Busseroinvivavoce2017 11

Page 1

BUSSERO inVIVAVOCE I

d e e

Pol

i t i c a

Cu

lt u r a

P

e r s o n e

a cura di Sinistra per Bussero

Te

r r i t o r i o

Novembre 2017

Un buon(issimo) auspicio

Un invito, una proposta, un percorso da condividere

Welfare generativo Cercare nuove risposte per prendersi cura, insegnando, assistendo, dando speranza, formando a nuovi lavori...

La Nave della legalità Una testimonianza diretta di impegno civile, partecipazione e responsabilità

Alternanza Scuola-Lavoro

Le esperienze dirette dalla voce di ragazze e ragazzi

“E vanno ad ammirare le montagne altissime e le onde paurose del mare e il bacino dei grandi fiumi e l’orizzonte dell’oceano sconfinato e il girotondo delle stelle: e trascurano se stessi, gli uomini... ” Sant’Agostino (Confess. 10, 8. 15)

5

Salasso, clistere e i rimedi per la crisi economia

Nuove povertà Welfare generativo Sfide per il futuro 12

L’uscita da scuola dei ragazzi

12

É Festa se...


2

Un buon(issimo) auspicio Dal nuovo parroco di Bussero, don Achille Fumagalli, una proposta di grande valore. Da condividere. Le associazioni busseresi che lavorano con e per le persone, hanno ricevuto, all’inizio del mese di novembre, un invito da parte del nuovo parroco don Achille Fumagalli. Insediatosi da poche settimane nella parrocchia di Bussero, ci fa piacere e onore diffondere ulteriormente il messaggio contenuto in questo invito (nello specifico riferito alla celebrazione di domenica 5 novembre). Un testo sintetico e chiarissimo: partendo dalle parole di Papa Francesco, che ha istituito la Giornata Mondiale dei Poveri, don Achille fa un appello che riportiamo testualmente: “Sarebbe auspicabile che tutte le associazioni che si occupano dei diversi tipi di povertà presenti sul nostro territorio, partecipassero a questa Eucarestia come segno tangibile

BUSSERO in VIVAVOCE

del nostro prenderci cura delle povertà che incontriamo ogni giorno. Siamo consapevoli che non basta una sola giornata dedicata alle povertà che incontriamo nella nostra comunità, ma il nostro impegno deve essere quello di creare momenti di incontro, di amicizia, di solidarietà e di aiuto”. Non vi è nulla da aggiungere per rendere più esplicito un messaggio che parla a tutti: laici e cattolici partecipi di una comune umanità, con differenze che contribuiscono ad arricchire le azioni, concrete, che possono essere messe in campo. Chi opera, con fatica e passione, nelle associazioni che, ognuna con la sua specificità, si occupano di persone, sa che la


3

povertà si declina in molti modi. Quella economica, durissima, spesso umiliante, ma in qualche modo affrontabile con strumenti concreti. Quella relazionale, fatta di solitudine ed emarginazione. Quelle legate alla malattia e alla vecchiaia, sempre più diffuse ma spesso “nascoste” dal pudore o, peggio, nell’indifferenza del mondo. Per questo, parlare di povertà significa parlare di realtà vicine a ciascuno di noi. E significa interrogarsi su come poter agire sia nell’emergenza che nel quotidiano e, soprattutto, come riformulare e praticare azioni che possano generare una spirale positiva di condivisione, sostegno e vicinanza. Risposte preconfezionate non esistono. Vi sono strade già intraprese che sperimentano, in una società in cui il welfare come lo conoscevamo ormai non esiste quasi più, nuovi meccanismi che richiamano alla memoria le idee di base del mutuo soccorso e altre che

Referendum 22 ottobre 2017

Il cosiddetto Referendum per l’autonomia ha avuto in Bussero i seguenti risultati:

Votanti: 2429 (34,95%) Voti: SI 2239 (93,41%) NO 158 (6,59 %)

lavorano per l’inclusione dei soggetti deboli, inclusione da costruire volta per volta in base alle situazioni specifiche e all’azione concertata di più attori sociali (per un approfondimento sull’argomento vedi l’articolo relativo al Welfare generativo a pagina 4 di questo giornale). Ma questo attiene a chi opera professionalmente nel settore. Qui e ora a noi preme sottolineare la concretezza immediata dell’agire possibile così ben sintetizzata nelle parole del parroco: l’impegno di creare momenti di incontro, di amicizia, di solidarietà e di aiuto. Non si tratta di mettere in campo competenze o risorse economiche, ma la nostra disponibilità, il nostro sorriso, la nostra volontà di esserci. Che non sono surrogabili con la carità o la delega ai servizi sociali, pur essenziali. E dare così senso vero al concetto di “comunità”. Su questa strada, senza alcuna riserva ideologica, noi ci saremo e faremo tutto quello di cui saremo capaci.

