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La scuola primaria “Gianni Rodari” di Pettorazza Grimani si è trasformata per un’intera mattinata in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto grazie all’illustratrice e divulgatrice Sara Michieli. Un incontro dedicato all’osservazione della natura ha coinvolto i giovani studenti in un’esperienza immersiva, tra scienza, curiosità e creatività. A differenza delle tradizionali lezioni frontali, il laboratorio ha seguito un approccio esperienziale, stimolando la naturale curiosità dei bambini e lasciando spazio alle loro osservazioni spontanee. Così, armati di lenti d’ingrandimento e di un occhio attento, gli studenti si sono trasformati in piccoli naturalisti, esplorando semi di tarassaco, pioppo e bardana, fino ad arrivare a piante spontanee come ortica, falsa ortica e attaccamani. L’elemento sorprendente? Molte di queste specie erano già presenti nel giardino della scuola, ma spesso passano inosservate. Un’occasione preziosa per insegnare ai bambini l’importanza di affinare lo sguardo e rafforzare il loro legame con l’ambiente che li circonda. La scoperta, però, non si è fermata all’osservazione: ogni studente ha poi riportato su carta le proprie esplorazioni botaniche, senza schemi rigidi, ma con la libertà di raccontare attraverso il disegno ciò che più li aveva colpiti. Alcuni hanno perfino creato piccole storie illustrate, mescolando realtà e fantasia. L’entusiasmo è stato palpabile, con i bambini che hanno condiviso aneddoti personali e curiosità legate al mondo naturale. I progetti poi sono stati portati a San Martino di Venezze. “Un occasione per far uscire dalle mura della scuola questi progetti e diffondere anche in questo modo conoscenza e rispetto del mondo naturale” ha dichiarato Sara Michieli.
Guendalina Ferro
Studenti alla scoperta del mondo vegetale con l’illustratrice
Veneto fragile e contraddittorio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Il problema è che con queste quantità d’acqua non c’è rete di scolo che tenga e il rischio di allagamenti ed esondazioni aumenta soprattutto nelle zone più a rischio. Per il Veneto significa ben il 55% del territorio, tanto che nella nostra regione sono 260 i comuni in situazione di pericolosità idraulica, da moderata a molto elevata. Se invece diamo uno sguardo al territorio saltano subito all’occhio le aree più in pericolo: lungo i fiumi Bacchiglione, Brenta e Adige in particolare, ma anche ai piedi dei rilievi o nelle zone in cui manca una rete di scolo efficiente. L’Ispra, inoltre, ha calcolato il numero di veneti che vivono in aree ad elevato rischio di alluvione: sono ben 568 mila, di cui più di un terzo ciascuno per le province di Venezia e Padova. Fin qui la fotografia, ma è giusto ricordare anche cosa è stato fatto in Veneto negli ultimi 15 anni, a partire dalle disastrose alluvioni del 2010: oltre 2,2 miliardi di euro sono stati investiti in 345 opere per la sicurezza idraulica, compresi dieci grandi bacini di laminazione, che hanno aumentato la capacità di invaso di oltre 21 milioni di metri cubi. Altri 13 sono in costruzione, per ulteriori 89 milioni di metri cubi. Senza contare poi le centinaia di cantieri aperti dai Consorzi di Bonifica e dai singoli comuni per proteggere ulteriori porzioni di territorio. Eppure il Veneto resta una regione fragile, perché il consumo di suolo degli ultimi decenni, il più vorace d’Italia, ha indebolito il territorio e accresciuto il rischio, perché alcuni interventi sono arrivati tardi o non sono ancora finanziati. Si potrebbe fare di più, ma non basta scavare canali o bacini, non basta rinforzare gli argini. Va superata anche la contraddizione che ha portato ad un progressivo indebolimento di un territorio già a rischio.
Il rischio alluvione in Veneto
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Politica. Ingresso del nuovo segretario comunale e approvazione del rendiconto
I l consiglio comunale di Adria del 30 aprile scorso si è aperto con l’ingresso del nuovo segretario comunale Angelo Raffaele Petrillo e si è chiuso con lo slittamento delle interrogazioni e mozioni alla prossima seduta pubblica. Il presidente del Consiglio, Fortunato Sandri, ha esordito con due comunicazioni: un minuto di raccoglimento in onore del Santo Padre Francesco e la presentazione del segretario comunale. Al termine del minuto di silenzio, mentre il presidente invitava i capigruppo a prendere la parola per parlare del Pontefice, i consiglieri di minoranza Bonato, Moda, Zanellato e Ceccarello hanno lasciato l’aula. A quel punto era in dubbio il numero legale necessario per iniziare la seduta pubblica. Dopo una breve presentazione del segretario comunale il presidente Sandri ha passato la parola ai capigruppo di maggioranza e con l’ingresso in aula della consigliera Beltrame è stato ristabilito il quorum. A quel punto la minoranza è rientrata in aula e dopo un breve battibecco tra il consigliere Bonato e il presidente del consiglio, la seduta pubblica è iniziata con l’appello dei presenti da parte del segretario. Al primo punto dell’ordine del giorno, il vicesindaco Federico Simoni ha illustrato la delibera di giunta del 21 marzo 2025, con cui sono stati prelevati 11mila euro dal fondo di riserva del bilancio di previsione 2025-2027 per coprire spese di assistenza legale dell’ente. Al secondo punto dell’Odg l’Assessore al bilancio ha motivato la variazione compensativa tra macroaggregati per finanziare il servizio di vigilanza notturna in alcuni
edifici comunali.
