San Bortolo: 100 pazienti curati con la terapia innovativa contro leucemie e linfomi
Centrosinistra con Manildo.
Centrodestra a guida Lega o Fdi?
La marcia verso le prossime elezioni regionali è quantomeno incerta. Prima la querelle sul terzo/quarto mandato per il presidente Zaia, poi quella sullo spostamento a primavere 2026 delle elezioni, ora il braccio di ferro tra Lega e Fdi per garantirsi la guida del centrodestra. Ora che ormai la prospettiva di una ricandidatura a presidenze per Zaia è definitivamente tramontata e che anche la data delle elezioni è chiara - ovvero entro il 23 novembre 2025, con il 16 come giornata più probabile – è tempo di alleanze e candidature. Questa volta sembra che, almeno per quello che riguarda la strategia, i ruoli si siano invertiti. Il centrosinistra, solitamente in ritardo a causa dei numerosi litigi tra alleati, ha già scelto il proprio candidato mettendo insieme una coalizione molto più ampia di quella di cinque anni orsono. Mentre il centrodestra è in preda alla confusione determinata dalla contrapposizione interna. Andiamo con ordine.
Il centrosinistra ha eletto a proprio alfiere un nome fuori dal giro dei soliti noti: Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso dopo una storica vittoria contro Giancarlo Gentilini che sembrava essersi allontanato dalla politica attiva. Un nome a sorpresa, in un certo senso, uscito dal cilindro del Partito Democratico che ha trovato il consenso di tutta la coalizione e che potrebbe, addirittura, allargare il perimetro a Azione di Carlo Calenda.
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Economia, il sottosegretario
Massimo Bitonci annuncia semplificazioni e nuove risorse per il mondo delle imprese
Numeri in crescita e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto “Cartellone di alto livello”
Il giallo dell’estate: con “La ghenga degli storti” Romero svela il cuore nero del Nordest
A Vicenza una lunga stagione con oltre 250 eventi, città da vivere anche in agosto tra proposte culturali, cinema, concerti, danza e salotti urbani
Nel vertice a Roma il sindaco Possamai ha chiesto tempi certi, in città i residenti dicono no al doppio senso di marcia dei bus
A Treviso il segretario veneto Stefani convoca oltre 400 amministratori e detta la linea: “Saremo protagonisti”
Chi inquina paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S ono passati più di 12 anni da quando si sentì parlare per la prima volta di Pfas e di inquinamento delle falde e dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle nostre case. Ora la sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, con la condanna di 11 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale, avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano e altri gravi reati mette un punto fermo che dovrebbe anche essere un monito: chi inquina paga.
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Si è tenuto nei giorni scorsi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un incontro tra il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, il commissario dell’opera Vincenzo Macello e i rappresentanti di Ferrovie dello Stato. Al centro del vertice, l’aggiornamento sullo stato di avanzamento dell’attraversamento ferroviario ad alta velocità di Vicenza. L’appuntamento ha permesso di fare il punto sui tre lotti funzionali della linea ad alta capacità/alta velocità Verona-Padova. Attualmente sono in corso i lavori sul primo lotto, “Verona-Bivio Vicenza”, e sul secondo, l’“Attraversamento di Vicenza”. Il terzo lotto, denominato “Vicenza-Padova”, prevede la realizzazione di una nuova linea AV/AC di circa 26 chilometri, dal bivio delle linee Vicenza-Schio/Treviso fino all’ingresso di Padova, oltre al rifacimento di quasi 10 chilometri di linea storica. mIl Ministero ha ribadito la volontà di «proseguire celermente con la realizzazione di un’infrastruttura di tale importanza», sottolineando il ruolo strategico dell’opera per migliorare i collegamenti ferroviari ad alta velocità nel Nord Est e favorire la mobilità sostenibile. “Durante il colloquio – ha spiegato Possamai - ho ribadito con forza la necessità di approfondire e verificare con attenzione quella che viene definita “opzione zero”, ovvero la possibilità di evitare interventi di potenziamento con nuovi binari, puntando invece su soluzioni tecnologiche e gestionali alternative. Ho anche chiesto che vengano analizzate con maggiore dettaglio le altre tre ipotesi progettuali oggi al vaglio: il raddoppio in superficie, la galleria corta e la galleria lunga. Un’attenzione particolare l’abbiamo dedicata alla zona di Settecà, dove sarebbe previsto uno scavalco ferroviario in superficie contro il quale si è espresso il Consiglio Comunale. Ho voluto insistere con forza anche su un altro punto: è fondamentale fare tutto il possibile per salvare le aree verdi e i boschi che verrebbero interessate dal tracciato e dai cantieri.”
Alta velocità Vicenza: lavori in corso e confronto sulle ipotesi
Chi inquina paga
La sentenza di Vicenza rappresenta infatti un precedente importante, perché per la prima volta viene riconosciuta la responsabilità penale diretta di chi ha inquinato consapevolmente. Il verdetto risuona come un potente monito e potrebbe rappresentate un importante punto di svolta nella lotta per la tutela ambientale e la salute pubblica, riconoscendo precise responsabilità penali. Dopo cinque anni di processo e 1 34 udienze 11 ex dirigenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino – tra cui manager dei colossi internazionali Mitsubishi e ICIG che hanno rilevato l’azienda– sono stati condannati a pene complessive per 141 anni di reclusione, venti in più di quanto richiesto dal pubblico ministero. Quattro gli imputati assolti. Riconosciuti anche risarcimenti milionari al Ministero dell’Ambiente, alla Regione, Arpav, società idriche, Comuni e cittadini. Probabilmente vi saranno successivi pronunciamenti negli ulteriori gradi di giudizio, qualcosa potrà cambiare, ma c’è un punto fermo che sarà difficile scalfire o mettere in discussione.
Per oltre cinquant’anni dallo lo stabilimento di Trissino sono state riversate nelle falde sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas per l’appunto. Per decenni sono state usate in più ambiti, dai primi anni Duemila però alcune hanno smesso di essere usate perché si sono rivelate potenzialmente cancerogene e tossiche, a seconda dell’esposizione.
Questi “veleni eterni” si sono insinuati silenziosamente nel suolo, nell’aria e, in modo particolarmente insidioso, nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile di centinaia di migliaia di cittadini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Un’area di circa 200 chilometri quadrati venne classificata “zona rossa” nella quale, attraverso decine di migliaia di campionamenti, era stata riscontrata la presenza di valori particolarmente elevati di Pfas. Ci sono voluti anni e anni di battaglie e di perseveranza per arrivare a questo pronunciamento che rappresenta ora un nuovo punto di partenza all’insegna di una maggiore attenzione e sensibilità verso gli aspetti ambientali di svariate attività. E senz’altro va riconosciuta la tenacia con cui le “Mamme No Pfas” hanno lottato misurandosi con ostacoli e impedimenti di ogni genere. In questi anni, insieme agli altri movimenti ambientalisti, hanno dovuto combattere tra mille difficoltà, ora il loro sacrificio è stato ripagato, anche se resta l’amarezza per le gravi conseguenze sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente.
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La protesta. Residenti contro il doppio senso di marcia dei bus
Metrobus: il Comitato San Felice pronto a dare battaglia
“NO” al doppio senso di marcia dei futuri autobus nel tratto di corso SS. Felice e Fortunato compreso tra Viale Roma e la rotatoria di Viale Milano. «Siamo pronti a collaborare, ma anche a difendere le nostre motivazioni in ogni legittima e possibile sede».
N on bastasse la Tav (il treno ad alta velocità) a riscaldare gli animi dei vicentini, ci si è messo anche il progetto del Metrobus, sistema di trasporto elettrico, già attivo in molte città, che collegherà alcuni punti strategici di Vicenza da Est a Ovest e viceversa.
Con l’avvicinarsi della trasposizione dal progetto al tessuto urbano cittadino, tuttavia, la Linea Rossa disegnata sulla mappa cittadina sta creando non pochi problemi all’amministrazione comunale e in particolare all’assessore Cristiano Spiller che sta cercando di gestire, con non poche difficoltà, le reali criticità che stanno emergendo.
Il combattivo Comitato San Felice, sorto in una delle zone che verranno attraversate dal metrobus, ha fatto sentire più volte la propria contrarietà a parte del tracciato, ma agli inizi di luglio ha avuto modo di farlo in municipio di fronte al sindaco Giacomo Possamai e a Spiller. Alla riunione hanno preso parte anche i rappresentanti delle Vetrine del Centro Storico e numerosi cittadini. Le richieste sono note da tempo: tutto ruota attorno al “NO” al doppio senso di marcia dei futuri autobus nel tratto di corso SS. Felice e Fortunato compreso tra Viale Roma e la rotatoria di Viale Milano. Molte le criticità evidenziate, a partire dall’eliminazione di parcheggi e pista ciclabile, ritenuti fondamentali per la clientela e che,
se tolti, avranno un impatto diretto sulle numerose attività commerciali, molte delle quali storiche, mettendo a rischio la loro sopravvivenza. La perdita dei negozi di vicinato comporterebbe inevitabilmente un aumento del degrado nella zona, con il rischio che anche questa parte del centro storico si trasformi come altre aree già in difficoltà in questa zona di città, che a partire da luglio sono diventate Zona Rossa e dove il degrado e la criminalità stanno compromettendo la vivibilità cittadina. Inoltre, secondo il Comitato, l’introduzione del doppio senso per i mezzi pubblici, inclusi i nuovi autobus elettrici, si tradurrebbe in circa 200 transiti aggiuntivi al giorno, aggravando la situazione del traffico. Un appoggio ai residenti e ai commercianti è venuto dalla stessa maggioranza, in particolare dal consigliere Raffaele Colombara (Per una grande Vicenza): «Pur riconoscendo il valore strategico del Metrobus – ha detto -, è giusto e doveroso valutare seriamente le alternative proposte che, oltre a offrire vantaggi viabilistici, si fondano su solide motivazioni storiche ed urbanistiche». Secondo il comitato non sussistono oggettive impossibilità tecniche alla modifica del percorso degli autobus. A condividere questa ipotesi sono anche alcune associazioni di categoria, tra cui Ascom e Confesercenti, che hanno già forma-
lizzato la richiesta di un tavolo di confronto urgente con l’amministrazione comunale invitandola a un concreto ripensamento. D’altro canto, la nota con la quale il Comitato suggella l’esito dell’incontro con il sindaco e l’assessore è piuttosto netta: «Noi siamo pronti a collaborare ma anche a difendere le nostre motivazioni in ogni legittima e possibile sede».
Mauro Della Valle
Anche a Vicenza istituita una “Zona Rossa”
“Tanto tuonò che piovve”. La frase, che si vorrebbe detta da Socrate, ben si adatta alla decisione presa il 1° luglio scorso (fino alla fine di settembre) dal prefetto di Vicenza, Filippo Romano, di istituire anche a Vicenza una Zona Rossa. Precisamente nell’area delimitata da Viale Eretenio, Viale Venezia, Viale Milano, Piazzale Bologna, Via Genova, Via Firenze, Via Torino, Corso Santi Felice e Fortunato, Viale Ippodromo, Viale Giuseppe Verdi, Via Gorizia, Via Napoli, Via Battaglione Monte Berico e Campo Marzo e comprendente la Stazione ferroviaria, il cosiddetto “Quadrilatero”.
Della possibilità che il prefetto potesse arrivare a questa soluzione, in realtà, si discuteva da tempo e a spingere in tal senso erano stati molti esponenti del centrodestra, ma anche alcuni comitati di residenti di quell’area che hanno manifestato in diverse occasioni e attivato anche una raccolta firme, chiedendo dapprima la creazione della Zona Rossa e in seguito di poter essere ascoltati dal prefetto,
cosa che è in effetti avvenuta.
Che sia stata questa una delle motivazioni che ha portato all’emanazione del “Provvedimento di necessità e urgenza, ai sensi dell’art. 2 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”, non si sa, certo è che la decisione è avvenuta dopo una serie di segnalazioni e lamentale da parte di molti cittadini.
A salutare con enfasi più che positiva la misura prefettizia è stato tutto il centrodestra, non solo cittadino, mentre a sinistra ad esporsi è stata per prima Coalizione civica sinistra verdi, che ha bollato il provvedimento come “Una misura inefficace e pericolosa; un’anomalia che non trova alcun riscontro nel nostro ordinamento giuridico
e che, dietro a una supposta esigenza di decoro e sicurezza, limita le libertà individuali e finisce per colpire le persone più fragili e marginalizzate”.
