Se gli uomini imitassero di più le donne si potrebbero evitare 600 morti ogni anno
di Treviso Ovest
Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

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Il conto alla rovescia
Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.
Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.
Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.
Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.
segue a pag. 19
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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”
Sboccia la primavera, idee e consigli per il garden perfetto anche in terrazza
E’ EMERGENZA CASA
Mogliano Veneto, Quinto di Treviso e Zero Branco assistono a un’impennata dei prezzi di case e affitti, aggravando la già grave crisi abitativa


Il progetto di ripristino mira a migliorare la qualità dell’acqua e proteggere la biodiversità fluviale FIUME MARZENEGO: INTERVENTI PER PRESERVARE ECOSISTEMA E RIDURRE RISCHI
Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”


Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
N
elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone


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Quinto di Treviso e Zero Branco uniti per la pace
Venerdì 21 marzo, a partire dalle ore 20, le comunità di Quinto di Treviso e Zero Branco si sono unite nella “Marcia per la Pace”, un evento promosso dalle Parrocchie locali con il sostegno delle Amministrazioni Comunali. La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, è partita dal territorio comunale di Quinto e ha attraversato tre tappe significative: la Parrocchia di Quinto, Villa Ciardi e Piazza Roma.
L’iniziativa è nata con l’intento di offrire ai cittadini un’opportunità di riflessione sulla pace, sulla convivenza e sul rispetto reciproco, valori fondamentali in un periodo segnato da tensioni e conflitti globali. Lungo il percorso si sono alternati momenti di raccoglimento, testimonianze, interventi istituzionali e contributi musicali.
“Questa Marcia rappresenta un’importante occasione per rafforzare il senso di comunità e sensibilizzare, soprattutto le nuove generazioni, sull’importanza della pace e dei diritti umani” afferma Ivano Durigon, Sindaco di Quinto di Treviso. Gli fa eco Luca Durighetto, primo cittadino di Zero Branco: “Creare spazi di dialogo e confronto è essenziale in un momento storico che richiede coesione sociale e valori condivisi”.
Oltre ai volontari delle Parrocchie promotrici, erano presenti circa 20 associazioni e gruppi locali, tra cui i due Gruppi Alpini, l’Oratorio NOI San Giorgio, le Pro Loco, la Protezione Civile di Quinto, gli Scout Agesci di Quinto e vari cori parrocchiali.
La “Marcia per la Pace” si inserisce inoltre nell’ambito di “Non si tratta - passi di speranza, insieme contro la tratta”, un progetto di sensibilizzazione promosso da una rete di realtà trevigiane impegnate nella lotta contro ogni forma di sfruttamento.
Un’occasione per unire le voci e ribadire, con passo fermo, l’importanza della pace e della fratellanza tra i popoli.
Anna Bergantin
Marcia e testimonianze per promuovere pace e comunità
Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.


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Dentro
l’eccellenza. Carlo Cernetti, primario della cardiologia di Treviso, racconta
“Quattromila infarti l’anno e 250 impianti di valvole
La popolazione invecchia, serve più prevenzione”
Per le cardiopatie strutturali e lo shock cardiogeno il centro del capoluogo della Marca è riferimento anche dell’Ulss 1 Dolomiti, arrivando a contare un bacino di utenza di un milione e 200mila abitanti Le emodinamiche di Castelfranco Veneto e Conegliano sono centri spoke che trattano l’infarto h24
L a prima domanda che ci si pone quando si entra nella nuova Cittadella della salute e si inizia a cercare dove sono i locali dedicati alla cardiologia è se tutto lo spazio che è stato pensato serve davvero. Ma è sufficiente ascoltare per una manciata di secondi il “capitano” di questa moderna astronave sanitaria per capire che perfino il numero delle aree caffetteria ha il suo perché. La cardiologia di Treviso è l’hub non solo di tutta l’Ulss 2 Marca trevigiana, ma è il centro di eccellenza di riferimento per le cardiopatie strutturali e per lo shock cardiogeno anche dell’Ulss 1 Dolomiti. Per un totale di un milione e 200mila abitanti a fare da bacino di utenza. “Che non è una passeggiata”, è il commento del primario Carlo Cernetti. Non è tutto. La cardiologia di Treviso – per essere più precisi, l’emodinamica di Treviso – è hub h24 per il trattamento dell’infarto e di tutte le urgenze cardiologiche. Nel territorio della Marca anche le emodinamiche di Castelfranco Veneto e Conegliano (che sono centri spoke, ossia costituiscono la rete di servizi che supporta l’alta complessità dell’hub) trattano l’infarto h24. A meno che non si trovino di fronte a casi molto complicati che, a quel punto, fanno rotta sulla Cittadella. Grazie alla rete regionale dell’infarto, alcuni casi che esordiscono già come gravi al mo-
mento dell’arrivo dell’ambulanza vengono direttamente indirizzati a Treviso.
Dottor Cernetti, quanti infarti vengono trattati ogni anno?
“I numeri sono molto alti. Prima di tutto va spiegato che si dividono, giornalisticamente parlando, in super infarti definiti STEMI (STElevation Myocardical Infarction, che indica un infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST, ndr) che vanno trattati nel più breve tempo possibile, ovvero tra una e sei ore e questo avviene in tutti e tre i centri della Marca. E in NSTEMI (Non-STElevation Myocardical Infarction, che si verifica quando il flusso sanguigno del cuore è ridotto ma non interrotto, ndr), che possono essere trattati entro ventiquattro/ settantadue ore dal loro esordio, anche questi sia a Treviso, che a Castelfranco Veneto e Conegliano. Sempre con la postilla che qualora entrambe le patologie presentassero caratteristiche di particolare instabilità si ha la centralizzazione su Treviso. Venendo ai numeri, Treviso tratta circa 200 STEMI all’anno, Castelfranco tra i 150 e i 160, Conegliano 140, a cui vanno aggiunti circa 3.500 NSTEMI in totale fra i tre centri. In sintesi, in tutta la rete dell’Ulss circa 500 super infarti e 3.500 infarti con un tempo di trattamento un po’ più allungato”.
Quindi se le chiedo come sta il cuore dei trevigiani la risposta è che ci sono 4mila infarti ogni anno…
“Questa è la parte più grave. Poi ci sono tutte le altre patologie. Aggiungo che, mentre i super infarti sono abbastanza stabili, è chiaro che la rete creata con la collaborazione con Regione e 118 e di conseguenza un filtro più efficace ha fatto sì che venga intercettato un numero sempre maggiore di super infarti e di infarti minori”.
Tutte persone che morivano prima dell’arrivo dei soccorsi?
“Morivano in casa, non si arrivava nemmeno”.
È immaginabile che numeri così elevati, oltre che al filtro efficace della rete dell’infarto, siano collegabili anche al progressivo invecchiamento della popolazione.
“L’inesorabile e drammatico invecchiamento della popolazione porta con sé un aumento dell’incidenza delle patologie cardiovascolari. Negli anni Ottanta la vita media della popolazione era sotto i 65 anni, mentre oggi la quota di ultra 65enni è molto elevata”.
Come potrà influire lo sviluppo degli ospedali di comunità e il potenziamento della rete territoriale sul lavoro della cardiologia ospedaliera? Ci sarà un aumento del carico o l’attività di prevenzione lo ridurrà?
“Più si riesce a fare prevenzione e meno casi arrivano in ospedale. Più la prevenzione fallisce e più persone arrivano in ospedale. Quindi i pilastri, che sono stile di vita e controllo dei fattori di rischio e che sono diventati quasi noiosi da elencare, sono fondamentali. Per assurdo, se tutta la popolazio-




Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta La Cittadella della salute

