Istituto Oncologico Veneto, una tecnica mini invasiva migliora la qualità della vita dei pazienti
Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?
La marcia verso le prossime elezioni regionali è quantomeno incerta. Prima la querelle sul terzo/quarto mandato per il presidente Zaia, poi quella sullo spostamento a primavere 2026 delle elezioni, ora il braccio di ferro tra Lega e Fdi per garantirsi la guida del centrodestra. Ora che ormai la prospettiva di una ricandidatura a presidenze per Zaia è definitivamente tramontata e che anche la data delle elezioni è chiara - ovvero entro il 23 novembre 2025, con il 16 come giornata più probabile – è tempo di alleanze e candidature. Questa volta sembra che, almeno per quello che riguarda la strategia, i ruoli si siano invertiti. Il centrosinistra, solitamente in ritardo a causa dei numerosi litigi tra alleati, ha già scelto il proprio candidato mettendo insieme una coalizione molto più ampia di quella di cinque anni orsono. Mentre il centrodestra è in preda alla confusione determinata dalla contrapposizione interna. Andiamo con ordine.
Il centrosinistra ha eletto a proprio alfiere un nome fuori dal giro dei soliti noti: Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso dopo una storica vittoria contro Giancarlo Gentilini che sembrava essersi allontanato dalla politica attiva. Un nome a sorpresa, in un certo senso, uscito dal cilindro del Partito Democratico che ha trovato il consenso di tutta la coalizione e che potrebbe, addirittura, allargare il perimetro a Azione di Carlo Calenda.
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Economia, il sottosegretario
Massimo Bitonci annuncia semplificazioni e nuove risorse per il mondo delle imprese
Numeri in crescita e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto “Cartellone di alto livello”
Per settimane la città si trasforma e diventa palcoscenico all’aperto: a Ferragosto in Prato della Valle il classico appuntamento dei fuochi con i big della musica, attesi Benji e Fede
E GUARDA AL VOTO
A Treviso il segretario veneto Stefani convoca oltre 400 amministratori e detta la linea: “Saremo protagonisti”
SChi inquina paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
ono passati più di 12 anni da quando si sentì parlare per la prima volta di Pfas e di inquinamento delle falde e dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle nostre case. Ora la sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, con la condanna di 11 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale, avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano e altri gravi reati mette un punto fermo che dovrebbe anche essere un monito: chi inquina paga.
Il giallo dell’estate: con “La ghenga degli storti” Romero svela il cuore nero del Nordest
La Piazza Academy forma giovani talenti nella comunicazione e nella pubblicità
Via libera al progetto da 62 milioni di euro nell’edificio troveranno posto oltre 700 lavoratori
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Nuova Questura in via Anelli la Stanga cambia volto
Sarà un edificio innovativo e all’avanguardia, completamente nuovo, quello che sorgerà in via Anelli, al posto dell’ex complesso Serenissima. Il progetto della nuova sede della Questura di Padova. L’intervento, interamente finanziato dallo Stato con un investimento di 62 milioni di euro, si configura come un’operazione di rigenerazione urbana dal forte valore simbolico. Restituirà alla collettività un’area da anni degradata, grazie all’inserimento di una funzione istituzionale di protezione e presidio civile.
Il nuovo edificio si estenderà su una superficie complessiva di 29mila metri quadrati, di cui 20mila fuori terra, e potrà ospitare circa 700 lavoratori. Il complesso sarà composto da tre blocchi principali: Un corpo centrale di sei piani fuori terra, a forma di esedra, che ospiterà gli uffici della Questura e l’Ufficio di Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica per il Triveneto. Sono previsti anche alloggi per il personale. Due corpi bassi nella parte frontale, destinati ai servizi rivolti al pubblico. Un piano interrato, con spazio per un ampio parcheggio e l’archivio. Di fronte alla nuova sede è prevista una grande piazza giardino di circa 2.500 metri quadrati, larga oltre 30 metri. Un’area pensata come spazio pubblico e punto di incontro per i cittadini, che contribuirà ulteriormente alla riqualificazione della zona.
Entro la fine del 2025 si concluderà la progettazione esecutiva, nel primo semestre 2027 è prevista la posa della prima pietra ed entro la fine del 2031 l’inaugurazione ufficiale. La nuova questura di Padova rappresenterà un punto d’incontro tra sicurezza e apertura, coniugando l’idea di luogo protetto con quella di spazio pubblico. Un’opera strategica per il futuro della città.
Sara Busato
Investimento
Chi inquina paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
La sentenza di Vicenza rappresenta infatti un precedente importante, perché per la prima volta viene riconosciuta la responsabilità penale diretta di chi ha inquinato consapevolmente. Il verdetto risuona come un potente monito e potrebbe rappresentate un importante punto di svolta nella lotta per la tutela ambientale e la salute pubblica, riconoscendo precise responsabilità penali. Dopo cinque anni di processo e 1 34 udienze 11 ex dirigenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino – tra cui manager dei colossi internazionali Mitsubishi e ICIG che hanno rilevato l’azienda– sono stati condannati a pene complessive per 141 anni di reclusione, venti in più di quanto richiesto dal pubblico ministero. Quattro gli imputati assolti. Riconosciuti anche risarcimenti milionari al Ministero dell’Ambiente, alla Regione, Arpav, società idriche, Comuni e cittadini. Probabilmente vi saranno successivi pronunciamenti negli ulteriori gradi di giudizio, qualcosa potrà cambiare, ma c’è un punto fermo che sarà difficile scalfire o mettere in discussione.
Per oltre cinquant’anni dallo lo stabilimento di Trissino sono state riversate nelle falde sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas per l’appunto. Per decenni sono state usate in più ambiti, dai primi anni Duemila però alcune hanno smesso di essere usate perché si sono rivelate potenzialmente cancerogene e tossiche, a seconda dell’esposizione.
Questi “veleni eterni” si sono insinuati silenziosamente nel suolo, nell’aria e, in modo particolarmente insidioso, nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile di centinaia di migliaia di cittadini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Un’area di circa 200 chilometri quadrati venne classificata “zona rossa” nella quale, attraverso decine di migliaia di campionamenti, era stata riscontrata la presenza di valori particolarmente elevati di Pfas. Ci sono voluti anni e anni di battaglie e di perseveranza per arrivare a questo pronunciamento che rappresenta ora un nuovo punto di partenza all’insegna di una maggiore attenzione e sensibilità verso gli aspetti ambientali di svariate attività. E senz’altro va riconosciuta la tenacia con cui le “Mamme No Pfas” hanno lottato misurandosi con ostacoli e impedimenti di ogni genere. In questi anni, insieme agli altri movimenti ambientalisti, hanno dovuto combattere tra mille difficoltà, ora il loro sacrificio è stato ripagato, anche se resta l’amarezza per le gravi conseguenze sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente.
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di Padova
Il caso. L’assessore allo sport Diego Bonavina fa il punto sui lavori
“Stadio Euganeo, siamo nei tempi: il Padova giocherà in casa il suo debutto in Serie B”
“Dopo i grandi concerti di luglio la società organizzatrice, si è impegnata a restituire il campo in perfette condizioni grazie a una nuova tecnica che “cuce” l’erba direttamente sul manto. Viene utilizzata anche a San Siro. In questo modo la messa a nuovo del campo da gioco sarà più rapida”
L a questione Stadio Euganeo per Padova è come un boomerang che puntualmente torna tra le mani dell’uno o dell’altro protagonista della vicenda. E c’è sempre qualcosa da dire.
Il tema in città è caldo e nell’ormai celebre diatriba tra Calcio Padova e Comune a prendere la parola è quest’ultimo. Ci sarà un lieto fine? La squadra del Santo riuscirà a iniziare la Serie B a casa sua in un impianto messo a norma? Abbiamo chiesto all’assessore allo sport Diego Bonavina di dare delle risposte facendo il punto sullo stato dei lavori. Le sensazioni sono molto positive, tanto che l’amministratore, classe 1965, ha voluto sbilanciarsi: “Credo e mi auguro che il Padova giocherà in casa nella partita di Coppa Italia del 10 agosto contro il Vicenza. E sono assolutamente certo che la prima di Serie B sarà all’Euganeo. Voglio togliere ogni tipo di dubbio. Possiamo dare questa certezza”. Il calendario estivo dei concerti, dunque, non ostacolerà l’avvio della nuova avventura della squadra di Andreoletti: “Il 17 luglio si terrà l’ultimo evento. Zed, la società organizzatrice, si è impegnata a restituire il campo in perfette condizioni grazie a una nuova tecnica che “cuce” l’erba direttamente sul manto. Viene utilizzata anche a San Siro. In
questo modo la messa a nuovo del campo da gioco sarà più rapida. Entro il 10 agosto – spiega Bonavina – il terreno dovrebbe essere pronto per l’esordio stagionale”.
Gli ultimi anni padovani sono stati caratterizzati da polemiche, ritardi e tensioni. Ora, la storia può cambiare. Secondo l’assessore, infatti, i lavori stanno procedendo nel migliore dei modi: “Siamo soddisfatti. La ditta che ha vinto l’appalto è operativa da aprile e sta rispettando le tempistiche. Attualmente si può lavorare solamente all’interno della Curva Sud, su bagni e passerelle, mentre l’area esterna è ancora impegnata per i concerti estivi. Una volta terminati potremo procedere a 360 gradi”.
Uno dei nodi più sentiti dalla tifoseria è proprio quello della ricostruzione della Curva Sud, inagibile dal 2022 a causa di un sequestro del cantiere da parte della procura per inadempienze della precedente ditta appaltatrice. A causa anche di questo, i gruppi ultras hanno disertato tutte le partite casalinghe della stagione 2024/2025.
Ora, però, c’è la volontà di un cambio di passo. L’Euganeo vivrà una vera e propria rivoluzione: “A febbraio/marzo 2026 la curva sarà pronta – annuncia Bonavina – contiamo di raggiungere così
una capienza di 11.700 spettatori, con il ritorno del settore destinato agli ultras. Intanto verrà riaperta la Tribuna Fattori appena arriveranno i nuovi seggiolini, già ordinati dal Comune. Sono previsti 1200 posti. Qui i tifosi potranno avere una casa provvisoria”. Un altro nodo da sciogliere è quello dei lavori per quanto riguarda il settore ospiti. Durante la sfida di Coppa Italia contro il Catania del marzo 2024, i tifosi etnei hanno scavalcato le recinzioni provocando panico e disordini. Da quel giorno il Questore Odorisio ha disposto degli adeguamenti per garantire la sicurezza dell’impianto. Questi interventi, però, ad oggi non sono stati ancora realizzati. Si tratta della sostituzione delle recinzioni esterne, considerate non a norma, e l’installazione di barriere anti-intrusione tra il pubblico e il campo. Tutto ciò, però, spetta al Calcio Padova. Un altro nodo da sciogliere, con scadenza fissata a
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ottobre 2025. Tornando a parlare delle migliorie che il Comune adopererà sull’Euganeo, Bonavina ha voluto fare chiarezza: “È quasi ultimata la nuova illuminazione a LED dell’intero stadio, altro intervento fondamentale per la Serie B e le dirette TV. Entro 300 giorni da aprile 2025, saranno completate la nuova Curva Sud e al grezzo le strutture retrostanti: due palazzetti con una capienza rispettiva di 1100 e 950 posti che saranno terminate con un secondo stralcio, peraltro già finanziato. La pista d’atletica adiacente al campo è stata rimossa e i bagni sono stati ristrutturati”.
Infine, l’assessore ha concluso con una risposta diretta al patron patavino Joseph Oughourlian, che aveva lamentato in passato uno scarso dialogo con il Comune: “Non ho nulla contro di lui, anzi, Padova gli deve riconoscenza per quanto fatto. Tuttavia, il Calcio Padova è stato invitato a
un incontro sul centro sportivo giovanile, ma non si è presentato. Accusare il Comune di non voler costruire è ingeneroso. Noi abbiamo fatto e stiamo facendo la nostra parte”. La telenovela Euganeo procede in attesa di vedere il Padova in Serie B: come andrà a finire questa storia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Stefano Parpajola
L’assessore allo sport Diego Bonavina (dalla pagina Facebook ufficiale)
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Eventi estivi/1. Per settimane la città si trasforma in un palcoscenico all’aperto e si moltiplicano gli incontri
Ferragosto: quando l’estate si fa metropoli Ecco i primi artisti, sul palco Benji & Fede
“L’evento, molto sentito dai padovani e dai numerosi turisti che affollano la città, promette di trasformare il magnifico scenario della piazza in un palcoscenico di luci e musica. - sottolinea l’assessore ai grandi eventi Antonio Bressa - Padova è sempre più turistica e ricca di eventi”
M
entre il resto dell’Italia si sposta verso spiagge e montagne, la città a Ferragosto si veste di un’energia tutta sua. Non serve il mare per sentire il calore dell’estate: tra strade silenziose al mattino e piazze che si animano al tramonto, il cuore urbano pulsa forte. Le luci soffuse dei bar all’aperto, i gruppi di amici che brindano sotto i cieli stellati, i profumi di gelati e grigliate improvvisate nei parchi. L’estate a Padova è fatta di momenti semplici ma intensi, di sorrisi condivisi e di una città che si trasforma in un palcoscenico
estivo.
