Polipo ANNO XI – Numero 1

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TENTACOLI DI GIUDIZIO

ANNO XI Aprile 2017

METTERSI IN GIOCO Il 24 e 25 maggio si terranno al Politecnico di Milano le elezioni studentesche per eleggere i rappresentanti del prossimo biennio. Tu come reagisci di fronte a questo fatto? Non ti sfiora o ti interessa? Vale la pena approfondire la questione e prendere una posizione? Perché muoversi, informarsi, andare a votare e magari anche candidarsi? Perché partecipare? In questo numero di PoliPo vogliamo raccontarvi come mai noi anche quest’anno abbiamo deciso di muoverci. Riconosciamo l’importanza e l’utilità della rappresentanza studentesca, e sappiamo che

ELEZIONI RAPPRESENTANZE STUDENTESCHE 2017-19 pag 2-3

lamentarsi dei problemi non è una via d’uscita: si può incidere positivamente in Università con un lavoro serio e in dialogo con studenti e docenti, e di questo ne sono una prova i numerosi lavori degli ultimi due anni (pagine 6-7), la vicenda del Nuovo Calendario Accademico (pagine 8-9) e le molte testimonianze che abbiamo raccolto di risposta alla domanda “Cos’è Lista Aperta?” (pagine 4-5). Abbiamo scoperto che metterci in gioco in questo modo ci spinge e ci educa a guardare e giudicare ciò che succede e a confrontarci in ogni momento con opinioni e punti di vista

COS’È LISTA APERTA? pag 4-5

diversi, innanzitutto in Università. Proprio per questo quella delle elezioni è un’opportunità per tutti, indipendentemente dalla candidatura, poiché apre alla possibilità di conoscere, proporre, criticare, confrontarsi, partecipare di più alla vita del luogo in cui passiamo gran parte dei nostri giorni per cinque anni. Ci interessa timbrare il nostro cartellino quotidiano o vivere l’Università? Come la viviamo? Noi vogliamo essere protagonisti della nostra vita mettendoci in gioco quotidianamente e vivendo l’Università. Per questo ci candidiamo. NUOVO CALENDARIO ACCADEMICO pag 8-9

• DIRETTORI Michele Bellotti e Stefano Robbiani • CONDIRETTORE Filippo Campiotti • CAPIREDDATORI: Sofia Romanò e Chiara Vecchione • REDATTORI Anna Finotto, Francesco Papa, Francesco Gennari, Giovanni Bay, Michele Chini, Paolo Massaron, Simone Negrisolo • PROGETTO GRAFICO: Teresa Cremonesi, Benedetta Ettorre • ILLUSTRATORI: Teresa Cremonesi, Benedetta Ettorre, Riccardo Cernetti, Damiano Meggiolaro, Gaia Pomelli, Josè Limbert, Jessica Senigallia, Elisabetta Vimercati, Maria Teresa Vigorelli, Federico Pozzi, Caterina Cedone, Marco Pari • RINGRAZIAMENTI: Federica Rossetti, Maria Concetta Carissimi, Raffaele Colombo, Ester Muggia, Nicolas Luciani, Francesca Luoni, Enrico Pascai, Letizia Petulicchio, Claudio Signorelli, il team di Lista Aperta


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ELE...COSA? ELEZIONI 2017: COSA SI VOTA?

"Il 24 e 25 maggio siamo chiamati a votare per il rinnovo delle Rappresentanze Studentesche per il biennio 2017-19. Per cosa si vota? E come funziona la rappresentanza?"

ORGANI CENTRALI Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione sono i due organi centrali del Politecnico di Milano, e da questi due passa qualsiasi aspetto della vita dell’Ateneo. I rappresentanti degli studenti eletti in questi organi hanno la possibilità di entrare in stretto rapporto con le altre cariche dell’Ateneo e di partecipare alle decisioni che riguardano la vita di tutti gli studenti. Didattica, servizi, infrastrutture, borse di studio, associazionismo: grazie anche alle numerose Commissioni Istruttorie (Risorse umane; Infrastrutture; Didattica; Ricerca; Assetto organizzativo, Consorzi e partecipazione) a cui essi possono di diritto partecipare e grazie alla Commissione Permanente Studenti e alla Consulta della Didattica, sono molteplici gli argomenti sui quali gli studenti possono essere chiamati in causa e ascoltati.

SENATO ACCADEMICO

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

È l’organo che indirizza e programma lo sviluppo dell’Ateneo, con particolare riguardo alla didattica e alla ricerca vigilando sul funzionamento complessivo dell’istituzione. Qui vengono portati i vari punti di discussione affrontati nelle Commissioni Istruttorie e integrati con ulteriori migliorie, fino ad arrivare all’approvazione. Il Senato è presieduto dal Magnifico Rettore del Politecnico di Milano (il Prof. Ferruccio Resta) ed è composto da 23 rappresentanti. 17 professori: 12 direttori dei diversi Dipartimenti, il Magnifico rettore e 4 rappresentanti dei docenti; 2 rappresentanti eletti dal personale tecnico-amministrativo; 4 rappresentanti degli studenti; I membri che vengono eletti rimangono in carica per un tempo massimo di quattro anni. Gli studenti restano in carica solo per due.

Il Consiglio di Amministrazione è l’organo che, operando in coerenza con le scelte programmatiche e i criteri di utilizzazione delle risorse stabiliti dal Senato Accademico, ha funzioni normative, di indirizzo e di controllo della gestione amministrativa, economica e patrimoniale dell’Ateneo. Quest’organo è presieduto dal Rettore del Politecnico ed è formato da 4 membri eletti dal personale docente, uno eletto dal personale tecnico-amministrativo, 3 componenti esterni e due rappresentanti degli studenti (in carica anch’essi per due anni). È anche presente il Direttore Generale con funzioni di Segretario e senza diritto di voto.

ORGANI DI SCUOLA E CORSO Al Politecnico di Milano esistono quattro Scuole (“Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni”, “Design”, “Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale”, “Ingegneria Industriale e dell’Informazione”), le quali sono governate da una Giunta di Scuola. Nella Giunta possono essere presenti, tramite elezioni secondarie, i Rappresentanti degli Studenti eletti in Commissione Paritetica di Scuola. Esiste poi, per ogni Corso di Studi, un Consiglio del Corso di Studi (CCS).

COMMISSIONI PARITETICHE

CONSIGLI DI CORSO DI STUDIO

CONSIGLI DI RIFERIMENTO DEI POLI TERRITORIALI

Le Commissioni Paritetiche sono organi istituiti presso ogni Scuola del Politecnico e sono composte pariteticamente da rappresentanti degli studenti e da professori in un numero complessivo di 10 membri. Queste Commissioni hanno il compito di giudicare l’andamento e la qualità della didattica della Scuola vigilando sull’efficienza delle strutture formative e delle scelte operate, eventualmente effettuando proposte per il loro miglioramento, sfruttando i risultati dei questionari della Didattica che ogni studente compila prima di iscriversi ad un esame. Le Commissioni Paritetiche redigono periodicamente una relazione sulla didattica che viene poi trasmessa al Consiglio di Presidenza della Scuola ed al Nucleo di valutazione. I docenti che vi fanno parte sono nominati dal Preside della Scuola su proposta del Consiglio di Presidenza; mentre gli studenti sono eletti tramite votazione.

Il Consiglio di Corso di Studio (CCS) è l’organo in seno a ogni Corso di Studio che ha la responsabilità didattica relativamente agli insegnamenti erogati e ne definisce obiettivi didattici e formativi. Tra i suoi compiti vi sono quello di approvare i programmi degli insegnamenti,i piani individuali degli studi e svolgere tutte le pratiche relative alla carriera degli studenti e deliberare, nell’ambito delle regole e principi stabiliti dalla Scuola di appartenenza sulle pratiche di propria pertinenza. Fanno parte dei CCS tutti i titolari degli insegnamenti ufficiali dei Corsi di Studio e una rappresentanza eletta degli studenti (carica di due anni), pari al 15%; la composizione del CCS viene aggiornata ogni anno dal Preside. I rappresentanti del CCS sono eletti singolarmente (non con la lista), ma di fatto spesso i CCS sono “legati” alle liste, come nel nostro caso, in modo che la Lista possa fare un lavoro più completo e guidato.

Il Consiglio di riferimento è un organo di indirizzo, programmazione e gestione del Polo. Esso definisce il Piano di sviluppo da sottoporre all’approvazione del Consiglio di amministrazione, previo parere del Senato accademico; elabora le richieste di risorse finanziarie, di spazi e di personale; destina, in coerenza con il Piano di sviluppo, le risorse finanziarie attribuite al Polo; cura l’orientamento degli studenti, la promozione, la logistica e la gestione dei Corsi di studio attivi nel Polo in accordo con le Scuole; collabora con i Dipartimenti per facilitare e potenziare l’attività di ricerca; promuove e sviluppa attività di trasferimento tecnologico, anche in collaborazione con soggetti e forze produttive del territorio.

Siamo l’unica Lista che negli ultimi quattro anni ha lavorato in tutte le Scuole dell’Ateneo.

Durante questi due anni abbiamo coperto la quasi totalità dei Corsi di Studi con più di 100 rappresentanti eletti.

