazzi sono veri e propri merletti in trano gli imponenti palazzi governativi costruiti durante il dominio pietra, mentre lo stile dei suoi edifici rappresenta un felice sincreinglese. Perpendicolarmente al Rajpath si colloca il Janpath, il tismo tra elementi architettonici rajasthani e quelli propriamente “Viale del Popolo”. Il primo insediamento nell’aerea di Delhi risale Moghul. Questa splendida città fu costruita nel 1728 dall’astronoal II millennio a.C., e la tradizione la vuole identificata con la miti- mo-guerriero Maharaja Jai Singh. È nel 1883, in occasione della ca città di Indraprashtra del grande poema indiano Mahabharata, visita del principe Alberto che gli edifici furono dipinti di rosa in e segnatamente con la capitale degli eroi indù Pandava. A partire suo onore. Oggi Jaipur è una città ricca di ampi viali, caratterizzata dal IV sec. d.C. (periodo Maurya) si sviluppano sette città nell’area da un’estrema armonia architettonica, costruita sul fondo di un lago

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Viaggiare in India

Una delle prime carte dettagliate del Kashmir, redatta dal geografo francese Gentil, in una edizione tedesca del 1802. Il kashmir è una una regione contesa tra India e Pakistan, divisa da confini che differiscono tra i due paesi contendenti.

nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità. Questi templi abbracciano un arco di tempo compreso fra il X e XII secolo e furono costruiti durante il regno della dinastia Chandella. Alcuni recano sculture erotiche che si rifanno al tantrismo, dottrina iniziatica-esoterica per la quale il “Nirvana” è raggiungibile attraverso il controllo del piacere fisico oltre che con la disciplina spirituale e meditativa. Il complesso sacro è diviso in un gruppo occidentale ed uno orientale, che comprendono i seguenti templi: le rovine di Chausath Yogini, considerato il tempio delle yogini (le assistenti femminili) più antico di tutta l’India; il Kandariya-Mahadev con il maggior numero di rappresentazioni di figure femminili e scene erotiche, il Chitragupta Jodhpur Il più importante monumento di Jodhpur è senz’altro l’imponen- o Bharatji, unico e raro per il fatto di essere dedicato al Dio Sole, te Forte Meherangarh: provvisto di due ingressi, si erge su una colli- il Tempio Vishvanath e il Nandi, che si raggiungono salendo una na scoscesa di 125 metri di altezza e domina completamente la città serie di gradini; il Lakshmana, con incisi interi battaglioni di soldati; con le sue mura. Il palazzo e il forte contengono ricche collezioni infine il Visha Temple. Nel periodo tra febbraio e marzo il gruppo di di palanchini, portantine da elefante, strumenti musicali, costumi, templi occidentali diventa teatro per un’intera settimana del Festival arredi e armi. La collezione di cannoni è una delle più interessanti of Dance, occasione in cui i migliori ballerini classici indiani si esidell’India: sono tuttora visibili i segni dei colpi di cannone sparati biscono in mezzo ai templi illuminati. dagli invasori. Diversi cenotafi ricordano il sacrificio dei coraggiosi guerrieri Rajput. Ci sono inoltre le impronte delle mani delle satis, Leh le donne che preferirono immolarsi in caso di sconfitta dei loro La città di Leh (3500 Metri) sorge in una valle fertile situata latemariti, piuttosto che subire l’onta della cattività. Degni di nota sono ralmente a quella dell’Indo e dalla quale dista circa 10 chilometri, la Sala dell’incoronazione e il trono, dove furono incoronati tutti i circondata dalle alte vette himalayane, al di là delle quali si trova il sovrani della città ad eccezione del fondatore. All’interno del forte deserto. Antica città carovaniera situata sulla rotta della Via della si trovano 36 finestre a grata, ognuna diversa dall’altra, pannelli Seta, un tempo era un fiorente centro commerciale. Qui giungevano preziosamente scolpiti e transenne traforate di arenaria rossa. Non the, sale, spezie, lana, pietre semipreziose e manufatti dalle città di distande da Jodhpur merita una vista Jaswant Thada, il luogo della Yarkand e Kashgar e dalle regioni del Kashmir, del Tibet e del Nord cremazione dei reali di Jodhpur. dell’India. Il Buddhismo fu veicolato attraverso i sentieri della Via della Seta, così come queste regioni videro il passaggio di soldati, esploratori e pellegrini, precursori di quei turisti che oggi contribuKhajuraho Il nome di Khajuraho deriva dalla parola hindi khajur che iscono all’economia di questa città. significa palma da datteri. Nonostante sia solo un villaggio situato nello stato centro-settentrionale del Madhya Pradesh, Khajuraho Mandawa è una delle mete turistiche più popolari del paese, città unica e Risalente al XVIII secolo, fondata da ricche famiglie di mercanti irripetibile nel campo dell’architettura religiosa indiana, offre il più appare dalle sabbie del deserto come un miraggio. Questa cittadina è grande numero di templi medievali induisti e giainisti dell’India, famosa per le antiche Haweli decorate nello stile dello Shekawati. Le fatto che ha portato l’UNESCO nel 1986 ad inserire il villaggio ricche dimore costruite lungo le piste carovaniere che conducevano prosciugato e circondata da colline spoglie. È una città decisamente variegata che offre sensazioni destinate a rimanere a lungo impresse nel cuore del visitatore. Assolutamente imperdibile è l’Hawa Mahal o “Palazzo dei Venti”, costruito con la “pietra del deserto” che sorge su una delle principali strade della città, in realtà non si tratta di un palazzo ma di una straordinaria facciata dotata di ben 953 finestre che venivano usate dalle signore per osservare il mondo esterno, elaborato e fantasioso ma nello stesso tempo limpido esempio d’arte orientale.


al Pakistan, non presentano all’esterno grande interesse avendo gli architetti concentrato tutti gli sforzi all’interno delle stesse, ma alcune di queste non mancheranno di stupire anche il più disincantato fra i viaggiatori.

Orchha

Il trascorrere del tempo è stato clemente in questa città medioevale, capitale dei raja di Bundela dal XVI secolo fino al 1783. Fu fondata nel XVI secolo dal capo Bundela Rajput, Rudra Pratap, che scelse questo tratto di terra lungo il fiume Betwa come un luogo ideale per la sua capitale. I palazzi e templi costruiti dai suoi governanti Bundela nei secoli XVI e XVII conservano gran parte della loro perfezione originaria. Inevitabile la visita del Raj Mahal, dove Rama, Krishna e la famiglia reale di Orchha sono raffigurati sulle pareti e sui soffitti mentre combattono, cacciano e danzano. Da qui si può raggiungere il Jahangir Mahal, un padiglione in un giardino moghul che viene ritenuto uno spettacolare esempio dell’architettura Hindu. La città offre anche l’occasione di godersi la campagna circostante, con escursioni a piedi o in bicicletta, nuotate e discese in gommone.

Pushkar

Pushkar, pittoresca cittadina adagiata sul lago omonimo, sacro al Dio Brama (il creatore del mondo), importantissimo centro di pellegrinaggio per i fedeli indù, soprattutto durante lo Shri Pishkar Haj in ottobre-novembre. Esso coincide con il plenilunio di Kartik durante il quale si tiene ogni anno la fiera del bestiame che attira un numero incredibile di visitatori da tutto il Paese. Sulle rive del lago, nel corso dei secoli, sorsero stupendi templi e santuari. Si dice siano ben 400 e 52 sono le scalinate che scendono al lago e si immergono nelle sue acque: qui migliaia di pellegrini compiono abluzioni purificatorie.

Ranthambore

Il parco naturale di Ranthambore, rimasto riserva di caccia dei maharaja fino al 1970, copre un’estensione di circa 400 chilometri quadrati, ricoperti dalla giungla che cela al suo interno templi,

laghetti e moschee. Oggi il Project Tiger si occupa della salvaguardia dei felini in pericolo di estinzione. Non è noto il numero degli esemplari presenti nel parco, e non sempre si riesce ad avvistare questi magnifici animali, ma la visita del parco è in ogni caso un’indimenticabile emozione.

Viaggiare in India

Udaipur

Udaipur è la città più romantica del Rajastan. Fondata nel 1568 dal Maharaja Udai Singh, circondata da colline, si specchia in tre piccoli laghi: il maggiore dei quali è il Pichola. Da visitare il City Palace, il palazzo reale di Udaipur, fedele al tema cromatico della città, che viene chiamata anche “la Bianca” per il candore dei suoi palazzi che si riflettono nel lago in netto contrasto con gli interni ravvivati da affreschi e con i colori della pareti intarsiate di specchi e mosaici. Notevole anche il Saheliyon- ki- Bari, il giardino delle damigelle d’onore, un piccolo e leggiadro esempio di giardini rajasthani.

