La Pulce nell'Orecchio - numero 7

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Alessandria sale

Fondazione stil novo Ad un anno dal cambio di presidenza si incominciano a notare alcune differenze di “stile”, decisamente più “pop”...

Salgono le quotazioni della città nella speciale Borsa de La Pulce. Il toro, simbolo del mercato al rialzo, se la ride, dal momento che le “azioni” estive hanno fatto crescere di qualche punto il valore del capoluogo. A pag. 12

A pag. 5

Vaffanbagno

Periodico di informazione, cultura e costume

Settembre 2010 - Anno IX - Numero Sette

L'invisibile mondo gayo alessandrino

Ramadan Un mese di sacrifici, ma solo di giorno. I musulmani alessandrini ci raccontano come vivono il periodo di purificazione. A pag. 11

GIORN GRATU ALE ITO Giurna a bafë l la

A pag. 20

Notizie quotidiane su

www.lapulcenellorecchio.it

Altro che Pride. La paura dell’outing è più forte dell’orgoglio.

A pag. 2

Narcotraffico

Monferrato

Non solo cocaina. Per le vie di Alessandria transita di tutto: hashish, marijuana, droghe sintetiche. A pag. 6

Sarà il business del futuro? Alexala gioca l’asso e cala la carta del Monferrato. Che sia la volta buona? A pag. 4

Castelletto irraggiungibile

VdF, squadra acchiappa-papero

Un paese attende l’apertura della strada provinciale da sei mesi. E i tempi per poter nuovamente transitarvi si allungano. Proteste e iniziative (future) dei paesani imbufaliti.

Storia di una papera che non voleva volare. L’episodio è avvenuto ad Alessandria, in una strada periferica del quartiere Cristo. Come si vede dalle immagini, una candida anatra (domestica) salita chissà perché su un tetto, ha impegnato Vigili del Fuoco e Polizia Municipale (oltre ad alcuni abitanti e passanti preoccupati per la sua sorte) perché non voleva scendere da lì. Con calma e delicatezza è stata riportata a terra e, in attesa che qualcuno la reclami, è stata affidata ad una passante. Finirà in compagnia di altri animali da cortile.

A pag. 14 4

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SEX IN THE CITY

Scandalosa Miss Violetta: dalla techno-punk al porno

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GIOCHI E PASSATEMPI


2 SETTEMBRE 2010

RISPOSTE

SOCIETÀ

Ad Alessandria 2000 "problemi risolti" Erif Alessandria Real Estate, la società del nuovo complesso residenziale “Alessandria 2000” di via San Giovanni Bosco precisa che i problemi riscontrati nel quartiere sono stati oggetto di una riunione tecnica a cui hanno partecipato insieme a Codelfa (i costruttori) e l’amministratore di condominio. “I problemi riscontrati (mal funzionamento dei cancelli automatici, come scritto nell’articolo di luglio)”, dicono dalla Erif (che opera dagli anni ‘70 in questo settore), “sono stati

risolti”. Sarebbero “fattori fisiologici”, ovvero normali problematiche che tutte le nuove costruzioni portano con sé. Tutto risolto, dunque, con soddisfazione degli attuali e futuri inquilini.

Il Teatro risponde: "Siamo attenti a e-mail e pubblico" Il Teatro Regionale Alessandrino non ci sta a passare per “cattivo” nella nostra speciale indagine sulla velocità di risposta alla posta elettronica. Per ribattere ci inviano però un fax (comunque la risposta è apparsa anche sul sito del Teatro).”Non ci sentiamo di accettare il giudizio severo che ne consegue”, ribatte il Direttore Generale,

Franco Ferrari, “data l’attenzione che riserviamo al rapporto con il nostro pubblico. Tutte le email ricevono abituale risposta nel giro di una giornate: le richieste che arrivano però da mittenti poco chiari vengono automaticamente cestinate, a protezione della rete informatica. Le tante persone che ci contattano sono i nostri spettatori e per questa ragione siamo costantemente pronti a dare risposte e siamo impegnati nella ricerca di nuove e più dirette forme di comunicazione”. Ne siamo contenti. Evidentemente la richiesta di informazioni sulla pubblicazione della prossima stagione teatrale, inviata da un account comunissimo, non è risultata abbastanza chiara dal sistema di posta del Teatro. (G.P.)

Bellotti-show: "Lo rifarei ancora!"

Nessun pentimento. L’ha fatto e lo rifarebbe. Il consigliere comunale di Alessandria, Paolo Bellotti, fotografato da La Pulce mentre si accalora durante un’accesa discussione (era in piedi sul banco) e pubblicato in prima pagina sul numero di luglio, ci tiene a precisare che non ha chiesto scusa per il modo poco ortodosso di come era intervenuto in assemblea: “Il mio gesto, assolutamente non violento, aveva lo scopo di salvaguardare un bene prezioso come la nostra casa di riposo comunale (Basile) che, fra l’indifferenza della maggioranza, è stata messa all’asta per essere venduta ai privati”. Bellotti, battutosi per la privatizzazione di altre strutture comunali, spiega così la sua singolare presa di posizione: “Se privatizzando avessimo risistemato le strade e realizzato

opere nell’interesse di tutti, allora ci si poteva anche ragionare sopra, purtroppo le privatizzazioni che sono servite per lo più a realizzare feste e consulenze al solo fine di un mero consenso elettorale. Ma vendere la casa di riposo, senza nessuna altra alternativa per i nostri anziani, ci è sembrato davvero troppo”. Per nulla pentito, dicevamo. “Lo rifarei”, afferma deciso. “Salire sui banchi del Consiglio è un atto assolutamente non violento, che riporta forme di lotta pacifiche di gandhiana memoria. L’ho fatto pensando ai nostri anziani, alle loro famiglie che già adesso fanno fatica a pagare le rette. L’ho fatto avendo a mente tutte le persone che sono in difficoltà, e che, a causa di una logica politica perversa, stanno per essere abbandonate a se stesse. Un Comune che dice ai propri anziani “ se avete soldi bene, vi diamo assistenza, in caso contrario arrangiatevi” è un comune nel quale mi vergogno di vivere. Vendere la Casa di Riposo è la vera offesa alla città”.

Essere gay ad Alessandria Quando ad Alessandria si sente il termine “Marmi”, scatta subito la risata sotto i baffi e l’imbarazzo sale, al solo pensiero di cosa vi accada lì, quasi ogni notte. Da oltre 30 anni la zona più estrema del Lungo Tanaro è conosciuta per un solo ed unico motivo: gli incontri clandestini tra gay. Non per la “punta” prima di andare in discoteca o per fare due chiacchiere tra amici, nossignore, ma per sesso senza pensieri. I Marmi sono il Mc Drive degli omosessuali. Ci si arriva in auto, si sceglie con uno sguardo, un gesto o giusto due parole, e via, ad imboscarsi. Qualche ragazzo, ci dicono, è un vero e proprio “prostituto”, dal momento che si fa pagare per le prestazioni offerte. La cosa più triste di tutta questa lunga storia è che i Marmi sono incredibilmente l’unico ritrovo

dall’armadio”. Fare coming out. Entrambi dicono di non essere mai stati al “macello” dei Marmi, ma di sentire il bisogno di un punto di riferimento per il mondo LGBT (lesbo-gay-bisex-trans) che rompa una volta per tutte il velo di paura (e talvolta di ipocrisia) nella Alessandria piccola borghese. Si vive l’attrazione verso lo stesso sesso in modo clandestino sia dalle famiglie che da se stessi. Qualche gay ci ha raccontato di atti vandalici o violenti ai Marmi, non denunciati da chi li ha subiti per paura di dover raccontare “perché eri lì? E con chi?” alle famiglie. O raccontare alle mogli del “vizietto” segreto. “Di gay non dichiarati nella società di tutti i giorni ce ne sono moltissimi”. Politici, professionisti, giovani e adulti che si nascondono, “emigrano” il fine settimana nelle

Pochi si dichiarano, per timore dei giudizi della gente. “Adesso basta: fate coming out”

Corrado Parise

rietà, svoltasi anni orsono a seguito di commenti omofobi apparsi sul sito www.inalessandria.it cui parteciparono molti amministratori (e pochissimi omosessuali), la politica cerca di non toccare questo argomento. “A livello locale”, dice Viotti, “sul tema non si è mai fatto assolutamente nulla. Da 20 anni la Provincia è governata dal centrosinistra e non ho mai visto interessamenti per le politiche LGBT. Poca sensibilità anche in Regione, per il veto dei cattolici del PD”. Figuriamoci tra il Tanaro e la Bormida. L’attuale segretario cittadino dei democratici è molto critico. Non vuole far polemica, ma parla esplicitamente di “una certa ipocrisia nel centrosinistra”. Parise è intenzionato a riaprire, nei prossimi mesi, il punto d’ascolto

LA PULCE NELL’ORECCHIO Periodico registrato al Tribunale di Alessandria al n°631 del Registro Stampa il 13 novembre 2009

gay acclarato che esista ad Alessandria. Qualche anno fa alla Cooperativa “Il Gabbiano” esisteva un gruppo, il GAGAA (Gruppo Azione Gay Alessandria), in cui gay e lesbiche avevano la possibilità di confrontarsi, discutere, ricevere un aiuto psicologico anche per le famiglie. E magari qualche attività pubblica di sensibilizzazione. Ma ben presto, ci confida una persona che ha partecipato ai primi incontri, il gruppo si è disgregato per incostanza dei partecipanti. “Alessandria è uguale a tutte le realtà di provincia del Mondo”, ci dice Corrado Parise, segretario cittadino del Partito Democratico, gay dichiarato: “Si tende ad oscurare la realtà e a temere il giudizio degli altri”. Il paese è piccolo, insomma, e la gente mormora. Meglio tacere? Assolutamente no. Anche Daniele Viotti, ex consigliere comunale di Alessandria, consiglia di “uscire

grandi città per confondersi fra tanti e vivere allo scoperto a cento chilometri di distanza. Come se bastasse a “proteggere” la loro intimità. È frequente che alessandrini gay si ritrovino nello stesso locale o al party di amici che si scoprono comuni. L’importante, per questi, è non ufficializzare. Finché la vicina di casa o la portinaia restano nel dubbio per un gesto o un’amicizia “particolare” è tutto ok. “Sbagliano”, dice Parise, il cui outing risale a quando aveva 18 anni, “Conviene sempre manifestarsi per essere in pace con se stessi e con gli altri. Io l’ho fatto in tutti i contesti (lavoro, famiglia) e, nonostante qualche reazione, si vive in pace. Il dubbio crea tensioni e sofferenze”. Alessandria è pronta per un “gay pride”? Se dovessimo fare affidamento su politici ed amministratori, probabilmente no. A parte una “cena gay” di solida-

Malattie sessuali, controlli anonimi e gratuiti Appello alla prevenzione sanitaria sulle infezioni e malattie sessualmente trasmissibili, problema che spesso gli omosessuali sottovalutano - dice Parise - per paura di “rivelarsi” o per scarsa conoscenza. In Piemonte esistono alcuni centri specializzati (A Torino presso L’Ospedale “Amedeo di Savoia” o “Le Molinette”,

per esempio) dove poter effettuare i controlli necessari, gratuitamente e in assoluto anonimato. Su internet è possibile conoscere orari e modalità di visita dei centri IST/ MST accreditati dalla Regione Piemonte (anche ad Asti, Biella, Novara). In quasi tutti gli ospedali si garantisce accesso senza prenotazione.

Direttore Responsabile Giordano Panaro Condirettore Paolo Allegrina Redazione Marco Baccari Fabio Buffa Franca Ferraro Aldo Monta Vittoria Torriani Marco Vernazza Hanno collaborato: Piero Archenti, Emanuele Lombardi, Marcello Milanese, Vincenzo Pasino, Fulvio Perugini, Gennaro Valotto Foto Lino Carter piazzetta Monserrato 6 15121 Alessandria info@lapulcenellorecchio.it www.lapulcenellorecchio.it Tel e fax 0131.481374 Editore Na.Va.Le Soc. Cooperativa di servizi p.iva 02233310065 Fondatore Cav. Bruno Ferraro piazzetta Monserrato 6 15121 Alessandria Tel e fax 0131.481374 Pubblicità Tel e fax: 0131.481374 pulce@lapulcenellorecchio.it Prezzo al modulo (50x53,75 mm): 30,00 € Grafica e impaginazione VOX Comunicazione info@voxcomunicazione.it Stampa SARNUB srl Industrie tipografiche Cavaglià (BI) La Pulce nell’Orecchio è stampata su carta riciclabile. Rispetta l’ambiente, non gettare il giornale per terra.


3 SETTEMBRE 2010

News 24 ore su 24: www.lapulcenellorecchio.it

per omosessuali e famiglie, attivandosi per azioni di divulgazione e formazione sul tema (“La gente deve sapere che c’è qualcuno a disposizione. Si senta questa necessità anche se c’è molta resistenza iniziale nell’impegno in prima persona”). Per informazioni e contatti: 0131 232404, 0131 254787, oppure via email: info@ilgabbiano.coop, coparise@gmail.com. La parola d’ordine è “coming out”, uscire alla luce del sole (“In pubblico, da

fidanzato, mi comportavo liberamente. È la cosa migliore”). Il gruppo, dice, è aperto anche agli etero che avessero dubbi o domande sulla propria sessualità. È facile riconoscere un gay da un etero? “Ci sono gay e lesbiche di tanti tipi, ma la maggior parte si vestono e si comportano in modo del tutto simile agli altri”. Sono i gay in “giacca e cravatta” i più numerosi. Quelli che per trasgredire alla grande vanno con una donna. Succede, parola di gay.

