I.I.S. LUNARDI BS Settembre 2022
Sedici anni, l’arte di farsi capire pag. 26
Mi sento di garantire l'impegno per un lavoro puntuale e costante e la disponibilità all'ascolto, al fine di creare un ambiente accogliente, inclusivo e confortevole, perché la scuola è comunità di tutti e per tutti, luogo di crescita intellettuale e personale, ambiente di apprendimento di idee, valori e competenze da sfruttare nel contesto di vita per renderlo miglio-
Augurore.
Un anno in California pag. 21
Haiku. Suggestioni marine pag. 36
ILSALUTO DELNUOVO DIRIGENTE SCOLASTICO
IN QUESTO NUMERO:
Il mio impegno sarà quello di lavorare per una scuola innovativa, inclusiva, tecnologicamente avanzata, attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno, riferimento per giovani e adulti della nostra città.
il mio saluto agli alunni, alle loro famiglie, ai docenti, al Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, al personale ATA, all’intera comunità scolastica e a tutti gli interlocutori che collaborano con la scuola per contribuire al suo funzionamento e alla crescita educativa degli alunni.
Festival Nazionale dell’economia pag. 6
zione e della formazione dei loro figli.
Sedici anni, una spalla nel deserto pag. 25
Il Museo nazionale del Cinema pag. 28
Vivian Maier pag. 31
Lettera ad una generazione di velocisti pag. 23
La libreria dei sogni pag. 27
Olivia Newton John pag. 30
L’Italia chiamata a scegliere pag. 14
Anno 31 Numero 1
L’inizio di ogni anno scolastico è sempre un evento importante e significativo nella vita di una comunità, perché la scuola, con la famiglia, rappresenta il compendio formativo dell’esistenza umana: educazione, studio, crescita e formazione della coscienza civica e sociale dei nostri ragazzi, che saranno i cittadini di Desiderodomani.rivolgere
Matematica senza frontiere pag. 4
È già maturità pag. 17
a tutti di operare con entusiasmo e passione per il miglioramento dell’offerta for-
Immagino la curiosità dinanzi ad un nuovo capo di istituto. Oggi, giorno della ripresa delle attività didattiche, desidero inviarvi un sincero auAgligurio.alunni auguro un anno scolastico stimolante e ricco di successi e che conservino la gioia e l’entusiasmo che li caratterizza nell’affrontare ogni nuova avventura. Un invito particolare ai genitori, affinché si lascino guidare da uno spirito di corresponsabilità rispetto al comune obiettivo dell’educa-
Cartoline dall’estate pag. 18
Tutta la verità sul Gelato pag. 34
GENNARO GIULIA, 5°A ESABAC Prof.VODOPYANSYLVESTER(2021/2022)ROCCOPICENI(2021/2022)ILARIA,4°DLELENA,5°ELPHIL,5°ARNAZAR3°FLOlivieroFilippini
DIREZIONE
Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’ IIS “A. LUNARDI” via Riccobelli, 47 Tel. Email:030/2009508/9/0lunarfollie@lunardi.bs.it Archivio: lunarfolliehttps://issuu.com/
mativa, creando un clima sereno di fattiva sinergia. Tutte le componenti della comunità scolastica, secondo il proprio ruolo e in base alle proprie competenze, sono chiamate a contribuire attivamente per realizzare lo scopo principale della nostra istituzione: il successo formativo e il benessere degli alunni che a noi sono affidati.
Non è facile delineare ora i percorsi che verranno intrapresi nei prossimi anni; di una cosa però sono certo: tutti saremo artefici, protagonisti e destinatari del cambiamento e possiamo avere l’ambizione di poter dire “Io c’ al Lunardi
Intendo valorizzare la professionalità di tutti quei docenti che hanno acquisito delle competenze specifiche, idonee al miglioramento della vita scolastica: credo, infatti, nell’importanza di investire su chi è pronto ad assumersi responsabilità per il benessere collettivo. Questo
la collaborazione e la partecipazione dei portatori di interessi del territorio bresciano alle attività formative proposte dalla Scuola, al fine di accompagnare insieme i no-
ABATTI VALENTINA, 5°AL BINO LETIZIA, 5°CL (2021/2022) CHIARINI SARA, 4°AAFM COMINCIOLI CAMILLA, 4°AL DI BLASI ALESSANDRA, 5°AAFM FAUSTINONI(2021/2022) VALENTINA, 4°EL
e l’autorità che certe situazioni necessitano.
prof.ssa Rita Pilia prof.ssa Elena Bignetti prof.ssa Manuela Bambini Prof.ssa Patrizia Mariottini prof. Antonello Ratta
”
L’attenzione alla persona, in particolare la tutela dei più deboli, è per me fondamentale. Sarà mia cura incoraggiare il corpo docenti a predisporre progetti specifici per gli studenti e studentesse con bisogni educativi speciali in modo da valorizzare la loro unicità. La loro presenza è un valore aggiunto per la nostra istituzione scolastica e per l’intera Lasocietà.scuola ha come interlocutori diretti le istituzioni locali. Insieme ci impegneremo per rispondere, ove possibile, ai bisogni delle famiglie. Saremo combattivi e sempre pronti a lottare per la tutela dei diritti e la difesa della leAuspicogalità.
è un principio che si insegna in questa scuola e nelle nostre classi: il valore della meritocrazia.
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Favorire la comunicazione sarà per me di estrema importanza: a tal proposito verranno creati canali diretti di dialogo tra il Dirigente e i docenti e tra il Dirigente, gli alunni e i loro genitori. A chiacchiericci o lamentele infondate non sarà prestato ascolto, mentre verranno apprezzati pragmatismo e positività. Verrà sempre data priorità a problematiche relative all’ambito della salute.
ero…
Questi sono gli aspetti più significativi che caratterizzeranno i prossimi anni di Dirigenza:
Nel caso in cui dovessero insorgere conflitti o controversie, assumerò il ruolo di mediatore e darò voce a entrambe le parti, mantenendo, tuttavia, la determinazione
REDAZIONE
Desidero promuovere una struttura organizzativa e didattica che abbia veramente le caratteristiche di un Istituto Superiore di alta professionalità, in grado di preparare gli studenti ad affrontare con maturità e consapevolezza il mondo del lavoro o a intraprendere con serietà un percorso universitario.
“nuove altezze” che ora il nostro obiettivo è che le asticelle siano alte, ma al tempo stesso raggiungibili da tutti.
propriosempreIlsti.AvvocatifessionistiAutotrasportatori;Federazioneipro-qualiNotai,eCommerciali-sentierodellascuolaèstatoinsalitaedèperraggiungere
Auguriamo a tutti loro una BUONA PENSIONE
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A tutti voi indistintamente, giunga pertanto l’augurio di
Il mio saluto si rivolge infine al personale di segreteria, al DSGA e ai collaboratori scolastici che contribuiranno ad agevolare il percorso di questa complessa macSalutochina.
il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Dott.ssa Celada, il direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, Dottor Bonelli, il personale amministrativo, i collaboratori scolastici, il Presidente e gli altri membri del Consiglio d’Istituto.
Il giorno 8 Giugno 2022 si è svolta nei locali del nostro istituto la festa di saluto per i pensionati.Hanno raggiunto,buon per loro,il meritato traguardo i nostri cari e indimenticabili colleghi Mattoni Massimo,Martinazzi Paola,Moncini tipartecipatodidattichedimenticarenostradocentiloroMatteoPaola,AquilinaPatrizia,CaggioliJoanna,DiDaniela,Zenucchini.Illavoroeimpegnocomeèstatofulcroperlascuola.Nonpossiamoinquanteattivitàeculturalihannoesisonoprodiga-perfarcrescereefar
Sarà compito di noi colleghi rimasti e dei nuovi arrivati cogliere i loro moniti che saranno necessari per far andare sempre avanti la nostra scuola.
migliorare la nostra scuola.
stri studenti verso il futuro in ambito universitario o lavorativo. In particolare ricordo, a titolo esemplificativo, i rappresentanti di tutte le istituzioni private e pubbliche, quali Università di Brescia, Camera di Commercio di Brescia, Comune di Brescia, Ospedali pubblici e privati, presenti sul territorio bresciano; le associazioni di categoria tra cui Associazione Industriali Bresciani, Associazione Artigiani, Unione Agricoltori e
Dai colleghi LUNARDIdel
La vittoria della classe 3°A AFM (a.s. 2021/22)
!!ATTENZIONE!! se vuoi tentare di risolvere autonomamente l’esercizio non approssimarti alla lettura delle prossime righe.
Matematica senza frontiere
Spiegatebandiera.perché
109,96 + 80 = 189,96 200 189,96 = 10,04 (distanza AD)
Distanza BD → 35 + 1,20 = 36,20
le linee di partenza non sono allineate. Calcolate, approssimate al cm, le distanze A e B che separano queste linee di partenza.
DistanzaTot=200 AD →
La consegna era articolata in una serie di problemi da svolgere entro un tempo limite di 90 minuti. I ragazzi, insieme alla risposta del problema, dovevano fornire una breve spiegazione di come fossero giunti al risultato finale, in modo da con-
“In pista” Ecco lo schema semplificato, non in scala, di uno stadio di atletica leggera per la corsa del 200 m. tre corridori partono dai punti A, B e C. il traguardo è nella posizione della
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Il giorno 28 aprile la Vicepreside Paola Parmigiani e la professoressa Laura Fasani, organizzatrice della competizione “Matematica senza frontiere” per il nostro Istituto, hanno comunicato agli alunni della classe 3A AFM (a.s. 2021/2022) di essere risultati vincitori: questa competizione prevedeva che classi di tutta Italia gareggiassero per totalizzare il punteggio più alto e raggiungere così la prima posizione.
sentire a chi poi avrebbe corretto i compiti di comprendere e soprattutto valutare il ragionamento che si celava dietro ad ogni soluzione.
La prova era costituita da una serie di esercizi lunghi e molto complessi che richiedevano il contributo di ciascun membro della classe per raggiungere l’obiettivo, esercizi che stimolavano la fantasia e l’inventiva. Uno degli esercizi in cui abbiamo riscontrato più difficoltà è stato il seguente:
co e l’ingegno.
