Ricerca sul gliobastoma, collaborazione d’eccellenza tra Rovigo e Milano
Una partita tutta da giocare
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
Con un investimento di 2 milioni di euro, la riqualificazione di Corso Garibaldi si propone di migliorare la viabilità e valorizzare il centro storico
Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia
SUPERMERCATI O ALLOGGI? LA COMMISSIONE INDAGA SUL FUTURO DI PIAZZALE ROVIGNO
Votata all’unanimità la creazione di una commissione per fare chiarezza sulla vendita del terreno vicino al Piazzale Rovigno
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”
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ISulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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Adria: Cnv rileva il Cantiere Navale Vittoria
Parte un nuovo capitolo per il Cantiere Navale Vittoria di Adria. Con un investimento di 8,2 milioni di euro, la società Cnv Srl ha ufficialmente acquisito il prestigioso cantiere, attivo dal 1927 nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari, paramilitari, commerciali e da trasporto.
L’operazione, perfezionata con il rogito notarile, è stata possibile grazie all’omologa del Tribunale di Rovigo sul piano di ristrutturazione. Il passaggio di proprietà segna l’ingresso del cantiere nel gruppo guidato da Roberto Cavazzana, imprenditore e geologo rodigino, già a capo di un network di aziende specializzate nei settori ingegneristico, architettonico, ambientale e territoriale. L’accordo prevede il trasferimento del complesso aziendale e del compendio immobiliare, che si estende su 22.000 metri quadrati, e soprattutto la tutela dei 35 posti di lavoro attuali, garantendo così la continuità operativa di un’eccellenza dell’industria navale italiana. Il nuovo proprietario, Roberto Cavazzana, ha espresso la volontà di rafforzare il posizionamento del Cantiere Navale Vittoria, investendo su innovazione e qualità: “Con il perfezionamento dell’acquisto possiamo finalmente iniziare a lavorare a un piano di sviluppo industriale. Intendiamo dare continuità a quella che era l’attività di ideazione e costruzione di imbarcazioni del Cantiere Navale Vittoria puntando sull’innovazione e su elevati standard qualitativi. Sin da subito ci impegneremo per creare sinergie e collaborazioni con player esteri in grado di investire nel nostro piano di sviluppo e di contribuire alla crescita di valore della nostra attività. Un’attività che continuerà ad essere strategica per il territorio e per il Paese”. L’acquisizione segna un punto di svolta per uno dei cantieri più rilevanti della storia navale del Polesine, con la prospettiva di una nuova fase di crescita e consolidamento sul mercato internazionale.
Guendalina Ferro
Salvi i posti di lavoro e via a un nuovo piano industriale
Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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Tante le novità per la città: istituita una commissione sul caso Ater-Case Rosse
Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità l’istituzione di una commissione temporanea per approfondire il caso Ater-Case Rosse. Al centro della questione, la vendita all’asta di un terreno vincolato a edilizia convenzionata. Durante la seduta è stata affrontata anche la vicenda del nuovo insediamento industriale in zona Aia a Loreo, ed è stato approvato l’accordo per un tratto di asfaltatura sulla SR 443, all’altezza di Valliera.
I l Consiglio Comunale, su proposta del sindaco, ha votato all’unanimità l’istituzione di una commissione temporanea per approfondire il caso Ater-Case Rosse. L’organismo, composto da cinque membri di maggioranza e tre di minoranza, avrà il compito di fare luce su una vicenda che da diverse settimane solleva dubbi e interrogativi sulle pagine di cronaca locale. Al centro della questione, la vendita all’asta di un terreno adiacente al centro commerciale di Piazzale Rovigno, ceduto da Ater a una catena di supermercati per 1 milione e 450 mila euro. Un’area sulla quale grava un atto unilaterale del 4 settembre 2009, con cui Ater si era impegnata nei confronti del Comune di Adria a costruire 16 alloggi a canone concordato per i cittadini. Se né la commissione temporanea né successivamente il Consiglio Comunale dovessero revocare l’atto d’obbligo, la catena di supermercati avrebbe diritto al rimborso dell’intera somma versata, pari a 1 milione e 450mila euro, con un aggravio limitato a soli 50mila
euro. Una sproporzione economica che il consigliere di minoranza Lamberto Cavallari ha definito senza mezzi termini come un’operazione imprenditoriale folle. Ulteriori perplessità sono state sollevate dal consigliere del PD Giorgio Zanellato, che ha evidenziato come la questione sia approdata in Consiglio solo dopo la firma del rogito tra Ater e la catena di supermercati con sede a San Martino Buon Albergo (Vr).
“Un segnale chiaro – ha sottolineato Zanellato – che entrambe le parti dessero per scontato che il Consiglio Comunale avrebbe eliminato l’atto d’obbligo”.
Inoltre, il consigliere Zanellato ha segnalato alla maggioranza, l’importanza di accertarsi che i proventi delle aste, citati nella delibera 32 di Ater, siano investiti nel Comune di Adria, verificando che ciò sia espressamente previsto anche dai criteri della Regione Veneto.
La vicenda resta quindi aperta, e la nuova commissione avrà il compito di valutare
quali siano i benefici per la comunità nell’eventualità dell’insediamento di un nuovo supermercato. Altra interrogazione al punto all’ordine del giorno, riguardava lo spostamento della sede operativa di Bancadria da Adria a Rovigo. In merito il Sindaco, nel tranquillizzare che la filiale Bancadria rimarrà aperta, ha evidenziato che la scelta imprenditoriale dei vertici della banca, nel spostare la sede operativa a Rovigo, è stata decisa con l’obiettivo strategico di conservare la propria autonomia come banca.
Il Consiglio Comunale ha affrontato anche la questione del nuovo insediamento previsto, in zona Aia, nel territorio di Loreo, al centro di una manife-
stazione di protesta svoltasi lo scorso 22 febbraio. L’assessore D’Angelo, nel rispondere all’interrogazione di Fratelli d’Italia, ha ricostruito l’iter della vicenda, ricordando che la prima richiesta dell’azienda risale nel settembre 2021, poi archiviata. Nel 2023 la ditta ripresentò la domanda, includendo le integrazioni richieste dai Comuni di Adria e Loreo, dai Vigili del Fuoco e dal Consorzio di Bonifica. Nel febbraio 2024, vennero richieste alla ditta, ulteriori integrazioni da parte del Comune di Loreo, del Consorzio di Bonifica e della Provincia.
