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Al Ca’ Foncello chirurgia da record, oltre duemila interventi l’anno

Economia, il sottosegretario

Massimo Bitonci annuncia

semplificazioni e nuove risorse per il mondo delle imprese

Numeri in crescita e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto “Cartellone di alto livello”

Il giallo dell’estate: con “La ghenga degli storti” Romero svela il cuore nero del Nordest

Centrosinistra con Manildo.

Centrodestra a guida Lega o Fdi?

La marcia verso le prossime elezioni regionali è quantomeno incerta. Prima la querelle sul terzo/quarto mandato per il presidente Zaia, poi quella sullo spostamento a primavere 2026 delle elezioni, ora il braccio di ferro tra Lega e Fdi per garantirsi la guida del centrodestra. Ora che ormai la prospettiva di una ricandidatura a presidenze per Zaia è definitivamente tramontata e che anche la data delle elezioni è chiara - ovvero entro il 23 novembre 2025, con il 16 come giornata più probabile – è tempo di alleanze e candidature. Questa volta sembra che, almeno per quello che riguarda la strategia, i ruoli si siano invertiti. Il centrosinistra, solitamente in ritardo a causa dei numerosi litigi tra alleati, ha già scelto il proprio candidato mettendo insieme una coalizione molto più ampia di quella di cinque anni orsono. Mentre il centrodestra è in preda alla confusione determinata dalla contrapposizione interna. Andiamo con ordine.

Il centrosinistra ha eletto a proprio alfiere un nome fuori dal giro dei soliti noti: Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso dopo una storica vittoria contro Giancarlo Gentilini che sembrava essersi allontanato dalla politica attiva. Un nome a sorpresa, in un certo senso, uscito dal cilindro del Partito Democratico che ha trovato il consenso di tutta la coalizione e che potrebbe, addirittura, allargare il perimetro a Azione di Carlo Calenda.

Treviso offre oltre 250 eventi culturali tra centro e quartieri. In programma concerti, cabaret, cinema all’aperto, teatro, folklore e visite guidate. Appuntamenti gratuiti per una città viva e partecipata

Dati record per la raccolta differenziata dei rifiuti. I cittadini del trevigiano si confermano i più attenti

A Treviso il segretario veneto Stefani convoca oltre 400 amministratori e detta la linea: “Saremo protagonisti”

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SChi inquina paga

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

ono passati più di 12 anni da quando si sentì parlare per la prima volta di Pfas e di inquinamento delle falde e dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle nostre case. Ora la sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, con la condanna di 11 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale, avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano e altri gravi reati mette un punto fermo che dovrebbe anche essere un monito: chi inquina paga.

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Zona Rossa a Treviso: bilancio positivo per l’iniziativa

La Zona Rossa, avviata alla fine dello scorso maggio e conclusa nei giorni scorsi, nel Quadrante di via Roma nei pressi della stazione Ferroviaria è stata, secondo il Prefetto Angelo Sidoti un’esperienza positiva. La ha affermato nel corso di un vertice con i responsabili delle Forze dell’Ordine e con il Sindaco del Capoluogo della Marca, Mario Conte.

Nei quaranta giorni nei quali è stata in vigore questa misura straordinaria di presidio del territorio, infatti, sono state identificate 401 0 persone, di cui 14 allontanate per precedenti penali o atteggiamenti violenti. La Zona Rossa, lo scorso 5 luglio, ha cessato di esistere, ma non ci sarà un disimpegno da parte delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni in quel territorio definito, a più riprese, come problematico.

“Non riproporremo, in questa fase, la zona rossa, ma verranno comunque rafforzati i controlli, soprattutto nei fini settimana contro l’intemperanza giovanile. Ma rivaluteremo a settembre se sarà il caso di riproporre la zona rossa quando, magari, ci sarà anche un flusso maggiore di persone”. Così si è espresso il Sindaco a margine dell’incontro con il Prefetto.

“Da diversi giorni non ci sono allontanamenti, come anche ho letto dei giudizi delle persone residenti o delle attività commerciali. Si parla di zona tranquilla, quindi il provvedimento che avevo adottato ha raggiunto il suo effetto. La situazione è assolutamente tranquilla, se le condizioni sono queste ne abbiamo preso atto e lo replicheremo nel caso ci fossero avvisaglie di segno opposto” ha spiegato il Prefetto Sidoti.

Chi inquina paga

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

La sentenza di Vicenza rappresenta infatti un precedente importante, perché per la prima volta viene riconosciuta la responsabilità penale diretta di chi ha inquinato consapevolmente. Il verdetto risuona come un potente monito e potrebbe rappresentate un importante punto di svolta nella lotta per la tutela ambientale e la salute pubblica, riconoscendo precise responsabilità penali. Dopo cinque anni di processo e 1 34 udienze 11 ex dirigenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino – tra cui manager dei colossi internazionali Mitsubishi e ICIG che hanno rilevato l’azienda– sono stati condannati a pene complessive per 141 anni di reclusione, venti in più di quanto richiesto dal pubblico ministero. Quattro gli imputati assolti. Riconosciuti anche risarcimenti milionari al Ministero dell’Ambiente, alla Regione, Arpav, società idriche, Comuni e cittadini. Probabilmente vi saranno successivi pronunciamenti negli ulteriori gradi di giudizio, qualcosa potrà cambiare, ma c’è un punto fermo che sarà difficile scalfire o mettere in discussione.

Per oltre cinquant’anni dallo lo stabilimento di Trissino sono state riversate nelle falde sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas per l’appunto. Per decenni sono state usate in più ambiti, dai primi anni Duemila però alcune hanno smesso di essere usate perché si sono rivelate potenzialmente cancerogene e tossiche, a seconda dell’esposizione.

Questi “veleni eterni” si sono insinuati silenziosamente nel suolo, nell’aria e, in modo particolarmente insidioso, nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile di centinaia di migliaia di cittadini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Un’area di circa 200 chilometri quadrati venne classificata “zona rossa” nella quale, attraverso decine di migliaia di campionamenti, era stata riscontrata la presenza di valori particolarmente elevati di Pfas. Ci sono voluti anni e anni di battaglie e di perseveranza per arrivare a questo pronunciamento che rappresenta ora un nuovo punto di partenza all’insegna di una maggiore attenzione e sensibilità verso gli aspetti ambientali di svariate attività. E senz’altro va riconosciuta la tenacia con cui le “Mamme No Pfas” hanno lottato misurandosi con ostacoli e impedimenti di ogni genere. In questi anni, insieme agli altri movimenti ambientalisti, hanno dovuto combattere tra mille difficoltà, ora il loro sacrificio è stato ripagato, anche se resta l’amarezza per le gravi conseguenze sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente.

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La città che cambia. Approvato l’atto per avviare il Campus Ca’ Foscari nell’ex Turazza a Treviso.

Campus Ca’ Foscari all’ex Turazza: via libera della giunta per le gare di progettazione

Firmate le scritture tra Comune e Ca’ Foscari: parte la progettazione del Campus all’ex Turazza. L’intervento, da 22,5 milioni, è inserito nelle strategie SISUS e sarà motore di sviluppo culturale ed economico per Treviso

L a Giunta comunale di Treviso ha approvato un atto fondamentale nell’iter per la realizzazione del Campus di Ca’ Foscari all’ ex Turazza (zona San Nicolò), la sottoscrizione delle scritture private con l’Università Ca’ Foscari di Venezia per l’utilizzo della quota di compartecipazione economica – pari a 790mila euro – per il finanziamento dei servizi tecnici di progettazione, propedeutici al successivo affidamento dei lavori. Tali risorse, messe anticipatamente a dispo-

sizione dall’Università su richiesta del Comune, consentiranno di dare slancio operativo al progetto. L’intervento, inserito all’interno delleStrategie Integrate di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) e finanziato anche con fondi del PR FESR e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) della Regione Veneto, prevede la trasformazione dell’ex complesso IPAB Appiani – Turazza in un moderno polo universitario. Il valore complessivo del progetto di riqualificazione am-

monta a 22,5 milioni di euro, di cui 4,7 milioni destinati a opere di competenza esclusiva dell’Ateneo. «Il progetto rappresenta una concreta occasione per la Città ed è frutto di una proficua sinergia tra Comune, Università e IPAB Appiani – Turazza, sancita dal protocollo d’intesa del febbraio 2022. «Con questo atto», afferma il Sindaco di Treviso Mario Conte. «diamo piena concretezza a un impegno preso per trasformare l’ex Turazza in un moderno campus universitario, capace di attrarre studenti e creare nuove opportunità di crescita culturale, formativa ed economica per l’intero territorio. È un’operazione di grande valore strategico, resa possibile grazie alla collaborazio-

ne con Ca’ Foscari e all’impegno nell’intercettare risorse regionali ed europee. Nei prossimi mesi, una volta avviata la progettazio-

ne esecutiva, che riguarderà anche l’edificio ex “Fleming”, sarà bandita la gara per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione».

Aeronautica Militare e Pediatria del Ca’ Foncello: un’alleanza per il benessere dei bambini

Straordinaria collaborazione tra l’Aeronautica Militare e la Pediatria del Ca’ Foncello di Treviso, un esempio tangibile di come le istituzioni possano unire le forze per il bene comune. Da anni, il 3° Reparto Manutenzione Aeromobili e Armamento (3° RMAA) di Treviso si impegna a portare un sorriso sui volti dei piccoli pazienti, attraverso donazioni e gesti di solidarietà che vanno ben oltre il semplice aiuto materiale.

La collaborazione tra l’Aeronautica Militare e la Pediatria del Ca’ Foncello non è una novità. Da anni, il 3° RMAA si distingue per le sue iniziative a favore dei bambini ricoverati. Durante le festività natalizie, i membri del reparto si trasformano in Babbo Natale, distribuendo giocattoli e allegria. A Pasqua, le uova di cioccolato portano un tocco di dolcezza nei corridoi degli ospedali di Treviso e Montebelluna. Ma non si tratta solo di doni simbolici: l’Aeronautica ha anche fornito un aspiratore portatile LSU, uno strumento essenziale per le emergenze pediatriche, dimostrando un impegno concreto e duraturo.

Recentemente, la Direzione Strategica dell’Ulss 2 ha

risposto all’invito del Comandante Colonnello Fabio Acquaviva e del 1° Luogotenente Nicola Longo, Presidente dell’Associazione “Club Mi So Tuto” dell’Aeronautica Militare, per una visita ufficiale al 3° RMAA. Il dr Francesco Benazzi, direttore generale, insieme al dr Stefano Formentini, direttore sanitario, la dott.ssa Patrizia Mangione, direttore amministrativo, e la dott.ssa Paola Vescovi, direttore dei servizi socio sanitari, hanno avuto l’opportunità di esplorare le avanzate tecnologie e i macchinari in dotazione all’Aeronautica. Un momento culminante è stata la visita alla cabina di un elicottero, un’esperienza che ha permesso di apprezzare da vicino l’impegno quotidiano del personale militare.

“Ringrazio per l’invito e l’accoglienza che ci è stata riservata dall’aeroporto militare di Treviso”, ha dichiarato il dr Francesco Benazzi. “Attraverso le visite in ospedale e le preziose donazioni, i rappresentanti dell’Aeronautica hanno più volte compreso gli sforzi e la dedizione del nostro personale. Insieme lavoriamo per il bene comune. Continuiamo volentieri con questi scambi perché sono un bellissimo esempio di come le

istituzioni e la comunità possano lavorare insieme per il bene di tutti, specialmente dei più piccoli”. Questo sodalizio tra l’Aeronautica Militare e la Pediatria del Ca’ Foncello rappresenta un modello di cooperazione che va oltre le semplici formalità, dimostrando come la sinergia tra diverse realtà possa generare un impatto positivo e duraturo nella vita dei bambini e delle loro famiglie.

