laPiazza di Rovigo_Maggio25

Page 1


di Rovigo

Primo soccorso, l’Ulss 5 Polesana diventa centro di formazione

Emergenza abitativa, aumentano le necessità, ma sullo stanziamento dei fondi il dibattito si accende

Quattro quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza: l’8 e il 9 giugno alle urne, si vota per i referendum

La sfida delle rinnovabili, le comunità energetiche si mettono in rete e offrono opportunità e tagli in bolletta

Regionali d’autunno

Partiamo da due certezze assolute, per il momento, forse le uniche che abbiamo: la prima è che Luca Zaia non sarà ricandidato alla presidenza della Regione, la seconda è che le elezioni si terranno nell’autunno del 2025.

Per ottenere entrambe queste certezze, però, c’è voluto un po’ di tempo per una sostanziale “inconciliabilità” tra le norme nazionali e quelle regionali.

Per le “regole” che si è data la Regione Veneto, infatti, il limite di mandati entra in scena da quando è stata recepita la legge nazionale e non da quando è stata emessa; allo stesso modo per gli uffici regionali le elezioni si possono tenere, soltanto, nella finestra primaverile escludendo, quindi, il voto autunnale.

A fare chiarezza ci ha dovuto pensare il Consiglio di Stato che ha detto una cosa molto semplice: la Legge Nazionale “vale” di più di qualsiasi dispositivo emanato dalle singole regioni. Ed eccoci qui: Zaia sulle schede che gli elettori veneti troveranno nei seggi, probabilmente ma non è stato ancora deciso, il 16 novembre non comparirà, almeno non come candidato presidente.

E qui si aprono i giochi. I rapporti tra i due principali partner di governo, Lega e Fratelli d’Italia, sono ai minimi storici.

segue a pag. 19

CON L’ACQUA ALLA GOLA: EMERGENZA ALLUVIONI

IDROGEOLOGICA,

PAURA

Rovigo fa i conti con il costante stato d’allerta, viva la memoria delle catastrofi degli anni scorsi, il timore è che quelle “lezioni” non siano servite e che si continuino ad ignorare i rischi

POLEMICA A ROVIGO PER IL MAXI AVANZO DI BILANCIO DELLA

I soldi non spesi dall’amministrazione comunale al centro del dibattito politico: tra accuse di occasioni mancate e necessità di equilibrio

GLI SCHIERAMENTI SI TROVANO ANCORA IN ALTO MARE

Nel centrodestra è più aperto che mai il confronto sulla leadership Il centrosinistra è alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo

a pag. 19

NVeneto fragile e contraddittorio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

elle ultime settimane il maltempo ha lasciato una scia di danni e anche di lutto, in Veneto: prima il vicentino, con la tragica morte di padre e figlio, due settimane dopo il veneziano, con allagamenti e disagi localizzati anche in altri territori. Ormai è lo scenario ricorrente ad ogni precipitazione intensa, ad ogni pioggia abbondante. Quel che fino a pochi anni fa era straordinario ormai è un evento sempre più frequente e diffuso.

a pag. 3

foto di Nicola Fossella
Servizi
Servizio

I Carabinieri di Rovigo a sostegno della ricerca sul cancro

ICarabinieri di Rovigo hanno partecipato nuovamente alla “Run4Hope Italia 2024 Pro AIL”, la celebre staffetta solidale italiana che ha come scopo il sostegno alla ricerca medica e scientifica.

Nel periodo compreso tra il 13 e il 21 aprile, si è tenuta la quinta edizione di questa iniziativa, che attraversa tutte le regioni italiane, coinvolgendo anche la provincia di Rovigo, unendo così l’intero paese in un evento che celebra la fusione tra sport e solidarietà.

Lo scopo primario è quello di incentivare la partecipazione di un vasto numero di persone, da nord a sud, sottolineando l’importanza di ogni passo di corsa o donazione, indipendentemente dall’entità, nel supportare l’organizzazione beneficiaria. Il focus è la lottacontro Leucemie, Linfomi e Mieloma.

Al termine della tappa svolta da Este a Rovigo presso il campo di atletica “T. Biscuola”, è stato allestito un infopoint con l’esposizione dei mezzi e degli equipaggiamenti del Comando Provinciale Carabinieri di Rovigo. Questo spazio è stato pensato per avvicinare bambini e giovani all’istituzione, sensibilizzando nel contempo i cittadini su tematiche cruciali come la lotta alla violenza sulle donne, il bullismo e i rischi della rete. Inoltre, sono stati forniti suggerimenti pratici per la prevenzione dei reati predatorie contro il patrimonio, così come consigli su come comportarsi di fronte a persone sospette nei quartieri o condomini.

Veneto fragile e contraddittorio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Il problema è che con queste quantità d’acqua non c’è rete di scolo che tenga e il rischio di allagamenti ed esondazioni aumenta soprattutto nelle zone più a rischio. Per il Veneto significa ben il 55% del territorio, tanto che nella nostra regione sono 260 i comuni in situazione di pericolosità idraulica, da moderata a molto elevata. Se invece diamo uno sguardo al territorio saltano subito all’occhio le aree più in pericolo: lungo i fiumi Bacchiglione, Brenta e Adige in particolare, ma anche ai piedi dei rilievi o nelle zone in cui manca una rete di scolo efficiente. L’Ispra, inoltre, ha calcolato il numero di veneti che vivono in aree ad elevato rischio di alluvione: sono ben 568 mila, di cui più di un terzo ciascuno per le province di Venezia e Padova. Fin qui la fotografia, ma è giusto ricordare anche cosa è stato fatto in Veneto negli ultimi 15 anni, a partire dalle disastrose alluvioni del 2010: oltre 2,2 miliardi di euro sono stati investiti in 345 opere per la sicurezza idraulica, compresi dieci grandi bacini di laminazione, che hanno aumentato la capacità di invaso di oltre 21 milioni di metri cubi. Altri 13 sono in costruzione, per ulteriori 89 milioni di metri cubi. Senza contare poi le centinaia di cantieri aperti dai Consorzi di Bonifica e dai singoli comuni per proteggere ulteriori porzioni di territorio. Eppure il Veneto resta una regione fragile, perché il consumo di suolo degli ultimi decenni, il più vorace d’Italia, ha indebolito il territorio e accresciuto il rischio, perché alcuni interventi sono arrivati tardi o non sono ancora finanziati. Si potrebbe fare di più, ma non basta scavare canali o bacini, non basta rinforzare gli argini. Va superata anche la contraddizione che ha portato ad un progressivo indebolimento di un territorio già a rischio.

Il rischio alluvione in Veneto

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

< Redazione >redazione@givemotions.it<

Adria (RO) - Loc. Bindola - bntermoidraulica@gmail.com
Sintoniz zati
continua da pag. 1

Bilancio. Troppe risorse ferme e pochi progetti concreti, l’opposizione dice no

I cittadini di Rovigo denunciano: 5 milioni di fondi pubblici non spesi

Il rendiconto 2024 mostra oltre 5 milioni di euro non spesi: tra fondi bloccati e progetti fermi, crescono le critiche all’Amministrazione Cittadin per l’inerzia sulle priorità della città

N el corso del consiglio comunale del 30 aprile, dedicato al rendiconto della gestione finanziaria per l’anno 2024, è emersa con chiarezza, secondo il Forum dei Cittadini dell’Associazione Civica di Rovigo, una fotografia dell’operato – e delle difficoltà – dell’Amministrazione guidata dal sindaco Cittadin. I dati di bilancio, secondo l’associazione, non lasciano spazio a dubbi: l’avanzo di amministrazione ammonta a 5 milioni e 700 mila euro, una cifra considerevole rimasta inutilizzata nonostante le molteplici esigenze di inve-

stimento e di servizi segnalate dalla comunità rodigina. Le scelte compiute dall’attuale Giunta, pur in continuità con progetti ereditati dal passato e sostenute da fondi già disponibili, appaiono rallentate. Già nell’ottobre 2024 l’Amministrazione aveva deciso di non destinare una parte rilevante dell’avanzo libero – pari a circa 1,3 milioni di euro – che avrebbe potuto essere impiegata in opere pubbliche o servizi alla cittadinanza.

