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della Riviera del Brenta

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Inaugurazione dell’asilo Coccinella a Mestre, ora l’edificio è più grande e sostenibile

Rivoluzione nella raccolta rifiuti in Riviera del Brenta e Miranese. Nuovi calendari in arrivo

Elegante, maestosa, senza tempo: l’Amerigo

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Il conto alla rovescia

Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.

Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.

Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.

Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.

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Vespucci è arrivata nella Serenissima

Riqualificazione del centro di Dolo: tra demolizioni, ricostruzioni e nuovi spazi pubblici

Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”

A Dolo bomba sociale in arrivo, è boom di sfratti per morosità. In Riviera è esploso il fenomeno degli affitti brevi. Gli inquilini ora sono soprattutto turisti e lavoratori in trasferta

PIÙ SOSTENIBILE E MODERNO

Con una nuova struttura educativa che risponde a 99 richieste di iscrizione, il comune di Mira punta sullo sviluppo sostenibile e sull’innovazione per il benessere delle famiglie

Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”

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Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone

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Un convegno a Dolo per ricordare il magistrato Pavone

Un convegno per ricordare la figura di Francesco Saverio Pavone il magistrato che smantellò la mafia della Riviera del Brenta guidata da Felice Maniero. L’evento si è tenuto a Dolo in villa Concina nelle scorse settimane ed ha rappresentato un momento importante per tutta la comunità. Il convegno dal titolo “La Passione per la giustizia del magistrato Francesco Saverio Pavone“, è stato organizzato dal Comune e dal Centro di Documentazione e d’inchiesta sulla criminalità organizzata della Riviera a 5 anni dalla scomparsa del magistrato. A tracciare un ritratto della sua azione è stato Roberto Terzo sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Venezia. Per Terzo, Francesco Saverio Pavone era un magistrato che ha insegnato un metodo di lavoro. Lui non andava al traino delle indagini della polizia giudiziaria, ma era lui che guidava la polizia giudiziaria alle indagini. “Era rispettato e portava rispetto alle persone nello svolgimento del suo ruolo”. Pavone che è noto, ma non solo, per le sue grandi indagini che hanno permesso di smantellare la mafia del Brenta, è stato ricordato dai colleghi famigliari e collaboratori. A ricordare la figura del marito commossa è stata la moglie Amelia Vargiu. La vedova ha ripercorso in momenti difficili della vita con il marito anche per lei e le figlie, quando era necessario per le minacce ricevute vivere sotto scorta. Il sostituto procuratore Terzo ha spiegato come quasi sicuramente Pavone non sarebbe stato contento di una riforma della magistratura come quella che si sta portando avanti. Antonio Palmosi, ex capo della squadra mobile di Venezia, ha dichiarato come Pavone debba essere ricordato come uomo delle istituzioni. A lui si deve la scoperta di come “la mafia avesse innervato anche il Veneto attraverso omicidi, rapine, sequestri di persona è traffico di droga”. Infine Carlo Mastelloni, ex procuratore capo di Trieste, uno degli amici di Pavone all’interno dell’allora magistratura veneziana, ha ricordato alcuni simpatici momenti di intesa con il collega. Alessandro Abbadir

Il sostituto procuratore Terzo:

”Era lui che guidava le indagini”

Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >

La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.

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Territorio. Il servizio di Veritas in undici Comuni della Riviera e Miranese

Nuova gestione intercomunale dei rifiuti La raccolta verde e ramaglie ogni 15 giorni

Rivoluzione nella raccolta dei rifiuti nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese. A partire da aprile infatti, è cambiato il calendario di raccolta porta a porta dei rifiuti in 11 Comuni del Miranese e della Riviera del Brenta. I Comuni interessati sono quelli di Campagna Lupia, Campolongo

In questa macroarea, operano 150 tra operatori, tecnici e personale della logistica e amministrativo

Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Salzano, Stra e Vigonovo, dove il servizio da questo mese è organizzato e svolto su base intercomunale, superando i tradizionali confini geografici. Nello specifico il territorio è stato diviso in 8 zone, contrassegnate da un diverso colore (arancione, azzurro, bianco, fucsia, giallo, grigio, rosso e verde) e delimitate da singole strade e non più dai confini comunali.

Nelle scorse settimane è stato in distribuzione a tutte le utenze il nuovo calendario della raccolta differenziata dei rifiuti. Un calendario consultabile e scaricabile nel sito del gruppo Veritas. La partecipata per la raccolta dei rifiuti del veneziano, sottolinea come tutte le utenze siano già state dotate di contenitori personali, in modo da poter registrare il numero di svuotamenti delle frazioni che

concorrono al calcolo della Tarip. Ma cosa cambierà? Rispetto all’attuale servizio, cambieranno solo i giorni e gli orari di raccolta e la raccolta del verde e delle ramaglie passerà da settimanale a quindicinale. Tutto il resto resterà invariato. La raccolta per le utenze domestiche della frazione organica sarà quindi bisettimanale; quindicinale per rifiuto secco residuo, carta cartone tetra pak e plastica; mensile per vetro lattine metalli. Le utenze non domestiche, invece, (questa è una forte novità) dovranno prenotare l’asporto del secco residuo e della carta cartone e tetra pak; l’organico sarà raccolto bisettimanalmente mentre la raccolta del vetro plastica e lattine sarà mensile (o settimanale per i grandi produttori).

“Lo scopo di questa nuova organizzazione - sottolinea Veritas - è rendere più efficiente e sostenibile il servizio dal punto di vista ambientale e in parte più economico, viste anche le buone percentuali di raccolta differenziata fatte registrare in questo territorio ottimizzando gli spostamenti dei mezzi e le operazioni di ricevimento negli impianti che trattano i rifiuti. C’è, la necessità di utilizzare sistemi e modalità di raccolta che richiedano un numero minore di persone, per far fronte alla difficoltà di trovare personale, da impiegare nei mezzi per la raccolta dei rifiuti. Prima di elaborare questo progetto di riorganizzazione, i tecnici di Veritas hanno monitorato e aggregato i dati relativi ai conferimenti dei

Le richieste: “servono bidoni

La nuova organizzazione del sistema dei rifiuti a Mira e nel resto del comprensorio della Riviera del Brenta e in un Comune del Miranese (Salzano), è stata approvata nei mesi scorsi, va premesso, dall’Ente di Bacino. Per questo motivo le novità annunciate e attuate dalla par-

rifiuti di ogni tipologia di utenza, constatando che gli svuotamenti fissi previsti sono poco utilizzati, rendendo quindi possibile la riduzione dei passaggi, a vantaggio dell’ambiente”. In questa nuova macroarea, nella quale operano 150 tra operatori, tecnici e personale della logistica e amministrativo di Veritas, con il sistema porta a porta, vengono raccolte ogni anno in maniera differenziata oltre 37.000 tonnellate di rifiuti. Alessandro Abbadir

più

grandi ed ecocompattarori”

tecipata non sono una novità per enti locali come i Comuni. Ci sono state però in queste settimane tante telefonate da parte dei residenti agli enti locali per avere delucidazioni su cosa sarebbe effettivamente successo. Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 3 Andrea