113,73 + 80 = 193,73 200 193,73 = 6,27 (distanza BD)
117,50=37,40+
Questo=3,77m
Noi di 3°A (a.s. 2021/2022) ci tenevamo, infine, a ringraziare la professoressa Rosanna Cavalli perché senza i suoi insegnamenti su come usare la testa, la logica e il ragionamento, senza limitarci a applicare semplicemente delle formule e imparare tutto a memoria, non avremmo mai raggiunto questo risultato. Un
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tipo di esperienza, inoltre, ha consentito agli alunni di mettersi in gioco, sfruttando le proprie abilità ed esplorando anche quell’emisfero del mondo della matematica dove non esistono solo formule ed espressioni, ma regnano il ragionamento logi-
ringraziamento speciale è quindi riservato a colei che ci ha spinti ad andare oltre l’apparenza, a capire i ragionamenti nascosti, spronandoci a interrogarci sempre, senza mai accontentarci delle risposte più semplici.
Sara Chiarini , 4A AFM
Il vero scopo di questa competizione non è valutare il livello matematico delle classi, ma vedere una classe unita, con alunni che collaborano tra loro come un unico sistema, infatti non è pensata per trovare l’eccellenza, l’1/1000000, ma si rivolge all’intera classe.
Distanza CD → 35 + 1,20 + 1,20 80 = 197,50 200 197,50 = 2,5 (distanza CD)
b = BD CD = 6,27 2,5 = 3,77m a = AD BD = 10,04 6,27
IlUcraina.simpatico scoiattolino nero su sfondo arancione che per anni è stato l’emblema dell’unico Festival dell’Economia, è stato sostituito, a partire dal 2022, dalla figura di un albero
La risposta al primo quesito è semplice ed immediata: ogni anno il Festival organizza un concorso per le scuole a cui il Lunardi partecipa ormai da parecchi anni con risultati più che soddisfacenti; così, per non interrompere il record di presenza fissa della scuola e nonostante le novità, non ci si è anchedestabilizzarelasciatieperl
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stilizzato su sfondo verde.
Ma ora è giunto il momento di chiedersi: perché ungruppo di studenti del Lunardi ha preso parte a questo evento riuscendo addirittura a soggiornare a Torino per due notti? E, piccolo spoiler per coloro che non avessero letto l’edizione del Lunarfollie del mese di giugno, come si spiega che la vincitrice sia stata una ragazza del Liceo Linguistico, il cui curriculum di studi non prevede nemmeno un minuto di economia alla settimana?
Il tema di quest’anno è un lampante esempio di quanto appena affermato: Merito, Diversità, Giustizia Sociale, cosa c’entra tutto ciò con l’Economia?
Per rispondere alla seconda domanda, invece, mi servirò di una definizione tratta dall’Enciclopedia Treccani: l’economia politica, ed è di questo che si parla quando si affrontano i temi del Festival, è la ‘‘Scienza che studia l'attività umana nella sfera dei rapporti economici’’. È scorretto quindi pensare all’Economia come materia pragmatica e utilitaristica, tutt’al contrario! Si tratta infatti di una SCIENZA SOCIALE che si occupa di studiare il comportamento dell’uomo, ovvero di tutti noi, quando si pone l’obiettivo di impiegare in modo ‘razionale’ le risorse scarse di cui dispone per soddisfare i propri risorgenti e illimitati bisoNongni.
’edizione 2022 noi stu-
denti ci siamo rimboccati le maniche e messi al lavoro.
I più attenti avranno notato un’incongruenza rispetto alle edizioni precedenti. Piccolo indizio, si tratta delle coordinate geografiche: infatti, fino alla scorsa edizione, il Festival si era tenuto nel capoluogo della regione Trentino Alto Adige con il titolo di Festival dell’Economia di Trento, quest’anno per ragioni (forse) politiche, il direttore della manifestazione Tito Boeri si è trasferito di 360 km più ad Ovest, a Torino, prima capitale del Regno d’Italia. Tuttavia, per aggiungere un pizzico di confusione alla vicenda, nella ex sede di Trento, si è svolto contemporaneamente un secondo Festival il cui tema è stato Tra Ordine e Disordine, dedicato ad analizzare come sia cambiato il mondo dopo la pandemia e la guerra in
c’è dunque da stupirsi se quando si parla di Economia Politica si discute di società e di uomo, perciò di pensiero e quindi di filosofia, materia ampiamente studiata al Liceo.
Festival Internazionale dell’Economia Merito, Diversità, Giustizia sociale
Ma allora come misurare e costruire sistemi più meritocratici? Ed ancora, quanto la condizione di un individuo dipende dal merito personale, per inten-
Giulia Gennaro 5A Esabac (a.s. 2021/2022)
sviluppate per rafforzarla e le loro implicazioni.
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parte della serie 'incontournables' anche le tappe al Museo del Cinema, ospitato all’interno della Mole Antonelliana oltre che la parentesi culinaria inaugurata con una merenda a base di Bicerin, bevanda a base di caffè, cioccolata e crema di latte gustata presso la Farmacia del Cambio, locale tradizionale del 1757 situato in piazza Carignano.
In parole povere la mancanza di Merito (termine il cui significato è stato ampliamente dibattuto fra noi ragazzi durante le sessioni di preparazione al concorso) e di Giustizia Sociale fa emergere nuove disuguaglianze, siano esse di reddito, di stato di salute o nelle condizioni abitative e quindi nell’intero sistema economico.
gazzi, con qualche dritta da parte degli insegnanti, abbiamo selezionato alcuni incontri che dalle brevi presentazioni ci sembravano più attinenti e significativi, primo fra tutti l’evento tenutosi nell’elegante teatro Carignano, dedicato proprio ai temi di Meritocrazia e Giustizia Sociale presentati nel format di una conversazione tra Jean Tirole, economista francese premio Nobel per l’Economia 2014 e Tito Boeri, economista e direttore scientifico del IlFestival.giorno successivo, sempre avvolti dal velluto delle poltroncine del teatro, abbiamo ascoltato le parole di Federico Rampini, giornalista economico corrispondente da New York e saggista che ha approfondito gli sviluppi della questione oltre Infine,oceano.prima di partire, ci siamo concessi un’ultima conferenza, accomodandoci sulle seggiole della Sala dei Mappamondi dell’ qualiSociale,catoesploraredelleAccademiaScienze,perilsignifi-diGiustiziascopriresonostateleproposte
derci l’impegno del singolo, slegato da condizioni favorevoli di partenza, piuttosto che il caso o da capacità innate? Infine, siamo sicuri che utilizzando esclusivamente il criterio del merito non si vada ad ottenere l’effetto opposto a quello desiderato, quindi un aumento delle Perdisuguaglianze?cercaredidare una risposta a questi interrogativi, noi ra-
Oltre ai vari incontri di approfondimento, la nostra esperienza a Torino è stata puntellata da altrettanti episodi interessanti e Persorprendenti.citarnealcuni: prima dell’inizio della conferenza di Rampini, siamo stati travolti da un fotografo del quotidiano La Repubblica che ci ha immortalato e così siamo finiti persino sul Fannogiornale!
più che giustificato. Anche Tito Boeri mi ha dato la stessa impressione, con le sue congratulazioni. Le ha rivolte a tutti i vincitori con lo sguardo e il tono di voce caldo e sincero di una persona che in realtà pur non conoscendoti, né avendoti mai visto prima, con un semplice "complimenti" riesce a farti sentire speciale… sì, proprio te! In quel momento mi sono sentita sciogliere dall'emozione. Sono state due strette di mano e un istante indimenticabili, non c'è altro modo per definirli, e proprio per questo rimarranno eterni.
Tornata a casa da Torino, cammino ancora a tre metri da terra. Quando mi chiedono come sia andata la premiazione, com'è stato, cos'ho fatto non so da dove cominciare: è difficile spiegare come questi quattro giorni siano stati speciali. Vincere il concorso EconoMia è stato il coronamento di un percorso che per me aveva significato moltissimo già dall'anno scorso: partecipare anche quest'anno era imprescindibile, dopo quell'edizione che aveva acceso in me la scintilla e che, non lo nascondo, rimarrà sempre la mia preferita. Quest'anno ho affrontato il test con lo stesso spirito: "Buttati, provaci, non hai nulla da perdere", mi sono detta. Stavolta ero decisamente più rilassata, ma c'era uno stesso denominatore comune: chi avrebbe creduto di poter vincere davvero? Quindi, se dovessi scegliere una parola per descrivere questa esperienza, direi che è stata surreale: essere premiata, trovare la mia foto sui giornali, i complimenti da parte di grandi nomi dell'economia… davvero troppo rispetto a quanto mi sentivo di meritare! Ho lavorato
La mia entusiasmante gita-premio al festival dell'Economia di Torino
In più, era strano vedere girare per Torino, probabilmente in attesa della prossima conferenza, così tanti volti noti! Questo era un aspetto che nello scorso festi-
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sodo, ho cercato di superare i miei limiti, ma erano pur sempre dei testi da studiare e una prova da affrontare. Mi sono sentita catapultata in un'altra dimensione, in un sogno, ma allo stesso tempo ci sono stati momenti che mi hanno fatta sentire viva come pochi Sicuramente,altri. uno di questi è stata la premiazione. Non mi aspettavo proprio che alla cerimonia, insieme a Tito Boeri, ci fosse il Nobel per l'economia Michael Spence. Quello che più mi ha stupito è stata la sua spontaneità e semplicità: da un uomo con un titolo del genere ci si potrebbe aspettare un comportamento altezzoso, sarebbe
val a Trento era mancato. Uno dei primi eventi a cui ho assistito è stato quello di Carlo Cottarelli sul PNRR nel sud Italia. Mi interessava particolarmente, perché mi ricordavo quanto mi fossi soffermata sui suoi testi di finanza pubblica l'anno scorso, sottolineando, cercando informazioni, sintetizzando, ripetendo Tuttavia mi era piaciuto soprattutto il suo webinar in cui, pur esponendo concetti non alla mia portata, riusciva a farlo in modo chiaro ed essenziale, tanto da farmi appassionare a quella seccatura dei meccanismi della politica economica sottesi al NgEu. Entrata nella stanza, mi sono voltata senza un particolare mo-
ciale questi giorni sono stati soprattutto gli altri ragazzi vincitori, che ho conosciuto a Torino. Sono arrivata in città praticamente da sola, ma, una volta riuniti tutti per un tour guidato, eravamo praticamente già amici. Conoscere persone con cui si condivide un'esperienza nonostante la lontananza geografica e con cui ci si sente sulla stessa lunghezza d'onda è davvero stimolante, e le organizzatrici hanno voluto dimostrarcelo sottoponendo alcuni di noi a un piccolo esperimento: un debate durante la premiazione. Nonostante mi avessero invitata a partecipare, io mi ero tirata indietro, un po' perché non potevo partecipare alla pre-
tivo, ed eccolo seduto dietro di me. Era lui, era lì, Carlo Cottarelli: quello vero, il solo, unico, e inimitabile, in carne ed ossa! Non ci potevo credere, ho tirato il braccio della mia compagna per farglielo notare e assicurarmi che non mi stessi sbagliando. Il covid gioca davvero brutti scherzi: dopo un'edizione durante la pandemia, avevo dato per scontato senza neanche pensarci che si sarebbe collegato in streaming. Che tentazione ho avuto di andare a salutarlo e stringergli la mano! E ora posso solo pentirmi di non averci provato…
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Ad ogni modo, a rendere spe-
Elena Rocco, classe 5°EL (2021 2022)
*è ammesso solo un vincitore per ogni scuola, indipendentemente dal punteggio raggiunto.
stati guidati alla scoperta di alcuni dei musei imperdibili della città. Non abbiamo solo parlato di economia e visto conferenze! Ci siamo avventurati per le strade di Torino, siamo usciti la sera e ci siamo ritrovati a prendere l'ultimo tram dell'una e mezza di notte, a essere ripresi quando ridevamo mentre tutti in hotel dormivano… È incredibile pensare che un mese prima eravamo in competizione l'uno con l'altro senza neanche rendercene conto: queste persone per noi non erano che un codice, la nostra password, inserita in una graduatoria… e ora quelle password erano diventate degli amici. Questa è stata per me la cosa più importante, perché al di là delle attività e degli onori, che sia un Michael Spence o un compagno di viaggio, a rendere un'esperienza speciale sono le persone.