Durante il dibattito in aula, dai banchi della maggioranza sarebbero emerse dichiarazio-

ni vaghe e poco incisive, con riferimenti generici a interventi infrastrutturali sulla “grande viabilità”, senza però fornire

Duro attacco del Movimento 5Stelle alla giunta Cittadin

Una giunta definita di “proclami sulle partecipate che alla fine si rivelano solo una gran confusione”. È duro l’attacco del Movimento 5Stelle di Rovigo alla gestione delle partecipate da parte dell’Amministrazione guidata da Valeria Cittadin. Un comunicato di fuoco che, certamente, innescherà un aspro dibattito politico.

I pentastellati passano in rassegna quelli che, a loro dire, risultano essere i casi più scottanti da “As2 che, dopo l’allarme lanciato dalla società stessa e dai sindacati riguardo alla stabilità economico-finanziaria della partecipata, siamo passati dall’idea lanciata il 28/01/2025 dall’ex capogruppo di FdI

Aniello Piscopo, ovvero “una multiservizi con Asm SpA” a “Ecoambiente, dove la sindaca ormai ha iniziato una guerra con la società che si trascina da mesi, e su cui, l’unica cosa che viene da dire, vista l’amarezza che lascia tutto ciò, è che se avesse speso almeno il 10% delle sue energie per bloccare l’impianto privato a Sarzano, come sta cercando di per bloccare in tutti i modi, adesso, quello di Ecoambiente, forse avrebbe rispettato oltre che l’ambiente, anche la volontà di due comunità che hanno detto in tutti i modi che quell’impianto non lo volevano.” Fino ad arrivare a “Iras, della quale non si è più parlato dal momento in cui, il 23 Gennaio,

una visione concreta o innovativa. A ciò si aggiungerebbe lo stallo nella realizzazione di uno dei progetti più attesi: la riqua-

trionfante come sempre la sindaca sui suoi canali social dichiarò dopo un incontro in Regione: “abbiamo aperto un percorso condiviso che porterà alla definizione di un Piano di Risanamento concreto, in piena collaborazione tra Comune e Regione” e poi, si è tornati al vecchio piano di risanamento, naufragato, del 2022, che prevedeva il pagamento dei 3,2 milioni di Euro ad IRAS da parte del Comune.”

Per i 5Stelle a pagarne le spese sono i cittadini “con servizi più precari, succube di una politica che si riduce a qualche slogan e ad iniziative di facciata, senza preoccuparsi delle questioni cruciali”.

lificazione del Parco Langer, per la quale è già disponibile un finanziamento di circa un milione di euro da parte della Fondazione CARIPARO, ancora non utilizzato.

Alla luce di questi elementi, la Lista Civica “Gaffeo Sindaco” e il “Forum dei Cittadini” hanno votato contro il rendiconto, sottolineando l’incapacità dell’attuale Amministrazione di trasformare le risorse a disposizione in azioni efficaci per il territorio.

Il rischio, secondo le opposizioni, è quello di un’amministrazione ferma, che rinuncia a pianificare il futuro della città lasciando in sospeso opportunità importanti, in un momento storico in cui ogni investimento potrebbe fare la differenza per la qualità della vita dei cittadini.

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

A Rovigo è sempre incubo maltempo

Viva è la memoria degli eventi catastrofici che hanno segnato l’estate del 2024 a Rovigo, con danni e disagi causati da trombe d’aria e bombe d’acqua. Nonostante gli sforzi, il timore che quelle “lezioni” non siano servite persiste, alimentato dall’inquietudine per la gestione delle infrastrutture e la protezione contro futuri eventi climatici estremi.

S

i avvicina la stagione estiva e a Rovigo i residenti continuano a guardare il cielo con inquietudine, memori di quanto accaduto nel 2024.

Nell’estate scorsa, infatti, ci sono stati due momenti particolarmente difficili per il capoluogo polesano.

Il primo a giugno quando una tromba d’aria ha investito la Città procurando danni, anche ingenti, allagamenti di scantinati e rendendo buona parte della viabilità cittadina impraticabile. In quell’occasione vi furono oltre 200 chiamate di soccorso ai Vigili del Fuoco e il direzione interregionale di Veneto e Trentino Alto Adige ebbe un bel da fare per riportare la situazione alla normalità.

Sottopassi allagati e sospesi, caos nel traffico, capannoni divelti, detriti che volavano per le strade e tanta tanta paura da parte dei residenti. Uno scenario a dir poco terrificante che ha portato con sé uno strascico di polemiche.

La prima legata al tema dei rimborsi: come purtroppo sempre più spesso sta accadendo i fondi a disposizione dei privati che hanno subito danni quando arrivano, e se arrivano, sono sempre insufficienti e non costituiscono un ristoro reale.

La seconda riguarda le forme di manutenzione che, per essere chiari, si chiamano manutenzioni. Se è vero, come è vero, che contro la furia del vento poco si può fare è altrettanto vero che per la pioggia prevedere bacini sco-

lanti, rendere meno impermeabile il suolo stando attenti a quanto e dove si costruire, potenziare la rete fognaria e mantenere sempre pulite le caditoie sono risposte concrete che, troppo spesso, non vengono poste in essere a sufficienza.

Infatti nel settembre dello stesso anno Rovigo si è ritrovata punto e a capo. Questa volta non c’entra un tornado, ma delle cosiddette “bombe d’acqua”: precipitazioni eccezionali per quantità e per intensità di stampo tropicale. Nel primo pomeriggio dello scorso 5 settembre, infatti, un intenso temporale ha investito tutta la provincia, provocando ingenti danni e disagi. L’acqua piovana ha causato allagamenti in diverse zone, con particolari problemi all’Interporto e alle vie circostanti. La caduta di alberi ha bloccato strade principali e secondarie, creando difficoltà alla circolazione. Un grave guasto elettrico ha colpito la centrale di potabilizzazione dell’acqua di Boara Polesine, interrompendo la fornitura idrica nei comuni di Rovigo, Costa di Rovigo, Villamarzana, Arquà Polesine, Pontecchio Polesine,

Ceregnano, Villadose e San Martino di Venezze.

All’Interporto, i danni sono stati particolarmente significativi, con la sala pompe antincendio completamente allagata. Al Ceod di S. Apollinare, i vigili del fuoco sono intervenuti per assistere il trasporto delle persone, poiché l’acqua ha reso difficoltoso l’accesso. In Via Umberto I, alcuni rami sono caduti sulla strada, mentre le vie della Resistenza, Silvestri e Benvenuto Tisi sono state gravemente allagate.

In Via Fermi, l’uscita della tangenziale è stata bloccata da un grosso ramo. Anche in Via Martiri Belfiore e Via Marchioni, alberi caduti hanno ostacolano il traffico. Inoltre, si sono registrate nu-

merose richieste di intervento per cantine e garage allagati.

Tutte le forze dell’ordine e la protezione civile si sono attivamente impegnate sul territorio per ripristinare la normalità e gestire i numerosi disagi causati dal maltempo.

Oggi, come detto, i residenti si chiedono cosa potrà mai accadere nei prossimi mesi con la memoria che va, evidentemente, a quanto accaduto a giugno e settembre del 2024 e con gli occhi che guardano le immagini degli allagamenti nella vicina Cavarzere di poche settimane fa. In tutti, oltre all’inquietudine, si fa largo il timore che in questi mesi, purtroppo, non si sia fatto abbastanza per non ritrovarsi nelle stesse condizioni.

Nutrie. Al via progetto sperimentale con i Consorzi di Bonifica per il controllo della specie

La Regione del Veneto ha approvato un progetto sperimentale, per aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione della nutria sull’intero territorio regionale. Si tratta della prima trance di 500.000 euro per l’anno in corso nell’ambito di un programma di spesa che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro: 500 mila euro per ciascuna annualità. La novità è la scelta di attribuire un ruolo da protagonista ai Consorzi di Bonifica e alle Autorità di bacino, custodi dei corsi d’acqua interni, col fine di ottimizzare gli sforzi per

combattere la nutria, specie particolarmente dannosa per l’ambiente in particolare per la tenuta idrogeologica del territorio in caso di eventi meteorologici estremi.

