Al Ca’ Foncello chirurgia da record, oltre duemila interventi l’anno
di Castelfranco
Economia, il sottosegretario
Massimo Bitonci annuncia semplificazioni e nuove risorse per il mondo delle imprese
Numeri in crescita e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto “Cartellone di alto livello”
Il giallo dell’estate: con “La ghenga degli storti” Romero svela il cuore nero del Nordest
Centrosinistra con Manildo.
Centrodestra a guida Lega o Fdi?
La marcia verso le prossime elezioni regionali è quantomeno incerta. Prima la querelle sul terzo/quarto mandato per il presidente Zaia, poi quella sullo spostamento a primavere 2026 delle elezioni, ora il braccio di ferro tra Lega e Fdi per garantirsi la guida del centrodestra. Ora che ormai la prospettiva di una ricandidatura a presidenze per Zaia è definitivamente tramontata e che anche la data delle elezioni è chiara - ovvero entro il 23 novembre 2025, con il 16 come giornata più probabile – è tempo di alleanze e candidature. Questa volta sembra che, almeno per quello che riguarda la strategia, i ruoli si siano invertiti. Il centrosinistra, solitamente in ritardo a causa dei numerosi litigi tra alleati, ha già scelto il proprio candidato mettendo insieme una coalizione molto più ampia di quella di cinque anni orsono. Mentre il centrodestra è in preda alla confusione determinata dalla contrapposizione interna. Andiamo con ordine.
Il centrosinistra ha eletto a proprio alfiere un nome fuori dal giro dei soliti noti: Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso dopo una storica vittoria contro Giancarlo Gentilini che sembrava essersi allontanato dalla politica attiva. Un nome a sorpresa, in un certo senso, uscito dal cilindro del Partito Democratico che ha trovato il consenso di tutta la coalizione e che potrebbe, addirittura, allargare il perimetro a Azione di Carlo Calenda.
segue a pag. 19
Una stagione ricca di occasioni con concerti imperdibili, laboratori visionari e sport urbano tra le mura medievali: il festival più atteso torna con un’esplosione di energia
NUOVE TELECAMERE NEL TERRITORIO
ALLUVIONI E REATI
Con l’attivazione della control room in via Lovara, la città si dota di un sistema avanzato per rispondere alle emergenze
A Treviso il segretario veneto Stefani convoca oltre 400 amministratori e detta la linea: “Saremo protagonisti”
SChi inquina paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
ono passati più di 12 anni da quando si sentì parlare per la prima volta di Pfas e di inquinamento delle falde e dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle nostre case. Ora la sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, con la condanna di 11 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale, avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano e altri gravi reati mette un punto fermo che dovrebbe anche essere un monito: chi inquina paga.
Servizi alle pagg. 6 e 7
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Facciamo
I Cavaliers Castelfranco sono Campioni d’Italia
La prima volta non si scorda mai ed oggi è finalmente realtà: i Football Cavaliers Castelfranco sono campioni d’Italia. I ragazzi di coach Michele Scudiero, infatti, hanno battuto i Navy Seals Bari con un netto 43-0. Si tratta di un trionfo inseguito e raggiunto dopo quattro anni di duro lavoro. A raccontare l’impresa è proprio la mente della squadra, il capo allenatore Scudiero: “Non mi aspettavo di ottenere questo risultato, è stato un anno difficile. Rispetto alle stagioni precedenti, questa è stata la più complessa. Il punto più basso? La sconfitta all’andata contro i Kraken FVG. Ma ci è servita: ci ha uniti, ha riportato in campo giocatori che si erano allontanati. Il momento più bello, invece, è stato proprio il ritorno contro di loro: in quella giornata ho capito che potevamo arrivare fino in fondo. Ho addirittura pianto per l’emozione”. È in quella gara, secondo il coach, che i Cavaliers hanno ritrovato sé stessi. “C’era un’unità di intenti e una voglia di vincere che ho visto poche volte nella mia vita. Ai play-off, mentalmente, tutto è diventato più semplice. Avevamo le idee chiare”. Il trionfo nella finale nazionale contro Navy Seals Bari ha sancito la consacrazione. “Me l’aspettavo diversa – spiega Scudiero – il primo tempo è stato molto combattuto, poi siamo riusciti a prendere il largo. Si è messa come l’avevamo preparata: sapevamo che loro sarebbero calati nella ripresa e così è stato”. Il cammino verso la finale non è stato semplice: “Contro i Kraken nella finale del Nord abbiamo sofferto molto di più”, ricorda Scudiero. Ma la soddisfazione per il titolo è immensa: “Abbiamo fatto due giorni di festa e ne faremo molte altre. Ce lo siamo meritato: abbiamo dato tutto. Questa vittoria è la gratificazione per i grandi sacrifici fatti. Il lavoro ci ha portato a questa impresa”. I Cavaliers Castelfranco sono per la prima volta campioni d’Italia: la storia, da queste parti, è stata riscritta.
Stefano Parpajola
Coach Michele Scudiero
Chi inquina paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it
La sentenza di Vicenza rappresenta infatti un precedente importante, perché per la prima volta viene riconosciuta la responsabilità penale diretta di chi ha inquinato consapevolmente. Il verdetto risuona come un potente monito e potrebbe rappresentate un importante punto di svolta nella lotta per la tutela ambientale e la salute pubblica, riconoscendo precise responsabilità penali. Dopo cinque anni di processo e 1 34 udienze 11 ex dirigenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino – tra cui manager dei colossi internazionali Mitsubishi e ICIG che hanno rilevato l’azienda– sono stati condannati a pene complessive per 141 anni di reclusione, venti in più di quanto richiesto dal pubblico ministero. Quattro gli imputati assolti. Riconosciuti anche risarcimenti milionari al Ministero dell’Ambiente, alla Regione, Arpav, società idriche, Comuni e cittadini. Probabilmente vi saranno successivi pronunciamenti negli ulteriori gradi di giudizio, qualcosa potrà cambiare, ma c’è un punto fermo che sarà difficile scalfire o mettere in discussione.
Per oltre cinquant’anni dallo lo stabilimento di Trissino sono state riversate nelle falde sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas per l’appunto. Per decenni sono state usate in più ambiti, dai primi anni Duemila però alcune hanno smesso di essere usate perché si sono rivelate potenzialmente cancerogene e tossiche, a seconda dell’esposizione.
Questi “veleni eterni” si sono insinuati silenziosamente nel suolo, nell’aria e, in modo particolarmente insidioso, nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile di centinaia di migliaia di cittadini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Un’area di circa 200 chilometri quadrati venne classificata “zona rossa” nella quale, attraverso decine di migliaia di campionamenti, era stata riscontrata la presenza di valori particolarmente elevati di Pfas. Ci sono voluti anni e anni di battaglie e di perseveranza per arrivare a questo pronunciamento che rappresenta ora un nuovo punto di partenza all’insegna di una maggiore attenzione e sensibilità verso gli aspetti ambientali di svariate attività. E senz’altro va riconosciuta la tenacia con cui le “Mamme No Pfas” hanno lottato misurandosi con ostacoli e impedimenti di ogni genere. In questi anni, insieme agli altri movimenti ambientalisti, hanno dovuto combattere tra mille difficoltà, ora il loro sacrificio è stato ripagato, anche se resta l’amarezza per le gravi conseguenze sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente.
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Politica. Una control room per il monitoraggio sarà presto attivata nella sede della protezione civile
La città investe in sicurezza e turismo
L a sicurezza del territorio continua a rimanere al centro dell’azione amministrativa della giunta guidata da Stefano Marcon. Sicurezza non solo contro i reati verso la persona, ma anche sicurezza in termini di risposta al rischio idrico. È stato infatti approvato l’acquisto, per un importo di circa 45mila euro, di alcuni dispositivi tecnologici da una ditta brianzola, tra cui quattro telecamere (una dotata di sistema “water level”), al fine di realizzare una vera e propria control room all’interno della sede della Protezione Civile di via Lovara. I nuovi occhi elettronici consentiranno
meglio e più rapidamente le decisioni. Sebbene le nuove telecamere siano dispositivi mobili, i tecnici del comune hanno già individuato alcuni punti chiave del sistema idrico cittadino da tenere monitorati. Si tratta del “ponte da Ongarato”, dove il torrente Avenale sottopassa via San Pio X, via Ponte di Legno a Bella Venezia, nel punto in cui confluiscono tre corsi d’acqua (Avenale, Brenton, Cal di Riese) e infine lungo il corso del torrente Muson. In caso di emergenza, conoscere da remoto la situazione dei corsi d’acqua permetterà di impegnare i volontari in diverse azioni, so-
il monitoraggio in tempo reale dei principali corsi d’acqua che attraversano la città del Giorgione, permettendo al sindaco e alla sua squadra di rimanere costantemente aggiornati sull’evoluzione della situazione in caso di rischio alluvione, indispensabile per poter prendere al
prattutto a sostegno della cittadinanza e per l’approntamento delle difese passive, sgravandoli dal monitoraggio effettuato dal vivo dei corsi d’acqua, in parte svolto dalle telecamere. Il Comune ha poi intenzione di posizionare nuovi occhi elettronici per la sicurezza delle frazioni.
Grazie all’acquisto e attivazione del nuovo server per l’elaborazione dati, Castelfranco può ampliare la sua dotazione di telecamere di videosorveglianza, così come dei dispositivi di lettura targhe, che ad oggi consta già di oltre 100 apparecchi. Pur confidando nell’ottenimento di fondi ministeriali per la sicurezza urbana, l’amministrazione ha confermato la volontà di installare nuove telecamere usando anche fondi propri, al fine di rispondere alle esigenze più volte espresse dagli abitanti delle frazioni. Con la fondamentale collaborazione della Polizia locale, i punti di installazione
sono già stati individuati in corrispondenza di vie e incroci strategici nella viabilità urbana, dove transitano necessariamente tutti coloro che dopo un atto criminoso fuggono a bordo di veicoli. Questi dispositivi si sono rilevati più volte fondamentali nell’attività investigativa degli agenti di polizia, come emerso in un incidente che ha visto un camionista portoghese non fermarsi dopo aver urtato violentemente un’auto con nonna e nipote a bordo, nella rotonda di Bella Venezia. Telecamere e lettori targa hanno permesso agli agenti di identificare il pirata della strada, nel
frattempo ritornato in Portogallo, e a farsi comunicare dalla ditta per la quale l’uomo lavora i dati assicurativi e i documenti del camionista. Non solo la sicurezza tuttavia. La giunta Marcon non ha dimenticato l’importanza turistica di Castelfranco: cogliendo l’occasione di alcuni lavori in via Riccati, l’amministrazione ha spostato l’ufficio Iat da quella via e l’ha collocato all’interno di Palazzo Soranzo Novello, una posizione più centrale e visibile, strategica per la promozione e valorizzazione dei principali monumenti castellani.
Leonardo Sernagiotto
In arrivo 100mila euro per fossati e bacini
Con l’allerta arancione diramata dalla Regione la scorsa settimana, e la memoria ancora viva delle tre alluvioni del 2024, l’amministrazione comunale corre ai ripari. È stato approvato un piano straordinario di manutenzione da 100mila euro per la pulizia di fossati, pozzi perdenti e bacini di laminazione, al fine di ridurre il rischio di esondazioni durante i sempre più frequenti eventi meteo intensi.L’intervento, finanziato con fondi propri, prevede rimozione di rifiuti, sfalcio della vegetazione, risagomatura dei fossati e pulizia delle griglie di scolo. A eseguire i lavori sarà una ditta esterna. Le operazioni puntano a ripristinare la capacità drenante delle aree più basse, spesso trascurate perché poco visibili, ma fondamentali per l’assorbimento dell’acqua in caso di forti piogge. Alcune zone sono già
state interessate dagli interventi, come la rotatoria dell’ospedale San Giacomo. Altre seguiranno a breve: via Sile, viale dell’Industria, Circonvallazione est, Soranza, via San Gottardo, borgo
tante anche in vista delle piogge autunnali, che mira a tutelare cittadini e infrastrutture da nuovi allagamenti. (r.t.)
Vicenza e via Brenta. Si tratta di una misura preventiva impor-
L’alluvione del 2024
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l’Associazione DentroCentro. Sono seguiti gli appuntamenti musicali “Trame di suoni e strade”, un viaggio tra le Città invisibili di Calvino (25 giugno), e Castello in Festa (26-27 giugno), una grande festa di inizio estate tra le mura cittadine.
