La Pulce nell'Orecchio - numero due

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GIORN GRATU ALE ITO Giurna a bafë l la

Periodico di informazione, cultura e costume

Marzo 2010 - Anno IX - Numero Due

IlPalazzo vero castello di Kafka è qui Rosso non ha ancora affrontato il “caso Pasino”

A pag. 4

Case "impopolari"

Materassi in Comune

Intervista al Presidente dell’ATC che evidenzia le splendide realizzazioni degli ultimi anni con la creazione di 500 alloggi, ma anche i problemi.

Imbonitori alla Circoscrizione Sud, non per convincere di un nuovo progetto comunale, ma per... vendere materassi.

A pag. 2

Il Borsino

Alessandria perde altri punti nella nostra speciale classifica che prende in considerazione i fatti positivi e negativi accaduti nell’ultimo mese.

A pag. 5

A Caldirola, in bella vista, un singolare esempio di sicurezza Si fa notare in Val Curone una scala antincendio al servizio di un albergo che finisce nel nulla. Utile per chi si trovasse aggrappato ai muri o per evitare fughe dei “portoghesi”?

A pag. 12

SEX IN THE CITY

Prove generali il prossimo 28 marzo per l’ultratrail “Le Porte di Pietra”. Un antipasto di 37 km su e giù per gli Appennini in Val Borbera. A pag. 6

La città è in preda all’orso, simbolo della borsa che scende.

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xxx Cose da Orsi

Brigitta Avon: dalle fiere del sesso al centro di Tortona.

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GIOCHI E PASSATEMPI


2 MARZO 2010

GRUPPO ANTI SFRATTO La Rete Sociale per la Casa da anni si batte contro gli sfratti intimati ai più poveri e disagiati, al grido di “una casa per tutti”. Ogni volta una protesta, una barricata e appaiono gli striscioni ai balconi. Capita spesso che blocchino l’ufficiale giudiziario proprio nel momento dell’esecuzione del trasloco forzato.

ATTUALITA’

ATC: 500 nuovi alloggi Case passive e una nuova sede per l’agenzia della casa. Intervista a 360° al Presidente Vignuolo: “una bellissima realtà, anche se occorre rivedere qualche meccanismo” L’intervista con il Presidente dell’Azienda Territoriale Casa, Gianni Vignuolo, si svolge all’interno del palazzo di Piazza Santo Stefano, un tempo sede del “Collegio dei Gesuiti di Alessandria”, ed ora completamente ristrutturato e risanato in tutte le sue parti. Il palazzo ora ospita, oltre ad una ottantina di famiglie, anche la sede dell’ATC , in ampi spazi un tempo, neppure troppo lontano, ricettacolo e deposito di ogni genere di rifiuti. E’ visibilmente soddisfatto Vignuolo quando mi accompagna nella visita dei locali ristrutturati al piano terra, dove sono collocati gli uffici amministrativi dell’Ente incaricato della gestione delle case di edilizia popolare e convenzionata, dell’intera provincia di Alessandria.Inaugurato poche settimane fa, in occasione del centocinquantesimo compleanno dell’ATC, Vignuolo in quell’occasione dichiarò che “bisognava urgentemente intervenire per porre fine al degrado edilizio, urbano e sociale, ma bisognava intervenire anche per tutelare l’incolumità e il benessere degli inquilini, oltre al buon nome dell’Ente” - e aggiunse - “ consapevoli che per una riqualificazione di siffatte proporzioni erano necessarie molte risorse economiche che noi non avevamo e non potevamo di certo sottrarre alla voce affitti, ci siamo rivolti al proprietario dell’edifico, il Comune di Alessandria ed alla Regione Piemonte.” L’appello venne raccolto da entrambe le Istituzioni e il risultato fu che l’opera ottenne i finaziamenti necessari. Ovviamente anche l’Atc fece la sua parte, utilizzando e mettendo a disposizione risorse economiche derivanti dai progetti che il nostro ufficio tecnico redige per altri Enti, per finanziare il trasferimento della sede. Il trasferimento degli uffici comporterà la trasformazione della vecchia sede, situata in via Piave, in 22 nuovi appartamenti grazie al progetto già finanziato dalla Regione Piemonte con il programma 10.000 alloggi, entro il 2012. Venendo però all’intervista chiedo a Vignuolo quante sono le case che amministra l’ATC e quante ne servirebbero dal momento che proprio quel giorno davanti al Municipio di Alessandria, un gruppo di persone reclamava a gran voce una casa. - “Se protestavano dal sindaco - risponde Vignuolo - evidentemente volevano una risposta dal

Chi è il fortunato? L’inquilino delle case popolari, che spende poco e vive in un bell’alloggio, magari anche eco-sostenibile, oppure quelli che spendono 350 euro per delle catapecchie? sindaco. Per fortuna, o per sfortuna, non sono ancora sindaco della città di Alessandria, però è meglio non porre limiti alla provvidenza - sottolinea con una battuta ed un

L’ATC alessandrina gestisce un patrimonio immobiliare di oltre 6.000 alloggi nella provincia di Alessandria. Però gli alloggi sono sempre insufficienti. sorriso ironico - l’ATC di Alessandria gestisce un patrimonio immobiliare di oltre 6.000 alloggi nella provincia di Alessandria. Però gli alloggi sono sempre insufficienti perché, purtroppo, la società continua ad impoverirsi per cui stabilire oggi quanti alloggi servirebbero per coprire le richieste è pressoché impossibile - e aggiunge - in continuazione ci sono famiglie che rimangono senza reddito e si

rivolgono all’ATC. Posso dire invece cosa ho fatto nel mio mandato.” Spiega quindi che la Regione Piemonte è stata l’unica ad aver finanziato un programma per la realizzazione di nuovi alloggi, anche a livello nazionale. Fin dal 2006 la Regione stanziò 750 milioni di euro da distribuire in sei anni, a loro volta raggruppati in tre bienni - “Quindi ora - prosegue - siamo nel secondo biennio e l’ATC di Alessandria, fra abitazioni già realizzate e quelle in via di raelizzazione, acquistate o in via di acquisto, e quelle già progettate e finanziate, siamo ad oltre 500 nuove abitazioni nella provincia di Alessandria di cui 200/220 solo nel Comune di Alessandria - il che gli fa dire ­- l’ATC di Alessandria è l’unico Ente di questo genere, dopo il piano Fanfani, ad aver realizzato così tanti alloggi in un solo quinquennio.”Certamente un consistente intervento soprattutto se si considera il costo medio di un

appartamento, che Vignuolo quantifca in 100.000 euro, moltiplicato per i 500 alloggi realizzati o in corso di realizzazione, otteniamo la bella cifra di 50 milioni di euro. Il tutto finaziato per il 10% circa dal Comune mettendo a disposizione i terreni di sua proprietà, ed il resto dalla Regione Piemonte con il programma “10.000 alloggi”. Vignuolo però vuole sottolinere che l’ATC ha investito anche nella riqualificazione energetica degli edifici in suo possesso (cita i 16 fabbricati in via Gandolfi e in via Benzi, ad Alessandria, per un totale di 450 alloggi) e dotando di riscaldamento geotermico 24 alloggi in via La Malfa con un consitente beneficio economico per il riscaldamento. “L’ATC di Alessandria - riprende con orgoglio - è presa a modello per le altre ATC e non solo in Italia ma anche all’estero per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e ambientale dei suoi edifici avendo-

li dotati in buona parte di pannelli solari, incappottamento e geotermia. Non solo, adesso stiamo acquistando in via Gambalera, a Spinetta, già finanziato dalla Regione Piemonte, un palazzo di classe AA. Così sono definite le case passive, ossia a consumo pressoché nullo.” Tutto ciò ha comportato, dal 2005, anno in cui è subentrato nella gestione dell’ATC, una spesa di nove milioni circa, finalizzata appunto ad una più estesa riqualificazione quantitativa e qualitativa dell’intero patrimonio dell’Ente all’interno della provincia di Alessandria. Alla domanda posta circa il numero dei “morosi” risponde che purtroppo stanno aumentando calcolandoli approssimativamente in un 15/20% la metà di quali sono da considerare morosi per necessità (improvvisa perdita dl lavoro, malattia, ecc...) l’altra metà invece è da considerare morosità colpevole, ossia, inquilini che pur avendo un reddito si rifiutano di pagare. Il comportamento dell’Ente, in quest’ultimo caso, si trova con le mani legate poiché la legge stabilisce che dopo sei mesi di mancati pagamenti noi dobbiamo fare la segnalazione al sindaco della morosità. “Infatti - spiega il Presidente dell’ATC - noi non possiamo sfrattare, chi sfratta è il sindaco e se lui non procede in quel senso l’ATC chiede a lui il rimborso di quegli affitti. Così accade che il sindaco si trova fra l’incudine e il martello perché se da una parte ha il timore di sfrattare, per diversi motivi, non ultimo qullo umanitario, dall’altra non ha i soldi per pagare l’ATC. Questo meccanismo - rileva Vignuolo - percepito dagli inquilini, si sta diffondendo. Il risultato è che noi, in un anno riusciamo a mala pena sfrattare quattro o cinque inquilini ma solo dopo molti anni di morosità. Tutti soldi che perdiamo noi o che ci rimette il Comune.” E poi cita il caso di sei occupazioni abusive il che mette in difficoltà sei famiglie che invece avrebbero diritto a quelle sei abitazioni assegnate in seguito a graduatoria ufficiale. Una sostanziale guerra fra poveri che però si scontra con altre situazioni dove il povero non è più tale. Infatti, non è infrequente vedere parcheggiate, in modo costante, segno che il proprietario ha lì la sua residenza, auto di grossa cilindrata. Ora, poiché lo spirito della legge che ha fatto nascere le cosiddette “case popolari”, trae le sue basi da un fondamento di assistenza nei confronti di chi non è in grado di sostenere un onere finanziario troppo pesante per le sue scarse disponibilità. Questo per


3 MARZO 2010

100 ANNI DELL’ATC L’Agenzia Territoriale per la Casa della provincia di Alessandria ha da poco festeggiato i cento anni dalla sua fondazione, cambiando anche sede: da via Piave a via Milano, nel palazzo in cui sono inseriti anche alcuni alloggi. Nella ex sede sorgeranno nuovi appartamenti destinati ai più poveri.

