La Pulce nell'Orecchio - settembre 2011

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L’altra generazione mille euro

La sfida quotidiana di una trans

Satira Prendetevela pure... ma sul ridere!

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Sono i pensionati, che, in media, prendono più di 760 euro

Storia di Stefania, Stefano per l’anagrafe L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha vinto il premio “Modello di buone pratiche per le politiche familiari”. L’assessore Curino sarà la nuova Tata Lucia

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La nuova speciale agenda della Pulce

Periodico di informazione, cultura e costume

GIORN GRATU ALE ITO Giurna a bafë l la

Settembre 2011 - Anno X - Numero Diciassette

CHI COSA DOVE QUANDO PERCHÉ

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www.lapulceonline.it

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% CB-NO/ ALESSANDRIA n° 17 anno 2011

Tesoro massonico sepolto in città Parla un "compagno d'arte "

Guerra ai siluri Anche se ultimamente la presenza è dimuinuita, è sempre lui l’incubo dei nostri fiumi. Ma c’è anche chi lo mangia (forse anche inconsapevolmente).

L'oro sale, Valenza scende

Due nemici per i ciclisti

In concomitanza con la crescita del metallo prezioso, è il marchio Di Valenza che non riesce proprio a decollare. Crisi economica o crisi di idee?

Per chi pedala in città non c’è solo il traffico di automobili da evitare, ma anche quello di bici rubate che, anche da noi, prende sempre più piede.

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La Libia prima e dopo Gheddafi I racconti di un emigrato “forzato”, mandato via dal dittatore nel 1969

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Alessandria by night

Si spara alle nuvole lee

Uscita fotografica notturna tra le vie della città, che appare misteriosa e sicuramente diversa dal solito

I cannoni anti grandine funzionano davvero? Gli scenziati non ci credono, gli agricoltori sì

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VAFFANBAGNO

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L’unica rubrica che recensisce i bagni pubblici

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GIOCHI E PASSATEMPI


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News 24 ore su 24: www.lapulceonline.it

ATTUALITA’

La Libia prima e dopo Gheddafi, vista da un "emigrato " Giuseppe Bianchini, consigliere comunale, è nato a Tripoli: “Ricordo con pena quei tempi” Piero Archenti I drammatici avvenimenti che si susseguono in Libia, in attesa che tutto si plachi e la pace riesca a sedare gli scenari di guerra e di morte che quotidianamente insanguinano una terra che molti italiani riconoscono ancora come una seconda patria, sono seguiti con trepidazione anche in Italia da molti di loro. Infatti, la Libia dal 1911 sino al 1943 è stata colonia Italiana. Dopo la disfatta di El Alamein, le truppe Anglo Americane entrarono in Libia dall’Egitto e sconfissero le truppe dell’Asse. Dal 1943 al 1951 è stata amministrata militarmente dall’Inghilterra. Dal 1951 al 1969 la Libia fu una monarchia costituzionale. Il monarca fu Re Idris che ritornò dall’esilio Egiziano [infatti, dopo la morte dell’eroe libico Al Muktar ordinò alle sue milizie di cessare ogni ostilità, rifugiandosi in Egitto]. Nel 1969 però, un colpo di stato perpetrato da un giovane Muammar Gheddafi cancellò il trattato nel frattempo sottoscritto nel 1957 tra Italia e Libia, e nel 1970 gli italiani furono espulsi dalla Libia Questo, per sommi capi, è quanto ci spiega proprio uno di quegli italiani che in Libia nacque, nel 1938, e che nel 1956 ritornò in Italia con la sua famiglia. Parliamo di Giuseppe Bianchini, oggi Consigliere Comunale di Alessandria, il quale sottolinea, ironia

della sorte, il fatto che Gheddafi stabilì che la giornata della cacciata degli Italiani (ufficialmente il 1° settembre 1970 ad un anno esatto dal colpo di stato)dovesse essere celebrata annualmente il 1° settembre come “Giornata della vendetta”. Mentre scriviamo mancano infatti pochissimi giorni al 1° settembre ma questa volta Gheddafi non avrà modo di festeggiare quell’anniverrsario impegnato com’è a fuggire per sottrarsi dalle ire dei libici. E’ carica di nostalgia la voce di Bianchini nel raccontarmi la storia di quegli avvenimenti, e le sue parole ricordano fatti che ormai fanno parte della storia di quel popolo, una storia che inevitabilmente si intreccia con la nostra storia. Bianchini è ricco di particolari quando si tratta di episodi che ormai possiamo definire storici di quell’epoca, ma avaro di particolari riguardanti la sua permanenza in Libia. Glielo faccio notare - “Ti dirò - spiega - i ricordi che porto dentro

di me riguardanti i primi 18 anni della mia vita non sono stati affatto piacevoli e rievocarli mi provoca tutt’ora una grande pena”. L’ottobre scorso, grazie anche all’impegno di sua sorella, Franca, che annualmente organizza il ritrovo degli ex Tripolini, trovandosi a Garian, una ottantina di km a sud di Tripoli (per inciso - spiega Bianchini - da dove sono partite le milizie ben addestrate delle tribù di Berberi che hanno “espugnato” Tripoli) mentre Bianchini con la sorella Franca ed altri ex Tripolini

Ha vissuto in Libia fino al 1969, quando il dittatore decise di cacciare gli italiani pranzavano in un bellissimo ristorante, gestito da un libico che parla bene l’italiano, si presentò un libico ottuagenario - “ben lieto - racconta Bianchini - di salutare gli “amici Italiani”, con i quali aveva lavorato durante la loro permanenza Italiana e con i quali si era trovato bene anche con la Libia indipendente pre Gheddafi. In quell’occasione, per un “omaggio” agli Italiani, iniziò a cantare “Giovinezza, Giovinezza” - una canzone della sua gioventù vissuta tra gli italiani, ricorda Bianchini con

una nota di nostalgia. Un racconto, quello di Bianchini, sull’onda dei ricordi di quel viaggio effettuato l’ottobre scorso nei luoghi dov’è nato, nello specifico, Al Baida (all’epoca della colonizzazione Beda Littoria, una località nelle cui vallate si svolsero le grandi battaglie tra le milizie a cavallo dell’eroe libico Omar A Mukhtar ed i reggimenti di cavalleria italiana, tra cui il 14°Reggimento Cavalleggeri di Alessandria)) , cittadina che la sua famiglia abbandonò nel 1943 inseguita dalle truppe coloniali inglesi, percorrendo circa 1600 chilometri di litoranea e finendo per stabilirsi, dopo varie peripezie al Villaggio Corradini, 30 chilometri ad ovest di Leptis Magna, la patria di Settimio Severo, penultimo imperatore romano d’occidente. “Corradini - spiega Bianchini ricordando il viaggio dell’anno scorso - ora Ghanima, è irriconoscibile. Gheddafi ha fatto costruire vari edifici sull’ampia strada di accesso dalla litoranea al piccolo centro. Sorge il sospetto - azzarda Bianchini - che Gheddafi, buon cultore di storia, abbia voluto “vendicarsi” contro Enrico Corradini, deputato al Parlamento Italiano, che agli inizi del 1900, dai banchi di Montecitorio tuonava per la conquista della Libia”. Successivamente, Gheddafi impedì il ritorno in Libia agli italiani che vi erano nati e solo nel 2010 cambiò idea in proposito. Ed è proprio da Al Baida, ci spiega, che è scoppiata la rivolta contro Gheddafi innescando quella che oggi è una vera e propria guerra civile. Molti i ricordi e le puntualizzazioni di Bianchini, come il fatto che

non è passato, se non altro perché in Libia gli italiani ci sono finiti per le mire espansionistiche dell’allora regime fascista, ma il vero obiettivo di chi si è fermato al termine della guerra era, ed ancora è, la volontà di costruire insieme un futuro che coinvolga entrambi i popoli. Collaborando in pace, non in guerra.

LA PULCE NELL’ORECCHIO Periodico registrato al Tribunale di Alessandria al n°631 del Registro Stampa il 13 novembre 2009

Direttore Responsabile Giordano Panaro Condirettore Paolo Allegrina

l’ultimo Direttore Generale italiano dell’INPS in Libia fu uno zio di Bianchini, Alfredo Cascini, che nel 1969 passò le consegne all’INPS Libico. Fu in quel viaggio effettuato l’anno scorso che ebbe modo di rivedere la sua vecchia abitazione, e nel Villaggio Giordani, ora Annasira, vicino a Zavia (in libico Al Zawya, ove vi sono i pozzi petroliferi presi dagli insorti), un anziano libico, riconoscendo dopo 50 anni il suo compagno italiano di giochi di infanzia, scoppiò a piangere. Ripresosi, si rivolse ai suoi figli adulti che assistevano muti alla scena ripetendo: “questi sono gli italiani, gli amici Italiani…” Evidentemente lo stereotipo di “italiani brava gente” proviene da un comportamento di spontaneo e benevolo rapporto interpersonale tipico dei popoli latini, più avvezzi al vivi e lascia vivere che al confrontoscontro. Lo dimostrerebbe anche l’episodio dei quattro giornalisti italiani rapiti e poi liberati, grazie a due “lealisti libici, senza l’intervento dei quali la loro sorte era pericolosamente in bilico. Per quarant’anni Gheddafi ha catechizzato il suo popolo imponendo la definizione di italiani “assassini del popolo libico”. I fatti e la storia dimostrerebbero però che quel messaggio, evidentemente,

Redazione Marco Baccari, Valentina Frezzato, Aldo Monta, Vittoria Torriani, Marco Vernazza Hanno collaborato: Simone Annaratone, Piero Archenti, Fabio Buffa, Franca Ferraro, Valentina Ferraro, Emanuela Vignale Foto Matteo Buratto, Lino Carter, Mauro Favaron, Vittoria Torriani Largo Bistolfi, 3 15121 Alessandria info@lapulceonline.it www.lapulceonline.it Tel e fax 0131.481374 Editore Na.Va.Le Soc. Cooperativa di servizi p.iva 02233310065 Fondatore Cav. Bruno Ferraro Largo Bistolfi, 3 15121 Alessandria Tel e fax 0131.481374 Pubblicità Tel e fax: 0131.481374 info@lapulceonline.it Prezzo al modulo (50x53,75 mm): 24,00 € Grafica e impaginazione VOX Comunicazione info@voxcomunicazione.it Stampa SARNUB srl Industrie tipografiche Cavaglià (BI) La Pulce nell’Orecchio è stampata su carta riciclabile. Rispetta l’ambiente, non gettare il giornale per terra.


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CRONACA LOCALE

I ciclisti rischiano due volte

un mercato sommerso

Marco Baccari Nonostante le apparenze - ovvero le strade costantemente intasate dalle automobili, manco fossimo a Nuova Delhi - sono ancora molti gli alessandrini impavidi che optano per la bicicletta come mezzo di trasporto primario. Il ciclista alessandrino sa di essere un potenziale bersaglio mobile della viabilità urbana ma ciò non lo scoraggia. Fa il segno della croce e si immette in strada, guizza tra mandrie di autovetture d’ogni stazza e temperamento, cerca di rimanere incolume tenendo la guardia alta e costeggiando il più possibile la carreggiata, guardandosi attorno, esitando ogni qualvolta attraversi la strada, servendosi del sesto e talvolta del settimo senso per uscirne tutto intero . E’ una bella scommessa montare in sella (spesso quotidianamente) e inoltrarsi in quel tripudio di gas di scarico, mezzi pesanti, piste ciclabili per Puffi, clacson e parcheggi in quarta fila che abitualmente chiamiamo “traffico”; chi ama pedalare lo sa bene.

Eppure c’è chi non demorde, chi lascia l’auto in garage, chi va al lavoro (o a cercarsene uno) in bicicletta, chi non cede alle lusinghe di un motore sotto al sedere. Ma come se la passano, questi intrepidi eroi delle due ruote? A sentire alcuni addetti ai lavori, piuttosto male. Stendiamo un velo pietoso su circonvallazioni e vie centrali con accesso illimitato di automezzi tipo via Pontida,

mimetici e rami caduti. Ciò che è maggiormente al centro dell’attenzione degli amanti del “biking” sembrerebbe essere proprio la rete delle piste ciclabili, ovvero quei famigerati viadotti ai lati delle carreggiate che dovrebbero garantire incolumità e viabilità impeccabile a chi è in bicicletta. E non solo in centro e zone limitrofe, ma anche nei collegamenti tra i sobborghi e i quartieri “periferici”. Una specie di utopia insomma: attualmente le piste ciclabili non collegano un bel niente, non sono più lunghe di qualche centinaio di metri, sono larghe mezza spanna e nascono e muoiono nel nulla, come vicoli ciechi. Un esempio del malcontento che aleggia sulla situazione della mobilità a due ruote è l’iniziativa “C’Entro! Pedala con Noi” tenutasi lo scorso 3 settembre, durante la quale decine e decine di persone si sono date appuntamento a Cabanette per poi attraversare tutta la città fino Il popolo a piazza della dei ciclisti Libertà. In chiede più bici, naturalmente. Scopo attenzione della sgambata collettiva (voluta principalmente dall’associazione “Gli amici della bici”), chiedere “collegamenti ciclabili logici, continui e sicuri tra sobborghi, periferia e centro”. Servirà a qualcosa? Palazzo Rosso se ci sei batti un colpo. E a modo suo il colpo Palazzo Rosso l’ha battuto, in favore dei ciclisti, nel settembre 2010 con il progetto di bike sharing “Bicincittà”, ovvero un sistema di noleggio di biciclette pubbliche costituito da 9 punti di distribuzione per un totale di 109 colonnine e 70 velocipedi disponibili in piazza Garibaldi, presso la stazione ferroviaria, piazza Libertà, piazza Divina Provvidenza, zona Politecnico, Spalto Marengo, ingresso ospedale, parcheggio di via Parma e piazza Carducci. Con un’iscrizione annuale di 15 euro- assicurazione inclusa- col bike sharing è possibile “affittare”senza spese aggiuntive per la prima mezz’ora una delle biciclette messe a disposizione. Passati i 30 minuti si pagano 50 centesimi per ogni mezz’ora aggiuntiva. (Ma se riesci a trovare il modo di restituire la bici allo scadere dei 30 minuti e ripartire con una nuova, e così via, alla fine non avrai sborsato un centesimo in più dei 15 euro pagati con l’abbonamento!). Se vogliamo dare i numeri, il progetto “Bicincittà” ha visto aderire fino ad oggi (agosto 2011) 312 alessandrini, 62% donne e 48% uomini, appartenenti alle seguenti categorie: lavoratori dipendenti (43%), studenti (20%), professionisti (19%) e pensionati (5%), in fasce d’età tra i 18 ai 20 anni (5%), dai 20 ai 40 (42,27%), dai 40 ai 60 (47,94%). Tut-