Dal 29 giugno al 4 luglio il Centro Studi Giusto Pio ha proposto un progetto curato con l’Ufficio Cultura e Teatro, incentrato sulla riscoperta dell’opera del castellano Giusto Pio, in particolare alla sua sinergia con Franco Battiato: una mostra multimediale ospitata per tutta
Pio, non solo “L’Era del Cinghiale Bianco” (3 luglio, Giardino del Teatro) e le grandi collaborazioni, ma anche “Brani sperimentali anni Settanta” (4 luglio, Teatro).
IL GRANDE JAZZ
Dal 7 al 12 luglio protagonista è stato l’XI edizione del Castelfranco Veneto Jazz Festival: la settimana ha visto protagonista Franco D’Andrea in Teatro Accademico, per poi spostarsi nel Giardino del Teatro con Enrico Rava, Dado
Tra gli altri eventi:
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• Spettacoli per famiglie con Gli Alcuni (14 luglio) e La Casa degli Gnomi (5 agosto)
• Cinema muto con colonna sonora live in “Piccerella” di Elvira Notari (15 luglio)
• La danza contemporanea con “R.OSA” di Silvia Gribaudi (26 luglio, Teatro delle Mura)
• La performance teatrale di Alice Mangione in “Cruda e nuda” (30 luglio)
• Il progetto “Ritual” di Art(h)emigra (22 luglio)
• Il grande concerto “Symphonic Queen” dell’Orchestra Filarmonia Veneta (23 luglio)
• La rassegna “In scena con noi” (fino al 5 agosto), con spettacoli teatrali nelle frazioni
INFORMAZIONI
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito o a pagamento accessibile, con possibilità di prenotazione online per alcuni eventi.
Eventi estivi/1. La città si trasforma in un polo culturale tra musica, arte e partecipazione
Tutto pronto per il Sottosopra Festival
Dal 31 luglio al 3 agosto, un programma ricco di eventi musicali e artistici in pieno stile
“sottosopra”, ridefinendo il panorama culturale all’ombra delle mura medievali del castello
Sotto il grido “Ancora Ancora Ancora!”, dal 31 luglio al 3 agosto torna Sottosopra Festival, il progetto di rigenerazione cittadina nato nel 2017, che anche quest’anno metterà “sottosopra” Castelfranco, cambiando il punto di vista sulla quotidianità cittadina tra concerti, talk, laboratori e visioni condivise.
Un appuntamento ormai atteso e riconosciuto, grazie alla formula vincente che accompagna l’evento, fondato su alcuni punti cardine: le mura medievali del castello, decine e decine di volontari in azione, i prezzi accessibili. Sotto la direzione artistica di Daniele Costa, Sottosopra 2025 si rilancia per essere il più trasversale possibile, con l’ambizione di trasformare Castelfranco in un punto di riferimento cul-
turale per un’area che abbraccia tre province centrali del Veneto (Vicenza, Padova e Treviso), sempre attraverso idee innovative e partecipazione attiva, per generare un impatto positivo sul territorio.
A rafforzare questa visione, Sottosopra è risultato vincitore del bando di co-progettazione culturale promosso dal Comune di Castelfranco Veneto, con una proposta pensata per animare l’estate da fine maggio a inizio agosto, assieme a una rete di oltre 15 realtà territoriali. Castelfranco diventa così un ecosistema culturale in movimento, dove pratiche artistiche, cittadinanza attiva e collaborazione tra pubblico e privato convergono in un progetto comune. Il festival ne rappresenta la sintesi pubbli-
ca, ma il lavoro si estende tutto l’anno, tra formazione, produzione culturale, cura dei legami sociali e uso consapevole degli spazi. Spazi spesso in disuso trasformati in palcoscenici per eventi, arte e incontri non convenzionali, come i giardini sudovest del castello, dove in queste settimane si sta svolgendo Miraggio, con le sue offerte di musica dal vivo, cinema, talk e laboratori per tutte le età. Terminato Miraggio il 27 luglio, giovedì 31 si aprono le danze di Sottosopra 2025 il concerto di Federico Albanese, maestro della fusione tra piano classico ed elettronica, che presenta il suo ultimo lavoro “Blackbirds And The Sun Of October”. Appuntamenti tutti al femminile per venerdì 1 agosto: Yasmina porta in scena il suo debutto “Tony”, un viaggio emotivo tra synth e lingue contaminate, mentre Coca Puma trasforma il palco in un rituale urbano con “Panorama Olivia”, uno dei di-
schi più radicali della scena indipendente italiana. Sabato 2 agosto si apre con un appuntamento sportivo: l’Anello del Giorgione, evento podistico collettivo coorganizzato con Gruppo Atletica Vedelago, Marciatori Castellani e Pro Loco, con una staffetta competitiva attorno alle mura del castello, una 4x1280 metri, seguita da un’“americana ad eliminazione”. In serata, il ritmo si fa globale: il live di Tatum Rush, crooner contemporaneo tra R&B, synth-
Pedalate sotto le stelle: luglio tra gelati, arte e avventure notturne
Estate, tempo di sole e caldo. Forse troppo, per poter pedalare in pieno giorno. Per questo motivo, la Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) castellana ha deciso di organizzare, per la seconda metà di luglio, quattro pedalate serali, due per le vie di Castelfranco, mentre le ultime due usciranno dai confini comunali.
Eventi pensati come momenti di socialità e allegria, da passare pedalando sotto le stelle, con il fresco della sera, coinvolgendo famiglie e cittadini, ma anche per conoscere le bellezze artistiche del nostro
territorio. Dopo il primo appuntamento di mercoledì 16 luglio, con la riproposizione della cocomerata in collaborazione con l’associazione del Quartiere Verdi, la Fiab ha organizzato per mercoledì 23 luglio un’altra biciclettata cittadina, un “ciclogelato” che, con partenza alle 20.30, si concluderà alla gelateria “Puro e Bio” del C6 dopo un percorso di una decina di chilometri, svolto in tranquillità, con un percorso adatto a tutti. Un tuffo nella storia dell’arte contemporanea sarà l’appuntamento del 25 luglio, con l’uscita fino al Me-
moriale Tomba Brion a San Vito di Altivole, il capolavoro di Carlo Scarpa, recentemente location per il kolossal hollywoodiano Dune 2. In questo caso la partenza è anticipata a poco dopo le 17, per poter usufruire delle visite guidate serali organizzate dal Fai, proprietario del Memoriale. La serata si concluderà al “Principe in bicicletta”. Si conclude in salita (è il caso di dirlo) con la biciclettata fino al centro storico di Asolo, che si raggiunge percorrendo il Sentiero degli Ezzelini, con pizzata finale. Sarà prevista la stipula di una polizza infor-
tuni, per chi non ce l’ha, dal costo di pochi euro, mentre è richiesto l’utilizzo di luci e di giubbotto o bretelle retro riflettenti. Commenta il referente Francesco Serafino:
pop e ironia cinematografica, sarà seguito dal dj set del duo neozelandese Chaos in the CBD, tra house e sonorità ibride. La giornata conclusiva di domenica 3 agosto vedrà un workshop di scrittura e suono a cura di Filippo Quezel, seguito dal live onirico di Altea. Gran finale con Venerus, in esclusiva regionale per il Veneto, che chiude il festival con la sua odissea psichedelica tra soul, jazz ed elettronica. Leonardo Sernagiotto
“A luglio c’è ancora parecchia gente in città e abbiamo pensato fosse una bella idea organizzare qualche pedalata di sera, anche per coinvolgere le famiglie”. (l.s.)
al
Danza protagonista dell’estate torna l’Operaestate Festival Veneto
L’estate 2025 vedrà il ritorno a Castelfranco di Operaestate Festival Veneto, il festival multidisciplinare giunto alla sua 45esima edizione, che anche quest’anno animerà i comuni della Pedemontana veneta con oltre 100 spettacoli di danza, teatro, musica, circo contemporaneo, coinvolgendo 500 artisti di 14 paesi differenti. L’appuntamento nella città del Giorgione è per sabato 26 luglio, presso il Teatro delle mura con lo spettacolo di danza “R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi”, con la coreografia e regia di Silvia Gribuadi e la performance “one woman show” di Claudia Marsicano. Lo spettacolo vuole mettere al centro libertà e bellezza, quelle del corpo che diventa opera d’arte, che è fonte di ironia, espressione di piacere e libertà. Una performance emozionante, capace di divertire e interrogare e che si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni ‘80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione. “R.OSA” non è l’unico spettacolo di danza che animerà l’estate cittadina: martedì 22 luglio, sul sagrato del duomo, il colletti-
vo Arthemigra Satellite si esibirà in “Ritual. Antropologia di una danza”. Diretti da Laura Moro, cinque esseri umani si incontrano all’interno di un cerchio danzante, giocano e flirtano con il proprio pubblico, che coinvolgono in un sottile gioco di specchi. A poca distanza, il giardino del Teatro Accademico sarà invece il palcoscenico per due spettacoli. Mercoledì 30 luglio, Alice Mangione debutterà con il suo primo spettacolo da solista “Cruda e nuda”, una stand up comedy che risponde a un desiderio nasco-
sto di molti di noi: poter dire agli altri, ma anche a sé stessi, tutto quello che si pensa. Altro pubblico invece per “Il mondo incantato”, lo spettacolo per bambini che La Casa degli Gnomi porterà in scena martedì 5 agosto, con una Lucia Osellieri nei panni di un abile cantastorie e burattinaia, capace di conquistare il pubblico di grandi e piccini con un gioco teatrale di trasformazioni, attraverso vari linguaggi, dai burattini e marionette a musica e voce.
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La vita doppia: 4 incontri per esplorare il labirinto interiore
L’estate 2025 segna il ritorno di Operaestate Festival Veneto a Castelfranco, con spettacoli di danza, teatro, musica e circo contemporaneo. In scena oltre 500 artisti da 14 Paesi
“Siamo sempre più complessi di quello che appare: abbiamo a volte dentro di noi un labirinto, nascondiamo pulsioni che possono travolgere, coltiviamo legami che storcono, dialoghiamo con presenze con cui cresciamo, anche a distanza di secoli”. È questa l’essenza de “La vita doppia”, la rassegna letteraria organizzata dalla Biblioteca comunale di Castelfranco e curata da Michela Fregona, organizzata nelle sere estive (inizio alle 20.45) dal 24 luglio al 1° agosto. Una serie di quattro incontri con l’autore che si svolgeranno nella biblioteca comunale, luogo per parlare del multiplo nelle nostre vite. Primo appuntamento giovedì 24 luglio con Paola Barbato che presenta “La torre d’avorio”, un thriller dal ritmo serratissimo e perfettamente
orchestrato, che fa addentrare il lettore nella complessa mente di cinque donne. Lunedì 28 sarà il turno di Francesca Mogavero che, con “La saponificatrice di Correggio”, ripercorre la storia di Leonarda Cianciulli, massaia
di mezza età colpevole di aver brutalmente ucciso tra il 1939 e il 1940 tre donne, facendone, a suo dire, saponi profumati. Con “Lettera d’amore a Giacomo Leopardi”, mercoledì 30 luglio Antonio Moresco parlerà del suo rapporto con il poeta di Recanati, che più di ogni altro ha raccontato i tormenti del suo presente e la difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo, aprendo al contempo spazi di sovrumani silenzi e profondissima quiete. Concluderà la rassegna castellana, venerdì 1° agosto, Giacomo Sartori e la sua “Anatomia della battaglia”, una sorta di lessico familiare di un padre fascista e della sua famiglia, tutto declinato dagli occhi del figlio che più degli altri ha deciso di avversare questa dinamica paterna. (l.s.)
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Castelfranco
Urbanistica. Gomierato spinge per ampliare l’area verde in via Forche, Bertolo sogna un polo culturale
Nuovi boschi urbani e una nuova vita per l’ex-Foro Boario
La pala del Giorgione risplende di nuova luce
bili vuoti o parzialmente occupati come magazzini: “Sarebbe grave e imperdonabile non approfitta-
re del recupero dell’ex-Fracarro per fare un progetto complessivo sull’ex-foro boario, togliendolo
all’abbandono pressoché totale e recuperando uno spazio in centro alla città, che potrebbe diventare un nuovo cuore culturale di Castelfranco. Un progetto complessivo di recupero che potrebbe essere realizzato negli anni a venire, anche per step successivi, con risorse pubbliche ma anche private. Sono convinto che sarebbe utile iniziare lanciando un concorso di idee e progettualità, rivolto soprattutto a giovani e professionisti, che con le loro idee e il loro entusiasmo porteranno proposte estremamente utili e interessanti”.