dire che chi invece non possiede più quei requisiti dovrebbe lasciare il posto a chi ne dovrebbe invece avere una ben più grave necessità. “Ogni due anni - risponde Vignuolo - tutti gli inquilini vengono chiamati ad esibire i proprii redditi ed in base a questi si aumentano o si riducono gli affitti. E se troviamo che qualcuno bara non spetta a noi fare indagini in merito tanto più che, con seimila inquilini, dovremmo avere a disposizione ben altre strutture amministrative e di indagine.” Faccio notare che in questo modo il “furbo” ha la meglio sull’onesto ma è chiaro che Vignuolo non mi può rispondere. Gli affitti sono comunque considerati in rapporto al reddito dichiarato e vanno da un minimo di sette euro ad un massimo di 350 euro. Da evidenziare però, che gli affitti da 350 euro saranno una decina in tutta la provincia di Alessandria. L’affitto medio si aggira attorno ai 90 euro. Questo fa dire a Vignuolo - “in questo momento particolare io non vedo nell’inquilino dell’ATC il povero della società, questo valeva dieci e più anni fa ma non oggi. Io vedo l’inquilino dell’ATC come un cittadino fortunato proprio per le cose che dicevo prima.” E dicendo questa frase mi indica via Verona dove ha sede l’ATC che occupa tutto un fronte strada - “ da questo lato, dove ci troviamo in questo momento, con case nuove e dotate di ogni confort, gli inquilini pagano 80/90 euro al mese, dall’altra parte della strada, dove esistono case imparagonabili alle nostre, vecchie e bisognose di ristrutturazione, pagano 350/400 euro al mese. Chi è il fortunato? Sarebbe ora di renderci conto che non è vero che gli inquilini delle case popolari sono tutti dei poveri diavoli e degli sfigati.” Piero Archenti

ATTUALITA’

Poveri, ma con il SUV?

Case popolari e auto costose. Un binomio che impone di ripensare l’assegnazione delle case ATC.


4 MARZO 2010

CRONACA LOCALE

Scoperto il castello di Kafka: è Palazzo Rosso! L’incredibile storia di Vincenzo Pasino su vincenzo.pasino.it

Leggendo la lunga lettera di Vincenzo Pasino, (ex) dirigente comunale “reo” non solo a suo dire del reato di “schiena dritta” di fronte alle pretese del potere politico che governa gli enti locali così come peraltro consessi più ampi, non può non venire in mente, almeno per chi lo abbia letto, il romanzo “Il Castello” di Kafka. Nelle sue pagine viene narrata la vicenda di K, un tecnico chiamato con una lettera di nomina a ricoprire il ruolo di agrimensore in una sperduta regione governata da un “castello” i cui membri, tanto più lontani dalla gente quanto più vicini al cuore di un potere di cui non si capiscono né la finalità né il motivo, sembrano sordi alla sue buone ragioni, irresponsabili delle proprie azioni e, soprattutto, separati dal corpo dei cittadini (inerti e fatalisti nel romanzo...) da una inestricabile e insuperabile burocrazia costituita da esseri privilegiati. La vicenda di Pasino, insomma, a distanza di anni e vista con equanimità, risulta veramente kafkiana e soprattutto fa poco onore al palazzo che regge le sorti politiche – e viene spontaneo dire solo quelle, per fortuna dei cittadini – della nostra città. Sedici anni di strascichi legali che minacciano di non essere ancor chiusi, hanno comportato non solo un vulnus gravissimo nei confronti di una persona che da un giorno all’altro si è trovata privata senza ragioni inoppugnabili del posto di lavoro che aveva sino ad allora ricoperto con riconosciuta competenza, ma ledono altrettanto gravemente l’immagine della trasparenza del Comune di Alessandria che almeno in questa occasione, invece di essere quella casa di cristallo trasparente nelle sue azioni e nelle sue decisioni che dovrebbe essere, offre di sé l’immagine di un organismo volto ad una difesa che, senza tante parafrasi, potrebbe con termine attualissimo esser etichettata come “difesa di casta” e non è un caso se “casta” e “castello” hanno una radice semantica comune: i moderni castellani, esattamente come quelli medioevali, sembrano godere di uno “ius” del tutto diverso da quello dei cittadini, alla faccia di chi sogna di vedere in Italia i segni di un nuovo Rinascimento. La morale che si erge con prepotenza nella lettera che ospitiamo, infatti, sembra esser proprio quella: la netta separazione fra le scelte politiche e quelle tecniche è saltata completamente e, con essa, i delicati equilibri immaginati dal legislatore fra equità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Non sappiamo come andrà a finire la vicenda giudiziaria ed economica, anche se per quel che ci riguarda auspichiamo di poter rivedere Vincenzo Pasino inserito in quel ruolo al servizio dei cittadini che gli compete, ma quel che è certo è che alla collettività questa situazione kafkiana rischia di costare carissima senza che nessuno sia chiamato a pagare per i suoi errori. Marco Vernazza

La lettera alla redazione di Vincenzo Pasino Nei giorni scorsi abbiamo celebrato le giornate della memoria. Per ricordare ed evitare che accada ancora. Abbiamo celebrato tutti insieme nel nome di una pacificazione nazionale falsa e becera. Infatti nonostante molti si atteggino a difensori dei valori di libertà, di eguaglianza e di giustizia pochi sono degni di celebrare chi ha combattuto per garantirceli! Perchè accade ancora che il potere costituito angari i singoli, che le Caste saccheggino i villaggi degli umili razziando di tutto. In modo meno cruento ma pur sempre drammatico per i singoli. E ciò che accade è sempre finalizzato alla eliminazione del nemico, alla difesa del potere delle Caste e delle corporazioni, alla soppressione delle voci libere ed alla “difesa” delle “istituzioni” identificate con il politico di turno sia che sia più o meno ladro. A distanza di anni rispondo ad Agostino Pietrasanta. Era assessore della giunta Scagni con funzioni di vicesindaco. Sono convinto che poi si dimise per acquisizione di consapevolezza. Incontratomi in occasione della festa della Repubblica ebbe a dirmi: “nonostante riconosca che ti è stato fatto un torto quando ti hanno licenziato, come Amministratore oggi siamo da parti opposte e debbo difendere le istituzioni confermando i provvedimenti adottati nei tuoi confronti”. Dicevano così anche coloro che hanno trucidato mio padre “comandante partigiano ribelle”! (http://bruno.pasino.it) “Dicci i nomi dei terroristi che ti hanno convinto ad insorgere contro le istituzioni repubblichine e noi ti lasciamo tornare a casa da tua moglie e dai tuoi figli”. Dicevano così coloro che, assistendo alla deportazione di milioni di persone, tacevano per conservare i loro posti nel sottobosco del potere! Ma prima i fatti. Chi ha dimenticato la domenica del 6 novembre 1994? Avevo abbandonato da circa 20 anni la politica attiva ed ero dirigente del Comune di Alessandria assunto con concorso pubblico. Era in carica la Amministrazione Calvo. La Sindaco Calvo era stata eletta direttamente dal popolo alessandrino come disposto dalla normativa della primavera del 1993. Era stata eletta al secondo turno contro Ferrari. Ferrari aveva perso perché aveva dichiarato pubblicamente di disdegnare i voti socialisti. E la Calvo, con i voti dei socialisti, aveva vinto! La Calvo è stato il primo sindaco di Alessandria a NOMINARE, nel dicembre del 1993, i componenti della Giunta come previsto dalla normativa del 1993. Sindaco eletto dal popolo e Giunta nominata dal Sindaco. I mutamenti legislativi profilavano il cambiamento “apparente” di ruoli fra politica e burocrazia cercando di separare il potere di indirizzo e di controllo (che restava agli amministratori) dal potere di gestione (che veniva invece quasi totalmente attribuito ai dirigenti). Quel 6 novembre del 1994 ero nell’interrato della tipografia Moccagatta quando l’acqua ha cominciato ad entrare nel locale. In corso Virginia Marini i cassonetti della spazzatura galleggiavano e l’acqua saliva a vista d’occhio guadagnando sempre più terreno, via per via, verso il centro cittadino. Ciò che è successo lo si conosce...e lo si piange ancora! Il mattino del 7 novembre, alla riapertura degli uffici, l’allora vicesindaco Morettini, assistito dal Segretario Generale Piterà, ha organizzato una riunione dei dirigenti apicali e mi ha proposto quale “coordinatore delle attività di ricostruzione”. La riunione è stata sospesa a seguito dell’intervento di un altro amministratore che, informato, ha assalito verbalmente il collega Morettini contestando la sua decisione. Due giorni dopo, il pomeriggio del 9 novembre 1994, i messi comunali mi hanno notificato l’ordinanza del Sindaco che mi sospendeva dal servizio per 5 anni. Il filmato delle vicende ciascuno può montarselo attraverso l’esame dei documenti presenti sul mio sito http://vincenzo.pasino.it/CausadilavoroPasinoVincenzocontroComunediAlessandria.htm. Ho chiesto ospitalità alle pagine del giornale perchè lo scorso 30 novembre 2009 il sito istituzionale del comune di Alessandria ha dedicato spazio, nella pagina principale, alla notizia della sentenza TAR Piemonte n. 3160 del 28 novembre 2009. Lo ha fatto in modo parziale e tendenzioso nel tentativo maldestro di attribuire alla sentenza del TAR un significato che non ha. Per fare chiarezza occorre riassumere come segue il quadro delle richieste che io ho fatto alla Amministrazione Comunale con le tre principali citazioni in giudizio.