Il voto gay a sinistra? “Sempre

meno scontato!”

Daniele Viotti dal palco della festa nazionale dell’Unità a Torino ammonisce i compagni di partito: “Oggigiorno non è detto che i gay votino a sinistra, come sarebbe normale pensare”. L’accusa è agli impegni disattesi e al silenzio sulle istanze LGBT del centrosinistra. Viotti, alessandrino classe 1974, è stato consigliere comunale di Alessandria (con Mara Scagni) e segretario cittadino del PD per un anno e mezzo. Da quando abita e lavora a Torino è diventato un

Daniele Viotti

attivista per i diritti “omo”. Sulla sua esperienza politica fa autocritica: “A parte qualche mozione, avrei potuto fare di più per i gay, anche in provincia. Mi ero concentrato però su altri temi. E poi c’era la campagna elettorale da seguire”.

ATTUALITA’

Sei mesi in coda per un esame Tra il Pubblico e il Privato c’è di mezzo il mare. Questo è un luogo comune che - nonostante in questo caso non faccia rima - è fin troppo riscontrabile sia nella sua sostanza che nella nostra realtà quotidiana. Molte le differenze, si sa, molti i divari che intercorrono per quanto riguarda i costi, la qualità dei servizi e del personale, le strutture, le tempistiche... E se Dostoevskij sosteneva che “ il grado di civilizzazione di una società si misura dalla sue prigioni”, noi potremmo permetterci di correggere il tiro e affermare che lo si può misurare anche dai suoi ospedali. Aria di polemica, dunque, durante la quale ci limiteremo a fornire dati oggettivi di quanto ci è accaduto durante la nostra breve indagine. Abbiamo provato a vedere quanto si differenziano i tempi d’attesa per effettuare l’esame Eco Doppler alle carotidi, rivolgendoci sia all’ospedale “Santi Antonio e Biagio”, sia allo studio privato di radiologia “Cento Cannoni”, entrambi di Alessandria. Ci siamo finti interessati a prenotare un esame e abbiamo chiesto i tempi per la visita. Ecco i risultati.

Per una ecodoppler all’Ospedale l’attesa è molto lunga. Ma negli studi privati si aspetta solo per 15 giorni

Orari di apertura e chiusura Anno 2010 Sabato, Domenica e Lunedì > Orario Continuato dalle ore 9,00 alle ore 19,00 Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì > Dalle ore 15,00 alle ore 19,00

www.marengomuseum.it

Mettersi in contatto con i radiologi dell’ospedale “Santi Antonio e Biagio” non è stato affatto facile: chiamando il numero fisso che

appare sul sito web ci si imbatte innanzi tutto in una segreteria telefonica algida ed interminabile che costringe l’utente ad ascoltare il motivo di “Momenti di Gloria” per alcune manciate di minuti (dai 3 ai 10). Dopodichè un operatore risponde e tenta di metterci in contatto col reparto Vascolare ed i radiologi. Magari! Passano i minuti e nessuno alza la cornetta dall’altra parte. Con il numero verde apposito per le prenotazioni le cose vanno diversamente. L’operatore risponde al terzo squillo, ascolta e controlla sul computer la prima disponibilità per il nostro finto

esame. Risultato: nessuna possibilità di farsi visitare entro il 28 marzo 2011, cioè fra più di sei mesi. Grazie, molto gentile, arrivederci. Subito dopo digitiamo il numero di telefono della clinica radiologica privata Cento Cannoni. Dopo due squilli risponde un’operatrice dal tono cortese e rilassato: sarà possibile effettuare l’esame il 29 settembre, ovvero tra tre settimane. Notate qualche differenza? Ecco, in questo frangente, ciò che salta subito all’occhio è che, in caso di urgenza, un paziente è praticamente costretto a rivolgersi alla clinica privata e, in questo caso, a “scaricare” l’ospedale. Chiedendo spiegazioni riguardo questo interminabile periodo d’attesa, l’ospedale di Alessandria ci ha fatto sapere che questo tipo di esame ha dei criteri di priorità, viene cioè data la precedenza ai pazienti già ricoverati e alle urgenze, tutto questo anche perché, dicono, sla stessa prestazione è garantita anche da altre strutture presenti sul territorio. Incide molto sulla lista d’attesa anche la cosiddetta “percentuale di inappropriatezza”: gli esami ecodoppler sono prescritti anche quando non sono strettamente e urgentemente necessari, potremmo dire che i medici li trattano come verifiche “di routine” per tranquillizzare il paziente.


4 SETTEMBRE 2010

La Pulce da leggere ogni giorno. Sempre gratis: www.lapulcenellorecchio.it

ECONOMIA

Il turista nel Monferrato è solo "per caso" Souvenir Sulle colline la “guerra” continua. E’ quella turistica, dove ognuno pensa per sé. Ma, forse, le cose stanno cambiano. “Il turismo può risollevare la crisi provinciale”

Industria, agricoltura, artigianato, terziario. La provincia di Alessandria ha un po’ di tutto e un po’ di niente. Nonostante la posizione al centro del “triangolo economico” Genova-Milano-Torino - utile agli indigeni per scappare al mare, in montagna o a fare shopping (per ora) - il nostro territorio ha molte volte avuto l’occasione per “decollare” economicamente. Invece siamo solo i primi nel settore geriatrico: molti, troppi anziani anche nelle aziende. Alla Camera di Commercio hanno fatto i conti ed hanno scoperto che ai vertici dell’econodell econo mia locale restano o saldi i nostri padri, per non dire i nonni. i. Senza ricambio generazionale manca il rilancio economico, dicono. L’ultima spiaggia per portare un po’ di capitale fresco da fuori, è il turismo. mo. Ne sono convinti in Provincia. Ma fino a che punto? Da anni Alessandria è il porto finale di una tratta treno-auto dal Nord Europa, ma non appena gli stranieri mettono piede quaggiù, sono subito in partenza per altrove. Gli ultimi pullman si sono diretti di filato all’Outlet di Serravalle, per il souvenir griffato, altro che gita tra i castelli e le vigne. Non ci vuole un esperto di marketing territoriale per capire che chi arriva da Francoforte in auto ha già la vacanza programmata. Inutile accoglierlo alla stazione, tentando di attirarlo con bottiglie di vino e krumiri appena sfornati. Il turista va cercato in patria. Ma la sua di patria. L’asso (turistico) nella ma-

nica degli amministratori locali si chiama Monferrato. Un territorio vasto e diversificato, che si estende ben oltre i confini dell’alessandrino, diviso da un inizio di pianura. Alto (acquese e ovadese) e Basso (casalese), come per il Medioevo. E per certi versi, nel Medioevo, ci siamo ancora. Non solo torri e splendidi castelli (più che nella regione della Loira, lo sapevate?): la lotta per il mantenimento del feudo, le guerre tra Guelfi e Ghibellini e l’oscurantismo dell’era di mezzo hanno sm solo cambiato nome. Le idee turistiche sono disgiunte e le divergenze posgiunt litiche fanno il resto, per liti mantenere le distanze. m Basta cliccare sul web alla voce “Monferrato” per vedere quante associazioni, agenzie e società lo usano come marchio per fare affari e per attirare gruppetti in vena di bisbocdi amici a cia. Non un’idea di insieme, un progetto serio o una visione che vada oltre il confine del proprio comune. Monferrato patrimonio dell’umanità. In provincia sono fiduciosi. Da alcuni anni è stata avanzata la candidatura del Monferrato a patrimonio dell’umanità UNESCO. Un modo per pensare in grande e voler dire al mondo intero: guardate che non abbiamo nulla da invidiare alle Cinque Terre o al centro storico di Roma. “Siamo in attesa di sapere”, taglia corto il Presidente Alexala, facendo intendere che tutto quello che si poteva fare è stato fatto. Lui ci crede ancora. Crede nell’impresa (sia nel senso di business, sia nell’accezione epica) che, per certi versi, si può

Alexala ci scommette: l’unione farà la forza?

casalingo per il novese

Gianni Crisafulli

definire storica. Gianni Crisafulli ha pronto il piano di battaglia per riunificare il Nord e il Sud del Monferrato; per mettere d’accordo anche i vassalli più restii alla fondazione del grande impero turistico. Non vuole sbottonarsi, dice che a breve verrà presentato un piano teorico-pratico per rilanciare il Monferrato ed il turismo in provincia in genere. Ci anticipa solo che le colline merlate di Aleramo potrebbero apparire sui cataloghi di mezza Europa, al pari delle gite sulla Loira, o delle offerte per il week-end nella verdeggiante Toscana. Sogno o realtà? Nonostante i 650 mila euro che la Regione Piemonte passa ad Alexala per la promozione turistica, il “brand” Monferrato è ancora poco sfruttato. Il monferrino (casalese) Crisafulli non demorde: “Basta farci le guerre, dobbiamo lavorare in rete per promuovere un territorio diversificato di notevole richiamo”. Bisogna però pensare in grande: “A livello europeo si “vendono” macro aree, grandi territori. Il Monferrato si presta molto bene al turismo “mordi e fuggi” del futuro: week-end sparsi per tutto l’anno”. Dunque “Bisogna mettere in rete tutti gli attori che possono dare una mano e offrire opportunità di lavoro. “Il turismo può risollevare la crisi”, basta che non ci siano ulteriori tagli alle risorse. Si stanno affilando le armi (e le forchette). In autunno verrà presentato il piano di co-marketing redatto da un comitato scientifico: “I risultati concreti si vedranno già in breve tempo”, assicura. Vedremo.

Curioso souvenir per la casa: mai più dita scottate grazie a... Novi Ligure

Non capita spesso di vedere gadgets parsonalizzati nel nostro territorio. Sarà perché i turisti, qui da noi, preferiscono un souvenir da mangiare o da bere, sarà perché non abbiamo monumenti particolarmente famosi o non c’è il giro d’affari necessario per giustificare la creazione di statuette in gesso del Forte di Gavi o la sciarpa con la riproduzione de “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo. Alessandria poi, a parte per qualche cartolina datata (in alcune vendute in tabaccheria si vedono ancora i fili del tram di fronte alla stazione ferroviaria) i prodotti griffati, magari con la shilouette dei tre orologi comunali, sono proprio pochi. Vero è che da internet è possibile farsi stampare qualsiasi immagine su tazze, mutande, t-shirt, no-

tes, sciarpe... In teoria il turista può quindi personalizzare un oggetto di casa con la foto delle vacanze scattata da sé. Un souvenir personalizzato, insomma. Ma in un negozio del centro di Novi Ligure è apparso un articolo curioso, frutto dell’ingegno e della creatività locale. Appese al muro, in bella vista in vetrina, campeggiano una dozzina di presine, quegli affari imbottiti che servono a prendere i manici delle pentole senza scottarsi e possono fungere anche da sottopentola. Sulla superficie riportano immagini della città, anche d’epoca. Di Novi e di Pozzolo Formigaro. Originale e utile, non c’è che dire. Gli esperti di marketing prendano appunti, e magari scopriranno che certi oggetti possono essere apprezzati non solo dai villegianti.