Potete vedere chi ci ha rappresentato per lista aperta negli ultimi due anni pag 16


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SENATO ACCADEMICO RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI

DOCENTI DIRETTORI DI DIPARTIMENTO

4

12

RETTORE PRO-TEMPORE PRESIDENTE

1

RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

4 RAPPRESENTANTI DEL PERSONALE TECNICO

2

CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE

RETTORE PRO-TEMPORE PRESIDENTE

COMPONENTI ESTERNI

1

RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

2

3

RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI

4

COMMISSIONI PARITETICHE

CONSIGLIO DI CORSO DI STUDI

RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

50%

15%

RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI

RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI

50%

85% CONSIGLIO DI RIFERIMENTO DEI POLI TERRITORIALI

ALTRI MEMBRI

X

RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

1


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CHE COS’È LISTA APERTA? Che tipo di lavoro è Lista Aperta? Che occasione è la rappresentanza e chi c’è dietro? Per dirvi chi siamo abbiamo chiesto ad alcuni di noi di raccontare in poche righe le loro esperienze. FILIPPO CAMPIOTTI (Senato Accademico) Lista Aperta è stata per me negli ultimi quattro anni l’occasione di crescere in università, umanamente e professionalmente. Ho potuto avere a che fare con molte persone, studenti e adulti, molto diversi da me, ed arricchirmi nel confronto quotidiano con loro. Ho imparato ad avere fiducia in quello che penso e ad avere la libertà di dirlo e di proporlo, ma sempre nel rispetto di chi mi sta di fronte e desideroso di conoscere la posizione degli altri. Ho avuto l’occasione di poter incidere positivamente nelle decisioni dell’università, o almeno di poterci provare, decisioni che toccano da vicino tutti noi studenti, e posso dire con certezza che lamentarsi dei problemi non è l’unica strada percorribile. Quotidianamente sono cresciuto nell’amicizia con coloro che hanno fatto Lista Aperta con me, e insieme, dopo anni di lavoro faticoso, divertente e difficile, ora possiamo girarci e guardare al percorso fatto dicendo che ne è assolutamente valsa la pena. GIOVANNI BAY (Consiglio di Amministrazione) Sono Giovanni Bay, frequento il primo anno della Magistrale in Ingegneria Spaziale. Sono in CdA dal 2015, e ora mi ritrovo davvero grato per questi due anni di rappresentanza in università: partendo

da quel “sì” detto ad alcuni amici che mi proponevano di candidarmi ho potuto verificare, tramite l’impegno faticoso e quotidiano con i problemi di tutti i giorni (ad esempio le borse di studio, il calendario accademico, ecc.) che è stata una possibilità di crescita non solo come ingegnere, tanto che mi scopro sempre più appassionato a quello che studio e al posto in cui vivo, ma anche come uomo. La cosa più bella che mi porto a casa dopo questi due anni è questo modo di vivere che non si limita all’ambiente universitario ma che vale per la vita: non una semplice passione per la politica universitaria, quanto un modo più bello di affrontare quello che mi circonda, mettendomi in gioco con tutto l’impegno e la capacità di cui sono capace. Guardandomi adesso e vedendomi così lieto, posso dire che ne è valsa la pena. SIMONE NEGRISOLO (Giunta AUIC) Da studente di Architettura, al termine di questi quattro anni di rappresentanza studentesca, posso affermare che Lista Aperta sia il luogo dove ho incontrato altri studenti che, come me, desiderano stare di fronte alle sfide della vita universitaria con sguardo vivo e critico. Il lavoro all’interno di Lista Aperta, grazie al dialogo tra noi studenti e le figure presenti in Ateneo, è stato per me occasione di affrontare insieme le grandi trasformazioni di questi anni (dalla nuova Scuola di Architettura al nuovo Calendario Accademico), da vedere non come ostacoli, bensì come opportunità per incidere in maniera positiva e costruttiva. Al termine di questa esperienza mi porto a casa una maggiore autocoscienza e rapporti di amicizia e stima sia con gli studenti con cui ho lavorato che con alcuni docenti. RAFFAELE COLOMBO (CCS Meccanica): Mi sono candidato al mio secondo anno senza un motivo particolare, probabilmente mosso più da un qualche attivismo politico e da un po’ di orgoglio personale. Il pensiero dominante è stato: “Non ho biso-

gno di nessuna lista per andare al CCS, ce la faccio da solo”. Negli ultimi mesi ho scoperto però che fare il CCS non è per niente un lavoro facile. Qualche anno fa avevo letto su PoliPo della nascita dei Project Work ad Automazione. Pensai di portarli anche da noi, a Meccanica, ma senza mai un’implicazione vera, senza mai metterci davvero la faccia; finchè sento di alcuni amici che invece stanno facendo un lavoro serio e dettagliato per portare i Project Work ad Aerospaziale. Mi aggrego e lavoro e raccolgo materiale da portare al nostro coordinatore del CCS. Lo incontriamo, io coi miei fogli e lui con una proposta: fare una nuova magistrale di Meccanica con i Project Work come esame obbligatorio. In quel momento avrei potuto cominciare a lamentarmi e a dire che durante l’anno non avevo fatto niente col CCS e, proprio quando mi stavo impegnando, il lavoro era già stato fatto da un altro. Invece ero ancora pieno dell’entusiasmo dei giorni precedenti, tanto che ho intrattenuto un breve scambio di mail col coordinatore per fornirgli o comunque rendergli noto tutto il lavoro fatto. Racconto questo perché credo che ci siano tre atteggiamenti possibili davanti alla rappresentanza: o fai presenza e quindi passi tre ore al mese a farti raccontare di quello che succede, e questo è l’atteggiamento più facile e più rischioso; o fai “l’attivista cieco” che interviene sempre con le sue idee; oppure scegli un’implicazione davvero costruttiva che nasca da un dialogo con i professori e che liberamente possa mettere a tema quello che si vede con i propri compagni a lezione. Riguardando a questi due anni non posso non dire che, nonostante la fatica, e la noia a volte, il CCS mi abbia fatto diventare un po’ più grande. ANNA FINOTTO (CCS Biomedica) Frequento il terzo anno di Ingegneria Biomedica e ho deciso di candidarmi in Senato Accademico. Di certo nel prendere questa decisione non mi ha mosso una particolare passione per la politica, ma in primis è stato guardare alla ricchezza che questa


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esperienza ha portato a coloro che mi hanno fatto questa proposta, e quindi cercare lo stesso per me. A maggio 2015 ho cominciato a fare il CCS e a collaborare al lavoro di Lista Aperta e mi sono accorta che anche io nel mio piccolo posso incidere e dare il mio contributo. Questa coscienza cambia il mio modo di stare in Università: mi metto in gioco in prima persona, comincio a muovermi, guardo ai problemi che ci sono e non mi fermo ad una lamentela, ma cerco una soluzione, mi apro ad un confronto, chiedo, giudico. In una parola, vivo! Per questo mi candido: perché credo nell’importanza della componente studentesca, perché desidero che l’università diventi luogo non solo di formazione professionale ma anche di crescita umana. Mi candido perché voglio imparare a dare un giudizio critico rispetto a quello che accade intorno a me e a muovermi di conseguenza, con l’aiuto di chiunque qui dentro abbia lo stesso desiderio. PAOLO MASSARON (CCS Civile) Questi 2 anni di rappresentanza al CCS di Ing. Civile sono stati per me l’occasione di dire con più convinzione “Io al Poli ci sono!”. Fare il CCS tecnicamente significa dover andare ogni 3 mesi a delle riunioni in cui vengono approvate proposte circa la didattica del corso, ma per me non è stato solo così. Per me fare il rappresentante significa essere un rappresentante e quindi esserlo ogni giorno in corso, con i professori, con i compagni, con quello che succede. La cosa più grande che ho visto cambiare in me è stata la maturazione di uno sguardo critico a 360 gradi su tutto quello che mi capita ogni giorno e una capacità di giudizio costruttiva. ESTER MUGGIA (CCS Gestionale) Quando mi hanno proposto di fare il CCS, devo ammettere che avevo molti dubbi: mi sembrava l’ennesimo impegno che mi avrebbe portato via tempo, e visto che organizzarmi con lo studio non era il mio forte, avevo paura di morirci un po’ dentro. Ho deciso però di fidarmi di chi sapevo che aveva a cuore il mio studio e che comunque continuava a dirmi che valeva la pena fare il CCS. Dopo due anni sorrido a pensare a quelle obiezioni. Non è un impegno che porta via tempo, soprattutto se proporzionato alla ricchezza che ti dà in cambio. Due sono gli aspetti che mi hanno più colpito: il primo è legato alla comprensione di quello che sta dietro ai nostri esami. Ho capito scelte, dinamiche, motivazioni dei professori e che spesso essi vengono visti come entità parallele, etichettate e spesso criticate. Svincolati da lezioni ed esami, invece, ci si rende conto che esiste un co-