“Nel frattempo – ha spiegato l’assessore – sono arrivati pareri favorevoli da Acque Venete, dall’Ente Parco e, con alcune
prescrizioni, dalla Regione attraverso la Valutazione d’Incidenza Ambientale (Vinca) e dai Vigili del Fuoco. Attualmente, la pratica è ancora in fase istruttoria e il Comune di Adria è in attesa di risposte alle osservazioni depositate nei tempi utili”. Il Consiglio Comunale, tra i vari punti all’ordine del giorno trattati, ha approvato all’unanimità l’accordo di programma tra Veneto Strade, Regione del Veneto e Comune di Adria per la manutenzione di un tratto della SR 443. L’intesa prevede l’asfaltatura tra il km 17 e il km 19+300 metri, in corrispondenza della frazione di Valliera, con un investimento di 288mila euro.
Guendalina Ferro
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Sicurezza stradale/1. Adria negli ultimi mesi sta vivendo grandi trasformazioni sul fronte viabilità
Riapertura di Corso Garibaldi Barbujani punta al futuro della città
C’è grande attesa per la riapertura di Corso Garibaldi, prevista per aprile. I lavori di rigenerazione urbana, avviati nel 2023, hanno suscitato polemiche tra cittadini e commercianti. “Mi scuso sinceramente con i miei concittadini per i disagi causati - ha dichiarato il sindaco Massimo Barbujani -. Tuttavia, abbiamo tempi stretti e dobbiamo portare a termine questo intervento, probabilmente il più significativo degli ultimi cinquant’anni nel nostro centro storico, con l’obiettivo di riaprire alcuni tratti di Corso Garibaldi per migliorare la viabilità”. Un progetto di due milioni di euro recuperati dai fondi Pnrr e che darà un nuovo volto alla città. Per venire incontro alle esigenze dei commercianti e cittadini dopo 16 anni è stato riaperto il tratto di corso Vittorio Emanuele Sud creando 9 posti auto con
regolamentati disco orario per favorire tutte le attività commerciali. “La riqualificazione, innanzitutto, perché voglio ricordare che non è stata una decisione facile. Il progetto lo abbiamo ereditato dalla vecchia amministrazione e avevamo solo dieci giorni di tempo per decidere se andare avanti con quel progetto oppure rinunciare ai 3 milioni di euro - prosegue il Sindaco di Adria -. Da primo cittadino mi sono preso la responsabilità di andare avanti su questa linea nonostante le diverse criticità. Come amministrazione stiamo cercando di lavorare col bisturi con i residenti per limitare al massimo i disagi. Ovviamente non è facile, però penso che la riqualificazione, una volta terminati i lavori, possa aumentare anche il valore degli edifici che ci sono e dare una spinta economica”.
L’amministrazione comunale di Rosolina prosegue il suo impegno per migliorare la viabilità e la sicurezza sul territorio. Tra le iniziative in corso,
il Comune sta partecipando a un bando di finanziamento per ottenere circa 500mila euro, necessari ad avviare i lavori per il completamento della strada
Veneto: meno incidenti e vittime sulle strade, ma il costo sociale resta alto
Dal 2016 a oggi, la Regione Veneto ha finanziato 636 interventi per migliorare la sicurezza stradale, investendo oltre 105 milioni di euro. Grazie a queste opere – tra cui rotatorie, piste ciclabili e la riqualificazione delle strade – l’impatto economico sul territorio è stato di circa 221 milioni di euro. Secondo i dati Istat, nel 2023 in Veneto si sono verificati 12.774 incidenti stradali, con 309 vittime e 16.994 feriti. Rispetto al 2022,
si registra un calo del 3,7% delle vittime, del 3,4% degli incidenti e dell’1,7% dei feriti. Il 42% degli incidenti avviene nei centri urbani, ma se si considerano anche i comuni limitrofi, la percentuale sale al 92,5%. Nelle Aree interne, più lontane dai servizi essenziali, gli incidenti rappresentano il 7,5% del totale. Le strade urbane restano le più pericolose: qui si concentra il 69,5% degli incidenti, con 132 morti e oltre 11.000 feriti.
Tuttavia, gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4,8 decessi ogni 100 incidenti) e in autostrada (3,3 decessi ogni 100 incidenti).
rimasto stabile, con variazioni tra le province: decessi in calo a Padova e Rovigo. Migliorare la sicurezza stradale resta una sfi-
che collega Adria con Rovigo e Cavarzere. Questo intervento riguarda un incrocio strategico, fondamentale per i collegamenti con due strade regionali e per migliorare l’accessibilità alle zone balneari. Parallelamente, l’amministrazione ha deciso di potenziare il sistema di sicurezza cittadina, in seguito agli ultimi episodi di bullismo giovanile. Il piano prevede l’aumento delle telecamere di videosorveglianza nelle frazioni, con l’obiettivo di garantire maggiore controllo del territorio e tutelare la sicurezza dei cittadini.
Questi interventi si inseriscono in un più ampio programma di miglioramento delle infrastrutture e della vivibilità di Rosolina, confermando l’attenzione dell’amministrazione verso le esigenze del territorio e della comunità.
Sara Busato
Le cause principali? Perdita di controllo del veicolo su rettilineo, incroci pericolosi e curve. Il costo sociale degli incidenti stradali nel 2023 ha toccato 1,5 miliardi di euro, pari a 306 euro per ogni cittadino veneto. L’indice di lesività è in aumento, mentre il tasso di mortalità è
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CHIOGGIA
Siete lontani da casa e sentite la nostalgia dei sapori familiari? Oppure desiderate esplorare i gusti autentici dell'Est Europa? Mix Markt è il luogo che fa per voi!
da aperta: meno incidenti si verificano, ma il prezzo umano ed economico resta alto. Per questo, la Regione Veneto ha avviato le procedure per l’assegnazione dei contributi destinati alla sicurezza stradale per tutti i comuni. Tra le principali novità dei criteri di assegnazione per il 2025 vi è l’aumento dell’importo massimo ammissibile per gli interventi, che passa da 700 mila euro a 1 milione di euro. (s.b.)
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Massimo Barbujani, sindaco di Adria
“Via Trieste è un intervento cruciale”
L’amministrazione comunale di Rosolina, guidata dal sindaco Michele Grossato, ha avviato un ambizioso programma di interventi per migliorare la viabilità, la sicurezza stradale e il decoro urbano. Gli investimenti in infrastrutture riguardano sia la manutenzione straordinaria delle strade esistenti sia la realizzazione di nuovi collegamenti strategici per il territorio.
Uno dei progetti più rilevanti attualmente in gara riguarda la ricostruzione di due ponti lungo la strada che conduce all’Isola di Albarella, con un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro. Questi interventi sono fondamentali per garantire la sicurezza e la stabilità delle infrastrutture esistenti, migliorando così l’accessibilità a una delle zone turistiche più rinomate del territorio.
Un altro intervento strategico riguarda il prolungamento di Via Trieste a Rosolina Mare. Il progetto definitivo è già stato completato e prevede una riprogettazione della viabilità nella zona turistica, con l’obiettivo di rendere più fluido il traffico e migliorare la connessione con le altre arterie stradali. “Un intervento è particolarmente atteso, - sottolinea il primo cittadino - poiché Rosolina Mare rappre-
senta un punto di riferimento per il turismo balneare e necessita di infrastrutture adeguate per accogliere al meglio residenti e visitatori”.