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5 SETTEMBRE 2010

Mandaci foto o notizie, le vedrai pubblicate su: www.lapulcenellorecchio.it

ECONOMIA

Fondazione CRAL: ora è un po' più "pop" Da poco più di un anno – era l’11 agosto del 2009 – Pier Angelo Taverna è alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ma già si vedono i primi segni di novità nella poderosa struttura messa in piedi da Gianfranco Pittatore in sedici anni di guida dell’istituzione: al di là dello spoil system, che ha portato a qualche avvicendamento nei ruoli chiave interni alla struttura ed altri ne sta per portare, c’è infatti un tocco personale ben diverso sia nell’approccio alla carica ed ai suoi oneri, sia nell’interpretare in modo affatto personale il ruolo di primo piano che questa comporta. Pier Angelo Taverna ha inaugurato un nuovo stile, più “pop” se vogliamo, e infatti non è raro vederlo in piazza della Libertà mentre, a piedi, cammina con l’immancabile valigetta in mano e si ferma a parlare con le persone che incontra, ma ancor più sorprendente è la sua abitudine di ricevere direttamente le telefonate, senza filtri di segretarie o centralini, offrendo in questo modo un’immagine inedita di una presidenza che non si può certo definire una sinecura: la Fondazione, infatti, oltre ai ben noti compiti istituzionali di promozione di iniziative – ed erogazione di contributi ad enti e organizzazioni che promuovono il territorio, gestisce un patrimonio di tutto rispetto e partecipazioni di cui è difficile tenere il conto: non solo nella Cassa di Risparmio di Alessandria ma anche in Banca Popolare di Milano, Mediobanca, BPM Gestioni, Banca Akros, Perseo, H2I, per non parlare delle partecipazioni in organismi promozionali come Slala, Terme di Acqui, Centro riabilitativo Borsalino, Expo Piemonte (per non citare che le principali), e per finire la partecipazione a numerose fondazioni, associazioni e consorzi, gruppi di lavoro e di studio

Molta attenzione all’arte moderna e contemporanea, passione del nuovo Presidente che si occupano dei problemi relativi a ristrutturazione e gestione di alcuni fra i principali complessi monumentali della provincia: la Cittadella, Marengo, Santa Croce, il Museo di Alessandria e la sua sinagoga. Proprio a questo proposito, si rileva una tra le principali differenze fra l’attuale gestione e la precedente: se Gianfranco Pittatore era infatti presente in prima persona nei consigli di amministrazione della Popolare di Milano, di Banca Akros e di Norman 95, per parte sua Taverna sembra aver scelto un’altra strada: è stato nominato un “tecnico” (non alessandrino) in seno alla Popolare di Milano, e la strada imboccata sembra essere quella di nominare tecnici e non “politici” in seno agli organismi gestionali che richiedono maggiori capacità manageriali, ed anche su questa strada vedremo sin dove e con quali risultati si spingerà il rinnovamento dell’Ente Come si vede non manca il lavoro, soprattutto se si considera che solo l’attento investimento delle risorse a disposizione consente di far quadrare un bilancio sempre più “ricco” ed in costante incremento, almeno nel periodo pre-crisi globale. Un altro carattere distintivo della nuova presidenza è una rafforzata

attenzione all’arte moderna e contemporanea, e non per

Non è raro incontrate il Presidente Taverna passeggiare da solo in centro caso: Taverna non è solo un appassionato, ma anche un collezionista, e l’intenzione di arricchire il già cospicuo patrimonio di opere d’arte di proprietà della fondazione ha ritrovato nuovo slancio. Sarà interessante seguire da vicino anche questo filone dell’attività della Fondazione.

zione e almeno un po’ di simpatia: se lo stile “pop” saprà dimostrarsi anche efficiente e trasparente la “rivoluzione” non potrà che portare effetti benefici ad Alessandria, e sia detto senza ingratitudine nei confronti di chi ha saputo creare, sviluppare e portare agli attuali livelli questa struttura che è forse la

Anche se ovviamente è troppo presto per effettuare un sia pur provvisorio bilancio della nuova presidenza, i caratteri di innovazione si vedono fin da ora e, se il banco di prova vero e impegnativo è quello della redditività del capitale, un banco di prova che l’attuale crisi rende oltremodo pericoloso e difficile, il nuovo stile inaugurato in questo primo anno merita atten-

principale ricchezza di una città e una provincia che in settori cruciali come l’arte, la cultura, l’assistenza, la promozione del territorio e la sua salvaguardia non rappresentano certo l’avanguardia in campo nazionale.

Non solo un nuovo “stile” nei rapporti istituzionali: più tecnici e meno politici nei posti chiave

Dopo il grande successo della Mostra sul Futurismo a Palazzo Monferrato, è stato siglato un importante accordo culturale tra il direttore artistico e curatore della mostra, Sabrina Raffaghello, e il direttore del NAMOC (National Art Museum of China) per realizzare l’allestimento della mostra in questa sede. Il NAMOC, ospiterà la mostra alessandrina sul Futurismo dai primi di settembre 2010 ai primi di novembre e successivamente l’allestimento sarà trasferito a Canton, presso il Guandong Art Museum, ove rimarrà fino alla fine di febbraio 2011 in concomitanza con i giochi panasiatici ed il capodanno cinese.

www.sabrinaraffaghello.com

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Importante scambio culturale con la Cina La mostra “A+B+C/F = Futurismo ad Alessandria” verrà esposta in oriente. Ad Alessandria le ombre cinesi mai viste in Italia

M.V.

E’ la prima parte di un accordo che prevede l’apertura di un’importante canale di scambi culturali che vedrà l’arrivo in Alessandria, il prossimo anno, di una mostra eccezionale “Play in Shadows”, promossa dal governo cinese e dal NAMOC sulla collezione di ombre cinesi, mai esposta in territorio italiano. Nelle sale del NAMOC saranno esposti i capolavori pittorici di Giacomo Balla, Carlo Carrà, tra le cui opere sarà presente un’opera di notevole valore di proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria, di Pampolini, di Allimandi, di Fillia e Djulgheroff, di Munari, di Palladini, di Depero, di Farfa e Mori.


6 SETTEMBRE 2010

Una finestra sempre aperta sulla tua provincia: www.lapulcenellorecchio.it

ATTUALITA’

Tutte le strade del narcotraffico passano ad Alessandria Alcune settimane fa qualcuno è caduto dal pero e ha scoperto che nelle discoteche d’èlite di Milano la cocaina scorre a fiumi. D’un tratto, come in preda ad una rivelazione mistica collettiva, si è appreso grazie alla stampa nazionale che celebrità, starlettes e velinette varie dalle narici facili sniffano come tapiri nei bagni dell’Hollywood, discoteca tuttora chiusa per misfatti di stupefacenti. Apriti cielo: i media ci svelano ora che i locali notturni pullulano di droga, che Belèn Rodriguez può fare concorrenza alla Folletto, che il popolo della notte nutre una passione sfrenata per la famigerata polverina bianca, che si pippa cocaina senza pudore nei privèe, ci si sballa fino a prendere il volo; queste le notizie che ci sono arrivate dalla Milano da Sniffare. Gente bella, ricca e famosa, e anche mezze calzette dello spettacolo, attricette e tronisti già dimenticati ai più, oscuri rampolli e giovani meneghini anonimi dotati però di un apparato nasale che, più che a Chanel numero 5, sembra abituato alle polveri colombiane. Aspiranti attrici, aspiranti calciatori, aspiranti concorrenti del Grande Fratello,molto spesso aspiranti e basta. Sì, perchè c’è anche un sacco di “gente normale” che si sballa (che sia coca o altro), non serve più essere dei divi – o pseudo tali- per procurarsi lo stupefacente canuto tanto caro al fu avvocato Agnelli. Bene, in vista di tali inchieste, anche la Pulce cavalcherà quest’onda di tardivainformazione riguardo all’uso, al consumo e al traffico di droghe pesanti ( e non solo) che circolano nel nostro territorio. Discoteche, certo, ma anche strade, posti di lavoro, centri sociali, luoghi privati. Anche Alessandria è “contaminata”? Dove avvengono i traffici? Anche da noi le cose vanno come nella cosiddetta “capitale morale”? E soprattutto: quali sono le droghe più in auge

lungo le rive del Tanaro? Dove e da chi vengono consumate? Siamo andati a fare due chiacchiere con esperti del settore: il direttore del Sert dott. Luigi Bartoletti e il capo della Squadra Mobile della polizia di Alessandria Domenico Lopane (nella foto) per farci dare due dritte. Si parte subito con una rivelazione shock da parte di quest’ultimo: anche su Alessandria e dintorni nevica cocaina a iosa. Non tanto per questioni di domanda (il consumo di cocaina è dato da entrambi come in ribasso), ma più che altro perchè la nostra posizione geografica- siamo nell’esatto centro del triangolo industriale Torino/Milano da Sniffare/Genova- è molto favorevole all’afflusso di mercati illeciti, è una posizione strategica che funge da centro di smistamento perfetto per rifornire il resto del nord Italia. Vale anche per tutti gli altri stupefacenti: hashish e marijuana, eroina, extacy, anfetamine varie e, solo da poco, anche le cosiddette “smart drugs”, ovvero quelle droghe “furbe” create in laboratorio che sebbene sballino di brutto il consumatore, non contengono ingredienti perseguibili legalmente. Così, mentre la cocaina perde terreno, le droghe sintetiche stanno aumentando; discoteche e rave sono i luoghi ideali per consumarne. Scopo: socializzare con estrema facilità e ballare, ballare fino al mattino. La coca, invece, ha ormai perduto gran parte del suo scopo ludico e viene utilizzata soprattutto per mi-

Serve un idraulico?

gliorare le proprie prestazioni lavorative. “ Non è più come un tempo”, afferma Lopane, “quando la coca veniva consumata solo da un’èlite di ricchi professionisti ed imprenditori miliardari. Oggi a farne uso è principalmente il ceto medio, quella fetta di società che deve lavorare, magari che svolge impieghi fisicamente faticosi”, mentre il direttore del Sert, Bartoletti spiega che “oltre ai consumatori del sabato sera, spesso si tratta di cittadini ben integrati nel tessuto sociale, dipendenti psicologicamente dalla cocaina, che nella loro quotidianità devono rendere. Gente che non si rende conto di essere precipitata nel vortice della dipendenza, proprio perchè la cocaina dà un’assuefazione psicologica difficile da ammettere con sé stessi”. “Proprio per questo motivo”, prosegue Bartoletti, “ solo 150 individui in tutta la provincia hanno chiesto aiuto al Sert per uscire dal tunnel della cocaina. Non ci si rende conto di essere assuefatti e si crede di poter smettere qualora lo si desideri”. Inoltre, va sottolineato che il prezzo della “polvere bianca” si è praticamente dimezzato rispetto ad una decina di anni fa, tant’è che un grammo ( buono per 4-8 strisce) può costare oggi dai 50 ai 20 euro. Poi- come già anticipato- ci sono gli altri tipi di stupefacenti presenti nel mercato mandrogno: i cannabinoidi e l’eroina, per esempio, restano sulla cresta dell’onda e godono di enorme diffusione e gradimento. Nonostante le recenti politiche di repressione che non vedono praticamente più differenza tra droghe leggere e droghe pesanti. Ad Alessandria hashish e marijuana spopolano, il consumo coinvolge enormi fasce d’età, alcuni pollici verdi la coltivano in casa e lo spaccio di strada- nonostante le innumerevoli operazioni di polizia- è praticamente irrefrenabile. Anche per quel che riguarda l’eroina. Basti fare un giretto ai giardini della stazione: loschi figuri, per lo più pesci piccoli disperati, si aggirano guardinghi in cerca di acquirenti in crisi d’astinenza, pronti a stanare le panette che tengono nascoste nei

cespugli per evitare rogne in caso di perquisizione e pronti a darsi alla macchia al primo bagliore blu proveniente dalla circonvallazione. Pesci piccoli, appunto, sbattuti in strada da chissà chi fin dalle prime ore del mattino, quasi come se dovessero timbrare il cartellino. Domenico Lopane della Squadra Mobile tiene infatti a precisare che il ricambio di spacciatori di piazza è un fenomeno straripante: “Nonostan-

te gli arresti di alcuni soggetti colti sul fatto, il mercato resta in vita proprio perchè i narcotrafficanti in cima alla piramide sistemano nuovi venditori già a partire dal giorno seguente. E’ questo il fenomeno che crea non poche difficoltà agli agenti operanti”. “Se poi consideriamo le pene stabilite per lo spaccio”, continua Lo Pane, “spesso irrisorie grazie a patteggiamenti e condizionali, il nostro lavoro si rivela assai poco costruttivo. La legge prevede provvedimenti che vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione ma grazie alle attenuanti si finisce quasi sempre in un nulla di fatto. E questa indulgenza, non dissuade certo chi ha intenzione di delinquere”. Certo, Alessandria sarà pure un crocevia ideale per il narcotraffico, le forze dell’ordine e le istituzioni addette ai lavori faranno quello che possono, la sensibilizzazione avrà pure i suoi effetti positivi, ma forse, forse il problema dovrebbe essere individuato alla radice. E la radice, oltre al nostro spossante stile di vita che induce al vizio, sono i Paesi da cui provengono gli stupefacenti. Se le nostre discoteche e i nostri uffici si stanno trasformando in boules de neige a causa della coca, forse bisognerà prendere provvedimenti con la Colombia; se i ragazzi il sabato sera si arrampicano sui lampioni, forse bisognerebbe collaborare coi Paesi dell’est europeo affinchè la loro criminalità organizzata non esporti qui le droghe sintetiche; se alcuni giardini pubblici sono disseminati di eroinomani come se fossero fiori di campo, forse bisognerebbe trovare un modo per chiudere i rapporti col cosiddetto Triangolo d’Oro dell’oppio composto da Afghanistan, Thailandia e India. Solo così, forse, le cose cambieranno. Nel frattempo non ci resta che “goderci” il primato di quarta nazione europea per uso di stupefacenti e terza regione italiana, il Piemonte, per consumo di droghe pesanti.