In una nota la Prefettura ha spiegato i motivi che hanno portato al provvedimento “Volto a rafforzare le misure di controllo presso la Stazione ferroviaria del Capoluogo – anche in considerazione della contingente situazione internazionale in relazione alla presenza della cospicua comunità statunitense – e delle limitrofe aree cittadine interessate da fenomeni di degrado, di illegalità diffusa e di spaccio di sostanze stupefacenti. Il divieto si applica ai soggetti, non anagraficamente residenti all’interno dell’area, che assumano comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti e risultino già destinatari di segnalazioni all’autorità giudiziaria per reati predatori o comunque idonei a incidere negativamente sulla pacifica fruizione delle aree pubbliche (ad es., furto, rapina, percosse, lesioni, danneggiamento, etc.)”.
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L’assessore alla cultura Fantin. “Vogliamo render Vicenza sempre più attrattiva”
L’estate vicentina: oltre 250 eventi in città
S
chiacciata dalle principali città d’arte venete (Venezia, Verona e Padova), Vicenza d’estate non ha mai saputo attrarre grossi flussi turistici, se non quel turismo un po’ d’élite legato a Palladio. Le cose sono un po’ cambiate negli ultimi anni, vuoi per la riscoperta del turismo “lento”, ovverosia di quelle forme alternative di viaggio che privilegiano la contemplazione al mordi e fuggi, vuoi grazie ad azioni di marketing territoriale un po’ più coordinate rispetto al passato da parte di enti pubblici e privati, ma anche a seguito della diffusione di forme di ospitalità alternative agli hotel (B&B, affitti brevi, agriturismi, ecc).
Rispetto ad un tempo in cui la città si trasformava in deserto, con pochi esercizi pubblici e negozi aperti, le cose sono migliorate anche per i vicentini che, per svariati motivi, non possono o non vogliono andare in vacanza in questo periodo dell’anno. Oggi la città è certamente più vissuta, grazie a vacanze che si sono accorciate e diluite nel tempo, ma anche ad
un’offerta di spettacoli e attività per il tempo libero che si è indubbiamente ampliata, con iniziative dedicate a giovani e meno giovani e che finiscono per coinvolgere anche i turisti.
A fare il punto della situazione è l’assessore alla cultura e al turismo Ilaria Fantin.
«Il 2024 ha segnato risultati in generale molto positivi. Se guardiamo al circuito dei Musei civici e delle sedi museali partner, abbiamo registrato un incremento significativo delle visite, che in alcuni mesi sono addirittura raddoppiate, come a Palazzo Chiericati: un successo trainato anche dall’apertura della nuova Ala Roi».
-Quali sono state le novità in questo primo semestre dell’anno?
«Abbiamo promosso una serie di aperture straordinarie, ampliando le possibilità di visita in diverse sedi museali, con l’obiettivo di moltiplicare le occasioni di fruizione culturale sia per i turisti che per i residenti della provincia di Vicenza. In questa direzione si inserisce anche la Platinum Card,
pensata per favorire un accesso continuativo ai luoghi della cultura. I vicentini possono così tornare più volte nei musei civici, dove la programmazione è costantemente rinnovata, come dimostra l’attività della Basilica Palladiana dove si è appena conclusa la mostra Teatralità, che ha attirato oltre 30 mila visitatori. A fine giugno è stata inaugurata una nuova esposizione dedicata alla fotografia dei luoghi simbolo della Grande
Ai Chiostri di Santa Corona il ”Festival del cinema” di Vicenza
Il cinema Odeon di Vicenza, la sala cinematografica più longeva d’Italia per attività continuativa (ha iniziato le proiezioni nel 1907), per il 32° anno consecutivo ha inaugurato il 20 giugno scorso “Cinema sotto le stelle”, stagione estiva all’aperto ai Chiostri di Santa Corona (sede del Museo Naturalistico Archeologico), grazie alla collaborazione con Il Comune.
La programmazione, che si chiuderà il 31 agosto, propone 73 proiezioni e aderisce alla speciale promozione Cinema Revolution, con tutti i film italiani ed europei (più del 70% dei titoli) offerti al pubblico al prezzo
speciale di 3,50 euro rispetto al normale biglietto d’ingresso di 7 euro.
«La manifestazione è diventata un vero e proprio festival del cinema – spiega Enrico Ladisa, direttore e programmatore Cinema Odeon e del Cinema sotto le stelle -, con ospiti fra i più importanti protagonisti del cinema italiano».
La rassegna proporrà il meglio della stagione in corso con prime visioni in uscita nelle prossime settimane: da “F1 – Il film” di Joseph Kosinski con Brad Pitt, a Elio, il film d’animazione Disney/Pixar, a diversi film d’autore, oltre a proposte d’essai e proiezioni in lingua originale.
Guerra».
-Quanto agli eventi estivi?
«Credo non ci si possa lamentare: il calendario estivo propone oltre 250 eventi in tutta la città. Particolare attenzione è dedicata alle famiglie, con più di 40 appuntamenti di “Fabbrichiamo Cultura”, ospitati nella nuova sala polifunzionale della Basilica Palladiana.
L’obiettivo è quello di rendere Vicenza sempre più attrattiva, garantendo una programmazione
Le serate di dibattito con attori e registi: mercoledì 16, Marco Tullio Giordana presenterà il restauro del pluripremiato “I cento passi”, a 25 anni dalla sua uscita. Giovedì 3 luglio “Marmolada 03.07.22”, che verrà presentato dai registi Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, che hanno ricostruito la tragedia della valanga che tre anni fa causò la morte di sette vicentini. Venerdì 4 luglio ospiti Enrico Maria Artale e Edoardo Pesce. Lunedì 28 luglio toccherà a Vittoria, film vincitore del Premio Carlo Mazzacurati 2025 con ospiti i registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
culturale dinamica, diversificata e coinvolgente: iniziative come la Festa della Musica, la Notte Bianca, il Cinema sotto le stelle, Desidera, Be Popular, Visoni di Danza, Terrestri d’Estate, Salotti Urbani, sono solo alcune delle iniziative che, grazie anche al Forum cultura, renderanno l’estate occasione di divertimento, ma anche di approfondimento di diverse tematiche».
Mauro Della Valle
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SVENDITA SHOCK
Vicenza d’estate. Anche le attività commerciali in campo animare la città
I bar del centro storico si alleano per offrire musica all’aperto
“Vicenza d’estate” è questo il titolo di una nuova iniziativa che già a partire da metà giugno (fino al 26 settembre), ha visto aprire i plateatici di 14 bar del centro storico per concertini e piccoli eventi. L’obiettivo è quello di rendere più viva la città non solo nei fine settimana: le varie proposte musicali si alterneranno infatti ogni mercoledì e giovedì (dalle 18 alle 22) e il venerdì sera fino alle 23. «È il frutto di un patto – spiega Cristina Balbi, assessore allo sviluppo economico -, che ci vede assieme a Confcommercio e ai proprietari e gestori dei locali che hanno aderito all’iniziativa. Un modo per rendere più vivace l’estate per chi resta in città, ma anche per far sì che il centro storico sia vissuto, allontanando così anche il rischio di degrado e senso di insicurezza. Mi auguro che quest’iniziativa inneschi una reazione a catena, con l’adesione di tanti locali anche nelle altre zone della città che vogliamo sempre più vivace, a beneficio di chi la abita, di chi vi lavora e di chi viene a visitarla». Il provvedimento ha lo scopo di agevolare i locali che in questo modo possono programmare meglio le loro attività. Infatti, invece che inoltrare di volta in volta le singole domande per le
esibizioni, l’ordinanza comunale è stata estesa nel lungo periodo, facilitando così l’organizzazione degli eventi. «Quest’anno, peraltro, sono già state presentate 131 richieste e questo è un indubbio segnale di vivacità e di interesse dei commercianti che in questo modo intendono essere ancor più attrattivi».
«Riteniamo che questo possa essere un esempio virtuoso di collaborazione tra attività, che ha anche un risvolto positivo per tutta la cittadinanza - rincalza Federico Azzolini, responsabile delle delegazioni territoriali di Confcommercio Vicenza. Questa è la Vicenza che vogliamo: dinamica, ricca di eventi, con tanta musica e i tavolini all’aperto ad accogliere vicentini e turisti. Siamo convinti che un centro storico pieno di vita è un bene
per tutti: locali, residenti del centro e per tutti cittadini, visto che una città viva è anche una città che offre più servizi ed è più sicura». I pubblici esercizi che hanno aderito al progetto, presentando al Settore Suap-Edilizia Privata, Sport e Manifestazioni le relative istanze, sono i locali Alle Erbe - Cantina del Tormento e Refe Refettorio Birraio di piazza delle Erbe; Paninaro di contra’ della Catena; Biasio Centro di piazza delle Biade, Zest di contra’ delle Morette, Taverna 4 e 2/3 di contra’ P. Lioy, Quintana di contra’ Manin, Cioccolato e Contrà di contra’ del Monte; Bottega Faustino di piazzetta Parise; Oca Bianca di contra’ Porti; Antico Caffè Scrigni di piazza del Duomo; Malombra e Bolws Drinks Manawa Poke di corso Fogazzaro.
Mauro Della Valle
Estate vicentina: buona tavola, shopping e vacanze
Con i saldi estivi già in pista (anche quest’anno si sono aperti il 5 luglio), i negozianti puntano a “fare cassa”, in modo da poter programmare per tempo gli acquisti della merce che poi verrà esposta in vista della stagione autunno/inverno.
(lo scorso anno era del 68,1%); al secondo posto (68% delle preferenze) si colloca la spesa per abbi-
Cristina Balbi, assessore allo sviluppo economico: «Frutto di un patto che ci vede assieme a Confcommercio e ai gestori per rendere più vivace e sicura l’estate di sera».
Confcommercio e Unioncamere Veneto, hanno sondato l’orientamento dei consumi dei veneti e dei vicentini, chiedendo come spenderanno i loro soldi fino alla fine agosto, una volta coperte le spese fisse (affitto, bollette, ecc.).
I risultati parlano chiaro: per il 70% dei vicentini (il campione a livello veneto era di 600 persone), l’attività sulla quale investire sarà la convivialità: gustare dei buoni piatti in un locale o partecipando alle numerose feste all’aperto
gliamento, calzature e accessori; al terzo (57%) gli acquisti nel settore benessere e cura della persona. Seguono (53%) le spese per viaggi e vacanze; l’acquisto di libri (49%); attività sportive ed articoli
per lo sport (31%); oggetti e arredi per la casa (30%); articoli di elettronica, computer e smartphone (10%); altre spese (9%). Tuttavia, l’83% degli intervistati ha affermato che l’aumento del costo della vita sta condizionando le decisioni di spesa.
«Fa ben sperare l’attenzione per gli articoli di abbigliamento, calzature e accessori - è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza, Nicola Piccolo -, perché questo è un settore che va sostenuto, soprattutto preferendo l’acquisto nei negozi». Da questo punto di vista l’indagine conferma i numeri del 2024: il negozio rimane il miglior canale d’acquisto (69% del campione interpellato) contro il 31% di preferenza per l’on line. (m.d.v.)
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Il caso. Su tutti i media nazionali la storia della commerciante vicentina
“Fuori subito!”: l’appello alla politica della negoziante vittima di aggressioni
«Le leggi ci sono - afferma Margherita Parolin -, ma vanno semplificate perché non è possibile ci sia sempre un cavillo per non fare nulla o per tornare al punto di partenza».
L a paradossale vicenda di Margherita Parolin, titolare del negozio “Maison Marguerite” in corso Fogazzaro, che è stata oggetto perfino di interrogazioni parlamentari, ha messo nuovamente il dito in quella piaga che Vicenza era riuscita, fino a non molto tempo fa, a tenere marginata ma che sembra essere esplosa ora in tutta la sua virulenza: la sicurezza pubblica. Tema, questo, che è stato oggetto del nostro speciale “Dentro la notizia” pubblicato nel precedente numero, con interviste al sindaco Giacomo Possamai e all’ex sindaco e ora candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali Francesco Rucco. Il caso del marocchino senza fissa dimora che si è reso protagonista di una serie di tentativi di furto e atti violenti nei confronti dell’esercente, che era arrivata a barricarsi all’interno del proprio locale dopo il danneggiamento di alcune suppellettili poste all’esterno, è allo stesso tempo singolare ed eclatante, ma ha accentuato i limiti di un sistema burocratico e giudiziario che sta irritando sempre di più la gente ed è diventato poco comprensibile anche al Legislatore che lo ha architettato e che ha reso questa vicenda paradossale.