Un altro importante traguardo è stato raggiunto con la recente asfaltatura di Via Bassafonda, la strada più lunga del comune, che si estende per 4 km. Questo intervento rientra in un piano più ampio di manutenzione stradale, volto a migliorare la qualità della rete viaria e a garantire maggiore sicurezza agli automobilisti.
L’attenzione dell’amministrazione non si limita solo alle aree periferiche o turistiche: nel prossimo periodo sono previste ulteriori asfaltature nel centro del paese, con l’obiettivo di sistemare tratti di strada usurati e migliorare il comfort della circolazione.
Tra le opere in fase di avvio vi è
il rifacimento della Piazza di Volto di Rosolina, un’area strategica che si trova in prossimità della Strada Statale Romea. Oltre alla riqualificazione estetica e funzionale della piazza, il progetto prevede un riordino dell’incrocio con la statale, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e ottimizzare i flussi di traffico. Infine, è in fase di progettazione la realizzazione di una bretella su Via Marangon, un’infrastruttura che permetterà di alleggerire il traffico nella zona del Villaggio Norge. Questo intervento si inserisce in un piano più ampio di gestione della viabilità, con l’obiettivo di migliorare la mobilità locale e ridurre le congestioni nelle aree più trafficate.
Con questi interventi, l’amministrazione comunale intende rendere Rosolina un comune sempre più vivibile e sicuro, puntando su infrastrutture moderne, efficienti e adeguate alle esigenze di cittadini e turisti. La riqualificazione delle strade e la creazione di nuove opere pubbliche rappresentano un investimento strategico per il futuro del territorio, migliorando non solo la qualità della vita dei residenti, ma anche l’attrattività turistica e commerciale della zona.
Sara Busato
Porto Tolle punta sulla mobilità sostenibile
Il Comune avvia importanti lavori infrastrutturali, tra cui la manutenzione di Via Bassafonda, con l’obiettivo di migliorare il traffico e la qualità della vita
Porto Tolle si conferma un comune all’avanguardia nella mobilità sostenibile, puntando su importanti investimenti per migliorare le infrastrutture ciclabili e stradali. Situato nel cuore del Delta del Po, il secondo comune più vasto del Veneto sta realizzando la pista ciclabile dell’Adriatica, un progetto ambizioso che rientra nella più ampia rete cicloturistica nazionale. La grande ciclovia Adriatica, che collega la Puglia a Trieste, toccherà anche Porto Tolle grazie all’intervento curato da Veneto Strade, segnando un risultato significativo per il territorio. Un’altra infrastruttura ciclabile in fase esecutiva è lungo via Buozzi e via Trento che creerà un collegamento strategico tra l’Isola della Donzella e Ca’ Venier. Questa nuo-
va arteria non solo favorirà il turismo sostenibile, ma offrirà anche ai residenti un’alternativa ecologica alla mobilità tradizionale.
Parallelamente alla pista ciclabile, Porto Tolle ha avviato un vasto programma di manutenzione e asfaltatura della rete stradale, che comprende ben 250 km di arterie viarie. Oltre alla viabilità ordinaria, l’amministrazione ha predisposto un piano specifico per i ponti, con interventi su 60 infrastrutture strategiche. Uno degli interventi più significativi riguarda via Canareggio, un’arteria fondamentale che collega Boccasette e Cà Zuliani. Questa strada, rimasta chiusa per anni, rappresenta un asse viario essenziale sia per il settore della pesca che per il turismo locale.
Il progetto di riqualificazione, per un importo di 400mila euro, permetterà di restituire alla comunità un’infrastruttura vitale per lo sviluppo economico del territorio.
Infine, si sono conclusi i lavori su via Fratelli Bandiera Sud, un’importante arteria destinata al passaggio agricolo. L’intervento, del valore di 150mila euro, rientra nel piano complessivo di miglioramento della rete stradale, volto a supportare le attività agricole e facilitare la mobilità interna del comune. Con questi investimenti, Porto Tolle dimostra di voler valorizzare il proprio territorio attraverso un piano di sviluppo infrastrutturale mirato, che coniuga mobilità sostenibile, sicurezza e valorizzazione economica. (s.b.)
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Via Trieste da google maps
Il
progetto. Il
comune è capofila dell’iniziativa promossa dal Csv di Padova e Rovigo
Al via il progetto Solidaria 2025
A
dria si prepara a diventare un punto di riferimento per il volontariato e la cittadinanza attiva grazie al progetto “Adria - Città Solidaria 2025”. L’iniziativa, presentata ufficialmente presso la Casa delle Associazioni, punta a creare una comunità solidale attraverso un percorso formativo e di crescita per il mondo del volontariato. Il progetto vede Adria come comune capofila per il Delta del Po e si inserisce nell’ampio programma “Solidaria”, promosso dal Centro Servizi per il Volontariato (Csv) di Padova e Rovigo.
“Abbiamo presentato la nostra candidatura la scorsa estate e il Csv ci ha scelto per portare avanti tutte le iniziative che verranno concertate con le associazioni del territorio” ha dichiarato il vice sindaco di Adria Federico Simoni “L’obiettivo è duplice - spiega Marinella Mantovani, vice presidente del Csv -, da un lato, costruire un sistema di dialogo tra cittadini, associazioni e pubbliche amministrazioni, promuovendo co-programmazione e co-progettazione; dall’altro, favorire la crescita della cittadinanza attiva e del volon-
tariato, con particolare attenzione ai giovani. Un vero e proprio “laboratorio di comunità”, dunque, che nel 2025 vedrà Adria protagonista di eventi, manifestazioni, workshop, corsi di formazione e altre iniziative”.
“Il primo passo del progetto è stato l’incontro con le istituzioni scolastiche, rappresentate dalla dirigente del Liceo Bocchi-Galilei Silvia Polato, dall’Istituto Alberghiero Cipriani-
Colombo con Lorenza Fogagnolo e dalle delegate del Polo Tecnico di Adria, Raffaella Crivellari e Roberta Salani. Insieme alla vicepresidente del Csv e alla responsabile Giorgia Businaro, si sono gettate le basi per una collaborazione attiva con le scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni al valore del volontariato” spiega Simoni. Il progetto prevede anche il coinvolgimento dell’Ulss 5 Polesana. Il
prossimo incontro tra il Csv, l’Amministrazione Comunale e le realtà associative sarà l’occasione per fare il punto sui questionari compilati dai vari rappresentanti dei sodalizi per poi procedere ai gruppi di lavoro che avranno come obiettivo l’organizzazione di eventi a beneficio della comunità anche attraverso il coinvolgimento dei giovani.