mune interesse a rendere la realtà universitaria un’occasione di crescita. Il secondo aspetto che mi ha colpito è stato proprio l’interesse da parte dei professori alla nostra esperienza. Il fatto che il nostro punto di vista fosse così considerato, quindi, mi ha motivata a vivere l’università in modo più costruttivo anziché soffermarmi a fare polemiche sterili. Questa esperienza, quindi, mi ha arricchita e ha favorito, passatemi il termine, una “messa a fuoco”: mi ha resa più consapevole di non essere una mera destinataria del servizio che l’università offre, ma parte attiva e integrante di una realtà complessa e più ampia. STEFANO ROBBIANI (CCS Biomedica) Quando ero matricola, due anni fa, nei primi mesi sono subito rimasto sorpreso da dei ragazzi che vedevo sempre attivi e sempre vivi all’interno del Poli: fin dai primi giorni avevano organizzato degli aperitivi per darci il benvenuto, poi ho cominciato a vedere in giro il loro giornale. Stando con loro in quei mesi cominciavo a scoprire cosa fosse la rappresentanza studentesca, in cui mai mi ero implicato al liceo, ma che cominciavo a prendere in considerazione, perché questi ragazzi avevano un modo più interessante di vivere l’università. Così quando a maggio arrivarono le elezioni qualcuno mi chiese se mi sarei voluto candidare, e così da due anni faccio il rappresentante degli studenti in CCS. In questo periodo ho lavorato a stretto contatto con i professori e con i miei compagni, portando in consiglio le problematiche e le proposte di molti studenti che incontravo a lezione tutti i giorni, e appassionandomi a quello che stavo studiando. Lista Aperta per me è da un lato uno strumento per portare quello che, nel mio piccolo, desidero sia l’università, dall’altro un’occasione per stare più attento a tutto ciò che succede per riuscire nel mio lavoro al meglio. Questo stare sempre desto mi ha permesso di conoscere tantissimi compagni di corso con cui sono diventato amico, vivere così mi ha permesso di godermi di più anche lo studio riscoprendomi appassionato a tutto ciò che mi è messo davanti. FRANCESCO PAPA Sono Francesco Papa e frequento il secondo anno di Ingegneria Gestionale. Si stanno avvicinando le elezioni studentesche e per questo volevo raccontarvi perché ho deciso di candidarmi al Consiglio di Amministrazione del Politecnico. Innanzitutto vorrei sottolineare il fatto che mi è stato proposto da alcuni amici già coinvolti nella rappresentanza studentesca del Politecnico. Il vedere delle persone così vive, presenti e attente a tutto mi ha colpito molto e ha suscitato in me il deside-

rio di poter vivere l’università in una maniera totalmente inaspettata: mettendomi in gioco pienamente. Inoltre penso che sia un’occasione grande per un percorso di crescita umana e personale. Infatti la rappresentanza, a giudicare da quello che vedo sui miei amici che la vivono, spinge ad aprire gli occhi davanti alla realtà, a muoversi davanti ai problemi che ci circondano e da ultimo ad affrontare tutto quello che si trova dentro e fuori dall’università. A partire dai bisogni e dalle problematiche presenti in Ateneo mi candido perché, soprattutto attraverso il dialogo con tutti gli studenti, si possa lavorare per continuare a rendere il Poli un luogo utile alla crescita umana di tutti. FEDERICA ROSSETTI (Piacenza) Sono la rappresentante del polo di Piacenza. Anche se la candidatura qui per il Polo non è legata necessariamente all’appartenenza a una lista, ho comunque scelto di prendere parte e aderire al lavoro che stavano facendo i ragazzi di Lista Aperta. Identificherei Lista Aperta come l’occasione per me di scoprire che posso vivere l’università in un modo bello! Piacenza è una realtà molto piccola e diversa rispetto a Milano, è una specie di liceo che continua: scaglioni unici, pochi compagni di corso, tutti si conoscono. Il lavoro della rappresentanza è stata un’occasione per crescere molto: ho avuto modo di stare con molti prof e incontrare studenti e amici. Ho scoperto che in università ci sono tanti rapporti che vanno sfruttati, che il prof più temuto è comunque una persona con cui si può parlare, discutere, confrontarsi; che le segretarie sono lì per te e tra le faccende burocratiche ci scappa in mezzo qualche bella chiacchierata; che chiedere e ottenere le sedie nuove è la mossa del secolo, visto che in un luogo più bello e confortevole si sta meglio. Ho scoperto che anche chi ricopre la carica più alta è interessato alla mia carriera didattica, al perché ho scelto ingegneria. Ho scoperto che accogliere le matricole è gratificante perché loro hanno molto da insegnarmi, e che cercare, per quanto possibile, di rispondere alle esigenze dei miei compagni di corso e amici è un’esperienza che mi arricchisce molto. Insomma, altroché esamificio, ho scoperto che l’università è un luogo in cui posso andare volentieri e che mi può dare tanto.


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2015/2017 IL RESOCONTO DI DUE ANNI DI LAVORO

CONQUISTE DIRITTO ALLO STUDIO, TASSE E BORSE DI STUDIO • IDONEI ASSEGNATARI: Come rappresentanza ci siamo sempre mossi perché l’Ateneo stanziasse i fondi necessari per garantire che tutti gli idonei alla borsa di studio fossero anche assegnatari, nonostante i fondi regionali siano in continua diminuzione. • NUOVO ISEE: A partire dall’anno accademico 2015/2016 è stato introdotto a livello nazionale il nuovo ISEE, con l’obiettivo di determinare con maggiore equità il reddito delle famiglie italiane. Di fatto però, sebbene lo spirito iniziale fosse condivisibile, a causa di alcune modifiche a nostro parere errate, il nuovo indicatore presentava più problematiche che punti favorevoli. Ecco alcuni punti su cui abbiamo lavorato a tal proposito: • REINTEGRO DSU: Al Politecnico si è verificato infatti che circa il 20 % degli idonei al DSU ha perso ingiustamente la borsa di studio per l’Anno Accademico 15/16. Insieme al precedente Rettore Azzone abbiamo provveduto a reintegrare parzialmente la borsa di studio a coloro che sono stati ingiustamente esclusi, utilizzando quindi i nuovi parametri sopra accennati. • EXTRAGETTITO: poiché l’introduzione del nuovo ISEE ha portato un incremento medio della situazione reddituale degli studenti e quindi della contribuzione studentesca, abbiamo chiesto ed ottenuto che in primis l’extragettito derivante da questa situazione fosse destinato a servizi per gli studenti e che si provvedesse a rimodulare la tassazione per il successivo anno accademico. • TASSAZIONE A.A. 2016/17: A seguito dell’introduzione del nuovo ISEE quasi tutti gli studenti che si trovavano sotto alla fascia 7 sono scalati verso l’alto di almeno una fascia. Abbiamo discusso di un nuovo sistema di tassazione, che prevedeva una rimodulazione delle fasce per evitare questo effetto. È stata inoltre approvata la proposta di alzare da 73 a 74 il limite di crediti inseribili nel piano di studi oltre il quale si paga il 130% dei contributi. • ESONERO STUDENTI COMUNI COLPITI DAL SISMA: L’Ateneo ha approvato la nostra proposta partita in CoReCo (l’organo di coordinamento dei rettori della regione Lombardia) di concedere l’esonero dal pagamento delle tasse e contributi agli studenti coinvolti dai sismi che hanno colpito l’Italia Centrale nei mesi di agosto 2016 e di gennaio 2017, che si iscrivono all’AA 16/17. • ESONERI PER MERITO: Ci siamo sempre mossi affinché l’Ateneo stanziasse i fondi necessa-

ri per garantire le percentuali di esonero per merito (50% per media >27, 100% per media >29) inizialmente stabilite, dato che i fondi destinati all’esonero spesso sono insufficienti. • AGEVOLAZIONI PER STUDENTI PROSSIMI ALLA LAUREA: Al fine di definire un regolamento tasse come imposto dalla nuova legge di bilancio, abbiamo ottenuto che per gli studenti prossimi alla laurea che dovessero richiedere iscrizione per: • Effettuare dei cambi di esame da sovrannumero ad effettivo • Completare il piano degli studi sostenendo esami del primo semestre, la prova finale o il tirocinio • Sostenere esami di competenza del nuovo anno accademico siano tenuti al versamento della sola prima rata se si laureano entro l’ultimo appello del precedente anno accademico.

SERVIZI AGLI STUDENTI • LICENZE DI ADOBE: Grazie alla proposta del dirigente dei servizi ICT del Politecnico che abbiamo immediatamente appoggiato insieme alle altre liste, il nostro Ateneo ha acquistato 15.000 licenze Adobe per gli studenti delle Scuole di “Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni” e di “Design”. • POLIZZA ASSICURATIVA: Facendoci carico di una proposta avanzata dai precedenti rappresentanti di Lista Aperta del biennio 2013-2015, abbiamo collaborato al fine di definire una polizza assicurativa per i furti degli apparecchi elettronici nel nostro ateneo. La convenzione, che partirà a settembre, garantirà gli apparecchi elettronici di tutti gli iscritti a partire dal prossimo anno accademico. • BANDO ATTIVITA’ CULTURALI: Abbiamo lavorato a numerose proposte di miglioria delle procedure che regolano l’utilizzo dei fondi del bando per le attività culturali e i viaggi. Le nostre proposte, accolte dagli uffici, vanno nella direzione di rendere più snelle e semplici le procedure per l’organizzazione, il rimborso e l’aspetto documentale delle iniziative presentate al bando. • PIACENZA: Per il campus di Piacenza, vista l’insufficienza del servizio esistente, abbiamo chiesto che venissero aggiunti due microonde in più per scaldare il pasto.