“Maison Marguerite”.
Di qui il gesto che ha suscitato clamore mediatico, ovverosia l’affissione sulla vetrina, da parte della negoziante, di un più che esplicito cartello: “Chiuso per paura”. A questo punto la decisione di inviare il marocchino in un Cpr ben più lontano, quello di Caltanissetta in Sicilia. Solo a quel punto Margherita Parolin ha trovato il coraggio
e la serenità di riaprire il negozio. «Ringrazio tutte le forze dell’ordine e i politici che non solo hanno espresso solidarietà, ma si sono dati da fare per risolvere il mio caso. Ora però è il momento di cambiare le cose: iI mio appello alla politica è “Fuori subito!” Le leggi ci sono ma vanno semplificate perché non è possibile ci sia sempre un cavillo per non fare nulla o per tornare al punto di partenza. I politici continuano a ripetere che la sicurezza non è né di destra, né di sinistra: lo dimostrino».
Mauro Della Valle
Lo straniero, infatti, giusto per riepilogare gli ultimi atti della vicenda, era stato oggetto dapprima all’emissione da parte del questore di un Daspo Willy (misura che vieta l’accesso ad alcune zone) e poi ad un provvedimento di espulsione che sembrava aver messo fine alle scorribande, dato che aveva portato all’accompagnamento dell’extracomunitario al Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo, in Friuli. Tuttavia, a seguito di un certificato medico emesso dal Centro friulano, che attestava alcuni problemi di salute che ne impedivano l’espulsione (secondo una sentenza della Cassazione), il tanto temuto personaggio ha potuto fare immediatamente ritorno a Vicenza, alla
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Truffa via SMS con finto Cup: l’ULSS 8 Berica mette in guardia i cittadini
Un nuovo tentativo di truffa ai danni dei cittadini si sta diffondendo attraverso un falso messaggio SMS firmato “Cup Info”. L’Azienda ULSS 8 Berica ha diramato un avviso per mettere in guardia gli utenti: il messaggio invita a contattare con urgenza un numero telefonico a pagamento per ricevere “importanti comunicazioni”, ma si tratta di un raggiro finalizzato esclusivamente
a estorcere denaro. Il contenuto dell’SMS è volutamente generico, pensato per indurre il destinatario ad associarlo a eventuali prenotazioni sanitarie effettuate tramite l’azienda socio-sanitaria di riferimento, indipendentemente dalla propria area geografica. Proprio questa ambiguità aumenta l’efficacia del tentativo di truffa.
L’ULSS 8 Berica chiarisce di non avere alcun legame con questo tipo di comunicazione e sottolinea come il fenomeno sia stato già segnalato in diverse parti d’Italia, incluso il territorio vicentino. L’invito agli utenti è quello di ignorare completamente il messaggio, evitare di contattare il numero indicato e prestare sempre attenzione a numeri sospetti, in particolare quelli con prefissi a pagamento come 893 o 895. Si ribadisce l’importanza di non fornire mai dati personali o effettuare chiamate a numeri sconosciuti, soprattutto se sollecitati con toni allarmistici. In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi direttamente ai canali ufficiali dell’azienda sanitaria di competenza.
La sentenza. Dopo anni di battaglia arrivano le condanne
La vittoria delle Mamme No Pfas
Il 26 giugno 2025 il Tribunale di Vicenza ha pronunciato una sentenza storica nel maxi-procedimento Pfas, il più grande mai celebrato in Italia per un inquinamento con cinque capi d’accusa: avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano; disastro innominato ambientale; inquinamento ambientale; gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi (per il quale è stata dichiarata la prescrizione); bancarotta fraudolenta. Sono state 11 le condanne su 15 imputati, oltre alle interdizioni e a risarcimenti significativi. Le condanne rappresentano non solo un risarcimento morale, ma anche una vittoria civile e politica.
Su questa sentenza si sono espressi nei giorni successivi più o meno tutti: politici, sindaci delle aree colpite, rappresentanti di Società idriche, sindacati e tanti
altri: Associazioni, comitati, cittadini, alcuni dei quali hanno scelto di costituirsi parte civile. Tuttavia, ci sembra giusto riportare qui il commento più importante, quello delle Mamme No Pfas che hanno per prime intrapreso una battaglia lunga e difficile, il cui esito ripaga di anni di impegno, di fatica, di notti insonni e di lotta collettiva.
«Emozioni difficili da contenere – scrivono -, dopo anni in cui sembrava che nulla potesse scalfire l’impunità di chi ha avvelenato le nostre acque, il nostro sangue, la nostra terra. Per uno dei reati – l’avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano – la sentenza apre un nuovo capitolo sotto il profilo sia giuridico che scientifico: sarà ora necessario approfondire come interpretare, in chiave moderna, la responsabilità penale per chi inquina risorse fondamentali come
Caso Miteni, la CISL di Vicenza
l’acqua potabile. Questa pronuncia costituirà un precedente importantissimo per altre situazioni simili, in Italia e nel mondo. Le ingenti somme riconosciute a favore delle istituzioni dovranno ora tradursi in azioni concrete: chiediamo che vengano utilizzate
per finanziare lo studio epidemiologico partecipato sui danni alla salute, per accelerare la bonifica e il ripristino ambientale, per completare finalmente la rete idrica alternativa nelle aree contaminate. Chiediamo anche giustizia economica per i cittadini: siamo
fiduciosi, quindi, che parte dei fondi vengano utilizzati dai gestori delle acque per togliere dalle bollette voci di spesa che fino ad oggi sono ricadute ingiustamente sulle famiglie, nonostante i danni siano stati causati da aziende private. Chiediamo allo Stato una legge nazionale che imponga limiti prossimi allo zero tecnico per i Pfas nelle acque potabili, come unica misura efficace per tutelare la salute delle persone. È tempo di avviare un cammino concreto e coraggioso di progressiva riduzione dell’uso dei PFAS in tutti i settori produttivi dove sia possibile. Queste “sostanze eterne” non possono più trovare spazio nel nostro presente e nemmeno nel nostro futuro. Noi “Mamme NO PFAS” continueremo a vigilare, a informare, a chiedere trasparenza e responsabilità».
Mauro Della Valle
esulta: «Sentenza storica che afferma i diritti e la salute»
«Una sentenza storica, che riafferma diritti inviolabili e scrive una pagina di giustizia attesa da anni». Così la CISL di Vicenza commenta il verdetto sul caso Miteni, la vicenda che ha segnato in modo indelebile il territorio con l’inquinamento da PFAS.
Raffaele Consiglio, segretario generale provinciale della CISL, esprime soddisfazione per un pronunciamento che, dice, «riconosce i diritti basilari dei lavoratori e di un’intera comunità al diritto alla salute». Il sindacato, che si era costituito parte civile sin dall’inizio del processo, sottolinea l’importanza di questa scelta per dare «un segnale concreto di attenzione e responsabilità».
«Ora attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, che siamo convinti farà scuola anche oltre i confini nazionali», osserva Consiglio. Il segretario CISL riconosce anche il valore del lavoro svolto dal sistema giudiziario, che «ha saputo cogliere la necessità di uno sviluppo economico sostenibile, rispettoso delle persone e del territorio».
Sulla stessa linea Alberto Selmo, segretario provinciale della FEMCA CISL di Vicenza, che definisce la sentenza «un primo, importante passo verso la verità e la giustizia».
Selmo ricorda le sofferenze patite per anni da lavoratori e famiglie, tra malattie, insicurezza e silenzi calati sull’emergenza ambientale.
«Non potevamo restare spettatori – prosegue –. Siamo stati presenti in aula, udienza dopo udienza, al fianco di decine di ex dipendenti e della comunità colpita. Oggi la giustizia ha detto che la salute non può essere sacrificata sull’altare del profitto».
Per il sindacato la condanna penale non è però un punto d’arrivo, ma l’inizio di una fase nuova: «Servono ora bonifiche straordinarie, risarcimenti e un sistema di monitoraggio sanitario permanente – incalza Selmo –. Pretendiamo risposte concrete per chi ha pagato sulla propria pelle e investimenti veri per restituire salubrità e dignità al territorio».
La FEMCA CISL rivendica anche il ruolo avuto nel mantenere viva l’attenzione sul caso Miteni quando il rischio era che calasse il silenzio: «Abbiamo sempre creduto che la verità dovesse venire a galla. Questa sentenza è una vittoria di chi non ha mollato, di chi ha lottato per la giustizia ambientale e sociale».
Disagi. Pendolari in allarme per i lavori del prossimo mese
In agosto chiude la stazione ferroviaria, ancora disagi
P
er il secondo anno consecutivo quello di agosto si prospetta come “mese horribilis” per i viaggiatori, ma soprattutto per i pendolari che da Vicenza hanno la necessità quotidiana di spostarsi in treno. Infatti, dal 4 al 24 agosto Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha disposto, come nell’agosto del 2024, l’interruzione della linea tra Verona Porta Nuova e Vicenza che riguarderà anche il nodo di Vicenza, con la contestuale sospensione della circolazione tra Vicenza e Schio (investimento di 3 milioni di euro). Lo stop è collegato ai lavori sui binari per consentire l’avanzamento dei lavori di manutenzione straordinaria e di riqualificazione infrastrutturale e tecnologica connessi alla realizzazione della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità sulla tratta Verona-Vicenza, nell’ambito del lotto “Verona-Bivio Vicenza” (per un investimento di 11 milioni di euro), e del lotto “Attraversamento di Vicenza”.
A differenza dello scorso anno, tuttavia, sarà garantita la tratta Vicenza-Treviso, il che significa che la stazione ferroviaria non sarà completamente chiusa. Nel dettaglio, come scrive una nota Rfi: “dalle 00.20 di lunedì 4 agosto alle 05.00 di lunedì 25 agosto è prevista l’interruzione continuativa della
linea Verona Porta Nuova – Vicenza con contestuale sospensione della circolazione tra Vicenza e Schio; pertanto, i treni subiranno variazioni di percorso, limitazioni, cancellazioni, autosostituzioni” (info su soluzioni di viaggio su sito e app delle imprese ferroviarie o presso assistenze clienti e biglietterie), che lo scorso anno hanno creato non pochi disagi, tenendo conto anche del clima che certo non induce a piacevoli attese nei piazzali.
I lavori in questi ultimi mesi sono stati estesi anche alla stazione ferroviaria vicentina con la realizzazione di tre nuove sale d’attesa, una delle quali attrezzata con postazioni di lavoro con banchi e prese per pc e smartphone, per una capienza totale di
circa 50 posti. Si sono verificati invece una serie di disguidi che hanno portato a posticipare l’attivazione delle due velostazioni, ovverosia i depositi per le biciclette che non sono già più all’esterno ma sono già stati disposti all’interno della stazione in modo da favorire l’intermodalità bici-treno, sempre che vengano risolte una volta per tutte le problematiche legate al gestore. Sempre nell’ambito del cantiere del progetto Av/Ac, oltre alla chiusura della stazione del capoluogo berico per i 21 giorni, verranno sospese le fermate ferroviarie di Lonigo dal 24 giugno al 24 agosto e di Montebello Vicentino dal 24 giugno al 7 settembre.