La nostra posizione per l’astensione è stata chiara, ritenendo il tutto una mera azione di propaganda in vista delle elezioni regionali della prossima primavera. Al di la’ dei costi, inutili come il risultato finale, (la richiesta di maggiore autonomia su materie concorrenti tra Stato e Regioni poteva essere fatta senza alcun passaggio referendario in quanto rientra nelle prerogative in capo alle regioni) l’auspicata

Angelo Gilardelli

investitura popolare di Maroni non sembra proprio esserci stata, visto che i votanti per il SI a livello regionale non raggiungono neppure lontanamente la somma degli schieramenti che, con alcuni distinguo, appoggiavano la scelta referendaria: infatti i votanti in Lombardia sono risultati solo il 38,33%. Ma temiamo che il suo vero obiettivo propagandistico questa operazione in parte l’abbia raggiunto.

Novembre 2017


4

La crisi economica che ancora non ci

politiche sociali a beneficio dell’intera

Esempio: Famiglia Bianchi, padre, madre,

abbandona, la costante mancanza di

collettività.

nonna anziana, una figlia di 19 anni all’ultimo anno di un Istituto Professionale

fondi da poter utilizzare, l’aumento delle povertà che la condizione

Per aiutarci a capire meglio

a indirizzo sociale, un figlio di 13 con

sociale ha imposto, ci obbligano a

proponiamo l’esempio di una

diagnosi di DSA e problemi di rendimento e

ragionare e considerare un nuovo

situazione che i servizi sociali, di questi

comportamento a scuola.

modello di welfare.

tempi, più si trovano a dover dover

Monoreddito da quando la madre ha perso,

Il Welfare Generativo, proposto dalla

affrontare sempre più spesso.

dopo 20 anni, il lavoro di operaia, con una

Fondazione Zancan di Verona nel

L’esempio è tratto dalle schede usate

situazione di conseguente indebitamento

Rapporto sulla lotta alla povertà del

durante le Giornate del Volontariato di

progressivo.

2012, chiama in causa tutti gli attori

quest’anno, nella serata convegno sul

che ruotano attorno ad un territorio:

welfare.

Due modelli a confronto: Modello n. 1

W E L F A R E G E N E R AT I VO

Il capofamiglia si rivolge alla

Una sfida per il futuro

Si rivolge quindi alla sua azienda per valutare la possibilità di

gli enti locali, le istituzioni, il terzo e

il responsabile aziendale risponde che non

quarto settore e il tessuto produttivo.

sono, al momento, alla ricerca di nuovo

Da un sistema di welfare basato su

personale.

uno stato che raccoglie e distribuisce

La scuola convoca i genitori per evidenziare

risorse tramite il sistema fiscale e

che il rendimento del figlio è scarso e quindi

i trasferimenti monetari, in sintesi

che lo stesso rischia la bocciatura: devono

raccogliere e ridistribuire, si propone

fare qualcosa loro, come famiglia, sull’extra

di passare ad un sistema che mette

scuola, visto che il Comune ha già esaurito

in circolo tutte le risorse.

le ore di assistenza scolastica per la classe.

Si tratta di passare da un welfare

La madre si rivolge quindi al doposcuola

considerato un costo ad un

che però evidenzia di essere a corto di

welfare che diventa investimento,

volontari. La richiesta al Comune di un

che ridefinisca le strategie tra la

educatore domiciliare non viene accolta per

domanda e l’offerta.

mancanza di fondi.

Il Welfare Generativo con le

Chiede anche un aiuto per la gestione della

sue cinque R, Raccogliere,

nonna anziana, casì da poter avere più

Redistribuire, Rigenerare, Rendere,

tempo per cercare lavoro, ma qui scatta il

Responsabilizzare, ci permette

cortocircuito burocratico: essendo lei non

di ridefinire un nuovo modo di

occupata, il Servizio evidenzia che è tenuto

concepire e intendere lo stato

a dare priorità a situazioni di effettiva

sociale.

urgenza.

Rigenerare le risorse già disponibili,

A fronte dell’ISEE basso viene invece attivato

responsabilizzando le persone che

un contributo economico per sostenere

ricevono aiuto, al fine di aumentare

il pagamento delle utenze. La signora,

il rendimento degli interventi delle

pur con vergogna, integra i contributi

BUSSERO in VIVAVOCE

sua banca per chiedere un aiuto ma la risposta dalla banca è negativa: non ci sono le condizioni di garanzia per un prestito.

assunzione della moglie o della figlia, ma


5

rivolgendosi anche a due associazioni

fatto dai suoi membri, risulta avere

e doveri sociali.

benefiche del territorio.

i requisiti di credibilità e di solidità

Un welfare che considera le persone

La figlia, molto demotivata a proseguire la

necessari ad accedere ad una forma di

nella loro interezza, valorizzando le

scuola per la situazione familiare, si rivolge

micro-credito realizzata dalla banca

risorse e non enfatizzando i bisogni e

ai servizi e alle agenzie per il lavoro del

del territorio, in accordo con esercizi

le fragilità.

territorio per “cercare un lavoretto” ma tutti

commerciali, Fondazioni di aziende e

Un welfare che coinvolge più attori

le consigliano di concentrarsi sulla scuola.

Servizi Sociali.

sociali rendendo la collettività una

Due modelli a confronto:

Il modello n. 2 mostra come un

cos ì il passaggio dai diritti individuali

Modello n. 2

welfare di questo tipo, oltre a

ai diritti sociali.