ne fosse a target avremmo meno del 60 per cento degli eventi che ho appena descritto. Ma la verità è che meno del 30-40 per cento di chi ha i fattori di rischio riesce a controllarli tutti a target”.
Fino a qui abbiamo parlato di infarto. Ma ci sono altre patologie importanti trattate con tecniche innovative nell’hub di Treviso?
“Dagli anni Duemila la cardiologia si occupa del trattamento di patologie che prima erano di stretta pertinenza della cardiochirurgia. La più importante riguarda la stenosi aortica, che è una patologia molto importante nei pazienti anziani con più di 75 anni e che oggi trattiamo con l’impianto della valvola per via percutanea, il cui acronimo è TAVI”.
Una tecnica nella quale la cardiologia interventistica di Treviso è riconosciuta da Agenas come centro di eccellenza in Italia.
“Siamo tra i primi dieci centri italiani, a pari merito con Padova, per la TAVI per volumi e per esiti con 250 interventi l’anno, grazie a una strettissima collaborazione con la nostra cardiochirurgia, diretta da Giuseppe Minniti. Ma Treviso si è anche confermata per il terzo anno consecutivo tra i primi sette centri per la più bassa mortalità nazionale nel trattamento del super infarto”.
Un tempo esisteva quasi esclusivamente la terapia medica, poi è stata sostituita dalla cardiologia interventistica. Nel frattempo la terapia medica ha fatto passi in avanti in tutti i campi. Anche in quello cardiologico?
“Fino alla fine degli anni Novanta un infartuato lo mettevi a letto con la flebo e la morfina e la
mortalità era al 30 per cento. Poi è arrivato il farmaco che scioglieva il coagulo nel cuore e poi ancora l’angioplastica. Oggi la terapia medica è diventata sempre più potente e molte cardiopatie ischemiche grazie allo sviluppo dei farmaci vengono trattate solo con le pastiglie, perché il tasso di mortalità è uguale e perché l’intervento deve arrivare nel momento in cui la terapia medica ha espresso il massimo e con l’interventistica vai ad aggiungere qualcosa”.
Al di là dell’efficienza anche organizzativa che il trasferimento nella Cittadella vi sta consentendo, quali sono i prossimi obiettivi che vi prefiggete?
“Ce ne sono due. Il primo, che è condiviso con tutti i reparti ospedalieri, è il miglioramento con la medicina territoriale e gli ospedali del territorio per trasferire più competenze possibili e migliore sempre più la prevenzione e ridurre i numeri di cui abbiamo parlato”.
Il secondo?
“È qualcosa che non è ancora ben compreso ma che arriverà come ciclone e si chiama intelligenza artificiale”.
Nello specifico quale ruolo avrà?
“Potremo avere per esempio dei programmi che in modo autonomo possono andare a controllare tutti i tuoi parametri vitali o di laboratorio, mandandoti degli alert, organizzati la visita dal cardiologo se tu debordi del tuo colesterolo LDL. Che significa maggiore prevenzione e una riduzione degli eventi acuti, oltre che della spesa sanitaria e sociale”.
Sara Salin





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Emergenza casa. La difficoltà delle giovani coppie di accedere alla casa si fa sempre più sentito
Giovani senza casa, la Marca rischia il collasso sociale
Il diritto alla casa, l’emergenza abitativa, la difficoltà, specie per le coppie più giovani, di trovare un’abitazione. Ma anche nuove modalità di abitare e progetti innovativi per rendere la casa un bene più accessibile. Quello dell’abitare è un tema caldo che riguarda molteplici soggetti, dal mondo delle istituzioni a quello dell’associazionismo, con al centro un grande la famiglia. La Marca Trevigiana in prima linea per cercare di arginare il problema attraverso la creazione di un fondo di sostegno all’abitare lanciato dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana in collaborazione con il Centro Studi Amministrativi della Marca. È un fondo nato dalla collaborazione con tutto il territorio, grazie alla Regione del
Veneto, alla collaborazione con i Comuni, l’Ater di Treviso, le Caritas trevigiane ma anche il mondo imprenditoriale, quello sindacale, quello delle associazioni e del terzo settore e non ultimo i proprietari.
“Il fondo da una parte vuole essere un sostegno nel pagamento dell’affitto per le famiglie e una garanzia per chi affitta, allo stesso modo prevede un percorso di accompagnamento all’abitare, una parte di formazione necessaria per la gestione di un alloggio. - presidente dell’Associazione Comuni Marca Trevigiana Paola Roma - Riteniamo sia l’Ats l’ambito giusto a dover gestire il tema della casa, perché per i Comuni si tratta soprattutto di sociale”.
In un’Italia segnata da precarietà economica e difficoltà

di accesso al credito, la casa si conferma un bene di straordinaria importanza, non solo come luogo di vita, ma anche come investimento e patrimo-
nio da tramandare. “La casa diventa un bene di trasmissione intergenerazionale molto potente - spiega Francesco Belletti, direttore del Centro Interna-
Dormiva in un garage, è morto: la casa negata che uccide in silenzio
La morte di un uomo sfrattato, trovato senza vita in un garage a Treviso, riaccende l’attenzione sull’emergenza abitativa in Veneto. Un dramma che non può essere ignorato e che, secondo la Cgil di Treviso, richiede azioni immediate e concrete per tutelare il diritto alla casa. Questa tragedia rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi abitativa sempre più grave, che sta spingendo molte famiglie e cittadini nella precarietà. Il sindacato chiede con forza un piano casa a livello regionale, con








misure strutturali per aumentare l’offerta di alloggi popolari, calmierare gli affitti e fornire supporto a chi è in difficoltà. Secondo una stima della Cgil, in Veneto ci sono circa 20mila richieste di alloggi popolari ancora inevase, mentre 6mila unità Erp risultano vuote e necessitano di interventi di manutenzione e recupero. “Vanno ripristinate le misure di sostegno alla morosità incolpevole e attuate politiche per contenere il caro affitti,” afferma Mauro Visentin, segretario della Cgil di Treviso.

“L’aumento dei costi delle locazioni e la mancanza di interventi adeguati stanno ostacolando la crescita economica e la mobilità dei lavoratori. Sempre più persone rinunciano a opportunità professionali perché non possono permettersi un affitto in linea con il proprio reddito”. Un altro aspetto critico è l’incremento delle locazioni ad uso turistico, che sta alterando il tessuto sociale e residenziale delle città venete. Per contrastare questo fenomeno, il sindacato propone l’adozione di

zionale Studi e Famiglia -. Metà delle persone che hanno acquistato casa lo hanno fatto con il sostegno dei genitori, percentuale che arriva al 70% per gli under 35”.
Un dato che evidenzia come la famiglia si trasformi in una sorta di “banca senza interessi” per le nuove generazioni, offrendo un supporto fondamentale per l’acquisto della prima casa. Un aiuto prezioso, soprattutto in un contesto in cui i giovani faticano a ottenere mutui e a sostenere i costi elevati degli immobili. Il fondo di sostegno all’abitare della Marca Trevigiana rappresenta un passo importante per affrontare l’emergenza abitativa e garantire un futuro più sereno alle famiglie del territorio.
Sara Busato
piani urbani comunali volti a regolamentare gli affitti brevi e turistici. “Non si tratta solo di garantire un tetto sopra la testa, ma di assicurare dignità, sicurezza e inclusione sociale,” conclude Visentin. “L’abitare è un diritto fondamentale, non un privilegio.” Le organizzazioni sindacali esortano le istituzioni e la politica a un cambio di passo, affinché vengano adottate misure efficaci per affrontare un problema che coinvolge un numero sempre maggiore di cittadini. (s.b.)


















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ma la casa resta un miraggio per troppi
Anche la provincia di Treviso non è esente dalla crisi abitativa, un fenomeno che negli ultimi anni ha reso ancora più urgente una gestione attenta e strategica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Ater Treviso continua a lavorare per garantire alloggi dignitosi e sostenibili alle fasce di popolazione più vulnerabili, investendo nella manutenzione degli immobili. “Nei prossimi due anni abbiamo previsto interventi di manutenzione per un totale di due milioni di euro. Inoltre, abbiamo avviato appalti significativi per oltre 200 unità che necessitano di lavori, con costi compresi tra i 15.000 e i 40.000 euro per ciascun intervento –commenta Mauro Dal Zilio, presidente di Ater Treviso –. Grazie anche ai fondi del Pnrr, abbiamo richiesto oltre undici milioni di euro. Tutti gli appalti sono stati assegnati e siamo in linea con il programma”.
La gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica nella provincia di Treviso richiede una pianificazione attenta per rispondere alle esigenze abitative del territorio. La distribu-

zione degli alloggi Erp e non Erp nei comuni limitrofi evidenzia questa necessità: a Quinto di Treviso sono presenti 28 alloggi Erp di proprietà Ater, mentre Morgano conta 5 alloggi Erp e 12 alloggi non Erp. A Zero Branco, invece, Ater gestisce 12 alloggi Erp di proprietà e 1 alloggio Erp
comunale. Il comune che richiede il maggiore impegno in termini di gestione è Mogliano Veneto, con 308 alloggi Erp e 37 alloggi non Erp di proprietà Ater, oltre a 22 alloggi Erp comunali affidati all’ente.
“Il nostro impegno nel garantire una risposta concreta alle esigenze abitative del territorio è costante – spiega Dal Zilio –. Operiamo in sinergia con le amministrazioni locali per migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Ater si finanzia attraverso i canoni di locazione e le vendite programmate degli alloggi. “Attualmente, nella provincia abbiamo dieci appartamenti in vendita – sottolinea il presidente –. Abbiamo ereditato un patrimonio di 1.000 unità destinate alla vendita, ma abbiamo deciso di ridurlo a 300 unità. La logica è chiara: se possediamo un’intera palazzina, conviene mantenerla, mentre in condomini misti, dove Ater possiede solo uno o due appartamenti, la vendita può essere una scelta strategica. Ater Treviso ha per sua missione quella di supportare le famiglie e i cittadini che cercano casa”.
Ater Treviso ha avviato interventi di manutenzione per un totale di due milioni di euro, con l’obiettivo di migliorare le condizioni degli immobili residenziali pubblici e garantire case dignitose a chi ne ha più bisogno




Sara Busato
Mogliano Veneto si conferma il comune con i prezzi più elevati
di vendita e affitto sono inferiori alla media provinciale (1.849 euro/mq e 10,90 euro/mq). Le case in vendita hanno a Zero Branco raggiunto un prezzo medio di 1.845 euro/mq (+6,77% rispetto ai 1.728 euro/mq del 2024). Il massimo è stato registrato a febbraio 2025, mentre il minimo risale ad aprile 2023 (1.634 euro/mq).

