Alta formazione in epatologia, gli Ospedali Riuniti Padova Sud nella top 5 dei migliori centri
Il conto alla rovescia
Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.
Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.
Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.
Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.
dell’Alta Padovana
Cittadella, Pierobon: “Inizia una nuova era per l’informazione”
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Carmignano, Pasqualon: “Più diffusione significa più partecipazione”
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Fontaniva, Trento: “Un segnale di attenzione alla comunicazione”
CITTADELLA, CARMIGNANO, FONTANIVA ECCOCI QUI!
A SORPRESA L’ASSIST DI PIANTEDOSI RILANCIA LE ELEZIONI PRIMAVERILI 2026
Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”
Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L ’emergenza casa si tocca con mano anche nella nostra regione, ben lo sanno gli amministratori locali veneti che hanno raggiunto Roma per partecipare alla prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone.
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Sostenibilità. Nel nuovo Interspar di Castelfranco valorizzazione delle produzioni locali
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Despar Nord arriva a Castelfranco Veneto: innovazione e tante iniziative per il territorio
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La Piazza saluta Cittadella, Carmignano e Fontaniva
Con queste poche righe voglio dare, a nome di tutti noi, il benvenuto ai nostri nuovi lettori di Cittadella, di Carmignano di Brenta e di Fontaniva! La Piazza dell’Alta Padovana da aprile 2025 vi arriverà tutti i mesi e potrete così leggere i nostri approfondimenti e le nostre notizie o anche solo sfogliare le nostre pagine. La Piazza è arrivato nelle vostre cassette delle lettere questo mese come ormai da 31 anni ad oltre 500.000 famiglie venete. Sì, perché il giornale che avete tra le mani è nato nel 1994 in un piccolo comune del veneziano – Cavarzere – e da allora ha voluto portare l’informazione locale a tantissime altre famiglie residenti in Veneto. La Piazza dell’Alta Padovana infatti è la nostra 25esima edizione ed è con orgoglio e con grande emozione che entriamo oggi nelle vostre case. Il nostro lavoro è quello di dare voce a quell’informazione locale che non trova spazio nei media tradizionali, ad eccezione che per i fatti di cronaca nera. Ci piace definire i nostri giornali “iper locali” perché trattano, esclusivamente e tutti i mesi, dei territori dove vengono recapitati: ad oggi sono più di 80 i comuni del Veneto nei quali arriviamo con La Piazza. E non preoccupatevi, non vi chiediamo nulla, siamo completamente gratuiti! Da 31 anni infatti sono le attività commerciali della città, della provincia e del Veneto che ci consentono di arrivare nelle vostre case tutti i mesi. E di questo siamo i primi a ringraziarli! Avrete, spero, modo di conoscerci meglio, ma ci tengo a sottolineare che la nostra redazione è a disposizione per le vostre segnalazioni, le vostre riflessioni o i vostri spunti per qualche nostro approfondimento editoriale. E se vorrete essere aggiornati quotidianamente, collegatevi a www.lapiazzaweb.it, il nostro quotidiano online che, con oltre 80 notizie al giorno, vuole portare l’informazione locale anche nei vostri device e quando non siete in casa, in modo totalmente gratuito e senza nessun cookies di profilazione dell’utente. Se invece preferite ascoltare le notizie, radio Veneto24 con i suoi 50 notiziari veneti al giorno e i suoi programmi in diretta di certo vi appassionerà! La trovate nelle vostre auto in Dab+, oppure su Alexa, oppure su www.veneto24.it. Con i nostri 3 media pensiamo di dare un servizio di informazione locale a 360 gradi, con moltissimi approfondimenti tematici che vadano oltre alla cronaca e possano correttamente informare i nostri concittadini veneti. Fateci sapere cosa ne pensate a redazione@givemotions.it oppure telefonando allo 049 8704884.
Buona lettura e buon ascolto!
Giuseppe Bergantin Editore e fondatore del gruppo editoriale La Piazza
Da questo mese arriverà a casa dei cittadini dell’Alta Padovana
la 25esima edizione del mensile leader dell’informazione locale, distribuito in oltre 500 mila copie in Veneto
Diritto alla casa, questione sociale
Nicola Stievano >
La conferenza di Roma è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”.
L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione.
La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico.
È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.
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Il saluto del sindaco. Tante le opere in arrivo che segneranno un passo fondamentale per il futuro dei cittadini
Pierobon: “La città ha proprio bisogno di un’informazione professionale e limpida”
Il sindaco: “Il giornale La Piazza contribuirà in maniera significativa a potenziare la diffusione delle notizie in tutto il territorio dell’Alta padovana”
Inizia una nuova avventura per il nostro giornale, che dal mese di aprile sarà distribuito gratuitamente porta a porta nel cuore dell’Alta Padovana. Per il nostro primo numero, abbiamo avuto il piacere di intervistare il sindaco Luca Pierobon, che ci ha accolto con entusiasmo e ci ha raccontato come questa iniziativa rappresenti una risorsa preziosa per la comunità cittadina.
L’arrivo del mensile “La Piazza” nel territorio dell’Alta padovana, con distribuzione gratuita casa per casa, che importanza ha per Cittadella?
“L’informazione è fondamentale, soprattutto quando è professionale e non è lasciata all’improvvisazione. Il fatto che arrivi un giornale gratuito, finanziato autonomamente e a disposizione dei cittadini casa per casa, è una notizia positiva. Questo contribuisce a potenziare la diffusione dell’informazione e riabitua le persone a prendere confidenza con la carta stampata, cosa che purtroppo negli ultimi anni sta venendo sempre meno”.
Cittadella e il territorio in cui arriva “La Piazza” come possono essere definiti?
“Si tratta di un’area molto sviluppata, una delle principali del Veneto sotto il profilo economico. E poi c’è la dimensione della comunità, grazie alla presenza di numerose associazioni di tutti i tipi: sociali, culturali, sportive. Siamo una cittadinanza molto
impegnata e sicuramente interessata a quello che accade attorno a sé, alla realtà in cui vive”.
Cosa verrà raccontato?
“La vita della città, la sua evoluzione e il suo progresso: manifestazioni sportive, culturali e sociali, lo sviluppo del territorio e le opere pubbliche”.
Una realtà in movimento: come cambierà la città in termini di opere pubbliche?
“Le opere più vicine all’inaugurazione sono la Casa dell’Ascolto e il Parco dell’Ascolto, oltre alla mensa della nuova scuola media. Si tratta di interventi che sono stati resi possibili grazie ai fondi del Pnrr, a breve ci sarà il taglio del nastro”.
Stiamo parlando del presente. E alzando lo sguardo al futuro, come immagina Cittadella tra 10, addirittura 20 anni?
“Mi auguro che Cittadella mantenga le caratteristiche che ha oggi: una città, innanzitutto, abbastanza sicura, nel senso che non abbiamo problematiche gravi a livello di delinquenza o altro. Una città in cui è bello vivere, dove ci sono servizi, dove non si pensa solo al lavoro ma anche al tempo libero, alle tante forme dell’aggregazione, al volontariato. Una Cittadella più bella, più attrattiva, soprattutto a livello turistico, e che continui a essere interessante anche per chi vive nei territori limitrofi”.
Uno dei nodi del nostro tempo è l’inverno demografico. Ci sarà
comunque un aumento della popolazione nei prossimi anni?
“Sicuramente l’aumento ci sarà, perché sono partite o partiranno delle lottizzazioni anche abbastanza importanti, anche se non sarà un aumento rilevante come può avvenire nei comuni della cintura urbana di Padova. Questo è un aspetto importante, perché i servizi che Cittadella offre oggi, e offrirà in futuro, sono tarati su una dimensione equilibrata. Una crescita troppo elevata o esponenziale potrebbe
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ridurre la qualità dei servizi. Presumo che nel giro di 10-15 anni Cittadella potrà arrivare a circa 21.000 abitanti, ma non molto di più”.
E per quanto riguarda il turismo e la valorizzazione delle mura?
“Il turismo sarà sicuramente uno dei fattori di maggior sviluppo. Stiamo lavorando molto non solo sulla promozione del territorio di Cittadella, ma anche di quelli circostanti. In particolare, nella prima settimana di apri-
le presenteremo la cartografia della pista ciclabile del Brenta, l’obiettivo è intercettare i turisti che prediligono il turismo lento. In questo senso, stiamo sviluppando diverse sinergie con altri Comuni, fino ad arrivare anche alla collaborazione con la città di Padova, che è il centro da cui storicamente nasce Cittadella. Probabilmente, uno sviluppo futuro potrebbe passare anche dal rafforzamento di questo legame”.
Silvia Bergamin
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Turismo. Il camminamento di ronda si conferma una delle attrazioni più amate dagli stranieri
La città murata piace ed è meta di molti turisti, 90mila da 109 paesi nel 2024
I
l mondo sopra le mura. Il camminamento di ronda di Cittadella si conferma una delle mete più apprezzate dai turisti stranieri, registrando nel 2024 un significativo aumento sia in termini di presenze che di varietà di nazionalità rappresentate. I numeri assoluti registrano un calo dopo l’exploit del 2023 – da 91mila a 81mila visitatori – ma dall’estero si registra un crescita significativa.
“Ricordiamo che nel 2023”, osserva Elena Bonaldo, che dirige l’ufficio Iat, “Cittadella ha avuto anche la visibilità del quinto posto come miglior destinazione turistica a livello europeo”.
