Parkinson, a Padova e Milano la prima terapia “adattiva” per una cura personalizzata
Una partita tutta da giocare
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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del Conselvano
L’assessore Corazzari guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
STRADE PIU’ SICURE, CALANO GLI INCIDENTI E AUMENTANO LE OPERE PER LA MOBILITÀ DEBOLE
Conselve rafforza l’organico della polizia locale per il pattugliamento sulle strade, la provinciale Conselvana e la Monselice - mare le due arterie con le maggiori criticità, dove si corre ancora troppo
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
Iscrizioni in calo e costo elevati, addio alla storica istituzione Agli alunni garantita l’iscrizione nelle scuole pubbliche
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”
Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
I l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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Conselve attende il ritorno del servizio di radiologia
Quando riprenderà il servizio di radiologia all’ospedale di Conselve? A chiederlo sono i consiglieri di minoranza in consiglio comunale che si fanno portavoce delle attese dei cittadini. Sull’argomento il gruppo “Noi per Conselve” ha presentato una sua mozione, ricordano che il servizio di radiologia secondo la programmazione dei lavori di ristrutturazione, di cui è interessato l’immobile, doveva essere già operativo ma attualmente è chiuso.
“Il servizio attivo 6 giorni su 7 - ricordano i consiglieri Melania Bortoletto e Nicolas Destro - evadeva circa 40 prestazioni al giorno quindi si può solo immaginare quali gravi conseguenze ha comportato la chiusura. Presso la struttura è già presente fra l’altro un nuovo strumento radiologico di ultima generazione installato e collaudato che attende solo di essere messo in funzione”.
Con la mozione i consiglieri chiedevano al sindaco di verificare e di sollecitare l’Uls 6 a riprendere l’attività. “La mozione è stata respinta - aggiungono i consiglieri - perché il sindaco ha affermato che si è già attivato e che, dopo ripetuti confronti sia con i responsabili dell’Uls 6 sia con quelli del cantiere, può rassicurare che il servizio verrà riaperto al massimo entro aprile. Noi restiamo in solerte attesa per una verifica dei fatti”.
La stessa preoccupazione è stata espressa dal gruppo “Idea Comune”: “Le prestazioni vengono svolte in misura estremamente ridotta - spiega il capogruppo Carlo Capuzzo - e solo con un apparecchio radiologico portatile non rispondono ovviamente alle normali necessità dell’utenza, la quale è costretta a rivolgersi all’ospedale di Schiavonia per un numero di prestazioni tutt’altro che indifferente. Chiediamo al sindaco una maggiore attenzione a questo aspetto, nel timore che il protrarsi dei lavori possa spostare la riapertura al 2026.
Il caso sollevato in consiglio comunale dai gruppi di minoranza
Sulla strada della sicurezza
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Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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Il caso. Lo storico istituto dal 1901 ha formato generazioni di conselvani
Amaro addio alla scuola Canossiana, chiusa dal prossimo anno scolastico
Le iscrizioni alla scuola dell’infanzia e alla primaria sono insufficienti per sostenere l’attività didattica. Il Comune assicura: “Tutti gli alunni potranno essere collocati nella scuola pubblica”
Per settimane i genitori e gli insegnanti hanno sperato nel miracolo ma alla fine hanno dovuto fare i conti con l’amara realtà: non c’è futuro per l’Istituto Canossiano, troppo poche le iscrizioni sia alla scuola dell’infanzia che alla primaria per proseguire l’attività didattica. Così, dopo 123 anni di storia e generazioni di conselvani tra gli alunni, la scuola chiuderà i battenti con la fine dell’anno scolastico. A nulla sono valsi i tentativi per aumentare le iscrizioni e gli appelli del comitato genitori e amici dell’Istituto Canossiano: l’inesorabile calo demografico degli ultimi anni ha portato ad un progressivo calo delle iscrizioni, sia alla materna che alla elementare, che ha messo in difficoltà la tenuta economica dell’istituto.
Dal prossimo anno scolastico circa 80 alunni dovranno così trovarsi un’altra sistemazione e se sceglieranno la scuola pubblica, assicura l’amministrazione comunale, sarà garantito il posto in uno dei plessi dell’Istituto Comprensivo Tommaseo. Anche i 16 lavoratori, tra insegnanti e personale dipendente dovranno trovarsi un’altra occupazione. Un epilogo che lascia l’amaro in bocca e che di fatto impoverisce il panorama educativo a Conselve, dove la scuola paritaria per oltre 120 anni è stata un punto di riferimento per le famiglie e generazioni di studenti.
La notizia della chiusura l’ha data, nel corso di un incontro con genitori e personale scolastico, madre Elena Pilastro, superiora provinciale dell’ordine delle Figlie della Carità, fondato da Maddalena di Canossa, che dal 1901 anni gestisce l’istituto di Conselve. Insieme alla coordinatrice madre Mirella e alla superiora madre Mirella la religiosa ha ricordato i dati delle iscrizioni: appena 5 bambini avrebbero dovuto iniziare la scuola dell’infanzia, mentre in 16 termineranno a giugno. Alla primaria invece le iscrizioni sono state 11ispetto ai 18 della attuale classe quinta. Le religiose avevano preso in considerazione anche l’ipotesi di proseguire con le altre classi ma l’idea poi è stata accantonata perché impraticabile.
Una scuola che si strascina con un basso numero di alunni, ha osservato la superiora, è debole e a rischio di povertà educativa. Presenti all’incontro, il sindaco Umberto Perilli e l’assessore all’istruzione Stefania Mastellaro hanno ribadito il massiamo appoggio e disponibilità. “Abbiamo avuto continui contatti con le suore - spiega l’assessore Mastellaro - e abbiamo condiviso l’eccellente lavoro del Comitato Genitori. L’anno scorso avevamo spostato i centri estivi nella sede della scuola Canossiana proprio per dare maggiore visibilità alla sede di questo meraviglioso luogo e abbiamo continuato a devol-
vere un importante contributo economico nonostante la diminuzione delle iscrizioni. Come assessore alle politiche scolastiche, insieme al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale, abbiamo contattato la direzione nazionale dell’Istituto Canossiano per capire come potevamo essere di aiuto per evitare la chiusura. Il sindaco ha ribadito la ferma intenzione di aiutare l’istituto anche durante la riunione con i genitori e le madri canossiane, che sono rimaste ferme nella loro decisione di chiudere.
Con grande dispiacere per la perdita di questo importante pezzo di storia del nostro paese, stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore. Il nostro ringraziamento va alle madri Ca-
nossiane che hanno dedicando la loro vita ai bambini e alle famiglie che in questi anni hanno lavorato
intensamente per rendere questa scuola sempre più accogliente”.
Capuzzo (Idea Comune): “Azione tempestiva per non lasciare soli gli alunni e le famiglie”
Il gruppo consiliare di opposizione Idea Comune esprime il proprio dispiacere per il triste epilogo a cui sta andando incontro l’Istituto Canossiano con la chiusura annunciata che avverrà al termine di questo anno scolastico.
“Terminerà così - afferma il capogruppo di minoranza Carlo Capuzzo - una lunghissima storia di impegno nella formazione scolastica che finora l’ordine religioso aveva portato avanti, caratterizzando la nostra comunità.
Vogliamo ringraziare l’associazione genitori per i grandi sforzi profusi in questi anni, per le tante
iniziative che hanno animato l’Istituto, la cui vitalità era tutt’altro che in fase di spegnimento e a cui avremmo voluto l’amministrazione dimostrasse maggiore vicinanza, raccogliendo gli appelli che da due anni come gruppo consiliare abbiamo rivolto in precedenti riunioni della commissione e anche in consiglio comunale.
Auspichiamo ora si costituisca un tavolo tra l’associazione genitori, - aggiunge Capuzzo - la dirigenza dell’istituto comprensivo e l’Ente comunale stesso, al fine di attutire l’impatto che la chiusura della scuola paritaria avrà su
famiglie e bambini. Non nascondiamo la nostra preoccupazione per le ricadute sulla didattica, sulle strutture pubbliche e sui servizi connessi, compresa la gestione della mensa, problematiche che andranno affrontate congiuntamente e che richiederanno un’azione tempestiva.