Nel mese di febbraio 2025, il mercato immobiliare nei comuni di Quinto di Treviso, Zero Branco e Mogliano Veneto ha registrato un incremento dei prezzi sia per le vendite che per gli affitti, confermando una tendenza al rialzo rispetto all’anno precedente. A Quinto di Treviso il prezzo medio delle case in vendita è stato di 1.642 euro/mq, in crescita del 9,98% rispetto ai 1.493 euro/mq di febbraio 2024. Il picco massimo è stato raggiunto a luglio 2024 (1.649 euro/mq), mentre il minimo si è registrato a maggio 2023 (1.361 euro/mq).
Per gli affitti, il prezzo medio è salito a 9,84 euro/mq al mese (+21,03% rispetto agli 8,13 euro/ mq del 2024). Il valore più alto si è registrato a febbraio 2025, mentre il più basso è stato maggio 2023 (6,57 euro/mq). I prezzi
Per gli affitti, il prezzo medio è stato di 9,01 euro/mq al mese (+9,21% rispetto agli 8,25 euro/ mq del 2024). Il valore più alto è stato a gennaio 2025 (9,05 euro/mq), mentre il più basso a dicembre 2023 (7,51 euro/mq).
Anche qui, i prezzi sono sotto la media provinciale. A Mogliano Veneto, le case in vendita hanno raggiunto i 2.222 euro/mq (+8,18% rispetto ai 2.054 euro/ mq del 2024). Il massimo si è re-
gistrato a febbraio 2025, mentre il minimo è stato ad agosto 2023 (1.914 euro/mq).
Gli affitti sono saliti a 1 0,89 euro/mq al mese (+16,60% rispetto ai 9,34 euro/mq del 2024). Il valore più alto si è registrato a febbraio 2025, mentre il più basso è stato ad aprile 2024 (9,24 euro/mq). Il mercato immobiliare nei tre comuni analizzati mostra un trend in crescita sia per la compravendita che per gli affitti. Mogliano Veneto si conferma il comune con i prezzi più elevati, mentre Quinto di Treviso e Zero Branco mantengono valori inferiori alla media provinciale. L’aumento significativo degli affitti potrebbe indicare una crescente domanda di locazioni, riflettendo dinamiche socio-economiche in evoluzione. (s.b.)





Zero Branco - Mogliano
Lo spettacolo. Pojana Rock
al
Festival di Villa Guidini tra musica e teatro
Andrea Pennacchi e la Revenge Tanko Band in scena al Festival di Villa Guidini di Zero Branco
U
n’esperienza unica e coinvolgente, che mescola musica e teatro in un solo spettacolo. Sabato 5 luglio 2025, il Festival di Villa Guidini ospiterà Andrea Pennacchi e la Revenge Tanko Band con Pojana Rock, uno spettacolo che promette di travolgere il pubblico con il suo mix di ironia e disincanto. Prodotto da Teatro Boxer e Galapagos Produzioni, Pojana Rock è un viaggio sonoro e teatrale che racconta storie di imprenditori disillusi, sicurezza privata e paranoia, in un

mondo dove la musica e il teatro si fondono per raccontare le contraddizionidel Nordest italiano.
Colella alla batteria, le vibrazioni elettroniche di Giovanni Frison e il groove del basso di Mirko Di Cataldo. Il tecnico del suono, Christian Reale, darà il tocco finale a questo spettacolo sensoriale.
Pojana: l’icona del Nordest Andrea Pennacchi, attore e regista teatrale originario di Padova, è uno degli artisti più amati della scena italiana. La sua carriera, iniziata con il Teatro Popolare di Ricerca di Padova, è decollata grazie al personaggio del Pojana, creato per i monologhi di Pro-
paganda Live. Con il Pojana, Pennacchi racconta con umorismo e amarezza le sfide e le contraddizioni della sua terra d’origine, diventando una delle voci più originali e autentiche del panorama teatrale. Un festival di eccellenza Il Festival del Parco di Villa Guidini si conferma un appuntamento di riferimento per l’estate veneta. Dopo il grande successo della scorsa edizione, che ha attirato oltre 5.000 spettatori, la rassegna 2025 promette di superare le aspettative, con una programma-
zione variegata e di alto livello. Il festival, curato dal direttore artistico Paolo Alberto Guidolin e realizzato con il contributo del Comune di Zero Branco e la collaborazione degli Amici del Parco di Villa Guidini, mira a offrire eventi che attraggono un pubblico ampio, valorizzando il territorio attraverso eventi di grande qualità. Informazioni per il pubblico Gli spettacoli si terranno presso il parco di Villa Guidini dal 24 giugno al 19 luglio.

Il suono ruvido del Nordest Il palco del Festival di Villa Guidini si trasformerà in un palcoscenico per raccontare il suonoche rimbomba nei capannoni vuoti del Nordest, con un sound ruvido ed elettrico, simbolo di un territorio in continua trasformazione. Accompagnato dalla Revenge Tanko Band, capitanata da Giorgio Gobbo (chitarra e voce), Andrea Pennacchi guiderà il pubblico attraverso una serie di storie che mescolano risate e momenti più riflessivi, dove il sarcasmo e la rabbia si intrecciano. Le sonorità del gruppo saranno arricchite dalla lap steel guitar di Gianluca Segato, il pulso ritmico di Graziano

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Mogliano Veneto, Città Europea dello Sport 2025
Mogliano Veneto ha ufficialmente inaugurato il suo 2025 all’insegna dello sport, entrando nel prestigioso circuito delle Città Europee dello Sport ACES. Un riconoscimento che premia la vitalità del tessuto sportivo locale e il forte valore sociale espresso quotidianamente dalle circa 40 associazioni del territorio.
La cerimonia di apertura si è svolta con la partecipazione delle principali autorità cittadine, tra cui il sindaco Davide Bortolato, l’assessore allo sport Enrico Maria Pavan, numerosi rappresentanti istituzionali e ospiti di rilievo come l’On. Marina Marchetto Aliprandi e i commissari ACES Enrico Cimaschi, Dario Scarpa e Roberto Lonato. Presenti anche i presidenti delle associazioni sportive moglianesi, autentico cuore pulsante del riconoscimento europeo.
A rendere ancora più significativo l’evento, la partecipazione come testimonial di tre grandi campioni del passato: Tita Coletto per la scherma, Armando Buffon per il calcio e Maurizio Stecca per il pugilato. Il Gruppo Musicale Città di Mogliano Veneto ha accompagnato i momenti istituzionali, contribuendo all’atmosfera solenne della cerimonia.
Il pomeriggio ha visto andare in scena uno dei momenti più emozionanti della giornata: decine di bambini delle varie discipline locali hanno formato un corridoio d’ingresso per i giocatori, trasformando il campo in un abbraccio simbolico tra generazioni. Subito dopo, il match di Serie A Élite tra Mogliano Veneto Rugby e Lazio Rugby 1927, aperto gratuitamente alla cittadinanza, ha visto trionfare la squadra di casa.
«È una grande emozione e un grande orgoglio dare il via all’anno sportivo 2025 per Mogliano Veneto Città Europea dello Sport – ha dichiarato il sindaco Bortolato – un riconoscimento ottenuto grazie alle nostre meravigliose realtà sportive e ai tanti volontari che con amore viscerale dedicano tempo ed energia allo sport. Crediamo nello sport come valore sociale, capace di educare, formare e unire».
L’intervento. Riqualificazione del Marzenego: sicurezza idraulica e tutela
ambientale
Il piano, sostenibilità, protezione ecologica e valorizzazione per il fiume
Il fiume Marzenego, che attraversa la provincia di Treviso in Veneto, ha da sempre ricoperto un ruolo essenziale nel paesaggio naturale e nell’economia locale. L’intervento di ripristino si propone di tutelare la qualità delle acque, ridurre i rischi idraulici e preservare gli ecosistemi acquatici lungo il suo corso.
Il Marzenego nasce nelle colline trevigiane e percorre i comuni di Treviso, Casier, San Biagio di Callalta e Roncade, sfociando infine nel fiume Sile. Storicamente, ha rappresentato una risorsa fondamentale per l’agricoltura e l’irrigazione, oltre a servire come fonte di acqua per l’industria e per la popolazione.
Tuttavia, l’urbanizzazione e le attività agricole svolte nel corso dei secoli hanno danneggiato l’ambiente fluviale, compromettendo la qualità dell’acqua, la biodiversità e aumentando il rischio di eson-

