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1.3. Il liceo economico-sociale: premesse ordinamentali e documenti istitutivi

Maria Teresa Ingicco e Luca Azzollini

Nel primo decennio del XXI secolo, l’idea di un indirizzo liceale a carattere economico aveva trovato più di un possibile sbocco concreto: si pensi al Liceo Tecnico Economico ipotizzato nella Legge 30/2000 (la Riforma Berlinguer) e al Liceo Economico tratteggiato dalla legge 53/2003 (la Riforma Moratti).

L’idea era stata poi accantonata dalla L. 40/2006 che aveva espunto dall’Ordinamento il Liceo Economico, considerato troppo “tecnico” e quindi una possibile sovrapposizione dell’Istituto Tecnico Commerciale.

Eppure quella bocciatura aveva aperto la strada a un inquadramento culturale diverso delle scienze economiche, nell’ambito delle scienze umane, che aveva poi portato, con il DPR 89/2010 (Riforma Gelmini) alla nascita di una opzione Economico-Sociale del Liceo delle Scienze Umane nell’Ordinamento liceale Italiano.

Il fatto era che andava riempito un vuoto nella scuola italiana introducendo una nuova possibilità di scelta per studenti e famiglie. Era fino a quel momento mancato infatti un indirizzo liceale centrato sulle discipline giuridiche, economiche e sociali, presente invece nei sistemi scolastici europei e capace di rispondere all’interesse per il mondo di oggi, per la comprensione dei complessi fenomeni economici, sociali e culturali che lo caratterizzano.

L’istituzione di quell’Opzione rappresentò senza dubbio il punto di arrivo normativo di una complessa discussione ma anche il punto di partenza, dal 2012, di una successiva elaborazione che vide protagonista la Direzione Generale degli Ordinamenti (à) guidata da Carmela Palumbo e con la collaborazione di Paolo Corbucci.

Fu promosso, in collaborazione con AEEE ITALIA e FONDAZIONE ROSSELLI, il progetto di accompagnamento alla Riforma «Investire nel valore e nell’identità del liceo con Opzione economico-sociale» (à). Nel presentare l’iniziativa l’allora Direttore Generale degli Ordinamenti lanciava la definizione del “liceo economico sociale” e fissava come obiettivi: «accrescere e sviluppare le potenzialità formative del LES per i giovani, le famiglie e il sistema scolastico italiano, nel segno di una maggiore continuità tra scuola e società e, in armonia con quanto accade negli altri paesi europei, dove l’economia e le scienze hanno assunto un ruolo di crescente rilievo tra le scuole secondarie superiori». Si rinvia al Documento stesso, che spiega con ampiezza quel progetto.

Quello che ci preme qui è ricordare le ragioni culturali di quell’operazione che si poneva orizzonti assai ambizioni e che sono ancora oggi alla base della nostra azione come licei economico-sociali: 1. caratterizzare l’economia sempre più come «una scienza umanistica, che pone l’uomo al centro del suo interesse. In questa visione si pone sulla scia di altre scienze umane, la filosofia, la storia e la stessa letteratura»; 2. disvelare le capacità di dialogo che «l’economia e le scienze sociali possono dispiegare la loro, all’interno del curricolo, a partire dal riconoscimento che esse sono poggiate su quattro pilastri cognitivi: 1. logico-teorico, 2. storico-sociale-valoriale, 3. matematicoquantitativo-statistico, 4. operativo»; 3. contribuire a «sviluppare una visione critica della realtà: i modelli di decisione razionale possono essere un punto di riferimento attraverso il quale leggere le opere letterarie o interpretare la storia e possono essere, a loro volta, discussi criticamente a partire dalle altre discipline»; 4. costruire «un ponte tra aree diverse, affidando all’economia i caratteri di scienza delle

scelte responsabili sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale».

Il dibattito fu avviato a livello nazionale, tra il marzo e l’aprile 2012, con lo svolgimento di quattro seminari residenziali a Milano, Vicenza, Caserta e Roma.