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Treviso d’Estate: oltre 250 eventi in tutta la città, tra musica, teatro e cinema

Dal 21 giugno al 27 settembre torna “Treviso d’Estate”: oltre 250 eventi culturali tra centro e quartieri. In programma concerti, cabaret, cinema all’aperto, teatro, folklore e visite guidate. Tanti appuntamenti gratuiti per una città viva e partecipata

Un’estate ricca di cultura, socialità e bellezza: arriva “Treviso d’Estate”, la grande rassegna estiva promossa dal Comune di Treviso in collaborazione con la Camera di Commercio di Treviso Belluno e Dolomiti e il sostegno di CentroMarca Banca che dal 21 giugno al 27 settembre porterà oltre 250 eventi tra musica, teatro, cinema e spettacolo dal vivo nei principali luoghi del centro e nei quartieri. Un programma pensato per tutti, dai bambini agli adulti, che trasformerà piazze, musei, parchi e teatri in palcoscenici a cielo aperto.

Tra i luoghi protagonisti ci saranno la Loggia dei Cavalieri, Piazza Rinaldi, Piazza Santa Maria dei Battuti, Giardini di Sant’Andrea, Prato della Fiera, Parco di Villa Margherita, Museo Santa Caterina, Museo Bailo, Piazza Pola, Piazza Aldo Moro, Teatro Mario del Monaco e i quartieri della Città.

Dopo il grande successo della Festa della musica che dal 19 al 24 giugno ha trasformato Treviso in una grande scenografia urbana per celebrare la Giornata Internazionale della Musica con la rassegna “Treviso Città in Musica”, un progetto corale

che ha coinvolto artisti, istituzioni, scuole e cittadini in un fitto programma di eventi a ingresso libero

La risata sarà protagonista con “Comici in Loggia”, a cura di Spettacoli Pro, sei serate all’insegna della risata sotto le stelle nella splendida Loggia dei Cavalieri, con inizio alle 21. Si è partiti il 25 giugno con Giobbe Covatta e la sua comicità impegnata e brillante, seguito il 2 luglio da Dario Vergassola, maestro di satira e ironia pungente. Il 9 luglio è toccato a Giovanni Cacioppo, con il suo stile rilassato e surreale. Il 16 luglio sarà la volta di Max Cavallari, celebre membro dei Fichi d’India, garanzia di comicità irriverente e scatenata. Il 23 luglio arriva Leonardo Manera, raffinato e profondo, mentre a chiudere il ciclo, il 30 luglio, sarà Maria Pia Timo, travolgente comica romagnola.

Prato della Fiera ospiterà per tutta l’estate la rassegna Free Prato 2025 con cinema e cabaret.

Nella stessa location dal 5 al 7 settembre si terrà Trevi Blues, il Blues Festival di Treviso organizzato dai giovani.

Gli appuntamenti poetici del Teatro dei Pazzi, “Veneto, una

poesia dall’alba al tramonto” in programma il 22 luglio e il 27 agosto si terranno nella suggestiva cornice dei Giardini di Sant’Andrea. Non mancheranno le tradizioni popolari con la 34^ Rassegna Internazionale del Folclore il 23 agosto, in Piazza dei Signori, a cura del Grup-

po Folcloristico Trevigiano.

Dal 21 al 23 agosto, in Piazza Santa Maria dei Battuti, si svolgerà Treviso Retrò, una tre giorni dedicata a musica, teatro e atmosfere d’altri tempi, a cura di RCM – Luisa Trevisi.

Visite Guidate. Anche lo IAT Treviso Centro proporrà una

serie di visite guidate al centro storico (con partenza alle ore 18.30 o alle 19) con percorsi tematici, dalle acque di Treviso alle passeggiate al tramonto, ma anche visite alle mostre della Città. Tutte le informazioni nelle pagine di UNPLI Treviso. Tutto pronto per il Cinema all’aperto

Si continua con il Cinema all’aperto. Tra le rassegne dell’estate trevigiana torna anche nel 2025 “Restate con Pazzia”, promossa dall’Associazione Teatro che Pazzia. Piazza Rinaldi diventa un’arena sotto le stelle per il cinema e il teatro, con un programma che propone film d’autore recenti a prezzo popolare grazie all’iniziativa “Cinema Revolution” del Ministero della Cultura. Ogni venerdì, a partire dall’11 luglio, fra centro storico e quartieri, verranno proiettati film italiani ed europei dell’ultima stagione cinematografica. I titoli in programma sono: “Follemente” (11 luglio), “Come gocce d’acqua” (18 luglio), “Poveri noi” (25 luglio), “Tutto l’amore che serve” (1 agosto), “Come fratelli” (8 agosto), “Milarepa” (15 agosto) e “Le assaggiatrici” (22 agosto). A questi si aggiungono due serate teatrali: “I 39 scalini”, spettacolo diretto da Marco Sartorello in scena mercoledì 27 agosto, e “Don Camillo”, ispirato ai racconti di Giovannino Guareschi, che chiuderà la rassegna venerdì 29 agosto. Entrambi avranno un biglietto intero di 15 euro e ridotto a 5 euro.

Eventi/2. Suoni di Marca e tanti appuntamenti musicali animano la città fino a settembre

Appuntamento con la tradizione, al concerto dell’Assunta tributo a Bizet

Suoni di Marca. Dall’11 al 26 luglio 2025 le Mura di Treviso tornano a popolarsi di musica e appassionati della grande musica nazionale e internazionale con Suoni di Marca. I concerti si uniscono al divertimento, al relax e alla valorizzazione del territorio. La zona, accessibile tramite un simbolico contributo responsabile, oltre ai numerosi concerti propone anche l’Area Bimbi dedicata alle famiglie, il Percorso del Gusto, dove poter fare un aperitivo o cenare tra i molteplici stand di street food da tutto il mondo, e l’artigianato di qualità della Mostra Mercato. Fra gli artisti già confermati: I Patagarri e GroundNation, Enzo Avitabile, Il mago del Gelato ed Espana Circo Este, Emma Nolde e Joan Thiele, Estra e Tre allegri ragazzi morti, Folkstone, Oliver Skardy (celebrates Pitura Freska), Lamante e Offlaga disco Pax, Pupo e Cisco & ex Modena City Ramblers.

Concerto dell’assunta. Il 15 agosto si terrà il tradizionale Concerto dell’Assunta: Nel giorno di Ferragosto arriva il tradizionale

Concerto dell’Assunta alle ore 21 in Piazza Santa Maria Maggiore

con un tributo a Georges Bizet e alla Giovane Scuola Orchestra Regionale Filarmonia Veneta (direttore Danilo Rossi, Musiche di G. Bizet, P. Mascagni, G. Puccini, R. Leoncavallo, U.Giordano).

Dal 3 al 7 settembre si terrà il Treviso International Saxophone Festival, è un evento dedicato al mondo del saxofono con concerti, expo, masterclass e grandi artisti internazionali.

Spazio anche alla musica colta con “Musei d’Estate”, storica

rassegna musicale nel Chiostro di Santa Caterina a cura di Asolo Musica, attiva tra giugno e agosto, che unisce grandi interpreti a repertori classici e contemporanei.

Dal 12 al 14 settembre avrà luogo il Festival Treviso inCanto nei luoghi più suggestivi della città a cura dell’associazione Getsemani.

Il 21 settembre in Loggia dei Cavalieri il coro Singers Melody si esibirà con il concerto “Un giorno da musical”.

Tony Hadley in concerto il 5 settembre: l’ex voce degli

Spandau Ballet sul palco de “La Rotonda”

Sarà un inizio di settembre a ritmo di grande musica quello che attende il pubblico di Badoere di Morgano (TV). Giovedì 5 settembre, la suggestiva Piazza Indipendenza, meglio conosciuta come “La Rotonda”, ospiterà uno degli eventi musicali più attesi dell’anno: il concerto di Tony Hadley, iconica voce degli Spandau Ballet, accompagnato dalla sua Fabulous TH Band.

Treviso si accende di musica: Suoni di Marca torna dall’11 al 26 luglio con artisti italiani e internazionali. Seguono il Concerto dell’Assunta, il Sax Festival, Musei d’Estate, Treviso inCanto e musical in Loggia

L’iniziativa, promossa dal Comune di Morgano in collaborazione con Suoni di Marca, si inserisce nel calendario della rassegna “Piazze e Palazzi Veneti”, che coinvolge anche i Comuni di Piazzola sul Brenta, Fratta Polesine e Marostica, con il sostegno di CentroMarca Banca, Forst, Ascopiave, Confartigianato e Birra Morgana.

Hadley torna in Veneto per celebrare con il suo pubblico un

traguardo speciale: 45 anni di carriera e 45 giri attorno al mondo. Un percorso iniziato nei primi anni Ottanta con successi planetari come True, Gold e Through the Barricades, diventati autentici inni della scena pop internazionale. Ma il live di Badoere sarà anche l’occasione per ripercorrere le tappe più recenti della carriera solista dell’artista, con brani come Because of You, Lost in Your Love e i pezzi tratti dal nuovo album The Mood I’m In (2024).

Il legame tra Tony Hadley e l’Italia è profondo e duraturo: memorabili i suoi duetti con Caparezza in Goodbye Malinconia, con Nina Zilli in Fairytale of New York e la partecipazione al Festival di Sanremo 201 9 accanto ad Arisa. “Ogni volta che torno in Italia – ha dichiarato il cantante – ricevo un affetto straordinario. Spero che il pubblico possa divertirsi quanto

noi ci divertiamo a suonare”.

Dallo stile inconfondibile degli anni ’80 agli arrangiamenti swing, dalle collaborazioni con orchestre sinfoniche all’esperienza teatrale nel musical Chicago, Hadley ha costruito una carriera solida e in continua evoluzione, pubblicando oltre trenta dischi tra studio, live e raccolte.

Il concerto a Badoere si preannuncia dunque come un evento imperdibile, capace di unire nostalgia e nuove emozioni. Un’occasione speciale per vivere dal vivo la potenza vocale di uno dei protagonisti assoluti della musica pop internazionale.

Biglietti disponibili su TicketOne. Per qualsiasi informazione aggiuntiva: ufficiostampa@suonidimarca.it

@suonidimarca su Instagram @ suonidimarcafestival su Facebook

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Differenziata.

Premiati da Legambiente i risultati eccellenti del capoluogo e dei Comuni della Marca

Treviso e la Marca dominano la classifica dei Comuni Ricicloni 2025

T reviso e i Comuni della Marca Trevigiana si confermano ai vertici della sostenibilità ambientale in Italia. Lo certifica la classifica dei Comuni Ricicloni 2025, presentata da Legambiente a Roma in occasione dell’Ecoforum nazionale. Un risultato che premia anni di impegno nella raccolta differenziata, nella riduzione dei rifiuti e nella promozione di comportamenti virtuosi a livello locale.

Il capoluogo Treviso conquista per il secondo anno consecutivo il titolo di “Capoluogo più riciclone d’Italia”, con una percentuale di raccolta differenziata pari all’84,5% e una produzione annua di secco residuo ferma a soli 59,3 kg per abitante. Un primato che nessun’altra città capoluogo italiana è riuscita a raggiungere.

«La riconferma di Treviso come Città Capoluogo più riciclona d’Italia ci riempie di orgoglio e soddisfazione –ha commentato il sindaco Mario Conte – Questo importante risultato premia l’impegno quotidiano dei cittadini trevigiani, che con senso civico e attenzione contribuiscono a rendere la nostra città sempre più sostenibile, scegliendo di portare avanti abitudini quotidiane

coerenti con la cura dell’ambiente. I dati parlano chiaro: Treviso ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari all’84,5% e una produzione di secco residuo di soli 59,3 kg pro capite, performance che hanno permesso di confermare ancora una volta il primato. Numeri, questi, che testimoniano l’efficacia del nostro sistema e la grande responsabilità ambientale dei trevigiani». «Un ringraziamento speciale va dunque a tutti i cittadini – ha aggiunto – Dobbiamo continuare, insieme, su questa strada, con l’obiettivo di lasciare alle future generazioni una città sempre più sostenibile». Accanto a Treviso, sono numerosi i Comuni del territorio che si distinguono per performance ambientali eccellenti. Vedelago si conferma per il settimo anno consecutivo in testa alla classifica dei Comuni sopra i 15mila abitanti, con l’86,7% di raccolta differenziata e solo 42,6 kg di secco residuo per abitante. Seguono Preganziol e Paese, con Montebelluna e Villorba a completare un podio tutto trevigiano. Possagno primeggia invece nella categoria sotto i 5mila abitanti, con l’88,7% di raccolta differenziata e appena 37,5 kg di rifiuto secco pro capite.