Torino, invece, è stata la cornice perfetta: ho trovato meraviglioso il semplice passeggiare per le vie del centro. In più, è stata quasi una sfida scegliere quali luoghi visitare in soli tre giorni! Fortunatamente, siamo
A questo punto, non posso dimenticare i miei compagni di squadra del Lunardi. Anche in questo caso, è stata la gita che ci ha permesso di andare oltre gli schermi, dopo tutto avevamo fatto solo una lezione in presenza. A dir la verità, fatta eccezione per Giulia e
Lucia, i miei compagni li ho conosciuti davvero solo in questa occasione. Finalmente ci siamo sentiti un vero team! Questa è formalmente la mia vittoria, ma sento che ho vinto per tutti, perché su sette di noi cinque avrebbero potuto essere al mio posto e godere di quanto è spettato a me*. Prima tra tutti, mi sarebbe piaciuto condividerla con Giulia: l'anno scorso ci siamo conosciute e abbiamo legato proprio grazie al concorso, con i confronti, le insicurezze, l'ansia del test Alla fine, nonostante i nostri risultati, solo io ho avuto il privilegio straordinario di provare emozioni uniche, di stringere la mano a grandi personalità, di conoscere compagni di viaggio che ricorderò per sempre… Detto questo, avendo vinto un'edizione che porta il "merito" nel titolo stesso, il minimo che posso fare è dedicare alla mia super squadra la mia vittoria!
LUNARFOLLIE10 parazione, e forse un po' anche perché sapevo che organizzare un debate coi tempi così stretti non sarebbe stata una passeggiata. Non a caso, i miei compagni sono rimasti in piedi fino alle due di notte per prepararsi, ed è qui che c'è stato il vero confronto. Poco a poco, ognuno di noi si è avvicinato loro, chi per curiosità e chi per supporto, e ci siamo ritrovati tutti su quel terrazzo del campus a discutere posizioni e opinioni, a conversare, divagare, perfino a ridere e scherzare… fino al punto in cui ci siamo detti: "Aspetta, ma cos'è che stavamo cercando di sostenere? O forse, di confutare?". È proprio con questo pretesto, che sembrava più un impiccio che un premio alle nostre capacità, che abbiamo potuto trovare negli altri quelle soluzioni e conoscenze a cui mai saremmo giunti singolarmente. Come dicevo, ho trovato degli amici: amici brillanti, che sono stati capaci di trasmettermi veramente qualcosa.
ci siamo chiesti cosa potesse essere davvero un “Museo del Risparmio” e, appena entrati, ci è risultato subito molto chiaro: l’obiettivo del Museo è quello di contribuire a diffondere l’educazione finanziaria affinché le persone siano adeguatamente informate e maggiormente consapevoli nella gestione del proprio denaro.
Il Museo è completamente interattivo e ci si può muovere in totale libertà, scegliendo
A mio parere, questo aspetto è molto importante non solo per chi studia economia, infatti, tutti ci troviamo a dover gestire il nostro denaro e, crescendo, saperlo fare correttamente sarà sempre più importante.
cosa approfondire e cosa no. Attraverso video, documentari e interviste ciascun visitatore può apprendere l’evoluzione del ruolo della moneta dalle sue origini, passando per le prime attività bancarie, la nascita dell’Euro e le grandi crisi finanziarie. Muoversi tra le sale è veramente interessante e anche molto suggestivo: ciascuna è diversa e curata nei contenuti e nell’estetica. La parte che ho preferito è stata proprio quella dedicata alle grandi avutoperchéfinanziarie,crisihol
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Durante la nostra visita a Torino in occasione del Festival dell’Economia, noi studenti del Lunardi abbiamo scelto di visitare il Museo del Risparmio Inizialmente.
’occasione di diatoquantoprofondireap-stu-ascuola
Il mio consiglio è quello di visitarlo, anche velocemente, guardando solo ciò che interessa di più: ne vale davvero la Alessandrapena!di Blasi, 5°Aafm (a.s. 2021/2022)
Il Museo del Risparmio
e di capirne l’importanza. L’ultima area del Museo è sicuramente la più coinvolgente: tramite vari monitor, infatti, è possibile partecipare a giochi interattivi, divertendosi, ma allo stesso tempo mettendo in pratica quanto approfondito in tutto il Ilpercorso.Museo è facilmente raggiungibile a piedi dal centro della città e la visita dura circa un’ora.
si tratta ovviamente di colpevolizzare Messi e le altre star dello sport professionistico: se ricevono quei compensi è perché sono in grado di generare redditi per le società di appartenenza in misura ben maggiore a quanto quelle star ricevono, dato che altrimenti le società fallirebbero. Non si vuole qui contestare il Mercato sul piano dell’efficienza, quanto contestarlo co-
voi ricordiate, del medico e dell’infermiera che vi hanno curato durante la Pandemia mettendo a repentaglio la propria vita, del vigile del fuoco che ha salvato delle persone durante un incendio. Ma senza scomodare altri esempi “eroici”, paragoniamo il reddito di Messi con un operaio che asfalta le strade, con il rumore del martello pneumatico nelle orecchie e il caldo di questa estate 2022. Socialmente parlando, la distanza fra i due è Facciamocigiustificabile?ora una domanda che, nella sua evidenza, appare retorica: il Mercato è un equo distributore di risorse, un allocatore equilibrato di reddiNonti?
più da vicino la storia di Lionel Messi. A 5 anni inizia a giocare a calcio, a 14 viene reclutato dal Barcellona, che lo crescerà calcisticamente e ne curerà la salute cagionevole. Inizia una carriera strepitosa fatta di “palloni d’oro” e successi in competizioni di club, con il Barca e poi con il Paris S. Germain, e con la nazionale argentina. Oggi guadagna 41 milioni di euro, ha 35 Paragoniamoanni.gli
introiti di Messi, Maradona e delle altre stelle dello sport con quelli del migliore insegnante che
MERITO, SUCCESSO, EQUITÀ E CASO UNARIFLESSIONE
Quei due hanno molto in comune, sono entrambi ragazzini poveri, vittime dell’esclusione sociale dei barrios della periferia argentina. Li divide l’età, Diego Armando è un po’ più vecchio di Lionel; li accomuna il grande talento in uno sport aperto anche agli ultimi, il calcio. E ad entrambi il pallone cambia la vita: hanno la fortuna, il “caso” di essere visti da chi li porterà a crescere in grandi club del Mafootball.seguiamo
Ma anche al di là di discriminazioni motivate dal potere economico, siamo sicuri che sia il prodotto più innovativo ad affermarsi sul Mercato? A metà anni ’80 Steve Jobs e soci in-
Famosa è la vicenda dell’invenzione del telefono che Graham Bell brevettò nel 1876 di fatto rubandolo ad Antonio Meucci che lo aveva brevettato nel 1871, ma che non aveva i soldi per un brevetto definitivo. La storia si risolse definitivamente solo nel 2002, quando il Congresso USA riconobbe la paternità dell’invenzione del telefono a Meucci.
me misuratore e remuneratore del Merito e del Valore Sociale dei membri di una società.
Ma proviamo ora a toglierci dal confronto fra attività diverse e restiamo all’interno di una stessa attività. Siamo sicuri che il Successo derivi solo ed esclusivamente dal Merito? Siamo sicuri, in altre parole, che il soggetto o il prodotto più meritevole, superiore agli altri in base a parametri di valore specifici di una certa attività, sia quello che riceve il Successo, che si afferma a livello di Mercato?
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ventano l’interfaccia grafica per i computer, fino ad allora confinati nei comandi dello schermo nero del DOS. La Microsoft ci arriva due anni dopo con il rilascio di Windows, ma il primo vero sistemo operativo fu Windows3, rilasciato nel 1990. Tuttavia fu la società di Bill Gates ad imporsi sul mercato, specie a causa di una spregiudicata politica di marketing che regalò il PC al mondo intero. La Maccintosh/Apple era a quel punto a rischio fallimento. Solo anni dopo l’impresa di Jobs si riprenderà con il brand di prestigio che oggi conosciamo.
È lo stesso Bill Gates a sostenere che per avere successo serve una certa competenza ed abilità,
Chiudo con le seguenti considerazioni che sottopongo ad Ancheesame:ammesso che il Mercato sia efficiente nella distribuzione delle risorse, non dà alcuna garanzia di Nelequità.concreto della vita reale, altre forze, diverse dal Merito e legate al potere economico, politico e sociale, determinano il Successo di un prodotto o di una persoMoltona.
Si aprirebbe a questo punto il capitolo “alternative”, ammesso che ne esistano. Ma lasciamo questo discorso ad una eventuale prossima volta. Chissà cosa ne pensano i Prof.giovani?Oliviero Filippini
importante è inoltre il ruolo di elementi impon-
ma è fondamentale “essere nel posto giusto al momento giusto”.
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derabili e non sempre voluti nel determinare il Successo di una persona o di un prodotto. È spesso il “caso” che condetermina, insieme alla competenza, l’esito di un conflitto, di una gara, la scoperta un’invenzione o innovazione scientifica e tanto altro ancora.