SPAZI • RIQUALIFICA SPAZI: A partire da questo Anno Accademico ci sono diverse novità riguardo la riqualifica degli spazi all’interno del nostro Ateneo, discusse e approvate

in Commissione Permanente Studenti: Sono stati riqualificati gli spazi dell’ex DICA: spazi studio e due grandi aule al piano terra dell’edificio 5 e nuovi servizi igienici; Nell’edificio 9 si è creata una nuova aula di 90 posti, due terrazze e una saletta al secondo piano per la meditazione. Nel momento in cui sarà costruita una scala di emergenza, il numero di posti studio potrà essere implementato. Al primo piano dell’Edificio 11 si sta valutando l’implementazione dei servizi igienici e la creazione di spazi con l’aggiunta di forni microonde e macchinette erogatrici. Abbiamo chiesto e ottenuto che lo spazio precedentemente destinato alla mensa dell’edificio BL27 nel campus di Bovisa venisse adeguato ad aula studio, dato che sarebbe rimasta per molti mesi inutilizzata. Per il campus di Piacenza abbiamo chiesto che venissero sostituiti 400 sgabelli con sedie nuove. Inoltre abbiamo chiesto che l’aula nel sottotetto diventasse un aula studio silenziosa facendo mettere dei cartelli per segnalarlo. • SPAZI STUDIO AL WEEK END: Abbiamo concentrato la nostra attenzione sugli spazi studio disponibili nel week end nel campus Leonardo. Abbiamo ottenuto l’apertura tutti i sabati dalle 7:00 alle 20:30 dell’intero edificio 11. In sessione l’edificio 11 è rimasto aperto il sabato fino alle 23:00 e la domenica dalle 7:00 alle 23:00. Ci impegneremo ad ottenere gli stessi risultati nelle prossime sessioni. In caso di necessità ci è stato garantito che saranno disponibili anche gli edifici 13 e 14. Rimangono invece sempre disponibili il Patio, le aule G1 e G2 e la sala arancio 24 ore su 24 il Sabato e la Domenica. • SPAZI STUDIO IN SESSIONE: Ogni sessione richiediamo e otteniamo di avere delle aule non prenotabili per gli esami, lasciate libere per garantire sempre agli studenti un posto dove poter studiare. • APP POLIMI: A seguito di alcune discussioni sul tema della comunicazione agli studenti, abbiamo proposto ai servizi ICT del nostro Ateneo di implementare un servizio aggiuntivo per l’applicazione “Polimi” disponibile già come rubrica, ricerca aule e per le code in segreteria, ovvero che potesse essere utilizzata come servizio di notifica per gli avvisi più importanti. Il servizio da noi proposto è già attivo e funzionante, gli uffici stanno lavorando per implementarla e migliorarla.

DIDATTICA • OFA DI MATEMATICA: Grazie al dialogo con i membri della Giunta della Scuola AUIC,


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POLIPO • tentacoli di giudizio

abbiamo eliminato l’OFA di matematica per gli studenti del corso Triennale di Progettazione dell’Architettura. Il mancato superamento dell’OFA entro il primo anno, infatti, non consentiva l’inserimento nel Piano degli Studi del laboratorio di progettazione 2 annuale, finendo così fuori corso. Si è invece optato per rendere l’esame di matematica del primo anno propedeutico per la sola iscrizione agli esami del secondo anno. In questo modo, potendo comunque frequentare tutti i corsi del secondo anno, lo studente ha un anno in più per superare l’OFA. L’eliminazione dell’OFA di matematica non coinvolge i corsi Triennali di Urbanistica e di Ingegneria Edile. • GESTIONE DEL RIPROVATO: Abbiamo lavorato alla ridefinizione del giudizio del “riprovato” per gli esami. Come avevamo anticipato due anni fa in campagna elettorale, abbiamo chiarito il suo significato. Trovate tutte le informazioni sul nuovo significato sul nostro sito nella newsletter di novembre 2016. • POSTICIPAZIONE ISCRIZIONE CORSI SINGOLI: l’iscrizione ai corsi singoli scadeva sempre prima della scadenza di iscrizione alla Laurea Magistrale e questo faceva sì che chi aspettava l’ultimo momento in attesa di ottenere i requisiti validi per l’immatricolazione in specialistica senza poi riceverli, rimanesse sia senza specialistica che senza la possibilità di accedere ai corsi singoli. abbiamo fatto spostare la scadenza per i corsi singoli a dopo quella per le Magistrali. • 5 APPELLI ALLE MATRICOLE: Nell Senato accademico di Marzo 2017 abbiamo chiesto ed ottenuto che, vista l’introduzione del nuovo calendario accademico, venisse garantito il quinto appello anche per gli esami del primo anno della scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione. • SETTIMANA LIBERA PRIMA DELLA SESSIONE: Sempre nel merito della riforma di Calendario Accademico abbiamo chiesto ed ottenuto una settimana libera da lezione e da esami per tutti gli studenti dell’Ateneo. Questa settimana permette di avere più tempo per preparare gli esami una volta finite le lezioni, inoltre garantisce una settimana “polmone” per gli studenti delle scuole di Architettura e Design per finire attività laboratoriali e workshop. • TEMPO MINIMO TRA GLI ESAMI: Nell’ottica del nuovo calendario abbiamo chiesto ed ottenuto che venisse introdotto un vincolo che garantisse una distanza minima di 15 giorni tra due appelli dello stesso esame. • ESAME ANALISI 1: Ci siamo confrontati con i professori di Analisi 1 degli scaglioni del

primo anno di Ingegneria Meccanica, Aerospaziale ed Energetica per rivedere le modalità d’esame della prima prova intermedia dell’esame di Analisi I che erano state introdotte. Il lavoro ha portato ad una rivisitazione delle scelte iniziali dei professori con conseguente eliminazione delle tre domande a crocette, per le quali prima veniva dato un tempo di 5 minuti e che impedivano la valutazione della parte successiva dell’esame qualora non fossero state giudicate tutte sufficienti. • PROJECTWORKS: In continuazione con i lavori iniziati nel biennio 2013-2015 abbiamo lavorato per rendere effettivi Projectworks (corsi da noi proposti in collaborazione con le aziende) tra i corsi a scelta della Laurea Magistrale di Ingegneria dell’Automazione. Questo ha portato all’avvio di un corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica interamente basato su attività modello Projectworks nel Polo di Lecco

WORK IN PROGRESS • EXTRAGETTITO: Stiamo lavorando in collaborazione con gli uffici dell’AGIS (Area Gestione Infrastrutture e Servizi) e in collaborazione con le altre liste, portando proposte concrete per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture dell’Ateneo, in termini di spazi studio, aule non idonee o servizi non funzionanti. Nei prossimi mesi verranno portate in approvazione tutte le varie proposte che stiamo formulando. • MENSE: Stiamo lavorando per migliorare i servizi di ristorazione nel nostro Ateneo, rivedendo modalità e termini dei contratti con le società che si aggiudicano le gare d’appalto. Negli scorsi mesi, in collaborazione con le altre liste abbiamo visitato altre università milanesi per fare confronti e per poter lavorare a proposte concrete e condivise. Questo lavoro, in collaborazione con gli uffici che si occupano di redigere il capitolato delle gare d’appalto e i termini dei contratti, è volto a dare una svolta in termini di qualità e prezzo dei servizi a partire dal prossimo Anno Accademico. • LABORATORI: Stiamo valutando in quali corsi di studio occorre intervenire sull’argomento laboratori. Vogliamo infatti capire dove occorre ristrutturare le strutture dedicate, dove ne occorrono di nuove, dove ci sono poche ore di laboratorio e dove sono troppe ed inutili: facendo una mappatura dello status quo vogliamo poi andare dal professor Resta e porgli i nostri consigli per migliorare i laboratori e quindi la didattica. • PROJECTWORKS: Stiamo lavorando ad una possibile introduzione dei corsi in collaborazione con le aziende da noi proposti

in altri corsi di studio come Ingegneria Meccanica e Ingegneria Aerospaziale. • POLIPRINT: Continuiamo a portare avanti la nostra proposta a cui lavoriamo ininterrottamente da ormai quattro anni. Stiamo valutando con i Dirigenti diverse strade percorribili di attuazione della proposta di abbattere i costi delle stampe per studenti di fasce basse delle Scuole AUIC e Design. • CAREER SERVICE: In collaborazione con il Career Service, con il quale abbiamo avviato un proficuo confronto, vorremmo introdurre un metodo di valutazione delle aziende per tesi, tirocini e stage. Una sorta di “tripadvisor” a consultazione degli studenti, in modo tale che tutti coloro interessati ad iniziare un’esperienza in un’azienda possano ricevere feedback, pareri e consigli da parte di chi precedentemente è stato a contatto con essa. • PIACENZA: Per il campus di Piacenza, al fine di garantire un maggiore sostegno agli studenti, stiamo lavorando per un coinvolgimento più mirato con il Carrer Service. Inoltre nello stesso campus stiamo lavorando per garantire un servizio bar funzionante, collaborando alla definizione del bando di gara e valutando insieme agli uffici la pos sibilità che quello spazio diventi temporaneamente sfruttabile come sala da pranzo o aula studio.


8 •Aprile 2017• Anno XI

POLIPO • tentacoli di giudizio

NUOVO CALENDARIO ACCADEMICO COM’È FINITA?

Nel PoliPo di un anno fa vi informavamo per la prima volta di una proposta di riforma del Calendario Accademico, e vi chiedevamo un parere. Oggi vi diciamo invece che la vicenda è finalmente giunta al termine: lunedì 20 marzo, in sede di Senato Accademico, la riforma è stata approvata. Di seguito una sintesi di quanto accaduto.

L’INIZIO E LE MOTIVAZIONI:

Circa un anno fa, il Preside della Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione, il Prof. Giovanni Lozza, ha presentato una proposta di modifica del Calendario Accademico avente come intento principale quello di garantire più tempo agli studenti per preparare gli esami assimilando le nozioni.

UN ANNO DI LAVORO:

La proposta iniziale non ci soddisfaceva e presentava diversi aspetti critici. Abbiamo però preso atto della volontà dell’Ateneo di riformare il Calendario, e condividendone a pieno l’intento descritto sopra e notando più di un aspetto positivo della riforma che poteva essere ampliato e valorizzato, ci siamo rimboccati fin da subito le maniche e abbiamo cercato di incidere positivamente nel percorso di definizione del Nuovo Calendario. A nostro parere, vista la situazione in cui siamo trovati a muoverci, abbiamo ottenuto dei risultati soddisfacenti. Siamo coscienti che non siamo riusciti a sciogliere alcune criticità, sulle quali ci impegneremo a lavorare nei prossimi anni, ma siamo sinceri nel comunicarvi che quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, e che nella riforma vi sono, grazie al denso lavoro delle rappresentanze, numerosi aspetti positivi.