L’anno appena passato ha registrato visitatori provenienti da ben 109 Paesi, rispetto ai 101 dell’anno precedente, e una percentuale di stranieri che sale al 18,26%, in crescita rispetto al 17% del 2023. Tra i protagonisti di questa crescita spiccano i turisti tedeschi, che si confermano al primo posto con 2.375 presen-
ze nel 2024 (in aumento rispetto alle 2.333 del 2023). Seguono gli americani, con 1.553 visitatori, un dato in calo rispetto al picco di 1.808 del 2023, ma comunque rilevante. Al terzo posto si colloca l’Austria, che fa un balzo notevole passando da 778 presenze nel 2023 a 1.503 nel 2024, confermando un forte interesse per le mura medievali. La Francia, al quarto posto con 1.307 visitatori, mostra un lieve calo rispetto ai 1.449 dell’anno precedente. Un caso interessante è quello del Brasile, che pur scendendo da 758 a 664 visitatori, rimane stabilmente tra i primi cinque Paesi per presenze. La Gran Bretagna, la Polonia e i Paesi Bassi seguono con dati simili, intorno alle 500 presenze ciascuno. A sorpresa, la Romania entra nella top ten del 2024 con 464 visitatori, superando la Spagna (469), che chiude la lista dei primi dieci Paesi. Al di fuori delle prime dieci nazionalità, emergono dati significativi da Paesi come l’Australia, con 437 visitatori, e la Svizzera, con 337 presenze, che consoli-
dano la presenza di turisti dall’emisfero australe e dall’Europa centrale. Anche la Cina (294), il Belgio (276) e il Canada (247) confermano un interesse stabile per la meta veneta. Questa crescita non è solo nei numeri assoluti, ma anche nella varietà
di provenienze, che raccontano una curiosità globale verso un sito unico nel suo genere. L’aumento delle nazionalità da 101 nel 2023 a 109 nel 2024 è emblematico. Tra le più rare presenze del 2024, troviamo visitatori provenienti da Paesi come la Mauri-
Oratorio del Cristo Salvatore: un gioiello del seicento che rinasce
A Cittadella, a pochi passi dall’ingresso sud, sorge l’Oratorio del Cristo Salvatore di Villa Ca’ Nave, un gioiello artistico del tardo Seicento. Dopo un accurato restauro, questo scrigno d’arte è tornato al suo antico splendore ed è ora visitabile. L’oratorio, progettato dall’architetto Antonio Gaspari su richiesta di Bernardo Nave, sorge su un antico xenodochio ed è un raro esempio di decorazione pittorica e scultorea omogenea. Al suo interno si ammirano gli affreschi del francese Louis Dorigny e i busti marmorei del fiammingo Giusto Le Court. Grazie al recente recupero, reso possibile anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, il sito è tra i 400 progetti selezionati per il concorso Art Bonus 2025, promosso dal Ministe-
ro della Cultura. Il contest premia chi si impegna nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Per sostenere l’oratorio basta un semplice gesto: votare online entro il 14 aprile 2025 a mezzogiorno. I 15 progetti più votati accederanno alla finale del 15 aprile, con un click day sui social di Art Bonus (Facebook e Instagram) dalle 8 alle 20. (s.b.)
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tania, il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Kirghizistan, a dimostrazione di come le mura medievali di Cittadella siano capaci di affascinare persone da ogni angolo del pianeta.
Silvia Bergamin
15 tigli tagliati per questioni di sicurezza
Un pericolo per persone e cose gli storici tigli del magnifico viale della Stazione in Borgo Padova a Cittadella. Quanto appurato nella perizia tecnica, è stato assolutamente evidente una volta rimossi i 15 tigli pluridecennali. I fusti solo nella parte esterna, per pochi centimetri, erano integri, all’interno profonde cavità. Una robustezza solo apparente la loro. Nella realtà, pronti a crollare a terra in situazioni meteo con un po’ di vento oltre la normale velocità. Era avvenuto del resto lo scorso maggio. Durante un temporale un tiglio solo per puro caso non causò danni a nessuno lungo il viale. Da considerare l’elevato traffico che interessa viale della Stazione, sia per coloro che utilizzano la ferrovia, ma anche per i residenti a cominciare dagli ospiti del centro anziani. Veramente un potenziale pericolo per tutti.
Decisione non semplice che però il Comune, sindaco Luca Pierobon e tecnico agronomo, avevano illustrato il 27 gennaio scorso in una riunione con i residenti del quartiere. “Era emerso che le piante presentavano una grave criticità sotto l’aspetto strutturale e quindi rappresentavano un forte rischio per la sicurezza e l’incolumità pubblica”, ricorda il primo cittadino, “quanto verificato a tagli effettuati non fa altro che confermare e avvalorare quanto espo-
sto nella perizia. Preciso che non è stato modificato nulla dello stato di fatto del viale e che si è subito proceduto alla piantumazione di nuovi 18 alberi della stessa specie così da garantire la continuità estetica e i benefici ambientali”.
L’intervento ha comportato una spesa di 35mila euro interamente coperta dall’amministrazione comunale. lavori sono stati coordinati dall’ufficio tecnico comunale e dalla Polizia locale.
Una ditta specializzata ha fornito i mezzi d’opera, i tagli sono stati eseguiti dai volontari del locale gruppo di Protezione civile con personale specificatamente abilitato, mentre a regolare la viabilità, interdetta nei tratti interessati ai lavori, i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri. Un
importante esempio di collaborazione tra pubblico, privati e volontari. Nonostante l’azione di informazione svolta, non è mancato chi ha espresso delle perplessità. Zittito subito da molti altri cittadini ed anche dal sindaco. Non si fosse agito e poi con la caduta di una pianta fossero stati fatti dei danni, le polemiche sarebbero state esasperanti. L’attenzione al verde pubblico è massima, lo chiedono giustamente i cittadini, purtroppo nonostante questo, le piante possono ammalorarsi a tal punto da rendere necessario unicamente il loro taglio. Importante ci sia la sostituzione così com’è stato per i tigli di viale della Stazione ed in occasione dei recenti tagli lungo le rive.
Silvia Bergamin
La protesta dei lavoratori contro la carenza di personale
Un grido d’allarme si è levato nei giorni scorsi all’ingresso principale dell’ospedale di Cittadella.
La Cisl Funzione Pubblica Padova Rovigo ha organizzato una manifestazione per denunciare le difficili condizioni in cui opera il personale sanitario dell’Alta padovana.
Il rischio di incidenti, confermato da una perizia tecnica, ha portato alla piantumazione di nuovi alberi, garantendo la continuità del verde pubblico.
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Da anni, medici e infermieri affrontano turni insostenibili, carichi di lavoro eccessivi, ferie negate, richiami continui in servizio e l’uso forzato di ore aggiuntive per colmare la carenza di personale. “Il mancato tempestivo reintegro del turn-over, dovuto ai pensionamenti e alle dimissioni, unito alla mancata sostituzione del personale assente, ha determinato una cronica insufficienza di operatori sanitari e socio-sanitari. Questa
situazione”, spiega il sindacato, “incide pesantemente sul regolare svolgimento dei turni di lavoro e delle reperibilità, mettendo a rischio la qualità del servizio offerto”. Per quanto riguarda i presidi
di Cittadella e Camposampiero, dal 2022 al 2025 il numero di professionisti in servizio si è ridotto in modo preoccupante. Attualmente, mancano 81 infermieri e 30 operatori sociosanitari. (s.b.)
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“Informare bene vuole dire anche mandare messaggi educativi”
L’azienda, che trattiene il 75% dei guadagni in Veneto, ha investito molto anche nel recupero delle perdite e nella sostituzione di tubazioni obsolete, portando la percentuale di perdite tra le più basse della regione. Un importante progetto riguarda la digitalizzazione della rete e l’introduzione dei contatori smart
Enon potevamo, per questa prima edizione, non parlare di una delle più importanti multiutility del Veneto: Etra, che storicamente ha la sede amministrativa a Cittadella. Etra è una realtà che serve un’area vasta delle province di Padova e Vicenza, ma non solo. L’azienda lavora per oltre settanta comuni, cercando di garantire servizi essenziali come l’acqua, rifiuti e l’energia. “Trovo molto interessante e credo fermamente nella modalità di comunicazione che nasce con aprile, in particolare con la prima distribuzione de ‘La Piazza’ in tre comuni dell’Alta padovana. Informare in maniera obiettiva è più che mai necessario, anche da un punto di vista educativo e informativo”, queste le parole di Flavio Frasson, presidente di Etra, ospite a Radio Veneto24, che ha dato il benvenuto alla nostra nuova edizione.
Presidente, l’Alta padovana, è un territorio virtuoso?
“Per quanto riguarda la raccolta differenziata, quest’anno abbiamo superato l’82%, e Cittadella è tra i comuni più virtuosi. Per l’acqua, a Carmignano abbiamo la centrale idrica più importante della regione, che fornisce acqua a un milione e mezzo di persone. E ci tengo a sottolineare che la nostra acqua è di qualità minerale. Poi per noi Cittadella è un mandamento importante, siamo proprio nel cuore del Veneto produttivo”.
aumento dei costi dell’energia elettrica, che nel nostro bilancio ha avuto un impatto significativo. Inoltre, i rincari di carburanti, materiali e l’inflazione hanno
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aumentato le nostre spese. Nonostante ciò, cerchiamo di contenere i costi per i cittadini, anche se qualche incremento nelle bollette è inevitabile”.
E voi, come azienda, avete sempre dato molta importanza agli investimenti sul territorio, in particolare per quanto riguarda lo stato delle condutture dell’acquedotto. Come stanno andando questi interventi?
Parliamo ora di un tema che tocca da vicino tutti i cittadini: il caro energia. Qual è la situazione per aziende come la vostra?
“Anche noi, come molte altre aziende, siamo fortemente energivori. Abbiamo visto un
“Negli anni abbiamo investito molto nel recupero delle perdite, e oggi possiamo dire che la nostra percentuale di perdite è tra le più basse della regione. Abbiamo ricevuto finanziamenti per migliorare ulteriormente le infrastrutture, sostituendo tubazioni vecchie e digitalizzando la nostra rete. Attualmente stiamo lavorando su progetti importanti, come la sostituzione dei contatori tradizionali con contatori smart”.
Passiamo ora a un tema che riguarda il futuro della nostra regione: il possibile processo di aggregazione delle multiutility. Cosa ne pensa?
“L’idea di avere un regolatore unico per l’intero Veneto potrebbe essere positiva, per applicare norme uniformi nella gestione dei servizi. Tuttavia, sono scettico sull’idea di un gestore unico. La gestione delle multiutility è strettamente legata al territorio e alla partecipazione dei comuni, che sono molto legati alla loro realtà locale. Etra, ad esempio, reinveste gran parte dei suoi profitti nel Veneto, e questo è un aspetto che non si può trascurare”.
Presidente, la “T” di Etra sta per “territorio”, una parola che rappresenta chiaramente la vostra missione.
“Esatto, il nostro lavoro si fonda su tre pilastri: territorio, ambiente e persone. Il nostro impegno sul territorio è costante, anche attraverso l’educazione ambientale e il sostegno ad attività culturali e sportive. Siamo orgogliosi di essere una società che contribuisce attivamente alla crescita della nostra regione”.