dazioni. L’intensificazione delle opere di canalizzazione e di costruzione di argini ha alterato l’equilibrio ecologico del fiume.
Il progetto di ripristino del Marzenego ha come obiettivo centrale la protezione dell’ecosistema fluviale, attraverso una serie di interventi mirati che mirano a migliorare la qualità dell’acqua, ridurre i rischi idraulici e favorire la biodiversità lungo il corso del fiume. L’approccio adottato è
globale e considera vari fattori: ambientali, idraulici, ecologici e sociali.
Il recupero ecologico include il ripristino delle zone naturali lungo il fiume, come la riforestazione delle sponde, la rimozione delle specie invasive e il miglioramento della qualità delle acque. L’obiettivo è creare ambienti naturali per la fauna acquatica e per le piante tipiche degli ecosistemi fluviali. Inoltre, il recupero delle zone umide aiuta a filtra-
re gli inquinanti e offre rifugio a diverse specie. Parte del progetto riguarda il rafforzamento della sicurezza idraulica. Nuove opere di regolazione e modifiche agli argini esistenti contribuiranno a prevenire esondazioni che, in passato, hanno danneggiato le abitazioni e le attività agricole lungo il fiume. L’introduzione di sistemi di monitoraggio delle acque e di gestione delle portate aiuterà a prevenire allagamenti improvvisi.
Un aspetto fondamentale del progetto è la conservazione della biodiversità. La creazione di aree umide e il recupero delle sponde naturali favoriranno il ritorno di diverse specie animali e vegetali, tra cui pesci, anfibi e uccelli migratori. La gestione sostenibile delle risorse idriche è essenziale per ridurre l’inquinamento e prevenire fenomeni come l’eutrofizzazione.
”Sassolini Solidali”: Gli studenti della primaria “Marconi” colorano il municipio con messaggi di speranza e gentilezza
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Una piccola ma significativa iniziativa ha avuto luogo nelle settimane scorse nel municipio del Comune di Zero Branco, dove sono apparsi inaspettatamente piccoli e colorati messaggi di speranza. I protagonisti di questo gesto sono stati gli studenti della scuola primaria “G. Marconi”, che, con il loro talento e la loro creatività, hanno dato vita al progetto “Sassolini Solidali”. Armati di pennelli e vernici, i bambini hanno dipinto a mano numerosi sassolini, su ciascuno dei quali hanno scritto frasi di gentilezza, positività e incoraggiamento. L’iniziativa ha coinvolto l’intera comunità, poiché i sassolini sono stati sparsi in vari angoli del municipio e delle aree circostanti, portando un tocco di colore e gioia visibile a tutti. Ogni sassolino è un piccolo messaggio che invita a sorridere, a pensare positivamente e a diffondere la gentilezza nel nostro quotidiano. “Ogni gesto di gentilezza è un passo verso una comunità più unita e solidale,” ha dichiarato il Sindaco durante la visita all’esposizione di sassolini. (a.b.)


Emergenza. Il sindacato richiama il Comune di Treviso: chieste misure urgenti contro la marginalità sociale
Allarme sicurezza sul lavoro a Treviso, la denuncia di Filcams Cgil
L a recente aggressione subita da un lavoratore della pulizia presso la stazione Mom di Treviso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla necessità di affrontare il problema della marginalità sociale. La Filcams Cgil di Treviso esprime solidarietà alla vittima e sollecita interventi concreti da parte delle istituzioni locali.
“Esprimiamo tutta la nostra vicinanza al lavoratore che ha subito un’aggressione fisica solo per aver chiesto il rispetto dell’ambiente pubblico. Siamo intervenuti subito per offrirgli il supporto necessario”, ha dichiarato Tommy Ruzzante della FILCAMS CGIL di Treviso. L’episodio ha coinvolto un operaio del settore delle pulizie, di 54 anni e iscritto al sindacato, aggredito mentre lavorava alla stazione Mom di via Lungo Sile Mattei.
L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di violenza urbana che interessa il capoluogo e che desta crescente preoccupazione. “Non si tratta solo di un problema di ordine pubblico, ma di sicurezza sul lavoro. In un periodo segnato da infortuni e morti sul lavoro, garantire l’incolumità dei lavoratori deve essere una priorità assoluta”, prosegue Ruzzante, ricordando episodi simili avvenuti in diverse attività commerciali del centro


cittadino.
Il sindacato punta il dito anche sulle responsabilità delle aziende e delle istituzioni.
“Dussmann e la committente Mom devono garantire la sicurezza dei propri dipendenti, ma il Comune di Treviso ha il dovere di affrontare le problematiche sociali per prevenire la marginalità, il disagio e la violenza. Non basta intensificare i controlli: servono politiche di inclusione sociale e presidi attivi

sul territorio”, sottolinea ancora Ruzzante. Alberto Irone, segretario generale della Filcam Cgil trevigiana, ribadisce l’impegno del sindacato: “Saremo al fianco di Rachid Zaine e di tutti i lavoratori colpiti da episodi di violenza. Il problema della sicurezza sul lavoro non si esaurisce con un singolo episodio: è necessaria una svolta che l’amministrazione comunale, fino ad oggi, non ha dimostrato di voler attuare”.
Calo demografico e scuola: iscrizioni in diminuzione nella Marca
Alle primarie 378 studenti in meno, alle superiori -411. Il liceo artistico registra il calo più significativo
L’inverno demografico continua a far sentire i suoi effetti sulle scuole della provincia di Treviso, con una netta riduzione degli iscritti per l’anno scolastico 2025/26. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, le scuole primarie perderanno 378 alunni rispetto all’anno precedente, mentre alle secondarie di secondo grado il calo sarà di 411 iscrizioni. Anche le scuole medie registrano una flessione, con 264 studenti in meno. Tra i licei, l’indirizzo artistico è quello che subisce la contrazione più marcata, con 134 iscritti in meno rispetto al 2024/25. In diminuzione anche le iscrizioni al liceo scientifico (-92), mentre il classico si mantiene stabile (+15). Per quanto riguarda gli istituti tecnici, si osserva un calo significativo nei percorsi di “Amministrazione, Finanza e Marketing” (-106) e “Informatica e Telecomunicazioni” (-129). In controtendenza, il liceo delle Scienze Umane (+34) e l’opzione Economico-Sociale (+64) continuano a crescere.
I dati confermano un trend consolidato di riduzione della popolazione scolastica, con effetti che si faranno sentire nei prossimi anni su tutto il sistema educativo della provincia.



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Il caso. Carenza di organico e sicurezza sul lavoro al centro del dibattito congressuale
Fns, Robert Da Re è il nuovo segretario generale del sindacato Cisl della sicurezza
A
nche la Cisl Fns, la Federazione nazionale della Sicurezza, che riunisce vigili del fuoco e polizia penitenziaria, ha celebrato il suo Congresso territoriale. Le scorse settimane a Cison di Valmarino (Treviso) è stato eletto segretario generale della categoria Robert Da Re, 51 anni, coneglianese, nel Corpo di polizia penitenziaria dal 1993 e in servizio presso la Casa Circondariale di Belluno dal 1996. Già componente della segreteria della Fns territoriale da 8 anni, Da Re succede ad Antonio Zambon, storico volto dei vigili del fuoco di Treviso, che ha guidato la Federazione per 8 anni e che comunque è stato rieletto in segreteria come coordinatore dei Vigili del fuoco. Nuovo ingresso come segretaria territoriale per Paola De Filippo, poliziotta penitenziaria che lavora al minorile di Treviso.
Da Re in questi anni è stato protagonista di una lunga battaglia per la chiusura della sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale del carcere di Belluno, aperta con scelta unilaterale dell’amministrazione penitenziaria e considerata da tutte le organizzazioni sindacali del tutto inadeguata a garantire sicurezza e salute ai detenuti e agli agenti penitenziari, vittime di decine di aggressioni ed episodi di violenza.

canza di personale in tutte e tre gli istituti è l’abuso dell’utilizzo degli straordinari per coprire i turni, con l’aggravante che i lavoratori continuano ad accumulare diritti maturati e non goduti (ferie, permessi).
“Una situazione che comincia ad essere insostenibile per le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di Belluno e Treviso, soprattutto per quanto riguarda l’istituto penale minorile, ai quali va tutta la solidarietà di questa segreteria per le loro condizioni lavorative”, spiega
Da Re.
Il congresso della Fns Cisl ha evidenziato criticità nelle carceri di Belluno e Treviso e nei Vigili del Fuoco, con organici ridotti e turni massacranti. Serve più personale per garantire sicurezza e diritti.