Guendalina Ferro
Fratelli d’Italia chiede l’apertura pomeridiana dell’ufficio postale di Piazza Cavour
Adria, città di circa 19mila abitanti, sta vivendo una situazione di disagio per quanto riguarda i servizi postali. Attualmente, l’unico ufficio postale operativo, quello di Piazza Cavour, è accessibile solo al mattino, mentre la seconda sede di Corso Garibaldi è chiusa da mesi a causa dell’ incendio che, il 27 dicembre 2024, ha colpito l’ex palazzo delle Canossiane. Una condizione che sta creando difficoltà ai cittadini e alle attività commerciali, costretti a concentrare ogni operazione in poche ore, con inevitabili disagi anche per il personale dipendente. In questo contesto, Fratelli d’Italia, con il sostegno della Cisl e di una vasta rappresentanza dell’utenza, continua a lavorare per ottenere da Poste Italiane un servizio più efficiente, che preveda l’apertura pomeridiana dell’ufficio rimasto attivo. Una soluzione che risponderebbe alle esigenze della comunità adriese. L’auspicio - si legge nella nota ufficiale di fratelli d’Italia - è che la richiesta venga accolta al più presto, restituendo alla comunità adriese un servizio postale più adeguato. (g.f.)
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Marinella Mantovani-Federico Simoni
Storia.
Al via la creazione
di un circuito museale provinciale
Il Museo Diocesano pronto all’inaugurazione
Il 20 marzo, alle ore 17.30, presso la Cattedrale di Adria verrà inaugurato il Museo Diocesano, una realtà rinnovata che intende rendere giustizia alla storia e alle origini della fede cristiana in Polesine, diffusa per via marittima a partire dal IV secolo. “Non più Museo della Cattedrale, ma Museo Diocesano della Cattedrale di Adria” – afferma il direttore del Museo Marco Maran, sottolineando che questa non è una semplice modifica terminologica, bensì un riconoscimento del ruolo centrale di Adria nella storia della Diocesi. “L’aggettivo ‘Diocesano’ sancisce ufficialmente che questa è l’unica realtà museale in cui la Diocesi si identifica pienamente. Altre esposizioni potranno nascere e svilupparsi,
ma nessuna potrà assumere il rango di ‘diocesanità’” – spiega ancora Maran, facendo riferimento ai provvedimenti ufficiali che ne hanno decretato la nuova identità: un decreto, uno statuto e un regolamento. Dopo anni di chiusura, causati dalla pandemia e da complesse problematiche gestionali, il Museo rinasce con una veste rinnovata, diventando il fulcro della valorizzazione del patrimonio ecclesiastico Polesano. Un percorso di restauro e potenziamento, avviato negli ultimi tre anni, ha consentito l’ampliamento delle collezioni, il miglioramento degli allestimenti e l’aggiornamento degli strumenti multimediali. Tra gli interventi più rilevanti si segnalano il restauro delle opere, la riorganizzazione delle dida-
scalie, il potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di un moderno sistema di sicurezza. L’inaugurazione del 20 marzo offrirà ai visitatori un’esperienza immersiva tra storia, arte e spiritualità. Sarà possibile esplorare gli spazi nascosti delle due cattedrali, ammirare opere della Pinacoteca del Seminario, suppellettili sacre, le celebri terracotte di Michele da Firenze e una collezione di raffinati paramenti settecenteschi. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, il Museo presenterà una sezione multimediale dedicata all’organo della Cattedrale e una galleria che racconterà il ruolo delle processioni religiose nel territorio.
Il Museo Diocesano della Cattedrale di Adria si inserisce, inoltre, nel sistema museale provinciale “Pollicinum. Museo Polesine - La narrazione di un territorio”, promosso dalla Provincia di Rovigo per valorizzare il vasto patrimonio culturale polesano. Questa integrazione amplia ulteriormente le prospettive di crescita e consolidamento del Museo, collocandolo all’interno di un network culturale di prestigio. L’importanza del progetto è stata recentemente ribadita anche alla Bit di Milano, dove la riapertura del Museo Diocesano di Adria è stata presentata come una delle principali novità del panorama culturale.
Guendalina Ferro
Al Teatro Pertini prosegue la rassegna “Palcoscenico di Emozioni”
La rassegna teatrale “Palcoscenico di Emozioni” al Teatro Pertini di Adria continua il suo percorso con nuove proposte artistiche. Il 1° marzo è andato in scena “Note di Cinema”, mentre il 15 marzo sarà la volta di “Beat Generation That Jazz”, uno spettacolo straordinario che unirà la musica del Maestro
Simone Piva, le coreografie della Scuola di Danza Classica e Moderna di Adria e la recitazione degli attori di Teatro Musica & Dintorni per ricreare l’atmosfera letteraria e musicale che ha segnato la poesia e la letteratura del Novecento. Il 12 aprile si esibirà “l’Auditorium Chamber Orchestra”, mentre il 4 maggio sarà dedicato alla rappresentazione “Imprevisti, ossessioni, probabilità”. Il sipario calerà il 21 maggio con la rassegna delle scuole musicali, un’occasione per valorizzare i giovani talenti del territorio. Per i biglietti contattare la Pro Loco di Adria al numero 3273610567. (g.f.)
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La giornata. Donà racconta il cinema tra storia, montaggio e doppiaggio
Gli studenti scoprono i segreti e le emozioni del grande schermo
Nell’aula “Saccenti” del Polo Tecnico di Adria, si è tenuta una coinvolgente lezione sulla storia del cinema, organizzata dai rappresentanti d’istituto e dalla docente Roberta Salani
N
ell’aula “Saccenti” del Polo Tecnico di Adria si è svolta un’interessante lezione sulla storia del cinema, riccamente illustrata attraverso immagini video, per comprendere i trucchi del mestiere e apprezzare le diverse tecniche e gli accorgimenti che fanno di un film un capolavoro, una vera opera d’arte. L’incontro, proposto dai rappresentanti d’istituto e dalla docente Roberta Salani, è stato introdotto dalla professoressa Raffaella Crivellari.
