In Veneto il piano anti aggressioni high-tech da 4 milioni
Il conto alla rovescia
Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.
Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.
Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.
Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.
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Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”
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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”
Sboccia la primavera, idee e consigli per il garden perfetto anche in terrazza
CASA
Alloggi popolari? Ancora troppi da risistemare. Anche a Noale è esploso il fenomeno degli affitti brevi. Il Sunia di Venezia denuncia una situazione spaventosa
CONSIGLIERI LASCIANO LA LISTA
Lanza, De Zuani e Fabris abbandonano la lista di minoranza, criticando l’immobilismo politico e promettendo un cambio di rotta con un nuovo gruppo propositivo SALZANO,
Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”
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Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone
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Trasporto pubblico: serve una riforma
Il Trasporto pubblico locale è un diritto fondamentale per la collettività, perché laddove arriva, c’è sviluppo socio-economico della società civile. Le parole sono quelle di Marino De Terlizzi, Segretario generale aggiunto della Fit Cisl Veneto, che analizza le difficoltà rilevate dall’utenza dell’area del Miranese.
“Ribadiamo la necessità di affrontare in modo strutturale e organico una riforma del Tpl, - spiega il segretario - Ancor più nella specificità del territoriale di Venezia. Autisti, meccanici, personale sono preziose risorse. Occorre investire certamente sul capitale umano con la contrattazione aziendale, ma, soprattutto, nazionale. Sono necessari servizi inclusive di welfare per il personale del trasporto pubblico. Attendiamo la convocazione della direzione aziendale dell’Actv per determinare quegli adeguati investimenti nelle politiche del personale a breve e lungo termine, per incentivare e sviluppare i percorsi di formazione delle professionalità in grado di assicurare la continuità del servizio e dell’azienda, internalizzando possibilmente, e nel più breve tempo possibile, tutti i servizi e attività in sub appalto a tutela dei lavoratori, dell’utenza, e dell’in house dell’azienda”.
Le parole del segretario si sommano alle problematiche messe in evidenza proprio dall’utenza del Miranese, dove alcune aree hanno fatto emergere difficoltà legate soprattutto alle fasce scolastiche e alle utenze più deboli. “Per le scuole - hanno detto i residenti di Noale e Scorzè in alcune recenti riunioni - Le corse non sempre soddisfano le aspettative dei ragazzi, soprattutto per la mancanza di un orario omogeneo di entrata ed uscita”, mentre da Martellago arriva la protesta dei genitori che hanno figli che studiano agli istituti superiori di Mirano: quando terminano scuola alle 13, il bus lascia a terra moltissimi studenti perché parte già pieno dal capolinea”.
Molte le problematiche nel Miranese. I sindacati chiedono maggiori tutele
Diritto alla casa, questione sociale
La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.
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Massimo Tonizzo
La polemica. Il gruppo di minoranza solleva dubbi sulla gestione dell’intervento e chiede spiegazioni
L’oasi chiusa per un periodo: danni agli alberi da verificare
Sfalci non autorizzati causano danni alla vegetazione, con la ditta incaricata che si assume la responsabilità. Il gruppo di minoranza chiede chiarimenti sull’incidente
Problemi all’oasi di Noale, come conseguenza una inattesa chiusura, polemiche e interventi di sistemazione. Sono state due le settimane di chiusura dell’oasi naturalistica Cave di Noale in seguito ad alcuni danni arrecati ad alberi e arbusti da parte della ditta incaricata di eseguire gli interventi di sfalcio per conto del comune e che - a quanto risulterebbe - a marzo sono stati eseguiti su autonoma iniziativa della ditta incaricata. Alcuni rami d’albero sono stati spezzati ed altri falciati, con la ditta, che si è assunta la responsabilità dell’accaduto e ha provveduto a rimediare ai danni con il recupero delle piante ferite. L’oasi è attualmente fuori pericolo, ma è rimasta chiusa per un periodo per permettere alla vegetazione di stabilizzarsi. Sull’accaduto è intervenuto il gruppo di minoranza Impegno Comune, che ha chiesto spiegazioni presentando un accesso agli atti per conoscere le modalità d’incarico della ditta e le prescrizioni tecniche previste, e ha depositato un’interrogazione rivolta all’assessore all’ambiente Caravello e al sindaco Sorino per chiedere conto dell’incidente.
“Quanto accaduto - dicono dal gruppo - dimostra, purtroppo, l’assenza di una guida politica attenta e di un controllo
adeguato sugli interventi che riguardano uno dei luoghi più preziosi del nostro territorio”.
“Le potature e gli sfalci dell’ultimo periodo - la risposta dell’assessore - Si riferiscono ad affidamenti, incarichi e ditte decisi dalla precedente amministrazione, cioè dagli stessi che ora si ergono a difesa dell’ambiente attaccandoci. Adesso mi sto occupando al contrario di individuare ditte che rispondano a requisiti di professionalità”.
Rami e tronchi danneggiati sono stati intanto riparati con resine vegetali e sono inoltre già stati piantati nuovi arbusti e alberi andando ad arricchire il numero di piante presenti nell’oasi. In tutto, hanno trovato nuova dimora 350 salici cinerei e 50 ontani neri, lungo l’argine ovest delle cave. “I lavori in Oasi chiaramente continuano e prevediamo di proseguire nel prossimo autunno con la piantumazione di nuove alberature e di nuovi arbusti - spiega l’assessore all’ambiente Francesco Caravello - Un ringraziamento va poi ai gestori dell’area Wwf, con i quali condividiamo principi e modalità di azione e che grazie alla loro attenzione continuano a preservare e valorizzare la nostra zona di protezione speciale”.
Massimo Tonizzo
Addio ad Adalberto Bordin, medico e politico di San Bellino
La città di Noale saluta il medico e politico Adalberto Bordin, che si è spento a 94 anni a Padova. Geriatra, primario e poi direttore sanitario nelle case di riposo, la sua professione lo aveva portato a toccare quasi tutte le province del Veneto ma a Noale - come ripetevaaveva lasciato parte del cuore. Adalberto Bordin inizia la sua carriera professionale all’ospedale di Lendinara ma in parallelo coltiva subito anche l’impegno pubblico da esponente della Democrazia Cristiana, per la quale diventa sindaco di San Bellino nel 1958. Nel 1965, Adalberto Bordin sposò Maria Culatti dalla quale avrà due figli, Rocco, e Sisto.
Dall’ospedale di Lendinara si trasferisce a Rovigo, dove incontra l’allora primario di geria-
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tria, Belloni iniziando il proprio cursus honorum nella sanità che lo porterà ad essere primario all’ospedale di Noale e, dopo la pensione, a ricoprire l’incarico di direttore sanitario nella casa di riposo di Scorzè. Nel 201 1 venne premiato dall’Ordine dei medici di Rovigo, al museo dei Grandi fiumi, per i 50 anni di iscrizione.
A tributargli un ultimo saluto una vera folla di parenti, amici e conoscenti che nel corso degli anni ne hanno apprezzato la professionalità e l’umanità. Tra loro, anche il vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Enoch Soranzo, che ha portato alla famiglia i saluti e gli omaggi del Consiglio Regionale del Veneto per la lunga carriera. (m.t.)