La cocaina non è più trend. “Tirano” di più le droghe sintetiche come l’ecstasy

Tra Genova, Milano e Torino: Alessandria è crocevia di traffici illeciti. E lo spacciatore resta il più delle volte “impunito”. “Il problema dovrebbe essere individuato alla radice”

Domenico Lopane


7 SETTEMBRE 2010

Il modo migliore per essere informati: www.lapulcenellorecchio.it

ATTUALITA’

"Aumenti a sorpresa per asili e mense" Infuriano le polemiche per i rincari delle tariffe del servizio scolastico nel Comune di Alessandria. In pieno agosto l’amministrazione ha rivisto al rialzo le rette per le scuole d’infanzia e i “buoni pasto” della refezione giornaliera. Per alcune fasce di reddito il “ritocchino” all’insù è considerevole, anche del 20%. Restano comunque alcune agevolazioni, per esempio, se vengono iscritti più figli. Ma i benefits, di fatto, vengono annullati da una serie di rincari e di regole (come pagare anche quando i bambini sono assenti da scuola; solo per una malattia di oltre 10 giorni consecutivi il comune renderà il 10%) che da più parti sono state definite “ingiuste” e talvolta “ipocrite”. Il centrosinistra, all’opposizione a Palazzo Rosso, non è stato a guardare ed ha subito sollevato la questione. “La decisione di aumentare la spesa a carico delle famiglie alessandrine”, tuona il segretario provinciale di Italia dei Valori, Vincenzo Demarte, “è un atto indiscriminato, preso in pieno periodo di ferie, quasi a tentare di passare inosservato. Non è stato così, e puntualmente abbiamo presentato le nostre rimostranze”. Alcuni gruppi e partiti si stan-

Il segretario provinciale dell’Italia dei Valori protesta per i rincari: “A pagare sono sempre gli stessi” no mobilitando addirittura con una raccolta di firme, per cercare di far cambiare idea all’amministrazione comunale, o al limite per rivedere gli aumenti. “Ancora una volta la Giunta Fabbio ha deciso di mettere mano nel portafoglio del cittadino medio, penalizzando la famiglia alessandrina”, continua Demarte, “invece di attuare politiche sociali efficaci, in questi tempi di crisi generalizzata. La maggioranza delle famiglie, il 43%, paga la retta inte-

Vincenzo Demarte

ra, senza sconti. In più le fasce di reddito sulla retta mensile negli asili nido è a dir poco opinabile”. Demarte fa notare che con oltre 12,5 mila euro di reddito dichiarato – poco più di mille euro al mese – le tariffe sono massime. “Neppure in questo caso c’è equità: un operaio specializzato ed il suo mega direttore pagheranno allo stesso modo”. Tempo pieno o part-time, poco cambia: la scure degli aumenti non perdona.

Atm efficiente, per una Città efficiente A seguito del precedente articolo sulle ipotesi di sviluppo dell’area della Caserma Valfrè mi fu chiesto da un Assessore Comunale se avevo un progetto in merito a detto sviluppo. Ho semplicemente un desiderio: quello che si possa realizzare una politica del territorio a prescindere dagli interessi di pochi ma rivolta agli interessi della cittadinanza. Ovviamente a prescindere dalle aspettative e dai desideri delle singole persone, singole organizzazioni, singole corporazioni, singoli gruppi di potere (politici, finanziari, culturali, religiosi). Il pensiero può essere riferito anche alla nostra, almeno a tutt’oggi, ATM. L’attuale stato d’uso degli automezzi, la gestione aziendale ed i rapporti con i sindacati, la tipologia e l’uso del personale, le voci che si sentono sui rapporti futuri con analoga azienda milanese, offrono la possibilità di effettuare alcune considerazioni che, sicuramente non politicamente corrette, ritengo possano essere oggetto di quel desiderio di cui sopra.

Ci troviamo di fronte ad una Azienda che ha nella suo “core” il trasporto di persone tra Alessandria – Valenza (tralasciamo la segnaletica stradale e gli ausiliari del traffico) Gli automezzi in dotazione risultano essere 90 (77 per la rete urbana di Alessandria e 13 per quella di Valenza). Di questi 22 risultano essere Euro0 pertanto da ottobre non dovrebbero più essere in servizio poiché le direttive lo impedirebbero, 9 sono euro1 di cui sei sono stati acquistati per 6.000 Euro/cad. grazie alla capacità e voglia di ricerca dei soliti funzionari da sempre presenti in Azienda. Questo il quadro iniziale, al quale si aggiunge la presenza costante dei sindacati che con insistenza cercano di capire le intenzioni aziendali, il ruolo dell’attuale presidenza, quale sarà la futura dirigenza, il numero degli addetti sui mezzi ed il numero delle persone impiegate negli uffici. Considerando che al cittadino interessa il servizio ed un veloce spostamento nell’ambito della Città, alle

attività cittadine interessa che le persone possano essere presenti in città al fine di essere visibili, alla Città interessa che le auto private circolino il meno possibile nel proprio ambito, ritengo sia possibile ipotizzare che attraverso una ristrutturazione aziendale che tenga conto di queste ultime esigenze l’ ATM possa e debba fornire gratuitamente il servizio. Quanto sopra potrebbe e dovrebbe avere l’apporto di quelle organizzazioni, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Camera di Commercio di Alessandria, Associazioni Commercianti e quante interessate allo sviluppo Cittadino che tralasciando i propri e settoriali interessi potrebbero investire una piccola parte delle proprie risorse in un progetto di facile riscontro: maggiore mobilità delle persone, minore inquinamento atmosferico, un centro maggiormente vivibile ed una maggiore vicinanza di altre zone cittadine poiché facilmente e gratuitamente raggiungibili. Fulvio Perugini

Lorena Operatore cranio sacrale

Tel 339 7885653 lorenapanaro@hotmail.it

Tecnica manuale non invasiva, utile per dolori articolari e disturbi del sistema nervoso. Sarà presente alla “6 Sensinfiera” il 25 e 26 settembre 2010 alla Cittadella di Alessandria per informazioni e dimostrazioni

Ogni alessandrino lo sa: presupposti Nell’articolo di giugno ho proposto una mia visione della identità degli alessandrini. Marcata e consapevole identità “di mezzo” che permette la reidentificazione nelle identità dei tre vertici del triangolo TorinoMilano-Genova. Consapevolezza che la vita può evolvere sia sul palcoscenico e sia dietro le quinte”. Consapevolezza dei “pericoli e della effimerità” delle luci della ribalta/palcoscenico. Se io evito di salire sul palcoscenico ho forse una identità meno marcata di quella di quegli attori che amano le luci e “spingono” per salirvi? Il regista sta dietro le quinte per tutta la rappresentazione e raramente partecipa alla rappresentazione. Se lo fa, lo fa in incognito. Nel seguito citerò alcune proprietà della identità degli alessandrini che rendono i nostri concittadini eccellenti. C’è una proprietà della identità degli alessandrini che li rende antropologicamente più adatti di altri ad affrontare la competizione nel mondo globalizzato ed a cogliere le opportunità che da sempre accompagnano le crisi: flessibilità del modello della realtà. La scienza, la politica, la sociologia, la religione, etc... sono modelli costruiti per interpretare la realtà. Ciascun essere umano costruisce un suo modello individuale di realtà. Costruisce nella sua mente una mappa che è divers adalla realtà (territorio) ed è diversa da ogni mappa di ogni altro essere umano. Gli alessandrini hanno, nei secoli, costruito mappe che, se pur diverse, hanno in comune la flessibilità delle cornici. Poiché mappa del mondo e set di strategie costituiscono le capacità dell’essere umano l’alessandrino ha capacità di adattamento ed un numero di opportunità maggiore di altri soprattutto nei periodi di

turbolenza. L’alessandrino sa che nella interazione (connessione) con gli altri e con il “mondo” siamo noi a gestire la nostra organizzazione interna adattandola o meno a quella esterna dell’ambiente. Noi scriviamo da soli il copione della nostra commedia/tragedia individuale e quando lo scriviamo lo facciamo solo per noi stessi. Nessuno può più illudersi di scrivere il copione della vita altrui e di gestire il destino delle

Gli alessandrini sono capaci di adattarsi e di affrontare le competizioni collettività. Coloro che ci hanno provato hanno sempre subito le conseguenze dei loro comportamenti estinguendosi. Nessuno quindi può scrivere il copione per altri e nessuno può interpretare la parte di altri. La vita ha questo di bello. Tutti sono attori e recitano un copione da loro stessi scritto. Possono farlo nel ruolo di attori sul palcoscenico oppure fuori dal palcoscenico come spettatori di commedie/tragedie altrui o come registi sempre di commedie o di tragedie altrui. A qualcuno è permesso gestire risorse per lo spettacolo della vita, costruire “palcoscenici” e “riempirli” o “privarli” di cose. Sindaci, Presidenti di province e regioni si sono visti attribuire i poteri di mettere o togliere risorse dai palcoscenici. Sindaci, Presidenti di province e regioni sono però senza alcun potere di gestire lo spettacolo della vita. dei loro concittadini.

xx xx

Vincenzo Pasino


8 SETTEMBRE 2010

Alessandria, Casale, Acqui, Ovada, Novi e Valenza su: www.lapulcenellorecchio.it

CULTURA LOCALE

Il Giorno del Giudizio al supermarket

Messaggio pubblicitario

Un vero e proprio film, girato ed ambientato ad Alessandria. Non è un auspicio, è un dato di fatto. L’idea è di Pier Luigi Pasino, classe 1981, attore, in questo frangente anche sceneggiatore. Si tratta di un lungometraggio che si è appena concluso di girare, il cui epicentro logistico-narrativo è proprio la nostra città, principalmente nei paraggi del supermercato Unes di via Palermo, quartiere Pista. Un notizia, non c’è che dire. Soprattutto se ricapitoliamo la magra lista di lungometraggi che hanno come location il nostro capoluogo; in tempi recenti solo tre i film ambientati qui: “La via della gloria” (di Stefano Milla, 2001), “Finchè c’è alcool”(di Dimitris Makris, 2001) e “Texas”(di Fausto Paravidino, 2005). Tutto qui. “Dies Irae” (dal latino “Il giorno dell’Ira”) racconta la storia di quattro trentenni- Filippo, Teo, Bozzo e Sparo- che non sono riusciti a “decollare” e che nonostante ambizioni e desideri di fuga si ritrovano ancora incatenati ai luoghi della loro adolescenza. Tutto è cambiato: gli amici di un tempo hanno lasciato la città per inseguire le loro brillanti carriere, il vecchio gruppo

Il film è girato ad Alessandria e rispecchia la vita di tanti 30enni della città. Sogni, ambizioni e soprattutto delusioni di provincia non esiste più, la magia dei giorni andati è svanita per lasciare spazio ad un’inerzia senza capo né coda che intrappola i quattro nel loro eterno microcosmo di provincia. I protagonisti sognano in vano una vita diversa, lontano dai quei luoghi a loro stessi fin troppo cari, ma l’assuefazione al conosciuto ha il sopravvento, l’impossibilità di uscire dal proprio nucleo d’originela compagnia, la famiglia- sembra invincibile, la trappola dell’habitat nativo inevitabile. L’unico a tentare la svolta è Filippo che, bramoso di soddisfare i suoi sogni di musicista, cerca di fare il grande salto all’estero sfruttando l’occasione offertagli da una piccola casa discografica. Fallirà, il sogno si rivelerà una chimera e l’aspirante musicista finirà a lavorare in un supermercato mila-

nostro territorio, ma si pone soprattutto il fine di parlare un linguaggio universale, un linguaggio che riguarda tutti i giovani “in bilico” del ventunesimo secolo, tutti i sognatori ed i frustrati che non riescono a prendere in mano la propria esistenza e a definire in maniera soddisfacente il loro ruolo nel mondo. Complici- più del Sistema stesso- la dipendenza dal proprio microcosmo e la pigrizia fisico-morale tipica di chi “esiste senza vivere” in un immutabile purgatorio privo stimoli, fatto di sogni vacui ed approssimativi. Ispirato in parte all’opera beckettiana “Aspettando Godot” e alla sua continua, vana attesa di un Qualcosa che non verrà mai, “Dies Irae” è diretto e prodotto da Flavio Parenti, già noto al pubblico del Teatro Stabile di Genova e di “Distretto di Polizia”. Oltre all’alessandrino Pier Luigi Pasino, il film è interpretato anche dal gavese Matteo Alfonso e dall’emiliano Jacopo Birocchi. “Lo scopo principale del film”, afferma Pasino, “non è insegnare a

nese. Ciò però non impedisce agli altri tre di provare nei confronti dell’amico-esule una certa invidia, una morbosa dipendenza, una ambigua malinconia mentre questi è via; Teo, per esempio, proverà in tutti i modi a bloccargli le ali (anche deturpandogli il volto con uno skateboard) e a tenerlo radicato nel pantano esistenziale in cui versa la combriccola. Seguiranno litigi e ricongiungimenti, errori individuali e redenzioni, grandi bevute e fiumi di rimpianti ad alta voce, apici di introspezione e di comicità, e verrà anche esploso un colpo di pistola il cui mittente e destinatario non è dato svelare. Insomma, lungi dall’essere una mera storiella di provincia, “Dies Irae” affonda sì le proprie radici nel

Settembre è il mese della ripresa di tutte le attività dopo la pausa estiva e anche per la politica vale lo stesso principio. In realtà l’attività consiliare si e’ fermata completamente solo nelle due settimane centrali di agosto, ma comunque la ripresa vera avviene ora. Nei prossimi mesi vedranno la luce alcune importanti iniziative, di cui si parla da molto e che sono destinate a cambiare il volto della città. La nuova tangenziale di Alessandria sarà finalmente completata da San Michele al Quartiere Cristo con tutte le uscite intermedie. Questo avrà l’effetto di permettere una circolazione molto più fluida senza l’attraversamento della città con ricadute positive sia sul traffico che sulla qualità della vita. I lavori del ponte Meier avranno finalmente inizio dopo l’espletamento della gara d’appalto, con la possibilità per gli alessandrini di avere un ponte utile ai collegamenti ma anche un’opera d’arte che aumenterà l’attrattività turistica. La Caserma Valfrè, altro importante tassello per lo sviluppo, avrà finalmente un utilizzo definitivo e ottimale, dando contemporaneamente risposte sia sotto l’aspetto della viabilità che del verde, oltre agli insediamenti universitari. Il parcheggio sotterraneo di Piazza Garibaldi, dovrebbe vedere la conclusione dei ricorsi nei vari gradi di giudizio che ne hanno frenato la realizzazione, in modo da permetterne la costruzione in tempi rapidi e certi. L’attività consigliare sarà concentrata anche sulla delibera del Riequilibrio di Bilancio per permetterci poi di predisporre un Bilancio Preventivo che nonostante gli annosi problemi economici di tutti gli enti locali ci consenta gli investimenti necessari allo sviluppo della nostra comunità, mantenendo contemporaneamente l’attenzione sul risanamento delle finanze comunali. Ho citato solo alcune delle cose che vedranno la luce nei prossimi mesi, molte altre sono in cantiere per cercare di rendere Alessandria sempre più vivibile e ricca di opportunità.