Il relatore Nicola Donà, adriese, assistente tecnico presso il Polo Tecnico, appassionato di cinema, tecnico audio e luci del gruppo folkloristico “Bontemponi” di Bottrighe, ha tenuto una brillante e
affascinante lezione, partendo dalla nascita del cinema con i fratelli Lumiere, con le famose immagini della locomotiva presentate a Parigi, che fecero fuggire gli spettatori, ripercorrendo le tappe salienti della storia del cinema. Ha mostrato come da disegni, nel caso dei film di animazione, che costituiscono i primi esempi di film, o da immagini fotografiche, si arrivi, attraverso l’uso della cinepresa, a dare a chi guarda l’effetto della continuità del movimento. Un altro aspetto tecnico importante, per costruire cinematograficamente la storia, è il montaggio del film. Il maestro e artefice ne è stato Alfred Hitchcock. Donà ha mostrato come una diversa combinazione e suc-
cessione delle immagini può modificare facilmente il senso della storia o il messaggio. Si può falsificare la realtà, creare facilmente delle fake news. Il sonoro accompagna le immagini solo dal 1929, con dischi in ceralacca, successivamente è stato possibile abbinare direttamente il sonoro alle immagini inserendone la traccia a lato dei fotogrammi. Con il sonoro tuttavia sorge il problema dell’esportazione del film prodotto e diventa necessario il doppiaggio. “Il doppiaggio - ha spiegato Donà - è un’invenzione americana. All’inizio veniva fatto con doppiatori fuori scena che dicevano le stesse battute, in contemporanea. In seguito in sala di registrazione, da doppiatori professionisti. Per il doppiaggio di film comici importati in Italia, esempio Stanlio e Ollio, potevano andare bene attori italoamericani, con il loro particolare accento. Per i film
drammatici assolutamente no”. Dal 1933 al 1934 inizia a Cinecittà il lavoro di doppiaggio dei film stranieri, che si interromperà e riprenderà dopo la guerra.
Molti film stranieri ebbero successo proprio grazie alla bravura dei doppiatori. Walt
Disney in persona sceglieva i doppiatori, anche in Italia. Tina Lattanzi, attrice, fu scelta per interpretare la cattiva in tutti i film Disney, dalla strega di Biancaneve alla matrigna di Cenerentola, oltre a dar voce a grandi attrici come Greta Garbo. Doppiare non è facile, oltre alle parole, occorre trasmettere le stesse emozioni e allo stesso tempo seguire il labiale. Donà ha fatto vedere esempi dello stesso film, doppiati in epoche successive e con risultati ben diversi. Curioso anche il fatto che il regista facesse doppiare anche lo stesso attore, se la voce non gli piaceva, come successe all’inizio anche a Sofia Loren. Grande l’interesse suscitato e molte le domande poste dagli studenti, sui grandi registi, in particolare sugli italiani che hanno maggiormente influenzato il cinema mondiale, come Fellini e De Sica.
Roberto Marangoni
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Nicola Donà, curatore della lezione di cinema al Polo Tecnico
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Bottrighe
Il riconoscimento. Musicista di fama riceverà
Carla Bizzaro vince il premio “La Colonna”
Le tre S-cioptà
a cura di Roberto Marangoni
> Marso, ogni màto và descalso
> Dio el manda le suche dov cà manca i porsèi
> Ogni bela scarpa, dventa nà bruta savata
Andrà a Carla Bizzaro il nuovo premio “La Colonna” 2025. Alla nota professoressa di Bottrighe, musicista, corista ed ex insegnante, è stato infatti assegnato l’ottavo premio. L’annuale riconoscimento è rivolto ad un cittadino, residente o emigrato, che si è particolarmente contraddistinto in vari ambiti. Il premio nasce nel 2018 da un’idea del gruppo folkloristico Bontemponi.
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Ciò ha due significati, quello storico, in riferimento all’antica colonna a lampade con gradoni costruita nei primi del 1900 nel lato sud di piazza Libertà, ricostruita, a somiglianza della precedente negli anni ottanta, simbolo e punto di riferimento e incontro della comunità, altresì quello di considerare “una colonna del luogo” la persona scelta. Carla Bizzaro è diplomata in pianoforte al conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria.
Ha concluso la sua attività professionale, di insegnante di musica, alla scuola media “Elia Maestri” di Taglio di Po. “Grazie al suo ruolo- si legge in una nota del gruppo folkloristico- è da sempre disponibile, in cui necessita la sua collaborazione,
alle attività musicali del paese”. Insieme alle maestre Antonella Pavan e Antonella Cassetta, quale valida collaboratrice e corista, nonché maestro sostituto in varie esigenze, è stata tra gli artefici della nascita del coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe, nato inizialmente come coro di voci bianche parrocchiale, istituito nel 1968, dall’allora parroco monsignor Vincenzo Polo.
Collaboratrice con i vari direttori delle realtà musicali del paese, ha contribuito alla nascita dell’allora coretto “Biribò” della locale scuola primaria e del coretto “Arcobaleno di voci”. È direttore ed organista del coro polifonico “San Francesco” di Bottrighe collaborando in stretta sinergia con il maestro Riccardo Camisotti. Con il medesimo coro ha riavviato, dopo anni, la festa di Santa Cecilia, patrona della musica e del canto, mettendo insieme, per tale scopo, le varie realtà musicali di Bottrighe. È corista, solista e collaboratrice del coro femminile “Plinius” di Bottrighe. Nell’ albo d’oro del premio, hanno ricevuto il riconoscimento Antonio Boni, Nerino Albieri, Giuliano Girotto, Antonio Cappato, Gino Navicella (alla memoria), Mariaelena Fincato e Graziano Bolzoni. “La Colonna” 2025, assegnato a Carla Bizzaro, sarà consegnato durante la 34^ edizione di “Serata d’Onore”, nel sessantesimo dell’associazione, che si svolgerà sabato 28 giugno nel parco della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” di Bottrighe.
Roberto Marangoni
L’associazione Aribo sta programmando l’annuale festa estiva
Torna “E…state in piazza”. L’Aribo, Associazione Ricreativa Bottrighese, presieduta da Davide Conforto, è già al lavoro per l’organizzazione della grande manifestazione estiva che da sempre richiama in paese migliaia di persone. La macchina organizzativa è già in moto dai primi mesi dell’anno e in ciò avrà la collaborazione di Avis e di Croce Verde per proporre quattro serate di spettacolo e animazione dedicate ad ogni età.
