Quando l’attesa paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.
di Treviso Ovest
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QUATTRO FASCE
DA SINDACO PER DIECI CANDIDATI: ORA LA
PAROLA AGLI ELETTORI
L’attesa è finita: l’8 e il 9 giugno Zero Branco, Mogliano Veneto, Preganziol e Quinto di Treviso decideranno il loro nuovo primo cittadino
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IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
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APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA
Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future
ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”
In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”
ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5
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Solo pochi giorni al voto
Siamo ormai agli sgoccioli. Mancano infatti davvero pochi giorni alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. I candidati sindaco sfidanti di Mogliano Veneto, Preganziol, Zero Branco e Quinto di Treviso si apprestano a scoprire chi sarà riuscito a ottenere la fiducia dei cittadini.
A Mogliano Veneto, la sfida è a tre: corrono il sindaco uscente Davide Bortolato, Giacomo Nilandi e Giuliana Tochet. Tra cinque anni immaginano, rispettivamente, una Mogliano più viva, più giovane e più valorizzata.
A Preganziol è un testa a testa tra la volontà di ridare un sorriso ai cittadini dell’imprenditore Gianni Cestaro e quella di continuare a dare il meglio a tutto il paese della delfina dell’uscente Galeano, Elena Stocco.
Zero Branco vede partecipare alla gara Luigi Cecconi e l’uscente Luca Durighetto. E se da una parte la priorità è di offrire al paese più concretezza sui temi della sicurezza e delle scuole, dall’altra ciò a cui si vuole puntare è guardare ai giovani e alle loro esigenze.
A Quinto di Treviso concorrono al titolo di primo cittadino tre sfidanti: il già noto Ivano Durigon, la novità rappresentata da Luca Miglioranza e l’agguerrita Stefania Sartori, sindaca uscente. I loro punti forti sono rispettivamente la preparazione, l’ascolto e il coraggio.
Per votare sarà sufficiente recarsi ai seggi con la propria tessera elettorale e un documento di identità in corso di validità. Si voterà barrando il simbolo della lista scelta e indicando fino a due cognomi tra i candidati consiglieri comunali, a fianco al simbolo (un uomo e una donna, ndr).
Nell’occasione si voterà anche per eleggere i candidati per le elezioni europee. In questo caso, la preferenza si esprimerà sempre tracciando un segno sul simbolo del partito che si vuole votare e indicando fino a tre preferenze appartenenti a quella lista, che dovranno essere sia uomini sia donne.
La scelta non manca, né per le amministrative, né per le europee. Non resta che munirsi dei documenti necessari e recarsi a esercitare uno dei più importanti diritti e doveri civici. Gaia Zuccolotto
L’8 e il 9 giugno si voterà per la nuova amministrazione comunale e i rappresentanti europei
continua da pag. 1
Montanelli e Fortebraccio
nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”.
Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.
La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.
Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.
Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.
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di Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Mogliano Veneto
Promesse e sguardo al futuro: sfida aperta tra Bortolato, Nilandi e Tochet
S
ta per concludersi la corsa a tre per la fascia tricolore: a breve sapremo chi sarà il/la prossimo sindaco/a di Mogliano Veneto. Tre gli sfidanti: il sindaco uscente Davide Bortolato, che si ricandida sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati, Coraggio Italia e dalle civiche Davide Bortolato sindaco e Piazza Civica; Giacomo Nilandi, candidato sindaco del centrosinistra appoggiato da Partito Democratico, Mogliano Bene Comune e Alleanza Verdi Sinistra e Spazio Libero; Giuliana Tochet, candidata sostenuta dalle liste civiche Miglioriamo Mogliano e Ascoltiamo Mogliano.
Come annunciato sullo scorso numero del nostro mensile, ecco altre tre domande che abbiamo rivolto ai candidati. Per l’ultima volta a loro la parola, poi la palla agli elettori.
Come vede Mogliano tra cinque anni?
Bortolato: “Mogliano grazie al nostro lavoro è diventata più viva e attrattiva, accogliendo tantissime persone dai comuni vicini che vengono nella nostra città per le proposte culturali, sportive, enogastronomiche... Inoltre sempre più persone scelgono Mogliano per vivere in una città verde e con servizi di qualità. Il mio impegno sarà quello di renderla ancora più bella, viva, sicura e attrattiva con una qualità della vita sempre più alta per le generazioni future”.
Nilandi: “Se non si interviene subito i nodi mai affrontati verranno al pettine: invecchiamento della popolazione e calo
demografico, emigrazione giovanile e diritto alla casa, consumo di suolo e cambiamenti climatici. Le ricette che si adotteranno o meno su questi punti nei prossimi dieci anni, nel pieno della transizione ecologica e digitale, determineranno il futuro di questo territorio, per questo scegliere una parte o l’altra diventa fondamentale”.
Tochet: “Spero cambiata in meglio: attraente per il verde, per la salute e per la sicurezza.
La speranza è che Mogliano diventi il fiore del trevigiano, non solo un avamposto per chi proviene da Venezia. Una cittadina valorizzata nelle sue eccellenze storiche, geografiche, culturali e religiose, nonché attrattiva per i giovani mediante il loro coinvolgimento attraverso politiche attive (un esempio è il progetto “Bere consapevolmente” che si rivolge proprio ai più giovani).
Mi auguro che Mogliano diventi un fulcro anche imprenditoriale, con nuove imprese che la scelgano per le infrastrutture, i servizi e il posizionamento geografico”.
Tre promesse agli elettori.
B: “Continueremo ad amministrare Mogliano restando tra la gente, le porte del Municipio rimarranno sempre aperte per tutti i cittadini, ma la promessa più importante è che continuerò ad essere un moglianese a servizio dei moglianesi”.
N: “ La nostra squadra di governo sarà scelta sulla base delle competenze e non delle appartenenze o degli equilibri di potere; il nostro metodo continuerà ad essere quello della partecipazione attiva della cit-
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tadinanza alle decisioni, come fatto in questi anni all’opposizione e avremo cura di non lasciare indietro nessuno, perché ci si salva e si va avanti tutto insieme e non ognuno per sé”.
T: “Avvicinare la cittadinanza, incontrarla e ascoltarla. Questo sarà sempre una priorità che si colloca accanto, quale corollario, a un’amministrazione aperta e trasparente che muove dalla digitalizzazione e dall’accesso alla banda larga. Tra le promesse anche il miglioramento del trasporto pubblico sia scolastico che interurbano tra le varie frazioni, la valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali del territorio e l’impegno per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Perché i moglianesi dovrebbero votarla?
B: “I risultati storici raggiunti
in questo quinquennio travagliato dalla crisi pandemica e dalla crisi innescata dalla guerra rappresentano in maniera inequivocabile la capacità amministrativa della mia squadra, che non solo ha saputo governare la città nell’ordinario, ma ha saputo anche tenere unita la comunità durante eventi eccezionali che speriamo non accadano mai più”.
N: “Non abbiamo bisogno di amministratori di condominio, ma di una visione e di un progetto di lungo periodo del nostro territorio, che metta in discussione un modello di sviluppo al collasso delle sue contraddizioni e abbia il coraggio di fare le scelte giuste e non solo quelle più facili o più convenienti. Abbiamo costruito Il nostro progetto con lo studio e il lavoro di tre anni e mezzo che
ha coinvolto più di mille cittadini proprio con questo obiettivo. Il nostro sarà il voto di chi a prescindere da come stia adesso, vorrebbe stare meglio e non accontentarsi”.
T: “Sono semplicemente Giuliana, supportata e sopportata da un team di persone non legate ad alcun partito politico. La mia coalizione è infatti sostenuta esclusivamente da liste civiche, non c’è alcun partito. Anzi, siamo lo (s)partito che cambierà la musica a Mogliano. Siamo dei “cani sciolti”, persone non obbedienti a logiche di partito bensì libere di portare creatività e innovazione. Reputo difatti essenziale che il governo del territorio sia il più vicino possibile ad esso e la lista civica è per definizione formata da cittadini e non da militanti”
Marika Andreoli
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Elezioni. La parola ai candidati alla poltrona di primo cittadino, tra pochi giorni la palla passa agli elettori
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Eventi. A giugno 4 appuntamenti tra il Parco della Cultura e la Filanda Motta
Le Notti Magiche danno il via all’estate moglianese
T eatro, musica, cinema e aperitivi sotto le stelle. Dal 6 al 27 giugno tornano le “Notti Magiche 2024”, rassegna ideate dalla compagnia teatrale Fumo Bianco e Tema Cultura che anche quest’anno si svolgerà in due location d’eccezione: il Parco della Cultura Caregaro Negrin e la Filanda Motta di Campocroce. Quattro gli appuntamenti previsti tutti secondo il format “aperitivo - picnic e spettacolo”.
Ad aprire la rassegna (6 giugno) al Parco della Cultura sarà “Amanti e pazzi”, la nuova produzione della compagnia teatrale Fumo Bianco composta da Giulia Pelliciari, Filippo Valese, Giacomo Vianello. I giovani attori faranno gli onori di casa con uno spettacolo che parlerà d’amore al contrario, canzonando l’eterno sentimento cantato da poeti e scrittori.
La seconda notte magica vedrà il ritorno a Mogliano Veneto di
Cristina Chinaglia, in trio con i musicisti Marco Baxa e Cristiano Gallian. L’attrice arriverà alla Filanda Motta (13 giugno) per presentare “Dottoressa, mio figlio si muove. È normale?”, un racconto che nasce dall’esperienza dal medico bolognese Paola Di Turi, che negli anni ha raccolto i dialoghi più surreali, incredibili e significativi dei genitori che si rivolgevano nel suo ambulatorio pediatrico. Il Parco della Cultura accoglierà quindi la settimana successiva (21 giugno) l’attore e drammaturgo marchigiano Matthias Martelli, erede di Dario Fo, che interpreterà il monologo “La fame dello Zanni”, una delle opere più famose del premio Nobel per la letteratura.
Infine, al centro dell’ultima serata alla Filanda Motta (27 giugno), la novità di quest’anno: l’introduzione nel festival dell’arte cinematografica. In particolare, è in programma la proiezione
di “The Cameraman” (1928) del regista Edward Sedgwick, cinema muto in cui il comico Buster Keaton interpreta il goffo fotografo di strada Buster Shannon. La proiezione a cielo aperto sarà commentata dal “live” jazz di Roberto Durante (tastiere) e Alessandro Turchet (contrabbasso).
“Saranno quattro serate all’insegna dell’allegria, del divertimento e della comicità che piace
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a noi”, commenta Giulia Pelliciari, portavoce di “Fumo Bianco”. “Quella comicità che, attraverso la risata, porta a riflettere su temi a volte molto delicati, inevitabilmente presenti nell’esistenza di tutti noi”.
I biglietti si possono acquistare in loco il giorno dell’evento fino ad esaurimento posti o online su www.vivaticket.com.
Marika Andreoli
Mogliano Città delle Donne: al via la campagna “Fianco a Fianco” I commercianti moglianesi possono aderire al progetto “Mogliano Città delle Donne”. Attraverso un’offerta libera e consapevole, oltre a diventare parte del progetto e a ricevere una piastrella con l’incisione “Mogliano Città delle Donne”, si contribuisce a sostenere la campagna “Fianco a Fianco” del Centro antiviolenza delle donne libere di Quinto di Treviso che mira a sostenere le donne vittime di violenza.