Nel 2010 sono stati denunciati solo 64 furti, ma sono di più via Cavour o parte di via Vochieri, tanto per citarne alcune, dove i ciclisti (ma visti i marciapiede anche disabili e mamme col passeggino) sono obbligati a circolare altrove. E stendiamone un altro sulla maggior parte dei viali cittadini, ancora segnati dai bombardamenti alleati o tempestati di chioschi, scalini

Una vita “in Giro” Giuseppe Ottonelli, titolare del negozio di biciclette “Olmo” in Spalto Gamondio 43, vanta una lunga esperienza nel circuito più alto del ciclismo italiano come assistente tecnico. Avete presente quelle auto e quelle motociclette che “inseguono” o precedono il gruppo di corridori? Bene, lui è stato a bordo di questi mezzi per anni, al Giro d’Italia dal 2006 al 2010, alla Milano-Sanremo, al Giro di Lombardia e al Giro del Piemonte. Entrato nel “giro” quasi per caso, contattato dall’ex Presidente Provinciale del Comitato della Federazione Ciclistica Italiana di Alessandria, Ferdinando Ansaldo, Ottonelli ha lavorato nella squadra della Malic per dirigere diversi gruppi di meccanici di “assistenza neutra” composti da non meno di 8-10 persone. Un lavoro sì mosso dalla passione, ma molto duro, ci spiega: intere settimane di vita itinerante, levatacce per preparare il materiale prima delle gare, interventi che spesso richiedono rapidità, agilità e prontezza di riflessi, una costante attenzione da prestare ad ogni movimento del “gruppo” o del “fuggiasco”. “Far parte dell’assistenza tecnica è un’enorme responsabilità”, ci as-

Bici rubate:

sicura Ottonelli. “L’esperienza la si incrementa in gara, partecipando a più tappe possibile. Inoltre, se commetti errori, è molto probabile che da un giorno all’altro non ti chiamino più”. Eh sì, non è un me-

Giuseppe Ottonelli

stiere facile: una ruota, ad esempio, dev’essere cambiata in circa 10-12 secondi, se un ciclista cade bisogna controllare innanzi tutto le condizioni della bici e poi, solo poi, quelle dell’atleta; una tappa può essere lunga 150 kilometri, come 80 o 240. “Ma le soddisfazioni sono molte”, continua. “Spesso si possono conoscere i corridori di persona negli hotel, si partecipa ad eventi di altissimo livello, si va in diretta televisiva, si assiste a momenti di grande agonismo. E si imparano sempre molte, moltissime cose su questo mondo”.

Praticamente un’istituzione del ciclismo alessandrino, il primo vero e proprio negozio di biciclette ad Alessandria, situato in via Mazzoni 23 sin dal lontano 1965. Si tratta di “Velo Motor”, l’esercizio leggendario di cui da decenni sono proprietari Giuseppe e Vilma Dottino, rispettivamente di 83 e 77 anni. Una vita, la loro, dedicata sin da giovani ai segreti e ai prodigi delle due ruote, ovvero sin da quando i genitori del signor Giuseppe fondarono la loro attività nel 1934, all’epoca in via Mazzini. Per i coniugi Dottino, “storici” chirurghi della bicicletta, non c’è “graziella” o mountain bike che nasconda misteri. A differenza però di alcuni “strani” avventori: “Quasi ogni giorno, si presenta in negozio qualcuno che vuole rivendere la ‘propria’ bicicletta usata”, spiega il signor Giuseppe. “In realtà non si sa da dove vengano questi cosiddetti pezzi di seconda mano, molto probabilmente sono stati rubati in qualche città vicina e sperano di tirar su qualche euro cercando di rivendere a negozi come questo”. “Ma noi non accettiamo mai l’usato”, specifica la signora Vil-

ma. “Sappiamo che ci sono negozi che lo fanno, ma noi acquistiamo usato solo ed esclusivamente dai clienti fidati, che conosciamo da anni”. “C’è un mercato enorme di bici rubate”, le fa eco il marito. “Non si sa da dove arrivi né dove vada a finire l’usato, ma una cosa è certa: la bici rubata è facilmente riconoscibile in quanto viene spesso modificata, dipinta alla bene meglio, cammuffata in modo sommario ed evidente. Basta avere l’occhio per riconoscerle”. E come lo vedono il mondo delle due ruote i più longevi venditori e riparatori di biciclette della città? “Male”, affermano entrambi. “Questo è un mestiere che non interessa più ai giovani, a partire dai nostri figli, che sono felici ma che hanno preso strade completamente diverse. Oggi vogliono tutti la macchina, il SUV, vogliono spostarsi velocemente. Che poi tanto velocemente non è mai: il traffico è congestionato e spesso si impiega un sacco di tempo ad arrivare a destinazione. Peccato, perché Alessandria, non essendo una città grande, darebbe la possibilità a tutti di arrivare ovunque in bicicletta”.

to sommato, buona la prima. Ma i problemi dell’impavido ciclista alessandrino non si limitano alla sola viabilità o ai servizi. Il “nostro” ha anche un’altra bella gatta da pelare: i furti. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è fatto soffiare la bicicletta. Poco importa se la si assicura con una catena da attracco per petroliere o la si lega ad un palo

stati denunciati però solo 64 furti, cifra che andrebbe almeno triplicata se si tiene conto che moltissimi di coloro che hanno subito un furto, probabilmente terrorizzati dall’enorme mole di burocrazia, hanno evitato di recarsi dalle forze dell’ordine per segnalare il fatto. E così, al fine di affrontare il malcontento diffuso in città, la Polizia Municipale è ricorsa

granitico e massiccio: i professionisti del furto sanno come e dove colpire, dove tagliare, sono ben attrezzati e conoscono “tecniche” infallibili. C’è un vero e proprio business dietro alle biciclette rubate, un traffico che si rifornisce nella città A e rivende nella città B. Nel 2010 ad Alessandria sono

addirittura ad un progetto/test che, attraverso un questionario distribuito alla cittadinanza, si propone di analizzare il fenomeno chiedendo diverse informazioni sui furti subiti. Ciclista alessandrino, sii paziente, forse un giorno arriveranno tempi migliori.


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CULTURA

C'è un tesoro sepolto in città Un massone alessandrino spiega qualche segreto L.P. Dan Brown ci potrebbe scrivere il seguito di “Angeli e Demoni”, con tanto di tesoro nascosto, momenti d’azione, intrecci storici e riferimenti simbolici, al fine di ritrovare i quadri e le statue sepolte nel centro della città. A far da sfondo all’ipotetico romanzo storico è l’intreccio massonico tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale. Narra la leggenda che il maestro massone Leonardo Bistolfi – scultore casalese di fama internazionale, diventato celebre per i suoi Angeli portatori di morte e gloria – regalò una statua ai Fratelli alessandrini che la nascosero in un luogo segreto per evitare che gli squadristi fascisti la distruggessero. Con il marmo, finirono nel nascondiglio segreto anche quadri, documenti della Loggia devastata e altri oggetti di valore. Un vero e proprio tesoro sommerso che, ancora oggi, verrebbe custodito dai Liberi Muratori, in un luogo legato alla loro tradizione ed accessibile solo a chi sa riconoscere e decifrare i simboli in giro per il centro di Alessandria. “La Massoneria è un Ordine inizia-

tico che fa gran uso della simbologia e dei riti classici”, ci conferma il Compagno d’Arte (secondo grado nella gerarchia degli iniziati) di una Loggia massonica del Grande Oriente d’Italia, la più grande istituzione massonica italiana. E quindi è probabile che in una città dal passato (e dal presente) massonico siano molto presenti riferimenti alla costruzione del Tempio, con squadre, compassi e cazzuole varie. La Massoneria ad Alessandria fa la sua comparsa ufficiale già nel XVIII secolo quando si costituì la Mas-

soneria dell’Ancora, un gruppo di “persone nobili o di qualche merito particolare, inclinate a sollazzarsi in maniera diversa dal volgo”. La testimonianza è di Antonio Muratori, confermata dall’avvocato Antonio Grassi, presidente del Centro Studi “M. Pannunzio”, che nel maggio 2010 fu relatore proprio al convegno sulla relazione tra Alessandria e la Massoneria, in Cittadella. Le prime Logge di Liberi Pensatori in Provincia furono organizzate da militari savoiardi: la nascita ad Alessandria della “Constante Ami-

Grande Puffo è un maestro, Homer un vero massone

tié” è datata 1765; la “Candeur” di Casale Monferrato nacque nel 1790 anche ad Acqui Terme, Valenza e Tortona. Sotto Napoleone, il governo della città era costituito da massoni dichiarati (che obbedivano al Grand Orient de France) e i Muratori potevano riunirsi in due templi, probabilmente presenti in centro città. Esisteva anche un hotel per “fratelli in viaggio”, forse nella zona odierna tra via Milano, via Vochieri (massone anche lui) e via Migliara. Oggi come un tempo: in base ad alcuni elenchi massonici non ufficiali,

risulta nel governo attuale cittadino un fratello con squadra e compasso. Di templi sparsi per la città ce ne dovrebbero essere almeno tre, una per ogni sede delle Logge del GOI: la Santorre di Santarosa, tra le più antiche in Italia, la “Pitagora” e la “Marengo”. Dove? Probabilmente in centro – tra corso Roma e via Trotti – e nella zona di piazza D’Annunzio, dove inizia via Cesare Lombroso, noto medico e criminologo massone torinese, marito dell’alessandrina Nina De Benedetti.

Due cartoni animati che “parlano” della Loggia

A.M. Tessere d’iscrizione

La puntata dei Simpson sul “Sacro Ordine dei Tagliapietre” è una rivisitazione parodistica e molto divertente della massoneria anglosassone. I fratelli muratori hanno apprezzato molto l’ironia all’interno della puntata del cartone animato, riconoscendo alcuni riferimenti che, per gli esterni alle logge, non sono riconoscibili. Gli Stati Uniti si fondano sulla massoneria. Già i padri fondatori erano Gran Maestri. Anche I Puffi – gli omini blu inseguiti da Gargamella – potrebbero ispirare alla comunità massonica. Secondo una fantasiosa e complicata teo-

ria, alcuni aspetti della vita comunitaria, il villaggio praticamente tutto maschile (su cento, c’è una sola donna, la Puffetta) e il vestito rosso del barbuto Grande Puffo po-

trebbero non essere casuali, e discendere da una trasposizione dei principi cardine di fratellanza, uguaglianza e libertà, degli ordini iniziatici.

Nel 1925 la massoneria venne dichiarata fuorilegge dal Fascismo e le sedi distrutte dalle camicie nere. Le Logge sicuramente attive in quel periodo erano la “Verità e Fede” e la “Andrea Vochieri”, poi fusesi insieme. Il Grande Oriente Sardo, nel periodo risorgimentale, fu ben presente nella laica e militaresca Alessandria, con membri importanti nella polizia locale, tra i notabili e i governanti e addirittura all’interno del clero: “Don Raffaele Piacenza, parroco della chiesa Santa Maria del Carmine – prosegue Grassi – era un libero muratore e non negò un funerale massonico ad un ufficiale della Loggia alessandrina ‘Amici di Napoleone il Grande’”. La cerimonia fu celebrata il 21 aprile 1806, in una chiesa addobbata secondo la simbologia dell’ordine dei liberi pensatori. Tra attivi e “dormienti” sono centinaia i massoni alessandrini “con-


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CULTURA

Simboli massonici dove meno te lo aspetti Croce Verde, Fiom, Cgil, Scout... E anche Google

temporanei”, dispersi nelle Logge del GOI o in altre istituzioni iniziatiche “non riconosciute” (dove per esempio vengono ammesse le donne o professano chiaramente il primato illuminista della ragione sulla fede). Si riuniscono solitamente ogni due settimane, il mercoledì sera. Vestono giacca e cravatta ed hanno tutti una borsa tipo portadocumenti: “E’ dove custodiscono i paramenti e il grembiule di Loggia che devono indossare durante le riunioni”, ci dice il Compagno d’Arte. Quali siano i temi delle discussioni

Mi risposero dopo qualche mese, chiedendo un incontro per capire il mio reale interesse e le mie intenzioni. Ovviamente chiesero informazioni sulla vita privata e lavorativa. Incontrai successivamente i Tegolatori (tre persone scelte per la valutazione del “bussante”, chi chiede di entrare), prima dell’iniziazione vera e propria”. Che avvenne secondo un rito ancestrale. Preso da un uomo incappucciato, bendato a sua volta, ha ricevuto l’iniziazione che simboleggia la rinascita ad uomo nuovo.

Altri simboli massoniIl criminologo torinese Cesare ci si trovano sui dollari Lombroso, massone, fu presidenamericani e... sul logo te, nel 1907, della neonata Croce di Google. Gmail, la poVerde, emanazione massonica tosta elettronica del più rinese. Il verde, insieme al bianco noto motore di ricerca, e al rosso (non a caso i colori della ha un’icona a forma di bandiera italiana) è uno dei colori dei massoni. Anche gli Scout sono stati creati ad immagine e somiglianza delle Logge massoniche, con i tre gradi di gerarchie e l’impostazione filosofica dei fratelli. Il compasso si trova ancora oggi sulla bandiera della Fiom, i metalmeccanici della CGIL. La Camera del Lavoro, infatti, è una “creazione” della massoneria che richiama la Camera del Maestro. Della necessità di creare una Camera per i fratelli operai c’è testimonianza negli scritti del padre di Albert Einstein, che, insieme allo zio (entrambi massoni), insediò una Il padre di fabbrica a Pavia. Einstein Sembra che per reperire i financhiese aiuto ziamenti necessari ai massoni all’avviamento, si mandrogni “M” rossa, uguale a rivolsero proprio quella impressa sui alle Logge della progrembiuli dei Maestri. vincia di Alessandria.