“La nutria è una specie che ha avuto una enorme espansione in Veneto, trovando il suo habitat ideale in un territorio caratterizzato dall’ampio numero di corsi d’acqua, ed è sotto gli occhi di tutti l’impatto dannoso che provoca, tra il pericolo per la tenuta degli argini e la devastazione delle colture – spiega l’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari-. La situazione diventa sempre più critica ed è per questo che la Regione ha scelto di in-

tervenire con questo progetto sperimentale che punta a incrementare gli abbattimenti e ad avere un maggior controllo sulla distribuzione e sugli effetti della specie sul territorio.

I Consorzi di Bonifica attivi sul territorio regionale diventano soggetti attuatori privilegiati del Piano regionale di controllo della nutria, piano già approvato nel 2021, con il compito di comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale, di organizzare lo smaltimento delle carcasse, di raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati”.

Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.

Emergenza idrogeologica/2. Il cambiamento climatico è qui, ignorarlo oggi significa pagare domani un prezzo più alto

Tempesta perfetta ormai di norma, l’acqua cerca spazi che non ci sono

Che si sia negazionisti o invece convinti che vi sia un cambiamento climatico in atto, poco importa. A dare le prime risposte sta pensando la natura che in quest’ultimo decennio ha intensificato non solo la potenza, ma anche la frequenza dei fenomeni meteorologici.

A dare conferma di un clima che ha cambiato il suo aspetto è Marco Rabito, meteorologo Ampro, l’associazione che riunisce i professionisti di questo settore. «Purtroppo, si stanno sommando una serie di fattori che stanno dando origine alla tempesta perfetta, volendo stare in tema con l’argomento. Da un lato, anche nei nostri territori, così come in tutto il resto del Paese, stiamo pagando le conseguenze di scelte di urbanizzazione, civile e industriale, che oggi presentano un conto molto salato. Dall’altro ci troviamo effettivamente di fronte a fenomeni meteo di grave intensità che si

succedono con frequenze imprevedibili. Nulla di nuovo dal punto di vista della portata degli accadimenti, già accaduti più volte nel corso dei secoli, solo che allora avvenivano ogni 20 anni, oggi più

volte l’anno».

Molti sindaci si lamentano del fatto che non ci sono le risorse per fare la manutenzione dei letti dei fiumi e dei torrenti.

«Hanno ragione. Ma va detto che quando cadono nell’arco di una o due ore gli stessi millimetri di pioggia che solitamente avvengono in un mese, puoi fare tutta la manutenzione che vuoi. Il risultato si misura in minori o maggiori danni, non in nessun danno.

Lo scenario che ci aspetta è passare dalla siccità, dai torrenti in secca alle alluvioni?

«Oggi la falda acquifera è sovrabbondante, ma non mi stupire se accadesse il contrario tra due anni. Tutti assieme, industrie, agricoltura, noi cittadini, consumiamo 250 litri d’acqua pro capite al giorno. In Europa esattamente la metà. L’acqua è un bene prezioso di cui non si ha piena coscienza».

Mauro Della Valle

Approvato alla Camera un Ordine del Giorno di Romeo per garantire i fondi ai Consorzi

E’ stato approvato lo scorso dicembre all’unanimità alla Camera dei Deputati un emendamento presentato dall’Onorevole Nadia Romeo per il rifinanziamento delle attività dei Consorzi. In Finanziaria, infatti, non erano stati previsti, per la prima volta, i fondi per il contrasto alla subsidenza.

Marco Rabito, meteorologo Ampro: «La frequenza dei fenomeni ad alta intensità ci dice che qualcosa sta cambiando. La soluzione? Bacini di laminazione a doppia funzione».

“La legge di Bilancio 2025 – ha spiegato Romeo nel proprio intervento - per come è stata disegnata, priva il Polesine dei fondi necessari per garantire la sicurezza idraulica, requisito essenziale per la tutela e la salvaguardia di questa terra sia dal punto di vista ambientale che economico. Una lacuna gravissima, che tocca anche, seppure in misura minore, le province di Ferrara e Ravenna”.

“Questi territori, infatti, sono stati colpiti, nei decenni passati, dal fenomeno della subsidenza, l’abbassamento del terreno, dovuto alle estrazioni di gas. L’attività estrattiva è stata fermata negli anni Sessanta, quando le sue conseguenze negative vennero sco-

perte e approfondite, ma il danno, ormai era fatto. Ed era permanente. Da allora, per evitare inondazioni e allagamenti, nei territori situati più in basso rispetto al livello del mare, oltre alle arginature e alle altre opere di difesa, è necessario tenere costantemente in funzione le idrovore, gestite dai Consorzi di Bonifica. I costi sono ingenti e i finanziamenti assolutamente necessari.”

“Il territorio è oggi mantenuto in sicurezza attraverso la costante

attività delle idrovore e dei consorzi di Bonifica: uno sforzo che dura 365 giorni all’anno e che ha costi elevati, sia in termini di personale che di energia. Per questo, da quando il problema si è palesato, sono sempre stati previsti, a livello centrale, fondi per coprire queste spese”.

L’odg è stato votato all’unanimità dall’aula. “Adesso – chiude Romeo - aspettiamo i fatti e quindi le risorse, che devono essere riallocate immediatamente”.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Sintoniz zati sul

Bilancio. Investimenti mirati per innovazione e inclusione

Fondazione Cariparo: bilancio da record e più fondi al territorio

C on un avanzo d’esercizio pari a 204,5 milioni di euro, Fondazione Cariparo chiude il 2024 registrando uno dei risultati finanziari migliori della propria storia. Il Consiglio Generale ha infatti approvato il Bilancio di Esercizio e il Bilancio Sociale, che confermano la solidità patrimoniale dell’Ente e l’impegno crescente verso il territorio. Il presidente Gilberto Muraro ha sottolineato come questo risultato consenta di aumentare significativamente le risorse per l’attività erogativa del 2025, portandole da 65 a 95 milioni di euro, un incremento del 46,2%.

“Le maggiori risorse – ha spiegato Muraro – saranno destinate a progetti strutturali e di particolare rilevanza sociale, grazie anche al lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione uscente, che ha saputo guidare la Fondazione in anni complessi, garantendo una gestione attenta e lungimirante del patrimonio”.

Il patrimonio netto dell’Ente si attesta a 2,3 miliardi di euro, mentre il valore di mercato degli attivi finanziari ha raggiunto i 3,84 miliardi, in crescita del 19% rispetto al 2023. Oltre 71 milioni di euro sono stati accantonati per il rafforzamento patrimoniale, e 52,3 milioni sono confluiti nel Fondo di Stabilizzazione delle Erogazioni, ora pari a 316 milioni.

Nel 2024 la Fondazione ha deliberato contributi per 83,6 milioni di euro a favore di 946 progetti. A questi si aggiungono 18,9 milioni destinati a iniziative pluriennali. Le linee strategiche che hanno guidato l’attività erogativa includono Ricerca e innovazione (25,8 milioni), Educazione e formazione (17,1 milioni), Cultura (9,5 milioni), Inclusione sociale (7,5 milioni), Patrimonio storico-artistico (6,9 milioni), Salute (6,6 milioni) e Ambiente (6,5 milioni), oltre ai fondi destinati al volontariato e ad iniziative condivise con altre fondazioni.

L’ambito culturale ha visto il proseguimento dei grandi eventi espositivi a Rovigo – che hanno attirato circa 120.000 visitatori – e l’avvio di nuove collaborazioni per le celebrazioni del 2 giugno. In primo piano anche il progetto di rigenerazione dell’ex centro fieristico di Rovigo, destinato a diventare un polo per innovazione e formazione.

In ambito nazionale, Fondazione Cariparo ha partecipato con un investimento da 15 milioni di euro alla missione per l’acquisizione della rete digitale di TIM, riconoscendone il valore strategico per il Paese.

Con la fine del 2024 si chiude an-

che il triennio di programmazione 2022-2024, che ha visto erogazioni complessive per 190,8 milioni di euro, superando le stime iniziali (165 milioni). Il 75% delle risorse è stato destinato a quattro assi prio-

ritari: Educazione, Ricerca e innovazione, Inclusione sociale e Cultura, confermando la vocazione della Fondazione al sostegno capillare e duraturo della crescita delle comunità locali.