La campagna nasce da due importanti spinte: la necessità di avere ulteriori fondi per continuare a fornire un servizio di qualità alle donne che si rivolgono al centro antiviolenza e l’esigenza di sensibilizzare la cittadinanza per poter prevenire il fenomeno, che nel 2023 ha toccato profondamente il trevigiano portando quasi al raddoppiamento delle richieste di aiuto. Insieme alla donazione è possibile indicare nella causale un contatto e-mail per rimanere aggiornati sui progressi della campagna e per essere invitati all’evento di chiusura, previsto a novembre. (m.a.)
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Mogliano Veneto
Mogliano Veneto
Il progetto. Con il patrocinio del Comune, mira a creare un corpus di materiali audiovisivi inediti
Noi 900, l’archivio digitale della memoria privata e familiare del territorio
“La storia siamo noi”. Ne è convinto Mauro Pizzato, ex bibliotecario del Comune di Mogliano, regista e appassionato videomaker responsabile del progetto “Noi 900”, nato per iniziativa delle associazioni Omega e Web2012.
Innanzitutto, di che cosa si tratta?
“Noi 900 è un progetto che prevede il recupero e la valorizzazione di filmati registrati su pellicole e nastri magnetici di ogni formato che documentino le abitudini e le ricorrenze della loro vita familiare, i momenti quotidiani e le cerimonie, i luoghi e le tradizioni, i volti e i gesti, le attività sportive e le feste insieme a film amatoriali, documentari o di finzione, realizzati nel tempo libero o nell’ambito delle attività di associazioni culturali, gruppi politici, sindacali, sociali e religiosi, scuole, istituzioni o luoghi di lavoro. L’obiettivo è costruire un archivio della memoria privata e familiare del territorio, un corpus di materiali audiovisivi inediti, preziosi per progetti culturali, didattici, di studio e di ricerca”.
Chi può partecipare al progetto e come?
“Possono aderire al progetto tutti proprietari di pellicole familiari o amatoriali e di nastri magnetici registrati prima dell’anno 2000 in cui siano presenti immagini che riguardano il territorio (Mogliano e comuni limitrofi) senza nessuna restrizione relativa al tema o alla qualità. Basterà consegnarli a mano accordandosi con me o
con Flavio Scarpa, presidente dell’associazione Omega (omega.aps.moglianoveneto@gmail. com o blade.mauro@gmail.com ; Mauro 3284846902 e Flavio 3332692734). Dopo la digitalizzazione, i materiali saranno restituiti al proprietario, al quale sarà consegnata gratuitamente una copia in dvd o chiavetta usb dei filmati digitali”.
Come è nata l’idea del progetto e qual è la meta finale?
“Il progetto nasce dalla convinzione che questi preziosi momenti privati e del passato rischiano di andare perduti sia per il deterioramento delle pellicole sia, spesso, per la mancanza di un proiettore per fruirne. Dopo la fase di raccolta e digitalizzazione, i filmati saranno catalogati e sarà infine predisposto un catalogo informatizzato. Il fine è la realizzazione di un archivio “attivo” dei filmati, per questo punteremo su promozione di attività di ricerca e studio; divulgazione dei film e del progetto stesso attraverso incontri, manifestazioni, proiezioni e pubblicazioni; produzione di materiali audiovi-
sivi o multimediali che abbiano per oggetto o utilizzino i film di famiglia; promozione di attività formative e didattiche; collaborazione nell’ambito di iniziative con altre istituzioni, associazioni o società che promuovano progetti di conservazione della memoria storica in generale e del patrimonio cinematografico in particolare (cineteche, archivi, mediateche, ecc.)”.
Quanto è importante preservare la memoria collettiva di un territorio?
“Credo che chiunque possa “fare la storia” perché, come cantava De Gregori “la storia siamo noi”: l’idea è proprio mettere al centro il vissuto quotidiano per ricostruirla. Per questo è già in cantiere, quando il progetto avrà raccolto un sufficiente numero di filmati, verosimilmente nell’autunno del 2025, la mostra “Il nostro ‘900”, che racconterà la storia locale inserendola nel quadro mondiale attraverso oggetti, filmati, foto, documenti e testimonianze portati dai cittadini”.
Marika Andreoli
C’è mancato poco: Davide Patron salvato da un attacco di cuore
“Su quel treno in partenza per Parigi il tempo si è fermato e la mia vita se n’è quasi andata in mezzo secondo a causa di un arresto cardiaco”. A scrivere queste parole sui social ringraziando i suoi soccorritori è il moglianese Davide Patron, a cui il nostro mensile ha dedicato un’ampia intervista nel novembre 2022.
L’influencer della lingua inglese con milioni di follower su Instagram e TikTok si è accasciato a terra mentre stava salendo su un treno nella stazione di Pari-
gi. È vivo
moto: la fidanzata gli ha praticato la respirazione bocca a bocca e alcuni passeggeri si sono alternati nel praticagli il massaggio cardiaco fino all’arrivo del defibrillatore e poi dei paramedici. Ora Davide sta meglio lancia un messaggio per sensibilizzare sull’importanza di prevenzione, corsi per imparare a praticare il massaggio cardiaco e disponibilità di defibrillatori in luoghi pubblici. “Con un minimo investimento si possono davvero salvare delle vite” ha scritto sui social. (m.a.)
Un archivio digitale della memoria privata e familiare del territorio: se hai filmati (in pellicola o in videocassetta) registrati prima dell’anno 2000 puoi metterli a disposizione del progetto.
Mogliano Veneto Elezioni Amministrative giugno
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Bortolato Elezioni amministrative Mogliano Veneto 8-9 giugno 2024 SULLA SCHEDA AZZURRA BARRA IL SIMBOLO E SCRIVI LE TUE PREFERENZE
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Preganziol
imprenditore preganziolese
Cestaro: “Voglio tornare a vedere i miei concittadini col sorriso”
Alla fine è riuscito a convincere anche i più scettici di Forza Italia: Gianni Cestaro, imprenditore preganziolese 63enne, corre per la sua città sostenuto da un centrodestra finalmente davvero unito.
“Sono davvero contento di vedere finalmente riunito tutto il centrodestra anche qui a Preganziol – ha dichiarato il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Claudio Borgia –. La corsa al Municipio, in questo territorio, è una sfida notoriamente complicata, ma dopo anni di amministrazioni di sinistra che hanno rallentato la crescita della città finalmente possiamo guardare avanti con speranza”.
A raccontare le scelte del centrodestra preganziolese però è proprio Gianni Cestaro.
Perché ha scelto di candidarsi?
“Ho ascoltato i miei concittadini. Da tempo molti mi dicevano che avrei dovuto candidarmi, ritenendo che fossi la persona più giusta per rappresentare questo territorio: sono nato a Preganziol, vivo a Preganziol… insomma, ho le giuste credenziali per poter dare risposta al disagio che i cittadini provano da tempo. La nostra città è smorta, trascurata e rispetto ad alcuni Comuni limitrofi non cresce: vorrei fare qualcosa per cambiare la situazione. In più, anche i miei figli mi hanno chiesto di candidarmi ed è un po’ anche una sfida personale, un tributo che voglio dare al mio paese”.
Tre parole che descrivano il suo percorso.
“Sicurezza. Sociale. Eventi. La prima è la più richiesta dagli abitanti e per ottenerla servono più vigili, più telecamere e soprattutto più manutenzione stradale, perché in questo ultimo periodo sono successi un sacco di incidenti a causa di incroci pericolosi e situazioni che sono proprio da rivedere e da riqualificare. Quanto al secondo punto, l’assistenza sociale non si vedrà togliere niente di quanto già c’è, anzi speriamo di poterla incentivare ancora di più. Infine, gli eventi: musicali, sportivi, culturali… son ciò che garantisce l’aggregazione di tutti, giovani e meno giovani. Servono anche per ritrovare l’identità di questo paese,
permettendo alle persone di incontrarsi nelle piazze e condividere le cose belle che ci può offrire la vita quotidiana. È un ottimo modo per fare comunità”.
Il progetto più ambizioso che ha in mente per Preganziol?
“Vorrei rivedere i miei concittadini con il sorriso, un sorriso che faccia trasparire una speranza di rinascita per questo paese, soprattutto attraverso
tre progetti: il recupero della scuola di Sambughè – non si può lasciare una cattedrale nel deserto, se necessario va abbattuta e rifatta –, la riqualificazione dell’area dell’ex Mille Lire, per la quale alcuni privati hanno già dei progetti pronti, e lo spostamento del Lidl proprio in quell’area, dove sorgerebbe per altro anche una nuova piazza di aggregazione con i parcheggi necessari per il paese”.
Qual è la sua più grande preoccupazione o la sfida più importante che dovrà affrontare?
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“Tutta la mia vita è sempre stata una sfida! Sono un imprenditore a trecentosessanta gradi, mi metto in gioco e ci metto la faccia. Sento di potercela fare e non sono preoccupato”.
Perché scegliere la sua lista?
“Sono supportato da un centrodestra finalmente unito e con me c’è un valido mix di persone, giovani e meno giovani, in grado di poter mettere a disposizione la loro conoscenza e costruire un dialogo con tutte le età. Non voglio peccare di presunzione, anzi farò una confessione: vedo tante brave persone anche nella lista di centrosinistra, che ritengo molto valide e apartitiche e mi piacerebbe riuscire a portarle nella nostra squadra di lavoro. Non è da escludere.
In più, ho ricevuto l’attenzione dei miei concittadini, ma anche quella di personaggi importanti che, con mia grande meraviglia, mi hanno sostenuto e convinto a dare il mio contributo, a portale la mia esperienza. Non ho alcuna tessera politica, credo più nei fatti che nelle parole ed è questo che voglio portare a Preganziol: la cura per ciò che c’è già e, sulla base di ciò che avremo in eredità dalla presente amministrazione, la novità. Se ci saranno debiti da smaltire sarà un percorso certamente più lento, ma ho già avviato una collaborazione con qualche Comune limitrofo per avere un sostegno e capire come riuscire ad attrarre fondi importanti per avviare una programmazione che dia un risultato. Ai nostri elettori dico di non perdere la speranza perché costruiremo insieme un futuro migliore per Preganziol”.
Gaia Zuccolotto
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Preganziol
Stocco: “Priorità a famiglia e sicurezza”
APreganziol sarà Elena Stocco, delfina del sindaco uscente Paolo Galeano, a sfidare il centrodestra unito di Gianni Cestaro. Trentotto anni e una lunga gavetta nell’amministrazione preganziolese, con Stocco il centrosinistra punta alla continuità.
Perché ha scelto di candidarsi?