25 settembre 2022: l’Italia chiamata a scegliere
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Dopo la crisi di governo e le dimissioni di Mario Draghi, i cittadini e le cittadine d’Italia saranno chiamati, il 25 settembre, a rinnovare le due parti del Parlamento, Camera dei Deputati e Senato. Saranno proprio i parlamentari eletti a dover in seguito votare la fiducia al nuovo Presidente del Consiglio dei ministri, che verrà scelto dal Presidente della Repubblica sulla base dei risultati elettorali e della maggioranza in QuelParlamento.giornosi avvicina sempre di più, ormai manca meno di un mese. Avete ben chiaro però, siate o meno maggiorenni, in che modo verranno assegnati i seggi? Quali sono i partiti candidati? Chi sembra essere il vincitore secondo i sondaggi? Rosatellum: come funziona
Essa prevede che il 37% dei parlamentari venga eletto attraverso il sistema maggioritario dei collegi, il 61% tramite il sistema proporzionale e il restante 2% nelle circoscrizioni estere dai cittadini italiani residenti all’estero, sempre con sistema proporzionale. In sostanza, con il metodo proporzionale verranno eletti 253 deputati e 126 senatori, mentre con quello maggioritario rispettivamente 147 e 74. Ma cosa vuol dire sistema maggioritario? Immaginate un’Italia frammentata in piccoli territori: quest’ultimi sono i co-
A seguito di una riforma costituzionale approvata in questa legislatura il numero dei parlamentari è stato ridotto a 400 deputati e 200 senatori. Inoltre, non sarà più necessario avere 25 anni per ricevere la scheda relativa agli aspiranti senatori: potranno votare tutti i cittadini italiani di età superiore ai 18 anni. La legge elettorale attual-
mente in vigore si chiama “Rosatellum”, dal nome del suo relatore Ettore Rosato, deputato di Italia Viva, approvata nel 2017.
siddetti “collegi uninominali”, poiché in ciascuno di essi verrà eletto un parlamentare. Dal momento perciò che nella Camera devono essere eletti 147 deputati, l’Italia sarà divisa in 147 collegi, mentre ci sarà bisogno di 74 collegi per eleggere il 37% del Senato. I candidati saranno associati ai partiti che li sostengono. Non importa, in questo caso, quanto grande sia la loro vittoria: verrà eletto il candidato che in un collegio ha ottenuto anche solo un voto in più. Ecco il primo motivo per cui esistono le coalizioni: il loro scopo è proprio mettere insieme i voti di più partiti dietro ad un singolo candidato anziché dividerli. Escludendo i 12 seggi eletti all’estero, restano 245 deputati e 122 senatori da eleggere ed
Ma quali sono, dunque, i principali partiti di cui tanto si parla negli ultimi mesi? Gli schieramenti più ampi sono ovviamente le coalizioni: quella di centrodestra è composta da Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni), Lega (Matteo Salvini), Forza Italia (Silvio Berlusconi) e Noi
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entra allora in gioco il sistema proporzionale, piuttosto semplice da dedurre: i seggi sono assegnati in proporzione alla percentuale dei voti ottenuta dai singoli partiti. Questo vuol dire che se ad esempio un partito ottenesse il 30% dei voti alla Camera e il 20% in Senato, i rispettivi 30% e 20% del 61% dei seggi sarà assegnato a quel determinato partito. Come vengono però scelti i singoli deputati e senatori? Il territorio nazionale a questo scopo è diviso in zone più ampie dei collegi uninominali, a volte intere regioni, che prendono il nome di “collegi plurinominali”. Accanto al simbolo dei partiti presenti sulla scheda elettorale troviamo infatti anche una lista di altri nomi: è il cosiddetto “listino bloccato”. Rispettando la proporzione un particolare calcolo arriverà così a definire in quali collegi i rappresentanti di un partito debbano essere eletti, e la lista dei nomi definisce l’ordine di elezione. Se,
sempre come esempio, in un determinato collegio devono essere eletti 2 deputati di un partito, saranno scelti i primi 2 del listino. Tuttavia, non è scontato che tutti i partiti candidati otterranno dei seggi: essi devono infatti superare un certo numero di voti minimi, altrimenti avranno zero posti in Parlamento; sono le cosiddette “soglie di sbarramento”. Un partito deve avere almeno il 3% dei voti oppure presentarsi in una coalizione di partiti che ottengono insieme il 10%. È questo il secondo motivo per cui esistono le coalizioni (sebbene qualora un partito non raggiungesse l'1%
non accederebbe comunque al riparto dei seggi).
In conclusione, il voto del cittadino avrà una duplice valenza: andrà a supportare la persona candidata nel proprio collegio dal partito da lui scelto e si accumulerà ai voti del partito per la distribuzione del 61% dei seggi in modo proporzionale. Partiti e coalizioni
Spostando lo sguardo dalle liste alle coalizioni, il centrodestra sfiora la maggioranza assoluta dei consensi con il 47,2%, 19 punti in più del centrosinistra, che arriva al 28%. Alleanza Verdi e Sinistra al momento è sopra la soglia di sbarramento, con il 3,4%. +Europa e Noi Moderati, uno per il centrosinistra e uno per il centrodestra, non raggiungono il 3%, ma essendo coalizzati i loro voti andranno a rafforzare la coalizione, anche se dei loro listini con tali risultati non sarà eletto nessuno. Contrariamente, Impegno Civico è al limite con l’1,2%: se scendesse sotto l'1%, i suoi voti non andrebbero al centrosinistra, bensì sarebbero dispersi e annullati, danneggiando così la coalizione del Pd.
Fonti: giornale la Repubblica, sky tg24, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, TG LA7
È proprio perché il Rosatellum non è un proporzionale bensì un “misto” se la destra ha enormi probabilità di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. Basandoci su tali sondaggi, essa otterrebbe infatti il 47,2% dei seggi del 61% di Parlamento eletto in maniera proporzionale, e contemporaneamente vincerebbe in quasi tutti i collegi uninominali. Se in un collegio il centrodestra dovesse ottenere il 40% dei voti contro il 60% preso dal centrosinistra, ma diviso ad esempio tra Pd e M5S, in quel collegio vincerà comunque la destra, proprio perché quest’ultima ha presentato un unico candidato, mentre Pd e M5S prenderanno entrambi il 30% voti, inferiore al 40%.
È l’articolo 48 della Costituzione italiana a sancire il diritto di voto: «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico». Votare è di fondamentale importanza, è un impegno al quale tutti gli Italiani sono chiamati a non sottrarsi; ciascuno di essi può fare la differenza e determinare il percorso futuro del nostro Paese. Non sarebbe di conseguenza possibile non sottolineare il fatto che ben il 38% degli Italiani non si è espresso in merito. Ciò dovrebbe essere un punto di riflessione da cui partire: quanto i cittadini si sentono effettivamente rappresentati? E quanta è la loro fiducia nelle istituzioni?
LUNARFOLLIE16 moderati (Maurizio Lupi), mentre nel centrosinistra il Partito democratico (Enrico Letta) ha raccolto intorno a sé una coalizione composta da +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra e Impegno civico, la nuova formazione di Luigi Di Maio. Il Terzo Polo centrista sarà invece formato da Azione, staccatosi da -+Europa e guidato da Carlo Calenda, insieme a Italia Viva guidato da Matteo Renzi. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, infine, correrà da solo.
Camilla Comincioli 3^AL
Statistiche
Gli ultimi sondaggi elettorali sono stati realizzati il 9 settembre, prima del consueto silenzio demoscopico previsto per legge nei quindici giorni antecedenti la data delle elezioni. La sfida per essere il primo partito vede in vantaggio FdI di Giorgia Meloni sul Pd di Enrico Letta. Secondo le previsioni realizzate dall'istituto di ricerca Quorum/ YouTrend per Sky Tg24 FdI sale al 25,3% (rispetto al 24,2% della precedente rilevazione), mentre il Pd si trova al 21,2% (calando dello 0,7%). M5S supera la Lega ottenendo il 13,8%, mentre il partito di Matteo Salvini registra un 12,9%. FI è al 7,9%, seguito poi da Azione/Italia Viva con il 5,5%.
E GIÀ MATURITÀ
parere, per affrontare il percorso al meglio è fondamentale l’organizzazione: riuscire a gestire in modo ottimale il carico di lavoro, dividendolo in maniera equilibrata, risulta di vitale importanza per poter dare il proprio meglio. Man mano passa il tempo, la richiesta da parte della scuola aumenta sempre di più, in maniera proporzionale all’età e alle abilità raggiunte: è giusto faticare per raggiungere traguardi e, con la corretta organizzazione, l’impresa non si rivelerà così ardua. Ora che ho concluso il liceo, da un lato sono felice e sollevata, perché ho voglia di intraprendere gli studi
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Sembra ieri il giorno in cui decisi di iscrivermi al Lunardi, con la volontà di frequentare il liceo linguistico; e invece mi ritrovo già diplomata! Cinque anni… ancora non ci credo che siano già trascorsi. Talvolta mi sono sembrati interminabili, soprattutto quando la stanchezza si faceva sentire; altre volte, invece, il tempo volava senza nemmeno darmi modo di rendermene conto. Quando, in passato, pensavo all’esame di maturità e alla chiusura di questo percorso, vedevo quei momenti come lontani e appartenenti ad un futuro non troppo prossimo. Forse non ero nemmeno del tutto consapevole di cosa significasse terminare definitivamente questo ciclo di studi. Adesso, invece, so che un capitolo della mia vita è finito, ma so anche che esso mi ha fornito gli strumenti per aprirne uno nuovo. Questi cinque anni hanno rappresentato una parentesi importante per la mia crescita, a livello didattico e per quanto riguarda le competenze, ma anche a livello personale: ho imparato molto dai momenti piacevoli, ma altrettanto dalle situazioni di difficoltà, di preoccupazione e di disagio. Sono proprio quelle a formare il carattere e a insegnare a non arrendersi. È vero, si tratta di una scuola impegnativa, che richiede studio costante, ma che è in grado di regalare soddisfazioni. Riuscire ad ottenere dei buoni risultati quando lo standard è di questo livello è sicuramente motivo di orgoglio. Il
mio percorso è stato senza dubbio arricchito dal gruppo classe in cui sono stata inserita: mi sono sempre potuta confrontare con persone valide e aperte allo scambio reciproco di idee. Nel corso degli anni, è anche normale avere con la scuola che si frequenta un rapporto di “amore odio”: io mi sono sempre ritenuta soddisfatta della scelta effettuata e dell’offerta formativa dell’istituto; però, nei momenti in cui il carico di lavoro era maggiore per svariate ragioni, e la stanchezza sopraggiungeva, non sono mancati attimi di sconforto o delusione. Sono quelle circostanze che rendono la persona più matura e responsabile. Secondo il mio
IN UN BATTER D’OCCHIO… È
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Vorrei concludere con un augurio per tutti gli studenti che ancora stanno affrontando il loro percorso: cercate di godervi questi anni e di non sprecare nessun istante. Un particolare “in bocca al lupo” per coloro che l’anno venturo affronteranno l’esame di stato! Cercate di dare il vostro meglio, dimostrando che persone siete. Se posso darvi un consiglio, l’agitazione va bene, poiché è quella che vi fornisce la giusta carica e l’adrenalina necessaria per affrontare la prova, ma non esagerate. Se supera la soglia limite rischia di diventare panico, e risulta controproducente. Sappiate che prima dell’esame avrete già costruito un percorso ed esso verrà comunque valorizzato.