Ferragosto in città è il compromesso perfetto tra il ritmo rallentato delle ferie e la voglia di vivere, scoprire angoli nascosti e godersi le serate lunghe che solo l’estate sa regalare. Ritorna la tradizionale festa di Ferragosto in Prato della Valle, il momento clou dell’estate per i tanti turisti e i padovani presenti in città. Il Comune di Padova ha già avviato la complessa macchina operativa per offrire come ogni anno ai padovani e ai tanti turisti presenti in città il tradizionale spettacolo di musica e fuo-
chi artificiali in Prato della Valle. Anche quest’anno la serata inizierà alle 21:30 con un intrattenimento musicale dal vivo con il grande palco nel lobo di Santa Giustina della grande piazza. E tra i primi nomi spuntano Benji & Fede con il loro nuovo singolo “Stupido Me, Stupida Te”, una canzone che racconta gli amori che si sfiorano ma non si trovano mai davvero. Un viaggio emotivo e sensuale che brucia sottopelle, tra notti da dimenticare e ricordi che non vogliono andarsene. Con una scrittura intensa e un’atmosfera coinvolgente, il brano mette a nudo la parte più vulnerabile delle relazioni, in un racconto senza filtri che mescola pop e sentimento, sorretto da ritmi latini e batterie dal sapore afro. Alle ore 23:30 Prato della Valle si illuminerà di luci e colori con il grande spettacolo piromusicale realizzato in modo tale da contenere l’emissione di polveri dovute alla combustione, privo di esplosioni con forte impatto acustico, a tutela quindi dell’ambiente e della tranquillità di tutti gli animali, domestici e selvatici della città.
“Prato della Valle si prepara ad accogliere nuovamente decine di migliaia di persone per il tradizionale e attesissimo spettacolo pirotecnico. L’evento, molto sentito dai padovani e dai numerosi turisti che affollano la città, promette di trasformare il magnifico scenario della piazza in un palcoscenico di luci e musica. - sottolinea l’assessore ai grandi eventi Antonio Bressa - La nostra città è sempre più turistica
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e ricca di eventi. E questo grande spettacolo offrirà ancora una volta un momento di intrattenimento gratuito sia ai residenti che ai visitatori. Come l’anno scorso, l’attenzione all’ambiente sarà una priorità. Lo spettacolo pirotecnico sarà inoltre preceduto da un coinvolgente show musicale, pensato per animare la serata e intrattenere il pubblico fin dalle prime ore. Come sempre, in accordo con le associazioni che si occupano di animali, si consiglia di non portare in Prato della Valle i propri animali domestici che possono essere spaventati o stressati dall’affollamento di persone, dal volume della musica, che i cani in particolare, “sentono” molto più di noi. I fuochi termineranno alle 23:55 e la musica di Radio Company accompagnerà il deflusso dalla Piazza fino a concludersi definitivamente alle 2.00.
“Sono sicuro che sarà una bellissima festa di piazza, con la partecipazione tantissima gente grazie anche ad uno spettacolo musicale di altissimo livello, con artisti già molto conosciuti dal pubblico più giovane. Una musica fresca e coinvolgente che è perfetta per accompagnare tutti allo spettacolo piromusicale”. Ferragosto in città non è solo una tradizione, ma una festa che unisce comunità e visitatori in un unico grande abbraccio estivo. Tra musica, luci e l’incanto dei fuochi d’artificio, Padova si conferma ancora una volta protagonista di un’estate vibrante, capace di regalare emozioni indimenticabili nel cuore pulsante della città. È il momento perfetto per vivere l’estate a ritmo urbano, tra sorrisi, incontri e un’atmosfera che solo il Ferragosto in città sa creare.
Sara Busato
Benji & Fede tra i protagonisti di Ferragosto
Per tutta l’estate Padova non si ferma: le occasioni per chi resta in città
M entre molti scelgono la fuga verso mete lontane, la città continua a vivere e a offrire occasioni di svago e cultura per chi ha deciso di restare. Tra festival, mostre, concerti e appuntamenti all’aperto, l’estate cittadina si anima con un calendario ricco di eventi.
Dalle serate di musica live nei parchi cittadini, alle proiezioni di film sotto le stelle, passando spettacoli teatrali, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per trascorrere momenti piacevoli senza doversi allontanare. Ecco, quindi, alcuni suggerimenti per vivere Padova anche durante l’estate.
Fino al 28 settembre, tornano i “Notturni Padovani - tra Arte, vie d’Acqua e Sapori”, un grande contenitore di eventi e appuntamenti culturali organizzato dal Consorzio di Promozione Turistica di Padova in collaborazione con il comune, diversi club di prodotto locali (GuidePadova, Consorzio Battellieri, Consorzio PadovaViaggi) e numerose associazioni culturali e sportive. Oltre 250 microeventi che spaziano dalle visite guidate e passeggiate a piedi, in bici e in battello, alle degustazioni e serate gastronomiche, il tutto valorizzando le eccellenze storiche, artistiche e culturali del territorio padovano. Anche i quartieri di animano durante il periodo estivo con l’iniziativa GirovagArte, il palinsesto culturale dell’estate padovana che arriva nei quartieri con numerosi eventi ospitati anche nei parchi cittadini e nelle biblioteche cittadine. Al posto del buio artificiale delle sale, c’è quello naturale della sera, e un giardino prende il posto della tradizionale platea. Le cinque arene estive padovane offrono un’atmosfera inconfondibile, un modo speciale di vivere il cinema che, anno dopo anno, continua a esistere. Nonostante l’evoluzione delle abitudini, l’avvento delle piattaforme, le innovazioni tecnologiche e il comfort delle multisale, il cinema all’aperto conserva intatto il suo fascino.
mento fondamentale per la vivibilità del territorio, soprattutto durante la stagione calda. Non solo rappresenta un prezioso servizio ambientale, ma svolge anche un’importante funzione sociale, offrendo a tutti i cittadini uno spazio di incontro, svago e aggregazione. Sono cinque gli spazi in cui poter assaporare i film all’aperto: dal Multisala al Parco Milcovich al giardino di Palazzo Zuckermann passando per Bastione Moro. Anche i piccoli cinema mi mettono in gioco proponendo rassegne cinematografiche come il Cinema Esperia in piazzale patronato Chiesanuova e il Piccolo presso il teatro cortile dell’Oratorio Don Bosco.
Sono oltre 250 i microeventi che spaziano dalle visite guidate e passeggiate a piedi, in bici e in battello, alle degustazioni e serate gastronomiche, il tutto valorizzando le eccellenze storiche, artistiche e culturali cittadine
C’è poi il verde pubblico, ele-
E poi ci sono i parchi cittadini che si animano di iniziative per grandi e piccoli - Campo dei Girasoli, Parco degli Alpini, Giardini dell’Arena e Parco Milcovich - proponendo un’offerta culturale e gastronomica per tutti i gusti. Fino al 6 settembre in Fiera a Padova troviamo il più grande festival inclusivo del Nord Italia, il Pride Village torna dopo 18 anni di musica, cultura, divertimento e inclusione. Tante serate di concerti, dj set, spettacoli, talk, animazione e party, con ospiti di primo piano della scena italiana – da Michele Bravi a Cristina D’Avena, da BigMama a Jo Squillo, Cristiano Malgioglio, Paola Barale, Lu-
cia Ocone, Marco Carta – fino ai migliori DJ e collettivi della nightlife queer internazionale. Non mancano novità come il Che Fico! Comedy Show ideato da Pippo Franco, un’ampia area sport, e nuove esperienze di accoglienza e ristorazione. Per chi resta in città e trova il tempo di andare per mostre, la città dell’Urbs Picta trova spazio anche per chi apprezza l’arte. La Fondazione Alberto Peruzzo ( via Dante) propone l’esposizione dal titolo “ Damnatio figurae: Dalla negazione dell’immagine al ritratto” progetto espositivo curato dal direttore Marco Trevisan. Al centro del percorso il tema dell’identità e della sua percezione, dell’assenza e della presenza dell’immagine e della sua forza evocativa, e di come ciò influisca sulla determinazione dell’idea che ci facciamo degli altri, siano essi singoli o in gruppo. Per gli amanti della fotografia al Centro Culturale Altinate è presente la mostra Vivian Maier. The exhibition, la più grande mostra mai dedicata alla celebre fotografa americana, con più di 200 fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, sale esperienziali e immersive, registrazioni audio e filmati Super 8, esposti in via eccezionale soltanto per questa retrospettiva.
Sara Busato
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Tram sospeso per luglio e agosto: bus sostitutivi e modifiche al percorso
Andrea Ragona: “Abbiamo organizzato tutti gli interventi previsti in maniera tale da far coincidere il periodo di fermo con la manutenzione straordinaria, ottimizzando quindi i lavori ed evitando un ulteriore blocco” La
P adova dice addio al tram per i mesi di luglio e agosto. Il servizio tranviario sarà completamente sospeso per consentire importanti lavori di manutenzione e l’avanzamento del cantiere Sir2. Al suo posto, saranno attivati bus sostitutivi con alcune modifiche al percorso abituale. L’assessore alla Mobilità, Andrea Ragona, ha spiegato che la decisione di prolungare lo stop, solitamente limitato a un mese, è stata presa per ottimizzare gli interventi e sfruttare al meglio il periodo di minor afflusso estivo.
“Abbiamo organizzato tutti gli interventi previsti in maniera tale da far coincidere il periodo di stop dovuto ai cantieri del Sir2 con la manutenzione straordinaria, ottimizzando quindi i lavori ed evitando un ulteriore fermo”, ha dichiarato Ragona. La sospensione è fondamentale per l’avanzamento dei lavori sulla linea Sir2, in particolare nel tratto tra Corso del Popolo e Piazzale della Stazione. Saranno realizzati interventi sull’anello di rotaie davanti alla stazione, destinato a diventare il punto di convergenza di tutte le linee tranviarie cittadine. Inoltre, si procederà all’innesto della linea Sir2 sulla Sir1 in Piazza Garibaldi e alla creazione della nuova fermata De Gasperi lungo Corso del Popolo.
sul tracciato tranviario originale da via Tiziano Aspetti fino al capolinea Nord. Sarà inoltre istituita una nuova fermata nei pressi della rotonda tra viale Codalunga e il Cavalcavia Borgomagno.
Lo stop estivo sarà anche l’occasione per eseguire interventi di manutenzione straordinaria lungo la linea tranviaria esistente. Tra
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questi, la sostituzione di 4 chilometri di ancoraggi in resina delle rotaie, un investimento complessivo di 2,8 milioni di euro. Parallelamente, si procederà all’ampliamento del deposito della Guizza, mirato a migliorare la futura gestione del servizio. Proseguono intanto anche i lavori in via Sografi, con l’avvio degli interventi nel tratto tra via Gattamelata e via Nazareth. L’area sarà completamente cantierizzata, fatta eccezione per l’intersezione tra via Sografi e via Bon. Per garantire la circolazione, nella zona tra via Nazareth e via Bon sarà istituita una corsia provvisoria a senso unico affiancata al cantiere, per consentire l’accesso a via Bon ai veicoli provenienti da sud.