Nella fascia intermedia (5-15mila abitanti) spiccano Loria, Trevignano, Zero Branco, Breda di Piave, Castello di Godego e San Zenone degli Ezzelini. Riconoscimenti anche per Zenson di Piave, premiato dal consorzio Erion Weee come best practice nazionale nella gestione dei RAEE grazie alla capillarità dei punti di raccolta e all’accessibilità del servizio per i cittadini. Infine, il Consiglio di Bacino Priula – con la sua società operativa Contarina – ottiene un premio speciale dal consorzio Biorepack per l’eccellenza nella raccolta delle bioplastiche compostabili: nel 2024 sono state raccolte oltre 1200 tonnellate, il dato più alto a livello nazionale. Un territorio, quello trevigiano, che si dimostra ancora una volta all’altezza delle sfide ambientali più urgenti.

Commercio in ripartenza: dal dialogo tra istituzioni e negozianti nasce un piano condiviso

A Treviso si moltiplicano i segnali di una rinnovata attenzione verso il commercio cittadino. In un momento di difficoltà per negozi e botteghe, l’amministrazione comunale e le categorie economiche stanno gettando le basi per un piano di rilancio condiviso, fatto di azioni concrete e strategia a lungo termine. Due incontri distinti, ma complementari, hanno visto coinvolti da una parte i comitati di commercianti di Porta Altinia e Borgo Cavour insieme a Veneto Imprese Unite e Rivivere Treviso, e dall’altra le sigle di rappresentanza come Ascom, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani. Obiettivo comune: costruire una visione unitaria per far rifiorire l’economia di prossimità. Tra le prime misure annunciate, la disponibilità del Comune ad attivare due mesi di parcheggi gratuiti in alcune aree strategiche e il potenziamento dei collegamenti tra parcheggi esterni e centro storico. Altra novità importante è l’intenzione di affidare la promozione del commercio locale a un’agenzia qualificata, per valorizzare in modo più incisivo l’offerta cittadina. Nel secondo incontro, più istituzionale, si è parlato anche di riorganizzazione del mercato bisettimanale e di un nuovo piano parcheggi. Presenti il sindaco Mario Conte e gli assessori De Checchi, Vettoretti e Zampese, che hanno ribadito la volontà di continuare il confronto già da luglio, per passare subito dopo l’estate alla fase operativa.La collaborazione tra istituzioni e categorie economiche sembra finalmente trovare una direzione condivisa: un segnale importante per il futuro del commercio a Treviso.

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Rigenerazione urbana. Parte il cantiere che guarda al futuro dell’abitare sociale

Via Feltrina, 163 nuovi alloggi al posto delle vecchie case popolari

Treviso investe sul futuro dell’abitare: in via Feltrina demoliti 88 alloggi popolari per far spazio a 163 nuove abitazioni sostenibili. Il progetto, finanziato dal PNRR, ridisegna un intero quartiere, puntando su qualità della vita, efficienza e coesione sociale

T

reviso si prepara a voltare pagina nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica. Il 2 luglio ha preso ufficialmente il via un progetto di riqualificazione che punta a trasformare radicalmente via Feltrina, dove gli edifici popolari risalenti al secondo dopoguerra verranno abbattuti per fare spazio a 163 nuovi alloggi moderni, efficienti e sostenibili. Si tratta di un intervento strategico, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che rappresenta un importante tassello nel percorso di rigenerazione urbana della città. I vecchi fabbricati, ormai ina-

deguati sotto il profilo strutturale e abitativo, ospitavano 88 appartamenti. Erano il riflesso di un modello costruttivo superato, non più in grado di rispondere alle esigenze abitative contemporanee. La loro demolizione si inserisce in un piano più ampio promosso da Ater Treviso per rilanciare l’edilizia popolare, dando nuova forma e dignità ai luoghi dell’abitare sociale. Il nuovo complesso porterà non solo un aumento del numero di abitazioni, ma anche un deciso salto di qualità in termini di vivibilità. Grazie ai finanziamenti europei, sarà possibile costruire edi-

fici ad alta efficienza energetica, con impianti all’avanguardia e materiali a basso impatto ambientale. L’obiettivo è offrire soluzioni abitative dignitose, accessibili e al passo con le sfide della sostenibilità. Il progetto vuole essere anche un esempio concreto di utilizzo virtuoso dei fondi del PNRR, capaci di generare benefici tangibili per le comunità locali. Ma la portata dell’intervento va oltre il semplice rinnovamento edilizio. La nuova via Feltrina sarà ripensata come un quartiere inclusivo, con spazi pubblici, aree verdi e servizi in grado di favorire relazioni sociali, benessere e sicurezza. Un luogo non solo da abitare, ma da vivere. La sostituzione dei vecchi caseggiati segna così non solo la fine di un’epoca, ma l’inizio di un progetto urbano che guarda avanti, rispondendo con concretezza all’emergenza abitativa.

Istituto penale minorile di Treviso: condizioni estreme e denuncia dei magistrati tirocinanti

Strutture degradate, celle sovraffollate, spazi inadeguati alla rieducazione: è questa la situazione emersa all’Istituto Penale per Minorenni di Treviso durante la visita di 23 magistrati ordinari in tirocinio, avvenuta lo scorso 24 aprile.

L’edificio si presenta in condizioni precarie, con arredi fatiscenti, materassi a terra e ambienti angusti. Gli spazi destinati ad attività educative e motorie sono quasi inesistenti: un cortile piccolo, senza attrezzature, e l’assenza di aree adeguate per lo studio e la socializzazione rendono impossibile un percorso rieducativo efficace. I detenuti, perlopiù giovanissimi, condividono celle pensate per la metà delle persone attualmente ospitate: le presenze hanno raggiunto i 29 ragazzi in celle pensate per soli 12 posti.

Durante l’incontro, i ragazzi hanno manifestato il

proprio disagio, trovando nei magistrati interlocutori sensibili e disposti ad ascoltare. Ne è nato un gesto spontaneo di solidarietà: una raccolta fondi devoluta al parroco che opera all’interno della struttura, nel tentativo di offrire un piccolo contributo a una realtà in forte sofferenza.

Nonostante le gravi carenze, il personale dell’IPM si distingue per competenza e impegno, cercando di mantenere un minimo di dignità nel percorso di detenzione. Tuttavia, le condizioni materiali del carcere compromettono ogni tentativo di riscatto. La visita ha inoltre riacceso il dibattito su una proposta di legge che prevede un periodo obbligatorio di permanenza in carcere per i futuri magistrati: un’esperienza che, secondo molti, non dovrebbe essere imposta ma inserita in un percorso formativo più ampio e consapevole.

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La città che cambia. Approvato il Piano di Lottizzazione “Cisole 1”

Nuove infrastrutture aree verdi e parcheggi pubblici per il quartiere di Monigo

L

’Amministrazione comunale di Treviso ha adottato il Piano di lottizzazione di iniziativa privata “Cisole 1”, nel quartiere di Monigo, tra Strada Feltrina e Via Cisole. Il provvedimento rappresenta un passo significativo per lo sviluppo del quartiere e si inserisce in un contesto di accordo pubblico-privato, che ha definito gli obiettivi e le previsioni del progetto, introducendo benefici pubblici sostanziali.

L’accordo prevede infatti la realizzazione di opere di beneficio pubblico per un valore complessivo di 874.808 euro finalizzate al miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale nell’ambito del piano. Tra queste, spiccano la creazione di una rotatoria all’intersezione tra Via Cisole, Strada Castagnole e Via Sant’Elena Imperatrice, la riconfigurazione di Via Cisole con allargamento della sede stradale e la realizzazione di un marciapiede rialzato con filare alberato oltre all’adeguamento della rotatoria esistente tra Via

Cisole e la strada Feltrina, inclusa la rimodulazione dell’attraversamento ciclopedonale. Inoltre, la ditta proponente si farà carico della realizzazione di una pista ciclopedonale lungo il lato sud di Via Cisole, lunga circa 140 metri e larga 3 metri, per un importo di 184 mila euro, che collegherà la rotatoria della Strada Feltrina con l’incrocio di Via Castagnole, migliorando ulteriormente la mobilità dolce e la sicurezza dei pedoni e ciclisti.

Un punto qualificante del Piano “Cisole 1” è la previsione di nuove residenze a prezzo calmierato. Il piano include la realizzazione di un lotto a destinazione residenziale convenzionata, con un volume massimo edificabile di 5.250 metri cubi, corrispondente al 25% dell’edificabilità totale. Questo tipo di edilizia mira infatti a rendere più accessibile l’acquisto di abitazioni, rispondendo alle esigenze abitative del territorio.

Il piano prevede inoltre una significativa dotazione di stan-

dard urbanistici, tra cui 8.084 metri quadrati di verde pubblico e 3.719,75 metri quadrati di parcheggi pubblici, per oltre 160 posti

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auto. Ciò contribuirà a migliorare la qualità degli spazi urbani e a soddisfare le esigenze di sosta dei residenti e dei fruitori delle nuove

attività e dei vicini impianti sportivi.

Il Piano “Cisole 1” prevede anche la creazione di un lotto a destinazione commerciale per rispondere al bisogno di negozi di quartiere. Saranno realizzate due attività commerciali: una di tipo alimentare con una superficie di vendita non superiore a 1.500 metri quadrati e una di tipo non alimentare con una superficie di vendita di circa 600 metri quadrati. Questo permetterà di integrare i servizi essenziali.

Così l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata Andrea De Checchi: «Questo intervento rappresenta un esempio virtuoso di pianificazione urbanistica che unisce lo sviluppo residenziale e commerciale alla riqualificazione delle infrastrutture, l’incremento dei servizi e la creazione di nuovi spazi pubblici di qualità per la comunità, contribuendo a migliorare la qualità della vita nel quartiere di Monigo, che potrà così beneficiare di spazi fruibili».

Cambio di passo. Il neopresidente Armando Sartori punta su competenze evolute

Confartigianato Marca Trevigiana: il nuovo direttivo traccia la rotta

Con Sartori presidente, Confartigianato Marca Trevigiana punta su formazione, competenze e legame col territorio. Obiettivo: rafforzare le PMI, valorizzare l’impresa artigiana e affrontare le transizioni con strumenti moderni e visione globale

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n cambio di passo deciso, radicato nei valori del territorio ma con lo sguardo rivolto al futuro. È questo il segnale lanciato da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana durante la conferenza stampa che ha segnato l’inizio del nuovo corso dell’Associazione, guidata da pochi mesi da Armando Sartori, presidente convinto che «le fondamenta di una moderna società siano i corpi intermedi». Nel tempo della politica personalistica e dei “leader soli al comando”, Sartori rivendica il valore strategico delle associazioni di rappresentanza, in particolare per supportare le PMI – ossatura economica della Marca – nell’affrontare le grandi transizioni in corso: digitale, ambientale, sociale e geopolitica. «Serve alta competenza per orientarsi in scenari complessi», ha spiegato il presidente, «e queste competenze non sempre risiedono nella pubblica amministrazione o nelle istituzioni. È nostro compito colmare il vuoto». Tra le direttrici del nuovo corso, la formazione occupa una posizione centrale. Confartigianato Marca Trevigiana rafforzerà la collaborazione con scuole, enti di formazione e università per colmare il mismatch tra offerta e domanda di lavoro. Si parte con l’orientamento già alle scuole medie, per valorizzare il “saper fare”, fino alla promozione del nuovo corso di laurea in Scienze dell’artigianato, volto

a formare imprenditori capaci di guidare l’impresa artigiana del futuro.