Fabrizio Priano

FORZA ITALIA Capogruppo Pdl - Forza Italia in Consiglio Comunale

Pier Luigi Pasino

Elirio Picchio Il pittore dei “pagliacci” Elirio Picchio è nato ad Alessandria nell’ottobre del 1928. E’ stato per anni allievo del professor Paolo De Amicis che lo guiderà nella sua formazione per poi farlo approdare al colore e alla tavolozza anche grazie ai consigli del maestro Pietro Morando. Tuttavia la sua vera formazione artistica e culturale si sviluppa a Milano frequentando il maestro Giuseppe Motti, Ligabue e Adriano Figini. Elirio Picchio per lunghi periodi vive anche a Parigi, legandosi agli ambienti culturali di Jeneviève Barentin, che lo introdurrà a lavorare accanto a nomi famosi dell’Arte Moderna. Innumerevoli i premi vinti dall’artista, tra questi il “Leone d’oro” nel 1977, il “Campidoglio d’oro”, il trofeo “Biennale di Venzia”, nonché il trofeo ”Art in the world nel 1982, consegnatogli a New York, e moltissimi altri ancora. Oggi vive e lavora ad Alessandria, sua città natale. E’ conosciuto ed apprezzato soprattutto per i suoi quadri di nudo femminile e per i pagliacci, tra i suoi soggetti preferiti. Nella foto degli anni ‘90, Picchio è insieme a Silvio Berlusconi. E’ stata scattata ad una cena del Milan.

vivere, ma stimolare lo spettatore a porsi domande sulla propria esistenza, domande lucide ed oggettive su come sta effettivamente trascorrendo il suo tempo, la sua quotidianità, il suo dedicarsi a ciò che ama davvero. Lo spettatore, uscendo dalla sala, dovrebbe interrogare sé stesso, e non cercare un “messaggio” all’interno del film”. Una scommessa molto interessante, quella di Pasino & C. E anche molto remunerativa, almeno per quanto riguarda la valorizzazione del nostro territorio. La pellicola, seppur non indugiando sugli aspetti paesaggistici né folkloristici, è in grado di evidenziare soprattutto il volto metropolitano, notturno, semi-periferico della nostra città e dei giovani che ne hanno popolato- e tuttora ne popolano- le strade. Sono i ragazzi e le ragazze che verso i 15 anni iniziano a sognare in grande ma che col passare del tempo vedono i loro sogni sgonfiarsi di fronte al macigno della realtà, appassire lentamente sotto il tacco della disoccupazione e dell’incertezza perenne. Un film che è una dichiarazione d’amore ma anche un’amara denuncia alla città: una città che continua a “produrre” talenti ma che continua a suggerire loro che, se si vuol far strada, conviene omologarsi. Per il momento non è ancora dato sapere esattamente quando “Dies Irae” uscirà nelle sale, ma si parla di fine annoinizio 2011. (Ulteriori aggiornamenti saranno pubblicati su www. lapulcenellorecchio.it). M. B.


9 SETTEMBRE 2010

News in tempo reale: www.lapulcenellorecchio.it

UFFICIO RECLAMI per segnalazioni: l iinfo@lapulcenellorecchio.it f l l ll hi i

Poesie mandrogne Elio Belloni Un bacio un bacio soltanto sulla guancia o sulla bocca accanto una lacrima sul volto una goccia di rugiada su una rosa una ranocchia che gracchia nella notte oscura un fiore che all’alba sboccia una goccia poi un’altra un’altra ancora e la pioggia che scende silenziosa non son forse cosa meravigliosa? E le mammelle di una vacca turgide piene di latte e anche le blatte così scure e fuggenti rapide sui pavimenti fuggono alla luce improvvisa e negli anfratti dei muri sconnessi si nascondono silenti e ti lasciano perplessi non son forse anch’esse miracoli strani come i giganti e i nani? Foglie gialle rosa,viola dai colori vivaci gatta in calore

Arcate “cariate” Si avvicinano l’autunno (sigh), il maltempo, le piogge. Mentre prosegue a corrente alternata il dibattito sulla sicurezza di Alessandria (dal punto di vista idrogeologico ) e si attende la costruzione del nuovo ponte Cit-

Prendi la bici e... finisci al bar

mammelle procaci morbido di ventre e occhi neri e profondi sguardi che s’incontrano per un attimo fuggente che ti penetrano nella mente e ti fanno sognare e ancora carezze e voluttà e abbracci infuocati desideri forti , possenti, insperati, alberi in fiore bianchi neri rossi vigneti terre arse dal sole son queste forse soltanto parole? tutte son la stessa cosa tutte son cosa meravigliosa! E la tela del ragno trappola mortale entro la quale un piccolissimo animale incappa e muore e vien divorato non son forse parte del creato? Tutto sembra strano incoerente, vano ma è chiaro e coerente non s’inganni la mente ammiriamo ogni cosa perché? Perché sempre essa è cosa meravigliosa.

“Prendi la bici per venire in centro”. E’ l’invito che campeggia sui pannelli luminosi all’entrata di Alessandria, città che lentamente sta pensando alla mobilità ecologica, con alcune iniziative di incentivo all’uso delle biciclette. Qualcuno però ci fa segnalare che le piste ciclabili (foto) non sempre vengono rispettate. Qui sono occupate addirittura dalle sedie di un bar.

Jungla d’asfalto Invece di “non calpestate le aiuole” in questo tratto di verde pubblico bisognerebbe scrivere “attenti a non perdervi nella jungla”. Nella piazzetta di via Caraglio questa estate l’erba è cresciuta

“Il Cristo è un bellissimo quartiere, con una arteria fondamentale che è Corso Acqui, ma purtroppo ha un cuore malato: Piazza Ceriana”. Ad affermarlo è il consigliere della Circoscrizione Alessandria Sud, Ezio Castelli, il quale, dopo aver ascoltato numerose lamentele, ci segnala che l’erba che circonda il parcheggio è completamente secca. Il motivo, ipotizza Castelli, sta nell’impianto di irrigazione guasto da circa un anno. “Ma perché una piazza così bella deve essere danneggiata per un problema banale, per giunta risolvibile con poca spesa?”

LA SIGALA ‘N PARADIZ

LA SIGALA IN PARADISO

U stava nòcc e dì setà ‘n s’la porta còn la sigala ‘n buca semper smorta la barba l’era biònca cme faren-na e alziva an ti sò ògg ina gròn pen-na.

Stava notte e giorno seduto davanti alla porta Con la Sigala in bocca sempre spenta La barba era bianca come farina E leggevo nei suoi occhi una gran pena.

D’allura u j’è pasà tònt ad cul temp, ma um smea ch’ ui sea ammac pasà ‘n mument. Chissa che fen ch’l’à facc cul car vègёt cu stava semp setà ‘n su sò scagnёt

a dismisura. Per almeno due mesi, erbacce e piantine l’hanno fatta da padrona, andando quasi a sovrastare il cartello. In quelle condizioni, nessun si azzarderebbe a calpestare le aiuole...

La piazza “dimenticata”

Gianni Regalzi

S’l’avghiva cucadёn cu s’auzinava, al fava finta ‘d niente e us girava, ma se a pasava mé, ancura am viz, um regalava semp in bèll suriz.

tadella (ribattezzato Ponte Meier per l’architetto progettista), ci fanno notare che le arcate del ponte ferroviario sul Tanaro sono “intasate” da detriti e vegetazione trasportata dalla corrente. Ci vorrebbe una bella pulizia!

Se vedeva qualcuno che si avvicinava Incurante si voltava dall’altra parte, ma se passavo io, ancora mi ricordo, mi regalava sempre un bel sorriso. D’allora è trascorso tanto tempo, ma sembra sia passato solo un momento. Chissà che fina ha fatto quel caro vecchietto che stava sempre seduto sul suo sgabello

d’istà, d’invèr, davanti a cula porta d’estate, d’inverno, davanti quella porta con la sigala ‘n buca semper smorta? con la sigala in bocca sempre spenta? J’è di mument che propi tònt um mònca Ci sono dei momenti che mi manca tanto l’è quònd ch’a vigh an ciel ‘na niula biònca è quando vedo in cielo una nuvola bianca e a pens ch’la sea la füm d’la sò sigala e penso che sia il fumo della sua “SIGALA” che forsa ‘n Paradiš u l’à ‘nviscaja. che forse in Paradiso, l’ha accesa.

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11 SETTEMBRE 2010

CULTURA LOCALE

Le lunghe notti del Ramadan Estate dura per i 5.000 musulmani alessandrini: oltre al caldo, anche il digiuno Tempo di Ramadan, lo scorso agosto, per la comunità islamica di tutto il mondo, che conta più di un miliardo di fedeli. Per un mese infatti, tutti i musulmani si sono astenuti da acqua, cibo, alcol, fumo e rapporti sessuali fino all’ora del tramonto per osservare un periodo di sobrietà, purificazione e meditazione. Abbiamo approfittato di questa sacra ricorrenza per approfondire la conoscenza della comunità islamica residente ad Alessandria e farci spiegare un po’ di cose dall’Imam locale Ahmed Chadli, alla guida del “Centro Islamico Pace” di via Verona 84. Il signor Chadli è uno dei circa 4000 musulmani che vivono nella nostra provincia. Originario di Casablanca (Marocco), vive ad Alessandria da esattamente vent’anni e gestisce la moschea ea ora situata in Borgo Rovereto ereto dal 1992, frequentata ata da più di 500 per-sone. Geometra sposato, padre di tre figli, ha lavorato in passato come manovale e muratore, ma dal 1998 è impiegato presso una ditta dii riscaldamento commbustibili. Quelli appena trascorsi sono stati giorni di rettitudine anche per lui, ovviamente. Per quanto profonda sia la devozione, mi spiega, il Ramadan estivo è molto duro da osservare in quanto caldo e umidità accentuano in maniera esponenziale le privazioni: di fatto, si beve acqua e si fa colazione

con qualche dattero all’alba (il cosiddetto “ultimo piatto”), poi più niente fino al tramonto. Spesso a metà giornata le energie vengono a mancare, la sete dissecca la gola e l’appetito stordisce, tant’è che di conseguenza si conversa e si parla molto meno rispetto agli altri periodi dell’anno: il Ramadan serve dunque ad incentrare tutta la concentrazione sulla mente, cercando di non cedere alle mere esigenze del corpo; col digiuno si possono comprendere gli affamati della Terra, la riflessione è più lucida, il cibo - dono di Dio - non è più una cosa scontata ed ovvia, e si riscopre il valore della riconoscenza nei confronti di Allah. Lo scopo del devoto è dunque purificarsi dal materialismo, liberarsi dalla o, li corruzione degli elementi estraelem nei che ch recano godimento illecito dim dedicarsi e interamente all’aspetto spirituale dell’esistenza. Naturalmente, specifica più vvolte il signor Chadli, donne Ch incinte, bambini incin e malati cronici sono esenti dal digiuno e dovrebbero, in cambio, fare le carità per i bisognosi d’ogni credo ed etnia. Mica male, no? Certo, il “bello” del Ramadan viene alla sera: una volta che i lampioni in strada s’accendono, segno che è giunto il tramonto, ci si può finalmente sbizzarrire e

Dopo il Ramadan capita di aver preso qualche chilo...