“Nel tempo ho acquisito una buona esperienza. Sono stata consigliere comunale e poi assessore alle Politiche sociali, un percorso che sicuramente mi ha consentito di crescere e conoscere meglio i problemi del territorio, affrontandoli poi con una squadra compatta, con dieci anni di esperienza alle spalle, che è sempre rimasta unita anche nelle difficoltà che Preganziol ha dovuto affrontare in questi ultimi anni nient’affatto semplici. Abbiamo superato insieme questi problemi e siamo riusciti a mettere in cantiere anche tanti progetti. Perciò qual è l’importanza di continuare a coltivare tutto questo? L’importanza sta nel fatto che non possiamo permetterci di interrompere ora questo percorso e di avere fasi di apprendistato da parte di personalità nuove che per di più non si sono mai fatte vedere all’interno del territorio di Preganziol se non in prossimità della campagna
elettorale. Per la città credo sia doveroso garantire una continuità con delle persone che sanno come portare avanti quanto è stato iniziato in questi anni. È per questo che mi sono candidata, dunque: penso di avere la giusta esperienza per questo percorso e volevo garantire continuità alle progettualità già avviate nel territorio, portandone avanti anche di nuove”.
Tre parole che descrivano questo percorso.
“La prima è sicuramente “famiglia”: il nostro programma si chiama “Preganziol città per le famiglie” proprio perché vogliamo supportare la natalità, che è un fattore importantissimo per la continuità e per l’attrattiva del nostro Comune, attraverso sostegni importanti, come servizi educativi efficienti e adeguati. Le famiglie sono la nostra bussola al momento.
La seconda parola è “sicurezza”. Vogliamo avviare dei percorsi pedonali all’interno del territorio che siano fruibili dall’utenza più fragile: dalle famiglie con bambini e passeggini agli anziani in carrozzina o con altri ausili per la mobilità. Puntiamo a creare dei percorsi che colleghino i luoghi essenziali e centrali del territorio, sia nel capoluogo che nelle
frazioni.
Terza parola, “commercio di vicinato”. Se parliamo di famiglie è importante avere un punto di riferimento nel territorio che siano i negozi, le botteghe di prossimità”. Il progetto più ambizioso che ha in mente per Preganziol?
“Stiamo investendo molto sulla ciclabilità, sia per supportare la mobilità lenta ma anche per collegare il territorio, e vogliamo continuare in questa direzione. In questo le frazioni sono coinvolte in maniera preponderante e tanti sono gli investimenti che abbiamo già messo in campo”.
E qual è invece la preoccupazione o la sfida più grande da affrontare?
“Diciamo che ci sono due obiettivi
Addio a Lisa Labbrozzi, responsabile elettorale per Forza Italia in città
“Lisa, figura di spicco all’interno del centrodestra preganziolese, ha lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori”. Così la coalizione di centrodestra ha annunciato la scomparsa di Lisa Labbrozzi, responsabile elettorale per Forza Italia a Preganziol, trovata in casa senza vita dal padre a metà maggio.
“Non solo era una professionista impeccabile nel suo ruolo di coordinamento e organizzazione delle attività elettorali,
ma era anche una persona di straordinaria umanità e generosità – ha continuato la coalizione –. Il suo sorriso contagioso e la sua determinazione costante hanno ispirato tutti noi e saranno ricordati con affetto e gratitudine”.
Nel giorno dei funerali di Lisa Labbrozzi, chiesa gremita a Preganziol: un chiaro segno dell’apprezzamento e della stima di un intero paese nei confronti della donna. (g.z.)
sfidanti. Il primo è la messa in sicurezza con un intervento strutturale importante del plesso della scuola media Ugo Foscolo di Preganziol. Sarà un intervento consistente dal punto di vista dei finanziamenti, ma qui la sfida è proprio riuscire, come già fatto per altri plessi scolastici del territorio, a far partire i lavori grazie a dei finanziamenti, come il conto termico, che ci permetterebbero di mettere in totale sicurezza e riqualificare completamente l’edificio. È un obiettivo importante, ma vogliamo portarlo a casa.
Il secondo invece è la messa in sicurezza delle intercessioni viarie lungo l’asse del Terraglio. Sappiamo fin troppo bene che presenta delle criticità non indifferenti, molti sono
stati gli incidenti che vi si sono verificati: è un dato che ci sta a cuore, una situazione che vogliamo e dobbiamo assolutamente risolvere, magari cercando di intercettare anche fondi pubblici che diano risposta alle esigenze di automobilisti e pedoni”.
Perché scegliere la sua lista?
“Perché noi puntiamo sulle persone. Persone di esperienza e che siano impegnate per il territorio e nel territorio, che siano espressione di quanto di meglio la comunità possa mettere in campo giorno per giorno. Da noi non si risponde a capi bastone lontani da Preganziol: le nostre scelte le abbiamo sempre fatte confrontandoci con le persone e continueremo a farlo.
Non solo. All’esperienza dei nostri veterani si affianca la novità portata da nuovi giovani, molto motivati, che hanno scelto di entrare a far parte della nostra squadra, il più giovane ha poco più di vent’anni. Hanno partecipato sempre con idee e proposte, sono coraggiosi e volenterosi, per cui sarà davvero una bella opportunità anche per loro riuscire a fare qualcosa per Preganziol. Del resto, sono proprio loro a rappresentare il domani di questa città”. Gaia Zuccolotto
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12 www.lapiazzaweb.it IUGNO 2024 - Apertura seggi: Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00 IUGNO 2 Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00
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messaggio
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il centrosinistra sostiene la continuità
Elezioni/2. Da assessore a candidata sindaco,
Lisa Labbrozzi, 39 anni, esponente di Forza Italia a Preganziol. (Fonte: profilo Facebook)
Elezioni/1. Centrodestra per la prima volta unito sotto il nome di Luigi Cecconi
“Impegno di tutti in prima linea, priorità alla sicurezza e alle scuole”
Il centrodestra è per la prima volta unito a Zero Branco. La convergenza è stata trovata sul nome di Luigi Cecconi, 57 anni, mediatore creditizio e presidente della società di pallavolo Kosmos, candidato sindaco sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, assieme alle civiche Città Futura di Elisabetta
Bortoletto e Melita Gobbo per Zero.
Luigi Cecconi, com’è nata la candidatura?
“Il gruppo è concreto. Negli anni ha lavorato molto. Personalmente sono sempre stato dentro l’attività amministrativa, politica e dell’associazionismo. E quando mi è stata chiesta la disponibilità a fare il candidato sindaco, ho detto di sì di pancia. Quasi d’istinto”.
Quali le priorità?
“Garantire la sicurezza. Partendo da quella stradale. E poi c’è il tema della sicurezza delle
scuole. Alcune strutture sono da riprendere in mano, sistemando le infiltrazioni e rivedendo gli impianti. Un discorso che vale anche per le palestre. Dando vita a una consulta delle associazioni di Zero Branco, inoltre, sarà possibile gestire spazi e tempi al meglio”.
A proposito di sicurezza stradale, a Zero Branco è particolarmente sentito anche il nodo del traffico.
“Ci sono alcune situazioni estremamente pericolose, in centro come nelle frazioni: strade da sistemare, incroci anomali, vie dove si corre come se si fosse in autostrada. Più altre zone d’ombra dove intendiamo intervenire fin da subito. Procederemo sempre ascoltando, condividendo e proponendo soluzioni, all’interno di una programmazione”.
Mai presa in considerazione la possibile fusione con altri
Comuni?
“È fondamentale creare collaborazioni con gli enti vicini, anche di altre province (Zero Branco confina con quelle di
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Padova e Venezia, ndr). Basti pensare ai benefici derivanti dalla possibilità di far pesare di più i progetti e, di conseguenza, ottenere maggiori finanzia-
menti. Il punto non sta nella fusione, ma nella necessità di unire le forze. A livello sportivo, ad esempio, c’è già un’importante condivisione interprovinciale. Non siamo qui a farci le scarpe”.
Ha già in mente l’eventuale nuova giunta?
“Nel caso, oltre a nomi specifici, ogni assessore sarà accompagnato da un consigliere delegato. L’idea è un impegno di tutti in prima linea”.
Come ha visto il rapporto tra maggioranza e opposizione in questi 5 anni?
“All’opposizione si fatica quando chi è dall’altra parte non considera le istanze che porti avanti. Noi, in ogni caso, puntiamo sempre a lavorare con spirito di servizio, mettendoci a disposizione dei cittadini per fare le cose fatte bene”.
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“Abbiamo realizzato opere attese da 50 anni, ora guardiamo ai
Il sindaco uscente Luca Durighetto, 42 anni, va a caccia della conferma alla guida del Comune di Zero Branco. E lo fa a capo della lista civica che porta il suo nome e che, tra gli altri candidati, schiera anche tutti gli assessori uscenti.
Luca Durighetto, com’è nata la ricandidatura?
“Da una valutazione personale che di seguito è stata condivisa con tutta la squadra. Ci siamo ritrovati tutti sulla stessa linea. E questo ci ha dato una spinta ancora maggiore. L’obiettivo è portare avanti il progetto, ampliandolo in particolare in alcuni ambiti dove c’è la possibilità di incidere di più”.
Quali le priorità?
“La formazione dei ragazzi. Non solo a livello scolastico, ma anche stringendo rapporti sempre più stretti tra le aziende del territorio e le stesse scuole. La collaborazione è già iniziata. E la risposta è stata ottima, anche da parte delle imprese. Far conoscere ai giovani come funziona una filiera e quali sono le figure coinvolte consente di migliorare l’orientamento scolastico così come di mettere delle basi eventualmente per sviluppare una propria idea imprenditoriale”.
A Zero Branco è particolarmente sentito anche il nodo del traffico.
“Abbiamo o stiamo realizzando alcune opere che erano attese anche da 50 anni. Penso alle tre rotatorie (sulla Noalese verso Sant’Alberto, sulla Noalese davanti all’ex consorzio agrario e in via Kennedy, ndr). C’è
stato qualche disagio, ma gli effetti benefici sono evidenti. In generale, vogliamo continuare l’opera di abbellimento del paese, rendendo i tre centri ancora più vivibili e attrattivi, a dimensione di famiglia”.
Mai presa in considerazione la possibile fusione con altri Comuni?
“Più che fusione, è necessario condividere le competenze con gli altri municipi, anche in termini di uffici e lavoratori, per dare risposte sempre più puntuali”.
Ha già in mente l’eventuale nuova giunta?
“Tra i candidati ci sono persone, anche nuove, con esperienze importanti. Nella mia testa non manca l’idea di qualche possibile cambiamento in fieri. Ma a decidere, even-
tualmente, sarà il gruppo”.
Com’è stato il rapporto con l’opposizione in questi 5 anni?
“Ci sono stati dei momenti di confronto acceso, e anche di più. Abbiamo avuto una serie di esposti: 10 alla prefettura e 2 al garante dei diritti della persona. E ne siamo sempre usciti bene. Resto dell’idea che su questioni amministrative il confronto sia indispensabile. Ma se si vuole uscire da canali come il consiglio comunale, poi ci si deve aspettare anche contromosse con simili caratteristiche. In ogni caso, abbiamo la certezza di aver lavorato e di voler continuare a lavorare nel migliore dei modi, con un approccio diretto e soprattutto trasparente”.
Mauro Favaro
Centri estivi: ampia scelta tra sport, musica e teatro
L’estate è alle porte: è tempo di centri estivi. E anche quest’anno il territorio di Zero Branco non si è fatto trovare impreparato, con una buona possibilità di scelta tra diverse iniziative organizzate dalle associazioni locali.