La busta della posta elettronica su cui campeggia ricorda proprio il grembiule di terzo grado.

Dopo aver indossato il grembiule bianco per qualche anno, è stato elevato al secondo grado, quello di Compagno, riconoscibile dal colore verde. Il prossimo passo, se sarà ritenuto degno, è quello di diventare Maestro. Il tempio è addobbato e costruito secondo uno schema simbolico ben definito, con al centro la Bibbia (“libro esoterico per eccellenza”), aperto per convenzione sul Vangelo di San Giovanni.

Grembiule del Compagno d’Arte

e cosa succeda quando si chiudono le porte del tempio, resta un segreto. “I primi discutevano di filosofia e cultura”, ipotizza Grassi, “parlare di uguaglianza e fratellanza era all’epoca rivoluzionario”. “Lavoriamo per elevare noi stessi e gli altri, l’Uomo insomma, e per migliorarlo”, conferma criptico il “graduato” massonico, che ci racconta come è entrato a farne parte. “Li avevo contattati per conoscere meglio l’Ordine e per cercare spiegazioni filosofiche a certe mie domande.

La cerimonia è segreta, ma si sa che il bussante deve sottoporsi ad alcune prove e momenti di meditazione che simboleggiano i quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco) e la purificazione che tende ad uno stato superiore. Una volta sbendato, vede i “fratelli” e gli vengono insegnati segni e toccamenti in base alla gerarchia (movimenti di saluto e di riconoscimento con le mani , il pollice e il braccio) e la parola sacra (solitamente in ebraico).

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ATTUALITA’

Battaglia ai temporali e alla grandine Gli agricoltori usano l'artiglieria pesante L.P. Le superstizioni si intrecciano tra una collina e un’altra tra le valli del Monferrato e le Langhe. La prima: nella valle dell’Erro, d’estate piove raramente. Qualche chilometro più in là viene giù a catinelle, mentre nell’acquese, nisba, l’acqua dal cielo fatica a scendere. La colpa – secondo la prima superstizione – sarebbe imputata ai cannoni anti pioggia\grandine che tuonano tutt’intorno al primo temporale in avvicinamento, con il risultato che, se la nube carica d’acqua si

In Valle Erro non piove mai. Colpa, secondo alcuni, dei cannoni “anti grandine” che fanno diradare le nuvole impedendone lo sfogo verso la nube. I nostri nonni utilizzavano i razzi con mortai “fai da te” e facevano partire il colpo tirando una catenella che faceva partire l’innesto. Chi ha assistito alle battaglie contro Madre Natura ricorda di lampi accecanti nel cielo, e delle nuvole che improvvisamente si diradavano. E che quindi potevano avere una certa utilità. Oggi, soprattutto nell’astigiano dove l’uva ad agosto dev’essere protetta più che mai, i cannoni anti grandine ci sono ecco-

pi verticali fino a 12.000 metri, e coinvolge potenze termodinamiche dell’ordine di quelle liberate da un’esplosione nucleare, mentre la misera energia dello scoppio di gas si “Furto” di estingue rapidamente nuvole per a poche decine di mesalvare tri dalla sorgente. E in Piemonte, nonostante il Barolo gli studi scientifici che non hanno portato a nulla di concreto, l’uso dei cannoni per difendere le coltivazioni è più che mai utilizzato. Nell’astigiano si sta pensando ad una petizione per cercare di abolire i cannoni, costosi (tra struttura e munizioni si spendono migliaia di euro) e inefficaci. Non c’è soluzione, però. Il cannone gode di fiducia cieca ed incondizionata di chi li installa, pronto ad una giustificazione “logica” in caso di insuccesso, ovvero quando la pioggia torrenziale o i chicchi di acqua ghiacciata danneggiano le vigne. Dovevano sparare prima o si doveva

Al “boom” si vede il cielo diventare rosso, esattamente come al tramonto. Ma di romantico, qui, c’è poco puntare un po’ più in là. L’efficacia del cannone non è mai messa in discussione. Si fanno convegni con agricoltori, scienziati e maghi della pioggia, ma alla fine ognuno rimane fermo sulle proprie convinzioni. Ma nessuno pensa che le scarse precipitazioni nella valle Erro siano dovute alla contraerea proveniente dai filari.

dissolve, addio alla doccia estiva. La seconda superstizione, va da sé, è proprio quella sul reale funzionamento dei cannoni: servono veramente a cambiare gli agenti atmosferici? Facciamo un passo indietro. Fin dall’inizio del ‘900 circolavano gli archetipi di questi cannoni, tubi alti qualche metro, di forma conica, rivolti al cielo. Il funzionamento era basato sulla pretesa che un’onda d’urto acustica (quindi uno sparo a salve) sia in grado di interferire con la formazione delle nubi o addirittura frantumare i chicchi già formati. Nel dopoguerra qualche agricoltore si ricorda ancora di questi tubi, ma caricati con veri e propri razzi, tipo quelli usati per i fuochi d’artificio. Il tubo serviva per direzionare il lancio, solitamente

me. Ad ogni temporale si sentono i colpi – a salve o con i “proiettili” caricati a nitrato d’argento o robe simili – per cercare di spaventare i nuvoloni. I presunti successi inducono gli agricoltori a continuare, in una sorta di lotta ancestrale con gli agenti atmosferici. Gli scienziati negano che l’artiglieria pesante possa spaventare le nuvole. Piuttosto sono gli animali e le persone che risentono maggiormente della detonazione. Come a Capodanno, i Qualcuno ha persino denunciato crepe nei muri, a forza di “bombe”. Il meteorologo Luca Mercalli – si, quello col papillon che va in tv – spiega sui vari siti web di meteo, che sono tutte panzane: “E’ una teoria che fisicamente non sta in piedi, dal momento che una nube temporalesca ha svilup-

Vendemmia in anticipo, ma sulla qualità non si discute Vendemmia anticipata per colpa del clima inclemente, ma comunque, di buona - se non ottima - qualità. Lo dicono gli agricoltori che sono stati costretti - nella maggior parte dei casi - ad andare nei filari almeno una settimana prima. Le ultime piogge di fine agosto hanno, per fortuna, gonfiato nuovamente gloi acini che si erano asciugati troppo sotto il

sole. La resa, secondo le stime, è comunque buona. Ma i viticoltori particolarmente sfortunati potrebbero aver perso anche il 30% della vendemmia. Sulla qualità non si discute: dalll’alto al basso Onferrato, dalle colline del tortonese agli Appennini ovadesi, la produzione 2011 si conferma tra le migliori degli ultimi tempi.

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CRONACA LOCALE

Nella guerra ai pesci siluro tutto è lecito Giordano Panaro Il terrore dei fiumi del bacino del Po ha la pelle limacciosa come un serpente, gli occhi piccoli come u no squalo, una bocca enorme con cui aspira tutto quello che nuota attorno a lui, senza distinzione di specie. Inghiotte interi anche i suoi simili, nella più spietata delle regole del mondo animale: pesce grande mangia pesce piccolo. Il pesce siluro è chiamato “coccodrillo dei fiumi”, proprio per la voracità – può mangiare al giorno una quantità pari al 3% del suo peso - e il suo aspetto, simile ad un animale preistorico. Ha lunghi baffi che ricorda il nostro pesce gatto, praticamente estinto: il siluro lo ha spazzolato via senza piangere dopo i banchetti, come i veri coccodrillo. Originario dell’Est Europa, venne importato in Italia , trovando subito acque fertili per crescere e riprodursi in grande quantità. All’ufficio pesca della provincia di Alessandria confermano che in tutta la Regione vige la caccia al siluro, da pescare e sopprimere. Anche se la dinamica non è molto chiara. Si favorisce la pesca per toglierlo dai nostri fiumi, ma non si può commercializzare, rilasciare in acqua una volta abboccato, né trasportare a casa vivo. Che fare, dunque? Giuseppe Boscariol, responsabile provinciale FIPSAS consiglia: “Di solito i pescatori ributtano nel fiume la preda, ma con il siluro non si può: sarebbe meglio tagliarlo a pezzi e sotterrarlo”. Ma non tutti lo fanno. A volte viene abbandonato sul greto del fiume e lasciato marcire all’aria aperta. I pescatori stranieri – che, grazie ad un’azione di sensibilizzazione delle associazioni sportive, sono sempre più rispettosi delle regole – lo

vendono anche ai ristoranti, o se lo portano a casa per una bella grigliata in famiglia. Sul delta del Po esisterebbero delle vere e proprie organizzazioni – romene e ungheresi – dedite alla pesca selvaggia ed all’esportazione illegale del pesce siluro. Nel tratto casalese-valenzano, ma anche sul Tanaro e nel Bormida, sebbene il siluro sia un ricercato speciale, non sono ancora presenti tali gruppi di pescatori. Anche se, confermano gli esperti, forse a causa di ulteriori immissioni illegali, il mostro fluviale sta colonizzando ampi tratti di fiumi, sempre più a monte, impoverendo la fauna

Dove non arriva il siluro, i danni li fa il cormorano ittica autoctona, già provata dall’inquinamento umano. Gran parte dei tremila pescatori (professionisti ed amatori) della provincia di Alessandria rispettano l’ambiente e sono le prime “sentinelle” quando c’è qualcosa che non va. Salvatore Strano dell’Arci Pesca di Casale Monferrato, conferma che qualche rete a sacco o qualche lenza fissa si trova, ma sono sempre più rare. Sono gli stessi pescatori a segnalare i comportamenti sbagliati dei “colleghi”. La Provincia negli ultimi anni ha messo in piedi una vera e propria task force contro il pesce siluro,

impiegando le guardie ambientali, tanti volontari e un paio di ittiologi. In tre anni sono stati pescati 1659 siluri, per 5 tonnellate di peso. Gli esemplari, presi con gli elettrostorditori, sono stati dati ad una ditta di mangimi e pasture. La “merce” è stata pagata in pesci autoctoni, avanotti di specie autoctone che andranno a guizzare nelle nostre acque. Ma la minaccia a lucci, cavedani, barbi e carpe non arriAlcuni lo vano solamente dai voraci pescano per siluri. I pesci di fiume si devono guardare anmangiarlo o, che da un predatore che peggio, per piomba dall’alto: il corvenderlo ai morano. Sempre più spesristoranti so questo uccello fluviale, invece di migrare verso sud, resta da noi tutto l’anno, appollaiato sui rami, in attesa di un pesce da prendere in tuffo. È difficile da acchiappare e praticamente non ha nemici. In più, può attingere ai laghi artificiali in cui è praticata la pesca sportiva. Dove non ci arriva il coccodrillo dei fiumi, piombano dal cielo le “cornacchie” degli argini.

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ECONOMIA

L'altra generazione mille euro è over 65 760 euro è la pensione media di un alessandrino. I più richi sono i ferrovieri, i più poveri gli agrocoltori L.P. Il 45,5% dei pensionati italiani percepisce un vitalizio superiore ai mille euro. Ma come? Allora non è vero che gli ex lavoratori devono tirare a campare con un misero milione di lire (500 euro), quello che i figli, oggigiorno, devono sudare per vederlo in busta paga (figuriamoci quando e se andranno in pensione)? A guardare solo i numeri dell’INPS, sembrerebbe che gli sforzi di una vita siano ricompensati mensilmente con assegni lordi non così da fame come si vorrebbe far credere, considerato che in certe famiglie

di pensioni ce ne sono anche due. Nel dossier dell’Ente previdenziale del 2010 si vede che addirittura il 21,7% dei pensionati prende oltre 1.500 euro al mese (sempre lordi) e solo la metà di loro riceve a fine mese meno di mille euro (il 45,5% ne prende oltre mille). Quasi la metà dei pensionati ma-

A mille e più euro ci si arriva solo sommando anche reversibilità e accompagnamento

schi, poi, raggiunge cifre che un ricercatore universitario o un neolaureato si sogna: 1.502,75 euro ogni trenta giorni, senza spostarsi dalla poltrona. Sacrosanto diritto dello stato sociale, per carità, ma non è certo incoraggiante per le nuove leve che lavorano per pochi soldi e vedono ancora lontana all’orizzonte lo sportello dell’INPS a cui inoltrare la domanda di sussidio.

pensione ed indennità. Gli over 65 che non hanno reddito, sono aiutati dallo Stato con una mensilità mise-

Gli uomini percepiscono, in media, il doppio delle donne

Si arriva a queste cifre sommando più pensioni. Da quella di invalidità a quella di reversibilità del coniuge scomparso, o aggregando gli assegni erogati da più enti pensionistici. In Italia, infatti, solo il 17,2% delle donne percepisce una sola pensione. I maschi monoreddito sono quasi il 26%. Altrimenti gli assegni sarebbero molto più magri per quasi tutti i 18 milioni di pensionati INPS.

rella: le 4.258 pensioni sociali sono mediamente di 375,65 euro. Gli assegni di accompagnamento sono di o l - tre 400 euro al mese. Le sole pensioni di vecchiaia ammontano a 92.707 e i loro beneficiari ricevono In provincia dalle casse dell’INPS In provincia di Alesuna somma intorno sandria ci sono sono 168 ai 900 euro. Nelle 167.679 pensionati mila statistiche alessan(non si fa distini pensionati drine mancano i zione tra quelli per dati aggregati, ovveanzianità di servizio, Inps ro quanti sono pluriinvalidità, reversibilipensionati che possono tà o i titolari di assegni cumulare vari assegni per di accompagnamento) che tirare a campare, ma visto che i percepiscono un importo medio numeri non si discostano tanto dalmensile di 758,70 euro. 13.518 di la media nazionale, è ragionevole loro sono considerati “invalidi” ed pensare che anche la metà dei penhanno una pensione di oltre 500 sionati alessandrini ricevano comeuro. plessivamente quanto i “colleghi” di Le prestazioni pagate agli invaliMilano o Roma. di civili sono quasi ventimila, tra

Gli articoli più letti Chitarristi alessandrini unitevi: in Cittadella c’è “Guit-Al”

I sondaggi Al Capodanno Alessandrino brindi per augurare (o augurarti)...