1.3.1. Organizzazione a livello nazionale e territoriale

L’incontro di insegnanti e di dirigenti scolastici di centinaia di licei che avevano attivato il nuovo indirizzo di studi facilitò il consolidarsi dell’iniziativa di costituire Reti Regionali che iniziarono a nascere spontaneamente dal 2012 e che oggi coprono tutte le regioni: ognuna opera in base a un proprio accordo di rete e coordina le attività dei LES della propria regione.

A seguito poi dell’accordo del 27 novembre 2014 si costituì la Rete nazionale dei licei Economico-sociali, della cui Cabina di regia fanno parte i dirigenti delle scuole capofila di ogni rete regionale.

Dal 2014 al 2018 il ruolo di scuola capofila della Rete Nazionale è stato svolto dall’IIS PAOLO FRISI di Milano; dal 2018 al 2021 gli è succeduto il LICEO GIOVANNI FRANCESCO PORPORATO di Pinerolo.

Dal 2021 la Rete è provvisoriamente coordinata dall’Istituto di Istruzione Superiore LEONARDO DA VINCI di Umbertide.

La Rete Nazionale si è posta i seguenti obiettivi: - consolidare la comunità di progettazione didattica; - lavorare sull’identità del Liceo; - rafforzare il ruolo e le attività delle reti regionali; - far circolare idee e pratiche; - indirizzare verso un approfondimento scientifico delle aree fondamentali del Liceo; - potenziare le discipline di indirizzo; - approfondire l’analisi sulle attività di alternanza scuola-lavoro; - costituire una banca dati nazionale sui dati delle iscrizioni in entrata al LES; i dati di iscrizione a corsi universitari post diploma; - avviare iniziative periodiche di educazione economica e finanziaria nelle scuole; - promuovere iniziative ed esperienze di scambio internazionali.

Tra i compiti della Rete nazionale figurano: - l’individuazione di linee di indirizzo comuni per il perseguimento di obiettivi comuni; - il monitoraggio e la rilevazione delle misure di accompagnamento per l’attuazione dei nuovi ordinamenti e delle iniziative promosse a tal fine; - la raccolta e la selezione delle azioni e delle proposte progettuali provenienti da tutto il territorio nazionale; - l’incentivo alla partecipazione attiva delle singole reti regionali.

Numerose sono state le iniziative assunte dalla Rete Nazionale per sviluppare le premesse da cui avevano preso le mosse le azioni di accompagnamento della Direzione Generale degli Ordinamenti, i cui programmi sono consultabili online : - Seminario Nazionale “L’alternanza scuola lavoro nel Liceo Economico Sociale”, Baveno, 2-3 aprile 2014 - Summer School di studenti dei LES presso la LUISS di Roma, 13-18 luglio 2014 - ABCD Genova, Salone dell’educazione e dell’orientamento, Seminario “Il Liceo economicosociale. Modelli e pratiche didattiche in rete”, Genova, 3 novembre 2015 - Seminario nazionale “Il liceo economico-sociale verso il primo esame”, Roma, 13 novembre 2015 - Seminario nazionale “L’alternanza scuola lavoro nei licei. Opportunità, esempi e proposte operative per i percorsi liceali”, Roma, martedì 1 dicembre 2015 181

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- Concorso LES in Video (a.s. 2015-2016) - Riunione del Gruppo di lavoro dei docenti di scienze umane, studio di caso sul tema dell'immigrazione, Roma, 25-26 gennaio 2016 - Seminario Nazionale Gruppo di lavoro dei docenti di diritto ed economia, Roma, 12-13 aprile 2016 - Giornata dell’educazione alla cittadinanza economica, 27 ottobre 2016 - Simulazione nazionale della seconda prova per i LES (a.s. 2016-2017) - Indagine sui LES rivolta ai genitori degli studenti delle classi III di scuola secondaria di