“Rimane comunque difficile la situazione al carcere di Baldenich - sottolinea Da Re - a causa della carenza di personale che supera il 20%: i lavoratori sono appena 78 su una pianta organica che ne prevede 94. Anche nella casa circondariale di Treviso l’organico è sotto di 11 unità: 134 in servizio a fronte di 145 previsti in pianta organica, che comunque non è adeguata ai molteplici servizi istituzionali svolti”.
All’istituto penale per i minori di Treviso, l’organico è quasi al completo, “ma le innumerevoli lunghe assenze, segno di cattiva gestione dell’istituto, stanno portando allo stremo il personale operativo”, spiega il neo segretario generale.
La conseguenza della man-
Il Congresso della Fns ha fatto emergere come questi siano stati anni segnati dal costante lavoro di dialogo e di presenza, così come di concertazione con la dirigenza locale, di partecipazione costruttiva alla ricerca delle soluzioni migliori per risolvere i problemi, sottolineando come il problema principale oggi sia la carenza di organico: minimi storici così bassi non sono mai stati raggiunti, neppure al comando dei Vigli del fuoco di Treviso, dove la carenza di personale è del 15%. “Sono in sofferenza sia i reparti operativi che gli uffici amministrativi - spiega il coordinatore Fns per i Vigili del fuoco Antonio Zambon -, il che comporta difficoltà nel creare le squadre di servizi, ferie arretrate dal 2024, poco tempo per la formazione e anche per
l’addestramento quotidiano”.
Proprio il tema della sicurezza e della insufficienza degli organici è stato al centro del dibattito congressuale, al quale è intervenuta Roberta Barbieri della segreteria Cisl Belluno Treviso.
“Le strutture obsolete, la mancanza di personale e le difficili condizioni di lavoro - sottolinea la segretaria - mettono in pericolo ogni giorno la sicurezza e la salute di chi ci lavora. Sono necessari interventi concreti per garantire luoghi di lavoro sicuri e dignitosi”.
“I congressi - ha detto Barbieri intervenendo all’assemblea congressuale - sono il cuore della nostra organizzazione. Il sindacato rappresenta uno degli ultimi strumenti rimasti per difendere il lavoro, i diritti, la dignità, lo sviluppo, la sicurezza, in un contesto sempre più complesso e segnato da grandi incertezze. Oggi più che mai c’è un bisogno urgente di un sindacato di prossimità, presente sul territorio, responsabile e coraggioso, capace di adattarsi ai cambiamenti nel mondo del lavoro, nella società e nell’ambiente”.
Il segretario della Fns Veneto Stefano Pegoraro è infine intervenuto approfondendo le tematiche legate all’ultimo contratto firmato dalla categoria e ai problemi legati agli straordinari, al Tfs (trattamento di fine servizio) e alle malattie professionali.


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Cultura
L’opportunità. Il bando che premia i giovani organizzatori di eventi a Treviso
“#LiberaCreatività”: osa sognare, osa creare! Ecco il bando
Alla sua dodicesima edizione, il bando comunale “#LiberaCreatività” rappresenta un’opportunità per quei giovani che, con o senza esperienza nell’organizzazione di eventi, desiderano realizzare una manifestazione culturale nel centro storico di Treviso.
Anche per l’edizione 2025, il bando si presenta come una call for artists con l’obiettivo di intercettare gruppi giovanili del territorio che si occupano di arte, cinema, sport, musica e altri ambiti creativi allo scopo di realizzare un festival collettivo e co-progettato che si terrà il weekend del 4-5-6 luglio 2025 in alcune piazze del centro storico della città.
Il bando è promosso dal Comune di Treviso con l’Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e alla Pubblica Istruzione della Città di Treviso, gestito dal Progetto Giovani Treviso (PGTV) con il supporto tecnico della cooperativa La Esse. Per partecipare, è sufficiente inviare la propria candidatura, presentando un’idea progettuale che potrà essere selezionata per l’inserimento nel festival di “#LiberaCreatività”. Le proposte raccolte verranno vagliate e selezionate dal servizio Educazione e Diritto allo Studio - Condizione Giovanile del Comune di Treviso, che decreterà quali gruppi potranno partecipare alla fase successiva di co-progettazione e realizzazione del festival. In tale fase i gruppi saranno guidati e affiancati dagli educatori del Progetto Giovani che, insieme a loro, definiranno nel dettaglio il programma, i contenuti e i luoghi del festival.

afferma l’Assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione Gloria Sernagiotto. «Nel 2024, per esempio, i partecipanti hanno potuto ideare e realizzare un festival all’interno dell’Estate Incantata di Treviso, inserendo nella rassegna estiva della Città il Festival GoodVibes, interamente progettato e pensato per i giovani dai giovani. Con il bando riusciamo a intercettare e supportare sia a livello organizzativo che economico quei talenti in erba capaci di mettersi in gioco per la collettività. Non solo: offrendogli uno spazio concreto, il loro impegno potrà venire
riconosciuto anche dalla comunità. Il centro di Treviso è il palcoscenico ideale per valorizzare i giovani under 35 che portano avanti le loro passioni con entusiasmo».
Verrà premiata la passione e la disponibilità a mettersi in gioco in un percorso condiviso di progettazione di un festival. Le candidature dovranno essere presentate entro il 30 marzo 2025 all’indirizzo e-mail spaziogiovani@progettogiovanitv. it. Il regolamento e la scheda per presentare la propria candidatura sono disponibili sul sito del Progetto Giovani www.progettogiovanitv. it e del Comune di Treviso

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Andrea Pucci a Zero Branco: dopo il sold out, nuova data il 29 giugno
Dopo il clamoroso sold out in appena quattro giorni, Andrea Pucci torna a Zero Branco per un nuovo imperdibile spettacolo. Il comico milanese, celebre per il suo stile unico e la comicità pungente, porterà in scena il suo show “Amo l’estate” il 29 giugno 2025, presso il Parco Villa Guidini, a partire dalle 21:20. La serata è stata aggiunta a grande richiesta dopo il rapido esaurimento dei posti per la prima data. L’evento, che segna la partenza del tour estivo nazionale di Andrea Pucci, rappresenta una delle poche occasioni di vederlo in Veneto, e l’unica per il Friuli Venezia Giulia. Lo spettacolo promette di essere una vera e propria esplosione di risate, in cui il comico condivide con il pubblico le sue esilaranti osservazioni sulla

Al bando possono partecipare gruppi di giovani di almeno 2 persone (associazioni o gruppi informali) che hanno tra i 16 e i 35 anni di età e che vivono, studiano o lavorano a Treviso. La call intende valorizzare iniziative non professionali in grado di promuovere il protagonismo giovanile e l’innovatività artistico-culturale, anche e soprattutto di quei gruppi che si trovano alla prima esperienza nell’ambito dell’organizzazione di eventi.
“#LiberaCreatività” è un bando che, di anno in anno, cresce in termini di qualità delle proposte»


vita quotidiana, tra storie personali e battute sulla società moderna. La sua capacità di coinvolgere il pubblico, insieme ai momenti musicali creati dalla sua band, rende ogni performance unica, dinamica e coinvolgente. Andrea Pucci, uno dei volti più amati della comicità italiana, è noto per il suo approccio diretto e ironico, che ha conquistato milioni di spettatori anche grazie alla sua partecipazione a programmi come “Colorado” e “Big Show”. Con il suo umorismo, che non manca mai di incisività ma è sempre accogliente, Pucci ha saputo diventare un punto di riferimento nel panorama comico nazionale. L’evento si inserisce all’interno del Festival di Villa Guidini, una manifestazione che ogni anno attira artisti di rilievo e che si conferma come uno degli appuntamenti più prestigiosi per la cultura e l’intrattenimento in Veneto. (a.b.)
Spettacolo. Una commedia politica in scena con colpi di scena e riflessioni sociali
Teatro Del Monaco, dal 10 al 13 aprile c’è Luca Barbareschi con “November”
November è una macchina comica perfetta, in due atti, con cambi di ritmo continui e ripartenze spiazzanti, dove ogni battuta è un colpo ben assestato. Protagonisti dello spettacolo sono Luca Barbareschi e Chiara Noschese, quest’ultima anche regista. La commedia, scritta da David Mamet, gioca con un umorismo cinico e affilato, tipico dello stile del drammaturgo, che non lascia spazio alla mediocrità. Ambientata nel novembre dell’anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, November segue il presidente uscente Charles Smith, le cui possibilità di rielezione


grande recessione, November è una satira feroce e divertente, un affresco esilarante di un Paese in crisi, dove il sogno americano diventa
la giustificazione per ogni mezzo, anche il più discutibile. La commedia non solo esplora la corruzione e la manipolazione che segnano la
politica, ma anche la fragilità di un sistema che, pur di mantenere il potere, è disposto a sacrificare ogni principio morale.
Un’occasione imperdibile per vivere una commedia che non solo fa ridere, ma che lascia anche uno spunto di riflessione sul mondo in cui viviamo. Un’esperienza teatrale unica, che unisce intrattenimento e satira sociale in un mix vincente.
INCONTRO CON IL PUBBLICO 11 aprile ore 18.00 presso il Teatro la Stanza (ingresso libero su prenotazione a amministrazione@temacultura.it)
Anna Bergantin

sono minate da un calo dei consensi, da fondi sempre più scarsi e dalla minaccia di una guerra nucleare imminente. Nonostante tutto sembri andare contro di lui, mentre il suo staff ha già gettato la spugna e sua moglie si sta preparando per la sua vita post-Casa Bianca, Chuck non è ancora pronto a mollare. Con una serie di mosse audaci e un evento pubblico inaspettato – il perdono di due tacchini, da graziare dalla macellazione prima del Giorno del Ringraziamento – il presidente tenta di riacquistare la fiducia del pubblico e di salvare la sua carriera.
Un gesto simbolico che, tra l’altro, diventa l’occasione per Smith di rischiare tutto nel tentativo di invertire le sorti della sua campagna elettorale.
Scritto nel 2007, nel pieno della