Madeleine Palpella
Carmignano
L’intervista. Il sindaco accoglie il nostro giornale: “Un passo verso un’informazione più ricca e pluralista”
La visione del sindaco Pasqualon per il futuro della città
Il sindaco: “Con l’arrivo del mensile, la comunità guadagna una nuova opportunità di informarsi e partecipare al processo sociale”
O
spite nella nostra redazione, abbiamo intervistato il sindaco di Carmignano, Eric Pasqualon, per parlare delle principali sfide che il suo Comune sta affrontando. Dalla crescente difficoltà economica dovuta ai recenti tagli ai trasferimenti, alla necessità di affrontare l’emergenza casa, fino alle politiche fiscali. Un altro tema importante è l’arrivo del nostro mensile “La Piazza”, che dal mese di aprile amplia l’informazione locale.
Sindaco, di cosa ha bisogno un Comune come Carmignano?
“Ha bisogno di una comunità che si prenda cura di se stessa, di un’amministrazione comunque forte. Come amministrazione abbiamo sempre più bisogno di cittadini che siano consapevoli di essere, ecco di far parte di una comunità e soprattutto di dare una
mano alle amministrazioni che si trovano sempre più in difficoltà dal punto di vista economico”.
I recenti tagli ai trasferimenti hanno inciso sul bilancio?
“Sì, noi siamo stati notevolmente colpiti, quest’anno anche più di diversi Comuni per tutta una serie di parametri e di calcoli. Quindi abbiamo una meno sessantamila euro di spesa corrente che incide molto per quanto riguarda il nostro bilancio. Come amministrazione comunale però siamo forti anche del fatto che come politiche tributarie abbiamo fra le delle peculiarità più importanti quella che non abbiamo l’Irpef comunale. Sono solamente quattro Comuni della provincia di Padova che non hanno questo tipo di tassa e quindi siamo anche orgogliosi fino adesso di far quadrare il bilancio anche senza
applicare l’irpef”.
Il problema dell’emergenza casa è sentito anche sul vostro territorio comunale?
“Si abbiamo tutta una serie di appartamenti anche Ater di edilizia popolare che in questo momento siamo riusciti diciamo a riqualificare. Abbiamo sicuramente un’edilizia di questo tipo. Però ecco sicuramente per i giovani uscire di casa e trovare ecco degli appartamenti anche a prezzi sostenibili diventa sempre più difficile e quindi ci troviamo di fronte a questo problema generale”.
La rete del commercio e dei negozi di vicinato tiene ancora nel vostro Comune?
“Nel nostro Comune siamo diciamo abbastanza fortunati, nel senso che siamo un centro di riferimento anche per i Comuni limitrofi anche grazie al riconoscimento del distretto del commercio e tutta una serie di iniziative legate al sostegno alle attività commerciali. Abbiamo circa un
centinaio di negozi che tengono vive le nostre comunità e i nostri centri anche se comunque il trend chiaramente preoccupa perché ci sono anche diverse chiusure”.
A Carmignano il panorama dell’informazione locale si amplia con l’arrivo del mensile La Piazza. E’ un ulteriore passo verso il pluralismo?
“Sicuramente noi siamo orgogliosi per quanto riguarda la
nostra comunità di avere anche un’attenzione particolare dal punto di vista della carta stampata e più notizie. Più diffusione di notizie quelle sane, quelle belle, è sintomo sicuramente di una comunità, più, ecco, propensa a leggere, a informarsi e soprattutto a essere parte di un processo sociale che diventa ancora più più bello e partecipato”.
Alessandro Abbadir
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Il sindaco di Carmignano, Eric Pasqualon
Carmignano
L’iniziativa. Il progetto offre una bibliografia per la crescita dei bambini e il supporto ai genitori
Un nuovo progetto a misura di famiglia “Leggi e Scoprirai”
N ella Sala Consiliare di Carmignano di Brenta, è stato presentato con entusiasmo l’evento di lancio della bibliografia “Leggi e Scoprirai”, pensata per i bambini nella fascia di età 0-3 anni e le loro famiglie. L’iniziativa, frutto del Progetto Paidìa, è stata coordinata dalla Jonathan Cooperativa Sociale in collaborazione con il Comune di Carmignano di Brenta, ente capofila, e coinvolge anche i Comuni di Grantorto e Gazzo, insieme ai servizi per l’infanzia e ai professionisti del settore.
La bibliografia “Leggi e Scoprirai” si configura come un progetto di rete che nasce dall’impegno e dalla collaborazione di diverse realtà locali, con l’obiettivo di fornire risorse fondamentali per la crescita sana e serena dei bambini e il supporto alle famiglie. La selezione di testi, pensata per le prime fasi della vita, affronta temi cruciali per lo sviluppo infantile e il benessere familiare. Tra i temi trattati vi sono l’allattamento e le sue mille sfaccettature, il delicato passaggio dal latte al cibo solido, le strategie per comprendere e interagire con i più piccoli, le tappe dello sviluppo infantile, la pedagogia del bosco, e una ricca raccolta di albi illustrati per bambini e genitori. Il progetto non solo offre ai genitori un
supporto educativo, ma si propone di rafforzare il legame tra genitori e figli attraverso la lettura, stimolando la relazione e la crescita reciproca. Ogni testo selezionato è stato scelto per la sua capacità di rispondere alle esigenze di sviluppo dei bambini nella fascia di età 0-3 anni, affrontando argomenti che spaziano dalla cura affettiva alla conoscenza del mondo che li circonda. Il sindaco di Carmignano di Brenta, du-
rante l’incontro, ha sottolineato l’importanza di iniziative come “Leggi e Scoprirai” per il futuro della comunità, evidenziando come la lettura e la cultura possano diventare alleati preziosi nel percorso di crescita dei bambini. “Siamo orgogliosi di poter offrire a genitori e bambini uno strumento che può fare la differenza nella crescita e nel benessere della famiglia”, ha affermato il sindaco. (m.p.)
Ultimi giorni per l’iscrizione all’asilo nido, un’opportunità educativa su misura per le famiglie con esigenze lavorative Anno educativo 2025-2026. Mancano pochi giorni al termine delle domande di iscrizione per l’asilo nido comunale “Piccoli Passi”. Un servizio rivolto ai bambini di prima infanzia ed a tutte quelle famiglie che hanno delle necessità lavorative dei genitori e che, per cause di forza maggiore, non possono durante la giornata accudire i propri figli direttamente a casa.
Le fasce di bambini presenti all’asilo nido sono tre e si differenziano fra i lattanti, ovvero bambini da tre a dodici mesi; i semidivezzi, con età da tredici a ventiquattro mesi ed i divezzi, con età da venticinque mesi a tre anni. Per il 2025, il mese di iscrizione inizia il prossimo settembre e comprende l’intero anno scolastico, in tre diverse modalità: Tempo pieno dalle 7.30 alle 16.00; part time con il pranzo, dalle 7.30 alle 13:00, part time, dopo il pranzo, dalle 13.00 alle ore 16.00. In caso di necessità c’è anche la possibilità di iscriversi al servizio prolungato che dura fino alle 17.45, se il bambino ha compiuto un anno di età ad eccezione in cui il bambino usufruisca del servizio solamente il pomeriggio. (e.s.)
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Il saluto del sindaco. Ecco le nuove iniziative: dal piano stradale alla creazione di uno Sportello Legale gratuito
Trento: “Con La Piazza, un nuovo strumento di trasparenza e partecipazione”
Dalla sicurezza stradale alla prevenzione sanitaria, fino all’arrivo del nostro giornale nelle cassette postali dei cittadini dell’Alta padovana. Il primo cittadino descrive le nuove iniziative per migliorare la qualità della vita nella comunità
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“L ’avvio di questa nuova edizione de “La Piazza”, distribuita gratuitamente a tutte le famiglie di Fontaniva, rappresenta un segnale forte e concreto di attenzione alla comunicazione pubblica e al diritto all’informazione. È un fatto che ha un grande valore civico”. Con queste parole, il sindaco Alberto Trento dà il benvenuto al nostro mensile, sottolineando l’importanza di un’informazione chiara e accessibile, in un contesto in cui il dibattito pubblico è sempre più influenzato da notizie non verificate e frammentarie. Secondo il primo cittadino, un giornale cartaceo consente di “offrire una pausa di riflessione, di approfondimento, di verità non filtrata”, restituendo centralità alla trasparenza e alla partecipazione. La nuova edizione de “La Piazza” si propone così come un punto di riferimento stabile per la comunità, uno strumento utile per conoscere da vicino l’operato dell’amministrazione e le iniziative in corso sul territorio. Tra le priorità dell’attuale amministrazione, insediatasi nel giugno 2024, c’è il tema della sicurezza. “Di recente ho incontrato i vertici dell’Arma dei carabinieri, sia a livello locale che territoriale, per rafforzare il presidio del territorio e dare risposte concrete alla richiesta di sicurezza da parte dei cittadini”, spiega Trento.
Questa collaborazione ha già portato a un’intensificazione dei controlli e a una maggiore presenza nelle aree più sensibili del paese. Ma sicurezza significa anche infrastrutture adeguate. Per questo, è stato avviato un rilievo dettagliato dello stato delle strade, con un piano di interventi già definito. “Nel mese di aprile partirà un importante cantiere per la messa in sicurezza e il ripristino del piano stradale in via del Beato, una delle vie più trafficate del paese”.