Dobbiamo purtroppo constatare - conclude l’esponente dell’opposizione - come questo avvenimento sia un ulteriore segnale del declino a cui il nostro territorio sta andando incontro, per il quale ravvisiamo la necessità di porre in essere adeguate azioni politiche al fine di invertire la rotta”.
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Nicola Stievano
L’atrio dell’Istituto Canossiano: la scuola va verso la chiusura
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Focus sicurezza stradale. Il punto con Marco Casella, consigliere con
Conselve intensifica i controlli
R ispetto agli inizi degli anni Duemila il numero degli incidenti stradali a Conselve è drasticamente calato, così come si sono sensibilmente ridotti i feriti e anche i decessi. Il conselvano registra su questo fronte una tendenza migliore anche rispetto al resto della provincia. Ciò non toglie che la viabilità sul territorio continui ancora a presentare diversi “punti neri”, in particolare per quanto riguarda la sicurezza stradale. E’ il caso della Monselice - mare, percorsa ogni giorno da migliaia di auto e di mezzi pesanti, lungo la quale sono ancora numerosi gli incroci e gli attraversamenti a raso frequentati da ciclisti e pedoni, con un significativo aumento dei rischi. Solo alcuni dei punti più critici sono stati risolti con la costruzione di rotatorie, a partire dall’incrocio di via Olmo, triste teatro di incidenti mortali, a quello in territorio di Tribano con via Stortola. Altra strada ad alto tasso di pericolosità è la provinciale Conselvana, in particolare nel tratto a nord del centro di Conselve, nel quale si sono verificati anche negli ultimi anni gravi incidenti, anche mortali, specialmente in corrispondenza di alcune curve. Anche le altre strade provinciali che attraversano il territorio non nascondono dei rischi.
Proprio per alzare l’asticella del-
la sicurezza in strada l’amministrazione comunale di Conselve e l’Unione dei Comuni del Conselvano, che comprende la vicina Terrassa e gestisce l’attività della polizia locale anche a Cartura, ha intensificato l’attività proprio a partire dai pattugliamenti in strada. L’obiettivo, ripetono come un mantra gli amministratori, non è quello di fare cassa ma di mettere al sicuro chi si muove in strada, a partire dai pedoni, dai ciclisti, specie i giovani e gli anziani. Ma anche chi
si sposta in auto o con i mezzi pesanti va tutelato.
Marco Casella, consigliere comunale di Conselve con delega alla polizia locale e alla sicurezza, sottolinea che il recente incremento di organico della polizia locale, con l’arrivo del nuovo comandante Marco Ferrarella e di due nuovi agenti, va proprio nella direzione di garantire un maggior presidio sulle strade.
“Questo incremento di forzespiega Casella - consente una più
Rete di videosorveglianza ripristinata e potenziata
Un aiuto decisivo alla sicurezza stradale viene dalla rete di videosorveglianza che permette di tenere sotto controllo alcuni punti cruciali della viabilità. Ora è in corso il ripristino e i potenziamento degli impianti di videsorveglianza installati nel territorio dell’Unione dei Comuni del Conselvano di Conselve e Terrassa e nel comune di Cartura, convenzionato con l’Unione per l’esercizio associato della funzione di Polizia Locale. “Il progetto - spiega
Marco Casella - prevede l’implementazione della rete con installazione nel territorio del comune di Conselve di nuovi varchi di lettura targhe e nuove telecamere di contesto. Saranno poi ripristinati i varchi di lettura targhe e nuove telecamere di contesto su siti già esistenti nel territorio di Terrassa Padovana e Cartura inoltre è previsto l’adeguamento, in alcuni tratti, della rete di trasporto del nuovo traffico e dei server nel territorio di tutti co-
efficace tutela della sicurezza stradale, dando luogo a maggior controlli, effettuati anche a piedi per le vie del centro storico, volti principalmente alla mitigazione della velocità, soprattutto là dove la viabilità risulta più critica, come su via Verdi e su via Matteotti.
I controlli su strada concernono, inoltre, la verifica della presenza della copertura assicurativa, nonché dell’effettuata revisione nei veicoli fermati.
muni. Nel dettaglio a Conselve saranno attivi quattro varchi di lettura targhe con relative telecamere di contesto e infrastutture di supporto, oltre ad una telecamera multisensor, posizionate nelle principali vie di accesso al paese. A Terrassa ci saranno altre quattro telecamere multisensor con le infrastrutture di supporto A Cartura saranno attivi due varchi di lettura targhe e due telecamere multisensor.
In aggiunta a ciò, le verifiche, eseguite a rotazione in tutti i quartieri, sono state ulteriormente estesi all’accertamento della presenza di eventuali soggetti sospetti, circolanti per le pubbliche vie cittadine, sia principali che periferiche, al punto da costituire costanti ed assidui servizi di pattugliamento, con cadenza quotidiana.
Giova ricordare, a tal proposito, che si è fortemente voluto, soprattutto in concomitanza delle recenti festività natalizie, incrementare i controlli anche nel centro storico, tant’è che è stato costituito un presidio fisso della Polizia Locale con lo scopo individuare veicoli o persone potenzialmente in grado di violare l’ordinata e sicura convivenza civile e costituire un rischio per la sicurezza.
Inoltre, di recente il comando di Polizia locale ha fornito l’accesso alle forze dell’irdine richiedenti – in particolare in favore di diversi comandi dei Carabinieri – per la visione delle telecamere di videosorveglianza, in modo da controllare i veicoli in transito. Su questo fronte è intensa la collaborazione con i carabinieri per la perlustrazione del territorio, su più turni durante il giorno e anche in orario notturno”.
Nicola Stievano
Siamo impegnati nella “rieducazione” chi chi ha commesso reati stradali come la guida in stato di ebbrezza o a seguito dell’assunzione di sostanze stupefacenti. Grazie alla convenzione con il Tribunale di Padova, gli indagati, imputati e condannati possono di svolgere i lavori di pubblica utilità al servizio della propria comunità, in modo da uscire anzitempo dal processo penale e, addirittura, di evitare l’ingresso in carcere in caso di condanna”.
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Le statistiche sugli incidenti stradali a Conselve (dati Istat)
Viabilità
sicurezza
“Andrebbe abbassato il limite di velocità lungo la strada provinciale Conselvana”
La strada provinciale Conselvana è una delle arterie più trafficate e pericolose del territorio, subito dopo la Monselice - mare, ma negli ultimi due decenni sono stati compiuti dei passi avanti per la messa in sicurezza di chi la percorre ogni giorno. Per lunghi tratti la frequentata strada è ora dotata di piste ciclabili che rendono più agevole e sicuro spostarsi in bicicletta e anche a piedi. Inoltre, in prossimità dei centri urbani sono state costruite delle rotatorie che permettono di rallentare il traffico da una parte e dall’altra di intervenire su alcuni incroci particolarmente pericolosi.
A Bagnoli, in particolare, la provinciale Conselvana taglia in due il centro del paese e lo mette in collegamento con la zona produttiva. “Oltre alle automobili - spiega il sindaco Matteo Ruzzon - sono numerosi anche i mezzi pesanti che ogni giorno percorrono questa arteria e nelle ore di punta il traffico è assai inteso. Negli ultimi anni, anche grazie alle amministrazioni precedenti sono state realizzate le due rotatorie in centro, la prima al posto del semaforo e la seconda sempre lungo via Mazzini all’ingresso del paese, nei pressi degli impianti sportivi e della scuola elementare. Abbiamo già potuto
notare un significativo miglioramento con la riduzione della velocità quando auto e mezzi pesanti si avvicinano al centro del paese”. Giusto in queste settimane sono state completate le opere accessorie in corrispondenza della nuova ratoria, con la realizzazione di un passaggio pedonale regolato da un semaforo qualche decina di metri prima nei pressi dell’incrocio con via Silvio Pellico. Una soluzione che permette a pedoni e ciclisti di attraversare in sicurezza. Il sindaco ricorda però che uno dei problemi maggiori resta la velocità, per questo aveva chiesto alla Provincia di abbassare il limite. “Ci abbiamo riprovato - spiega - visto che già negli anni scorsi era stata avanzata la stessa richiesta. Pur-
troppo però la Provincia ha risposto negativamente. Non resta dunque che fare appello al buonsenso di chi si mette in strada e invitare a moderare la velocità”.