Agosto ad Alessandria...

Su Facebook cresce la protesta: “Mai con Alessandria”

61%

L’angelo custode dei divi di Hollywood Domani i funerali dei giovani morti sull’A26

25% 11% 4%

Noioso

C’è di peggio

Altro

Strage sull’A26, arrestato l’imprenditore Piccoli comuni addio, ne spariscono oltre cento

46% 33% 13% 8%

Un nuovo lavoro

Una nuova città

Inaspettatamente divertente

23enne muore in un incidente d’auto

I maschi “a riposo” della nostra provincia sono 65 mila e 500, mentre le donne sono molte di più: 102 mila. I primi beneficiano di un importo medio mensile di 1.077, le seconde di 553,82. la sproporzione è notevole. Con gli anni i nostri pensionati sono diminuiti (nel 2003 erano 173 mila) ma la loro pensione è aumentata progressivamente. Una decina d’anni fa lo stesso ex lavoratore prendeva 180 euro in meno. Il lavoro dipendente rende sempre di più, rispetto agli autonomi. Lo si vede anche dalla cifra che prendono dopo: 250 euro in più. I pensionati alessandrini più ricchi sono i ferrovieri e gli ex dipendenti Enel e Sip/Telecom. Grazie ad accordi particolari e a trattamenti da statali super privilegiati, l’assegno vitalizio sale di molto sopra la media, oltre i 1.500 euro. Ma i veri nababbi del lavoro che fu (eccetto i capitani d’industria e i parlamentari che, solo loro, possono accumulare stipendi, incarichi e pensioni) sono quelli del trasporto aereo. Sono pochi, ma qualche pilota Alitalia passa alla cassa INPS ogni mese. I più poveri sono gli agricoltori, gli artigiani e qualche commerciante particolarmente sfortunato.

Altro

Un nuovo amore

I commenti più curiosi

Auto contromano fa strage sulla A26 Scontro frontale, muore un 24enne Arenaways: avventura al capolinea? Un altro agosto di grande jazz all’Outlet

Serenella

Capa

Matteo

Visto l’ aumento delle rette scolastiche ecc….non mi sembra che sia un aiuto alle famiglie, ma soltanto una pubblicità gratuita

Per la precisione, Caparezza costò al Comune in totale 20mila euro. La differenza con i 60/70 mila euro a botta spesi mediamente dalla destra in questi quattro anni di concertoni è chiara e scandalosa.

Se proprio vuole fare un regalo gradito alla Città, il Presidente dell’Amag si deve dimettere da quel cda e da quello del Teatro!!!

In risposta a: Alessandria è veramente a misura di famiglia?

In risposta a: Sale la spesa per il concertone di fine anno

In risposta a: Per il compleanno, Amag regala la fontana

Nuovo presidente per i Grigi, aspettando il processo

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ECONOMIA

Crisi nera a Valenza: il "gioco di squadra " è un flop Il Made in Valenza non decolla. “Colpa del troppo individualismo”. E intanto i laboratori chiudono e la Cina continua a crescere

Giordano Panaro La Cina, sempre lei. È la bestia nera di ogni imprenditore che vuole confrontarsi sui mercati internazionali. Da quando ha deciso di fare concorrenza su quello del lusso – oro e gioielli – a Valenza hanno perso le staffe: “Un incastonatore cinese guadagna 90 $ al mese e lavora 20 ore al giorno”, spiega il presidente dell’Associazione Orafi Valenzana, Bruno Guarona, gemmologo, prima in giro per l’Italia a vender i gioiel-

i laboratori e l’indotto della lavorazione dei metalli preziosi. Guarona si lamenta: “I dazi doganali italiani sono del 2,5%, mentre quando esportiamo in Cina dobbiamo pagare il 30%. In India il 25 e negli USA il 6,20%. La sproporzione è evidente”. Nel 2009 le imprese in provincia di Alessandria che operavano nel settore erano 1132, di cui 951 solo nella zona di Valenza. A giugno 2011 la

solito si specializzano nella realizzazione di qualche prodotto. Hanno meno possibilità di rinnovarsi sul mercato”. Ma è tutta colpa dei cinesi, o dell’andamento del prezzo dell’oro, ormai arrivato alle stelle? Prendiamo il marchio “Di Valenza”, per esempio. Alcuni anni fa era stato creato il brand per caratterizzare i prodotti provenienti dalla città dell’oro. Un fiasco clamoroso. Le aziende che avevano aderito hanno ultimamente fatto l’appello: sono rimaste in 57, quasi la metà delle ditte che avevano deciso di appoggiare l’iniziativa. Ma non è solo colpa delle imprese che chiudono: “Il marchio che non decolla è figlio

“Non è sempre un male se chiudono le imprese piccole”

li degli altri, poi imprenditore col marchio BiBiGì (la “Gi” sta proprio per Guarona) di San Salvatore, una delle poche realtà medio grandi a non aver conosciuto la crisi del settore, che da anni miete vittime tra

Camera di Commercio ha calcolato che di queste ne sono rimaste a galla 1.068. E gli artigiani di Valenza sono quelli ad aver sofferto maggiormente la crisi: “I piccoli laboratori”, prosegue Guarona, “Di

dell’individualismo che regna in riva al Po”. Damiani, Re Carlo, Crivelli, Rota, Visconti, Pasquale Bruni. Tutti colossi del gioiello di lusso che non avrebbero interesse a “mescolarsi”. Conosciuti nel mondo con il loro marchio, pensano globale, dimenticandosi da dove arrivano. E anche i più piccoli, se possono, si fanno le scarpe a vicenda, invece di fare lobby. Il mandrogno medio direbbe che è il solito atteggiamento dei valenzani, orgogliosi e un po’ spacconi. Ma forse, di questi tempi, sarebbe meglio lasciare da parte l’orgoglio. Nell’ultima assemblea AOV – che conta oltre 400 associati - Bruno Guarona è stato riconfermato, anche perché era l’unico “candidato”.

I teleimbonitori sono tornati

Nessuno, insomma, né un giovane manager valenzano né un esperto artigiano cresciuto a pane e gemme si sarebbe fatto avanti per prendere in mano la situazione. Guarona non conferma, ma se qualcuno avesse alzato la mano, avrebbe lasciato volentieri la poltrona ad un altro, dopo 13 anni di volontariato: la sua presidenza, infatti, non è retribuita. Stanco, demoralizzato, per descrivere il futuro del comparto, Guarona disegna un grande punto interrogativo sulla scrivania e ribadisce il concetto: “Più sei particolare, punti sul design innovativo, e più lavori. La crisi economica porta ad una crisi di idee (essere originali costa, ndr): nelle vetrine dei gioiellieri si vedono anelli tutti uguali”. Il presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti, vuole dare un’interpretazione più ottimistica:

Bruno Guarona, Presidente AOV

“Il ridimensionamento quantitativo del settore non è detto sia del tutto negativo: la chiusura di imprese marginali, infatti, potrebbe favorire il recupero di produttività complessiva del comparto che, nel primo semestre dell’anno, ha manifestato qualche segnale di ripresa come dimostra anche l’andamento dell’export provinciale”. È un segnale di speranza, oltre che un incoraggiamento.

Valenza Gioielli 2011 1-4 ottobre

Quasi tutto pronto a Valenza per la nuova edizione della mostra internazionale “Valenza Gioielli”. L’appuntamento, che si svolgerà dall’1 al 4 ottobre, sarà impreziosito dall’elegante presenza dell’etoile dell’Opèra Garnier di Parigi, Eleonora Abbagnato, scelta come testimonial dell’edizione 2011 della manifestazione.

SPRITZ BAR

Parliamo di Sergio Baracco e Giovanni Maspi, televenditori di gioielli

di Mendes De Almeida snc G. G P. Giovanni Maspi è tornato. Ha fatto cucù da qualche tv privata, ritornando a vendere decine di anelli e collier a prezzi stracciatissimi che fanno sospettare non siano di grande qualità. Qualche anno fa l’emulo di Sergio Baracco - l’imbonitore televisivo dalla erre moscia

dei gioielli “di Valenza” - ebbe qualche problemino con la giustizia, per via di alcuni “lotti” di gioielli non rimborsati. Ora è tornato in grande spolvero su reti private, sempre pronto a far fare a sé e ai telespettatori grandi offerte. Entrambi furono accusati di vendere

“patacche”. E il mitico Sergio, che fine ha fatto? Si dice sia andato lontano dall’Italia, prima in Spagna e poi nei paesi dell’Est, forse Romania o Bulgaria. Chissà se a rifilare qualche parure a prezzo stracciato o se a progettare il grande ritorno in patria.

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SPORT

Muscoli d'acciaio e tacchi a spillo Marco Baccari Una carriera sfavillante, fatta i gare e campionati, dal body building “soft” a quello “hard”, fino ad approdare al fitness, all’aerobica, allo star bike, al personal training passando per set fotografici e calendari. Queste sono solo alcune delle tappe del percorso di Ilaria De Santi, atleta e simbolo alessandrino del culturismo in rosa che nel corso degli anni si è messa in tasca titoli del calibro di Campionessa Regionale Categoria Hard, Campionessa Nord Italiana Categoria Hard, Campionessa Nord Italiana Categoria Soft, prima classificata per due volte al

Foto di Luca Pareto

si scolpisce gradualmente fino a diventare statuario, marmoreo, avvolto in un fascio di muscoli impeccabile. Una peculiarità che le consente inoltre di fare da testimonial per diverse aziende del settore e presso le più prestigiose fiere specializzate, ma che soprattutto implica anni di esercizio ed allenamento, vera a propria devozione al proprio

Foto di Luca Pareto

Foto di Luca Pareto

Grand Prix Nazionale Città di Milano, podio ai Campionati Italiani di Fitness, quarta e poi terza classifi-

corpo e un pizzico di ostinazione. Già, perché tutto è normale quando queste cose le fanno i maschietti,

ILARIA DE SANTI, SIMBOLO DEL CULTURISMO IN ROSA, CHE PUÒ ANCHE ESSERE SEXY cata ai Campionati Italiani Categoria Soft. Una storia, quella di Ilaria, che- almeno per quanto riguarda la muscolatura- tocca il suo culmine quando giunge alla famigerata Categoria Hard, ovvero il livello massimo del body building: il suo corpo

vero? Ma, si chiederanno in molti, perché mai un esponente del gentil sesso dovrebbe mai ambire ad un corpo così “macho”? E la gonna? E il reggiseno? Beh, innanzi tutto non tutte le signore hanno le stesse ambizioni. Secondo, il percorso

di Ilaria è stato, come si suol dire, segnato dalle coincidenze: la sua attività fisica inizia piuttosto tardi rispetto alla media, ovvero all’età di 24 anni, quando comincia a frequentare la palestra Somatos. Il resto è...”destino”: Roberto Servidone, suo attuale marito e all’epoca (1993) amico, le propone di partecipare ad una gara di body building. E lì scatta la scintilla definitiva tra Ilaria e il mondo del fitness: intensifica gli allenamenti, si dedica alla preparazione atletica per ore ed ore ogni giorno, entra nel circuito del culturismo e delle competizioni che si tengono in giro per l’Italia. Siamo agli inizi degli anni ‘90 ed è il periodo in cui il settore è al suo apice. Ciò significa, per i cultori di questa disciplina, molte, moltissime opportunità, occasioni, eventi per mettere se stessi alla prova. Di fatto, a differenza di oggi, all’epoca le donne che praticavano l’arte del culturismo erano molte, concorsi e campionati non mancavano di certo. Ma col passare del tempo, e forse anche del “gusto comune”, Ilaria decide di tornare al soft, e quindi al fitness. Una svolta che nasce dall’esigenza di ritornare ai canoni estetici di femminilità, seppur mantenendo un notevole bagaglio muscolare.

Scultori di se stessi Ha 42 anni, è nel mondo del body building da 23 e vuole rimanere anonimo. Perciò lo chiameremo Andrea. Da molto tempo lavora come personal trainer presso la “Ego Palestre” di Alessandria. Ma soprattutto ha un passato agonistico da cui ha imparato molto e che oggi gli dà la possibilità di assistere con professionalità tutti coloro che vogliono scolpire il proprio corpo, dal fitness al culturismo, dalla preparazione tecnica alla consulenza alimentare. Andrea sa perfettamente cosa significhi partecipare a campionati di body building, dei sacrifici e dello stile di vita che occorre condurre quando si è prossimi ad una competizione.

“Man mano che la gara si avvicina”, ci racconta, “lo stile di vita, anche se già sano ed equilibrato, deve cambiare ulteriormente. Il regime alimentare diventa più severo, il tipo di esercizi da svolgere più specifico; tecnicamente parlando, si attraversano vari ‘steps’ di preparazione atletica, poi si passa ai ‘lavori di ipertrofia’, ai ‘lavori a circuito’ (ovvero quegli allenamenti privi di pause in cui si passa da un’attrezzatura all’altra, ai pesi e all’aerobica), e quindi al periodo pre-competizione. Di solito le gare si tengono nel periodo di aprile/maggio/ giugno ma la preparazione si fa ‘seria’ a partire già da settembre”. In totale ci si allena per circa un

anno per 2 ore di gara. Nelle settimane precedenti si lavora alla forza, alle parti del corpo specifiche e si esaminano i progressi fatti. Del resto, il body building è “Volume, Simmetria e Definizione”, un lavoro estremamente intenso e continuativo, talvolta spossante. “Ma negli ultimi anni il body building, inteso come scultura estrema del corpo, è in netto calo, anche a livello agonistico. La gente predilige ormai gli ‘allenamenti funzionali’, il fisico non viene più portato a potenzialità estreme, ma verso una linea scolpita, lineare. E qui si parla soprattutto di Prestazione, Salute e Benessere, ovvero di quotidianità”.

