Padova nord febb2014 n27

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di Padova Nord

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.27 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Vigonza, il caso Don Bizzotto “basta con il cemento”

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Vigodarzere Predoni di rame devastano il cimitero

Cadoneghe Passerella chiusa disagi ma anche soluzioni

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EDITORIALE

codiverno chiede dossi anti velocità

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano

I residenti a Codiverno di Vigonza chiedono Un paio di dossi stradali artificiali in mezzo ad alcune vie del paese, nonostante alcune di queste siano delle strade residenziali chiuse, con il fine di limitare e ridurre la velocità. pag. 6

lavagne multimediali per la scuola media

Un’azienda privata dona alla scuola media “Don Milani” di Cadoneghe due lavagne multimeriali che si andranno ad aggiungere alla dotazione tecnica dell’istituto. Da settembre cambia anche l’orario per le prime classi della media. pag. 10 10%

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Elezioni a Cadoneghe Schiavo si candida

L’assessore all’Ambiente vince le primarie punta alla staffetta con il sindaco uscente

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arà Michele Schiavo il candidato alle prossime elezioni amministrative comunali. Il nome di Schiavo è uscito domenica 23 febbraio nel corso delle consultazioni primarie del centrosinistra. Schiavo, 48 anni, impiegato, impegnato nel volontariato, è attuale assessore all’ambiente, vicino all’attuale sindaco Mirco Gastaldon. A sceglierlo ben il 67% dei 1.249 elettori di Cadoneghe che hanno espresso la loro preferenza alle primarie. L’altro candidato era Enrico Scacco, trent’anni, che di mestiere

fa l’amministratore condominiale. Scacco è laureato in Scienze della comunicazione e, inoltre, è membro del direttivo del Partito Democratico. Ha ottenuto il 33% delle preferenze che, come esordio, è certo un dato significativo. Le operazioni di voto si sono svolte regolarmente senza intoppi di alcun genere. I seggi sono stati chiusi alle 20, come previsto. E’ seguito lo spoglio delle schede che è durato poco più di un’ora. Nel corso della campagna in vista delle primarie i due contendenti non si erano

risparmiati colpi. Scacco si era presentato come grande novità alla chiusura di un ciclo amministrativo, guidato da Gastaldon, durato dieci anni; Schiavo, a sua volta, rappresentava la continuità con quanto fatto finora a Cadoneghe, Comune che vanta tra i migliori servizi della provincia e un piano idraulico che sarà la prima cosa cui metterà mano, se dovesse diventare sindaco. Oggetto della “querelle” tra i due il destino della Grosoli e della Breda. Intanto anche il cenpag. 9 trodestra si organizza.

L’Intervento

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di Lucio Tiozzo*

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ulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futuro. L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e governa il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’. *Capogruppo PD in Consiglio regionale

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rmai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fiumi entri in crisi in più punti contemporaneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fino a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espansione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate. continua a pag. 3


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