I grado (a.s. 2016-2017) - Seminario residenziale interregionale sull’orientamento in uscita, Pinerolo, 23-24 febbraio 2017 - Seminario residenziale interregionale sull’orientamento in uscita, Palermo, 22-23 marzo 2017 - CLIL4LES – Workshop di ricerca azione CLIL Azione di Accompagnamento nella metodologia CLIL per i Docenti delle Discipline d’indirizzo – A019 E A036 (febbraio 2016-novembre 2017) - Multimedia LES, autunno 2016, maggio 2017 e aprile 2018 - Giornata dell'internazionalizzazione dei licei ecomomico sociali, Roma, 11 maggio 2017 - Convegno nazionale “Incontrare l’Economia Politica per leggerne la dimensione culturale e sociologica. Un LIBRO BIANCO per il Liceo Economico Sociale”, Pistoia, 8-9 novembre 2017 - Seminario Internazionale “Diritto ed economia a scuola: un volano per la democrazia”, Trieste, 12-14 dicembre 2017 - Viaggio di studio in Cina di un gruppo di studenti del LES e di un gruppo di studenti cinesi in Italia (primavera–autunno 2018) - Convegno nazionale “Il Liceo Economico Sociale: crocevia culturale dell’educazione economica, giuridica e sociale”, Palermo 12-13 novembre 2018 - Convegno nazionale “Economie a confronto: il ruolo del Liceo Economico Sociale”, Matera, 18-19 novembre - Convegno nazionale “Prima e durante l’emergenza: fare i conti con la distanza”, Parma, 14-15 dicembre 2020.

A questo elenco si aggiunga la manifestazione Notte Bianca dei LES che dal 2019 è inserita nel calendario ufficiale del Mese dell’Educazione Finanziaria in quanto parte dell’iniziativa Quello che conta, sostenuta dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria del Ministero dell’Economia e Finanze.

A queste iniziative delle Rete nazionale si sono affiancate quelle delle Reti Regionali:

Piemonte: seminari sull’Arte del Risparmio, seminari sul tema della consapevolezza economica, formazione docenti sulla lean organisation e sperimentazione nelle classi terze LES, partecipazione al PEEF-Alcotra 2014-20 “APP. VER” sul tema della green economy, laboratori sulla consapevolezza economica nell’ambito del Protocollo CONSECON, collaborazioni con l’Università degli Studi di Torino e del Piemonte orientale; corso biennale di formazione docenti sul debate.

Emilia-Romagna: convegni di educazione attività di orientamento in entrata, laboratori per le scuole medie.

Nordest: dibattiti sul consumo nella teoria economica; seminari sullo Sviluppo di modelli didattici per acquisire e misurare le competenze dell’educazione finanziaria: incontri con la piccola e media imprenditoria quali studi di caso, spettacoli teatrali, presentazione di libri e film, webinar, tesine sull’educazione economica, uno spettacolo teatrale.

Lazio: incontri sulla moneta rivolti anche ai ragazzi delle scuole secondarie di I grado – orientamento in entrata.

Puglia: tavoli di discussione con la Banca d’Italia sull’importanza dell’educazione finanziaria nella formazione scolastica, concorsi di scrittura sull’andamento del mercato azionario come attendibile misuratore della condizione economica e sociale del Paese o sul ruolo delle banche come fornitori di servizi e consulenze utili alla clientela; giochi di ruolo sulla gestione di un budget o l’elaborazione di un piano organizzativo e di gestione delle risorse; collaborazioni con Università per approfondimenti specifici.

Umbria: giochi, seminari, convegni, discussioni e debate plurilingue sull’Economia civile e la ricerca del bene comune, libertà di impresa, mercato, sviluppo economico e responsabilità sociale.

Campania: conferenze, seminari, laboratori aperti alle secondarie di primo grado – orientamento in entrata.

Marche: iniziative e incontro con la Banca d’Italia sul senso della Giornata del risparmio e su temi quali denaro, legalità, fiscalità, sostenibilità, imprenditorialità e previdenza economica, proiezione cinematografica sulle grandi società di capitali e le multinazionali.