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Teatro Busan – Mogliano Veneto il 10 aprile
Si ride con gli Oblivion in “Tuttorial”
TUTTORIAL è una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di TikTok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo, personaggi di varie epoche allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo. Dare

piacere per monetizzare, in pratica il mestiere più antico del mondo.
E tutti sono ben felici di farlo, a partire dai cinque Oblivion che spaziano dai litigi tra Bell e Meucci sull’invenzione del telefono, al presentarci le creature tipiche delle modernità fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità. Con il virtuosismo dei loro arrangiamenti, gli Oblivion cantano, suonano, percuotono diventando anche l’orchestra di loro stessi e realizzano ogni sera un anti-musical carbonaro a metà tra avanspettacolo e dj-set.
TUTTORIAL è la guida galattica per autostoppisti moderni adatta a tutti: Boomer, Millenials, gen. Z, gen. Alpha, Neanderthal. È la risposta alla transizione digitale. Questa è la transizione musicale!
L’intervista. Dall’Atletica Quinto all’Aeronautica
Giovanni Lazzaro: “Atletica e sacrifici, il grande sogno sono le Olimpiadi”
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iovanni Lazzaro, classe 2004, è uno degli astri nascenti dell’atletica italiana, con in testa un grande sogno: le Olimpiadi. Ma dove è partito tutto? “Avevo quattro anni quando ho visto mio fratello correre. Mi è piaciuto e ho chiesto di poter iniziare anch’io. Così, a cinque anni, ho fatto i miei primi passi nell’Atletica Quinto, una società a cui devo molto. Lì ho imparato a divertirmi, a crescere e ho costruito le basi della mia carriera sportiva”.
L’atleta di Morgano, dopo aver provato diverse discipline, dagli ostacoli al salto in lungo, ha trovato la sua dimensione negli 800 metri, specialità in cui oggi eccelle. Il percorso, però, non è semplice: “Viaggio tanto, faccio esperienze che molti miei coetanei non possono vivere. Faccio tanti sacrifici, a volte è stancante, ma è ciò che ho sempre desiderato”.
Nel 2023, Giovanni raggiunge

un traguardo importante: l’ingresso nel centro sportivo dell’Aeronautica Militare. “Era uno dei miei obiettivi. Entrare in un gruppo sportivo significa diventare professionista a tutti gli effetti. Ora posso dedicarmi completamente all’atletica”. Fondamentale nel suo percorso è il rapporto con i suoi allenatori, Gianluca Vanin e Lionello Bettin con cui ha trovato il giusto equi-
librio. “Abbiamo una comunicazione costante, ci confrontiamo su ogni dettaglio, programmiamo insieme il lavoro”. La svolta per l’atleta arriva il 25 febbraio, con la conquista dei campionati italiani assoluti con il nuovo primato personale indoor: “Quel giorno mi sentivo carico. Sapevo di avere una grande opportunità. Ero motivato, con la voglia di battere tutti. Vincere è stato bellissimo, ma adesso voglio ancora di più”. Questo trionfo ha consentito a Lazzaro di accedere agli Europei in Olanda: “A inizio stagione non pensavo di arrivarci, ma gara dopo gara ho capito che era possibile. In quel contesto ho avuto modo di osservare i migliori, di cui ho studiato ogni dettaglio. Sono contento del mio tempo, considerando anche che partivo da sfavorito”. Il grande sogno sono le Olimpiadi. “Fin da bambino corro con quell’obiettivo in testa. So che la strada è lunga, ma
Alberto Tiveron: il baby capitano da una vita all’Union Pro
Alberto Tiveron, centrocampista e capitano dell’F.C. Union Pro 1928, è già una bandiera del club nonostante la giovane età. Il classe 2005, infatti, veste da sempre il biancoblu: “ Ho fatto tutto il settore giovanile qui e ora sono in prima squadra da tre anni. È un pezzo della mia vita. Qui sono cresciuto e ho conosciuto persone che mi hanno aiutato a diventare quello che sono”. Per il giovane Tiveron indossare anche la fascia di capitano è un grande orgo-
glio: “Quando il direttore Benedetti me lo ha proposto ero incredulo”, ammette il mediano.
“Sono sempre stato capitano nelle giovanili, ma farlo in prima squadra è stato un sogno. All’inizio, però, non è stato facile, soprattutto con i giocatori più grandi. Ma grazie all’aiuto dei più esperti come Nobile e Casarotto, sono riuscito a farmi rispettare e a crescere nel mio ruolo”. Per Tiveron non contano le parole, ma i fatti: “Cerco di dare tutto in campo, non mi


non ho fretta. Continuo a lavorare senza pressioni, con umiltà. Ho visto troppi atleti portati in alto e poi buttati giù alla prima sconfitta. Io voglio restare con i piedi per terra”.
Tra i ricordi più belli, poi, c’è il Mondiale U20 di Cali: “Era la mia prima esperienza su un palcoscenico così grande. Lo stadio era gremito. Non lo scorderò mai. Ho visto i più forti del mondo, ho
superato il turno. Porto con me un grande ricordo”. Nonostante gli impegni sportivi, l’atleta è anche studente di Scienze Motorie. “Non è facile conciliare tutto, soprattutto durante le gare, ma lo studio è un valore aggiunto”. Giovanni Lazzaro è umiltà, determinazione e passione: il futuro è nella sua splendida corsa. Stefano Parpajola
risparmio mai. Dicono che ho tre polmoni. Il mio idolo, infatti, è Kanté, un giocatore che fa della corsa e della generosità il suo mantra”.
La stagione 2024/2025 dell’Union Pro è stata altalenante: “Abbiamo vissuto molte difficoltà. La prima fase è stata dura. Quando abbiamo cambiato allenatore a dicembre abbiamo capito che avevamo toccato il fondo. Nel girone di ritorno abbiamo invertito la rotta e finalmente abbiamo ottenuto
quello che ci spettava”, spiega Tiveron. La società trevigiana, però, quest’anno ha vissuto una sorta di anno zero che vede un progetto a lungo termine: “Qui si punta molto sulla linea verde. Il nostro settore giovanile è uno dei migliori in Veneto e tanti ragazzi che sono partiti dalle giovanili oggi giocano in prima squadra”. Alberto Tiveron e una vita all’Union Pro: un giovane, ma già una bandiera. Una storia autentica di un calcio che non c’è più. (s.p.)





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Il conto alla rovescia
Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.
In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale
è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.
Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio
ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.
Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico
Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”
Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno
tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-
elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.
Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni
per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.
“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-
cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.
Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data
definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.
Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”
“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.
Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di
prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.
Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.
Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della
sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.
Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.
“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.
Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.
Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in
Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”
“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.
Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-
gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.
Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.
Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.
crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).
Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).
Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi
“L’impegno della Regione continua a esse-
re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.
“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)
Eventi sportivi, contributi per associazioni e società
Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili. “Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno


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al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.



L’evento.
Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci
Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio
I
n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.
Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,
coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.
“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-
tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.
“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.
La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.
E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-
gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.



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Reati tributari, tra false dichiarazioni, fatture inesistenti e imposte non pagate
Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.
Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;
b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.
ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.
ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta


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evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.
Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.


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Il Garden perfetto: idee e consigli per giardini, terrazze e poggioli
Progettare giardini, terrazze e poggioli
Per un giardino ben organizzato, è fondamentale suddividere gli spazi in modo funzionale: un’area relax con sedute e tavolini, una zona verde con aiuole fiorite o arbusti ornamentali, e magari uno spazio dedicato all’orto domestico. Un’idea vincente è quella di creare percorsi in pietra o legno per dare movimento all’ambiente e facilitare la manutenzione. Se lo spazio lo consente, una fontana o un laghetto possono aggiungere un tocco di eleganza e favorire un’atmosfera rilassante. Per chi ha una terrazza, le possibilità sono molteplici. Le piante in vaso permettono di creare una piccola oasi verde, mentre l’uso di grigliati e pergole con rampicanti come glicine o vite americana garantisce privacy e ombreggiatura. Anche nei poggioli più piccoli si può dare spazio alla creatività: fioriere sospese, pareti verticali con piante aromatiche e vasi colorati possono trasformare anche il più modesto balcone in un angolo accogliente. Un aspetto importante è la scelta delle schermature per garantire un po’ di intimità. Teli ombreggianti, siepi artificiali o naturali e strutture in legno sono ottime soluzioni per proteggersi dagli sguardi esterni e creare un ambiente
più raccolto. Inoltre, l’uso di materiali naturali come il legno e il ferro battuto può rendere gli spazi ancora più armoniosi e in sintonia con l’ambiente circostante. Un buon progetto prevede anche l’inserimento di elementi che favoriscano la biodiversità, come casette per uccelli, mangiatoie per insetti utili e piante mellifere che attirano api e farfalle. L’organizzazione dello spazio deve anche considerare l’uso pratico degli ambienti: inserire una zona barbecue, un angolo dedicato allo smart working all’aperto o una piccola area per lo yoga può rendere il giardino o la terrazza ancora più funzionali. L’inserimento di mobili pieghevoli, panche contenitore e tavoli allungabili permette di adattare lo spazio in base alle esigenze, trasformandolo all’occorrenza per ospitare cene con amici o momenti di relax in solitudine.