Il Comune propone alla signora di accedere

raccogliere e a ridistribuire, rigenera

Si tratta di raccogliere la sfida e

al progetto “Voucher di cittadinanza”

le risorse, facendole rendere, grazie

renderla operativa.

costruito insieme ad una rete di associazioni

alla responsabilizzazione legata ad

di volontariato del territorio e in

un nuovo modo di intendere i diritti

comunità solidale per tutti, favorendo

Mari Dozio

convenzione con supermercati della zona. Il progetto prevede che la signora, in cambio di un riconoscimento in buoni spesa utilizzabili nei supermercati convenzionati,

Salasso e Clistere

svolga delle mansioni di guardarobiera e addetta al magazzino in un’associazione del territorio. L’azienda dove lavora il padre, tra i suoi progetti di Responsabilità Sociale d’Impresa, ha contribuito a far nascere una iniziativa di scambio di tempo e di Assistenza Domiciliare, l’Associazione

O

competenze, con il supporto del Servizio

di donne straniere già attive come badanti,

I

Anziani e il coinvolgimento di un gruppo

fare accudire in alcuni pomeriggi l’anziana

R

attraverso il quale trova una opportunità di

le sue competenze di tuttofare per altri

A

madre, mettendo a disposizione, in cambio,

I

anziani .

finalizza parte delle ore educative

V

La scuola, in accordo con il Comune,

cui il figlio 13enne) alla gestione di un

E

individuate per i ragazzi in difficoltà (tra

delle superiori, tra cui la figlia 19enne,

R

percorso di tutoring tra pari, in cui studenti

pomeriggio gruppi di ragazzi della scuola media, con l’appoggio dei volontari del doposcuola parrocchiale.

B

accumulano crediti formativi aiutando nel

L’ultimo degli Sforza, Francesco II, era di cagionevole salute e pare venisse curato con salassi, lassativi e clisteri. A quei tempi la medicina non era scienza, e più il nostro Sforza si ammalava, più veniva “curato”. Sembra che un ultimo lavativo gli sia stato fatale. Oggi l’economia, che non è scienza, neppure empirica, si ripromette lo stesso tipo di cura: salasso e clistere, e più il malato peggiora più si aumenta la cura: “Clysterium donare, postea seignare, ensuita purgare. Reseignare, repurgare et reclysterare”. Un altro personaggio, Lutero, sentitosi molto male, fece chiamare i medici, ed essi ordinarono… il lavativo. Nell’attesa dell’occorrente Lutero spirò. L’inserviente arrivato con il medicamento costatando la morte del “Magister” disse: “ E’ morto. Che bisogno ha ormai di un clistere? “ Ma i due medici risposero: “Che importa, somministrateglielo lo stesso. Se per caso avesse ancora un soffio di vita si rianimerà...” i due medici avevano più speranza che scienza come i nostri liberisti. Note: Il latino, anche maccheronico, abbellisce quando si parla di evacuazioni così come gli inglesismi abbelliscono quando si parla di fregature. Il latinismo in corsivo è tratto da “Il malato immaginario” di Moliere. Fonte:”Che cosa c’è sotto: il suolo, i suoi segreti, le ragioni per difenderlo” professor Paolo Pileri, del Politecnico di Milano, Altreconomia Edizioni, Milano 2015 (160 pagine; 12,50 Euro) M. Brambilla

La famiglia Bianchi, a fronte del percorso

Novembre 2017


6

bella e forte che abbia mai provato. La partecipazione ad un campo di Libera comporta l’automatico tesseramento. Qualche mese dopo il mio ritorno, ricevetti una telefonata: un signore mi disse che stava cercando di riunire i tesserati a Libera della zona per costruire un presidio. Accolsi la proposta con molto piacere. Da quel momento cominciò il mio percorso da attivista. Inizialmente eravamo meno di dieci, piano piano siamo cresciuti e ci siamo fatti conoscere. I mesi di

La NAVE - una testimonianza

banchetti nelle piazze hanno dato i loro frutti e le scuole hanno cominciato a chiamarci per fare degli interventi.

Il mio primo approccio con

non sarebbe mai iniziato.

ispirata dagli uomini e dalle

Cambiato corso universi-

l’antimafia è avvenuto per

L’incontro in sé non fu

donne dell’antimafia che

tario, ho avuto la fortuna

puro caso. Facevo la quarta

niente di speciale, gli

così tanto ammiro.

di seguire i corsi di Nando

superiore ed era metà mag-

studenti si susseguivano

Alla fine del primo anno

Dalla Chiesa: sociologia

gio, più o meno.

in alcune letture tratte

mi sono trovata completa-

della criminalità organiz-

La professoressa di diritto ci

da “Uomini soli” di Attilio

mente in crisi. Presa dalla

zata, organizzazioni crimi-

invitò a partecipare ad un

Bolzoni, ma rimasi letter-

disillusione e dallo sconfor-

nali globali e sociologia e

incontro organizzato da una

almente folgorata dalle

to sentivo il bisogno di fare

metodi di educazione alla

sua cara amica, docente di

vicende dei protagonisti

chiarezza: dovevo capire

legalità.

diritto al liceo Leonardo da

del libro.

quale sarebbe stata la mia

Un giorno, prima di

Vinci.