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N el suo piccolo, Castelfranco condivide un aspetto con le città più grandi: è una città che non si ferma mai. Interventi alla viabilità, ristrutturazioni, nuovi edifici, rigenerazioni urbane: le gru sono un elemento costante nello skyline cittadino. In questa fucina di visioni urbane, non mancano idee per modificare o migliorare parti della città del Giorgione, come ad esempio il parco di via Verdi (all’incrocio con via Forche), a fianco dell’istituto Nightingale. A lanciare l’idea Maria Gomierato, ex-sindaco e ora consigliere di opposizione di Noi la Civica, che invita l’amministrazione comunale ad implementare il patrimonio arboreo in quell’area verde, andando a interessare anche quello che resta del campo da calcio a sud dell’istituto scolastico, campo dimezzato e di fatto inutilizzabile per quello sport, a seguito della realizzazione del parcheggio della vicina palestra. L’area di via Verdi è stata oggetto recentemente di un intervento di bonifica, in quanto contaminata in alcune parti da metalli pesanti. Si è proceduto con la posa di un tessuto-non tessuto, al di sopra del quale è stato versato uno strato di terreno come isolante, il tutto senza tagliare gli alberi esistenti. Essendo l’inquinamento del terreno a macchia di leopardo, Maria Gomierato propone di piantumare alberi idonei (scegliendo le specie più resistenti) negli spazi con minor presenza di inquinanti: “La piantumazione di nuovi alberi rafforzerebbe l’assorbimento di anidride carbonica e l’emissione di ossigeno, con l’aria del quartiere più salubre e respirabile. Un intervento caldeggiato dagli stessi residenti”. Dall’altro lato di Castelfranco, Mario Bertolo, di “Compagno è il Mondo”, guarda all’ex-foro boario, l’enorme area a sud-ovest del castello, mai utilizzata per lo scopo per il quale era nata e di fatto occupata sporadicamente per pochi eventi. Cogliendo anche il progetto per la riqualificazione della limitrofa area ex-Fracarro Radioindustrie (con la realizzazione di appartamenti e spazi commerciali), Bertolo propone un concorso di idee per il recupero dell’intera area, che consta di una distesa di asfalto, oltre che di alcuni immo-
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Un nuovo e raffinato progetto di illuminazione firmato Linea Light Group, azienda trevigiana attiva dal 1976, valorizza la Pala del Giorgione, custodita nella cappella del Duomo di Castelfranco. La soluzione, progettata con criteri avanzati e donata dall’azienda alla comunità di Castelfranco, restituisce intensità cromatica e profondità, nel pieno rispetto della cornice storica e liturgica. L’opera, realizzata tra il 1502 e il 1504, è una delle pochissime di Giorgione ancora nella collocazione originaria e rappresenta un punto di riferimento identitario per la città. Il restauro dell’illuminazione arriva in un momento favorevole: con l’estate e l’aumento del turismo culturale in Veneto,
Castelfranco consolida il suo ruolo come meta d’arte rinascimentale. Il cuore dell’intervento è la sostituzione dell’impianto precedente, ormai obsoleto, con sorgenti LED Fidelity: il cielo della Pala e il mantello rosso della Madonna sono ora più nitidi, vibranti, profondi. “È come se l’opera avesse ritrovato la propria luce originaria – racconta Don Paolo Barbisan, direttore dell’ufficio per l’Arte sacra e i Beni culturali della diocesi di Treviso –Potremmo dire che oggi, grazie a questo intervento, ci troviamo davanti a un “nuovo Giorgione””. L’installazione prevede quattro corpi Navata Optus, integrati nella pietra marmorea della cappella: due illuminano la tavola, due la lapide tombale di Matteo Costanzo, figlio di Tuzio, committente della Pala. La luce è uniforme, priva di riflessi, e segue un sistema intelligente a sensore, aumentando con l’arrivo dei visitatori, per favorire un’esperienza contemplativa intensa. “Un gioco di luce, che si attiva in risposta alla presenza delle persone, invitando il visitatore a un’immersione silenziosa, contemplativa, quasi mistica” conclude don Paolo. (l.s.)
Istruzione. Galante: “Stiamo attivando servizi dopo-scuola con società sportive”
Il calo degli iscritti nelle scuole dell’infanzia e le strategie per contrastarlo
Il calo delle nascite continua a fare sentire i suoi effetti sul mondo scolastico di Castelfranco. La vicesindaco e assessore alla scuola Marica Galante ha presentato il quadro dei bambini iscritti alle scuole dell’infanzia di Castelfranco per il prossimo anno scolastico 2025-2026, ossia le quattro statali (Borgo Padova, via Verdi, Largo Asiago, Campigo) e le sette paritarie (Bella Venezia, San Floriano, Salvarosa, Salvatronda, Sant’Andrea, Treville, Villarazzo). Nonostante la vicesindaco abbia ribadito come non sembrino emergere situazioni preoccupanti in vista della futura iscrizione alle scuole primarie, dove è necessario il raggiungimento di almeno 15 alunni per formare una classe prima, il calo è evidente. Il prossimo anno scolastico varcheranno le porte delle scuole dell’infanzia 724 alunni: erano 1.006 dieci anni fa (anno scolastico 2015-2016), un calo di oltre il 28%. Purtroppo la tendenza è negativa: delle tre classi di età (2020, 2021, 2022), i bambini più piccoli sono il 13% in meno di quelli più grandi, che nel 2026 inizieranno la primaria. Quello che colpisce è inoltre come il calo degli iscritti non colpisca uniformemente le varie scuole dell’infanzia, ma ve ne siano alcune più penalizzate di altre. In particolare
l’infanzia di Campigo, con soli 33 iscritti per tutt’e tre le classi d’età (Treville, la penultima come iscritti, ne ha 51, Salvarosa, la prima, 103). Fenomeno che poi si riversa anche sulle scuole primarie, dove vi sono istituti che faticano a far partire una classe
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prima, mentre altri ne istituiscono tranquillamente due.
La minoranza in consiglio comunale spinge l’amministrazione a comprendere e, in parte, ad appianare queste disparità tra istituti, ad esempio, come proposto da Maria Gomierato (Noi la Civica) istituendo nelle situazioni più delicate quei servizi accessori che rispondano alle necessità delle famiglie, favorendo l’iscrizione dei bambini in quel determinato istituto. Su questo tema, l’assessore Galante replica: “Come amministrazione stiamo sensibilizzando le comunità frazionali per sponsorizzare la propria scuola in un’ottica di continuità. Ad esempio, anticipando e incrementando le visite che i bambini della materna fanno nella primaria della stessa frazione. Riguardo ai servizi accessori, uno dei più richiesti dai genitori è il doposcuola. Stiamo già ragionando con alcune società sportive locali, per permettere ai genitori che lo vogliono, di far svolgere ai propri figli attività sportiva all’interno della scuola, importante anche come momento di aggregazione, per poi poterli venire a prendere più tardi rispetto all’orario di uscita”.
Il Comune corre ai ripari contro il caldo estremo
Con l’arrivo delle temperature roventi e in linea con quanto previsto dall’ordinanza regionale attiva dal 1° luglio, il Comune di Castelfranco ha deciso di anticipare l’orario delle operazioni di sfalcio del verde pubblico alle 5 del mattino nei giorni in cui il caldo si fa insostenibile. Una scelta adottata in sinergia con la cooperativa Eos, incaricata del servizio per conto di Contarina, che mira a proteggere i lavoratori del settore evitando l’esposizione nelle fasce più calde della giornata, in particolare tra mezzogiorno e le 16, quando il rischio per la salute è più elevato. “La sicurezza degli operatori che si occupano ogni giorno della cura degli spazi verdi è una priorità – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici Mary Pavin –. Di fronte a un’emergenza climatica come quella che stiamo vivendo, è doveroso agire con tempestività e responsabilità”. Il provvedimento sarà attuato solo nei giorni in cui le previsioni e la mappa regionale del rischio solare indicano livelli critici di esposizione. La cooperativa Eos, si ricorda, opera in autonomia rispetto a Contarina, con personale e organizzazione propri. (a.b.)
Leonardo Sernagiotto
Arte. Il progetto porterà venti artisti di fama internazionale
Portofranco trasforma Palazzo Soranzo Novello in un centro vivo
È
stato presentato qualche settimana fa nella Sala Consiliare del Comune di Castelfranco Veneto Portofranco, il nuovo progetto culturale che animerà gli spazi di Palazzo Soranzo Novello trasformandoli in un luogo di arte, dialogo e sperimentazione. Promosso dal Comune insieme a NOT Titled YET e curato da Rossella Farinotti, l’iniziativa si propone di attivare un ecosistema partecipativo e multidisciplinare, coinvolgendo artisti italiani e internazionali, istituzioni, scuole, imprese e cittadini. Cuore del progetto sarà la mostra collettiva site-specific che sarà inaugurata il 14 novembre 2025 e resterà aperta fino a febbraio 2026. L’esposizione riunirà venti artisti di rilevanza internazionale e giovani emergenti — tra cui Vincenzo Agnetti, Maurizio Cattelan, Goldschmied & Chiari, Duane Hanson, Sacha Kanah, Silvia Mariotti e Raoul Schultz — chiamati a dialogare con le stanze del palazzo attraverso pittura, installazione, scultura, video, fotografia e perfor-
mance. L’esperienza espositiva si intreccerà con un ampio calendario di attività: talk, performance, laboratori con le scuole, residenze artistiche e collaborazioni con imprese e realtà artigianali del territorio. Obiettivo dichiarato è fare di Castelfranco Veneto un punto di riferimento per l’arte contemporanea, capace di connettere patrimonio storico e pratiche artistiche
contemporanee, promuovendo percorsi di accessibilità e inclusione.
“Con PORTOFRANCO inauguriamo una nuova stagione per Castelfranco Veneto: Palazzo Soranzo Novello diventa centro propulsore di cultura e innovazione, aperto alla comunità e al mondo dell’arte. È un progetto che afferma la nostra volontà di investire in cultura
come leva di rigenerazione urbana e crescita collettiva” ha dichiarato il sindaco Stefano Marcon.
“Abbiamo immaginato un progetto capace di far dialogare patrimonio e futuro, generando nuove forme di partecipazione culturale.
PORTOFRANCO è anche un segnale forte: la cultura è un bene comune che va vissuto, condiviso e coltivato in sinergia con il territorio” ha aggiunto Roberta Garbuio, assessore alla Cultura.
“PORTOFRANCO è un invito all’incontro e alla scoperta. Lavoreremo a stretto contatto con il contesto, invitando artisti a rispondere al luogo e alla sua storia, ma anche alle tensioni e alle possibilità del nostro presente. L’arte, in questo senso, diventa motore di relazione, consapevolezza e trasformazione” ha spiegato la curatrice Rossella Farinotti.
Il progetto si inserisce in un percorso di valorizzazione culturale avviato dal Comune, che ha acquisito Palazzo Soranzo Novello nel 2021. Costruito nel tardo Medioe-
vo e rimaneggiato tra Cinquecento e Settecento, l’edificio è stato restituito alla cittadinanza come spazio espositivo già con l’evento inaugurale del 2023 Temporanea. Esibire. Documentare. Recuperare, diventando un laboratorio culturale aperto alla città.
“Un tempo dimora patrizia e poi sede della Banca Popolare di Castelfranco Veneto, il palazzo è destinato a diventare il futuro Museo Civico della città” ha ricordato Matteo Melchiorre, Direttore del Museo Casa Giorgione. I suoi saloni settecenteschi e le tracce del passato lo rendono oggi pronto ad accogliere pratiche artistiche contemporanee e comunità in dialogo. Portofranco segna dunque l’avvio di un percorso più ampio che guarda al futuro Museo Civico di Castelfranco Veneto, promuovendo crescita, sperimentazione e pensiero critico, con l’obiettivo di rendere la cultura un motore di qualità della vita per l’intera comunità.