Martellato, mette l’accento invece sulla necessità di fare attenzione all’aspetto legato alla frequenza degli sfalci d’erba. “Al di là della questione economica - spiega infatti il presidente della Conferenza dei sindaci Uls 3 Andrea Martellato - sarebbe opportuno che fossero distribuiti bidoni a questo punto per la raccolta del verde più ampli. Il rischio che i residenti facciano meno sfalci perché le raccolte di verde e ramaglie si dimezzano è reale”. “Per andare incontro alle esigenze dei cittadini richieste sono state fatte ad esempio dal Comune di Vigonovo che ha richiesto la presenza sul territorio dell’eco compattatore, già attivo nel Comune di Mira”. I residenti di fatto si chiedono come mai di fronte ad una riduzione del servizio non c’è una riduzione dei costi. (a.a.)

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Andrea Martellato Presidente Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 3

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Piazza

Emergenza casa. Il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto tratteggia una situazione angosciante

Bomba sociale a orologeria: centinaia a rischio sfratto, alloggi ancora vuoti

Attualmente nel comune dolese sono 76 le famiglie in lista d’attesa per una casa

D

olo può contare su 45 residenze a finalità sociale di proprietà comunale, e 194 di proprietà dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) di Venezia; delle quali 13 ancora chiuse e non assegnabili di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e 11 non Erp in gestione al Comune. Attualmente nel comune dolese sono 76 le famiglie in lista d’attesa per una casa. E’ una fotografia della situazione abitativa pubblica sul territorio, che corrisponde, allargando l’osservatorio di analisi, a quella veneta, dove si stimano a fine 2024, oltre 10.000 famiglie in attesa di assegnazione di un alloggio popolare. A fare il punto della situazione è il sindaco Gianluigi Naletto. “Il pericolo dello sfratto - spiega il sindaco - è dietro l’angolo: caro affitti, disoccupazione e morosità nei pagamenti, rappresentano l’anticamera dello stesso. Uno sfratto dovuto sempre meno per neces-

sità del locatore (fine locazione) e sempre più derivante da una incapacità dell’affittuario di far fronte alle spese del vivere quotidiano. “Il disagio a livello locale - continua Naletto - oltre per chi lo subisce, pesa anche agli stessi proprietari privati, che devono rientrare in possesso dell’immobile, tanto che, anche a Dolo, sempre più locatori abbandonano l’idea degli affitti di lunga durata per scegliere locazioni brevi, ad esempio a turisti o a lavoratori temporanei. Oggi, infatti, sottoscrivere affitti lunghi, significa guadagnare di meno e rischiare di più, provocando in tal modo un circolo vizioso che si traduce in un costante aumento dei canoni”. In generale, gli sfrattati sono giovani che hanno perso il lavoro, famiglie monoreddito con un figlio, oppure anche famiglie con due redditi ma con più figli a carico, tutti accomunati dall’assenza di lavoro o comunque lavori

“poveri” e “precari”. In questi ultimi anni, dopo il blocco sfratti dovuto alla pandemia, si è visto un costante aumento della platea

A Mira 15 persone assistite con il sistema cohousing

Il problema relativo all’emergenza abitativa a Mira purtroppo non diminuisce, ma sempre più persone si rivolgono ai servizi sociali e al Comune perché non riescono a trovare un contratto in locazione adatto alle proprie possibilità. Non solo la poca disponibilità di alloggi in affitto, ma anche la difficoltà ormai sempre più evidente di salari non adeguati al costo della vita, crea inevitabilmente una forbice

e un emergenza sempre più alta. Il target di persone in difficoltà sono soprattutto le famiglie monogenitoriali e monoreddito con figli in età scolastica che non riescono a far fronte a tutte le spese. “Purtroppo - spiega l’assessore comunale ai servizi sociali Chiara Poppi - dal 2023 non è stato più finanziato il bando affitti regionale che poteva aiutare per qualche mese, alleggerendo le famiglie. Si parla a Mira

di circa 100.000 euro in meno ogni anno che andavano ad aiutare più di 100 nuclei famigliari. Per quanto riguarda invece l’Erp abbiamo ancora vigente la scorsa graduatoria che vede 96 domande idonee. Grazie alla sinergia con Ater sono state assegnati più di 15 appartamenti e ora lo stesso sta predisponendo le istruttorie per l’assegnazione di 3 alloggi. Sappiamo che Ater sta continuando la ristrutturazione di altri

di persone a rischio sfratto, sempre più larga e variegata. “Anche nelle scorse settimane - racconta il sindaco- una giovane coppia

di stranieri in affitto con due figli e due stipendi da 1.200 euro netti mensili, dichiarava la seria difficoltà a pagare le bollette della luce e del gas. Oggi però pure gli anziani ed i disabili possono diventare dei potenziali sfrattati; lo testimoniano i recenti dati di alcune associazioni sindacali e di tutela dei consumatori. Registrano una significativa crescita delle ingiunzioni di pagamento che, unita all’inflazione reale e al caro vita, contribuirà presto a definire un quadro per le persone più fragili sicuramente destinato ad aggravarsi”. Infine un fenomeno preoccupante. “Per le persone sole - conclude Naletto - anche a Dolo, le richieste di residenza da parte di soggetti senza fissa dimora, è in significativo aumento. Una situazione rarissimamente registrata prima, in Comuni sotto la soglia dei 15.000 abitanti come il nostro. Così come anche i pignoramenti immobiliari delle prime case per insolvenza dei mutui”.

Alessandro Abbadir

appartamenti. Stiamo sistemando 3 appartamenti di proprietà che valutiamo di assegnare per emergenza abitativa, che si sommano ai già 3 cohousing esistenti,uno per uomini adulti, uno per donne e uno per donne con minori gestito insieme ad un gruppo di volontari dell’associazione DiCasa. In questo momento sono quindi circa 15 persone che il Comune assiste nei cohousing”. (a.a.)

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Casa/2.