Da quel pomeriggio di

strada.

cominciare la lezione, Dalla

Non nego che andai perchè

maggio non mi sono più

Lo capii poco tempo dopo,

Chiesa ci chiese chi avesse

rischiavo il debito (che poi

fermata. Ho letto libri su

a Scampia.

intenzione di partecipare

ho preso) e speravo di ingra-

libri, visto film e documen-

Mi iscrissi a “E!STATE LIBERI

alla Nave della Legalità,

ziarmi in qualche modo la

tari, partecipato a incontri

– Campo di impegno

iniziativa promossa dal

professoressa.

e manifestazioni.

e formazione sui beni

MIUR e dalla Fondazione

A distanza di tanti anni non

Al momento di decidere

confiscati alle mafie”.

Falcone. Avevamo pochi

posso fare a meno di pen-

cos’avrei fatto da grande,

Ospitata dalla cooperativa

giorni per decidere e,

sare che senza di lei proba-

la scelta è stata quasi

(R)Esistenza Anticamorra

senza pensarci due volte,

bilmente questo percorso

naturale. Giurisprudenza,

ho vissuto l’esperienza più

colsi l’occasione al volo.

BUSSERO in VIVAVOCE


7

Nel giro di una settimana

emozionante, centinaia di

mi trovavo a Civitavecchia

ragazzi palermitani erano

su una nave che salpava

al porto ad accogliere la

in direzione Palermo per il

nave mentre dal ponte più

venticinquesimo anniver-

alto venivano srotolate due

sario delle stragi di Capaci

enormi foto di Falcone e

e di via D’Amelio.

Borsellino.

Partecipare alla Nave della

Trascorriamo la matti-

Legalità, ed ancor più a

nata a Piazza Magione, nel

“Palermo chiama Italia”, è

quartiere Kalsa, gremita

stato meraviglioso!

di stand delle associazioni

Sulla nave, insieme a più di

antimafia.

smette di lavorare e ci

vanti all’albero Falcone, in

Alle 15.30 parte il variegato

si accalca alle finestre

via Notarbartolo, lì dove

corteo da Via D’Amelio,

sventolando fogli bianchi.

viveva il giudice. Al suono

oltre 50mila persone di

E intanto i cori continuano:

della tromba: il silenzio.

tutte le età. Per le strade

“Lezione di vita, lezione di

Non più il silenzio di sgo-

riecheggiano i cori dei

coraggio: questo, per noi,

mento delle ore 17:58 del

manifestanti che con forza

il 23 maggio”. Farsi strada

23 maggio 1992. Un si-

urlano “Palermo è nostra

tra la folla è impossibile,

lenzio commemorativo di

e non di cosa nostra”. I

il numero di persone

rispetto. Palermo chiama,

balconi si popolano di

presenti è impressionante.

Italia risponde!

persone. Negli uffici si

Il corteo si conclude da-

1000 studenti provenienti da tutta Italia, c’erano il Presidente del Senato, il Procuratore nazionale antimafia, la ministra dell’istruzione e Giuseppe Costanza (agente della scorta, unico sopravvissuto alla strage di Capaci). L’arrivo a Palermo è stato

Novembre 2017

Bea Pistola


8

CHI PAGA L’IRPEF I redditi dichiarati nel 2016 al fine del pagamento dell’IRPEF 2015 ammontano a 832,9 miliardi. Questi redditi sono così suddivisi: - 325 mld sono per pensioni, prestazioni assistenziali, sostegno al reddito e rendite INAIL - 130 mld sono stipendi della pubblica amministrazione; - 378 mld provengono dal settore privato. 171,71 miliardi di IRPEF è quanto hanno pagato complessivamente i contribuenti nel 2016. Suddividendo i contribuenti in dipendenti, autonomi e pensionati si evidenzia come ciascuna categoria concorre al pagamento dell’IRPEF. I lavoratori dipendenti sono 20.880.245 che rappresentano il 54% di quanti dichiarano redditi positivi, pagano 103 miliardi pari al 60% del totale di 172 miliardi di IRPEF versata e sono quelli definiti al 100% ”fedeli contribuenti”. I lavoratori autonomi sono stimati in circa 7,5 milioni, ma i dichiaranti sono 5.115.540, di questi solo 2,598 milioni presentano redditi positivi. Il 78% del totale dichiara redditi fino a 15.000 euro lordi l’anno e paga un’ IRPEF media di circa 173 euro. Il totale IRPEF pagata dai lavoratori autonomi è di 9,4 miliardi di euro cioè il 5,5% del totale del gettito IRPEF del 2015, pur rappresentando il 12,5% dei contribuenti. I pensionati sono 16,2 milioni di cui circa 8,2 milioni non soggetti a imposizione IRPEF. Nel 2015, gli 8 milioni di pensionati soggetti ad imposta hanno pagato 59,6 miliardi di euro di IRPEF pari al 34,7% del totale. Tra i dichiaranti, 6.700.000 pensionati hanno pagato un’ IRPEF media di 580 euro.