In considerazione dei provvedimenti illegittimi assunti dal 1994 al 2001 dal Sindaco di allora ho chiesto la reintegrazione in servizio ed il riconoscimento degli effetti giuridici ed economici conseguenti alla ricollocazione in servizio nei seguenti periodi: a) dal 9-11-1994 al 18-10-1999 (prima sospensione dal servizio) b) dal 19-10-1999 al 07-04-2001 (seconda sospensione dal servizio) c) dal 8-04-2001 ad oggi (recesso). Il giudizio per il periodo di cui al punto a) è stato avviato nel 1995 di fronte al TAR Piemonte (allora competente per le cause di lavoro dei pubblici dipendenti) che ha emesso la sentenza n. 3160 solo il 28-112009 (dopo15 anni dal provvedimento impugnato). Il sito del Comune ha richiamato stralci della sentenza sottolineando il ruolo “vincente” della Avvocatura Comunale. La sentenza è riportata integralmente, con miei commenti a margine, all’indirizzo seguente:http://vincenzo.pasino.it/LasentenzadelTAR. htm, ed è copiata dal sito istituzionale del TAR Contro tale sentenza ho in preparazione il ricorso al Consiglio di Stato. Per il periodo di cui al punto b) ho fatto, nei mesi scorsi, istanza di adozione di atto di autotutela finalizzata ad evitare alla collettività ulteriori costi in caso di giudizio. La Amministrazione Comunale, nonostante la mia istanza in merito, ha omesso di adottare l’atto di autotutela. A questo punto ho presentato, ad agosto, ricorso al giudice del lavoro di Alessandria chiedendo, oltre al riconoscimento ai fini pensionistici del periodo, anche i danni alle persone. A settembre 2009 il Giudice ha fissato l’udienza al 12 febbraio 2010.Per il periodo di cui al punto c) c’è la sentenza della Corte di Appello di Torino - Sezione Lavoro n. 1193 del 20-11-2008. La sentenza è munita di formula esecutiva e qualsiasi datore di lavoro privato, ancorchè assistito da torme di legulei e pur a fronte di ricorso in Cassazione per motivi di legittimità, avrebbe dovuto ottemperare. Le sentenze di lavoro sono esecutive. Alla mia richiesta di venire riammesso in servizio, inviata al Sindaco di Alessandria il 27 novembre 2008, è seguito il più assoluto silenzio. Amministratori e burocrati, ciascuno per la sua parte, si nascondono dietro al “superiore interesse pubblico”! Per gli Enti pubblici è prevista la salvaguardia dei 120 giorni dalla notifica del titolo esecutivo. Il lavoratore che deve essere ricollocato in servizio a seguito di recesso annullato non può procedere al pignoramento delle somme spettanti. La Corte dei Conti ha deliberato (citazioni presenti nel sito http://vincenzo.pasino.it) la responsabilità contabile degli amministratori e dei dirigenti degli Enti che non ottemperano sollecitamente a quanto disposto da sentenza e ritardano i pagamenti causando il danno erariale che consegue alla lievitazione degli interessi ed alle ulteriori spese per azioni esecutive. I 120 giorni dalla notifica sono passati da tempo e l’Amministrazione Comunale ha omesso di ottemperare. Ha addirittura omesso di inserire, nell’assestamento di bilancio approvato il 30-11-2009 un qualsiasi importo del debito risultante dalla sentenza della Corte di Appello di Torino - Sezione Lavoro n. 1193 del 20-11-2008. L’importo stimato da me (i conti fatti dall’ufficio stipendi sono secretati!) per ciascuno dei giudizi (a, b, c) è il seguente: a) dal 1994 al 1999 circa 100.000 euro compresi i contributi; b) dal 1999 al 2001 circa 200.000 euro compresi i contributi e senza i danni richiesti con la causa iniziata ad agosto a seguito dell’inerzia della Amministrazione Comunale; c)dal 1999 al 30 giugno 2009 sempre compresi i contributi circa 1.200.000 (unmilioneduecentomila) euro senza interessi ad oggi, senza le spese delle prossime azioni esecutive e senza i danni alle persone che richiederò dopo il giudizio in Cassazione.. Poiché molti degli amici che incontro mi chiedono se ho “perso” la causa contro l’Amministrazione Comunale ho chiesto alla direzione de La Pulce di pubblicare la precisazione che avete letto. Con il coraggio della lotta anche su piccole cose cambieremo in meglio il mondo. Certo! Io lo faccio anche per far vivere meglio i miei cari che hanno sopportato e sopportano sacrifici quotidiani. Quindici anni di lotte sono costate tutto ciò che avevo! Gli importi sembrano importanti. Gli stipendi dei dirigenti apicali sono aumentati parecchio negli ultimi quattro anni. Sono pubblici. Comunque sul mio sito ci sono gli importi ed i confronti. I miei colleghi di allora che non sono andati in pensione prendono TUTTI più di 130.000 euro all’anno. La lievitazione è il risultato dell’accordo fra politica ed alta burocrazia. Lo ritengo immorale! Sappiate comunque che, come ho scritto sul sito, devolverò, dedotte le spese di 15 anni di lotta, ad una fondazione intitolata a mio padre parte di quanto, alla fine, l’Amministrazione Comunale sarà costretta a pagare. Un consiglio di umili e saggi (magari bisognosi) ripartirà le somme che metterò a disposizione della Fondazione BrunoPasino. Vincenzo Pasino


5 MARZO 2010

CRONACA LOCALE

Seborga I CAVALIERI SONO TORNATI... E NOI C’ERAVAMO!

Dame, cavalieri e antichi rituali medievali. A Seborga il tempo non si è fermato nel 1200, ma l’orgoglio delle tradizioni dell’età di mezzo continua a caratterizzare il Principato dell’entroterra ligure che continua a lottare per l’indipendenza. Non a colpi di spada e lancia in resta, intendiamoci, ma con armi ben più politiche e – sperano – efficaci. Seborga è lì, guarda dall’alto San Remo e Ventimiglia, paga con i luigini – un luigino equivale a 4,41 euro – ha inno nazionale, sedi consolari e persino un comitato olimpico. Per qualcuno è solo una sapiente opera di marketing del territorio, ma per gli abitanti di Seborga l’appartenenza ad un principato con radici antichissime e nobili è cosa seria. Le cronache medievali narrano infatti che molti dei Gran Maestri dell’Ordine fossero anche principi di Seborga. Si narra che uno fosse nato proprio sulle montagne liguri e che fosse un luogo sacro per i Cistercensi. La tradizione racconta di un’ importante presenza di Cavalieri a Seborga, la quale era codificata sotto il numero “8” nei loro documenti bancari. Nel 1257 venne costruito il Santuario di San Bernardo il Nuovo che per molti venne dedicato a San Bernardo di Chiaravalle, ovvero il vero inspiratore e fondatore del Cavalierato Cistercense. Dal Medioevo in avanti Seborga è sempre stata una enclave regolata da ritmi monastici e ammantata di fascino e mistero. Da sempre gli abitanti hanno rivendicato una indipendenza da ogni altro Stato, sulla base di bolle, documenti e accordi mai sciolti con il papa, i Savoia e i regnanti che si sono susseguiti nella storia europea. Con l’Unità d’Italia De jure Seborga continua ad essere un Principato sovrano e indipendente, sotto la tutela della Santa Sede. Con la fine del Jus Patronatus dei Savoia e l’assenza di reazione della Santa Sede, la Sovranità torna al Popolo Seborghino che elegge il proprio Principe. . Di fatto Seborga è occupata amministrativamente dall’Italia (solo amministrativamente in quanto l’esercito e la polizia italiana non sono presenti a Seborga). Dal 1963 Seborga ebbe di nuovo un Principe eletto dal popolo e si installa un situazione di coabitazione con il Principe Giorgio I° e il Sindaco eletto “all’italiana”. Solo 100 metri separano il Palazzo del Principe e il Municipio “italiano”, e chi lavora per una parte non lavora mai per l’altra. Con la morte del Principe si apre una parentesi di governo “vacante”. Un “inviato” della Pulce – interessata alle vicende dinastiche e del Principato – ha assistito da molto vicino l’ultima manifestazione organizzata dall’Associazione “Cavalieri dell’Aquila e del Pellicano”, una sorta di rievocazione storica medievale in abiti d’epoca e rituali antichissimi, per capire le ragioni dei Seborghini e seguire le prossime vicende del Principato.

Il Comune deve 140.000 euro al canile e al gattile È pronto a chiamare “Striscia la Notizia” o, al limite, portare tutti i suoi cani nel cortile del Comune. Mauro Cussotti, gestore del servizio accalappiacani e del canile di Alessandria vanta un credito di 140 mila euro dall’Amministrazione di Palazzo Rosso, indietro con i pagamenti delle fatture. Un anno intero di servizi erogati puntualmente recupero animali con reperibilità praticamente quotidia-

na - e gestione degli oltre cento cani ospitati senza ricevere un soldo. Neppure quelli da dare ai due dipendenti che lo aiutano. Da qui la vibrante lamentela di potare tutto in TV e la eventuale conseguente protesta: trasferire i cani nel cortile del Municipio. A seguito della denuncia canina, pare che sia venuto fuori che anche un gattile stia aspettando un bel po’ di soldi dall’Amministrazione comunale.

Materassi in Comune Se non fosse una faccenda serissima si potrebbe ironizzare per molto tempo. Vendere materassi nella sede di una Circoscrizione comunale, roba da non crederci. Eppure... Va bene che ad Alessandria le Circoscrizioni non servono a molto e che al prossimo “giro” verranno abolite; passi che i ragionieri di Palazzo Rosso stanno facendo i salti mortali per far quadrare i conti con la coperta corta - assomiglia più ad un asciugamano per ospiti - del bilancio cittadino e che probabilmente (scherziamo) stanno già pensando ad altri meeting per padelle e scope elettriche, giusto per far gruzzolo. Ma dare a privati cittadini l’accesso alla Circoscrizione per scopi non certo filantropici ci sembra alquanto bizzarro. Una sera al quartiere Cristo. La sede della Circoscrizione Sud illuminata e piena di gente. Persone compostamente sedute ed attente. Chissà, si starà discutendo di qualche iniziativa comunale. O forse è la riunione pubblica di un neo comitato per migliorare il rione? Niente di tutto questo. Più prosaicamente sono lì per assistere ad una vendita diretta di materassi. Utili e confortevoli, per carità, ma pur sempre una di quelle dimostrazioni che capitano almeno una volta nella vita (e nella casa) di ognuno, con l’amica di famiglia che ci coinvolge in un incontro informale per propinare creme di bellezza, contenitori di plastica per alimenti o la dimostrazione pratica del robot da cucina milleusi. Ecco, qualcuno si è preso la briga di radunare in quel luogo pubblico coppie di sposini novelli o potenziali interessati ai sogni d’oro. Qualcun altro ha invece spalancato le porte della sala di via Parri, acceso loro la luce e sistemato a bella posta le sedie a favore di imbonitore. C’è da chiedersi se per il disturbo il Mastrota venuto da lontano si sia sdebitato in qualche modo. Si narra che al piano nobile del Palazzo con i tre orologi sulla facciata, nonostante l’argomento, non abbiano dormito bene quella notte e che sarebbe-

Cifre ridotte, ma pur sempre a quattro zeri. La vicenda sembra comunque in via di risoluzione pacifica. Pare infatti che il Sindaco, dopo aver “incassato” il colpo per i titoli e articoli sui giornali e la non positiva pubblicità tra gli animalisti, abbia trovato i soldi per saldare il debito al canile. Chissà, forse per paura di finire come nella vignetta di G. La Vespa.