Adalberto Bordin al centro
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tel. 0421.223440
SCORZÉ - Viale Kennedy 12 tel. 041.2905870
SPINEA - Via Buonarroti 8 tel. 041.5410913
VENEZIA - Rio Terà dei Pensieri 328 - S. Croce tel. 041.2905850
Emergenza abitativa. Il punto dei Comuni di Noale e Salzano
Abitazioni inagibili e famiglie in attesa:
il corto circuito dell’edilizia pubblica
Il Comune di Noale ha un patrimonio immobiliare Erp composto da 35 alloggi tutti risalenti agli anni ‘60; attualmente ce ne sono 28 di occupati. Lo stato degli immobili è molto critico in quanto per anni non è stato eseguito alcun intervento, neanche minimo, di manutenzione.
“Come amministrazione - spiega l’assessora comunale Lorenza Barina - abbiamo pertanto dato priorità a questo aspetto ed infatti l’Ufficio Patrimonio del Comune ha eseguito una puntuale ricognizione che ha rilevato la condizione di salute degli immobili, evidenziando tra le altre cose irregolarità e, in alcuni casi, abusi edilizi. Il tutto è stato dettagliato in una relazione con la fotografia aggiornata che rileva per ciascun fabbricato. La relazione è fondamentale per poter programmare un piano di azioni che portino il Comune a poter disporre e garantire una risposta certa e rapi-
da ai cittadini. Quanto è emerso, richiede uno sforzo economico particolarmente ingente e pertanto le azioni messe in campo hanno da subito evidenziato la necessità di collaborazione con Ater Venezia”. “Abbiamo pertanto valutato - continua l’assessore Barina - di procedere al convenzionamento per tre anni con Ater Venezia per continuare il bando di assegnazione degli alloggi liberi, chiaramente se, in condizioni tali da poter essere abitati. Questo comporta che la gestione delle procedure di attribuzione punteggi, l’elaborazione della graduatoria e la gestione di eventuali ricorsi viene affidata ad Ater Venezia. Una ulteriore convenzione con Ater Venezia riguarda la gestione degli alloggi occupati di proprietà comunale. In capo al Comune resta pertanto la gestione degli alloggi sfitti. La collaborazione che abbiamo attivato con Ater Venezia ha
inoltre dato rilievo alla presenza di 103 alloggi di proprietà Ater nel nostro territorio comunale,
Nordio (Ater Venezia):“Occupazioni abusive e bandi da rifare”
Alloggi Ater. Sono tantissime le richieste di alloggi popolari nel territorio veneziano e altissimo è anche lo sforzo dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale di dare una risposta alle esigenze dei residenti. A parlarne è il presidente dell’Ater Venezia Fabio Nordio. In tutta l’area del veneziano sono circa 11.300 gli alloggi Ater gestiti dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Territoriale. Uno dei fenomeni più preoccupanti che si è diffuso nel corso del tempo, è stato quello dell’occupazione abusiva.”In tutto il veneziano - spiega Nordio - abbiamo circa 210
alloggi occupati in modo abusivo da persone e famiglie che poi fanno allacciamenti a utenze di luce acqua e gas che quasi sempre non pagano. In tanti casi assistiamo dal punto di vista giudiziario ad una depenalizzazione di fatto di questi comportamenti illegali. A ad averne danno sono soprattutto i cittadini che fanno regolarmente domanda di alloggio residenziale e si vedono le case fruibili occupate da abusivi che spesso distruggono letteralmente gli alloggi”. “L’identikit - dice Nordio - di chi fa richiesta di alloggio popolare è mutato. La maggioranza
dei quali al momento risultano 17 sfitti, ma non assegnabili in quanto necessitano di opere di
sono italiani che fanno fatica a trovare casa in affitto e arrivano da situazione di fine locazione o morosità. Ci sono ora tanti rappresentanti di quel ceto medio impoverito che non ha soldi per case da acquistare o in cui andare in affitto”. Infine un altro problema. “A complicare le assegnazioni degli alloggi, ci sono stati recentementeconclude - dei pronunciamenti della Corte Corte Costituzionale che ha rigettato il principio introdotto nei bandi che dava priorità a chi era residente sul territorio da oltre 5 anni. I bandi dovranno essere rifatti“. (a.a.)
manutenzione”. Per il 2025 Ater prevede la sistemazione e pertanto la possibili assegnazione di 2 o 3 di questi alloggi. “Infine - conclude - abbiamo fatto richiesta ad Ater Venezia di avere la possibilità di poter accedere a degli alloggi a canone calmierato e stiamo attendendo un riscontro dall’ente”. A Salzano intanto nelle scorse settimane sono stati consegnati 8 alloggi Ater che vanno incontro alle esigenze di emergenza abitativa. A spiegarlo il sindaco Luciano Betteto e il presidente Ater Fabio Nordio. “Gli appartamenti in questionespiega Betteto - si trovano in via Cimarosa a Salzano. Si tratta di appartamenti di medie piccole dimensioni che vanno alle persone che hanno fatto richiesta di alloggio”. Le prossime assegnazioni riguarderanno appartamenti più ampi per famiglie numerose.
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Alessandro Abbadir
Case in affitto? Quasi un’impresa trovarle e a prezzi abbordabili
Case in affitto nell’area nord del Miranese? Sempre meno. A tratteggiare una situazione davvero problematica per l’area dei Comuni di Scorzè Noale e Martellago per chi vuole trovare una casa in cui vivere e non comprarla, sono direttamente le agenzie immobiliari dell’area. Le agenzie fino a qualche anno fa riuscivano a lavorare equamente sia con chi cercava casa per acquistarla sia con chi provenendo magari da fuori zona le cercava in affitto, sia per se stesso che per la famiglia.”Il mercato degli affitti - spiega la referente dell’agenzia immobiliare Si. Re di Noale - si è ridotto tantissimo nel corso degli ultimi anni. Anche a Noale è esploso il fenomeno degli affitti brevi. La città murata infatti si presta per dei tour a Venezia, per turisti. Sempre meno sono a disposizione case per famiglie. I proprietari fanno fatica infatti a stipulare contratti d’affitto con persone, specie famiglie, che poi difficilmente lasciano la casa in tempi brevi”. E poi le case in affitto che si trovano, per collocazioni che non siano affitti brevi, sono davvero a prezzi importanti. Per 70 metri quadrati infatti a Noale si arrivano a spendere nel capoluogo circa 800 euro al mese. Ma non va meglio
nelle frazioni. La situazione non è buona nemmeno per vendere immobili. Almeno per certe fasce di acquirenti. Per comprare una casa per i giovani, servono una serie di garanzie spesso complicate da ottenere. Altro problema è anche quello legato all’età di chi magari essendo rimasto in affitto tutta la vita si trova a cercare una nuova abitazione dopo i 45 o 50 anni (madri o padri separati) per non parlare di chi arriva in questa situazione dopo i 60. I prezzi degli appartamenti non sono poi per le tasche di tutti. E spesso sono in vendita sul mercato case che hanno un costo che va dai 300 mila euro in su. Spesso case con classe energetica elevata. A Scorzè la situazione è simile ma con qualche differenza. “Anche a Scorzè - spie-
gano i referenti dell’agenzia l’Arte di Abitare agenzia di Scorzè - trovare affitti lunghi è davvero complicato. Come agenzie per noi si tratta certo di una pratica che non è sparita, ma è fortemente diminuita rispetto agli anni scorsi. Qui comunque il fenomeno degli affitti brevi non è frequente come a Noale. Ci si trova di fronte, nel caso degli affitti, ad una certa saturazione del mercato dovuta al fatto che le case sono state date in locazione per molti anni, come una sorta di investimento a lungo termine“. Tante agenzie immobiliari poi denunciano una situazione non facile sul versante anche delle garanzie per acquistare immobili che le banche chiedono.
