OPENING
giugno 2018
Liceo Artistico e Coreutico Ciardo Pellegrino • Lecce
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Il viaggio a Venezia conflitti, sussulti e il futuro del mondo
Gaia Chiarelli IIIE Audiovisivo e Multimediale Quest’anno le classi terze, quarte e quinte degli indirizzi Arti Figurative, Grafica, Audiovisivo e Scenografia si sono recate a Venezia per il viaggio d’istruzione alla Biennale, alla mostra di Damien Hirst, alle Gallerie dell’Accademia e al Museo Guggenheim. Un’immersione totale nello splendore artistico della Serenissima, ma anche un percorso di riflessioni contemporanee tra domande, complessità, inganni e ipotesi di futuro. La 57. Esposizione Internazionale d’Arte intitolata Viva arte viva, è rimasta aperta al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre. La mostra dislocata in due diversi punti della città, i Giardini e L’Arsenale, offriva un enorme spazio espositivo per ben 120 artisti, di cui 103 per la prima volta alla Mostra principale. Ispirata all’Umanesimo, visto in una fase di decadimento in questo periodo storico, ha voluto essere quindi il luogo in cui l’arte può e deve rappresentare una chiave per la salvezza di fronte a forze dominanti che condizionano e emarginano la consapevolezza dell’animo umano. L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umanità, in un momento in cui l’Umanesimo è messo in pericolo. Essa è il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come degli interrogativi fondamentali. Più che mai, il ruolo, la voce e le responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei.” Questo è quanto afferma Christine Magel, curatrice della mostra. La Biennale quindi diventa una kermesse con gli artisti, degli artisti e per gli artisti e, proprio per questo, non presenta un tema comune, ma un vero e proprio percorso che si crea attorno alle singole espo-
sizioni. Si può dire che a delineare questo percorso sia stato il numero “9”. Nove capitoli o nove famiglie di artisti, ognuno di questi costituisce un padiglione che si collega in modo diretto al successivo tanto da sembrare una storia che si crea da sola. L’intera esposizione ha posto un interrogativo non tanto sul ruolo degli artisti in questa società, quanto sulla sua organizzazione, sui suoi veri valori e sulla posizione che ognuno di noi ha o vorrebbe avere al suo interno. Il messaggio, chiaramente contrapposto alla situazione attuale del mondo e alle numerose sfaccettature della globalizzazione, è un evidente invito a riportare il vero valore della mente, all’uomo come individuo pensante e non subordinato a fenomeni fittizi quali la moda, gli stereotipi o le regola di una società che tende ad appiattire le menti. Poiché la Biennale è un luogo di riflessione, di forti interrogativi e di confronto, quest’anno sono stati previsti una serie di progetti paralleli, che hanno reso maggiormente protagonisti gli artisti. Treasures from the Wreck of the Unbelievable è la prima mostra personale dedicata a Damien Hirst in Italia, curata da Elena Geuna e presentata a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. Racconta del naufragio della grande nave Unbelievable e ne espone il prezioso tesoro trovato al suo interno: la collezione appartenuta al liberto romano Aulus Calidius Amotan. La mostra esponeva 189 oggetti recuperati da questo relitto, ritrovato nel 2008 e a cui Hirst si era interessato finanziandone il recupero e il restauro. In realtà era ben evidente che le opere fossero state realizzate dall’artista e dai suoi collaboratori che avevano operato una vera e propria messa in scena. Ma la finzione non si limitava all’esposizione, Hirst aveva fatto allestire un vero e proprio set cinematografico per provare la veridicità
del ritrovamento sul fondale marino con i documentari degli archeologi che recuperano il tesoro dal relitto sommerso. L’inganno veniva svelato durante il percorso ed era impossibile non riconoscere nei volti dei soggetti familiari quelli delle celebrità dei nostri giorni mascherate da figure mitologiche e ricoperte di incrostazioni marine e di coralli. Si rivelavano l’eccentricità dell’artista e il suo gusto per il kitsch, evidente sia nelle dimensioni a volte esagerate o miniaturizzate, sia nei materiali, dalla plastica alle pietre preziose. Con questa impresa enorme Damien Hirst ha voluto allestire il futuro museo della nostra società perduta, guidato dalla sua ricorrente riflessione sulla morte, la memoria e il tempo.
La Biennale dei Licei Artistici
un evento nazionale
Sogni, incubi, alienazione e il vagare nell’esistenza: questi sono gli argomenti che fanno da sottofondo al grande tema del viaggio che è stato interpretato dalle 200 opere esposte alla seconda edizione della Biennale Nazionale dei Licei Artistici durante la sua seconda edizione. La manifestazione, promossa dalla Direzione
Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, da “ReNaLiArt”, la Rete Nazionale dei Licei Artistici e con l’organizzazione del Liceo Artistico “Enzo Rossi” di Roma, si è svolta dal 28 aprile al 4 giugno nello lo Spazio WeGil della Capitale. Per la nostra scuola è stata selezionata Vittoria Pagliaro della IIIE Audiovisivo e Multimediale che con La Speranza di una vita a colori, è riuscita a colpire la giuria. Il filo conduttore di questo lavoro è la ricerca disperata
di un proprio “Io” nel mondo. Il soggetto si ritrova sulla riva di una spiaggia. Alle spalle si presume che ci sia tutto ciò che ha conosciuto e amato, e davanti, invece, ci sono soltanto le onde e uno specchio, che simboleggiano la massa che si scontra con l’individualità. Si può dire che la scelta di creare un contrasto tra i colori naturali dello specchio e il bianco e nero della fotografia permette di dare una chiave di lettura immediata e intensa. L’immagine riflessa nel mare non è limpida, perché è deformata dalle onde, lo specchio, invece, è il mezzo con cui ci si può vedere nella propria unicità, per quello che si è veramente.
In alto opere in mostra alla Biennale di Venezia e il Colosso di Damien Hirst a Palazzo Grassi. A sinistra La speranza di una vita a colori di Vittoria Pagliaro IIIE Audiovisivo