Un altro tema centrale è il supporto ai cittadini in difficoltà. È in fase di attivazione lo Sportello Legale Gratuito del Cittadino, che sarà ospitato a Fontaniva e servirà anche i comuni limitrofi. “In convenzione con l’Ordine degli Avvocati di Padova, offri-
remo orientamento e consulenza gratuita a chi si trova in difficoltà o non sa come muoversi di fronte a problemi legali”. Un servizio pensato soprattutto per famiglie, anziani e persone sole, con l’obiettivo di garantire un accesso più equo alla giustizia. Particolare attenzione sarà riservata ai pazienti oncologici, con interventi di assistenza infermieristica e supporto psicologico. Fontaniva sarà così il primo comune dell’Ulss 6 a dotarsi di una farmacia con servizi specifici per il percorso terapeutico. Parallelamente, il Comune sta investendo nella prevenzione. A giugno, in collaborazione con l’associazione Altre Parole, si terrà una giornata dedicata alla prevenzione del tumore al seno, con ecografie senologiche gratuite per le don-
ne residenti. Anche lo sport è al centro dell’azione amministrativa. “Con la Farmacia Comunale, metteremo a disposizione delle associazioni consulenze specialistiche e supporto organizzativo, per rafforzare il ruolo educativo e sociale dello sport in tutte le fasce d’età”. Infine, l’attenzione all’ambiente. Fontaniva partecipa al progetto WasteReduce, promosso da Etra, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre gli sprechi. “È una sfida comune per un futuro più pulito e responsabile”, afferma Trento, che conclude con un appello ai cittadini: “Informarsi è il primo atto di partecipazione, perché una comunità che si informa, si ascolta e si confronta è sicuramente più coesa e vitale”. Silvia Bergamin
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Il sindaco di Fontaniva Alberto Trento
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dell’Ordinamento della Professione forense, ha previsto la possibilità con l’art. 30, di istituire lo Sportello del Cittadino le cui modalità di accesso sono state approvate dal Consiglio Nazionale Forense con proprio Regolamento n. 2 del 19 aprile 2013. In relazione a ciò il comune di Fontaniva, tramite il presidente del Consiglio Comunale Francesco Sorace delegato dal Sindaco, ha preso i contatti con l’Ordine degli Avvocati di Padova e con i comuni contermini di Carmignano di Brenta, Grantorto, San Pietro in Gu e Gazzo per istituire assieme il servizio per tutti i cittadini residenti. In data 4 marzo il Comune di Fontaniva e, successivamente tutti gli altri cinque comuni, hanno approvato la delibera avente per oggetto: “Sportello Legale gratuito del cittadino. Approvazione Protocollo d’Intesa tra l’Ordine degli Avvocati di Padova ed i comuni di Fon-
Lo Sportello Legale ha il compito di fornire a tutti i cittadini residenti nei cinque comuni un servizio gratuito d’informazione e di consulenza per la tutela dei propri diritti ed interessi, ad esempio sulle relazioni familiari, sulle successioni, sul risarcimento di danni subiti, sulle locazioni o per accedere alla difesa d’ufficio ed al patrocinio gratuito, sulla tutela in sede penale, ecc. Il servizio verrà svolto presso il Municipio di Fontaniva con cadenza mensile nelle giornate del lunedì ed in collegamento con due avvocati iscritti all’Albo Nazionale ed all’Ordine di Padova Il comune di Fontaniva metterà a disposizione l’ufficio e tutti gli accessori necessari allo svolgimento del servizio e curerà anche i rapporti con la Segreteria dell’Ordine e con i comuni aderenti per la gestione degli appuntamenti.
tocollo d’Intesa da parte dei cinque Sindaci aderenti allo Sportello Legale dei Cittadini e di quella del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati al quale va il nostro plauso. Subito dopo avrà inizio il servizio.
Come si diceva si tratta di un servizio molto apprezzato dai cittadini, in particolare da anziani e/o persone che vivono da sole che spesso non sanno a cui rivolgersi per problemi legati anche ai rapporti con il vicinato.
C’è da aggiungere infine che nell’ambito della provincia di Padova di cui fanno parte 104 comuni, questo Protocollo d’Intesa approvato dai cinque comuni dell’Alta Padovana viene solo dopo quello vigente nei comuni della Federazione del Camposampierese.
Fontaniva
Il
premio. L’amministrazione si distingue grazie alla distribuzione di borracce e la gestione dei rifiuti
La città ottiene il riconoscimento come “Comune Plastic Free 2025”
Il sindaco Alberto Trento ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Plastic Free Onlus e la partecipazione dei cittadini nelle iniziative ecologiche
Il Comune di Fontaniva ha ricevuto un importante riconoscimento per il suo impegno nella tutela dell’ambiente. Nel Teatro Mediterraneo di Napoli è stato insignito del titolo di Comune Plastic Free 2025, un premio assegnato dall’associazione nazionale Plastic Free Onlus a 122 amministrazioni italiane, tra cui dodici in Veneto e solo tre in Provincia di Padova.
A ritirare il premio sono stati il sindaco Alberto Trento, il vicesindaco Davide Cerchiaro e la referente provinciale Roberta Antonello. Il percorso che ha portato Fontaniva a ottenere questa prestigiosa certificazione è iniziato quattro anni fa, con una stretta collaborazione con Plastic Free Onlus.
non solo cittadini di Fontaniva ma anche persone provenienti da altri comuni. Nel 2024, grazie al loro impegno, sono stati raccolti complessivamente 4.000 kg di rifiuti, un risultato importante per la tutela del nostro territorio”, le parole del sindaco Alberto Trento.
Silvia Bergamin
Nel 2024, l’amministrazione comunale ha ufficializzato la propria candidatura, sottoponendosi a un rigoroso processo di valutazione che ha richiesto la presentazione di un dettagliato questionario e della documentazione relativa alle iniziative realizzate. Tra le azioni che hanno consentito a Fontaniva di distinguersi spiccano la gestione attenta della raccolta dei rifiuti e delle segnalazioni di abbandono, l’installazione di cestini anti-abbandono per migliorare il decoro urbano e la promozione di pratiche per ridurre l’uso della plastica monouso. In particolare, sono state installate casette dell’acqua e distribuite borracce riutilizzabili per incentivare i cittadini a limitare il consumo di bottiglie in plastica. A ciò si aggiungono l’adozione di ordinanze contro l’abbandono dei rifiuti e l’organizzazione di giornate ecologiche, durante le quali cittadini e volontari si impegnano nella pulizia del territorio.
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“Un sincero grazie va ai tanti volontari che dedicano tempo ed energie alle giornate di raccolta e sensibilizzazione. Ogni volta sempre più persone si uniscono a queste iniziative, coinvolgendo
La Protezione Civile ottiene un nuovo tetto
Un importante intervento di manutenzione è stato realizzato sulla sede della Protezione Civile di Fontaniva, un punto strategico per la sicurezza e il pronto intervento nel territorio. L’amministrazione comunale ha stanziato circa 18.000 euro per il rifacimento e l’impermeabilizzazione del tetto, un’operazione necessaria per garantire la conservazione della struttura e la protezione dei mezzi e dei materiali in essa custoditi. “La Protezione Civile svolge un ruolo essenziale per la nostra comunità”, afferma il sindaco Alberto Trento, “e la manutenzione della sede è un impegno che ci assumiamo con grande senso di responsabilità. Questo intervento permetterà di preservare la funzionalità della struttura, evitando danni dovuti alle infiltrazioni e garantendo un ambiente sicuro per i volontari e per tutte le attrezzature necessarie agli interventi di emergenza”. Il rifacimento della copertura, oltre a eliminare eventuali criticità legate all’usura del tempo, rappresenta un segnale concreto di attenzione nei confronti dei volontari della Protezione Civile. “Il loro lavoro è fondamentale”, prosegue il sindaco, “e crediamo sia doveroso offrire loro le migliori condizioni possibili per operare. Avere una sede efficiente significa poter rispondere con rapidità ed efficacia alle situazioni di emergenza, assicurando un servizio sempre più tempestivo ai cittadini”. La Protezione Civile rappresenta infatti un punto di riferimento per la gestione di eventi critici, dalle calamità naturali agli interventi di assistenza alla popolazione. La struttura ospita mezzi e attrezzature che devono essere sempre pronti all’uso, motivo per cui la manutenzione degli spazi è una priorità per l’amministrazione. “Questi lavori”, conclude il sindaco Trento, “non sono solo un investimento sulla struttura, ma sulla sicurezza dell’intera comunità. Un edificio ben mantenuto e attrezzato è un tassello essenziale per un sistema di protezione efficace e sempre pronto a intervenire”. (s.b.)
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Il nuovo libro. Il racconto dell’atleta paralimpico con sindrome di Down, simbolo di coraggio
Giovanni, la “Gazzella di Cittadella”
Un viaggio di resilienza e successo
Con il suo nuovo libro, Matteo Zaramella ci racconta la storia di Giovanni, il giovane velocista che, nonostante le difficoltà, ha conquistato record mondiali e titoli internazionali. Un’opera che va oltre il racconto sportivo e si fa portavoce di una denuncia sociale: la discriminazione nei confronti degli atleti con sindrome di Down
TL’Ordine degli avvocati di Padova si mette a disposizione per una giornata di consulenza gratuita
ra“Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele”. Questa frase di Seneca è perfetta per raccontare la storia di Giovanni, la “Gazzella di Cittadella”, un ragazzo che ha sformato ogni ostacolo in una spinta per correre ancora più veloce. E questa storia, intensa e autentica, è ora racchiusa nel nuovo libro di suo padre, Matteo Zaramella, “L’ItaGlia chiamò siii”, appena pubblicato su Amazon. “Il titolo stesso è un messaggio”, spiega Matteo. “L’errore ortografico è voluto: quella “G” in più, come il cromosoma in più del ventunesimo paio, vuole ricordarci che la natura a volte aggiunge qualcosa di inaspettato. Ma quella stessa aggiunta può rivelarsi una straordinaria ricchezza, proprio come Giovanni”. Un ragazzo che, partendo da una diagnosi di sindrome di Down e da un intervento a cuore aperto, è diventato uno dei velocisti paralimpici più forti al mondo. Diciotto titoli italiani, tre europei e due mondiali, con tanto di record del mondo. Un palmàres impressionante per un giovane di appena 17 anni, ma che non racconta tutto: dietro c’è il sacrificio, la determinazione e la voglia di dimostrare che le barriere si possono abbattere. Questo libro prosegue il viaggio iniziato con “Corro ergo sum”, pubblicato nel 2023 e recentemente inserito in un programma di aggiornamento per docenti ed educatori del Miur, in collaborazione con la Fondazione Decathlon. Anche questa nuova opera si propone come uno strumento per riflettere sulla disabilità da un punto di vista diverso, quello dello sport. “Perché lo sport non è solo competizione” afferma Matteo, “è un veicolo potentissimo di inclusione e cambiamento sociale”.
chiamò siii” è anche una denuncia: “Nel 2024 è inaccettabile che un atleta con sindrome di Down non possa partecipare alle Paralimpiadi, né essere ammesso nelle squadre militari o civili dello Stato”. Un’ingiustizia che Matteo e
Giovanni combattono con la forza delle parole e dell’esempio. “Giovanni non ci sta. “Non posso mollare” è il suo motto, e continuerà a
far sentire la sua voce, nelle scuole, nelle librerie, ovunque ci sia la possibilità di cambiare le cose”.