Si “vendono” giacigli alla Circoscrizione Sud. Sala comunale utilizzata per scopi non istituzionali né socialmente utili.

ro pronti a vederci chiaro quantomeno sui permessi. Almeno la prossima volta verranno invitati... non vorremmo mai che si creasse un pericoloso precedente: ora venditori di multiproprietà, piazzisti di porcellane cinesi, rifilatori di enciclopedie, corsi per computer o lauree a fascicoli sapranno dove (e a chi) rivolgersi.


6 MARZO 2010

SPORT

72 chilometri di corsa e un dislivello di 4.100 metri. Roba da Superman Si addice l’iperbole, una volta tanto senza tema di essere eccessivi, per descrivere l’evento che qui vi andiamo a proporre e caratterizza uno dei lati forse meno noti della nostra provincia, almeno fra i non addetti ai lavori, eppur capace di meritarsi uno spazio di attenzione di primissimo piano fra i “superman” di tutto il pianeta. I due aggettivi iperbolici sono, nell’ordine, BELLISSIMA e fisico STRAORDINARIO. Messa giù in questi termini la faccenda potrebbe sembrare la descrizione di un raduno planetario di miss, che abbiano scelto la nostra provincia per sfidarsi a plural tenzone, e invece siamo in tutt’altro campo delle disfide umane. Si tratta per la precisione di PORTE e FINESTRE, nomi inevitabilmente associati ad oggetti la cui quotidianità ci fa apparire quantomeno improbabile che proprio nella nostra provincia si tenga una disfida cui guardano con curiosità gli atleti più estremi di ogni angolo del pianeta, eppure le porte e le finestre in questione riescono a suscitare questo miracolo. Parliamo dei due eventi, strettamente collegati, delle “Porte di pietra” e “Finestre di pietra”; due “ultra trail” ovvero – per i non addetti ai lavori – due gare di corsa in montagna dalle caratteristiche

ZINGARI DI VAL BORBERA

ADVENTURE PARK

Un sito da non perdere: glizingari. com. Un must per ridere, sorridere e far conoscenza con la “fauna” della valle appenninica.

Per chi non è Superman, è a portata di mano l’Adventure Park Val Borbera di Cascina Mogliassa a Mongiardino Ligure.

Uno sport per giganti nel paradiso degli dei massacranti: le Porte di Pietra è infatti un percorso di 72 Km (sì, avete letto bene, settantadue chilometri!). Che saranno mai? direte voi. Quasi una passeggiata, si potrebbe rispondere, se fossero in pianura. Ma i 72 Km delle Porte di Pietra si snodano lungo un percorso appenninico che, interamente nella Val Borbera o nei suoi immediati dintorni, portano i “pazzi” che l’affrontano a superare un dislivello totale di 4100 metri!!! Quasi come scalare il Monte Bianco partendo da Ivrea, e scusate se è poco... E i due aggettivi iperbolici??? Semplice. Bellissima è la natura nella quale si immergono gli atleti dell’impossibile, e straordinario il fisico che può riuscire non diciamo a vincere la gara, ma anche solo a portarla a compimento. Per chi fosse interessato, segnaliamo che il prossi-

mo 28 marzo ci sarà un allenamento collettivo di “soli” 37 Km con dislivello di 1900 metri: le già citate “Finestre di Pietra”. La gara vera e propria, per la quale si danno appuntamento specialisti di molte nazionalità, si terrà il prossimo 15 maggio con

La gara si svolgerà nello splendido scenario della Val Borbera il 15 maggio iscrizioni entro il 5 maggio. Ma ecco come, sul loro sito al quale vi rimandiamo per notizie più atte ad esaurire la vostra curiosità, gli “Orsi” alessandrini che organizzano l’evento descrivono il trail: “Le Porte di Pietra” è un ultratrail di 72km e 4100D+, che si svolge interamente in provincia di Alessandria, con partenza e arrivo a Cantalupo Ligure. Molti, leggendo Alessandria, pensano alla pianura o tutt’al più a collinette; “Le Porte di Pietra” si corrono invece in pieno appennino, per buona parte sul confine tra Liguria, Emilia Romagna e Lombardia. La gara rispetta lo spirito trail e la piena autosufficienza alimentare; sono previsti punti di ristoro idrici dove sarà distribuita rigorosamente solo acqua. La gara è aperta ad atleti maggiorenni in possesso di idoneità sportiva. Alle 14:00 dello stesso giorno partirà il trail “Le Finestre di Pietra” 37km 1900D+. Ed ecco come descrivono se stessi: “Siamo un gruppo di amici accomunati

dalla passione per il Trail running. Abbiamo storie, gambe, polmoni ed esperienze diversi, ma ad ogni fine settimana, ci troviamo per correre sugli sterrati più differenti. Passiamo dall’appennino Alessandrino, al deserto del Tenerè, dalle Alpi della Provenza al campo base dell’Everest. Non è necessario essere dei fuoriclasse per far parte del nostro gruppo, è sufficiente avere quel minimo di spirito di avventura e curiosità per spingerti fuori dalle mura domestiche. C’è, tra noi, chi è portato e chi meno, non importa quanto si va, ma DOVE si va...è vietato correre senza ridere e sorridere quando si giunge al traguardo!! Cosa aspettate, venite a correre con noi numerosi, stiamo preparando l’aperitivo.....è gratis!!” Insomma, se riuscite a ridere mentre alle vostre gambe, ai vostri muscoli, ai vostri polmoni state chiedendo l’impossibile, c’è un aperitivo pronto per voi. E infatti le porte di pietra son solo un aperitivo per chi, tra un salatino e l’altro, va a correre nel deserto del tenerè o su quello in altura di di atacama. Agli Orsi ed a tutti i coraggiosi o pazzi che si cimenteranno nella sfida alle porte di pietra va tutta la nostra simpatia, e soprattutto la gratitudine per aver saputo valorizzare nel mondo quella che è forse la zona più bella della nostra provincia, che nella sua parte di confine fra le quattro regioni non ha nulla da invidiare ai più bei panorami che il nostro pianeta ci offre. E porte di pietra, insomma, sono quelle che aprono il paradiso degli dei a coloro che affrontano le montagne con coraggio, fatica e amore. Forza Orsi!

Marco Vernazza



8 MARZO 2010

È NATA RADIO ALEX

Radio Gamma cambia pelle e diventa Radio Alex. Nuovo proprietario e nuova veste per una frequenza locale, riferimento per informazione radiofonica e soprattutto per gli sportivi di ogni categoria. Due punti saldi anche per il palinsesto quotidiano di Radio Alex che punta ad un target più giovane, grazie anche a nuovi collaboratori.

TREND

Un amore transgenerazionale che non conosce confini Amineko, il supergatto Un gatto per amico, ma fatto all’uncinetto. Dal Giappone la novità per chi ha tanta pazienza

Una storia di costume contemporanea non può che nascere su internet. Non si tratta però di una storia “virtuale”, ma di un vero e proprio CULT che sta attraversando frontiere geografiche e generazionali. È la storia del gatto Amineko, un gatto “amigurumi” per dirla alla giapponese, nato dalla passione per i felini di casa di una ragazzina giapponese di nome Nekoyama che al suo amico ha dedicato un sito ricco di foto che lo ritraggono in diversi at-

teggiamenti e ha messo a disposizione di tutti gratuitamente lo schema per realizzarlo, a condizione, ovviamente, che non venga utilizzato per scopi commerciali. Il gatto Amineko è uno dei soggetti più fotografati del web; gli schemi

(pattern) per realizzarlo sono per lo più in inglese (vedi per esempio alla pagina web http://www5a.biglobe.ne.jp/~mite/ diagram/crochetedCat.html ) e sono - almeno per un profano del lavoro all’uncinetto - piuttosto laboriosi, tanto che ci fanno capire quanta pazienza avessero le nostre nonne quando ricamavano un intero corredo. Dal gatto ad altri oggetti il passo è stato breve e, se la tecnica rimane simile, il web è strapieno di pattern e fotografie relative ad altri oggetti realizzati all’uncinetto: animali di ogni genere, ma anche bambole, cuori, pupazzi, oggetti di uso quotidiano rigorosamente fatti a mano, all’uncinetto, con ammirabile pazienza e - spesso - rimarchevoli risultati. Visto poi che l’uncinetto è ormai da tempo un’occupazione non più esclusivamente femminile, ed anzi aiuta a quanto pare più di un uomo a scaricare lo stress, non ci resta che digitare su un motore di ricerca la parola magica: “Amigurumi”, magari dopo aver ammirato le immagini di Amineko, il capostipite di questa genia gattesca che, con le sue 9620 immagini di ogni colore e in ogni posizione (se cerchiamo con Google) è uno dei re del web. Provare per credere!

Vertigo One La radio online alessandrina

Radio Vertigo 1 non si ascolta in FM. È una delle poche radio a trasmettere solo via web. Ed è ad Alessandria. Dall’intraprendenza di due dj (Simone e Daniel) nasce l’idea di fare una radio tutta propria, con musica e programmi giornalieri. Ma come fare? Le frequenze sono tutte occupate e comunque i costi sono molto alti. Ecco che il web è venuto loro in soccorso: trasmettere solo su internet, sulla falsariga delle radio via etere che hanno una “estensione” anche nel web. Radio Vertigo no, viaggia solo sui computer. Basta scorrere la programmazione quotidiana (www.radiovertigo1. com) per accorgersi che fanno sul serio: musica di ogni genere, programmi dedicati a generi dance, latino e hip hop, fino alle tre di notte. C’è anche spazio per le chiacchiere da bar e tanti “esperimenti” per migliorare il cammino verso un’avventura che per molti potrebbe essere azzardata. Ma la passione per la musica e la comunicazione è più forte delle avversità (per ora). Così oggi si alternano ai microfoni di Radio Vertigo 1 una decina di voci note ad Alessandria e professionisti della consolle che animano da almeno un decennio le serate locali. L’idea ci piace. Come già negli scorsi numeri la Pulce segnala ed incentiva l’intraprendenza giovanile e ogni forma di espressione che persegua le aspirazioni, meglio se artistiche. La radio web è un altro esempio del discreto e laborioso ingegno mandrogno.