“Sappiamo che interrompere il servizio per un tempo così lungo crea un disagio all’utenza, seppur in un periodo dell’anno in cui la domanda di mobilità è molto inferiore”, ha ammesso l’assessore Ragona, sottolineando però la necessità di rispettare il cronoprogramma del Sir2 e di sfruttare i finanziamenti assegnati. Per mitigare i disagi, è stata aggiunta un’ulteriore corsa serale, in partenza dalla Guizza alle 00:05, fino al capolinea nord. I bus sostitutivi seguiranno il più possibile il percorso del tram. Dal capolinea della Guizza fino alla fermata Eremitani, il tragitto rimarrà invariato. Successivamente, i bus devieranno in via Giotto, svoltando a destra in viale Codalunga, per poi rientrare
“La cantierizzazione è stata definita anche a seguito di un confronto con la Consulta di quartiere e i residenti, e massima è la disponibilità da parte dell’impresa perché tutti possano accedere alla proprietà o comunque poter avere aree di sosta garantite. - specifica l’assessore alla mobilità - Nelle settimane centrali di agosto verranno realizzate le lavorazioni in corrispondenza della rotonda tra via Sografi e via Gattamelata.” In via Giuseppe Del Leva sarà attivato un senso unico alternato, con diritto di precedenza per i veicoli che escono su via Boito. Residenti e mezzi di soccorso potranno transitare liberamente. Per l’accesso alle proprietà private, per brevi periodi soggetto a limitazioni, saranno previste aree di sosta temporanee nelle vicinanze del cantiere, riservate ai residenti con accesso carraio momentaneamente non utilizzabile.
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ta diventasse un punto di riferimento per
Molte delle attività si svolgono quando è ormeggiata, ma nei progetti di formazione avanzata – come quelli rivolti a studenti
mandosi in una nave-laboratorio capace di connettere ricerca scientifica, didattica e è
toraggio scientifico. Fondazione Cariparo, in sinergia con gli altri partner, punta a far
bile, una buona pratica che dimostra come un veliero del passato possa diventare il
E così, tra il legno restaurato dello scafo, la
gazione di una barca lunga oltre 24 metri, con due alberi maestri e un’architettura che ne fa più un patrimonio da proteggere che un mezzo ordinario. Eppure, dopo una fase iniziale sperimentale, oggi Goletta è pienamente operativa e “quasi sempre impegnata”, come sottolinea Toffoli. L’entusiasmo delle scuole, il coinvolgimento degli enti locali e l’attenzione crescente al
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tilla: quella della conoscenza che parte dal mare per cambiare il modo in cui viviamo il FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
L’iniziativa. Distribuito il vademecum rivolto agli over 65 con consigli pratici e servizi dedicati
Caldo e afa: il Comune al fianco degli anziani con una guida per affrontare al meglio l’estate
L’assessore Colonnello: “La vulnerabilità non è solo fisica, per gli effetti delle alte temperature sulla salute, ma anche emotiva. Spesso, infatti, le reti familiari e di vicinato si indeboliscono con le partenze per le vacanze, lasciando gli anziani soli in città”
Padova affronta l’estate con un’attenzione particolare ai suoi cittadini più anziani. Il Settore Servizi Sociali ha lanciato il vademecum “Arriva l’estate 2025”, una guida essenziale pensata per le persone over 65, ricca di consigli pratici, servizi dedicati e informazioni utili per affrontare al meglio le sfide che il caldo estivo può presentare. L’obiettivo è chiaro: sostenere gli anziani nel quotidiano, garantendo che nessuno si senta solo. «Questa guida vuole essere un vero e proprio piano di aiuto e supporto per proteggere le persone più anziane in un periodo in cui il caldo le rende particolarmente vulnerabili. – sottolinea l’assessora al sociale, Margherita Colonnello - La vulnerabilità non è solo fisica, per gli effetti delle alte temperature sulla salute, ma anche emotiva. Spesso, infatti, le reti familiari e di vicinato si indeboliscono con le partenze per le vacanze, lasciando gli anziani soli in città».
Il Comune, prosegue l’assessora, ribadisce la sua vicinanza e invita i cittadini a contattare i servizi per qualsiasi esigenza quotidiana,
come la spesa. «Li invitiamo soprattutto a vivere l’estate per socializzare, scoprendo la fitta rete di sale a disposizione per trascorrere del tempo in compagnia. Ancora una volta, ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo servizio anche quest’anno».
Il vademecum è uno strumento completo che offre semplici consigli per difendersi dal caldo, numeri di telefono di associazioni e realtà del territorio da contattare in caso di bisogno o richiesta di aiuto. Come, ad esempio, per evitare i rischi legati alle temperature più elevate, è consigliabile uscire di casa nelle ore meno calde della giornata, come la mattina presto o la sera. In questo modo si riduce lo stress termico e si prevengono possibili malori. Indossare abiti leggeri, ampi e realizzati con fibre naturali. Non dimenticate di proteggere la testa con un cappello e di utilizzare occhiali da sole per tutelare gli occhi dai raggi UV. Arieggiare gli ambienti nelle ore più fresche della giornata. L’uso di ventilatori aiuta a far circolare l’aria, evitando la formazione di zone di aria stagnante e migliorando il
comfort interno. Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno è essenziale per prevenire la disidratazione, particolarmente rischiosa per le persone anziane.
È consigliato inoltre consumare pasti leggeri, privilegiando frutta e verdura, ricche di acqua e nutrienti utili per contrastare il caldo. Un gesto di solidarietà può fare la differenza: prestare attenzione a vicini e vicine di casa più fragili e segnalare eventuali situazioni di bisogno alle autorità o ai servizi sociali. Inoltre, la guida indica i luoghi ideali da frequentare durante il periodo estivo in città, come le piscine con agevolazioni per gli over 65, i centri socioculturali per trascorrere la giornata in compagnia e le biblioteche comunali. Un servizio prezioso incluso nella guida è la possibilità di ricevere la spesa a domicilio senza costi aggiuntivi, un supporto fondamentale offerto a tutti i residenti over 65 in stato di bisogno. La guida “Arriva l’estate 2025” è facilmente consultabile online sul sito istituzionale del Comune di Padova ed è disponibile in versione cartacea presso l’ufficio Attività Creative Terza Età del Settore Servizi Sociali , l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Palazzo Moroni, i Centri servizi territoriali, tutte le sedi di Quartiere, le farmacie comunali e il Centro servizi volontariato.
Sara Busato
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Madonna Pellegrina. Nuova sede per l’Ail Padova e casa accoglienza in via D’Acquapendente
Un filo rosso che unisce oltre 500 persone tra solidarietà, volontariato e accoglienza
L‘AIL, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, ha celebrato i 50 anni dalla fondazione con due importanti traguardi: l’inaugurazione della nuova sede di AIL Padova in via D’Acquapendente e la ristrutturazione di una delle case accoglienza, la Casa Divina Volontà. Alla funzione religiosa, celebrata dal Vescovo di Padova Monsignor Claudio Cipolla, alla chiesa Madonna Pellegrina, erano presenti, tra i tantissimi altri, il sindaco di Padova Sergio Giordani, il presidente nazionale AIL Giuseppe Toro, più di 50 sindaci arrivati dai comuni della provincia di Padova, oltre alle famiglie che negli anni si sono affidate all’associazione. Alla messa ha fatto seguito la consegna di alcuni riconoscimenti alle realtà vicine ad AIL Padova, oltre che ai ringraziamenti ai responsabili dei reparti ospedalieri con i quali AIL collabora: la Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova, l’Ematologia di Padova e l’Ematologia di Camposampiero. E’ stato ricordato con commozione il fondatore di AIL Padova, il professor Luigi Zanesco.
genio Brusutti, presidente di AIL Padova.
“Questo è il volontariato di AIL che chiede alla Città, alle sue Istituzioni, prima ancora che un sostegno economico: il riconoscimento del valore del suo impegno solidale. Grazie alla ricerca sostenuta da AIL sappiamo che molte malattie un tempo inguaribili oggi si possono curare. Sappiamo che un volontario autentico si impegna a vivere al fianco del malato, anche bambino, e alla sua famiglia”.“Voglio rivolgere un pensiero pieno di gratitudine al professor Lui-
gi Zanesco che assieme a un gruppo di genitori di bambini malati fece nascere nel 1975 la sezione padovana dell’AIL” ha detto nel suo intervento il sindaco di Padova Sergio Giorda-
ni. “L’Associazione in questi 50 anni di attività ha contribuito in maniera essenziale a cambiare la percezione comune di queste patologie, indicando che ci può essere speranza”.
Per simboleggiare il legame di solidarietà e vicinanza tra i partecipanti alla cerimonia è stato steso un filo rosso che ha unito tutti i presenti: oltre 500 persone che, simbolicamente legate hanno raggiunto in corteo, seguito dalla banda, la nuova sede legale e operativa di Casa AIL. La Casa Divina Volontà, dell’associazione di volontariato, presieduta da don Marco Eugenio Brusutti e a cui aderiscono oltre 700 volontari padovani, è stata ristrutturata per ospitare nove famiglie con bambini ammalati, anche con gravi problemi di immunodepressione. Si tratta di nove stanze, di cui due destinate a piccoli ammalati particolarmente fragili, che hanno necessità di cure speciali. “Le esperienze di noi volontari non hanno e non devono avere un compito sostitutivo delle Istituzioni, ma promuovere la relazione, la partecipazione, il prendersi cura”, ha detto nel suo intervento don Marco Eu-
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gelati, deliziamo con semifreddi, granite siciliane, crepes e molto altro, rendendo ogni momento speciale.
Appello al Comune per il nuovo canale scolmatore tra Brenta e Bacchiglione
La Consulta 6B ha approvato una mozione affinché il comune di Padova richieda alla Regione Veneto il finanziamento per la realizzazione del nuovo canale scolmatore che collegherà e gestirà il flusso delle acque tra fiume Brenta e Bacchiglione, collegandosi all’opera già realizzata nel quartiere Sacro Cuore – Altichiero e alle vasche di laminazione di Brusegana.
L’opera interessa sia i quartieri 6A (Brusegana, Cave, Chiesanuova) e 6B (Sant’Ignazio, Montà, Sacro Cuore, Altichiero, Ponterotto). Il consultiere Vesentini, accompagnato dalla signora Bernardina, consigliere del consorzio di bonifica Bacchiglione, ha fatto notare che la pulizia delle condotte e del fossato adiacente alla ferrovia sono mal gestiti e inefficienti:Il presidente Andrea Cesaro ha riferito le modalità con cui il Comune gestisce la manutenzione del verde, e la necessità di rafforzare le opere già esistenti: idrovore e fossa Bastioni, per far fronte a precipitazioni eccezionali e intense.
La mozione approvata dalla Consulta 6B chiede al Comune di Padova che il progetto preveda un raccordo strutturale e operativo tra le infrastrutture esistenti e la vasca di raccolta, al fine di mitigare ulteriormente i rischi di allagamenti nel quartiere. (d.b.)
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È vero che il costo degli apparecchi acustici è molto alto?
Gli apparecchi acustici che trattano i centri come il nostro sono considerati dei veri e propri dispositivi medici e non sono dei semplici amplificatori come molti venduti on line.Il prezzo può andare dai 900 euro in sù fino ad
apparecchi completamente o parzialmente in modo gratuito (nel qual caso aiutiamo le persone a seguire l’Iter della pratica) E da noi anche il pagamento è personalizzabile. Inoltre l’assistenza, le riprogrammazioni e le tarature per i nostri clienti sono sempre gratuite , sia in negozio che a domicilio”.
Ce ne sono ogni anno, sia dal punto di
parecchi che utilizzano l’intelligenza artificiale per metter in risalto la voce Senz’altro! Abbiamo pensato ad uno mozioni particolari in quest’anno per
La prova dei nuovi apparecchi è sempre GRATUITA perciò sicuramente conviene venire a testarli senza nessun impegno per un mese.
Tre parole per descrivere la vostra attività.
“Innovazione. Esperienza. Serietà”.
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Balzan: “Lavoriamo sul benessere dei cittadini e dei nostri ragazzi”
Alessandro Balzan è il Presidente della Consulta 4A, che comprende i quartieri Città Giardino, S. Osvaldo, S. Rita, Madonna Pellegrina, S. Croce e S. Paolo, ed è subentrato un anno fa a Celeste Giacon. “Ho trovato molto positivo il rapporto con le persone” racconta Alessandro Balzan, “abbiamo fatto partire diversi progetti e altrettanti ne abbiamo proposti all’amministrazione comunale.
Siamo una Consulta “fortunata”, diciamo così, in quanto nel nostro territorio non lavoriamo sul disagio ma sul benessere dei cittadini: guardiamo a come migliorare le cose. Lavoriamo molto sulla viabilità e cerchiamo di distribuire le iniziative nei vari quartieri e rioni. Per noi sono molto importanti i tre ponti sul canale Scaricatore perché collegano le due parti del territorio della Consulta”.
Di quale risultato è rimasto più soddisfatto in questo anno di mandato?