Caro Lunardi, le emozioni che ho provato grazie a te non le dimenticherò mai, nel bene e nel male. Anche se è giunto il momento di salutarti, cercherò di portare con me tutto ciò che ho imparato e acquisito tra le tue mura. Per questi intensi cinque anni, grazie!
nostri hobby preferiti l’amicizia è diventata sempre più forte.
Passato dicembre è stato proprio Michal a scrivermi su Whatsapp: “Forse mi incontrerò con un mio amico che vive a Bari quest’estate, ma se lui non si presenta, allora incontriamoci noi due insieme a Brescia, se ti va” e io gli ho risposto che andava bene, purché mi comunicasse il prima possibile la data del suo arrivo in Italia. E così è stato: vedendolo all’Aeroporto di Orio al Serio, rimasi sciocca-
Cartoline dall’Estate Vi racconto le mie vacanze
universitari e di cominciare questa nuova parte della mia vita, cercando di viverla al meglio; dall’altro so che un po’ mi mancheranno questi anni e che mi capiterà di ripensare ai tempi trascorsi con un po’ di nostalgia. Rimarranno sempre dentro di me i ricordi legati a questo luogo e a questo periodo, alle emozioni provate e alle persone incontrate, con le quali ho condiviso la mia esperienza.
Queste vacanze estive sono state le migliori che io abbia mai trascorso in vita mia. Ho superato me stesso e ammetto che all’inizio ciò è stato sorprendente anche per me. Parlare in inglese con persone di diverse nazionalità, per esempio, mi ha fatto capire realmente chi sono e per cosa effettivamente sono Èportato.iniziato tutto circa un anno fa, tra il 29 e il 31 agosto 2021, quando conobbi a distanza coloro che poi sarebbero diventati i miei migliori amici: una ragazza ungherese, Otília Molnár, di cui sono anche follemente innamorato e un ragazzo slovacco Michal’ Pavlovic’; lui inizialmente non si fidava molto di me, ma quando abbiamo iniziato a aprirci, raccontandoci a vicenda i
Letizia Bino 5^CL a.s. 2021 2022
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Brescia. Qui, in una pasticceria, il mio amico ha provato per la prima volta il cannolo siciliano. Nei giorni seguenti siamo stati al Lago di Garda, a Sirmione, Peschiera del Garda, Verona, poi a Milano, Torino, Cremona e Bergamo. Forse quest’inverno ricambierò la visita e andrò da solo in Slovacchia in aereo per visitare la capitale Bratislava, Dunajskaskupice,PodunajskeTrnava,Bi-NitraeS ’treda con lui, forse con la sua nuova auInto. estate speravo di rivedere soprattutto la mia amica ungherese, Otília, ma in inverno alla mia richiesta di incontrarci avevo ricevuto questo messaggio: “Probabilmente sì, sarò in Italia, ma lontano: alla stessa distanza di Budapest da Brescia”. Ed effettivamente non aveva torto visto che lei alla fine trascorse le vacanze nella Costa Amalfitana con la sua famiglia. Fortunatamente, però, siamo riusciti lo stesso ad accordarci per incontrarci
a Budapest il 10 di agosto. Il mio viaggio in Ungheria, in realtà, è durato di più, quattro giorni ed è stato davvero bello: alloggiavo con la mia famiglia in una cittadina vicina a Budapest, Szentendre (Sant’Andrea) e per me si è rivelata un’occasione preziosa per parlare in tedesco e in ungherese. Il momento più bello è stato, ovviamente, l’incontro con Otília, avvenuto nella stazione vicina di Szentendre (Pannoniatelep): per l’emozione ci siamo abbracciati fortissimo e poi lei mi ha regalato un sacco di dolciumi ungheresi, una boccia di Grappa anche abbastanza pesante (Palinka) e dei biglietti per Budapest per me e i miei genitori. Io ho ricambiato con prodotti italiani come l’Olio d’oliva extravergine (quello più costoso del lago di Garda), pasta Barilla, biscotti Ringo e, ovviamente, souvenir dall’Italia. Alla fine abbiamo visitato solamente una parte di Budapest per poi cenare insieme. In quest’occasione, da vero gentleman, ho offerto tutto io e lei ha gradito anche se mi spiace molto che la nostra uscita sia durata nel complesso solamente 5 ore perché per i giorni successivi lei aveva già
to: pur avendo solo 18 anni (due più di me) era alto quasi due metri. Lui e mio padre si esprimevano rispettivamente in slovacco e in ucraino e Michal commentava ironicamente “Mentre Nazar solamente po Mad’arsky (solamente in ungherese)?”. Effettivamente non
aveva torto visto che ogni tanto scherzavo con lui, dicendo che la Slovacchia è terra ungherese per vedere la sua reazione. Insieme ci siamo divertiti così tanto che lui avrebbe voluto fermarsi ancora un’altra settimana in Italia, ma doveva ritornare a casa sua a Bratislava per lavoro. Il primo giorno abbiamo fatto un giro turistico della mia città: dal Liceo Lunardi (il mio Liceo) per poi camminare fino al Castello e poi fino al centro di
Balaton dove abbiamo nuotato nella località di Keszthely e mangiato tanto a poco prezzo Schnitzel austriaco e Gulyas. Quest’estate, inoltre, ho trascorso anche una settimana di vacanza, sempre con i miei genitori, in Francia, in Costa Azzurra; insieme abbiamo visitato numerose località come Nizza, Cannes, Le Cannet, Antibes, Grasse, Menton, Castilion, Castellar… ed è stato talmente bello che ancora adesso provo nostalgia. L’unica cosa forse meno divertente
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è che non ho potuto trovare degli amici lì in spiaggia, ma forse sarà per la prossima volta. Infine non posso dimenticare i viaggi indimenticabili da casa mia fino a Lumezzane in compagnia “del mio best compagno di classe” Christian Foresti (ormai ti considero come mio fratello) e le giornate con i miei a InMilano.generale queste vacanze sono state le migliori per ora mai provate e sono anche molto contento di aver utilizzato finalmente e per la mia prima volta le lingue che studio a scuola per comunicare con gli amici e con persone del posto. Sono costretto ad ammettere che devo ancora migliorare di molto il mio tedesco base, ma ovviamente lo farò anche perché poi mi servirà moltissimo in futuro e voglio sperare di non deludere più nessuno con il mio modo di espriApprofittomermi. dell’occasione per augurare a tutti voi un buon inizio d’anno scolastico e nel caso in cui anche i miei amici leggessero questo giornale (ma ne dubito) Good luck to ya two!
preso altri impegni con la sua Iofamiglia.eimiei genitori, in seguito, ci siamo dedicati alla scoperta di Budapest, visitando il Bazar Grande e i luoghi sacri come il Castello di Buda, la Chiesa ortodossa della via serba nella zona di Pest e camminando a lungo dalla piazza di Calvin fino al quartiere di Jozsef Vàros. È stata una bella esperienza anche provare anche qualcosa della cucina ungherese come Langos o Kürtőskalacs. Infine il viaggio si è concluso nel lago
Nazar Vodopyan, 3°FL
Dopo questa comunicazione ebbe inizio l’attesa più lunga della mia vita, che terminò il 22 giugno con la comunicazione del nome della famiglia che mi avrebbe ospitata: i Roscoe in nord California nella città di Arcata. Sinceramente la mia prima reazione fu “ah ok”. Questa notizia, infatti, mi era
Ciao, sono Sara Chiarini, una vostra compagna di scuola. Quest’anno io sarò in America come exchange student quindi ci vedremo l’anno prossimo :), intanto nei prossimi mesi vi racconterò la mia esperienza, quindi per sapere come sta andando leggete tutti gli articoli che scriverò nel corso dell’
Tuttoanno.èiniziato
ad ottobre del 2021, quando immaginavo il quarto anno all’estero come un’idea bellissima, ma appunto solo un’idea: non credevo che potesse diventare realtà. Quando iniziai a pensarci più seriamente non sapevo perché lo stavo facendo, sapevo solo che volevo andare altrove, per farmi degli amici, per conoscere gente nuova, per fare nuove esperienze, non so perché, ma volevo andarmene. Forse perché non ero riuscita a farmi amicizie solide in Italia, forse per il Covid o magari era
Era stata una mia amica a parlarmene e a soprattuttoincuriosirmiperché le famiglie ospitanti sono volontarie, non vengono pagate per ospitare. Con quest’associazione è più complicato partire, perché ci sono varie selezioni da superare; la prima è avvenuta a dicembre, quando mi è stato chiesto di
compilare vari questionari che sinceramente mi sembravano anche un po’ stupidi per la tipologia di domande che contenevano. Passata questa selezione, feci un colloquio con i volontari di Intercultura, poi vari incontri online e a poco a poco questa fantasia stava diventando realtà. I mesi passarono e arrivò marzo (a marzo io avrei saputo se ero stata selezionata e, in caso affermativo, in quale Paese sarei andata); ogni giorno aspettavo quella maledetta mail che non arrivava e non arrivava e non arrivava finché il 15 marzo arrivò. Questa mail semplicissima in cui mi veniva solamente detto che ero stata presa per il programma annuale negli Stati Uniti, rese la mia giornata meravigliosa.
Innanzitutto il primo passo è stato scegliere con quale associazione o agenzia partire. Io ho scelto Intercultura che ha contatti in tutto il mondo e all’estero è chiamata AFS.
solo un modo per lanciarmi una sfida e vedere se sarei riuscita oppure no, non lo so esattamente il perché, però ora posso dire che sono felice di aver preso questa decisione e sono felice di essere qui.