Ecco il nuovo Consiglio di Amministrazione

Tra i bandi più significativi del 2024 figurano “Luoghi (non) Comuni” per la riqualificazione partecipata di spazi inutilizzati, “CER” per le comunità energetiche rinnovabili, e “InclusiON” per l’integrazione sociale dei giovani con background migratorio. La Fondazione ha inoltre rafforzato il sostegno a iniziative già avviate, come il Bando Prima Infanzia, il GreenUp! per l’ambiente, e la Ricerca Pediatrica.

Il Consiglio Generale della Fondazione Cariparo, su proposta del Presidente Gilberto Muraro, ha nominato i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione, che resteranno in carica per il prossimo quadriennio. La nuova governance è espressione di un bilanciamento attento tra le due province di riferimento – Padova e Rovigo – e si caratterizza per un’ampia varietà di competenze nei campi della cultura, del sociale, della finanza e dello sviluppo territoriale. Alla guida del Consiglio, accanto al Presidente Muraro, sono stati nominati Damiana Stoccocome Vice Presidente Vicario e Cesare Dosi come Vice Presidente. Stocco è avvocata esperta in diritto di famiglia e tutela dei minori, con un impegno consolidato nel volontariato sociale. Dosi è professore ordinario di Scienza delle Finanze all’Università di Padova, con una lunga carriera accademica e un ruolo attivo in diversi enti di ricerca e investimento.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Tra i consiglieri figurano personalità di spicco in vari ambiti:

•Sandra Bedetti, archeologa e Vicepresidente del Centro Polesano di Studi Storici,

•Francesco Bicciato, direttore esecutivo del Forum per la Finanza Sostenibile, già attivo in ambito ONU e nelle banche etiche,

•Mirella Cisotto, già Capo Settore Cultura del Comune di Padova e figura chiave in molte istituzioni culturali,

•Enrico Del Sole, imprenditore e vicepresidente di Confindustria Veneto Est,

•Antonio Giolo, ex dirigente scolastico e attivo nel campo dell’educazione civica e ambientale,

•Andreina Milan, docente all’Università di Bologna esperta in architettura urbana e restauro. Tutti i membri del Consiglio sono stati selezionati in base ai requisiti di professionalità e all’esperienza nei settori di intervento della Fondazione o per l’impegno dimostrato nel terzo settore. Il Presidente Muraro ha voluto esprimere un ringraziamento sentito al Consiglio uscente e al Segretario Generale Roberto Saro, riconoscendo i risultati ottenuti in un periodo complesso, in cui l’Ente ha saputo affrontare con resilienza le sfide del contesto socio-economico. Lo testimonia anche il bilancio approvato oggi, che conferma la crescita del patrimonio e l’impatto delle erogazioni.

Muraro ha infine rivolto parole di stima e incoraggiamento ai nuovi amministratori, augurando loro buon lavoro a nome di tutta la Fondazione.

Giovani. Nazione Futura completa la sua presenza in tutto il Veneto

Nazione Futura apre un nuovo circolo territoriale a Rovigo

L

’associazione Nazione Futura annuncia l’apertura di un nuovo circolo territoriale a Rovigo, un risultato che segna il completamento della presenza di Nazione Futura in tutte le province del Veneto con Rovigo che, dopo Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Treviso e Belluno, diventa l’ultima città di provincia ad aprire una sede territoriale.

Il responsabile territoriale di Rovigo sarà Mattia Bernello, vice responsabile Sofia Tasinato.

Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale nel progetto di crescita e radicamento di Nazione Futura in tutta Italia e nasce dalla volontà di creare un punto di riferimento per i giovani che desiderano partecipare attivamente alla vita politica e culturale della nostra comunità, offrendo loro uno spazio di confronto e di elaborazione di idee.

Nazione Futura, fondata nel 2017 dal Presidente nazionale Francesco Giubilei, si pone l’obiettivo di promuovere un dibattito aperto e costruttivo, capace di coinvolgere le diverse sensibilità della società civile.

Il movimento si configura come il think tank dei Conservatori più grande d’Italia,

un punto di riferimento internazionale per altri think tank di rilievo, come quelli europei e americani.

Il circolo di Rovigo, estendendo il proprio raggio d’azione all’intera provincia e ai comuni limitrofi della provincia, si configura come un laboratorio di idee, un luogo di incontro e di scambio, dove i valori liberali e conservatori possano trovare espressione e confronto.

“Desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine al Presidente naziona-

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

le Francesco Giubilei per averci conferito l’incarico di Responsabili territoriale, e ringraziamo l’amico dirigente regionale e nazionale Marco Mestriner per la fiducia” spiega il coordinatore di Rovigo Mattia Bernello. “Insieme ad un team di giovani motivati e competenti, - aggiungono Bernello e Tasinato - lavoreremo con impegno e dedizione per dare vita a iniziative e progetti che possano contribuire allo sviluppo culturale e sociale del nostro territorio. Il nostro impegno sarà rivolto alla promozione di eventi culturali, dibattiti, incontri con esperti e personalità di spicco anche in vista delle prossime elezioni regionali del Veneto, con l’obiettivo di stimolare la riflessione e il confronto su temi di attualità e di interesse per la comunità”. Nelle prossime settimane si terrà il primo evento pubblico in città alla presenza del presidente Francesco Giubilei e del coordinatore del Veneto Marco Mestriner che affermano: “L’apertura di un nuovo circolo a Rovigo testimonia la crescita di Nazione Futura che, in vista delle elezioni regionali, si impegna a organizzare numerosi eventi e iniziative in tutto il territorio del Veneto”.

Giulia Toffanello

Federico Frigato: “Nemmeno 4 mesi sono durati i lavori alle piscine”

Il rivestimento interno della piscina Tosi, dopo circa quattro mesi dai lavori di riqualificazione, si sta sollevando e la cosa è già stata notata da numerosi cittadini che frequentano l’impianto natatorio per il quale, dopo anni di polemiche, sembra essere stata trovata una soluzione. “Hanno tentato di bloccare il disastro mettendoci sopra gli attrezzi e le bici dell’idrobike – ha commentato il Capogruppo della lista civica Rovigo si ama La civica della città, Federico Frigato – ma è evidente il problema come si nota anche con un colpo d’occhio veloce e non esperto. Probabilmente ci saranno nuove ripercussioni sulle attività e ulteriori disagi per gli utenti. Oltre ad un danno per i gestori attuali. Il Comune si è attivato? Come sta affrontando la problematica? Quali azioni intende intraprendere per tutelare questo patrimonio comunale? La vasca esterna, ovviamente, non è ancora pronta e se fosse già utilizzabile – viste le temperature - avrebbe almeno sopperito alle difficoltà che, inevitabilmente, si presenteranno. Ho iniziato a settembre 2024 a sollecitare il Sindaco Cittadin e l’Assessore Bimbatti. Hanno sempre fatto spallucce, sminuendo le preoccupazioni che esternavo per dei lavori che non iniziavano. Siamo arrivati a questo punto. Adesso ci sarà la corsa allo scaricabarile perché, si sa, le inaugurazioni sono sempre affollate, le responsabilità sono orfane. E su questo la giunta Cittadin sta brillando. Hanno voluto procrastinare i lavori della Commissione d’inchiesta. Ma il fascicolo aumenta di giorno in giorno. Attendiamo risposte puntuali.”

Mattia Bernello

zati sul

Un nuovo Centro Studi sui cambiamenti climatici: la sfida Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

sa vitale e al contempo come possibile « Il prof. Rinaldo ri dell’iniziativa e ha ribadito quanto sia cruciale studiare l’acqua in tutte le sue implicazioni, per proteggere la società e le

Con questo progetto, Fondazione Cassa ma il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile e per la promozione del bene

sapevolezza rinnovata: solo partendo dalla conoscenza possiamo affrontare con lucidità e determinazione le grandi

zati, ma devono considerare il territorio in tutta la sua complessità». Durante l’inaugurazione del Centro Studi è intervenuto anche il professor Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize 2023, considerato il Nobel per l’acqua. La sua presenza ha rafforzato l’importanza del progetto, riportando al centro il valore dell’acqua come risor-

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta su www.veneto24.it

FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800

Tennis. La squadra trionfa nel tabellone di retrocessione con una vittoria schiacciante

CT Rovigo salva la Serie C: vittoria netta contro Cerea

Davanti al pubblico di casa di viale Tre Martiri, il CT Rovigo ha conquistato la salvezza in Serie C con una prova solida e compatta. Il 5-1 inflitto al TC Cerea ha suggellato una stagione di crescita e determinazione.