Anche a Noale è esploso il fenomeno degli affitti brevi. C’è una certa saturazione del mercato dovuta al fatto che le case sono state date in affitto per molti anni, come una sorta di investimento
Binello (Banca Annia): “Giovani in difficoltà, ma esistono fondi di garanzia”
“Il mercato immobiliare del territorio, sia per gli affitti che per le compravendite, è molto influenzato dalle dinamiche economiche e socio demografiche. I prezzi e le disponibilità degli immobili variano molto in base a dove sono situati e più ci si avvicina a centri urbani o zone con più servizi, maggiori sono i prezzi e le difficoltà a reperire un immobile”. A dirlo il dottor Andrea Binello, direttore generale di Banca Annia. Binello che fa l’analisi della situazione anche per il territorio del Miranese. “Il problema dei mutui per i giovani con redditi bassi, instabili e che spesso iniziano a lavorare molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti - dice
Binello - si può risolvere anche grazie alle garanzie statali. Il Fondo di garanzia mutui prima casa gestito da Consap (società del Ministero dell’Economia e delle Finanze) esiste dal 2013 per concedere una garanzia dello Stato per il mutuo richiesto. Il Fondo ha consentito di erogare più di 90.000 mutui ipotecari, il 58% dei quali a giovani tra i 20 e i 35 anni, per un totale di oltre 10 miliardi di euro”. E le imprese locali di costruzione o vendita cosa chiedono alla banca? ”Grazie a nuove regole imposte dalla vigilanza in ambito bancario - conclude - ed a una maggiore consapevolezza e solidità delle imprese di costruzioni locali, la quota di capitale
investita direttamente dalle imprese è aumentata e quindi alle banche richiedono un finanziamento pari al 50% al massimo dell’acquisto del terreno e tra un 60% e un 70% del costo di costruzione”. Insomma tante novità anche dal versante degli istituti di credito. (a.a.)
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Alessandro Abbadir
Andrea Binello
L’evento. La Pro Loco a giugno abbellirà Piazza San Pietro e festeggerà 45 anni di attività
La città porta la sua “infiorata” a Roma, un riconoscimento culturale importante
Il riconoscimento arriva in un anno speciale per l’associazione, che celebra il suo quarantacinquesimo anniversario e la sua tradizione di arte floreale
Importante riconoscimento culturale per la città di Noale, che a giugno sarà presente a Roma per presentare la sua storica “infiorata” nel corso di un evento tra i più importanti della capitale in vista dell’estate. Domenica 29 giugno, in Piazza San Pietro a Roma, sarà presente anche Noale per le celebrazioni dei Santi Pietro e Paolo. La Pro Loco di Noale è stata invitata dall’Unione delle Pro Loco italiane a presentare la sua tradizionale “Infiorata”, manifestazione religiosa che si tiene in occasione del Corpus Domini e consiste nella realizzazione di tappeti e quadri di fiori disposti artisticamente sulle strade.
A dare con gioia la notizia il presidente della Pro Loco di Noale Enrico Scotton in occasione dell’assemblea dei soci che ha approvato il consuntivo 2024, chiuso peraltro con un attivo di 17 mila euro. All’assemblea è intervenuto anche il sindaco Stefano Sorino che, per i quarantacinque anni dell’associazione, ha anticipato ai soci l’intenzione dell’amministrazione comunale di proporre la Pro Loco per il prestigioso Premio San Marco.
“È un grande onore poter essere presenti in uno dei luoghi più simbolici del mondo - commenta Scotton la presenza di Noale a Roma per le manifestazioni -. E non posso che ringraziare i volontari della Pro Loco e delle contrade per aver accolto con grande entusiasmo la sfida. Sarà una trasferta impegnativa e confidiamo di poterla realizzare nel migliore dei modi, magari con l’aiuto anche di qualche sponsor”.
la velocità, dato che la settimana prima, il 22 e 23 giugno, il gruppo sarà impegnato nella realizzazione del tappeto di fiori a Noale in occasione del Corpus Domini che celebrerà anche i 45 anni di attività della Pro Loco. “Abbiamo in cantiere molte iniziative,” dice la vicepresidente Monia Calzavara. “A partire dal museo della civiltà contadina, con il riordino della
parte didascalica e della segnaletica che contiamo di completare entro l’estate, per poi dedicarci
alle altre consuete attività per la cittadinanza”.
Massimo Tonizzo
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Ancora restano da definire i dettagli della presenza della Pro Loco, ma da quello che sembra almeno a vedere le edizioni precedenti, gli “infioratori” di Noale saranno impegnati ad abbellire parte di Piazza San Pietro con le loro creazioni, per una visibilità a livello internazionale.
Una sfida che sarà anche sul-
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Special Olympics per giovani atleti: Noale tra le venti città italiane coinvolte Grande orgoglio ed emozione per l’istituto comprensivo Betty Pierazzo di Noale che ha rappresentato il Veneto allo Special Olympics Young Athletes, il grande evento di sport e inclusione per bambini con disabilità e non andato in scena al PalaAsti di Torino e nelle Valli di Susa e Chisone. L’istituto comprensivo di Noale era stato selezionato come referente per il Veneto all’evento che ha visto la partecipazione di 2.400 bambini e venti città d’Italia. L’apertura, molto suggestiva, ha visto le scuole, prima della partenza per Torino, unite nell’effettuare dalle loro sedi un flashmob creato per la giornata internazionale della disabilità. A sfilare in Piemonte, poi, oltre ai cento studenti noalesi con la partecipazione di altre scuole e associazioni del territorio.
“Ad accompagnare i nostri ragazzi dell’ultimo anno dell’asilo e della seconda elementare” - Spiega Elena Carraro, referente dell’evento, “Anche gli studenti degli istituti superiori Cesare Musatti di Dolo e Newton Pertini di Camposampiero. Sugli spalti, come spettatori, c’erano anche due classi dell’istituto di Salzano. Oltre cento le nazioni che hanno partecipato all’evento con sette discipline sportive (sci alpino, snowboard, sci di fondo, corsa con racchette da neve, floorball, pattinaggio artistico e di velocità e danza sportiva).
Il programma Young Athletes di Special Olympics è dedicato a bambini con e senza disabilità intellettive dai 2 ai 7 anni e punta a introdurli all’attività motoria e allo sport e promuove l’inclusione attraverso il gioco e l’attività sportiva unificata. Attualmente, il programma coinvolge oltre 163 mila bambini in 110 paesi con lo scopo di promuovere l’inclusione e l’integrazione di persone con disabilità intellettive, sensibilizzare il pubblico sulle abilità di questi bambini e offrire opportunità di allenamento e competizione sportiva. (m.t.)
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Martellago
Investimenti.
