Riviera est magg2014 n65

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della Riviera Est

1994 - 2014

Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 di Grigoletto Loris & Alan

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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.65 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Tasse Tasi, c’è chi paga e chi no

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Mira Condannati utilizzati per sfalciare i parchi

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Camponogara Menin stravince le elezioni comunali

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DieciDieci summer tour

Rovigo, Padova e Venezia saranno protagoniste dell’evento dell’estate veneta: quattro serate all’insegna del divertimento e della musica dei migliori dj nazionali, delle guest star internazionali e delle migliori coreografie. Il tutto nelle più belle piazze del veneto. pag. 28 10%

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L’INTERVENTO

2500 firme per avere l’idrovia Sono state raccolte oltre 2500 firme dal comitato Brenta Sicuro per realizzare il completamento dell’Idrovia Padova-Venezia. Le firme sono state portate in Regione durante incontro che si è tenuto con l’assessore all’ambiente Maurizio... pag. 10

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Tasi e crisi fiscale Onorevole Diego Crivellari

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Povertà ed emigrazione flagellano il territorio Nel 2013, 700 giovani dai 18 ai 34 anni dalla Riviera del Brenta e dal Miranese sono emigrati all’estero

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overtà ed emigrazione, due facce della stessa medaglia, quella della crisi economica. Un flagello che dal 2008 colpisce in maniera sempre più forte il tessuto sociale ed economico dei 17 comuni del comprensorio. Veniamo all’emigrazione. Quasi 700 giovani dai 18 ai 34 anni dalla Riviera del Brenta e dal Miranese, sono emigrati all’estero nell’ultimo anno per cercare lavoro e la prospettiva è che in Italia non ci tornino più. Le destinazioni? I ragazzi puntano sull’Australia, le ragazze più sui

paesi europei. A spiegare questo fenomeno è il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri. ”Dall’inizio del 2013 – spiega Livieri – circa 400 giovani dall’area della Riviera del Brenta e 300 dai comuni del miranese, hanno deciso di lasciare il nostro territorio perché non offre più alcuna prospettiva di lavoro. Non si tratta solo di persone laureate o specializzate, non è più una “fuga di cervelli”, ma una fuga generalizzata da un’area che non offre a loro alcuna prospettiva di reddito“. Livieri fa una

analisi sociale delle classi di provenienza dei giovani emigranti. Partono soprattutto figli di operai e di impiegati mentre i figli dei ceti medio - alti, o se la cavano con “assunzioni cooptative” o l’urgenza di trovare una occupazione per loro, non è cosi impellente“. Chi parte però difficilmente torna. Le mete preferite delle ragazze sono la Francia, il Regno Unito e la Germania. Poco ambite le mete invece come gli Stati Uniti, mentre alcuni apprezzano paesi come il Brasile in pieno pag. 19 sviluppo economico.

a partita a scacchi che si sta giocando tra governo ed enti locali intorno alla Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e che, mentre scriviamo, ha portato ad una nuova proroga dei termini previsti per il pagamento della prima rata, da giugno a settembre, non è soltanto l’ennesima puntata di un rapporto mai facile tra il potere centrale e i territori, né può essere rappresentata come l’esito parziale di una trattativa sotterranea tra governo e Anci, ma è probabilmente (anche) il sintomo di qualcosa di più grave e pervasivo. L’impressione è che il nostro Paese si trovi ancora nel mezzo di quella “crisi fiscale” che già più di vent’anni fa lo storico Luciano Cafagna identificava come una delle cause strutturali che hanno prima determinato il crollo della cosiddetta Prima Repubblica e, poi, hanno condizionato l’interminabile transizione verso un ‘nuovo’ dai contorni sempre più sfuggenti. “La grande slavina”, questo il titolo del libro di Cafagna del 1993, per il quale la crisi dei nostri conti pubblici derivava dal modo del tutto peculiare con cui si era voluto edificare un welfare state all’italiana: puntando sul debito, sul consenso immediato, sulle tante corporazioni presenti nella nostra società ed evitando quelle scelte -– coraggiose, ma non sempre popolari – che potessero preludere ad una effettiva redistribuzione del reddito. continua a pag.

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Editoriale

Corruzione e mazzette, un peso sulla ripresa economica di Alessandro Abbadir

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angenti e grandi opere, uno scandalo che ha travolto i vertici politici ed imprenditoriali a Venezia e nell’interno Veneto. I nomi degli arrestati e degli indagati sono di primissimo piano: fra i più noti l’ex presidente Galan, l’assessore Renato Chisso, il sindaco di Venezia Giorgio Orson, un generale della Guardia di Finanza. continua a pag.

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