Mauro Della Valle
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Allerta a Vicenza dopo i bombardamenti Usa in Iran: rafforzata la sicurezza nelle basi americane
L’intervento militare degli Stati Uniti contro siti nucleari iraniani ha determinato un significativo incremento delle misure di sicurezza attorno alle basi Usa nel vicentino. La tensione, già elevata da tempo, è ora al massimo livello di guardia, con pattugliamenti rafforzati e un’attenzione particolare verso potenziali minacce, anche se al momento non vi sono indicazioni precise di pericolo imminente. Le forze dell’ordine italiane hanno intensificato i controlli esterni alle installazioni militari di Camp Ederle, Del Din e della base Miotto a Longare, per prevenire eventuali azioni di lupi solitari o altri gruppi estremisti. Nel contempo, il comando della U.S. Army Garrison Italy mantiene riservatezza sulle procedure di sicurezza interne, precisando che le misure sono costantemente monitorate e adeguate secondo l’evoluzione del contesto. Sul territorio nazionale sono stati individuati circa 28.700 obiettivi sensibili, che comprendono oltre alle basi militari anche sedi diplomatiche, uffici culturali e attività commerciali statunitensi, senza trascurare i luoghi di culto ebraici, potenziali bersagli di attacchi. A Vicenza risiede una folta comunità americana composta da circa 12 mila persone, tra militari, civili e famiglie, distribuiti tra le due basi principali e il vicino villaggio residenziale, che è in fase di ampliamento. In merito al livello di allerta, informazioni riservate avevano fatto circolare la notizia di un suo innalzamento a “Charlie” circa un anno fa, segnalando un rischio elevato di attacco terroristico. Tuttavia, il comando Usa in Italia ha smentito aggiornamenti recenti, confermando che lo stato di allerta non è cambiato negli ultimi mesi.
La donazione. Grazie a questa scelta Vicenza sarà più green
Fondazione Gabaldo offre un contributo di 600 mila euro per le aree verdi
Sorta a Vicenza nel 2023 per volontà dell’imprenditore Giancarlo Gabaldo, scomparso nello stesso anno, ha già avviato un progetto di bosco urbano a Bolzano Vicentino.
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nche a Vicenza sono sempre meno le aree verdi dove potersi riparare dalla calura in queste estati che negli ultimi anni si sono fatte sempre più bollenti. Di clima, riforestazione e aumento delle aree verdi si occupa la vicentina Fondazione Gabaldo che ha proposto al Comune una sponsorizzazione del valore di poco meno di 600 mila euro per promuovere “iniziative di miglioramento della qualità dell’aria, di contenimento delle emissioni e di aumento delle aree verdi nelle zone urbane della città”.
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«Per ora – ha sottolineato l’assessore Cristiano Spiller, che tra le sue deleghe ha quella del verde pubblico - è stata dichiarata fattibile dalla Giunta e la proposta di sponsorizzazione è stata pubblicata come
Avviso. Se non arriveranno eventuali offerte migliorative si passerà alla redazione del contratto». La Fondazione, in accordo con il Comune, si muoverà su tre fronti: la realizzazione di un Masterplan per il verde urbano – che come sottolinea Spiller dovrà raccordarsi con quello urbanistico -, da affidare a
un ente di ricerca, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento e alla sostenibilità ambientale per un valore di 70 mila euro; l’attivazione di interventi in varie aree con la messa a dimora di nuove piante, per una cifra complessiva di mezzo milione di euro; l’ottenimento di una specifica certificazione ambientale delle aree interessate dagli interventi per un valore di 20 mila euro.
Fondazione Gabaldo, sorta a Vicenza nel 2023 per volontà dell’imprenditore Giancarlo Gabaldo, scomparso nello stesso anno, ha già avviato un progetto di bosco urbano a Bolzano Vicentino, in un’area destinata ad essere convertita in terreni coltivabili ad uso agricolo.
Padova, Verona e Vicenza lanciano il reclutamento condiviso
A partire da novembre, i Comuni di Padova, Verona e Vicenza inaugureranno una modalità innovativa di reclutamento del personale, unificando le selezioni per la formazione di elenchi di candidati idonei da cui attingere per assunzioni a tempo determinato e indeterminato. Questa nuova procedura, ispirata all’articolo 3-bis del Decreto Legge 80/2021 , nasce dall’intesa tra le tre amministrazioni e si inserisce nel percorso avviato con i CityLab di Anci, con l’obiettivo di semplificare e rendere più economica l’attività concorsuale.
I responsabili delle Risorse Umane di Padova, Verona e Vicenza hanno lavorato fianco a fianco, supportati dagli esperti Anci, per mettere a punto regolamenti condivisi, convenzioni e bandi tipo che consentiranno di avviare le selezioni comuni. Questo metodo elimina la concorrenza tra enti limitrofi, evita duplicazioni di costi – che per ogni concorso singolo oscillano tra mille e duemila euro – e riduce il rischio di mobilità incontrollata del personale.
Il sistema prevede due fasi: una prova iniziale generale, gestita dall’ente capofila per accertare l’i-
doneità dei candidati, e successivi interpelli gestiti da ciascun Comune per coprire i propri fabbisogni specifici, con test mirati a verificare competenze tecniche e trasversali. Gli elenchi così creati avranno validità triennale e saranno aggiornati annualmente.
Il Comune di Padova avvierà concorsi per Funzionario amministrativo-contabile e Funzionario informatico; Vicenza selezionerà Istruttori tecnici e Funzionari tecnici; Verona punterà su Istruttori e Funzionari di polizia locale. Le selezioni affiancheranno le procedure tradizionali, senza sostituirle.
Inaugurato il nuovo parco di via Cattaneo: giochi, relax e comunità
Dopo un travagliato percorso durato 8 anni, è stato aperto al pubblico il nuovo parco di via Cattaneo, uno spazio atteso da tempo nel quartiere che ora può contare su un’oasi urbana in un contesto della città piuttosto trafficato. Al taglio del nastro erano presenti, assieme a sindaco e alcuni assessori, anche i piccoli della scuola dell’infanzia Trevisan, i ragazzi del centro estivo “Noi di San Lazzaro” e dai volontari del Centro pedagogico di
via dei Mille, i cui ospiti saranno tra i fruitori dell’area, pensata a misura di bambini e famiglie. Il parco, esteso su quasi 6.000 metri quadrati, offre vialetti, collinette fiorite, giochi per bambini, tavoli da ping pong e da scacchi, panchine, rastrelliere e una fontanella. Non manca nulla, neppure l’illuminazione, l’irrigazione, la predisposizione per la videosorveglianza e l’accessibilità, grazie alla rampa da via dei Mille. Sorto sul sedime
dell’ex acciaieria Beltrame, il parco è frutto di un progetto del 2017 e di un investimento da 822 mila euro, finanziato con fondi per le periferie e le bonifiche. (m.p.)
Mauro Della Valle
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Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
ta diventasse un punto di riferimento per
Molte delle attività si svolgono quando è ormeggiata, ma nei progetti di formazione avanzata – come quelli rivolti a studenti
mandosi in una nave-laboratorio capace di connettere ricerca scientifica, didattica e è
toraggio scientifico. Fondazione Cariparo, in sinergia con gli altri partner, punta a far
bile, una buona pratica che dimostra come un veliero del passato possa diventare il
E così, tra il legno restaurato dello scafo, la
tilla: quella della conoscenza che parte dal mare per cambiare il modo in cui viviamo il FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
gazione di una barca lunga oltre 24 metri, con due alberi maestri e un’architettura che ne fa più un patrimonio da proteggere che un mezzo ordinario. Eppure, dopo una fase iniziale sperimentale, oggi Goletta è pienamente operativa e “quasi sempre impegnata”, come sottolinea Toffoli. L’entusiasmo delle scuole, il coinvolgimento degli enti locali e l’attenzione crescente al
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Anche il Retrone avrà il suo
“Contratto di fiume”
Si tratta di uno strumento di governance che permetterà una migliore sostenibilità del corso d’acqua fortemente inquinato e dei suoi affluenti.
Provincia di Vicenza e Viacqua, insieme alle principali istituzioni del territorio, hanno dato il via al percorso che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Retrone, uno strumento volontario e partecipato di governance per la gestione sostenibile del bacino fluviale. Il primo atto formale è stato la firma del documento d’intenti, nella sede della Provincia di Vicenza capofila del progetto. Coinvolti e co-protagonisti con Provincia e Viacqua sono i Comuni toccati dal Retrone e dei suoi affluenti (Altavilla Vicentina, Arcugnano, Castelgomberto, Costabissara, Creazzo, Isola Vicentina, Monteviale, Sovizzo e Vicenza), il Consiglio di Bacino Bacchiglione, ULSS 8 Berica, il Genio Civile Vicenza, ARPAV, il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali.
la qualità e della funzionalità ecologica delle acque; la tutela e valorizzazione degli ecosistemi fluviali; la promozione di pratiche agricole e industriali sostenibili; il coinvolgimento attivo della cittadinanza; la realizzazione di progetti integrati di riqualificazione ambientale e paesaggistica.
La Provincia di Vicenza assu-
me il ruolo di coordinatore, garantendo la regia del percorso, l’interazione con la Regione Veneto e il raccordo con i diversi livelli istituzionali coinvolti. Il processo partecipativo sarà articolato in diverse fasi: saranno attivati gruppi di lavoro e attività per giungere all’elaborazione del Programma d’azione triennale. A quel punto ci sarà la sottoscrizione del Contratto di Fiume, che definisce le decisioni condivise nel processo partecipativo e gli impegni specifici dei contraenti.
Mauro Della Valle
Oltre 40 chili di rifiuti raccolti dai volontari durante l’iniziativa ecologica di McDonald’s a Vicenza Dieci sacchi di rifiuti, per un totale di oltre 40 chilogrammi, sono stati raccolti martedì 17 giugno a Vicenza nell’ambito della tappa locale di “Insieme a te per l’ambiente”, il progetto di McDonald’s dedicato alla pulizia e alla valorizzazione degli spazi pubblici.
Protagonisti della giornata, svoltasi nell’area verde attorno al PalaAltair e nelle zone vicine al campo da calcio dell’Altair, sono stati i dipendenti del ristorante McDonald’s di Torri di Quartesolo e i ragazzi del Summer Camp 2025, promosso da Altair e ASD Minibasket. L’attività si è conclusa con una merenda conviviale per tutti i partecipanti.
La presenza oggi di istituzioni, tecnici, associazioni di volontariato dà il senso di quale sia la volontà del Contratto di Fiume -ha sottolineato il presidente ella Provincia Andrea Nardincioè una gestione non solo condivisa, ma anche integrata, che tiene conto di ogni aspetto del corso d’acqua e delle loro interazioni: da quello ambientale a quello socio-culturale passando per quello urbanistico e produttivo. Tutti accomunati da un’esigenza, cioè il buono stato di salute dell’acqua. Su questo dobbiamo lavorare, stabilendo un piano d’azione concreto su cui impegnarci, con la consapevolezza che ognuno può e deve fare una parte, anche i singoli cittadini.” D’altro canto, storicamente Vicenza si è sviluppata sia dal punto di vista urbanistico che economico grazie ai suoi corsi d’acqua, per cui ha il dovere di prendersene cura.
Gli obiettivi principali del Contratto di Fiume Retrone includono: il miglioramento del-
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“Insieme a te per l’ambiente”, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, è un’iniziativa promossa in collaborazione con Assoambiente e Utilitalia per sensibilizzare contro il fenomeno del littering, ovvero l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente.
Dal 2021 ad oggi, il progetto ha coinvolto oltre 21mila persone e più di 400 associazioni locali, riuscendo a raccogliere più di 14mila sacchi di rifiuti – pari a oltre 50 tonnellate – in più di 500 tappe in tutta Italia, circa la metà delle quali patrocinate dalle amministrazioni locali.
Dal 2024, McDonald’s collabora anche con Retake, fondazione non profit impegnata nella cura dei beni comuni, per rafforzare l’efficacia e la diffusione dell’iniziativa.
Le giornate di raccolta rientrano in un percorso più ampio di transizione ecologica intrapreso dall’azienda, che passa per la riduzione dell’uso della plastica nei ristoranti, l’introduzione della raccolta differenziata, l’impiego di packaging riciclabili e l’avvio di un progetto di economia circolare per trasformare gli oli usati in biocarburante.
L’iniziativa si inserisce all’interno del programma “I’m Lovin’ It Italy”, con cui McDonald’s promuove, attraverso azioni concrete su tutto il territorio nazionale, un impegno tangibile verso la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità locali.
La mostra. Attraverso gli scatti Vicenza rivive la tragedia
della guerra
“L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe”
In Basilica Palladiana fino al 10 Agosto una mostra fotografica che racconta la città ferita dalla guerra.