Sul fronte delle piste ciclabili il Comune di Bagnoli ha ottenuto un contributo regionale per riqualificare alcuni tratti e realizzare l’ultimo stralcio del percorso che collega il capoluogo alla frazione di Olmo e quindi a Tribano. “Dopo questa opera da oltre un milione di euro - conclude Ruzzon - avremo dei percorsi ciclabili completi. Inoltre stiamo già lavorando ad un altro bando per incentivare l’uso della bicicletta, anche per andare al lavoro, come avviene in altri Paesi”.
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Rilevatore di velocità e barre ottiche sul ponte di Cagnola
Completate anche le opere accessorie in corrispondenza della seconda rotatoria alle porte del paese: “Abbiamo già riscontrato un miglioramento, ciclisti e pedoni sono più tutelati
Un invito a ridurre la velocità in uno dei punti più pericolosi della strada Conselvana a Cartura, in corrispondenza del ponte di Cagnola. Qui, dove la provinciale scavalca il canale Vigenzone e si incrocia con le strade arginali, si sono verificati incidenti gravi, anche mortali. La visibilità infatti è ridotta e i mezzi che si immettono dagli argini spesso non hanno il tempo di attraversare in sicurezza la strada. Per questo il Comune di Cartura ha disposto ‘installazione di un rilevatore di velocità per chi arriva da Maserà e delle strisce bianche sull’asfalto definite barre ottiche. Due soluzioni che hanno lo scopo di rallentare la velocità. “Il ponte di Cagnola è un punto nero della viabilità, - ricorda il sindaco Serenella Negrisolo - perché
la visibilità è precaria e ci sono tre strade arginali che convergono. Ci sono anche delle abitazioni nei pressi del ponte e da anni volevamo intervenire. Abbiamo chiesto il permesso alla Provincia e finanziato noi i lavori. Spesso infatti gli automobilisti non sono consape-
voli della pericolosità di questo stratto di strada. Anche a Gorgo, un altro punto segnalato come pericoloso, abbiamo installato le barre ottiche. Ci sono stati indicate altre situazioni critiche sulle quali intervenire, inoltre intensificheremo il controllo del territorio con la polizia locale dell’Unione del Conselvano. Stiamo pensando all’assunzione di un agente che sarà presente a Cartura proprio per il pattugliamento”. Intanto prosegue l’iter che porterà alla costruzione della rotatoria in centro: sono n in corso gli espropri e ci sono gli ultimi dettagli da risolvere, poi i lavori potranno partire. L’opera che eliminerà il semaforo e l’incrocio in centro costa quasi un milione di euro. (n.s.)
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La nuova rotatoria realizzata all’ingresso del centro di Bagnoli
Il rilevatore di velocità prima del ponte di Cagnola
Casa di Riposo Beggiato, nuovo corso: Luigi Buson presidente, vice Marta Rappo
Ormai è pienamente operativo il nuovo consiglio d’amministrazione della casa di riposo “Monsignor Beggiato”: dopo la nomina del componenti da parte del Comune, non senza qualche polemica sui tempi e le modalità, il vertice della Rsa conselvana ha completato l’organigramma delle cariche. Il Cda ha scelto all’unanimità il nuovo presidente Luigi Buson mentre la vice presidenza va a Marta Rappo. Buson, manager e consulente aziendale di 63 anni, ha una laurea in economia aziendale a Ca’ Foscari e ha lavorato a lungo anche nel settore pubblico. Agli inizi del Duemila è stato direttore generale dell’Apga, la società partecipata dai comuni del piovese per la gestione del servizio idrico. Si occupò anche di avviare il progetto della successiva fusione con l’Aps. Circa una ventina d’anni fa è stato anche consigliere provinciale nelle fila di Forza Italia nonché consigliere d’amministrazione dell’Interporto di Padova. In seguito ha lavorato per alcune grandi aziende del settore privato, sempre con incarichi dirigenziali. Negli ultimi anni è stato chiamato come temporary manager in aziende venete di grandi dimensioni o multinazionali. Sarà affiancato dalla vice presisente Marta Rappo, 68 anni, esperta in sanità pubblica e profonda conoscitrice proprio della realtà locale, visto che è stata direttore dei servizi sociali dell’allora Usl 17 dal 2013 al 2016 e in seguito direttore dell’unità disabilità e non autosufficienza dell’Usl 6 fino a tutto il 2018 per i distretti Padova Bacchiglione, Terme Colli e Padova Piovese, seguendo anche la gestione dei piani sanitari di zona. Un’esperienza e una professionalità che tornerà senz’altro utile nella gestione della “Beggiato” e anche nel rapporto, nelle nuove vesti di consigliere d’amministrazione, con l’azienda sanitaria e il mondo istituzionale.
ampliamento della struttura con la costruzione di un nuovo edificio nel quale troveranno posto 123 anziani non autosufficienti. Un numero
considerevole dovuto alla somma dei 64 posti letto già riconosciuti alla “Beggiato” negli anni scorsi e i 59 posti della “vecchia” Rsa all’ospedale, passati in capo al Comune dopo la chiusura del reparto. Ancora con la precedente amministrazione comunale il vertice della “Beggiato” aveva avviato un progetto per la costruzione di un nuovo edificio, sempre in via Traverso, non lontano dalla sede attuale. Negli ultimi due anni però l’iter ha subito un rallentamento ed è stato oggetto di polemiche. Su questo aspetto il sindaco Umberto Perilli tiene a precisare: “Da parte nostra non c’è mai stata iner-
zia. Per due anni e mezzo, fin dal primo giorno del nostro mandato abbiamo, sollecitato il precedente consiglio d’amministrazione a presentare il progetto di fattibilità arrivato lo scorso novembre, sul quale ora lavoreranno i nuovi consiglieri che ancora ringrazio per il servizio che andranno svolgere. Possiamo contare su un consiglio d’amministrazione di alto profilo e composto da persone preparate e competenti che sicuramente sarà in grado di raggiungere i futuri obbiettivi per il benessere e la cura degli anziani ospiti”.
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Gli altri consiglieri d’amministrazione sono Stefano De Nicola, 57 anni, funzionario della Camera di Commercio di Padova, Sergio Franceschetti, 44 anni, dottore commercialista e l’avvocato Franco Capuzzo, 75 anni. Il nuovo Cda si è già messo al lavoro sui progetti più importanti che riguardano la residenza per anziani e i servizi erogati. Fra questi spicca il tanto discusso e atteso
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via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it
Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
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Gli ex consiglieri replicano: “Da parte nostra numerose sollecitazioni”
Non si è fatta attendere la replica del consiglio d’amministrazione uscente della Casa di Riposo alle dichiarazioni del sindaco sul progetto del raddoppio della Rsa. L’ex presidente Massimo Paoni, insieme ai consiglieri Alessandro Scarabello, Monica Puozzo e Lorenzo Biancato ricorda: “In questi ultimi due anni e mezzo, seguiti all’insediamento della nuova giunta comunale, l’uscente CdA non ha mai voluto entrare nella costante polemica politica che l’ha circondato, esclusivamente per il bene dell’Ente e soprattutto dei suoi ospiti, convinto che questo tipo di incarico sia esclusivamente una missione sociale al di sopra di qualsiasi interesse di diversa natura”. Nonostante la pandemia e la ricaduta economica delle guerre ancora in corso, gli ex amministratori ricordano i risultati raggiunti per migliorare il benessere degli ospiti e portare nuovi servizi sul territorio: Casa Mondi con otto appartamenti protetti per anziani autosufficienti sempre occupati, e poi Conselve Ospitale, due alloggi per emergenze abitative, fino al recente centro diurno Santa Chiara in grado di accogliere venti persone non autosufficienti. Quanto al progetto di ampliamento, aggiungono: “In due anni e mezzo il sindaco non è riuscito, nonostante le nostre continue sollecitazioni, sia verbali, che scritte a mezzo mail e pec, a concedere alla Beggiato la gestione o la titolarità dei 59 posti affidati al Comune dalla programmazione socio-sanitaria del Piano di Zona. La concessione è prevista dalla convenzione in essere che nella riunione del 27 novembre scorso la stessa Ulss ha definito come fondamentale per l’iter amministrativo legato alla nuova RSA. Con le stesse modalità (verbali, mail, pec), abbiamo segnalato allo stesso che per fare qualsiasi opera di tale portata bisognava definire chiaramente e anticipatamente una viabilità adeguata e sicura (attività quest’ultima ad esclusivo carico del Comune), anche in considerazione dello sviluppo del polo scolastico che interesserà la medesima area, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Non ci resta che auspicare un netto cambio di atteggiamento con il nuovo consiglio d’amministrazione”.