«L’obiettivo è duplice», sottolinea Sartori: «dare dignità accademica all’impresa artigiana e offrire alle nuove generazioni percorsi mirati per valorizzare la propria creatività e capacità produttiva». Un progetto che mira anche a facilitare l’incontro tra scuola e impresa, contribuendo ad alleviare la cronica carenza di manodopera specializzata nel territorio. Novità significativa è l’apertura del mondo artigiano all’analisi geopolitica: «Il mondo è entrato nei laboratori artigiani – afferma Sartori – e dobbiamo essere attrezzati per comprenderlo. Non si tratta solo di export, ma di scelte strategiche su energia, credito, filiere produttive». La peculiarità organizzativa di Confartigianato nella Marca Trevigiana, che si basa sulle Associazioni mandamentali – vere e proprie “antenne” sui bisogni del territorio – è indicata come la chiave per affrontare «l’età dell’incertezza». Il

radicamento locale, unito alla forza del sistema nazionale, permette anche di accedere a strumenti di welfare, bilateralità e rappresentanza contrattuale, come ha ricordato Sartori: «Coniughiamo locale e globale, aiutiamo le imprese ad affrontare le sfide di oggi con i mezzi di domani». In parallelo, il presidente Sartori rilancia la richiesta di una nuova normativa sull’artigianato, che riconosca la centralità dell’imprenditore artigiano come figura economica, culturale e sociale. «Non siamo solo produttori – conclude – ma innovatori, creativi, formatori. Occorre una legge che valorizzi l’apprendistato, la trasmissione dei saperi e l’impresa come luogo di crescita umana oltre che professionale». Fondamentale sarà anche la collaborazione con Carlo Ceriana, segretario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, che ribadisce a sua volta l’importanza della digitalizzazione e dell’impiego di tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale.

Riccardo Fornasier è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto

Trevigiano, classe 1990, con una formazione in Bocconi e un percorso tra consulenza, impresa familiare e start-up: guiderà il gruppo regionale per il quadriennio 20252029

È Riccardo Fornasier il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto per il quadriennio 2025-2029. Imprenditore trevigiano, nato nel 1990, Fornasier prende il testimone da Marco Dalla Bernardina e assume un ruolo chiave anche nella squadra del presidente regionale di Confindustria, Raffaele Boscaini, con la delega alle Politiche giova-

nili. Iscritto al Movimento Giovani

Imprenditori dal 2013, Fornasier ha maturato negli anni un solido percorso associativo ricoprendo diversi incarichi interni. La sua formazione accademica lo ha portato a laurearsi in Economia e Finanza all’Università Bocconi, trampolino di lancio per una prima esperienza professionale nel settore della consulenza strategica nel Sud Est Asiatico.

Rientrato in Italia, ha lavorato per un’azienda del gruppo familiare attiva nel comparto del tessile tecnico. Dal 2018 si è dedicato allo sviluppo immobiliare attraverso al-

cune piccole holding e alla gestione dei vigneti di famiglia situati nell’area di Valdobbiadene. In parallelo, ha avviato attività di investimento in start-up operanti nei settori food e tech, confermando un’attenzione costante all’innovazione e all’imprenditoria giovanile.

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ta diventasse un punto di riferimento per

Molte delle attività si svolgono quando è ormeggiata, ma nei progetti di formazione avanzata – come quelli rivolti a studenti

mandosi in una nave-laboratorio capace di connettere ricerca scientifica, didattica e è

toraggio scientifico. Fondazione Cariparo, in sinergia con gli altri partner, punta a far

bile, una buona pratica che dimostra come un veliero del passato possa diventare il

E così, tra il legno restaurato dello scafo, la

tilla: quella della conoscenza che parte dal mare per cambiare il modo in cui viviamo il FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800

gazione di una barca lunga oltre 24 metri, con due alberi maestri e un’architettura che ne fa più un patrimonio da proteggere che un mezzo ordinario. Eppure, dopo una fase iniziale sperimentale, oggi Goletta è pienamente operativa e “quasi sempre impegnata”, come sottolinea Toffoli. L’entusiasmo delle scuole, il coinvolgimento degli enti locali e l’attenzione crescente al

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Cultura

partecipata. Casa Robegan si apre alla città con cultura, musica e patrimonio condiviso

Un nuovo modo di vivere il patrimonio trevigiano con la Fondazione Mazzotti

U n nuovo modo di fruire del patrimonio culturale e architettonico: Fondazione Mazzotti, in collaborazione con il Comune di Treviso, propone per i prossimi mesi del 2025 e alcune anticipazioni fino al 2026, una serie di eventi volti a valorizzare e rendere fruibile e attrattivo per tutti Casa Robegan e le altre meraviglie di Treviso, fra arte, ambiente, musica e letteratura.

Il 17 luglio alle ore 20.30 avrà luogo la presentazione del libro “Vita di Comisso” di Nico Naldini, con gli interventi di Giacomo Carlesso, Francesco Zambon e Beppe Cantele: un omaggio alla figura eclettica e irrequieta di Giovanni Comisso.

Dal 18 luglio al 24 agosto (inaugurazione il 18 luglio alle ore 18), invece, apre la mostra “Noi siamo Treviso” di Giovanni Vecchiato: un racconto corale della città attraverso i volti dei suoi cittadini, con le foto che vengono realizzate in questi giorni sotto la Loggia dei Trecento.

Infine, giovedì 24 luglio alle 20.30, Marco Ballestracci presenterà “Veneto in bicicletta”, un libro che è anche una pedalata ideale tra storie, emozioni e paesaggi della nostra regione.

La programmazione culturale della Fondazione riprende poi il 28 agosto con la presentazione del libro “Rive / Piere / Casère e il popolo delle colline” di Miro Graziotin con Arcangelo Piai e Corrado Piccoli e con una mostra dedicata a un lato poco conosciuto di Giovanni Comisso. A settembre per tre giovedì Casa Robegan sarà animata da presentazioni di libri: il 4 settembre “Comisso in français” (Ronzani) con l’autore Agostino Contò, il 18 settembre “The Climbers” con l’intervento di Jim Harrington, e una serie di incontri con autori di saggi e studiosi che metteranno in luce vari aspetti inediti del patrimonio storico-artistico trevigiano. Il mese sarà chiuso dall’inaugurazione, domenica 28 settembre, delle mostre del TCBF Treviso Comic Book Festival e delle Giornate Europee del Patrimonio.

di Bepi Mazzotti, concerti di musica jazz, di cui uno per festeggiare il periodo natalizio. La Fondazione per il 2026 svela già la programmata per febbraio la mostra dedicata al tema “Montagna e Olimpiadi”, per maggio un’esposizione collegata al convegno “Collezioni fotografiche a Treviso”, concerti a pagamento a cura di TSJF Treviso Suona Jazz Festival ed eventi con tante altre realtà culturali cittadine.

Tutti gli eventi saranno a ingresso libero, ad eccezione del concerto del 5 luglio, con possibilità di acquistare i biglietti la sera stessa e ai concerti con TSJF Treviso Suona Jazz Festi-

val. Tutto il calendario delle iniziative è promosso con il patrocinio della Città di Treviso, in collaborazione con A3 Galleria Arte Contemporanea di Brescia, DUMP, TSJF Treviso

Suona Jazz Festival, TCBF Treviso Comic Book Festival, CAI sezione di Treviso, l’Associazione Matta Campagna ETS e con il supporto tecnico di Gruppo Idea Verde Srl.

Con l’autunno - oltre alla maratona di lettura “Il Veneto legge”, quest’anno dedicata al tema della neve - saranno ospitate anche altre mostre, incontri culturali dedicati alla fotografia, la presentazione al pubblico dell’archivio documentale

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Arte e pittura: una mostra che celebra la creatività e la socialità a treviso Inaugurata a ca’ sugana la mostra del corso “arte e pittura” del gruppo anziani treviso Nel cuore di Treviso, presso il municipio di Ca’ Sugana, si è aperta una finestra sulla creatività e la socialità con l’inaugurazione della mostra “Arte e pittura”, un evento che ha saputo unire arte e comunità in un abbraccio caloroso e inclusivo. Curata con maestria dal professor Gianni Scomparin,

l’esposizione è il frutto del lavoro appassionato di un gruppo di artiste che, con pennelli e colori, hanno dato vita a opere che raccontano storie di vita, emozioni e sogni. Le protagoniste di questa mostra sono Carla Povellato, Eleonora Zannini, Margherita Casonato, Mirella Comirato, Pina Azzarà, Paola Stocco, Roberta Gallo e Angelina Stella. Ognuna di loro, con il proprio stile unico, ha contribuito a creare un mosaico di opere che riflettono non solo la loro abilità tecnica, ma anche la profondità delle loro esperienze personali. La mostra rappresenta un’opportunità per il pubblico di immergersi in un mondo di colori e forme, dove ogni quadro è una finestra aperta sull’anima dell’artista. “Arte e pittura” è solo una delle tante iniziative promosse dal centro ricreativo anziani G.A.T., un luogo che si è affermato come punto di riferimento per la comunità locale. Attraverso attività espressive, culturali e sociali, il centro si propone di stimolare la creatività e favorire l’aggregazione tra i partecipanti, creando un ambiente dove le relazioni umane possono fiorire. Il corso di pittura, che riprenderà il 1° ottobre, è aperto a tutti coloro che desiderano esplorare il proprio potenziale artistico in un contesto accogliente e stimolante.

Sostegno.

Sostegno. Nuova squadra al vertice del Consorzio Agrario tra conferme

e novità

Giorgio Polegato confermato presidente del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno

Giorgio del

Continuità e innovazione al Consorzio operativo

nelle due provincie: Giorgio Polegato è stato riconfermato presidente, affiancato da Chiara Bortolas. Il nuovo CDA punta a sostenere il territorio di fronte a crisi globali e ambientali

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Il consorzio agrario di Treviso e Belluno ha confermato Giorgio Polegato come presidente, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per l’organizzazione. La nomina, avvenuta giovedì 3 luglio durante la prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione, rappresenta un segnale di continuità e fiducia nel lavoro svolto da Polegato nei suoi precedenti mandati. Al suo fianco, come vicepresidente, ci sarà Chiara Bortolas, già nota per il suo ruolo di presidente di Coldiretti Belluno.

Nel suo discorso di ringraziamento, Giorgio Polegato ha sottolineato le difficoltà affrontate negli ultimi tre anni, tra cui guerre, cambiamenti climatici, volatilità dei prezzi e crisi politico-finanziarie. Nonostante queste sfide, il consorzio è riuscito a sostenere soci e clienti, dimostrando di essere un pilastro per gli agricoltori della regione. “Il nostro compito non è lucrare ma dare supporto ai nostri imprenditori con risposte concrete e immediate”, ha dichiarato Polegato, evidenziando l’importanza di un approccio pragmatico e solidale.

Il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio agrario è

srl Piazza dell’Artigianato, 8 • Abano Terme (PD) commerciale@euganeaservices.it www.euganeaservices.it

Con un mandato che si estende fino al 2028, Polegato e il suo team si preparano ad affrontare le sfide future con ottimismo e determinazione. La loro missione è chiara: continuare a sostenere gli agricoltori locali, promuovere pratiche sostenibili e garantire la resilienza del settore agricolo di fronte alle incertezze globali. La conferma di Polegato come presidente non è solo un riconoscimento del suo lavoro passato, ma anche una promessa di impegno costante per il futuro. Notizie di Marca

composto da 11 membri, tra cui molti volti noti e alcune nuove entrate. Oltre a Polegato e Bortolas, i consiglieri includono Giovanni Ceccutto, Jony Daniel, Silvia Grillo, Mattia Mattiuzzo, Maurizio Milani, Valerio Nadal, Andrea Paladin, Franco Passador e Luca Peruzzo. Questo mix di esperienza e novità promette di mantenere il consorzio come un punto di riferimento essenziale per l’agricoltura del territorio, contribuendo allo sviluppo economico e sociale della regione.