Case per turisti ma non per residenti: la crisi che nessuno vuole vedere

Il mercato degli affitti in Riviera del Brenta è bloccato a causa di contratti troppo vincolanti per i proprietari di case. Contratti pensati negli anni Sessanta e Settanta, e che non offrono garanzie agli stessi proprietari. Nel mercato delle compravendite invece ci si trova di fronte a segmenti di mercato in termini di offerta di case, che sono completamente spariti. E’ quello che emerge dall’esperienza di diverse agenzie immobiliari che lavorano sul territorio di Mira e Dolo da diversi anni. “Il mercato nel territorio dolese - spiega Davide Favaro titolare dell’agenzia immobiliare Favaro che si trova in centro a Dolo da 35 anni - vede di fatto una scomparsa dei classici affitti di locazione per famiglie. I contratti di locazione pensati decenni fa sono visti dai proprietari come troppo vincolanti per i rischi di non rientrare in possesso dell’immobile per anni. I prezzi di una casa in affitto? Per 70 metri quadrati circa 700 euro a mese. Proprio per questo ci si sta orientando sempre più verso gli affitti brevi. Un tipo di affitto che dura mediamente un anno. A Dolo a fruirne sono soprattutto o turisti.

Sul versante invece del mercato immobiliare delle compravendite, ci troviamo di fronte dei segmenti di mercato che di fatto sono introvabili. Cioè ad esempio l’immobile usato da poco cioè per capirci case che hanno al massimo 10- 15 o 20 anni cioè costruite nei primi anni 2000. Ma si tratta di una ampiezza ricercatissima difficile da trovare. Poi ci sono case sempre a Dolo da 110 metri quadrati e oltre e quelle nuove. Con queste, i prezzi superano i 400 mila euro”. A Mira la situazione non è diversa. “Le case

in affitto come una quindicina o una ventina di anni fa - spiegano i referenti dell’agenzia immobiliare Valore Casa di Mira - di fatto non ci sono più. Trattiamo casi di affitto ma di fatto sono tutti affitti brevi. Cioè per turisti o operai in trasferta a Porto Marghera. Occasioni su questo versante ce ne sono di più ad Oriago. Case date in affitto a famiglie non se ne trovano più. Per quanto riguarda le compravendite non si sono certo fermate, ma polarizzate quello si”. Resta difficile cioè trovare sul mercato un prodotto di qualità ma con un prezzo abbordabile che non sia cioè una casa di lusso o un appartamento economico. Su questa linea anche l’opinione di Immobiliare Riviera di Mira “E’ complicato - spiega il titolare dell’agenzia Riviera - trovare immobili dell’usato da poco. E’ più semplice trovare del nuovo oppure case che hanno ormai 5060 anni. Per quanto riguarda gli affitti invece la maggioranza del mercato è orientata sugli affitti brevi. Quelli classici di un tempo ne trattiamo una ventina in un anno. Davvero pochi rispetto ad un tempo”.

Alessandro Abbadir

Anche in Riviera del Brenta è esploso il fenomeno degli affitti brevi. Gli inquilini ora sono soprattutto turisti e lavoratori in trasferta

Andrea

Binello

(Banca

Annia):

“C’è un fondo gestito da Consap per dare garanzie ai giovani”

“Il mercato immobiliare del territorio, sia per gli affitti che per le compravendite, è molto influenzato dalle dinamiche economiche e socio demografiche. I prezzi e le disponibilità degli immobili variano molto in base a dove si trovano, e più ci si avvicina a centri urbani o zone con più servizi, maggiori sono i prezzi e le difficoltà a reperire un immobile”. A dirlo il dottor Andrea Binello, direttore generale di Banca Annia. Binello che fa l’analisi della situazione anche per il territorio della Riviera del Brenta. La banca è una storica realtà della Riviera del Brenta che ha filiali a: Mira, Dolo, Fiesso D’Artico, Fossò, Camponogara, Campolongo. “L’aumento dei

tassi- spiega Binello - ha contribuito a ridurre le compravendite di abitazioni almeno fino all’autunno dello scorso anno. A partire dal mese di settembre del 2024, grazie al calo dei tassi più evidente e ad un lento e progressivo recupero del potere di acquisto delle famiglie, le compravendite sono invece in ripresa. Rimangono le difficoltà a reperire appartamenti in affitto a causa della domanda elevata e crescente per motivi di studio, lavoro, cura e turismo, a fronte di un’offerta stabile”. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 il trend di crescita della domanda di mutui per l’acquisto delle abitazioni è proseguito, complice il continuo ed intenso calo dei

tassi. I giovani però si trovano in difficoltà nell’acquisto di una casa, come agevolarli? “Il problema dei mutui per i giovani con redditi bassi, instabili e che spesso iniziano a lavorare molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti - dice Binello - si può risolvere anche grazie alle garanzie statali. Il Fondo di garanzia mutui prima casa gestito da Consap (società del Ministero dell’Economia e delle Finanze) esiste dal 201 3 per concedere una garanzia dello Stato per il mutuo richiesto. Il Fondo ha consentito di erogare più di 90.000 mutui ipotecari, il 58% dei quali a giovani tra i 20 e i 35 anni, per un totale di oltre 10 miliardi di euro”. (a.a.)

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Solo il 30% delle famiglie è raggiunto dalla fibra ottica

La replica del sindaco

Marco Dori: “Coraggio Italia scriva alla Meloni”

frastrutturale. Non ci limitiamo però a denunciare il problema: siamo pronti a offrire soluzioni concrete”. Qual è la proposta? “Proponiamo l’immediata atti-

vazione - spiegano - di un piano comunale per l’utilizzo dei cavidotti dell’illuminazione pubblica come infrastruttura passiva per il passaggio della fibra ottica. È

una misura realizzabile, a costo contenuto, e già adottata in altri territori con ottimi risultati. Chiediamo inoltre che vengano previsti fondi specifici per interventi mirati volti ad ampliare la copertura in FttH. “Superare il digital divide - concludono - non è solo una priorità tecnologica: è una questione di equità territoriale e di sviluppo. Mira non può restare indietro. Per questo motivo stiamo già lavorando a una proposta alternativa per il 2027, con una visione moderna e concreta del futuro”.

Alessandro Abbadir

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A replicare alla denuncia dei 5 consiglieri di opposizione di Coraggio Italia, sulla questione della scarsa copertura della fibra ottica è direttamente il sindaco di Mira Marco Dori che invita gli esponenti del centrodestra a chiedere al Governo capeggiato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni insomma allo stesso centrodestra, del perché di questa situazione.

