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Residenze assistite femminili e progetto giovani madri
Vi sono aspetti del problema che riguardano specificatamente la vostra struttura? (violenza di genere, bullismo, ecc…) Se sì, quali forme assumono ? Soprattutto nei vissuti delle nostre ragazze, donne e giovani madri si sono evidenziate tutte e quattro le forme di violenza: psicologica, fisica economica e assistita (per i loro figli).
In che modo il vostro ruolo diventa importante per quegli utenti che si sono trovati a subire o, al contrario, a commettere atti di violenza ? All’interno delle nostre strutture e nel rapporto con le donne ci poniamo in un ruolo di ascolto e cerchiamo con le donne, ragazze e madri di individuare soluzioni più idonee al loro problema, orientandole ad un servizio specializzato sui temi della violenza (Germoglio, Gea, ecc) e garantendo loro il necessario sostegno ed accompagnamento. Cerchiamo di rinforzarle e le accompagnamo passo passo nel percorso necessario per uscire da questo circolo della violenza. Quali sono i metodi di mediazione e di prevenzione che risultano efficaci nel vostro lavoro ? Il metodo più efficace risulta essere il colloquio diretto tra educatrice ed utenza con proposte anche pratiche di soluzioni. Non ci sostituiamo mai alle donne, ma facciamo in modo che prendano consapevolezza del problema e siano loro a prendere l’iniziativa nella soluzione.
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Avete promosso in passato momenti di dibattito o discussione tra voi e gli utenti della vostra struttura intorno al problema della violenza ? Se sì, quali iniziative ? Abbiamo sostenuto la partecipazione alle formazione sulla violenza da parte del personale, ed abbiamo fatto conoscere ai nostri utenti i servizi presenti sul territorio riguardo a questa tematica. In previsione verranno fatte anche delle piccole riunioni di gruppo nelle quali si parlerà di temi precisi tra cui anche la violenza di genere.
Marion Lorenzon