Anna Bergantin
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Attualità. Palazzo Soranzo Novello ospita il nuovo punto informativo
Inaugurata la nuova sede IAT per potenziare l’accoglienza turistica
L’assessore regionale Caner sottolinea il ruolo centrale degli IAT nel connettere istituzioni, operatori e turisti, puntando su qualità, innovazione digitale e identità territoriale
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rosegue senza sosta l’impegno della Regione Veneto nel rafforzare le strutture dedicate all’accoglienza turistica, con l’obiettivo di valorizzare al meglio il territorio. Dopo l’inaugurazione della nuova sede IATa Castelfranco Veneto, ospitata nello storico Palazzo Soranzo Novello, si consolida la rete di 80 uffici attivi sul territorio regionale, cuore pulsante del sistema di informazione e promozione turistica. L’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, ha evidenziato come questi uffici siano fondamentali per fare da collegamento tra istituzioni, operatori e visitatori, garantendo un servizio di qualità e aggiornato. La nuova sede, inserita nel Destination Management System (DMS), permette di integrare e sincroniz-
zare dati e contenuti turistici con portali nazionali e applicazioni digitali, offrendo ai turisti un’esperienza fluida e coinvolgente sia offline che online. Caner ha inoltre ricordato l’importanza di un’identità visiva coerente, grazie a un progetto di editoria coordinata che punta a rafforzare il
“brand Veneto” sul mercato globale. Tuttavia, ha rimarcato che la tecnologia non può sostituire il valore umano: la professionalità e l’accoglienza del personale IAT restano elementi chiave per garantire un’immagine positiva e accogliente della nostra regione. (a.b.)
Donati 2000 euro alla Fondazione “Città della Speranza” di Padova
L’Inter Club Giorgione, di Castelfranco Veneto, ha recentemente donato 2mila euro alla Fondazione “Città della Speranza” di Padova, attiva nel campo della ricerca scientifica sulle malattie pediatriche. Nel contesto della cena sociale svoltasi a fine giugno al ristorante Da Barbesin, Diego Flora, presidente dell’Inter Club, ha consegnato l’assegno gigante a Stefania Fochesato, fundraiser ed ex-presidente della Fondazione.
“Il Club è attivo dal 1973 e conta ad oggi oltre 320 soci provenienti da tutta la Castellana – commenta il presidente Flora – Ogni anno doniamo l’avanzo dei fondi che il
club utilizza per le proprie attività a enti o associazioni di carattere sanitario o sociale, come per la prevenzione contro il cancro al seno o la fibrosi cistica. Quella di
Chiude per lavori lo sportello Hera
A partire dalì 30 giugno, e per l’intero mese di luglio, lo sportello Ascotrade Gruppo Hera di Castelfranco Veneto sospenderà le proprie attività al pubblico per consentire un intervento di restyling interno. Per continuare a garantire assistenza ai clienti, è stato predisposto un nuovo punto di contatto temporaneo all’interno
del centro commerciale “I Giardini del Sole”, in via dei Carpani 21. Grazie alla collaborazione con Alto Trevigiano Servizi (ATS), i residenti dell’area possono inoltre fare riferimento allo sportello ATS di Riese Pio X, situato in via Callalta 14/B. Rimangono sempre attivi anche i canali digitali e telefonici per la gestione delle
quest’anno è comunque la donazione più alta. Ora la Fondazione ci ha invitato a visitare la loro sede di Padova, per illustrarci nel dettaglio il loro lavoro”. (l.s.)
forniture di luce e gas. I clienti possono accedere in qualsiasi momento ai Servizi Online Hera, disponibili all’indirizzo https:// servizionline.gruppohera.it/. Per richieste o informazioni è inoltre operativo il numero verde gratuito 800.046.200, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 22.00 e il sabato dalle 8.00 alle 18.00. (a.b.)
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L’intervista. L’impegno di Protection 4 Kids nella lotta contro la tratta e la violenza di genere
La storia di Annachiara Sarto
Protection 4 Kids, fondata da Annachiara Sarto, combatte tratta di minori e pedopornografia.
Nata da esperienze dirette, l’ONG opera tra scuole, emergenze e rotte migratorie per proteggere i più fragili.
Siamo in Afghanistan. Ogni giorno il padre di Haidi saliva a bordo del suo autobus per portare a scuola i bimbi del quartiere. Un lavoro apparentemente ordinario. Eppure quell’uomo rischiava la sua vita tutti i giorni, fermandosi non solo davanti alle case dei bambini, ma anche delle bambine. Voleva dare anche a loro l’opportunità di andare a scuola, nonostante il regime talebano lo proibisse. Ma quel giorno il padre di Haidi non tornò mai dalla sua famiglia: una bomba era stata piazzata all’interno del pulmino, che saltò in aria portandosi via quell’eroe silenzioso che ogni mattina si batteva per un mondo più giusto. A raccontarlo sono gli occhi di Haidi, che ricordano tutto come se fosse ieri. Oggi ha 27 anni ed è un richiedente asilo scappato con la madre e la sorella dai talebani. Quegli stessi talebani che gli uccisero il papà. È per storie come questa che nasce Protection 4 Kids, organizzazione non governativa con sede a Castelfranco, impegnata a contrastare il fenomeno della tratta dei minori e della pedopornografia. Tutto nasce nel 2016: la fondatrice Annachiara Sarto era al liceo e decise di fare un viaggio studio all’estero per migliorare il suo inglese. La scelta ricadde sul Sudafrica: “Sono stata catapultata in una realtà completamente diversa rispetto al piccolo paesino a cui ero abituata. Vivevo con la mia famiglia ospitante in una comunità circondata da guardie e filo spinato. Quando sono partita ero consapevole dei rischi a cui andavo incontro”. Ma non poteva immaginare l’episodio che le cambiò la vita: quattro bambini, compagni di classe di Noah, il figlio piccolo della famiglia in cui viveva, erano stati rapiti da due finti genitori.
all’Aia. Ma la teoria non le bastava: come regalo di compleanno chiese ai genitori di regalarle un viaggio per Katmandu, in un centro di accoglienza per bambine vittima di violenza sessuale, sfruttamento e prostituzione forzata. Un’esperienza fortissima, durata 20 giorni:
“Le operatrici del centro mi chiesero di fingermi cliente lesbica nei bordelli. Non importava che fossi donna, bastava che fossi bianca e recitassi la parte di quella che ave-
va i soldi per ‘comprare’ il sesso. L’obiettivo era convincere quelle piccole vittime a fuggire e trovare assistenza nei nostri centri”.
Scossa ma arricchita dall’esperienza, Annachiara tornò in Italia e raccontò tutto a un amico giornalista. I primi articoli attirarono l’attenzione di un imprenditore, che offrì il suo supporto per fondare un’organizzazione impegnata nel contrasto alla tratta dei minori anche nel mondo digitale. Un incontro determinante per la nascita di Protection 4 Kids, che da progetto online diventa una realtà attiva sul campo. “Ci siamo resi conto della necessità di fare informazione non solo sulla tratta dei minori ma anche su crimini legati
“Non mi era mai capitato che un’esperienza così tragica coinvolgesse persone a me vicine. In quel momento ho toccato con mano la criminalità che finora avevo visto solo in TV e ho deciso che avrei dedicato la mia vita allo studio dei diritti umani”. E così è stato: nel 2019 Annachiara inizia a studiare diritto europeo e internazionale
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alla violenza di genere”. Così, nel tempo, l’ONG ha ampliato il target dei beneficiari alle donne vittime di violenza. Protection 4 Kids oggi è una realtà consolidata, che agisce con progetti di educazione nelle scuole e prevenzione ma anche di pronto intervento. “La criminalità è ovunque, ma nei contesti di emergenza esplode in maniera esponenziale. Secondo le statistiche, la richiesta di contenuti pornografici con protagoniste donne ucraine è salita alle stelle dopo lo scoppio della guerra”. A livello di progetti, Protection 4kids è impegnata su più fronti: in Nepal, Gambia e Calabria. Ma l’impegno più profondo si concentra nelle rotte migratorie: “Operiamo soprattutto nei contesti dove i trafficanti si insinuano più facilmente, approfittando della fragilità di chi fugge”.
Fino a dicembre scorso, Annachiara era referente legale per Save the Children con il progetto di Unicef in Calabria per gli arrivi emergenziali di donne e bambini. E tra i rifugiati c’è anche Haidi, emblema delle grida che troppo spesso rimangono inespresse celandosi in un mare di indifferenza: “Era domenica pomeriggio, saremmo dovuti partire venerdì per la missione in Grecia” ricorda Annachiara “Ad aprile Haidi mi chiese quando saremo tornati e gli dissi la data prevista. Non lo sentivo da quel giorno. Erano passati mesi e io ero comodamente seduta sul divano. Accendo il telefono, mi arriva un messaggio: “Five days remain”. Ecco cos’è Protection 4 Kids: qualcosa che ti fa fare il conto alla rovescia prima del suo arrivo”. Giulia Turato
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Annachiara Sarto
Artigianato. Il neopresidente punta su competenze evolute, collaborazione con scuole e università
Confartigianato Marca Trevigiana: il nuovo direttivo traccia la rotta
U
n cambio di passo deciso, radicato nei valori del territorio ma con lo sguardo rivolto al futuro. È questo il segnale lanciato da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana durante la conferenza stampa che ha segnato l’inizio del nuovo corso dell’Associazione, guidata da pochi mesi da Armando Sartori, presidente convinto che “le fondamenta di una moderna società siano i corpi intermedi”. Nel tempo della politica personalistica e dei “leader soli al comando”, Sartori rivendica il valore strategico delle associazioni di rappresentanza, in particolare per supportare le Pmi – ossatura economica della Marca – nell’affrontare le grandi transizioni in corso: digitale, ambientale, sociale e geopolitica. “Serve alta competenza per orientarsi in scenari complessi”, ha spiegato il presidente, “e queste competenze non sempre risiedono nella pubblica amministrazione o nelle istituzioni. È nostro compito colmare il vuoto”.
Tra le direttrici del nuovo corso, la formazione occupa una posizione centrale. Confartigianato Marca Trevigiana rafforzerà la collaborazione con scuole, enti di formazione e università per colmare il mismatch tra offerta e domanda di lavoro. Si parte con l’orientamento già alle scuole medie, per valorizzare il “saper fare”, fino alla promozione del nuovo corso di laurea in Scienze dell’artigianato, volto a formare imprenditori capaci di guidare l’impresa artigiana del futuro.
La peculiarità organizzativa di Confartigianato nella Marca Trevigiana, che si basa sulle Associazioni mandamentali – vere e proprie “antenne” sui bisogni del territorio – è indicata come la chiave per affrontare “l’età dell’incertezza”. Una struttura unica in Italia, che consente un rapporto diretto con le imprese e una risposta rapida ai bisogni reali. Il radicamento locale, unito alla forza del sistema nazionale, permette anche di accedere a strumenti di welfare, bilateralità e rappresentanza contrattuale, come ha ricordato Sartori: “Coniughiamo locale e globale, aiutiamo le imprese ad affrontare le sfide di oggi con
i mezzi di domani”. In parallelo, il presidente Sartori rilancia la richiesta di una nuova normativa sull’artigianato, che riconosca la centralità
dell’imprenditore artigiano come figura economica, culturale e sociale. “Non siamo solo produttori – conclude – ma innovatori, creativi, formatori. Occorre una legge che valorizzi l’apprendistato, la trasmissione dei saperi e l’impresa come luogo di crescita umana oltre che professionale”. In definitiva, il nuovo corso di Confartigianato Marca Trevigiana mira a rinnovare la rappresentanza artigiana, riportandola al centro delle decisioni che contano, con un piede saldo nella tradizione del “piccolo è bello” e l’altro proiettato verso il futuro dell’economia globale.