“Ricordo a Coraggio Italiaspiega Dori - che la posa della fibra ottica nelle aree bianche e delle relative linee, è da tempo assegnata dal Governo all’operatore Open Fiber, e che è

O pposizioni all’attacco a Mira sulla questione della copertura del wi-fi veloce nel territorio comunale. A sollevare il problema sono i consiglieri comunali di Coraggio Italia: Paolo Lucarda, Maurizio Corò, Pamela Gatto, Loris Simionato, Rocca Ines Di Natale che sul tema hanno anche presentato una interpellanza al sindaco. “A Mira - spiegano - c’è un vero e proprio allarme connettività. Solo il 30% delle famiglie è raggiunto dalla fibra ottica. Per questo Coraggio Italia chiede un piano urgente per superare il digital divide. Nel 2025, è inaccettabile che un comune come Mira sia ancora in ritardo sulle infrastrutture digitali. I dati ufficiali parlano chiaro: solo il 30% delle famiglie risulta attualmente coperto da una connessione in fibra ottica FttH (Fiber To The Home), la tecnologia che garantisce velocità fino a 1 Gbps e rappresenta oggi lo standard per una connessione stabile e performante. Questo lo rileva la Broadband Map dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che monitora costantemente lo stato della connettività sul territorio nazionale”. E poi Coraggio Italia lesina dati precisi. “A Mira - spiegano i consiglieri - solo 4,616 famiglie su 15,363 dispongono di questa infrastruttura, si tratta di un dato gravemente al di sotto della media nazionale (70%), regionale (Veneto 65%) e provinciale (Venezia 67%). Il confronto con i Comuni limitrofi è ancora più evidente: Stra e Spinea raggiungono il 70% di copertura, Campolongo Maggiore supera l’80%, Fiesso d’Artico e la stessa città di Venezia superano il 90%”. Questo ritardo per Coraggio Italia ha un impatto concreto sulla vita dei cittadini e sul futuro del territorio: “limita l’accesso allo studio, ostacola il lavoro da remoto, frena lo sviluppo delle attività produttive e artigianali, riduce la competitività delle imprese locali e indebolisce la qualità dei servizi turistici”. “Di fronte a questi numeri - continuano i consiglieri - ci chiediamo quale sia la strategia dell’Amministrazione Dori per colmare questo gap in-

noto che il Governo ha messo a gara molti fondi Pnrr per la banda ultralarga”. Il sindaco fa distinzione tra fibra e banda ultralarga: “In questi anniricorda il primo cittadino di Mira - a Mira è arrivata la banda ultralarga, prima che altrove, e la fibra sta arrivando anche nelle zone bianche, con ritardo di anni, ma la responsabilità va al Piano Nazionale, di competenza del Governo, il cui ritardo in passato ha suscitato le ire anche dell’assessore regionale Roberto Marcato. A questo punto invito i consiglieri a scrivere al Presidente del Consiglio Meloni e al Ministro per le Imprese e al Dipartimento per la trasformazione digitale per avere una risposta alle loro richieste”. La vicenda però sarà discussa ben presto nel consiglio comunale della cittadina rivierasca in queste settimane grazie all’interpellanza del gruppo di opposizione di Coraggio Italia. (a.a.)

Servizi. L’annuncio nelle scorse settimane del sindaco di Mira Marco Dori

Al via i cantieri per il nuovo asilo nido ad Oriago

È

partito nelle scorse settimane il cantiere per il nuovo asilo comunale. Ad Oriago, in via Pellestrina, sono iniziati così nei tempi previsti i lavori per la realizzazione della nuova struttura educativa, una struttura destinata ad ospitare una sessantina di bambini e che andrà ad arricchire l’offerta scolastica del Comune di Mira.

Si tratta di una struttura importante pensata soprattutto per il futuro della comunità e delle famiglie. In una famiglia infatti al giorno d’oggi entrambi i genitori lavorano e spesso senza asili nido è complicato trovare chi accudisce i figli piccoli. A spiegare direttamente la necessità della realizzazione di questa struttura è il sindaco di Mira Marco Dori. “Si tratta di un’opera molto attesa - spiega il sindaco Marco Dori - e che viene incontro alle esigenze della comunità e delle famiglie di Mira e di quelle che verranno a vivere nel nostro Comune. Una nuova scuola è sempre un segnale di crescita e di fiducia per il futuro”.

“L’edificio - ricorda invece l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Lorenzin - sarà realizzato secondo le più moderne tecnologie e in rispetto della normativa vigente. La struttura sarà classificata Nzeb: Nearly Zero Energy Building, una categoria

di edifici ad elevata efficienza energetica, il cui funzionamento richiede una modestissima quantità di energia rispetto agli edifici attuali. Questa tecnologia consiste in sistemi di monitoraggio, recupero e limitazione della dispersione di energia. Nel progetto, queste tecnologie consistono in: termo-isolamento a cappotto, impianto fotovoltaico, pompa di calore, sistemi di monitoraggio dell’energia elettrica, impianto di recupero idrico, ventilazione meccanica con recupero di calore”.

Nello specifico la nuova struttura sarà pronta ad ospitare 60 bambini, di cui 44 divezzi e 16 lattanti, disposta su di un unico livello al piano terra completo di area ver-

de pertinenziale per le attività esterne e il gioco dei bambini, realizzata grazie ad un finanziamento Pnrr del valore di 1,5 milioni di euro, oltre ad altri 600mila euro a carico del Comune di Mira.

“La scelta del Comune di Mira - aggiunge l’assessore all’Istruzione Albino Pesce - ha l’obiettivo di rispondere alle tante domande di accesso che ogni anno arrivano ai nostri uffici per accedere al servizio dell’asilo nido attuale di via Toti che si trova Mira Taglio cioè nel capoluogo, solo per dare l’ultimo dato nell’anno scolastico 2024/2025, sono state ben 99 le richieste di iscrizioni con una disponibilità di 28 nuovi accessi”. Alessandro Abbadir

Villa Moscheni Volpi, Giornate Fai un successo

Villa Moscheni Volpi, una villa veneta del 1740 che sorge a Mira Porte a pochi passi da villa Widmann Foscari, un edificio storico oggetto di recente rigenerazione, è entrata a far parte del patrimonio storico-artistico che il Fai – Fondo Ambiente Italiano. Per l’occasione ha valorizzato aprendo al pubblico nelle Giornate Fai di Primavera 2025 di marzo. L’iniziativa è stata un grande successo in termini di partecipazione e interesse.

È stata infatti l’occasione per appassionati di storia veneziana, di farsi condurre in un viaggio attraverso il tempo tra gli affreschi della villa, attraverso gli approfondimenti dello storico Sandro Menegazzo, e il progetto avveniristico dell’hub per la transizione digitale e per la sicurezza informatica di imprese e Pa creato dagli avvocati Giovanni Brancalion Spadon e Sebastiano Angelo Scarpa, fondatori dello studio legale veneziano Porto 4 specializzato in ambito legal tech. “Siamo felici di questa collaborazione e del prezioso riconoscimento dato alla nostra villa - ha affermato l’avvocato Brancalion Spadon”. Gli ospiti in visita alla villa della Riviera del Brenta sono stati condotti da apprendisti ciceroni tra i 16 e i 19 anni. Si è trattato nello specifico di studenti del Liceo Galilei di Dolo, che si sono formati sulla storia della Serenissima, la cultura, l’arte, l’architettura delle ville Venete. Non è stato necessario prenotare, è stato sufficiente presentarsi a Villa Moscheni Volpi, parcheggiando in Villa Widmann Foscari Rezzonico che si trova a pochi passi. Visto il successo dell’iniziativa con tantissime persone che sono arrivate per visitare la villa, il tutto si replicherà probabilmente anche nel futuro. (a.a.)