Peer education: il progetto che azzera il bullismo e conquista la Questura di Treviso

A Treviso, l’Istituto Comprensivo Coletti ha dato vita a un’iniziativa che sta rivoluzionando il modo di affrontare il bullismo e il disagio giovanile. Si tratta della “Peer Education”, un progetto avviato due anni fa che ha coinvolto gli studenti delle scuole medie in un percorso di affiancamento tra pari. L’obiettivo? Creare un ambiente sicuro e inclusivo, dove l’ascolto e l’empatia diventano strumenti di crescita personale e collettiva. Fin dall’inizio, il progetto ha ricevuto il supporto del Rotary Club Treviso, che ha riconosciuto l’importanza di costruire ponti tra i giovani, premiando gli studenti con borse di studio. Un riconoscimento che sottolinea il valore di un’iniziativa capace di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

Nei giorni scorsi, il progetto ha compiuto un ulteriore passo avanti con la firma di un protocollo d’intesa tra l’Istituto Coletti e la Questura di Treviso. Questo accordo prevede, a partire dal prossimo anno scolastico, momenti di confronto e formazione presso gli uffici della Polizia di Stato. Un’opportunità per i ragazzi di confrontarsi con le istituzioni e di diventare un punto di riferimento per la gestione dei casi di “ammonimento”.

L’efficacia della “Peer Education” è testimoniata dai risultati concreti: i casi di bullismo all’interno della scuola sono stati azzerati. Un successo che ha colpito anche l’assessore all’istruzione, Gloria Sernagiotto, che ha seguito il progetto fin dall’inizio. “Vedere quanto questo progetto ha trasformato i ragazzi, ascoltare le

loro testimonianze, è la più grande conferma del suo valore”, ha dichiarato con orgoglio. La dirigente scolastica Angela Ferraro ha sottolineato l’importanza del monitoraggio costante da parte dei docenti e della collaborazione attiva dei genitori. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’onorevole Marina Marchetto Aliprandi, che ha portato il progetto alla Camera dei Deputati, indicandolo come “buona prassi”. Grazie alla sensibilità del questore Alessandra Simone, il progetto si arricchirà di nuovi sviluppi, consolidando il legame tra scuola e istituzioni. Un esempio virtuoso di come la collaborazione tra diverse realtà possa portare a risultati straordinari, trasformando la scuola in un luogo di crescita e integrazione.

Serie D. Il Vicepresidente guarda al futuro: “Treviso non può accontentarsi di partecipare”

Treviso, Botter suona la carica: “Vogliamo la Serie C”

U

na stagione intensa, vissuta con il cuore e con la consapevolezza di rappresentare una piazza storica del calcio italiano. È con queste parole che il vicepresidente del Treviso, Alessandro Botter, ha commentato l’annata sportiva da poco andata in archivio. “È stato un anno di grande passione – racconta Botter – purtroppo non abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, ma abbiamo gettato basi solide per il futuro. Da qui ripartiremo”. Tra gli elementi che hanno impedito al Treviso il salto di qualità, il vicepresidente ha individuato la mancanza di continuità nei momenti chiave: “Tutto serve per crescere. Ogni errore è un’opportunità per imparare e ripartire più consapevoli”. L’approdo a Treviso per Botter porta con sé orgoglio, ma anche grande impegno: “Questa è una città con storia e amore vero per il

calcio. Essere parte attiva di un progetto di rilancio è per me un onore e una grande responsabilità. Vogliamo restituire alla città il palcoscenico che merita”. E la ripartenza è già cominciata con idee chiare: “Dopo la delusione dobbiamo ricostruire l’entusiasmo con i fatti, non con le parole. Servono una società solida, una squadra competitiva e una comunicazione trasparente. I tifosi devono sapere che ogni giorno si lavora per riportare il Treviso dove merita”. Sul piano tecnico, la linea è chiara: equilibrio tra continuità e rinnovamento. “Daremo spazio ai giovani, ma li affiancheremo a giocatori di esperienza. Vogliamo una squadra affamata, con identità e senso di appartenenza”. Il nuovo corso non vedrà in panchina Carmine Parlato. “Lo ringraziamo per la professionalità – ha detto Botter – ma nella nuova stagione si

cambierà guida tecnica. A breve annunceremo il nuovo allenatore e i primi nomi della rosa, costruita su un’idea di gioco ben definita”. Botter è stato chiarissimo sulle ambizioni del club: “Treviso non può accontentarsi di partecipare. Vogliamo essere protagonisti e costruiremo una squadra in grado di lottare per la promozione diretta in Serie C. Tutti gli sforzi andranno in questa direzione”. Il lavoro dietro le quinte, intanto, è già partito da settimane. “Stiamo definendo l’organigramma tecnico e valutando profili mirati per rinforzare la squadra. Partiremo con le idee chiare, senza improvvisazioni”. Anche lo staff sarà rinnovato: “Alcuni elementi resteranno, ma in altre aree inseriremo nuove figure per dare impulso all’intera struttura societaria, non solo alla Prima squadra”. Infine, un messaggio ai tifosi: “Gra-

Pierfrancesco Strano è il nuovo direttore sportivo

Ripartire: è questo il diktat che il Treviso FBC vuole seguire per la prossima stagione. Dopo lo scontro a distanza perso contro le Dolomiti Bellunesi per il salto in Serie C, sarà ancora Serie D nella Marca. Il nome incaricato per la rinascita trevigiana è quello di Pierfrancesco Strano, nuovo Direttore Sportivo della prima squadra. Il 33enne romano, reduce dall’esperienza come Responsabile Scouting all’Avellino in Serie C, è il prescelto per il futuro biancoceleste. Nonostante la giovane età, Strano vanta un’esperienza decennale nel calcio professionistico, maturata soprattutto nell’ambito dello scouting e della gestione

tecnica. Dopo aver iniziato nelle giovanili di diverse società romane, si è presto distinto ottenendo il patentino da Direttore Sportivo a soli 28 anni. Il suo talento è stato notato da figure di spicco come Giorgio Perinetti, con cui ha collaborato in club prestigiosi quali Venezia, Genoa, Siena e Brescia. Prima dell’Avellino, ha lavorato anche con Palermo e Parma. Strano ha le idee chiare sul futuro della squadra: “Per la prossima stagione puntiamo su una rosa profondamente rinnovata – ha dichiarato – inseriremo giovani di prospettiva, soprattutto di proprietà, per avviare un processo di patrimonializzazione del

zie. Il vostro affetto è la vera forza di questo club. A voi prometto impegno, dedizione e rispetto. Vogliamo restituirvi l’orgoglio di essere trevigiani anche attraverso il calcio”. Alessandro Bot-

club. Accanto a loro, ci saranno calciatori esperti, in modo da costruire un gruppo solido e competitivo, con l’obiettivo di riportare il Treviso ai livelli professionistici che merita”. Il Vicepresidente Botter ha espresso grande soddisfazione per la scelta: “Pierfrancesco porta con sé non solo competenza e professionalità, ma anche un entusiasmo contagioso. La sua esperienza sarà un prezioso contributo per l’ambiente biancoceleste”. Strano ha infine voluto ringraziare per la fiducia ricevuta: “Treviso è una piazza che merita grandi ambizioni e farò il massimo per onorarla”. (s.p.)

ter ha lanciato un forte grido: il Treviso è pronto a rinascere, con nuove idee e, soprattutto, con tanta fame per riprendersi il professionismo.

Stefano Parpajola

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Alessandro Botter con il nuovo direttore sportivo Pierfrancesco Strano
Pierfrancesco Strano

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Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?

Il segretario regionale del PD, Andrea Martella nella sua relazione all’assemblea dei Democratici del Veneto, dove il via libera a Manildo è stato votato da oltre il 90% degli aventi diritto, lo ha definito un “federatore, capace di garantire un importante gioco di squadra e una nuova prospettiva per il buon governo del Veneto sulla scia di quanto sta accadendo in moltissime città”. Della partita, a differenza di cinque anni fa, ci sarà anche il Movimento 5 Stelle e, come detto, sembrerebbe prossima ad arrivare Azione.

Nel centrodestra i due principali partner di governo stanno adottando strategie opposte pur avendo lo stesso obiettivo ovvero quello di indicare il candidato presidente. FDI, che pur non nasconde le sue ambizioni di partito più votato nella nostra regione, preferisce una tattica maggiormente attendista. Poche dichiarazioni, silenzio da parte della base, nessuna iniziativa pre – elettorale. Completamente diverso, come detto, il comportamento della Lega. I segretari delle sezioni trevigiane hanno votato un documento

La convention. A Treviso

nel quale si chiede di “correre da soli” cioè con la lista della Lega, una civica di Zaia e una di amministratori. E proprio in materia di amministratori il vertice leghista ha mostrato i muscoli lo scorso 5 luglio quando a Treviso ha convocato tutti i propri amministratori locali per un vertice che ha fatto molto discutere. Al momento sembra che la scelta sia tra il Segretario Regionale della Lega, l’onorevole Alberto Stefani e il Senatore di FDI, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon. Nonostante il ribollire, reale o strategico, della base sembra che una spaccatura del centrodestra non si possa concretizzare: troppi gli equilibri che rischierebbero di subire contraccolpi in tantissime amministrazioni e nel Governo stesso. Dal canto suo Forza Italia non ci sta a fare la comparsa e, infatti, a livello regionale il Segretario Flavio Tosi continua la sua campagna di accreditamento e di allargamento del partito non risparmiando critiche all’amministrazione Zaia e predicando elementi di discontinuità; magari spera di essere proprio lui il proverbiale terzo tra i due

litiganti.

E a proposito di Zaia, cosa andrà a fare il Presidente di Regione più amato d’Italia? Le ipotesi sul suo futuro si sono sprecate: qualcuno lo vede Ministro in un possibile rimpasto di Governo, qualcuno Sindaco di Venezia, altri vicepresidente nel caso in cui la Lega corresse da sola o Presidente di una qualche grande Azienda a partecipazione pubblica come, ad esempio, Leonardo. Il leader della Lega, Matteo Salvini starebbe, invece, pensando per Zaia un futuro di primo piano: capolista della Lega in tutti i collegi delle Regionali per tirare il partito, un anno e mezzo a fare il consigliere per poi entrare dalla porta principale a Roma. In primavera 2027, infatti, si terranno le elezioni politiche e Zaia potrebbe essere eletto in parlamento e nominato responsabile di un Ministero di primo piano, forse proprio quello dei trasporti oggi in mano a Salvini; se entrasse ora direttamente al Governo, infatti, dovrebbe accontentarsi di un ruolo di secondo piano e senza portafoglio: troppo poco per uno come Zaia.

La Lega guarda all’appuntamento elettorale “Saremo protagonisti, no alle corse solitarie”

Il salone del Museo di Santa Caterina a Treviso, gremito, ha accolto, lo scorso 5 luglio, la convention della Lega convocata dal segretario Alberto Stefani per fare il punto della situazione prima delle elezioni regionali e cogliere spunti dagli amministratori del Carroccio sul territorio. Erano infatti oltre 400 tra sindaci, assessori e consiglieri da tutto il Veneto che hanno assiepato la platea, ospiti del padrone di casa, il sindaco Mario Conte, con l’obiettivo di difendere dagli attacchi anche degli alleati di centrodestra quanto fatto negli ultimi 15 anni dall’amministrazione Zaia (grande assente all’appuntamento trevigiano) e rilanciarsi uniti verso le prossime consultazioni. Numerosi gli interventi sul palco da parte dei vari esponenti locali, da Eleonora Mosco, consigliera provinciale a Padova che ha rimarcato l’importanza del sostegno alle imprese del territorio a Nicola Finco, sindaco di Bassano

che ha sottolineato la necessità di intervenire sul welfare per aiutare i giovani a trovare una casa e fare figli oltre a sostenere anziani e fragili. A tirare le somme è stato lo stesso segretario Stefani che nel discorso conclusivo ha ribadito che “La Lega non è contro nessuno, nel senso che siamo aperti a una coalizione di governo a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale. Però è anche vero che la Lega a livello territoriale ha una classe dirigente molto importante e noi non possiamo esimerci da costruire un programma elettorale che parta dalle comunità locali. Non siamo qui per lanciare candidature per lanciare corse in solitaria. Siamo qui però per costruire il futuro del Veneto e non c’è nessuno come gli amministratori che può darci il migliore contributo per costruire il programma amministrativo dei prossimi anni. Secondo me la politica deve fare questo, non deve litigare sui nomi e non deve

litigare per beghe interne. Deve fare questo, deve costruire programmi, deve lanciare idee, deve risolvere problemi”.