Per quanto riguarda il terzo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2024, il vicesindaco ha presentato l’elenco delle voci di bilancio, comunicando un avanzo di amministrazione pari a 1 milione e 221mila euro. “Sapete, questo è un atto, una scadenza obbligatoria: quella di fine aprile per tutti gli enti pubblici, ovvero l’approvazione del rendiconto 2024 - sottolinea Simoni -. Faccio alcune semplici osservazioni: il Comune di Adria, come è stato attestato non solo dalla relazione della Giunta e dal parere tecnico dell’ufficio finanziario e del Segretario comunale, ma anche dal parere positivo dell’Organo di Revisione dei Conti, non è mai andato in scopertura di cassa. Il risultato è positivo. I tempi medi di pagamento sono di tredici giorni, inferiori al tempo massimo previsto per legge, e abbiamo ridotto l’indebitamento. Abbiamo leggermente ridotto la cassa, ma questo è dovuto al fatto che, con i pagamenti legati al Pnrr, tra l’effettuazione dei pagamenti, la rendicontazione su Regis e l’arrivo dei fondi da Roma, passa un po’ di tempo. Tuttavia, ciò non ha compromesso la nostra capacità di far fronte ai pagamenti delle spese correnti. Il risultato, quindi, resta positivo”. Una cifra che ha destato perplessità nella minoranza: “Non è un buon risultato – ha dichiarato il consigliere Bonato – perché significa che non sono state date risposte concrete ai bisogni della cittadinanza. Mi auguro che quei soldi vengano investiti per la sicurezza stradale, come richiesto
anche dal comitato dei familiari del Centro Servizi Anziani, dove la segnaletica orizzontale , nel tratto di strada davanti alla casa di riposo, è ormai assente.
Diverse le domande tecniche poste dai consiglieri di Ibc,Sandra Moda e Enrico Bonato su fondi e servizi socio-assistenziali. Tra i punti evidenziati, la riduzione del numero di utenti anziani assistiti, scesi da 786 a 522. Un calo che, secondo l’assessore Baratella, sarebbe dovuto all’aumento degli ingressi in casa di riposo. “Ma i numeri comunicati non trovano riscontro nei dati del Csa di Adria, dove gli utenti da 156 sono diminuiti a 153 ospiti” ha evidenziato la consigliera Sandra Moda. Altro nodo critico sollevato dal consi-
gliere Ceccarello riguarda la figura dell’assistente sociale, indicata a zero nel 2020 nonostante già all’epoca ne risultasse in servizio almeno una.
“La mancata attivazione delle commissioni consiliari – ha ribadito Bonato – impedisce un confronto tecnico costruttivo su tematiche complesse, privando la minoranza di strumenti adeguati di controllo e proposta”. In chiusura, con 12 voti favorevoli – tra cui quelli dei consiglieri Ceccarello e Cavallari – e tre astensioni (Bonato, Zanellato e Moda), è stato approvato il nuovo regolamento per il trattamento dei dati personali mediante sistemi di videosorveglianza. Un provvedimento che consente alla polizia locale di
utilizzare le foto trappole nei punti strategici del territorio e del centro cittadino per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Le interrogazioni e le mozioni al punto dell’ordine del giorno sono state rinviate alla prossima seduta pubblica, prevista tra qualche settimana.
Il sipario sta per alzarsi su una delle rassegne teatrali più significative del territorio Polesano. L’edizione 2025 del Premio Tomeo – giunto al suo quinto anno – si prepara a coinvolgere 15 gruppi, 325 bambini e ragazzi, e un intero territorio che scommette, con convinzione, sul linguaggio del teatro come strumento di crescita e partecipazione. La grande novità di quest’anno è la partecipazione del Comune di Adria, che entra ufficialmente nella partnership della manifestazione accanto a Lendinara, Rovigo e Badia. Organizzato da ViviRovigo e ideato da Irene Lissandrin, con il sostegno della Regione del Veneto e il patrocinio della Provincia di Rovigo, il Premio Tomeo si conferma un
evento di riferimento per i giovani del territorio, offrendo un percorso che va ben oltre la semplice esibizione scenica. I 15 spettacoli in gara saranno messi in scena nei fine settimana dal 10 al 26 maggio, mentre la cerimonia di premiazione si terrà il 31 maggio. Quattro le categorie in concorso: 6-11 anni, 11-14, 14-19 e l’inedita
sezione “Altri percorsi”, aperta a gruppi extra Polesine e over 19. In palio le ambite statuette del Gatto Tomeo, personaggio letterario creato da Alberto Cristini, e premi in denaro. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul Premio sono disponibili sulle pagine social ufficiali Premio Tomeo (Facebook e Instagram). (g.f.)