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stata inaugurata nella Sala Zavatteri della Basilica Palladiana la mostra fotografica “L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe”, visitabile fino al 10 Agosto a ingresso libero. In esposizione 150 immagini di Giovanni Maria Sandrini, che documentano con intensità la devastazione subita da Vicenza durante i bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale, tra il dicembre 1943 e il marzo 1945. L’iniziativa nasce dal successo della precedente esposizione che si è svolta nei mesi scorsi nel cortile di Palazzo Trissino. Il nuovo allestimento raddoppia i contenuti: accanto agli 80 scatti iniziali, si aggiungono quasi 70 nuove immagini pro-
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venienti dagli archivi Sandrini della Biblioteca Bertoliana. Le fotografie mostrano monumenti, case, scuole, chiese e interi quartieri ridotti in macerie, ma raccontano anche la forza con cui Vicenza seppe reagire e ricostruire. La mostra è curata dal settore Comunica-
zione e dall’Ufficio Cerimoniale del Comune di Vicenza. Orari di visita: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30). Apertura straordinaria il 15 Agosto. Info: eventi.comune. vicenza.it.
Maria Puviani
“Si combatteva qui!”: in Basilica Palladiana un viaggio fotografico tra le trincee della Grande Guerra
Fino al 1 7 Agosto la Basilica Palladiana ospita la mostra fotografica di Alessio Franconi “Si combatteva qui! Sulle orme della Grande Guerra”, un toccante percorso tra Alpi e Carpazi sulle tracce dimenticate del primo conflitto mondiale.
Settantasette fotografie raccontano un viaggio duro e struggente nei luoghi dove si è combattuto e sofferto, dai monti vicentini fino all’Ucraina. La mostra promossa dal Comune in collaborazione con Noack Culture Container ETS e patrocinata dalla Commissione Europea, giunge a Vicenza in occasione del 1 10° anniversario dall’inizio della Grande Guerra.
L’autore si è recato lungo tutto l’arco alpino passando dalla Slovenia, dall’Italia e dall’Austria lungo quello che fu il fronte italo–austroungarico della Prima Guerra Mondiale, raggiungendo campi di battaglia a oltre 3000 metri di quota. Ha attraversato i Monti Carpazi, per ricordare il dimenticato fronte orientale raggiungendo l’Ungheria, l’Ucraina, la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca.
«È con vivo piacere inaugurare la mostra a Vicenza, così
vicini ad alcuni dei luoghi più significativi della Grande Guerra ripresi nel reportage – ha dichiarato Franconi -. A Tallinn sto esponendo gli scatti dei luoghi della Seconda guerra mondiale, a 80 anni dal conflitto, a Vicenza invece quelli della Prima guerra mondiale a distanza di 110 anni da quelle immense battaglie. Sembrano epoche lontane ma non è così, era la vita dei nostri nonni e bisnonni e la guerra è purtroppo tornata ed essere attorno a noi».
Dalle montagne vicine a Vicenza, tra cui risuonano nomi segnati dalla storia come Monte Cengio, l’Ortigara ed il Monte
Pasubio, se ne affiancano altri che riemergono oggi a causa dell’odierno conflitto ucraino. La mostra è un viaggio per riscoprire i luoghi di prigionia dove caddero i nostri bisnonni ma anche dove si combatterono alcune delle più importanti battaglie della Grande Guerra. Il reportage, giunto alla sua quarantaseiesima tappa espositiva, potrà essere visitato dal martedì alla domenica, dalle 1 0 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30). Ingresso compreso nel biglietto di accesso al monumento: 6 euro intero, 4 euro ridotto. Aperto anche il 15 agosto. (m.p.)
Il festival. Quattro giorni di spettacoli, anteprime e coreografie d’autore nel cuore di Vicenza
Torna a Vicenza “Visioni di Danza”
T
orna anche a Vicenza l’atteso festival “Visioni di Danza” che da martedì 29 luglio al 1° agosto sarà presente nella Loggia del Capitaniato in piazza dei Signori a Vicenza. Come sempre l’ideazione, i contenuti e l’organizzazione del festival fanno capo alla Compagnia Naturalis Labor, guidata dal coreografo Luciano Padovani, in collaborazione con Arteven e la partecipazione di: Ministero della Cultura, Regione Veneto, Comune e Provincia di Vicenza.
Come detto, si parte il 29 luglio nella Loggia del Capitaniato in Piazza dei Signori dalle 21,15 alle 24 con la Compagnia Na-
turalis Labor che si esibirà in “Tango in Loggia”: Milonga con le selezioni musicali del TDJ Carlo Carcano. Durante la serata esibizione dei maestri argentini Roberto Angelica e Lucila Prego. Prenotazione consigliata: visionididanza@gmail.com / 338 4284770
Mercoledì 30 luglio, sempre nella Loggia, ma alle 19.00 la Compagnia Petranuradanza/ Megakles Ballet si esibirà in “Respiro”, mentre alle 21.15 anteprima regionale con due diverse coreografie: Anime con la Compagnia Atacama con 12 ballerini e Love Games Chapter 1 (on The mountain), 5 ballerini dan-
Nuovo orario estivo per i musei
Sono entrati in vigore, fino alla fine di agosto, gli orari estivi per alcuni siti e musei: si tratta del Teatro Olimpico che posticipa apertura e chiusura aprendo alle 10 e chiudendo alle 18, da martedì a domenica; il Museo naturalistico archeologico rimane aperto dalle 10 alle 14 (chiuso i pomeriggi); il Museo del Risorgimento e della Resistenza è visitabile da martedì a domenica dalle 10 alle 14 (con ingresso gratuito). Rimangono invariati, invece, gli orari del Museo civico di Palazzo Chiericati, della Chiesa di Santa Corona (dalle 10 alle 18, dal martedì alla domenica) e delle Gallerie di Palazzo
zeranno nel concept ideato da Luciano Padovani in collaborazione con Circuito Sicilia Danza. Giovedì 31 luglio, alle 19.00 in Loggia, Chapter 2 di Love Games, produzione Compagnia Naturalis Labor; a seguire alle 21.15 altre due coreografie: Compagnia Ersiliadanza con “La passeggiata” e la Compagnia EM Plus con “All You need is”. Infine, venerdì 1 agosto alle 19 ancora in Loggia, l’anteprima regionale di “Love Games” Chapter 3 (Suites); alle 21.15 due coreografie: “Thaumata” Balletto di Sardegna e Humanity Compagnia VersiliaDanza.Info: www.vsionididanza.org.
Thiene (da giovedì a domenica dalle 10 alle 18). Per tutti i musei l’ultimo ingresso sarà 30 minuti prima della chiusura. Da segnalare l’apertura straordinaria di tutti i musei a Ferragosto, mentre il Museo civico di Palazzo Chiericati rimarrà aperto in via straordinaria anche lunedì 18 agosto (info: www.museicivicivicenza.it/it/). Quanto alla Basilica Palladiana si può visitare dalle 10 alle 18 dal martedì alla domenica, mentre la terrazza dal venerdì alla domenica. Per chi volesse fermarsi al bar della terrazza le giornate di apertura sono il venerdì e sabato dalle 18 all’una di notte e domenica dalle 18 alle
23 (info www.museicivicivicenza.it/it/ bp/basilica-palladiana/visita.php). Vale la pena ricordare che oltre ai biglietti, per accedere ai musei sono disponibili tre tipologie di card cumulative: “Vicenza Gold Card”, con validità di 12 giorni dalla data d’acquisto al costo di 22 euro (ridotto 17 euro), che consente di visitare tutti
“Cortili aperti”: libri, musica, poesia e un giardino da vivere
L’estate vicentina ritrova un’oasi di cultura nel cuore della città: torna “Cortili Aperti. Per incontrarsi”, la rassegna della Biblioteca Bertoliana che anima il giardino di palazzo Cordellina con otto appuntamenti gratuiti, tra parole, suoni e poesia.
Fino al 29 Luglio, tra ortensie e panchine d’artista, va in scena un mese che profuma di libri e vibra di musica. Nel calendario diversi “duetti d’autore”, tre serate di “Musica e parole” con il trio Parole Sonanti (Zorzi- Colasanto- Bassignana), il silent play “Stasera Unesco” (domenica 6) a cura di Piccionaia, e il poetry slam “Sogni d’estate” (giovedì 17) che promette versi pungenti e grandi emozioni. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. In caso di pioggia, si va al coperto. Info: consulenza.bertoliana@comunevicenza. it – 0444 578211 (m.p.)
e 11 i siti del circuito museale; “Vicenza Gold Card Family”, stesse caratteristiche al costo di 26 euro; “Vicenza Silver Card”, validità 8 giorni, che permette di visitare quattro siti a scelta tra gli 11 del circuito al prezzo di 16 euro, ridotto 14 euro; infine, “Vicenza platinum card”, con la quale i cittadini residenti e nati a Vicenza e provincia potranno visitare illimitatamente per un anno i Musei civici al costo di 20 euro. Per acquisto biglietti e card: Iat, piazza Matteotti 12, 0444 320854, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18 e all’Infopoint in Basilica Palladiana dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18
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Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?
Il segretario regionale del PD, Andrea Martella nella sua relazione all’assemblea dei Democratici del Veneto, dove il via libera a Manildo è stato votato da oltre il 90% degli aventi diritto, lo ha definito un “federatore, capace di garantire un importante gioco di squadra e una nuova prospettiva per il buon governo del Veneto sulla scia di quanto sta accadendo in moltissime città”. Della partita, a differenza di cinque anni fa, ci sarà anche il Movimento 5 Stelle e, come detto, sembrerebbe prossima ad arrivare Azione.
Nel centrodestra i due principali partner di governo stanno adottando strategie opposte pur avendo lo stesso obiettivo ovvero quello di indicare il candidato presidente. FDI, che pur non nasconde le sue ambizioni di partito più votato nella nostra regione, preferisce una tattica maggiormente attendista. Poche dichiarazioni, silenzio da parte della base, nessuna iniziativa pre – elettorale. Completamente diverso, come detto, il comportamento della Lega. I segretari delle sezioni trevigiane hanno votato un documento
La convention. A Treviso il segretario
nel quale si chiede di “correre da soli” cioè con la lista della Lega, una civica di Zaia e una di amministratori. E proprio in materia di amministratori il vertice leghista ha mostrato i muscoli lo scorso 5 luglio quando a Treviso ha convocato tutti i propri amministratori locali per un vertice che ha fatto molto discutere. Al momento sembra che la scelta sia tra il Segretario Regionale della Lega, l’onorevole Alberto Stefani e il Senatore di FDI, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon. Nonostante il ribollire, reale o strategico, della base sembra che una spaccatura del centrodestra non si possa concretizzare: troppi gli equilibri che rischierebbero di subire contraccolpi in tantissime amministrazioni e nel Governo stesso. Dal canto suo Forza Italia non ci sta a fare la comparsa e, infatti, a livello regionale il Segretario Flavio Tosi continua la sua campagna di accreditamento e di allargamento del partito non risparmiando critiche all’amministrazione Zaia e predicando elementi di discontinuità; magari spera di essere proprio lui il proverbiale terzo tra i due
litiganti.
E a proposito di Zaia, cosa andrà a fare il Presidente di Regione più amato d’Italia? Le ipotesi sul suo futuro si sono sprecate: qualcuno lo vede Ministro in un possibile rimpasto di Governo, qualcuno Sindaco di Venezia, altri vicepresidente nel caso in cui la Lega corresse da sola o Presidente di una qualche grande Azienda a partecipazione pubblica come, ad esempio, Leonardo. Il leader della Lega, Matteo Salvini starebbe, invece, pensando per Zaia un futuro di primo piano: capolista della Lega in tutti i collegi delle Regionali per tirare il partito, un anno e mezzo a fare il consigliere per poi entrare dalla porta principale a Roma. In primavera 2027, infatti, si terranno le elezioni politiche e Zaia potrebbe essere eletto in parlamento e nominato responsabile di un Ministero di primo piano, forse proprio quello dei trasporti oggi in mano a Salvini; se entrasse ora direttamente al Governo, infatti, dovrebbe accontentarsi di un ruolo di secondo piano e senza portafoglio: troppo poco per uno come Zaia.