L’assessore regionale alla cultura e allo sport Cristiano Corazzari ha ribadito l’importanza del legame con i territori: “Incontri come questi servono a definire le linee programmatiche, senza tradire le radici del nostro modello di buon governo”. L’obiettivo è continuità, radicamento e una Lega protagonista nel cen-

trodestra. Corazzari ha ribadito che “La storia e l’identità del movimento non si svendono” e che il Veneto “Non può permettersi di disperdere un patrimonio politico costruito in anni di amministrazione efficace”. Anche l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il ruolo centrale degli amministratori locali, “sentinelle del territorio” e ha evidenziato le sfide future della sanità: tecnologia e prossimità, ma anche carenza di

personale e invecchiamento della popolazione. Il capogruppo in Consiglio regionale Alberto Villanova ha riaffermato la volontà di mantenere l’unità del centrodestra, pur lanciando un avviso agli alleati “Serve rispetto reciproco, altrimenti ogni opzione è aperta”. Temi centrali della campagna: sanità, sicurezza e ambiente. Messaggio chiaro: la Lega vuole restare protagonista, forte della sua rete territoriale.

Riccardo Musacco

Il segretario Alberto Stefani

L’intervista. Il sottosegretario rilancia il ruolo degli amministratori locali nella prossima sfida elettorale in Veneto

Bitonci: “Semplificazioni per le imprese, in ascolto del territorio verso le regionali”

N

el cuore di un’estate calda non solo per le temperature ma anche per le sfide economiche, abbiamo incontrato l’onorevole Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con la sua lunga esperienza istituzionale e un forte radicamento nel territorio veneto, Bitonci ci si è soffermato sugli interventi più recenti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo particolare alle realtà produttive del Nordest, ma anche sullo scenario politico.

Onorevole Bitonci, quali sono stati i principali interventi del vostro dicastero a sostegno delle PMI, motore dell’economia del nostro territorio?

Abbiamo messo in campo misure concrete, a partire dalla legge annuale per le PMI, approvata per la prima volta in Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che sto seguendo in prima persona, con audizioni ancora in corso, e che punta a semplificare la vita di imprese e artigiani. Tra i punti centrali c’è la riforma del mondo del credito e dei confidi, fondamentale per rilanciare il sostegno finanziario alle micro e piccole aziende.

In che modo i confidi stanno tornando a essere uno strumento utile?

Durante la pandemia, con le garanzie statali al 100%, i confidi erano stati messi da parte. Ma oggi, grazie alla riforma introdotta nel 2023 e potenziata quest’anno, possono rilasciare garanzie fino a 100.000 euro senza valutazione del merito di credito

da parte del gestore del Fondo. Questo ha quadruplicato il loro impatto sull’economia. Inoltre, stiamo lavorando per permettere loro di erogare anche servizi e microfinanziamenti diretti: un passo importante per rafforzare il tessuto produttivo diffuso. Altro fronte su cui state intervenendo è quello dell’energia. Esatto. Dall’ 8 del mese è stato riaperto lo sportello per l’autoproduzione energetica, una misura che consente alle imprese di ottenere contributi, da 30.000 a 1 milione di euro, per installare pannelli fotovoltaici e batterie. Un incentivo importante per accompagnarle nella transizione energetica e ridurre i costi in bolletta.

Anche la cosiddetta “Transizione 5.0” è tra le priorità… Sì, si tratta di un pacchetto da 6,3 miliardi di euro, che sommato a Industria 4.0 porta il totale a quasi 1 3 miliardi. Purtroppo l’impianto europeo ha reso il percorso piuttosto burocratico, con certificazioni ex ante ed ex post. Ma con la legge di bilancio 2025 abbiamo introdotto semplificazioni, per esempio eliminando l’obbligo di dimostrare la riduzione dei consumi energetici quando si acquistano nuovi macchinari: è evidente che siano più efficienti. Abbiamo già raggiunto 1,390 miliardi di euro in prenotazioni, ma serve più tempo: per questo stiamo trattando con Bruxelles una proroga al 2026. Il credito d’imposta previsto resta uno strumento appetibile?

Assolutamente sì. Con Transizione 5.0 il credito può arrivare al

45% per investimenti in tecnologie, digitalizzazione, fotovoltaico e batterie. Anche Industria 4.0, che è stata riaperta, offre un credito d’imposta fino al 20%, con procedure più snelle grazie al fatto che sono fondi nazionali.

Sul fronte dei contratti di sviluppo, ci sono novità per le imprese del Nord?

Stiamo cercando nuove risorse per riaprire gli sportelli sospesi per esaurimento fondi. Le domande non sono andate perse, sono solo in graduatoria. Appena i fondi saranno reintegrati, si potrà procedere con l’erogazione. Lei visita spesso le aziende venete. Qual è l’impressione che ne ricava?

Dedico almeno una giornata alla settimana alle visite presso realtà produttive sul territorio, oltre agli incontri che si svolgono a Roma con imprese e rappresentanze, focalizzati su diverse tematiche di competenza del Ministero. È un’attività che considero essenziale: mi permette di ascoltare problemi concreti e fornire risposte rapide, anche tramite incontri al ministero o call dirette. Molte imprese, ad esempio, non conoscono le agevolazioni disponibili. Per questo invio una newsletter mensile a tutte le associazioni di categoria con l’elenco delle misure attive.

Le aziende sono preoccupate per i dazi, soprattutto quelle esportatrici. Che segnali arrivano da Roma?

Il tema è molto sentito, specie in una regione come il Veneto, ad alto valore aggiunto. Ma io invito alla calma: le trattative in-

ternazionali porteranno probabilmente a dazi sotto il 10%, con un impatto contenuto, specie sui prodotti di alta gamma, come i vini veneti, per i quali il prezzo non è un tema determinante per l’acquirente. L’Amarone, per esempio, se aumenta di qualche dollaro, l’americano continuerà a comprarlo.

E sul caro energia?

Al momento, nonostante le tensioni mediorientali, non ci sono stati aumenti significativi nel prezzo del gas o del barile.

Ma il governo è pronto a intervenire, come già fatto in passato, qualora si verificassero nuovi rincari.

Uno sguardo infine alla politica: in autunno si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale del Veneto.

Ci stiamo preparando con grande attenzione. Il nostro segretario regionale, Alberto Stefani, ha avviato una fase di ascolto

con tutti i 450 amministratori della Lega in Veneto. È da lì che deve partire il programma: dai temi concreti per i veneti, non solo dai nomi. Serve ancora qualche settimana e poi ci sarà il nome del candidato, attorno al quale, ovviamente, verrà costruita una squadra, ma io penso che il tema più importante siano gli argomenti. Sanità, scuola, sport, imprese: costruiremo un programma condiviso, come movimento radicato nei territori, un movimento fatto di amministratori locali, consiglieri comunali, assessori, sindaci. Siamo il primo partito in Veneto come amministratori. La campagna elettorale inizierà ascoltando gli amministratori e le loro esigenze per creare il programma elettorale, quindi organizzeremo incontri con associazioni di categoria e con le aziende e i cittadini per discutere insieme del futuro del nostro Veneto.

Il sottosegretario Massimo Bitonci

L’intervista. Il senatore padovano traccia la rotta verso l’appuntamento autunnale con le urne

De Poli: “Alle regionali saremo uniti”

Senatore De Poli, parliamo di elezioni regionali. A che punto siamo? Come il centrodestra si presenterà alle prossime elezioni?

Ovviamente unito e coeso, come sempre. Ne sono assolutamente convinto. Le elezioni regionali sono a tutti gli effetti elezioni quasi politiche. In 70 anni, di fatto, le coalizioni al governo non si sono mai spaccate alle regionali. Quindi, in Veneto, l’unità del centrodestra resta un punto fermo. In un momento così delicato, servono responsabilità, ascolto e una visione condivisa per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono, a partire dalle prossime scadenze elettorali. stiamo entrando nel vivo di una nuova stagione politica per il Veneto. Le elezioni regionali sono all’orizzonte e noi dell’UDC siamo pronti a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e con quella serietà che ci viene riconosciuta sul territorio. Porteremo il nostro contributo dentro una coalizione di Centrodestra che vogliamo più forte e più attenta ai bisogni reali delle comunità.

Tensioni superate?

Sono dinamiche fanno parte di una discussione interna a una co-

alizione e rientrano nella normale dialettica politica. Però lancio un appello agli amici alleati del Centrodestra: negli ultimi mesi, forse, il tasso di litigiosità è stato eccessivo in alcune fasi. Per il bene del Veneto e dei veneti è ora di cambiare registro. Il rischio è che i cittadini si stanchino di queste continue prove di forza muscolari e tatticismi. Rischiamo di occupare troppo tempo a discutere di mandati e di nomi e, secondo noi, invece, bisogna dedicarlo ai problemi concreti che interessano i veneti. Qual è sarà il contributo dell’UDC?

Saremo presenti alle prossime Regionali, aperti al mondo delle civiche che oggi non si riconosce nell’offerta politica esistente, al volontariato e a tutti quei mondi che, come noi, si riconoscono nei i valori che fanno parte del Dna di noi veneti. Rappresentiamo i veneti del buonsenso, che chiedono risposte concrete. Noi non siamo quelli degli slogan, siamo quelli del lavoro quotidiano. Sarà una campagna lunga, e proprio per questo abbiamo deciso di partire subito, a testa bassa, pancia a terra, ascoltando i territori, raccogliendo

proposte e costruendo programmi credibili. Noi mettiamo al centro la persona, le famiglie, le imprese e i lavoratori, il mondo del volontariato e del terzo Settore, che rappresentano la vera ossatura del Veneto. E, ancora, sanità e sociale, i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità, i giovani. Dal 2011 al 2021 è aumentato del 517% il numero dei nostri giovani talenti “in fuga” all’estero: sono numeri preoccupanti anche perché le nostre imprese lamentano carenza di manodopera. Bisogna creare un terreno favorevole per le nostre aziende, con politiche in grado di attrarre investimenti. Non possiamo svendere i nostri gioielli all’estero.

Sanità e politiche sociali: come il Veneto dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni legate anche ai nuovi cambiamenti demografici?

La sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale (82%). E’ vero, la sanità veneta resta un modello di efficienza a livello nazionale ma, detto questo, non possiamo cullarci sugli allori. I cittadini ci chiedono di orientare le azioni della regione affrontando priorità come riduzione delle liste di attesa,

carenza di personale e, soprattutto rafforzamento della sanità territoriale. E’ impensabile che oggi per fare una visita specialistica bisogni fare 50-60 km per raggiungere la struttura sanitaria indicata. Dobbiamo investire di più sulla sanità territoriale, rafforzando quella ospedaliera e, inoltre, si rende necessario e urgente il potenziamento della rete dei servizi sociali e dell’assistenza territoriale a tutela di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità. Le famiglie non vanno lasciate da sole. Siamo consapevoli che è meglio spendere oggi 10 per promuovere l’autonomia e l’indipendenza di chi è più avanti con l’età, piuttosto che spendere domani 10 volte tanto in cure e assistenza.

Capitolo infrastrutture: il Veneto soffre ancora di un gap rispetto

ad altre regioni, cosa bisogna fare?

C’è bisogno di un Piano infrastrutturale coerente, che non si fermi alle opere simboliche. Dietro questo Piano deve esserci una strategia capace di far fare un salto di qualità a questa regione che ha enormi potenzialità. Oltre alle grandi opere, certamente importanti, servono le piccole opere nei territori (Strada regionale 10, Sp47 Valsugana, Sr 308 etc ) per rimuovere i colli di bottiglia. Sennò il rischio è di avere la Pedemontana veneta ma senza un adeguamento delle arterie che si collegano ad essa.