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Il neo presidente della Beggiato Luigi Buson
Il ricordo. Toccante cerimonia nel giardino dell’Istituto Comprensivo Tommaseo
“Il cuore generoso di Arianna continua a vivere in tutti noi”
Il sogno di Arianna continua a vivere nei cuori di chi ha conosciuto la giovane studentessa, vittima la scorsa estate di un incidente stradale. Arianna Cuccato è stata ricorda nella “sua” scuola, l’istituto comprensivo Tommaseo che ha frequentato dal nido fino alla terza media. Si era sempre distinta come una alunna impegnata, amante dello studio e generosa. Non aveva ancora compiuto 17 anni ma aveva già lasciato un segno profondo in chi la aveva conosciuta e sognava un futuro come educatrice. Andrea e Alessia, i genitori di Arianna, sono stati invitati a scuola per una semplice ma toccante cerimonia in ricordo della loro figlia, alla presenza del dirigente scolastico Massimo Bertazzo, del sindaco Umberto Perilli, del vice Cristina Sturaro, dell’assessore Stefania Mastellaro e del parroco don Claudio Zuin. Diversi i segni che hanno scandito la giornata. Accanto alla porta della scuola è stata scoperta una targa ricordo in vetro, realizzata dallo stesso papà di Arianna, che di professione fa il vetraio. La frase è stata scritta da una delle insegnanti: “Il tuo sorriso e il tuo cuore generoso continueranno a vivere nei nostri ricordi”. Appena varcato il cancello d’ingresso sono state piantate due rose che crescendo
formeranno un arco colorato della stessa tonalità rosa - fucsia che piaceva tanto ad Arianna. E dello stesso colore erano anche i grandi cuori ritagliati dagli alunni, i quali hanno scritto un pensiero per Arianna, una frase, un ricordo. C’è stato spazio anche per la solidarietà e l’ascolto, quando i genitori di Arianna hanno presentato l’iniziativa solidale per l’istruzione dei bambini nello slum di Kware a Nairobi, in Kenya, nella missione dei padri Canossiani. Un progetto chiamato “il sogno di Arianna” perché la giovane avrebbe voluto rendersi utile anche verso i bambini più poveri.
Papà Andrea ha ricordato: “questa scuola ha dato tanto ad Arianna, che in futuro si
sarebbe vista proprio in una ambiente scolastico. Nel suo breve percorso come educatrice ai centri estivi e al grest è riuscita a trasmettere la sua passione ai più piccoli, per i quali lei era già la maestra Arianna. In questi mesi di dolore per la perdita di nostra figlia stiamo raccogliendo tante testimonianze di affetto e di riconoscenza per il bene che Arianna ha fatto. Gli insegnanti hanno sottolineato come abbia lasciato un segno profondo per la passione e l’amore che metteva in tutto quello che faceva. E in suo nome continueremo a realizzare i sogni e i progetti che aveva proprio per gli altri”.
Nicola Stievano
Studenti del Mattei a lezione di legalità con Pietro Grasso
Una speciale lezione di legalità per gli studenti dell’istituto superiore Mattei Cattaneo in occasione dell’incontro con Pietro Grasso, già procuratore nazionale antimafia e presidente del Senato. In sala Dante l’ex magistrato ha ripercorso la sua esperienza nella lotta alla mafia e si è soffermato con i giovani sulla necessità di costruire una società libera dalle mafie, dalla corruzione e da ogni forma di illegalità. Ad accogliere e presentare Grasso il sindaco Umberto
Perilli insieme al vice sindaco
Cristina Sturaro e all’assessore all’istruzione
Stefania Mastellaro.
“Un ringraziamento va ai tanti presentiaffermano gli amministratori - giunti in gran numero per ascoltare le parole di Pietro Grasso che, nel duplice ruolo di ex Presidente del Senato nonché di ex Magistrato, ha affrontato tematiche connesse alla cittadinanza e alla legalità”.
Pietro Grasso è stato giudice del maxiprocesso a Cosa nostra, procuratore capo di Palermo, procuratore nazionale antimafia. Ha ricoperto la carica di Presidente del Senato. Entrò in magistratura nel 1969, fu giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra e procuratore capo a Palermo. prima di diventare procuratore nazionale antimafia. Successivamente ha ricoperto la carica di presidente del Senato.
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I genitori di Arianna posano la targa a scuola
L’intervista. Il sindaco Anna Pittarello tira le somme di dieci anni di amministrazione
“Candidarmi per il terzo mandato?
Ci sto ancora pensando, vedremo”
A
nna Pittarello, sindaco di Bovolenta dal 2015, tira le somme di questi due mandati e guarda al futuro.
Dopo dieci anni di attività amministrativa, qual è il suo bilancio da sindaco?
Direi che ci sono stati tanto impegno, tanto lavoro e tanta dedizione. Bovolenta si trova su uno snodo idraulico molto importante e in questi anni sono state realizzare opere e servizi quindi il bilancio è sicuramente positivo. Mi è stato riconosciuto anche con la rielezione per il secondo mandato.
Guardando appunto alle prossime elezioni pensa di ricandidarsi?
Ci sto ancora pensando, perché l’impegno è gravoso. Bovolenta è attraversata da un fiume importante che come è noto non fa dormire per diverse notti, in occasione delle emergenze.
Anche sul fronte della viabilità Bovolenta è uno snodo cruciale tra il Conselvano e il Piovese. Il 2025 sarà l’anno della bretella nord?
Mi auguro proprio di sì, dopo dieci anni di lunghe lotte e battaglie durante i quali non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo. Abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà, far fronte ad alcuni ricorsi ma questo non ci ha fatto rinunciare ad un’opera che il paese
aspetta da cinquant’anni. E’ un’opera fondamentale per togliere il traffico pesante dal centro storico e anche per mettere in sicurezza i bambini che vanno a scuola.
Quali altre novità ci saranno nel 2025?
Avremo il nuovo asilo nido grazie ai fondi del Pnrr, è un servizio che mancava e che darà una risposta alle necessità delle giovani famiglie che sono venute ad abitare a Bovolenta. I lavori sono in corso e il nuovo nido
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w w w ven eto 2 4.i t Bovolenta
sarà inaugurato il prossimo settembre. Poi abbiamo tre progetti idraulici ai quali stiamo lavorando e in entrambe le frazioni, a Brusadure e a Fossaragna, e anche in centro storico a Bovolenta, per mettere in sicurezza la zona golenale e per realizzare delle vasche di contenimento dell’acqua.
In paese per l’appunto è molto sentito il tema della sicurezza idraulica?
Sicuramente questi dieci anni sono serviti anche per sensibilizzare i cittadini sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. Abbiamo messo a punto il nuovo piano di protezione civile e promosso le attività dell’Osservatorio dei cittadini sulle Piene con l’autorità di Bacino delle Alpi Orientali, sui comportamenti da tenere un caso di emergenza e un progetto che unisce l’uomo e la tecnologia per una migliore gestione degli eventi alluvionali, anche grazie a COapp, l’applicazione che permette ai cittadini di inviare segnalazioni territoriali e di ricevere notifiche in anticipo in caso di pericolo di alluvione. Anche nelle scuole facciamo attività sulla sicurezza idraulica. Dobbiamo ringraziare la Regione Veneto perché in questi anni ha eseguito diversi lavori idraulici utili per mettere in sicurezza la nostra zona oggi e in futuro.