Varanasi

Varanasi, la città più orientale dell’Uttar Pradesh, la “Città Santa” per eccellenza del Paese, detta anche la “città eterna”, trae il suo nome da due affluenti del Gange, il Varuna a nord e il minuscolo Asi a sud, tra i quali si stende il centro storico della città. Considerata la città indù per eccellenza, attira in qualunque periodo dell’anno migliaia di pellegrini, convinti che le acque del sacro fiume purifichino anche dal più grave dei peccati. Varanasi ha oltre 100 ghat dove ci si bagna e si procede alle cremazioni; il più sacro è il Ghat di Manikarnika, uno dei luoghi più fausti in cui un hindu può essere cremato. Le salme vengono preparate da fuoricasta detti ‘chandal’ e trasportate lungo i vicoli della città vecchia fino al sacro Gange su una lettiga di bambù avvolte da una tela. Circondata dai fertili terreni alluvionali della piana gangetica, Varanasi è centro di commercio agricolo, ma soprattutto fin dall’antichità è rinomata per la sua industria tessile, in particolare per la produzione di preziosi sari in seta, ma anche di tessuti in cotone e tappeti che vengono esportati in tutto il mondo. Varanasi è considerata la più antica città vivente del mondo essendo abitata da 4000 anni. Carta dell’India settentrionale della metà del XIX sec., edita dalla “Società per la Diffusione della Conoscenza”, tipico esempio del pensiero positivista vittoriano.

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Viaggiare India Centrale in India Ahmedabad

Ahmedabad che è caratterizzata da strette stradine e vicoli sui quali si affacciano raffinati (ma fatiscenti) palazzi dalle balconate riccamente intarsiate. La città, situata sulla costa occidentale dell’India, si affaccia sul Golfo di Cambey. Tra i luoghi di interesse ricordiamo l’animato mercato e la Jama Masjid, suggestivo esempio d’arte islamica, il cui tetto, formato da 15 cupole, è sorretto da 260 colonne l’interessante pozzo di Adlaj a scale che, un tempo era un luogo di riposo dei pellegrini; infine, la casa del Mahatma Gandhi.

Aurangabad

Rimasta in disparte per buona parte della tumultuosa storia dell’India medievale, Aurangabad deve il suo momento di gloria e il suo nome all’Imperatore Mogol Aurangzeb, l’ultimo dei sei Grandi Mogol. Egli stabilì qui la sua capitale, dove, per cercare di superare il Taj Mahal costruito da suo padre, Shah Jehan, per la sua Imperatrice, eresse una tomba chiamata «Bibi Ka Maqbara» in memoria di sua moglie. La principale attrattiva è costituita dalla possibilità di visitare le Grotte di Ellora, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, con templi, meravigliosi cortili, monasteri e cappelle scolpiti nella roccia, tra i quali il magnifico Kailasa, a metà tra una grotta ed un monumento religioso scavato in una montagna che testimonia il periodo di rinascita dell’induismo avvenuta sotto le dinastie dei Chalukya e dei Rashtrakuta. Famoso inoltre per le magnifiche decorazioni e bassorilievi. Tra le 34 grotte, 17 sono indù (900 d.C.), 12 buddiste (600 - 800 d.C.) e 5 giainiste (800 - 1000 d.C.). Notevoli anche il Forte di Daulatabad e il Bibi ka Maqbara. Il primo, fortezza che sorge su di una collina e il cui nome fu dato dal Sultano di Delhi Muhammad Tughlaq, ha la forma di una piramide e con i suoi sentieri, cancelli e scale a chiocciola è una meraviglia da visitare. Il Bibi Ka Maqbara è la tomba di Begum Rabia Durani, moglie dell’imperatore Aurangzeb. Il monumento è un eccellente esempio di architettura persiana.

Bhubaneswar

estende la città vecchia a maggioranza musulmana, un affascinante insieme di moschee e affollati bazar. A sud dei laghi, invece, si sviluppa la città più moderna, con strade ampie, alberghi, ristoranti di prima classe e centri commerciali sparsi sulle colline Arera e Shamla. Da visitare, il Taj-Ul-Masjid, la moschea fatta costruire dalla sovrana di Bhopal, Shah Jahan Begum, con una cinta muraria color terracotta, sormontata da splendide cupole bianche. Alla morte della sovrana nel 1901, la moschea non era stata ancora terminata e rimase incompiuta perché i fondi vennero in gran parte destinati ad altri progetti; i lavori ripresero solamente settant’anni più tardi. Una piccola avvertenza: guardatevi dai borsaioli che si aggirano intorno alla stazione ferroviaria e alle stazioni degli autobus. Interessante anche lo State Museum, nel quale sono custoditi importanti reperti archeologici, come monete, bronzi, sculture, terracotte provenienti da diversi siti della regione. Sono visibili anche pitture e oggetti di artigianato, appartenenti soprattutto alle comunità di Bastar. Un’altro museo è il Tribal Habitat Museum, con un’esposizione all’aperto nelle colline di Shamla.

Indore

Indore è una città di 1.597.441 abitanti del Madhya Pradesh di cui costituisce il maggior centro urbano e il fulcro della vita economica e commerciale. La dinastia degli Holkar ha edificato tra il 1886 e il 1921 il Lal Bagh Palace, i cui cancelli, copie di quelli di Buckingham Palace, immettono in un parco di 28 ettari dove campeggia una statua della regina Vittoria. Il palazzo è caratterizzato da una mescolanza di stili europei con sale da pranzo barocche e rococò. Il Central Museum un altro edificio costruito dagli Holkar presenta una delle più pregevoli collezioni di sculture hindu medievali e pre-medievali di tutto il Madhya Pradesh. Tuttavia questa città viene utilizzata soprattutto come punto di accesso a Omkareshwar, Maheshwar o Mandu.

Kolkata (Calcutta)

Kolkata deve la sua origine all’avamposto commerciale fondato da Job Charnock nell’agosto del 1690 per conto della compagnia inglese delle Indie Orientali. Dall’unione di tre villaggi di Sutanati, Govindapur e Kalikata, sulle rive del fiume Hooghly, si sarebbe formata una delle città più popolate al mondo. Kolkata deve l’origine del proprio nome al villaggio di Kalikata che a sua volta deve il suo nome alla dea Kali. La permanenza di Job Charnock in questi luoghi non era del tutto casuale. Infatti, 50 anni prima della fondazione di Kolkata, l’imperatore moghol Shah Jehan per ringraziare il suo medico-chirurgo inglese Gabriel Boughton che l’aveva completamente guarito, gli concesse il libero scambio commerciale tra Bengala e Inghilterra. Nel corso degli anni Kolkata si sviluppò cosi tanto da divenire la città più importante all’est di Suez e la seconda città dell’Impero Britannico. Oggi Kolkata è la capitale del Bengala Occidentale; rinomata a causa della sua orribile storia di squallore urbano e fame, evoca nella maggior parte degli occidentali immagini di sofferenza umana; nonostante ciò, i bengalesi rifiutano decisamente questa visione e la definiscono “Città della Gioia”. Kolkata è considerata dagli indiani come la loro capitale intellettuale; una città di arte d’avanguardia, di poeti, scrittori e registi di fama mondiale, patria del grande poeta e Premio Nobel Tagore, se le si concede anche soltanto mezza opportunità si rivela una delle città più affascinanti e piacevoli del Paese. Sotto molti aspetti più accogliente delle altre metropoli indiane, è decisamente una città da vivere e non soltanto da visitare. Kolkata in quanto ex capitale dell’India, a tutt’oggi conserva una gran quantità di edifici d’epoca coloniale, molti dei quali, belli e fatiscenti, rappresentano un soggetto ideale per scattare foto.

Bhubaneswar con circa 647.300 abitanti è capitale nello stato federale dell’Orissa. Nelle zone più esterne, è una città costituita da ampi viali, zone verdi e opere d’arte pubblica che rispecchiano il patrimonio storico – artistico di questo centro spirituale. Capitale dello Stato dal 1956, possedeva nel remoto passato più di mille templi, ma sfortunatamente pochi ne sono sopraggiunti sino a noi. Qui l’architettura tipica del tempio comprende uno o più portici situati anteriormente rispetto al “sancta sanctorum “, una sala dedicata alle danze e una sala per le offerte. Molti templi della città sono stati costruiti intorno al Bindu Sagar un bacino che secondo la tradizione è alimentato dai fiumi sacri dell’ India. Il più importante di questi è il Tempio di Lingaraja, risalente al 1014 a.C. e consacrato a Shiva. Nel sancta sanctorum si trova l’immagine di un alter ego di Durga chiamato Chamunda, che siede su un defunto con ai lati un gufo e uno sciacallo. Il tempio di Rajarani è famoso per le sue sensuali sculture e per le statue degli ashta dikpala, guardiani dei punti cardinali. Altri templi sono quello di Muketshwar, una vera e propria gemma dell’architettura indiana, e il Parashurameshwar, uno dei più antichi (risale infatti al VII secolo); ottimamente conservato, al suo interno si trova una statua di Ganesh e di Karttikeya a cavallo. I templi minori sono dedicati a Parvati, Gopalini e Bhubaneshwari. Il complesso è accessibile solo agli Induisti. Oltre a costituire di per sé una destinazione di grande interesse per le centinaia di templi in diverso stato di conservazione che si ergono in città, risalenti al periodo che va dal sesto al tredicesimo secolo, Bhubaneswar è un ottimo punto di partenza per recarsi a visitare altre parti della regione, che offre al visitatore un patrimonio Konarak architettonico senza eguali, di splendidi parchi nazionali e di riserve Konarak, un tempo famoso centro religioso buddista, ospita il faunistiche molto suggestive. Surya Temple o Tempio del Sole. La costruzione di questa struttura durò 16 anni impiegando circa 1000 artigiani. In origine era formaBhopal to da un deul alto 70 metri e da un jagamohana di 40 m che raffiguConosciuta anche con il soprannome di “Città dei 7 laghi” è ravano il Cocchio del sole tirato da sette cavalli selvaggi. Dichiarato una città dell’India centrale di 1.433.875 abitanti, capoluogo del patrimonio dell’Umanità, è ricco di immagini raffiguranti la vita di Madhya Pradesh. Purtroppo tristemente nota anche a causa del Orissa sin dall’antichità con all’interno quadri, sculture, argenteria “disastro di Bhopal”, uno dei più gravi disastri ambientali di tutti e tessuti prodotti da artisti moderni. Soprannominata la Pagoda i tempi che provocò diverse migliaia di morti. Suddivisa al centro Nera per la grande visibilità che aveva dal mare aperto anche in da due laghi, offre due paesaggi decisamente contrastanti; a nord si lontananza, oggi si trova a circa tre chilometri dal mare e purtroppo