Sardegna: cicli di eventi che hanno previsto la rappresentazione del circuito economico attraverso un gioco di ruolo, la rappresentazione di un report video e alcuni racconti dell’evoluzione del sistema economico nel mondo globale.

Sicilia: conferenze sul microcredito, economia di giustizia e mercato equo e solidale. Incontri con i formatori delle Associazioni Libera e Addio Pizzo, sul consumo consapevole, l’economia legale e le nuove forme di economia.

Come si vede, si è trattato di un vasto e variegato lavoro di approfondimento che ha trovato un suo primo approdo importante nell’elaborazione del nuovo Esame di Stato.

Due sono stati i passaggi significativi.

Il primo è stato il Decreto Ministeriale n. 10 del 29/01/2015 che indica, quali materie caratterizzanti dell’Opzione Economico-Sociale il Diritto ed Economia politica, la Sociologia e Metodologia della Ricerca.

Successivamente, il Decreto Ministeriale 769 del 26/11/2018, nel definire il “Quadro di riferimento” per la seconda prova dell’Opzione Economico Sociale, ne ha ulteriormente delineato la peculiarità rispetto al Liceo delle Scienze Umane; i nuclei tematici fondamentali di queste discipline caratterizzanti vi sono stati elencati con l’intento di delineare un approccio interdisciplinare che molto risente dell’impostazione che la Direzione Generale degli Ordinamenti aveva prospettato fin dal 2012.

Lo sviluppo e il naturale approdo del lungo lavoro svolto dalla Direzione Generale degli Ordinamenti e dalla Rete Nazionale LES e dalle Reti Territoriali non può che essere la nascita del Liceo Economico Sociale come entità autonoma dal Liceo delle Scienze Umane.

Perché un LES autonomo? Riportiamo di seguito i contributi in tale senso contenuti nel Libro Bianco presentato nel Seminario di Pistoia del novembre 2017.

Enrica Amaturo, Presidente AIS – Associazione Italiana di Sociologia

Riferimenti al Liceo ES francese:

Non è un caso che in altre nazioni europee nella riforma del sistema formativo si stia assicurando spazio crescente a questo percorso disciplinare. Consideriamo infatti il caso della Francia. In quel paese il liceo economico è nato nell’anno scolastico 1966-67 come sezione B dei licei generalisti, con il triplice obiettivo di migliorare la cultura e la formazione dei francesi in campo economico e sociale, di far evolvere la struttura dei licei per adattarla alle richieste di una nuova scolarizzazione, di dare cittadinanza alle scienze sociali nella cultura generale. Negli anni Novanta, con la riforma Jospin, il Lycée économique et social (ES) assume la veste odierna, con una attenzione particolare per il contesto economico e sociale e per l’attualità, senza trascurare però le competenze in campo storico-geografico, matematico e linguistico-letterario. 183

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Attualmente il 28% circa dei liceali francesi sceglie il liceo ES, e il 60% di chi raggiunge questo tipo di maturità prosegue poi gli studi in un percorso universitario. Il liceo gode di buona reputazione ed è al secondo posto nelle scelte degli studenti francesi dopo il liceo scientifico, grazie alla polivalenza della sua offerta formativa, che apre ai diplomati numerosi sbocchi e buone probabilità di accesso anche per indirizzi fortemente selettivi all’entrata. Il Liceo ES ha inoltre accolto un numero crescente di studenti con provenienza sociale mista, contribuendo così ad innalzare il livello generale di competenze dei giovani francesi.

L’esempio francese può costituire quindi un importante punto di riferimento nel sostenere l’opportunità di distaccare in Italia l’opzione Economico-sociale dal Liceo delle Scienze umane, riconoscendo alle scienze sociali ed economiche l’importante ruolo formativo ormai sollecitato dalla società attuale, che esige sempre più un sapere innovativo nei contenuti e nelle metodologie didattiche.