Sport, educazione e la terza età completano il panorama dei progetti
Verso la realizzazione dei progetti Pnrr, opere pronte entro il 2026
F
ervono a Martellago le attività per rispettare i tempi stabiliti per la realizzazione dei progetti finanziati con il Pnrr. “Le opere pubbliche del Pnrr saranno tutte completate entro la primavera del 2026. Alcune sono già in fase avanzata”, ha spiegato l’assessore comunale allo sport, all’edilizia privata e all’innovazione tecnologica Daniele Favaretto durante un incontro pubblico, con il supporto del personale dell’ufficio Ced, Centro Elaborazione Dati.
Fra i progetti più vicini alla conclusione ci sono i lavori di riqualificazione del campo sportivo. Un intervento che richiederà un investimento di circa 3 milioni di euro e che è ormai quasi giunto al termine: “Abbiamo completato la pista di atletica e gli spogliatoi – ha continuato Favaretto – e la struttura sarà ultimata entro aprile”. Accanto a questo, sta per essere completato anche l’ampliamento del nuovo asilo nido di Maerne, con una spesa di 600 mila euro, previsto per essere pronto prima dell’estate.
Importante anche la costruzione dei nuovi centri per la terza età, le Prosenectute, che sorgeranno a Maerne in via Guardi e a Martellago in via Lazio. I lavori sono stati recente-
mente avviati, con un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro, e l’ultimazione è prevista per aprile 2026.
In parallelo, proseguono anche le attività per la digitalizzazione del Comune, un processo che, come sottolineato dal sindaco Andrea Saccarola, ha l’obiettivo di migliorare la comunicazione con i cittadini e le imprese. “A partire dal mio insediamento, il mio primo pensiero è stato come far emergere le potenzialità di Martellago, e grazie ai fondi del Pnrr, oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta”, ha affermato il sindaco. Il nuovo sito comunale rappresenta un passo importante verso la semplificazione dei processi burocratici, permettendo una gestione più rapida e trasparente delle pratiche amministrative. Non solo: l’amministrazione punta anche a rendere Martellago un punto di riferimento in ambito culturale, sportivo, educativo e sostenibile, creando nuove opportunità di crescita per tutta la comunità.
Riccardo Musacco
Sunia Venezia: “una valanga di sfratti, situazione spaventosa”
“Siamo di fronte a una situazione spaventosa, una situazione che in oltre 30 anni di lavoro al Sunia non avevo mai visto. Decine e decine di sfratti per morosità e fine locazione arrivano ogni mese da tutto il veneziano”. A tracciare questo quadro cupissimo è Ivana De Rossi storica segretaria del Sunia Venezia. Per capirci nel 2023 in Veneto sono stati emessi 39mila sfratti. “Quello che sta succedendo - spiega Ivana De Rossi - è che ci si trova di fronte in dimensioni mai viste ad un dramma sociale terribile. Una situazione difficile con una grande una ondata di sfratti si ebbe sul finire degli anni Novanta, ma questa le supera tutte. Gli sfratti sono arrivati a valanga dopo la pandemia. Ci impegniamo ogni giorno per dare una risposta a chi rischia di finire in strada. Sollecitiamo che le case sfitte ad esempio dell’Ater vengano risistemate nel maggior numero possibile”. Ci sono sempre più, fa sapere il Sunia, sia sfratti per morosità che per fine locazione in tutti i Comuni dell’area metropolitana. “Ci interfacciamo ogni giorno - sottolinea De Rossi - con situazioni drammatiche e la collaborazione con i servizi sociali dei Comuni è stretta”. Per il Sunia va posta attenzione e impugnati se necessario, ai contratti di affitto dati agli studenti, ai turisti e a quelli che vengono definiti “transitori simulati”, destinati ai lavoratori trasfertisti. “Ci interfacciamo ogni giorno - conclude poi il Sunia - con agenzie immobiliari per trovare affitti a chi può arrivare a trovarne uno sul mercato, magari con l’aiuto di un contributo pubblico. Ater poi sta conducendo una azione per liberare gli appartamenti occupati abusivamente. C’è da riflettere però sul fatto che si tratta di situazioni che si sono protratte per decine di anni. Si rischia di far finire in strada persone anziane con scarse capacità reddituali”. (a.a.)
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L’assessore Daniele Favaretto
La
proposta.
La minoranza spinge per l’acquisto del complesso
Ca’ della Nave, si accende il dibattito con l’opposizione
AMartellago si è acceso un acceso dibattito riguardo alla proposta avanzata dalla minoranza del consiglio comunale, che vede come protagonista il complesso di Ca’ della Nave. Un patrimonio storico di grande rilevanza, comprendente la cinquecentesca villa Grimani Morosini, due barchesse, cantine, brolo, parco e chiesetta. L’opportunità di acquisire parte di questo complesso storico, però, richiede una serie di valutazioni economiche e amministrative complesse. L’operazione, infatti, ha un costo stimato di 3,8 milioni di euro e necessita il via libera del Comitato creditori dell’ex proprietà fallita. La proposta della minoranza prevede di scorporare la parte sportivo-commerciale, composta dal campo da golf, piscine e ristorante, e metterla nuovamente in gara. Il resto del complesso, invece, verrebbe acquistato dal Comune attraverso un accordo extra-procedura con il curatore fallimentare per assegnare gli
spazi ad attività culturali e a favore della cittadinanza. Ricordiamo che l’anno scorso la gara per l’acquisizione del complesso andò deserta. Troppi, evidentemente, gli 11 milioni e 150mila Euro.
Villa Priuli-Grimani di Martellago è un esempio affascinante di come l’architettura e la storia s’intrecciano nel panorama delle ville venete. Costruita probabilmente tra il 1566 e il 1575 dalla famiglia veneziana dei Priuli, questa imponente residenza racconta di un’epoca d’oro per la Serenissima Repubblica, quando le famiglie nobili si impegnavano non solo nell’amministrazione delle terre, ma anche nella costruzione di dimore che riflettessero il loro potere e prestigio. La famiglia Priuli, che ha dato ben tre dogi alla Serenissima, fu tra i protagonisti di questa splendida realizzazione. La villa, con la sua pianta quadrata su tre piani, si distingue per l’eleganza sobria ma imponente.
Per discutere ulteriormente la fattibilità tecnico-economica, i
sei consiglieri dell’opposizione Alessio Boscolo, Luca Barbacane, Moreno Bernardi, Massimo Corò, Marco Stradiotto e Mattia Vegli hanno chiesto di aprire un tavolo di lavoro. Tra i sostenitori dell’iniziativa figura Gianfranco Pesce, ex consigliere comunale e oggi membro del direttivo provinciale di Forza Italia, che ha espresso il suo supporto. Si tratta di un impegno economico significativo ma sostenibile, secondo i proponenti, ricordando come altri comuni del Miranese hanno già intrapreso percorsi simili con successo. Tra le varie possibilità di finanziamento, vi è l’opportunità di accedere a fondi regionali ed europei per progetti di restauro e valorizzazione culturale. Queste risorse potrebbero alleggerire l’onere economico per le casse comunali, facendo dell’operazione Ca’ della Nave un investimento strategico per il futuro della comunità di Martellago. Nonostante l’iniziativa sia stata definita da alcuni un “sogno”, la minoranza sostiene che sia un oppor-
tunità storica da non sottovalutare.