UCome creare un piccolo orto in terrazza
n orto in terrazza è un’ottima soluzione per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti anche senza un giardino. Per iniziare, è importante scegliere contenitori adeguati: cassette in legno, vasi in terracotta o orti verticali modulari permettono di ottimizzare lo spazio. Il drenaggio è essenziale, quindi i vasi devono avere fori sul fondo e uno strato di argilla espansa per evitare ristagni d’acqua.
Le piante più adatte sono basilico, rosmarino, timo, insalate, pomodori ciliegino e fragole, tutte varietà che si sviluppano bene in contenitori. È fondamentale garantire almeno 4-6 ore di luce solare al giorno e proteggere le piante dai venti forti con barriere o grigliati. L’irrigazione deve essere costante, ma senza eccessi: un impianto a goccia può essere una soluzione pratica per mantenere il giusto grado di umidità.



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Concimare regolarmente con fertilizzanti naturali come compost o humus di lombrico aiuta a migliorare la qualità del terreno. Per rendere l’orto ancora più produttivo, si possono combinare piante con esigenze simili e sfruttare la rotazione delle colture per mantenere il terreno fertile. Infine, l’inserimento di piante fiorite come calendule o nasturzi aiuta a tenere lontani gli insetti nocivi in modo naturale.




La progettazione. Le tendenze sono all’insegna del comfort per uno spazio dedicato al riposo e al benessere
Arredamento per esterni 2025: comodità e raffinatezza
La progettazione dell’arredamento per spazi esterni deve combinare praticità e resistenza e per il 2025 le tendenze per gli spazi esterni sono all’insegna del comfort, che diventa la nuova frontiera del lusso e che porta a trasformare terrazze, giardini e balconi in estensioni della propria casa, dedicati al riposo e al benessere, soprattutto se sostenibile, offrendo una pausa rigenerante dalla vita frenetica. Grande attenzione viene data alla progettazione di oasi verdi per migliorare la qualità dell’aria e rigenerarsi, prediligendo un arredamento ecologico. Lo spazio sui balconi viene arricchito da vasi rigogliosi di essenze aromatiche e, per chi dispone di ampie terrazze, sono privilegiati giardini verticali o fioriere spaziose contenenti piante da frutto. Nel 2025 dunque l’arredamento, estensione dell’ambiente interno, si trasforma. La plastica viene sostituita da materiali moderni e naturali come legno, bambù, laminato, acciaio e semplice PVC, materiali duraturi e resistenti. Materiali come teak, rattan

sintetico e alluminio sono ideali per assicurare durata e leggerezza. Gli arredi per giardini solitamente sono più robusti e capienti, mentre per terrazze e balconi si preferiscono soluzioni modulari e salvaspazio. Panche con spazio contenitivo, tavolini pieghevoli e sedute multifunzionali consentono di ottimizzare ogni centimetro senza compromessi sullo stile.
Sostenibilità resta la parola d’ordine per la progettazione, alternando uno stile funzionale e minimalista con il colorato e bohémien, ispirato da palettes e textures monocromatiche con colori naturali. Verde scuro, arancione, sabbia, blu cobalto e terracotta sono colori chiave. I colori svolgono un ruolo cruciale nell’arredamento esterno: tonalità neutre quali beige e grigio conferiscono eleganza, mentre tinte vivaci come verde salvia e terracotta aggiungono carattere.
I materiali prediletti sono morbidi: velluto, canapa, cotone e bouclé esaltano il senso di comfort. Elementi decorativi come tappeti per outdoor, tende leggere e specchi contribuiscono a dare profondità agli spazi, rendendoli accoglienti e sofisticati.


Anche nell’outdoor tecnologia e funzionalità restano al centro, per massimizzare il benessere: illuminazione naturale, calda e soffusa, pannelli solari, verande high-tech, cucine outdoor e barbecue a emissioni zero, insieme a pavimentazioni ecologiche. L’illuminazione infatti riveste un’importanza fondamentale: l’uso di faretti a LED, lanterne solari e ghirlande luminose può trasformare un ambiente esterno in un luogo suggestivo anche nelle ore serali.
L’esterno diventa una continuazione dello spazio interno, un secondo salotto dove godere di aria fresca e della brezza generata dalle piante, dal pavimento al tetto. L’arredo, tanto in casa quanto fuori, segue linee guida sostenibili, eco-compatibili e innovative, ma al contempo lussuose, di alta qualità e rapide da assemblare. Gli stili per terrazze e balconi oscillano tra il minimalismo e un ritorno allo stile bohémien, gloriosamente tornato in auge con colori, textures e stili che evocano terre lontane e atmosfere orientali. Amache, sedute sospese e divisori murali dominano, creando ambienti di comfort e relax. Con le scelte giuste, ogni spazio esterno può trasformarsi in un rifugio personale di comfort e bellezza.
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risultato in termini di allungamento stagionale, come testimoniato dai dati sulle presenze turistiche in crescita nei mesi primaverili e nella coda autunnale.
L’allungamento stagionale offre una maggiore opportunità lavorativa per la comunità che prenotazione. Sono già stati ssati anche numerosi laboratori con molte classi delle scuole del litorale. Dal 23 maggio entrerà in vigore l’orario estivo, con apertura tutti i giorni tranne il lunedì, con orario dalle 10.30 alle 18. Dal museo è possibile partire in bicicletta per percorrere la














CAVALLINO-TREPORTI, UN LUOGO DA SCOPRIRE E DA VIVERE

















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Uomini più in salute se imitassero le donne: evitate ogni anno 600 morti precoci

In provincia di Treviso la differenza di aspettativa di vita tra donne e uomini è significativa: le prime vivono mediamente 86,5 anni, circa quattro anni in più rispetto agli uomini, che si fermano a 82,3. Questo divario si riflette in una serie di comportamenti e stili di vita che incidono profondamente sulla salute e sulla mortalità, e che potrebbero essere colmati se gli uomini adottassero le abitudini salutari tipiche delle donne. I dati relativi alla salute psicologica sono particolarmente rilevanti. Ben il 47% delle donne ha riferito di aver avuto problemi psicologici negli ultimi 30 giorni, una percentuale più alta rispetto al 38% degli uomini. Tuttavia, le donne tendono a cercare aiuto per risolvere questi problemi, con il 70% che si rivolge a un professionista, contro solo il 50% degli uomini.
Diversi comportamenti mostrano una netta differenza tra i sessi. Le donne risultano essere meno inclini a comportamenti dannosi, come il fumo e l’abuso di alcol. Solo il 18,7% delle donne è fumatrice, rispetto al 29,7% degli uomini, e il 22,5% delle donne beve alcolici a rischio, contro il 39,5% degli uomini. Inoltre, il tasso di obesità è più basso tra le donne (33,1% contro 45,9% degli uomini). Le donne sono anche più propense a partecipare a screening di prevenzione, con una percentuale più alta di vaccinazioni contro l’HPV e adesione agli screening per il colon-retto.


Al via il progetto “SOS Guida Sicura”
Tuttavia, c’è un’area in cui gli uomini si rivelano più attenti: l’attività fisica. Il 62% degli uomini pratica regolarmente attività fisica a livelli raccomandati, mentre solo il 44% delle donne lo fa. Questo potrebbe essere dovuto alla difficoltà delle donne nel conciliare il tempo per sé stesse con le responsabilità familiari.
La differenza di comportamenti tra uomini e donne è particolarmente evidente in ambito di sicurezza stradale. Ogni anno, in media, 48 uomini perdono la vita in incidenti stradali, contro solo 15 donne. Inoltre, gli uomini perdono ogni anno circa 1304 anni di vita a causa di incidenti, rispetto ai 414 anni persi dalle donne. Le statistiche mostrano anche che gli uomini sono molto più propensi a guidare in stato di ebbrezza (10,3% contro 2,8% delle donne) e a subire la sospensione della patente per alcol o droghe (953 uomini contro 219 donne).
Un altro dato rilevante riguarda l’uso della cintura di sicurezza posteriore: il 63,2% delle donne la utilizza, rispetto al 54,6% degli uomini.
La scarsa attenzione alla salute degli uomini si traduce in tassi di mortalità e incidenza di malattie più elevati rispetto alle donne. Ogni anno, ci sono 600 morti precoci in meno se gli uomini seguono gli stili di vita delle donne, 500 tumori in meno e 2200 ricoveri in meno per malattie cardiocircolatorie. Le donne, infatti, registrano tassi di ricoveri per malattie cardiache e respiratorie significativamente inferiori rispetto agli uomini. La mortalità precoce tra gli uomini è superiore di 1564 casi all’anno rispetto alle donne, mentre l’incidenza di tumori è più alta (6,5 uomini ogni 1.000 abitanti contro 5,1 donne).
Cosa potrebbe accadere se gli uomini imitando le donne?
Adottando gli stili di vita delle donne, gli uomini potrebbero vedere significativi miglioramenti nella loro salute. Diminuiscono, ad esempio, i fumatori (32.000 in meno), i bevitori a rischio (50.000 in meno) e i casi di obesità (38.000 in meno). A livello di sicurezza stradale, si eviterebbero annualmente 33 morti, 2669 anni di vita persi e 22.000 incidenti legati all’ebbrezza. Inoltre, 25.000 uomini inizierebbero a usare la cintura di sicurezza posteriore, riducendo ulteriormente i rischi di incidenti fatali. Infine, la speranza di vita alla nascita aumenterebbe di 4,5 anni e le malattie cardiovascolari e respiratorie registrerebbero un netto calo, con circa 1700 ricoveri in meno all’anno.
Mauro Ramigni, responsabile dell’Unità operativa di Epidemiologia dell’Ulss 2, sottolinea come queste differenze non siano naturali, ma il risultato di un sistema sociale che penalizza le donne. La retribuzione media per le donne è infatti inferiore di 9.700€ rispetto agli uomini nella provincia di Treviso, un dato che riflette un divario che si estende anche al benessere fisico e psicologico.
Il Direttore Generale Francesco Benazzi, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha evidenziato l’importanza di riflettere su queste disparità comportamentali e su come esse influenzino la salute dell’intera comunità. “Superare gli stereotipi di genere è fondamentale per costruire una società in cui la salute, i diritti e le responsabilità non dipendano dal sesso,” ha dichiarato Benazzi.
L’adozione di stili di vita più salutari da parte degli uomini non solo migliorerebbe la loro qualità della vita, ma avrebbe anche effetti positivi per l’intera comunità, contribuendo a ridurre il carico sanitario e sociale causato da malattie e incidenti.
Paola Bigon