Ritrovata e consegnata la targa allo storico donatore di sangue
Per oltre quarant’anni la targa in onore di Ferruccio Lazzarin uno dei pionieri della donazione di sangue era rimasta in un armadio del municipio. Dopo averla ritrovata il sindaco Anna Pittarello ha provveduto a consegnarla a Lazzarin che oggi ha 95 anni ed è ospite della casa di riposo
San Gabriele. Così, insieme al presidente dell’Avis di Bovolenta Maela Carrai a Mirella Pizzo, segretaria della Pro Loco di Bovolenta e Antonella Di Gioia, direttrice della RSA “San Gabriele”, lo storico donatore di sangue ha potuto finalmente ricevere la targa commemorativa. Per l’occasione, sono stati donati al signor Lazzarin anche un libro sulla storia dell’Avis e una penna, un regalo particolarmente significativo considerando la sua passione per la scrittura: l’anziano donatore, infatti, dedica quotidianamente del tempo alla stesura di alcuni scritti, tra cui la storia della sua vita. “Ringraziamo l’AVIS, che non dimentica i pionieri della donazione di sangue. I nostri anziani sono e rimangono fondamentali per la comunità e la storia del nostro territorio”, commenta il direttore generale di Sereni Orizzonti Mario Modolo.
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Il sindaco Anna Pittarello durante l’intervista a radio Veneto24
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Bagnoli di Sopra
L’intervista. Il sindaco di Bagnoli di Sopra Matteo Ruzzon in redazione e a Veneto24
“A caccia di fondi per ristrutturare la nostra antica Barchessa Gurian”
Tra le novità del 2025 il progetto Pnrr sull’housing first, la stazione di posta per l’emergenza abitativa grave e gravissima, che dovrà essere completato entro giugno del prossimo anno. Darà la possibilità di destinare uno spazio alle persone che si trovano in difficoltà
Da quasi nove mesi Matteo Ruzzon è sindaco di Bagnoli di Sopra. Ospite della redazione di Radio Veneto24, il primo cittadino ha fatto il punto sulle novità per il 2025 ma anche sull’impatto dell’area produttiva, una delle più grandi della provincia.
Cosa ci sarà di nuovo a Bagnoli nei prossimi mesi?
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Una delle novità più importanti sarà sicuramente il progetto Pnrr sull’housing first, la stazione di posta per l’emergenza abitativa grave e gravissima. Qualche anno fa, con la precedente amministrazione siamo riusciti ad entrare in questo bando e fra qualche mese partiranno anche i lavori di ristrutturazione delle palazzine dell’ex base logistica a San Siro. Il progetto dovrà essere completato entro giugno 2026. Per noi è un bando importante, un impegno sia economico che finanziario. Soprattutto darà la possibilità di destinare uno spazio alle persone che si trovano in difficoltà e che purtroppo stanno aumentando, tra sfratti esecutivi e povertà. A Bagnoli non abbiamo case o alloggi a disposizione se non qualche appartamento dell’Ater, ma non di proprietà del comune. Le difficoltà di accedere ad un alloggio quindi sono concrete e questa iniziativa ci permette di dare una risposta.
Si è molto parlato anche dei tagli dei trasferimenti statali, in particolare sul fronte sociale. Come affrontate questa situazione?
E’ una grande sfida per tutte le amministrazioni, tutti i Comuni e soprattutto per i piccoli Comuni come i nostri, dove si sentono molto gli effetti questi tagli, soprattutto sulla base di nuovi rifinanziamenti per il sociale e il cambio delle quo-
te partecipative da parte dell’Uls.
Si sono invertite le parti: un tempo l’azienda sanitaria compartecipava alle spese in quantità maggiore, adesso invece dovrà essere il Comune a garantire risorse maggiori.
E’ una sfida perché il nostro bilancio è sempre quello e non possiamo tagliare o togliere ancora risorse dalle spese essenziali. Sarà molto impegnativo e dovremo fare delle precise scelte sugli investimenti. Ci sono sviluppi per la ristrutturazione della barchessa Gurian, altro spazio storico di Bagnoli?
Sì, stiamo cercando di partecipare a un bando riservato al recupero di luoghi dismessi, con il quale vorremmo riproporre il progetto che era stato messo a punto ancora con la precedente amministrazione, al quale era stato assegnato un contributo di 450 mila euro. Questi fondi però non sono mai arrivati e quindi l’iniziativa si è fermata ma abbiamo l’intenzione di ripartire con il nuovo bando. La barchessa per noi è molto importante e va ristrutturata, a partire dal tetto che è danneggiato. Purtroppo adesso non abbiamo i fondi ma contiamo su questo nuovo bando nella speranza di ottenere un finanziamento concreto che ci permetta di recuperare la nostra
bella barchessa a metterla a disposizione di tutta la comunità. Bagnoli condivide con Conselve e Arre una delle zone industriali più grandi della provincia. Come coniugare oggi lo sviluppo produttivo con la tutela dell’ambiente?
Proprio con Conselve stiamo lavorando ad uno studio per unire i servizi dell’intera area produttiva. Abbiamo realtà aziendali importanti e di pregio, che offrono opportunità lavorative e qualificano il nostro territorio. E’ fondamentale lavorare insieme per ridurre gli effetti sull’ambiente e contenere il rischio di inquinamento. Nella nostra zona produttiva talvolta si sono verificati degli sforamenti sul fronte dei pm10 e polveri sottili e dobbiamo agire per migliorare anche su questo fronte. Le aziende collaborano attivamente e si stanno sempre più migliorando sul fronte della sostenibilità e del controllo delle emissioni, anche con rilevazioni e analisi delle emissioni in autotutela. In questi giorni l’unità mobile dell’Arpav ha fatto tappa proprio a Bagnoli per un monitoraggio della qualità dell’aria. Avremo così dei dati aggiornati dopo le misurazioni degli anni scorsi.
L’opposizione: “Stiamo aspettando le risposte, serve trasparenza”
Il gruppo di minoranza “Viviamo Bagnoli” chiede maggiore trasparenza all’amministrazione e risposte alle richieste dell’opposizione. “Siamo in attesa di vari documenti richiesti da tempo - spiega Giampiero Pasquato - informazioi utili per tutelare gli interessi dei cittadini, di tutti cittadini, non solo quelli che ci hanno votati). Le amministrazioni hanno trenta giorni per fornire la documentazione richiesta ma le nostre richieste risalgono anche allo scorso autunno e riguardano tra l’altro, il caso dello sfalcio sbagliato nell’ex base di lancio, la riqualificazione dell’ex stazione dei treni, l’installazione negata di una casetta dell’acqua e certificazione da parte dell’Ulss
di un possibile rischio igienico sanitario, preventivi richiesti e pervenuti al Comune per la progettazione e realizzazione di un impianto audio-video in sala consiliare. Considerato che nel programma della maggioranza c’era la volontà di garantire tanta trasparenza - conclude il consigliere - ci sembra che manchi qualcosa”.
Ascolta
Nicola Stievano
Il sindaco di Bagnoli Matteo Ruzzon a Veneto24
Sistemazione scolo Berto, il Consorzio di Bonifica approva il progetto di fattibilità
D opo sei anni si torna a parlare in maniera concreta della sistemazione idraulica dello scolo Berto, il canale ricettore delle acque meteoriche dei centri abitati di Cartura e Terrassa Padovana che, tramite la rete idrica di superficie, confluiscono nella Laguna di Venezia.
Nel 2019 il Cda del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo aveva approvato il progetto definitivo dell’opera la cui spesa preventivata ammontava a 450mila euro; l’intervento, però, non è mai stato realizzato. A distanza di sei anni sembra che ora i tempi siano maturi per concretizzare l’operazione il cui costo, a seguito dei rincari delle materie prime e dell’inserimento nel progetto di alcune integrazioni, è salito a 800mila euro. “La progettazione definitiva in parola (quella del 2019 ndr) necessita di una sua completa rivisitazione e aggiornamento alla luce del notevole tempo intercorso, caratterizzato da un forte aumento del costo dei materiali da costruzione e delle conseguenti lavorazioni, rispetto al 2019 e da nuovi obiettivi progettuali”, è specificato nella premessa del progetto di fattibilità tecnica ed economica che il Consorzio di Bonifica ha inviato alla Regione Veneto per ottenere il finanziamento necessario a coprire i costi dei lavori.