“Un progetto, che è proseguito dal precedente presidente, è quello delle strade scolastiche: interveniamo sulla viabilità con i nonni vigile per quei venti minuti dell’uscita dai bambini delle elementari dalle scuole. E poi la mobilità “dolce” e le strade ciclopedonali. Proseguiamo l’apertura del Bastione Alicorno, un vero monumento, in piazzale Santa Croce sulla destra, che si può visitare e dove d’estate organizziamo concerti e attività. Abbiamo ristrutturato la casetta della scuola Manin
per avere più spazi per le associazioni”.
Quali attività avete in programma quest’estate per i ragazzi?
“In partenariato con la parrocchia di Madonna Pellegrina abbiamo ristrutturato la piastra polivalente per gli sport, anche per il basket: quel luogo era stato ritrovo della Virtus quando era in serie A e negli anni ’80 ospitava tornei nazionali”.
Avete pensato anche a delle serate all’insegna della convivialità?
“Abbiamo organizzato sei “cene di strada”: occupiamo una strada con tavoli e sedie e viene servita da un ristoratore una cena per conoscersi e stare insieme. Hanno partecipato fino a 120 persone. Oltre alle sei cene anche due appuntamenti con aperitivo dove ognuno porta qualcosa. In questo modo la Consulta raccoglie dai cittadini pareri e proposte.”.
Com’è il rapporto con gli assessori e gli uffici comunali?
“Molto buono, gli assessori rispondono e si interessano, e anche gli uffici comunali rispondono, anche se la burocrazia è tanta, ci vuole anche un anno per avere due fioriere”.
Il sindaco vi ha anche parlato dei tagli dei trasferimenti dello Stato agli Enti locali e che quindi ci saranno meno possibilità?
“Sappiamo bene delle ristrettezze dei bilanci e abbiamo deciso di selezionare con attenzione gli interventi da fare, a partire dai più urgenti. Per il resto aspetteremo. Avevamo chiesto di rivedere la viabilità al Bassanello per agevolare le biciclette che arrivano dalla strada di Abano. Con l’assessore Ragona abbiamo stabilito che entro la scadenza del mandato avremo il percorso ciclabile”.
Diego Buonocore
Servizi digitali alla portata di tutti: un facilitatore a Casa Arcella
“Siamo impegnati sulla viabilità e cerchiamo di distribuire le iniziative nei vari quartieri e rioni. Per noi sono molto importanti i tre ponti sul canale Scaricatore perché collegano le due parti del nostro territorio”
E’ partita presso la Casa di quartiere dell’Arcella l’iniziativa “Punti Digitale Facile”, che mira all’accrescimento delle competenze digitali diffuse per favorire l’uso autonomo, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie. L’iniziativa è stata adottata da altre cinque Consulte del territorio padovano. Presso Casa Arcella è già attivo un facilitatore che fa una attività di sportello e che ha il compito di fornire supporto ai cittadini che lo chiedono per l’utilizzo dei servizi on line della pubblica amministrazione. Sono stati organizzati incontri e corsi gratuiti ai quali è possibile
partecipare su prenotazione e che proseguiranno nei mesi autunnali. Tra i corsi attivati: “La Carta di Identità Elettronica (CIE) : cos’è e a cosa serve!”; “La sicurezza in rete!” “lo Spid”; Compilare la di-
chiarazione dei redditi online in autonomia”; “Scrivere un Curriculum vitae”, “Bambini, ragazzi e social media: istruzioni per l’uso”. Nell’impostazione del progetto si è voluto cercare di incrociare l’offerta formativa già presente da parte di alcune associazioni con i bisogni e la domanda della cittadinanza. “I Punti Digitali”, ha spiegato l’assessore Margherita Cera, “hanno lo scopo di promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza digitale attiva da parte di tutti e per incentivare l’uso dei servizi online dei privati e delle amministrazioni pubbliche”. (d.b.)
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solo passare da noi per scegliere le niture!
Alessandro Balzan, presidente Consulta 4A
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Il caso. Dopo un anno di discussioni passa in Senato Accademico
Stop agli accordi con Israele, ma dal 2026
Udu: “Troppo poco, serve molto più coraggio”
Il coordinatore Marco Nimis: “Un anno fa una discussione del genere non sarebbe stata nemmeno immaginabile all’interno del Senato Accademico, è triste pensare che siano serviti più di 50000 morti per attivare la nostra università in questo modo”
D al 7 ottobre 2023, data che ha visto l’attenzione mediatica mondiale spostarsi sul genocidio della popolazione palestinese perpetuata dal governo israeliano, sono passati quasi due anni. In questi mesi abbiamo visto la popolazione civile di tutto il mondo schierarsi in difesa del popolo palestinese, a cui le istituzioni hanno progressivamente dato seguito con prese di posizione ufficiali. Ora anche a Padova, la mozione passata all’unanimità in Senato Accademico prevede uno stop a nuovi accordi con Israele, ma per gli studenti di Udu questo è solo un primo passo.
Così dopo più di un anno di trattative e contestazioni, la governance di Ateneo riapre il dibattito sugli accordi tra l’Ateneo e le università israeliane tramite una mozione presentata in Senato Accademico dopo mesi di tavoli di confronto con i rappresentanti degli studenti di UDU. Ad ora, la mozione prevede che, finché l’IDF continuerà a perpetrare ostilità nei territori palestinesi occupati, Unipd non rinnoverà gli accordi attualmente validi e non ne firmerà ulteriori.
Non era mai successo che una mozione passata in Senato vedesse UNIPD esporsi così esplicitamente, ma per gli studenti le complessità sono chiare: questo è solo un piccolo passo rispetto a ciò che l’ateneo dovrebbe fare.
cità dell’apparato universitario israeliano con il comparto militare che abbiamo documentato anche attraverso una lettera che abbiamo chiesto venisse messa agli atti dall’università. Ci sono università che sono state letteralmente basi per i soldati dell’IDF, mentre altre che hanno contribuito alla realizzazio-
Ecco allora le parole di Paola Bonomo, presidente del consiglio studentesco e senatrice accademica. “Con la mozione approvata dal dipartimento SPGI pensavamo si potessero prendere scelte più coraggiose” e continua - “Nonostante siamo forse la prima università in Italia a prendersi realmente questo impegno, questa mozione si limita a non firmare nuovi accordi, senza però toccare quelli attualmente in vigore. Questo non può bastarci vista la compli-
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ne di armamenti e altre ancora che producono studi per isolare sempre di più la popolazione palestinese. Non possiamo tollerare tutto ciò, e dopo quasi due anni di genocidio la posizione di Unipd rischia di essere debole e tardiva. Inoltre, non sapendo quale sarà la situazione nella Striscia di Gaza e negli altri territori palestinesi occupati illegalmente da Israele, aspettare la fine degli accordi per valutare se non rinnovarli non può bastare: la necessità di prendere provvedimenti verso Israele e sostenere la comunità palestinese è una necessità di oggi, non del domani. Per questo motivo, continueremo a riempire le piazze e a richiedere la sospensione degli accordi.”
Il posizionamento degli studenti è rimarcato in una dichiarazione formale aggiunta al verbale della seduta, in modo da ricordare che la comunità studentesca richiede provvedimenti molto più forti di quelli fatti dall’Ateneo.
Lega Padova Quartiere 4 (Santa Croce, Bassanello, Voltabarozzo) via Guizza, 101 | 35125 Padova spi.padova4@cgilpadova.it
Lega Padova Quartiere 6 (Chiesanuova, Brusegana, Sacro Cuore) via Edison, 5 | 35136 Padova spi.padova6@cgilpadova.it
Lega Cadoneghe via G. Franco, 2 | 35010 Cadoneghe (PD) spi.cadoneghe@cgilpadova.it
Aggiunge il coordinatore di Udu Padova Marco Nimis: “Un anno fa una discussione del genere non sarebbe stata nemmeno immaginabile all’interno del Senato Accademico, è triste pensare che siano serviti più di 50000 morti per attivare la nostra università in questo modo. La richiesta per noi resta chiara, lo stesso peso etico che l’università sente nel non rinnovare nuovi accordi deve essere applicato anche a quelli già in vigore. Non è più una questione di rapporti accademici da difendere per creare ponti di comunità, democrazia e contaminazione culturale. Mantenere questi accordi significa legittimare enti accademici che sostengono in modo più o meno diretto un genocidio. L’università non si rende conto che è proprio nella mancanza di coraggio che porta a non recidere gli accordi in vigore che si rischia di indebolire il ruolo accademico di difesa della democrazia. Continueremo a lottare dentro e fuori gli organi di rappresentanza, questo è solo un primo passo.”
Enrico Caccin
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L’iniziativa. In Provincia la proposta di istituire un comitato scientifico stabile
Un parco delle acque per la Grande Padova dalla visione alla proposta operativa e condivisa
S
i è svolta nella Sala di Consiglio di Palazzo Santo Stefano, la conferenza pubblica “Un Parco delle Acque per la Grande Padova”, promossa dall’Ufficio Cultura della Provincia di Padova in collaborazione con il Gruppo Coordinamento Parco Mura e Acque.
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto multidisciplinare tra Università, Ordini professionali, Soprintendenza, rappresentanti istituzionali e associazioni cittadine, per riportare al centro dell’agenda pubblica il tema della valorizzazione del sistema idraulico e paesaggistico del territorio padovano e veneto centrale.
“È tempo di superare la logica della frammentazione amministrativa e progettuale. Serve una governance integrata, con la Provincia a svolgere il ruolo di cabina di regia sovracomunale, per met-
tere a sistema le tante iniziative in corso e dare coerenza e visione strategica a un progetto di scala vasta,” ha dichiarato l’arch. Vittorio Spigai.
La conferenza ha ribadito l’urgenza di istituire un Comitato scientifico stabile, che coordini la raccolta e la sistematizzazione del vasto patrimonio di studi, mappe, progetti e ipotesi sviluppate negli ultimi decenni da studiosi, enti pubblici e associazioni. Da questo lavoro potrà nascere un Gruppo operativo di giovani ricercatori, incaricato di affiancare gli enti locali nella definizione di piani condivisi, sostenibili e coerenti con le sfide ambientali e culturali del nostro tempo.
Grande rilievo è stato dato al ruolo delle associazioni cittadine, che da anni, spesso in solitudine, si battono per la tutela e la promozione del sistema delle mura e delle acque di Padova.
La conferenza ha riconosciuto in modo chiaro il loro apporto come motore di conoscenza, partecipazione e cittadinanza attiva, sottolineando l’importanza di includerle in ogni fase del processo decisionale e progettuale.
“La valorizzazione del paesaggio idraulico e del patrimonio culturale non può più prescindere da una governance partecipata, che coinvolga istituzioni, esperti e cittadini in un lavoro corale.” ha aggiunto Spigai.
L’obiettivo ora è trasformare questo momento di ascolto e visione in azioni operative, attraverso la ricerca di risorse, la definizione di strumenti organizzativi e il consolidamento di un’alleanza interistituzionale che metta al centro l’acqua come risorsa strategica per l’ambiente, il turismo, la cultura e l’identità del territorio.
Vincenzo Gottardo
Ciliegie padovane, buone ma poche: la stagione chiude con un raccolto dimezzato
È un bilancio amaro quello che chiude la stagione delle ciliegie in Provincia di Padova. Piogge torrenziali e infestazioni parassitarie hanno messo in ginocchio le coltivazioni locali, confermando una tendenza negativa già osservata su scala regionale. Un prodotto di eccellenza, rinomato e apprezzato, che però fa i conti con il clima sfavorevole.
Le precipitazioni primaverili, particolarmente intense nei Colli Euganei, hanno causato la spaccatura di oltre il 50% dei frutti nelle varietà precoci. In soli due giorni sono caduti 52 mm di pioggia, compromettendo anche le prospettive per le varietà tardive. Il maltempo ha colpito duramente una superficie già limitata: dei 1.700 ettari coltivati a ciliegie in Veneto, solo una minima parte è situata tra Padova e Venezia, con la grande maggioranza nella provincia di Verona.
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Ma la pioggia non è stata l’unica minaccia. L’elevata umidità ha favorito la diffusione della Drosophila suzukii, il cosiddetto moscerino asiatico, e della cimice asiatica, già attiva da maggio dopo un inverno insolitamente mite. Entrambi gli insetti hanno aggravato le perdite, attaccando soprattutto i frutti già danneggiati.
“La ciliegia è una coltura fragilissima, sempre più esposta agli estremi climatici”, commenta Carlo Belotti, direttore di Coldiretti Padova - servono azioni immediate: monitoraggio fitosanitario, varietà resistenti, e sostegni economici concreti”. Tra le soluzioni allo studio: coperture protettive anti-pioggia, diversificazione varietale e un maggiore coordinamento con enti come Veneto Agricoltura e i Consorzi Fitosanitari. Intanto, le associazioni agricole invocano misure di compensazione per salvare un comparto già duramente provato negli ultimi anni. (v.g.)