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UNANNO IN CALIFORNIA
sento di dare a chiunque intenda vivere questa esperienza, è di passare più tempo possibile con la famiglia e in generale con le persone del luogo. Nel mio caso finora non ho mai trascorso ancora un giorno interamente in casa. In queste prime settimane ho fatto continuamente nuove esperienze: ho assaggiato il caffè americano che ehm, come dire, non si può esattamente definire buono; ho provato paddle e kayak per la prima volta; ho visto un tramonto sull’oceano; ho fatto colazione con degli amici dei miei genitori ospitanti, tra cui anche dei professori e molto altro ancora.
Francamente prima di partire mi erano venuti numerosi dubbi, perché in quest’ultimo anno la mia vita è cambiata molto: ho conosciuto un sacco di persone nuove, ho trovato un ragazzo meraviglioso, ho una migliore amica e quindi non sapevo se fossi pronta a partire e lasciare tutto per un anno, non lo so nemmeno ora. Ma sono felice di quello che sto facendo e non vedo l’ora di scoprire cos’altro quest’avventura mi riserva. Vi terrò aggiornati su come procede.Sara Chiarini, 4°AAFM
arrivata nel bel mezzo di una giornata di Grest, mentre stavo ripulendo la ferita a un ginocchio di una bambina, quindi non ci prestai nemmeno molta attenzione. Realizzai la cosa solamente 5 ore dopo nel momento in cui i cancelli dell’oratorio si chiusero e dalla gioia incontenibile mi misi a saltare come una bambina il giorno di Natale. Fu una reazione spontanea e la cosa che più mi piacque è che pure i miei amici si misero a saltare e ballare con me; è stato uno dei momenti più belli della mia vita.
In seguito avviai le pratiche per il passaporto e il visto. I giorni passavano velocemente e arrivò l’ultima settimana prima della partenza, prevista per il 9 agosto. Io me la sono organizzata tutta per filo e per segno per salutare tutti e, vi dirò, in una settimana è veramente difficile, ma ce l’ho fatta: ho salutato tutti e le persone più importanti per ultime, infatti la sera dell’8 agosto sono rimasta fuori casa fino alle 4 del mattino credo per salutare i miei amici più stretti e Luca, il mio ragazzo. Fiumi di Illacrime.mattino
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seguente sveglia presto e alle 8.00 partenza per Milano, poi alle 14.20 c’è stato l’ultimissimo saluto con i miei fratelli e i miei genitori. Una volta giunta al JFK Airport di New York avrei viaggiato da sola fino a San Francisco e da lì a Eureka, dove avrei incontrato la mia famiglia ospitante per la prima volta per andare insieme in Arcata. Di fronte a loro la mia prima reazione è stata piangere per la felicità, ma poi la mamma ospitante mi ha abbracciata ed è stato bellissimo.
Non vi nascondo il fatto che il secondo giorno e in generale la prima settimana sono stati difficili, ma un consiglio che mi
scorgere i dettagli senza però perdere il quadro generale. Per qualche giorno ha funzionato, ed ero felice, tranquilla persino, ma poi l’ansia di “non star facendo nulla della mia vita” ha iniziato a emergere. Nella mia testa era un perenne: “Cosa pensi di raggiungere se stai tutto il giorno a non fare nulla? Gli obiettivi li raggiungi solo se lavori, solo se sei produttiva. Il futuro sta arrivando e di questo passo ti coglierà impreparata”. A questo punto quella voce nella mia testa ha come sparato un colpo in aria e ridato il via alla gara, ma stavolta con tre parte-
Ciao. Non è necessario che mi presenti, non è importante. Come va? Spero che a voi vada meglio di me. Recentemente stavo parlando con la madre di una mia amica e c’è una cosa che ha detto che mi è rimasta nella testa e che continua a girarci: “Voi giovani siete sempre a correre. Avete tanta fretta di fare e di diventare. Quando io avevo la vostra età non c’era questa fretta, eravamo tutti molto più tranquilli, non cercavamo di fare a gara con il tempo. Lo lasciavamo scorrere senza i cani alle calcagna”. Vedete, io non ho saputo come rispondere se non con un “Hai ragione”. Da quella sera ci ho pensato davvero tanto.
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Quello che ho capito è che ho l’impressione che il mondo mi stia scivolando dalle mani. Sono terrorizzata dalla possibilità che il tempo corra più veloce di me, e per questo io mi metto a correre ancora più veloce per non rischiare di perderlo. Quest’estate ho voluto fare un esperimento e ho passato il tempo cercando di rallentare. Cercando di
LETTERAAUNAGENERAZIONE DI VELOCISTI
cipanti: il tempo, io, e l’ansia di diventare inutile. Parlandone con i miei amici ho scoperto che non ero l’unica. A quanto pare siamo una generazione di velocisti. Tutti a correre per essere produttivi, per diventare qualcuno, per non sprecare nemmeno un secondo. E non è totalmente colpa nostra, anzi, basta guardare alcuni annunci di lavoro. Una volta mi ricordo di aver trovato un’offerta che richiedeva di avere 18 anni con 3 anni di esperienza nel campo. Abbiamo a malapena il tempo di finire un progetto che un al-
Ora io non pretendo di smettere, perché implicherebbe di dover cambiare tutto il mondo, e sappiamo che riformare l'intero sistema non è un’impresa facile, ma se possibile, avrei un consiglio: prendiamoci comunque il nostro tempo, non cerchiamo di imporci standard impossibili per poi deluderci quando non riusciamo a raggiungerli. Il mondo non crollerà anche se passiamo qualche ora ad ascoltare i tuoni, a uscire con gli amici, a divertirci, a essere ragazzi. Non cerchiamo di crescere quando ancora non è il momento. Il futuro arriverà comunque, quindi perché non goderci l’attesa? Con affetto, da velocista a velocista.
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Valentina Abatti, 5^AL
tro sta già bussando impaziente alla porta. Se ci prendiamo il nostro tempo finisce che siamo in ritardo sulla tabella di marcia. La soluzione che abbiamo trovato è quella di spingere oltre i nostri stessi limiti e fare a gara col tempo, perché se lo superiamo ci qualcheguadagniamoattimo in più o un momento di pausa
samente reale.
Sul web è nato un fenomeno di consapevolezza delle proprie cosiddette “red flag”. Le “red flags” sono come campanelli d’allarme che si riconoscono nell’altra persona e segnalano che la relazione (di qualsiasi natura) non è sana. Beh, credo di aver scovato una delle mie.
SEDICIANNI, una spalla nel deserto
Da quel momento non faccio che guardare chi mi sta accanto e chiedermi tu mi staresti accanto? Saresti al mio fianco nel
Nel mezzo di giugno ho fatto un viaggio in Corsica con i miei amici scout, un’esperienza che abbiamo sognato per molti mesi e abbiamo reso, con tanti sacrifici, possibile.
Quest’ultima è stata, senza dubbio, quella che ci ha segnati di più. Strano da dire, ma non mi ero mai immaginata realisticamente come potesse essere un deserto, è sempre stata un’immagine quasi surreale, da film western con i cowboy che si sfidavano a duello. Due passi nel deserto ed è diventato tutto improvvi-
Alle 20:15 tirando la mia sacca dell’acqua ho tristemente scoperto che era vuota, e mancavano ancora 3 ore. Gli ultimi tratti di percorso sono stati orribili, con continui attacchi di panico, spasmi dalla fatica e una sete tremenda.
Ilariadeserto?Piceni, 4DL
Così abbiamo avuto l’occasione di vivere diverse realtà: campeggio in tenda, nei cosiddetti “pagliai”, ospitati in oratorio. O ancora l’opportunità di camminare su diverse strade: nelle grandi città come Bastia, in borghi più piccoli come Corte, in montagna, nelle valli, nuotare in fiumi, laghetti e nel mare, e, infine, vivere il deserto.
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Tornando alla questione dei miei “campanelli dall’allarme”, ecco qua… non ho paura di espormi. Sono convinta con fermezza che non riuscirò mai a trovare delle persone migliori come quelle che mi sono state accanto durante questa esperienza. Non dimenticherò mai chi ha provato a starmi vicino mentre cercavo di gestire gli attacchi di panico, chi ha insistito affinché mangiassi, chi mi ha offerto la propria acqua nonostante gliene fosse rimasta pochissima e si stesse sforzando per non sprecarla.
Prima facciamo un passo indietro. Dopo una mattinata in cui avevamo già percorso 7 km per arrivare al mare e farci un meritatissimo bagno nelle acque cristalline di Ostriconi, avevamo programmato 4 ore di camminata nel primo pomeriggio. Ci abbiamo provato, ma il caldo era insopportabile, quindi ci siamo fermati per un po’ all’ombra e aspettato le 17. Non voglio esprimere pensieri moralisti e scontati, ma vi posso giurare che questa giornata mi ha cambiato la vita perché, per quanto avessimo preparato bene i percorsi, dopo circa metà delle previste ore di cammino, troviamo un’indicazione che recitava “Ghignu, 4 ore”. Così abbiamo scoperto che le ore di cammino sarebbero state 6 e mezza, e noi eravamo a poco più di un terzo, e la fatica non era purtroppo il maggiore dei problemi. Tre litri e mezzo di acqua a testa non erano abbastanza per affrontare un percorso del genere, specialmente dopo questa scoperta.
tutti seduti in lunghe file di 25 banchi, secondo uno schema molto preciso: in ultima fila per cercare di sfruttare le lezioni come occasione per instaurare nuove amicizie, in prima fila per dare l’impressione di essere devoti allo studio e desiderosi di imparare, oppure nella fila intermedia per tenere un basso profilo. Questo però poco conta, perché la domanda puntava all’unica cosa che probabilmente condividevano quei ragazzi che avrebbero avuto ben cinque anni per imparare a conoscersi e a odiarsi.
“Perché avete scelto questa scuola?”. Ok, ci piace studiare lingue straniere probabilmente è per questo che anche tu che stai leggendo frequenti il Lunardi, ma è abbastanza? Tutte le decisioni che prendiamo nella nostra adolescenza saranno fondamentali per costruire il nostro futuro; quindi, come posso essere sicura che la mia scelta sia giusta?
Col tempo, forse per esasperazione o rassegnazione, ho accettato che il Lunardi sia “la mia scuola”, ma il mio futuro rimane ancora una landa desolata… ok, ho scelto un linguistico perché mi piacciono le lingue e odio la matematica, ma questo dove mi porterà?