È nato Manlio Fiocco azzurro alla Pulce: la redazione si associa alla felicità della famiglia Ferraro per la nascita del primo nipotino. Auguri alla mamma, al papà e ai nonni per questo lieto evento.



10 MARZO 2010

GIOVANI

NET BOX

BERE BENE A SOLERO

Saranno i ragazzi tra i 14 e i 25 anni a progettare e realizzare iniziative socio- culturali in diversi Comuni dell’alessandrino.

“La virtù sta nel mezzo” è il titolo della serata organizzata dalla Consulta Giovanile. Lo scopo è quello di insegnare a bere bene.

Stefano Mazzoli

Ballerino e all’occorrenza... modello

Di scuola classica, Stefano, prima di approdare a Roma, dove studia e si esibisce, è nato e cresciuto ad Alessandria. Ha mosso a Firenze i suoi primi passi ed è... tutto da scoprire.

BAND ALESSANDRINE

Le Minigonne www.myspace.com/leminigonne Il loro nome non è casuale: se è vero che quattro belle ragazze con una gonna corta sono già padrone del palco ancor prima di salire, sarebbe ingeneroso nei loro confronti non riconoscere il talento che queste quattro ragazze hanno evidenziato da quando, nel 2007, in vista del festival alessandrino Primavera Beat Vol.2 l’’organizzatore del festival, Salvatore Coluccio, contattò Daniela Caschetto, bassista e violoncellista novese grande appassionata della musica beat degli anni Sessanta, che a sua volta non ha faticato molto a convincere Elisabetta Gagliardi, diplomata in pianoforte, nonché cantante poliedrica e studente al Cpm di Milano, Alice Vigo, figlia d’arte e giovanissima chitarrista Arquatese, Silvia Buzzoni, ultimo acquisto della band, batterista emiliana di grande grinta e professionalità, tanto appassionata al progetto tanto da non demoralizzarsi per le due ore di macchina che la separano dalle altre. In quasi due anni di attività hanno già calcato palchi importanti, tra cui l’Estragon a Bologna, sono state Open Act per I Giganti, hanno suonato al X Scooter Rally, manifestazione internazionale all’Isola D’Elba, alla Sesta edizione del Blu Bar a Francavilla al Mare (CH) e come finaliste al concorso “Band Prix ‘09” ad Acqui Terme (AL). Recentemente hanno registrato il bra-

no “L’ultimo amore”, versione italiana di “Everlasting Love” dei Love Affair, portata al successo dai Ricchi e Poveri al Cantagiro ‘67. Dal 10 al 16 novembre ‘09 la cover è stata in rotazione sulla web radio inglese “Mod Radio Uk” e sarà in inclusa in una compilation prossimamente in uscita a cura di Moreno Spirogi degli Avvoltoi, dedicata alle recenti band italiane beat. Il repertorio de LeMINIGONNE è costituito da brani inglesi tradotti in italiano, come usava negli anni Sessanta e il nome della band, oltre a sottolineare il fatto che sono tutte ragazze, omaggia uno dei simboli degli anni sessanta: la celebre gonna inventata dall’inglese Mary Quant e lanciata dalla superstar di quegli anni: Twiggy!

Miss Blumare IL LATO BELLO DI ALESSANDRIA Sbarca ad Alessandria il concorso di bellezza Miss Blumare Italia 2010. E’ aperto il casting nazionale per eleggere la reginetta che avrà il privilegio di viaggiare sulla nave da crociera “Splendida” che attraccherà per i porti del Mediterraneo in un tour internazionale tra cultura, arte e turismo. Per informazioni e prenotazioni: pierrepaolo.lizzi@libero.it www.missblumareitalia.it.



12 MARZO 2010

LA SAN GIORGIO SI FA IN 7

IL BORSINO DELLA PULCE

Sparisce la storica Fiera campionaria di Alessandria. Da quest’anno si punterà a eventi tematici (giardinaggio, storia, tecnologia, lavoro, ...). Un tentativo di rilanciare la manifestazione. Staremo a vedere...

Come gli eventi di febbraio han +33

Bike sharing

0

+15

Morgan al Comunale

Arresti rapine in villa

-37

Alessandria valeva

Strade “groviera”

1.105 al 31.01.10

0

Morgan Concerto “stupefacente” per Morgan al Comunale di Alessandria, che ha mantenuto fede all’icona di musicista maledetto presentandosi sul palco fumando una sigaretta. Le fans non sono mancate nonostante la confessione sull’uso di droghe e l’esclusione da San Remo.

+33

Bike sharing Dopo il flop delle biciclette in prestito, Alessandria prova ancora con il bike sharing. Dieci postazioni per prendere le bici comunali e girare in città. Dovrebbero incentivare l’utilizzo di mezzi pubblici ed ecologici, anche se il primo esperimento, come detto, non è andato bene...

-37 Strade

Pioggia, neve e gelo hanno letteralmente distrutto le strade alessandrine, mettendo a repentaglio la salute di moto-ciclisti e le sospensioni delle vetture. Un mese di maltempo è costato centinaia di migliaia di euro in bitume, catrame e lavori extra per tappare i buchi.

+15 Arresti

Arrestati in tempo record rapinatori specializzati nei colpi in villa. Per loro sfortuna una delle ultime case assaltate era quella della famiglia Gavio, in una “anonima” tenuta alle porte della città. Il colpo ha fatto così scalpore che le forze dell’ordine, in tempi brevissimi, utilizzando ogni tecnologia a disposizione è ri-

uscita a risalire ai presunti responsabili. Averlo saputo prima, sicuramente i banditi si sarebbero rivolti altrove, per evitare di avere tutte le forze dell’ordine alle calcagna e di essere acciuffati nel giro di qualche settimana. Le telefonate effettuate poco dopo aver portato via soldi e gioielli dalla tenuta di uno degli eredi del gruppo Gavio - potente costruttore e proprietario di reti autostradali - sono state fatali. Recuperata parte della merce e altri oggetti, probabilmente risultato di altri “lavori”.


13 MARZO 2010

ALTRI FUSTI A CARBONARA SCRIVIA Dopo le costosissime e travagliate vicende della bonifica di zona Cadano, in riva allo Scrivia, è di questi giorni la notizia del ritrovamento di alcuni fusti “dimenticati” contenenti, probabilmente, rifiuti tossici.

IL BORSINO DELLA PULCE

nno variato il valore della città +25

Nuova vita alla Valfrè

-51

Debiti derivati

-55

Scomparsa di Paolo Paoli

-60

I rimandati

Oggi vale

975 -51 Debiti

Per colpa dei “derivati” il Comune di Alessandria ha accumulato debiti che potrà ripagare, se va bene, tra una decina d’anni. Intanto il bilancio di Palazzo Rosso sarebbe in pareggio, tra debiti e crediti non ancora riscossi. A scapito dei fornitori di beni e servizi: fatture non pagate da tropi mesi.

-60

Rimandati Sei studenti su dieci hanno almeno una materia “sotto”. Insufficienze soprattutto in matematica e lingue straniere. Tra i banchi delle scuole alessandrine anche molti cinque in condotta, come richiesto dalle nuove disposizioni ministeriali in materia di rigore e severità.

+25 Valfrè

La disabitata Caserma Valfré potrebbe ritornare “occupata”, dopo le fiere estemporanee. Il progetto prevede all’interno spazi per la Facoltà di Giurisprudenza, la Polizia Municipale e quella Stradale. Immancabile il supermercato: è previsto il trasloco (e l’ampliamento) dell’Esselunga.

-55

Paolo Paoli Paolo Paoli, alias Paolo Castelli, è scomparso all’età di 76 anni. Era speaker radiofonico, collaboratore di varie testate giornalistiche locali ma soprattutto è conosciuto da tutti come lo storico presentatore delle serate di piazza. Stile e parlata inconfondibili, è l’inventore e organizzatore dello storico

concorso di bellezza “Un Volto per il Turismo” che nei decenni ha visto sfilare ragazze diventate modelle a livello nazionale e che è andato avanti fino a quest’estate portando in giro per tutta la provincia un clima allegro e festoso. Con lui si chiude un’epoca di reginette da sagra di paese. Oggi gli epigoni preferiscono un altro stile, mutuato dalla televisione e da certe trasmissioni per tronisti. Dicono più “professionale”. Ci mancheranno le sue inconfondibili presentazioni.


14 MARZO 2010

MODA

HYDROBIKE

DOWNHILL A CALDIROLA

La variante “acquatica” dello spinning. La resistenza è maggiore, poiché si è immersi per il 60% del corpo in una piscina. Tonifica e rassoda.

Estremizzare il ciclismo? Si può. A Caldirola si sale con la bici sulla montagna e ci si butta letteralmente - giù, fino a valle.