Silvia Bergamin
Ma non si tratta solo di celebrare le imprese di Giovanni. “L’ItaGlia
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L’Ordine degli avvocati di Padova si mette a disposizione per una giornata di consulenza gratuita, denominata “l’Avvocatura incontra la città”, il prossimo 24 maggio, presso la Sala polifunzionale di Villa Rina a Cittadella. Con il patrocinio del Comune di Cittadella, l’Ordine degli Avvocati di Padova organizza una giornata di consulenza gratuita rivolta ai cittadini, in uno spazio che ormai diventa ricorrente nei comuni più rappresentativi della provincia. Molti avvocati offriranno con esperienza, competenza e professionalità, un servizio di consulenza di natura “orientativa”, che toccherà un ampio spettro di tematiche. Si presume (non è stato ancora confermato), dal diritto penale al diritto amministrativo, passando per il diritto tributario; diritto di famiglia - successioni; diritti reali piuttosto che obbligazioni e contratti; diritto del lavoro e previdenza; responsabilità civile; locazioni; procedure esecutive e concorsuali fino ad arrivare al diritto societario e dell’impresa, al diritto bancario; ed infine uno sguardo alla tutela del consumatore, alla privacy e il diritto della rete.
Stante la valenza sociale dell’iniziativa e la rosa di argomenti che si andranno ad affrontare, la giornata del 24 maggio prossimo sarà un’occasione per tutti e che merita di essere, senza dubbio, valorizzata e considerata. L’evento “l’Avvocatura incontra la città” è totalmente gestita dall’Ordine degli avvocati di Padova, che metterà a disposizione dei cittadini un numero ben nutrito di professionisti capaci di rispondere a qualsiasi quesito verrà loro sottoposto. Nella pratica, chiunque volesse avere delle delucidazioni-chiarimenti in merito ad una circostanza, ad una fattispecie e o ad un caso, si potrà recare dalle 9 alle 12:30 del 24 maggio nella sala polifunzionale di Villa Rina a Cittadella. A questo punto la stessa reception, in base alle motivazioni indicate, designerà al cittadino l’avvocato specialista o che, comunque, potrà dare concreto riscontro alle richieste dell’utente. (e.s.)
Giovanni e Matteo Zaramella col nuovo libro “L’ItaGlia chiamò siii”
L’intervista. I granata rappresentano uno dei progetti più all’avanguardia del panorama italiano
Il Presidente Mauro Pierobon racconta la favola del Cittadella Hockey
Oggi, i granata sono una delle realtà più affascinanti dell’hockey italiano e non vogliono fermarsi qui. Progetto, innovazione e avanguardia con il grande sogno di vincere uno Scudetto.
S ono passati ormai 25 anni da quando Mauro Pierobon ha fondato il Cittadella Hockey insieme ad alcuni amici. Il 60enne da quel momento è sempre rimasto al timone, portando il club ai vertici dell’hockey italiano. Oggi i granata sono diventati una realtà che vanta una propria casa, il Palahockey, che dal 2007 è il fiore all’occhiello della città.
“Quando abbiamo iniziato non avevamo nemmeno il campo e ora possiamo vantare uno degli impianti più belli d’Italia”, racconta Pierobon, emozionato nel ripercorrere questa grande storia. “L’amministrazione comunale ci ha supportato tanto e oggi possiamo dire che il nostro palazzetto è quasi perfetto. Lavoriamo per rendere il tutto sempre più moderno, studiando dal mondo americano e
aggiungendo dettagli che guardano all’avanguardia”.
Pierobon e il suo staff, infatti, sono sempre alla ricerca di innovazione. “Ci stiamo rinnovando e cerchiamo di fare sempre cose nuove. Uno degli obiettivi a lungo termine
è la creazione di una squadra femminile. Ho una figlia e sogno di vederla giocare con noi. Abbiamo già inserito una ventina di ragazze nel nostro progetto. Questo è il futuro”. Il suo legame con questo sport va ben oltre i confini di Cittadella: ha allenato la Nazionale italiana, partecipando a Europei e Mondiali: “Ho imparato tantissimo da queste esperienze. Ho vissuto il top. E così ho cercato di portare tutto questo bagaglio nella mia realtà. A Cittadella mi sarebbe piaciuto investire
di più, acquistare altri campioni; eravamo così vicini alla vittoria, mancava solo quel passo in più”. Nonostante ciò i granata hanno vinto una storica Supercoppa nel 2015 e raggiunto numerosi secondi posti.
Nonostante l’altalenante stagione di quest’anno, Pierobon guarda al futuro con ottimismo. “Il nostro obiettivo principale rimane il settore giovanile. Oggi abbiamo 4 annate e una Serie C che funge da trampolino di lancio per i nostri ragazzi.
Vogliamo portarli fino alla Serie A. Abbiamo l’ambizione di costruire una solida base con i giovani, a cui aggiungere poi dei campioni”.
Pierobon vive ogni giorno a pieno l’hockey: “Essere anche allenatore mi facilita nel ruolo di presidente. Conosco le necessità dei giocatori, so di cosa hanno bisogno e cerco sempre di anticipare i problemi per trovare soluzioni”.
Concludendo, il patron si lascia andare ai sogni che ancora lo motivano: “Ho realizzato tanto: ho allenato la Nazionale, ho portato la Supercoppa qui, ho visto tanti dei nostri ragazzi vestire la maglia azzurra. Ora, un altro sogno è ospitare grandi eventi a Cittadella: si giocheranno la Coppa dei Campioni e gli Europei e non posso che esserne orgoglioso. Ma quello che mi manca è portare uno scudetto alla nostra città. So come fare, ma serve qualche sponsor che investa”. Mauro Pierobon: l’uomo del miracolo granata con il Cittadella tatuato nel Dna.
Stefano Parpajola
La squadra di Dal Canto ha vissuto un’annata complicata: ora serve la svolta nel rush finale
Il Cittadella ha vissuto un’annata a dir poco travagliata con una salvezza che è ancora tutta da conquistare. Il mese di aprile sarà decisivo per la permanenza dei granata in Serie B con tanti scontri diretti all’orizzonte. Ma dove nascono i problemi della squadra di Dal Canto?
Il primo fattore è lampante: il tabù Tombolato, stadio casalingo che è diventato quasi un handicap in casa Citta. Nel 2025, fino a marzo, sono arrivate cinque
sconfitte in altrettante gare tra le mura amiche, mentre nell’intero 2024 sono state solamente due le vittorie; un dato che la dice lunga su un inspiegabile blocco emotivo in quella che dovrebbe essere una situazione vantaggiosa. I granata, poi, hanno dovuto convivere con il problema dell’attacco: il reparto offensivo, infatti, è stato un costante limite di questa stagione: il Cittadella è il peggiore attacco della Serie B. Nel mercato di gennaio la società ha provato a met-
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tere una toppa alla carenza di reti con i ritorni di Okonkwo e Diao. Il primo è riuscito ad incidere nella prima fase con il pesantissimo gol nella vittoriosa trasferta di Castellammare di Stabia, mentre il secondo non è praticamente mai stato a disposizione per un problema al polpaccio. La squadra, inoltre, ha dimostrato una preoccupante fragilità emotiva, con la mancanza di veri e propri leader nei momenti più delicati. La clamorosa sconfitta del Tombolato
per 1-5 contro il Sudtirol ha messo in evidenza questo limite: i granata, infatti, hanno concesso 5 reti nel giro di meno di venti minuti: un clamoroso blackout mentale. La missione salvezza rimane in ogni caso alla portata dei granata: servirà per prima cosa riuscire a invertire la tendenza casalinga; il recupero a pieno regime di Diaw, poi, potrà dare la spinta finale per garantire al Cittadella quello che sarebbe il decimo anno consecutivo in Serie B. (s.p.)
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Il conto alla rovescia
Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.
In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale
è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.
Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio
ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.
Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico
Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”
Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno
tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere
piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-
elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.
Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni
per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.
“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-
cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.
Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data
definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.
Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”
“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.
Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di
prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.
Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.
Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della
sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.
Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.
“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.
Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
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Il Veneto supera i 73 milioni di presenze
“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.
Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in
Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”
“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.
Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-
gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.
Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.
Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.
crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).
Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).
Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi
“L’impegno della Regione continua a esse-
re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.
“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)
Eventi sportivi, contributi per associazioni e società
Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.
“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno
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al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.
L’evento.
L’esposizione.
Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci
Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio
Giovanni Fattori, il genio dei Macchiaioli protagonista del naturalismo europeo
I
n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.
Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,
coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.
“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-
tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.
“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza
di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.
La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.
E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-
gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.
I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.
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La grande arte
L’esposizione. A XNL Piacenza, centro per le arti contemporanee, fino al 29 giugno
Giovanni Fattori, il genio dei Macchiaioli protagonista del naturalismo europeo
Organizzata in occasione del bicentenario della nascita, la mostra presenta 170 opere, di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni
APiacenza un’esposizione di richiamo internazionale celebra il bicentenario della nascita di Giovanni Fattori, uno dei protagonisti del grande naturalismo europeo della seconda metà dell’Ottocento. A lui XNL
Piacenza, centro per le arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedica, dal 29 marzo al 29 giugno 2025, la mostra “Giovanni Fattori 18251908. Il genio dei Macchiaioli” a cura di Fernando Mazzocca, Elisabetta Matteucci e Giorgio Marini, realizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.
Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), protagonista indiscusso del movimento dei Macchiaioli, è stato uno degli artisti più significativi del panorama figurativo europeo dell’Ottocento che ha saputo dominare tutti
i generi pittorici. Dalle prime ricerche sulla macchia, agli intensi ritratti, dai paesaggi en plein air ai soggetti di vita rurale e alle scene che esaltano la Maremma, simbolo di quel mondo contadino che Fattori amava e che contrapponeva alla disorientante modernità urbana. Su questi campeggia la straordinaria interpretazione dei soggetti militari, indagati sia nelle manifestazioni più solenni ed epiche delle grandi campagne delle Guerre d’Indipendenza, sia nei momenti più intimi della vita di guarnigione. Di fronte al crollo di tutte le aspirazioni e gli ideali riposti nell’Unità, la sua produzione, mai scontata e sempre distante da una retorica celebrativa, è stata accompagnata da una personale riflessione etica, al punto da rappresentare una delle testimonianze più autentiche e coerenti del nostro Risorgimento.
La mostra – organizzata in occasione del bicentenario della nascita e della prossima uscita del catalogo ragionato, a cura di Giuliano Matteucci – con 170 opere (di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni) si propone di rinnovare la memoria di Fattori offrendo una nuova interpretazione della sua figura e della sua opera, concentrandosi sulle peculiarità e l’unicità dell’artista e dell’uomo in rapporto al panorama dell’arte italiana del XIX secolo.
Una particolare attenzione viene dedicata alla produzione grafica dell’artista, composta da acqueforti di straordinaria bellezza, che rivelano la sua capacità di rinnovare il linguaggio attraverso una tecnica nuova, complementare alla pittura.