Da giovedì 24 a domenica 27 luglio, ci saranno concerti, musica, cabaret, ma anche folklore e tradizioni, con il contorno degli stand gastronomici, della piadina, della birra e varie esposizioni. Ingredienti per fare grande festa in piazza della Libertà dove il liston di palazzo civico sarà
un vero e proprio teatro all’aperto con palcoscenico e posti a sedere. Il programma delle serate è in fase di ultimazione e gli organizzatori comuni-
cheranno quanto prima tutti i dettagli della manifestazione che torna, come da tradizione, a portare tanto divertimento ed allegria. (r.m)
Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
nel presente e insegnando al lettore che, in fondo, si tratta sempre e bene. … (Pietro Mondaini)
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Prof. Carla Bizzaro
Bottrighe
Il ricordo. Il suo impegno nell’organizzazione di eventi ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva
La città ricorda i 25 anni dalla scomparsa dell’imprenditore Gino Longhini
Nel 2000 scompariva Gino Longhini, il cui impegno nell’organizzazione di spettacoli e concerti ha reso celebre Bottrighe, portando tra il pubblico grandi nomi della musica e della cultura. A venticinque anni dalla sua morte, il paese celebra la sua eredità di imprenditore visionario
R icorre il venticinquesimo dalla scomparsa, avvenuta l’8 agosto 2000, di Gino Longhini, personaggio importante nella storia della vita culturale e ricreativa di Bottrighe. Era nato il 2 ottobre 1906. Longhini rese celebre il paese rivierasco attirando in loco sempre tantissime persone che qui confluivano per gli spettacoli che la sua organizzazione offriva. Divenne l’imprenditore più importante del Delta, colui
lia di via Vittorio Veneto, indi l’arena estivo di via Umberto Maddalena. In questa balera e cinema alla drive-in, ancora esistente nelle sue strutture, venivano organizzate serate danzanti, oltre al cinema all’a-
perto. Di notevole importanza il grande teatro Italia, uno dei più moderni di allora. Oltre al cinema e alle serate danzanti, celebri ed indimenticabili gli spettacoli ed i concerti che si susseguirono con i grandi nomi della musica. Tra gli ultimi che si tennero negli anni ’60, restano indimenticabili quelli dei Delfini, dei Corvi, delle Tenebre, di Donatella Moretti, Betty Curtis, Cristian, Roberto Murolo, Rita Pavone e Gianni Morandi. Altresì, passarono qui Don Bachi, Lola
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Falana, Claudio Villa, Gino Latilla, Nilla Pizzi e per il liscio, più volte, l’orchestra Sacchi, tra le più note in Europa. Nella sua storia di imprenditore, Gino Longhini tenne per alcuni anni anche il cinema-teatro Rossati di Piazza Libertà, il dancing-ristorante “Danubio Blu” sul Po. Suoi anche i cinema di Baricetta, Villadose, Gavello e Arquà Polesine, quest’ultimi due passati poi alla gestione delle sue sorelle Irma ed Elena
Roberto Marangoni
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che era riuscito a portare qui i grandi nomi che solitamente arrivavano nelle grandi città. L’allora giovanissimo Longhini, dopo due stagioni presso il locale zuccherificio, si dedicò alla costruzione di una pista in legno, per il ballo, che allestiva nelle diverse sagre della zona, guadagnando molto di più che dalle campagne saccarifere. Da qui Longhini passò alla gestione del cinema di Corbola e dopo pochi anni acquistò a Bottrighe il cinema-teatro Ita-
La primaria “San Giovanni Bosco” si gemella con una scuola africana Grazie al ricavato dai lavoretti realizzati dai ragazzi durante l’accademia natalizia delle festività, la scuola primaria “San Giovanni Bosco” di Bottrighe ha creato una sorta di gemellaggio con la scuola “Sacred Heart” di Banana Hill in Kenya, coordinata da suor Mariella,
di origine italiana, che ha fatto da tramite e da interprete in inglese, durante un incontro in videochiamata con la maestra Laura Ruzza coordinatrice del corpo docente, le insegnanti ed i loro alunni.
Durante il collegamento è stato comunicato che una parte del ricavato è stato devoluto alla scuola africana per l’acquisto di materiale didattico, libri e quaderni in particolare. L’interessante esperienza ha permesso di far nascere un bel rapporto di confronto e amicizia, auspicabile anche per il futuro. Durante la videochiamata, sono state poste molte domande da parte dei bambini di Bottrighe, per conoscere abitudini, materie scolastiche, tempi di svolgimento ed attività extrascolastiche. A loro volta gli stessi piccoli scolari africani hanno rivolto molte domande ai colleghi italiani per conoscere le loro abitudini scolastiche ed extra. Stupore da parte dei bambini di Bottrighe per l’organizzazione della scuola del Kenya e per la divisa indossata dagli alunni. Gli scolari della “Sacred Heart” hanno infine dedicato una loro canzone tipica alla “San Giovanni Bosco” ricambiata, allo stesso modo, dagli scolari di Bottrighe. Infine la promessa di risentirsi a Pasqua per lo scambio degli auguri e a fine anno scolastico per gli auguri di buone vacanze e, naturalmente, per l’invio di altro materiale didattico. (r.m.)
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Decoro urbano. Un’opportunità per residenti, ditte e per coloro che lavorano nel territorio comunale
Al via la demolizione gratuita di veicoli abbandonati
IUn rito simbolico per il passaggio alla maggiore età
colo sia integro e non abbia subito la rimozione di parti o componenti. In caso contrario, la ditta richiederà un contributo a partire da 100 euro, da concordare con il richiedente, come previsto dall’art. 4 della Convenzione. Il servizio, si legge nello stesso articolo, non comporterà alcun onere per il Comune, salvo casi eccezionali, come la rimozione di camper, caravan o veicoli abbandonati in aree che richiedono l’impiego di mezzi specifici o straordinari, ad esempio un “ragno”, per i quali il contributo sarà definito con il cittadino richiedente.
Guendalina Ferro
l Comune di Pettorazza Grimani ha avviato il progetto “Ripuliamo la città” per tutelare e promuovere il rispetto per l’ambiente, agevolando la demolizione dei veicoli e prevenendone l’abbandono sul territorio comunale. L’agevolazione è riservata ai residenti e per coloro che lavorano nel territorio comunale, offrendo un servizio gratuito per la demolizione di veicoli presenti su suolo pubblico, suolo privato e sottoposti a fermo amministrativo, purché i mezzi siano integri e non privati di pezzi. Per motocicli e ciclomotori, è previsto un contributo di 100 euro che include il ritiro e la chiusura della targa. Per facilitare il processo, il Comune ha stipulato una convenzione con una società milanese, che fornirà un servizio di demolizione auto a costo zero e una gestione online gratuita delle pratiche. Gli utenti possono accedere al servizio tramite il link pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Pettorazza Grimani, che li collegherà alla piattaforma “Ripuliamo la città”. Qui potranno compilare il modulo per la richiesta di demolizione e, una volta inoltrata, riceveranno un’e-mail con le credenziali per accedere all’account personale, dove saranno disponibili i documenti. Il call center della società contatterà l’utente entro 24 ore lavorative per confermare la ricezione della richiesta e fornire informazioni sul ritiro. Entro 48 ore lavorative, l’incaricato del ritiro ricontatterà l’utente per fissare l’appuntamento. Al momento del ritiro, l’utente consegnerà i documenti necessari per la demolizione e riceverà il certificato di presa in carico, che solleva da ogni responsabilità. Una volta completata la demolizione, l’utente riceverà un’e-mail di avviso quando l’Attestato di formalità rilasciato dal Pra sarà disponibile. Utilizzando le credenziali ricevute, potrà accedere al proprio archivio documenti e scaricarlo. Questo documento contiene il codice alfanumerico necessario per ottenere dal “Portale dell’Automobilista” il Cdpd, che attesta l’avvenuta cancellazione delle targhe dal Pubblico Registro Automobilistico. La gratuità del servizio di demolizione auto, offerto dalla società richiedente, è subordinata a condizione che il vei-
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Un momento di condivisione, consapevolezza e responsabilità: con queste premesse, l’Amministrazione comunale di Pettorazza Grimani ha celebrato la prima edizione del Battesimo Civico, dedicato ai giovani che hanno raggiunto la maggiore età nel corso del 2024.L’evento, svoltosi nella sala consiliare del Municipio, ha visto la partecipazione delle autorità locali e diversi cittadini, sottolineando il valore di questo traguardo per alcuni giovani del paese come una delle tappe
fondamentali della vita. Il raggiungimento dei diciotto anni segna infatti il pieno ingresso nella comunità civile, con i diritti e i doveri che ne conseguono. Ad aprire la cerimonia è stato il Sindaco Andrea Grassetto, affiancato dai consiglieri Matteo Talpo e Sandra Davin, promotori dell’iniziativa. Nel loro intervento, gli amministratori hanno rimarcato l’importanza di un impegno attivo nella società, sottolineando come la Costituzione rappresenti non solo un simbolo, ma una guida per un’esistenza consapevole e partecipativa. A suggellare il momento, il gesto simbolico della consegna della Costituzione Italiana a ciascun neo diciottenne, un dono che vuole essere un monito alla cittadinanza attiva e alla costruzione di una società più equa e pacifica. Ai ragazzi è stata inoltre consegnata una copia dello Statuto del Comune di Pettorazza Grimani, una pergamena commemorativa e la tessera elettorale, segno concreto del loro nuovo ruolo nella vita democratica del Paese. Si legge alla fine della pergamena consegnata ai neo diciottenni “L’auspicio è che la costituzione sia per te strumento vivo di partecipazione vera e consapevole per la costruzione di una società più giusta e di un mondo di pace”. (g.f.)