Ahmed Chadli

dare libero sfogo alle esigenze del corpo: cene, feste, grandi abbuffate infiammano le notti dei fedeli reduci da durissime giornate (sono molti quelli che, a fine Ramadan, si ritrovano in sovrappeso) E’, in ultima analisi, curioso notare come ogni religione, compresa quella cristiana, abbia forti influenze sull’alimentazione e sulle abitudini culinarie dell’individuo. Siamo noi quelli che non dovrebbero mangiare pesce il venerdì, giusto? Ma torniamo al Centro Islamico e alla comunità musulmana di Alessandria. Come già detto, sono oltre 500 i fedeli che vi si recano regolarmente per prostrarsi ad Allah. Il fine settimana è invece interamente dedicato ai bambini che, essendo in maggioranza nati qui, necessitano di corsi di arabo per poter comprendere a pieno le sacre scritture. Detto questo, il “Centro Pace” non è solo preghiera ed austerità, ma anche e soprattutto luogo di ag-

gregazione ed incontro: dopo le orazioni, scherza Chadli, è molto difficile allontanare i fedeli, i quali preferiscono rimanere lì a fare quattro chiacchiere piuttosto che rinchiudersi in casa davanti alla TV. Ecco, a proposito: la TV. “Per il popolo arabo”, spiega l’Imam, “la televisione si è rivelata uno strumento più nocivo che altro, artefatto, e negli ultimi tempi anche diffamatorio. Basti pensare alla campagna massiva di disinformazione attuata nei confronti dell’Islam dall’11 settembre in poi”. Come dargli torto. Questo per dire che – e me lo conferma Chadli- per il mondo musulmano il tubo catodico non è esattamente il referente più autorevole per descrivere la realtà, anzi: le stesse emittenti arabe come ad esempio Al-Jazeera sono viste con estrema diffidenza e scherno. Figuriamoci la CNN o Mediaset...

Alessandrini civili: “Non abbiamo mai subito discriminazioni” L’imam Ahmed Chadli, tra una risata e l’altra ed un bicchiere d’acqua religiosamente, cortesemente rifiutato, vuole precisare alla Pulce quanto stupefacente sia l’ospitalità ricevuta da parte degli alessandrini; mai un diverbio a sfondo discriminatorio o razziale, mai un atto di violenza, mai un torto subito... collaborazione e comprensione cristalline con istituzioni come le forze dell’ordine, porporato locale e, soprattutto, semplici cittadini. Lo dice con un sorriso radioso, puro di Ramadan. Marco Baccari


12 SETTEMBRE 2010

IL BORSINO DELLA PULCE

Come gli eventi dell'estate ha

+62

+44

Cavalcavia Spinetta

Arenaways

-26 Flop

Cittadella

+21

Aumentano le imprese

Alessandria valeva

-23

988

Morte di Dino Crocco e Guido Botta

al 30.06.10

-26 Flop Avrebbero dovuto vendere migliaia di biglietti, ci sarebbe dovuto essere il tutto esaurito... Ma così non è assolutamente stato. Ai concerti in Cittadella non ha partecipato che qualche fan sfegatato dei (poco) famosi cantanti in cartellone.

+62

Cavalcavia aperto

+21 Piu imprese

+44 Arenaways

-23 Dino e Guido

Finalmente il cavalcaferrovia di Spinetta è stato aperto. I disagi sul ponte sono finiti, tra lamentele, incidenti anche gravi e traffico ad ogni ora del giorno. Il senso obbligato e le strettoie sono ormai un brutto ricordo del passato.

Secondo i dati della Camera di Commercio e di Confindustria le imprese alessandrine, specie le ditte individuali, sono in leggera crescita e i segnali che fanno ben sperare per la ripresa economica si fanno sentire. Ci viene da dire: finalmente!

Tutti in carrozza. La compagnia feroviaria alessandrina è pronta a sfidare sul campo (o meglio, sui binari) Trenitalia. Fra pochi giorni partiranno i primi convogli, ma già da metà settembre i viaggi sono prenotabili sia in stazione che sul sito.

In estate ci hanno lasciato due personaggi noti ed apprezzati da molti alessandrini. Dino Crocco, musicista e showman, e il pittore delle Langhe, Guido Botta. Nei loro campi artistici erano delle vere e proprie istituzioni locali. Che dire? Ci mancheranno.


13 SETTEMBRE 2010

IL BORSINO DELLA PULCE

nno variato il valore della città

+49 Fabbio

sta bene

+15 Musei aperti

-13

a Ferragosto

No Miss alessandrine

Per chi è rimasto, non solo sagre e grigliate al fiume, ma anche un po’ di sana cultura.

-14 Cassonetti al rogo

+20 Divieto Tir -19 Ozono alto Secondo Legambiente ilnostro capoluogo avrebbe già “bucato” il limite annuale di 25 giorni con valori decisamente eccessivi.

Oggi vale

-54

1.050 +20 Basta Tir

Colpi di testa

-14 Al fuoco

-54 Omicidi

-13 No Miss Italia

Molti episodi, in provincia, hanno avuto per protagonisti i tanto odiati cassonetti per la raccolta differenziata. Sia ad Alessandria che a Valenza alcuni vandali hanno dato fuoco ad alcuni bidoni della spazzatura e ne hanno danneggiati altri.

In questa estate torrida non sono mancati episodi drammatici, dovuti a solitudine e, forse, anche al caldo. Atti violenti, tentativi di suicidio e fenomeni di depressione sono aumentati all’aumento della temperatura e dei mesi in cui tanti vanno in ferie.

Le nostre fanciulle non sono più belle come un tempo? Quest’anno al concorso di Miss Italia, dopo anni di “presenza”, non parteciperà alcuna rappresentante della nostra provincia. Che le piemontesine non siano più belle come una volta?

Finalmente dopo anni di proteste i cittadini potranno dormire sonni tranquilli, ma soprattutto svegliarsi quando vogliono. Basta levatacce all’alba dovute all’accensione del camion sotto casa. Da qualche giorno il Comune ha vietato la sosta.

+49 Fabbio in forma Dopo lo spavento di inizio agosto, finalmente si è saputo che il Sindaco di Alessandria sta bene. Colpito da infarto, per qualche settimana è stato sostituito nelle sue funzioni, ma adesso è tornato in poltrona, in forma forse più di prima.


14 SETTEMBRE 2010

Le notizie fresche on line: www.lapulcenellorecchio.it

CRONACA LOCALE

"Tagliati a metà". Paese “Poste lumaca” "dimenticato" da sei mesi C’è un piccolo comune della Provincia di Alessandria che da troppo tempo sta vivendo un disagio cui nessuno ha ancora posto rimedio. E solo ultimamente – dopo le vibranti lamentele di alcuni paesani – gli organi competenti si stanno prendendo a cuore il problema. Nell’acquese esiste un piccolissimo centro abitato, Castelletto d’Erro, che conta una sessantina di famiglie, centocinquanta anime in tutto, secondo le statistiche. E’ uno dei comuni con il reddito pro capite più basso di tutta la Provincia e vive principalmente di agricoltura. Poca gente, poche grane, si direbbe. Invece da febbraio di quest’anno il maltempo ha complicato loro la vita. A causa di un rovescio atmosferico la strada provinciale 224 Bistagno-Castelletto d’Erro (detta “del Bricco”), si è spaccata a metà. La terra sotto l’asfalto è franata e così la crosta di bitume ha ceduto per tutta la sua larghezza. Il risultato è quello che si vede dalle immagini: via impraticabile, transennata in tutti e due i sensi di marcia. Per raggiungere alcune frazioni o solamente per andare sotto la torre partendo da Bistagno si devono trovare vie alternative, spesso più impervie (strade vicinali strette e poco sicure). “Prima facevo 500 metri in auto, ora la allungo di un paio di chilometri”, ci dice uno del posto il quale chiedeva almeno una soluzione provvisoria per aprire parzialmente una carregiata. I sei mesi di disagio sembrano non bastare. Da alcune indiscrezioni, sembra che quella strada sia messa maluccio e

A Castelletto d’Erro per fare 500 metri bisogna “aggirare l’ostacolo” e percorrere 5 km!

che gli smottamenti futuri, tutt’altro che rari, possano vanificare ulteriori interventi all’asfalto. Una battaglia persa? I castellettesi (anche se quel tratto è territorio di Ponti) si devono rassegnare a perenni giri dell’oca per colpa della terra che “si muove” e dell’Amministrazione che, invece, sta ferma? I geologi e i geometri dell’ente di Palazzo Ghilini devono ancora effettuare ulteriori sondaggi del terreno, preparare il progetto, reperire i fondi per la manutenzione straordinaria. I tempi si allungano, anzi, raddoppiano. Con la brutta stagione, il pericolo è che pioggia, gelo e neve possano creare danni irreparabili. I lavori potrebbero slittare alla prossima primavera, cioè un anno e mezzo dopo. A Castelletto d’Erro si sono stancati: sono pronte

una petizione e altre azioni più incisive. Tutto per poter attraversare una strada. L.P.

Un piccolo paese di provincia sta subendo i disagi di una strada chiusa, da oltre sei mesi

Sei mesi anche per risolvere un problema “on line” al conto Banco Posta Click posta

Tempi lunghi anche per un utente di Poste Italiane che nei mesi scorsi aveva deciso di aprire un conto Banco Posta Click, ritenuto vantaggioso propri perché aperto comodamente on line. La brutta esperienza capitata a questo giovane alessandrino lo ha costretto a chiedere addirittura di chiudere il conto, esasperato dal “muro” di fronte al quale tutte le sue richieste si sono scontrate, negli ultimi sei mesi. Da un giorno all’altro la password per accedere al conto, alla casella di posta elettronica e a quella di posta certificata - probabilmente per motivi di sicurezza a causa di una presunta azione di phishing o di hackering (nessuno dalle Poste è stato in grado di spiegare il perché) - è stata disattivata. Per richiederne la riattivazione sono dovuti trascorrere sei mesi, in cui l’utente del conto postale ha avuto le “mani legate” nelle operazioni (per la specificità del conto, da fare proprio tutte on line). Il correntista ha telefonato, invia-

to email di protesta, compilato le schede di reclamo sul sito www. poste.it, mandato fax. Si è addirittura recato nell’ufficio postale di riferimento. Via posta nessuno ha risposto, e al call center potevano solo sollecitare l’intervento di un tecnico, che avrebbe dovuto ricontattare il cliente. Allo sportello (reale, non virtuale) sono caduti dalle nuvole, incapaci di risolvere il problema. Mai nessuno, per sei mesi, lo ha cercato. I telefonisti, ad ogni rinnovo di lamentela, esprimevano solidarietà e si profondevano in scuse di prammatica a nome dell’azienda per cui lavorano, ma di fatto il blocco dell’account è rimasto fino a poche settimane fa, quando all’ennesimo sollecito telefonico, una solerte operatrica ha scritto una lettera “di fuoco” ai suoi superiori spiegando il calvario dell’alessandrino “dimenticato”. Alla fine si è scoperto che per impostare la password bastava effettuare una semplice operazione cui, pare, tutti i telefonisti erano a conoscenza, ma che, sempre in base a spiegazioni sommarie, non erano autorizzati a fornire. Non è ancora finita. Deciso a chiudere il conto per la brutta esperienza patita, il Nostro, dopo un’oretta di coda all’ufficio postale, ha scoperto che dovrà attendere ancora qualche giorno, previo appuntamento...


15 SETTEMBRE 2010

IL MORSO DELLA PULCE Prendetevela pure... ma sul ridere!

Freddure alessandrine Ad Alessandria la crisi ha portato una diminuzione dei consumi dell’eroina e un aumento degli abusi di alcol. Siamo in una città a misura di Tavernello. Contro la zanzara tigre l’AMIU adotta il metodo “porta a porta”. Se dopo aver suonato il campanello verrà ad aprire una zanzara sarà condotta in commissariato

gressori erano nell’area di battuta dello strike?

I pesci del laghetto di corso IV Novembre sono stati trasferiti in quello dei giardini pubblici. E’ l’effetto della delocalizzazione.

Ad Alessandria troppi buchi nell’asfalto, con auto che vanno in avaria e automobilisti costretti a pagare salato il conto del meccanico. D’altronde bisognerà pur far girare l’economia.

Nel laghetto dei giardini torneranno anatre e cigni. Ma solo se in possesso di regolare contratto di lavoro e del permesso di soggiorno.

Le alessandrine non si qualificano per Miss Italia. Dovranno ripiegare su un posto da onorevole. All’Antiquarium Forum Forum Fulvii di Villa del Foro, il Comune di Alessandria, per le scuole, organizzerà una caccia al tesoro. Si spera di trovare altre proprietà della Tulliani

Dopo la visita dei parlamentari al Don Soria è emerso che nell’ultimo anno la condizione dentro il carcere è peggiorata. Anche fuori, però, non è che sia una figata.

Maria Grazia Cucinotta madrina del convegno alessandrino sulla sicurezza stradale. Cosa c’entra la Cucinotta con la sicurezza alla guida? Ma come, con tutte le sbandate che ha fatto prendere agli uomini...

Al quartiere Ronzone di Casale Monferrato ci sono edifici scolastici inutilizzati. Lo credo: per diventare tronista o velina a che serve studiare?

Alessandria ha festeggiato il Capodanno il 31 agosto e l’organizzatrice dell’evento si è presentata in conferenza stampa con due antenne della televisione sulla testa. Forse sarebbe meglio prolungare ancora un po’ le vacanze …

In queste settimane è uscito di scena il virus H1N1. Il suo sostituto verrà scelto dopo un severo casting

Per quanto riguarda il Ponte Meier, si attende il primo mattone. In testa a chi?