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Come si integra il nuovo parco con il territorio padovano
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La rassegna. Accanto a musica teatri, cinema anche trekking urbani e spazi bambini
GirovagArte porta cultura e divertimento nei quartieri e nelle piazze della città
Oltre a portare eventi e intrattenimento in varie zone di Padova, la rassegna si pone anche un altro obiettivo di carattere solidale: raccogliere fondi a favore di Medici con l’Africa Cuamm, anche in occasione del concerto dedicato del 7 agosto
Anche quest’estate la cultura e l’intrattenimento arrivano nei quartieri padovani a bordo di uno speciale truck pronto a trasformarsi in un palcoscenico itinerante: parliamo di Girovagarte, la rassegna che tradizionalmente allieta l’estate di vari rioni cittadini.
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Inaugurata lo scorso 26 giugno con il primo dei 39 appuntamenti previsti in programma, GirovagArte ci accompagnerà fino al 3 settembre con eventi di diverso genere, spaziando fra musica, teatro, cinema e incontri con autori, ma proponendo anche trekking urbani, presentazioni di libri e spazi per bambini. Una rassegna ricca e varia che raggiunge la cittadinanza all’interno dei singoli quartieri, creando di volta in volta utili e interessanti occasioni di incontro e spazi di aggregazione. Presenti, in programma, molti nomi noti: oltre a Giobbe Covatta, protagonista dello spettacolo 70, svoltosi il 5 luglio scorso in Piazza Azzurri d’Italia, sul palco itinerante si alterneranno artisti del calibro di Paolo Hendel, con lo spettacolo teatrale Il Contrabbasso (il 2 agosto in Piazza Barbato), e l’Orchestra di Padova e del Veneto, che il 24 luglio si esibirà in Mozart incontra Salieri a Villa Breda. Molti altri sono gli appuntamenti pensati per gli appassionati di teatro di ogni età: in
programma anche diversi spettacoli per famiglie con annessi laboratori creativi, a cominciare da Ercole sconfigge la terribile Idra (il 27 luglio al Parco Santa Rita), per finire con Ercole si avventura oltre l’aldilà (il 31 agosto al Parco Svolta Giardino). Non mancheranno nemmeno gli eventi musicali: il 30 luglio Francamente si esibirà al Campo dei Girasoli, dove il 7 agosto avrà luogo il Concerto per Cuamm Medici con l’Africa con protagonisti Blubordò & Ale Pascali e il 27 agosto si esibirà invece Iocampo e la sua banda. E, per chi trascorrerà Ferragosto in città, sempre qui si svolgerà la festa dell’estate: Wannabeach - Ferragosto Summer Party di Menage a Trash. L’appuntamento con gli amanti del cinema è per il primo agosto, quando in Piazza Barbato verrà proiettato Berlinguer - La
grande ambizione di Andrea Segre. Il trekking con GirovagArte è pensato per esplorare e scoprire diverse zone cittadine: la zona fra Porta Santa Croce e il Bassanello, Ponte di Brenta, Brusegana, i quartieri Arcella e Terranegra. Oltre a portare cultura e intrattenimento in varie zone della città, la rassegna si pone anche un altro obiettivo di carattere solidale: raccogliere fondi a favore di Medici con l’Africa Cuamm. Promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova, la rassegna è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e in collaborazione con le Consulte di quartiere, il Museo Villa Breda con la direzione artistica di MatMare Alto Teatro, il Teatro della Gran Guardia e Associazione Play. Francesca Tessarollo
Botanikum: la personale di Lucia Pescador a Palazzo Zuckermann
L’amore per la natura e la passione per il mondo della carta sono le micce che hanno acceso l’arte di Lucia Pescador, protagonista della mostra personale Botanikum, ospitata a Palazzo Zuckermann fino al prossimo1 5 settembre.
La location che ospita la mostra non è secondaria, ma ne diventa parte integrante: le opere esposte, circa 500, sono state infatti create appositamente per gli spazi di Palazzo Zuckermann e danno vita a un’installazione caratterizzata da fogli sospesi a parete e sorretti solo da aghi leggeri, dando ai visitatori l’impressione di essere trasportati in un giardino immaginario. Si tratta in preva-
lenza di illustrazioni realizzate su carta, acetati, fotografie e collage che parlano dell’amore di Pescador verso la natura, primaria fonte d’ispirazione dell’artista: foglie, fiori, funghi, frutti creano un racconto emozionale che ci
riporta alle storie degli antichi erbari medievali, ai libri fotografici di Karl Blossefled o alle collezioni botaniche del maestro Filippo De Pisis, creando di volta in volta ambientazioni reali o immaginifiche. La mostra esprime anche il legame dell’artista con la carta, che rivela a sua volta una profonda passione per il libro. Ed è così che le illustrazioni prendono forma su diversi tipi di carta, da vecchie lettere a partiture musicali, da registri di contabilità a fogli di diari, che diventano il luogo in cui imprimere pensieri e visioni. Ideata e curata da Claudia Zanfi, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. (f.t.)
La novità. Colpo da 90 del Padova, la storia del giocatore e i motivi per cui si tratta di un affare
Habemus Papu! E’ tutto vero, Alejandro Gomez è biancoscudato
S ono giorni che cavalcano l’onda dell’entusiasmo quelli dell’estate padovana. Dopo la liberazione della promozione in Serie B, sei anni dopo l’ultima volta, la città del Santo non smette di sognare e accoglie a braccia aperte un fuoriclasse: si tratta di Alejandro Gomez. Il campione del mondo ha accettato la corte di Andreoletti e Mirabelli e ha deciso di ricominciare in biancoscudato dopo la squalifica per doping che lo ha costretto ai box nell’ottobre 2023. Ora tornerà in campo con la voglia di dimostrare di poter dire ancora la sua. Ma chi è Alejandro Gomez, detto El Papu?
37 anni fa nasceva a Buenos Aires un piccolo bambino che sarebbe diventato presto re. La mamma lo chiamava Papu. Sin da subito ha la passione del calcio. Era gracile, basso, ma faceva cantare la
palla: dribbling, fantasia, irriverenza di chi al pallone dà del tu. Si prende l’Arsenal de Sarandi a 17 anni, rifiuta River e Boca. Una volta il mister lo cambia per aver esagerato con le giocate individuali, prendeva in giro gli avversari. È troppo superiore. Decide di volare in Europa. A Catania trova Simeone, parlano la stessa lingua: il Papu inizia a incantare e l’Italia si innamora del piccolo funambolo. L’esperienza milionaria al Metalist in Ucraina e poi di nuovo il Belpaese. Prende per mano l’Atalanta e trasforma la provinciale in una grande d’Europa: da capitano e leader silenzioso. Gioca 209 partite, fa 50 gol e diventa il quarto miglior assistman della storia della Serie A. Fa la storia con la Dea e rimane un idolo indiscusso da quelle parti. Poi, però, la lite con Gasperini rompe l’idillio.
Si ricomincia dalla Spagna, sponda Siviglia; in Andalusia si toglie la soddisfazione di vincere l’Europa League.
Nel 2023 arriva il sogno di ogni bambino: alza la Coppa del Mondo con la sua Argentina al fianco di Leo Messi.
Gomez ha avuto tutto: poi, però, sul più bello, la squalifica rompe l’incantesimo. Sapore di ingiustizia, ha ingerito lo sciroppo di suo figlio. Lo fermano per due lunghissimi anni. Così, si innesca una nuova fiamma nel Papu: vuole dimostrare a tutti che è ancora un campione. Il tempo passa e quel giorno è arrivato; ora c’è l’occasione, un ultimo ballo per regalare al mondo del pallone la sua poesia in movimento. Sembrava un sogno di inizio estate, ma è tutto vero: Papu Gomez è un giocatore del Padova. La città del Santo ha un
I biancoscudati si preparano alla nuova stagione, il mercato entra nel
La stagione 2025/2026 è ufficialmente iniziata. Non sarà un’annata banale per i biancoscudati: sarà quella del ritorno in Serie B dopo sei anni di attesa.
L’obiettivo, dunque, sarà quello di farsi trovare pronti. È stato un inizio estate tribolato per la città del Santo. Tra le indiscrezioni sull’offerta per acquisire la società da parte del fondo americano Primera Capital, agli affari di campo, con una rosa all’altezza da costruire. In più, a tenere banco, c’è il tormentone Stadio Euganeo: dove inizierà il Padova la sua stagione? Secondo l’Assessore allo Sport Diego Bonavina, con ogni probabilità, il terreno di casa sarà pronto per il ballo del
nuovo re.
L’operazione è un successo già in partenza, prima ancora di vedere il 37enne scendere in campo. Si tratta anche di marketing, di immagine, di alimentare la fiamma dell’entusiasmo padovano: quanti bambini compreranno la sua maglietta? E quanti balleranno la sua danza, l’iconica “Papu Dance”?
vivo: formalizzati i primi acquisti
debutto.
Ritornando sugli affari di pallone, i movimenti del Ds Mirabelli sono stati molteplici: la prima certezza è che si ripartirà dall’allenatore Matteo Andreoletti.
Molti protagonisti della passata stagione, invece, hanno salutato la città: si tratta di Kirwan, Liguori, Bianchi, Sala, Pirrello e Villa, Granata. In uscita anche Russini e Valente.
Per quanto riguarda le trattative in entrata, la squadra del Santo si sta muovendo su più fronti: in ottica giovani sono affari fatti gli acquisti del 2001 Pastina, svincolato, e del 2004 Jonathan Silva dal Crotone.
L’estate padovana, però, è stata illuminata da due colpi da 90: a spiccare è l’affare che ha infiammato la piazza, il Campione del Mondo Papu Gomez, svincolato dopo la squalifica per doping, ha scelto il biancoscudo. Un altro giocatore che avrà voglia di rilancio sarà l’ex promessa del Torino Daniele Baselli: è fatta anche per il classe 1992. Due profili di esperienza, che potrebbero garantire il salto di qualità alla squadra di Andreoletti.
Tra certezze e sogni, Padova sta costruendo le basi per la prossima Serie B. Dal 12 luglio il ritiro a Pieve di Cadore; il 10 agosto si scende in campo per il debutto in Coppa Italia contro il Vicenza. (s.p.) : Il mister
Quanti tifosi, spinti dalla voglia di vedere un campione all’Euganeo, si abboneranno per la nuova stagione? L’idea è vincente, poi sarà il campo a parlare. Una cosa è certa: Padova si è già innamorata e in città è già di moda lo slogan “Habemus Papu”.
Stefano Parpajola
Matteo Andreoletti
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Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?
Il segretario regionale del PD, Andrea Martella nella sua relazione all’assemblea dei Democratici del Veneto, dove il via libera a Manildo è stato votato da oltre il 90% degli aventi diritto, lo ha definito un “federatore, capace di garantire un importante gioco di squadra e una nuova prospettiva per il buon governo del Veneto sulla scia di quanto sta accadendo in moltissime città”. Della partita, a differenza di cinque anni fa, ci sarà anche il Movimento 5 Stelle e, come detto, sembrerebbe prossima ad arrivare Azione.
Nel centrodestra i due principali partner di governo stanno adottando strategie opposte pur avendo lo stesso obiettivo ovvero quello di indicare il candidato presidente. FDI, che pur non nasconde le sue ambizioni di partito più votato nella nostra regione, preferisce una tattica maggiormente attendista. Poche dichiarazioni, silenzio da parte della base, nessuna iniziativa pre – elettorale. Completamente diverso, come detto, il comportamento della Lega. I segretari delle sezioni trevigiane hanno votato un documento
La
convention. A
nel quale si chiede di “correre da soli” cioè con la lista della Lega, una civica di Zaia e una di amministratori. E proprio in materia di amministratori il vertice leghista ha mostrato i muscoli lo scorso 5 luglio quando a Treviso ha convocato tutti i propri amministratori locali per un vertice che ha fatto molto discutere. Al momento sembra che la scelta sia tra il Segretario Regionale della Lega, l’onorevole Alberto Stefani e il Senatore di FDI, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon. Nonostante il ribollire, reale o strategico, della base sembra che una spaccatura del centrodestra non si possa concretizzare: troppi gli equilibri che rischierebbero di subire contraccolpi in tantissime amministrazioni e nel Governo stesso. Dal canto suo Forza Italia non ci sta a fare la comparsa e, infatti, a livello regionale il Segretario Flavio Tosi continua la sua campagna di accreditamento e di allargamento del partito non risparmiando critiche all’amministrazione Zaia e predicando elementi di discontinuità; magari spera di essere proprio lui il proverbiale terzo tra i due
litiganti.
