Lino Lavorgna - Raccolta articoli 2017

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pietre, rocce e montagne all'orlo dell'infinito. Nello sfondo, sulla sponda di un mare nero, riconosco me stesso, una figurina minuscola che pare disegnata col gesso. Questo è il mio posto d'avanguardia, sull'estremo limite del nulla: sull'orlo di quell'abisso combatto la mia battaglia". Sentinella perduta sull’ultimo avamposto, quello che non è segnato su nessuna mappa, forse perché a nessuno interessa conquistarlo. O forse perché può essere visto solo da chi sappia guardare oltre l’orizzonte più lontano. NOTE 1) Napoleone con le emorroidi che non riusciva a stare in sella per controllare la battaglia e non riuscì mai ad avere un quadro chiaro, a differenza di Wellington, che galoppava in lungo e in largo tra le truppe. La pioggia, che rese il terreno fangoso limitando l’utilizzo dell’artiglieria e determinò lo spostamento dell’inizio della battaglia, favorendo il rientro dei Prussiani. La morte di Berthier, capo di stato maggiore, pochi giorni prima della battaglia, non si sa se per incidente, suicidio o omicidio (propendo per la terza ipotesi) sostituito da Soult, che del predecessore non aveva né la competenza né il carisma. Con Berthier non si sarebbe mai verificata l’idiozia perpetrata dal Maresciallo Ney: attaccare con la cavalleria senza il sostegno della fanteria, all’insaputa di Napoleone che si era dovuto allontanare perché gli bruciava il sedere. Tutto ciò premesso, sarebbe bastato che il generale Grouchy avesse intercettato i prussiani, impedendo loro di raggiungere il campo di battaglia, invece di starsene fermo a Wavre, e gli eventi avrebbero preso tutta un’altra piega. Significativa, sotto questo profilo, la frase che Napoleone pronunciò dopo che ebbe chiesto a Soult se avesse fatto recapitare l’ordine a Grouchy. Alla di lui risposta: “Sì, ho mandato un ufficiale”, replicò piccato e deluso: “Un ufficiale! Ah mio povero Berthier! Se fosse stato qua ne avrebbe mandati venti!" Va detto, di converso, che il “se” non riguarda solo Napoleone. Wellington ebbe l’opportunità di “risolvere la partita” prima che iniziasse, quando un ufficiale gli disse che l’Imperatore era a tiro di cannone mentre perlustrava le truppe. Famosa la risposta nel rifiutare l’autorizzazione a sparare la salva: “I comandanti hanno di meglio da fare che spararsi a vicenda". Capriccio da Lord che non avrebbe cambiato la storia, (per Napoleone non vi sarebbe stato futuro anche in caso di vittoria, perché le monarchie alleate non gli avrebbero comunque lasciato scampo) ma che avrebbe impedito la morte di circa settantamila uomini, il che non è cosa da poco. 2) Il matrimonio fu celebrato tre giorni dopo il convegno, l’8 settembre, e curai io la regia dell’evento, in quel di Formia. Bruno è deceduto a causa di un infarto nel 2003. 3) In Eumeswil, uscito nel 1977 (concepito nel 1972), si trovano sconcertanti premonizioni che riguardano la tecnologia, l’avanzamento della decadenza, il destino di globalizzazione, le forme di resistenza. Jünger descrive


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