La Lega guarda all’appuntamento elettorale “Saremo protagonisti, no alle corse solitarie”
Il salone del Museo di Santa Caterina a Treviso, gremito, ha accolto, lo scorso 5 luglio, la convention della Lega convocata dal segretario Alberto Stefani per fare il punto della situazione prima delle elezioni regionali e cogliere spunti dagli amministratori del Carroccio sul territorio.
Erano infatti oltre 400 tra sindaci, assessori e consiglieri da tutto il Veneto che hanno assiepato la platea, ospiti del padrone di casa, il sindaco Mario Conte, con l’obiettivo di difendere dagli attacchi anche degli alleati di centrodestra quanto fatto negli ultimi 15 anni dall’amministrazione Zaia (grande assente all’appuntamento trevigiano) e rilanciarsi uniti verso le prossime consultazioni. Numerosi gli interventi sul palco da parte dei vari esponenti locali, da Eleonora Mosco, consigliera provinciale a Padova che ha rimarcato l’importanza del sostegno alle imprese del territorio a Nicola Finco, sindaco di Bassano
che ha sottolineato la necessità di intervenire sul welfare per aiutare i giovani a trovare una casa e fare figli oltre a sostenere anziani e fragili. A tirare le somme è stato lo stesso segretario Stefani che nel discorso conclusivo ha ribadito che “La Lega non è contro nessuno, nel senso che siamo aperti a una coalizione di governo a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale. Però è anche vero che la Lega a livello territoriale ha una classe dirigente molto importante e noi non possiamo esimerci da costruire un programma elettorale che parta dalle comunità locali. Non siamo qui per lanciare candidature per lanciare corse in solitaria. Siamo qui però per costruire il futuro del Veneto e non c’è nessuno come gli amministratori che può darci il migliore contributo per costruire il programma amministrativo dei prossimi anni. Secondo me la politica deve fare questo, non deve litigare sui nomi e non deve
litigare per beghe interne. Deve fare questo, deve costruire programmi, deve lanciare idee, deve risolvere problemi”.
L’assessore regionale alla cultura e allo sport Cristiano Corazzari ha ribadito l’importanza del legame con i territori: “Incontri come questi servono a definire le linee programmatiche, senza tradire le radici del nostro modello di buon governo”. L’obiettivo è continuità, radicamento e una Lega protagonista nel cen-
trodestra. Corazzari ha ribadito che “La storia e l’identità del movimento non si svendono” e che il Veneto “Non può permettersi di disperdere un patrimonio politico costruito in anni di amministrazione efficace”. Anche l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il ruolo centrale degli amministratori locali, “sentinelle del territorio” e ha evidenziato le sfide future della sanità: tecnologia e prossimità, ma anche carenza di
personale e invecchiamento della popolazione. Il capogruppo in Consiglio regionale Alberto Villanova ha riaffermato la volontà di mantenere l’unità del centrodestra, pur lanciando un avviso agli alleati “Serve rispetto reciproco, altrimenti ogni opzione è aperta”. Temi centrali della campagna: sanità, sicurezza e ambiente. Messaggio chiaro: la Lega vuole restare protagonista, forte della sua rete territoriale.
Riccardo Musacco
Il segretario Alberto Stefani
L’intervista. Il sottosegretario rilancia il ruolo degli amministratori locali nella prossima sfida elettorale in Veneto
Bitonci: “Semplificazioni per le imprese, in ascolto del territorio verso le regionali”
N el cuore di un’estate calda non solo per le temperature ma anche per le sfide economiche, abbiamo incontrato l’onorevole Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con la sua lunga esperienza istituzionale e un forte radicamento nel territorio veneto, Bitonci ci si è soffermato sugli interventi più recenti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo particolare alle realtà produttive del Nordest, ma anche sullo scenario politico.
Onorevole Bitonci, quali sono stati i principali interventi del vostro dicastero a sostegno delle PMI, motore dell’economia del nostro territorio?
Abbiamo messo in campo misure concrete, a partire dalla legge annuale per le PMI, approvata per la prima volta in Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che sto seguendo in prima persona, con audizioni ancora in corso, e che punta a semplificare la vita di imprese e artigiani. Tra i punti centrali c’è la riforma del mondo del credito e dei confidi, fondamentale per rilanciare il sostegno finanziario alle micro e piccole aziende.
In che modo i confidi stanno tornando a essere uno strumento utile?
Durante la pandemia, con le garanzie statali al 100%, i confidi erano stati messi da parte. Ma oggi, grazie alla riforma introdotta nel 2023 e potenziata quest’anno, possono rilasciare garanzie fino a 100.000 euro senza valutazione del merito di credito
da parte del gestore del Fondo. Questo ha quadruplicato il loro impatto sull’economia. Inoltre, stiamo lavorando per permettere loro di erogare anche servizi e microfinanziamenti diretti: un passo importante per rafforzare il tessuto produttivo diffuso.
Altro fronte su cui state intervenendo è quello dell’energia.
Esatto. Dall’ 8 del mese è stato riaperto lo sportello per l’autoproduzione energetica, una misura che consente alle imprese di ottenere contributi, da 30.000 a 1 milione di euro, per installare pannelli fotovoltaici e batterie. Un incentivo importante per accompagnarle nella transizione energetica e ridurre i costi in bolletta.
Anche la cosiddetta “Transizione 5.0” è tra le priorità… Sì, si tratta di un pacchetto da 6,3 miliardi di euro, che sommato a Industria 4.0 porta il totale a quasi 1 3 miliardi. Purtroppo l’impianto europeo ha reso il percorso piuttosto burocratico, con certificazioni ex ante ed ex post. Ma con la legge di bilancio 2025 abbiamo introdotto semplificazioni, per esempio eliminando l’obbligo di dimostrare la riduzione dei consumi energetici quando si acquistano nuovi macchinari: è evidente che siano più efficienti. Abbiamo già raggiunto 1,390 miliardi di euro in prenotazioni, ma serve più tempo: per questo stiamo trattando con Bruxelles una proroga al 2026. Il credito d’imposta previsto resta uno strumento appetibile?
Assolutamente sì. Con Transizione 5.0 il credito può arrivare al
45% per investimenti in tecnologie, digitalizzazione, fotovoltaico e batterie. Anche Industria 4.0, che è stata riaperta, offre un credito d’imposta fino al 20%, con procedure più snelle grazie al fatto che sono fondi nazionali.
Sul fronte dei contratti di sviluppo, ci sono novità per le imprese del Nord?
Stiamo cercando nuove risorse per riaprire gli sportelli sospesi per esaurimento fondi. Le domande non sono andate perse, sono solo in graduatoria. Appena i fondi saranno reintegrati, si potrà procedere con l’erogazione. Lei visita spesso le aziende venete. Qual è l’impressione che ne ricava?
Dedico almeno una giornata alla settimana alle visite presso realtà produttive sul territorio, oltre agli incontri che si svolgono a Roma con imprese e rappresentanze, focalizzati su diverse tematiche di competenza del Ministero. È un’attività che considero essenziale: mi permette di ascoltare problemi concreti e fornire risposte rapide, anche tramite incontri al ministero o call dirette. Molte imprese, ad esempio, non conoscono le agevolazioni disponibili. Per questo invio una newsletter mensile a tutte le associazioni di categoria con l’elenco delle misure attive.
Le aziende sono preoccupate per i dazi, soprattutto quelle esportatrici. Che segnali arrivano da Roma?
Il tema è molto sentito, specie in una regione come il Veneto, ad alto valore aggiunto. Ma io invito alla calma: le trattative in-
ternazionali porteranno probabilmente a dazi sotto il 10%, con un impatto contenuto, specie sui prodotti di alta gamma, come i vini veneti, per i quali il prezzo non è un tema determinante per l’acquirente. L’Amarone, per esempio, se aumenta di qualche dollaro, l’americano continuerà a comprarlo.
E sul caro energia?
Al momento, nonostante le tensioni mediorientali, non ci sono stati aumenti significativi nel prezzo del gas o del barile.
Ma il governo è pronto a intervenire, come già fatto in passato, qualora si verificassero nuovi rincari.
Uno sguardo infine alla politica: in autunno si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale del Veneto.
Ci stiamo preparando con grande attenzione. Il nostro segretario regionale, Alberto Stefani, ha avviato una fase di ascolto
con tutti i 450 amministratori della Lega in Veneto. È da lì che deve partire il programma: dai temi concreti per i veneti, non solo dai nomi. Serve ancora qualche settimana e poi ci sarà il nome del candidato, attorno al quale, ovviamente, verrà costruita una squadra, ma io penso che il tema più importante siano gli argomenti. Sanità, scuola, sport, imprese: costruiremo un programma condiviso, come movimento radicato nei territori, un movimento fatto di amministratori locali, consiglieri comunali, assessori, sindaci. Siamo il primo partito in Veneto come amministratori. La campagna elettorale inizierà ascoltando gli amministratori e le loro esigenze per creare il programma elettorale, quindi organizzeremo incontri con associazioni di categoria e con le aziende e i cittadini per discutere insieme del futuro del nostro Veneto.
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Il sottosegretario Massimo Bitonci
L’intervista. Il senatore padovano traccia la rotta verso l’appuntamento autunnale con le urne
De Poli: “Alle regionali saremo uniti”
Senatore De Poli, parliamo di elezioni regionali. A che punto siamo? Come il centrodestra si presenterà alle prossime elezioni?
Ovviamente unito e coeso, come sempre. Ne sono assolutamente convinto. Le elezioni regionali sono a tutti gli effetti elezioni quasi politiche. In 70 anni, di fatto, le coalizioni al governo non si sono mai spaccate alle regionali. Quindi, in Veneto, l’unità del centrodestra resta un punto fermo. In un momento così delicato, servono responsabilità, ascolto e una visione condivisa per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono, a partire dalle prossime scadenze elettorali. stiamo entrando nel vivo di una nuova stagione politica per il Veneto. Le elezioni regionali sono all’orizzonte e noi dell’UDC siamo pronti a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e con quella serietà che ci viene riconosciuta sul territorio. Porteremo il nostro contributo dentro una coalizione di Centrodestra che vogliamo più forte e più attenta ai bisogni reali delle comunità.
Tensioni superate?
Sono dinamiche fanno parte di una discussione interna a una co-
alizione e rientrano nella normale dialettica politica. Però lancio un appello agli amici alleati del Centrodestra: negli ultimi mesi, forse, il tasso di litigiosità è stato eccessivo in alcune fasi. Per il bene del Veneto e dei veneti è ora di cambiare registro. Il rischio è che i cittadini si stanchino di queste continue prove di forza muscolari e tatticismi. Rischiamo di occupare troppo tempo a discutere di mandati e di nomi e, secondo noi, invece, bisogna dedicarlo ai problemi concreti che interessano i veneti. Qual è sarà il contributo dell’UDC?
Saremo presenti alle prossime Regionali, aperti al mondo delle civiche che oggi non si riconosce nell’offerta politica esistente, al volontariato e a tutti quei mondi che, come noi, si riconoscono nei i valori che fanno parte del Dna di noi veneti. Rappresentiamo i veneti del buonsenso, che chiedono risposte concrete. Noi non siamo quelli degli slogan, siamo quelli del lavoro quotidiano. Sarà una campagna lunga, e proprio per questo abbiamo deciso di partire subito, a testa bassa, pancia a terra, ascoltando i territori, raccogliendo
proposte e costruendo programmi credibili. Noi mettiamo al centro la persona, le famiglie, le imprese e i lavoratori, il mondo del volontariato e del terzo Settore, che rappresentano la vera ossatura del Veneto. E, ancora, sanità e sociale, i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità, i giovani. Dal 2011 al 2021 è aumentato del 517% il numero dei nostri giovani talenti “in fuga” all’estero: sono numeri preoccupanti anche perché le nostre imprese lamentano carenza di manodopera. Bisogna creare un terreno favorevole per le nostre aziende, con politiche in grado di attrarre investimenti. Non possiamo svendere i nostri gioielli all’estero.
Sanità e politiche sociali: come il Veneto dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni legate anche ai nuovi cambiamenti demografici?
La sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale (82%). E’ vero, la sanità veneta resta un modello di efficienza a livello nazionale ma, detto questo, non possiamo cullarci sugli allori. I cittadini ci chiedono di orientare le azioni della regione affrontando priorità come riduzione delle liste di attesa,
carenza di personale e, soprattutto rafforzamento della sanità territoriale. E’ impensabile che oggi per fare una visita specialistica bisogni fare 50-60 km per raggiungere la struttura sanitaria indicata. Dobbiamo investire di più sulla sanità territoriale, rafforzando quella ospedaliera e, inoltre, si rende necessario e urgente il potenziamento della rete dei servizi sociali e dell’assistenza territoriale a tutela di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità. Le famiglie non vanno lasciate da sole. Siamo consapevoli che è meglio spendere oggi 10 per promuovere l’autonomia e l’indipendenza di chi è più avanti con l’età, piuttosto che spendere domani 10 volte tanto in cure e assistenza.
Capitolo infrastrutture: il Veneto soffre ancora di un gap rispetto
ad altre regioni, cosa bisogna fare?
C’è bisogno di un Piano infrastrutturale coerente, che non si fermi alle opere simboliche. Dietro questo Piano deve esserci una strategia capace di far fare un salto di qualità a questa regione che ha enormi potenzialità. Oltre alle grandi opere, certamente importanti, servono le piccole opere nei territori (Strada regionale 10, Sp47 Valsugana, Sr 308 etc ) per rimuovere i colli di bottiglia. Sennò il rischio è di avere la Pedemontana veneta ma senza un adeguamento delle arterie che si collegano ad essa.
Quali sono le caratteristiche che dovrà avere il prossimo candidato Governatore per il Centrodestra?
Dobbiamo dare al Veneto una guida solida, concreta e all’altezza delle aspettative dei cittadini. La figura che verrà individuata dovrà essere sì espressione di equilibrio fra i partiti della coalizione, ma siccome la politica non è un bilancino fra sigle, questo equilibrio dovrà tenere conto delle istanze che arrivano dal basso. E, poi, soprattutto, oltre al nome, parliamo di contenuti programmatici. Ai veneti interessa la qualità delle risposte.
Teatro Stabile del Veneto, ecco la nuova stagione con un cartellone di primo livello
Il mondo del teatro si prepara a un entusiasmante capitolo con l’annuncio della stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto. Questo nuovo progetto triennale rappresenta un inizio vibrante, un’opportunità per reinventare il paesaggio teatrale mettendo in risalto l’arte della narrazione e la maestria degli interpreti. La campagna di quest’anno, intitolata significativamente “Ogni storia ha il suo inizio” e curata dall’artista catalano Javier Jaén, cattura perfettamente lo spirito di un’epoca nuova, segnata da cambiamenti significativi ma anche da molte conferme. Il logo creato da Jaén consiste in una mela rossa formata da un serpente attorcigliato su sé stesso, simbolo, per l’appunto, del peccato originale da cui tutto è iniziato.
La stagione 25/26 è stata presentata a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale dal presidente Gianpiero
Beltotto, dal direttore artistico Filippo Dini e dalla straordinaria Giuliana De Sio che con Dini aprirà il cartellone con “Il Gabbiano” di Cecov. Un programma che prevede 80 spettacoli, di cui 37 dedicati agli abbonati tra Venezia, Treviso e Padova. Un numero impressionante che promette di attirare un pubblico ancor più vasto, mettendo al centro
gli attori e le parole degli autori, sia classici che contemporanei. Tra le novità, 13 produzioni e coproduzioni pronte a solcare i palcoscenici europei. Brillanti inoltre i risultati dell’ultimo triennio. Dal 2022, il Teatro Stabile ha registrato un incremento del 21% nelle alzate di sipario, culminando nel 2024 con ben 553 giornate di spettaco-
lo tra Padova, Treviso e Venezia.
A queste si sommano 106 recite fuori dal Veneto, dimostrando la crescente influenza a livello nazionale. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, con una crescita del 56% nelle presenze, superando le 175 mila nel 2024. Anche le vendite di biglietti e abbonamenti hanno raggiunto cifre record, con oltre 2,6 milioni di euro. Un incremento delle produzioni ha portato anche a un aumento degli artisti e dei tecnici coinvolti, con una crescita rispettivamente del 19% e del 38% nei contratti di scrittura.
Ogni giorno, più di due nuovi contratti vengono firmati, dimostrando un settore in piena espansione e dall’enorme potenziale. Le produzioni per la stagione 25/26 comprendono opere classiche e nuove drammaturgie che esplorano i grandi capolavori con occhi moderni. Peppino Mazzotta continua il dialogo con i classici russi con una riscrittu-
ra di “Anime morte” di Gogol’, mentre Leonardo Lidi s’immerge nell’intenso mondo di Tennessee Williams con “La gatta sul tetto che scotta”. Le produzioni contemporanee si concentrano su temi di genere e potere, con opere di autrici come Ella Hickson e Julia May Jonas che esplorano il complesso universo delle relazioni umane. Marco Paolini, noto per il suo impegno nel teatro civile, inaugura il cartellone con “Bestiario idrico”. La stagione include anche spettacoli mattutini dedicati alle scuole superiori, sottolineando il ruolo educativo del teatro. L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha espresso il suo sostegno appassionato per questa nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto, rilevando come l’offerta culturale di qualità sostenga non solo la crescita della comunità, ma anche l’economia e il turismo della regione.
Riccardo Musacco
La presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto
La novità. Con la nuova trasmissione il Gruppo Editoriale La Piazza porta l’informazione in TV
Carta, web, radio e ora anche televisione: è nato “Il Veneto in Diretta” su Telepadova
C on il debutto televisivo della trasmissione Il Veneto in Diretta, il Gruppo editoriale La Piazza taglia un traguardo importante e si distingue come l’unico editore in Veneto ad offrire informazione su tutti e quattro i media: carta, web, radio e ora anche TV. Un primato che riflette una crescita continua, radicata nel territorio e alimentata dalla volontà di dare voce alle comunità locali con strumenti sempre più efficaci, accessibili e fruibili gratuitamente.
La nuova trasmissione - in onda su 7Gold TelePadova la domenica alle 11.45 ed il mercoledì alle 11.30 - va ad aggiungersi a una rete informativa già solida e articolata. In oltre trent’anni di attività, La Piazza ha costruito un sistema editoriale che unisce il mensile cartaceo distribuito in tutta la regione, il quotidiano online LaPiazzaweb.it, l’emittente radiofonica Radio Veneto24 – prima e unica all-news interamente dedicata al Veneto – e ora
anche un appuntamento televisivo fisso, interamente prodotto dalla redazione del gruppo.
Il Veneto in Diretta è uno spazio settimanale pensato per raccontare la politica, l’economia, l’attualità, il lavoro e il sociale con lo stile che contraddistingue La Piazza: approfondito, concreto, vicino alle persone. Ogni puntata accoglie ospiti selezionati tra amministratori, esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti della società civile, per affrontare con rigore e chiarezza i temi che toccano il territorio e le sue trasformazioni.
L’emittente 7Gold TelePadova è di certo molto affine, con i suoi 50 anni e con la sua forte attenzione ai temi editoriali del Veneto e del NordEst. Format prestigiosi e molto seguiti ne fanno l’emittente di riferimento in Veneto sia per qualità che per ascolti.
La scelta di entrare anche nel mondo della TV nasce da un’esigenza ben precisa: offrire una copertura informativa completa e
multicanale. In un momento storico in cui l’accesso alle notizie passa da molteplici piattaforme, il Gruppo La Piazza ha deciso di presidiare con coerenza ogni canale, mantenendo intatti i propri valori fondanti: informazione indipendente, servizio pubblico, at-
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tenzione costante al contesto locale. Quella televisiva non è solo una nuova vetrina: è la quarta gamba di un tavolo editoriale di un tavolo sempre più solido, che poggia sull’esperienza maturata in decenni di lavoro sul territorio. Un’evoluzione coerente con
i tempi, ma soprattutto con un obiettivo sempre chiaro: essere al servizio dei cittadini e dare visibilità a ciò che accade nei Comuni, nelle imprese, nei luoghi della cultura e della solidarietà. L’approdo in TV rafforza ulteriormente la posizione del gruppo come punto di riferimento per chi vuole comprendere il presente del Veneto, attraverso un’informazione chiara, trasparente e plurale. Il programma viene trasmesso da un’emittente prestigiosa come 7Gold Telepadova e rilanciato su tutti i canali digitali e social del gruppo, ampliando la sua diffusione. Con una redazione esperta, capace di coniugare linguaggi diversi e affrontare tematiche complesse con professionalità, La Piazza si conferma oggi un modello editoriale innovativo. L’unico in Veneto a parlare ai cittadini su carta, online, via radio e in TV. Un gruppo editoriale che cresce con il proprio pubblico. E che, su ogni media, sceglie di restare vicino al territorio.
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L’iniziativa. Un modo unico per trasmettere a giovani talenti i segreti di una professione ad alto valore aggiunto
È nata La Piazza Academy,
per formare i consulenti del futuro
L’iniziativa promossa dal Gruppo Editoriale La Piazza, in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, è pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità
In un momento in cui tanti giovani cercano la propria strada nel mondo del lavoro, nasce un progetto ambizioso e concreto che punta a insegnare una vera professione: quella del consulente commerciale pubblicitario. È la nuova Academy promossa dal Gruppo Editoriale
La Piazza in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità.
Un percorso formativo artico-
lato, che unisce teoria e pratica, formazione in aula e tirocinio operativo, per imparare davvero l’arte della vendita pubblicitaria. Un mestiere che richiede preparazione, ascolto, visione strategica e capacità relazionali: competenze che possono essere apprese solo attraverso un’esperienza immersiva, accompagnata da professionisti del settore. Ecco perché La Piazza Academy non è solo un corso, ma una vera e propria fucina di competenze, dove i partecipanti vengono seguiti passo dopo passo nella costruzione di un futuro professionale
solido e concreto.
Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: formare nuove figure commerciali capaci di valorizzare l’offerta editoriale e pubblicitaria di testate autorevoli ed innovative come La Piazza, il quotidiano digitale LaPiazzaweb.it e Radio Veneto24, la prima e unica radio all news del Veneto. Strumenti diversi, pubblici diversi, ma un unico comune denominatore: la capacità di raccontare il territorio e offrire alle imprese soluzioni efficaci per comunicare.
I tirocini previsti dall’Academy verranno infatti svolti all’interno di Give Emotions, la realtà che anima e coordina l’intero gruppo editoriale. Durante il periodo di tirocinio le giovani e i giovani selezionati saranno coinvolti in attività reali di vendita pubblicitaria, sia tramite contatto diretto che telefonico, imparando a costruire proposte personalizzate, a gestire una trattativa, un portafoglio clienti, a comprendere le esigenze del mercato e a lavorare per obiettivi.
Un’iniziativa che ha anche una forte valenza sociale. In un’epoca segnata da disoccupazione giovanile e precarietà diffusa, offrire a ragazze e ragazzi non solo una formazione, ma anche la possibilità di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro rappresenta una risposta concreta. Non si tratta di stage astratti, ma di un’opportunità vera: chi saprà distinguersi avrà la possibilità di iniziare una carriera stabile e altamente remunerativa all’interno di una realtà solida, innovativa e in continua crescita.
“Crediamo sia doveroso – afferma l’editore Giuseppe Bergantin – investire nel futuro delle nuove generazioni, trasmettendo competenze autentiche e aprendo le porte del nostro mestiere. Non è un’operazione spot, ma l’inizio di un progetto strutturato, che si ripeterà almeno due volte all’anno, con l’obiettivo di formare una vera nuova generazione di consulenti pubblicitari. È un investimento su persone, territorio e qualità, come sempre abbiamo fatto in questi 31 anni”.
A rendere possibile tutto questo è la forza del Gruppo Editoriale La Piazza, una realtà radicata, autorevole e da oltre trent’anni punto di riferimento nel Veneto. Solo un gruppo con una visione imprenditoriale chiara e una struttura organizzativa consolidata può offrire una simile opportunità, garantendo ai partecipanti il supporto, la credibilità
e gli strumenti necessari per apprendere una professione complessa, ma ricca di soddisfazioni. La Piazza Academy è aperta a giovani motivati, desiderosi di mettersi alla prova e di imparare un mestiere vero. Nessuna esperienza pregressa è richiesta: contano l’attitudine, la voglia di crescere, la curiosità e il desiderio di lavorare a contatto con le persone, con spirito di iniziativa e passione.