Redazione
Treviso
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Carlo Scabin nuovo membro del Consiglio Generale della Fondazione Cariparo
Cambio ai vertici della governance della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il Consiglio Generale dell’Ente ha ufficializzato la nomina di Carlo Scabin come nuovo Consigliere Generale. Classe imprenditoriale e lunga esperienza nel settore agroalimentare, Scabin è un volto noto del mondo confindustriale: Vicepresidente di Confindustria Veneto Est dal 2024 con delega sul territorio di Rovigo, guida inoltre il Gruppo Merceologico Agro, Ittico, Molitorie e Zootecniche dell’associazione. Dal 2025 siede anche nel Consiglio Generale di Confindustria nazionale.“Il mio ingresso sarà in punta di piedi –
“L’obiettivo è duplice”, sottolinea Sartori: “dare dignità accademica all’impresa artigiana e offrire alle nuove generazioni percorsi mirati per valorizzare la propria creatività e capacità produttiva”. Un progetto che mira anche a facilitare l’incontro tra scuola e impresa, contribuendo ad alleviare la cronica carenza di manodopera specializzata nel territorio. Novità significativa è l’apertura del mondo artigiano all’analisi geopolitica: una consapevolezza sempre più necessaria in un contesto economico in cui guerre, tassi d’interesse e politiche commerciali globali incidono direttamente sulle microeconomie locali. “Il mondo è entrato nei laboratori artigiani – afferma Sartori – e dobbiamo essere attrezzati per comprenderlo. Non si tratta solo di export, ma di scelte strategiche su energia, credito, filiere produttive”.
ha dichiarato ai microfoni di radio Veneto24 – perché prima di tutto voglio conoscere personalmente i colleghi del Consiglio, a partire dal presidente, la cui figura rappresenta un punto di riferimento etico e sociale per la Fondazione”. Scabin ha sottolineato l’importanza di comprendere le idee e gli obiettivi già in atto all’interno dell’ente, per costruire un percorso condiviso e costruttivo. “Ringrazio il presidente e tutto il Consiglio e le persone che hanno riposto fiducia in me. Le aspettative sono elevate, e questo rappresenta un forte stimolo per non deludere”. L’impegno di Scabin si inserisce in un contesto di rinnovamento anche per Confindustria Veneto, organismo nato dalla fusione delle realtà provinciali di Treviso, Padova, Venezia e Rovigo. “Stiamo lavorando per superare i confini territoriali e creare sinergie efficaci su tutto il territorio regionale. Rovigo, in particolare, ha un potenziale strategico notevole, non solo dal punto di vista logistico, ma anche nel settore manifatturiero, ed è fondamentale valorizzarlo”. (r.r.)
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Armando Sartori
Ciclismo.
Vittoria nella cronoscalata e nella prova in linea ai campionati tra magistrati, avvocati e notai
Nicola Marin, dalla legge alla bicicletta
Avvocati: una routine estenuante con tanto lavoro e ritmi serrati. Lo spazio per staccare è poco. In qualche modo, però, il cervello bisogna farlo respirare. Con questi presupposti è iniziato il viaggio di Nicola Marin nel mondo del ciclismo. Una passione che è diventata un qualcosa di più: finita la giornata di ufficio, nel giovane di Castelfranco, cresceva sempre più il desiderio di prendere la bicicletta e iniziare a correre. E con il tempo è diventato anche molto bravo. “Per me il ciclismo è più di uno sport, è un momento fondamentale per distaccarmi dal lavoro quotidiano. Ho iniziato a praticarlo seriamente solo nel 2020. Da allora ho conosciuto AIMANC, che organizza ogni anno il campionato italiano forense. Allenarmi è diventato parte integrante della mia routine: esco in bici dopo il lavoro e a volte anche durante la pausa pranzo.
Per me è quasi più di un hobby, ci dedico tante energie e impegno”. E i risultati sono arrivati. Marin, avvocato di professione, ha conquistato il titolo italiano senior ai campionati nazionali di ciclismo organizzati da AIMANC (Avvocati Notai Ciclisti), svoltisi a Gorizia, vincendo sia la
prova di cronoscalata sia la gara in linea. La manifestazione, che si è svolta in due tappe, ha visto nella prima giornata la cronoscalata individuale su una salita di 6 km, con partenza da San Floriano del Collio, in provincia di Gorizia; la seconda prova, invece, consisteva in una gara in
linea di 65 km, con partenza da Nova Gorica e arrivo al Sacrario di Uslavia. Novità di quest’anno, la classifica unica che ha unito i risultati delle due prove per assegnare una sola maglia iridata. E Nicola ha deciso di prendersela. Nella categoria Senior A, riservata ai giovani tra i 31 e i 34 anni, Marin si è distinto con una doppia vittoria che ha unito il titolo italiano a una competizione che ha coinvolto anche atleti sloveni, aumentando così il prestigio dell’evento. “Sono sempre stato forte nelle cronoscalate. Sono a mio agio in questa disciplina. Per quanto riguarda la gara in linea, invece, si tratta di una sorpresa. Non era mai stata il mio punto di forza,” ammette Marin. “Vincere anche questa prova è stata una soddisfazione enorme, oltre che la conferma della crescita che ho avuto in questi anni. Mi riempie di orgoglio”. Passione e costanza, voglia di staccare dalla realtà
Pierfrancesco Strano è il nuovo direttore sportivo della prima squadra Treviso FBC
Ripartire: è questo il diktat che il Treviso FBC vuole seguire per la prossima stagione. Dopo lo scontro a distanza perso contro le Dolomiti Bellunesi per il salto in Serie C, sarà ancora Serie D nella Marca. Il nome incaricato per la rinascita trevigiana è quello di Pierfrancesco Strano, nuovo Direttore Sportivo della prima squadra. Il 33enne romano, reduce dall’esperienza come Responsabile Scouting all’Avellino in Serie C, è il prescelto per il futuro biancoceleste. Nonostante la giovane età, Strano vanta un’esperienza
decennale nel calcio professionistico, maturata soprattutto nell’ambito dello scouting e della gestione tecnica. Dopo aver iniziato nelle giovanili di diverse società romane, si è presto distinto ottenendo il patentino da Direttore Sportivo a soli 28 anni. Il suo talento è stato notato da figure di spicco come Giorgio Perinetti, con cui ha collaborato in club prestigiosi quali Venezia, Genoa, Siena e Brescia. Prima dell’Avellino, ha lavorato anche con Palermo e Parma. Strano ha le idee chiare sul futuro della squadra: “Per la
prossima stagione puntiamo su una rosa profondamente rinnovata – ha dichiarato – inseriremo giovani di prospettiva, soprattutto di proprietà, per avviare un processo di patrimonializzazione del club. Accanto a loro, ci saranno calciatori esperti, in modo da costruire un gruppo solido e competitivo, con l’obiettivo di riportare il Treviso ai livelli professionistici che merita”. Il Vicepresidente Botter ha espresso grande soddisfazione per la scelta: “Pierfrancesco porta con sé non solo competenza e professionalità, ma anche
un entusiasmo contagioso. La sua esperienza sarà un prezioso contributo per l’ambiente biancoceleste”. Strano ha infine voluto
e trovare un ulteriore scopo nella vita attraverso l’adrenalina dello sport. Nicola Marin ha trovato il suo equilibrio grazie alle ali che la bicicletta riesce a cucirgli addosso. E oggi, oltre a divertirsi, ha incontrato anche il dolce sapore della vittoria. Da Castelfranco al titolo italiano forense: una bella storia di ciclismo.
ringraziare per la fiducia ricevuta: “Treviso è una piazza che merita grandi ambizioni e farò il massimo per onorarla”. (s.p.)
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SVENDITA SHOCK
Stefano Parpajola
Pierfrancesco Strano
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Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?
Il segretario regionale del PD, Andrea Martella nella sua relazione all’assemblea dei Democratici del Veneto, dove il via libera a Manildo è stato votato da oltre il 90% degli aventi diritto, lo ha definito un “federatore, capace di garantire un importante gioco di squadra e una nuova prospettiva per il buon governo del Veneto sulla scia di quanto sta accadendo in moltissime città”. Della partita, a differenza di cinque anni fa, ci sarà anche il Movimento 5 Stelle e, come detto, sembrerebbe prossima ad arrivare Azione.
Nel centrodestra i due principali partner di governo stanno adottando strategie opposte pur avendo lo stesso obiettivo ovvero quello di indicare il candidato presidente. FDI, che pur non nasconde le sue ambizioni di partito più votato nella nostra regione, preferisce una tattica maggiormente attendista. Poche dichiarazioni, silenzio da parte della base, nessuna iniziativa pre – elettorale. Completamente diverso, come detto, il comportamento della Lega. I segretari delle sezioni trevigiane hanno votato un documento
La convention. A Treviso
nel quale si chiede di “correre da soli” cioè con la lista della Lega, una civica di Zaia e una di amministratori. E proprio in materia di amministratori il vertice leghista ha mostrato i muscoli lo scorso 5 luglio quando a Treviso ha convocato tutti i propri amministratori locali per un vertice che ha fatto molto discutere. Al momento sembra che la scelta sia tra il Segretario Regionale della Lega, l’onorevole Alberto Stefani e il Senatore di FDI, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon. Nonostante il ribollire, reale o strategico, della base sembra che una spaccatura del centrodestra non si possa concretizzare: troppi gli equilibri che rischierebbero di subire contraccolpi in tantissime amministrazioni e nel Governo stesso. Dal canto suo Forza Italia non ci sta a fare la comparsa e, infatti, a livello regionale il Segretario Flavio Tosi continua la sua campagna di accreditamento e di allargamento del partito non risparmiando critiche all’amministrazione Zaia e predicando elementi di discontinuità; magari spera di essere proprio lui il proverbiale terzo tra i due
litiganti.
E a proposito di Zaia, cosa andrà a fare il Presidente di Regione più amato d’Italia? Le ipotesi sul suo futuro si sono sprecate: qualcuno lo vede Ministro in un possibile rimpasto di Governo, qualcuno Sindaco di Venezia, altri vicepresidente nel caso in cui la Lega corresse da sola o Presidente di una qualche grande Azienda a partecipazione pubblica come, ad esempio, Leonardo. Il leader della Lega, Matteo Salvini starebbe, invece, pensando per Zaia un futuro di primo piano: capolista della Lega in tutti i collegi delle Regionali per tirare il partito, un anno e mezzo a fare il consigliere per poi entrare dalla porta principale a Roma. In primavera 2027, infatti, si terranno le elezioni politiche e Zaia potrebbe essere eletto in parlamento e nominato responsabile di un Ministero di primo piano, forse proprio quello dei trasporti oggi in mano a Salvini; se entrasse ora direttamente al Governo, infatti, dovrebbe accontentarsi di un ruolo di secondo piano e senza portafoglio: troppo poco per uno come Zaia.
La Lega guarda all’appuntamento elettorale “Saremo protagonisti, no alle corse solitarie”
Il salone del Museo di Santa Caterina a Treviso, gremito, ha accolto, lo scorso 5 luglio, la convention della Lega convocata dal segretario Alberto Stefani per fare il punto della situazione prima delle elezioni regionali e cogliere spunti dagli amministratori del Carroccio sul territorio. Erano infatti oltre 400 tra sindaci, assessori e consiglieri da tutto il Veneto che hanno assiepato la platea, ospiti del padrone di casa, il sindaco Mario Conte, con l’obiettivo di difendere dagli attacchi anche degli alleati di centrodestra quanto fatto negli ultimi 15 anni dall’amministrazione Zaia (grande assente all’appuntamento trevigiano) e rilanciarsi uniti verso le prossime consultazioni. Numerosi gli interventi sul palco da parte dei vari esponenti locali, da Eleonora Mosco, consigliera provinciale a Padova che ha rimarcato l’importanza del sostegno alle imprese del territorio a Nicola Finco, sindaco di Bassano
che ha sottolineato la necessità di intervenire sul welfare per aiutare i giovani a trovare una casa e fare figli oltre a sostenere anziani e fragili. A tirare le somme è stato lo stesso segretario Stefani che nel discorso conclusivo ha ribadito che “La Lega non è contro nessuno, nel senso che siamo aperti a una coalizione di governo a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale. Però è anche vero che la Lega a livello territoriale ha una classe dirigente molto importante e noi non possiamo esimerci da costruire un programma elettorale che parta dalle comunità locali. Non siamo qui per lanciare candidature per lanciare corse in solitaria. Siamo qui però per costruire il futuro del Veneto e non c’è nessuno come gli amministratori che può darci il migliore contributo per costruire il programma amministrativo dei prossimi anni. Secondo me la politica deve fare questo, non deve litigare sui nomi e non deve
litigare per beghe interne. Deve fare questo, deve costruire programmi, deve lanciare idee, deve risolvere problemi”.