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La coppa. L’Aci Vicenza premia la coppia di rallyst con un’importante onorificenza
All’adriese Matteo Luise e alla moglie Melissa il premio Rally Racing Meeting
Un riconoscimento prestigioso per il pilota di Adria, in coppia con la moglie Melissa Ferro, quello consegnato a Vicenza da big del calibro di Biasion, Patrese e Cunico
Non si è ancora entrati nel vivo della nuova stagione agonistica che per Matteo Luise e la moglie Melissa Ferro le emozioni già non mancano. Perché sono stati premiati a Vicenza al Rally Racing Meeting, evento ideato dal due volte iridato Miki Biasion. È stato proprio il padrone di casa, affiancato da icone dell’automobilismo tricolore come Riccardo Patrese e Gianfranco Cunico, a consegnare nelle mani del pilota di Adria un prestigioso riconoscimento, assegnato a lui ed alla moglie Melissa Ferro dall’ACI Vicenza, che gareggiano con i colori del Team
Bassano. “Non possiamo che essere estremamente grati all’ACI Vicenza, racconta Luise che ci ha invitato ad un evento prestigioso, come è Rally Racing Meeting, per darci questo importante riconoscimento. È il frutto di tutto il lavoro che abbiamo fatto nel corso della passata stagione che diventa uno stimolo per cercare di raggiungere un traguardo storico per tutti noi. Essere premiati da big del motorsport come Biasion, Patrese e Cunico è stato molto emozionante.” Il due volte vincitore del campionato Italiano Rally Auto Storiche, nell’ambito del quarto raggruppamento,
è infatti pronto a dare caccia ad una tripletta che avrebbe un particolare sapore per lui, per tutto il team ma anche per il territorio dal quale proviene. “Vincere
nel 2023 è stato un risultato a dir poco storico, continua Luise ed essere riusciti a ripeterci lo scorso anno è stato ancora più incredibile. Siamo campioni in carica
Calcio, Bocar al via il progetto Inter Grassroots Program
La società di calcio giovanile presieduta da Tito Franzolin, che comprende i territori di Adria, Corbola, Ariano e Bottrighe, ha cominciato a fine febbraio un’iniziativa volta a promuovere la partecipazione e lo sviluppo del calcio giovanile a livello di base nell’ambito del progetto Inter Grassroots Program, programma che si focalizza sulla formazione degli allenatori, sullo sviluppo dei giovani calciatori, sull’organizzazione di eventi e tornei e sull’inclusione e responsabilità sociale. L’Inter Grassroots Program è un pilastro strategico per
la promozione di un calcio educativo e formativo, in linea con i valori di inclusione e crescita sostenibile dello sport, sposato dalla società bassopolesana presieduta da Tito Franzolin. Così, al Bocar Arena i Pulcini 201 4 e 2015 sono stati allenati da due mister di eccezione: Stefano Martini allenatore U11 dell’Inter e Marco Facchetti mister e collaboratore dell’università, U10 e U9 dell’Inter. Presenti i mister dell’attività di base del Bocar Juniors, coordinati dal responsabile Luca Ercolin, che al termine dell’ora e mezza di seduta di insegnamento ai picco-
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le interviste ai sindaci del Veneto
dal lunedì al venerdì alle 10:10 - 13:10 - 16:10 - 19:10
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e vogliamo continuare ad esserlo anche al termine del 2025. Lo vogliamo per noi, per il nostro team, per i nostri partners e tifosi ma anche per tutto il nostro territorio che vanta una tradizione di alto livello nel mondo dei rally. Cercheremo di fare del nostro meglio e poi tireremo le somme. Squadra che vince non si cambia e ci presenteremo ad Arezzo con il tradizionale pacchetto che ci ha visto in campo nelle ultime annate. Una squadra rodata, ci intendiamo ormai con un solo sguardo e questo fa un’enorme differenza nei momenti più caldi”, al volante della consueta Fiat Ritmo 130 Abarth gruppo A curata da Silvano Amati e da Valentino Vettore, condivisa con la moglie Melissa Ferro e griffata con i colori del Team Bassano. Cristiano Aggio
li calciatori hanno partecipato alla riunione post allenamento tenuta nella nuova sala conviviale del Bocar Arena. Il secondo appuntamento in programma con l’Inter Grassroots è in programma il 6 marzo sempre con i Pulcini 2014 e 2015. In precedenza la categoria Pulcini aveva già partecipato ad incontri di formazione da parte dell’Ast (area di sviluppo territoriale) della Figc di Rovigo, con la conduzione del tecnico Andrea Ardenti, responsabile provinciale. Sul campo 50 atleti provenienti dalle sedi Bocar di Adria, Corbola e Cavarzere. (c.a.)
L’incontro con i Pulcini 2014 e 2015 e gli allenatori dell’Inter
L’incontro con i Pulcini 2014 e 2015 e gli allenatori dell’Inter
Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
segue da pag. 1
L’analisi.