E a proposito di Zaia, cosa andrà a fare il Presidente di Regione più amato d’Italia? Le ipotesi sul suo futuro si sono sprecate: qualcuno lo vede Ministro in un possibile rimpasto di Governo, qualcuno Sindaco di Venezia, altri vicepresidente nel caso in cui la Lega corresse da sola o Presidente di una qualche grande Azienda a partecipazione pubblica come, ad esempio, Leonardo. Il leader della Lega, Matteo Salvini starebbe, invece, pensando per Zaia un futuro di primo piano: capolista della Lega in tutti i collegi delle Regionali per tirare il partito, un anno e mezzo a fare il consigliere per poi entrare dalla porta principale a Roma. In primavera 2027, infatti, si terranno le elezioni politiche e Zaia potrebbe essere eletto in parlamento e nominato responsabile di un Ministero di primo piano, forse proprio quello dei trasporti oggi in mano a Salvini; se entrasse ora direttamente al Governo, infatti, dovrebbe accontentarsi di un ruolo di secondo piano e senza portafoglio: troppo poco per uno come Zaia.
Treviso il segretario Alberto Stefani ha convocato oltre 400 amministratori del Carroccio
La Lega guarda all’appuntamento elettorale “Saremo protagonisti, no alle corse solitarie”
Il salone del Museo di Santa Caterina a Treviso, gremito, ha accolto, lo scorso 5 luglio, la convention della Lega convocata dal segretario Alberto Stefani per fare il punto della situazione prima delle elezioni regionali e cogliere spunti dagli amministratori del Carroccio sul territorio. Erano infatti oltre 400 tra sindaci, assessori e consiglieri da tutto il Veneto che hanno assiepato la platea, ospiti del padrone di casa, il sindaco Mario Conte, con l’obiettivo di difendere dagli attacchi anche degli alleati di centrodestra quanto fatto negli ultimi 15 anni dall’amministrazione Zaia (grande assente all’appuntamento trevigiano) e rilanciarsi uniti verso le prossime consultazioni. Numerosi gli interventi sul palco da parte dei vari esponenti locali, da Eleonora Mosco, consigliera provinciale a Padova che ha rimarcato l’importanza del sostegno alle imprese del territorio a Nicola Finco, sindaco di Bassano
che ha sottolineato la necessità di intervenire sul welfare per aiutare i giovani a trovare una casa e fare figli oltre a sostenere anziani e fragili. A tirare le somme è stato lo stesso segretario Stefani che nel discorso conclusivo ha ribadito che “La Lega non è contro nessuno, nel senso che siamo aperti a una coalizione di governo a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale. Però è anche vero che la Lega a livello territoriale ha una classe dirigente molto importante e noi non possiamo esimerci da costruire un programma elettorale che parta dalle comunità locali. Non siamo qui per lanciare candidature per lanciare corse in solitaria. Siamo qui però per costruire il futuro del Veneto e non c’è nessuno come gli amministratori che può darci il migliore contributo per costruire il programma amministrativo dei prossimi anni. Secondo me la politica deve fare questo, non deve litigare sui nomi e non deve
litigare per beghe interne. Deve fare questo, deve costruire programmi, deve lanciare idee, deve risolvere problemi”.
L’assessore regionale alla cultura e allo sport Cristiano Corazzari ha ribadito l’importanza del legame con i territori: “Incontri come questi servono a definire le linee programmatiche, senza tradire le radici del nostro modello di buon governo”. L’obiettivo è continuità, radicamento e una Lega protagonista nel cen-
trodestra. Corazzari ha ribadito che “La storia e l’identità del movimento non si svendono” e che il Veneto “Non può permettersi di disperdere un patrimonio politico costruito in anni di amministrazione efficace”. Anche l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il ruolo centrale degli amministratori locali, “sentinelle del territorio” e ha evidenziato le sfide future della sanità: tecnologia e prossimità, ma anche carenza di
personale e invecchiamento della popolazione. Il capogruppo in Consiglio regionale Alberto Villanova ha riaffermato la volontà di mantenere l’unità del centrodestra, pur lanciando un avviso agli alleati “Serve rispetto reciproco, altrimenti ogni opzione è aperta”. Temi centrali della campagna: sanità, sicurezza e ambiente. Messaggio chiaro: la Lega vuole restare protagonista, forte della sua rete territoriale.
Riccardo Musacco
Il segretario Alberto Stefani
Bitonci: “Semplificazioni per le imprese, in ascolto del territorio verso le regionali”
Nel cuore di un’estate calda non solo per le temperature ma anche per le sfide economiche, abbiamo incontrato l’onorevole Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con la sua lunga esperienza istituzionale e un forte radicamento nel territorio veneto, Bitonci ci si è soffermato sugli interventi più recenti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo particolare alle realtà produttive del Nordest, ma anche sullo scenario politico.
Onorevole Bitonci, quali sono stati i principali interventi del vostro dicastero a sostegno delle PMI, motore dell’economia del nostro territorio?
Abbiamo messo in campo misure concrete, a partire dalla legge annuale per le PMI, approvata per la prima volta in Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che sto seguendo in prima persona, con audizioni ancora in corso, e che punta a semplificare la vita di imprese e artigiani. Tra i punti centrali c’è la riforma del mondo del credito e dei confidi, fondamentale per rilanciare il sostegno finanziario alle micro e piccole aziende.
In che modo i confidi stanno tornando a essere uno strumento utile?
Durante la pandemia, con le garanzie statali al 100%, i confidi erano stati messi da parte. Ma oggi, grazie alla riforma introdotta nel 2023 e potenziata quest’anno, possono rilasciare garanzie fino a 100.000 euro senza valutazione del merito di credito
da parte del gestore del Fondo. Questo ha quadruplicato il loro impatto sull’economia. Inoltre, stiamo lavorando per permettere loro di erogare anche servizi e microfinanziamenti diretti: un passo importante per rafforzare il tessuto produttivo diffuso. Altro fronte su cui state intervenendo è quello dell’energia. Esatto. Dall’ 8 del mese è stato riaperto lo sportello per l’autoproduzione energetica, una misura che consente alle imprese di ottenere contributi, da 30.000 a 1 milione di euro, per installare pannelli fotovoltaici e batterie. Un incentivo importante per accompagnarle nella transizione energetica e ridurre i costi in bolletta.
Anche la cosiddetta “Transizione 5.0” è tra le priorità… Sì, si tratta di un pacchetto da 6,3 miliardi di euro, che sommato a Industria 4.0 porta il totale a quasi 1 3 miliardi. Purtroppo l’impianto europeo ha reso il percorso piuttosto burocratico, con certificazioni ex ante ed ex post. Ma con la legge di bilancio 2025 abbiamo introdotto semplificazioni, per esempio eliminando l’obbligo di dimostrare la riduzione dei consumi energetici quando si acquistano nuovi macchinari: è evidente che siano più efficienti. Abbiamo già raggiunto 1,390 miliardi di euro in prenotazioni, ma serve più tempo: per questo stiamo trattando con Bruxelles una proroga al 2026. Il credito d’imposta previsto resta uno strumento appetibile?
Assolutamente sì. Con Transizione 5.0 il credito può arrivare al
45% per investimenti in tecnologie, digitalizzazione, fotovoltaico e batterie. Anche Industria 4.0, che è stata riaperta, offre un credito d’imposta fino al 20%, con procedure più snelle grazie al fatto che sono fondi nazionali.
Sul fronte dei contratti di sviluppo, ci sono novità per le imprese del Nord?
Stiamo cercando nuove risorse per riaprire gli sportelli sospesi per esaurimento fondi. Le domande non sono andate perse, sono solo in graduatoria. Appena i fondi saranno reintegrati, si potrà procedere con l’erogazione.
Lei visita spesso le aziende venete. Qual è l’impressione che ne ricava?
Dedico almeno una giornata alla settimana alle visite presso realtà produttive sul territorio, oltre agli incontri che si svolgono a Roma con imprese e rappresentanze, focalizzati su diverse tematiche di competenza del Ministero. È un’attività che considero essenziale: mi permette di ascoltare problemi concreti e fornire risposte rapide, anche tramite incontri al ministero o call dirette. Molte imprese, ad esempio, non conoscono le agevolazioni disponibili. Per questo invio una newsletter mensile a tutte le associazioni di categoria con l’elenco delle misure attive. Le aziende sono preoccupate per i dazi, soprattutto quelle esportatrici. Che segnali arrivano da Roma?
Il tema è molto sentito, specie in una regione come il Veneto, ad alto valore aggiunto. Ma io invito alla calma: le trattative in-
ternazionali porteranno probabilmente a dazi sotto il 10%, con un impatto contenuto, specie sui prodotti di alta gamma, come i vini veneti, per i quali il prezzo non è un tema determinante per l’acquirente. L’Amarone, per esempio, se aumenta di qualche dollaro, l’americano continuerà a comprarlo.
E sul caro energia?
Al momento, nonostante le tensioni mediorientali, non ci sono stati aumenti significativi nel prezzo del gas o del barile. Ma il governo è pronto a intervenire, come già fatto in passato, qualora si verificassero nuovi rincari.
Uno sguardo infine alla politica: in autunno si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale del Veneto.
Ci stiamo preparando con grande attenzione. Il nostro segretario regionale, Alberto Stefani, ha avviato una fase di ascolto
con tutti i 450 amministratori della Lega in Veneto. È da lì che deve partire il programma: dai temi concreti per i veneti, non solo dai nomi. Serve ancora qualche settimana e poi ci sarà il nome del candidato, attorno al quale, ovviamente, verrà costruita una squadra, ma io penso che il tema più importante siano gli argomenti. Sanità, scuola, sport, imprese: costruiremo un programma condiviso, come movimento radicato nei territori, un movimento fatto di amministratori locali, consiglieri comunali, assessori, sindaci. Siamo il primo partito in Veneto come amministratori. La campagna elettorale inizierà ascoltando gli amministratori e le loro esigenze per creare il programma elettorale, quindi organizzeremo incontri con associazioni di categoria e con le aziende e i cittadini per discutere insieme del futuro del nostro Veneto.
Il sottosegretario Massimo Bitonci
L’intervista. Il senatore padovano traccia la rotta verso l’appuntamento autunnale con le urne
De Poli: “Alle regionali saremo uniti”
Senatore De Poli, parliamo di elezioni regionali. A che punto siamo? Come il centrodestra si presenterà alle prossime elezioni?
Ovviamente unito e coeso, come sempre. Ne sono assolutamente convinto. Le elezioni regionali sono a tutti gli effetti elezioni quasi politiche. In 70 anni, di fatto, le coalizioni al governo non si sono mai spaccate alle regionali. Quindi, in Veneto, l’unità del centrodestra resta un punto fermo. In un momento così delicato, servono responsabilità, ascolto e una visione condivisa per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono, a partire dalle prossime scadenze elettorali. stiamo entrando nel vivo di una nuova stagione politica per il Veneto. Le elezioni regionali sono all’orizzonte e noi dell’UDC siamo pronti a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e con quella serietà che ci viene riconosciuta sul territorio. Porteremo il nostro contributo dentro una coalizione di Centrodestra che vogliamo più forte e più attenta ai bisogni reali delle comunità.
Tensioni superate?
Sono dinamiche fanno parte di una discussione interna a una co-
alizione e rientrano nella normale dialettica politica. Però lancio un appello agli amici alleati del Centrodestra: negli ultimi mesi, forse, il tasso di litigiosità è stato eccessivo in alcune fasi. Per il bene del Veneto e dei veneti è ora di cambiare registro. Il rischio è che i cittadini si stanchino di queste continue prove di forza muscolari e tatticismi. Rischiamo di occupare troppo tempo a discutere di mandati e di nomi e, secondo noi, invece, bisogna dedicarlo ai problemi concreti che interessano i veneti. Qual è sarà il contributo dell’UDC?