ISTANTANEE SUL PAESE ITALIA

EVASIONE FISCALE In Italia 111 miliardi all’anno fuggono dal fisco. Se questi soldi fossero incassati si potrebbe ridurre del 20% le tasse per tutti, o investire sulla sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio, o sulla sanità. Ma una buona parte di italiani ha deciso che la lealtà fiscale non fa parte dei valori della convivenza civile. Nei documenti ufficiali si scopre che nel 2014 il lavoro autonomo ha propensione ad evadere l’IRPEF per un’impressionante 59,4%, di cui il 3,5% non viene versato e il 55,9% non viene neppure dichiarato. Questa evasione vale 30 miliardi e 736 milioni spariti nell’anno, ma la cosa più grave è il continuo aumento, considerando che nel 2010 era di 20 miliardi e 149 milioni. Anche per quanto riguarda l’IVA le cifre non confortano, siamo il peggior paese in Europa per l’evasione di questa imposta. Il differenziale tra IVA dovuta e quella pagata è al 29,7%, altri 40,1 miliardi evasi. Per colmare la cifra dei 111 miliardi sopra citati si aggiungano i buchi sui redditi d’impresa, sull’IRAP e sui contributi previdenziali.

IL LAVORO INSTABILE L’Osservatorio del precariato dell’INPS ha reso pubblici i dati dei primi otto mesi del 2017. Il mercato del lavoro dà cenni di miglioramento, ma rimane caratterizzato da una forte precarietà. Crollano le assunzioni a tempo indeterminato, il saldo tra nuovi assunti, trasformazioni e licenziamenti è tornato negativo, meno 483 unità a fronte dei dati 2016 e 2015 rispettivamente con un saldo positivo di 28.964 e 436.484 di lavoratori a tempo indeterminato. Analizzando il saldo dei dati generali tra assunzioni e licenziamenti negli ultimi dodici mesi si ha un risultato positivo di 565.000 persone, ma di questi ben 449.000 sono a tempo determinato. La precarietà ha anche nuove componenti con il boom dei lavori a chiamata che da gennaio ad agosto hanno raggiunto i 278.000 contratti, oltre il doppio di quelli del 2016 (+129,5%) e l’aumento del 19,2% dei contratti di somministrazione. I licenziamenti purtroppo sono anch’essi in crescita. L’INPS certifica che sono aumentati i licenziamenti tra i contratti a termine con un più 23,9% di cessazioni, sono anche aumentati del 17,19% i licenziamenti nelle aziende sopra i 15 dipendenti, libere di procedere senza i diritti stabiliti dall’art.18 cancellati con il Jobs act.


9

L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei, è stata introdotta dalla legge 107 del 2015 (la cosiddetta Buona Scuola). Le motivazioni ufficiali parlano di “efficace politica strutturale a favore della crescita e della formazione di nuove competenze, contro la disoccupazione e il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Per questo, (la scuola) deve aprirsi al territorio, chiedendo alla società di rendere tutti gli studenti protagonisti consapevoli delle scelte per il proprio futuro.” Al di la’ dell’enfasi governativa, la realtà si rivela spesso molto più prosaica e, ahimè, spesso decisamente problematica. Senza pretendere di fornire risposte esaustive, proponiamo le testimonianze dirette da parte di tre ragazzi di Bussero, che evidenziano comunque gli aspetti potenzialmente innovativi, ma anche la loro difficile messa in pratica.

Luca, 18 anni Frequento L’ ITIS Marconi di Gorgonzola, opzione Liceo scientifico di scienze applicate. Trattandosi di un Liceo, quindi di una scuola non professionale, ma che fornisce competenze teoriche generali, non ci sono stati proposti dalla scuola veri e propri stage in aziende. Bisogna anche precisare che, come studenti di liceo, nel mio anno siamo stati i primi a sperimentare questa esperienza; trovando, forse, la scuola impreparata ad affrontare in modo adeguato la nuova proposta del ministero. Infatti, più che fare stage nelle aziende, ne abbiamo visitate diverse. Per raggiungere il monte ore previsto sono state conteggiate le visita a musei (Alfa Romeo e Ferrari). e corsi in orario scolastico su sicurezza e project management. Alla fine della terza ho partecipato ad un progetto di web radio presso il CAG di Pessano, proposto dall’Istituto. Consisteva in incontri settimanali di due ore pomeridiane in cui si organizzava e registrava una puntata di un podcast; a giugno abbiamo anche organizzato un evento live. Il progetto mi ha impegnato per 30 ore. Penso che l’esperienza mi abbia fornito competenze utili e migliorato la mia capacità di confrontarmi e interagire con un gruppo. Complessivamente la ritengo positiva, anche se poco inerente al mio percorso di studi. In quarta la mia classe ha partecipato al progetto “Green Jobs” proposto dalla Fondazione Cariplo, che prevedeva la creazione di una startup ecologica. Gli incontri si svolgevano durante il periodo scolastico, rendendo difficile sia seguire il percorso didattico, sia quello del progetto. L’esperienza in sé è stata stimolante, ma il contesto in cui si svolgeva era inappropriato. Abbiamo infine presentato il lavoro realizzato, in una mostra a Milano. Ritengo che la possibilità, durante il percorso di scuola superiore, di partecipare e avvicinarsi al mondo del lavoro sia positiva, ma che, per quanto riguarda la mia esperienza, vada studiata più approfonditamente da parte di scuole e aziende. Bisognerebbe a mio parere separare i periodi di stage da quelli di studio.