COSA CAMBIA:

• Sessioni invernale ed estiva lunghe 7 settimane: Febbraio: 2 appelli per chi ne ha cinque; 3 appelli per chi ne ha 6, solo per gli esami del primo semestre; Luglio: 2 appelli per chi ne ha cinque; 3 appelli per chi ne ha 6, solo per gli esami del secondo semestre; • Lezioni che si concludono a dicembre per il primo semestre e alla prima settimana di giugno per il secondo semestre; • Sessione di settembre di due settimane:

1 appello per tutti, per gli esami di secondo e terzo anno utile alla laurea;

ra che, a causa del test nazionale, perderebbero le prime settimane di lezioni;

COSA ABBIAMO CHIESTO E OTTENUTO: • APPELLI:

Abbiamo richiesto una urgente e diffusa comunicazione della riforma del Calendario, non appena verrà approvato anche in Consiglio di Amministrazione il 28 marzo;

5 appelli anche per le matricole della Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione; 3 giorni di distanza tra appelli dello stesso anno e semestre e 15 giorni tra due appelli dello stesso esame; Abbiamo chiesto che le Scuole che hanno 6 appelli li possano mantenere, rinunciando piuttosto al vincolo dei 15 giorni. Sarà così per Architettura e probabilmente per Ingegneria Civile, non è ancora definito per Design, in quanto la decisione del numero di appelli in ultima analisi spetta alla Scuola; I due appelli di febbraio 2018 saranno entrambi utili per laurearsi a febbraio, almeno per gli esami del terzo anno. Cercheremo di ottenere questo anche per gli anni a venire; L’appello degli esami di settembre sarà utile per laurearsi a settembre, almeno per gli esami del secondo e terzo anno, non solo per il transitorio ma anche a regime; Per quest’anno, appello straordinario dal 20 al 29 novembre per laureandi di dicembre dei corsi di Laurea Magistrale; Per il “transitorio” il numero di appelli rimarrà invariato, in quanto il secondo appello di settembre 2017 non viene cancellato ma solo spostato: anticipato a luglio nel caso di esami del primo semestre e posticipato a febbraio nel caso di esami del secondo semestre;

• SESSIONI:

Le sessioni invernale ed estiva di ugual durata: sette settimane a testa invece che sei quella invernale contro le otto di quella estiva come proposto dal prof. Lozza; Settimana obbligatoria di sospensione (né esami, né lezioni) prima delle sessioni di esami invernale ed estiva;

• ALTRO:

Introduzione di un calendario differenziato per le matricole di architettu-

Abbiamo chiesto e ottenuto infine la possibilità di modificare il piano di studi da poter effettuare nelle prossime settimane e senza incorrere in mora;

ALTRI ASPETTI DEL LAVORO:

Abbiamo lavorato a numerose altre proposte sulle quali ci siamo però scontrati con problemi di varia natura e sono risultate dunque inattuabili. Approfondiamo alcune di queste, oltre ad altri aspetti particolarmente significativi:

• SESTO APPELLO: Abbiamo chiesto di po-

ter avere 6 appelli per tutti gli studenti, anche con la possibilità di potersi presentare solo a 5 di queste 6 date, ma non è stato possibile venirci incontro;

• COMPITINI: Il “costo” dell’allargamento

delle sessioni e di queste scadenze dei periodi di lezione è la riduzione a quattro giorni invece che cinque per le prove in itinere (viene considerato anche il sabato, durante il quale saranno fissate prove). Siamo riusciti a non far eliminare le prove in itinere, che all’inizio era in dubbio se mantere. Esse subiranno una profonda modifica,che condividiamo, dettata dalla necessità di una riflessione sul loro ruolo, che condividiamo: si vuole indirizzare lo studente verso un’assimilazione dei contenuti, e per cui limitare il numero di esami aventi compitini a due, massimo tre per semestre. La decisione su quali compitini mantenere viene affidata non più ai professori, ma al Consiglio del Corso di Studi. Abbiamo chiesto che i due compitini non siano in giorni consecutivi. Inoltre, “giocando” con i vari ponti, ne escono periodi di compitini tutto sommato rilassati e molto simili ai precedenti, per cui anche in questo caso siamo riusciti a contenere i danni. Verranno introdotti i compitini anche per Ingegneria Civile.

• WORKSHOP: Per quanto riguarda i Wor-

kshop di Design era stato proposto che venissero spostati circa a metà delle due sessioni. Abbiamo ottenuto che i workshop venissero spostati a fine sessione invernale e inizio estiva, per dare la possibilità


Aprile 2017 • Anno XI • 9

POLIPO • tentacoli di giudizio

di uno studio più continuativo durante la sessione e per garantire agli studenti della triennale che vogliano laurearsi a luglio e devono affrontare il workshop del secondo semestre di poterlo fare tranquillamente

INFORMAZIONI UTILI

• TRANSITORIO: Una forte criticità con cui

• LAUREE TRIENNALI A SETTEMBRE:

invece ci siamo trovati a fare i conti è l’attuazione del Calendario al suo avvio, ovvero il “transitorio”. Infatti, dover partire con questo calendario significa far durare di meno del solito (tre settimane) la prossima sessione di settembre, e quindi avere un solo appello. Abbiamo fortemente chiesto di mantenere due appelli a settembre 2017, ma ciò non è logisticamente possibile per la breve durata della sessione. Il numero di appelli però rimane invariato, in quanto il secondo appello di settembre non viene cancellato ma solo spostato: anticipato a luglio nel caso di esami del primo semestre e posticipato a febbraio nel caso di esami del secondo semestre. A lato trovate il nuovo calendario applicato al prossimo Anno Accademico.

Ingegneria: 22-23 settembre (a lezioni iniziate, per gestire il transitorio); Architettura 12-14 settembre; Design: 13 settembre;

• COMPITINI: Primo semestre: 11-15 novembre; Secondo semestre: 26 aprile – 2 maggio;

• INIZIO LEZIONI SOLO PER IL “TRANSITORIO” A.A. 2017/2018: Ingegneria: le lezioni iniziano per tutti il 18 settembre; Design: le lezioni iniziano per tutti il 18 settembre eccetto per il primo anno di Laurea Magistrale che inizierà il 25 e si allineerà con la settimana polmone di gennaio; Architettura: le lezioni iniziano per tutti il 18 settembre eccetto per il primo anno di Laurea Magistrale che inizierà il 25, mettendosi poi in pari con la settimana polmone di gennaio, e per il primo anno di Laurea Triennale, che inizierà il 9 ottobre a causa del test nazionale;

Per qualsiasi chiarimento o spiegazioni ulteriori non esitate a contattarci.

PROPOSTA CALENDARIO ACCADEMICO 2017/18 - EROGAZIONE DIDATTICA LEZIONI ED ESAMI SESSIONE agosto 1 mar 2 mer 3 gio 4 ven 5 sab 6 dom 7 lun 8 mar 9 mer 10 gio 11 ven 12 sab 13 dom 14 lun 15 mar 16 mer 17 gio 18 ven 19 sab 20 dom 21 lun 22 mar 23 mer 24 gio 25 ven 26 sab 27 dom 28 lun 29 mar 30 mer 31 gio

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SESSIONE dicembre

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UN’ UNIVERSITÀ STUDENTE-CENTRICA Vi proponiamo il discorso tenuto dal Presidente del Consiglio degli Studenti e rappresentante in Senato Accademico Filippo Campiotti in occasione della cerimonia di Inaugurazione del 154° Anno Accademico del Politecnico di Milano il 20 marzo 2017

“Gentili Autorità, Magnifico Rettore, personale Docente e Tecnico-Amministrativo e carissimi Studenti, Buongiorno a tutti. Innanzitutto ci tengo a ringraziare il Rettore Resta che ha deciso di darmi anche quest’anno l’occasione di portare la voce degli studenti in questa importante giornata per il nostro Ateneo. “Essi potranno avvalersi del titolo di Dottore in Ingegneria nelle forme, con le modalità e con le responsabilità previste dalla legge. Nell’esercizio della propria attività, i laureati dovranno operare con la dignità che la professione di Ingegnere comporta, ispirandosi costantemente alle conoscenze scientifiche e alla propria coscienza, senza soggiacere ad interessi, imposizioni e suggestioni di qualunque natura.” Molti di voi avranno riconosciuto questo testo: è una proclamazione di Laurea. Ho avuto modo di sentirlo poche settimane fa in occasione della mia Laurea Triennale. Mentre lo ascoltavo, ho sentito tutto il peso di queste parole, la responsabilità che mi sono assunto nell’intraprendere questi studi, responsabilità nei confronti di me stesso, della società e del nostro Paese. Allo stesso tempo, si è resa palese una possibile contraddizione o per lo meno una tensione: se è davvero questo il ruolo dell’Università, generare soggetti adulti e consapevoli che possano con dignità e responsabilità operare per il bene comune e per la società – un ruolo vitale, dunque – come dobbiamo valutare tanti segni e segnali relativi all’università, provenienti sia da chi ha responsabilità ultime di governo, sia da coloro che a diverso titolo partecipano alla vita dei nostri ate-

nei? Mi sorgevano queste domande perché spesso ho l’impressione che la coscienza di quel ruolo formativo dell’università sia stata smarrita da molti. L’università mi pare stia diventando una faccenda da sistemare, da controllare, da ridimensionare, e non LA questione decisiva per il futuro delle singole persone e del nostro Paese. Cito i due aspetti che mi sembrano più determinanti in questo senso: · La costante riduzione del finanziamento pubblico, sia statale che regionale, al mondo universitario. Un esempio che ci riguarda da vicino è quello di Regione Lombardia. Nel bilancio previsionale del 2017 ha stanziato 20 milioni di euro per servizi per il Diritto allo Studio. Tre anni fa il fondo ammontava a 30 milioni, l’anno scorso a 23. Si conferma quindi un taglio del 33,3%, negli ultimi tre anni. Questi dati, che hanno origine nel taglio dei trasferimenti statali alle regioni, hanno conseguenze dirette sulla vita degli studenti e degli Atenei, i quali si ritrovano a dover riparare i danni di tasca propria. Le famiglie degli studenti, che dovrebbero essere al centro del sistema universitario e non considerati scomodi e indesiderati clienti, pagano sempre più tasse e sopportano l’aumento del costo di mense, alloggi e di tutti quei servizi indispensabili ad una realtà universitaria come quella lombarda, sempre più attrattiva nei confronti degli studenti di tutta Italia e del mondo. · C’è anche una nostra responsabilità, di studenti. L’università spesso è vista e vissuta come un mero erogatore di no-