Saremo presenti alle prossime Regionali, aperti al mondo delle civiche che oggi non si riconosce nell’offerta politica esistente, al volontariato e a tutti quei mondi che, come noi, si riconoscono nei i valori che fanno parte del Dna di noi veneti. Rappresentiamo i veneti del buonsenso, che chiedono risposte concrete. Noi non siamo quelli degli slogan, siamo quelli del lavoro quotidiano. Sarà una campagna lunga, e proprio per questo abbiamo deciso di partire subito, a testa bassa, pancia a terra, ascoltando i territori, raccogliendo
proposte e costruendo programmi credibili. Noi mettiamo al centro la persona, le famiglie, le imprese e i lavoratori, il mondo del volontariato e del terzo Settore, che rappresentano la vera ossatura del Veneto. E, ancora, sanità e sociale, i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità, i giovani. Dal 2011 al 2021 è aumentato del 517% il numero dei nostri giovani talenti “in fuga” all’estero: sono numeri preoccupanti anche perché le nostre imprese lamentano carenza di manodopera. Bisogna creare un terreno favorevole per le nostre aziende, con politiche in grado di attrarre investimenti. Non possiamo svendere i nostri gioielli all’estero.
Sanità e politiche sociali: come il Veneto dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni legate anche ai nuovi cambiamenti demografici?
La sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale (82%). E’ vero, la sanità veneta resta un modello di efficienza a livello nazionale ma, detto questo, non possiamo cullarci sugli allori. I cittadini ci chiedono di orientare le azioni della regione affrontando priorità come riduzione delle liste di attesa,
carenza di personale e, soprattutto rafforzamento della sanità territoriale. E’ impensabile che oggi per fare una visita specialistica bisogni fare 50-60 km per raggiungere la struttura sanitaria indicata. Dobbiamo investire di più sulla sanità territoriale, rafforzando quella ospedaliera e, inoltre, si rende necessario e urgente il potenziamento della rete dei servizi sociali e dell’assistenza territoriale a tutela di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità. Le famiglie non vanno lasciate da sole. Siamo consapevoli che è meglio spendere oggi 10 per promuovere l’autonomia e l’indipendenza di chi è più avanti con l’età, piuttosto che spendere domani 10 volte tanto in cure e assistenza.
Capitolo infrastrutture: il Veneto soffre ancora di un gap rispetto
ad altre regioni, cosa bisogna fare?
C’è bisogno di un Piano infrastrutturale coerente, che non si fermi alle opere simboliche. Dietro questo Piano deve esserci una strategia capace di far fare un salto di qualità a questa regione che ha enormi potenzialità. Oltre alle grandi opere, certamente importanti, servono le piccole opere nei territori (Strada regionale 10, Sp47 Valsugana, Sr 308 etc ) per rimuovere i colli di bottiglia. Sennò il rischio è di avere la Pedemontana veneta ma senza un adeguamento delle arterie che si collegano ad essa.
Quali sono le caratteristiche che dovrà avere il prossimo candidato Governatore per il Centrodestra? Dobbiamo dare al Veneto una guida solida, concreta e all’altezza delle aspettative dei cittadini. La figura che verrà individuata dovrà essere sì espressione di equilibrio fra i partiti della coalizione, ma siccome la politica non è un bilancino fra sigle, questo equilibrio dovrà tenere conto delle istanze che arrivano dal basso. E, poi, soprattutto, oltre al nome, parliamo di contenuti programmatici. Ai veneti interessa la qualità delle risposte.
Teatro Stabile del Veneto, ecco la nuova stagione con un cartellone di primo livello
Il mondo del teatro si prepara a un entusiasmante capitolo con l’annuncio della stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto. Questo nuovo progetto triennale rappresenta un inizio vibrante, un’opportunità per reinventare il paesaggio teatrale mettendo in risalto l’arte della narrazione e la maestria degli interpreti. La campagna di quest’anno, intitolata significativamente “Ogni storia ha il suo inizio” e curata dall’artista catalano Javier Jaén, cattura perfettamente lo spirito di un’epoca nuova, segnata da cambiamenti significativi ma anche da molte conferme. Il logo creato da Jaén consiste in una mela rossa formata da un serpente attorcigliato su sé stesso, simbolo, per l’appunto, del peccato originale da cui tutto è iniziato.
La stagione 25/26 è stata presentata a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale dal presidente Gianpiero
Beltotto, dal direttore artistico Filippo Dini e dalla straordinaria Giuliana De Sio che con Dini aprirà il cartellone con “Il Gabbiano” di Cecov. Un programma che prevede 80 spettacoli, di cui 37 dedicati agli abbonati tra Venezia, Treviso e Padova. Un numero impressionante che promette di attirare un pubblico ancor più vasto, mettendo al centro
gli attori e le parole degli autori, sia classici che contemporanei. Tra le novità, 13 produzioni e coproduzioni pronte a solcare i palcoscenici europei. Brillanti inoltre i risultati dell’ultimo triennio. Dal 2022, il Teatro Stabile ha registrato un incremento del 21% nelle alzate di sipario, culminando nel 2024 con ben 553 giornate di spettaco-
lo tra Padova, Treviso e Venezia.
A queste si sommano 106 recite fuori dal Veneto, dimostrando la crescente influenza a livello nazionale. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, con una crescita del 56% nelle presenze, superando le 175 mila nel 2024. Anche le vendite di biglietti e abbonamenti hanno raggiunto cifre record, con oltre 2,6 milioni di euro. Un incremento delle produzioni ha portato anche a un aumento degli artisti e dei tecnici coinvolti, con una crescita rispettivamente del 19% e del 38% nei contratti di scrittura.
Ogni giorno, più di due nuovi contratti vengono firmati, dimostrando un settore in piena espansione e dall’enorme potenziale. Le produzioni per la stagione 25/26 comprendono opere classiche e nuove drammaturgie che esplorano i grandi capolavori con occhi moderni. Peppino Mazzotta continua il dialogo con i classici russi con una riscrittu-
ra di “Anime morte” di Gogol’, mentre Leonardo Lidi s’immerge nell’intenso mondo di Tennessee Williams con “La gatta sul tetto che scotta”. Le produzioni contemporanee si concentrano su temi di genere e potere, con opere di autrici come Ella Hickson e Julia May Jonas che esplorano il complesso universo delle relazioni umane. Marco Paolini, noto per il suo impegno nel teatro civile, inaugura il cartellone con “Bestiario idrico”. La stagione include anche spettacoli mattutini dedicati alle scuole superiori, sottolineando il ruolo educativo del teatro. L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha espresso il suo sostegno appassionato per questa nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto, rilevando come l’offerta culturale di qualità sostenga non solo la crescita della comunità, ma anche l’economia e il turismo della regione. Riccardo Musacco
La presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto
L’iniziativa. Un modo unico per trasmettere a giovani talenti i segreti di una professione ad alto valore aggiunto
È nata La Piazza Academy,
per formare i consulenti del futuro
L’iniziativa promossa dal Gruppo Editoriale La Piazza, in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, è pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità
In un momento in cui tanti giovani cercano la propria strada nel mondo del lavoro, nasce un progetto ambizioso e concreto che punta a insegnare una vera professione: quella del consulente commerciale pubblicitario. È la nuova Academy promossa dal Gruppo Editoriale
La Piazza in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità.
Un percorso formativo artico-
lato, che unisce teoria e pratica, formazione in aula e tirocinio operativo, per imparare davvero l’arte della vendita pubblicitaria. Un mestiere che richiede preparazione, ascolto, visione strategica e capacità relazionali: competenze che possono essere apprese solo attraverso un’esperienza immersiva, accompagnata da professionisti del settore. Ecco perché La Piazza Academy non è solo un corso, ma una vera e propria fucina di competenze, dove i partecipanti vengono seguiti passo dopo passo nella costruzione di un futuro professionale
solido e concreto.
Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: formare nuove figure commerciali capaci di valorizzare l’offerta editoriale e pubblicitaria di testate autorevoli ed innovative come La Piazza, il quotidiano digitale LaPiazzaweb.it e Radio Veneto24, la prima e unica radio all news del Veneto. Strumenti diversi, pubblici diversi, ma un unico comune denominatore: la capacità di raccontare il territorio e offrire alle imprese soluzioni efficaci per comunicare.
I tirocini previsti dall’Academy verranno infatti svolti all’interno di Give Emotions, la realtà che anima e coordina l’intero gruppo editoriale. Durante il periodo di tirocinio le giovani e i giovani selezionati saranno coinvolti in attività reali di vendita pubblicitaria, sia tramite contatto diretto che telefonico, imparando a costruire proposte personalizzate, a gestire una trattativa, un portafoglio clienti, a comprendere le esigenze del mercato e a lavorare per obiettivi.
Un’iniziativa che ha anche una forte valenza sociale. In un’epoca segnata da disoccupazione giovanile e precarietà diffusa, offrire a ragazze e ragazzi non solo una formazione, ma anche la possibilità di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro rappresenta una risposta concreta. Non si tratta di stage astratti, ma di un’opportunità vera: chi saprà distinguersi avrà la possibilità di iniziare una carriera stabile e altamente remunerativa all’interno di una realtà solida, innovativa e in continua crescita.
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“Crediamo sia doveroso – afferma l’editore Giuseppe Bergantin – investire nel futuro delle nuove generazioni, trasmettendo competenze autentiche e aprendo le porte del nostro mestiere. Non è un’operazione spot, ma l’inizio di un progetto strutturato, che si ripeterà almeno due volte all’anno, con l’obiettivo di formare una vera nuova generazione di consulenti pubblicitari. È un investimento su persone, territorio e qualità, come sempre abbiamo fatto in questi 31 anni”.
A rendere possibile tutto questo è la forza del Gruppo Editoriale La Piazza, una realtà radicata, autorevole e da oltre trent’anni punto di riferimento nel Veneto. Solo un gruppo con una visione imprenditoriale chiara e una struttura organizzativa consolidata può offrire una simile opportunità, garantendo ai partecipanti il supporto, la credibilità
e gli strumenti necessari per apprendere una professione complessa, ma ricca di soddisfazioni. La Piazza Academy è aperta a giovani motivati, desiderosi di mettersi alla prova e di imparare un mestiere vero. Nessuna esperienza pregressa è richiesta: contano l’attitudine, la voglia di crescere, la curiosità e il desiderio di lavorare a contatto con le persone, con spirito di iniziativa e passione.
In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, la pubblicità resta uno degli snodi fondamentali per la vita delle imprese. Formare consulenti capaci di costruire relazioni e generare valore attraverso la comunicazione è una sfida ambiziosa, ma necessaria. Con questa Academy, Give Emotions e Forema scelgono di accettarla. E di aprire la strada a una nuova generazione di professionisti.
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La novità. Con la nuova trasmissione il Gruppo Editoriale La Piazza porta l’informazione in TV
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C on il debutto televisivo della trasmissione Il Veneto in Diretta, il Gruppo editoriale La Piazza taglia un traguardo importante e si distingue come l’unico editore in Veneto ad offrire informazione su tutti e quattro i media: carta, web, radio e ora anche TV. Un primato che riflette una crescita continua, radicata nel territorio e alimentata dalla volontà di dare voce alle comunità locali con strumenti sempre più efficaci, accessibili e fruibili gratuitamente.
La nuova trasmissione - in onda su 7Gold TelePadova la domenica alle 11.45 ed il mercoledì alle 11.30 - va ad aggiungersi a una rete informativa già solida e articolata. In oltre trent’anni di attività, La Piazza ha costruito un sistema editoriale che unisce il mensile cartaceo distribuito in tutta la regione, il quotidiano online LaPiazzaweb.it, l’emittente radiofonica Radio Veneto24 – prima e unica all-news interamente dedicata al Veneto – e ora
anche un appuntamento televisivo fisso, interamente prodotto dalla redazione del gruppo.
Il Veneto in Diretta è uno spazio settimanale pensato per raccontare la politica, l’economia, l’attualità, il lavoro e il sociale con lo stile che contraddistingue La Piazza: approfondito, concreto, vicino alle persone. Ogni puntata accoglie ospiti selezionati tra amministratori, esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti della società civile, per affrontare con rigore e chiarezza i temi che toccano il territorio e le sue trasformazioni.
L’emittente 7Gold TelePadova è di certo molto affine, con i suoi 50 anni e con la sua forte attenzione ai temi editoriali del Veneto e del NordEst. Format prestigiosi e molto seguiti ne fanno l’emittente di riferimento in Veneto sia per qualità che per ascolti.