affascinante, una straordinaria immagine di Vishnu rappresentato nell’incarnazione del cinghiale, sovrastata da un fregio in cui sono ritratte le divinità. All’interno delle grotte si trovano 20 santuari risalenti al periodo gupta, ovvero al regno di Chandragupta (382Mandu Mandu, per la sua posizione strategica, fu un’importante città 401). I templi sono in prevalenza hindu e solo due gianisti, datati per gli sviluppi della storia indiana. Un tempo conosciuta come la dal 320 al 600 a.C., purtroppo chiusi a causa dei soffitti poco sicuri. Città della Gioia, è situata su un verde altopiano ricoperto da una rada foresta. Con i suoi splendidi edifici in stile afghano, tra i più Ujjain belli di tutta l’India, è famosa per le vicende amorose del Re Baz La città, situata a 188 km di distanza da Bhopal alterna due Bahadur e della sua consorte Rani Roopmati. La zona è disseminata facciate: una che salta subito all’occhio in continua fermentazione di palazzi, tombe, monumenti e moschee. Da visitare l’Ashrafi e perennemente caotica, l’altra, più nascosta, invece, presenta un Mahal, costruito originariamente come sede di una scuola coranica volto religioso e antico. Ujjain ha antichissime origini, in passato era con colonne islamiche decorate nei minimi particolari, l’Hindola utilizzata come base per gli studi riguardanti l’astrologia, astronomia Mahal o Palazzo oscillante, per via delle sue pareti inclinate verso e geografia; da qui passa il Tropico del Cancro. Da vedere l’osserval’interno che danno l’idea di instabilità e ondeggiamento, creando torio, una sorta di Greenwich indiana molto semplice e modesta, tra una stupefacente impressione e la tomba di Hoshang, l’edificio di gli strumenti esposti vi sono due meridiane dalla sommità in marmo, marmo più antico dell’India, all’interno del quale la luce filtra nella l’una di tipo tradizionale, l’altra costituita da due grandi quadranti cupola attraverso jali in pietra, concepiti in modo da avvolgere le suddivisi da un’alta scalinata, la cui ombra indica l’ora. Ujjain è tombe di una luce appropriatamente soffusa. uno dei quattro siti del Kumbh Mela, festività durante la quale (ogni 12 anni) milioni di devoti si immergono nello Shipra River. il suo stato di conservazione non è ottimale.

Mumbai (Bombay)

Mumbai, situata in una splendida baia naturale, era una volta formata da un gruppo di sette isole che i suoi abitanti, i pescatori Koli, chiamarono “Mumbai”, dal nome della loro dea, Madre Mumba. Portata in dote dalla principessa portoghese Caterina di Braganza al marito Carlo II d’Inghilterra, Mumbai rimase sotto il dominio coloniale Britannico dal 1665 fino al 1947. Nell’arco di 250 anni questa città si è trasformata da un misero gruppetto di isole in una città grandiosa: grazie alle sue recenti costruzioni, Mumbai viene talvolta chiamata la “Mini Manhattan” dell’India. Capitale dello Stato del Maharashtra, con una popolazione stimata di 13,66 milioni di abitanti è la città non capitale di Stato più popolosa al mondo. Questa città è caratterizzata da uno straordinario connubio dei più stravaganti aspetti che si possono trovare in una metropoli; camminando per le vie si trovano lavoratori instancabili e eterni sognatori, attori e malavitosi, cani randagi e uccelli esotici, pescatori e milionari, passando dalle famigerate gabbie del quartiere a luci rosse, ai bassifondi più grandi dell’Asia, fino alle immense proprietà dei potenti signori mafiosi. Tutto ciò sullo sfondo di un paesaggio vittoriano che ricorda una prospera città industriale inglese del XIX secolo. La città possiede un suo ritmo che non è percepibile immediatamente, infatti, è necessario un po’ di tempo per imparare a conoscere ed apprezzare la persuasiva melodia di Mumbai e le sue uniche armonie fatte di eccessi e sobrietà.

Puri

Puri, dal punto di vista religioso, è una delle quattro principali città dell’India. Meta di pellegrinaggi è famosa per il tempio Jagannath (chiuso ai non-indù). Qui nel mese di giugno si svolge la festa del Rath Yatra (con una processione di grandiosi e pittoreschi carri) quando il dio Jagannath, signore dell’Universo viene portato in processione.

Sanchi

A Sanchi si trovano alcune delle strutture buddiste più antiche dell’India, come Stupa, Templi e monasteri risalenti al III sec. A.C. Nel 262 a.C. l’imperatore maurya Ashoka in segno di penitenza per gli orrori inflitti in passato, si convertì al buddhismo e fece costruire una tra le più belle opere realizzate in India: il Grande Stupa, circondato da una cinta di mura, lungo la quale si aprono quattro magnifici ingressi scolpiti. Fu il primo monumento buddhista della regione, al quale seguirono molte altre strutture religiose. Il buddhismo venne poi gradualmente riassorbito dalla cultura hindu; il sito cadde in decadenza e venne abbandonato, fino a quando, nel 1818, un ufficiale inglese lo riesumò e ne riscoprì i tesori. Questo villaggio a 46 km a nord-est di Bhopal oltre ad essere un posto tranquillo e rilassante dove trascorrere la notte, è un ottimo punto di partenza per visitare le numerose località circostanti.

India del Sud Aihole

Aihole vanta almeno un centinaio di templi, nonostante molti siano in rovina e scomparsi tra le case della città moderna. Partendo dalle semplicissime strutture dei primi luoghi di culto, arrivando ai più complessi edifici, è possibile cogliere lo sviluppo dell’arte hindu. Il Durga Temple è sicuramente la struttura più appassionante, costruito nel VII secolo presenta delle sculture in pietra molto particolari. Interessante è anche la visita dei templi Hucchayyamatha e Hucchhimalli, splendidi esempi di arte induista e giainista. Aihole si trova a circa 40 km da Badami.

Badami

Passeggiando per le strade di questa piccola città (circa 26.000 abitanti) rimane difficile credere che un tempo sia stata la capitale del potente impero chalukya. Le basse case bianche incastonate tra le due colline costituiscono un piacevole contrasto con l’arenaria rossa e il colore verde azzurro del laghetto artificiale. Il motivo principale per visitare Badami è costituito dal gruppo di templi rupestri che circondano il villaggio. È possibile visitare le quattro grotte templari, le più importanti grotte del Deccan, scavate nelle rupi esposte a sud. Al periodo dei primi Chalukaya ( VI secolo ) appartengono i tre templi di Shivalaya che si trovano sulla collina a nord del Forte e il tempio di Bhutanatha (VII- XI secolo) al lato estremo del laghetto. Qui si possono ammirare le superbe sculture attorniate da colonne, capitelli e soffitti finemente decorati da figure, foglie, gioielli e ghirlande. Qui si trovano le pareti rocciose più impegnative del Karnataka. Le vie di roccia sia tradizionali sia chiodate e l’anfiteatro roccioso rappresentano il sogno di ogni appassionato di arrampicata.

Bengaluru (Bangalore)

La città, fondata nel 1537 dal capotribù Kampegowda, era nel XVIII secolo una città fortezza governata da Hyder Ali e da suo figlio Tipu Sultan, che divenne sotto tale dominio un crocevia per i commerci est–ovest nell’India meridionale. Fu proprio a causa della medesima ideologia mercantile ed espansionistica che Tipu si scontrò con gli Inglesi e venne deposto da Arthur Wellesley. La città divenne presidio inglese nel 1799 mantenendo la sua importanza strategica sino all’indipendenza. Conosciuta anche con il nome di «Città giardino» per i suoi numerosi parchi e viali alberati, Bengaluru con circa 4.292.220 abitanti è la capitale e la città più grande dello stato federato del Karnataka. Oggi è sede di alcuni dei più grandi stabilimenti industriali della nazione nonché capitale indiana dell’informatica, il commercio del cotone è stato sostituito dall’esportazione del software, contendendone il primato alla mitica Silicon Valley e proprio per questo sta subendo in questi anni uno Udayagiri Udayagiri è un sito archeologico buddista a circa 100 km da sconsiderato sviluppo urbano, riscontrabile nell’affollamento degli Bhubaneshwar. Il suo nome significa “Colline del sorgere del Sole”, edifici, negli altissimi tassi di inquinamento e nel traffico perenneed è composto da 18 grotte, alcune naturali ma in gran parte sca- mente congestionato. Situata in una posizione strategica nell’estremità meridionale del vate nella roccia rossa. Sulle pareti di queste grotte sono scolpite bassorilievi di raffinata fattura. La quinta grotta vanta la scultura più Deccan e a breve distanza dal Kerala e dal Tamil Nadu, costituisce