I l circolo tennis Rovigo ha centrato un risultato fondamentale, conquistando la permanenza in serie C al termine dello spareggio contro il tennis club Cerea nel tabellone di retrocessione Nord-Est. Con il risultato finale di 5-1, il CT Rovigo ha così conquistato con pieno merito la permanenza in serie C, confermando la crescita e il lavoro svolto dal circolo in questi anni per mantenere alta la bandiera di Rovigo nel panorama tennistico regionale. Grande soddisfazione da parte dei giocatori, guidati con competenza ed esperienza dal capitano Massimo Callegaro, la cui leadership si è rivelata decisiva nel mantenere unito e motivato un gruppo giovane e determinato. Un plauso arriva anche dal direttivo del circolo, presieduto da Andrea Rossi. “A nome di tutti i soci mi congratulo con la squadra per lo straordinario risultato ottenuto”. Grazie al sorteggio favorevole lo spareggio si è disputato sui campi di casa di viale Tre Martiri, alla presenza di un caloroso sostegno del pubblico rodigino. La formula della sfida prevedeva quattro incontri di singolare e due doppi, con eventuale doppio di spareggio che non è stato necessario. Questi i risultati dei singolari: William Rossi (CT Rovigo) ha superato il giovane Filippo Fazion con il punteggio di 4/6 6/3 6/3. Luca Prescendi (CT Rovigo) ha dominato Davide Corradini per 6/1 6/0. Matteo Negrini (TC Cerea) ha battuto Riccardo Crivellin 6/1 6/2. Germana Tomas Agustin (CT Rovigo) ha regolato Filippo Canoso 6/2 6/1. Dopo i singolari, il CT Rovigo conduceva per 3-1. Nei successivi incontri di doppio, i portacolori rodigini hanno chiuso il discorso salvezza con autorità. La coppia CrivellinPrescendi ha sconfitto FazionZampieri per 6/2 6/1. E la coppia Germana-Rossi ha avuto la meglio su Corradini-Canoso con un

netto 6/1 6/1. Questi i i giocatori che hanno consentito di mantenere la serie C: Riccardo Crivellin (classifica 2.7), William Rossi (classifica 2.8), Luca Prescendi (classifica 2.8), Germana Tomas Agustin (classifica 3.1) e Francesco Lazzarin (classifica 3.2). Cristiano Aggio

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Basket e sicurezza stradale: un gioco di squadra per la prevenzione Il Sekal Nuovo Basket Rovigo ha confermato il suo impegno nell’educazione alla sicurezza stradale con un incontro con gli studenti della scuola secondaria Bonifacio. Gli atleti Davide Serain, Diego Tengue Tengue e Francesco Argenziano, coordinati dal coach Fabio Villani, e dal responsabile della motorizzazione civile di Rovigo, Antonio Argenziano, con la presenza della professoressa Roberta Ponzetto, hanno dimostrato con semplici movimenti quali palleggio, passaggio, tiro, terzo tempo, spostamenti senza palla, una stretta analogia ricorrente tra la capacità cognitiva dei ragazzi di leggere le situazioni di gioco del basket e la medesima capacità adottata nelle situazioni di rischio e pericolo nel traffico stradale, che caratterizza la vita di ogni giorno. Il focus del progetto “Saper leggere le situazioni, attenzione fondamentale su strada e parquet” è quello di aumentare consapevolezza del rischio associato alla guida di un veicolo attraverso il rispetto di norme e regole, siano queste applicabili nell’ambiente strada come su un campo da basket. Gli occhiali “Alcol-Vista” e “Drug Test” sono serviti a dimostrare come un soggetto in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche o di stupefacenti perda la coordinazione motoria. La prova è avvenuta in campo con semplici esercizi in campo, che hanno dimostrato un evidente disorientamento tra i partecipanti, immaginando di vedere il pavimento sconnesso e non riuscendo a muoversi in sicurezza. Il progetto ha realizzato il concetto di sicurezza partecipata di istituzioni, scuola, mondo dello sport, tutti d’accordo sul significato della parola chiave prevenzione. (c.a.)

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Regionali d’autunno

Ormai non si contano più le interviste al vetriolo che i leader dei due partiti si scambiamo, ma soprattutto non si placano le voci di “transumanze” di consiglieri leghisti, preoccupati per la propria riconferma a fronte del calo dei consensi del proprio partito, verso Fratelli d’Italia. Nel frattempo anche l’attività amministrativa, tanto in regione quanto nei territori, subisce i contraccolpi di questo contrasto: le Commissioni Consiglieri si stanno riducendo a campi di battaglia e persino nell’indicazione dei presidenti dei Consorzi di Bonifica l’eco di quanto sta accaden-

do in campo politico si fa sentire.

Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, presidente e assessori di peso ai Fratelli con bonus di candidati sindaci delle Città Capoluogo prossime al voto? Può essere uno schema, ma proprio dai Meloniani è giunta una secca smentita: chiedono la presidenza. Per la Lega perdere la guida del Veneto potrebbe voler dire la fine di una lunga, lunghissima storia, per Fratelli d’Italia non poter annoverare, nel momento di massima forza, neppure la presidenza di un regione del nord appare inaccettabile.

Andranno divisi e useranno le elezioni come una sorta di primarie? Anche in questo caso tutto può accadere, ma

sembra un’ipotesi estremamente remota: troppo delicati gli equilibri anche di carattere nazionale per potersi permettere un approccio di questo tipo. E in tutto questo cosa accade al centrosinistra? Il tavolo degli alleati continua a incontrarsi e a parlarsi. Di nomi ne sono usciti molti, ma di ufficiali ancora nulla. Chissà che adesso, fissata la data delle elezioni, ci sia un’accelerazione. Tutta da decifrare la posizione di Azione: il partito di Calenda non ha ancora deciso come comportarsi. Sembra vogliano attendere di comprendere se vi sarà veramente una spaccatura tra Lega e Fratelli d’Italia per poi costruire un’alleanza con gli stessi leghisti e magari Forza Italia. Staremo a vedere.

Verso le elezioni. A pochi mesi dal voto centrodestra e centrosinistra sono tutt’altro che pronti

Caos alle regionali:

i partiti ancora in alto mare, chi sarà il nuovo presidente del Veneto?

Il Conclave per eleggere Papa Leone XIV è stato decisamente veloce nonostante il numero record di cardinali da mettere d’accordo. Niente a che vedere con quello che sta accadendo dentro i partiti e le coalizioni per la scelta del candidato presidente della Regione Veneto. Il prossimo autunno, così ha chiarito il Consiglio di Stato, si andrà alle urne, ma al momento tanto il centrodestra quanto il centrosinistra sembrano tutt’altro che pronti.

CASA CENTRODESTRA, BRACCIO DI FERRO PER LA LEADERSHIP

Partiamo dal centrodestra che, numeri alle mano, parte ovviamente da favorito. L’impossibilità per Luca Zaia, il presidente più amato d’Italia, di ricandidarsi ha aperto una voragine. Non tanto, o quantomeno non soltanto, perché non ci siano candidati alla sua altezza, quanto per la sintesi che il suo nome è in grado di produrre. In buona sostanza: senza Zaia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia rivendicano tutti la presidenza.

In qualche dichiarazione maggiormente aspra qualcuno arriva persino a dire che l’alleanza di centrodestra non sarebbe scontata e che i partiti che la compongono potrebbero addirittura arrivare a correre l’uno contro l’altro. Questo però appare uno scenario improbabile: troppi gli equilibri, compresi quelli di Go-

verno, che impongono agli alleati di stare tutti insieme.