A LT E R NA N Z A SCUOLA-LAVORO La voce dei protagonisti Laura, 18 anni

Elisa, 18 anni

Sto frequentando il liceo scientifico. Inizialmente la scuola non si é assolutamente attivata nella ricerca di aziende, chiedendo agli studenti di occuparsi in perima persona di trovarle, ma rifiutando poi le proposte. Dopodichè alcune aziende, trovate dai genitori, sono state inizialmente proposte a tutti gli studenti, ma, dato che questi ultimi cercavano tutti di essere assegnati ai pochi progetti interessanti, la scuola ha deciso di assegnare le aziende ad ognuno in base al numero di ore da fare.

Ho frequentato l’Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle Arti Grafiche. Ho fatto lo stage in un’azienda che si occupa di creazione di software, siti ed applicazioni. La scuola ”obbligava” ogni studente a cercare una azienda, ma spesso l’azienda trovata non era quella più adatta per l’alternanza. Colleghi: antipatici e freddi, mi vedevano spesso come una rivale. Tutor: il tutor era il datore di lavoro e non avevo un bel rapporto con lui. Giornata tipo: molto spesso non avevo nessuna mansione, nonostante le mie continue sollecitazioni al mio tutor aziendale. Molto spesso dava il lavoro ad altri, lasciandomi senza niente da fare. Ho anche passato intere giornate in ufficio da sola. Tornata a scuola il mio caso è stato ignorato. I docenti mi dicevano di non esagerare nel descrivere l’esperienza come totalmente deludente ed inutile. Ma io non esageravo. All’esame mi hanno chiesto di descrivere l’esperienza come positiva. Ho trascorso 4 mesi e mezzo in tirocinio/stage, non lo consiglierei mai a nessuno. La scuola dovrebbe impegnarsi di più a cercare nuove aziende soprattutto coerenti con l’indirizzo di studi, scartando quelle dove gli studenti hanno avuto esperienze negative.

L’ambiente dell’ACI (Automobil Club Italiano), dove poi ho fatto l’alternanza, era tranquillo, i colleghi disponibili anche se seriamente depressi: una in particolare ripeteva varie volte di volersi suicidare. La tutor aziendale era davvero gentile e veniva spesso a vedere se andava tutto bene. In ogni caso la coerenza tra ACI e indirizzo di studi é pari a Zero. Durante la mattinata dovevamo accogliere i clienti o gestire gli sportelli mentre nel pomeriggio facevamo archiviazione o altri lavori d’ufficio. L’esperienza in sè é stata abbastanza positiva, peró, secondo me, inutile, nel senso che é un lavoro che probabilmente non ci sarà neanche più tra un paio d’anni perchè si basa tutto su pratiche cartacee. Tra l’altro, facevamo azioni ripetitive, quindi di concreto non ho imparato nulla. Il lato positivo é stato sperimentare un po’ il rapporto che si instaura con i colleghi e soprattutto con gli altri stagisti.

Novembre 2017


10

D. Emilio, passando davanti al Circolo, capita di vedere molto spesso manifesti di iniziative affissi sulla cancellata. Ci puoi raccontare di cosa si tratta? Dal 2000 il nostro Consiglio di Amministrazione ha deciso di dare alla Cooperativa Circolo Familiare Angelo Barzago, una maggiore visibilità sul fronte sociale, culturale e sul fronte della solidarietà. Da un lato queste iniziative rispondono alla prerogativa, per

produttori e altro ancora. Mi piacerebbe poterne elencare qualcuna... D. Vai Emilio... Partirei dal “Marzo al Femminile” che anche quest’anno ha avuto un grande successo di frequentazione alle iniziative che abbiamo organizzato. Mi piace anche segnalare i tre eventi di solidarietà che abbiamo realizzato con musicisti di provenienze diverse a sostegno dei lavoratori in difficoltà. La “Pastasciutta antifascista” che ha visto 140 persone sedute nel nostro Giardino intorno ad un piatto di pasta ma soprattutto ha confermato la nostra volontà di non voler dimenticare i fratelli Cervi e il loro sacrificio per un Paese che volevano libero e democratico. Abbiamo accolto nei nostri locali una collettiva di pittura offrendo la possibilità ad artisti locali di farsi conoscere e apprezzare.

CIRCOLO FAMILIARE “Angelo Barzago” Intervista al vice-presidente Emilio Crippa la nostra società, di essere rispondente allo statuto costitutivo, cioè di adoperarsi per dare ai propri soci servizi e proposte che vadano oltre l’attività di somministrazione. Dall’altro lato abbiamo cercato di rendere i nostri soci attivi e non solo fruitori. Nel Consiglio di Amministrazione ci siamo organizzati in modo da assegnare ai consiglieri incarichi

specifici chiedendo a ciascuno di mettere a disposizione le proprie passioni per renderle utili ai frequentatori della nostra comunità. D. che genere di iniziative avete messo in cantiere? Il tema su cui si è sviluppata prevalentemente la nostra iniziativa è stato “Rinascita, Lavoro e Costituzione”. Nel 2017 abbiamo realizzato qualcosa come 40 (quaranta!) iniziative fatte di concerti, pieces teatrali, mostre e proposte di prodotti a prezzi vantaggiosi e con un occhio di riguardo ai