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Viaggiare in India

rappresentano molteplici paesi del mondo, in un’affascinante mescolanza di colori e culture. Tra queste, da citare la presenza ebraica. I primi commercianti ebrei giunsero in India come rifugiati da Gerusalemme, rifornendo Roma, Costantinopoli e il resto d’Europa di spezie preziose, per almeno un migliaio di anni, Chennai Capitale del Tamil Nadu, si stabilì qui sin dal XVII secolo uno divenendo negli anni una forte comunità nel Kerala, inizialmente dei primi insediamenti indiani. La città a differenza di Bombay a Kodungallur, fino alla loro espulsione nel 1568; si trasferirono e Calcutta non possedeva un porto naturale, ma nonostante ciò, quindi a Cochin, dove c’erano otto sinagoghe, la più antica delle prosperò soprattutto grazie al basso costo del cotone locale. Nel quali è particolarmente interessante con ricche decorazioni a motivi 1640, prima che i Moghul estendessero la propria sfera di influenza cinesi di foglia d’edera. Cochin oggi rappresenta il centro commerfino all’estrema punta dell’India, i britannici negoziarono l’utilizzo ciale del Kerala. di questa città come stazione commerciale. Caratteristica ricorrente nell’architettura della compagnie delle Indie è un particolare tipo Kovalam di tinta candida, detta chunam, realizzata con calcare e conchiglie Quello che un tempo era un tranquillo villaggio di pescatori, che rende i muri quasi accecanti nella forte luce estiva. Nel 1653 oggi è considerato il paradiso dell’India del Sud. Un’oasi di pace la Compagnia britannica delle Indie Orientali costruì il Forte St e tranquillità capace di soddisfare ogni desiderio e ogni occasione George, un imponente complesso all’interno del quale si trova il più offrendo un’eccellente diversità di spiagge e un esemplare servizio vecchio edificio inglese ancora intatto in India: la St Mary’s Church. per i trattamenti ayurvedici. Oltre ai bagni di sole e al surf, Kovalam Pur non potendo vantare la ricchezza di Mumbai né la vivacità offre anche la possibilità di divertirsi con altre attività di mare: i di Bengaluru, Chennai ha comunque un’atmosfera più accogliente pescatori del posto, infatti, organizzano deliziose gite in barca sia al rispetto alla maggior parte delle città di pari grandezza (Chennai tramonto che all’alba. Qua la stagione turistica inizia verso la fine conta 6,6 milioni di abitanti!). di settembre e termina verso la fine di marzo e il picco nell’alta stagione viene raggiunto fra la metà di dicembre e la metà di gennaio. Nei mesi invernali, la temperatura media è di 30-32 gradi, mentre la Chidambaram Chidambaram è una delle più importanti città sacre del Tamil temperatura estiva è di 30-35 gradi. Kovalam è stato tra i luoghi di Nadu. Il tempio di Nataraja, dedicato a Shiva danzante, situato maggior interesse per i viaggiatori durante il periodo hippy. nel centro della città, ha una vasca di grandi dimensioni. Questo rappresenta il nucleo originale del tempio costruito intorno ad una Lepakshi piscina naturale, in seguito i Chola trasformarono il tempio in una Un viaggio a Lepakshi è rivitalizzante per tutti coloro che amano cappella di famiglia rivestendone il tetto di lamine d’oro. L’altro la cultura, per tutti coloro che vogliono ammirare l’arte dei nostri monumento risalente allo stesso periodo (850-1225) è la Sala dalle antenati e per coloro che sono disposti ad uscire dalla solita routimille colonne. ne degli itinerari turistici. Questa città costituisce un importante sito storico e archeologico situato nello Stato indiano dell’Andhra Pradesh, nel distretto di Anantapur, a circa 125 km a nord di Hampi Hampi fu la capitale dell’impero medioevale Hindu di Bangalore. Accanto all’impressionante monolitico toro Nandi, Vijayanagara (Città della Vittoria). Dichiarata Patrimonio dell’Uma- raffigurante la mitica cavalcatura di Shiva e bardato con ghirlande e nità dall’Unesco, è una località molto frequentata dai turisti, dove campanelle, si ammira il tempio di Virabhadra, importante esempio è possibile trascorrere ore e ore a curiosare tra rovine che sembrano dello stile architettonico di Vijaynagara con splendide sculture e raccontare la storia di questo popolo. In questo luogo sorgeva la affreschi dai vividi colori i cui volti e costumi ci rendono partecipi capitale dell’antico impero Vijayanagr. Il sito si trova nei dintorni di di antiche cerimonie. Hospet a circa 14 km dal lago artificiale di Tungabhadra; l’impero di Vijayanagar costituiva un valido baluardo che si oppose all’inva- Kumbakonam sione musulmana dell‘India del Sud. Fin dalla sua nascita diede un Kumbakonam ad un primo sguardo sembra il classico agglovigoroso impulso alle tradizioni artistiche tramandate dagli ultimi merato indiano sorto intorno ad un incrocio, invece, ai tempi del Chalukaya, dai Kakatya e dagli Hoysala, riassumendo l’arte del Medioevo questa città rappresentava il centro del potere nell’India passato ed arricchendola di elementi originali, riproponendola in del Sud. Testimonianza di quel felice periodo sono i numerosi temseguito anche ad altre città, dove la dinastia si trasferì dopo la distru- pli disseminati in tutta la città e dedicati per la maggior parte a Shiva zione avvenuta nel 1565. La grandezza di Hampi si manifesta nei o a Vishnu. Tra questi il più grande è il Tempio Sarangapani: il suo giganteschi blocchi di granito che sembrano in equilibrio precario sancta sanctorum ha la forma di un carro ed è consacrato a Vishnu; su chilometri e chilometri di terreno in lieve pendenza e nel genio il Kumbeshwara Temple, invece, è il più grande dedicato a Shiva, al della sua architettura templare. suo interno è contenuto un lingam che secondo la leggenda sarebbe stato costruito dallo stesso dio. un ottimo punto di partenza per visitare l’India del Sud. Il clima è molto confortevole, nei mesi più freddi, Gennaio in primis, la temperatura non scende mai sotto i 15°.

Kochi (Cochin)

Questa città che sorge su svariate isolette dove il mare si congiunge con il Lago Vembanad, è la testimonianza del passato coloniale dell’India; in nessun’altra parte potrete trovare una simile mescolanza di culture. La leggenda racconta che San Tommaso giunse su questo istmo nel 50 d.c. circa dando origine alla comunità cristiana dei Moplar. Occupata dai Portoghesi nel 1503, fu il primo centro colonizzato dagli Europei nel subcontinente indiano. Kochi divenne la capitale dell’India Portoghese fino al 1530, quando questo titolo fu trasferito a Goa. Vasco de Gama vi costruì una fabbrica portoghese per l’esportazione delle spezie. Albuquerque, giunto qui nel 1503 con dei frati iniziò la costruzione del forte e della chiesa. In seguito, la città cadde prima sotto il controllo degli Olandesi, poi sotto il regno di Mysore, infine sotto l’egemonia britannica. Nel quartiere Mattanacherry si vedono ancora i magazzini delle spezie dell’epoca. Questa zona, infatti, ha preservato il suo carattere antico, poiché lo sviluppo si è concentrato a Ernakulam, sulla terraferma. Oggi il fulcro economico della città è rappresentato dal porto commerciale da cui parte la straordinaria produzione del paese: gomma, cocco, banane, zenzero e anacardi. Una curiosa particolarità sono le Reti da pesca cinesi, situate a pelo d’acqua, sono comandate da un complesso sistema di pesi e carrucole. Il suo carattere cosmopolita si riflette in edifici e strutture che

Madurai

Fondata sulle rive del fiume Vaigai dai Padya, divenne la loro capitale dal VII al XIII secolo. Madurai rappresenta a fondo lo spirito e la cultura tamil, una delle città più antiche dell’India, una metropoli che aveva legami commerciali con l’antica Roma e le sopravvisse. I turisti, indiani e stranieri, di solito vengono qua per visitare il Tempio di Meenakshi, dedicato alla “dea dagli occhi di pesce” e al suo sposo Sundareshvara. Al suo interno la piscina sacra del loto d’oro. Una leggenda racconta che quando una nuova opera letteraria veniva presentata a corte, veniva immersa in queste acque. Se restava a galla era un capolavoro, in caso contrario un pessimo testo. Altro notevole edificio è il Palazzo di Tirumala Nayaka, costruito nel 1626 in stile indo-moghul. Di grande effetto è lo Svarga Visalam (padiglione celeste), struttura ottagonale formata da archi in muratura senza travi di supporto.