L’assessore regionale alla cultura e allo sport Cristiano Corazzari ha ribadito l’importanza del legame con i territori: “Incontri come questi servono a definire le linee programmatiche, senza tradire le radici del nostro modello di buon governo”. L’obiettivo è continuità, radicamento e una Lega protagonista nel cen-
trodestra. Corazzari ha ribadito che “La storia e l’identità del movimento non si svendono” e che il Veneto “Non può permettersi di disperdere un patrimonio politico costruito in anni di amministrazione efficace”. Anche l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il ruolo centrale degli amministratori locali, “sentinelle del territorio” e ha evidenziato le sfide future della sanità: tecnologia e prossimità, ma anche carenza di
personale e invecchiamento della popolazione. Il capogruppo in Consiglio regionale Alberto Villanova ha riaffermato la volontà di mantenere l’unità del centrodestra, pur lanciando un avviso agli alleati “Serve rispetto reciproco, altrimenti ogni opzione è aperta”. Temi centrali della campagna: sanità, sicurezza e ambiente. Messaggio chiaro: la Lega vuole restare protagonista, forte della sua rete territoriale.
Riccardo Musacco
Il segretario Alberto Stefani
L’intervista. Il sottosegretario rilancia il ruolo degli amministratori locali nella prossima sfida elettorale in Veneto
Bitonci: “Semplificazioni per le imprese, in ascolto del territorio verso le regionali”
Nel cuore di un’estate calda non solo per le temperature ma anche per le sfide economiche, abbiamo incontrato l’onorevole Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con la sua lunga esperienza istituzionale e un forte radicamento nel territorio veneto, Bitonci ci si è soffermato sugli interventi più recenti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo particolare alle realtà produttive del Nordest, ma anche sullo scenario politico.
Onorevole Bitonci, quali sono stati i principali interventi del vostro dicastero a sostegno delle PMI, motore dell’economia del nostro territorio?
Abbiamo messo in campo misure concrete, a partire dalla legge annuale per le PMI, approvata per la prima volta in Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che sto seguendo in prima persona, con audizioni ancora in corso, e che punta a semplificare la vita di imprese e artigiani. Tra i punti centrali c’è la riforma del mondo del credito e dei confidi, fondamentale per rilanciare il sostegno finanziario alle micro e piccole aziende.
In che modo i confidi stanno tornando a essere uno strumento utile?
Durante la pandemia, con le garanzie statali al 100%, i confidi erano stati messi da parte. Ma oggi, grazie alla riforma introdotta nel 2023 e potenziata quest’anno, possono rilasciare garanzie fino a 100.000 euro senza valutazione del merito di credito
da parte del gestore del Fondo. Questo ha quadruplicato il loro impatto sull’economia. Inoltre, stiamo lavorando per permettere loro di erogare anche servizi e microfinanziamenti diretti: un passo importante per rafforzare il tessuto produttivo diffuso. Altro fronte su cui state intervenendo è quello dell’energia. Esatto. Dall’ 8 del mese è stato riaperto lo sportello per l’autoproduzione energetica, una misura che consente alle imprese di ottenere contributi, da 30.000 a 1 milione di euro, per installare pannelli fotovoltaici e batterie. Un incentivo importante per accompagnarle nella transizione energetica e ridurre i costi in bolletta.
Anche la cosiddetta “Transizione 5.0” è tra le priorità… Sì, si tratta di un pacchetto da 6,3 miliardi di euro, che sommato a Industria 4.0 porta il totale a quasi 1 3 miliardi. Purtroppo l’impianto europeo ha reso il percorso piuttosto burocratico, con certificazioni ex ante ed ex post. Ma con la legge di bilancio 2025 abbiamo introdotto semplificazioni, per esempio eliminando l’obbligo di dimostrare la riduzione dei consumi energetici quando si acquistano nuovi macchinari: è evidente che siano più efficienti. Abbiamo già raggiunto 1,390 miliardi di euro in prenotazioni, ma serve più tempo: per questo stiamo trattando con Bruxelles una proroga al 2026. Il credito d’imposta previsto resta uno strumento appetibile?
Assolutamente sì. Con Transizione 5.0 il credito può arrivare al
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45% per investimenti in tecnologie, digitalizzazione, fotovoltaico e batterie. Anche Industria 4.0, che è stata riaperta, offre un credito d’imposta fino al 20%, con procedure più snelle grazie al fatto che sono fondi nazionali.
Sul fronte dei contratti di sviluppo, ci sono novità per le imprese del Nord?
Stiamo cercando nuove risorse per riaprire gli sportelli sospesi per esaurimento fondi. Le domande non sono andate perse, sono solo in graduatoria. Appena i fondi saranno reintegrati, si potrà procedere con l’erogazione.
Lei visita spesso le aziende venete. Qual è l’impressione che ne ricava?
Dedico almeno una giornata alla settimana alle visite presso realtà produttive sul territorio, oltre agli incontri che si svolgono a Roma con imprese e rappresentanze, focalizzati su diverse tematiche di competenza del Ministero. È un’attività che considero essenziale: mi permette di ascoltare problemi concreti e fornire risposte rapide, anche tramite incontri al ministero o call dirette. Molte imprese, ad esempio, non conoscono le agevolazioni disponibili. Per questo invio una newsletter mensile a tutte le associazioni di categoria con l’elenco delle misure attive.
Le aziende sono preoccupate per i dazi, soprattutto quelle esportatrici. Che segnali arrivano da Roma?
Il tema è molto sentito, specie in una regione come il Veneto, ad alto valore aggiunto. Ma io invito alla calma: le trattative in-
ternazionali porteranno probabilmente a dazi sotto il 10%, con un impatto contenuto, specie sui prodotti di alta gamma, come i vini veneti, per i quali il prezzo non è un tema determinante per l’acquirente. L’Amarone, per esempio, se aumenta di qualche dollaro, l’americano continuerà a comprarlo.
E sul caro energia?
Al momento, nonostante le tensioni mediorientali, non ci sono stati aumenti significativi nel prezzo del gas o del barile.
Ma il governo è pronto a intervenire, come già fatto in passato, qualora si verificassero nuovi rincari.
Uno sguardo infine alla politica: in autunno si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale del Veneto.
Ci stiamo preparando con grande attenzione. Il nostro segretario regionale, Alberto Stefani, ha avviato una fase di ascolto
con tutti i 450 amministratori della Lega in Veneto. È da lì che deve partire il programma: dai temi concreti per i veneti, non solo dai nomi. Serve ancora qualche settimana e poi ci sarà il nome del candidato, attorno al quale, ovviamente, verrà costruita una squadra, ma io penso che il tema più importante siano gli argomenti. Sanità, scuola, sport, imprese: costruiremo un programma condiviso, come movimento radicato nei territori, un movimento fatto di amministratori locali, consiglieri comunali, assessori, sindaci. Siamo il primo partito in Veneto come amministratori. La campagna elettorale inizierà ascoltando gli amministratori e le loro esigenze per creare il programma elettorale, quindi organizzeremo incontri con associazioni di categoria e con le aziende e i cittadini per discutere insieme del futuro del nostro Veneto.
il commento alle notizie del giorno dalle 17:00 con
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
Il sottosegretario Massimo Bitonci
L’intervista. Il senatore padovano traccia la rotta verso l’appuntamento autunnale con le urne
De Poli: “Alle regionali saremo uniti”
Senatore De Poli, parliamo di elezioni regionali. A che punto siamo? Come il centrodestra si presenterà alle prossime elezioni?
Ovviamente unito e coeso, come sempre. Ne sono assolutamente convinto. Le elezioni regionali sono a tutti gli effetti elezioni quasi politiche. In 70 anni, di fatto, le coalizioni al governo non si sono mai spaccate alle regionali. Quindi, in Veneto, l’unità del centrodestra resta un punto fermo. In un momento così delicato, servono responsabilità, ascolto e una visione condivisa per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono, a partire dalle prossime scadenze elettorali. stiamo entrando nel vivo di una nuova stagione politica per il Veneto. Le elezioni regionali sono all’orizzonte e noi dell’UDC siamo pronti a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e con quella serietà che ci viene riconosciuta sul territorio. Porteremo il nostro contributo dentro una coalizione di Centrodestra che vogliamo più forte e più attenta ai bisogni reali delle comunità.
Tensioni superate?
Sono dinamiche fanno parte di una discussione interna a una co-
alizione e rientrano nella normale dialettica politica. Però lancio un appello agli amici alleati del Centrodestra: negli ultimi mesi, forse, il tasso di litigiosità è stato eccessivo in alcune fasi. Per il bene del Veneto e dei veneti è ora di cambiare registro. Il rischio è che i cittadini si stanchino di queste continue prove di forza muscolari e tatticismi. Rischiamo di occupare troppo tempo a discutere di mandati e di nomi e, secondo noi, invece, bisogna dedicarlo ai problemi concreti che interessano i veneti. Qual è sarà il contributo dell’UDC?
Saremo presenti alle prossime Regionali, aperti al mondo delle civiche che oggi non si riconosce nell’offerta politica esistente, al volontariato e a tutti quei mondi che, come noi, si riconoscono nei i valori che fanno parte del Dna di noi veneti. Rappresentiamo i veneti del buonsenso, che chiedono risposte concrete. Noi non siamo quelli degli slogan, siamo quelli del lavoro quotidiano. Sarà una campagna lunga, e proprio per questo abbiamo deciso di partire subito, a testa bassa, pancia a terra, ascoltando i territori, raccogliendo
proposte e costruendo programmi credibili. Noi mettiamo al centro la persona, le famiglie, le imprese e i lavoratori, il mondo del volontariato e del terzo Settore, che rappresentano la vera ossatura del Veneto. E, ancora, sanità e sociale, i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità, i giovani. Dal 2011 al 2021 è aumentato del 517% il numero dei nostri giovani talenti “in fuga” all’estero: sono numeri preoccupanti anche perché le nostre imprese lamentano carenza di manodopera. Bisogna creare un terreno favorevole per le nostre aziende, con politiche in grado di attrarre investimenti. Non possiamo svendere i nostri gioielli all’estero.
Sanità e politiche sociali: come il Veneto dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni legate anche ai nuovi cambiamenti demografici?
La sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale (82%). E’ vero, la sanità veneta resta un modello di efficienza a livello nazionale ma, detto questo, non possiamo cullarci sugli allori. I cittadini ci chiedono di orientare le azioni della regione affrontando priorità come riduzione delle liste di attesa,
carenza di personale e, soprattutto rafforzamento della sanità territoriale. E’ impensabile che oggi per fare una visita specialistica bisogni fare 50-60 km per raggiungere la struttura sanitaria indicata. Dobbiamo investire di più sulla sanità territoriale, rafforzando quella ospedaliera e, inoltre, si rende necessario e urgente il potenziamento della rete dei servizi sociali e dell’assistenza territoriale a tutela di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità. Le famiglie non vanno lasciate da sole. Siamo consapevoli che è meglio spendere oggi 10 per promuovere l’autonomia e l’indipendenza di chi è più avanti con l’età, piuttosto che spendere domani 10 volte tanto in cure e assistenza.
Capitolo infrastrutture: il Veneto soffre ancora di un gap rispetto
ad altre regioni, cosa bisogna fare?
C’è bisogno di un Piano infrastrutturale coerente, che non si fermi alle opere simboliche. Dietro questo Piano deve esserci una strategia capace di far fare un salto di qualità a questa regione che ha enormi potenzialità. Oltre alle grandi opere, certamente importanti, servono le piccole opere nei territori (Strada regionale 10, Sp47 Valsugana, Sr 308 etc ) per rimuovere i colli di bottiglia. Sennò il rischio è di avere la Pedemontana veneta ma senza un adeguamento delle arterie che si collegano ad essa.
Quali sono le caratteristiche che dovrà avere il prossimo candidato Governatore per il Centrodestra? Dobbiamo dare al Veneto una guida solida, concreta e all’altezza delle aspettative dei cittadini. La figura che verrà individuata dovrà essere sì espressione di equilibrio fra i partiti della coalizione, ma siccome la politica non è un bilancino fra sigle, questo equilibrio dovrà tenere conto delle istanze che arrivano dal basso. E, poi, soprattutto, oltre al nome, parliamo di contenuti programmatici. Ai veneti interessa la qualità delle risposte.