Per dei ragazzi di sedici anni forse è un po’ un azzardo organizzare, più o meno da soli, un’avventura del genere, e ve lo posso confermare dopo tutte le ore passate tra internet e Google Traduttore, a cercare di organizzare i trasporti. Certamente sarebbe stato più conveniente scegliere una meta più accessibile, considerando sia le ore che le modalità di viaggio. È stata però la meta la vera svolta e l’incentivo a mettermi a scrivere questo ar-
Nonticolo.so
Il primo giorno di scuola, il 12 settembre 2019, la professoressa Cipollone, ai tempi la mia insegnante di latino e geostoria, ci pose una domanEravamoda.
il francese, quindi è stata una sfida vivere una realtà molto differente dalla mia, il linguaggio è alla base della comunicazione, no? Fortuna vuole che nel nostro gruppo ci siano più persone che sanno piuttosto fluentemente il francese, ed è stato proprio questo ad aprirmi gli occhi. Abbiamo scelto il linguistico per essere in grado di adattarci ovunque,
Ilaria Piceni, 4DL
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ciò, quando qualcuno mi chiederà il motivo di questa scelta, scherzerò dicendo “Per servire i clienti del McDonald in cinese”.
fare usanze e tradizioni nostre, imparare e condividere. Non a caso grazie ai miei amici sono riuscita a fare la spesa numerose volte, a guidare il resto del gruppo lungo le diverse tratte del treno e pure a fare conoscenza con dei simpaticissimi argentini, durante la camminata. E se sono riuscita a scherzare con loro mentre ci offrivano una coca cola gelata, e mi hanno fatto i complimenti per il mio buon parlato spagnolo, beh ci Facilecredo.disperarsi
per una prova scritta o per un’interrogazione di letteratura, ma la soddisfazione di Tommaso di mettere in pratica il lessico imparato a scuola, l’orgoglio di Irene di averci salvati in biglietteria col suo fluente inglese, la sorpresa di Francesca dopo un’interessante conversazione con dei passanti nonostante non sia mai riuscita a studiare francese come avrebbe voluto o la creatività di Diego (che della lingua sa ben poco) ma riusciva a farsi capire lo stesso, beh… mi rende tranquilla e fiera di essere qui ora. E riguardo il mio futuro Nonostantechissà.
Qui posso darvi il benvenuto
SEDICI ANNI, L’arte di farsi capire
Nel mezzo di giugno ho fatto un viaggio in Corsica con i miei amici scout, un’esperienza che abbiamo sognato per molti mesi e abbiamo reso, con tanti sacrifici, possibile.
nel cuore di questo articolo, perché il filo conduttore spero che ormai vi sia chiaro, e state tranquilli che non si è ancora spezzato.
(Alba Donati: “La libreria sulla collina”)
infan-
Ovunque lanterne per creare suggestivi effetti notturni. La vista spazia dalla meravigliosa valle sottostante, ai poggi verdeggianti, alla linea delle Apuane in lontaStregatinanza.
“Come mi è venuto in mente? Le cose non vengono in mente, le cose covano, lievitano, ingombrano la nostra fantasia mentre dormono. Le cose hanno gambe proprie, fanno un cammino parallelo in una zona di noi che noi non sappiamo nemmeno lontanamente dove sia e a un certo punto bussano: eccoci, siamo le idee pronte per essere ascoltate”
La libreria dei sogni.
petenza e alla tenacia con le quali ha perseverato nell’intento, nonostante le difficoltà (un incendio e la pandemia), oggi possiamo godere di questo angolo di paradiso per lettori accaniti o per chi semplicemente si sta avvicinando al mondo incantato della lettura. La signora Donati e le sue collaboratrici sono prodighe di consigli, che nascono dalla lunga consuetudine alla pagina Lascritta.location è particolarissima: un piccolo giardino romantico sul quale si affaccia un cottage in legno nel cui interno sono posizionati scaffalature e tavolini zeppi di libri. Titoli per lettori curiosi, passionati,apo esigenti; ampio spazio a alldedicatasare,variosezionipendenti;tricidiblicazionipub-caseedi-indi-digene-compre-quella
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zia, il tutto disposto per invogliare a prendere contatto con il libro. E una finestra che si spalanca sul verde: connubio perfetto tra cultura e Aleggianatura.un’atmosfera particolare, il desiderio di leggere ti prende per mano, ti accompagna, cresce si insinua nelle tue fibre; i libri ti chiamano, ne odi la voce, mentre il tempo si ferma e non ti accorgi del suo passaggio. Nel giardino tavolini e sedie, dove il visitatore può sedersi, sfogliare i libri che lo hanno attirato, leggerne alcune pagine, con assoluta calma, magari sorseggiando una tazza di tè gentilmente offerta dalla proprietaria. Intorno, sparsi tra le piante e i fiori, spuntano libri e oggetti legati al mondo del libro in insoliti contenitori, quali un’antica carrozzella in ferro, vecchie valigie, una scaletta dipinta.
da una libreria? A me è
Prof.ssasuccesso.Patrizia Mariottini
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In una valigia sono raccolti i “libri al buio”, deliziosamente incartati. Il visitatore non sa di che libro si tratti; può solamente intuire il contenuto, grazie a pochi indizi scritti rigorosamente a mano sulla confezione. Il dubbio gioca in questo caso un ruolo importante e intensifica la curiosità di scoprire.
Alba Donati, la proprietaria, scrittrice e poetessa è ritornata a Lucignana, suo paese d’origine, per una scelta di vita, con un progetto nella mente e nel cuore: creare una libreria in un luogo che tutti avrebbero considerato impossibile. Grazie alla sua idea, alla com-
Lucignana: un angolo medievale nel cuore della GarfagnaUnna. grappolo di case in pietra, 180 anime e una libreria. La libreria “Sotto la penna”, nata come sfida a qualunque legge del marketing, accoglie oggi visitatori da ogni parte d’Italia per la singolarità della sua posizione e per l’eccellente gamma di libri che offre.
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Il Museo Nazionale del Cinema
Tra i più importanti al mondo per la ricchezza del patrimonio, il Museo Nazionale del Cinema si distingue dagli altri per l’unicità dell'allestimento espositivo. Ospitato nella Mole Antonelliana, simbolo di Torino, si sviluppa a spirale verso l’alto, su più livelli ripercorrendo la storia del cinema dalle origini ai giorni nostri, in una maniera veramente Ilpeculiare.ricchissimo patrimonio conta infatti oltre 2.200.000 opere tra film, documenti d'archivio, fotografie, filmati, apparecchi e oggetti d'arte, manifesti, volumi e registrazioni sonore.
possibilità per i visitatori di partecipare attivamente alla creazione di magnifiche illusioni ottiche, giochi di luce e di prospettiva attraverso le varie postazioni interattive sparse per tutto il Museo.
Dal 6 aprile 2022 al 16 gennaio 2023 Il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, presenta la prima grande mostra dedicata a un visionario maestro del thriller: il regista e produttore Dario Argento. In suo onore è stato infatti allestito un percorso cronologico attraverso tutta la sua produzione, dagli
Un vero e proprio tesoro per grandi e piccini.IlMuseo è, a tutti gli effetti, un’ liaridelleriproponeimmersivaesperienzachealcunepietremi-dellastoria del cinema internazionale. Parliamo di opere del calibro di Frankenstein e Dracula ma anche Jurassic Park, Star Wars e tanto altro. Vi è anche la
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Per la prima volta viene realizzato un progetto completo e articolato sull'immaginario che il regista romano ha portato sullo schermo nel corso del proprio cinquantennale viaggio nei perturbanti territori dell’incubo. Il maestro Argento deve la sua fama principalmente al modo in cui ha rivitalizzato generi come il thriller e l’horror, creando espressioni artistiche e visiona-
esordi de L’uccello dalle piume di cristallo del 1970 al suo ultimo lavoro Occhiali neri uscito a febbraio del 2022, recentemente presentato al Festival del Cinema di Berlino nella sezione Special Gala.
rie. A renderlo unico nel suo genere è sicuramente l’unicità del modo di descrivere gli stati della paura e dell’irrazionale che risiedono in tutti noi. Chicche imperdibili dell’esposizione? Gli oggetti di scena, i costumi e le Stivaletti,lizzatemeccanichecreaturerea-daSergiocomela
Phil Sylvester, 5°AR
macchina ammazzatopi del Fantasma dell’Opera, il Demone dei Graffiti della Sindrome di Stendhal o i serpenti d’acqua di Occhiali neri.
Persefone
Olivia Newton-John
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La sua è stata una vita costellata di successi (cantante, attrice…), ma anche di sofferenza e malattia, combattute
Scommetto che state già canticchiando la canzone, imitando magari le movenze di Danny Zucco, alias J. Travolta e di Sandy Olsson, la mitica O. Newton John. Come darvi Eratorto?il1978
quando uscì Grease (Brillantina), il musical di maggior successo nella storia del cinema. Ma non voglio soffermarmi su questi dettagli che sicuramente già saprete, mi interessa invece dedicare queste poche righe alla recente scomparsa di Olivia Newton John.
You’re the one that I want (you are the one I want)
attraverso una grande forza di volontà e, soprattutto, grazie alla capacità di reinventarsi, di trasformarsi, quando la carriera di attrice stava già tramontando e di aiutare chi era nelle sue stesse condizioni. Di trasformazione, o di metamorfosi, d’altronde, ne avevamo già avuto un assaggio nel film, quando Sandy, da donna angelo, diventa una sorta di vamp, con tanto di capelli cotonati, tacchi a spillo e pantaloni attillati.
Ooh, ooh, ooh, honey The one that I want (you are the one I want) Ooh, ooh, ooh, honey
E Olivia, quei tacchi alti e lo spirito indomito, non li ha mai persi, nemmeno quando la malattia si è fatta più aggressiva. A sostenerla, in tutti i momenti difficili, c’era sempre lui, il suo Danny Zucco, l’attore John Travolta che non ha mai smesso di offrirle la sua amicizia e starle accanto. Proprio lui la
convinse ad interpretare la parte di Sandy (Olivia, che aveva già 29 anni, non voleva impersonare una ragazza adolescente) e a creare così un duetto indissoluIbile.due, nel corso degli anni, si sono ritrovati più volte sul palco, in particolare durante il 40esimo anniversario di Grease e, insieme, hanno cantato le canzoni più note da You're the One That I Want a Summer Nights…la mia preferita rimane Hopelessly Devoted To You e la Johnvostra?Travolta ricorderà Olivia anche al G’Day 2020, parlando per la prima volta della malattia che sta consumando la sua partner in Grease: “È una sopravvissuta. Una donna intelligente, con tanta voglia di vivere. Vede il bicchiere mezzo pieno e questo è il suo bellissimo approccio alla vita. Penso che tutti noi dovremmo farlo”.