MYSORE

Mysore, sede dei maharaja della dinastia wodeyar, è famosa per i suoi mercati multicolori e per la produzione della seta, dell’incenso e dei manufatti in legno di sandalo. Oggi è conosciuto anche per corsi di yoga e le cure ayurvediche. Da visitare il Mysore Palace, residenza dei maharaja. L’edificio attuale in stile indo saraceno fu costruito


di grande bellezza e mille dettagli in cui perdersi, figure mitologiche e divinità che popolano le pareti i soffitti e i mille pilastri che adornano i diversi edifici, dove il protagonista però è sempre Shiva e la sua raffigurazione più potente: il lingam. Straordinario il tempio di Virupaksha dove ancora i fedeli hindu adorano il Dio e un brahmin sorveglia l’ingresso al Sancta Sanctorum dove l’immagine della diviMamallapuram (Mahabalipuram) Mamallapurum, che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità nità è adornata da ghirlande di fiori. dall’Unesco, vanta un’illustre storia, in quanto un tempo fu un importante porto marittimo e la seconda capitale dei re Pallava. Periyar Si ritiene che il suo nome derivi da quello del sovrano dei Pallava Periyar è celebre per il wildlife sanctuary, la riserva naturale più Narasimhavarman I, detto Mamallan (cioè “grande lottatore”). famosa dell’India del Sud, il quale occupa 777 kmq. Al suo interno Questa piccola località (circa 12.000 abitanti) offre ai turisti un’at- vi è un lago artificiale creato dagli inglesi nel 1895; sulle sue rive si mosfera magica che scaturisce passeggiando (magari al tramonto) trova una riserva di caccia in cui vivono diverse specie di animali tra templi e sculture. I monumenti storici di Mahabalipuram sono selvatici, come tigri, elefanti, bisonti e scimmie. La Torre di Guardia in gran parte monolitici e scolpiti nella pietra e costituiscono il del Santuario situato all’interno della foresta offre una vista panoraprimo stadio dell’architettura dravidica in cui sono visibili elementi mica sul parco, la cui visita, molto caratteristica e gradevole, rischia prevalentemente buddhisti. Essi sono costituiti da templi scavati di essere rovinata dalle numerose e chiassose folle di turisti. nella roccia, rathas monolitici (delle specie di carri), bassorilievi e veri e propri templi, con pilastri di ordine dravidico e sculture che Pondicherry costituiscono un notevole esempio di arte del periodo Pallava. La città racchiude un quartiere francese (la Ville Blanche) e un quartiere indiano (la Ville Noire). Molte strade hanno mantenuto il loro nome originario francese e ancor oggi vi si possono ammiraPanaji A Panaji (detta anche Panjim), capoluogo del piccolo Stato re ville coloniali in stile francese. di Goa, vivono circa 58.780 persone. Le tracce ancora vive del colonialismo europeo (portoghese) e la massiccia presenza cattolica Tanjore conferiscono a Panaji dei tratti decisamente più occidentali rispetto Tanjore, fondata dai Chola, dominatori da secoli di questa regioal resto dell’India. Piccola, pulita, accogliente e facile da esplorare è ne, divenne poi la capitale di Rajaraja I. Durante il suo regno e quella meta ideale per trascorrere qualche giorno in assoluto relax nelle lo di suo figlio si ebbe un grande allargamento dei confini. I Chola sue spiagge dorate bagnate da acque cristalline. Tutti questi aspetti divennero ricchi con il commercio di seta, cotone, spezie, droghe e mescolati con l’incredibile accoglienza degli abitanti del luogo, una gioielli, legno di sandalo e canfora, sviluppando parimenti l’agricolbuona cucina e un’architettura dall’evidente influenza portoghese, tura. Le differenze delle caste si fecero sempre più nette, il potere creano un mix esplosivo che spinge ogni anno oltre 2 milioni di temporale si fuse con quello spirituale: si venerarono le immagini turisti a visitare questo splendido Stato e il suo capoluogo. dei monarchi del passato e il raja-guru o sacerdote del re ne divenne il principale consigliere non solo spirituale ma anche politico. I monumenti più interessanti comprendono, nella vicina Pattadakal Pattadakal sorge sulle rive del fiume Malprabha e si trova ad Dharasuram, i templi di Airavatesvara e di Daivanayaki Amman, appena 20 km da Badami. Questa città deve gran parte della sua splendidi esempi di architettura Chola. A Tanjore il tempio di celebrità al gruppo di templi dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Brihadishvara rappresenta l’emblema della nuova concezione del dell’Umanità. Il sito, ricco di templi dell’VIII secolo, è caratterizzato governo; costruito in granito, racchiude nel suo interno una grande da svariati stili architettonici e raggiunge l’apice con l’architettura statua di Nandi o toro sacro, ricavato da un’unica pietra, lungo circa del tardo periodo Chalukya. Il magnifico complesso di Pattadakal è 6 metri ed alto 3 metri. Per concludere si possono ammirare le sculvisibile dalla strada e gli edifici sacri di un bel giallo ocra dorato sono ture in bronzo esposte con sobrietà ed eleganza nel Museo di Raja. una calamita per gli occhi; i templi sono bellissimi con delle sculture in seguito alla distruzione del precedente palazzo, abbattuto da un incendio. Gli interni sono splendidamente decorati con specchi, dipinti e vetri policromi, i pavimenti sono a mosaico e le porte sono finemente intagliate.

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Carta seicentesca dell’India e dei paesi attorno al Golfo del Bengala, dai contorni piuttosto approssimativi. L’India è definita come “Magni Mogoulis Imperium” (l’Impero Moghul, allora ancora in pieno fulgore) ma appaiono altri regni dai nomi esotici e un po’ fiabeschi come quello di Golconda (della cui capitale oggi rimangono solo splendide rovine).

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Cosa fare Safari a dorso di elefante Questo tipo di escursione rappresenta un modo veramente speciale per entrare in contatto con la natura selvaggia dell’India. Molti dei parchi nazionali dispongono di propri elefanti che possono essere tranquillamente noleggiati per visitare quei posti che altrimenti sarebbero inaccessibili a piedi o con la jeep, inoltre gli elefanti, disturbando molto meno, vi permetteranno di arrivare ad osservare gli animali selvatici fino a pochi metri di distanza. Safari in jeep Oltre all’escursione a dorso d’elefante, il safari in jeep rappresenta un ottimo modo per arrivare a visitare i parchi nazionali, i villaggi tribali e i templi più remoti. L’utilizzo della jeep è il modo migliore per esplorare tutti i terreni accidentati, i terreni collinari o qualsiasi altra strada sterrata. La si può affittare anche solamente per gli spostamenti all’interno di un villaggio o di una città. Rivolgendosi ad un’agenzia di viaggio o direttamente agli autisti locali è possibile organizzare itinerari personalizzati.

le. Il luogo prediletto dagli amanti delle immersioni sono le Isole Andamane, le quali possiedono siti di importanza mondiale con barriere coralline in ottimo stato di conservazione. Queste isole sono situate nel Golfo del Bengala e sono una delle mete principali per le immersioni in tutto il mondo grazie alla loro ricchissima e colorata varietà di vita marina. A Goa è possibile frequentare corsi per il rilascio del brevetto e organizzare immersioni sportive. Kayak e rafting Anche se queste attività non sono ben organizzate come nel vicino Nepal, è possibile effettuare discese la cui difficoltà va dalle semplici di classe 2 a quelle irruenti di classe 4. Quasi tutti i tour operator propongono sia escursioni della durata di diversi giorni sia discese brevi ed emozionanti. Al Nord (migliore rispetto al Sud) i luoghi migliori per praticare questi sport si trovano nei fiumi del West Bengal, del Sikkim, dell’Himachal Pradesh e del Ladakh, mentre Goa e il Karnataka sono le destinazioni principali del Sud.

Trekking L’India del Nord rappresenta la meta privilegiata degli appassionati di trekking, offrendo spettacolari percorsi soprattutto sulle alture alle pendici dell’Himalaya, con templi, monasteri e passi di montagna che sono diventati destinazioni molto rinomate e frequentate da turisti di tutto il mondo. Purtroppo anche il trekking non riceve da parte dell’amministrazione locale l’attenzione che meriterebbe, così solamente alcuni sentieri sono dotati di infrastrutture per gli escursionisti, i quali devono portarsi tutto l’occorrente inclusi viveri, tenda, sacco a pelo e i medicinali di emergenza (da tenere in considerazione che su tutti gli itinerari sopra i 3000 m c’è la Birdwatching In india si trovano alcuni dei principali habitat e dei più importanti possibilità di soffrire di mal di montagna causato dalla mancanza di terreni di riproduzione degli uccelli del nostro pianeta. In alcuni ossigeno). Anche la parte meridionale del paese offre diverse opporluoghi vengono organizzate escursioni in barca proprio per permet- tunità di notevole interesse, come il Tamil Nadu, il Kerala (Wildlife tere al viaggiatore di poter osservare più da vicino le numerosissime Sanctuary) e il Karnataka. specie che la variegata biodiversità dell’India ha da offrire. Escursioni in barca I tour operator italiani offrono in tutta l’India escursioni in barca: Immersioni L’India grazie alle sue numerosissime specie di pesci esotici e alla sua non avrete che l’imbarazzo della scelta tra romantiche gite sui fiumi, vasta barriera corallina è un paese dove una semplice immersione crociere panoramiche sui laghi e traversate verso le isole situate a subacquea può diventare un’esperienza magnifica e indimenticabi- largo della costa. Trekking in cammello Nelle aree desertiche dell’India si organizzano anche safari a dorso di cammello. Questa esperienza nonostante sia sicuramente faticosa, considerando gli spostamenti di più giorni sempre seduti a dorso del cammello, regala un’emozione unica, essendo possibile immergersi completamente nell’atmosfera indiana e potendo provare l’emozione di dormire ogni sera in bivacchi sotto le stelle circondati da spazi sconfinati.