Per gli amanti dello sport, la più indicata è certamente quella rappresentata dai “Centri estivi sportivi” della Polisportiva Zero Branco, che dal 1 0 giugno al 2 agosto offrirà ai bambini dai 5 agli 11 anni tanto divertimento e tante attività legate allo sport (e non solo): ci sarà la possibilità di sperimentare il basket, il volley, il calcio, il baseball, il tennis, il kick boxing, la pesca e il tiro con l’arco, ma anche la pet therapy, giochi d’acqua e molto altro. Per
maggior informazioni basterà contattare il numero 3488648628 o la mail polisportivazerobranco@gmail.com. C’è poi il campus estivo “Chro-
maticamente estate”, organizzato dalla scuola di musica Chromatica. Tante le attività, i giochi e le esperienze con il suono e la musica, che verranno proposti ai
bambini dai 4 ai 6 anni dall’1 al 5 e dall’8 al 12 luglio, sotto la guida di professionisti e didatti certificati. Restano ancora pochi posti disponibili, ma per avere maggior informazioni basterà scrivere a info@chromaticamente.com. Infine c’è il “Campus teatrale” di Progetto Teatro per tutti, che promette dal 1 0 al 14 giugno in Villa Guidini tanto divertimento all’insegna del teatro all’aperto ai bambini di età compresa fra gli 8 e i 13 anni. L’iniziativa proseguirà poi a Susegana dall’1 al 26 luglio, con iscrizioni aperte ai ragazzi fino ai 18 anni e giochi di ruolo per i ragazzi dai 12 anni in su. Per informazioni si può contattare info@progettoteatroxtutti. it. (g.z.)
“Vogliamo continuare l’opera di abbellimento del paese, rendendo i tre centri ancora più vivibili e attrattivi, a dimensione di famiglia”
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta.
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Zero
Elezioni/2. Il sindaco uscente, Luca Durighetto, punta al bis forte di una squadra con epserienze importanti
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Branco
giovani”
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Quinto di Treviso
Elezioni/1. “Progetto Quinto” del candidato Ivano Durigon punta su programmazione, sviluppo ed entusiasmo
“Raggiungeremo la meta prima degli altri, siamo preparati”
Ivano Durigon è pronto. Sostenu-
to da Lega e Forza Italia, con la sua lista “Progetto Quinto” sente di poter viaggiare sicuro verso la meta. Ha alle spalle una lunga esperienza amministrativa e con sé porta anche alcuni membri della Giunta uscente.
Perché ha scelto di candidarsi?
“Ho scelto di candidarmi per dare un’alternativa alla cittadinanza, ma anche perché in questi cinque anni forse mi è venuta un po’ di nostalgia: amministrare mi manca e vedere che molte persone mi hanno chiesto di rimettermi in gioco mi ha motivato. Mi sono ritrovato circondato di approvazione al punto da dover decidere chi far salire a bordo con me: è stato difficile, perché ho il sostegno di molte persone competenti, ma credo sia meglio poter scegliere con chi correre che non ritrovarsi a dover cercare disperatamente qualcuno che ti segua”.
Tre parole per descrivere il suo percorso.
“Programmazione, sviluppo, entusiasmo. Programmazione, perché fa parte del mio modo di lavorare; sviluppo, perché la nostra lista si
chiama “Progetto Quinto”: abbiamo in ballo grandi progetti per lo sviluppo del paese per i prossimi cinque anni; ed entusiasmo, perché è ciò che contraddistingue i ragazzi che lavorano con me”.
Perché scegliere la sua lista?
“Perché riusciremmo a realizzare il miglior futuro per Quinto prima degli altri. La mia squadra è formata da persone preparate, già consapevoli di quali siano le esigenze di un Comune e con esperienza nell’ambito amministrativo. Inoltre siamo il perfetto mix tra politica e lato civico: con noi ci sono giovani che operano nel territorio in grado di
portare novità, persone provenienti dal mondo dell’associazionismo, del volontariato e dell’imprenditoria e godiamo del sostegno di due partiti importanti, come Lega e Forza Italia”.
Il progetto più ambizioso in programma?
“Sicuramente quello riguardante le opere pubbliche, a partire da nuove ciclabili di collegamento tra frazioni e capoluogo. Non sarà facile perché bisognerà trovare i giusti fondi per far partire questo progetto, ma siamo positivi.
Oltre a questo sono tante altre le opere che meriterebbero attenzio-
Elezioni/2. La lista “Per Quinto” con Luca Miglioranza sposa i valori
ne, come la riqualificazione degli impianti sportivi, il rifacimento della pista di atletica e l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, solo per citarne alcune. L’obiettivo finale per noi è comunque riuscire a dare qualcosa di più ai cittadini ma anche al turismo e per riuscirci puntiamo sulla collaborazione con le associazioni locali e sulla riscoperta della memoria storica di Quinto”.
La preoccupazione o la sfida più grande?
“Ho già lavorato nell’amministrazione, perciò sono abbastanza tranquillo. La sfida più importante però sarà far ripartire la macchina comunale: molte persone valide se ne sono andate, ora serve ritrovare personale altrettanto competente da inserire in Municipio o magari recuperare chi se n’è andato. Vogliamo tornare a offrire ai cittadini servizi soddisfacenti e nel minor tempo possibile. Per fare un esempio, dieci anni fa eravamo i numeri uno nei pagamenti in Veneto: la nostra ambizione è tornare a quei livelli”.
Gaia Zuccolotto
della vita associativa
Dibattito pubblico tra candidati sindaco: il 5 giugno confronto aperto con i cittadini
Si terrà il prossimo mercoledì 5 giugno, a partire dalle ore 20.30, il dibattito pubblico tra i candidati sindaco di Quinto di Treviso, organizzato dai cittadini per i cittadini. Ivano Durigon per “Progetto Quinto” (sostenuto da Forza Italia e Lega), Luca Miglioranza di “Per Quinto” (lista civica) e Stefania Sartori di “Sartori con Quinto” (sostenuta da Fratelli d’Italia e Noi Moderati) avranno quindi la possibilità di confrontarsi apertamente, nella sala parrocchiale San Giorgio di Quinto di Treviso, rispondendo ad alcune domande sul futuro del paese, proposte dalle associazioni locali e dai cittadini, ma anche su alcuni punti del programma elettorale delle loro liste e sulle loro priorità.
Non mancherà la possibilità da parte dei cittadini presenti all’evento di proporre ulteriori domande nel corso della serata. A moderare l’evento sarà Gaia Zuccolotto, giornalista de La Piazza e LaPiazzaweb.
“Mi preoccupa la disaffezione, bisogna ricostruire il tessuto sociale”
“P er Quinto” ha scelto come guida Luca Miglioranza: sposato, con due figli, responsabile delle vendite nel settore ortofrutticolo, alpino impegnato e da sempre partecipe della vita associativa. La sua lista non gode dell’appoggio di alcun partito e si dichiara lista genuinamente civica, ma non per questo dimostra di non avere le idee chiare su ciò di cui il Comune di Quinto di Treviso ha bisogno.
Perché ha scelto di candidarsi?
“Il desiderio che mi ha spinto è quello di rilanciare il nostro paese. È il momento di cambiare rotta e assicurare un futuro al Comune di Quinto e a Santa Cristina”.
Tre parole per descrivere il suo percorso.
“Fascino, impegno e gratitudine. È stato e continua a essere un percorso affascinante perché sono venuto a contatto con persone nuove
che non conoscevo, ma che hanno dimostrato il mio stesso amore per il territorio, anche mettendosi in gioco e rendendosi cittadini attivi. È comunque anche un percorso impegnativo: sono abituato a lavorare molto, ma scegliere di lavorare per il proprio paese è una responsabilità non indifferente. Infine sono molto grato ai cittadini, perché sto raccogliendo stima e incoraggiamenti da tantissime persone e non me lo sarei mai aspettato: questo mi dà grande soddisfazione e anche una grande carica”. Il progetto più ambizioso in programma?
“Sicuramente rimettere in moto la macchina amministrativa, con tutto quello che ne deriva: serve il sostegno di persone competenti e professionali che diano il loro apporto all’amministrazione e serve dunque nuovo personale prepara-
to da inserire in Municipio. Quello che più mi sta a cuore è ridare un’anima al nostro paese, un senso di appartenenza che è venuto a mancare nel tempo. Per fare questo serve la collaborazione delle associazioni del territorio e dei cittadini perché sono loro ad aver chiaro quello che serve a Quinto per ricostruire il suo tessuto sociale”.
La preoccupazione o la sfida più grande?
“Non mi preoccupano i progetti, ma la disaffezione. Questa voragine che si è creata tra cittadini e amministrazione va colmato, serve ricucire i rapporti, ma per farlo serve anche la volontà dei cittadini che in questi anni si sono sentiti traditi e abbandonati. Per ritrovare la loro fiducia serviranno anni. Un
sindaco è come un capo famiglia e in quanto tale deve conoscere e affrontare i problemi della sua famiglia e questa è una grande sfida”. Perché scegliere la sua lista?
“In questi anni di amministrazione la lista civica “Per Quinto” ha sempre ascoltato cittadini e associazioni, cogliendo le loro esigenze e accogliendo le loro proposte. Inoltre, siamo un gruppo civico, libero dai partiti e da tutti quei meccanismi politici che hanno logorato Quinto in questi anni. Abbiamo al nostro interno personalità provenienti da mondi differenti, che di fatto rappresentano perfettamente quella che è la variegata realtà quintina, ma che hanno anche avuto modo di avere già a che fare con la gestione di un’amministrazione comunale. Insomma, siamo pronti”.
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Gaia Zuccolotto
PROTAGONISTI A NORD EST
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Due nuove strutture moderne e ad impatto zero per gli studenti in zona Stanga
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generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta.
La zona scelta per questa nuova struttura è posizionata in modo strategico, consentendo agli studenti di raggiungere facilmente il Polo Universitario di Via Venezia o Via Tommaseo. Con la vivace atmosfera della zona Portello a pochi passi di distanza, gli studenti potranno godere di un ambiente stimolante per il loro percorso di studio e per la loro esperienza padovana, con la possibilità di studiare all’aperto durante la bella stagione.
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La società altoatesina Phoenix Srl ha ottenuto il via libera per un intervento di ristrutturazione edilizia, con parziale demolizione, ricostruzione e ampliamento degli immobili, affidando la progettazione della nuova struttura ad ARC Ingegneria, importante studio di Padova. I lavori vedranno il contributo professionale anche di Tecno Crane, eccellenza
verso il futuro della città e le generazioni future.
I lavori sono iniziati il 22 aprile 2024 e si prevede che saranno completati in tempi record entro maggio 2025, in tempo per accogliere gli studenti italiani e internazionali per il nuovo anno accademico. L’investimento totale per questo progetto si attesta
Tecno Crane è orgogliosa di aver contribuito a un progetto così importante e all’avanguardia per la città di Padova e la comunità di tutti gli studenti. Questo impegno rispecchia i valori fondamentali di sostenibilità del team e la loro costante dedizione al benessere del territorio e di chi lo abita.