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi
Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”
Il riconoscimento di Regione
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-
serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti
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indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24
Economia. Gianmarco Russo, direttore
di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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ta all’iniziativa, è stato istituito un
tifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università
neto ETS. Ne fanno parte anche il la Elvassore, il Prof. Paolo Simioni
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
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Il
caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione
Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,
né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui
la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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I colori e i materiali del 2025
Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.
I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari
passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.
Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.
L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.
Stili d’arredo protagonisti
Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.
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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.
Le soluzioni.
Layout e funzionalità degli spazi domestici
Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.
Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-
la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-
moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.
Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.
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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne
La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti
Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.
L’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.
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Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-
sente di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.
In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando
indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.
Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.
Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.
Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti
Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici. Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.
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Rovigo-Milano: una collaborazione d’eccellenza nella ricerca sul glioblastoma
Parte dall’Ospedale di Rovigo uno studio innovativo che potrebbe rivoluzionare la comprensione e il trattamento del glioblastoma, il più aggressivo tumore cerebrale maligno. La ricerca, condotta dall’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia dell’ospedale polesano in collaborazione con lo Human Technopole di Milano, mira a identificare nuove strategie terapeutiche contro questa patologia.
Il glioblastoma è un tumore altamente invasivo che colpisce il cervello e ha un’aspettativa di vita media per i pazienti di poco più di un anno. La sua natura aggressiva è dovuta alla capacità di infiltrarsi nel tessuto cerebrale sano, rendendo difficile la rimozione completa tramite chirurgia. Inoltre, le cellule tumorali sono altamente resistenti ai trattamenti tradizionali come la chemioterapia e la radioterapia, portando spesso a recidive.
Uno studio per cambiare il paradigma della ricerca
Lo studio, dal titolo “A multiomic single-cell study to identify and characterize quiescent treatment-resistant ancestral cells in IDH-Wildtype glioblastoma”, è guidato dal Dr. Stefano Ferraresi, responsabile della Neurochirurgia di Rovigo, con la partecipazione del Dr. Enrico Brognaro, esperto di glioblastoma con numerose pubblicazioni all’attivo. La collaborazione con lo Human Technopole di Milano, centro di ricerca avanzata in biologia cel-
lulare e molecolare, aggiunge un fondamentale contributo scientifico. L’obiettivo principale della ricerca è isolare, identificare e caratterizzare una particolare tipologia di cellula tumorale, la cosiddetta cellula staminale tumorale ancestrale. Queste cellule rimangono quiescenti nel tessuto cerebrale, resistendo ai trattamenti attuali e favorendo la ricrescita del tumore.
Verso nuove terapie mirate
“L’idea alla base dello studio – spiega il Dr. Brognaro – è individuare specifici marcatori di queste cellule dormienti, che possano diventare bersagli per nuove terapie mirate. Se riuscissimo a bloccare la loro attività prima che il tumore si riformi, potremmo migliorare significativamente la prognosi dei pazienti”.
Il progetto rappresenta una speranza per il futuro della lotta contro il glioblastoma, proponendo un approccio innovativo che potrebbe portare a trattamenti più efficaci e personalizzati. La collaborazione tra ricerca clinica e biologia molecolare dimostra ancora una volta come l’eccellenza scientifica possa nascere anche da realtà ospedaliere territoriali, come quella di Rovigo, contribuendo all’avanzamento della medicina a livello globale.
Paola Bigon
Rovigo, l’Otorinolaringoiatria dell’Ulss 5 eccellenza nella cura e nella chirurgia
L’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ulss 5 Polesana si conferma un centro d’eccellenza, con un’organizzazione capillare che assicura la presenza dei medici nei tre ospedali aziendali. Il reparto è specializzato nella cura dei tumori testa-collo, grazie alla stretta collaborazione con Radioterapisti, Oncologi, Anatomo Patologi, Medici Nucleari e Radiologi, garantendo un approccio multidisciplinare fondamentale per i pazienti. Tra le tecniche all’avanguardia, spicca la chirurgia oncologica ricostruttiva del distretto cervicofacciale. Nel 2023 sono state realizzate le prime ricostruzioni ossee facciali personalizzate con tecnologia CAD/CAM e osso del paziente, interventi complessi che impegnano due équipe chirurgiche per oltre 10 ore. Per i tumori orali in fase iniziale, il reparto è tra i pochi in Italia a eseguire la biopsia ra-
dioguidata del linfonodo sentinella, un trattamento mini-invasivo che riduce i rischi per il paziente. Non manca l’attenzione ai più piccoli: ogni anno circa 200 bambini vengono operati per problemi adenoidei e tonsillari in collaborazione con la Pediatria di Rovigo. L’attività ambulatoriale è intensa, con 35.000 accessi annui per visite, esami audiologici, vestibolari, endoscopie e medicazioni postoperatorie.
Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.
Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
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Ospedale. Esperienza e innovazione per potenziare un servizio essenziale nel sistema sanitario locale
Francesca Polese è la nuova Direttrice della Medicina Trasfusionale
L’Azienda Ulss 5 Polesana ha un nuovo punto di riferimento per la Medicina Trasfusionale. A guidare l’Unità Operativa Complessa sarà la dottoressa Francesca Polese, medico con un solido background in biochimica e diagnostica, che ha poi perfezionato la sua formazione specializzandosi in ematologia.
La nomina è stata accolta con soddisfazione dal Direttore Generale dell’Ulss 5, Pietro Girardi, che ha sottolineato l’importanza strategica del servizio: “Il sangue e la sua lavorazione sono il primo simbolo di vita e salute. La nostra Unità Operativa Complessa di Medicina Trasfusionale è una realtà di alto livello e molto attiva”, ha dichiarato.
Con l’arrivo della dottoressa Polese, l’Ulss 5 mira a potenziare ulteriormente l’efficienza del servizio trasfusionale, un settore fondamentale per garantire cure tempestive e sicure ai pazienti del territorio.
Nuovi volti negli ospedali del territorio: ecco i professionisti in arrivo
L’Ulss 5 accoglie nuove figure di spicco nei propri ospedali, rafforzando così i servizi sanitari a disposizione della comunità. Si tratta di medici con un’importante esperienza nei rispettivi settori, pronti a mettere le loro competenze al servizio dei pazienti.
Diamo quindi il benvenuto alla Dott.ssa Cristina Contessa, nuovo Direttore Medico degli Ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta, al Dr. Michele Patruno, che entra in servizio presso la Cardiologia di Adria, e al Dr. Fabrizio Valente, nuovo Direttore della UOC di Nefrologia. Un segnale di rinnovamento e crescita per la sanità locale, con l’obiettivo di garantire cure sempre più efficienti e specializzate.
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Francesca Polese
Dr. Fabrizio Valente, nuovo Direttore della Uoc Nefrologia
Dott.ssa Cristina Contessa, nuovo Direttore Medico degli Ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta
Dr. Michele Patruno, cardiologo in servizio presso la Cardiologia di Adria
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