Quali sono le caratteristiche che dovrà avere il prossimo candidato Governatore per il Centrodestra? Dobbiamo dare al Veneto una guida solida, concreta e all’altezza delle aspettative dei cittadini. La figura che verrà individuata dovrà essere sì espressione di equilibrio fra i partiti della coalizione, ma siccome la politica non è un bilancino fra sigle, questo equilibrio dovrà tenere conto delle istanze che arrivano dal basso. E, poi, soprattutto, oltre al nome, parliamo di contenuti programmatici. Ai veneti interessa la qualità delle risposte.

Teatro Stabile del Veneto, ecco la nuova stagione con un cartellone di primo livello

Il mondo del teatro si prepara a un entusiasmante capitolo con l’annuncio della stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto. Questo nuovo progetto triennale rappresenta un inizio vibrante, un’opportunità per reinventare il paesaggio teatrale mettendo in risalto l’arte della narrazione e la maestria degli interpreti. La campagna di quest’anno, intitolata significativamente “Ogni storia ha il suo inizio” e curata dall’artista catalano Javier Jaén, cattura perfettamente lo spirito di un’epoca nuova, segnata da cambiamenti significativi ma anche da molte conferme. Il logo creato da Jaén consiste in una mela rossa formata da un serpente attorcigliato su sé stesso, simbolo, per l’appunto, del peccato originale da cui tutto è iniziato.

La stagione 25/26 è stata presentata a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale dal presidente Gianpiero

Beltotto, dal direttore artistico Filippo Dini e dalla straordinaria Giuliana De Sio che con Dini aprirà il cartellone con “Il Gabbiano” di Cecov. Un programma che prevede 80 spettacoli, di cui 37 dedicati agli abbonati tra Venezia, Treviso e Padova. Un numero impressionante che promette di attirare un pubblico ancor più vasto, mettendo al centro

gli attori e le parole degli autori, sia classici che contemporanei. Tra le novità, 13 produzioni e coproduzioni pronte a solcare i palcoscenici europei. Brillanti inoltre i risultati dell’ultimo triennio. Dal 2022, il Teatro Stabile ha registrato un incremento del 21% nelle alzate di sipario, culminando nel 2024 con ben 553 giornate di spettaco-

lo tra Padova, Treviso e Venezia.

A queste si sommano 106 recite fuori dal Veneto, dimostrando la crescente influenza a livello nazionale. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, con una crescita del 56% nelle presenze, superando le 175 mila nel 2024. Anche le vendite di biglietti e abbonamenti hanno raggiunto cifre record, con oltre 2,6 milioni di euro. Un incremento delle produzioni ha portato anche a un aumento degli artisti e dei tecnici coinvolti, con una crescita rispettivamente del 19% e del 38% nei contratti di scrittura.

Ogni giorno, più di due nuovi contratti vengono firmati, dimostrando un settore in piena espansione e dall’enorme potenziale. Le produzioni per la stagione 25/26 comprendono opere classiche e nuove drammaturgie che esplorano i grandi capolavori con occhi moderni. Peppino Mazzotta continua il dialogo con i classici russi con una riscrittu-

ra di “Anime morte” di Gogol’, mentre Leonardo Lidi s’immerge nell’intenso mondo di Tennessee Williams con “La gatta sul tetto che scotta”. Le produzioni contemporanee si concentrano su temi di genere e potere, con opere di autrici come Ella Hickson e Julia May Jonas che esplorano il complesso universo delle relazioni umane. Marco Paolini, noto per il suo impegno nel teatro civile, inaugura il cartellone con “Bestiario idrico”. La stagione include anche spettacoli mattutini dedicati alle scuole superiori, sottolineando il ruolo educativo del teatro. L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha espresso il suo sostegno appassionato per questa nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto, rilevando come l’offerta culturale di qualità sostenga non solo la crescita della comunità, ma anche l’economia e il turismo della regione. Riccardo Musacco

La presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto

La novità. Con la nuova trasmissione il Gruppo Editoriale La Piazza porta l’informazione in TV

Carta, web, radio e ora anche televisione: è nato “Il Veneto in Diretta” su Telepadova

C on il debutto televisivo della trasmissione Il Veneto in Diretta, il Gruppo editoriale La Piazza taglia un traguardo importante e si distingue come l’unico editore in Veneto ad offrire informazione su tutti e quattro i media: carta, web, radio e ora anche TV. Un primato che riflette una crescita continua, radicata nel territorio e alimentata dalla volontà di dare voce alle comunità locali con strumenti sempre più efficaci, accessibili e fruibili gratuitamente.

La nuova trasmissione - in onda su 7Gold TelePadova la domenica alle 11.45 ed il mercoledì alle 11.30 - va ad aggiungersi a una rete informativa già solida e articolata. In oltre trent’anni di attività, La Piazza ha costruito un sistema editoriale che unisce il mensile cartaceo distribuito in tutta la regione, il quotidiano online LaPiazzaweb.it, l’emittente radiofonica Radio Veneto24 – prima e unica all-news interamente dedicata al Veneto – e ora

anche un appuntamento televisivo fisso, interamente prodotto dalla redazione del gruppo.

Il Veneto in Diretta è uno spazio settimanale pensato per raccontare la politica, l’economia, l’attualità, il lavoro e il sociale con lo stile che contraddistingue La Piazza: approfondito, concreto, vicino alle persone. Ogni puntata accoglie ospiti selezionati tra amministratori, esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti della società civile, per affrontare con rigore e chiarezza i temi che toccano il territorio e le sue trasformazioni.

L’emittente 7Gold TelePadova è di certo molto affine, con i suoi 50 anni e con la sua forte attenzione ai temi editoriali del Veneto e del NordEst. Format prestigiosi e molto seguiti ne fanno l’emittente di riferimento in Veneto sia per qualità che per ascolti.

La scelta di entrare anche nel mondo della TV nasce da un’esigenza ben precisa: offrire una copertura informativa completa e

multicanale. In un momento storico in cui l’accesso alle notizie passa da molteplici piattaforme, il Gruppo La Piazza ha deciso di presidiare con coerenza ogni canale, mantenendo intatti i propri valori fondanti: informazione indipendente, servizio pubblico, at-

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tenzione costante al contesto locale. Quella televisiva non è solo una nuova vetrina: è la quarta gamba di un tavolo editoriale di un tavolo sempre più solido, che poggia sull’esperienza maturata in decenni di lavoro sul territorio. Un’evoluzione coerente con

i tempi, ma soprattutto con un obiettivo sempre chiaro: essere al servizio dei cittadini e dare visibilità a ciò che accade nei Comuni, nelle imprese, nei luoghi della cultura e della solidarietà. L’approdo in TV rafforza ulteriormente la posizione del gruppo come punto di riferimento per chi vuole comprendere il presente del Veneto, attraverso un’informazione chiara, trasparente e plurale. Il programma viene trasmesso da un’emittente prestigiosa come 7Gold Telepadova e rilanciato su tutti i canali digitali e social del gruppo, ampliando la sua diffusione. Con una redazione esperta, capace di coniugare linguaggi diversi e affrontare tematiche complesse con professionalità, La Piazza si conferma oggi un modello editoriale innovativo. L’unico in Veneto a parlare ai cittadini su carta, online, via radio e in TV. Un gruppo editoriale che cresce con il proprio pubblico. E che, su ogni media, sceglie di restare vicino al territorio.

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L’iniziativa. Un modo unico per trasmettere a giovani talenti i segreti di una professione ad alto valore aggiunto

È nata La Piazza Academy,

per formare i consulenti del futuro

L’iniziativa promossa dal Gruppo Editoriale La Piazza, in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, è pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità

In un momento in cui tanti giovani cercano la propria strada nel mondo del lavoro, nasce un progetto ambizioso e concreto che punta a insegnare una vera professione: quella del consulente commerciale pubblicitario. È la nuova Academy promossa dal Gruppo Editoriale

La Piazza in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità.

Un percorso formativo artico-

lato, che unisce teoria e pratica, formazione in aula e tirocinio operativo, per imparare davvero l’arte della vendita pubblicitaria. Un mestiere che richiede preparazione, ascolto, visione strategica e capacità relazionali: competenze che possono essere apprese solo attraverso un’esperienza immersiva, accompagnata da professionisti del settore. Ecco perché La Piazza Academy non è solo un corso, ma una vera e propria fucina di competenze, dove i partecipanti vengono seguiti passo dopo passo nella costruzione di un futuro professionale

solido e concreto.

Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: formare nuove figure commerciali capaci di valorizzare l’offerta editoriale e pubblicitaria di testate autorevoli ed innovative come La Piazza, il quotidiano digitale LaPiazzaweb.it e Radio Veneto24, la prima e unica radio all news del Veneto. Strumenti diversi, pubblici diversi, ma un unico comune denominatore: la capacità di raccontare il territorio e offrire alle imprese soluzioni efficaci per comunicare.

I tirocini previsti dall’Academy verranno infatti svolti all’interno di Give Emotions, la realtà che anima e coordina l’intero gruppo editoriale. Durante il periodo di tirocinio le giovani e i giovani selezionati saranno coinvolti in attività reali di vendita pubblicitaria, sia tramite contatto diretto che telefonico, imparando a costruire proposte personalizzate, a gestire una trattativa, un portafoglio clienti, a comprendere le esigenze del mercato e a lavorare per obiettivi.

Un’iniziativa che ha anche una forte valenza sociale. In un’epoca segnata da disoccupazione giovanile e precarietà diffusa, offrire a ragazze e ragazzi non solo una formazione, ma anche la possibilità di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro rappresenta una risposta concreta. Non si tratta di stage astratti, ma di un’opportunità vera: chi saprà distinguersi avrà la possibilità di iniziare una carriera stabile e altamente remunerativa all’interno di una realtà solida, innovativa e in continua crescita.

“Crediamo sia doveroso – afferma l’editore Giuseppe Bergantin – investire nel futuro delle nuove generazioni, trasmettendo competenze autentiche e aprendo le porte del nostro mestiere. Non è un’operazione spot, ma l’inizio di un progetto strutturato, che si ripeterà almeno due volte all’anno, con l’obiettivo di formare una vera nuova generazione di consulenti pubblicitari. È un investimento su persone, territorio e qualità, come sempre abbiamo fatto in questi 31 anni”.

A rendere possibile tutto questo è la forza del Gruppo Editoriale La Piazza, una realtà radicata, autorevole e da oltre trent’anni punto di riferimento nel Veneto. Solo un gruppo con una visione imprenditoriale chiara e una struttura organizzativa consolidata può offrire una simile opportunità, garantendo ai partecipanti il supporto, la credibilità

e gli strumenti necessari per apprendere una professione complessa, ma ricca di soddisfazioni. La Piazza Academy è aperta a giovani motivati, desiderosi di mettersi alla prova e di imparare un mestiere vero. Nessuna esperienza pregressa è richiesta: contano l’attitudine, la voglia di crescere, la curiosità e il desiderio di lavorare a contatto con le persone, con spirito di iniziativa e passione.

In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, la pubblicità resta uno degli snodi fondamentali per la vita delle imprese. Formare consulenti capaci di costruire relazioni e generare valore attraverso la comunicazione è una sfida ambiziosa, ma necessaria. Con questa Academy, Give Emotions e Forema scelgono di accettarla. E di aprire la strada a una nuova generazione di professionisti.

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Chirurgia record a Treviso: oltre 2.000 interventi nel 2024

La Chirurgia 2 dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso continua a distinguersi nel panorama nazionale con un record di oltre 2.000 interventi eseguiti nel 2024. La struttura si è posizionata al 9° posto nella classifica Agenas 2023 per numero di operazioni su tumori maligni di fegato e vie biliari.

Nel corso dell’anno, il reparto ha effettuato 371 interventi su fegato e vie biliari e 45 sul pancreas, privilegiando nel 65% dei casi tecniche mini-invasive, come la chirurgia laparoscopica e robotica. Tra le pratiche più innovative e di successo spicca la ‘chirurgia combinata’, che permette di rimuovere durante lo stesso intervento le metastasi epatiche originate da tumori del colon-retto.