La partita è ancora aperta, e il coinvolgimento attivo della cittadinanza potrebbe risultare determinante per il successo del progetto. I prossimi passi dipenderanno dalla capacità delle parti coinvolte
di collaborare e trovare un punto d’incontro, nell’interesse collettivo di preservare e valorizzare un pezzo importante del patrimonio culturale locale.
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Martellago
Riccardo Musacco
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Politica.
La decisione dei consiglieri di minoranza
De Zuani, Lanza e Fabris
“Progetto Comune” si spacca, in tre vanno nel gruppo misto
Apoco più di due anni dalle ultime elezioni amministrative a Salzano, tre consiglieri di minoranza Eleonora Lanza, Romano De Zuani e Vanni Fabris, hanno deciso di uscire dalla lista di opposizione “Progetto Comune”. “La lista “Progetto Comune” - spiegano i tre consiglieri - è nata con il forte desiderio di portare un cambio di rotta nello scenario politico del territorio. L’obiettivo era di ricompattare le forze, le idee e le persone più vicine ai valori del centro-sinistra. Prioritario era il tentativo di proporre un’entità nuova che avrebbe saputo progettare guardando avanti e non un semplice collage di liste e partiti. Ad oggi, gli obiettivi su cui puntava “Progetto Comune”, sono rimasti su carta e la lista si trova ora ad essere un semplice collage e il tentativo di creare un qualcosa di nuovo non è mai decollato. In una realtà piccola come la nostra, essere consiglieri di minoranza non è facile e il nostro lavoro è sicuramente meno visibile rispetto a quello della maggioranza. Inoltre, interagire con questa maggioranza rende ancora più difficile il compito. Il sindaco Luciano Betteto, ad inizio mandato aveva auspicato una collaborazione ed una minoranza costruttiva, ma di fatto ha sempre tenuto i consiglieri di minoranza fuori da ogni
processo collaborativo”. “Spesso - dicono i consiglieri - non sono mancati commenti per deridere il modo di fare minoranza, facendo di tutta un’erba un fascio. Non c’è da stupirsi che i consigli comunali quasi sempre siano stati un battibecco tra sindaco e consiglieri di minoranza di vecchia data, trasformando il consiglio in un teatrino nel quale, chi come noi ha scelto di provare ad entrare in politica sperando di poter lavorare a beneficio della cittadinanza, ha sempre provato un forte disagio. Per il sindaco questo “teatrino” è diventato un alibi per non prendere seriamente in considerazione idee e persone che propongono qualcosa
di nuovo”. Poi l’affondo nei confronto dei consiglieri Maria Grazia Vecchiato e Lino Manente di “Progetto Comune”. “ Ci siamo spesso sentiti in difficoltà - spiegano - nei confronti dei “consiglieri di lunga data” rispetto al loro modo di fare opposizione sgarbata e inconcludente. Ora vogliamo provare ad essere quella minoranza nuova e giovane che cerca di proporre. Usciamo dalla lista “Progetto Comune”, costituendo un gruppo consiliare misto. Vogliamo liberare e raccogliere energie nuove da chi non è soddisfatto di chi governa e da chi continua con vecchi modi di fare politica”.
Alessandro Abbadir
La replica di Vecchiato e Manente: ”Il Pd cerca maggiore visibilità”
I consiglieri criticano la gestione politica e il clima di confronto nel consiglio comunale, annunciando la creazione di un nuovo gruppo misto per promuovere un’opposizione costruttiva
Una replica secca alle posizioni dei tre esponenti usciti da Progetto Comune arriva da chi nella lista ci è rimasto e cioè i consiglieri Maria Grazia Vecchiato e Lino Manente. “ L’entrata nel gruppo misto dei tre consiglieri - spiegano Manente e Vecchiato - sembra essere legata al futuro, in previsione delle elezioni che si terranno fra circa 2 anni. Forse il Pd sta cercando maggiore visibilità che all’interno di una civica fatica a trovare. Prendiamo atto di una decisione che non cambierà il nostro impegno di consiglieri civici per il paese come stiamo facendo con puntualità sulle scelte che sta facendo
questa amministrazione sui temi legati ai servizi e alle scelte urbanistiche”.
Una contro replica arriva dal consigliere Romano De Zuani. “Voglio ricordare - dice - che il Pd di Salzano è stato fautore convinto di Progetto Comune e ha faticosamente mediato sulla candidatura a sindaco per non ripetere la spaccatura del 201 7. Di fatto, in nome della ritrovata unità, il Pd ha assecondato le forzature di Nuovi Orizzonti e Articolo 1, scommettendo allo stesso tempo sul “cambio di passo” e sul rinnovamento. Dopo tre anni di opposizione, ciò non si è verificato”.(a.a)
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Maria Grazia Vecchiato
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Politica. Il sindaco Mestriner “importante
Incontri pubblici: una settimana di ascolto e confronto
U
La biblioteca apre anche il sabato
hanno scelto di iscrivere i propri figli in altri paesi. Un dato che fa riflettere e pone degli inter-
rogativi, ad esempio sull’orario scolastico, che al momento non è a tempo pieno. “Ciò che bi-
sogna fare è cercare di capire le esigenze delle comunità, le volontà, per avere un quadro chiaro di cosa fare nel futuro: cosa vorranno queste famiglie un domani? Questi incontri servono proprio a questo, e noi siamo rimasti contenti della risposta positiva e della partecipazione, sia di cittadini che dell’amministrazione: ci sono stati dibattiti, anche importanti e sentiti. La nostra idea è quindi di ripetere l’esperienza sicuramente una volta l’anno, e se riusciamo anche due”.
Davide Grosoli
na settimana di assemblee pubbliche in cui confrontarsi, insieme all’amministrazione, sui progetti futuri e sulle criticità riportate dai cittadini: si è svolta dal 17 al 21 marzo “la settimana dei cittadini”, composta da cinque incontri, uno nel capoluogo e gli altri nelle diverse frazioni. Le serate si sono svolte, nell’ordine, a Rio San Martino, Gardigiano, Cappella, Scorzè e Peseggia. “Ci eravamo impegnati a creare delle assemblee pubbliche periodiche per discutere dei problemi, paese per paese, e abbiamo pensato di concentrarle in una settimana”, spiega il sindaco Giovanni Battista Mestriner. Incontri da cui sono emersi dei punti comuni: “Le lamentele sempre presenti riguardano la viabilità e gli autisti che corrono a velocità elevata sulle strade comunali. E poi, il tema dei medici di base nelle frazioni - su cui Mestriner nei mesi scorsi si era scontrato con l’Ordine dei medici - e della mancata collegamenti con l’ospedale di Dolo”. Ci sono poi i temi “caldi” di ogni paese. A Rio San Martino si è parlato della nuova mensa, di una struttura fissa per la Festa del Radicchio e del potenziamento dell’asilo, oltre che del nuovo capolinea Actv. A Scorzè invece si è discusso dei finanziamenti per la nuova palestra e dell’avvio dei lavori per il nuovo auditorium, oltre che degli eventi per rilanciare la rinnovata via Roma. A Cappella è emerso il progetto di una nuova rotonda nel centro del paese, mentre a Peseggia si è discusso, tra le altre cose, degli interventi ciclopedonali in previsione sul territorio e dell’annoso problema della cattiva qualità dell’aria a causa di allevamenti presenti nelle vicinanze. Infine, anche a Gardigiano si è parlato di viabilità e opere pubbliche, con la rotonda prevista tra via Campocroce e via Moglianese Vecchia e i lavori del nuovo parcheggio nel centro. Il tema più dibattuto nella frazione però è stato sicuramente quello della scuola, dato che l’anno prossimo non partirà la nuova prima elementare, in quanto alcune famiglie
La biblioteca di Scorzè amplia l’orario di apertura, e a partire da inizio marzo la disponibilità del servizio è stata estesa anche al sabato mattina. Ad annunciarlo è Federico Michielan, assessore alla cultura, che punta a far rivivere la biblioteca come luogo attrattivo per il centro del paese. “In generale la nostra direzione è quella di estendere l’orario della biblioteca, l’obiettivo è di tenerla aperta una sera a settimana - spiega Michielan - Questo perché ci sono persone che lavorano e che hanno bisogno di usufruirne al di fuori degli orari lavorativi. Il sabato è uno di questi, quindi siamo davvero contenti del risultato. Il tutto, ovviamente, con le risorse che abbiamo, stiamo cercando delle soluzioni per rendere
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possibile un orario più esteso”. La biblioteca, a cui già era stato sistemato il viale d’ingresso che parte da via Roma, resterà aperta il sabato dalle 9 alle 12.30, un annuncio che si accoda a quello del raddoppio dell’orario della biblioteca di Peseggia, arrivato lo scorso 4 novembre.