Estremamente rappresentative del clima che si sta vivendo in casa centrodestra le parole di un big come il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Alberto Villanova: “La decisione del Consiglio di Stato sgombra definitivamente il campo dai dubbi. Per noi, comunque, il punto è mai stato il quando, ma il come. I Veneti si attendono e sperano di essere governati da un presidente che dia continuità al buon governo di Luca Zaia, lui per noi sarà sempre il Doge. Grazie alla compattezza ritrovata con il lavoro di Alberto Stefani, schiereremo tra le nostre fila gli amministratori più capaci e radicati sul territorio. Siamo pronti, prontissimi quindi, per la prossima campagna elettorale e per difendere la nostra linea del Piave”. Dove per “linea del Piave” la Lega intende proprio il mantenere la presidenza del Veneto. Il numero uno di Fratelli d’Italia in Veneto, il Senatore Luca De Carlo però non ci sta: “l’indiscrezione secondo cui il Veneto sarebbe stato assegnato alla Lega è priva di fondamento. Una bugia. Probabilmente con una strategia alla base: più ripeti e diffondi una cosa falsa e più matura il convincimento che sia vera. Ma non è così. Siamo il partito maggioritario non solo a livello nazionale, ma anche a livello veneto e quindi avremo un ruolo importante

nella scelta e nell’individuazione del migliore candidato presidente della Regione”. Staremo a vedere se i tavoli romani dirimeranno la questione e se il futuro del Veneto, alla fine, si deciderà nella Capitale sopendo che, pronto a scattare, c’è anche Forza Italia con il suo leader regionale, Flavio Tosi pronto a candidarsi.

CASA CENTROSINISTRA,

ALLA RICERCA DI UN CANDIDATO

Nel centrosinistra continuano gli incontri del tavolo di coalizione, ma di nomi del candidato, nel momento in cui scriviamo, ancora non se ne vedono. O meglio: se ne vedono molti, ma sono tutti frutto di indiscrezioni, rumor o supposizioni. Nello spe-

cifico sono stati passati in rassegna, senza successo, la scienziata Antonella Viola, l’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, l’attuale capogruppo PD, Vanessa Camani, la consigliera regionale PD vicentina, Chiara Luisetto. E la lista potrebbe continuare. Fatto sta che al momento il nome che tenga insieme i partiti che fanno parte della coalizione e le diverse anime all’interno degli stessi, ancora non si vede. Chiaro in questo senso il pensiero del segretario regionale del Pd, il senatore Andrea Martella: “Il lavoro del centrosinistra veneto prosegue in modo unitario, con il massimo della condivisione tra tutte le forze della coalizione. E non solo perché l’unità è un valore assoluto tanto per il

PD quanto per la coalizione, ma anche come precisa scelta politica. Nessuno strappo, nessuna polemica, a differenza di quello che vediamo succedere tutti i giorni in casa del centrodestra: il nostro è un confronto serio, rispettoso e concentrato sull’obiettivo comune. E cioè costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della destra, dopo trent’anni di potere ininterrotto. Stiamo riflettendo insieme su diversi profili e su persone di qualità, in grado di interpretare con autorevolezza la sfida che stiamo costruendo. Una sfida che non è una spartizione tra partiti come invece vediamo nel centrodestra. È una sfida sulle idee, sui progetti, sui problemi da risolvere”. Staremo a vedere.

Luca De Carlo
Alberto Villanova
Andrea Martella

Il dibattito. Acceso confronto fra maggioranza e opposizione sulla manovra di intervento

Emergenza abitativa, aumentano i bisogni

ma sui fondi il Consiglio veneto si infiamma

L ’emergenza abitativa in Veneto, alla quale abbiamo dedicato il nostro approfondimento tematico il mese scorso, irrompe in consiglio regionale con tutte le sue contraddizioni e criticità e infiamma il dibattito politico. In occasione dell’esame del disegno di legge “Ordinamentale 2024, che contiene una serie di semplificazioni delle norme su trasporti, navigazione, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo, la discussione si è concentrata in particolare sull’emergenza abitativa, per la quale i consiglieri di minoranza hanno chiesto una maggiore attenzione e risorse. Anna Maria Bigon, del Partito Democratico, ha seguito i lavori della seconda commissione che aveva messo a punto il provvedimento e osserva: “Sono emerse alcune implicazioni che non sono solo di natura sem-

plificativa che richiederebbero un maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. Abbiamo un patrimonio di edilizia residenziale pubblica ormai vetusto, che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. In consiglio Renzo Masolo, di Europa Verde, mette l’accento sulla alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: “Significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”.

I lettori ci scrivono dopo il nostro approfondimento

La capogruppo Pd Vanessa Camani è drastica: “Questo provvedimento, che tocca una serie di diverse materie, vede tra i nodi cruciali il fronte delle politiche abitative. Con risposte che, in assenza di efficaci modifiche normative, sono destinate a non risolvere l’attuale e dilagante situazione emergenziale. Stanno aumentando i bisogni, ma le risorse rimangono invariate. Addirittura, il patrimonio abitativo

pubblico si riduce, con richieste quasi quotidiane di alienazione da parte delle Ater. I casi di emergenza abitativa stanno infatti aumentando ovunque, soprattutto a causa dei tagli dei sostegni voluti dal governo, sia per quanto riguarda il Fondo affitti che quello per le morosità incolpevoli.

Una riduzione che ha un impatto rilevantissimo, non solo per gli indigenti ma, a macchia d’olio, per la fascia media con un solo lavoratore. Non basta aumentare il numero di alloggi per emergenze abitative, togliendoli a quelli destinati all’edilizia popolare. Si cambi strategia, - conclude Camani - creando invece un fondo straordinario al quale i Comuni possono attingere nei casi di emergenza”.

Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, aggiunge: “Sulla casa

“Rispetto della legalità, recupero dell’esistente e spazio al libero mercato per attrarre gli investitori”

Dopo aver letto la nostra inchiesta “Dentro la notizia” dedicata all’emergenza abitativa un lettore ci scrive per offrire un contributo interessante al dibattito su un tema molto sentito e sempre attuale. Ecco la sua lettera

Gentile direttore, ho letto con vivo interesse l’approfondimento riguardante il diritto alla casa e la carenza di immobili in affitto in alcuni comuni della Marca. Vorrei offrirLe un breve spunto dal punto di vista di chi, come me, sarebbe disposto a investire nel mercato immobiliare locale, anziché destinare capitali alla finanza internazionale.

Pur avendo condotto analisi accurate e individuato scenari economicamente sosteni-

bili, ho sempre rinunciato a procedere per un motivo preciso: l’incertezza normativa. L’impossibilità di tutelare il proprietario di fronte a inquilini morosi, spese condominiali inevase o danni non risarciti rappresenta un rischio inaccettabile per chi investe con serietà.

Non credo di essere un caso isolato: molti potenziali investitori si tengono alla larga da un sistema che, nel tentativo di tutelare i più fragili, finisce per scoraggiare chi potrebbe

contribuire ad aumentare l’offerta abitativa. Ritengo che una misura chiave potrebbe essere rendere certo e rapido il ripristino del diritto in caso di inadempienza contrattuale. In parallelo, sarebbe auspicabile incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, magari prevedendo sgravi fiscali o agevolazioni per gli affittuari che accettano contratti legati alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile. Questo approccio potrebbe dare nuova vita a interi quartieri

non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni, di Europa Verde, chiede piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. Arturo Lorenzoni vede la necessità di uno strumento diverso e invita a “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio”.

senza ulteriore consumo di suolo. Infine, credo sia opportuno riflettere su quanto l’edilizia pubblica, pur animata da buone intenzioni, abbia spesso prodotto quartieri degradati e poco vivibili. Lasciare spazio al libero mercato, purché regolato con equilibrio, potrebbe rivelarsi molto più efficace nel garantire un’offerta abitativa variegata e dignitosa.