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Nel 2024 la Marca Trevigiana ha registrato 66 vittime della strada. Un dato allarmante, sebbene il primo trimestre del 2025 segni un netto calo: 9 decessi contro i 20 dello stesso periodo del 2024, pari a un -55%. A rilevarlo è il Centro di Monitoraggio Incidenti della Provincia di Treviso, che analizza l’andamento della sinistrosità e i fattori di rischio.
Per contrastare questa piaga, la Provincia lancia il progetto “SOS Guida Sicura”, realizzato grazie al bando nazionale “Mobilità Sicura” dell’Unione Province Italiane. L’iniziativa coinvolge UPI Veneto, Ulss2, Prefettura, Federazione Motociclistica e Ufficio Scolastico Provinciale, con l’obiettivo di educare alla sicurezza stradale.
Nel 2025 verranno organizzate 40 lezioni nelle scuole superiori, un nuovo Drive Camp con crash test e simulazioni, il potenziamento del portale di monitoraggio e una campagna a fumetti sui rischi della guida in stato alterato.
“È fondamentale continuare a fare prevenzione e sensibilizzare tutti, dai neopatentati agli adulti – afferma Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso –. Per questo, con ‘SOS Guida Sicura’ investiamo in formazione e consapevolezza, perché la sicurezza stradale riguarda ciascuno di noi”.
“La sicurezza stradale è una priorità di salute pubblica e la nostra Azienda Sanitaria - dichiara il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi - è impegnata nella prevenzione degli incidenti e nella sensibilizzazione della popolazione sui rischi legati alla guida.” Il direttore dell’Ulss2, Francesco Benazzi, ribadisce anche la necessità di prevenzione: “Il consumo di alcol e sostanze psicoattive alla guida, oltre all’uso del cellulare e alle condizioni legate all’avanzamento dell’età anagrafica, rimangono un problema rilevante”.
L’obiettivo è chiaro: ridurre il numero di incidenti e rendere le strade più sicure per tutti.



“Fiocchetto
Lilla”.
Nella giornata di sensibilizzazione il centro provinciale ha aperto le porte ai cittadini
Disturbi Alimentari: oltre 700 persone seguite, incluso un bambino di 9 anni
In occasione della XIV Giornata del “Fiocchetto Lilla”, dedicata alla sensibilizzazione sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), il Centro Provinciale per i Disturbi Alimentari (CPD) dell’Ulss 2 ha aperto le sue porte alla cittadinanza, per la prima volta, offrendo un’opportunità di conoscenza e confronto con i professionisti del settore.
Questi disturbi, che includono principalmente Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder, rappresentano patologie psichiatriche complesse che coinvolgono sia aspetti emotivi dolorosi che gravi conseguenze fisiche, legate alla malnutrizione. I disturbi alimentari colpiscono principalmente adolescenti e giovani adulti, ma recentemente si osserva anche un incremento dei casi tra gli adulti, un fenomeno che preoccupa gli esperti.
Francesca Fontana, responsabile dell’Unità Operativa Semplice (UOS) DNA e referente del CPD, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “In un momento storico in cui i dati nazionali registrano quasi 4 milioni di casi di disturbi alimentari in Italia, il 90% dei quali riguardano donne, e il 40% colpisce persone tra i 12 e i 17 anni, è fondamentale offrire ai cittadini l’opportunità di conoscere da vicino i servizi specializzati e i percorsi terapeutico-riabilitativi.” Durante l’Open Day, è stato possibile incontrare l’équipe multiprofessionale del CPD, che ha fornito informazioni dettagliate sui percorsi di cura e sulle modalità di accesso al servizio. L’iniziativa ha avuto anche lo scopo di sensibilizzare gli educatori e i genitori, affinché possano intercettare precocemente i segnali di disagio e favorire l’invio tempestivo alle strutture specializzate. Come ha sottolineato il Direttore Generale Francesco Benazzi: “Vogliamo rafforzare il dialogo con famiglie, scuole e altre realtà, poiché solo attraverso una rete di collaborazione solida possiamo affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria e sociale.”
I dati del CPD: un servizio sempre più richiesto Nel 2024, il CPD ha preso in carico oltre 700 utenti, offrendo circa 17.500 prestazioni terapeutiche e riabilitative. Sono stati avviati 219 nuovi percorsi di cura, di cui 89 per minorenni, con un dato allarmante: il più giovane paziente è un bambino di soli 9 anni. Questa triste realtà


evidenzia come i disturbi alimentari possano manifestarsi già in età precoce, creando danni irreversibili se non trattati tempestivamente. Oltre ai trattamenti ambulatoriali, il CPD ha garantito 55 percorsi semiresidenziali presso il Centro Diurno e 13 percorsi residenziali presso il GAP Futuro Insieme. Non sono mancati anche casi di gravità estrema, con circa 70 pazienti ricoverati in ospedale per sintomi fisici severi legati alla malnutrizione e alla presenza di altri disturbi psichiatrici, come depressione e autolesionismo.
Attivo dal 2005, il CPD dell’Ulss 2 fa parte di una rete regionale che include strutture specializzate nella diagnosi e cura dei disturbi alimentari. Questa rete interdipartimentale coinvolge diversi servizi, tra cui il Dipartimento di Salute Mentale, la Neuropsichiatria Infantile, le Malattie Endocrine, la Psicologia Ospedaliera e il privato sociale “Insieme si Può”. Il CPD lavora a stretto contatto con la medicina di base, i pediatri di libera scelta e altre realtà sanitarie, assicurando un approccio integrato che favorisce l’accesso a cure tempestive e appropriate.
Un aspetto cruciale è la collaborazione con l’associazione di familiari “L’Abbraccio”, che partecipa attivamente alle attività del Centro Diurno e svolge attività di sensibilizzazione nelle scuole, contribuendo a diffondere la conoscenza sui disturbi alimentari e sull’importanza di intervenire precocemente.
Dal 2020, l’accesso agli ambulatori specialistici è stato semplificato tramite un numero telefonico unico, che facilita il contatto sia da parte dei pazienti che dei familiari o specialisti. Tra le novità introdotte grazie al rinnovo del fondo nazionale per il contrasto ai DNA, vi sono nuovi percorsi di cura, come il trattamento ambulatoriale intensivo che prevede attività specifiche, tra cui “la cena assistita ambulatoriale”, gruppi corporei, mindfulness, arte-terapia e supporto alla frequenza scolastica.
Il CPD ha potuto così ampliare la propria offerta terapeutica, garantendo un supporto più mirato e personalizzato, fondamentale per i pazienti, soprattutto quelli in fase pre-adolescenziale, e per le famiglie, che sono coinvolte attivamente nel processo di cura.
Il Centro Provinciale per i Disturbi Alimentari continua a essere una ri-

sorsa fondamentale per la comunità trevigiana, grazie a un approccio multidisciplinare che si adatta alle esigenze di ogni paziente. L’Open Day ha rappresentato un’occasione unica per avvicinare la cittadinanza a questi servizi, offrendo una visione più chiara su come affrontare e prevenire i disturbi alimentari. Tuttavia, è fondamentale che tutti, dalle scuole alle famiglie, siano consapevoli dell’importanza di una diagnosi precoce e di un intervento tempestivo, per garantire un recupero duraturo e la protezione della salute mentale e fisica delle persone.
Redazione Salute
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Y-40 Summer Camp

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Campus estivo settimanale intensivo per ragazzi dagli 8 ai 14 anni a Y-40® 5 giorni di immersioni, giochi, artworks e divertimento, con attività dentro e fuori dall'acqua termale!
Da lunedì 9 a venerdì 13 giugno 2025





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