Teatro Stabile del Veneto, ecco la nuova stagione con un cartellone di primo livello
Il mondo del teatro si prepara a un entusiasmante capitolo con l’annuncio della stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto. Questo nuovo progetto triennale rappresenta un inizio vibrante, un’opportunità per reinventare il paesaggio teatrale mettendo in risalto l’arte della narrazione e la maestria degli interpreti. La campagna di quest’anno, intitolata significativamente “Ogni storia ha il suo inizio” e curata dall’artista catalano Javier Jaén, cattura perfettamente lo spirito di un’epoca nuova, segnata da cambiamenti significativi ma anche da molte conferme. Il logo creato da Jaén consiste in una mela rossa formata da un serpente attorcigliato su sé stesso, simbolo, per l’appunto, del peccato originale da cui tutto è iniziato.
La stagione 25/26 è stata presentata a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale dal presidente Gianpiero
Beltotto, dal direttore artistico Filippo Dini e dalla straordinaria Giuliana De Sio che con Dini aprirà il cartellone con “Il Gabbiano” di Cecov. Un programma che prevede 80 spettacoli, di cui 37 dedicati agli abbonati tra Venezia, Treviso e Padova. Un numero impressionante che promette di attirare un pubblico ancor più vasto, mettendo al centro
gli attori e le parole degli autori, sia classici che contemporanei. Tra le novità, 13 produzioni e coproduzioni pronte a solcare i palcoscenici europei. Brillanti inoltre i risultati dell’ultimo triennio. Dal 2022, il Teatro Stabile ha registrato un incremento del 21% nelle alzate di sipario, culminando nel 2024 con ben 553 giornate di spettaco-
lo tra Padova, Treviso e Venezia.
A queste si sommano 106 recite fuori dal Veneto, dimostrando la crescente influenza a livello nazionale. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, con una crescita del 56% nelle presenze, superando le 175 mila nel 2024. Anche le vendite di biglietti e abbonamenti hanno raggiunto cifre record, con oltre 2,6 milioni di euro. Un incremento delle produzioni ha portato anche a un aumento degli artisti e dei tecnici coinvolti, con una crescita rispettivamente del 19% e del 38% nei contratti di scrittura.
Ogni giorno, più di due nuovi contratti vengono firmati, dimostrando un settore in piena espansione e dall’enorme potenziale. Le produzioni per la stagione 25/26 comprendono opere classiche e nuove drammaturgie che esplorano i grandi capolavori con occhi moderni. Peppino Mazzotta continua il dialogo con i classici russi con una riscrittu-
ra di “Anime morte” di Gogol’, mentre Leonardo Lidi s’immerge nell’intenso mondo di Tennessee Williams con “La gatta sul tetto che scotta”. Le produzioni contemporanee si concentrano su temi di genere e potere, con opere di autrici come Ella Hickson e Julia May Jonas che esplorano il complesso universo delle relazioni umane. Marco Paolini, noto per il suo impegno nel teatro civile, inaugura il cartellone con “Bestiario idrico”. La stagione include anche spettacoli mattutini dedicati alle scuole superiori, sottolineando il ruolo educativo del teatro. L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha espresso il suo sostegno appassionato per questa nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto, rilevando come l’offerta culturale di qualità sostenga non solo la crescita della comunità, ma anche l’economia e il turismo della regione. Riccardo Musacco
La presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto
La novità. Con la nuova trasmissione il Gruppo Editoriale La Piazza porta l’informazione in TV
Carta, web, radio e ora anche televisione: è nato “Il Veneto in Diretta” su Telepadova
C on il debutto televisivo della trasmissione Il Veneto in Diretta, il Gruppo editoriale La Piazza taglia un traguardo importante e si distingue come l’unico editore in Veneto ad offrire informazione su tutti e quattro i media: carta, web, radio e ora anche TV. Un primato che riflette una crescita continua, radicata nel territorio e alimentata dalla volontà di dare voce alle comunità locali con strumenti sempre più efficaci, accessibili e fruibili gratuitamente.
La nuova trasmissione - in onda su 7Gold TelePadova la domenica alle 11.45 ed il mercoledì alle 11.30 - va ad aggiungersi a una rete informativa già solida e articolata. In oltre trent’anni di attività, La Piazza ha costruito un sistema editoriale che unisce il mensile cartaceo distribuito in tutta la regione, il quotidiano online LaPiazzaweb.it, l’emittente radiofonica Radio Veneto24 – prima e unica all-news interamente dedicata al Veneto – e ora
anche un appuntamento televisivo fisso, interamente prodotto dalla redazione del gruppo.
Il Veneto in Diretta è uno spazio settimanale pensato per raccontare la politica, l’economia, l’attualità, il lavoro e il sociale con lo stile che contraddistingue La Piazza: approfondito, concreto, vicino alle persone. Ogni puntata accoglie ospiti selezionati tra amministratori, esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti della società civile, per affrontare con rigore e chiarezza i temi che toccano il territorio e le sue trasformazioni.
L’emittente 7Gold TelePadova è di certo molto affine, con i suoi 50 anni e con la sua forte attenzione ai temi editoriali del Veneto e del NordEst. Format prestigiosi e molto seguiti ne fanno l’emittente di riferimento in Veneto sia per qualità che per ascolti.
La scelta di entrare anche nel mondo della TV nasce da un’esigenza ben precisa: offrire una copertura informativa completa e
multicanale. In un momento storico in cui l’accesso alle notizie passa da molteplici piattaforme, il Gruppo La Piazza ha deciso di presidiare con coerenza ogni canale, mantenendo intatti i propri valori fondanti: informazione indipendente, servizio pubblico, at-
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Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
tenzione costante al contesto locale. Quella televisiva non è solo una nuova vetrina: è la quarta gamba di un tavolo editoriale di un tavolo sempre più solido, che poggia sull’esperienza maturata in decenni di lavoro sul territorio. Un’evoluzione coerente con
i tempi, ma soprattutto con un obiettivo sempre chiaro: essere al servizio dei cittadini e dare visibilità a ciò che accade nei Comuni, nelle imprese, nei luoghi della cultura e della solidarietà. L’approdo in TV rafforza ulteriormente la posizione del gruppo come punto di riferimento per chi vuole comprendere il presente del Veneto, attraverso un’informazione chiara, trasparente e plurale. Il programma viene trasmesso da un’emittente prestigiosa come 7Gold Telepadova e rilanciato su tutti i canali digitali e social del gruppo, ampliando la sua diffusione. Con una redazione esperta, capace di coniugare linguaggi diversi e affrontare tematiche complesse con professionalità, La Piazza si conferma oggi un modello editoriale innovativo. L’unico in Veneto a parlare ai cittadini su carta, online, via radio e in TV. Un gruppo editoriale che cresce con il proprio pubblico. E che, su ogni media, sceglie di restare vicino al territorio.
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lazione incide sulla struttura, e viceversa”, Accanto a questi percorsi, lo Studio è stato
– fusioni, acquisizioni, conferimenti, cessioni di rami d’azienda – agendo come
“Una buona operazione non è quella che si chiude in fretta, ma quella che si costruisce su basi solide, con consapevolezza degli impatti
Multidisciplinarità e rete:
“I problemi non sono mai solo fiscali”
Uno degli elementi centrali nel metodo FIP è l’approccio multidisciplinare. Lo studio, infatti, integra competenze fiscali, societarie,
Altro asse strategico dell’attività FIP è il Iafelice insiste spesso “Se l’imprenditore conosce i numeri solo a consuntivo, è troppo tardi per
ne di sistemi di reporting, analisi marginali,
menti leggibili, affidabili e coerenti con la un quadro chiaro e tempestivo, che lo aiuti a orientarsi in contesti sempre di Forbes, promossa in collaborazione con Euroconference e TeamSystem, rappresenta un importante attestato di stima da parte del mercato. La stinti per innovazione nei servizi, approccio interdisciplinare e rapporto fiduciario con il
Un riconoscimento che lo Studio ha accolto come un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa: metodo, ascolto, personalizzazione, con un’attenzione costante alla qualità tecnica e all’evoluzione delle esigenze imprenditoriali.
L’iniziativa. Un modo unico per trasmettere a giovani talenti i segreti di una professione ad alto valore aggiunto
È nata La Piazza Academy,
per formare i consulenti del futuro
L’iniziativa promossa dal Gruppo Editoriale La Piazza, in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, è pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità
In un momento in cui tanti giovani cercano la propria strada nel mondo del lavoro, nasce un progetto ambizioso e concreto che punta a insegnare una vera professione: quella del consulente commerciale pubblicitario. È la nuova Academy promossa dal Gruppo Editoriale
La Piazza in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità.
Un percorso formativo artico-
lato, che unisce teoria e pratica, formazione in aula e tirocinio operativo, per imparare davvero l’arte della vendita pubblicitaria. Un mestiere che richiede preparazione, ascolto, visione strategica e capacità relazionali: competenze che possono essere apprese solo attraverso un’esperienza immersiva, accompagnata da professionisti del settore. Ecco perché La Piazza Academy non è solo un corso, ma una vera e propria fucina di competenze, dove i partecipanti vengono seguiti passo dopo passo nella costruzione di un futuro professionale
solido e concreto.
Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: formare nuove figure commerciali capaci di valorizzare l’offerta editoriale e pubblicitaria di testate autorevoli ed innovative come La Piazza, il quotidiano digitale LaPiazzaweb.it e Radio Veneto24, la prima e unica radio all news del Veneto. Strumenti diversi, pubblici diversi, ma un unico comune denominatore: la capacità di raccontare il territorio e offrire alle imprese soluzioni efficaci per comunicare.
I tirocini previsti dall’Academy verranno infatti svolti all’interno di Give Emotions, la realtà che anima e coordina l’intero gruppo editoriale. Durante il periodo di tirocinio le giovani e i giovani selezionati saranno coinvolti in attività reali di vendita pubblicitaria, sia tramite contatto diretto che telefonico, imparando a costruire proposte personalizzate, a gestire una trattativa, un portafoglio clienti, a comprendere le esigenze del mercato e a lavorare per obiettivi.
Un’iniziativa che ha anche una forte valenza sociale. In un’epoca segnata da disoccupazione giovanile e precarietà diffusa, offrire a ragazze e ragazzi non solo una formazione, ma anche la possibilità di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro rappresenta una risposta concreta. Non si tratta di stage astratti, ma di un’opportunità vera: chi saprà distinguersi avrà la possibilità di iniziare una carriera stabile e altamente remunerativa all’interno di una realtà solida, innovativa e in continua crescita.
“Crediamo sia doveroso – afferma l’editore Giuseppe Bergantin – investire nel futuro delle nuove generazioni, trasmettendo competenze autentiche e aprendo le porte del nostro mestiere. Non è un’operazione spot, ma l’inizio di un progetto strutturato, che si ripeterà almeno due volte all’anno, con l’obiettivo di formare una vera nuova generazione di consulenti pubblicitari. È un investimento su persone, territorio e qualità, come sempre abbiamo fatto in questi 31 anni”.
A rendere possibile tutto questo è la forza del Gruppo Editoriale La Piazza, una realtà radicata, autorevole e da oltre trent’anni punto di riferimento nel Veneto. Solo un gruppo con una visione imprenditoriale chiara e una struttura organizzativa consolidata può offrire una simile opportunità, garantendo ai partecipanti il supporto, la credibilità
e gli strumenti necessari per apprendere una professione complessa, ma ricca di soddisfazioni. La Piazza Academy è aperta a giovani motivati, desiderosi di mettersi alla prova e di imparare un mestiere vero. Nessuna esperienza pregressa è richiesta: contano l’attitudine, la voglia di crescere, la curiosità e il desiderio di lavorare a contatto con le persone, con spirito di iniziativa e passione.
In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, la pubblicità resta uno degli snodi fondamentali per la vita delle imprese. Formare consulenti capaci di costruire relazioni e generare valore attraverso la comunicazione è una sfida ambiziosa, ma necessaria. Con questa Academy, Give Emotions e Forema scelgono di accettarla. E di aprire la strada a una nuova generazione di professionisti.
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Chirurgia record a Treviso: oltre
2.000 interventi in un anno
La Chirurgia 2 dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso continua a distinguersi nel panorama nazionale con un record di oltre 2.000 interventi eseguiti nel 2024. La struttura si è posizionata al 9° posto nella classifica Agenas 2023 per numero di operazioni su tumori maligni di fegato e vie biliari.