Uno dei passatempi preferiti dei colonizzatori britannici di rango elevato era la caccia, alla tigre in primo luogo, come illustrato in questa inciasione, ma anche di altri animali selvatici come leopardi, bufali o antilopi. Inutile dire che questa pratica è da considerarsi oggi del tutto disdicevole, specie per quanto riguarda la ormai rara tigre, la cui caccia è da tempo severamente vietata.


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The Grand New  Delhi

Elegante e raffinato, ubicato nel cuore della città, ideale per viaggi d’affari o di piacere. Ognuna delle 390 camere di questa struttura a 5-stelle è ideata per garantire comfort e relax con stile. Recentemente ristrutturato, l’hotel coniuga un servizio accurato e strutture all’avanguardia per offrire agli ospiti un soggiorno indimenticabile.

The Grand New Delhi Hotel Vasant Kunj, Phase-ii Nelson Mandela Rd, Aeroporto Internazionale Indira Gandhi, Nuova Delhi e NCR, India 110070

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Le regole d’oro per viaggiare tranquilli PROFILASSI SENZA ABBASSARE LA GUARDIA La Medicina dei Viaggi, nuova branca delle Scienze Mediche, è in continuo sviluppo soprattutto perché • AL RIENTRO DI UN VIAGGIO EFFETTUATO IN PAESI CONSIDERATI A RISCHIO, il fenomeno dei viaggi è imponente e in continua ESEGUIRE I CONTROLLI CLINICI E crescita esponenziale. DIAGNOSTICI PRESSO I CENTRI MEDICI   SPECIALIZZATI. DA QUALSIASI POSTO SI È obbligo per noi tour operator dare informazioni RIENTRI IN SITUAZIONE DI MALESSERE affinché il viaggio si svolga nella più completa tranquilFARSI IMMEDIATAMENTE CONTROLLARE. lità senza per questo allarmare o scoraggiare il turista a visitare anche le aree più remote e, di conseguenza, più a rischio.   Evidenzieremo qui di seguito alcune regole dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che possono aiutare il turista nella preparazione del viaggio: • INFORMARSI BENE SUI LUOGHI META DEL VIAGGIO • INFORMARSI SUL PROPRIO STATO DI SALUTE • ADEGUARE IL VIAGGIO AL PROPRIO STATO DI SALUTE • PROCURARSI ALCUNI PRODOTTI UTILI NELLE PICCOLE EMERGENZE DURANTE IL VIAGGIO • VACCINARSI SECONDO I CONSIGLI RICEVUTI E SEGUIRE ALTRE PRATICHE DI PROFILASSI FARMACOLOGICA SE NECESSARIO • ADOTTARE MISURE DI IGIENE PERSONALE, ALIMENTARE, AMBIENTALE • AFFRONTARE IL VIAGGIO CON EQUILIBRIO, EVITANDO GLI ECCESSI. NON ESAGERARE E NON STRESSARSI CON INUTILI TOUR DE FORCE: NE RISENTIREBBE LA RIUSCITA DEL VIAGGIO • DURANTE IL VIAGGIO CONTINUARE A SEGUIRE LE REGOLE PREVENTIVE E DI

SUGGERIAMO ANCHE UN KIT SANITARIO PER FAR FRONTE A TUTTE LE EVENIENZE.   FARMACIA: Analgesici o Antipiretici (tipo Aspirina); Antimalarici (secondo la zona e la prescrizione del medico); Antidiarroici (rixafamina): Ansiolitici, Antistaminici (in compresse o sciroppo); Pomate antinfiammatorie a base di cortisone, antimicotiche contro i funghi, antidolorifiche contro le punture degli insetti; Sali reidratanti.   PRONTO SOCCORSO Forbicine, lamette sterili, coltellino, rasoio, termometro, fascia a laccio emostatico (num 2) , cerotti varie dimensioni, benda orlata, garze sterili, confezione cotone piccola. Acqua ossigenata e tintura di iodio, cotone emostatico, repellente cutaneo, e in viaggi particolarmente a rischio succhiaveleno, siringhe, siero antiserpente.   SULL’USO DI MEDICINALI IN VIAGGIO SI RICORDA Porta farmaci utili e adeguati alle zone visitate. Se utilizzi abitualmente medicine prepara una scorta adeguata per coprire il periodo di soggiorno. Controlla le date di scadenza. Mantieni il Kit protetto dagli agenti atmosferici (acqua, sbalzi di temperatura, luce forte, umidità). Discuti con il tuo medico quanto e come utilizzare le medicine che porti con te. Fai attenzione ai bambini; sono molto attratti da questo tipo di “caramelle”. Le conseguenze si scoprono quando tutto è successo!!!

Turismo responsabile Molto è stato detto e scritto sul diverso impatto che il turismo ha sull’ambiente e sulle comunità locali. Di solito si dà per scontato che l’aspetto negativo si applichi soltanto ai paesi investiti da un turismo di massa. Ora sembra che i viaggiatori possano avere un impatto deleterio ad ogni livello (inquinamento, estinzione di specie animali e vegetali, sperpero delle risorse, perdita di tradizioni, cultura e valori, prostituzione e sfruttamento) anche in zone poco “battute”, dove la popolazione locale potrebbe non essere abituata alle concezioni e allo stile di vita degli occidentali, e dove gli ambienti possono essere molto sensibili. Sfortunatamente, molte delle destinazioni più popolari sono in zone ecologicamente sensibili, facilmente disturbate da pressioni umane. Questo fatto è particolarmente significativo, perché il desiderio di visitare luoghi e comunità al di fuori dei percorsi abituali è una forza prorompente per molti viaggiatori. A causa di questa fragilità, il turismo rischia di spazzare via nel breve volgere di qualche anno tutto ciò che ci attira in questi paesi: la diversità di storia, cultura, di organizzazione sociale, l’integrità dei paesaggi naturali. Una rivoluzione strisciante, quella del turismo, che non si impone con le armi, ma con la forza della necessità, con il sogno dello sviluppo economico, con il bisogno di omologazione; alla fine, però, ha lo stesso

potere di una guerra: quello di modificare in breve tempo profondamente l’assetto socio-economico e culturale della zona in cui si impone. Il problema non riguarda solo i paesi in via di sviluppo (cosiddetto terzo mondo) ma, con le dovute differenze, diversità e fragilità si ripropongono anche nei paesi sviluppati nel rapporto tra territorio urbano, territorio industrializzato e zone rurali e montane, dove sopravvivono ancora stili di vita e tradizioni antiche, e dove l’ambiente naturale pur non potendosi definire integro ha mantenuto una qualità elevata. Comunque, sarebbe impossibile identificare tutti i tipi di impatto che i viaggiatori dovrebbero considerare, ma vale la pena assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti dei paesi che visitiamo. I possibili cambiamenti vanno dagli ecosistemi naturali aria, acqua, terra, ecologia (fauna e flora selvatica), ai valori culturali (credenze e comportamenti) e all’ambiente costruito (luoghi antichi e di importanza archeologica). Fortunatamente ci sono sintomi di una nuova consapevolezza sulle responsabilità che l’industria del turismo e i suoi clienti debbono sottoscrivere. Alla fin fine, tutto ciò che si richiede è un po’ di sensibilità e di consapevolezza dei danni che si possono arrecare ai paesi visitati.

Comunicazione importante ai sensi dell’art 16 della Legge 269/98: “La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione e alla pornografia minorile, anche se sono stati commessi all’estero”.


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I nostri itinerari

Le nostre offerte di viaggio presentate nelle prossime pagine sono suddivise in diverse categorie, illustrate qui sotto, che consentono di coprire le più disparate esigenze. Ricordiamo che è inoltre possibile personalizzare o creare su misura programmi specifici per particolari esigenze. Offerte Low Cost Viaggi in libertà: voli + transfer dall’aeroporto all’hotel, 2 notti in hotel all’arrivo e poi... libertà assoluta di visitare il paese come il cliente desidera. Per chi non ama il tutto organizzato, ma ha comunque la necessità di avere le prenotazioni per almeno i primi due giorni di vacanza.

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Escape Asia è un prodotto esclusivo, di qualità che coinvolge strutture ricettive selezionate per la loro singolarità. Sono le strutture stesse ad essere la meta: una destinazione nella destinazione. Eleganza sfarzosa o minimalismo estremo in perfetta armonia con gli spettacolari paesaggi circostanti. Una fuga dalla quotidianità per rincorrere le proprie passioni e vivere in prima persona un’esperienza insolita e multisensoriale, a contatto con la storia, la cultura, la tradizione e l’autenticità del paese – meta. Coccolati e viziati in queste strutture in cui il colore, l’eleganza e lo stile regnano sovrane. Chiudi gli occhi e il sogno diventa realtà!