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Turismo. La denuncia del battellieri che chiedono interventi rapidi

Naviglio del Brenta, tanti problemi: dalle alberature alla porracchia

L a stagione turistica in Riviera del Brenta è partita con l’inizio della primavera, circa a metà marzo, ma ci sono intanto alcuni problemi che sono ancora irrisolti e che rischiano di minarla. A sottolinearlo sono i battellieri del Brenta che navigano con le loro imbarcazioni da metà marzo fino a fine ottobre portando visitatori di ogni nazionalità ad ammirare le bellezze architettoniche e naturali della zona. Quest’anno i problemi che ci si trova davanti sono diversi: i rami sporgenti non tagliati che rischiano di ferire persone o danneggiare imbarcazioni, e le manutenzioni del corso d’acqua e di ponti e pontili. A sollevare il problema è Rudy Toninato che è referente di Assonautica Veneto Emilia Romagna. Toninato è anche titolare di una società di navigazione, la Delta Tour che ha sul Naviglio del Brenta ben 6 battelli. Per Toninato la stagione dei tour sul Naviglio del Brenta da Malcontenta a Stra è partita bene sotto il profilo delle presenze ma purtroppo sul corso d’acqua, “le potature degli alberi in diversi casi non sono state fatte e c’è il rischio concreto che grossi rami d’albero che sporgono in modo molto pericoloso sul canale feriscano i turisti e danneggino i battelli”. Ma non solo. Toninato spiega anche che in questo periodo si sono fatti dei controlli per capire se in un tratto del canale che sarà dragato per la prima volta dopo decenni, ci sono ordigni bellici. Dopo questa operazione partirà lo scavo tra Mira Porte e Piazza Mercato ad Oriago, nel frattempo non mancano però i problemi delle alberature sporgenti sono da risolvere in tempi rapidissimi. “Per far ammirare le ville del Brenta - racconta -, spesso ci avviciniamo in modo sicuro alle rive ma le sorprese pericolose non mancano. Ci sono rami sporgenti che rischiano di ferire i turisti e danneggiare i battelli in navigazione”. “Chiediamo - precisa - che gli enti preposti intervengano in tempi rapidi, e chiediamo che dal prossimo anno questi interventi siano fatti durante il periodo invernale quando cioè la navigazione turistica è ferma”. Poi i battellieri pongono anche il problema legato alla diffusione in estate della pianta infestante porracchia. Questa pianta infestante per i battellieri va tagliata dopo i primi caldi e cioè quando si sviluppa sul canale e non ha ancora proliferato in nodi incontrollabili. Tagliando queste piante a maggio e giugno, poi fino a novembre insomma non dovrebbero esserci problemi. A creare problemi infine anche gli interventi di manutenzione di ponti e cavalcavia soprattutto a Mira.

L’idea di un cimitero islamico a Gambarare divide il centrodestra

L’idea di realizzare un cimitero islamico a Gambarare di Mira ha diviso il centrodestra nelle scorse settimane. La questione si è posta quando purtroppo, una terribile tragedia ha funestato il territorio e cioè la morte di un bambino di 12 anni originario del Ghana che è stato colpito da un malore cardiaco. Patologia di cui era affetto da tempo. La sua famiglia di fede musulmana ha chiesto che fosse sepolto in un camposanto dedicato ai fedeli di questa religione. Da regolamento però il ragazzino avrebbe dovuto essere sepolto a Mira perché qui residente. Grazie ad un accordo con il Comune di Venezia è stato alla fine sepolto nel Comune di Venezia nel cimitero di Marghera. Il Comune di Mira però con il sindaco Marco Dori alla guida di una maggioranza di centrosinistra ha subito spiegato di essere intenzionato a risolvere la questione, dedicando una parte del cimitero di Gambarare a camposanto islamico. Una posizione sulla quale si è subito trovato d’accordo Coraggio Italia con il consigliere Paolo Lucarda. Contrario a questa possibilità invece è il gruppo di Fratelli d’Italia per il quale nel camposanto possono starci tutti con simboli diversi sopra le proprie tombe. Insomma una divisione, sulla quale il capogruppo di Fdi Antonio Mendolia minimizza. “Essere contrari - dice - su un argomento come quello della realizzazione di un cimitero per persone di fede islamica non vuol dire creare frizioni o addirittura spaccare il centrodestra. Su altri argomenti, le nostre posizioni sono risultate differenti da quelle di Coraggio Italia, ma non per questo ci siamo spaccati e non collaboriamo anzi. A mio modesto parere, in questo periodo tutto il centrodestra, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e Lega, gode di ottima salute nonostante che a sinistra sperino su nostri futuri litigi”. (a.a.)

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del cantiere, proseguirà regolarmente, con possibili temporanee modifi che agli orari di apertura e alle modalità di accesso, che saranno tempestivamente comunicate.

Commenta Matteo Bellomo, Vicesindaco e Assessore alla Transizione Digitale: ‘Parte lunedì prossimo un lavoro importantissimo e fondamentale per l’Amministrazione Comunale. Vogliamo consentire servizi sempre più efficienti: abbiamo intercettato fondi PNRR che serviranno a rendere il Comune al passo con i tempi, recu-

Il progetto prevede la possibilità per i cittadini di contare su zone wi - fi gratuite, in particolare nel polo culturale di Villa Concina. Un’area che, con i lavori (in fase avanzata) di riqualificazione della barchessa ovest, l’implementazione dei servizi bibliotecari, il potenziamento dell’offerta culturale complessiva, il nuovo viale d’accesso che si ricaverà a seguito della demolizione delle ex Cantine Ermolao, si conferma uno spazio vivo e vivace, di grande qualità e –soprattutto dedicato a tutta la cittadinanza e a tutte le fasce d’età’.

tiere! La manifestazione organizzata e curata da Associazione La Lanterna è promossa dal

gna” con Carla Stella, presso Villa Concina Biblioteca Comunale di Dolo, ingresso libero e gratuito.

13 maggio 2025 Incontro con Goffredo Parise “I Sillabari” con Carla Stella, presso Villa Concina Biblioteca Comunale di Dolo, ingresso libero e gratuito.