Spingi, alzati e pedala Uno sport, che per molti è una passione da condividere con gli amici Voglia di un’ora di sana attività fisica, grazie alla quale scaricare le tensioni della giornata? Voglia di una pedalata in compagnia a suon di musica? Allora non vi rimane che provare uno degli sport più appassionanti e divertenti del momento: lo spinning! Importata dall’America, questa disciplina ha preso piede, soprattutto negli ultimi anni, anche nelle palestre di tutta Italia, di preciso dal lontano 1996. E’ un’attività che è stata inizialmente ideata per sostituire gli allenamenti ciclistici, per poterli svolgere con più comodità in inverno, al chiuso. Consiste nel pedalare su una cyclette dotata di un’unica ruota anteriore, che è munita di una manopola, il “volano”, grazie al quale è possibile variare la resistenza della pedalata per raggiungere così intensità diverse, a seconda che si richieda di affrontare un percorso di “salita” od uno più rilassante, più veloce, di “pianura”. Vi è un istruttore che accompagna lo spinner (il praticante di detta disciplina) durante il percorso, dando indicazioni circa le modalità della pedalata, ma soprattutto che accompagna ad aumentare o rendere costanti i battiti del cuore a seconda delle pedalate. È un’attività che può presentare anche aspetti aerobici, ossia quando si punta ad un numero maggiore di pedalate ad una minore resistenza, o talvolta possono esserci lezioni strutturate sul fattore anaerobico, quando cioè si impronta il viaggio su una resistenza più dura, che rappresenta picchi di salita. Di consueto si pratica in salette dalle pareti dai colori vivaci, munite di luci a toni caldi o freddi (rosso per la salita, verde o blu per la fase di rilassamento). La musica varia a seconda del percorso da affrontare: ad una maggiore resistenza impostata si accompagna una melodia soft, ad un numero elevato di pedalate corrisponde, al contrario, un ritmo più veloce, in grado di “star dietro” alla pedalata (talvolta possono essere anche 90 al minuto). Di certo gli effetti non possono che essere positivi: tale disciplina, infatti, contribuisce ad aumentare la capacità di re-

Dagli USA all’Italia: gli “spinners” sono sempre più numerosi

sistenza fisica, potenziando il fiato degli spinners, che dovrebbero comunque trovarsi avvantaggiati anche nelle altre attività; senza dubbio è utile anche per la tonificazione muscolare, ma soprattutto è un’ottima possibilità per scaricare le tensioni accumulate durante il giorno e di liberare la mente. Provate anche solo una volta a salire su una bike, a chiudere gli occhi ed a farvi trasportare dalla musica… Inizierete un viaggio virtuale in cui potrete immaginarvi in locations diverse, a partire dalla spiaggia fino ad arrivare a percorsi più duri di montagna, il tutto - ovviamente - accompagnati dalle note musicali e dalle voce del vostro spinning instructor. Inutile dire che, da appassionata, non esiste niente di meglio. Ma non sono l’unica: basta iscriversi alla newsletter di www.fispin. it (sito ufficiale della Federazione Italiana dello Spinning) per poter essere informati circa i numerosi raduni che puntualmente vengono organizzati nelle varie palestre d’Italia. Sono ottime occasioni per pedalare in compagnia: si incontrano spinners di tutte le età, a partire dai ragazzi (e negli ultimi tempi è aumentata notevolmente la presenza femminile), ma ci possono essere anche adulti di tutte le fasce d’età, dal pedalatore professionista che pratica anche ciclismo su strada o dal lavoratore che va alla ricerca di un po’ di sfogo infrasettimanale. Anche nella palestra Pianeta Sport di Alessandria il gruppo è numeroso, ma soprattutto vario ed affiatato: ci sono giovani studenti universitari, ma anche vere e proprie famiglie (persino marito e moglie) accomunati dalla stessa passione. Alla domanda “Perché pra-

tichi lo spinning ?” Barbara, moglie e mamma che frequenta questa palestra, ha risposto: “Credo sia un’ottima valvola di sfogo, dopo un’intera giornata di lavoro, che permette di rilassarsi e ricaricare la mente, per poter poi tornare a casa ed occuparmi della mia famiglia”. Monica invece, dopo avere scoperto questa grande passione, sostiene che “sia un ottimo metodo per bruciare calorie e tonificare la muscolatura”. Inoltre, statisticamente, la maggior parte di coloro che hanno provato a sostenere una lezione di hydrobike, ha dichiarato che il vero spinning è fatica, sudore, testardaggine e soddisfazione finale del proprio percorso, tutti elementi che non sono riscontrabili in un “palliativo” costituito da una cyclette immersa in una piscina che permette di modellare il fisico accompagnati dalla resistenza dell’acqua che accarezza il corpo quando vi è immerso, ma che non fa sentire la vera “fatica di una strada in salita”. Personalmente ritengo che sia proprio così: una disciplina, per essere gratificante per chi la pratica, necessita di un grande sacrificio, il che non può essere che un fattore positivo anche per la mente di un atleta. Allenare il fisico ma soprattutto la mente a raggiungere gli obiettivi prefissati, è utile anche nella vita, e permette di trovare stimoli sempre più intensi per superare vere e proprie sfide con sé stessi… Quindi parliamo di un’attività che, per chi la pratica, diventa una parte integrante del proprio essere… E, da grande appassionata, non posso che citarvi il mio, come di tanti altri, motto: SPINNING IS… LIFE! Ylenia Greco



16 MARZO 2010

MODA

ALEXANDER MCQUEEN

OCCHIALI DA... NERD

Famoso per i suoi eccessi, al limite dell’ordinario, il geniale stilista è scomparso poco prima di presentare la sua ultima collezione.

La moda a volte stupisce. I quattrocchi alessandrini preferiscono gli occhiali grossi, a goccia, da... “secchione”.

Per chi vuole essere all'altezza della situazione Il plateau, protagonista indiscusso dell’inverno 2009, pare rimanere una costante per le passerelle della primavera-estate 2010. Benché esso vanti una storia pluricentenaria, pochi sanno della sua esistenza già in epoca veneziana, nel lontano 1600, quando l’alta borghesia esibiva quelle che venivano chiamate “chopine” per elevarsi un gradino sopra il resto della popolazione povera. La storia della moda ha visto di nuovo la zeppa protagonista già nella prima metà del 1900 per mano del notissimo calzolaio italiano Salvatore Ferragamo, che da quel

Parola d’ordine: tacco alto

do elemento essenziale della donna 2010, una donna che vuole essere appariscente, longilinea, alta e affusolata, una donna che vuole essere messa su un piedistallo capace di farla sentire leggiadra ma protagonista indiscussa. Il plateau, riadattato su qualsivoglia tipologia di calzatura, dalle ballerine ai sandali, dagli stivali alle decolleté, riesce ad adeguarsi ad ogni tipo di situazione e di stile. Ideale per rendere più raffinato e seducente un semplicissimo paio di jeans, può essere utilizzato anche per sdrammatizzare un abito importante, o semplicemente per rendere più grintoso e accattivante il classico tubino nero. Pare, però, che i pregi della scarpa più cool dell’anno non si limitino alla sua graffiante eleganza e alla sua simpatica grinta, ma anche alla sua comodità. Il plateau, infatti, andando a fare da cuscinetto alla parte del piede su cui

È arrivata la primavera. Preparatevi al bon ton e a qualche eccesso.

Kate Moss

Legno, sughero, rafia, plexiglass, vinile. Ce n’è per tutti i gusti sandalo in sughero costruì un impero. Nello stesso decennio sarà Carmen Miranda, popolarissima ballerina portoghese a pubblicizzarlo tanto da attribuirle il suo nome. Da quel momento in poi, le “Miranda” verranno reinventate continuamente dall’estro creativo dei più grandi stilisti a livello mondiale. Legno, sughero, rafia, plexiglass, vinile, ogni materiale viene reinterpretato in chiave chic per dare nuova vita ad un evergreen del mondo calzaturiero. Il plateau ha attraversato molte epoche e molte culture, passando dallo spumeggiante contagio brasiliano alle minigonne degli anni ’60, dai pantaloni a zampa degli anni ’70 all’estremo look punk di Vivine Westwood degli anni ’80, fino ad un eco nostalgico degli anni ’90. Ad oggi, è invece rientrato a pieno regime nei cult della nuova moda, diventan-

viene scaricato tutto il peso corporeo, faciliterebbe la camminata, rendendola meno stancante e traumatica, senza contare l’importantissimo compito di smorzare l’altezza del tacco, che, per questa stagione, dovrà essere tassativamente vertiginoso. Rassegnatevi. Parola d’ordine dell’estate è “tacco alto”. Per le meno esperte ci si può accontentare di un 8 cm, ma le veterane potranno sbizzarrirsi con tacchi dai 12 ai 19 cm. Spaventate? Se vi sembra troppo, pensate alle modelle del mitico Alexander McQueen, purtroppo scomparso poche settimane fa, costrette a sfilare con le famosissime Armadillo, le scarpe con tacco 30 cm, sfoggiate anche da Lady Gaga nel video “Bad Romance”. Vi starete chiedendo qual è il lato positivo di tutto questo, e io potrei suggerirvene uno. Altra protagonista indiscussa è la borsa formato gigante, morbida e capiente…sono sicura che riuscirete a farci stare dentro un paio di ballerine per i momenti di difficoltà, perché, per fortuna, saranno di tendenza anche loro nella stagione ventura!

I saldi sono finiti e la nuova stagione è finalmente cominciata (non si direbbe visto il clima siberiano che continua imperterrito a farci compagnia ormai da parecchi mesi). Basta guardare le vetrine dei negozi, i giornali, i cartelloni pubblicitari: tutto ormai è proiettato verso la agognata primavera. Le boutique del centro sono già allestite con quelli che diventeranno - o meglio dovranno essere - i must della stagione 2010: si spazia dai colori bon ton molto tenui (rosa cipria e celeste su tutti), alle fantasie floreali (magnifiche sui top di seta) fino ad arrivare ai tessuti hi-tech e lucidi, ideali per la pioggia. Tanti stili diversi da mixare per creare il proprio look. Mixare è l’imperativo dei prossimi sei mesi: bisogna personalizzare al massimo il proprio stile ed essere così veramente super fashion! Quindi abbandoniamo gli abbinamenti definiti “scontati”; il consiglio è quello di eccedere sia con i colori sia con le fantasie. Non abbiate paura: il risultato sarà sicuramente fantastico! Se eccedere non è proprio quello che fa al caso vostro, non c’è problema: altre soluzioni vi aspettano. È tornato- dicevamo - lo stile bon

ton, con le sue tonalità “leggere” che permettono di apparire sempre super chic senza doversi impegnare troppo. Meglio però aggiungere alcuni accessori: collane, orecchini e cinture sono molto adatte, soprattutto quelle in cuoio; se ne trovano davvero di tanti modelli e colori e sono adatte sia da portare sui fianchi sia da portare sotto il seno. Non dimenticare mai gli occhiali da sole: quelli più cool per la primavera estate 2010 hanno forme molto particolari; si passa da quelli a farfalla di Tom Ford, a quelli a cuore di Moschino, arrivando a quelli piccoli e rotondi di Top Shop. E che dire delle ballerine - che io personalmente adoro - sempre di gran moda e versatili. Potete farne uso smodato in tutte le occasioni, perché si adattano (quasi) sempre; si possono indossare sia con un abbigliamento sportivo, sia con un vestito molto elegante. In commercio ce ne sono davvero moltissime, da quelle classiche come le Porselli e le Repetto, intramontabili, per arrivare poi a quelle di plastica dai colori shocking: fucsia, verde acido, giallo, arancio. Stessa cosa vale per le zeppe (ne parliamo qui a fianco) sempre più vertiginose e colorate, costruite con materiali sempre più strani, accanto ai classici sughero, corda e legno. A proposito di novità: non perdetevi la linea disegnata da Kate Moss per Longchamp! La modella – stilista ha ideato una collezione di borse “ROCK and CHIC”: andate a scoprirle sul sito www.longchamp.com. Sono in vendita in esclusiva dal 1 al 21 marzo alla Rinascente a Milano. Alessia Novelli

Susanna Nicola



18 MARZO 2010

PATATA

GIORNO SENZA MIGRANTI

LA PATATA OGM

La manifestazione si è svolta a suon di musica. Tensione quando gli immigrati hanno tentato di varcare le porte del Comune.