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Quinto di Treviso
Elezioni/3. La sindaca uscente punta tutto
Sartori: “Finalmente farò tutto quello che non mi hanno permesso di fare”
A
vrebbe corso anche da sola, ma Fratelli d’Italia e Noi Moderati non l’hanno abbandonata:
Stefania Sartori, sindaca uscente di Quinto di Treviso, correrà ancora una volta per cercare di garantire un futuro al proprio paese. “Nonostante quel che si pensa, non ho mai smesso di lavorare per Quinto – ammette Sartori, con una punta di amarezza –. Sono stati cinque anni difficili, ma sono pronta a ripartire e a far ripartire anche il mio paese”.
Perché ha scelto di ricandidarsi?
“Perché sono una donna coraggiosa. A Quinto in questi anni ci sono state, appunto, molte difficoltà legate a tanti fattori. Dopo la passata esperienza politica, ero pronta a correre anche solo con la mia civica, ma unire le forze con gli altri due gruppi che mi sostengono è sicuramente stata una scelta vincente: è bello poter contare su persone che credono davvero nelle tue capacità. E così eccomi qui, lanciata in una nuova
avventura”.
Qual è il progetto più importante che vorrebbe portare avanti?
“Vorrei fare tutto ciò che la passata Giunta, non mi ha permesso di fare, a partire dal restituire alla cittadinanza la sua pista di atletica. Negli ultimi anni i miei assessori non si sono più presentati in Giunta, pur non sfiduciandomi – e per quanto potessi votare a favore di determinati provvedimenti, il mio voto valeva pur sempre uno –: non c’è stato dunque modo di fargli capire l’importanza di questo progetto e così siamo rimasti indietro nella graduatoria dei bandi pubblici. Forse ci sarà un ripescaggio, ma se dovessi tornare in carica una buona parte del nostro cospicuo avanzo di bilancio lo utilizzerò proprio a questo scopo, per la costruzione di una nuova pista di atletica”.
Qual è la sua più grande preoccupazione o la sfida più importante che pensa dovrà affrontare?
“L’aeroporto. È il mio cruccio da sempre. Questa faccenda era delegata a un assessore, non sono nemmeno stata informata degli ultimi sviluppi, ma ora ho preso io la situazione in mano ed è il momento di sistemare le cose. Voglio portare avanti anche lo spostamento della scuola materna, visto che c’è anche un discorso di fondi che sono stati messi a disposizione dei Comuni e che per Quinto sono più di mezzo milione: ora, insieme a Save, potremmo riusci-
re a spostare finalmente la scuola materna, costruendone una in un sito più adeguato e dandola in gestione alla parrocchia. Non solo: potremmo realizzare anche con un’ala dedicata a un nasino nido che possa essere al servizio dei bisogni dei nostri cittadini”.
Tre parole che descrivano il suo percorso.
“(Sorride, ndr) Come dicevo prima, sicuramente una è “coraggio”: non è semplice lottare contro tutti, soprattutto contro un par-
tito. Ora però sono una donna libera e dunque la seconda parola potrebbe essere proprio “libertà”. La terza, infine, è certamente “competenza”. Ho fatto un mandato che ne vale quattro, un po’ per la pandemia, un po’ per tutto quello che ho subìto da chi sta correndo in altre liste che non mi ha per niente supportata: in questi anni ho acquisito una buona esperienza nella gestione non soltanto di un Comune, ma anche di situazioni difficili in generale, e ho con me una squadra che ha altrettante capacità”.
Perché dunque scegliere la sua lista?
“Perché ho scelto persone che hanno deciso di puntare tutto su di me, contro quelle malelingue che mi hanno descritta come un’incompetente: sono la prova che, nonostante tutto, c’è ancora speranza per Quinto e c’è davvero voglia di dare fiducia gli uni agli altri e darsi da fare per far ripartire al meglio il nostro paese”.
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Progetto Quinto è una squadra coesa, pronta a mettere al centro di ogni azione amministrativa i bisogni di tutti i cittadini di Quinto e Santa Cristina. Insieme possiamo affrontare le sfide che ci aspettano e valorizzare tutte le potenzialità del nostro Comune. Scegli un’Amministrazione competente e motivata, scegli Progetto Quinto – Ivano Durigon Sindaco.
I seggi saranno aperti sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Porta con te un documento d’identità e la tessera elettorale. Se hai smarrito la tessera elettorale potrai ritirarla presso l’ufficio anagrafe. LISTA N. 2
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Committente Responsabile Ivano Durigon
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sulla pista di atletica e l’aeroporto
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Pro loco. L’associazione locale si prepara a offrire un ricco programma dal 28 giugno al 5 luglio
Estate alle porte, a Quinto di Treviso è tempo di Festa sul Sile
AQuinto di Treviso prende il via l’estate. Tutto è pronto infatti per la tradizionale Festa sul Sile, organizzata dalla Pro loco e che accompagnerà i cittadini per ben due settimane.
La festa prenderà il via il 28 giugno, con “Marco e il clan”. Serata latina invece il 29 giugno con Fabio Lopez, a cui seguirà il 30 giugno l’esibizione dell’orchestra di Giancarlo e la Santamonica band.
Luglio comincerà con il grande rock: i Toys Planet Queen dedicheranno infatti un tributo ai mitici Queen. Per il 2 luglio è invece in programma la musica dell’orchestra di Rossella Ferrari e i Casanova, mentre il 3 luglio sarà il turno di Omar Lambertini.
La serata del 4 luglio sarà certamente imperdibile: si terrà infatti una cena di gala aperta a tutti, anche ad associazioni e aziende (n.d.r. durante la sera lo stand gastronomico resterà aperto ma con proposta limitata), con la musica della violinista Anna Nash ad allietare la serata.
Altro attesissimo appuntamento arriverà il 5 luglio, con Sile Folk, mentre il 6 luglio sarà la volta dell’orchestra di Enrico Marchiante. Il 7 luglio sarà il turno dell’orchestra di Stefania Marchesi, mentre l’8 luglio la festa si chiuderà con la serata anni ’80, ’90 e 2000 e il grande spettacolo pirotecnico sul Sile.
La Festa sul Sile però non è
solo buona musica, ma anche buon cibo: tutte le sere infatti lo stand gastronomico sarà aperto con specialità tipiche del territorio: tra i fiori all’occhiello della Pro loco, spicca certamente l’anguilla in umido, ma anche le rane fritte.
“Ringraziamo l’amministrazione comunale per il supporto, ma anche i nostri volontari per l’impegno, tutte le attività locali e non e tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto permettendoci di mettere in piedi una festa così speciale –afferma Mauro Belloni, presidente della Pro loco, che tiene a ricordare anche un altro importante appuntamento in programma –. Stiamo organizzando per il 6 luglio una passeggiata libera, in ricordo della nostra socia Cristina, scomparsa l’anno scorso”.
“Siamo carichi e non vediamo l’ora di festeggiare insieme a quanti verranno a trovarci alla Festa sul Sile – conclude il direttivo della Pro loco –. Avremo tante esibizioni anche in pre serata e tante cose ancora in fase di definizione che siamo certi non vi deluderanno”.
Gaia Zuccolotto
Villa Guidini Festival: tre serate di musica e spettacoli comici
Tre giorni di grandi spettacoli comici e musicali a Zero Branco con il “Villa Guidini Festival”. Giovedì 27, sabato 29 e domenica 30 giugno, Villa Guidini ospiterà infatti tre grandi eventi all’aria aperta. Si incomincerà il 27 giugno alle ore 21 con il primo appuntamento che vedrà protagonista Eleazaro Rossi in “Grande figlio di p*****a”. Salirà sul palco uno dei più irriverenti comici e stand up comedian della scena italiana per offrire al pubblico un momento di divertimento e risate. Il secondo appuntamento sarà con l’“Omaggio a Morricone. Musiche da Oscar”, che andrà in
scena il 29 giugno. Un concerto che è anche un viaggio nella carriera del Maestro Ennio Morricone, attraverso la musica interpretata magistralmente dall’Ensemble tutto al femminile Le Muse e il racconto del loro direttore Andrea Albertini. Terzo e ultimo appuntamento
in programma sarà il 30 giugno con “Anche meno”, il nuovo spettacolo di Max Angioni, il giovane comico brillante e spettinato, che torna a divertire il pubblico con la sua autoironia, garantendo un’altra serata all’insegna della risata e dell’intrattenimento. (g.z.)
“Siamo carichi e non vediamo l’ora di festeggiare insieme a quanti verranno a trovarcI alla Festa sul Sile. Avremo tante esibizioni anche in pre serata e tante cose ancora in fase di definizione che siamo certi non vi deluderanno”
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Il progetto. Con “Salta la fila!” servizi amministrativi gestiti online
All’Ulss 2 il medico si cambia con un clic
Si chiama “Salta la fila!”. È il nuovo servizio di sportello amministrativo online attivato dall’Ulss 2 Marca trevigiana per poter far fronte alle pratiche e per richiedere le prestazioni senza dover andare negli uffici dei distretti di persona. Un’alternativa digitale che non va a sostituire il servizio di sportello con operatore, ma che ha l’obiettivo di semplificare le operazioni e di facilitare l’accesso dei cittadini.
“Si tratta di uno sportello amministrativo online con il quale vogliamo semplificare il più possibile le pratiche, come ad esempio il cambio medico o le esenzioni, consentendo di gestire il tutto comodamente da casa o in mobilità. Un altro passo verso il cittadino per rendere sempre più vicina la sanità al territorio”, spiega il direttore generale Francesco Benazzi.
Il funzionamento è semplice. Basta collegarsi al sito internet dell’Ulss 2 (come per tutte le pubbliche amministrazioni è necessario entrare con SPID o carta di identità elettronica) alla sezione “Servizi al cittadino”, selezionando la voce dedicata ai “Servizi amministrativi
online”, dove sono elencati tutti i servizi attivi. Per avere accesso alla prestazione è sufficiente cliccare su “come fare”. Tra le pratiche gestibili oggi da remoto, la scelta del medico di base e del pediatra, l’aggiornamento dei dati in caso di cambio di residenza, la richiesta di
esenzione per patologia e per reddito, l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale di un nuovo nato. Ma già si annuncia, da parte dell’azienda sanitaria della Marca, un prossimo ampliamento dell’offerta.
Medicina territoriale: “Situazione migliore ma le carenze sono ancora gravi”
Migliora la situazione della medicina territoriale nell’ambito dell’Ulss 2, nonostante quella che viene definita “un’errata programmazione a livello nazionale”. A dichiaralo è la stessa azienda a seguito dell’incontro con i sindaci della Marca trevigiana. “Gli sforzi aziendali – afferma l’azienda – si stanno ancora concentrando sulla copertura dei posti dei medici di assistenza primaria a ciclo di scelta (ex medicina generale) e sui turni di assistenza primaria ad attività oraria (ex guardia medica). Si sta registrando un lieve miglioramento della situazione nell’assistenza a ciclo di scelta”. Nel frattempo l’azienda fa presente di essere impegnata quotidiana-
mente nella ricerca di personale medico e di soluzione per contenere una carenza che definisce “grave” . Oltre a proseguire nelle azioni già avviate come la ricerca di incarichi provvisori con le chiamate ai neolaureati, l’ampliamento della possibilità di scelta
del medico da parte dell’assistito all’interno dell’intero distretto socio-sanitario, la copertura delle sedi carenti di continuità assistenziale grazie alla collaborazione anche con i medici di base, l’ampliamento volontario del massimale degli assistiti da 1.500 a 1.800 e con l’implementazione delle forme associative e della dotazione del personale di studio, la possibilità per gli studi dei medici di base di dotarsi di una segreteria online per la gestione delle agende e delle comunicazioni con il medico, il mantenimento in servizio oltre il limite di età dei medici convenzionati che si rendano disponibili a continuare a lavorare.