L’arte di Fattori ha lasciato un’impronta indelebile anche sulla cultura del XX secolo, come documentano saggi critici e opere di artisti contemporanei come Ugo Ojetti, Emilio Cecchi e Giorgio de Chirico. Le sue opere
hanno ispirato anche importanti registi italiani tra cui Luchino Visconti, che ha utilizzato le atmosfere fattoriane nei suoi film sul Risorgimento, come Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).
“L’esposizione - afferma Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevanotrova la sua sede naturale in XNL Piacenza, uno spazio che in poco tempo ha saputo integrarsi nel sistema della cultura a Piacenza, svolgendo fin da subito una funzione di crocevia fra i diversi linguaggi artistici della contemporaneità, le epoche e le istituzioni culturali. La mostra è un progetto di respiro nazionale frutto del lavoro di squadra fra istituzioni che, ancora una volta, insieme, promuovono la valorizzazione turistica e culturale del territorio, guardando a un pubblico ampio, oltre i confini di Piacenza. Una esposizione importante, che presenta una ricchissima selezione di capolavori e che, è il nostro augurio, sorprenderà i visitatori”.
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Reati tributari, tra false dichiarazioni, fatture inesistenti e imposte non pagate
Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.
Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;
b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.
ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.
ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta
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evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.
Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Il Garden perfetto: idee e consigli per giardini, terrazze e poggioli
Progettare giardini, terrazze e poggioli
Per un giardino ben organizzato, è fondamentale suddividere gli spazi in modo funzionale: un’area relax con sedute e tavolini, una zona verde con aiuole fiorite o arbusti ornamentali, e magari uno spazio dedicato all’orto domestico. Un’idea vincente è quella di creare percorsi in pietra o legno per dare movimento all’ambiente e facilitare la manutenzione. Se lo spazio lo consente, una fontana o un laghetto possono aggiungere un tocco di eleganza e favorire un’atmosfera rilassante. Per chi ha una terrazza, le possibilità sono molteplici. Le piante in vaso permettono di creare una piccola oasi verde, mentre l’uso di grigliati e pergole con rampicanti come glicine o vite americana garantisce privacy e ombreggiatura. Anche nei poggioli più piccoli si può dare spazio alla creatività: fioriere sospese, pareti verticali con piante aromatiche e vasi colorati possono trasformare anche il più modesto balcone in un angolo accogliente. Un aspetto importante è la scelta delle schermature per garantire un po’ di intimità. Teli ombreggianti, siepi artificiali o naturali e strutture in legno sono ottime soluzioni per proteggersi dagli sguardi esterni e creare un ambiente
più raccolto. Inoltre, l’uso di materiali naturali come il legno e il ferro battuto può rendere gli spazi ancora più armoniosi e in sintonia con l’ambiente circostante. Un buon progetto prevede anche l’inserimento di elementi che favoriscano la biodiversità, come casette per uccelli, mangiatoie per insetti utili e piante mellifere che attirano api e farfalle. L’organizzazione dello spazio deve anche considerare l’uso pratico degli ambienti: inserire una zona barbecue, un angolo dedicato allo smart working all’aperto o una piccola area per lo yoga può rendere il giardino o la terrazza ancora più funzionali. L’inserimento di mobili pieghevoli, panche contenitore e tavoli allungabili permette di adattare lo spazio in base alle esigenze, trasformandolo all’occorrenza per ospitare cene con amici o momenti di relax in solitudine.
UCome creare un piccolo orto in terrazza
n orto in terrazza è un’ottima soluzione per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti anche senza un giardino. Per iniziare, è importante scegliere contenitori adeguati: cassette in legno, vasi in terracotta o orti verticali modulari permettono di ottimizzare lo spazio. Il drenaggio è essenziale, quindi i vasi devono avere fori sul fondo e uno strato di argilla espansa per evitare ristagni d’acqua.
Le piante più adatte sono basilico, rosmarino, timo, insalate, pomodori ciliegino e fragole, tutte varietà che si sviluppano bene in contenitori. È fondamentale garantire almeno 4-6 ore di luce solare al giorno e proteggere le piante dai venti forti con barriere o grigliati. L’irrigazione deve essere costante, ma senza eccessi: un impianto a goccia può essere una soluzione pratica per mantenere il giusto grado di umidità.
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Concimare regolarmente con fertilizzanti naturali come compost o humus di lombrico aiuta a migliorare la qualità del terreno. Per rendere l’orto ancora più produttivo, si possono combinare piante con esigenze simili e sfruttare la rotazione delle colture per mantenere il terreno fertile. Infine, l’inserimento di piante fiorite come calendule o nasturzi aiuta a tenere lontani gli insetti nocivi in modo naturale.
La progettazione. Le tendenze sono all’insegna del comfort per uno spazio dedicato al riposo e al benessere
Arredamento per esterni 2025: comodità e raffinatezza
La progettazione dell’arredamento per spazi esterni deve combinare praticità e resistenza e per il 2025 le tendenze per gli spazi esterni sono all’insegna del comfort, che diventa la nuova frontiera del lusso e che porta a trasformare terrazze, giardini e balconi in estensioni della propria casa, dedicati al riposo e al benessere, soprattutto se sostenibile, offrendo una pausa rigenerante dalla vita frenetica. Grande attenzione viene data alla progettazione di oasi verdi per migliorare la qualità dell’aria e rigenerarsi, prediligendo un arredamento ecologico. Lo spazio sui balconi viene arricchito da vasi rigogliosi di essenze aromatiche e, per chi dispone di ampie terrazze, sono privilegiati giardini verticali o fioriere spaziose contenenti piante da frutto. Nel 2025 dunque l’arredamento, estensione dell’ambiente interno, si trasforma. La plastica viene sostituita da materiali moderni e naturali come legno, bambù, laminato, acciaio e semplice PVC, materiali duraturi e resistenti. Materiali come teak, rattan
sintetico e alluminio sono ideali per assicurare durata e leggerezza. Gli arredi per giardini solitamente sono più robusti e capienti, mentre per terrazze e balconi si preferiscono soluzioni modulari e salvaspazio. Panche con spazio contenitivo, tavolini pieghevoli e sedute multifunzionali consentono di ottimizzare ogni centimetro senza compromessi sullo stile.
Sostenibilità resta la parola d’ordine per la progettazione, alternando uno stile funzionale e minimalista con il colorato e bohémien, ispirato da palettes e textures monocromatiche con colori naturali. Verde scuro, arancione, sabbia, blu cobalto e terracotta sono colori chiave. I colori svolgono un ruolo cruciale nell’arredamento esterno: tonalità neutre quali beige e grigio conferiscono eleganza, mentre tinte vivaci come verde salvia e terracotta aggiungono carattere.
I materiali prediletti sono morbidi: velluto, canapa, cotone e bouclé esaltano il senso di comfort. Elementi decorativi come tappeti per outdoor, tende leggere e specchi contribuiscono a dare profondità agli spazi, rendendoli accoglienti e sofisticati.
Anche nell’outdoor tecnologia e funzionalità restano al centro, per massimizzare il benessere: illuminazione naturale, calda e soffusa, pannelli solari, verande high-tech, cucine outdoor e barbecue a emissioni zero, insieme a pavimentazioni ecologiche. L’illuminazione infatti riveste un’importanza fondamentale: l’uso di faretti a LED, lanterne solari e ghirlande luminose può trasformare un ambiente esterno in un luogo suggestivo anche nelle ore serali.
L’esterno diventa una continuazione dello spazio interno, un secondo salotto dove godere di aria fresca e della brezza generata dalle piante, dal pavimento al tetto. L’arredo, tanto in casa quanto fuori, segue linee guida sostenibili, eco-compatibili e innovative, ma al contempo lussuose, di alta qualità e rapide da assemblare. Gli stili per terrazze e balconi oscillano tra il minimalismo e un ritorno allo stile bohémien, gloriosamente tornato in auge con colori, textures e stili che evocano terre lontane e atmosfere orientali. Amache, sedute sospese e divisori murali dominano, creando ambienti di comfort e relax. Con le scelte giuste, ogni spazio esterno può trasformarsi in un rifugio personale di comfort e bellezza.
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In mezzo al verde. Esistono soluzioni intelligenti per sfruttare al meglio lo spazio
“Rendi unico il tuo spazio esterno: giardini, terrazze e balconi per un angolo di relax e benessere”
Risveglia il tuo spazio all’aperto con piante e fiori che migliorano l’estetica e la qualità dell’aria. Giardini, terrazzi o balconi possono diventare angoli di relax con soluzioni sostenibili, piante idonee e arredi comodi
Passato il grigiore invernale, è tempo di ridare vita ai nostri spazi all’aperto. Che si tratti di un ampio giardino, di una terrazza o di un piccolo poggiolo, ogni angolo verde può diventare un rifugio rilassante e accogliente. La presenza di piante e fiori non solo migliora l’estetica, ma ha effetti benefici sul nostro umore e sulla qualità dell’aria. Studi dimostrano che il contatto con la natura riduce lo stress e favorisce il benessere psicofisico. Un giardino ben curato può trasformarsi in un vero e proprio angolo di paradiso, dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro o trascorrere del tempo con la famiglia. Per chi dispone solo di una terrazza o di un poggiolo, esistono soluzioni intelligenti per sfruttare lo spazio al meglio, creando piccoli angoli verdi che regalano relax e armonia. La scelta delle piante deve tenere conto dell’esposizione solare e delle
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riducendo lo stress e favorendo il benessere psicologico. Prendersi cura delle piante e dedicarsi alla coltivazione di fiori e ortaggi è anche un’attività educativa per i più piccoli, che imparano il rispetto per la natura e il valore del cibo coltivato in casa.
Chi desidera sfruttare al meglio il proprio spazio verde può anche considerare la coltivazione idroponica o in vaso rialzato, tecniche moderne che permettono di gestire la crescita delle piante in modo efficiente e con meno spreco di acqua. La scelta di vasi e contenitori in materiali sostenibili, come la terracotta o il legno riciclato, può dare un tocco estetico più naturale e armonioso. Aggiungere elementi come pareti verticali e supporti modulari permette di sfruttare anche gli spazi più ristretti, trasformando un piccolo balcone in un’oasi di verde e colore.
condizioni climatiche: piante che necessitano di molta luce vanno collocate in punti soleggiati, mentre per angoli più ombreggiati si può optare per felci o edera.