D. Con chi si sviluppa questa collaborazione?

la stagione della condivisione AUTUNNO 2017 VENERDÌ 27 OTTOBRE ore 21,30

CIRCOLO FAMILIARE

“Angelo Barzago”

BUSSERO

CIRCOLO FAMILIARE ANGELO BARZAGO Società Cooperativa Sociale fondata nel 1952 Via S. Marco 2, BUSSERO

Musica live

DOMENICA 29 OTTOBRE ore 10-18

LA E NOTT A ROSS

ne

3a Edizio

Gabriele Scaratti Band

GET OUT OF HOME Venerdì 27 Ottobre

LEGAMBIENTE Bussero

CIRCOLO FAMILIARE A. Barzago

con il patrocinio del Comune di Bussero

DOMENICA 29 OTTOBRE 2017 h.10-18 Parcheggio del Circolo Familiare - BUSSERO

SBROJA & DESFESCIA Uso e RiUso delle cose

ore 21,30

Raccolta del materiale a partire da sabato 28 dalle 10 alle 18 al Circolo

DIRITTI POPOLI LAVORO

BUSSERO in VIVAVOCE

HAI COSE IN BUONO STATO CHE NON TI SERVONO PIÙ? PORTALE QUI! TI SERVE QUALCOSA? CERCALO QUI E PORTALO A CASA GRATUITAMENTE!

MERCOLEDÌ 1 NOVEMBRE ore 16

MERCOLEDÌ 1 NOVEMBRE dalle ore 15


11

Con tutti coloro che ci stanno e hanno voglia di proporsi. Ci sono state iniziative, come quella tenuta in occasione della Festa di Bussero, nella quale il gruppo di soci che ha reso possibile l’evento si è autonomamente organizzato. Abbiamo chiesto ad artisti, non necessariamente soci, ma sicuramente amici della nostra cooperativa, di animare le serate musicali che si sono susseguite, offrendo a quanti a Bussero sono appassionati di Jazz o di musica di qualità, di avere una opportunità in loco.

sociale del Circolo si mobilita, è presente. Già dire che alla nostra assemblea di bilancio abbiamo avuto circa 60 soci è un dato che orgogliosamente ci piace comunicare. Così come comunichiamo attraverso i manifesti che hai visto affissi sulla cancellata del Circolo la destinazione di risorse che raccogliamo e che devolviamo a progetti. D. Fermiamoci su questa iniziativa a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 e della quale ho visto per l’appunto dei manifesti? Devo dire che la nostra cooperativa si è mobilitata subito a sostegno della popolazioni colpite dal sisma aderendo all’AMATRICIANA SOLIDALE. Una pastasciutta all’ amatriciana collettiva che a Bussero è stata organizzata con due cene il 5 e l’ 11 settembre 2016 e alle quali hanno partecipato circa 650 persone. Il ricavato dell’iniziativa ha portato ad accumulare una cifra pari € 4.258,00 a cui si è aggiunto il contributo del nostro Circolo e che ha permesso di raccogliere € 5.000,00. Abbiamo voluto attendere e valutare quali progetti ci sembravano essere più rispondenti e vicini ai valori cooperativi prima di devolvere la somma che avevamo raccolto.

D. Come risponde il corpo sociale della cooperativa? Basterebbe per questo citare l’AUTOGESTIONE, l’iniziativa che ogni anno organizziamo quando chiudono per ferie il ristorante e il bar. Nel periodo di agosto sono circa una ventina i soci attivi che permettono l’Apertura per Ferie del Circolo attraverso una sorta di auto-organizzazione, offrendo a tutti, busseresi e non, un servizio nel nostro Giardino. Quest’anno, alle serate culinarie realizzate grazie ai volontari, abbiamo potuto servire una quantità inaspettata di coperti in un clima allegro e molto partecipato. Insomma direi che il corpo

CIRCOLO FAMILIARE

“Angelo Barzago”

BUSSERO

Musica live

Ci siamo orientati verso questo progetto dal nome LA RINASCITA HA IL CUORE GIOVANE promossa da LIBERA, LEGAMBIENTE e altri finalizzata a sostenere le realtà imprenditoriali giovanili con l’obbiettivo di mantenere in quelle terre i giovani per ridare speranza e futuro. D. Ho visto sul manifesto, riprodotto, il bonifico di versamento dei €5.000,00... Sì, l’idea è quella di dare conto, a quanti hanno partecipato, dell’impiego delle risorse. Ci pare corretto e, anche questo, rispondente alla volontà di trasparenza che la nostra cooperativa vuole avere verso tutti i cittadini di Bussero. D. Il futuro del Circolo? Il futuro del Circolo parte da quello che abbiamo fatto fin qui: continuare ad essere parte di questa comunità, continuare ad aiutare dove ve ne sia la necessità. Essere cooperatori vuol dire, crediamo, offrire questo spazio, costruito dai nostri nonni e dai nostri padri, a quanti lo vogliano vivere e far prosperare. Facciamo solo il nostro dovere perché la cooperativa è dei soci e ogni associato deve avere come obiettivo quello di lasciare a chi verrà dopo di noi più di quanto ha lasciato chi ci ha preceduto. intervista a cura di Giuseppe Galbiati