Il progetto prevede la ricalibratura e sistemazione dello scolo Berto per una lunghezza di 1.565 metri, nel tratto a valle della Strada provinciale 17 fino allo scarico nel Canale Altipiano. Lo scolo Berto ha una duplice funzione: di bonifica e di irrigazione, ma la sistemazione prevista nel progetto è volta principalmente al suo ruolo di bonifica, al fine di garantire una maggiore capacità autodepurativa delle acque meteoriche dei centri abitati e una maggiore sicurezza idraulica del territorio.
no risolte rinforzando gli argini e ricalibrando le sezioni e la pendenza del fondo, aumentandone
così il relativo invaso. Le superfici bagnabili dello scolo saranno rivestite con piante idonee alla fito-
depurazione e al consolidamento del terreno.
Oltre al risezionamento dello scolo, sarà demolito e ricostruito il manufatto di scarico posizionato all’intersezione con il canale Altipiano. Il nuovo scarico, dotato di un sistema di telecontrollo da remoto, avrà le caratteristiche dell’originale per assolvere alla duplice funzione di bonifica e irrigua, ma sarà adattato nelle dimensioni alla nuova sezione del canale e sarà allungato così da permettere un agevole passaggio dei mezzi agricoli.
Francesco
Sturaro
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Riconoscimento di “Città che legge” per il triennio 2024-2026
C’è anche Cartura tra i 900 comuni italiani ad aver ottenuto la qualifica di “Città che legge” (2024-2026), rilasciata dal Centro per il libro e la lettura d’intesa con Anci (Associazione nazionale comuni italiani). È la prima volta che Cartura riceve questo riconoscimento assegnato agli enti locali che si impegnano a svolgere con
Lo scolo Berto è soggetto a frequenti fenomeni di instabilità dovuti a infiltrazioni arginali (fontanazzi) e in parecchi punti la sponda a lato fiume è fortemente erosa. Presenta, inoltre, un forte interrimento che ne compromette la capacità di smaltire le portate di piena. Queste criticità saran-
continuità politiche pubbliche di promozione della lettura. Per conseguire la qualifica di “Città che legge” i comuni devono ottemperare a specifici requisiti, tra cui la presenza nel territorio comunale di una biblioteca pubblica e l’aver adottato un “Patto locale per la lettura”, che a Cartura è stato sottoscritto dalla scuola dell’Infanzia “Giovanni XXIII” e nido integrato “I bimbi”; dalle scuole primaria San Giovanni Bosco e secondaria di primo grado Giandomenico Tiepolo dell’Istituto Comprensivo Nicolò Tommaseo; da Giovani e Amici Società Cooperativa Sociale; dal circolo Auser “Ferdinando Geremia” e dal Gruppo Alpini di Cartura. La qualifica consente di apporre lo specifico logo del progetto su tutti i materiali grafici del Comune che pubblicizzano le proprie attività culturali, inoltre è condizione necessaria per poter partecipare all’omonimo bando di finanziamento “Città che legge”, destinato a progetti meritevoli che abbiano come obiettivo la promozione del libro e della lettura. A proposito di iniziative che promuovono la lettura, nei giorni scorsi Comune e biblioteca hanno dato il via al concorso “Pagine senza confine”, riservato agli alunni delle locali scuole primaria e secondaria di primo grado. I giovani studenti hanno tempo sino al 16 maggio per leggere più libri possibile (presi a prestito dalla biblioteca) e potersi aggiudicare il misterioso premio in palio. (f.s.)
La problematica. Molti ex assistiti hanno dovuto trovarsi un medico operante fuori paese
Il medico di base va in pensione, ma non c’è il sostituto
I
l 31 gennaio il dottor Salvatore Stefanelli ha cessato il suo incarico a Due Carrare. Stefanelli aveva raggiunto l’età pensionabile, ma, ottenuta la deroga per il mantenimento in servizio, è stato spostato d’ufficio a Tribano. Al suo posto non è stato mandato alcun sostituto. Dal 1 febbraio i suoi assistiti hanno dovuto cercarsi un altro medico tra quelli operanti in paese con ancora posto nelle proprie liste o sceglierne uno con ambulatorio fuori Due Carrare. Una situazione che ha creato disagi agli utenti, soprattutto a quelli più anziani che hanno difficoltà negli spostamenti; alcuni hanno lamentato il poco preavviso, evidenziando che sono intercorsi solo pochi giorni tra la comunicazione dell’Ulss sull’imminente cessazione dell’incarico del medico e l’effettiva chiusura della sua attività ambulatoriale a Due Carrare.
non sono massimalisti, ovvero non raggiungono il numero massimo consentito di assistiti (1500).
“Sono state settimane intense quelle di febbraio per molti cittadini che hanno dovuto trovarsi
un medico, in alcuni casi fuori da Due Carrare – commenta Moro -. Molti, soprattutto anziani, erano preoccupatissimi per le terapie di mantenimento che richiedono ricette e controlli con cadenza regolare. Preoccupazioni che si aggiungono a quelle per la propria salute e alla difficoltà di trovare posto per le visite e accertamenti. Purtroppo spiace constatare che questo impoverimento dell’offerta di cura ai cittadini si traduce in maggiori difficoltà e, in alcuni casi, nella tentazione di non curarsi”.
Francesco Sturaro
Al via l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici
Condizioni meteo permettendo, il Comune di Due Carrare farà installare a breve dei pannelli fotovoltaici sui tetti della scuola primaria Leonardo da Vinci e della Casa dei Carraresi, edificio che ospita le sedute del consiglio comunale e sede delle associazioni cittadine. “Nell’ambito delle politiche di efficientamento energetico, che questa amministrazione ha deciso di intraprendere, sono stati impegnati 150.000 euro ancora nel 2024spiega il sindaco Davide Moro -. Di questi fondi, 70.000 provengono dai contributi statali, mentre i restanti 80.000 sono risorse proprie dell’ente. I lavori di efficientamento
Vari assistiti del dottor Stefanelli si sono rivolti all’amministrazione comunale, perché si facesse portavoce delle loro problematiche con la direzione dell’Ulss. “A Due Carrare abbiamo la fortuna di avere una medicina integrata di medici di base che consente di creare squadra e sinergia tra i medici di Due Carrare, Battaglia Terme e Galzignano – spiega il sindaco Davide Moro -. È una sinergia che va avanti da molti anni e che offre un servizio importante per la cittadinanza. A Due Carrare fino a qualche giorno fa avevamo un medico che non faceva parte della medicina integrata, il dottor Salvatore Stefanelli, stimato e per molti anni attivo nel nostro territorio. Il dottor Stefanelli aveva chiesto di restare in servizio. Al medico è stata concessa la deroga ma è stato spostato d’ufficio a Tribano, in quanto sede senza medico. I numerosi pazienti si sono trovati nel giro di pochi giorni a cercare un nuovo medico a cui rivolgersi con tutte le difficoltà connesse all’endemica carenza di medici”. Interpellata dal Comune per avere spiegazioni sulla questione, l’Ulss ha comunicato che non vengono aperti nuovi concorsi finché i medici del territorio (da Due Carrare fino a Monselice)
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si concentrano in questa fase su due edifici particolarmente energivori: la primaria Leonardo da Vinci e la Casa dei Carraresi. L’intervento prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i tetti e di sistemi di accumulo dell’energia in eccesso”.
Sul tetto della Casa dei Carraresi verranno installati 82 pannelli da 445 W ciascuno, per un totale di 36,49 kWp. Ogni pannello sarà dotato di ottimizzatori che consentono di produrre energia anche nel caso il pannello sia parzialmente illuminato. A dare maggiore efficienza all’autoconsumo dell’energia prodotta ci sarà una batteria di accumulo da 27kWh.
Sul tetto della scuola primaria verranno installati 112 pannelli fotovoltaici da 410 W ciascuno per un totale di 45,92 kWp; anche qui verrà installata una batteria di accumulo, ma da 20kWh.
“L’energia prodotta da entrambi gli impianti fotovoltaici, non immediatamente consumata o accumulata nella batteria, verrà condivisa con altri contatori dell’amministrazione comunale – conclude Moro -. Questo per sfruttare al massimo la produzione di energia. Il miglior risultato ambientale è proprio l’autoconsumo dell’energia prodotta”. (f.s.)