“La nostra idea generale è quella di far vivere la biblioteca indipendentemente dal servizio di prestito libri, perché possa diventare sede di presentazioni ed eventi oltre a quelli già proposti dal comune. Per questo però serve anche l’azione di associazioni e comitati, che stiamo cercando di intercettare, e bisogna ripensare un po’ gli spazi dello stabilecontinua Michielan - Vorremmo arrivare a farla diventare il cuore del paese, anche per i giovani, come luogo culturale, associativo, di socializzazione e sicurezza. Un luogo sicuro dove mandare i propri figli e che possa anche dare l’occasione per incontrarsi, in un contesto sociale con persone sempre più sole”. (d.g.)
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Cultura. Una giornata organizzata dal comune tra agricoltura, artigianato e sapori locali
Quarta edizione per la Festa degli Orti, che celebra la terra e i suoi frutti
Celebrare la terra e i suoi frutti con una festa che riunisca le specialità locali e i loro produttori: è questo lo spirito con cui il 30 marzo Scorzè ha celebrato la Festa degli Orti, un’intera giornata, dalle 9 alle 18, dedicata alla tradizione agricola locale, con una mostra strutturata in forma di mercato a cui hanno partecipato circa 90 espositori con i loro prodotti genuini, artigianali e ovviamente a chilometro zero.
L’evento, giunto alla sua quarta edizione, è organizzato dal Comune di Scorzè, Confcommercio del Miranese, Proloco Scorzè e Tutto in Piazza, e quest’anno punta a valorizzare ancor più il ruolo degli orti nella manifestazione, collocandoli nel contesto di piazza 1 maggio. La piazza e le vie principali del centro sono state il palcoscenico di questo evento, con stand di aziende agricole, artigianato creativo, prodotti enogastronomici e oggettistica. Non sono mancati gli
intrattenimenti per i più piccoli, che hanno potuto trascorrere la giornata tra giochi gonfiabili, prendendo parte alla caccia agli ortaggi organizzata dall’associazione Piume Amiche durante il pomeriggio, provando l’emozione di un giro a cavallo con l’iniziativa “Amico Pony”, a cura del maneggio Ippogrifo o partecipando ai laboratori sugli antichi mestieri contadini organizzati dal gruppo di rievocazione storica “Origini Contadine”. Uno dei momenti più significativi è stata la cerimonia di premiazione del concorso graficopittorico dedicato agli alunni della scuola primaria, intitolato “Le produzioni agricole locali, l’uomo e l’acqua”, organizzato da Cia Mirano. L’Istituto Superiore “8 Marzo – K. Lorenz” di Mirano invece, ha presentato la mostra-laboratorio “Orto in piazza” e il “giardino effimero”, composizione di fiori e piante aromatiche. Il programma è stato arricchito dalla presenza de-
gli animali della fattoria didattica “A piedi scalzi”, da una suggestiva esposizione di trattori d’epoca e dai coloratissimi pupazzi giganti della serie “La fantasia dell’orto”. L’evento si è inserito all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze, grazie anche alla preziosa collaborazione con il Festival dei Tulipani: per l’occasione, un trenino gratuito è partito ogni ora dalla Festa degli Orti (con fermata accanto alla chiesa), accompagnando i visitatori alla spettacolare fioritura dei tulipani.
“La Festa degli Orti è una grande occasione per promuovere i prodotti della nostra terra e il valore dell’agricoltura locale – ha sottolineato Maurizio Sabadin, Capo Delegazione di Confcommercio Scorzè – Creiamo un ponte tra passato e futuro, dando spazio a tradizione, sostenibilità e innovazione”. Soddisfatta anche l’Assessore al Commercio Barbara Scan-
Primavera in fiore: torna il Festival dei tulipani
Un angolo di Olanda trapiantato a Scorzè: dal 22 marzo e fino a fine aprile, anche quest’anno il Festival dei tulipani ha colorato le giornate dei visitatori giunti per ammirare i boccioli fioriti in via Buonarroti a Rio San Martino. Con circa 200mila bulbi piantati su 80 aiuole, la possibilità di visitare le coltivazioni, raccogliere i fiori, diversi laboratori e attività che si svolgono ogni weekend, il festival si è affermato come l’evento più grande nel suo genere in Veneto. Il Festival dei tulipani, organizzato dalla Dal Ben Giardini, ha avuto inizio l’anno scorso quasi casualmen-
te, quando l’azienda aveva piantato dei bulbi avanzati lungo la strada e la gente si fermava a fare foto e chiedere informazioni. Era quindi nata l’idea di creare un vero e proprio evento: l’anno scorso erano stati piantati circa 100mila bulbi e la risposta era stata ottima, con migliaia di visitatori da Veneto, Friuli, Trentino e Piemonte. Per la sua seconda edizione, quest’anno il festival ha raddoppiato il numero di bulbi e introdotto alcune novità: dal 22 marzo è stato possibile visitare il giardino, con cui è stato inaugurato anche un nuovo agriturismo, il Giardino segre-
tamburlo, che evidenzia come “L’iniziativa non solo anima il centro di Scorzè, da poco ultimato con la sistemazione di via Roma e idealmente inaugurato in questa
to. Da allora, sono migliaia i visitatori che hanno partecipato alle iniziative organizzate, come laboratori e picnic, o semplicemente hanno voluto cogliere i primi fiori che riportano i colori primaverili dopo la stagione invernale. “L’anno scorso siamo rimasti molto sorpresi dal numero di persone che arrivava per far visita al giardino” - spiega Tommaso Galante, nipote dei titolari dell’azienda - “Anche quest’anno abbiamo avuto una risposta molto positiva, gli eventi sono stati molto partecipati, siamo davvero soddisfatti e speriamo che lo siano anche tutti i visitatori”. (d.g.)