Cordialmente, AB

Vanessa Camani

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Il presidente Luciano Greco sottolinea: “Siamo stati pionieri nell’installazione di un grande impianto fotovoltaico su tetto. Oggi manteniamo questo impegno nell’innovazione sostenendo lo sviluppo della prima Comunità Energetica Rinnovabile della Zona Industria-

sfera di circa 520 ton di CO2 ogni anno. La produzione di energia sarà condivisa tra i membri della Comunità Energetica, che includerà aziende, enti pubblici e, in futuro, anche cittadini. Le imprese insediate nella zona industriale di Padova potranno fare richiesta per accedere alla CER, usufruendo di incentivi statali. Con questa iniziativa, Padova si candida a diventare un modello na-

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta su www.veneto24.it

di un cassone metallico con sponda idraulica. L’autonomia è di oltre 200 km e il tempo di ricarica medio è di circa 4 ore. Attualmente gli altri 11 furgoni di Cityporto sono alimentati a metano, il combustibile più ecologico disponibile sul mercato perché, fino a poco tempo fa, i mezzi elettrici sul mercato non soddisfacevano del tutto le esigenze del servizio. Cityporto oggi e ettua più di 70mila consegne all’anno, e trasporta giornalmente anche merci deperibili, per 5 supermarket nella ZTL di Padova Ma soprattutto Cityporto ha evitato l’emissione di migliaia di tonnellate di CO2 e centinaia di chilogrammi di Polveri Sottili, contribuendo a rendere più sana e vivibile la città.

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Il portale. Si possono trovare informazioni e condividere iniziative tra produttori e consumatori

Comunità energetiche rinnovabili, il Veneto ci crede

S

ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.

Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.

Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.

Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un

portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.

“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità

energetiche sul territorio veneto”.

La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento

non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it

Campagna di immunizzazione in Veneto: crollano i ricoveri per bronchiolite nei bambini

Un drastico calo dei ricoveri pediatrici in Veneto. Cos’è successo? La risposta risiede in una campagna di immunizzazione senza precedenti contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), che ha portato a risultati sorprendenti. Presentati a Padova, dati mostrano un significativo miglioramento nella gestione delle infezioni respiratorie nei bambini, grazie all’uso dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab. L’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, ha illustrato i risultati della campagna durante un evento tenutosi il 28 aprile presso l’Azienda Ospedale Università di Padova. “Abbiamo assistito a una riduzione del 74% dei ricoveri e dell’83% dell’occupazione delle terapie intensive neonatali”, ha dichiarato Lanzarin. Questi numeri rappresentano un traguardo straordinario per la sanità pubblica veneta, che ha visto ricoveri passare da 1.003 nella stagione 2023/2024 a soli 260 nella stagione 2024/2025. La chiave di questo successo è stata la somministrazione del Nirsevimab, un anticorpo monoclonale disponibile in Veneto da novembre 2024. Questo trattamento ha immunizzato l’83,5% dei nati tra novembre 2024 e marzo 2025, e il 70,5% dei nati da gennaio a ottobre 2024. Grazie a questa strategia, le giornate di degenza sono diminuite del 78% rispetto al triennio 2021-2024. Il successo della campagna è stato possibile anche grazie a un’ef-

ficace comunicazione e collaborazione tra famiglie, pediatri e professionisti sanitari. “Un ringraziamento doveroso va a tutti i professionisti che hanno collaborato al raggiungimento di questo importantissimo risultato”, ha sottolineato Lanzarin. La campagna ha raggiunto capillarmente tutti gli interessati, dimostrando l’importanza di un approccio integrato nella sanità pubblica. Nella Pediatria dell’Azienda Ospedale Università di Padova, gli accessi al Pronto soccorso per bronchite nei bambini sotto un anno sono scesi da 123 a dicembre 2023 a soli 10 a dicembre 2024. I ricoveri pediatrici per bronchite acuta da VRS sono passati da 73 nel 2023-2024 a 9 nel 2024-2025. Questi dati evidenziano l’efficacia della prevenzione, soprattutto considerando che per la bronchiolite causata dal VRS non esiste una terapia specifica, se non l’ossigeno in ospedale. La prevenzione si conferma l’unico strumento efficace contro il VRS, un’infezione che, se contratta nei primi mesi di vita, può contribuire allo sviluppo dell’asma. Ogni anno, tra novembre e aprile, si registravano in Veneto oltre 90 ricoveri, soprattutto nei lattanti sotto i sei mesi. Grazie alla campagna di immunizzazione, questi numeri sono drasticamente diminuiti, migliorando la qualità della vita dei bambini e riducendo il carico sulle strutture sanitarie. Anna Bergantin

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Il Veneto in prima linea contro gli attacchi informatici

La Regione del Veneto si afferma come punto di riferimento nazionale nella difesa del settore sanitario dalle crescenti minacce informatiche. È quanto emerso oggi durante il convegno “La minaccia cibernetica al settore sanitario - strategie e strumenti per la sicurezza digitale”, tenutosi all’Auditorium Padiglione Rama di Mestre, con la partecipazione di figure istituzionali e tecniche di primo piano come Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e l’Assessore regionale all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara. Cuore pulsante di questa strategia è il CERT Regionale (Computer Emergency Response Team), istituito nel 2023 e sostenuto da un investimento complessivo di 26 milioni di euro, di cui 16 a carico della Regione e 10 provenienti da fondi statali e dal PNRR. Il progetto coinvolge 13 aziende sanitarie e società in-house con l’obiettivo ambizioso di formare oltre 70mila dipendenti pubblici, rendendo le strutture sanitarie del Veneto più resilienti agli attacchi informatici. «Non bastano le macchine, non bastano le idee. Servono le persone», ha sottolineato Calzavara nel suo intervento, richiamando la centralità delle competenze umane nella difesa dei dati sensibili, in particolare quelli legati alla salute. Oltre al CERT, la Regione sta investendo su altri due fronti: il Polo Strategico Regionale (PSR) per la migrazione sicura al cloud degli enti pubblici (oltre 10 milioni di euro) e la rete quantistica per la cybersicurezza, sviluppata in collaborazione con CAV S.p.A. e l’Università di Padova, che posiziona il Veneto tra i protagonisti europei nel campo della crittografia quantistica, in linea con il programma EuroQC. «La cybersicurezza – ha concluso Calzavara – non è più un affare solo per tecnici. È una responsabilità collettiva che deve unire pubblico, privato e istituzioni per garantire protezione e fiducia nei servizi digitali. Il diritto alla salute passa anche dalla tutela del dato.»

SCARICA L’APP

Formazione. Corsi BLS e ACLS certificati AHA all’Ulss 5: più sicurezza per operatori e cittadini

L’Ulss 5 Polesana diventa centro di formazione internazionale dell’American Heart Association

L’Azienda Ulss 5 Polesana ha ottenuto la prestigiosa certificazione di International Training Center da parte dell’American Heart Association (AHA), un riconoscimento che la inserisce ufficialmente nella rete globale di centri accreditati per l’erogazione dei corsi BLS (Basic Life Support) e ACLS (Advanced Cardiovascular Life Support), dedicati alla gestione delle emergenze cardiovascolari.

“È con profonda soddisfazione che comunico questo importante traguardo – dichiara il Direttore Generale Pietro Girardi –. Questo risultato non è solo un simbolo di eccellenza, ma rappresenta la conferma di un percorso fatto di impegno, competenza e visione. Entrare a far parte della rete formativa dell’AHA significa condividere standard elevatissimi di qualità, sicurezza ed efficacia. È un orgoglio avere colleghi che si impegnano con serietà e dedizione per il raggiungimento di obiettivi così ambiziosi”.

La certificazione AHA attesta l’eccellenza di un’organizzazione nella formazione in ambito di emergenze cardiovascolari e consente di erogare corsi ufficiali riconosciuti a livello internazionale. Gli International Training Center sono realtà selezionate, situate fuori dagli Stati Uniti, autorizzate a offrire programmi di formazione in rianimazione cardiopolmonare, primo soccorso e cure cardiovascolari avanzate. Oltre a formare operatori e istruttori, garantiscono l’erogazione dei corsi secondo le più aggiornate linee guida dell’AHA.

“Questo traguardo è il coronamento di un lavoro

intenso svolto dal nostro Polo Formativo e dai 30 istruttori certificati BLS e ACLS – sottolinea la Dr.ssa Maria Adelina Ricciardelli, Direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo e Trecenta –. Un ringraziamento speciale va al Dr. Dario Zambello, il cui contributo è stato decisivo nella gestione di una complessa attività burocratica. Senza il suo supporto, come responsabile scientifica del Centro, non sarei riuscita a raggiungere e mantenere questo importante obiettivo”.