Il “macho” è fuori moda Dura la vita dello sportivo, per non parlare poi di quella del culturista, professionista o meno che sia. Scolpire il proprio corpo come una specie di bronzo di Riace richiede una mole di disciplina spaventosa, tanta passione e soprattutto una dieta ferrea, mirata. del body building estremo che Super scorpacciate di integratoimperava negli anni ‘80 e ‘90 si ri quindi, di creatina, proteine, stia progressivamente spegnenamminoacidi e noti estratti nado. Ora la gente preferisce avere turali come caffeina e taurina. un corpo in armonia con la vita Si tratta di “bombe alimentari” quotidiana, un fisico in forma ma che si assumono per migliorare non eccessivo e magari praticare le proprie prestazioni atletiche, sport come ciclismo, podismo, per aumentare la massa musconuoto, rugby eccetera”. lare, per soddisfare il fabbisogno Inoltre, rispetto al passato (ancalorico e talvolta per “risalire la che recente) sono radicalmente china” in un periodo di recupero cambiate le abitudini er camuscolare. Tanto per del delle persone. “Oggi la er pirci, un body builder ge gente va in palestra Ad o assume in media fino per curare il proprio Alessandria a 2 chilogrammi di aspetto fisico e raracalorie al giorno, mente per obiettivi dieci mentre una persoagonistici”, conticulturisti al na “normale” non nua Marco.“C’è chi arriva ad assumermassimo ssfrutta la pausa pranoi ne neppure uno. Coi zo per andare a fare un prodotti specifici si aupaio d’ore di esercizi, chi ci mentano le prestazioni (e quinva prima dell’ora di cena sfrutdi il peso) e di conseguenza si tando gli orari elastici dei centri incrementano gli allenamenti, e di fitness situati in città. Certo, quindi il nutrimento stesso. Quesi integra il lavoro con prodotti sti intrugli arrivano fino al 93% di specifici, ma questi ultimi hanno proteine, e se notiamo che una a che fare soprattutto con il bebistecca ne possiede circa il 30%, nessere in generale. Si vedano allora capirete quali prodigi queper esempio i biscotti proteici, ste sostanze possono compiere; i sali minerali, l’Omega 3 che è ovviamente su corpi allenati, si ideale per combattere il colestebadi. Si astengano dall’assumerolo, la melatonina perfetta per re integratori poltroni e fuscelli, migliorare la qualità del sonno grassocci e pancette da birra in o i drenanti, ovvero diuretici anti cerca di miracoli tipo fontana di detenzione idrica”. Insomma, Lourdes perché- lo dice la parola non solo atleti e cultori del fitstessa- questi prodotti “integraness, ma anche gente ben lontano”, non trasformano. na dal mondo dello sport come Marco Migliasso, titolare del anziani, persone con piccoli dinegozio specializzato “Vitamin sturbi o semplicemente amanti Store” in Corso 100 Cannoni, ci della nutrizione “alternativa”. racconta, oltre alle proprietà dei Andati dunque i tempi di Franprodotti che espone, le peculiaco Columbo, l’unico italiano ad rità della propria clientela. Anche aggiudicarsi (per ben due volte, lui come molti altri addetti ai la1976 e 1981) il titolo di Mister vori afferma che il body building Olimpia, il campionato di body duro e puro, alla Schwarzenegbuilding più prestigioso del ger della prima ora fatto di pose mondo che si tiene ogni anno e impressionanti fasci di muscoli negli Stati Uniti: il culturismo lucidi, è al tramonto. “Ad Alesper aspiranti statue è, lo dicono sandria ci saranno al massimo 10 tutti gli esperti, sul viale del traculturisti. Pare che la moda del monto.

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Al termine del secondo anno, l’Alessandria Volley si guarda indietro e vede tanti risultati raggiunti, tra cui la promozione in sedie D

Tempo di bilanci per il volley alessandrino, “targato” Alegas. Il 26 febbraio 2009 è stato creato il progetto “Vieni a Giocare con Noi”. Vista la validità del progetto e nell’ambito del programma di avvicinamento allo sport delle giovani generazioni alessandrine, sia il sindaco del Comune di Alessandria, Pier Carlo Fabbio, ed il presidente dell’Amag, Lorenzo Repetto, hanno deciso di sponsorizzare l’Alessandra Volleyball per promuovere la disciplina della pallavolo anche a livello scolastico. Al termine del secondo anno si possono già vedere alcuni risultati raggiunti:

“Siamo riusciti a creare due squadre maschili Under 14” SETTORE PROPAGANDA Durante l’orario curricolare sono stati presenti nelle scuole medie Cavour, Manzoni, Straneo, Vochieri di Ales-

sandria, nelle scuole elementari Bovio, Caduti, Carducci, Morando, Morbelli, Santarosa di Alessandria e nelle scuole di Felizzano, Fubine, Mandrogne, Oviglio, Quattordio, Solero, Spinetta M.go., Valle San Bartolomeo, per una media di circa 2.480 ore l’anno coinvolgendo circa 3.000 alunni. Durante l’orario extra-curricolare hanno gestito per conto della FIPAV la “Scuola Federale di Pallavolo” e le pallavoliste sono state presenti in tre palestre della città in modo da favorire l’avvicinamento dei giovani a questo sport. Il risultato ottenuto è che i tesserati sono salitri a quota 259 al termine della stagione agonistica 2010-2011. SETTORE AGONISTICO “Abbiamo partecipato a tutti i campionati giovanili femminile e dopo anni di mancanza dalla scena provinciale, siamo riusciti a creare due squadre maschili di Under 14, raggiungendo il terzo posto a livello provinciale nella stagione ’09-’10 e abbiamo raggiunto il secondo posto nella stagione ’10-’11”, spiegano. Con la squadra femminile è stata raggiunta la promozione nella stagione ’09-’10, in “serie D” al termine di un campionato che ha visto protagonista l’Alegas AVBC. con 18 vittorie su 18 incontri con il punteggio di 3 a 0.

Il risultato è ancora più significativo in quanto era da 15 anni che una squadra in Alessandria non otteneva la promozione in questa categoria. Nella stagione ’10-’11 in serie D le grigie hanno sfiorato i play-off, classificandosi al quinto posto e pagando l’inesperienza delle giovani atlete. L’Under 14 femminile si è classificatia al terzo posto nel campionato provinciale. L’Under 13 femminile si è classificata al secondo posto provinciale. Under 12 femminile: sesto posto nel campionato provinciale. C’è anche il team di minivolley: secondi tra le squadre di provincia. IMPEGNO PER IL SOCIALE Spiegano le atlete: “Ormai è diventato un’istituzione l’incontro settimanale con i ragazzi del Centro Down e tutti i riconoscimenti autorevoli ed i risultati ottenuti ci spronano a continuare su questo strada. Ci fa piacere sottolineare che sempre più ragazzi giovani si avvicinano e partecipano attivamente alle sedute di allenamento. Siamo riusciti a far partecipare i ragazzi, per la prima volta, ad un torneo di minivolley. Dopo i riconoscimenti autorevoli ricevuti da più parti per il lavoro svolto ormai da sei anni con i ragazzi e la continua ricerca di coinvolgere le ASL o altre Associazioni di portatori di handicap, quest’anno siamo stati contattati dall’ A.S.D. Special Olimpics Italia”.

Lorenzo Repetto Presidente dell’ AMAG

“Ormai è diventato un istituzione l’incontro con i ragazzi del Centro Down” Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per più di 3.500.000 di persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Nel mondo sono 180 i paesi che adottano il programma Special Olympics. In Italia Special Olympics è stato inserito nell’ambito dell’attività della Federazione italiana Sport Disabili (FISD) da circa 15 anni. Special Olympics è riconosciuto dal C.O.N.I. come Associazione Benemerita, dal Comitato Olimpico Internazionale, così come dal Comitato Paraolimpico, ed è un Programma educativo, che propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità.

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Il volley targato Amag raggiunge le vette delle classifiche


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IL BORSINO DELLA PULCE

Come gli eventi dell'ultimo mese 01/08/2011

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06/08/2011 Alessandria valeva

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Distrutto lo skate park

Contromano, fa strage Solo quattro giorni dopo la strage in autostrada Ilir Beti è stato arrestato, per aver viaggiato contromano ed aver provocato la morte dei giovani francesi in vacanza. La restrizione è avvenuta dopo che l’opinione pubblica italiana e francese si era sollevata,

protestando. Inizialmente Beti era stato indagato, da libero, solo per omicidio colposo, successivamente per omicidio volontario, in quanto, viaggiando contromano sull’autostrada ovadese, avrebbe accettato il rischio di poter uccidere. Come è stato.

rea Raid vandalico all’area skate del Parco Carrà, ad Alessandria. Le piste e gli oluscivoli ysati per le evoluezzioni sono stati fatti a pezzi e divelti, da vandali che evidentemente si sono diene vertiti a rovinare un bene pubblico. Le indagini per risalire ai colpevoli non hanno, per ato ora, dato alcun risultato nso concreto. In compenso ata l’area è stata ripristinata come prima a tempo di record. Un gruppo di assidui freate quentatori dello skate

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-75

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park aveva addirittura marciato sotto casa del sindaco per chiedere aiuto. Così è stato. Purtroppo la vasta area non cintata è accessibile a tutte le ore a chiunque. Spesso il grande giardino nella zona Orti, di giorno è frequentato da famiglie e amanti degli animali, ma di notte diventa zona di bivacco per i senzatetto o per sbandati.

I “piccol “piccoli” restano Il taglio dei p e piccoli comuni avrebbe abolito oltre il 6 60% delle realtà provin-ciali. Immediata la reazione dei sindacii a difesa dei campanili. cam La manovra che rientrava nella finanziaria di ferragosto è stata prontam prontamente ritirata e modificata ulteriorme ulteriormente, a scapito, questaa volta delle prov province. hi sindaci i daci - più per orgoglio paesa-pochi no che per interessi economici - avevano accettato di buon grado di “sparire”.

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Retrocessione

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Non ci sono più appelli: l’Alessandria Calcio riparte dalla Seconda Divisione, la C2. La responsabilità dell’ex presidente Giorgio Veltroni sul tentativo di comprare la partita contro il Ravenna (peraltro vinta sul campo) è stato fatale ai Grigi. Il campionato è ripreso da un campio-

nato più in basso, dopo aver sfiorato la serie B. Una beffa che pesa sulle gestioni discutibili della società, passata troppe volte di mano in mano. La “nuova” Alessandria Calcio, salvata da avvocati, banche e politici, dovrà cercare investitori forti, ben più solidi dell’attuale cordata d’emergenza.

-35 -15

Calura africana Agosto soffocante in provincia di Alessandria. In alcune valli si sono quasi sfiorati i 40° e la siccità non ha lasciato scampo ai prodotti dei campi, che hanno sofferto non poco la mancanza d’acqua. Le temperature e l’umidità

decisamente da clima tropicale hanno pesato sulle persone rimaste nelle città. Unico refrigeriio dalla calura: le piscine, prese letteralmente d’assalto soprattutto dai più giovani.

Ciak a Ovada Neri Marcoré e Anna V Valle ad Ovada. Non per shopping o in vacanza, ma per girare alcune scene di una fiction che andrà, presumibilmente in autunno, in onda sulle reti Rai. Gli abitanti del luogo potranno divertirsi a riconoscere le strade e gli scorci famigliari. Un po’ di delusione, invece, tra i commercianti ovadesi che speravano in una presenza più consistente di operatori e curiosi tale da portare il “turismo cinematografico”

+40 in riva all’Orba. La provincia di Alessandria, dopo “Violetta” in Cittadella, è ancora una volta location per filmaker e produzioni internazionali, senza però riuscire a farlo diventare un vero e proprio business.


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IL BORSINO DELLA PULCE

hanno variato il valore della città 20/08/2011

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Miss piemontesi Giulia Calcaterra, Silvia d’Onofrio, Alessia Cervelli e Martina Invernizzi: ecco le quattro ragazze che, alla finale di Montecatini di settembre hanno rappresenteranno il Piemonte a Miss Italia. Su 234 candidate rimaste, ne sono state selezionate solo 39, che si sommano alle 21 regionali che di diritto entrano in finale.

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06/09/2011 Alessandria vale

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845 Sciopero CGIL 5

Due scioperi separati, della CGIL e della CISL, contro la manovra finanziaria del Governo Berlusconi. In entrambe le manifestazioni si è

registrata una buona partecipazione di lavoratori che si sono radunati nel centro di Alessandria per gridare tutta la propria rabbia. Purtroppoi due sindacati hanno “ballato da soli”, organizzando due manifestazioni diferenti.

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Il personaggio del mese

Vecchioni in concerto Roberto Vecchioni, il vincitore di Sanremo, è stato solo l’ultomo dei grandi big della canzone italiana che hanno tenuto un concerto in provincia di Alessandria. Lui era stato invitato alla Festa dell’Unità. Vecchioni è stato accompagnato sul pal-

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co da una band di sei elementi: Lucio Fabbri alle chitarre, mandolino e violino, Roberto Gualdi alla batteria, Massimo Germini alle chitarre, Stefano Cisotto alle tastiere, Eros Cristiani al pianoforte e alla fisarmonica, Antonio Petruzzelli al basso.

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Capodanno Alessandrino E’ una tradizione semplice ma simpatica, che ha preso piede ben presto tra gli alessandrini, già amanti degli apertitivi “lunghi”. Anno dopo anno il brindisi del 31 agosto

per salutare il periodo estivo e ritornare idealmente alla vita lavorativa ha coinvolto sempre più locali e persone, diventado una vera e propria tradizione locale.