Un caso particolarmente significativo riguarda un paziente sottoposto a un intervento

unico che ha previsto l’asportazione del colon e la rimozione contemporanea di ben 25 metastasi al fegato, a dimostrazione dell’elevata complessità e capacità tecnica raggiunta dalla equipe chirurgica. La direzione generale dell’azienda sanitaria Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato come questi risultati rappresentino un importante passo avanti nella cura oncologica locale, confermando Ca’ Foncello come centro di riferimento per la chirurgia epato-biliare e pancreatica nel Nord Italia.

Ca’ Foncello inaugura il nuovo monitor cardiaco sottocutaneo

Èstato utilizzato per la prima volta all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso un dispositivo cardiaco miniaturizzato, impiantato sottopelle, che consente un monitoraggio continuo fino a sei anni delle aritmie e della frequenza cardiaca degli atleti più fragili. L’innovativa sperimentazione nasce dalla sinergia tra il reparto di Medicina dello Sport, guidato dal dottor Patrizio Sarto, e la Cardiologia diretta dal dottor Carlo Cernetti. Tre pazienti cardiopatici sono i primi beneficiari di questo monitor all’avanguardia, che permette loro di seguire un programma di allenamento personalizzato sotto controllo costante. Il piccolo dispositivo, delle dimensioni di una graffetta, viene inserito in pochi minuti con una procedura ambulatoriale e anestesia locale, eseguita dall’équipe di Aritmologia del reparto di Cardiologia.

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Tecnologia e telemedicina al servizio della salute

Il monitor cardiaco trasmette in tempo reale i dati rilevati a un’app installata sullo smartphone dei pazienti, che li inviano automaticamente ai medici della Medicina dello Sport, coordinati dalle dottoresse Pegoraro e Patelli e dal dottor Sutto. I casi più complessi vengono poi discussi periodicamente con il dottor Luca De Mattia, specialista in impianti cardiaci. Un progetto di eccellenza e innovazione

La Medicina dello Sport di Treviso, che attualmente segue oltre 450 pazienti, ha lanciato il programma “Il secondo tempo di Julian Ross”, dedicato a chi ha ricevuto diagnosi di cardiopatia a rischio. L’obiettivo è accompagnare ogni atleta con percorsi clinici all’avanguardia, sicuri e su misura, fino a qualche anno fa impensabili.

Trapianti da donatore in crescita al Ca’ Foncello

Con 32 trapianti allogenici da donatore eseguiti nel solo 2024 e oltre 50 trapianti autologhi, il bilancio del Centro Trapianti di Cellule Staminali Ematopoietiche e Terapie Cellulari dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso si chiude con risultati di rilievo. Il Centro, unico accreditato per il trapianto allogenico nelle province di Treviso e Belluno, fa capo all’Unità operativa complessa di Ematologia e rappresenta oggi un punto di riferimento imprescindibile per il trattamento di patologie oncoematologiche e non oncologiche gravi. Il trapianto allogenico di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) da donatore familiare o da registro internazionale si conferma infatti il trattamento di elezione per malattie come leucemie acute e aplasie midollari. Una procedura complessa, che coinvolge numerosi specialisti di area

clinica in tutte le fasi della cura del paziente. Centrale anche la figura del donatore, la cui selezione richiede competenze di altissimo livello e conoscenze approfondite. Proprio per rafforzare la rete professionale attorno a questi casi clinici estremamente delicati, si è concluso il 5 giugno il corso di formazione “Il Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche da Donatore”, organizzato dal team trapiantologico dell’Ulss 2 e diretto dalla dottoressa Marta Stanzani. L’iniziativa, svoltasi nella sala convegni dell’ospedale Ca’ Foncello, ha coinvolto numerosi operatori sanitari in tre diverse edizioni, ciascuna incentrata su specifici aspetti della gestione del paziente trapiantato: dall’indicazione al trapianto, alla gestione delle complicanze precoci e tardive, fino all’individuazione del miglior donatore disponibile.

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Il caso. Copertura dei medici di base e della continuità assistenziale: l’Ulss 2 fa il punto con i Sindaci del territorio

Medicina territoriale: la carenza di medici resta una sfida per l’Ulss 2 Marca Trevigiana

Prosegue l’impegno dell’Ulss 2 Marca trevigiana per garantire l’assistenza sanitaria sul territorio, nonostante le difficoltà persistenti nel reperire medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Se ne è discusso durante la Conferenza dei Sindaci, riunitasi per un aggiornamento sull’evoluzione della medicina territoriale e sullo stato delle azioni messe in campo per fronteggiare le criticità.

Al centro dell’attenzione rimane la copertura dei posti vacanti sia per i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta (ex medicina generale) che per i turni della continuità assistenziale (ex guardia medica). In diverse aree del territorio, l’uscita di numerosi professionisti dal servizio e la difficoltà nel trovare giovani disponibili a subentrare, anche con incarichi a tempo determinato, continuano a creare problemi organizzativi. I dati più recenti, infatti, parlano di sole 19 assegnazioni nell’ultima procedura per le zone carenti. Una situazione aggravata, con ogni probabilità, anche dall’introduzione del “ruolo unico” e dall’esame di accesso alla specializzazione in programma a luglio.

Non meno preoccupante lo scenario legato all’assistenza medica oraria, dove i turni restano scoperti a causa della scarsità di medici disposti a ricoprire incarichi in questa modalità.

Sul fronte della pediatria di libera scelta, invece, sono ancora in corso le assegnazioni previste dal nuovo Accordo Collettivo Nazionale, che ha introdotto regole differenti per la copertura degli incarichi. Nel frattempo, l’Azienda sanitaria prosegue con determinazione nella ricerca di soluzioni per contrastare la carenza di personale medico. Tra le misure attualmente in atto: il ricorso a incarichi a tempo determinato, con contatti diretti ai neolaureati tramite gli elenchi aggiornati forniti dagli Ordini dei Medici del territorio e dalle facoltà universitarie; la possibilità per i cittadini di scegliere un medico all’interno dell’intero Distretto socio-sanitario; il rinnovo della collaborazione con i medici di medicina generale per coprire i turni di continuità assistenziale; l’ampliamento

volontario del massimale da 1500 a 1800 assistiti per ciascun medico. Ulteriori azioni riguardano anche il supporto organizzativo agli studi medici: continua infatti il progetto che consente ai medici di dotarsi di una segreteria online, utile per la gestione delle agende e delle comunicazioni. Inoltre, resta aperta la possibilità per i medici convenzionati in pensione di proseguire l’attività, qualora diano disponibilità.

L’Azienda sanitaria, in piena collaborazione con le Amministrazioni comunali, conferma dunque il proprio impegno a mantenere e rafforzare la rete dei servizi sanitari di base, pur in un contesto fortemente penalizzato da una programmazione nazionale che negli ultimi anni ha mostrato evidenti limiti.

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Dipendenze in crescita tra le donne e boom di nuove droghe

CEIS Treviso: “Sempre più richieste di accoglienza, serve una rete per rispondere al bisogno di aiuto” Più donne in cura per dipendenze, un aumento costante della poliassunzione e un mercato sempre più saturo di nuove sostanze psicoattive. È la fotografia scattata dal CEIS Treviso al termine dei primi sei mesi del 2025, proprio nei giorni in cui si celebra la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga. Attiva da oltre quarant’anni nel campo delle dipendenze e della salute mentale, la cooperativa sociale ha accolto tra gennaio e giugno ben 135 persone nelle proprie strutture residenziali e di sostegno terapeutico in provincia di Treviso, nonostante i posti accreditati siano 74. In totale, 12.825 giornate di presenza, cui si sommano 22 colloqui pre o post percorso residenziale. Una delle tendenze più evidenti riguarda la crescita della domanda femminile: un trend già registrato nel 2024, anno in cui per la prima volta nel Centro Polifunzionale di Treviso la percentuale di utenti donne ha raggiunto il 50%. poliassunzione: quasi metà degli utenti in cura indica cocaina o crack come sostanza principale (43,3%), seguiti da eroina, oppiacei, metadone e morfina (29,9%), e alcol (17,5%). Ma il dato più alto legato al primo contatto con le sostanze riguarda i cannabinoidi e la marijuana (64%), seguiti dall’alcol (27%). A complicare ulteriormente il quadro è l’emergere di nuove sostanze psicoattive (NPS), un trend in linea con i dati nazionali: nel 2024 il sistema di allerta rapida ha censito 79 nuove molecole sul mercato italiano. Secondo la Relazione annuale al Parlamento, il 12% degli studenti italiani ha provato almeno una NPS nella vita, il 5,8% nell’ultimo anno. Tra le più diffuse: cannabinoidi sintetici, oppioidi sintetici e ketamina.

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PEPERONI RIPIENI VEGETARIANI

Un grande classico rivisitato in chiave vegetariana e leggera, perfetto per un antipasto sfizioso o una cena veloce durante la settimana. Un piatto versatile e saporito che possiamo servire in tanti modi.

Ingredienti: 2 peperoni grandi; 500 g patate; 500 g zucchine; 2 uova, 200g pomodorini, 150g provola cubetti, pangrattato, prezzemolo, olio d’oliva, sale fino, pepe Preparazione: Pelare le patate e grattugiarle in una ciotola e dopo averle lavate, asciugare e grattugiare anche le zucchine. Poi condire con un po’ di sale e lasciare riposare per circa 5-10 minuti, per far perdere alle verdure un po’ d’acqua di vegetazione. Aggiungere le uova, il sale, il pepe e mescoliamo bene. Unire pomodorini tagliati, la provola a cubetti, il prezzemolo tritato e mescolare per distribuire gli ingredienti in modo uniforme. Dopo averli ripuliti dai semini e dai filamenti bianchi, tagliare a metà i peperoni e metterli in una teglia foderata con carta forno. Farciamo i peperoni con il ripieno di verdure. Completiare con il pangrattato sulla superficie e con un filo d’olio, e cucinare in forno preriscaldato ventilato 180 °C per 35 minuti.

CAESAR SALAD ( SENZA POLLO)

La Caesar Salad è un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Da allora esportata ed apprezzata in tutto il mondo. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto

Ingredienti: :2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b. Preparazione: Sfogliare la lattuga ed eliminare eventuali foglie esterne troppo dure, scegliere quelle interne più tenere. Tagliare il pane a fette alte 1 cm, eliminare la crosta e tagliare a quadretti. Mettere un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una pentola antiaderente e tostare i quadretti di pane a fuoco moderato. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire disporre l’insalata in un’insalatiera, versare due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere il sale, il pepe macinato al momento, il succo di limone, la salsa Worchestershire e mescolate ancora. Assaggiate e correggete se necessario.

GELATO ALLO YOGURT CON PISTACCHI

Ora che è iniziata l’estate, a chi non piace rinfrescarsi con un bel gelato? Meglio se leggero e nutriente: ecco il gelato con pistacchi. La ricetta prevede l’utilizzo dello yogurt greco al posto del latte. Facile da preparare, ideale per la merenda o per il post pranzo goloso

Ingredienti: 400 g di yogurt greco; 100 g di cioccolato fondente; 30 g di miele di acacia; 2 cucchiai di pistacchi al naturale. Per guarnire q.b. di pistacchi al naturale E mezza bacca di vaniglia

Preparazione: Tritare finemente il cioccolato fondente e i pistacchi, tenendoli da parte. In una ciotola inserire lo yogurt, il miele e i semi della vaniglia; montare gli ingredienti con le fruste elettriche pochi istanti. Aggiungere i pistacchi e il cioccolato e amalgama gli ingredienti. Una volta completato l’impasto, trasferirlo un contenitore adatto al freezer. Mescolare il composto con una forchetta ogni 30 minuti, ripetendo l’operazione per circa tre ore. Passato il tempo, tirare fuori dal freezer il gelato qualche minuto prima di servirlo, se necessario mescolare nuovamente per renderlo più cremoso. Servite con pistacchi al naturale e una banchetta di vaniglia a piacere

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Rubrica a cura di Sara Busato
Ricette fresche e leggere, perfette da preparare per l’estate

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