L’Unione Europea ha approvato la coltivazione di alcuni prodotti Ogm. Gli agricoltori italiani uniti contro la patata modificata geneticamente.

I neri, lo sciopero bianco e la super patata Avvolto dal grigiore di una mattina che non promette molto, apro il giornale, nella speranza di tirarmi su di morale. E in effetti c’è un bel titolo che mi carica di aspettative: “Arriva la super patata”. Sarà che la sera prima avevo visto Pamela Prati discinta da Chiambretti, sarà che un servizio del tigì di Italia Uno mi aveva mostrato gli ultimi centimetri di pelle esibiti di recente al Grande Fratello... ma insomma, il titolo della ‘super patata’ aveva scatenato in me un’effervescenza che sembravo un’aspirina in un bicchier d’acqua. Peccato però che l’articolo seguente il titolo parlasse di Ogm e del via libera della Commissione europea alla patata geneticamente modificata, che non ha niente a che vedere con altre patate che, tutt’al più, sono modificate dal chirurgo (a proposito: bella l’idea di quella tipa che vuole tornare vergine!). Ne discuto col mio amico Pier, unanimente riconosciuto maestro del pensiero contemporaneo. Nella vita fa poco o niente e quel che fa lo fa male. Pier mi aspetta al solito aperitivo. E’ affranto. Mi confessa che nella sua vita ha preso tanti due di picche dalle donne, ma mai si era immaginato che ne

Primo marzo: un giorno senza stranieri. Aziende agricole senza braccianti, camion senza autisti, strade senza prostitute avrebbe preso uno anche da una prostituta. Eppure gli era successo la sera precedente. Mi racconta che, come sempre, era andato in via Giordano Bruno dove le prostitute non mancano mai. Ci sono quelle all’angolo col vecchio Rendez Vous, ma anche un po’ più in

là, sempre sulla sinistra andando verso la periferia. Poi ci sono quelle al distributore. Stanno a gruppi di 3-4, per tenersi compagnia, e chissà che cosa si racconteranno. Quasi tutte sono scure, color notte. Sono ormai talmente abituate a sostare vicino alle pompe di benzina che ti sanno aiutare nel fare il pieno se sei in difficoltà col self service. Insomma, pare che la campagna di moralizzazione in base alla quale la prostituzione doveva essere bandita dalla città, con multe salate alle donnine discinte e a chi si fermava da loro per contrattare, non abbia sortito particolari risultati. Per la felicità di Pier, ovviamente, che dice di rifugiarsi nel sesso a pagamente perché “alla fine non devi neppure chiedere se le è piaciuto”. Pier, però, mi accoglie con una faccia da funerale. La sera del primo marzo era andato da una prostituta. E lei si era negata. Ma come? Ma guarda che pago? Ho un lavoro? Sto accumulando le marchette della pensione!, disse a una ragazza extracomunitaria che

sulle marchette stava fondando la sua triste esistenza. -No, stasera no. -Ma come no? -No, stasera no. -Ma perché no? -Non lo sai? Oggi è il primo marzo. -Appunto, è il primo marzo, mica il primo aprile... il giorno degli scherzi. -Oggi è il primo marzo. -Ho capito: la prossima settimana ti porterò la mimosa, ma adesso... -Oggi è il primo marzo e noi stranieri facciamo sciopero. -Sì va beh, ma che discorso è, scusa... Cosa vuol dire facciamo sciopero.. Cioè... lo sciopero lasciatelo fare a noi italiani che siamo abituati; non capisco perché abbiate il visio di fare le nostre cose... come ‘sti cinesi che ci copiano le magliette... Lo sciopero è una cosa nostra... non è che uno si può improvvisare scioperatore così... dalla mattina alla sera... anzi, dalla sera alla sera.... che poi si creano disagi a quelle per-

Il titolo della ‘super patata’ aveva scatenato in me un’effervescenza che sembravo un’aspirina in un bicchier d’acqua. Peccato però che l’articolo seguente il titolo parlasse di Ogm e del via libera della Commissione europea alla patata geneticamente modificata, che non ha niente a che vedere con altre patate che, tutt’al più, sono modificate dal chirurgo.

sone che invece vorrebbero solo poter fare le loro cose come hanno sempre fatto e allora... -Senti, stasera sto qua, ma non lavoro. Ci vediamo domani, bello. La prostituta nera stava facendo uno sciopero bianco, mi spiega Pier, demoralizzato. Primo marzo, un giorno senza stranieri. Anche Marco Travaglio, in tivù, aveva raccontato qualcosa di simile, ipotizzando, appunto, una giornata in cui gli stranieri avrebbero incrociato le braccia. Diceva di aziende agricole senza braccianti, camion senza autisti, cestini degli uffici colmi di immondizia perché la donna delle pulizia aveva dato forfait... Io ci avevo riflettuto venti secondi per dire a mio cugino: “Meno male che il primo marzo è lunedì e che non c’è campionato, altrimenti come avrebbe fatto l’Inter?”. Mio cugino, che ha l’impegno sociale di un Gormita, pareva molto più preoccupato per l’eventuale chiusura del kebab. Poi, ebbe un sussulto per enunciare: “Se gli stranieri non faranno nulla quel giorno, potremo stare tranquilli: nessuno verrà a rubare”. Il problema vero non sono né le prostitute né il kebab. Neanche l’Inter, se stiamo a vedere. Il problema è che basta girare per Alessandria per capire come la città è cambiata. Profondamente cambiata. Accantonando la demagogia che non è mai positiva e, nello stesso tempo, evitando di farsi prendere la mano dai sentimenti nostalgici, è ovvio che bisogna ragionare sul nuovo tessuto sociale della nostra città, che non è diverso da altre città come la nostra. C’è chi giudica gli

extracomunitari come un impedimento e un grosso problema; chi li considera una risorsa perché svolgono lavori che gli italiani non fanno più e contribuiscono alla salvezza delle nostre scuole. Sarebbe molto più giusto considerarli come semplicemente come persone, coi pregi e i difetti delle persone, amplificati - i difetti, in genere - da un passato turbolento e da un presente non sempre agevole. Sono persone che non hanno bisogno del trionfo dei convegni, spesso buoni per chi campa alle spalle dei poveri, ma di agevolazioni serie, di una politica giusta, di una Chiesa davvero caritatevole (le alte sfere; quelle ‘basse’ fan già fin che mai) e, soprattutto, di una maggior diffusione del rispetto, il medesimo che anche noi italiani pretendiamo, e dobbiamo pretendere, da loro. Noi italiani che siamo stati emigranti, si sa, che ci siamo sporcati le mani, che abbiamo conosciuto la fame e la miseria... noi.... Bene. Adesso che ho pagato il mio tributo alla teoria, mi sento davvero sollevato, come un sindacalista che quel che doveva dire, come un prete che ha terminato la predica, come un politico che ha finito il comizio, come Minzolini dopo un editoriale, o come Grillo dopo che ha sparato a zero su tutti. Mi sento libero. Sollevato, in pace con me stesso, pronto a girare per la città con fierezza e volto radioso. Rincaso e torno al mio giornale, molto, ma molto, molto più rilassato e in pace con me stesso. Leggo che gli agricoltori si dicono “decisamente contrari alla super patata”. E penso: non ci sono più i contadini di una volta; adesso anche loro sono diventati come gli stilisti. Gennaro Valotto


GRUPPO CAMPARO Via Alessandria, 136 15011 Acqui Terme (AL)

Via del Legno, 10 15100 Alessandria (AL)

Tel. +39 0144 56830 +39 0144 322418 +39 0144 325184 Fax +39 0144 323746

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20 MARZO 2010

UN ANELLO PARTICOLARE Una famosa marca di preservativi ha da poco messo in commercio anche l’anello vibrante. Chi l’ha provato dice che questo tipo di “aiutino” può anche funzionare, ma il continuo ronzio rischia di distrarre dall’obiettivo. Per una coppia particolarmente in sintonia può rivelarsi un gioco divertente. Evitatelo per l’avventura di una sera.

SESSO

Brigitta, la dea dell'amore

E-mule, YouTube e social network: l’incubo degli “ex”

Valletta nelle trasmissioni osé, inviata nelle fiere del sesso. Dal negozio di abbigliamento di Tortona agli schermi tv. C’è chi va nel suo negozio di abbigliamento a Tortona – in via Emilia – solo per sperare di incontrarla dal vivo, dopo che se l’è sognata e sbirciata in tv dopo una certa ora. Biondissima, il nome impronunciabile ungherese (Erzsebet Szabo’) è stato cambiato in un più agevole Brigitta Avon. Così la conoscono clienti del suo negozio e gli avventori del bar, sempre a Tortona, dove lavorava tempo fa. E soprattutto la conoscono i maschietti che la guardano nei talk show notturni insieme a Corrado Fumagalli, guru delle trasmissioni e delle fiere del sesso. Lei, reduce appunto dal Rimini Sex (costola del più famoso MiSex a Milano) è una presenza pressoché fissa tra ballerine di lap dance, spogliarelliste, pornostar e omologhi dell’altro sesso. Ride, dispensa consigli sull’amore e soprattutto sul sesso libero e divertente in un italiano ancora non perfettissimo, gioca a spogliare le sue vicine di sedia. Tutto per appagare i telespettatori e un po’ anche per se stessa, visto che confida “Da piccola ero una sognatrice, di fronte allo specchio facevo progetti importanti per il futuro. Fin da bambina amavo vestirmi bene e cambiarmi più volte al giorno. Già da piccola volevo essere sempre al centro dell’attenzione”. Brigitta inizia a frequentare il mondo della moda a Budapest, partecipando a sfilate e ad un concorso di bellezza, “Miss Spring” che le ha spalancato lavoro in Italia anche se l’altezza (sotto il metro e settanta) non è proprio da top model. Meglio le misure canoniche: 90-60-90. La sua età “oscilla” tra i 24 e i 27 anni – a seconda la si legga su Facebook o su altri siti di modelle - ma probabilmente poco importa al pubblico di Sexy Bar e dintorni. Inizia a lavorare a Pavia come modella e poi l’approdo alla scuderia di Fumagalli: “Da allora la mia vita è cambiata, Corrado (Fumagalli ndr) mi ha insegnato molte cose e ora sono più sicura e disinvolta”. Brigitta sta vivendo il suo momento d’oro, divisa tra negozio, trasmissioni, show e festival hard. Ma anche quando la fortuna non le sorrideva ha sempre visto il lato positivo della vita. In fondo, ripete “sono sempre stati tutti molto gentili e carini”. Aldo Monta