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Marco Panizza Lo studente alessandrino Marco Panizza ha conquistato la medaglia d’oro nel tiro al volo alle XXVI Universiadi di Shenzhen, in Cina. Il giovane, classe 1985, agente di Polizia penitenziaria iscritto al corso di laurea di Scienze biologiche presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Alessandria si è

aggiudicato la gara del piattello dalla fossa olimpica con il punteggio di 146 a 144, contro un polacco. Il bronzo è andato all’atleta romano Simone Lorenzo Prosperi, studente di Scienze motorie e campione uscente alle Universiadi 2007 di Bangkok. -10


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CHI COSA DOVE QUANDO PERCHÉ

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Una finestra sempre aperta sulla tua provincia: www.lapulceonline.it

CHI COSA DOVE QUANDO PERCHÉ

a cura di Vittoria Torriani

CHI

COSA

Il numero 17 non è sempre sinonimo di sfortuna. Lo sa bene la giovane valenzana

La giornata inizia meglio con un po’ di colore in più. Lo sa bene Gino del Parking Bar che affaccia su piazza Berlinguer. Da quando ha aperto (sei anni fa) propone ai suoi clienti una

MARTINA INVERNIZZI

che, con questa cifra appuntata sul petto, si è aggiudicata il titolo di Miss Piemonte e nel weekend del 18-19 settembre si batterà con altre 59 finaliste per indossare la fascia e la corona di Miss Italia, questa volta con il numero 2. Martina è l’unica rappresentante della nostra provincia e, ovviamente, tutti speriamo che possa seguire le orme di altre due “Miss Piemonte” illustri: cristina Chiabotto e Edelfa Chiara Masciotta. Lei, 18 anni, un metro e 75 cm di altezza,capelli biondi e occhi verdi, non si fa illusioni ma spera di arrivare il più in alto possibile. Partecipa a Miss Italia per la prima volta ed è studentessa all’ultimo anno del Liceo scientifico con indirizzo linguistico. Nel tempo libero lavora come modella e pratica hip-hop. Tifosa dell’Inter, molto determinata, sostiene che l’ultimo

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COLAZIONE ARTISTICA fatta di disegni, decorazioni e addirittura paesaggi. “A Natale - spiega Gino - faccio abeti e pupazzi di neve su cappuccini e marocchi”. E se ti conosce, l’artista della schiuma ti fa anche un disegno personalizzato: la bici al ciclista, cani e gatti agli amanti degli animali.

pensiero prima di presentarsi in finale sarà: “Devo farcela!”. Le piacerebbe essere incoronata da Dalila Di Lazzaro, che considera una bella persona. Sul sito del concorso, qualche curiosità in più su di lei: film e libri preferiti, addirittura cosa pensa dei social network. Le finali saranno trasmesse, come da tradizione, in diretta su Raiuno.

PERCHÉ Sono ancora una volta i ciclisti a doversi lamentare per la poca attenzione che viene a loro dedicata. La foto si riferisce al marciapiede, che funge anche da “strada” per le bici di via Marengo., che costeggia il centro sportivo “Il Borsalino”. Parliamo ancora una volta di

PISTE CICLABILI “A GROVIERA”

che rischiano anche di creare danni alle due ruote. A criticarla gli abitanti del villaggio Borsalino, che affermano: “A volte preferisco scendere dalla bici e farmela a piedi piuttosto che sentirla distruggersi tra buchi che sembrano crateri e pezzi di cemento rotti”. E ancora: “Questo miscuglio pedoni biciclette è pericoloso! - afferma un signore - Rischiamo tutti, ci sono anche i pali e la siepe che ti viene addosso”.

A Miss Italia un poker di piemontesi. Abbiamo quattro possibilità

DOVE Forse in pochi sanno che in provincia esiste solo un bene in consegna al Ministero dei Beni Culturali, ed è il

FORTE DI GAVI, una fortezza storica di tipo prettamente difensivo costruita su un preesistente castello di origine medioevale. Si trova lungo la via Postumia che nell’antichità collegava la Repubblica di Genova al Basso Piemonte e alla Lombardia.

Il Ministero al 1946 ne cura la manutenzione e la promozione attraverso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Dal 2007 l’Associazione Amici del Forte di Gavi collabora nella valorizzazione. Prima castello, poi carcere, poi forte, è visitabile al costo di 2 euro dal martedì alla domenica (dalle 9,30 alle 15,30 in inverno, fino alle 17,30 in estate). ogni ora parte una visita guidata.All’interno si tengono periodicamente rievocazioni storiche in costume, cicli di conferenze, dibattiti e mostre fotografiche e pittoriche.

QUANDO Dopo tante sagre, di ogni genere e qualità, ecco un vero miracolo: il Circolo Sardo “Su Nuraghe”

sabato 17 e domenica 18

settembre darà vita nella sua bella sede ad una due giorni ricca di significati, sapori, cultura, storia, musica, poesia, risate. Sabato si apre con il convegno dei giovani appartenenti ai circoli sardi del nord ovest, testimonianza dei problemi ma anche della ricchezza che i “migranti” portano con sé. Alle 20 cena “folk e sapori” con: “pane uddiu, berveghe in cappotto, seadas, abba pagu e binu a

rasu.”, specialità inimitabili di una gastronomia tanto ricca quanto diversa da tutte le altre. Alle 21.30 di scena il folklore sardo con i due gruppi di ballo di Bauladu (OR) e Ittiri (SS) e, ciliegina sulla torta, il coro polifonico di Pozzomaggiore (SS) e il cabaret di Max Pisu, stella di Zelig.Domenica alle 11 “Messa degli emigrati” cantata dal Coro polifonico di Pozzomaggiore e a seguire l’intitolazione del nuovo salone del Circolo all’ex Presidente Luigi Selis.A partire dalle 19 aperitivo gratis per tutti, quindi nuova serata dedicata

ai sapori sardi: tre menù completi, dal pesce alla pecora, dal maialino arrosto alla bottarga. Infine musica, ma anche poesia, con l’esibizione dell’Orchestra Malinda Mai, che proporrà le note immortali e i testi poetici di Fabrizio De Andrè, il genovese che in Sardegna trovò una seconda patria. Stavolta il Circolo Sardo di Alessandria ha “esagerato” e merita un applauso, ma soprattutto merita di esser seguito sino in fondo. Divertimento assicurato.


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SESSO

Donna dentro (e fuori), uomo all'anagrafe. La lunga battaglia (vinta) di Stefania “Porto in giro tutti i giorni la mia storia, spero faccia riflettere” Per le

Aldo Monta “Una trans, e non un trans”. È la raccolta firme on line che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica del transessualismo e del transgenderismo, si dal punto di vista sociologico sia da quello buorocratico e legale. “Cerchiamo appoggio e identità nel riconoscere il diritto di essere umano ad ogni persona”, si legge nelle righe di spiegazione della petizione via web: “Chiediamo il diritto ad essere rico-

esempio vivente di un cambiamenpelle. Soprattutto se il disagio arrito cosciente e così radicale: “Porto va nel momento cruciale della vita. in giro tutti giorni la Genitori, amici, mia storia”, dice Steparenti. Stefania Essendo uomo, fania, “Permetto agli li ha dovuti affrontare contemnon può accedere altri di vedere una realtà che altrimenporaneamente, e ai fondi per ti non conoscerebnon è stato facibero o per cui non le: “I primi anni l’imprenditoria avrebbero avuto a delle superiori femminile che fare. Faccio loro all’ITS di Tortoriflettere sulla realna non sono stati

Stefania si occupa di discipline olistiche

nosciuti per il sesso di riassegnzione e non quello biologico. Queste ragazze già hanno una vita molto difficile, sono continuamente evitate, emarginate, le si lascia solo con la scelta di prostituirsi per mantenersi. Diamo almeno loro la giusta dignità e rispetto, quando vengono alla ribalta per casi di cronaca”. Oltre 400 persone hanno firmato telematicamente, sensibili al problema. Nell’elenco c’è anche Stefania Cartasegna, nata nel tortonese. Per facili. I coetanei sanno essere molto l’anagrafe italiana è Stefano ed è un cattivi”, fa intendere che tra ragazmaschio. È nato così, con i carattezi non sono volati solo insulti. Poi ri distintivi dell’uomo, dalla testa ai la decisione di lasciare la cittadina piedi. Ma quel corpo non se lo sen“ristretta” ed andare, a 16 anni, a vitiva suo, non le apparteneva. E così, vere e studiare a Milano, da amici. ora trentenne, non ha solo cambiato La metropoli la aiuta a non sentirsi la “o” del nome in emarginata. La“a”, ma ha ragvora addirittura Un’adolescenza giunto (“faticocome estetista a samente”) la sua difficile: “I coetanei Mediaset, ma laidentità di dondopo qualche al liceo sanno essere scia na. Mantenenanno perché quel molto cattivi”. do – dopo lunga mondo fatto di luriflessione – la strini e frivolezze Per questo aveva “parte” maschinon le piace. Stefadeciso di andare le che è nata con nia oggi si occupa lei. La vita di Stedi naturopatia, divia da Tortona per fania non è stata scipline olistiche. trasferirsi a Milano semplice, sopratHa insegnato nella tutto nell’adolescuola regionale di scenza quando è iniziata la presa di estetica della provincia di Alessancoscienza di avere un corpo “sbadria. E da sei anni fa volontariato in gliato”, quello di un maschio. Non un progetto di miglioramento della è essere gay, ma essere donna in vita dei malati oncologici. Li aiuta un involucro maschile. Difficile da ad accettare la propria immagine comprendere, per chi non vive quecorporea che, con la malattia, può sto disagio interiore sulla propria essere cambiata, degenerata. Lei,

trans c’è tà”. Intanto le accompagnatrici “perché sogna di creun’alternativa guadagnano diecimila euro are un’assoal mese” ce ne sono, ma ciazione per il Stefania ha un lavoro norrecupero di se male, in mezzo alla gente che stessi, finalizzata le dà molte soddisfazioni: “Se si alla crescita personale studia e ci si impegna, si evita di ese all’espressione del proprio essesere ghettizzate – evito certi tipi di re. Dimostra tutti i giorni che per le ambienti dedicati esclusivamente a trans c’è un’alternativa alla prosticerti generi -, non è necessario finire tuzione. Di amiche nella sua stessa su una strada per tirare a campare”. situazione che hanno scelto di fare Ma i problemi maggiori subentrano per la burocrazia: “Sui documenti sono un maschio. Non posso accedere quindi alle agevolazioni per l’imprenditoria femminile, anche se vivo da donna, produco reddito da donna, contribuisco al mercato femminile acquistando vestiti, cosmetici e altri prodotti. Ma rientro nell’altra categoria. Per lo Stato sei maschio o femmina in base alla nascita. Essere transgender è considerato un disturbo dell’identità di genere e rientra ancora nell’elenco delle malattie mentali. I gay non lo sono più”. Da qualche mese ha un partner con cui si trova bene, dopo alcune storie finite male: “Ho rivendicato il concetto di relazione e di accettazione della realtà. Se il mio partner ha dei problemi con la sua cerchia sociale e non lo risolve, preferisco lasciarlo”. Di maschile, oltre a quello che sta sotto la cintura, a Stefania è rimasto il modo di pensare lineare, diretto, schietto. “Da uomo, insomma”. La psicologia femminile, quella sottile che rende il gentil sesso un mondo ancora inesplorato, per ora, non le appartiene.


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SPORT

Alessandria città delle moto Protetti dalla Madonnina di Castellazzo, sono oltre venti i moto club attivi in tutta la provincia. La passione si divide per marche, modelli, cilindrate

Simone Annaratone Non è un caso se, cercando informazioni sul web relative ai “moto club”, Alessandria appaia tra le prime opzioni visualizzabili. La nostra Provincia, infatti, è tra le più attive e all’avanguardia in questo singolare ambito sportivo. Sono circa una ventina i moto club sparsi sul nostro territorio, distribuiti in modo omogeneo e specializzati in specifiche discipline. C’è chi ha deciso di focalizzarsi sul ciclocross, come il M.C.

Cassinese, che ha sede a Cassano Spinola ed è attivo fin dal 1969. Il cuore del gruppo è costituito da una scuola di minicross, a cui partecipa-

no 30 ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, provenienti anche dalle vicine regioni (soprattutto dalla Liguria). La società organizza 2/3 gare all’anno, che si corrono tutte sulla pista locale “Valle Scrivia” e ogni settimana riunisce i suoi atleti per il consueto allenamento domenicale. Oltre a coltivare questi giovani talenti, alcuni dei quali in passato sono entrati nel vivaio della Nazionale arrivando a disputare i campionati europei di ciclocross, il M.C. Cassinese dispone di altri 70 piloti iscritti in varie categorie agonistiche ed amatoriali. Come ci ha spiegato Bruno Pugno, Coordinatore e segretario del gruppo: “gli iscritti al club sono 160 e comprendono anche i genitori dei piloti più piccoli. I nostri atleti partecipano a gare in tutta Italia, senza comunque nessun obbligo o vincolo da parte della società”. Nonostante i risultati e le prestazioni eccellenti, gli sponsor non si trovano e questa

piccola realtà riesce a sopravvivere grazie all’autofinanziamento: ciascun iscritto, infatti, versa annualmente una determinata quota. Eppure gli aspetti positivi non mancano di certo, come ha sottolineato Pugno: “Si tratta di un ambiente sano, in cui genitori stanno a stretto contatto con i figli, li seguono durante gli allenamenti e le gare, li controllano e li incoraggiano a far bene”. Oltre al ciclocross, un altro settore molto popolare tra i moto club locali è quello del “turismo”, che fa della partecipazione ai grandi raduni il suo principale cavallo di battaglia. Il M.C. Colli di Crea, fondato nel 2001, è costantemente presente ai più importanti motoraduni nazionali che mettono in palio coppe e trofei. Ivan Paulon, Presidente da 2 anni del gruppo, ha spiegato che “al termine di ogni raduno viene stilata una classifica a punti. Ciascuna squadra accumula un punteggio in base al numero di piloti partecipanti e in base al numero di regioni che ha attraversato per giungere al luogo della manifestazione”. Il club è costituito da 50 iscritti e, ogni 2 anni, organizza una “motoconcentrazione” che si tiene i primi di ottobre a Madonnina di Crea. Ogni mese vengono decise due uscite di gruppo, a cui prendono parte circa 15 motociclisti. Ci sono poi alcuni tesserati che gareggiano in pista in competizioni private mentre altri, che possiedono moto d’epoca, hanno deciso di iscriversi solo per pagare tariffe ridotte di bollo ed

assicurazione. Lo spirito del club, comunque, rimane improntato su una linea ben precisa: “La moto per noi è uno svago e “La moto puro divertimento. Ci fa vedere permette il mondo di staccada un’altra re la spina angolazione” dallo stress quotidiano e vedere le cose da un’altra angolazione, che in auto andrebbe persa”. Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca il M.C. Michelin, fondato nei primi anni 80’, i cui 50 iscritti sono tutti occupati come dipendenti alla fabbrica Michelin di Spinetta Marengo. Il club organizza gite settimanali e prende parte a diversi raduni. Alfonsino Basti, Responsabile del gruppo, ha messo in evidenza il fatto che “i turni di lavoro durante i week end fanno sì che gli iscritti disponibili per le nostre attività domenicali siano sempre inferiori alle attese”. Per la prossima stagione è in programma la redazione di un calendario con un piccolo numero di raduni a cui è richiesta la partecipazione degli iscritti. “Potremmo avere molti più tesserati, se non ci fosse una pigrizia così diffusa” ha dichiarato Basti. “La passione per la moto nasce quando si è giovani e poi la si mantiene col tempo. E’ difficile riuscire ad inculcarla già in età avanzata”.