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occasione, ma diventa un punto di incontro per famiglie, agricoltori e artigiani, rafforzando il legame con il territorio e il commercio locale”. Davide Grosoli
Il conto alla rovescia
Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.
In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale
è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.
Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio
ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.
Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico
Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”
Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno
tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere
piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-
elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.
Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni
per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.
“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-
cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.
Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data
definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.
Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”
“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.
Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di
prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.
Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.
Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della
sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.
Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.
“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.
Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
Il Veneto supera i 73 milioni di presenze
“Il 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.
Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in
Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”
“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.
Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-
gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.
Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.
Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.
crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).
Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).
Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi
“L’impegno della Regione continua a esse-
re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.
“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)
Eventi sportivi, contributi per associazioni e società
Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.
“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno
al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.
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Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
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L’evento.
Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci
Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio
I
n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.
Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,
coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.
“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-
tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.
“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza
di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.
La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.
E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-
gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.
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Il Garden perfetto: idee e consigli per giardini, terrazze e poggioli
Progettare giardini, terrazze e poggioli
Per un giardino ben organizzato, è fondamentale suddividere gli spazi in modo funzionale: un’area relax con sedute e tavolini, una zona verde con aiuole fiorite o arbusti ornamentali, e magari uno spazio dedicato all’orto domestico. Un’idea vincente è quella di creare percorsi in pietra o legno per dare movimento all’ambiente e facilitare la manutenzione. Se lo spazio lo consente, una fontana o un laghetto possono aggiungere un tocco di eleganza e favorire un’atmosfera rilassante. Per chi ha una terrazza, le possibilità sono molteplici. Le piante in vaso permettono di creare una piccola oasi verde, mentre l’uso di grigliati e pergole con rampicanti come glicine o vite americana garantisce privacy e ombreggiatura. Anche nei poggioli più piccoli si può dare spazio alla creatività: fioriere sospese, pareti verticali con piante aromatiche e vasi colorati possono trasformare anche il più modesto balcone in un angolo accogliente. Un aspetto importante è la scelta delle schermature per garantire un po’ di intimità. Teli ombreggianti, siepi artificiali o naturali e strutture in legno sono ottime soluzioni per proteggersi dagli sguardi esterni e creare un ambiente
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più raccolto. Inoltre, l’uso di materiali naturali come il legno e il ferro battuto può rendere gli spazi ancora più armoniosi e in sintonia con l’ambiente circostante. Un buon progetto prevede anche l’inserimento di elementi che favoriscano la biodiversità, come casette per uccelli, mangiatoie per insetti utili e piante mellifere che attirano api e farfalle.
L’organizzazione dello spazio deve anche considerare l’uso pratico degli ambienti: inserire una zona barbecue, un angolo dedicato allo smart working all’aperto o una piccola area per lo yoga può rendere il giardino o la terrazza ancora più funzionali. L’inserimento di mobili pieghevoli, panche contenitore e tavoli allungabili permette di adattare lo spazio in base alle esigenze, trasformandolo all’occorrenza per ospitare cene con amici o momenti di relax in solitudine.
UCome creare un piccolo orto in terrazza
n orto in terrazza è un’ottima soluzione per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti anche senza un giardino. Per iniziare, è importante scegliere contenitori adeguati: cassette in legno, vasi in terracotta o orti verticali modulari permettono di ottimizzare lo spazio. Il drenaggio è essenziale, quindi i vasi devono avere fori sul fondo e uno strato di argilla espansa per evitare ristagni d’acqua.
Le piante più adatte sono basilico, rosmarino, timo, insalate, pomodori ciliegino e fragole, tutte varietà che si sviluppano bene in contenitori. È fondamentale garantire almeno 4-6 ore di luce solare al giorno e proteggere le piante dai venti forti con barriere o grigliati. L’irrigazione deve essere costante, ma senza eccessi: un impianto a goccia può essere una soluzione pratica per mantenere il giusto grado di umidità.
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Concimare regolarmente con fertilizzanti naturali come compost o humus di lombrico aiuta a migliorare la qualità del terreno. Per rendere l’orto ancora più produttivo, si possono combinare piante con esigenze simili e sfruttare la rotazione delle colture per mantenere il terreno fertile. Infine, l’inserimento di piante fiorite come calendule o nasturzi aiuta a tenere lontani gli insetti nocivi in modo naturale.
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La progettazione. Le tendenze sono all’insegna del comfort per uno spazio dedicato al riposo e al benessere
Arredamento per esterni 2025: comodità e raffinatezza
La progettazione dell’arredamento per spazi esterni deve combinare praticità e resistenza e per il 2025 le tendenze per gli spazi esterni sono all’insegna del comfort, che diventa la nuova frontiera del lusso e che porta a trasformare terrazze, giardini e balconi in estensioni della propria casa, dedicati al riposo e al benessere, soprattutto se sostenibile, offrendo una pausa rigenerante dalla vita frenetica. Grande attenzione viene data alla progettazione di oasi verdi per migliorare la qualità dell’aria e rigenerarsi, prediligendo un arredamento ecologico. Lo spazio sui balconi viene arricchito da vasi rigogliosi di essenze aromatiche e, per chi dispone di ampie terrazze, sono privilegiati giardini verticali o fioriere spaziose contenenti piante da frutto. Nel 2025 dunque l’arredamento, estensione dell’ambiente interno, si trasforma. La plastica viene sostituita da materiali moderni e naturali come legno, bambù, laminato, acciaio e semplice PVC, materiali duraturi e resistenti. Materiali come teak, rattan
sintetico e alluminio sono ideali per assicurare durata e leggerezza. Gli arredi per giardini solitamente sono più robusti e capienti, mentre per terrazze e balconi si preferiscono soluzioni modulari e salvaspazio. Panche con spazio contenitivo, tavolini pieghevoli e sedute multifunzionali consentono di ottimizzare ogni centimetro senza compromessi sullo stile.
Sostenibilità resta la parola d’ordine per la progettazione, alternando uno stile funzionale e minimalista con il colorato e bohémien, ispirato da palettes e textures monocromatiche con colori naturali. Verde scuro, arancione, sabbia, blu cobalto e terracotta sono colori chiave. I colori svolgono un ruolo cruciale nell’arredamento esterno: tonalità neutre quali beige e grigio conferiscono eleganza, mentre tinte vivaci come verde salvia e terracotta aggiungono carattere.
I materiali prediletti sono morbidi: velluto, canapa, cotone e bouclé esaltano il senso di comfort. Elementi decorativi come tappeti per outdoor, tende leggere e specchi contribuiscono a dare profondità agli spazi, rendendoli accoglienti e sofisticati.
Anche nell’outdoor tecnologia e funzionalità restano al centro, per massimizzare il benessere: illuminazione naturale, calda e soffusa, pannelli solari, verande high-tech, cucine outdoor e barbecue a emissioni zero, insieme a pavimentazioni ecologiche. L’illuminazione infatti riveste un’importanza fondamentale: l’uso di faretti a LED, lanterne solari e ghirlande luminose può trasformare un ambiente esterno in un luogo suggestivo anche nelle ore serali.