27 maggio 2025 Incontro con Dino Buzzati “I Sessanta Racconti” con Carla Stella, presso Villa Concina Biblioteca Comunale di Dolo, ingresso libero e gratuito.

L’associazione. Le nuove generazioni sono protagoniste della solidarietà

Avis: cresce il numero di donatori

Sempre più spesso il sangue è utilizzato, non solo nelle trasfusioni ma anche nella sperimentazione perché in molti casi si utilizzano farmaci derivati nel sangue, anche nelle cure antitumorali

Crescono le donazioni da parte dei donatori dell’Avis della Riviera del Brenta grazie al lavoro svolto nelle scuole per attirare sempre nuovi iscritti anche se le necessità aumentano ed il bisogno di sangue è tanto e non sempre sufficiente. Questo quanto emerso in occasione dell’annuale assemblea della sezione rivierasca del’ Avis che ha provveduto anche alla nomina del nuovo consiglio direttivo che resterà in carica per i prossimi quattro anni. Vi è stata la riconferma di Roberto Mazzetto nel ruolo di presidente, che sarà affiancato da Nicola Minghetti in qualità di vicepresidente, Francesco Tolin in qualità di segretario e di Giulio Piccolo in quella di tesoriere.

Il consiglio direttivo sarà composto anche dalla neo en-

trata Marina Romanato assieme a Leonardo Callegaro Scarpa, Daniela Contin, Antonio De Dea, Attilio Griggio, Italo Gusson, Giuseppe Polo, Giuseppe Rossetto e Giuliano Sarto. Gli iscritti, alla fine dell’anno 2024 sono saliti a 1.762 rispetto ai 1.630 della fine dell’anno precedente. Nel corso dello stesso anno, 107 le cessazioni per cui coloro che hanno effettuato le prime donazioni sono sono stati 251. Un dato che beneficia anche dell’impegno profuso dalla neo consigliera Marina Romanato, all’interno delle scuole superiori dolesi. “E’ un dono – ci dice la consigliera –che hanno voluto fare 75 neo diciottenni che frequentano gli istituti superiori, il liceo Galilei, l’istituto Lazzari e l’istituto Musatti, fra i 558 studenti che erano stati coinvolti. Ed a mag-

gio incontreremo anche gli studenti dell’Enaip”.

Per diventare donatori bisogna avere un’età compresa fra 18 e 60 anni ed essere in buona salute. I giovani sono importanti e su di loro conta molto anche il presidente Roberto Mazzetto. “E’ fondamentale che vi sia un ricambio generazionale perché i donatori attivi, con l’avanzare dell’età potrebbero perdere l’idoneità e la richiesta di sangue negli ospedali è sempre crescente perché grazie alla ricerca le cure permettono di guarire patologie un tempo incurabili

e per questo ci vuole più sangue, plasma ed emoderivati”. Il presidente Mazzetto, per questo si rivolge molto ai giovani ai quali chiede anche di entrare attivamente nell’associazione, intanto sta lavorando anche per la festa del 14 giugno in occasione della giornata mondiale del donatore con un programma musicale. ma quel che conta è la donazione e per chi non può farlo durante la settimana, il Centro Trasfusionale di Dolo è aperto ogni tre mesi anche di domenica.

Lino Perini

Al via la seconda edizione di “Veneto in Copertina” il 27 aprile

Dopo il successo della prima edizione, quest’anno ‘Veneto in Copertina’ si annuncia come una delle manifestazione letterarie più importanti della regione Veneto. Evento ideato dall’ associazione culturale La Lanterna presieduta da Kety Franzolin, col patrocinio del comune di Dolo e in collaborazione con la Libreria Ubik di Mestre, la manifestazione quest’anno si svolgerà domenica 27 aprile in piazza Cantiere e vuole valorizzare, promuovere e divulgare la letteratura veneta, in particolar modo di autori emergenti e di case editrici indipendenti, che vogliono farsi conoscere. A favore di questo evento si sono mobilitate altre realtà economiche importanti, come Conf Commercio Riviera del Brenta, Banca Annia, Associazione Librai Italiani (Ali) e la multinazionale Ziehl Abegg. La presidente della lanterna Kety Franzolin spiega: “Alla manifestazione di quest’anno parteciperanno più di cinquanta stand di autori emergenti, librerie, case editrici e artigianato pertinenti al mondo del libro e della lettura. Ci saranno due palchi: su uno presenteranno autori veneti già noti, che parleranno delle loro ultime uscite ma che ci sveleranno anche retroscena e aneddoti sul loro essere scrittori; sul secondo palco ci saranno gli autori proposti dalle case editrici presenti. (l.p.)

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La creazione. L’orologio degli studenti celebra il percorso scolastico tra arte, sogni e collaborazione

Un viaggio nel tempo: gli studenti del Lazzari realizzano un murale

U n grande orologio che testimonia il tempo che scorre ma anche le sensazioni che produce attraverso la condivisione di un percorso insieme. Nei giorni scorsi un evento simbolico ma di grande significato si è svolto all’interno dell’istituto commerciale statale Maria Lazzari perché gli studenti della classe 5^ D hanno completato un murale che raffigura un grande orologio che indica il tempo che scorre e le tappe del viaggio scolastico con immagini e parole che sono lo specchio delle speranze e degli obiettivi degli studenti.

Un progetto guidato dalla professoressa d’arte Diana Favaro e condiviso con la dirigente Donatella Salucci, che ha preso vita con i primi bozzetti, in cui ogni studente ha potuto esprimere le proprie sensazioni ed emozioni. Poi, con pazienza e spirito di condivisione, le diverse idee si sono fuse in un unico disegno, dando forma a un’opera che non rappresenta solo un prodotto artistico, ma anche l’importanza di lavorare insieme per un obiettivo comune.

presenta l’orientamento verso il triennio, una scala, che sembra invitare a salire, a guardare oltre e a sognare in grande, infine il cappello, che simboleggia la fine del percorso scolastico e la presa del diploma.

“La parola ‘sogno’ - hanno concluso gli studenti - inserita nella cornice dell’orologio, è scritta nelle diverse lingue che vengono insegnate in questa scuola, ci ricorda che il desiderio di crescere e realizzarsi è universale. Sullo sfondo si nota, un paesaggio naturale con colline verdi e un cielo stellato, attraversato da un arco-

baleno, segno di speranza e di unione tra il passato e il futuro. Il cielo stellato che sovrasta la scena ha un significato profondo: le stelle rappresentano gli studen-

ti, ognuno con la propria luce, il proprio talento e il proprio percorso”.