Ha ben pochi problemi di numero, invece, il M.C. Madonnina dei Centauri, autentico portabandiera della nostra Provincia in giro per l’Italia e l’Europa. Presente fin dal 1946, la società conta ben 200 iscritti ed ogni anno organizza 4 manifestazioni, la più importante delle quali è il celebre Raduno Internazionale, dedicato alla Vergine della Creta, protettrice dei centauri, che si svolge durante il secondo week end di luglio ed accoglie da 66 anni migliaia di motociclisti provenienti da tutta Europa. Tra i tesserati, 40/50 sono sempre presenti ai vari raduni, mentre ogni domenica vengono proposte gite ed uscite. Encomiabile è anche la generosità del club, che con i suoi contributi aiuta diversi enti attivi nel sociale e vicini ai più poveri e bisognosi. Il vicepresidente del gruppo si è dichiarato soddisfatto: “I numeri ci dicono che siamo il moto club più attivo in Italia per quanto riguarda i raduni. In questa stagione siamo stati presenti a una cinquantina di manifestazioni e abbiamo avuto il record di avere alcuni dei nostri tesserati presenti in 5 raduni che si svolgevano in contemporanea lo stesso giorno”.

Calcio per passione, ma che fatica! Intervista a Ugo Bariani, presidente del Derthona Calcio per capire cosa lo ha spinto a intraprendere questo oneroso impegno

costi sempre più alti e ridotte possibilità di guadagno. Chi sceglie questa strada lo fa essenzialmente per passione.

riguardi il Derthona Calcio. Senza la firma del Presidente, si può fare ben poco. Che cosa significa per Lei ricoprire ti. Già, durante la scorsa stagione, il ruolo di Presidente all’interno di ho operato come Organizzatore una piccola realtà come quella del all’interno del direttivo del DerDerthona Calcio? thona e quest’anno, Flavio TonetEssere Presidente, per me, è innanto, Amministratore della Società, zitutto un hobby. Ora sono in penmi ha proposto questo incarico di sione e da sempre il calcio è la mia vertice, che ho accettato con piagrande passione. Fin dagli anni 90’ cere. ho fatto parQuali sono le Sue attività te dello staff “Nonostante le principali in ambito sodel settore decine di imprese cietario? giovanile in provincia, Mi occupo soprattutto dell’US Alesdel settore burocratico sandria, in in pochissimi e amministrativo: firmo par ticolare sono disposti a trasferimenti, comunicadegli Allievi zioni, circolari e qualsiaNazionali e sponsorizzare il si altro documento che della Beret- calcio medio basso

Si guadagna facendo in Presidente di una squadra di calcio di Serie D? Assolutamente no. E’ solo una grande passione che mi guida. Le possibilità di guadagno sono praticamente inesistenti. Anzi, in molti casi, gli investimenti che uno fa non tornano indietro e quindi si finisce pure per rimetterci. Per quanto riguarda il Derthona, è Flavio Tonetto che dà il contributo finanziario maggiore. Tutti noi della squadra dovremmo ringraziarlo per quello che ha fatto e per il progetto che sta portando avanti. Ci sono difficoltà a reperire gli

sponsor? Sì. Gli sponsor locali sono un po’ carenti. Nonostante in Provincia ci siano decine di industrie, imprese o enti di svariati tipi, in pochissimi sono disposti a sponsorizzare squadre di calcio che competono in categorie medio-basse. Coloro che decidono di investire in questo settore devono fronteggiare

Quali sono gli obiettivi del Derthona per questa stagione appena iniziata? In qualità di Presidente, quali sono le Sue aspettative? Quest’anno puntiamo ai play off, cercando di far meglio della passata stagione. Il progetto che Tonetto ha messo in piedi è molto ambizioso. Lo staff tecnico è di qualità e lo dimostra su tutti la scelta d’ingaggiare Michelangelo Rampulla (ex portiere della Juventus) come allenatore. Personalmente continuerò a svolgere il mio incarico con il massimo impegno e tanta, tanta passione. Per il futuro una cosa è sicura: se resta Tonetto, resto anch’io.


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SOCIETÀ

Al chiaro di luna Alessandria di notte, come non l’avete mai vista. Scorci suggestivi che la rendono misteriosa e affascinante Mauro Favaron Ore 01:30 di domenica 14 agosto, arrivo in piazza Santa Maria di Castello, la magia dellla notte mi fa scattare le prime foto, in attesa dell’arrivo di chi mi farà compagnia in questa notte di magia. Vedo arrivare Riccardo, con la sua attrezzatura: fotocamera da urlo, mi illustra il funzionamento del suo cavalletto che arriva a far fare le foto “rasoterra”. Prima tappa è la stessa piazza Santa Maria di Castello, è poi la Luna ad indicarci le altre “magie” da cogliere. Due modi diversi di vedere la fotografia, i colori e le geometrie di Riccardo, vedo sul suo display le luci e i colori degli edifici come fos-

se giorno, la mia attenzione viene attratta dai particolari che mi danno emozione. Accompagno Riccardo in piazza Gobetti alla sua auto, dove la magia di una coppia che si esibisce in un “abbraccio volante” mi invita al click. Lascio Riccardo e mi avvio verso il centro della città, in compagnia della Luna che dall’alto mi suggerisce nuove magie

da immortalare con la mia fedele fotocamera. Sul sito www.quasifotografo. com potetete vedere il video delle fotografie dell’uscita fotografica “La Luna ha un alone intorno”.

Essere sempre all’avanguardia è elemento essenziale per creare valore, valore per sé stessi, per gli altri, valore per i propri clienti. Per questo JD è da sempre prima, prima nel controllo e ricalcolo dei conti correnti, delle cartelle esattoriali, delle carte revolving, prima nel controllo dei mutui/leasing, prima perchè ogni situazione possa essere sempre prontamente risolta.

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GIOVANI E WEB

Enzo Moris Agostino

TUTTI LEGGONO

Fisico da urlo per il modello di origini siciliane, amante dello sport ma anche delle buone maniere Si porta la Sicilia negli occhi Enzo Moris Agostino, griffato Cool Made, bel moro dagli occhi neri di 27 anni che fa il personal trainer professionista, ma anche il modello. E come non potrebbe, con questo fisico scolpito? Un metro e 84 per 80 chili, rappresenta la sua terra in tutta la sua prorompenza e con tutti i suoi profumi. Un’energia che coinvolge la sua, un modello da seguire per tutti i suoi clienti che vedono nelle sue qualità fisiche un obiettivo da raggiungere. Ama il sole, lo sport in tutte le sue

dimensioni, i viaggi, “Prova a prendermi” è il suo film preferito e la dice lunga sulla sua filosofia di vita; odia l’ipocrisia e l’invidia, le sue parole d’ordine sono costanza e autostima. “Prova a La vita gli ha insegnato che non bisogna mai prendermi” abbassare lo sguardo e è il suo film solo se si semina bene preferito alla fine si raccoglie il dovuto. Una personalità che piace a tutte le genera-

Alto, moro, occhi neri. Così Enzo rappresenra la classica bellezza mediterranea zioni di donne, dalla ragazzina alla nonna, questo grazie ai suoi modi gentili e raffinati che tendono però a spronare chi si trova in situazioni di difficoltà. La notte fa parte anche del suo mondo, la sensualità dei movimenti arricchiscono le serate genovesi e di tutta Europa. Il suo sogno è essere ricordato nel tempo… Siamo sicuri che ci riuscirà alla grande.

BAND ALESSANDRINE

The Pub 73 www.myspace.com/570813761 Marco Baccari

Hanno esattamente vent’anni ma a giudicare dal sound sembrano un trio di veterani del punk sopravvissuto per miracolo alla primavera londinese del 1977. Già, perché i “The Pub 73” - per quanto abbiano mosso i primi passi eseguendo cover di macchine da soldi più pop che punk come Sum 41, Blink 182 e Green Daysono ora decisamente più inclini a sonorità grezze ed essenziali, provocatorie, sonorità mezze nude, quasi oltraggiose nella loro fulminante semplicità. Ed è proprio questa serie di elementi “sordidi”che li apparenta di più al punk della prima ora piuttosto che al cosiddetto “punk-pop-rock” dei giorni nostri: di pop soprattutto (eccezion fatta per qualche piccolo rivolo melodico) non c’è un bel niente. A trionfare è quel nichilismo in salsa britannica (ma anche

a stelle e strisce) di fine anni ‘70 del punk più ortodosso e sfacciato, in bianco e nero, fatto di chitarre con le corde arrugginite, “drummings” martellanti e linee vocali sguinzagliate come cani rabbiosi. E il bello è che i “The Pub” lo fanno senza avvalersi di stratagemmi come creste, borchie o uniformi del genere. In attesa del loro primo EP, “She’s a problem”, che uscirà nei primi mesi del 2012, fatevi un giro sul moribondo “MySpace” e ascoltatevi “Never want to feeling” e “Disaster’s Man”- colonne sonore ideali per eventuali risse al pub (appunto) o vandalismo da strada. L’embrione della band prende forma all’inizio del 2010 sotto le spoglie di un insolito duo chitarra/ voce e basso, composto rispettivamente da Giulio Legnaro e Angelo Montefinese. Poco dopo, passato come già descritto un periodo cover poco edificante per i membri stessi, subentra finalmente il batte-

rista Roberto Cassano. E la frittata è fatta: via i pezzi degli altri e largo alla composizione originale di brani propri, in inglese, e chissenefrega se ai concerti o alle assemblee scolastiche il pubblico non conosce le canzoni. Le idee ci sono e quindi perché non raccontare con parole proprie i supplizi della scuola, dell’amore e della frustrante quotidianità dei giovanissimi degli anni 2000? Un tocco di chitarre imbestialite, metronomo a mille, tanta ironia, eliminazione di ogni fronzolo pop e via, ecco che- ancora una volta, per quanto assurda possa sembrare detta così- un altro capitolo di punk alessandrino viene scritto. Durerà? Essendo una band composta da amici dalle vedute musicali più che compatibili tra di loro, è molto probabile che sì, l’avventura continui. Del resto il tempo è dalla loro parte, altro che veterani del ‘77. Prossime date live: il 10 settembre a Masio; l’11 alla Festa dello Sport a Spinetta Marengo.

Mandateci le vostre foto con una copia de La Pulce! Le più originali potranno ricevere la t-shirt con la nostra mascotte: la pulce che salta. info@lapulceonline.it


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SOCIETÀ

Per essere buoni cittadini si parte dalle coccinelle Simone Annaratone Il movimento scout, all’interno della nostra provincia, è una realtà poco conosciuta ma al tempo stesso assai diffusa e ben radicata. Tra le varie associazioni che lo coordinano, un ruolo di primo piano spetta sicuramente all’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Fondata nel 1974, si propone di contribuire alla formazione

I ragazzi di ciascuna branca svolgono le attività all’interno di sottogruppi chiamati “unità”: il Branco (Lupetti), il Reparto (E/G), e il Clan (R/S), all’interno del quale c’è un primo momento chiamato Noviziato. Come ci ha spiegato Laura, Capo Scout: “In Alessandria esistono 3 gruppi, che prendono il nome dalla città in cui si trovano, seguita dal

Tre i gruppi di scout in città, che prendono il nome dalle parrocchie di appartenenza

della persona secondo i principi e il metodo dello scoutismo. Tra gli ideali cardine dell’Agesci troviamo la “cittadinanza attiva” (basata sull’autoeducazione e sul senso di responsabilità), una visione cristia-

Braghe corte fino a 21 anni, poi la “partenza”. Alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid c’erano molti scout alessandrini na della vita, la riscoperta dell’identità interiore e di quella altrui, una dimensione internazionale imperniata attorno alla fraternità, in cui si è “cittadini del mondo e operatori di pace”. L’Agesci è organizzata in modo rigidamente gerarchico, passando dal livello nazionale a quello “regionale”, per poi arrivare alle “zone” e ai “gruppi”. Proprio il gruppo rappresenta la cellula fondamentale dell’associazione. Al vertice di ogni gruppo troviamo i Capi e gli adulti in servizio educativo, i quali formano la Comunità Capi e sono direttamente responsabili dei ragazzi. Diventare Capi è tutt’altro che semplice: bisogna infatti aderire a un Patto Associativo, in cui vengono sanciti i principi etici e morali, e compiere un iter di formazione di alcuni anni, al termine del quale viene rilasciato un apposito brevetto che conferma le competenze acquisite. Oltre ai Capi, ogni gruppo è composto dai giovani associati, principalmente educandi, bambini, ragazzi e giovani adulti. Essi vengono suddivisi, a seconda della loro età, in tre fasce o “branche”: i Lupetti e le Coccinelle (L/C) dagli 8 agli 11 anni, gli Esploratori e le Guide (E/G) dai 12 ai 16 anni, i Rover e le Scolte (R/S) dai 16 ai 21 anni.

numero. Tutti fanno riferimento ad una parrocchia: Santa Lucia per il gruppo Alessandria1, il Duomo per il gruppo 2 e San Baudolino per il 3. I 3 gruppi sono autonomi, indipendenti e portano avanti propri progetti o iniziative particolari. Tuttavia capita, alcune volte, di svolgere attività coordinate tra più gruppi. L’intero percorso di crescita di ciascuno scout ha, come punto finale, il raggiungimento della partenza”. Con questo termine s’intende quel momento in cui il giovane ha ormai compiuto 21 anni ed ha terminato il suo servizio nel Clan, e decide di compiere una certa “scelta di vita”. Questa scelta può essere quella di prestare servizio all’interno della società, di intraprendere un atto di fede, oppure di diventare “cittadino at-

tivo” dal punto di vista politico. La decisione spetta unicamente al ragazzo, il quale può anche rifiutare e terminare definitivamente la sua esperienza nel mondo scout. Le attività di ogni gruppo variano a seconda dell’età e dell’unità d’appartenenza. Gli Esploratori e le Guide, ad esempio, durante l’estate organizzano dei campi di reparto, i quali sono fissi e pongono i ragazzi a stretto contatto con la natura. Al contrario, i Clan intraprendono le “routes”, campi mobili caratterizzati dal cammino e da continui spostamenti, senza un luogo fisso in cui dormire o mangiare.