L’esterno diventa una continuazione dello spazio interno, un secondo salotto dove godere di aria fresca e della brezza generata dalle piante, dal pavimento al tetto. L’arredo, tanto in casa quanto fuori, segue linee guida sostenibili, eco-compatibili e innovative, ma al contempo lussuose, di alta qualità e rapide da assemblare. Gli stili per terrazze e balconi oscillano tra il minimalismo e un ritorno allo stile bohémien, gloriosamente tornato in auge con colori, textures e stili che evocano terre lontane e atmosfere orientali. Amache, sedute sospese e divisori murali dominano, creando ambienti di comfort e relax. Con le scelte giuste, ogni spazio esterno può trasformarsi in un rifugio personale di comfort e bellezza.
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Otorinolaringoiatria nell’Ulss 3
La rete ospedaliera dell’Otorinolaringoiatria dell’Ulss 3 Serenissima si distingue per l’alta specializzazione e la qualità delle cure offerte. Con 2.154 ricoveri e 56.868 prestazioni ambulatoriali registrate nel 2024, il servizio si conferma un punto di riferimento per il territorio, integrandosi con le strutture sanitarie locali che hanno erogato ulteriori 6.716 prestazioni. Tre equipe, guidate da specialisti di fama, garantiscono ai pazienti un accesso a trattamenti d’eccellenza in ambiti chiave della disciplina. Il Direttore Generale Edgardo Contato ha illustrato il modello organizzativo della rete ORL. “Il dottor Doriano Politi, primario negli Ospedali di Mestre e Venezia, si occupa di chirurgia oncologica e maggiore di ORL; il dottor Nicola Malagutti, al Presidio di Mirano-Dolo, è il riferimento per impianti cocleari e protesi osteointegrate; la professoressa Rosamaria Santarelli, all’Ospedale Civile di Venezia, è un punto di riferimento a livello nazionale per l’audiologia e l’otoneurologia”.
Mestre e Venezia: chirurgia oncologica e ricostruttiva L’Unità Operativa di ORL guidata dal dottor Politi offre trattamenti avanzati per patologie tumorali della testa e del collo, inclusi tumori del cavo orale, faringe e corde vocali. “Nel 2024 abbiamo trattato 130 pazienti con neoplasie di testa-collo”, spiega il primario. L’unità si avvale di strumenti d’avanguardia come il laser CO2 di ultima generazione, fondamentale per interventi di precisione con ridotti sanguinamenti. Tecnologie innovative, come la chirurgia endoscopica 3D della base cranica, e un team affiatato garantiscono risultati eccellenti. Mirano-Dolo: innovazione negli impianti cocleari Dal gennaio 2025, il dottor Malagutti dirige l’Unità di ORL del Presidio di Mirano-Dolo, con particolare attenzione alla cura della sordità profonda. “Stiamo introducendo le migliori pratiche per la chirurgia dell’orecchio, specialmente gli impianti cocleari”, afferma il primario.
Questi dispositivi permettono a pazienti con sordità di recuperare soglie uditive quasi normali, grazie a tecnologie affidabili e minimamente invasive. L’obiettivo è rafforzare la qualità dell’assistenza, offrendo ai cittadini soluzioni efficaci per il recupero dell’udito. Audiologia a Venezia: un polo d’eccellenza nazionale
L’Unità di Audiologia e Otoneurologia dell’Ospedale Civile di Venezia, diretta dalla professoressa Santarelli in collaborazione con l’Università di Padova, si dedica alla diagnosi e riabilitazione delle disfunzioni uditive. Grazie a tecniche avanzate di elettrococleografia e indagini radiologiche, la struttura attira pazienti da tutta Italia: nel 2024, il 69% delle 7.883 prestazioni ha riguardato persone provenienti da fuori Venezia, molte da altre regioni. “Il 40% dei nostri pazienti ha meno di 14 anni”, sottolinea la professoressa Santarelli. Per i bambini, le diagnosi avvengono con audiometria condizionata e potenziali evocati uditivi, mentre il follow-up coinvolge attualmente 367 pazienti con impianti cocleari.
“Garantire cure d’eccellenza a tutti i cittadini è la nostra priorità”, ha dichiarato il Direttore Sanitario Giovanni Carretta. La rete ORL dell’Ulss 3 è pensata per offrire servizi specialistici in modo equo e trasparente. Tra le iniziative dedicate alla comunità, il Direttore sociosanitario Massimo Zuin ha evidenziato il supporto a oltre 110 studenti con difficoltà uditive e il Centro disabili sensoriali della Gazzera, che offre formazione agli operatori. Inoltre, dal novembre 2024 è attivo un servizio di videointerpretariato in lingua dei segni, con decine di sessioni già svolte nei primi mesi del 2025.
L’organizzazione della rete ORL dell’Ulss 3 Serenissima rappresenta un modello virtuoso, che coniuga innovazione, specializzazione e accessibilità, rispondendo in modo efficace ai bisogni di salute del territorio.
Tremila ricoverati votano le équipe più gentili e l’Ulss 3 le premia
Vincono le Ginecologie di Venezia e Chioggia, l’Urologia di Mestre, l’Otorinolaringoiatria di Mirano e la Medicina riabilitativa di Dolo. In queste cinque unità operative, secondo i pazienti, si coltivano le degenze più cortesi e attente di tutti gli ospedali dell’azienda sanitaria veneziana. Per la prima volta non sono gli interventi chirurgici da primato, la quantità di prestazioni, le strumentazioni da milioni di euro o le classifiche americane a premiare: a giudicare invece i reparti delle cinque realtà ospedaliere, questa volta, ci hanno pensato i pazienti, chiamati ad esprimersi non sull’eccellenza delle cure ricevute, ma sulla gentilezza e sulle attenzioni con cui sono stati trattati durante il loro intero ricovero. Hanno valutato l’accoglienza in ospedale, il trattamento ricevuto dal personale ospedaliero e il comfort del reparto, la comunicazione delle informazioni, il rispetto, la tempestività nell’esaudire le richieste di cura. Ma hanno anche potuto segnalare operatori sanitari specifici che si sono distinti durante il ricovero per i modi garbati. Il punto di partenza è il questionario a domande chiuse e aperte sviluppato dall’Osservatorio permanente PREMs assieme alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, che l’Ufficio Qualità dell’Ulss 3, su indicazione della Regione Veneto, è riuscito a sottoporre, nel 2024, a oltre tremila degenti una volta dimessi. Il passo ulteriore fatto dall’azienda sanitaria veneziana è stato quello di sviluppare, a partire dalla quantità di risposte positive, una competizione inedita tra una settantina di reparti di degenza degli ospedali che la abitano. Ne è nata la prima edizione del Premio cortesia, celebrato all’auditorium del padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo assieme a tutti i primari, ai coordinatori infermieristici e alle coordinatrici ostetriche dell’Ulss 3.
I primi classificati della prima edizione del Premio Cortesia:
Ospedale dell’Angelo di Mestre
1^ Urologia (guidata da Claudio Valotto)
Ospedale dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia
1^ Ostetricia e ginecologia (guidata da Gianluca Cerri)
Ospedale Madonna della Navicella di Chioggia
1^ Ostetricia e ginecologia (guidata da Luca Bergamini)
Ospedale di Mirano
1^ Otorinolaringoiatria (guidata dal 2025 da Nicola Malagutti, precedentemente da Maurizio
Amadori: sono stati premiati insieme)
Ospedale di Dolo
1^ Medicina fisica e riabilitativa (guidata da Stefano Bargellesi)
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