Jan Sawicki, fondazione Einaudi

A maggior ragione occorre potenziare e valorizzare realtà come quella del Liceo economico-sociale, che sembra tanto discostarsi dall’ispirazione gentiliana originaria. Senza nulla voler togliere a questa esperienza, anche nel caso dell’istruzione secondaria classica sarebbe opportuno considerare l’introduzione di queste discipline, che pure fu tentata in passato per un breve tempo, con la sperimentazione Brocca. Se si propone di insegnare filosofia negli istituti tecnici, come si fa in queste settimane, non sarà offensivo (ri)portare un po’ di economia e diritto anche nei classici. Se non è facile rendere più consapevoli i cittadini nell’immediato, si faccia almeno questo investimento per i cittadini del futuro.

Luigi Mantuano, SISUS – Società Italiana di Scienze Umane e Sociali

In tal senso il Les si pone come un modello di scuola profondamente innovativo a livello di impostazione epistemologica e come un cavallo di battaglia nel processo di democratizzazione e di formazione alla cittadinanza. La capacità di questo corso di studi – attestata da tutti i docenti che vi lavorano – di innalzare le competenze in entrata degli studenti ne fa un modello di moderna licealità.

La prospettiva del LES scardina profondamente questa vecchia visione dei saperi, della scuola e della società, ponendosi come modello di scuola aperta e moderna.

Roberto Fini, AEEE-ITALIA

I LES hanno rappresentato un’innovazione importante nel panorama scolastico italiano e tuttora hanno una potenzialità innovativa notevole. Ma occorre fare alcuni importanti passi in avanti: in premessa è bene rammentare che il LES nasce come “opzione” del LSU e questo comporta da parte di un’opinione pubblica non particolarmente attenta una certa confusione. Perché non immaginare i LES non come un’opzione, ma un indirizzo di studi autonomo? Aver introdotto nel contesto liceale l’insegnamento dell’economia (e del diritto) ha rappresentato un passo in avanti considerevole, ma si tratta di proseguire su questa strada, giungendo finalmente al “distacco” tra LSU e LES. Non è una guerra di secessione: c’è spazio per l’uno e per l’altro dei due indirizzi liceali, ma in autonomia.

Giuseppe Martinico, Professore di Diritto Pubblico Comparato presso la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, Pisa

Molte sono le ragioni che suggeriscono un approccio “culturale” al diritto, premiando la scelta fatta al LES. Come si può proseguire per perfezionare le felici intuizioni che caratterizzano questo percorso di studi? Non saprei bene cosa suggerire, ma credo che vi siano due tentazioni da evitare. La prima è quella di un approccio “bulimico”, che possa aumentare la

dose di nozioni da assorbire per gli studenti e le ore di didattica per i docenti. Non è sicuramente aumentando le ore di didattica che si può pensare di migliorare. Allo stesso tempo, non rinuncerei- in termini di ore- nemmeno all’importanza che gli studi storico- filosofici hanno nella formazione dei ragazzi.

L’altra tentazione da evitare è quello di anticipare troppo le tappe della formazione degli studenti. Il diritto – come l’economia – hanno componenti tecniche molto elevate; in questo è normale che siano le università a farsi carico di tali insegnamenti, secondo un tipo di apprendimento, approfondimento e valutazione che poggia sulle basi fornite dai licei, ma che, allo stesso tempo, differisce dalle modalità di studio e verifica degli istituti superiori. Per questo credo che sia necessario operare “in sistema”, favorendo l’interazione fra università e licei e lavorando sull’esperienza positiva dei laboratori.

Beatrice Cerrino, Scuola di Economia Civile

L’istituzione del Liceo Economico-Sociale contribuisce a colmare un vuoto culturale troppo a lungo sottovalutato nel nostro paese. La sfortunata distinzione, di ascendenza positivista, tra scienze naturali e scienze umanistiche ha avuto come effetto quello di relegare le scienze sociali (economia, diritto, sociologia, antropologia) al ruolo di scienze minori, prive di un qualche spessore culturale.

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