Una mostra d’arte per i piccoli pazienti ricoverati all’ospedale di Treviso
Una mostra d’arte pensata per i bambini nel luogo più lontano da ciò che immaginiamo debba essere l’ambiente di serenità in cui dovrebbero crescere, ma nel quale in molti si trovano loro malgrado costretti a stare perché bisognosi di cure: un ospedale. Ecco allora che per farli sentire ancora più accolti, è stata organizzata “A sua altezza”, una collettiva che parte dal Ca’ Foncello per proseguire la sua “missione” in altre strutture sanitarie. Un titolo scelto non certo a caso. Le opere d’arte sono appese ad altezza di bambino, perché i piccoli pazienti siano in grado con i propri occhi di intercettare le immagini senza sforzo, senza fretta, senza barriere. Occhi che meritano attenzione, cura e anche un po’ d’amore proprio attraverso l’arte. Organizzata dall’associazione Art Emotions for Soul di Mussolente e ideata da Mario Castellese, l’iniziativa porta in corsia ventotto opere di artisti italiani ispirate ai più grandi maestri della storia dell’arte. Con l’aggiunta, però, di elementi che richiamano le favole di Andersen e quella di Pinocchio. Al primo piano dell’ospedale, ai due lati del corridoio centrale, spiccano le danzatrici di Henri Matisse che tengono per mano il burattino di legno creato dalla fantasia di Carlo Collodi. Sotto l’albero del seminatore di Vincent Van Gogh si nascondono il gatto e la volpe. Le lettere di Pinocchio si trovano interpretate nello stile neoplastico dell’artista olandese Piet Mondrian. Mentre le fiabe di Andersen si ritrovano nelle opere di Edgar Degas, di Francisco Goya, di Vasilij Kandinskij. “Sono felice che un’esposizione a misura di bambino trovi spazio nel nostro ospedale, donando spunti di riflessione anche agli adulti che si devono abbassare per poter ammirare le opere”, afferma il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi”. (s.s.)
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MONDO DONNA
Micaela
A cura di
Faggiani ASCOLTA ORA! SCARICA L’APP Sintonizzati sul futuro.
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Letteratura. La scrittrice originaria di Mogliano Veneto racconta gli ingredienti
del suo lavoro
Fusione creativa di testo e immagini, Federica Ortolan: “Così nasce un albo”
Federica Ortolan riesco a contattarla nel balzo tra il rientro da una lezione universitaria e la partenza per il Salone del libro di Torino. “E non finisce qui: poi mi aspetta CamminaMenti, il festival letterario per l’infanzia e l’adolescenza di Cittadella”, precisa.
Difficile non immaginarla in viaggio, in effetti: tra firmacopie, conferenze, festival e incontri, quella di Federica Ortolan (classe 1980, originaria di Mogliano Veneto e residente a Piombino Dese) è l’immagine di una scrittrice in costante fermento e lo confermano anche le sue pagine social. “Sono negata per quel mondo, vorrei limitarmi a scrivere bene i miei racconti, ma è impossibile”, ammette. La passione per ciò che fa però la si percepisce anche lì.
Nella sua vita, Ortolan ha studiato archeologia e poi pedagogia. Infine è approdata alla scrittura dopo un workshop e, collaborazione dopo l’altra, si è fatta strada nel mondo dell’albo illustrato, scrivendo per case editrici come Sabir Editore, Carthusia, Lavieri e Saremo Alberi Editore.
Leggevi molto da bambina?
“Sì. Con un padre librario, in casa i libri non mancavano. Per questo stesso motivo però non ne ricevevo molti in regalo, il che mi dispiaceva”.
Avresti mai immaginato che un giorno avresti scritto tu quei libri?
“No, ma credo fosse un desiderio inconscio. Ritrovarmi ora tra quelle persone che ho sempre letto e stimato è certamente un qualcosa di tanto inaspettato quanto emozionante”.
Il collega che più ammiri?
“Difficile scegliere, tra creativi. La bellezza di ciò che faccio sta nel fatto che ho a che fare con persone che lavorano in diversi ambiti, dalla scrittura all’illustrazione, ognuna con le sue peculiarità. Alla fine a volte si diventa pure amici, perché tra creativi ci si capisce”.
Quali sono gli ingredienti per costruire un albo illustrato?
“Collaborazione e interazione. Ogni albo illustrato nasce dalla somma di più personalità in gioco che danno slancio l’una alla creatività dell’altra e si fondono per dare origine anche a risultati inaspettati. Il successo di questo lavoro sta nella capacità di lasciare andare la storia, che non è più soltanto tua, ma diventa frutto di un processo di scambio e incontro.
Scrittori si nasce o si diventa?
Tutti lo siamo, in potenza. Forse la vera domanda è: cosa vuol dire essere scrittori?”.
E cosa vuol dire?
“Non sono convinta si fermi soltanto allo scrivere e pubblicare qualcosa. La verità è che siamo tutti recettori di storie, ma non tutti siamo narratori. Lo scrittore riesce a fare anche qualcosa di più”.
Se non fossi diventata scrittrice che avresti fatto?
“Sicuramente qualcosa che avesse comunque a che fare con la comunicazione, le relazioni e i bambini, ma niente di troppo meccanico e ripetitivo”.
Le persone creative lo sono a prescindere da ciò che fanno.
“Sì, hanno la dote di non essere lineari nel trovare soluzioni in ogni campo della loro vita: cercare risposte fantasiose anche a questioni semplici, in un percorso rettilineo da A a B, è il loro punto di forza”.
C’è differenza tra i bambini di oggi e quelli di una volta?
“Chi lo sa? L’errore che spesso fanno gli adulti è dimenticarsi che nel tempo cambia il loro punto di osservazione. Chiaramente delle differenze ci sono, se si pensa ad esempio all’uso della tecnologia, ma non vorrei cadere nei soliti cliché: l’infanzia è l’infanzia”.
Gli adulti talvolta se ne dimenticano…
“Sì. La forma dell’albo illustrato viene considerata una forma comunicativa per bambini, ma può essere letta a più livelli e quindi anche dagli adulti. Ciò che è in grado di cogliere istintivamente un bambino, a volte per un adulto non è così immediato, ma c’è una parte bambina anche nell’adulto che l’albo illustrato può intercettare. L’infanzia rappresenta di fatto un qualcosa di fondante e fondamentale per l’adulto: l’età adulta è il risultato della nostra infanzia. I tempi cambiano, ma questo fatto non cambierà mai”.
Federica Ortolan durante un firmacopie e la copertina del suo albo illustrato “Il Filiambulante”, illustrato da Marco Leoni (Sabir Editore, 2022)
Libri preferiti?
“Non ne ho, ma Rodari è un autore importante per me da sempre. Nella mia libreria ideale ci sono anche Rigoni Stern e Munari.
E dei libri che tu hai scritto?
Sono affezionata a tutti, ma con “Il Filiambulante”, illustrato da Marco Leoni, c’è un legame ancora più speciale”.
Come mai?
“È una storia che in qualche modo ha segnato un’apertura per me. Parla in maniera trasversale sia ai grandi che ai piccoli e racchiude messaggi che ho scoperto solo grazie ai feedback dei lettori”.
C’è un lato non intenzionale nelle storie?
“La storia arriva, la scrivi e se parla, parla. Non sai mai cosa dice. Spesso è chi la legge che coglie aspetti nascosti a cui nemmeno avevi pensato e se accade vuol dire che la storia sta facendo il suo: ha una sua vita, è già altro rispetto a ciò che avevi pensato, sei riuscito a trasmettere qualcosa di speciale. Ecco, forse essere scrittori sta proprio in questo”.
Gaia Zuccolotto
“La forma dell’albo illustrato viene erroneamente considerata una forma comunicativa per bambini. Ma c’è una parte bambina anche nell’adulto che l’albo illustrato può intercettare”
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Cultura
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Polisportiva Zero Branco. Quando lo sport individuale diventa un gioco di squadra
Nuovi allenamenti e impegno sociale: l’etica del nordic walking zerotino
AZero Branco il nordic walking ora si fa anche di pomeriggio. Instancabili e pieni di buona volontà, Barbara Favaro e Luca Ruzza, istruttori di nordic walking della Polisportiva Zero Branco, sono infatti riusciti ad ampliare l’offerta dei loro corsi anche al pomeriggio, per garantire a tutti di poter partecipare, persino a chi non ama molto fare sport la sera. “Ora non ci sono più scuse!”, scherza Ruzza. Grazie a questa scelta, ora il gruppo si è ampliato, superando la quota di 50 partecipanti. “È stato un anno veramente importante, di crescita sotto tutti i punti di vista, e questo è un numero di cui siamo veramente orgogliosi – afferma l’istruttore –. La nostra offerta si è ampliata con due nuovi allenamenti settimanali pomeridiani che vanno ad aggiungersi ai due incontri settimanali serali, permettendo a tutti di avere più libertà di scelta”.
Continuano poi le lezioni fuori porta. “Quest’anno abbiamo dato molta importanza alle nostre uscite, unendo ai nostri allenamenti la scoperta del territorio, il contatto con la natura, ma anche l’incontro con arte e cultura – spiega Luca Ruzza –. E non è ancora finita: abbiamo in programma la partecipazione al Cammino d’Italia e la visita a Vittorio Veneto e ai laghi di Revine, ma anche di fare il Giro delle fontane di Alano di Piave”.
Ma il nordic walking è davvero uno sport individuale? Il gruppo zerotino non ne è del tutto sicuro. “Ogni anno organizziamo una festa di chiusura della stagione tutti insieme – racconta l’istruttore –. Prestiamo molta attenzione all’inclusione delle persone, siamo molto sensibili ai temi dell’uguaglianza e della partecipazione: chi si allena con noi deve sentirsi parte del gruppo, è un qualcosa che ci sta a cuore.
Quando si indossa la maglietta del nordic, se qualcuno resta indietro cerchiamo di aiutarlo e negli allenamenti facciamo anche molti esercizi di gruppo, lavorando insieme e sostenendoci a vicenda”.
La Polisportiva Zero Branco, non a caso, aderisce alla Carta etica della Regione Veneto, che
Nordic walking, lo sport per tutti che rende davvero “fighi”
A Zero Branco nel gruppo nordic i giovani scarseggiano, ma tra i buoni propositi c’è quello di riuscire a coinvolgerli di più. Il nordic walking infatti non è uno sport “per vecchi”, anzi: è davvero “figo”. “Da Vinci sosteneva: “Raro cade chi ben cammina” ma nessuno ce lo insegna – spiega Luca Ruzza –. Molti fanno una vita molto sedentaria, soprattutto i ragazzi: passando tante ore di fronte ai devices la postura cambia, portando ad avere piedi piatti, mal di schiena, dolori cervicali… insomma, scompensi a tutto il corpo. Ma il nordic può aiutare a recuperare la camminata naturale con un passo ampio, un ritmo sostenuto e uno sguardo dritto. Inoltre essendo una camminata a quattro arti (gam-
be e bastoncini), migliora anche la coordinazione. Il duplice effetto positivo del nordic è dunque proprio questo: rieduca il corpo alla corretta postura, con effetti positivi sulla salute ma anche dal punto di vista estetico, perché si apparirà più dritti, forti e in forma”.