I ragazzi del Clan, inoltre, svolgono attività di volontariato nel gruppo oppure in enti esterni e periodicamente si riuniscono per discutere il programma dell’anno. Anche i Capi organizzano numerose riunioni all’interno di ciascuna Comunità, partecipano alle assemblee di zona e a quelle regionali. Ogni anno le

C O M U N I C A Z I O N E

o dei Media 3M Benvenuto nel mond care e interagire la tua voglia di comuni del o vizi ser Il mondo 2.0 al Comunicare nel terzo millennio vuol dire disporre di più competenze rispetto a quelle che servivano nel passato: giornali e internet, tv, radio e social networks, siti web e immagini si contendono il primato della comunicaizione ma, soprattutto, dividono le persone in fasce sempre più

diverse le une dalle altre. Per questo è fondamentale avere a disposizione, per ogni settore della comunicazione, le giuste competenze. Vox Comunicazione nasce proprio da questa esigenza ed a questa esigenza cerca di fornire le migliori risposte.

w w w . v o x c o m u n i c a z i o n e . i t

singole Comunità elaborano un progetto per stabilire gli obiettivi futuri ed organizzare i momenti di forma-

zione. L’obiettivo dello scoutismo, insomma, è fornire ai giovani la possibilità di diventare “buoni cittadini”, responsabili e volenterosi nel migliorare la propria società, oltre ad essere convinti sostenitori della fratellanza fra i popoli. Esso si basa su un semplice codice di valori, sul principio dell’”imparare facendo” che incoraggia l’esperienza attiva e partecipata, sulla responsabilità e sulle capacità decisionali. Tutto questo, senza dimenticare la continua sfida per offrire ai giovani attività sempre più stimolanti ed interessanti. Formazione del carattere, abilità manuale, salute e servizio al prossimo: sono queste le solide fondamenta su cui si regge l’intero movimento scout, la cui essenza è stata ben riassunta da Robert Baden-Powell, fondatore dello scoutismo nel 1907: “Noi vogliamo insegnare ai nostri ragazzi non soltanto a guadagnarsi la vita, ma a vivere, cioè godersi la vita nel senso più elevato della parola”.


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IL MORSO DELLA PULCE

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MODA

Prendetevela pure... ma sul ridere!

Freddure alessandrine (S)carpe diem Tutto quello che avete sempre pensato dei personaggi alessandrini e non avete mai osato dire

Fabu

E Alla fine di agosto si è festeggiato il Capodanno alessandrino. Con la manovra economica sono stati tagliati gli ultimi 4 mesi dell’anno

Feste d’estate: Capodanno ad Alessandria e Carnevale a Cuccaro. A dicembre al posto di Babbo Natale arriverà una bagnina di Baywatch

Con la chiusura del teatro regionale alessandrino la città non ha più un polo culturale forte e strategico. E come se non bastasse, in corso Roma non c’è più gnocca

Piercarlo Fabbio: un’opera come il ponte Meier ha due momenti, uno sommerso e uno emerso. Mi sono già perso ...

Il teatro regionale alessandrino rimane ancora chiuso per amianto. Per la prossima stagione spettacoli dirottati all’ Etrenit di Casale Anche ad Alessandria scovati nullatenenti con il Suv in giardino. Meglio in giardino che contromano in autostrada In provincia sono in aumento i furti di benzina direttamente dalle automobili parcheggiate. E’ la filiera corta Bossi a Brunetta: “E’ un nano che ci ha rotto i coglioni”. A breve il governo rutterà il prossimo decreto Secondo una recente indagine troppa Tivù accorcia la vita. Sul bollettino del canone Rai verrà stampata la scritta “Nuoce gravemente alla salute”. In Usa è allarme per l’ameba che si nutre del cervello umano. Era passata anche nel nostro Parlamento, ma dopo due giorni stava morendo di fame Dopo l’ultima manovra, Asti e Alessandria potrebbero unirsi. Chi fa la donna?

state dura per gli amanti del fashion style. Con il caldo uomini e donne abdicano al buon gusto pur di essere freschi e comodi. Lo si nota anche dai piedi: in queste due foto di eventi ufficiali si vede una vasta gamma di come non si dovrebbero calzare le scarpe. Abbiamo mozzato le teste dei “colpevoli” perché in fondo in fondo siamo magnanimi e vogliamo dar loro una seconda opportunità. Ma ragazzi una strigliata non ve la toglie glie

proprio nessuno... Pedalini bianchi, mocascassini senza calze, ze, fantasmini e abbinamenti scarpe-pantaloni da thriller. C’è chi, per er sembare gggioovane, ruba vane ba

A Moncalvo un uomo ha minacciato l’ex fidanzata con una Beretta del 1934. Quest’anno va di moda il vintage Walter Veltroni: “occorre dimezzare il numero dei parlamentari”. Entro breve si attende la seconda dichiarazione: “...ma anche raddoppiarli” Piercarlo Fabbio: “ci sono forze politiche abituate al pensiero debole o al relativismo etico”. Sempre meglio di quelle propense al meteorismo L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha vinto il premio “Modello di buone pratiche per le politiche familiari”. L’assessore Curino sarà la nuova Tata Lucia

forse le fo scarpe da rund ner ne coloratissime al figlio: che sia un messaggio politico (della serie, io ssì che consumo le suole tra la gente)? su Menzione speciale M alla simpatica Michela Moccagatta, che organizzatrice del Capodanno Alessandrino che, nella città del cappello, ha deciso di mettersi in testa la locandina della manifestazione, con tanto di razzo.

VAFFANBAGNO

Avete mai pensato di scegliere il locale, il negozio o il bar in cui andare in base alla pulizia dei servizi? Vaffanbagno è la rubrica che fa per voi: ogni mese verranno giudicate alcune toilette visitate (e fotografate) da La Pulce. Aspettiamo anche le vostre recensioni! Poche righe di descrizione, corredate da una o due foto, e alcuni giudizi. Facile come ...tirare l’acqua! info@lapulceonline.it

La prossima Miss Italia dovrà essere colta. Praticamente sarà un concorso al di fuori della politica

LUNA TURCA Abazia di Masio - Agosto 2011

Umberto Eco riscriverà “Il nome della rosa” per adattarlo alle nuove generazioni. Il nuovo titolo sarà “Scusa ma ti chiamo rosa”

Che dire di questo wc particolare e a dir poco grottesco? A cominciare dalla presenza della scopa vicino alla turca che sembra dire: “Pensaci tu”.

Il Pd alessandrino per le elezioni 2012 punterà ad avere un nuovo ciclo. Centinaia di assorbenti intimi sventolanti

Carta igienica: sì Sapone lavamani: sì Salviette: sì Asciugamani: no Pulizia: n.p. Valore aggiunto? I cartelli! Non va: il cestino sotto al lavandino

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GELATERIA VISCONTI Piazza Conciliazione, Acqui Terme - Agosto 2011 Visto il resto del locale ci si aspetterebbe un bagno migliore. L’ingresso non è male ma il bagno in sé è molto spoglio. Diciamo: c’è l’indispesabile. Carta igienica: sì Sapone lavamani: sì Salviette: sì Asciugamani: no Pulizia: buona

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GIOCA CON NOI!

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PASSATEMPO

CRUCIVERBA ALESSANDRINO

IL PERCORSO DELLA PULCE Partendo dalla prima parola, fino all’ultima, inserire i termini riportati in fondo, seguendo un ordine logico o grammaticale.

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BANCO | CASTELNUOVO | FALÒ | FUOCHI | GARIBALDI | MERCATO | PAVESE | SCUOLA

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Le definizioni in grassetto sono a “tema” sulla provincia di Alessandria

Le soluzioni del Cruciverba e del Crucipuzzle saranno pubblicate nel prossimo numero. Per Trova le differenze e Il Percorso della Pulce... Gira pagina!

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ORIZZONTALI 1) La seconda lettera, 3) Ha dato il nome alla Biblioteca Civica di Alessandria, 8) Uno, a Londra, 9) Le pari grado di... Teresa Michel, 11) Le consonanti nell’elsa, 12) Fa lo stesso effetto del Viagra..., 13) Il nome del regista Burton, 15) Nell’olmo, 16) Palermo, per l’ACI, 18) Salario di un giorno, 21) Ente Morale, 22) Tutt’altro che forte, 23) Il verbo del generoso, 24) Paese nel tortonese, 26) Trento, 27) Pietro,

a nord di Alessandria, 7) Osservatorio Territoriale Infrastrutture, 10) Perito, 14) Esalazioni tossiche del depuratore, 17) Chiude la preghiera, 19) L’associazione dei giornali on line, 20) Il ruggito... nei fumetti, 22) Computer da casa, 25) Area desertica sudafricana, 28) Lo sport di Antonio De Santis, 29) Nome di donna, 32) Bottino, giornalista alessandrino (iniz.), 33) Dio egizio del sole, 34) Comune in provincia di Genova, 35) Il centro di Como.

pittore alessandrino, 28) Cavalli pezzati, 30) Navratilova, ex tennista (iniz.), 31) In mezzo... alla coda, 32) Fu sindaco di “transizione” ad Alessandria, 36) Albero secolare africano, 37) Genere musicale e moda punk rock giovanile.

VERTICALI 1) Campione giamaicano di atletica, 2) Minaccia nascosta, 4) Un codice bancario, 5) Fausto della musica leggera italiana, 6) Frazione

CRUCIPUZZLE MANDROGNO ABAZIA AMISANO BARBERA

trova le differenze

La foto 2 ha 8 differenze rispetto alla foto 1. Trovale!

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Cercate le parole contenute nello schema (in orizzontale, verticale, da destra a sinistra e da sinistra a destra, dall’alto in basso, dal basso in alto ). Le lettere rimanenti formeranno la “chiave”.

CHIAVE (10): Il paese della sagra degli gnocchi


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Ciao, sono CIP e voglio raccontarvi la mia triste storia. Sono stato abbandonato 3 anni fa insieme al mio fratellino, siamo

Trova le differenze

stati salvati e dati in adozione ad una famiglia che ci teneva sempre chiusi in cantina e cosi chi ci a dato in adozione e venuto a riprenderci. Siamo stati di nuovo adottati, ma separatamente e io sono stato adottato da un signore single, invece il mio fratellino da una famiglia che ha altri gatti. Ma purtroppo anche lui non mi vuole più tenere dice “troppo impegno, quando vado via non so dove portarlo,troppi peli in casa, difatti non mi ha mai fatto entrare nella camera da letto e salotto, morale non mi vuole certo bene e io vorrei trovare una famiglia che sappia coccolarmi, perché io vado matto per le coccole. Sono buono,castrato e vaccinato. Chiama il 3393033241.

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04 - CAMPEGGIO E NAUTICA 05 - MACCHINE AGRICOLE

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10 - ALLOGGI VENDITA/AFFITTO 11 - CASE VENDITA/AFFITTO

Tel. NB. In conformità alla legge 675/96 autorizzo il trattamento dei miei dati personali (Questi dati non verranno pubblicati nell’annuncio)

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12 - CASE VACANZA VENDITA/AFFITTO 13 - ATTIVITA’ COMMERCIALI Compilare, in stampatello leggibile, in tutte le sue parti. Si ricorda di inserire nel testo dell’annuncio il recapito valido che si vuole pubblicare. In mancanza di tale dato l’annuncio non verrà preso in considerazione.

14 - RUSTICI E TERRENI LAVORO 20 - LAVORO CERCASI

LA PUBBLICAZIONE DELL’ANNUNCIO E’ SUBORDINATA ALL’ACCETTAZIONE DELLA DIREZIONE.

21 - LAVORO OFFRESI

LA PULCE NELL’ORECCHIO NON E’ RESPONSABILE DELLA QUALITA’, VERIDICITA’, PROVENIENZA E PUNTUALITA’ DELLE INSERZIONI E NEPPURE PER LE CONSEGUENZE DIRETTE E INDIRETTE CHE POSSONO DERIVARE DALLA NON CORRISPONDENZA DEI DATI RISPETTO ALLA REALTA’.

22 - LEZIONI PRIVATE

TUTTI GLI ANNUNCI SONO PUBBLICATI SOTTO L’ESCLUSIVA RESPONSABILITA’ DELL’INSERZIONISTA E SONO INSERITI A TITOLO GRATUITO. I LETTORI SONO INVITATI AD ACCERTARSI DELLA PROVENIENZA DEL BENE CHE SI INTENDE ACQUISTARE ONDE EVITARE DI INCORRERE NEL REATO DI “INCAUTO ACQUISTO”. SI PREGA DI SEGNALARE (CON LE MEDESIME MODALITA’ ) GLI ANNUNCI CHE NON HANNO PIU’ BISOGNO DI ESSERE PUBBLICATI.

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