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POLIPO • tentacoli di giudizio

zioni, e non come un luogo di incontro, di vita. Tanti studenti si recano in università per seguire le lezioni, poi tornano in fretta a casa, ma senza investire nella vita universitaria. Degli oltre 40mila studenti iscritti nel nostro Ateneo, solo una piccola parte lo vive come un’opportunità a 360 gradi. Un dato che dimostra quanto sto affermando è la scarsa affluenza alle elezioni studentesche, che si aggira intorno al 10%, sul quale puntualmente ci interroghiamo e cerchiamo di individuare quali azioni possiamo intraprendere per sensibilizzare la comunità studentesca a partecipare ad un momento così importante e essenziale. L’Università dovrebbe essere concepita il luogo in cui partecipare della vita dell’Ateneo negli organi attraverso la rappresentanza, o più banalmente il luogo dove possiamo incontrarci, confrontarci, ascoltare musica, fare sport, studiare o semplicemente passare del tempo insieme. Un luogo di condivisione anche nel rapporto tra studente e docente, o meglio tra allievo e maestro, il quale abbia a cuore tanto l’educazione umana dello studente quanto quella professionale: un allievo che possa imparare a vivere dal maestro, e un maestro che possa guardare l’allievo come l’occasione di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Dunque, un luogo di condivisione in tutti i sensi, un luogo di vita. Posso dire, tuttavia, dopo quattro anni di rappresentanza, che ci sono anche tanti esempi positivi di persone che credono nell’università e la rendono viva. E riparto da qui. In questi anni ho conosciuto e aiutato diversi studenti interessati a impegnarsi nella realtà universitaria attraverso le associazioni studentesche. Vivo in un Ateneo che in questi anni ha deciso di impegnarsi per continuare a coprire con fondi propri la totalità degli idonei di borsa di studio rinunciando ad altri investimenti, sostenendo chi vuole intraprendere il percorso universitario e dimostrando che è più importante il lato umano di quello economico; ho conosciuto e ho avuto la fortuna di lavorare in prima persona con due Rettori che si sono mossi in maniera serrata e appassionata con l’intento di rendere questo luogo sempre più adatto alle esigenze di chi lo vive e di fornire sempre più pos-

sibilità ai loro studenti. Hanno interpellato sempre noi rappresentanti e valorizzato quello che noi, nel nostro piccolo, avevamo da suggerire, come nella vicenda del nuovo Calendario Accademico che entrerà in vigore il prossimo anno. Li ho visti valorizzare i nostri progetti e credere in noi, come è stato per esempio con i Project-Work, i corsi a scelta erogati direttamente in azienda attivi da ormai due anni. Ho visto dirigenti, personale tecnico-amministrativo, docenti, spendersi nel loro lavoro per noi con la medesima passione. Da molti di loro ho imparato tanto: in questi quattro anni molte di queste persone che ho incontrato, grazie ad un atteggiamento di stima umana reciproca, hanno concretamente contribuito a farmi diventare quel che sono ora. Perché non valorizziamo dunque un posto così? Perché non diamo il giusto peso ad un luogo che letteralmente può determinare e formare le persone e non gli diamo sempre più la possibilità di farlo? Incitiamo lo Stato e la Regione a tornare ad investire su un luogo così importante, e se non lo fanno, troviamo sempre più investitori privati, aziende ed imprenditori che decidano di contribuire alla formazione del futuro; lavoriamo sulla vivibilità del campus, come già stiamo facendo con il prorettore Faroldi, trasformando l’Ateneo in un luogo di incontro, avendo come priorità quella di creare un luogo che sia casa per gli studenti. Ad oggi il problema spazi all’interno dell’Ateneo, che noi tutti conosciamo bene, ha raggiunto una gravità notevole: chiediamo aiuto al comune per soluzioni anche temporanee in attesa della realizzazione del progetto di Renzo Piano, in quanto non è accettabile che gli studenti di architettura, per fare un esempio, studino letteralmente per terra nei corridoi dell’edificio 11. Anche se si dovesse trattare di una sola settimana, è inaccettabile. La qualità della didattica offerta dall’Ateneo e dei suoi servizi è limitata dai vincoli di risorse spaziali ed economiche, questo è altrettanto inaccettabile in un contesto sempre più internazionale, nel quale, nonostante gli ottimi risultati nelle classifiche QS della nostra università, altre realtà del mondo a noi simili ricevono dal loro stato finanziamenti fino a 17 volte ciò che riceviamo noi. Le classifiche

ci piazzano appunto al primo posto in Italia e al 24° nel mondo per l’ingegneria, 7° per quanto riguarda il Design e 14° per l’Architettura. Siamo al 183esimo posto nel mondo nella graduatoria dove non viene considerata la materia, e rientra tra i criteri principali il rapporto tra studenti e docenti. Ottimi risultati visti così – ed effettivamente lo sono – ma è possibile che una delle più prestigiose università italiane sia “solo” 183esima nel mondo? Siamo uno Stato di rilievo nel panorama mondiale, abbiamo un patrimonio culturale, umano, tecnico e scientifico unico al mondo: il massimo dell’istruzione italiana merita più attenzione e deve riceverla. Questi sono solo alcuni spunti che mi sembrano evidenziare la necessità di una forte presa di posizione nei confronti dell’università e la necessità di un cambiamento netto nelle volontà e nelle decisioni: evidenziano il bisogno di riacquistare la coscienza di cosa sia l’università e del ruolo che ha per le persone e per il nostro Paese. Quella che sogno è un’università studente-centrica. Abbiamo la possibilità di plasmare il nostro futuro, e di essere decisivi riportando insieme l’accento su una fase della vita che è troppo importante per restare in secondo piano, non lasciamocela sfuggire. Il nostro primo obiettivo deve tornare ad essere quello di investire, umanamente e didatticamente, sulla popolazione che abiterà il nostro Paese nei prossimi decenni.”


12 •Aprile 2017• Anno XI

POLIPO • tentacoli di giudizio

LOGISTICA E DIDATTICA NON SEDERSI IN PANCHINA (ANCHE PERCHE NON C’È PIÙ POSTO)

A cura di Michele Chini

È il 20 marzo 2017, alle ore 9.45 inizia la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016-2017, la prima del neo Rettore Ferruccio Resta. Alla presenza di autorità, docenti e studenti, tramite un chiaro e lineare discorso, il Magnifico Rettore riassume in 5 verbi i punti su cui ha intenzione di lavorare nei prossimi 6 anni: ATTRARRE, UNIRE, ABITARE, FUNZIONARE, ANTICIPARE. In questo articolo vorremmo approfondire il secondo di questi verbi, ABITARE, tema rimarcato anche dal Presidente del Consiglio degli Studenti Filippo Campiotti nel suo discorso (pag. 10), tenuto nella stessa occasione. Tutti noi studenti ci imbattiamo ogni giorno nella problematica della mancanza di spazi. Quante volte ci è successo di assistere a lezioni in aule troppo piccole per il numero di iscritti al corso, vedendo quindi studenti prendere appunti appoggiati al muro o seduti sui cestini? Oppure quante volte abbiamo vagato alla ricerca di un’aula studio, trovandole tutte occupate o senza tavoli sufficienti, o senza abbastanza sedie? Il problema spazi è un problema che ci tocca ogni giorno della nostra vita universitaria, e con cui dobbiamo inevitabilmente fare i conti tanto nei giorni di lezione quanto in quelli di sessione. Ma perché è tanto importante affrontare il tema della vivibilità al Politecnico? Personalmente penso che “l’Abitabilità” in università sia fondamentale, e, senza esagerare, il primo passo per iniziare a costruire un’Università da vivere, in cui gli studenti non si accontentino di assistere alle lezioni, prendere il treno per tornare a casa, e tornare solo per dare il proprio esame durante la sessione. Un’università in cui “abitare”, dove avere la possibilità e gli spazi in cui spendere ed investire il proprio tempo è una delle principali condizioni per favorire gli scambi culturali, e consentire di accogliere gli studenti stranieri, che si affacciano con sempre più frequenza alla vita del nostro ateneo (si pensi che, solo nelle lauree magistrali, gli studenti provenienti dall’estero sono circa il 33 %). Ma il problema degli spazi non si può ridurre solo a questo: uno dei più grandi rischi è un’inversione del naturale rapporto logistica-didattica. Mi spiego: in una visione universitaria avente come caposaldo la didattica, le decisioni amministrative vengono prese in conseguenza di questa; la didattica ha libere possibilità di esprimersi, e la logistica si muove di conse-