E non è soltanto questione di camminata: il nordic walking è anche uno sport competitivo. “Ci sono gare di velocità e di tecnica a cui è possibile partecipare”.
Uno degli obiettivi del gruppo zerotino è proprio trasmettere una visione più fresca di questo sport. “La Polisportiva Zero Branco è diventata centro Coni, il che ci permetterà di coinvolgere di più i ragazzi e di fargli conoscere la nostra disciplina
riconosce lo sport come strumento capace non solo di migliorare lo sviluppo psicofisico, ma anche “di sviluppare integrazione e relazione sociale e come componente fondamentale del processo di formazione e crescita della persona”. “E nella nostra uscita ad Albarella abbiamo anche compiuto un gesto di soli-
– afferma l’istruttore Ruzza –, per di più contando su istruttori sempre più preparati, ma anche attenti alle loro esigenze: sia io che Barbara partecipiamo a numerosi corsi Coni, tra cui alcuni mirati proprio a comprendere meglio le dinamiche giovanili, per rapportarci a loro con più facilità e insegnare anche in maniera più efficiente”.
“Se ci sarà un gruppo nordic giovane? È un nostro grande sogno – confida Ruzza –. Noi continuiamo a lavorarci”.
Nel frattempo, cari giovani, tentare non nuoce: per chi fosse interessato potrà contattare l’istruttore Luca Ruzza al 3925838866 o visitando il sito www.polisportivazerobranco.it. (g.z.)
darietà nei confronti della Lilt –aggiunge Ruzza –, per acquistare una macchina per alopecia, effetto collaterale molto comune delle cure antitumorali”. È chiaro, dunque. A Zero Branco, nordic walking e sociale vanno di pari passo, con scarpe ben allacciate e bastoncini alla mano.
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Gaia Zuccolotto
#Regione
L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia
Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?
Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro
M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.
Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.
Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.
Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre
per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.
Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro
– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.
Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.
Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.
Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-
te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.
L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)
Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche
Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.
In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-
to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.
Tra le centinaia di liste che si presenta-
no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto
calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.
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FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE
Antonio Tajani
Sandra Savino
Flavio Tosi
ecco i candidati a Nordest
Matteo Gazzini
Rosaria Tassinari
Cristina Andretta
Giampiero Avruscio
Antonio Cenini (Cenno)
Francesco Coppi
Arianna Corroppoli
Isabella Dotto
Bruno Molea
Deborah Onisto
Antonio Platis
Alessandra Servidori
PACE TERRA DIGNITÀ
Raniero Luigi La Valle
Benedetta Sabene
Michele Santoro
Khaled Al Zeer
SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)
Herbert Dorfmann
Roberta Bergamo
Felix Nagler
Franca Padovan
Otto Von Dellemann
Ursula Thaler
STATI UNITI
D’EUROPA
Graham Robert Watson
Antonella Soldo
ALTERNATIVA POPOLARE
Giulia Pigoni
Davide Bendinelli
Gabriella Chiellino
Muharem Saljihu (Marco)
Maria Laura Moretti
Giorgio Pasetto
Francesco Bragagni
Marina Sorina
Luigi Giordani
Fabio Valcanover
Aurora Pezzuto
Nicola Cesari
Kateryna Shmorhay (Katya)
MOVIMENTO 5 STELLE
Sabrina Pignedoli
Ugo Biggeri
Martina Pluda
Cinzia Morsiani
LIBERTÀ
Cateno De Luca
Laura Castelli
Vito Comencini
Francesco Amodeo
Valeria Allocati
Pier-Giorgio Ardeni
Ginevra Roberta Bompiani
Fiammetta Cucurnia
Francesco Di Matteo
Dario Dongo
Luigi Gallo
Alessandra Guerra
Paolo Rossi
Electra Stamboulis
Elisa Tagliavini
Paola Gori
Maria Angela Ferri
Giacomo Zattini
Paolo Bernini
Mohamad Kamel Malak (Pino)
Stefania Braghetta
Rada Bolognesi
Fulvia Panza
Diego Nicolini
Andrea Bardin
Cesidio Antidormi (Anti)
PARTITO DEMOCRATICO
Stefano Bonaccini
Annalisa Corrado
Ivan Pedretti
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni (Giorgia)
Sergio Antonio Berlato
Alessia Ambrosi Antonella Argenti
Elisabetta Gualmini
Alessandro Zan
Alessandra Moretti
Sara Vito
Sara Ferrari
Antonio Mumolo
Giuditta Pini
Marcello Saltarelli
Silvia Panini
Lorenzo Gennari
Paola Gazzolo
Andrea Zanoni
Silvia Bolla
Stefano Cavedagna (Cavedania)
Alessandro Ciriani
Elena Donazzan
Guglielmo Garagnani
Valeria Mantovan
Maddalena Morgante
Anna Olivetti
Lucas Pavanetto
Daniele Polato
Piergiacomo Sibiano (Piga)
Stefano Bandecchi
Lucrezia Chermaz
Alberto Bosi
Sabine Gruber
Filippo Bruschi
Miriam Nardelli
Marco Schenardi
Silvia Pilati
Paolo Alli
Barbara Previati
ALLEANZA VERDI E
SINISTRA
Cristina Guarda
Domenico Lucano (Mimmo)
Brigitte Foppa
Nicola Dall’Olio
Mauro Beccari
Sara Cunial
Mirko De Carli
Rehana Kausar
Meryem Khaioui (Maria)
Chiara Vanessa Michelon
Cinzia Pasi
Ugo Rossi
Enrico Rizzi
Paolo Silvagni (Valleverde)
Giorgia Tripoli
Jessica Veronica Cugini
Alessandro Franceschini
Francesca Caprini
Stefano Dall’Agata
Alessandra Filippi
Giulia Giorgi
Alessandra Mion
Emanuel Oian
Jessica Todaro (Jessica Todaro Bellinati)
Paolo Trande
Francesco Gonella
AZIONE - SIAMO EUROPEI
Carlo Calenda
Elena Bonetti
Federico Pizzarotti
LEGA SALVINI PREMIER
Paolo Borchia
Elena Lizzi
Alessandra Basso
Lara Bisin
Mario Raffaelli
Stefania Cargioli
Giovanni Poggiali
Silvia Fattore
Carlo Pasqualetto
Valeriana Maria Masperi
Riccardo Mortandello
Giuditta Righetti
Paul Köllensperger (Paul)
Federica Sabbati
Umberto Costantini
Rosanna Conte
Anna Maria Cisint
Stefano Bargi
Roberta Conti
Arianna Lazzarini
Alessandro Manera
Morena Martini
Emiliano Occhi
Roberto Paccher (Pacher)
Roberto Pizzoli
Roberto Vannacci
Stefano Zannier
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il 9 giugno alle urne, attenzione alle preferenze Europee,
il voto. L’8 e
L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova
“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”
Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione
In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.
Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?
Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli
elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.
Ci spiega perché?
Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.
Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?
Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un
po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-
minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.
L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?
Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di
grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano
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Mario Rodriguez
Economia. Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
Confindustria Veneto Est. Con Carlo Scabin focus sull’export delle aziende venete
Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione
“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate per le aziende”
L
“Dopo un 2023 di spinta e assestamento il 2024 è un anno in salita”
La sostenibilità è una via obbligata per le imprese che vogliono continuare a crescere e restare sul mercato. Ne è convinto Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl”.
o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%. La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.
Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
Cresce la spinta all’interna-
“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-
zionalizzazione delle aziende venete?
prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.
Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare?
Cosa consigliate?
“Sicuramente oggi le distanze non sono più motivo di preoccupazione e non vengono considerate come un limite. Le aziende dal canto loro devono continuare, pur mantenendo il proprio core business, a diversificare per poter essere sempre più competitive in qualsiasi mercato. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, il mercato è diventato unico, globale, senza le tradizionali distinzioni come “il mercato asiatico”, il “mercato americano” e così via… In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente
“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il
successo”.
zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
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la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?
impresa prima che lo faccia qualcun altro”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rap-
“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro
presenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della classe e non siamo secondi a nessuno”.
Ma cosa chiedono gli imprenditori per rimanere i primi nella classe e per stimolare gli investimenti?
Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-
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Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rappresenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della
“C’è molta consapevolezza da parte degli imprenditori che è necessario continuare a strutturarsi, investendo sicuramente in tecnologia ma anche in risorse umane, perché sono le persone che fanno la differenza e che portano le aziende al successo. Inoltre, credo che oggi il tema principale e condivisibile con tutti – spaziando cioè anche agli altri settori – sia quello della sostenibilità”.
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati – oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati –oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
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Carlo Scabin
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Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
fare business in modo sostenibile.
I traguardi
raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio
Il valore della sostenibilità: Despar
Nord presenta il Report Integrato 2023
Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001
Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche
3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per
Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-
virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro
Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-
li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-
luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.
CSR, vicino ai territori e alle comunità La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.
Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.
cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.
Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?
ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023
e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.
Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?
La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-
sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,
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Angelo Pigatto
Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)
Despar Nord?
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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine
Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.
Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.
La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-
In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi
fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.
La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.
Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.
Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.
“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-
sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.
Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.
GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale
Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita
Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani
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dell’organismo e dell’ in cui vive per
al tuo son
Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo.
In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.
di obesità”.
Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.
Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.
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“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza
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Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti.
Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà,
malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg. Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dalla comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.
Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica
è fondamentale per la prevenzione
Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.
“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa.
Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.
Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi.
Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi.
“In questo percorso di promozione
dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.
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Innovativa metodica bioptica. Ospedale dell’Angelo di Mestre
primo in Veneto
Diagnosi del tumore del polmone: la biopsia viene dal ghiaccio
Il tumore del polmone è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. Quando la Tac ha individuato la sospetta neoplasia, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la sua tipizzazione genetica e molecolare.
“Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi, e così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini necessarie” spiega il Primario di Pneumologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Lucio Michieletto.
Per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, all’Ospedale dell’Angelo, Ulss 3 Serenissima, è stata istituita presso la Pneumologia una task force medicainfermieristica, dedicata alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima generazione.
Si chiama “criobiopsia” ed è la metodica più recente ed innovativa per prelevare campioni di tumore.
“Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare all’Angelo - sottolinea il Primario Michieletto - la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.
“Con una tradizionale broncoscopia e con tecniche ecografiche endoscopiche - spiega - arriviamo all’individuazione della lesione; poi, anziché procedere alla biopsia con micropinze o aghi, introduciamo fino al tumore una “criosonda” che, attivata in loco per pochi secondi, congela una parte del nodulo e ne permette la asportazione in grossi frammenti. Da questi frammenti prelevati è possibile assicurarsi una diagnosi e una tipizzazione del tumore, riducendo al minimo i rischi”.
Questa metodica permette agli specialisti della Pneumologia dell’Angelo di raggiungere anche le sedi polmonari più ostiche: la resa diagnostica della broncoscopia viene così
incrementata, permettendo l’avvio precoce della terapia mirata.