Oltre all’estetica, il verde porta benefici concreti. Le piante migliorano la qualità dell’aria assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno, contribuendo a creare un microclima più salubre. Inoltre, il giardinaggio è un’attività fisica che aiuta a mantenersi in forma,
Le piante ideali per ogni spazio
L’illuminazione è un aspetto spesso sottovalutato ma essenziale per valorizzare gli spazi esterni. L’uso di luci solari da giardino, lanterne e candele crea un’atmosfera intima e rilassante, perfetta per serate all’aperto. Anche la scelta di complementi d’arredo gioca un ruolo importante: tappeti outdoor, tende leggere e cuscini impermeabili contribuiscono a creare un ambiente accogliente e confortevole, dove trascorrere momenti piacevoli in ogni stagione.
Per un giardino rigoglioso, le scelte più comuni includono rose, lavanda e ortensie, che garantiscono fioriture scenografiche. Sui terrazzi, piante come il ficus, l’oleandro e le erbe aromatiche come rosmarino e salvia sono perfette per la loro resistenza. Per i poggioli, le soluzioni migliori sono gerani, petunie e piante pendenti come il pothos. Chi ha poco tempo per la cura delle piante può optare per varietà a bassa manutenzione come la sansevieria o il bambù.
L’aggiunta di piante tropicali, come il banano o il filodendro, permette di dare un aspetto esotico agli spazi esterni, mentre alberi da frutto in vaso, come il limone o il mandarino, offrono una doppia funzione decorativa e produttiva. Per chi vive in zone dal clima rigido, le conifere nane e gli arbusti sempreverdi assicurano un giardino verde anche in inverno.
Il banano
Ama il sole e necessita di almeno sei ore di luce diretta al giorno. Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanze nutritive. Va annaffiato regolarmente, mantenendo il suolo umido ma senza ristagni. In inverno, se coltivato in vaso, meglio proteggerlo dal freddo.
Il filodendro
Perfetto per spazi ombreggiati, cresce bene in vaso con terriccio leggero e drenante. Ha bisogno di annaffiature moderate e tollera bene gli ambienti interni. Può essere coltivato come pianta rampicante o ricadente.
Il filodendro
La lavanda è una delle piante più apprezzate per il suo profumo e la sua resistenza. Ideale per bordure e aiuole, necessita di molta luce e terreno ben drenato. Inoltre, tiene lontani gli insetti e dona un tocco rustico e provenzale al giardino.
Il ficus
Il ficus è perfetto per terrazze e spazi semi-ombreggiati. Facile da coltivare, richiede poche cure e resiste bene alle temperature miti. È una scelta eccellente per chi cerca una pianta ornamentale sempreverde.
Il pothos
Il pothos è una pianta ricadente ideale per poggioli e piccoli balconi. Si adatta bene agli interni e agli esterni protetti, cresce velocemente e necessita di poche attenzioni, rendendola una soluzione perfetta per decorare gli spazi verticali.
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LSanità: 4 milioni per fermare le aggressioni, il piano high-tech del Veneto
a Regione Veneto lancia un piano innovativo contro le aggressioni ai medici e infermieri, con un investimento da 4 milioni di euro e l’introduzione di tecnologie avanzate per garantire maggiore sicurezza nei reparti.
Il governatore Luca Zaia ha presentato la strategia “antiviolenza”, che prevede l’uso di braccialetti con allarme per il personale e microcamere sperimentate nell’Ulss 4 Veneto Orientale, in grado di registrare immagini e audio in tempo reale.
“La situazione è grave – ha dichiarato Zaia –. Nel 2024 si sono verificati 2.595 episodi di violenza in Veneto, un numero in crescita. Non possiamo tollerare che chi lavora per salvare vite sia esposto a questi rischi. Servono strumenti efficaci per individuare e punire i responsabili”.
Il piano non si limita all’acquisto dei dispositivi, ma punta a integrarli con l’intel-
ligenza artificiale per analizzare comportamenti e prevenire episodi di violenza prima che accadano.
L’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha evidenziato l’urgenza di interventi concreti: “La paura di aggressioni è tra i principali motivi di dimissioni nella sanità pubblica. Dal 2022 abbiamo formato 5.000 operatori, ma ora servono misure immediate”.
Secondo i dati regionali, il problema è diffuso in tutta Italia: ogni anno si registrano oltre 25.000 aggressioni, ma nel 69% dei casi non viene sporta denuncia. Con questa iniziativa, il Veneto si conferma tra le Regioni più avanzate nella tutela del personale sanitario, adottando soluzioni tecnologiche per rendere gli ospedali più sicuri.
Paola Bigon
Aumentano i centri per i disturbi alimentari: un passo avanti nella salute pubblica
Secondo l’Istituto Superiore della Sanità il numero dei centri dedicati ai disturbi alimentari è salito a 214, un incremento notevole rispetto ai 180 registrati nell’ottobre 2024. Questo aumento non è solo una questione di numeri, ma rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro un problema che colpisce sempre più persone, soprattutto giovani.
Un aspetto particolarmente rilevante di questa crescita è l’attenzione rivolta ai pazienti più giovani. Un centro su cinque è attrezzato per fornire assistenza anche ai minori di sei anni, un dato che sottolinea l’importanza di intervenire precocemente. Inoltre, il 51% dei centri è in grado di accogliere ragazzi e ragazze tra i 7 e i 12 anni. Questa capacità di adattamento alle esigenze dei più piccoli è cruciale, poiché i disturbi alimentari possono manifestarsi già in tenera età, con conseguenze che si protraggono nel tempo se non affrontate adeguatamente.
L’espansione della rete di centri per i disturbi alimentari in Italia non è uniforme, ma presenta delle peculiarità territoriali. Al Nord si contano 79 centri, mentre il Centro Italia ne ospita 34. Al Sud e nelle isole, invece, sono presenti 51 strutture. Questa distribuzione riflette in parte le differenze socio-economiche e culturali tra le diverse aree del Paese, ma anche la crescente consapevolezza della necessità di affrontare i disturbi alimentari in modo capillare e accessibile.
In Veneto nel biennio 2022-2023 sono state registrate 1.350 prime visite, 3.000 pazienti seguiti, 1.000 ricoveri e 350 accessi al Pronto Soccorso, numeri rilevanti. E il Veneto è ben strutturato su questo fronte, con due Centri di Riferimento regionali (le Azienda Ospedaliere di Padova e Verona) tre provinciali (le Ullss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica) e ambulatori specifici in tutte le Ullss. Sono 14 attualmente le strutture venete specializzate secondo l’Istituto Superiore di Sanità.
La crescita dei centri per i disturbi alimentari è anche un riflesso di una maggiore consapevolezza sociale. Sempre più persone riconoscono l’importanza di affrontare questi problemi con serietà e competenza, ma è essenziale promuovere campagne di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolgano scuole, famiglie e comunità, per creare un ambiente che favorisca il benessere psicofisico e riduca lo stigma associato ai disturbi alimentari.
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Innovazione. Un intervento pionieristico rivoluziona il trattamento dell’endocardite in pazienti non operabili
Primo intervento mondiale per l’endocardite infettiva
Innovazione in cardiochirurgia: primo intervento al mondo per l’endocardite infettiva in pazienti non operabili. Un progresso straordinario nel campo della cardiochirurgia si è realizzato con il primo intervento globale di rimozione di una vegetazione endocarditica dall’aorta ascendente su un cuore battente, senza l’utilizzo di circolazione extracorporea e attraverso un’incisione di soli 4 cm. La procedura è stata eseguita in una sala ibrida, segnando un’importante svolta nel trattamento di una condizione complessa. L’équipe medica dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale Università Padova , sotto la guida del professor Gino Gerosa, ha condotto questo intervento innovativo su un paziente di 81 anni, già sottoposto a sostituzione valvolare aortica nel 2018. Il paziente presentava diversi fattori di rischio cardiovascolare, tra cui ipertensione, diabete mellito di tipo 2, fibrillazione atriale e una pregressa arteriopatia trattata chirurgicamente. A causa del precedente intervento a torace aperto, il tradizionale approccio cardiochirurgico comportava un altissimo rischio di sanguinamento e gravi complicazioni neurologiche legate a emorragie cerebrali. L’innovativa tecnica microinvasiva ha invece consentito un accesso ridotto, mantenendo il cuore in attività e utilizzando un supporto emodinamico in “ECMO like configuration” con un basso dosaggio di eparina. Il decorso post-operatorio del paziente è stato positivo: è stato estubato il giorno seguente all’intervento e ha trascorso cinque giorni in terapia intensiva, ottenendo un completo recupero neurologico. Attualmente, sta seguendo un programma di riabilitazione che ne favorisce il pieno ritorno alla salute.
Sara Busato
Padova: nasce il progetto ALT, arresto cardiaco limitato nel tempo
A Padova prende il via il progetto ALT (Arresto cardiaco Limitato nel Tempo), un’innovativa iniziativa che amplia le possibilità di trattamento dell’arresto cardiaco, grazie alla collaborazione tra SUEM 118, Cardiochirurgia e Servizio Perfusionisti dell’Azienda Ospedaliera. Il cuore del progetto è l’impiego in emergenza dell’ECMO, una macchina cuorepolmone miniaturizzata che permette di supportare la funzione cardiaca e polmonare, garantendo una perfusione adeguata anche nei momenti critici. Nell’iniziativa viene utilizzato il CARL, il più avanzato sistema ECMO attualmente disponibile. Questo strumento permette di mantenere ossigenati gli organi vitali, riducendo il rischio di danni cerebrali e aumentando la possibilità di ripresa del paziente. L’utilizzo del CARL direttamente in ambulanza rappresenta una prima assoluta in Italia e potrebbe rivoluzionare l’approccio ai casi di arresto cardiaco. Ogni anno, solo nella città di Padova, si verificano circa 200 arresti car-
diaci, mentre in tutta la provincia il numero sale a 700. Grazie all’introduzione di questa tecnologia, sarà possibile intervenire su circa 70 pazienti all’anno, selezionati tra coloro che si trovano in arresto cardiaco da non più di 30 minuti e con un’età compresa tra i 15 e i 70 anni. Il protocollo prevede l’intervento di due ambulanze: la prima arriva sul posto per effettuare la diagnosi e avviare il massaggiatore cardiaco meccanico, garantendo le manovre rianimatorie iniziali. La seconda ambulanza, dotata di ECMO, arriva subito dopo e i medici procedono con l’impianto direttamente sul posto. Questa procedura richiede circa 15 minuti, al termine dei quali il cuore del paziente viene completamente supportato dalla macchina. Questo nuovo approccio si inserisce all’interno del programma ECMO già attivo presso la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera, con l’obiettivo di migliorare i tempi di intervento, aumentare le probabilità di sopravvivenza e preservare la qualità della vita dei pazienti. La sperimentazione durerà tre mesi e coinvolgerà le équipe del prof. Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia, del dott. Andrea Paoli, direttore SUEM 118, e del dott. Fabio Zanella, coordinatore del Servizio Perfusionisti. Se i risultati saranno positivi, il servizio diventerà operativo in modo definitivo a partire dall’estate, offrendo così un’importante innovazione nella gestione dell’arresto cardiaco sul territorio.