In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, la pubblicità resta uno degli snodi fondamentali per la vita delle imprese. Formare consulenti capaci di costruire relazioni e generare valore attraverso la comunicazione è una sfida ambiziosa, ma necessaria. Con questa Academy, Give Emotions e Forema scelgono di accettarla. E di aprire la strada a una nuova generazione di professionisti.
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Vicenza celebra i 100 pazienti curati con la terapia CAR-T contro leucemie e linfomi
Un traguardo che parla di innovazione, speranza e coraggio. L’Ospedale San Bortolo di Vicenza ha celebrato oggi il trattamento del centesimo paziente con la terapia cellulare CAR-T, uno dei metodi più avanzati al mondo per la cura di gravi forme di leucemia e linfoma. La ricorrenza, che ha visto la partecipazione dell’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, rappresenta non solo un primato clinico per la struttura vicentina, ma anche un motivo di orgoglio per l’intero sistema sanitario del Veneto.
“Quando siamo partiti nel 2020 – ha ricordato l’Assessore – c’erano difficoltà autorizzative e organizzative enormi. Ma la Regione ci ha creduto, ha investito e ha sostenuto un progetto che oggi dimostra il suo valore salvavita. Questa è una medicina di precisione, fatta su misura per ogni paziente, in cui nulla è lasciato al caso”.
La CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-Cell) è una terapia che utilizza i globuli bianchi dello stesso paziente, modificati geneticamente in laboratori specializzati negli Stati Uniti o in Germania, per combattere le cellule tumorali. Si tratta di un trattamento altamente complesso, che richiede una preparazione multidisciplinare e la collaborazione di numerose figure sanitarie: ematologi, neurologi, intensivisti, farmacisti e specialisti in medicina trasfusionale.
Durante la conferenza stampa tenutasi oggi a Vicenza, insieme all’Assessore Lanzarin
erano presenti anche la Direttrice Generale dell’ULSS 8 Berica, Patrizia Simionato, e gli specialisti dei vari reparti coinvolti. Vicenza è uno dei soli tre centri del Veneto in grado di somministrare la CAR-T, insieme all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona e all’oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Padova.
Nel percorso CAR-T, la Medicina Trasfusionale gioca un ruolo chiave, in particolare con l’attività di aferesi terapeutica. È in questa fase che i linfociti vengono prelevati dal sangue del paziente tramite separatori cellulari e inviati alla manipolazione genetica. Il tutto avviene in ambienti dedicati, con tempi di attesa ottimizzati tra i 3 e i 7 giorni dalla presa in carico.
Ogni trattamento ha un costo medio di circa 200.000 euro, ma i risultati ottenuti — in termini di qualità della vita, remissioni e guarigioni — giustificano ampiamente l’investimento. Dei circa trecento pazienti candidati, cento sono risultati idonei alla terapia, segno della grande accuratezza nella selezione.
“Oggi, dopo il pionierismo di Vicenza – ha concluso Lanzarin – si discute anche a livello nazionale dell’espansione della rete dei centri CAR-T. Il Veneto, che ha aperto la strada, intende rimanere protagonista anche in questa nuova fase. Abbiamo le competenze, l’organizzazione e soprattutto una squadra di medici e infermieri straordinaria, alla quale va la nostra più profonda gratitudine”.
Boom di ricette false per ottenere farmaci stupefacenti
Un fenomeno in preoccupante ascesa sta interessando le farmacie della provincia di Vicenza: quasi 40 casi dall’inizio del 2025 di persone che si sono presentate al banco con ricette false o fotocopiate, nel tentativo di ottenere illegalmente farmaci stupefacenti. Praticamente quasi due episodi a settimana. A lanciare l’allarme è Federfarma Vicenza, che invita farmacisti e operatori a tenere alta la guardia.
Nel mirino, in particolare, alcune categorie di medicinali ad alto rischio di abuso: benzodiazepine (impiegate come ansiolitici o ipnotici), ma anche potenti antidolorifici oppioidi come fentanyl, ossicodone e tramadolo. Le modalità di falsificazione sono sempre più raffinate: ricette fotocopiate o digitalmente alterate, intestate a medici veri ma ignari, oppure con firme falsificate. In alcuni casi, i farmacisti si sono accorti del raggiro solo grazie a dettagli minimi, come l’assenza di pressione della penna sulla carta o nomi sospetti controllati nei database interni.Oltre al danno economico e alla truffa in sé, preoccupa soprattutto il risvolto sanitario e sociale: questi farmaci, se assunti senza controllo medico, possono creare dipendenza, causare gravi effetti collaterali o essere rivenduti illegalmente. Federfarma invita i farmacisti a denunciare ogni tentativo sospetto alle autorità sanitarie e di pubblica sicurezza, collaborando con l’Ordine dei Medici e le forze dell’ordine per arginare il fenomeno.
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Il servizio. Lanzarin: “Un investimento importante per la salute e la qualità del lavoro dei nostri operatori”
Inaugurata la nuova risonanza magnetica 3 Tesla all’Ospedale San Bortolo
Una svolta tecnologica al servizio della salute pubblica. È stata inaugurata all’Ospedale San Bortolo di Vicenza la nuova risonanza magnetica 3 Tesla, un’apparecchiatura di ultima generazione che promette esami diagnostici sempre più accurati e meno invasivi, in particolare per pazienti pediatrici e in situazioni cliniche complesse.
A presentare la nuova installazione, dal valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro – finanziata in parte con risorse del PNRR (972 mila euro) e in parte con fondi aziendali (oltre 718 mila euro) – è stata l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, insieme a Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica, e al dottor Giuseppe Iannucci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze.
“Si tratta di un investimento strategico – ha dichiarato Lanzarin – che non solo migliora la qualità della diagnosi, ma anche le condizioni di lavoro del personale sanitario. La nuova risonanza garantisce immagini di altissima precisione, è più confortevole per i pazienti e più efficiente nei tempi di esecuzione. È un passo concreto verso una sanità sempre più moderna e vicina ai bisogni delle persone”.
La nuova macchina sostituisce una
precedente risonanza 3 Tesla in uso da oltre 13 anni e rappresenta un significativo salto qualitativo, soprattutto grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale, che consente una migliore interpretazione dei dati e una maggiore capacità di analisi per un’ampia gamma di patologie: neurologiche, oncologiche, cardiologiche e pediatriche.
Nel territorio dell’ULSS 8 Berica, l’aggiornamento delle dotazioni tecnologiche è stato reso possibile grazie a un investimento complessivo di 8,5 milioni di euro, tra fondi regionali
e PNRR, che ha permesso l’acquisto di 23 nuove apparecchiature, tra cui TAC, mammografi, acceleratori e ora questa risonanza magnetica avanzata.
“La sanità veneta – ha concluso Lanzarin – è in continua evoluzione. Cresce nella tecnologia e affronta con determinazione anche le sfide legate alla carenza di personale, con piani di assunzione e rafforzamento dei servizi. Solo nel 2024, al San Bortolo sono state effettuate oltre 10.600 risonanze, un dato in forte crescita rispetto alle 7.900 del 2022.”
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Ospedale San Bortolo: eseguito con successo un raro parto gemellare podalico
Nei giorni scorsi l’équipe di Ostetricia e Ginecologia del San Bortolo ha affrontato una situazione di rara complessità e delicata emergenza: un parto gemellare podalico in travaglio precipitato, con entrambi i feti in presentazione podalica, impossibile da risolvere con un taglio cesareo a causa dell’avanzato stato del travaglio.
La paziente, giunta in sala parto trasportata dal SUEM, ha richiesto un intervento rapido e altamente specializzato. «L’assistenza a un parto podalico è oggi un evento sempre più raro – ha spiegato il dottor Marcello Scollo, direttore dell’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia – e per questo il nostro personale segue periodiche esercitazioni su manichini ostetrici per mantenere le competenze necessarie a gestire emergenze di questo tipo, in linea con le linee guida nazionali e internazionali».
La complessità della situazione ha imposto l’adozione delle corrette manovre di estrazione manuale dei neonati, con la collaborazione immediata dei neonatologi e anestesisti presenti in sala, secondo i protocolli di emergenza. Le due bambine sono nate reattive, con un peso rispettivamente di 1650 e 2150 grammi, e sono state trasferite in Terapia Intensiva Neonatale per un attento monitoraggio data la prematurità e la particolare modalità del parto.
La madre, dimessa regolarmente, segue con attenzione le sue figlie ricoverate in TIN, dove l’accesso ai genitori è garantito 24 ore su 24. «In questo territorio, dove è diffusa la pratica della manovra di rivolgimento per ridurre la presentazione podalica, la percentuale di feti podalici è ridotta al 2% – ha aggiunto la dott.ssa Elisabetta Rebellato, responsabile delle sale parto – ma in caso di gravidanza gemellare come questa, la manovra non è praticabile, e quindi è stato fondamentale il lavoro esperto e coordinato dell’équipe ostetrica».
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A tavola
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Ricette fresche e leggere, perfette da preparare per l’estate
PEPERONI RIPIENI VEGETARIANI
Un grande classico rivisitato in chiave vegetariana e leggera, perfetto per un antipasto sfizioso o una cena veloce durante la settimana. Un piatto versatile e saporito che possiamo servire in tanti modi.
Ingredienti: 2 peperoni grandi; 500 g patate; 500 g zucchine; 2 uova, 200g pomodorini, 150g provola cubetti, pangrattato, prezzemolo, olio d’oliva, sale fino, pepe Preparazione: Pelare le patate e grattugiarle in una ciotola e dopo averle lavate, asciugare e grattugiare anche le zucchine. Poi condire con un po’ di sale e lasciare riposare per circa 5-10 minuti, per far perdere alle verdure un po’ d’acqua di vegetazione. Aggiungere le uova, il sale, il pepe e mescoliamo bene. Unire pomodorini tagliati, la provola a cubetti, il prezzemolo tritato e mescolare per distribuire gli ingredienti in modo uniforme. Dopo averli ripuliti dai semini e dai filamenti bianchi, tagliare a metà i peperoni e metterli in una teglia foderata con carta forno. Farciamo i peperoni con il ripieno di verdure. Completiare con il pangrattato sulla superficie e con un filo d’olio, e cucinare in forno preriscaldato ventilato 180 °C per 35 minuti.
CAESAR SALAD ( SENZA POLLO)
La Caesar Salad è un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Da allora esportata ed apprezzata in tutto il mondo. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto Ingredienti: :2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b. Preparazione: Sfogliare la lattuga ed eliminare eventuali foglie esterne troppo dure, scegliere quelle interne più tenere. Tagliare il pane a fette alte 1 cm, eliminare la crosta e tagliare a quadretti. Mettere un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una pentola antiaderente e tostare i quadretti di pane a fuoco moderato. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire disporre l’insalata in un’insalatiera, versare due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere il sale, il pepe macinato al momento, il succo di limone, la salsa Worchestershire e mescolate ancora. Assaggiate e correggete se necessario.
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GELATO ALLO YOGURT CON PISTACCHI
Ora che è iniziata l’estate, a chi non piace rinfrescarsi con un bel gelato? Meglio se leggero e nutriente: ecco il gelato con pistacchi. La ricetta prevede l’utilizzo dello yogurt greco al posto del latte. Facile da preparare, ideale per la merenda o per il post pranzo goloso
Ingredienti: 400 g di yogurt greco; 100 g di cioccolato fondente; 30 g di miele di acacia; 2 cucchiai di pistacchi al naturale. Per guarnire q.b. di pistacchi al naturale E mezza bacca di vaniglia
Preparazione: Tritare finemente il cioccolato fondente e i pistacchi, tenendoli da parte. In una ciotola inserire lo yogurt, il miele e i semi della vaniglia; montare gli ingredienti con le fruste elettriche pochi istanti. Aggiungere i pistacchi e il cioccolato e amalgama gli ingredienti. Una volta completato l’impasto, trasferirlo un contenitore adatto al freezer. Mescolare il composto con una forchetta ogni 30 minuti, ripetendo l’operazione per circa tre ore. Passato il tempo, tirare fuori dal freezer il gelato qualche minuto prima di servirlo, se necessario mescolare nuovamente per renderlo più cremoso. Servite con pistacchi al naturale e una banchetta di vaniglia a piacere
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Rubrica a cura di Sara Busato
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