guenza. Nell’ultimo periodo, però, ci siamo accorti di come sia cambiato questo rapporto di cause e conseguenze: è la logistica che pone dei vincoli insuperabili (quali le aule troppo piccole e il numero di docenti insufficiente), mentre la didattica è costretta ad adeguarsi. Costituisce un esempio di questo la decisione di dividere in più scaglioni una classe avente un elevato numero di iscritti, come avviene per un qualsiasi corso di Analisi 1 del primo anno. Se la didattica avesse libera parola sull’argomento, nessuno avrebbe dubbi che un ridotto numero di studenti in classe comporterebbe un miglioramento della qualità delle lezioni, ma la mancanza di aule pone dei vincoli insuperabili. Ecco che ci ritroviamo quindi con classi con 250 - 300 persone, circostanza che impone un naturale abbassamento della qualità della didattica. È inutile però illudersi o lamentarsi: i problemi ci sono e dobbiamo inevitabilmente stringere la cinghia di conseguenza. Uno scenario in cui la qualità della didattica sia al primo posto nelle decisioni di Ateneo, senza vincoli imposti dalla logistica è una posizione desiderabile e perseguibile, ma al momento difficile da raggiungere nel breve periodo. Il contributo che possiamo dare in questo momento è quello di tracciare una direzione, investire sul lungo periodo, anche se noi, attuali studenti del Politecnico di Milano non potremo godere del cambiamento in prima persona, date le lunghe tempistiche di un simile processo. Non si può dire che il Politecnico non si stia muovendo in tale direzione: il nuovo edificio che verrà costruito su progetto di Renzo Piano ne è uno degli esempi, senza dimenticare la recente riqualifica di Piazza Leonardo. I sopracitati sforzi del nostro Ateneo per affrontare i problemi di mancanza di spazi sono immani se si pensa al panorama finanziario/fiscale con cui le università sono costrette a fare i conti (tagli, finanziamenti molto bassi...). L’Università può essere un luogo di crescita, un luogo dove poter costruire un futuro, per noi stessi e per il nostro paese, e pensiamo che, per far sì che questo si realizzi, questa Università debba essere abitabile, affinché sia possibile viverla. Non possiamo che appellarci alle autorità competenti, perché contribuiscano a ristabilire quel rapporto didattica-logistica che nel tempo, come detto prima, si è andato invertendo. Pensiamo che sia questa la condizione necessaria per un’Università tutta da vivere.


Aprile 2017 • Anno XI • 13

POLIPO • tentacoli di giudizio

LE COMUNI UNA PARTITA APERTA A TUTTI

A cura di Simone Negrisolo

Negli ultimi mesi, noi rappresentanti di Lista Aperta ci siamo interrogati su come coinvolgere il più possibile chiunque fosse interessato a partecipare al nostro lavoro. Da questa riflessione, sono nate le Comuni, un appuntamento mensile in cui si lavora con il proprio rappresentante in Commissione Paritetica, partendo da un ordine del giorno, su questioni riguardanti la Scuola o i CCS che hanno particolari necessità da affrontare. Questa nuova forma di lavoro è aperta a tutti, e il carattere informale di questo momento, come può essere un pranzo o una cena, permette a ogni partecipante di emergere con dubbi o domande senza avere il timore o la preoccupazione di dire la cosa sbagliata o fare una domanda ovvia solo perché “non addetto ai lavori”. Anzi, la Comune nasce proprio dalla volontà di raggiungere chi non è direttamente implicato all’interno degli organi di rappresentanza, così che il lavoro che spesso avviene dietro alle quinte, diventi più facilmente comunicabile, avendo la possibilità di dialogare con i rappresentanti stessi. Gli argomenti che vengono trattati nell’ordine del giorno, proposto dai rappresentanti prima di ogni incontro, sono strettamente legati ai temi affrontati negli organi, e quindi alla vita ordinaria dell’università: dal nuovo calendario accademico alle nuove Lauree Magistrali di Architettura, dall’Erasmus alle modalità di ammissione per i percorsi di specialistica. Tutto può essere veramente messo a

tema, e per questo motivo, nessuno si sente estraneo ai punti affrontati; ognuno, infatti, ha l’opportunità di sentirsi implicato e chiamato in gioco per poter esprimere un proprio parere e aiutare sé e gli altri a comprendere meglio ciò che accade in università. Inoltre, molti scoprono di avere domande comuni ad altri studenti anche di corsi o anni diversi, e questo permette ancora di più di condividere opinioni con i rappresentanti che, con completa disponibilità, rispondono e fanno nascere un lavoro. Il dialogo che si crea tra i rappresentanti e chi partecipa alla Comune non è mai una polemica fine a se stessa, ma partendo da problematiche che si riscontrano nella vita quotidiana si prova a costruire insieme delle ipotesi e delle riflessioni che poi è possibile portare avanti all’interno degli organi. Per alcuni è stata anche l’occasione di prendere in considerazione l’idea di candidarsi personalmente alle prossime elezioni studentesche, poiché hanno intravisto per sé la possibilità di vivere appieno la vita universitaria dentro il lavoro della rappresentanza, e quindi l’opportunità di una crescita personale all’interno degli organi della propria Scuola o del proprio Corso di Studi. Anche se nato da poco, questo appuntamento ha avuto un riscontro molto positivo, e ci auguriamo che nei prossimi mesi riesca a raggiungere sempre di più coloro che sono interessati a partecipare, insieme a noi rappresentanti, a un lavoro che ci chiede di essere protagonisti ogni giorno dentro l’università. Per maggiori informazioni sulle comuni potete scrivere a segreteria.listaperta@gmail. com con oggetto ‘COMUNI’.


14 •Aprile 2017• Anno XI

POLIPO • tentacoli di giudizio

PASSIONI IN GIOCO LA MILIARDO

A cura di Paolo Massaron

Vi siete mai chiesti cosa ci facciamo in Università? Immagino che la risposta sia banale: per studiare e per diventare ingegneri, architetti o designer. Spero per tutti voi lettori che non sia solo questo, perché per me non è affatto così. Studio ingegneria civile, mi sta piacendo anche molto, ma non posso dire che nella vita farò e sarò solo questo. Sono pieno di altre passioni che spesso con la mole di studio tralascio e finiscono in secondo piano, come per esempio la moto e i motori, giocare al calcio balilla, mangiare e bere, sciare, viaggiare... Penso che anche voi siate pieni di passioni e negli ultimi anni, grazie al lavoro che ho svolto in Lista Aperta, ho visto la varietà di queste passioni, che toccano moltissimi ambiti diversi: eventi sportivi, approfondimenti letterari o nel nostro campo di studio, viaggi culturali, ecc. Ci tengo allora ad informarvi che al Politecnico abbiamo una grande possibilità che le altre università non hanno: si chiama “Bando per le attività culturali e i viaggi”, volgarmente detto “La Miliardo” dal nome che aveva fino a qualche anno fa. CHE COS’È? È un fondo di circa 500.000 euro destinato esclusivamente ai viaggi ed attività proposti da noi studenti. Si possono proporre eventi sia da soli, raccogliendo un numero minimo di firme, sia attraverso una Lista, come nel nostro caso. Noi ci rendiamo semplicemente strumento e tramite tra la proposta dello studente e la burocrazia del Politecnico che provvede al rimborso. PERCHÉ FACCIO QUESTO? Perché dopo questi anni di università sono sempre più convinto che lo studente non sia solamente una macchina da studio, ma una persona contraddistin-

ta da tante altre passioni. Aggiungo che la qualità dello studio stesso non dipende solo dal tempo in cui uno si impegna, ma da quanto uno approfondisce tutti i suoi interessi. Quante volte abbiamo fatto giornate intere davanti ad un libro senza produrre niente oppure arrivando alla fine della giornata a dire: “ma oggi? è successo qualcosa? Sono cresciuto oppure ho semplicemente fatto le cose meccanicamente senza capirne il senso?” Quando invece affiancato allo studio ci sono io con tutto me stesso, con le mie passioni e con la mia curiosità, arrivo a fine giornata soddisfatto del lavoro svolto. Ho scoperto che la vera gioia arriva quando siamo soddisfatti di noi in quanto persone e non solo come studenti. Io, sinceramente, non sono uno con “il pallino” della burocrazia (per giunta svolta in modo gratuito), ma grazie a questo lavoro per cui spendo molto tempo ed energie, sono sempre più convinto che ognuno di noi abbia un bisogno molto più grande che quello di passare semplicemente gli esami. Quello che faccio infatti serve in primis a me per vivere al 100% questi anni in università. Ho chiesto a Chiara, che mi aiuta in questo lavoro della Miliardo, di raccontarci che cosa è per lei. Perché vale la pena implicarsi? Poi, Francesca, Nicolas ed Enrico, tre studenti che hanno organizzato un viaggio a Mochovce attraverso noi di Lista Aperta, raccontano la loro esperienza. CHIARA Aiutando Paolo, tante volte abbiamo il compito di accompagnare chi intende organizzare un evento o un viaggio nella sua preparazione, seguendolo nella realizzazione della sua idea e indicandogli cosa è necessario fare. Mi capita spesso di chiedermi di nuovo il motivo per cui vale la pena implicarsi in questa cosa che potrebbe apparire come un impegno noioso e sicuramente faticoso. Dopo solo qualche mese mi sono accorta, però, di come proprio questo impegno mi stia dando la possibilità di capire alcuni aspetti della vita di tutti i giorni che

