OPENING Liceo Artistico Ciardo Pellegrino • Lecce
pagine d’arte_09 periodico d’informazione giugno 2016
Un anno ricco di novità dal Liceo Artistico un benvenuto al neo-nato Liceo Coreutico
Tiziana Paola Rucco Dirigente Scolastica
S
i sta concludendo un altro anno scolastico, come sempre vivace e ricco di esperienze, attività, progetti. Ed anche di novità, come la nascita, o meglio l’attesa dell’avvio dal primo settembre del prossimo anno di un nuovo percorso di studi, il Liceo Coreutico. E proprio come in una famiglia il piccolo “intruso” si fa spazio piano piano e sono tutti ad attenderlo facendo mille preparativi. Si può dire ugualmente per la nostra scuola che si sta preparando con entusiasmo ad affrontare questa nuova sfida formativa, sentendo già parte di sé il nuovo indirizzo di studi e facendo su di esso tanti progetti. Il percorso liceale coreutico rappresenta un arricchimento dell’offerta formativa ed anzi può essere visto proprio come il completamento di una formazione artistica intesa nel senso più ampio, come educazione all’arte nelle sue varie forme espressive, che hanno tutte in comune la potenza e l’immediatezza della comunicazione, l’universalità del linguaggio, il rigore e la disciplina delle basi teoriche, la bellezza delle forme di rappresentazione. La danza e la musica troveranno il loro spazio all’interno delle discipline artistiche e l’integrazione fra questi due bellissimi mondi produrrà il potenziamento della qualità della formazione della nostra scuola. Riguardo all’anno scolastico trascorso devo esprimere davvero molta soddisfazione per i traguardi sempre più elevati raggiunti, ampiamente rappresentati nelle pagine del giornale. Alcuni riconoscimenti sono particolarmente prestigiosi, ma sono lodevoli tutte le partecipazioni ed i premi ottenuti in concorsi e gare, che han-
no animato il nostro percorso scolastico, perfettamente integrati nell’attività disciplinare e segno della capacità sempre più diffusa dei docenti di promuovere una didattica che sa essere diversa e innovativa e valorizzare le eccellenze, in un percorso di continuo miglioramento del livello della formazione. A questo proposito è doveroso anche fare cenno ai progetti di alternanza scuola-lavoro attivati nelle classi terze: ricordo gli studenti di scenografia con aria quasi trasognata al termine del percorso realizzato con i Cantieri Teatrali Koreja; gli studenti di design catturati dalle applicazioni straordinarie della stampa 3D; e poi che dire
di tutte le altre esperienze, le molteplici attività svolte con varie aziende presso le Manifatture Knos, lo stage vissuto dal corso di audiovisivo nell’atmosfera del Festival del Cinema Europeo, le giornate trascorse fra reperti e scavi dagli “archeologi junior” con esperti del Dipartimento universitario di Beni Culturali. La nostra scuola, da sempre aperta al territorio, si è relazionata ancora di più con realtà produttive e formative, traendone arricchimento, stimoli e scambiando con esse esperienze e saperi. Un anno denso, impegnativo. Un anno segnato dall’applicazione della Legge 107, La Buona Scuola, che ha comportato
numerosi adempimenti aggiuntivi, ma ha avuto il merito di accelerarne fortemente i processi di miglioramento attraverso la spinta verso l’innovazione digitale, l’utilizzo funzionale delle risorse dell’organico di potenziamento, il maggior coinvolgimento di studenti e famiglie in processi di autovalutazione e di valutazione. Un anno insomma di cambiamenti, o meglio di novità che avviano una stagione di trasformazioni importanti e significative all’interno delle scuole. Il nostro Liceo ha affrontato la sfida con grande senso di responsabilità e di collaborazione fra tutte le componenti, grazie alla capacità che ha maturato nel tempo di confrontarsi e di costruirsi attraverso un rapporto dialettico, dimostrandosi una scuola sempre vivace, moderna, in continuo fermento, e per questo aperta positivamente ai cambiamenti. Grazie a tutti per aver collaborato, docenti, studenti, famiglie, personale scolastico. Un saluto particolare ai docenti neoimmessi in ruolo assegnati per questo anno scolastico alla nostra scuola che proseguiranno altrove la carriera professionale e agli studenti che terminano il corso di studi; insieme con un augurio per il futuro spero che conservino il ricordo di una comunità scolastica che ha saputo accogliere e formare. Al prossimo anno. Ai prossimi traguardi. Avendo come finalità educativa quella di formare persone capaci di svolgere un ruolo attivo e propositivo all’interno di una società globale. In alto Elaborazione grafica di Sara Stomeo IV C Grafica Sotto Un frame del video di Christian Boltanski in mostra alla 56. Biennale di Venezia
Le parole del corpo letture e musica per About a body Pina Centra docente di Italiano L’accettazione di sé non può prescindere dalla percezione di sentirsi accettati dagli altri. Nell’età adolescenziale quel filo invisibile che tiene legati fra loro corpo e mente si allenta e si tende di continuo, a volte lacerandosi irrimediabilmente. L’incapacità di stare tra la gente spesso è la conseguenza del non riconoscersi, del sentirsi inadeguati, diversi. La chiusura al mondo diventa allora l’unica difesa.
Ma agli occhi attenti dell’adulto, specie se vive quotidianamente a contatto con i giovani, come in una scuola, non sfuggono quei segnali di disagio che più o meno inconsapevolmente traspaiono dai gesti, dagli sguardi, dagli atteggiamenti di quei corpi fragili, ritenuti gli unici responsabili di un tormento interiore che sembra non avere alcuna possibilità di placarsi. Guidare i nostri alunni in questo viaggio tra le pagine di artisti, filosofi, scienziati, poeti, scrittori che hanno parlato di corpi è stato il mio modo di vivere e condivi-
dere con loro il progetto About a body. Dalla continua ricerca di conferme nello sguardo di sconosciuti, di Anna D’Elia, alla bellezza dell’anima cantata da Osho; dall’immagine ideale perennemente inseguita da Michela Marzano all’incedere sinuoso e carnale dell’amata di Charles Baudelaire; dai corpi incisi di messaggi da inviare al mondo di Gustavo Pietropolli Charmet alla folle e spasmodica ricerca di un’immagine ormai disfatta di Katherine Pancol; dai limiti corporei di Marina Abramovic alla scommessa arti-
stica del corpo che cambia continuamente di Orlan; dalla straordinaria metamorfosi corporea della ninfa penea di Ovidio alla naturale e comune bellezza della donna di William Shakespeare. Parole, suoni, emozioni. Ognuno ha cercato un pezzo della propria anima nei brani scelti, guardando dentro di sé e aprendosi agli altri. La preparazione di questo momento per la mostra di fine anno si è trasformato ancora una volta in un’importante opportunità educativa e formativa.