Nel corso dell’anno, il reparto ha effettuato 371 interventi su fegato e vie biliari e 45 sul pancreas, privilegiando nel 65% dei casi tecniche miniinvasive, come la chirurgia laparoscopica e robotica. Tra le pratiche più innovative e di successo spicca la ‘chirurgia combinata’, che permette di rimuovere durante lo stesso intervento le metastasi epatiche originate
da tumori del colon-retto.
Un caso particolarmente significativo riguarda un paziente sottoposto a un intervento unico che ha previsto l’asportazione del colon e la rimozione contemporanea di ben 25 metastasi al fegato, a dimostrazione dell’elevata complessità e capacità tecnica raggiunta dalla equipe chirurgica. La direzione generale dell’azienda sanitaria Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato come questi risultati rappresentino un importante passo avanti nella cura oncologica locale, confermando Ca’ Foncello come centro di riferimento per la chirurgia epato-biliare e pancreatica nel Nord Italia.
Ca’ Foncello inaugura il monitor cardiaco sottocutaneo per la sorveglianza degli atleti a rischio
È stato utilizzato per la prima volta all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso un dispositivo cardiaco miniaturizzato, impiantato sottopelle, che consente un monitoraggio continuo fino a sei anni delle aritmie e della frequenza cardiaca degli atleti più fragili. L’innovativa sperimentazione nasce dalla sinergia tra il reparto di Medicina dello Sport, guidato dal dottor Patrizio Sarto, e la Cardiologia diretta dal dottor Carlo Cernetti. Tre pazienti cardiopatici sono i primi beneficiari di questo monitor all’avanguardia, che permette loro di seguire un programma di allenamento
personalizzato sotto controllo costante. Il piccolo dispositivo, delle dimensioni di una graffetta, viene inserito in pochi minuti con una procedura ambulatoriale e anestesia locale, eseguita dall’équipe di Aritmologia del reparto di Cardiologia.
Tecnologia e telemedicina al servizio della salute
Il monitor cardiaco trasmette in tempo reale i dati rilevati a un’app installata sullo smartphone dei pazienti, che li inviano automaticamente ai medici della Medicina dello Sport, coordinati
dalle dottoresse Pegoraro e Patelli e dal dottor Sutto. I casi più complessi vengono poi discussi periodicamente con il dottor Luca De Mattia, specialista in impianti cardiaci.
Un progetto di eccellenza e innovazione
La Medicina dello Sport di Treviso, che attualmente segue oltre 450 pazienti, ha lanciato il programma “Il secondo tempo di Julian Ross”, dedicato a chi ha ricevuto diagnosi di cardiopatia a rischio. L’obiettivo è accompagnare ogni atleta con percorsi clinici all’avanguardia, sicuri e su misura, fino a qualche anno fa impensabili.
Trapianti da donatore in crescita al Ca’ Foncello: 32 i pazienti curati nel 2024
Con 32 trapianti allogenici da donatore eseguiti nel solo 2024 e oltre 50 trapianti autologhi, il bilancio del Centro Trapianti di Cellule Staminali Ematopoietiche e Terapie Cellulari dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso si chiude con risultati di rilievo. Il Centro, unico accreditato per il trapianto allogenico nelle province di Treviso e Belluno, fa capo all’Unità operativa complessa di Ematologia e rappresenta oggi un punto di riferimento imprescindibile per il trattamento di patologie oncoematologiche e non oncologiche gravi.
Il trapianto allogenico di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) da donatore familiare o da registro internazionale si conferma infatti il trattamento di elezione per malattie come leucemie acute e aplasie midollari. Una procedura complessa, che coinvolge numerosi specialisti di area clinica in tutte le fasi della cura del paziente. Centrale anche la figura del donatore, la cui selezione richiede competenze di altissimo livello e conoscenze approfondite.
Proprio per rafforzare la rete professionale attorno a questi casi clinici estremamente delicati, si è concluso il 5 giugno il corso di formazione “Il Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche da Donatore”, organizzato dal team trapiantologico dell’Ulss 2 e diretto dalla dottoressa Marta Stanzani. L’iniziativa, svoltasi nella sala convegni dell’ospedale Ca’ Foncello, ha coinvolto numerosi operatori sanitari in tre diverse edizioni, ciascuna incentrata su specifici aspetti della gestione del paziente trapiantato: dall’indicazione al trapianto, alla gestione delle complicanze precoci e tardive, fino all’individuazione del miglior donatore disponibile.
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Medicina territoriale: la carenza di medici resta una sfida per l’Ulss 2 Marca Trevigiana
Prosegue l’impegno dell’Ulss 2 Marca trevigiana per garantire l’assistenza sanitaria sul territorio, nonostante le difficoltà persistenti nel reperire medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Se ne è discusso durante la Conferenza dei Sindaci, riunitasi per un aggiornamento sull’evoluzione della medicina territoriale e sullo stato delle azioni messe in campo per fronteggiare le criticità.
Al centro dell’attenzione rimane la copertura dei posti vacanti sia per i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta (ex medicina generale) che per i turni della continuità assistenziale (ex guardia medica). In diverse aree del territorio, l’uscita di numerosi professionisti dal servizio e la difficoltà nel trovare giovani disponibili a subentrare, anche con incarichi a tempo determinato, continuano a creare problemi organizzativi. I dati più recenti, infatti, parlano di sole 19 assegnazioni nell’ultima procedura per le zone carenti. Una situazione aggravata, con ogni probabilità, anche dall’introduzione del “ruolo unico” e dall’esame di accesso alla specializzazione in programma a luglio.
Non meno preoccupante lo scenario legato all’assistenza medica oraria, dove i turni restano scoperti a causa della scarsità di medici disposti a ricoprire incarichi in questa modalità.
Sul fronte della pediatria di libera scelta, invece, sono ancora in corso le assegnazioni previste dal nuovo Accordo Collettivo Nazionale, che ha introdotto regole differenti per la copertura degli incarichi. Nel frattempo, l’Azienda sanitaria prosegue con determinazione nella ricerca di soluzioni per contrastare la carenza di personale medico. Tra le misure attualmente in atto: il ricorso a incarichi a tempo determinato, con contatti diretti ai neolaureati tramite gli elenchi aggiornati forniti dagli Ordini dei Medici del territorio e dalle facoltà universitarie; la possibilità per i cittadini di scegliere un medico all’interno dell’intero Distretto socio-sanitario; il rinnovo della collaborazione con i medici di medicina generale per coprire i turni di continuità assistenziale; l’ampliamento volontario del massimale da 1500 a 1800 assistiti per ciascun medico.
Ulteriori azioni riguardano anche il supporto organizzativo agli studi medici:
continua infatti il progetto che consente ai medici di dotarsi di una segreteria online, utile per la gestione delle agende e delle comunicazioni. Inoltre, resta aperta la possibilità per i medici conven-
Dipendenze in crescita tra le donne e boom di nuove droghe
CEIS Treviso: “Sempre più richieste di accoglienza, serve una rete per rispondere al bisogno di aiuto” Più donne in cura per dipendenze, un aumento costante della poliassunzione e un mercato sempre più saturo di nuove sostanze psicoattive. È la fotografia scattata dal CEIS Treviso al termine dei primi sei mesi del 2025, proprio nei giorni in cui si celebra la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga.
Attiva da oltre quarant’anni nel campo delle dipendenze e della salute mentale, la cooperativa sociale ha accolto tra gennaio e giugno ben 135 persone nelle proprie strutture residenziali e di sostegno terapeutico in provincia di Treviso, nonostante i posti accreditati siano 74. In totale, 12.825 giornate di presenza, cui si sommano 22 colloqui pre o post percorso residenziale.
Una delle tendenze più evidenti riguarda la crescita
della domanda femminile: un trend già registrato nel 2024, anno in cui per la prima volta nel Centro Polifunzionale di Treviso la percentuale di utenti donne ha raggiunto il 50%. poliassunzione: quasi metà degli utenti in cura indica cocaina o crack come sostanza principale (43,3%), seguiti da eroina, oppiacei, metadone e morfina (29,9%), e alcol (17,5%). Ma il dato più alto legato al primo contatto con le sostanze riguarda i cannabinoidi e la marijuana (64%), seguiti dall’alcol (27%). A complicare ulteriormente il quadro è l’emergere di nuove sostanze psicoattive (NPS), un trend in linea con i dati nazionali: nel 2024 il sistema di allerta rapida ha censito 79 nuove molecole sul mercato italiano. Secondo la Relazione annuale al Parlamento, il 12% degli studenti italiani ha provato almeno una NPS nella vita, il 5,8% nell’ultimo anno. Tra le più diffuse: cannabinoidi sintetici, oppioidi sintetici e ketamina.
zionati in pensione di proseguire l’attività, qualora diano disponibilità.
L’Azienda sanitaria, in piena collaborazione con le Amministrazioni comunali, conferma dunque il proprio impegno a
mantenere e rafforzare la rete dei servizi sanitari di base, pur in un contesto fortemente penalizzato da una programmazione nazionale che negli ultimi anni ha mostrato evidenti limiti.
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Ricette fresche e leggere, perfette da preparare per l’estate
PEPERONI RIPIENI VEGETARIANI
Un grande classico rivisitato in chiave vegetariana e leggera, perfetto per un antipasto sfizioso o una cena veloce durante la settimana. Un piatto versatile e saporito che possiamo servire in tanti modi.
Ingredienti: 2 peperoni grandi; 500 g patate; 500 g zucchine; 2 uova, 200g pomodorini, 150g provola cubetti, pangrattato, prezzemolo, olio d’oliva, sale fino, pepe Preparazione: Pelare le patate e grattugiarle in una ciotola e dopo averle lavate, asciugare e grattugiare anche le zucchine. Poi condire con un po’ di sale e lasciare riposare per circa 5-10 minuti, per far perdere alle verdure un po’ d’acqua di vegetazione. Aggiungere le uova, il sale, il pepe e mescoliamo bene. Unire pomodorini tagliati, la provola a cubetti, il prezzemolo tritato e mescolare per distribuire gli ingredienti in modo uniforme. Dopo averli ripuliti dai semini e dai filamenti bianchi, tagliare a metà i peperoni e metterli in una teglia foderata con carta forno. Farciamo i peperoni con il ripieno di verdure. Completiare con il pangrattato sulla superficie e con un filo d’olio, e cucinare in forno preriscaldato ventilato 180 °C per 35 minuti.
CAESAR SALAD ( SENZA POLLO)
La Caesar Salad è un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Da allora esportata ed apprezzata in tutto il mondo. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto Ingredienti: :2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b. Preparazione: Sfogliare la lattuga ed eliminare eventuali foglie esterne troppo dure, scegliere quelle interne più tenere. Tagliare il pane a fette alte 1 cm, eliminare la crosta e tagliare a quadretti. Mettere un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una pentola antiaderente e tostare i quadretti di pane a fuoco moderato. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire disporre l’insalata in un’insalatiera, versare due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere il sale, il pepe macinato al momento, il succo di limone, la salsa Worchestershire e mescolate ancora. Assaggiate e correggete se necessario.
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GELATO ALLO YOGURT CON PISTACCHI
Ora che è iniziata l’estate, a chi non piace rinfrescarsi con un bel gelato? Meglio se leggero e nutriente: ecco il gelato con pistacchi. La ricetta prevede l’utilizzo dello yogurt greco al posto del latte. Facile da preparare, ideale per la merenda o per il post pranzo goloso
Ingredienti: 400 g di yogurt greco; 100 g di cioccolato fondente; 30 g di miele di acacia; 2 cucchiai di pistacchi al naturale. Per guarnire q.b. di pistacchi al naturale E mezza bacca di vaniglia
Preparazione: Tritare finemente il cioccolato fondente e i pistacchi, tenendoli da parte. In una ciotola inserire lo yogurt, il miele e i semi della vaniglia; montare gli ingredienti con le fruste elettriche pochi istanti. Aggiungere i pistacchi e il cioccolato e amalgama gli ingredienti. Una volta completato l’impasto, trasferirlo un contenitore adatto al freezer. Mescolare il composto con una forchetta ogni 30 minuti, ripetendo l’operazione per circa tre ore. Passato il tempo, tirare fuori dal freezer il gelato qualche minuto prima di servirlo, se necessario mescolare nuovamente per renderlo più cremoso.
Servite con pistacchi al naturale e una banchetta di vaniglia a piacere
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Rubrica a cura di Sara Busato
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