In provincia in meno di un mese sono avvenuti due litigi a colpi di mazza da baseball. Ma almeno gli ag-

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16 SETTEMBRE 2010

NO, NON HO VINTO IO

Consigli non richiesti alla coppia che ha vinto 1.700.000 euro Che ci crediate o no, lo stesso giorno della vincita di 1.700.000 euro al concorso ‘Turista per caso’, io ho grattato. Stesso concorso, stessa ricevitoria. Ma sfiga cosmica. Non solo non ho vinto un accidenti; non solo, un’oretta dopo di me è passata quella coppia di sposi che si è assicurata 6.000 euro al mese per vent’anni, oltre a intascare 200.000 euro subito, ma io, dopo aver grattato, ho perso i 20 centesimi che avevo utilizzato per levare la patina grigiastra dal cartoncino. Un bambino mi è passato di fianco, mi ha urtato leggermente ma quel tanto che è bastato per farmi cadere la moneta a terra. Poi è passato suo padre – presumo – che ha inavvertitamente dato un calcio alla monetina, e non l’ho più trovata, malgrado l’abbia cercata a fondo in quella porzione di corridoio del centro commerciale Panorama. “20 centesimi sono 400 lire del vecchio conio” mi sono detto. Aggiungendo, a me stesso, un elenco di cose che si potevano comprare con 400 lire... Comunque sia, quel giorno, per questione di un’ora circa, ho perso 1.700.000,20 euro e

la cosa mi dà un po’ fastidio. Né mi ha consolato il leggere e ascoltare, nei giorni seguenti su giornali e tivù che gli intervistati , su cosa avrebbero fatto se avessero vinto, non hanno saputo dire nulla di più interessante che “fare il giro del mondo”. Primi al campionato italiano di banalità, ma perfettamente in linea con la domanda. Propongo il premio Nobel a quel tale che, a un q quesito vesse del genere, dovesse ro mai dire: compro il giornale perr cui scrivi (non in edicola, proprio il giornale, nel senso di “faccio l’editore”) e ti licenzio. E se non bastasse sse assoldo un serial al killer e ti faccio assassinare in diretta. Comunque, pace al signore di mezza età e alla sua certamente simpatica consorte che hanno vinto, con l’augurio che se li spendano bene i soldi. Magari penseranno anche ad Alessandria, che è poi la loro

città, in fondo. Magari investiranno qualche euro per sistemare giardini che aspettano da anni di ritrovare la dignità perduta, perché altro non si può dire del Pittaluga, che sta in mezzo alla città ma sembra sempre più spesso una discarica di periferia. O magari, i milionari del 2010 potrebbero comprare una bella barcata di cassonetti, utili a rimpiazzare il vecchio porta a porta, che aveva rimpiazzato il vecchisavev simo metodo di racconta sim rrifiuti... che piaceva così tanto da vituperare l’arrivo del porta a porta che piaceva così tanto da vituperare, ora, il ritorno dei vecchi cassonetti... Oppure, il signor fortunello potrebbe aiutare Veln troni (il presidente dei Grigi, tro ovviamente, che è ormai il più ovviam celebre a portare questo nome), che ha vanamente cercato un attaccante per la Prima divisione, volendo probabilmente spendere come per un panchinaro di Seconda categoria; oppure potrebbe acquistare la Cittadella e farne qualcosa che non

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sia: 1) circuito per corsa podistica; 2) vivaio floreale; 3) teatro all’aperto; 4) spazio per raduno auto; 5) spazio per equitazione; 6) parco per tiro con l’arco; 7) spazio per motociclisti... che sono poi alcune delle cose che sono già state fatte, e certamente fortunello e signora non saranno banali. Potrebbero poi incontrare Fabbio, e fare una congrua elemosina per consentire al sindaco di rispettare il patto di stabilità imposto ai comuni: quello di Alessandria pare debba risparmiare 4 milioni di euro sulla spesa corrente. Finirà che gli impiegati si porteranno le matite da casa. O che magari qualcuno ridurrà le spese di viaggio, magari scegliendo qualche trasferta più viCina. Oppure con 1.700.000 euro si potrebbe cominciare a fare un paio di gettate del ponte Meier, in attesa che parta la gara d’appalto, che i progetti vengano approvati, che il cantiere apra, dal momento che il “signore di mezza età” avrà certamente – come noi – il desiderio di vedere il celeberrimo ponte ultimato prima di passare a miglior vita. Ah, tra l’altro: ci sarebbe anche da acce-

lerare i tempi per il completamento della tangenziale. E se avanzasse qualche badilata di bitume, sarebbe gradito utilizzarla per coprire le buche (non ho abbastanza tempo per elencarvi le vie bisognose). Poi magari la coppia dei 1.700.000 euro potrebbe pensare a bonificare l’area della Solvay, perché è certamente sana, però forse se si intervenisse non sarebbe poi così male, non fosse altro per le falde destinate a quelli di Spinetta. Insomma, ce ne sarebbe da fare, per la città e per la provincia, anche perché non si può dimenticare che un bel po’ di investimenti sarebbero pure necessari per ridare lavoro a una zona che è un po’ apatica, che non produce più e che si aggrappa al turismo, sperando che i turisti s’accorgano solo di certe cose e non di altre. Sappiano poi che la Caritas ha bisogno, i francescani anche, le suore di Madre Michel pure, l’asilo Monserrato idem... E se per caso avanzassero venti centesimi... sappiano che io li ho persi, in quel giorno sfigato. Gennaro Valotto


17 SETTEMBRE 2010

Cronaca, politica, gossip, foto e video: www.lapulcenellorecchio.it

MODA

Ma cosa ti sei messo?! Tutto quello che avete sempre pensato dei politici alessandrini e non avete mai osato dire “Oh, scusa tanto, hai già un impegno no? Non vai a qualche convegno di gonne della nonna?”

Santa Ulandi, potrettrice del buon gusto e dello stile, aiuta i nostri politici a vestirsi con classe e dignità. Amen!

di Miranda Priestly, ““perfi perfida” direttrice della rivista di moda Runway

v

eniamo ora al protagonista di e eo, questo mese: Paolo Bonadeo, llla Vice Sindaco e Assessore alla s sCultura del Comune di Alessandria, che durante questi anni dii mandato ha smesso gradualmente ill classico abbigliamento istituzionale (completo, giacca e cravatta) in favore di un look molto più informale. Ma come abbiamo già avuto modo di constatare nei mesi scorsi, il passo da casual a sciatto e trasandato è purtrop-po assai breve. n nze Lo vediamo presenziare a conferenze m stampa ed eventi con semplici polo a mae ecinica lunga, jeans slavati, dal taglio deciin ng. samente demodé, e scarpe da trekking. ca ato Insomma un abbigliamento più indicato io oni ad una gita in montagna che ad occasioni a ale, di rappresentanza politico-istituzionale,

sep seppur pp griffato. E che ch dire di questa imm mprrob m mprobabile quanto imp proponibile giacca a v vento/K-Way?!? Meg glio stendere un velo pi p pietoso.... Deeci Decisamente più indicato lo stile classico, anche n possiamo non nose non tarre un vistoso dettaglio o tare tr a di trasandatezza come la cra av e. cravatta annodata male. Du ulc in fundo la barba a Dulcis pere perennemente incolta e sfa att a sfatta.... Insomma, una ma ag o maggior cura nell’aspetto n vestire non guastee ee nel reeb affatto! rebbe

Il peggio del mese Tina Corona, Sindaco di Vignale T M Monferrato, sembra aver dato fin tr troppo ascolto al celebre spot con S Sabrina Ferilli e il sofà se lo è messo d direttamente addosso. La vediamo iinfatti sfoggiare con estrema dissinvoltura un capo semplicemente rraccapricciante: una giacca grigia con fantasia floreale nera, a metà tra una trapunta, la fodera di un d divano e una brutta tappezzeria. In Inguardabile! L situazione La n non sembra migliorare n neanche con u più classiun c completo i co cu pantaloni cui sf sformati non re rendono affa fatto giustizia alla sua silhouette. P non parlare poi dell’immancaPer b dettaglio imbarazzante: le zepbile p bicolor rosso e nero, aperte sul pe d davanti, che lasciano intravedere u uno smalto scuro sulle unghie dei p piedi. Una caduta di stile davvero n notevole!

Indovina chi?

Ecco finalmente la tanto attesa soluzione del quiz Indovina Chi? con cui ci eravamo lasciati nel numero di luglio: i sandali “pop” leopardati e multicolor appartengono a Rita Rossa, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria. Cara Rita, anche in fatto di stile e abbigliamento vale il vecchio detto “errare è umano ma perseverare è diabolico”.

E per questo mese “è tutto”. Per commenti scrivete a:

Ad indovinare per primo è stato l’Assessore all’Urbanistica Giuseppe Giordano che si aggiudica la nostra t-shirt con la pulce che salta.

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18 SETTEMBRE 2010

Vuoi commentare le notizie del giorno? www.lapulcenellorecchio.it

GIOVANI E WEB

Samuel Rossi

Dai campi di calcio alla pista da ballo: la storia di Samuel è diversa da quella degli altri “belloni” da discoteca. Nato a Grosseto nel 1984, a soli 4 anni inizia a tirare i primi calci al pallone: tutto però finisce a soli 24 anni, nel pieno della sua carriera (era nella Nazionale Under 21 e ha militato nel campionato A2 di Calcio a 5), a causa di un grave infortunio al ginocchio. Samuel prende un’altra strada, iniziando a frequentare palestre e discoteche. Perfezionandosi fisicamente (e che risultato!) capisce che il suo percorso professionale può continuare nel campo dell’animazione da discoteca, sfruttando così il fisico non per le sue doti atletiche, ma per il suo fascino.

Hattorihanzo www.myspace.com/hattorihanzo

Mavaffanculp, va! Non un insulto, ma un blog tutto alessandrino. Ovvero: quando la voglia di comunicare dei giovani si trasforma in un progetto concreto. Parliamo di due ragazzi del piccolo comune di Felizzano (sì, dove c’è il casello) che nel lontano novembre 2006, quando non esisteva Facebook e i giovani erano meno abituati a scrivere i propri pensieri online, hanno deciso di dare vita a Mavaffanculp, fantasioso blog grazie al quale potersi esprimere e interagire con i lettori. Internet, si sa, è uno strumento bidirezionale: il lettore si fa scrittore e il blogger segue i consigli e l’onda dei commenti che vengono postati. “L’obiettivo del nostro blog - ci spiega Carlitos, uno dei fondatori - è fare informazione in un modo differente dal metodo classico propostici dai mass media”. Mavaffanculp ha ormai un nutrito seguito di lettori affezionati. Si presenta come un contenitore d’informazioni che vanno dal serio al curioso, passando per la scienza, l’ecologia, la politica, la cucina, le tradizioni piemontesi, il dialetto, gli eventi... Articoli e video di ogni genere aggiornati giornalmente. Si passa da argomenti seri e articoli di denuncia (recentemente è stato postato il video della ragazza che lancia i cuccioli nel fiume) a video divertenti. Il sito è semplice, ma simpatico e ci viene anche detto, in anteprima, che verrà leggermente modificato: “Il prossimo 11 novembre, giorno del 4°compleanno del blog, la veste grafica verrà rinnovata, come vuole la tradizione, per sorprendere e accattivare i numerosi fans che ci seguono costantemente, anche dal posto di lavoro”.

www.facebook.com/samuelrossi

BAND ALESSANDRINE

Curioso blog felizzanese ricco di foto, video e news da tutto il mondo. E venerdì 17 andate anche voi a...

mavaffanculp.blogspot.com

Nell’inverno del 2009 si trasferisce a Milano e inizia una collaborazione con Cool-Made, agenzia d’animazione della zona di Alessandria. Mentre lavora come animatore nei locali notturni, il giovane dagli occhi di ghiaccio comincia anche a partecipare ad alcuni casting per la moda e la televisione. Partecipa a Matricole e Meteore e dopo poco anche come concorrente a Ciao Darwin. “Continuerò con l’animazione, ma voglio anche cercare di affermarmi nel mondo dello spettacolo e riuscire a realizzare uno dei miei sogni più grandi: presentare un programma tutto mio.”

Provate anche voi a navigare fino a qui: troverete foto, video, animazioni, gadgets e una piccola chat, senza nessun obbligo di registrazione, dove i Mavaffanculpsti possono scambiarsi le opinioni. Le notizie pubblicate vengono raccolte dal web o proposte dai lettori, alcuni dei quali si sono ritagliati delle vere e proprie mini rubirche. Per celebrare il quarto anno di attività i ragazzi dello staff hanno organizzato per venerdì 17 settembre anche un festa presso la storica birreria “Luna Turca” di Abazia di Masio (l’inizio è previsto alle ore 22,00). Durante la serata musica live con i Trigumiru (band di Piovera) e con i Barrique (con la loro sega a tenore); djset by Svisa DJ, animazione, gadgets e soprese, il tutto innaffiato dalle birre artigianali dei Birrifici Civale e Pasturana. Ingresso gratuito, quindi da non perdere. Ed è anche una buona occasione per incontrare i blogger “offline”. V.T.