Io, Vivian, sono quella che nessuno nota, quella che nessuno vede. Io li vedo, invece. Anche qui, da questa panchina, mentre la neve copre i contorni di Chicago. Vedo le loro vite incrociarsi e sovrapporsi sull’asfalto spolverato di bianco, le impronte che restano, le ombre che si allungano. Indago le pieghe della pelle, dove resta inciso il passato, scruto gli incavi dei gomiti e delle ginocchia, i bordi sfilacciati dei cappotti, le mani che si stringono, i segreti sussurrati tra i capelli, la rabbia di un gesto, la tenerezza di uno sguardo, l’insopportabile caducità di ogni istante. Questi istanti io li rubo. Li porto via a quelli che in fondo non sanno che farsene di quei frammenti di vita destinati a dissolversi nel momento stesso in cui accadono. Custodisco le storie che le persone non sanno di vivere”. Francesca Diotallevi, Dai tuoi occhi solamente.
A parte il nome, riportato sulle scatole, Maloof non sapeva nulla di lei. Il suo volto, riflesso negli specchi, nelle vetrine, persino a testa in giù, era quello di una donna dallo sguardo enigmatico, la cui ombra si allungava sulle vite altrui per custodirle e farne Arte. Non tutti si accorgevano di essere fotografati: per quanto voluminosa, infatti, la
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di New York e Chicago attratta dall’intensità di quella vita che la sua Rolleiflex le consentiva di catturare, istante dopo istante. Quando acquistava nuovi rullini, non rivelava mai il suo vero nome e si occupava da sé di allestire una piccola camera oscura per sviluppare quei pochi negativi (circa il 10% della sua produzione) che aveva la curiosità di rivedere. La maggioranza, più di 150000, rimasero chiusi dentro decine e decine di scatole; non avrebbero mai visto la luce se, quasi per caso, nel 2007 John Maloof, un giovane rigattiere e storico in erba, interessato alla storia di Chicago negli anni Cinquanta, non li
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La fotografa segreta
avesse vinti in un’asta per pochi dollari. L’uomo si rese conto quasi immediatamente di essere entrato in possesso di un’eredità preziosa e l’entusiasmo con cui le persone accolsero le immagini che lui iniziò a stampare, scannerizzare e condividere sui social, confermarono la sua idea. Ma chi era Vivian Maier?
VIVIAN MAIER
Ogni giorno, per più di quarant’anni, Vivian Maier aveva vagato tra i quartieri periferici
In mezzo a tanti dubbi, c’è un fatto che non possiamo ignorare: mentre John Maloof partecipava all’asta che gli avrebbe cambiato la vita, Vivian Maier era ancora viva: sarebbe morta due anni dopo, in povertà, a Chicago; gli unici affetti: due bambini, ormai adulti, di cui era stata bambinaia e che, quando la videro invecchiare, vollero prendersi cura di lei, garantendole una casa. Il documentario di Charlie Siskel e John Maloof, Alla ricerca di Vivian Maier. La
cial come la nostra, dove la ricerca di celebrità si fa spasmodica e la condivisione è diventata quasi un dovere, la vicenda di Vivian Maier appare ancora più straordinaria e suscita numerosi interrogativi: è davvero possibile parlare di Arte dove, da parte dell’artista, non c’è mai stata ricerca di condivisione né, dunque, di pubblico? Quanto è lecito, dal punto di vista etico, che altre persone abbiano in mano l’eredità artistica di un’altra? Vivian Maier
Rolleiflex biottica non richiedeva di essere accostata all’occhio per scattare. Vivian la teneva vicina al ventre e appena qualcosa colpiva la sua immaginazione, apriva il pozzetto e un nuovo frammento di realtà entrava dentro di lei. I 250 scatti selezionati dalla fondazione Maloof e dalla curatrice Anne Morin per la mostra “Vivian Maier INEDITA” (a Torino, Musei Reali, fino al 26 giugno 2022), rivelano un senso dell’inquadratura, una giocosità e un senso del tragico fuori dal comune. Secondo la critica, il suo nome merita di comparire accanto a quello di fotografi del calibro di Diane Harbus, Helen Levitt, Henri Cartier Bresson In un’epoca dominata dai so-
avrebbe apprezzato il successo che le sue fotografie stanno avendo ora? Avrebbe selezionato gli stessi scatti? Quali avrebbe nascosto? Quali svelato?
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che avevano un lavoro disprezzato e sottopagato come il suo. Sono scatti che, una volta portati alla luce, rivelano le contraddizioni di un sistema economico come quello americano che solo per i ceti sociali più abbienti poteva assumere i connotati del sogno. Vivian Maier fece quello che la maggior parte delle persone all’epoca evitava: guardò i poveri negli occhi e restituì loro valore. La Street photography fu per lei una forma di umanità, un modo per rendere protagonisti coloro che credevano di non avere nessuna storia degna di essere raccontata. Forse anche lei pensava questo di se stessa, forse pensava che la sua arte non avrebbe mai suscitato attenzione, in fondo era solo una bambinaia povera e autodidat-
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La violenza la attraeva e la spaventava al tempo stesso forse l’aveva subita da bambina? Non lo sappiamo, non lo sapremo mai. I suoi scatti rivelano sensibilità e attenzione per i più umili, gli emarginati delle periferie, dei quartieri operai: tutti coloro
ta. Con quale diritto si permetteva di giudicare la società con le sue fotografie? L’avrebbero umiliata; avrebbe perso la dignità, il lavoro… Forse fu per questo che preferì nascondersi, forse temeva che avrebbero soltanto riso di lei e dei suoi occhi, occhi che negli autoritratti non abbassò mai e che ora ci guardano Nellaintensamente.mostradiTorino l’ultima sezione era dedicata alla fotografia a colori degli anni Ottanta: la Rolleiflex qui lascia il posto alla Leica 35 mm; il formato rettangolare (non più quadrato) ha il ritmo del Blues. Sono scatti con una voce: ci insegnano che ora è tempo di smettere di parlare di lei e finalmente ascolProf.ssatare.
tata con la Rolleiflex (2014), rivela proprio la sorpresa di tanti ex bambini, nello scoprire che la persona che si erano abituati a considerare una semplice tata (un mestiere di scarso prestigio nell’America degli anni Cinquanta Ottanta), nascondesse un talento fuori dal comune. Nei loro ricordi Vivian Maier era una donna alta, dall’abbigliamento fuori moda (simile a quello delle donne operaie nell’Unione Sovietica negli anni Venti), con un vago accento francese e dei comportamenti spesso bizzarri e sconcertanti: le piaceva frugare nella spazzatura alla ricerca di oggetti; conservava in camera sua pile e pile di quotidiani che si rifiutava categoricamente di buttare; era attratta dalla cronaca nera, dagli eventi più crudi, dalla follia; conduceva i bambini in visita nei mattatoi e se capitava un incidente davanti ai suoi occhi, si preoccupava prima di fotografare e solo poi, forse, di prestare soccorso.
Rita Pilia
differenze vanno ben oltre l’apparenza, infatti ce ne sono altre sostanziali, spesso ignorate, prima fra tutte la tecnica di produzione. Nel caso del gelato industriale la preparazione avviene anche molti mesi prima dell’effettivo consumo perciò necessita tecniche che possano garantirne la corretta conservazione: viene prodotto in freezer continui, cioè tunnel di surgelazio-
ne mantenuti a una temperatura costante di 40°C. Questo è fondamentale per garantire che la temperatura del prodotto rimanga costantemente inferiore ai 18°C lungo tutto il processo di produzione, durante il quale viene soffiata nel gelato una grande quantità di aria in un intervallo di tempo brevissimo, in modo tale da rendere il prodotto il più possibile resistente allo scioglimento.
Tutta la verità sul Gelato
PRIMAVERA: FRAGOLA E CIOCCOLATO
ESTATE: FICO E LAMPONE
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Quando si pensa al gelato, la prima distinzione a cui viene naturale pensare è tra prodotto industriale, che siamo abituati a trovare nei freezer dei bar e dei supermercati all’interno di confezioni dai colori accattivanti, e prodotto artigianale, quello che fa venire l’acquolina in bocca appena lo si vede far capolino dalla vetrina della propria gelateria preferita. In realtà le
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INVERNO: ZABAIONE E STRACCIATELLA
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AUTUNNO: E GLACÉ
MARRON
Uncondi.
altra importante distinzione tra i due, conseguenza diretta del metodo di produzione, sta nella conservazione e nella durata del prodotto. All’interno del gelato industriale vengono aggiunti additivi come emulsionanti, stabilizzanti e coloranti, e preparati come il latte in polvere e succhi di frutta concentrati, per rendere il prodotto meno deperibile. Al contrario,
Valentina Faustinoni, 4°EL
Il gelato artigianale, invece, viene prodotto attraverso una lenta incorporazione dell’aria all’interno di un mantecatore e questo lo rende morbido e corposo; da qui esce a una temperatura di 12°C e, dopo aver passato qualche ora in un armadio congelatore o in un abbattitore, è già pronto per la vendita. La trasformazione da miscela a gelato richiede 10 15 minuti, a differenza del gelato industriale pronto in poche decine di se-
CREMA
il gelato artigianale viene prodotto con materie prime fresche, che lo rendono più genuino e meno grasso, ma allo stesso tempo più facilmente deperibile, infatti dura al massimo 3-4 giorni, invece se il gelato industriale viene conservato correttamente può resistere anche fino a due anni.
Suggestioni marine
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il mare canta lento muoversi d’onde voci di sale
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calma è la notte lento nel mare scivola tondo di luna
Haiku e fotografie: Prof.ssa Patrizia Mariottini
Gli studenti e le studentesse interessati/e a collaborare con il «Lunarfollie» possono, inoltre, rivolgersi alle professoresse Rita Pilia, Elena Bignetti e Manuela Bambini per iscriversi e/o semplicemente ricevere informazioni.
* un’onda parla echi di profumomadreperlad ’alga
sciolta la notte all’orizzonte il mare la luce improntescorre*accoglielavitasullasabbia cancella il mare sulloscroscio*spumososcoglios ’infrange concerto liquido
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Per chi desiderasse conoscere gli haiku e magari volesse cimentarsi a scrivere in questa forma poetica, o comunque in versi, sarà possibile farlo in biblioteca in orario ancora da definirsi (sicuramente in coda alle lezioni mattutine). Nei prossimi numeri del Giornalino sarà dedicata una sezione anche alla Poesia. Per informazioni rivolgersi alla prof.ssa Patrizia Mariottini tramite mail (patrizia.mariottini@lunardi.edu.it)
HAIKU