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la fi gura dell’olivicoltore custode, che potrà essere un privato, un’associazione o un ente, e che avrà
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tà, magari ereditati o acquistati per passione, e che oggi non ha strumenti per valorizzarli. “Il nostro obiettivo è dare un futuro agli ulivi abbandonati,
“Proteggere gli uliveti significa difendere il nostro territorio, il nostro paesaggio e il nostro patrimonio
L’Osservatorio Olivicolo e la fi gura dell’olivicoltore re il comparto, valorizzare il prodotto e rendere più sostenibile la gestione degli uliveti. La strada è tracciata: investire sulla qualità, sulla ricerca e
zata a dare slancio e sostegno concreto al settore. Tra i temi affrontati, la necessità di incentivare la produzione locale, semplifi care la burocrazia e promuovere i prodotti veneti nei mercati nazionali e internazionali.
Focus sulla provincia di Padova e la valenza turistica del settore
concreti. Tra le priorità emerse dal convegno di Sol2Expo vi sono il bisogno di un maggiore sostegno economico per le imprese agricole, attraverso incentivi dedicati a innovazione e sostenibilità. È fondamentale anche la riduzione della burocrazia per rendere più agevole l’accesso ai fondi e velocizzare i processi autorizzativi.
nere i produttori e guardare al futuro con fiducia. È un’opportunità da cogliere, per il bene della nostra regione e delle nuove generazioni”, ha concluso Venturini.
Il settore agroalimentare è un pilastro fondamentale per l’economia del Veneto, un motore di sviluppo che coniuga tradizione, innovazione e turismo. La produzione di olio extravergine d’oliva, insieme ad altre eccellenze locali, rappresenta un patrimo-
Uno dei punti su cui Venturini ha posto l’accento è stata la valorizzazione del settore agroalimentare della provincia di Padova, un’area ricca di eccellenze, tra cui proprio i produttori di olio.
“Dobbiamo sostenere con forza le imprese agricole del nostro territorio, in particolare quelle della provincia di Padova, che vantano produzioni di
Un altro punto cruciale è la tutela delle produzioni locali, garantendo standard di qualità e contrastando la concorrenza sleale. Inoltre, la promozione del turismo enogastronomico diventa un asset strategico per valorizzare i prodotti locali e creare sinergie con il settore turistico.
“L’agroalimentare veneto è il cuore pulsante della nostra economia e cultura. Investire in questo set-
Un ringraziamento particolare va al collega consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza per aver organizzato questo momento di incontro e per il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto. per il suo contributo e il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto.
Grazie al contributo delle istituzioni e all’impegno di realtà produttive di eccellenza, il Veneto ha tutte le carte in regola per rafforzare il proprio ruolo di leader nel panorama agroalimentare italiano ed europeo.
Spazio redazionale a cura del Gruppo consiliare Forza Italia Berlusconi Autonomia per il Veneto
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L’evento. Folla entusiasta nell’ascoltare Luca Zaia che spiega perché è necessaria l’Autonomia
Il Governatore presenta il suo libro “Autonomia, la rivoluzione necessaria”
F
olla entusiasta per la presentazione a Tribano, dell’ultima pubblicazione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto ed esponente di spicco della Lega. A riflettere sul suo libro “La rivoluzione necessaria” edito da Marsilio, è stato il giornalista Nicola Benvenuti.
Dallo stesso Governatore parole chiare e precise sull’autonomia e sui principi che l’hanno ispirata, e che sanciscono il suo impegno politico da sempre in prima linea nel sostenere quella che definisce “la madre di tutte le riforme”.
Zaia ha voluto riportare la discussione sul piano pragmatico, di chi vive e lavora sul territorio, mostrando che la svolta andrà a beneficio di tutte le regioni.
L’autonomia è, per Zaia, la rivoluzione pacifica in grado di rilanciare la crescita. Invocare l’autonomia non significa rinnegare l’Italia. Quel che si ripudia è lo statalismo, che ha generato gravi inefficienze e che non accenna ad attenuare il suo interventismo nelle aree già ben avviate, impedendone un
ulteriore sviluppo, mentre non dà risposte efficaci nelle altre. Dati alla mano si potrebbero risparmiare almeno 10 miliardi di euro senza che venga meno la solidarietà verso le Regioni più svantaggiate, che continueranno a essere sostenute.
“Questa non è solo una battaglia politica - ha dichiarato Zaia - ma la battaglia delle battaglie, una questione di giustizia e di responsabilità per il futuro del nostro Paese”.
Ad accogliere il Presidente Zaia, il sindaco di Tribano, Massimo Cavazzana, che ha portato il saluto di tutta la comunità: “L’autonomia rappresenta un’opportunità unica per il nostro territorio. E’ fondamentale che ci sia un confronto aperto e costruttivo su questo tema, affinchè possiamo garantire maggiore efficienza amministrativa e risorse adeguate per lo sviluppo locale”.
L’incontro ha visto una notevole partecipazione di pubblico, segno dell’interesse e della sensibilità diffusa verso un tema cruciale per il presente e il futuro del Veneto e dell’intero Paese. A conclusione
Il consiglio comunale respinge
Qualche settimana fa si è riunito a Tribano il Consiglio Comunale convocato su richiesta del gruppo di minoranza UniAmo Tribano. Al centro del dibattito, la mozione che proponeva la presa d’atto della presunta decadenza dell’accordo pubblico-privato alla base del progetto della nuova area logistica che l’azienda Ferro & Cemento Costruzioni intende realizzare nella zona delle “Vallette”.
La maggioranza ha respinto compatta la mozione, definendola “tecnicamente e legalmente priva di valide motivazioni”. Secondo la mozione presentata dalla minoranza, la scadenza dei termini dell’accordo avrebbe determinato l’interruzione dell’iter del progetto e la decadenza della variante
della serata il presidente Zaia ha ringraziato il sindaco e la comunità di Tribano per l’ospitalità ricevendo in dono alcuni prodotti tipici del Piccolo Borgo di Tribano e un orologio realizzato dai ragazzi della Cooperativa Alambicco, simbolo di legame tra tradizione e innovazione che caratterizza il territorio, il dono è stato consegnato dal direttore Marco Tirabosco e dal Presi-
urbanistica correlata.
dente Elvio Tasso. Altri omaggi sono stati poi consegnati: il vicesindaco Davide Nucibella ha donato la nuova guida della via Romea Germanica, di cui Tribano fa parte; l’assessore alla cultura Mirca Zenna ha consegnato il logo di Tribano Piccolo Borgo, simbolo del riconoscimento ottenuto come unico comune veneto di pianura a beneficiare di un finan-
“Abbiamo chiesto un parere alla struttura tecnica del Comune – ha detto il Sindaco Massino Cavazzana - che ha fornito un responso molto chiaro: questa lettura è stata smentita con un parere di regolarità sull’intero procedimento. La relazione tecnica ha chiarito che “Il procedimento relativo alla Variante 7/2023 risulta regolare e conforme alla normativa vigente” e che, di conseguenza, “non sussistono motivazioni tecniche o giuridiche per considerare decaduto l’Accordo Pubblico-Privato”.
È stato inoltre evidenziato come, in questa fase, l’accordo debba essere inteso come uno schema flessibile. La volontà
ziamento dedicato. Il vicepresidente Coldiretti Massimo Bressan, ha offerto prodotti tipici locali; il presidente della Cantina di Cona, Stefano Tromboni, ha donato il Prosecco. Infine il Presidente Zaia non si è sottratto alla consueta routine del copia firme, salutando i presenti ed elargendo copiose strette di mano e sorrisi sempre ricambiati. Cristina Lazzarin
del privato di rispettare gli impegni presi è comprovata dalla presenza di una polizza fideiussoria di oltre 800 mila euro”. Decisa la risposta del consigliere di minoranza Roberto Bazzarello: “La nostra mozione è stata bocciata dalla maggioranza solo per una scelta politica, priva di qualsiasi riscontro giuridico. Grazie alla nostra mozione siamo riusciti a ottenere finalmente delle risposte che il sindaco non avrebbe mai dato spontaneamente”. (c.l.)