Se non amate le ondate di chitarra e i ritmi d’impronta garage-rock, se non vi piacciono gli affondi sporchi e grezzi del rock’n’roll più puro, se per le vostre orecchie non c’è spazio per l’irriverenza distorta del glam rock e del punk, allora gli Hattorihanzo non sono il gruppo che fa per voi. Proprio così, perchè la band presa in esame è esattamente tutto questo: scuola british (ma con testi in italiano), la cui canzoni - dagli arrangiamenti diretti,corposi e senza fronzoli- radunano al loro interno le più svariate influenze. Nati nel 2004 dalle ceneri dei Blucaldo, gli Hattorihanzo sono composti da Dipax (voce e chitarra), Manuel Amelotti (chitarra solista e cori), Riccardo Scifò (basso) e Alessandro Levrero (batteria), tutti musicisti che sul groppo hanno una bella mole di esperienza in studio e live (più di 50 canzoni originali e circa 160 concerti). Dopo essersi classificati al primo posto alla manifestazione “Rock Targato Italia”, nel 2005 stipulano un contratto con l’etichetta “Maninalto!Records” e danno vita al primo lavoro in sala di registrazione, “Occhi Rossi”. Un esordio crudo e lancinante, dove imperversano strumenti effettati, psichedelia e wah-wah, acid-rock, il tutto costruito su pezzi trascinanti e compatti, arricchiti ulteriormente da linee vocali ben tracciate e talvolta da un bel via-vai di sintetizzatori, mai fuori luogo, come se Battiato si fosse fermato lì in studio per un paio di giorni. 2006 e 2007 sono dunque per gli Hattorihanzo anni on the road, in cui si calcano i palchi di gran parte del nord Italia per promuovere il disco e condividere nottate live con gruppi di

not o rietà nazionale come i Ministri, mentre nel 2009 tornano a posare i loro amplificatori sullo stage di Balla coi Cinghiali. Nel frattempo però nelle scuderie della band cambiano alcune cose: mandano al diavolo etichette e produttori discografici e si autoproducono “Frutti Brutti” (2008), disco ben accolto da pubblico e critica che demarca una certa sintonia coi primissimi Cure e U2, con lo spirito del punk e col glam rock degli anni ‘70; frizzante, immediato, divertente e folle sono solo alcuni degli aggettivi che gli si potrebbero attribuire. Riff di chitarra ai 100 all’ora, sezione ritmica solida come un macigno, tracce di pop e di new wave un po’ ovunque, anima indie e testi maledettamente dissacranti... Insomma, mettete in un frullatore Clash, Marc Bolan, Franz Ferdinand e Jesus and Mary Chain ed avrete- almeno in parte- l’ultimo album degli Hattorihanzo. Reduce dall’esibizione davanti ai circa 30.000 spettatori di Balla coi Cinghiali 2010, il gruppo è ora alle prese con il nuovo disco “Eaux de Punk”(in realizzazione all’Officina di Alessandria), che verrà messo in commercio il prossimo autunno.



20 SETTEMBRE 2010

SESSO

Scandalosa Miss Violetta. Ma che fine ha fatto? Miss Violetta Beauregarde o Aiki (al secolo Cristina Gauri) è stata una figura che sicuramente si è guadagnata un posto d’onore nell’olimpo della mitologia alessandrina, su questo non ci piove. I suoi fans e seguaci lo sanno bene. I profani forse necessitano di qualche spiegazione. Già, perchè Miss Violetta è stata tante cose, tante persone, tante storie folli: musicista, fotomodella punk, scrittrice, pornostar, ragazza della porta accanto (solo per chi ne ha avuto il coraggio) e ora, pare, blogger. L’alone di mistero che la avvolge è pressochè atavico, sempreverde, tant’è che alcuni la danno nata a Roma, altri in Romania, altri ancora chissà dove, forse ad Atlantide. Eppure anni fa qualcosa l’ha portò ad Alessandria e qualcos’altro ha fatto sì che vi rimanesse. Il problema è che oggi come oggi di lei rimane solo il suo (impareggiabile) curriculum vitae: Miss Violetta dà il suo primo disco alle stampe nel 2004, intitolato “Evidentemente non abito a San Francisco”, il quale viene ben accolto dalla critica nazionale per la sua immane violenza elettro-punk e l’irriverenza spietata dei testi, urlati ai quattro venti e in sale di registrazione probabilmente franate dopo l’uso. Due anni dopo è la volta del secondo lavoro, “Odi

Profanum Vulgus et Arceo”, un’altra manciata di pezzi al napalm che ancora una volta raccolgono lodi dagli addetti ai lavori anche internazionali, fino ad arrivare addirittura alle orecchie del musicista americano Beck, il quale lo definirà “il suo secondo disco preferito del 2006”. Prosegue dunque l’attività live in giro per l’Italia e ‘lEuropa, dove spesso “intrattiene” il proprio pubblico lanciando teste di agnello morto tra gli spalti e gridando a squarcia gola canzoni ed insulti, quasi come se fosse la reincarnazione satanica di Jim Morrison al femminile, ma molto, molto più oltraggiosa. Collabora con varie bands sui generis, registra brani isolati e dannatamente bizzarri, finchè nel 2007 non si tramuta in scrittrice e pubblica il libro “L’eterna lotta tra il Male e il Malissimo” sotto lo pseudonimo di Heidi 666. Ma il vero salto di qualità avviene quello stesso anno, quando- mentre il suo corpo si riempie sempre più di piercing e tatuaggi- subentra a far parte del leggendario network delle “Suicide Girls”, una comunità web in cui fotomodelle punk, gotiche, zeppe di anelli e body art posano mostrando le proprie grazie a noi comuni mortali. Certo, mai nulla di esplicito, e forse è proprio questo il

fascino delle Ragazze Suicide: negli scatti il più viene sadicamente lasciato all’immaginazione, si intravedono profili di seni, peli pubici, si intuiscono capezzoli, ma mai nulla di volgare, quasi a rievocare il Burlesque degli anni ‘30 o le ragazze Pin Up del primissimo dopoguerra. Ma non è finita qui. Poco dopo, Miss Violetta partecipa alle riprese del lungometraggio pornografico “Il Mucchio Selvaggio”, una storiaccia di rappers e di bande che molestano l’intera periferia romana a suon di concerti assordanti, risse, spaccio di coca e atti osceni in luogo pubblico. Ormai leggendaria la fellatio che Miss Violetta elargisce ad un altrettanto memorabile energumeno-coatto in un appartamento

Urlatrice, modella punk e un film porno all’attivo. Miss Violetta fa scandalo ad Alessandria

di Tor Bella Monaca o giù di lì: qui p e r ò ben poco viene lasciato all’immaginazione, tant’è che il raid di sesso orale è ripreso in un epicissimo primo piano mozza fiato (anche per lo spettatore) e diventa subito un classico sul sito YouPorn, con migliaia e migliaia di visualizzazioni a dispetto dell’ovvio finale. Insomma, Miss Violetta Beauregarde è stata tutto questo: un concentrato esplosivo di idee e atti espliciti e provocatori, trash e buongusto, anticonformismo ed ironia, risultato tutt’altro che facile da ottenere nel terzo millennio. Eppure, per citare un noto presentatore televisivo che sicuramente di queste cose non se ne intende affatto, la domanda nasce spontanea: che fine ha fatto Miss Violetta? Su Facebook il suo profilo non esiste più, nessuno pseudonimo è rintracciabile, l’account su MySpace è stato cancellato, il blog (chiamato “heidiesse “, fantastico, cinico fino al midollo, selvaggio e controcorrente, veramente oltraggioso da far impallidire Bukowski) non dà segni di vita da mesi. L’ultima nota è stata aggiunta lo scorso giugno, ma niente di rilevante, niente che ci possa portare sulle sue tracce. A meno che la frase “straight outta manicomio” (direttamante fuori dal manicomio) non vi dica qualcosa.

Ha partecipato al film hard “Il mucchio selvaggio”

Si faceva chiamare Aiki, poi Violetta Beauregarde. Lei è Cristina, trentenne alessandrina molto, ma molto trasgressiva

Perciò, cari lettori, vi preghiamo di farci sapere qualora v’imbatteste in questa regina oscura del cyber-punk monferrino, di scriverci in caso di avvistamenti, di aiutarci a rintracciare il sacro e il profano di provincia che Miss Violetta incarna col suo corpo, la sua voce e la sua penna. Questa città ne ha bisogno. M.B.

Dai pub del centro Città ad Internet: il suo video porno, in 2 anni, è stato cliccato nel Mondo 800 mila volte

VAFFANBAGNO Centro Commerciale Panorama Alessandria 16 Agosto 2010 Il bagno si trova nell’angolo estremo del Centro, tra l’Oviesse e Kisene, ma è facilmente individuabile grazie alle numerose indicazioni. Due ingressi diversi: “Uomini” e “Donne”: comodo. Entrando, un fila di lavandini da una parte e i bagni dall’altra. Locale leggermente profumato, pavimento pulito a specchio e nemmeno una goccia per terra, siamo vicini al miracolo! Carta igienica: in abbondanza Sapone lavamani: pieno Salviette: no Asciugamani: elettrico, di ultima tendenza Pulizia: alta Valore aggiunto? Il gancio per la borsa Non va: per aprire il rubinetto bisogna essere degli ingegneri

Avete mai pensato di scegliere il locale, il negozio o il bar in cui andare in base alla pulizia dei servizi? Vaffanbagno è la rubrica che fa per voi: ogni mese verranno giudicate alcune toilette visitate (e fotografate) da La Pulce. Aspettiamo anche le vostre recensioni! Poche righe di descrizione, corredate da una o due foto, e alcuni giudizi. Facile come ...tirare l’acqua! info@lapulcenellorecchio.it Buono stato Medio stato Cattivo stato

Autogrill Monferrato Est Casale Monferrato 22 Agosto 2010 Non si può mai pretendere molto dal bagno di una stazione di servizio e questo, tutto sommato, è già sopra la media. A parte un assorbente abbandonato per terra e una sorta di alluvione sul pavimento, in generale è ben tenuto, quasi nuovo e abbastanza pulito. Il bagno si trova in fondo all’Autogrill, sulla sinistra, e ha due locali separati per uomini e donne. Carta igienica: solo uno strappo Sapone lavamani: c’è solo il distributore Salviette: no Asciugamani: elettrico Pulizia: medio/bassa Valore aggiunto? Tanti bagni, difficile dover aspettare Non va: dovrebbero pulirlo più frequentemente


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GIOCA CON NOI!

SETTEMBRE 2010

PASSATEMPO

IL PERCORSO della Pulce

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Partendo dalla prima parola fino all’ultima, inserire i termini riportate in fondo, seguendo un ordine logico o grammaticale.

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Le definizioni in grassetto sono a “tema” sulla provincia di Alessandria

ORIZZONTALI 1) Casalesi, ma... sportivi; 10) Sono dispari in cima; 12) Saluto romano, 13) Esercito Italiano; 14) Lo strumento di Armstrong; 16) Paese in provincia di Asti vicino al Tanaro; 19) secchione... informatico; 20) Si cita con i se; 21) Antico quartiere di Alessandria; 25) Paese monferrino con “La Tur”; 27) Gas Naturale; 28) Oleifici; 29) Consonanti nel timo; 30) Anais, scrittrice “scandalosa”; 31) Si va per chiedere informazioni turistiche (sigla); 32) Le isole con Lipari; 35) Continuo, incessante; 39) Aosta per l’ACI; 41) Quello

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di Colombo è una soluzione semplice; 42) Infrarossi in breve; 43) Un decimo di chilo; 45) Se ripetuto, è un ballo; 46) Marca automobilistica; 47) Associazione Orafa Valenzana.

VERTICALI 1) Carabinieri... anti sofisticazioni; 2); 3)La città natale di Leopardi; 4) Contiene solidi o liquidi; 5) Regione tr al’Austria e l’Italia; 6) Location del festival Lustando; 7) Asti sulle targhe; 8) Tino Rossi; 9) relativo alle isole con Ce-

falonia e Corfù; 10) Un modello di moto Honda; 11) Quella della Salve è patrona ad Alessandria; 15) Il nome di Cavallero, noto showman acquese; 17) Città umbra; 18) Gioco d’azzardo legale; 20) Il nome della Scagni, ex Sindaco di Alessandria; 22) Il regista Amelio (iniziali); 23) E’ il bestseller di Saviano; 24) Sono dispari nella lira; 25) Si lanciava con un guanto; 26) Senza Nome; 27) Segue effe; 30) Precisa, pulita 33) articolo per sciatore; 34) Andate... la messa è finita; 36) Suora inglese; 37) Consonanti in nuvola; 38) Prefisso per l’orecchio; 40) Antica lingua provenzale; 44) Osservatorio Vesuviano.

ALPINI | CASELLO | CASTELLAZZO | CELLINI | CESELLO | CORO | MADONNINA | ORO SOCCORSO | VALENZA

BARI | BRINDISI | CENTRO | CITTÀ | CORTA | COTA |

LEGA| PAGLIA | PIAZZETTA | PUGLIA

trova le Le soluzioni del Cruciverba e del Crucipuzzle saranno pubblicate nel prossimo numero. Per Trova le differenze... Gira pagina! differenze

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Cercate le parole contenute nello schema (in orizzontale, verticale, da destra a sinistra e da sinistra a destra, dall’alto in basso, dal basso in alto ). Le lettere rimanenti formeranno la “chiave”.

VALENZANA

CHIAVE (6): Indimenticato show-man alessandrino:


22 SETTEMBRE 2010

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