LA E NOTT A ROSS e n

3a Edizio

Gabriele Scaratti Band

GET OUT OF HOME Venerdì 27 Ottobre ore 21,30

DIRITTI POPOLI LAVORO Novembre 2017


SONAR

C’è Festa se…

L’USCITA DALLA SCUOLA Una volta “vendevano libri”, cantava Lucio Battisti. Oggi, all’uscita da scuola, i ragazzi con meno di 14 anni devono trovare un adulto ad aspettarli, per consentire loro di raggiungere in sicurezza la propria abitazione. La sentenza della Cassazione e il successivo spazio temporale necessario alla sua metabolizzazione, hanno gettato molte famiglie nel panico. Di seguito pubblichiamo alcune soluzioni trovate sul web nel passa-parola fra i soggetti interessati (all’insaputa del M5S). DELEGHE AL RITIRO DEL MINORE Esistono fac-simili di delega che attestano i dati personali del soggetto ritirante il minore andando a ritroso per 3 generazioni. Una alternativa al modello prestampato è la presentazione del curriculum dell’adulto destinato all’operazione. Nel primo caso pare sia stata usata una comune denuncia da stazione dei Carabinieri mixata con il documento che viene compilato prima di entrare negli USA (quello dove devi dichiarare se sei un terrorista oppure no), Quando, invece, per attestare la veridicità della parentela con il minore si usasse il curriculum vitae, lo stesso deve essere in formato europeo con obbligo della fotografia del delegato e la conoscenza della lingua inglese. COMITATI ANTI-RITIRO INDIVIDUALE Si sono visti sfilare per le vie di numerosi comuni cortei di bambi-

ni e ragazzi delle quinte elementari e delle medie al grido “non mi ritirerete” e “voglio un ritorno a casa spericolato”. Alcuni opinionisti politici di famose testate giornalistiche hanno paragonato l’accaduto all’inizio di un nuovo ’68. Si ha conoscenza di Comitati misti genitori/studenti contro l’obbligo del ritiro coatto dell’alunno minore. I comitati con orientamento di destra teorizzano il ritiro per corriere espresso degli alunni mentre le frange di sinistra lavorano alla costituzione di “comuni genitoriali”, sull’esperienza della più nota Comune di Parigi, per il ritiro degli alunni minori in tutta la provincia. CONTROLLO DELLE NASCITE Si ha notizia di riunioni auto-organizzate di coppie desiderose di concepire ma preoccupate dal provvedimento del ritiro del minore quando il nascituro sarà in età scolare. Da quanto trapelato da questi incontri, ancora attuati in modalità clandestina, l’accoppiamento dovrà avvenire tenendo conto di evitare, almeno per la terza media, il ritiro del figlio. Ciò creerà inevitabilmente la scomparsa dei segni zodiacali del sagittario, bilancia, scorpione e capricorno. Come dire, oltre al resto, questo governo avrà la responsabilità di impedire la nascita di personaggi come Umberto Veronesi (medico) o Giuseppe Bergomi (calciatore Inter) o Sant’Agostino. Clic

La festa è tale solo se può essere condivisa, raccontata, preparata e ricordata insieme. Questo è stato in effetti il vero valore della 22° festa di Bussero, svoltasi dal 29 settembre all’8 ottobre 2017, quest’anno senza pioggia (era ora) ma con la presenza, per alcuni versi imponente, dei trattori agricoli. Mezzi messi a disposizione dalle aziende agricole del paese. Si, perché quest’anno, dovendo assolvere a precise disposizioni legislative per la sicurezza ed avendo poche risorse economiche, la disponibilità delle macchine agricole ha permesso all’organizzazione di assolvere agli obblighi di legge, dando alla festa stessa un’atmosfera un po’ contadina, ed è stata una bella soluzione. La condivisione si è sicuramente manifestata, grazie all’impegno dei volontari che hanno coperto vari ruoli organizzativi e alle associazioni del paese che hanno riempito tutta la settimana di festa. Che infatti non è solo la giornata delle bancarelle, ma anche il torneo di scacchi, il “Curtour”, visita guidata dei cortili del centro storico, la commedia dialettale o la manifestazione “La penna ai Busseresi” dove i cittadini hanno voluto esprimere, in prosa o poesia, emozioni, sentimenti, pensieri e ricordi. Le auto e le moto d’epoca hanno ‘rubato l’occhio’ di quanti hanno passeggiato domenica 8 ottobre lungo il viale delle bancarelle. I bambini si sono sicuramente divertiti sui gonfiabili messi a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale. Difficile elencare tutte le iniziative svolte nella settimana, ma sicuramente tutte hanno avuto un ruolo per la riuscita dell’evento. Si fa festa per ringraziare, per propiziare scelte e cambiamenti; si fa festa per ritrovare riti, gesti e vivificare simboli e significati. Con il tempo può succedere che il significato della festa resti sullo sfondo, in penombra, e si fissino pratiche ed abitudini sulle quali però è giusto interrogarsi per trovare ogni anno un nuovo o rinnovato “fil rouge” per dare sempre nuova linfa a questo tradizionale evento. ADM

SINISTRA per BUSSERO - Via Croce 20 - 20060 Bussero - sinistraperbussero.blogspot.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.