“Dopo aver definito il progetto, - hanno spiegato i ragazzi - siamo passati alla fase operativa. È stato un lavoro intenso, ma vedere il murale prendere forma giorno dopo giorno ci ha riempiti di soddisfazione. Questo dipinto è una rappresentazione simbolica del percorso scolastico e della trasformazione che ognuno di noi vive nel corso degli anni”. Il murales rappresenta il cammino degli studenti, un viaggio fatto di studio, impegno e fantasia. “Siamo orgogliosi del risultato e felici di lasciare un segno che rimarrà nel tempo” hanno aggiunto gli studenti. Il grande orologio, un elemento che richiama il tempo che scorre, segna le tappe del nostro viaggio scolastico. Ma non è un orologio qualunque: i numeri, che rappresentano il ciclo scolastico, le immagini e le parole che lo circondano ci parlano di aspirazioni e traguardi. Possiamo notare un germoglio, che simboleggia l’inizio di un nuovo percorso, un libro aperto, simbolo di conoscenza e apprendimento, una bussola, che rap-

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Raccontata la storia del medico della guinea Bissau aiutato dai dolesi

‘Ehi moreto, chi sito?’ é il titolo del progetto editoriale di Luisa e Aldo Burighel e curato da Giliola Bellistrazzi che racconta la vita del dottor Dionisio Cumbà, una bella storia che regala e dona speranza. un racconto che ripercorre l’esperienza di accoglienza e di supporto che alcune famiglie dolesi hanno portato avanti per molti anni nei confronti del dottor Cumbà per permettergli di laurearsi in Medicina e specializzarsi in Chirurgia Pediatrica. L’importante sostegno ha avuto ricadute anche nel paese di

provenienza di Dionisio Cumbà, la Guinea-Bissau, dove egli stesso ha potuto svolgere la sua mansione medica, oltre a ricoprire l’importante ruolo di Ministro della Salute, e dove si è creata una stretta rete di aiuto nei confronti della comunità guineense. Il ricavato del libro sarà devoluto ad un nuovo progetto di assistenza nei confronti della mamme in gravidanza nei villaggi più remoti della Guinea-Bissau Dionisio Cumbà è arrivato in Italia da un villaggio di Jugudul per merito di un missionario ed oggi lavora nella clinica di Bor dove opera bambini con ogni genere di patologia. In Italia Dionisio si è sposato con Laura, infermiera all’ospedale di Padova, e ha fondato con un gruppo di amici di Dolo, l’associazione Toka Toka Africa, con cui sono stati costruiti pozzi per l’acqua potabile, una scuola e inviati per anni aiuti nel villaggio di Jugudul. Da quindici anni Cumbà è tornato a lavorare nel suo Paese di origine ricoprendo l’incarico di direttore del Servizio di Chirurgia dell’Ospedale Pediatrico Sao Josè di Bor portando con sé il ricordo di chi ha conosciuto in Riviera e la grande ospitalità ed il cuore di tante persone che l’hanno aiutato ad integrarsi e sopperire alle difficoltà che ogni studente in terra straniera può incontrare. (l.p.)

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Opere.

Approvati nuovi interventi per dare un nuovo volto al centro storico

Riqualificazione dell’area dietro il municipio

I

l futuro del centro di Dolo si presenterà con molte novità secondo gli intendimenti dell’attuale amministrazione che nei mesi scorsi ha approvato una serie di operazioni che andranno a modificare in modo sostanziale un’area che comprende in particolare Piazzetta dei Storti, via Arino, via Mantegna e di riflesso anche via Foscarina e via Cairoli. Lo spiega l’assessore al Bilancio Cristina Nardo.

“L’intenzione dell’amministrazione è di continuare la riqualificazione del capoluogo, come già previsto nella variante 7 al Piano degli Interventi approvata in Consiglio Comunale il 6 agosto 2024, con la modifica del Piano Triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliare con l’inserimento dell’alienazione di un compendio immobiliare formato da 3 lotti e relativo ad immobili comunali sotto utilizzati e bisognosi di importanti opere di ristrutturazione e di efficientamento energetico”.

In pratica, l’assessore spiega a cosa si riferisce. “L’Umi 30 riguarda il lotto A: che prevede l’alienazione di due edifici tra via Foscarina e via Mantegna con

previsione di demolizione e successiva ricostruzione, con ampliamento fino a 2400 mq di Snp, a destinazione residenziale. Il secondo punto riguarda il lotto B che prevede l’alienazione per ristrutturazione dell’ex Tribunale con destinazione successiva ad ‘aree per attrezzature di interesse comune’. Infine il lotto C riguarda l’ex Ufficio Postale dove si provvederà alla valorizzazione dell’area con demolizione del fabbricato preesistente e riqualificazione dell’area con la realizzazione di spazi di sosta e pedonali. Area che rimarrà di proprietà comunale”.

Nelle ultime settimane si sta anche provvedendo alla bonifica dell’ex canti-

na Ermolao che si estende da via Cairoli lungo un corridoio che prosegue a fianco del municipio e prosegue sino a sbucare in via Foscarina dietro il Centro per l’impiego. La ristrutturazione di questa ampia unità immobiliare comporterà un impatto non indifferente nell’area perché consentirà una notevole riqualificazione e delle opportunità come quella di avere un ulteriore ingresso nel parco di villa Concina dove si trova la biblioteca comunale e le barchesse, quella ovest è in fase di ristrutturazione con i lavori che dovrebbero terminare entro l’anno.

Dei Rossi nuovo coordinatore di Fratelli d’Italia

Fabio Dei Rossi é stato eletto coordinatore di Fratelli d’Italia. Nelle scorse settimane si è svolto il primo congresso del circolo del comune di Dolo di Fratelli d’Italia che aveva come punto principale l’elezione del nuovo coordinatore. All’assemblea hanno presenziato anche figure di rilievo del partito come il senatore Raffaele Speranzon, il commissario del coordinamento provinciale del capogruppo in consiglio regionale Lucas Pavanetto ed è stata presieduta dal dirigente Diego Meneghetti. Al termine dei lavori, per acclamazione, è stato eletto l’avvocato Fabio Dei Rossi, attualmente consigliere e capogruppo del gruppo ‘Dolo Futura’ in consiglio comunale di Dolo. Dopo il risultato conseguito, grande soddisfazione per il neo coordinatore che ha dichiarato.

“ Ribadisco l’impegno a fare si che il circolo divenga sempre più un punto di riferimento politico per chi si riconosce dei valori e principi del partito che attualmente è il primario nel Veneto e in Italia, con un’azione politica sia all’interno del consiglio comunale sia aprendosi alla cittadinanza con iniziative legate al territorio”. In merito alle iniziative che Fabio Dei Rossi intende perseguire e se intende ricandidarsi alle prossime elezioni comunali, il neo coordinatore ha evidenziato: “Come iniziative, queste sono ancora in cantiere e da definire ma riguarderanno sicuramente temi quali la sicurezza e interventi a sostegno ai nostri commercianti. Per quanto riguarda i miei obiettivi personali, è francamente troppo presto per parlare di elezioni”. (l.p.)