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Il riconoscimento. Conquistata la prima posizione nazionale insieme a Roma, Napoli, Bologna e Palermo
Gli Ospedali Riuniti Padova Sud tra i migliori centri della Scuola italiana di alta formazione in epatologia
Gli Ospedali Riuniti Padova Sud rientrano nella “Top 5” della Scuola di alta formazione in Epatologia, selezionata dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI). Oltre a Schiavonia, ne fanno parte Roma, Napoli, Bologna e Palermo. La Scuola, strutturata su due anni, ha raggiunto la metà del percorso: dopo la fase teorica, è iniziata la pratica, con un ruolo di primo piano per il presidio veneto.
A marzo gli Ospedali Riuniti Padova Sud hanno ospitato la sessione pratica, coinvolgendo otto dei 32 specialisti in Medicina Interna provenienti da tutta Italia, in stretta collaborazione con i presidi di Schiavonia e Piove di Sacco. Le esercitazioni sulle patologie epatiche si svolgono nell’Unità di Epatologia guidata dal dr. Alessandro Vario, sotto la supervisione della dott.ssa Lucia Leone, direttrice della UOC Medicina. La regia dell’evento è affidata al dr. Giancarlo Parisi, direttore della UOC Medicina Interna, responsabile del Dipartimento di Area Medica dell’ospedale “Immacolata Concezione” di Piove di Sacco e coordinatore della Scuola italiana di alta formazione in Epatologia.
“I dati ISTAT a livello nazionale mostrano che ogni anno si registrano oltre 11.000
decessi per cirrosi o tumore epatico –spiega il dr. Parisi –. In Italia si contano più di 2,5 milioni di persone con infezione epatica da virus B e C, senza contare le epatopatie alcoliche, autoimmuni e metaboliche, queste ultime in forte aumento”.
“L’impatto delle patologie epatiche sull’assistenza ospedaliera è elevato, e il loro trattamento ricade spesso su Gastroenterologia, Malattie Infettive e soprattutto Medicina Interna, per la capacità di gestire pazienti complessi e la
disponibilità di posti letto. Dai dati SDO emerge che il 46% delle dimissioni ospedaliere con diagnosi principale di cirrosi epatica avviene proprio dai reparti di Medicina Interna, dove sono collocati molti centri epatologici” continua il dr. Parisi. Alla luce di questi numeri, FADOI ha deciso di investire nella formazione avanzata dei propri specialisti, e la Scuola di alta formazione rappresenta un’opportunità qualificata per perfezionare le competenze in epatologia.
Redazione Salute
Padova: droni a idrogeno per il trasporto dei medicinali
Rivoluzione tecnologica per consegne rapide di medicinali e materiali biologici Un passo avanti nel trasporto sanitario grazie alla mobilità aerea avanzata. Il gruppo Save ha presentato oggi il progetto “Sandbox”, che prevede l’uso di droni a idrogeno per il trasferimento rapido di merci sanitarie. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con la Regione Veneto e Enac, punta a migliorare la logistica ospedaliera attraverso soluzioni innovative ed ecologiche. Il progetto nasce dall’accordo per la Advanced Air Mobility firmato da Enac, Regione Veneto e Gruppo Save nel maggio 2024, in occasione dell’evento Space Meetings Veneto. Coinvolge anche H2C, specializzata in infrastrutture energetiche, e Heron Air, che gestisce l’aeroporto di Padova. La città
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Chirurgia d’urgenza a Padova: un’eccellenza operativa H24
Gli interventi urgenti, ovvero non programmati, rappresentano il 20% dell’attività chirurgica dell’Azienda e richiedono un impegno straordinario. Le patologie trattate spaziano da emergenze addominali a problematiche del tratto gastrointestinale. L’approccio più efficace per la gestione specialistica di questi casi è la creazione di un’équipe dedicata con una sala operatoria operativa 24 ore su 24. Padova è stata tra le prime realtà sanitarie italiane a istituire un reparto specializzato di chirurgia d’urgenza. La UOSD Chirurgia d’Urgenza, diretta dal dott. Gianfranco Da Dalt, gestisce interventi emergenti in collaborazione con la UOC Accettazione e Pronto Soccorso, le Chirurgie Specialistiche e la UOC Anestesia e Rianimazione. Ogni anno si registrano circa 1200 ricoveri e 800 interventi chirurgici urgenti. Nel 2024, sono stati trattati 101 politraumi e realizzate 61 procedure di radiologia interventistica. Il 30% degli interventi si svolge in orario notturno, mentre il 52% avviene con chirurgia tradizionale e il 48% in laparoscopia. La Chirurgia d’Urgenza si distingue per la gestione multidisciplinare del paziente politraumatizzato e per il trattamento tempestivo di emergenze oncologiche addominali e patologie acute benigne, tra cui diverticoliti complicate, appendiciti, colecistiti acute, ernie incarcerate, occlusioni intestinali ed emorragie gastrointestinali. Oltre all’attività operativa, l’équipe della UOSD segue i pazienti stabilizzati che necessitano successivamente di interventi chirurgici elettivi. Inoltre, il reparto è sede formativa per la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale e per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova.
Un modello di eccellenza che coniuga prontezza operativa, innovazione e alta formazione. (p. b.)
è stata scelta per la presenza di importanti centri medici internazionali, dove la rapidità delle consegne di farmaci e campioni biologici è cruciale. I droni a idrogeno offrono vantaggi ambientali e operativi: possono coprire fino a 100 chilometri, trasportando un carico massimo di 5 kg. Il rifornimento richiede solo due minuti, e il consumo di idrogeno verde è di appena 340 grammi per volo a pieno carico. Con una velocità massima di 55 km/h, rappresentano una svolta nella logistica sanitaria, garantendo consegne rapide e sostenibili. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo della mobilità aerea avanzata, con l’obiettivo di rendere più efficienti e sostenibili i trasporti urbani e sanitari. (r. s.)
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
TORTINI DI AGRETTI
Sono dei rustici semplici e sfiziosi, perfetti per la stagione primaverile. Sono semplicissimi da realizzare e molto veloci.
Ingredienti: Per la pasta brisée: farina di tipo 2 200 gr; olio extravergine di oliva 80 gr; acqua fredda 70 gr; sale. Per il ripieno: robiola 200 gr; 2 uova medie; agretti 300 gr; latte 80 gr; parmigiano grattugiato 60 gr; 1 cipollotto; sale e pepe
Preparazione: Per la pasta brisé mescolare la farina con l’olio in un mixer fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere acqua e sale, poi impastare fino a ottenere un panetto omogeneo. Lavorarlo a mano per qualche minuto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare.Tritare il cipollotto e soffriggerlo con un filo d’olio. Aggiungere gli agretti e cuocere a fuoco medio per 15 minuti, mescolando e aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. Salare e pepare, poi lasciar intiepidire. Mescolare la robiola con le uova, un pizzico di sale e pepe. Aggiungere il latte e amalgamare bene. Incorporare 40 g di parmigiano grattugiato. Stendere la pasta brisée a 2-3 mm di spessore e ritagliare 4 dischi. Foderare gli stampini e bucherellare il fondo con una forchetta. Distribuire gli agretti e versare sopra la crema di formaggio. Spolverare con il parmigiano rimanente. Cuocere in forno a 180°C per 20 minuti, finché i tortini saranno dorati.
VELLUTATA
DI ASPARAGI E PATATE
Un piatto leggero ma gustoso e di grande effetto. Servita tiepida e in piccole porzioni, la vellutata può essere un antipasto per una cena, oppure come primo piatto dal sapore morbido e delicato. Ingredienti: : 500 g di asparagi; 300 g di patate; 1 cipolla; 750 ml di brodo vegetale2 cucchiai di olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.
Preparazione: Lavare gli asparagi, privarli della parte dura del gambo e tagliarli a pezzi. Tritare la cipolla e soffriggerla in una pentola con l’olio extravergine d’oliva.Aggiungere le patate sbucciate e tagliate a cubetti, seguite dagli asparagi. Coprire il tutto con il brodo vegetale e lasciare cuocere per circa 25 minuti. Quando le verdure sono morbide, frullare il composto con un mixer a immersione fino a ottenere una crema liscia.Servire la vellutata calda, con un filo d’olio e pepe nero macinato.
FUGASSA VENETA
Un dolce tipico del periodo pasquale. Ideale da portare come merenda per le prime scampagnate all’aria aperta. È una preparazione molto complessa, perché comprende diversi impasti che richiedono ben tre lievitazioni..
Ingredienti: 250 g di farina 00; 250 g di farina manitoba; 70 ml di latte tiepido; 4 uova; 20 g di lievito di birra fresco; 150 g di zucchero; 100 g di burro a temperatura ambiente; q.b. di sale; 1 buccia di arancia e di limone grattugiata
Preparazione: Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido, aggiungendo 20 gr di zucchero e 100 gr di un mix delle due farine. Mescolare per ottenere un impasto morbido: avvolgere con un panno leggermente umido e lasciare riposare per circa un’ora. Primo impasto: unire i 200 gr. di farina, le due uova e gli 80 gr. di zucchero. Aggiungere il lievitino e iniziare a lavorare il tutto finché l’impasto non sarà elastico. Successivamente unire i 50 gr. di burro morbido a piccoli, lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Lasciare riposare circa per tre ore. Secondo impasto: aggiungere i restanti ingredienti e unire al primo impasto, che nel frattempo sarà lievitato. A lievitazione avvenuta, disporre la pasta su una teglia rotonda, con i bordi alti, rivestita da carta da forno, cospargerla con le mandorle pelate e tagliate a metà nel senso della lunghezza, la granella di zucchero e un po’ di zucchero a velo. Infornare in forno statico a 180° per circa 30 minuti affinché la focaccia pasquale mantenga la sua morbidezza e leggerezza.
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Rubrica a cura di Sara Busato
Piatti gustosi per festeggiare con golosità la Pasqua
La fugassa di Nonno Colussi
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