Nilaya Hermitage, Goa Al settimo cielo

I suoi abitanti la chiamano con amore “Goa dourada”, ovvero “Goa dorata”. E chi è stato anche una sola volta sulle sue famose spiagge, sabbia dorata sotto i piedi, l’oro del sole sopra di sé, non può dirsi che d’accordo. Ma Posizione: 350 Km a Sud di Mumbai (transfer da/ quest’isola sulla costa occidentale dell’India sa offrire una tavolozza di colori molto più ricca, e l’Hotel Nilaya Hermitage lo dimostra appieno. Situato tra le colline di Arpora, questo hotel sembra dispiegare un’intera per l’aeroporto) cassetta di colori, con tinte forti ma in perfetta armonia le une con le altre. Turchese, verde acido e arancione Camere: 12 camere doppie Gastronomia: mescola sapori e profumi di Goa, intenso non sempre armonizzano tra loro, ma chi entra nella lobby del Nilaya si convince in pochi istanti che questa è l’unica combinazione giusta, e che nessun’altra è possibile. Con l’uso dei colori e di molti oggetti dell’India, della Cina e del Mediterraneo Storia: inaugurato nel 1994 come alternativa ai clas- tipici, Claudia Derain e Hari Ajwani evocano atmosfere portoghesi e ricreano il passato coloniale di Goa; e il predominio di forme arrotondate dà la piacevole sensazione di non poter urtare nemmeno nei pochi angoli sici resort sulla spiaggia Peculiarità: soggiorno multiculturale: scoprire il retti. I diversi ambienti portano il nome di elementi cosmici, come Sole, Luna e Fuoco; e del resto la stessa parola “Nilaya” non significa niente di meno che “cielo”. Per molti ospiti, il settimo cielo si trova sul bordo Portogallo in India della piscina, dove la sera si servono specialità che fondono tra loro i sapori dell’Oriente e dell’Occidente. Quota: da € 298 per sistemazione in suite Letture da portare in viaggio: Passaggio in India di E.M. Forster

Ananda, In the Himalayas - The Palace Estate Narendra Nagar, District Tehri Garhwal Uttaranchal – 249175, India Website: www.anandaspa.com

Ananda, Uttaranchal, Himalayas Tutto scorre

Lo stress della vita quotidiana rischia di far perdere rapidamente il giusto equilibrio tra i tre principi vitali Vata, Pitta e Kapha. Può ben dirsi fortunato, allora, chi ha la possibilità di ritrovare l’armonia tra queste enerPosizione: 260 Km a nord di Delhi (raggiungibile gie corporee grazie alla terapia ayurvedica, in uno dei più begli hotel dell’India. L’Ananda – In the Himalayas da Delhi in 40 minuti con aereo o in 5 h con treno merita il nome di “tempio del benessere” più di qualsiasi altra struttura. Sullo sfondo spettacolare della catena himalayana, affacciato sulla Valle del Gange, questo palazzo candido fa rivivere i tempi dei Mahraja e offre ai e automobile ) Camere: 70 camere di lusso, 3 Suite Deluxe, 1Ananda suoi ospiti un centro wellness dedicato all’ayurveda. Certo, depurarsi e disintossicarsi non è sempre piacevole; ma dopo ci sente come se si avesse sempre avuto un sorriso sul volto. Con passo più leggero, si attraversano i Suite, 1 Viceregal Suite Gastronomia: 5 ristoranti, tra cui The Restaurant, padiglioni dall’atmosfera incantata, la grande sala da ballo o il giardino d’inverno e si assapora la tranquillità che propone la leggera Ananda Spa Cuisine e The delle stanze e delle suite: l’Ananda Suite ha un giardino privato e la Viceregal Suite ha pavimenti di parquet lucidato, antichità in stile coloniale britannico e un telescopio privato per contemplare il cielo stellato Tree Top Deck, con un panorama mozzafiato Storia: in passato era un palazzo sui terreni del dell’India. Se infine, dopo giorni di meditazione, si prova il bisogno di sentire l’adrenalina scorrere di nuovo nelle vene, si può partecipare a un’escursione giornaliera: un safari a dorso d’elefante o un rafting sul Gange. Mahraja di Tehri Garhwal Peculiarità: tutto ayurvedico, in una delle località Letture da portare in viaggio: Il cuore di Dio di Rabindranath Tagore wellness più belle del mondo Quota: da € 212 per sistemazione in camera doppia deluxe Gul Noor Kashmir Houseboat Booking ¾. Windsor Mansion, Janpath Lane Neu Delhi – 110001, India Website: www.kashmir-houseboat-booking.com

Gul Noor, Dal Lake, Kashmir Un paradiso da sognare

Posizione: il Lago di Dal è nord-est di Srinagar, a 25 Km dall’aeroporto. La stazione più vicina è Jammu, 300 Km più a sud (10-12 h in auto) Camere: un salotto e una camera da letto, un bagno, una cucina e una veranda. Un “Boat Boy” e una “Shikara”. Gastronomia: a base di specialità kashmire Storia: la prima casa galleggiante fu costruita dagli inglesi nel 1888. Molte di queste imbarcazioni private sono diventate hotel di lusso Peculiarità: illudersi di potersi lasciare alle spalle tutti i problemi politici

Le foto mostrano un paradiso, che però è anche uno dei focolai di conflitto più pericolosi del mondo: il Lago di Dal, questo idilliaco specchio d’acqua sullo sfondo dell’Himalaya, si trova nei pressi di Srinagar, in Kashmir. La sanguinosa guerra civile che è culminata alla fine degli anni Ottanta è già costata la vita a decine di migliaia di persone, e questa zona presenta rischi imprevedibili per i viaggiatori. Non resta che sognare a occhi aperti, salire almeno con il pensiero a bordo delle case galleggianti ormeggiate nel Lago di Dal. Questi palazzi sull’acqua si devono agli inglesi, che arrivarono in Kashmir alla fine del XIX secolo e decisero di stabilirvisi. Quando il Maharaja proibì loro di acquistare terreni, si limitarono a trasferirsi sull’acqua, come per creare isole che li ancorassero a quelle terre…Tra le più belle imbarcazioni oggi adibite ad hotel vi è il “Gul Noor”, una fantasia di arcate di legno di cedro intagliate a mano, di mobili di gusto vittoriano, di stagno lucido e di cristalli sfavillanti. Seduti sulla sua veranda, che sporge sull’acqua come una loggia, si contempla un meraviglioso spettacolo naturale e, immersi nella luce del sole, si guardano le “Shikaras”, piccole gondole che portano un soffio di Venezia sul Lago di Dal. Si tratta di bancarelle mobili, su cui i mercanti scivolano da un’imbarcazione all’altra per vendere cibo, spezie o fiori. Il lato triste dei sogni è che non hanno odore, altrimenti si sentirebbe penetrare nelle narici il profumo di quei fiori.

Quota: da € 6.100 per 3 nn/4 gg

Letture da portare in viaggio: La grande frode di R.K. Narayan


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Bhanwar Niwas, Bikaner, Rajasthan Un gioiello scintillante

Il nome del deserto di Thar deriva dalla parola “t’hul”, ovvero “dune di sabbia”: ma l’immagine di colline di sabbia vellutata e dorata che si increspano parallele a perdita d’occhio è fuorviante. Thar è una distesa di steppa, dal terreno ondulato, sì, ma duro come pietra, che si ricopre di un sottile velo di verde solo dopo il monsone. Nel 1488, l’ambizioso principe Rao Bika, che trovava troppo poco stimolante la comoda vita di Jodhpur, vi fece costruire il Fort Bikaner. Oggi, questa stazione di posta sulla via commerciale che porta al mare è diventata una città, senz’altro non tra le più belle del Rajasthan e un poco fuori dalla realtà, ma proprio questa caratteristica la rende affascinante. L’arenaria rossa conserva ancora un’aria bellicosa, come se ogni muro rappresentasse un’aperta sfida al deserto. Lo stesso carattere energico emana anche dall’Hotel Bhanwar Niwas, ma è temperato dalla grande eleganza della sua facciata ben strutturata e riccamente decorata. Le sale sembrano fatte d’oro puro, gli arredi delle camere raccontano la storia del Rajasthan, oppure presentano una combinazione di toni del crema e tinte pastello punteggiate di colori vivi che ricorda l’appetitosa vetrina di un pasticcere europeo. E la sera, quando si passeggia nel cortile interno illuminato a giorno, si ha l’impressione di trovarsi tra le quinte di un palcoscenico teatrale; in quei momenti, il Bhanwar Niwas diventa il cuore sfavillante del deserto.