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L’atleta. Dalla malattia al sogno di tornare, una sportiva che non si arrende

Elisa Coletto: una vita di sport tra arti marziali, boxe e nuoto

U na sportiva completa che è passata da una disciplina ad un’altra con professionalità e bravura. Parliamo di Elisa Coletto che da quando era giovanissima, 8 anni, è sempre stata attiva nella pratica di discipline sportive. “A quell’età – ci confida Elisa – ho iniziato a praticare le arti marziali nella palestra del Fou Dou Shin diretta dal maestro Mario Spillere. Mi piaceva il karate ma il maestro ha voluto che apprendessi anche altre arti, in particolare lo jujitsu. Nel giro di 4,5 anni sono riuscita a conquistare la cintura nera sia di karate che di jujitsu ed ho partecipato a varie manifestazioni a carattere regionale ed a trofei, prima nel 2014 ai campionati Csen svoltisi in Umbria. Ho imparato molto durante questo periodo come il rispetto per l’avversario e il ma-

estro, l’impegno, la dedizione. E’ stata un’esperienza molto formativa”.

Elisa ha continuato l’attività trasferendosi in una palestra di Noventa Padovana dove la sua crescita sportiva e personale è stata costante e le ha permesso di partecipato anche al campionato italiano Fulkam ad Ostia nel 2018 conquistando il secondo posto a squadre nella disciplina del kata. Ma, nel frattempo, nel 2017, ha iniziato anche una nuova esperienza nel pugilato, sport che sta riscuotendo sempre più consensi anche fra il gentil sesso. “E’ una disciplina magnifica – osserva Elisa – nella quale a dispetto della violenza fisica vi è, invece, una cultura del rispetto sia degli avversari che degli insegnanti”.

Nel corso di questa esperienza

ha anche avuto modo di effettuare due incontri ufficiali con una vittoria ed un trofeo vinto in una riunione di Mestre. Ma Elisa non ha voluto proseguire perché più che “dare pugni - ci confessa -, a me piace colpire l’avversaria in tutte le parti del corpo, così ho smesso’. Poi è arrivato il Covid che come per tutti ha causato un momento di difficoltà perché gli allenamenti in palestra non erano più possibili ed Elisa ha avuto un periodo di sconforto. Superato il periodo di riposo forzato voleva riprendere con le arti marziali ma l’improvviso insorgere di una malattia ha indotto i medici di suggerirle che non era il caso di praticare uno sport nel quale vi era il contatto fisico. Elisa, più forte della sorte, non si è persa d’animo e da due anni è passata ad una nuova disciplina, il nuoto. “Ho iniziato giusto per tenermi in

A Oriago di Mira trent’anni di successi per la canoa

Trent’anni di successi per il canoa club di Oriago. Lo scorso anno, infatti, la società oriaghese ha raggiunto un importante traguardo ma l’impegno e l’intenzione è quello di continuare e di farlo ancora con tanti successi da parte dei propri atleti. Nel 2024, solo per ricordare gli ultimi che si sono messi in evidenza, del gruppo di atleti inseriti nella squadra nazionale di discesa fluviale hanno figurato Giulia Formenton, Alessandro Monaro e Diego Babato; Giulia Formenton, ricordiamolo, nel 2022 e 2023 ha vinto la Coppa del Mondo, nel 2024 ai Campionati del Mondo ha

ottenuto una medaglia di bronzo nella gara a squadre sprint e la medaglia d’oro nella discesa a squadre discesa classica a Sabero in Spagna, nella terza tappa della Coppa del Mondo a Mezzana in Italia ha vinto l’oro nella discesa classica. Da parte loro gli altri due giovani atleti, nella categoria junior ed under 23 a Dallemwill in Svizzer, hanno ottenuto le medaglie di bronzo nella categoria C2 a squadre sia nella discesa sprint che in quella classica. A questi i risultati a livello internazionale se ne aggiungono numerosi altri a livello nazionale. Intanto il Canoa club Oriago nelle scorse settima-

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forma nella piscina della Riviera Nuoto di Dolo ma piano piano mi sto appassionando. Il mio livello non è ancora di altissimo profilo perché due anni non sono sufficienti per arrivare al meglio ma non pongo limiti al futuro”. Ma Elisa, comunque, ha un sogno che spera di poter realizzare. “Quando supererò i miei problemi di salute, mi piacerebbe tornare a praticare le arti marziali perché in assoluto sono quelle che sento più mie”. Lino Perini

ne ha rinnovato il consiglio direttivo per i prossimi 4 anni. Sono stati riconfermati il presidente Paolo Zanardi ela vicepresidente Elisabetta Pastore. In qualità di consiglieri sono stati eletti Mirko Costa, Marco Babato, Alessandro Berton, Giulia Formenton e Antonio Fabris Antonio. Nelk corso dell’anno il club parteciperà, dopo l’esordio a marzo ad Acqualagna in provincia di Pesaro Urbino, alle gare indette dalla Fick con tappe a Città di Castello, Cuneo, in Val di Sole, a Policastro, a Terni, gli atleti oriaghesi saranno impegnati anche in altri campi di gara, anche esteri. (l.p.)

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Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
Elisa Coletto in azione

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Il conto alla rovescia

Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.

In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale

è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.

Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio

ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.

Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico

Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”

Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno

tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-

elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.

Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni

per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.

“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-

cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.

Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data

definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.

Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di

prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della

sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.

“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.

Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.

Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in

Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”

“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.

Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-

gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.

Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.

Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.

crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).

Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).

Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi

“L’impegno della Regione continua a esse-

re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.

“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)

Eventi sportivi, contributi per associazioni e società

Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.

“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno

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al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.

L’evento.

Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci

Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio

I

n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.

Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,

coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.

“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-

tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.

“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.

La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.

E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-

gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.

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risultato in termini di allungamento stagionale, come testimoniato dai dati sulle presenze turistiche in crescita nei mesi primaverili e nella coda autunnale.

L’allungamento stagionale offre una maggiore opportunità lavorativa per la comunità che prenotazione. Sono già stati ssati anche numerosi laboratori con molte classi delle scuole del litorale. Dal 23 maggio entrerà in vigore l’orario estivo, con apertura tutti i giorni tranne il lunedì, con orario dalle 10.30 alle 18. Dal museo è possibile partire in bicicletta per percorrere la

CAVALLINO-TREPORTI, UN LUOGO DA SCOPRIRE E DA VIVERE

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