La scelta di entrare anche nel mondo della TV nasce da un’esigenza ben precisa: offrire una copertura informativa completa e
multicanale. In un momento storico in cui l’accesso alle notizie passa da molteplici piattaforme, il Gruppo La Piazza ha deciso di presidiare con coerenza ogni canale, mantenendo intatti i propri valori fondanti: informazione indipendente, servizio pubblico, at-
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tenzione costante al contesto locale. Quella televisiva non è solo una nuova vetrina: è la quarta gamba di un tavolo editoriale di un tavolo sempre più solido, che poggia sull’esperienza maturata in decenni di lavoro sul territorio. Un’evoluzione coerente con
i tempi, ma soprattutto con un obiettivo sempre chiaro: essere al servizio dei cittadini e dare visibilità a ciò che accade nei Comuni, nelle imprese, nei luoghi della cultura e della solidarietà. L’approdo in TV rafforza ulteriormente la posizione del gruppo come punto di riferimento per chi vuole comprendere il presente del Veneto, attraverso un’informazione chiara, trasparente e plurale. Il programma viene trasmesso da un’emittente prestigiosa come 7Gold Telepadova e rilanciato su tutti i canali digitali e social del gruppo, ampliando la sua diffusione. Con una redazione esperta, capace di coniugare linguaggi diversi e affrontare tematiche complesse con professionalità, La Piazza si conferma oggi un modello editoriale innovativo. L’unico in Veneto a parlare ai cittadini su carta, online, via radio e in TV. Un gruppo editoriale che cresce con il proprio pubblico. E che, su ogni media, sceglie di restare vicino al territorio.
“La ghenga degli storti”, noir nel cuore del Nordest
F
ulvio Luna Romero torna in libreria con “La Ghenga degli storti” (Marsilio editori) un romanzo potente e ambizioso che fonde noir, memoria e critica sociale. Ambientato tra il Nordest di oggi e quello degli anni ’80, il libro racconta la doppia vita di Andrea Rasic, uomo all’apparenza qualunque ma con un passato da fuorilegge. Con una scrittura tesa e cinematografica, Romero ci porta tra le pieghe più oscure del Veneto, tra capannoni, cocaina e una voglia feroce di riscatto.
Conosco e stimo Fulvio da un pezzo ormai e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di fare una chiacchierata con lui sul suo nuovo romanzo, una storia che è una bella fotografia di come è cambiata l’Italia e il Nordest negli ultimi quarant’anni. Questo è un libro molto difficile da inquadrare, un libro dentro al quale troverete pagine che parlano del rapporto tra crimine e provincia, di codici d’onore e di amicizie sbilenche.
“La Ghenga degli storti” è un viaggio nel cuore nero del Nordest, un romanzo che si candida ad essere uno dei grandi protagonisti dell’estate 2025.
Fulvio, partiamo da Andrea Rasic/Husky: ti sei ispirato a una figura reale o a suggestioni letterarie o cinematografiche?
Rasic è nato da solo. Ero partito da un presupposto, volevo un dato identificativo preciso del protagonista, e ho pensato che l’eteronomia fosse qualcosa di interessante. Un occhio verde e uno azzurro, e il soprannome Husky era gioco facile. Man mano che lo raccontavo e lo approfondivo, lui cresceva. In personalità, in fragilità, in sfaccettature. É finita che mi ha prestato il suo sguardo per raccontare un po’ del mio passato.
Valle dei Mulini, il paese della ghenga, è un luogo immaginario ma profondamente radicato nel Nordest. Quanto conta l’ambientazione nei tuoi romanzi? E che ruolo ha il Veneto in questa storia?
le peculiarità di un piccolo centro in cui la gente si conosce. Per me i riferimenti fisici sono fondamentali: la Treviso di Carlo Caccia, la Jesolo de “Le regole” mi aiutano a caratterizzare la narrazione. Valle dei Mulini non esiste, ma il luogo sì, e lo conosco bene!
Racconti un Veneto e un Nordest ricco ma oscuro, molto diverso da quello patinato o industriale a cui spesso si pensa. Questa visione è frutto anche della tua esperienza personale?
Il Nordest ha dato tantissimo a tutti noi. Possiamo solo ringraziare il famoso miracolo, ma non ci rendevamo conto del prezzo che avremmo dovuto pagare. Io cerco di indagare il bello e il brutto,
come gli occhi di Rasic: non solo la facciata, ma anche quello che si nasconde dentro. Sì, la mia esperienza lavorativa, ma anche quella umana, mi hanno portato spesso a confrontarmi con la polvere sotto il tappeto. Lo ripeto: c’è stato un prezzo enorme da pagare, e nel romanzo lo racconto. Non vuole essere un processo a quello che è stato giocare la schedina il lunedì siamo capaci tutti. Ma vuole dare una razionalità alle analisi che si fanno, cercando di raccontare che il bene e il male assoluti non esistono.
Il tuo romanzo è anche un viaggio nella memoria: personale, collettiva, criminale. Quanto c’è di generazionale in questo racconto
che parte dagli anni ’80 per arrivare all’oggi?
Scrivere questo libro è stato un passaggio introspettivo stupendo ma anche doloroso. Ci sono cose del passato che, alle volte, vorresti lasciare lì. Amici e amiche che non ci sono più, difficoltà e paure, an-
Il Veneto è un co-protagonista. Una parte integrante del racconto, non è solo lo scenario. Valle dei Mulini è un luogo che si può trovare ovunque, a Nordest, un paesotto di terreni da bonificare, che è esploso nell’industria e nell’edilizia, ma pur sempre paesotto è rimasto. Con tutte le sue bellezze e
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gosce. Nella ghenga c’è tutto questo. Ci sono i miei ricordi di bambino, prima, di adolescente poi I vent’anni con i sogni e le aspettative, le delusioni. Il mondo che cambia e una generazione che fa fatica a starci dietro. C’è la corsa all’oro e la paura di non farcela, e poi c’è il denaro facile che ha messo nei guai più di qualcuno. Questo è sicuramente il tuo libro più heavy metal: quanto ti è costato scriverlo in termini di impegno e fatica? Perché la mia impressione è che dev’essere stata un’impresa davvero impegnativa. Come dicevo, è stato difficile, quasi catartico per certi aspetti. Ho rivissuto alcune mie paure, alcuni vuoti, alcune delusioni. L’ho riscritto tre volte, e ogni volta lo sentivo più mio, più potente, più profondo. Sono arrivato a non saperlo definire come genere, perché poteva essere un noir, o un’epopea. O un romanzo sociale. Oggi come oggi mi limito a dire che io ci ho messo davvero tutto Per restare in tema, potrei dirti che la ghenga è la mia Stairway to Heaven. Ora proviamo a sognare e facciamo il cast del film (o della serie) tratta dal tuo libro. Puoi scegliere chi vuoi: regista, attori, attrici... Qua è difficile… confesso che ci sto pensando per la prima volta, al contrario di tutti i miei vecchi romanzi. Allora, parto da un punto fermo che è Milady: Valentina Lodovini. La vorrei a interpretare qualunque personaggio femminile che racconto. Per Rasic mi faccio un po’ influenzare da una delle mie serie preferite, e ti dico Alessandro Borghi. Lele sarebbe senza dubbio Stefano Fresi. Devo trovare un ruolo per quello che è il mio attore preferito per distacco, che è Fabrizio Bentivoglio. Ma lui, in qualche modo, nel cast lo metto! Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
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Allo IOV di Padova introdotta la gastroenterostomia
EUS-guidata, procedura endoscopica innovativa per superare blocchi allo stomaco causati dai tumori.
Meno rischi, ricoveri più brevi e migliore qualità di vita
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Una nuova tecnica mini-invasiva dello IOV migliora la vita dei pazienti
All’Istituto Oncologico Veneto (IOV) è arrivata una nuova tecnica medica che migliora in modo significativo la qualità della vita dei pazienti oncologici con gravi problemi di stomaco causati dai tumori. Si chiama gastroenterostomia EUS-guidata ed è un trattamento mini-invasivo che permette di superare l’ostruzione gastrica – una condizione in cui il cibo non riesce più a passare normalmente dallo stomaco all’intestino a causa di un blocco. Questa nuova procedura viene eseguita tramite un’endoscopia, cioè senza operazioni chirurgiche tradizionali, ed è già stata sperimentata con successo su centinaia di pazienti in tutto il mondo. Secondo recenti studi, funziona meglio della chirurgia, comporta meno rischi, tempi di ricovero più brevi e una ripresa più rapida. “La cosiddetta ‘ostruzione dello stomaco’ – spiega il dottor Alberto Fantin, responsabile della Gastroenterologia dello IOV – è una delle conseguenze più frequenti e fastidiose nei pazienti con tumori avanzati del pancreas o di altri organi vicini. Provoca nausea, vomito, senso di pienezza, perdita di peso e rende impossibile alimentarsi normalmente. Nei casi più gravi può impedire di continuare le terapie oncologiche. Per questo è fondamentale intervenire in modo efficace e sicuro.” Fino a poco tempo fa, l’unica soluzione era un’operazione chirurgica per creare un passaggio alternativo tra stomaco e intestino. Una tecnica efficace ma invasiva
e con rischi, soprattutto per chi è già debilitato dalla malattia. Oggi, grazie alla gastroenterostomia EUS-guidata, è possibile ottenere lo stesso risultato senza bisturi. “È una tecnica che ha già dato ottimi risultati, con un successo superiore al 90% – continua il dottor Fantin –. I pazienti possono tornare ad alimentarsi più velocemente, restano meno giorni in ospedale e hanno meno complicazioni rispetto alla chirurgia classica.” La decisione di adottare questa innovazione è stata fortemente sostenuta dalla direzione dello IOV. “Abbiamo scelto di offrire questo intervento perché crediamo nel valore delle tecnologie che migliorano concretamente la cura delle persone – afferma la Direttrice Generale, Maria Giuseppina Bonavina –. È una procedura che riduce la sofferenza e consente una ripresa più rapida. A vent’anni dalla nascita dell’Istituto, il nostro obiettivo resta lo stesso: mettere sempre al centro il paziente, con cure moderne e umane.” L’Istituto Oncologico Veneto è oggi uno dei pochi centri in Italia a offrire questa procedura. Un’opportunità importante per i pazienti colpiti da tumori che rendono difficile o impossibile alimentarsi in modo normale. Con questa nuova tecnica, molti di loro potranno tornare a nutrirsi per bocca, affrontare meglio le terapie e vivere con maggiore dignità e sollievo.
Paola Bigon
Malattie respiratorie: la cura arriva a casa con telemedicina e farmaci innovativi
Padova si conferma punto di riferimento nazionale nella cura delle patologie respiratorie. La UOC di Fisiopatologia Respiratoria dell’Azienda Ospedaliera, diretta dal professor Andrea Vianello, ha attivato un nuovo ambulatorio multidisciplinare dedicato alle malattie polmonari gravi. Si tratta di una struttura unica nel panorama regionale e tra le poche in Italia ad adottare farmaci biologici innovativi per il trattamento di queste patologie. Tra le malattie più comuni e invalidanti trattate nell’ambulatorio c’è l’enfisema polmonare, una condizione spesso causata dal fumo di tabacco e dall’inquinamento ambientale. Nelle fasi più avanzate può portare alla necessità di ossigenoterapia continua o addirittura al trapianto di polmoni. Si stima che l’enfisema sia responsabile del 55% dei decessi legati a disturbi respiratori. A Padova i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono circa 20.000, con un incremento del 20% negli ultimi cinque anni. Attualmente sono dieci le persone in cura presso il nuovo ambulatorio, la metà delle quali provenienti da altre città. Il trattamento ha una durata di sette mesi e integra l’utilizzo della telemedicina per il monitoraggio a distanza e l’autosomministrazione dei farmaci biologici. I risultati ottenuti finora sono molto promettenti: significativa riduzione della dispnea, miglioramento dei parametri spirometrici e calo netto dei ricoveri dovuti a riacutizzazioni. A testimoniare l’efficacia della nuova terapia è stato questa mattina il signor Fabio Schiavon, 69 anni, ex fumatore accanito – fino a 40 sigarette al giorno – e in cura per BPCO dal 2008. Dopo un anno particolarmente difficile, segnato da un ricovero in terapia intensiva, pertosse ed embolia polmonare, Schiavon ha raccontato la sua esperienza con il farmaco biologico monoclonale. “Da quando mi somministro la terapia in autonomia – ha spiegato – sono tornato a camminare, a muovermi, a vivere. La cura mi ha dato un grande giovamento. In passato, verso la fine dei 15 giorni dall’assunzione del farmaco, sentivo un peggioramento. Ora, invece, il miglioramento è continuo e stabile.”Una testimonianza concreta di come l’uso di farmaci innovativi e l’integrazione della telemedicina possano fare la differenza nella qualità della vita dei pazienti affetti da gravi patologie respiratorie. L’approccio adottato rappresenta un cambio di paradigma nella gestione della BPCO e delle malattie respiratorie gravi, aprendo la strada a una nuova modalità di presa in carico del paziente, più efficace, personalizzata e sostenibile.
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