Le insidie della Rete sono - davvero - infinite. Lo spirito voyeuristico tipico degli internauti rischia, a volte, di diventare molesto, soprattutto se non si sta più di tanto attenti a quali foto vengono aggiunte al proprio profilo di Facebook (anche da altri) o a che tipo di file si mettono in condivisione su E-mule. Facendo una ricerca mirata, non è difficile trovare alcuni curriculum vitae, modificati e resi decisamente osè, di ragazze che di sicuro di mestiere non fanno le pornostar, ma che vengono descritte come tali. Per quelle che si sono fatte fotografare o filmare “come mamma le ha fatte” dall’ex fidanzato o marito, la situazione è peggiore, poiché non è raro che il lui di turno si diverta a divulgare tutto sul Web. Un atteggiamento - purtroppo - molto diffuso e facilitato dall’abbondanza di fotografie comparse su Internet dopo l’avvento dei vari social network. Una manna dal cielo per i “guardoni” che - messi da parte binocoli e cannocchiali, si sono muniti, semplicemente, di una connessione.

Ivan il terribile

Una volta era il terrore dei nemici, conquistatore spietato. Ancora oggi Ivan “Il terribile” fa stragi e miete conquiste. Non è però il sanguinario condottiero, ma semplicemente uno stripman che alla Festa della Donna, in un noto locale di Alessandria ha fatto stragi di donne e conquistato i cuori delle fanciulle. E’ rimasto nudo come mamma l’ha fatto, solo un cappello per coprire “il pacco”, trascinando le ragazze – fidanzate o single non importa, l’8 marzo per le donne c’è “libera uscita” – in balli coinvolgenti e strusciamenti sexy.


21 MARZO 2010

GIOCA CON NOI!

PASSATEMPO

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1) La “casa” degli Ultras grigi. 9) Abitavano il laghetto dei giardini della stazione. 15) Bomber e capitano dell’Alessandria. 14) Romanzo di Dostoyeskji. 16) I confini di Varsavia. 17) La Provincia con Trino (sigla). 18) Ente Morale. 19) Uno dei Moschettieri. 20) Alleanza Nazionale. 21) Lo si chiede con l’SOS. 22) Le consonanti in leso. 23) Fiore e colore. 25) Provincia sarda (sigla). 27) Nota Bene. 29) Abita sulle rive del Tamigi. 32) elemento chimico radioattivo. 34) Sale minerale. 35) Gigante biblico. 36) Segue il bis. 39) Mezzo ramo. 40) Lo zio d’America. 41) Il prefisso... dell’orecchio. 43) Rende avvincente una storia. 45) Dio egizio47) Precede Gogh. 49) Oristano per l’ACI. 50) Il nome del romanziere Fleming. 51) Iniziali della Marini, attrice alessandrina. 52) Sono barbare quelle di Carducci. 53) Agenzia di stampa nazionale.

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Le definizioni in grassetto sono a “tema” sulla provincia di Alessandria

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trova le differenze

VERTICALI 1) Ad Alessandria c’è un corso che porta il suo nome. 2) Ha numero atomico 92. 3) Consonanti in ruota. 4) Il Conservatorio di Alessandria. 5) Lega di ferro e carbonio. 6) Si dice negando. 7) Dimenticato definitivamente. 8) Le consonanti nel dado. 9) La strada alessandrina delle “vasche”. 10) Fine di magnanimità. 11) L’antica Castellazzo Bormida. 12) Si a New York (y=i). 15) Scuola di formazione in piazzetta Bini. 18) Extraterrestre del cinema. 24) Lega Navale. 26) Introduce un dubbio. 28) Dicerie, pettegolezzi. 30) Nota del Redattore. 31) La radio fascista. 33) Due lettere per il capoluogo. 35) Vino... Forte. 37) Moglie di Zeus. 38) Film di Kurosawa. 42) Non la vede l’impaziente. 44) Audio Video. 46) La provincia di Grressoney. 48) Al centro di un fanale.

Le soluzioni del Cruciverva e del Crucipuzzle saranno pubblicate nel prossimo numero. Per Trova le differenze... Gira pagina!

CRUCIPUZZLE MANDROGNO

La foto 2 ha 10 differenze rispetto alla foto 1. Trovale!

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VIRGINIA GRIGIO BARBERA CAVALLOTTI GELINDO MERELLA FILIPPONA GELATAI DERTHONA MERCATO PIAZZETTA STAZIONE TAXI PROFUMO SMOG NEGOZI FIERA GME BIVIO TUFO CORI ORAFI RING ARCO MUSEI BERTA

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Cercate le parole contenute nello schema (in orizzontale, verticale, da destra a sinistra e da sinistra a destra, dall’alto in basso, dal basso in alto ). Le lettere rimanenti formeranno la “chiave”. CHIAVE: (9): firma le teste di tutto il mondo


22 MARZO 2010

ANNUNCI 01 AUTO Vendo Suzuki Vitara del ‘92. 3500 euro, verde metallizzato con due treni di gomme (uno da fango, ramponati). Tel. 334 3220494. Volvo S-60, berlina, 2.4 TD/5, 5 porte, 163 CV, anno 2003, cambio tip-tronic, km 80000, euro 9500. Tel. 329 0032978. Pegaso strada del 2006 con vari componenti particolari, 9000 km unico prop. gomme nuove, perfetta..da vedere! 3487460715.

02 CICLI E

MOTOCICLI

Vendo Gilera Arcore Corsaiolo 150 (da restaurare). Per veri amatori delle moto d’epoca, un pezzo “particolare”. In buono stato, custodita in garage, 400 euro trattabili. Tel. 334 3220494.

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LA PULCE NELL’ORECCHIO Periodico registrato al Tribunale di Alessandria al n°631 del Registro Stampa il 13 novembre 2009

Direttore Responsabile Giordano Panaro Condirettore Paolo Allegrina Redazione Franca Ferraro Aldo Monta Vittoria Torriani Marco Vernazza Collaboratori Piero Archenti Valentina Frezzato Ylenia Greco Susanna Nicola Alessia Novelli Gennaro Valotto piazzetta Monserrato 6 15121 Alessandria info@lapulcenellorecchio.it www.lapulcenellorecchio.it Tel e fax 0131.481374 Editore Na.Va.Le Soc. Cooperativa di servizi p.iva 02233310065 Fondatore Cav. Bruno Ferraro piazzetta Monserrato 6 15121 Alessandria Tel e fax 0131.481374 Pubblicità Fulvio Perugini cell: 347.4455241 Prezzo al modulo (50x53,75 mm): 30,00 € Grafica e impaginazione VOX Comunicazione info@voxcomunicazione.it Stampa SARNUB srl Industrie tipografiche Cavaglià (BI) La Pulce nell’Orecchio è stampata su carta riciclabile.


23 MARZO 2010

ANNUNCI 33

sponibili maschi e femmine, cuccioli o adulti. Telefonare ore serali al 0131 239889 (Andrea).

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Tel. 0131 946241, ore pasti.

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Radiosveglia stereo AM-FM, possibilità di sveglia con radio o con suoneria, funzione snooze, funzione balance, vendo a euro 20 causa inutilizzo. Tel. 328 2217308.

34 ANIMALI

Vendo tritacarni, frullatori, ferro da stiro, lampadari e posate. Regalo piatti e tazze. Chiamare Bruna allo 0131 278177.

Tappatrice per bottiglie da vino, seminuova, vendo a euro 35 . Tel. 0131 946241, ore pasti.

Barattoli in vetro con chiusura ermetica, per la conservazione di frutta, verdura, mostarda ecc, con varie capacità (mezzo litro, un litro, un litro e mezzo, due litri), vendo a euro 1 al pezzo. Tel 0131 946241, ore pasti.

Vendo porcellini d’india molto belli, sani e affettuosi. Da euro 10 cad. Di-

Stufetta elettrica adatta a riscaldare piccoli ambienti vendo a euro 20. Tel. 0131 240456.

Damigiane con cesto in plastica vendo a euro 20 l’una (capacità 28 litri) e a euro 34 l’una (capacità 34 litri).

colonna, bidet, completi di rubinetteria, vendo a euro 100 trattabili. Tel. 0131 946241.

ARREDAMENTO

Splendido pianoforte YAMAHA mod. Chippendale, originale giapponese. Condizioni pari al nuovo nonostante sia degli anni ‘80. Praticamente mai usato. Tel 3474803446.

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Vendo casse per impianto stereo N6, marca Tecnics Philips GBG. Macchina fotografica Kodak auto focus, Bencini, Coral, Polaroid con flash. Tel. 0131 278177.

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Indice delle categorie AUTO-MOTO 01 - AUTO VENDITA/ACQUISTO

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04 - CAMPEGGIO E NAUTICA 05 - MACCHINE AGRICOLE

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10 - ALLOGGI VENDITA/AFFITTO 11 - CASE VENDITA/AFFITTO

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14 - RUSTICI E TERRENI LAVORO 20 - LAVORO CERCASI

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I LETTORI SONO INVITATI AD ACCERTARSI DELLA PROVENIENZA DEL BENE CHE SI INTENDE ACQUISTARE ONDE EVITARE DI INCORRERE NEL REATO DI “INCAUTO ACQUISTO”.

31 - TECNOLOGIA 32 - ANTIQUARIATO E COLLEZIONISMO

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33 - ARREDAMENTO 34 - ANIMALI 35 - VARIE


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