Bhanwar Niwas Rampuria Street, Bikaner – 334005 Rajasthan, India Website: www.bhanwarniwas.com Posizione: 250 Km a nord dell’aeroporto di Jodhpur, a 1 Km dal centro città Camere: 24 camere standard Gastronomia: specialità vegetariane dell’India e del Rajasthan, ma anche cucina continentale Storia: costruito nel 1927 come residenza della famiglia Rampuria Peculiarità: effetti a sorpresa; ad esempio l’auto d’epoca esposta nell’atrio Quota: da € 57 per sistemazione in camera singola standard

Letture da portare in viaggio: La metà di una vita di V.S. Naipaul

Tree of life Resort & Spa, Jaipur, Rajasthan L’Albero della Vita

Il Tree of life Resort & Spa sorge vicino alla “città rosa” di Jaipur ed è la destinazione per eccellenza di chi cerca se stesso, attraverso lo Yoga, la meditazione e la preghiera, in una location di lusso e relax. Perfetto rifugio ecoluxury, oasi di pace e di armonia tra i colori sfavillanti di una delle più belle regioni d’India, il complesso offre una vista privilegiata sulla natura suggestiva che lo circonda, armonizzandosi con la sua bellezza selvaggia anche grazie all’arenaria, materiale con cui sono realizzate la maggior parte delle abitazioni di questi luoghi. Il nome Tree of life rievoca le diverse specie di alberi indiani che danno il nome a ciascuna delle 14 ville private immerse in 7 acri di terra che compongono il resort e il cui colore riprende la tonalità del fiore nato proprio da quella pianta. Ogni villetta ha un proprio giardino dove si trova una piccola spa privata con tanto di vasca idromassaggio e lettini per i trattamenti, per usufruire di massaggi e terapie al suono melodioso degli uccellini e con vista su una “geografia” unica e quasi magica. E l’attenzione al benessere si percepisce anche nella Spa con la piscina - riscaldata di inverno - che riprende lo stile dei caratteristici baoli indiani (pozzi con gradini), la sauna, la palestra, i campi da tennis e i corsi individuali di yoga. Di eccellenza è anche la filosofia che ispira il resort: rispetto dell’ambiente ed eco-compatibilità della costruzione, ma anche nella cucina dove a fare da base per le originali ricette indiane sono principalmente i prodotti della terra raccolti dagli orti che circondano il resort. Gli ospiti possono scegliere le verdure da utilizzare al mercato locale e, durante il soggiorno, è possibile carpire trucchi e segreti della ricca tradizione culinaria rajasthana, grazie ai numerosi libri di cucina che si ritrovano tra gli scaffali delle librerie e alle incursioni nel caratteristico mercato in compagnia degli chef. Ed è la stessa filosofia che promuove un turismo responsabile organizzando visite alla scuola del villaggio attivamente supportata dal Tree of Life. Possibilità di una gita da re per i villaggi nei dintorni, a bordo della jeep d’epoca appartenuta a un autentico maharaja. Letture da portare in viaggio: Nella terra dei Moghul bianchi di Amitav Ghosh

Tree of life Resort & Spa Kacherawala – Kukas, Jaipur – 302028 Rajasthan, India Website: www.treeofliferesorts.com Posizione: a 33 Km dall’aeroporto di Jaipur, a 22 Km dal centro città, a 26 km dalla stazione ferroviaria, a 12 km da Amber Fort Camere: 14 luxory villas (9 Garden Villas e 5 Pool Villas) Gastronomia: specialità del Rajasthan con prodotti a Km zero Storia: aperto l’8 Ottobre 2010 Peculiarità: ecoluxory resort con possibilità di un maggiordomo personale a disposizione degli ospiti Quota: da € 120 per sistemazione in camera doppia Luxory Garden & Spa Villa

Illustrazione di Warwick Goble, risalente ai primi anni del ’900, per il libro “Favole popolari del Bengala”.


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Escape India Royal Desert Camp c/o Pushkar Palace Chhoti Basti, Pushkar – 305022 District Ajmer, Rajasthan, India Website: www.hotelpushkarpalace.com/rdc.htm

Royal Desert Camp, Pushkar, Rajasthan La vitalità del deserto

Quando l’imprenditore indiano Jahangir decise di intraprendere un viaggio di piacere in Kashmir, all’inizio del XVII secolo, temeva che i palazzi del luogo non soddisfacessero le sue esigenze. Pertanto, si mise in viaggio con tutto il suo entourage e un’intera tendopoli: tendoni di lusso con letti morbidi e cuscini, tappeti Posizione: Pushkar si trova nel deserto tra Jodhpur pregiati e meravigliose stoffe, cristalli lucenti e porcellane, una cucina mobile e tutto ciò che serviva per e Jaipur, 140 Km a est dell’aeroporto di Jaipur. La organizzare intrattenimenti serali. Da quando è stato inventato, il “Royal Desert Camp” è diventato un elemento fondamentale delle feste aristocratiche, delle battute di caccia o dei ricevimenti di nozze. Oggi, anche stazione ferroviaria più vicina è Ajmer (13 Km) Camere: 234 comode tende con bagno annesso i comuni mortali hanno la possibilità di godersi un soggiorno in un campeggio davvero regale in occasione della Pushkar Fair, la manifestazione più variopinta e forse più bella del Rajasthan. Definirla semplicemente (acqua corrente, toilette), letti, termoventilatori Gastronomia: tenda ristorante con specialità indiane una “manifestazione folkloristica” è quasi un oltraggio: oltre ad essere il più grande mercato di cammelli del mondo, la Pushkar Fair è meta di pellegrinaggio per gli hindu, che possono mondare le preoccupazioni di e del Rajasthan, Coffee Shop Storia: l’idea della tendopoli, nata nel XVII secolo, tutta una vita immergendosi nelle acque del Pushkar Lake, nonché una sfilata di moda in occasione della rivive ogni novembre in occasione della Pushkar Fair quale le donne indiane dispiegano tutto il loro fascino e persino i cammelli vengono sfarzosamente addobbati e profumati. In breve, la Pushkar Fair è un distillato delle tradizioni e della vitalità di un’intera regione. Peculiarità: il campeggio più lussuoso del mondo Letture da portare in viaggio: Figlio del circo di John Irving Quota: da € 96 per sistemazione in tenda deluxe

Narain Niwas Palace Kanota Bagh, Narain Singh Road Jaipur – 302004, Rajasthan, India Website: www.hotelnarainniwas.com

Narain Niwas Palace, Jaipur, Rajasthan Come in una fiaba

Era thakur di Kanota, generale delle Forze Armate di Jaipur e stretto collaboratore del Maharaja: Amar Singh Ji è stato uno degli uomini più influenti del Rajasthan all’inizio del XX secolo. Decisamente un uomo Posizione: al centro di Jaipur, a 11 Km dall’aeroporto molto impegnato ma, nonostante tutte le sue responsabilità, riusciva a trovare il tempo per il suo passatempo preferito: scrivere diari. In diverse migliaia di pagine, raccontò la sua vita e descrisse la costruzione della sua e a 5 Km dalla stazione tenuta di campagna, eretta nel 1928 e dedicata a suo padre Narain, che era stato capo della polizia di Jaipur. Camere: 24 camere standard e 7 suite Gastronomia: specialità indiane e cinesi, ma anche Qui, Amar Singh Ji trascorreva il tempo libero seduto alla scrivania, passeggiando nel parco oppure a cavallo, impegnato in battute di caccia agli uccelli, ai cinghiali o alla pantera nella vicina giungla. Oggi la tenuta è cucina occidentale Storia: costruito nel 1928 come residenza di cam- diventata un hotel bello e relativamente conosciuto, in cui sopravvive l’atmosfera anglo-indiana dell’era vitpagna dei Thakur, in seguito è stato trasformato in toriana. Gli esterni del Narain Niwas sono color crema, mentre negli interni predominano i toni intensi del giallo e dell’ocra e arredi antichi ravvivati da tocchi di colore, come una vetrata colorata o l’arcata dipinta di hotel Peculiarità: nna lussuosa residenza di campagna, nel una porta. E anche se le attività per il tempo libero non sono più avventurose come ai tempi dell’appassionato cacciatore Amar Singh Ji, nel giardino di manghi o ai bordi della piscina si possono ancora assaporare cuore della città l’atmosfera storica e l’ospitalità tradizionale del Rajasthan. Quota: da € 43 per sistemazione in camera singola Letture da portare in viaggio: La città della gioia di Dominique Lapierre

Samode Palace Ganga pole, Jaipur Rajasthan – 3020002, India Website: www.samode.com

Samode Palace, Jaipur, Rajasthan Entrare in uno scrigno di gioielli

Il mio palazzo, il mio panorama: per l’ospite del leggendario Samode Place, il sogno di essere re sembra diventare realtà. Questo hotel è una possente fortezza del colore dell’arenaria, che sorge alle falde dell’Aravalli Posizione: 250 Km a nord-ovest dell’aeroporto di Range, la catena montuosa che domina il nord-ovest dell’India. Ma quando si varca l’ingresso, quello che si Delhi, 56 Km dall’aeroporto di Jaipur (transfer su apre alla vista è un gigantesco scrigno di gioielli. Marmi delle vicine cave, legno scuro e cristalli scintillanti, archi intagliati come filigrana, tappeti tradizionali e mosaici che raggiungono il soffitto, non basterebbe una richiesta) Camere: 25 camere deluxe, 15 suite deluxe, 3 Royal vita per contarne le tessere e calcolare le ore di lavoro necessarie per crearli. Tutto è sfarzo allo stato puro, e il motivo per cui non risulta subito opprimente è che il Samode Palace è un capolavoro di simmetria: ambienti Suite Gastronomia: Specialità tradizionali del Rajasthan, ampi e spaziosi in cui colori delicati si fondono in perfetta armonia. Anche nelle camere si ritrovano l’architettura antica e l’artigianato del Rajasthan. E la sensazione di essere in un altro tempo si acuisce se si attraversa ma anche cucina europea e asiatica Storia: piccola fortezza dei rajput, trasformata in il villaggio di Samode a dorso di cavallo o di cammello, facendo una sosta per il pranzo all’ombra dei manghi. Il mio palazzo, il mio panorama, e il mio picnic. hotel di lusso nel 1987 Peculiarità: un’opera d’arte nella tradizione indiana. Letture da portare in viaggio: Un perfetto equilibrio di Rohinton Mistry Anche la piscina è ricoperta di marmo e mosaici Quota: da € 125 per sistemazione in camera singola deluxe


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