Finora l’Azienda ha già formato circa 1.700 dipendenti nei corsi BLS e 200 nei corsi ACLS, assicurando competenze uniformi e prontezza nella risposta alle emergenze, in particolare in caso di arresto cardiaco.

Diventare un centro accreditato comporta numerosi vantaggi: il riconoscimento internazionale, l’accesso a risorse didattiche esclusive, piattaforme digitali come AHA Atlas, aggiornamenti tempestivi sulle nuove linee guida e la possibilità di formare nuovi istruttori certificati AHA, contribuendo a rafforzare la rete formativa e a diffondere competenze salvavita nella comunità.

Con questo riconoscimento, l’Ulss 5 Polesana conferma il proprio ruolo di eccellenza nella formazione sanitaria, a vantaggio non solo dei professionisti, ma di tutta la collettività.

Redazione Salute

Un nuovo pediatra ad Adria: Chiara Mellino apre il suo ambulatorio

Ad Adria c’è una novità per le famiglie: l’arrivo di un nuovo pediatra, la dottoressa Chiara Mellino. Dall’8 maggio 2025, infatti, la dottoressa Mellino ha aperto il suo ambulatorio presso l’ospedale vecchio. La dottoressa Chiara Mellino non è solo un nuovo volto nella comunità medica di Adria, ma rappresenta anche un importante punto di riferimento per i genitori che cercano cure pediatriche di qualità. L’ambulatorio, situato ai civici 73 e 74 del piazzale degli Etruschi, è facilmente accessibile per tutti coloro che desiderano iscrivere i propri figli nella lista degli assistiti. Per accedere ai servizi offerti dalla dottoressa Mellino, i genitori devono recarsi in presenza allo sportello amministrativo territoriale presso il Punto Sanità di Adria, situato anch’esso in piazza degli Etruschi, 9, all’entrata dell’ospedale vecchio. Gli orari di servizio sono comodi e flessibili: il lunedì e il mercoledì dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:30, mentre il martedì, giovedì e venerdì dalle 08:00 alle 13:00. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero 0426/940574-576. L’ambulatorio della dottoressa Mellino è operativo con orari che si adattano alle esigenze delle famiglie. E’ aperto il lunedì e il venerdì dalle 15:00 alle 17:00, mentre il martedì, mercoledì e giovedì dalle 09:30 alle 11:30. Per prenotazioni o ulteriori dettagli, i genitori possono contattare direttamente l’ambulatorio al numero 379 2246379. Le famiglie della città possono ora contare su un nuovo professionista dedicato alla salute e al benessere dei loro bambini, un aspetto fondamentale per la serenità di ogni genitore

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Ospedale. Cartelli visivi e strumenti personalizzati per rendere più accogliente il percorso di cura

La Comunicazione Aumentativa Alternativa arriva in Pediatria a Rovigo

All’Ospedale di Rovigo fa il suo ingresso la Comunicazione

Aumentativa Alternativa (CAA), una strategia pensata per supportare bambini con difficoltà comunicative, migliorando la loro esperienza in reparto. Si tratta di un approccio utilizzato in ambito clinico, educativo e riabilitativo, che integra e, quando necessario, sostituisce la comunicazione verbale con altri strumenti: immagini, simboli, gesti, tecnologie e supporti visivi.

La CAA è definita “aumentativa” perché mira a potenziare le capacità comunicative residue di chi la utilizza, e “alternativa” perché propone modalità diverse rispetto al linguaggio parlato, adattandosi ai bisogni di ciascun bambino. Questo tipo di comunicazione si rivela preziosa non solo per i minori con disabilità, ma anche per bambini molto piccoli, stranieri o con bisogni educativi speciali, che possono faticare a comprendere o esprimersi verbalmente, specialmente in un ambiente complesso come l’ospedale.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Azienda Ulss 5 Polesana, lo Sportello Autismo Provinciale e l’Istituto Comprensivo Rovigo 4. L’idea si è sviluppata a partire dal corso di formazione “Scuola Parlante”, promosso dall’I.C. C. Ridolfi di Lonigo, scuola polo regionale per l’inclusione. Grazie a questa sinergia, il reparto di Pediatria sarà arricchito con materiali e indicazioni in CAA, pensati per accompagnare i piccoli pazienti lungo il loro percorso di cura.

Le stanze del reparto, gli ambulatori, il Pronto Soccorso pediatrico e i locali di Radiologia saranno dotati di cartellonistica visiva e materiali informativi in CAA. Questi strumenti aiuteranno i bambini a comprendere cosa succede attorno a loro: dove si trovano, quali esami devono affrontare, chi sono le persone che si prendono cura di loro. Sarà così possibile ridurre l’ansia e migliorare la partecipazione del minore, facilitando la comunicazione tra operatori sanitari e pazienti. In caso di ricovero programmato, in particolare per bambini con disturbo dello spettro autistico, saranno predisposti strumenti perso-

nalizzati: immagini, fotografie, parole chiave e schemi visivi aiuteranno ad anticipare le attività della giornata ospedaliera, spiegare le procedure e creare una routine prevedibile. Questo approccio riduce le difficoltà, favorisce la collaborazione e può anche diminuire comportamenti problematici legati allo stress o all’incomprensione. La presenza della CAA in ospedale rappresenta un passo avanti nell’inclusione e nella cura personalizzata dei bambini più fragili, con un impatto positivo anche sulle famiglie. “Questa sinergia tra ospedale, scuola e famiglia – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi – consente ai piccoli pazienti di conoscere gli spazi, le persone e le attività prima del ricovero, instaurando un clima di fiducia e collaborazione che migliora l’intera esperienza di cura”. Anna Bergantin

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Casa di Comunità a Porto Tolle: un progetto di rinnovamento per la sanità localeo

A Porto Tolle si sta per intraprendere un progetto ambizioso che promette di trasformare radicalmente l’offerta sanitaria del territorio. Con un investimento di 1,5 milioni di euro, l’ULSS 5 ha dato il via ai lavori di ristrutturazione del punto sanità di via Matteotti, destinato a diventare una delle tre case della comunità previste per l’intera area. Il sindaco Roberto Pizzoli ha illustrato l’importanza di questo progetto durante un consiglio comunale, sottolineando la decisione di mantenere i servizi sanitari all’interno del comune, nonostante la possibilità di trasferirli temporaneamente a Taglio di Po. “Considerata la vastità del territorio e i lunghi tempi di percorrenza, è fondamentale che i servizi restino a Porto Tolle”, ha dichiarato Pizzoli. Questa scelta riflette un impegno concreto verso la comunità, garantendo l’accessibilità ai servizi essenziali durante il periodo di ristrutturazione. Durante i lavori, che interesseranno l’intero stabile di via Matteotti, i servizi vengono temporaneamente trasferiti in due sedi: il parcheggio del palazzetto dello sport e l’IPSIA di via Giordano. Dal 14 aprile 2025 infatti gli utenti accedono a servizi come lo sportello amministrativo, il punto prelievi, la specialistica ambulatoriale, il 118 e la continuità assistenziale presso il palazzetto. Nel frattempo, i servizi di assistenza domiciliare infermieristica e sociale troveranno spazio all’interno dell’IPSIA, grazie a un accesso alternativo che garantisce la non promiscuità. Il punto sanitario monoblocco, installato presso il palazzetto dello sport, è una soluzione già testata durante la pandemia presso l’ospedale di Rovigo. Queste strutture, progettate per funzioni sanitarie, offrono un ambiente sicuro e funzionale per pazienti e personale. Nonostante le limitazioni di spazio, il sindaco Pizzoli è fiducioso che la priorità di mantenere i servizi a Porto Tolle giustifichi i sacrifici temporanei.

Sintoniz zati sul

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Y-40® Summer Camp

Campus estivo settimanale intensivo per ragazzi dagli 8 ai 14 anni a Y-40® 5 gior ni di immersioni, giochi, artworks e divertimento, con attività dentro e fuori dall'acqua termale! Da lunedì 9 a venerdì 13 giugno 2025

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta su www.veneto24.it

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.