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Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
segue da pag. 1
L’analisi. L’assessore regionale fa il punto sulle infrastrutture e le sfide per il futuro
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”
Il riconoscimento di Regione
Sicurezza,
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-
serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti
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le interviste ai sindaci del Veneto
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indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24
Economia. Gianmarco
Russo, direttore di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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ta all’iniziativa, è stato istituito un
tifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università
neto ETS. Ne fanno parte anche il la Elvassore, il Prof. Paolo Simioni
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
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Il
caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione
Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,
né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui
la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Parkinson, rivoluzione nella stimolazione cerebrale
Un passo epocale nella lotta contro il morbo di Parkinson. Per la prima volta in Italia, viene introdotta una tecnologia innovativa di stimolazione cerebrale profonda ‘adattativa’, capace di modulare il trattamento in base alle esigenze specifiche di ogni paziente, migliorandone significativamente la qualità della vita. Presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e l’Azienda Ospedale-Università di Padova è iniziata la sperimentazione del nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (deep brain stimulation, DBS) – messo a punto da Medtronic – in grado di erogare una stimolazione “adattativa” nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson.
“La capacità di adattare in modo sistematico la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle loro caratteristiche cliniche – spiega Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova – rappresenta un evento rivoluzionario nello sviluppo della terapia. Finora, la stimolazione è stata somministrata con impostazioni standard, indipendentemente dalle fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa tecnologia, è possibile identificare con precisione il punto da stimolare e modulare il funzionamento dei circuiti cerebrali in modo personalizzato, adattandoli alle attività quotidiane della persona.”
“E’ una rivoluzione dal punto di vista della gestione clinica dei pazienti, un significativo passo avanti verso la personalizzazione delle
del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano – Questi nuovi dispositivi permettono di registrare l’attività dei nuclei cerebrali, dove viene posizionato l’elettrodo, e di aggiustare in tempo reale l’erogazione della corrente in base al segnale cronicamente registrato, che riflette le specifiche esigenze del paziente e le sue attività quotidiane”. “I risultati preliminari – aggiunge Bonvegna – ottenuti presso il nostro Centro nei primi cinque pazienti già in terapia con la DBS in modalità adattativa da circa un mese sono davvero molto positivi e promettenti”. La nuova terapia sarà presto disponibile in diversi centri di riferimento in tutta Italia. A confermarlo è Domenico De Paolis, vicepresidente di Neuromodulation International presso Medtronic: “Siamo la prima azienda al mondo a offrire un sistema DBS completo, capace di registrare in modo cronico i segnali cerebrali. Ora, con la modalità di stimolazione ‘adattativa’, possiamo permettere ai pazienti di beneficiare di un trattamento ancora più efficace e su misura. Pazienti e clinici attendevano da tempo questi progressi, che segnano un ulteriore passo nella personalizzazione della terapia per il Parkinson.”
L’innovazione rappresenta una svolta per migliaia di persone affette dalla malattia, aprendo nuove prospettive per una gestione sempre più efficace dei sintomi e un miglioramento concreto della qualità della vita. Veneto,
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato.
Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari).
Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”.
Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”.
In Italia debutta la stimolazione cerebrale profonda “adattativa” per il Parkinson, una tecnologia innovativa che personalizza il trattamento in base alle esigenze del paziente, migliorando significativamente la qualità della vita.
Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo.
Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
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Prevenzione. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento dell’Ulss 6 Euganea, parla di vaccini
L’analisi dell’Ulss 6 sul quadro sanitario attuale
Ospite a Buongiorno Veneto, su radio Veneto24, Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, ha parlato di influenza stagionale e vaccini.
“I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza mostrano che la scorsa settimana abbiamo assistito a un calo del tasso di incidenza dell’influenza in Italia. Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi giorni, potremo dire che il picco è stato raggiunto circa dieci giorni fa e che ora siamo nella fase di discesa stagionale. Questo calo è evidente in tutte le fasce d’età, in particolare tra i bambini più piccoli, che sono solitamente la categoria più colpita.”
All’ipotesi di un collegamento tra clima e malattie ha risposto così: “Non abbiamo evidenze scientifiche certe che colleghino il cambiamento climatico alla diffusione dell’influenza. Sappiamo però che i momenti di maggiore socializzazione, come le festività natalizie, favoriscono la trasmissione dei virus”.
E sui vaccini: “Un numero elevato di vaccinati aiuta a ridurre il numero di ammalati e, nei casi in cui la malattia si manifesti, ne riduce la gravità.
Tuttavia, la stagione influenzale 2024-2025 resta caratterizzata da numeri molto alti: oltre dieci milioni di italiani hanno avuto sintomi influenzali, un dato paragonabile a quello della stagione precedente. Questo potrebbe essere dovuto anche al minor contatto con i virus influenzali negli anni del Covid, a causa dell’uso prolungato della mascherina e delle restrizioni. I vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati per coprire le varianti attualmente in circolazione. Per esempio, nella provincia di Padova sono stati somministrati 186.000 vaccini antinfluenzali su una popolazione di poco meno di un milione di abitanti. Si tratta di un numero significativo, ma è chiaro che molti non sono ancora coperti, il che consente al virus di continuare a circolare.” Ma quindi possiamo essere ottimisti? Sbrogiò puntualizza: “La medicina
non è né ottimista né pessimista, è realista. Sappiamo che la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per i soggetti fragili, come gli anziani o le persone con patologie pregresse. In questi casi, un’influenza può diventare un rischio serio per la vita. La vaccinazione resta dunque un presidio irrinunciabile a livello planetario.”
Per ultimo, il direttore ha trattato il tema della “stanchezza vaccinale”, il fenomeno che porta molte persone a trascurare le vaccinazioni per pigrizia o disinformazione: “È un fenomeno molto preoccupante. La disinformazione, in particolare sui social, può portare le persone a rifiutare la vaccinazione per sé o per i propri figli, aumentando il rischio di malattie gravi o persino mortali. È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione e fornire informazioni corrette e affidabili.”
Prima fecondazione eterologa in Azienda Ospedaliera
Un nuovo traguardo per la UOC di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), diretta dalla prof.ssa Alessandra Andrisani, che ha realizzato la prima fecondazione eterologa all’interno dell’Azienda. Un passo significativo per un centro che rappresenta un punto di riferimento a livello regionale sia per la preservazione della fertilità sia come HUB per la PMA. Nel solo 2024, la UOC ha fornito 2.000 consulenze e ha effettuato 900 trattamenti, numeri che confermano l’importanza di un servizio in costante crescita. L’équipe è composta da 22 professionisti e può contare sulla collaborazione di quattro consulenti specializzati in genetica, endocrinologia, urologia e psicologia, lavorando in sinergia con il gruppo di anestesisti guidato dal prof. Paolo Feltracco.
L’attività della struttura spazia dalle consulenze per le coppie infertili ai percorsi diagnostici, fino alla tutela della salute riproduttiva sia in
età pediatrica che adulta. Un impegno che si affianca alla ricerca scientifica, con studi focalizzati sull’impiego dell’intelligenza artificiale nella vascolarizzazione ovarica, sul ruolo dell’epigenetica nelle malattie legate all’infertilità e sull’influenza del microbiota endome-
triale nei trattamenti di PMA. Con la prima fecondazione eterologa, la UOC della prof.ssa Andrisani conferma il suo ruolo di eccellenza, offrendo nuove opportunità alle coppie che desiderano realizzare il sogno di diventare genitori.
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Il ruolo del programma Dose Excellence e dell’Intelligenza Artificiale nella diagnostica
2025, dimostrando allo stesso tempo come gli strumenti di AI supportino i tecnici di radiologia nell’ottimizzazione delle immagini TC e, su un altro fronte, il deep learning sia in grado di migliorare i protocolli di Risonanza Magnetica, garantendo diagnosi più preci-
È naturalmente importante sottolineare come l’Intelligenza Artificiale, non sostituisca l’esperienza umana ma la potenzi, consentendo ai professionisti di concentrarsi sulle decisioni cliniche più rilevanti. Grazie a tecnologie all’avanguardia e alla collaborazione tra esperti, Affidea sta ridefinendo gli standard della diagnostica per immagini, migliorando la sicurezza, l’efficienza e l’affidabilità delle diagnosi. Il futuro della radiologia è già qui, e Affidea è pronta a
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