non ho mai avuto occasione di affrontare prima (da quelli più tecnici, come per esempio fare un preventivo, a quelli più pratici, come imparare a gestire al meglio il mio tempo). Quello che senza dubbio sto imparando maggiormente è a relazionarmi meglio sia con altri studenti, che come me hanno il desiderio di vivere al meglio la nostra università, sia con adulti e autorità. Penso immediatamente ad un professore che è venuto al Politecnico per tenere un incontro su Photoshop, che mi ha subito stupito per la sua disponibilità nei nostri confronti, un gruppo di cinquanta studenti mai visti prima: il suo interesse è proseguito anche nei mesi successivi rispondendo alle mail in cui ponevamo domande e questioni riguardanti l’Università. Posso quindi dire che vale la pena coinvolgersi nel lavoro della Miliardo, e che potersi confrontare con realtà e persone al di fuori dell’università è sempre occasione di crescita personale. FRANCESCA, NICOLAS ED ENRICO Siamo tre studenti della magistrale di Ingegneria Nucleare. Un po’ inconsapevoli dell’impegno e del tempo che la cosa avrebbe richiesto, soprattutto durante la sessione invernale, ci siamo lanciati nell’organizzare un viaggio d’istruzione alla centrale nucleare di Mochovce e Bratislava, in Slovacchia. Ci siamo resi conto in questa avventura, dopo cinque anni al Politecnico, della fortuna che abbiamo a frequentare un’università che ci permette di organizzare così liberamente viaggi tanto interessanti, contribuendo in maniera sostanziosa al pagamento degli stessi. Abbiamo infatti avuto la possibilità di andare all’estero in una capitale europea ad un prezzo ridicolmente basso. Non per ultimo, l’aiuto che ci è stato dato da Lista Aperta è stato davvero prezioso: loro infatti si sono occupati in toto della burocrazia per la richiesta dei fondi. Tutto lo sforzo da parte nostra è stato ripagato ampiamente. Oltre alla perfetta riuscita dal punto di vista organizzativo e la soddisfazione mostrata da tutti i partecipanti nei nostri confronti, è stata un’esperienza davvero straordinaria che è riuscita a coniugare sia momenti istruttivi e di ampliamento del bagaglio tecnicoscientifico, sia momenti di condivisione impreziositi dalla conoscenza di persone nuove e di altre culture.


Aprile 2017 • Anno XI • 15

POLIPO • tentacoli di giudizio

RISPONDERE ALLE SFIDE L’INGEGNERE CIVILE IN ITALIA

A cura di Paolo Massaron

Studio Ingegneria Civile al Politecnico da più di 3 anni e nel tempo mi sono sempre più appassionato al mondo delle costruzioni e del cantiere. Questi anni di università mi hanno permesso di aprire di più gli occhi al mondo, e, ad un certo punto, mi sono chiesto: “A cosa serve quello che studio? Che contributo posso dare alla società in cui vivo oggi, in particolare a quella italiana?” Chi studia Ingegneria Civile si renderà conto che oggi in Italia ci sono nuove esigenze a cui rispondere rispetto ai decenni passati e cui è necessario adeguarsi. Dal dopoguerra fino alla crisi degli ultimi dieci anni è stata preponderante la tendenza a costruire edifici nuovi. Questo ci porta a fare i conti, ad oggi, con strutture e costruzioni di età media compresa tra i 50 e i 100 anni - edifici storici a parte. Inoltre, gli spazi disponibili a ospitare nuove costruzioni in Italia si sono drasticamente ridotti. La diretta conseguenza, per molti, è stata la mancanza di un impiego e di un lavoro: spesso, infatti, la soluzione che sembra poter risolvere la situazione appena descritta è che per poter fare questo mestiere sia necessario uscire dall’Italia, alimentando il fenomeno della “fuga dei cervelli”. Non possiamo però pensare che l’ambito di intervento dell’Ingegnere Civile si limiti al solo campo delle nuove costruzioni: occorre comprendere il cambiamento di connotazione che questa figura sta assumendo nel tempo. Per approfondire questa tematica abbiamo rivolto alcune domande a dei professori del nostro Ateneo, partendo soprattutto dalle circostanze storiche che siamo chiamati a vivere. Per l’Ingegnere Civile, infatti, il mutamento delle condizioni al contorno del suo mestiere è una costante nel tempo ed è un fattore naturale e imprescindibile. Ciò che nell’ultima generazione è principalmente cambiato è la percezione di tutto ciò che ruota intorno alla progettazione, come l’introduzione del concetto di comfort dell’utenza o di una logica concorrenziale che induce a considerare come uno dei parametri di progetto più importanti il contenimento dei costi. Al di là dell’aspetto progettuale, esiste un’ulteriore fenomeno che sta alla base del cambiamento storico in ci ritroviamo: l’urbanizzazione. Quest’ultimo fenomeno

ha di gran lunga favorito lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e ha favorito, vista anche la mancanza di spazi per costruzioni ex-novo, la creazione di metodi per mantenimento e la valorizzazione di quanto già costruito, come per esempio succede per chi è chiamato alla progettazione in città come Milano. A tutte le questioni appena citate si aggiungono i tradizionali problemi strutturali legati alle condizioni climatiche, come per esempio l’esposizione alle intemperie, che può portare a fenomeni di corrosione e fessurazione. Non si può inoltre trascurare la modalità di utilizzo, che espone la struttura a condizioni di usura e fatica, e il verificarsi di eventi straordinari come per esempio i terremoti. Queste problematiche provocano ciò che viene definito come “fenomeno di degrado della struttura”. Ad oggi assistiamo a due tipi di intervento di manutenzione che vogliono contrastare le problematiche descritte in questo articolo: quella “ordinaria” (cioè una misura preventiva periodicamente necessaria per conservare lo stato salutare della struttura ed evitarne possibili malfunzionamenti) e quella “straordinaria”, ovvero una misura correttiva necessaria per recuperare lo stato salutare della struttura in seguito al malfunzionamento di essa o parti di essa. Oggi, per fare un passo in più, da un lato si cercano di sviluppare nuove tecniche di rinforzo e recupero strutturale, dall’altro nella costruzione di nuovi edifici si assiste all’entrata in scena di un nuovo approccio progettuale che prende il nome di “Progettazione ciclo vita” o “Life-Cycle design”. Questo tipo di approccio prevede, sin dalla fase di progetto, una descrizione delle manutenzioni da garantire alla struttura per raggiungere una determinata vita utile, lungo la quale rimanga costante il livello di funzionalità dello stesso. Tale approccio è ancora in fase di consolidamento e affinamento, in attesa che venga considerato e guidato anche dalla normativa. Un ultimo aspetto di cui tener conto di fronte ai cambiamenti storici descritti è la visione della struttura. Occorre passare dalle strutture singole all’infrastruttura, ovvero al sistema composto da esse. Se un singolo elemento è collegato ad altri, non basta più saper operare solo su di esso: la

capacità di saper intervenire tempestivamente sull’insieme richiede dei passi in avanti. Un fatto che può aiutare a capire meglio il cambiamento di mentalità necessario si può comprendere dal terremoto avvenuto recentemente nel Centro Italia: occorre cominciare a pensare a sistemi “ridondanti”, perché se per andare a riparare il danno ad Amatrice crolla l’unico ponte che permetteva di accedere al paese, il problema è più grande di quello che si sarebbe mai potuto considerare. Bisogna pensare all’infrastruttura nel suo insieme, per evitare che accadano eventi come questo. Nel tempo lo stato di salute del costruito può solo peggiorare e per questo motivo è necessario iniziare ad agire. In questo senso, il nostro ruolo subisce quindi una drastica modifica. La generazione odierna di Ingegneri Civili è chiamata a mantenere in vita e valorizzare tutto ciò che esiste ed è già stato costruito; è chiamata a rispondere a ciò di cui oggi necessita l’enorme patrimonio culturale del nostro Paese e le sue infrastrutture. Viviamo in una società non più educata a mantenere e riparare, ma piuttosto spinta ad abbandonare o lasciar morire. Se vogliamo costruire il futuro dobbiamo guardare alla storia ed imparare da quello che è accaduto nell’ultimo secolo: solo così si potrà creare una nuova generazione di Ingegneri Civili, consapevoli, con solide fondamenta, e serie ed ampie prospettive


16 •Aprile 2017• Anno XI

POLIPO • tentacoli di giudizio

TEAM LISTA APERTA FILIPPO CAMPIOTTI

Senato Accademico, Presidente del Consiglio degli Studenti filippo.campiotti@gmail.com

GIOVANNI BAY

FRANCESCO GENNARI

Senato Accademico francesco.gnn@gmail.com

ANNA BRAZZINI

Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) annabrazzini95@gmail.com

MICHELE CHINI Giunta di Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e Commissione Paritetica chinimichele.94@gmail.com

MARIA CONCETTA CARISSIMI Giunta di Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e Commissione Paritetica mariaconcettacarissimi@gmail.com

SIMONE NEGRISOLO Giunta di Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni e Commissione Paritetica negrisolo.simone@gmail.com

FILIPPO VIGNATI Giunta di Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni e Commissione Paritetica f.vignati95@gmail.com

DAMIANO MEGGIOLARO Giunta di Scuola di Design e Commissione Paritetica damiano.meggiolaro@gmail.com

IRENE ZACCARA Commissione Paritetica della Scuola di Design irene.zaccara@gmail.com

MARCO AMATO Giunta di Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale e Commissione Paritetica marco.amato.ji@gmail.com

PIETRO BERTINI Commissione Paritetica della Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale pietro.bertini94@gmail.com

FEDERICA ROSSETTI Rappresentante del Polo Territoriale di Piacenza federicarossetti93@gmail.com

PAOLO MASSARON Presidente di Lista Aperta per il Diritto allo Studio paolo.massaron@gmail.com

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info@poli-listaperta.it www.poli-listaperta.it

ELISABETTA MAMBELLI Vice-Presidente di Lista Aperta per il Diritto allo Studio bettamambelli6@gmail.com

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@ListAperta

Iniziativa realizzata con il contributo del Politecnico di Milano

Consiglio di Amministrazione bay.gio95@gmail.com


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