Primo tra gli ospedali del Veneto, l’Ospedale dell’Angelo è così sulla scia dei centri eccellenti - le Pneumologie interventistiche di Bologna, Genova, Firenze, Ancona, Forlì - che in Italia hanno già introdotto questo utilizzo della criobiopsia.
“Ogni anno 50/60 pazienti del nostro territorio, che rappresentano circa il 30% dei pazienti che afferiscono con un nodulo polmonare alla nostra Unità, risultano candidabili a questa metodica e possono quindi avvalersene ottenendone i vantaggi in termini di diagnosi precoce ed efficace; e ancora, grazie alla criobiopsia vengono in questi casi evitate procedure diagnostiche più invasive, come ad esempio le toracotomie chirurgiche”.
La Pneumologia dell’Angelo è giunta all’utilizzo della criobiopsia a partire dalla precedente esperienza con la crioterapia, attualmente utilizzata per le criodisostruzioni bronchiali, e dall’esperienza sviluppata relativamente all’utilizzo della sonda ecografica radiale - la casistica dell’Angelo è la più numerosa in Veneto - che è la metodica necessariamente accoppiata alla criobiopsia.
L’innovativa metodica dell’utilizzo della criobiopsia è gravata, anche se in casi rarissimi, da alcune possibili complicanze; pertanto, viene eseguita nel corso di un breve ricovero.
L’utilizzo della criobiopsia non comporta costi elevati: il costo della criosonda monouso paragonabile a quello di un ago per agoaspirato transbronchiale.
Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe didattiche” in collaborazione con l’Ulss 2
Marca Trevigiana
Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 20212031.
Ma in cosa consiste?
Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperienza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare
direttamente dalla natura. Malga Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!
E’ la criobiopsia che consente di individuare la neoplasia allo stadio iniziale per procedere in modo efficace alla sua tipizzazione genetica e molecolare e individuare la cura
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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust
Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani
Si tratta di una collaborazione che coinvolge
Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il
Dipartimento Fisppa dell’Università degli
Studi di Padova, Sistema della Formazione
Professionale
Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico
Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.
Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.
Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.
L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati
o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.
L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,
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proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati. L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.
Psicologia
Dott.ssa Matilde Finessi Dott.ssa Alessia Marcato Dott.ssa Roberta Gattolin
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per la ginnastica vascolare
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’arrivo del mese di giugno l’estate fa il suo ingresso, portando con sé temperature più calde, giornate soleggiate e la voglia di frutta e verdura fresche e idratanti per rinfrescarsi e ristorare l’organismo
LINGUINE AL PESTO DI ZUCCHINE MANDORLE E MENTA
Un condimento gustoso e profumato. Un piatto semplice da preparare e fresco. Un primo vegetariano perfetto per la stagione estiva
Ingredienti: 480 g di linguine; 500 g di zucchine; 100 g di parmigiano; 50 g di mandorle pelate; 40 g di mandorle a filetti; 18 foglie di menta; spicchio d’aglio; prezzemolo; olio; sale e pepe
Preparazione: Tagliare le zucchine a rondelle e saltarle in padella con olio. Nel frattempo, cucinate le linguine. Una volta cotte le zucchine frullarle con le mandorle, l’aglio, la menta, sale olio e un po’ d’acqua di cottura della pasta. Aggiungere eventualmente ancora un po’ di olio in base alla cremosità che volete ottenere. Scolare la pasta condirla con il pesto e aggiungere un ultimo il parmigiano. Per donare un tocco scenografico alla ricetta e insaporire maggiormente potete
SEPPIE GRATINATE CON OLIVE E CAPPERI
Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.
Ingredienti: : Un piatto gustosissimo e leggero, perfetto per un menù di pesce veloce e sfizioso
Preparazione: Tagliare le seppie ad anelli. In una padella far soffriggere l’aglio schiacciato con due cucchiai d’olio, poi aggiungere le seppe e lasciare insaporire a fuoco vivo. Unire le olive e i capperi ben sciacquati. Coprire la padella e far cucinare circa una mezz’ora. Quando le seppie saranno morbide, trasferitele con il loro liquido in una pirofila da forno abbastanza ampia. Aggiungere pangrattato e prezzemolo tritato. Mescolare bene e ungete con un filo di
PLUMCAKE ALLE ALBICOCCHE
Un delizioso dolce da forno semplice, saporito e leggero, ideale per cominciare la giornata con una nota golosa
Ingredienti: 1180 g di farina; 3 uova; 200 g di albicocche; 180 g di zucchero integrale di canna; 180 g di burro morbido; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 cucchiaino di estratto di vaniglia; 30 g di mandorle a lamelle; 1 pizzico di sale
Preparazione: Unire in una ciotola il burro insieme allo zucchero e montare il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere le uova, il sale e l’estratto di vaniglia, e incorporare la farina e il lievito setacciati. Unire all’impasto le albicocche tagliate a fettine, tenendone da parte alcune. Mescolare delicatamente con una spatola e versare il composto all’interno di uno stampo da cake da 25 x 11 cm. Aggiungere le mandorle a lamelle e cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 50-60 minuti.
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Rubrica a cura di Sara Busato
Il primato.
Nel 2023 sorpassata Rimini. La sindaca Roberta Nesto: “Premiato il lavoro di anni”
Cavallino Treporti prima località balneare d’Italia con oltre 6,8 milioni di presenze
Dopo essersi qualificata come la capitale europea dell’open air, Cavallino-Treporti, la prima spiaggia del Veneto, è diventata ora anche la prima località balneare d’Italia. Un primato certificato dalle presenze registrate dalla località, che nel corso della stagione 2023 sono state 6.818.604. «Quello raggiunto è un dato straordinario», commenta la sindaca Roberta Nesto, «Essere la prima località italiana per il turismo balneare è il risultato del lavoro di tutti: operatori, amministratori, residenti. Siamo al primo posto in Italia perché, oltre a confermare gli eccellenti risultati nei mesi chiave dell’estate, quando registriamo il tutto esaurito, abbiamo fatto un grande lavoro per accogliere i nostri ospiti nell’altra stagione, in aprile, settembre e ottobre. L’anno scorso nel mese di maggio, ad esempio, siamo cresciuti del 40%. È la dimostrazione che puntare sulla destagionalizzazione, sulle opportunità esperienziali deve essere sempre più centrale per le località balneari».
F inora questa speciale classifica era guidata da Rimini, che nel
2023 ha avuto 6.731.661 presenze. Grazie al sorpasso, CavallinoTreporti, oltre a essere la prima località balneare, è diventata la quinta destinazione turistica italiana, dietro solo alle grandi città d’arte del calibro di Roma, Venezia, Milano e Firenze. «Non si tratta di fare a gara con Rimini», precisa Nesto, «Far crescere le presenze nella bassa stagione è il nostro obiettivo ed è stato premiato il lavoro di anni che tutta la nostra comunità sta facendo». Se da una parte i mesi centrali dell’estate registrano ormai da anni il tutto esaurito, è sui mesi di bassa e media stagione che si stanno incrementando continuamente i numeri.
G razie alla ricca offerta che Cavallino-Treporti propone ai suoi ospiti. Non solo la spiaggia, ma anche la ricchezza storica (testimoniata dalla presenza delle fortificazioni della Prima Guerra Mondiale), archeologica e le valenze ambientali, che gli ospiti possono scoprire percorrendo la vasta rete di percorsi ciclabili del territorio. Senza dimenticare i tanti eventi che Cavallino-Treporti propone
durante tutto l’anno, grazie alla collaborazione delle associazioni locali.
«L ’aumento delle presenze, secondo l’analisi dei dati, risulta coprire tutto il periodo stagionale, dimostrando quindi un allungamento dei mesi di coda», analizzano il presidente di Assocamping e il presidente del Consorzio Parco turistico, Francesco Berton e
Mattia Enzo, «I dati sulle presenze sono sicuramente un indice di apprezzamento da parte degli ospiti, sia per la tipologia di vacanza, sia per il territorio nel quale sono inseriti i campeggi e villaggi turistici. Non a caso, anche e soprattutto dopo la pandemia da Covid, sia gli arrivi che le presenze sono continuate ad aumentare sensibilmente in questi anni. Ad-
Parco Urbano Cavallino concluso con 183 giorni in anticipo
È stato inaugurato lo scorso 13 maggio il nuovo “Parco Urbano Cavallino”. Si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che, promosso dal Comune di Cavallino-Treporti insieme alla Città Metropolitana, ha visto la completa riqualificazione dell’ex area mercato, che diventerà un punto di riferimento per residenti e turisti. Il progetto è stato concluso in tempi record, con un importante anticipo di 183 giorni rispetto al cronoprogramma. Notevole l’investimento, pari a oltre 5,2 milioni di euro.
La parte più cospicua è stata messa a disposizione dall’amministrazione comunale, quasi 4 milioni di euro. Ma significativo è stato anche il contributo di oltre 1,3 milioni di euro derivante da fondi PNRR, ottenuto grazie alla Città metropolitana di Venezia, che ha inserito l’opera tra quelle finanziabili nel progetto “PiùSprint”. Con grande orgoglio per Comune e Città metropolitana, è stato possibile concluderla con larghissimo anticipo, grazie al coordinamento dell’ufficio tecnico comunale e la sinergia tra le imprese, la Brussi Costruzioni e la I.C.S. Srl,
seguite dalla società di progettazione Planum Srl. «È con grande soddisfazione che annunciamo il conseguimento di un importante risultato per i nostri residenti: la consegna anticipata di un’altra grande opera. Dopo Batteria Pisani e la ciclabile a sbalzo su via Pordelio, presentare questa rigenerazione segna un ulteriore passo avanti nella riqualificazione della nostra località», ha detto la sindaca Roberta Nesto, «Quest’opera non solo contribuisce a migliorare l’aspetto estetico di Cavallino, ma incarna anche i principi fondamentali della sostenibilità, integrando diverse funzioni che vanno dallo sport e il tempo libero fino al settore commerciale. Sarà un luogo di aggregazione che ospiterà anche nuovi eventi». Nel progetto è stata rivolta un’attenzione particolare agli aspetti ambientali e “Parco Urbano Cavallino” si presenta come una realtà polifunzionale, con spazi per attività ricreative come il campo da basket, uno skate park e il luna park estivo. Tutta l’area è stata dotata di arredi, cestini e panchine. Per valorizzare il settore commerciale, si è provveduto a una riorganizzazione del mercato settimanale estivo.
dirittura nella stagione passata, è stato registrato un +12% di turisti stranieri rispetto al periodo prepandemia». Anche quest’anno, inoltre, Cavallino-Treporti potrà fregiarsi della Bandiera Blu. Un importante riconoscimento, attribuito per l’eccellenza ambientale, frutto del lavoro sinergico pubblico e privato che dal 2006 qualifica la località.
38 www.lapiazzaweb.it Turismo
La sindaca Roberta Nesto
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Consumo combinato di energia elettrica in kWh/100 km: 17.6 (BRABUS/ Pulse), 16.3 (Premium /Edition), 16.8 (Pro+), 17.2 (Pro) (WLTP); Emissioni di CO2 in ciclo combinato in g/km: 0; Autonomia elettrica (WLTP) in km: 415 (BRABUS/ Pulse), 455 (Premium), 435 (Pro+), 325 (Pro)
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