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lcambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma un fenomeno che oggi colpisce duramente l’agricoltura, trasformando le campagne, i ritmi produttivi e le scelte colturali degli agricoltori. A parlarne è Carlo Salvan, presidente Coldiretti Rovigo e Veneto.
Quali sono gli effetti più evidenti del cambiamento climatico riscontrati negli ultimi anni?
“Gli effetti più evidenti che l’agricoltura ha subito inevitabilmente negli ultimi anni sono i fenomeni atmosferici inusuali per la nostra zona climatica, sempre più estremi e frequenti. Pensiamo alle gelate primaverili quando gli alberi da frutto sono in fiore e quindi in ripresa vegetativa, o quelle che vengono definite bombe d’acqua scaricano in pochi minuti tanti millimetri di acqua quanto potrebbe essere la media di mesi; pensiamo ai lunghi periodi di piogge alternati ad altrettanti periodi siccitosi o alle grandinate ‘destagionalizzate’ peraltro con chicchi più grandi di quelli a cui eravamo abituati. Se ci soffermiamo su una specifica zona della nostra provincia, la siccità ha riportato alla nostra attenzione anche la risalita del cuneo salino oltre che la scarsità di acqua per l’irrigazione, un fenomeno che non è di recente conoscenza per il nostro settore, ma che si verifica sempre più spesso e che purtroppo colpisce zone più vaste di quello che si pensa. In tutto questo cambiamento, si uniscono anche gli arrivi di insetti o ani-
mali alloctoni, ricordiamo la piaga della cimice asiatica sulla frutta che si è purtroppo ben integrata nel nostro territorio o al granchio blu nelle lagune”.
Avete registrato un aumento degli eventi estremi come siccità prolungate, grandinate, alluvioni o ondate di calore? Come stanno incidendo sulle coltivazioni locali?
“Gli eventi estremi sono ormai monitorati da diversi enti e organismi, nazionali e internazionali, che ci forniscono dati tangibili e reali di quello che è sotto gli occhi di tutti. Gli agricoltori in particolare si appoggiano a sistemi e servizi specifici, soprattutto per cercare, ove possibile e se possibile, di prevenire e proteggere le proprie colture. Tornando ai fenomeni climatici estremi, questi incidono inevitabilmente nelle decisioni aziendali, nel nostro gergo assistiamo sempre più spesso a cambi colturali; vengono scelte, appunto, colture più resistenti o che necessitano di meno acqua o che si possono più facilmente abituare
a nuovi climi, o si prediligono varietà di colture che sono migliori di quelle usate in precedenza. Purtroppo, questo causa perdite varietali, perdite di biodiversità o vere eccellenze agricole che vengono letteralmente abbandonate; pensiamo ai frutteti, sempre più esposti al meteo o agli insetti, la difesa attiva e passiva non è stata sufficiente per fermare alcuni fenomeni e molti agricoltori hanno convertito la frutta in seminativi, perdendo una storia, una tradizione e un valore inestimabile”
L’innalzamento del livello del mare e la salinizzazione del suolo rappresentano una minaccia concreta per l’agricoltura? Se sì, con quali conseguenze?
“Negli ultimi anni abbiamo preso visione di molti studi con proiezioni future sull’innalzamento del livello del mare Adriatico; questo avrebbe un impatto devastante per una grande porzione del nostro territorio che si affaccia sul mare, ma non verrebbero risparmiate anche altre zone oggi apparentemente distanti dal litorale. La minaccia invece più vicina nel tempo e che abbiamo già vissuto di recente è la salinizzazione del suolo. Grazie alla stretta collaborazione con i consorzi di bonifica si sta cercando di andare ai ripari con opere strategiche, Coldiretti sostiene in toto il loro lavoro perché il nostro territorio è mantenuto asciutto grazie e soprattutto alla gestione puntuale di questi enti”.
Sara Busato
Eventi estremi sempre più frequenti, colture abbandonate, insetti alloctoni e suoli salinizzati: l’agricoltura combatte una sfida quotidiana contro un clima sempre più imprevedibile
Cosa sta facendo realmente il settore agricolo per fronteggiare il cambiamento climatico? E, soprattutto, come stanno intervenendo le tecnologie digitali in questa battaglia? La risposta arriva dai campi, dove sempre più spesso l’innovazione corre sul filo della rete, tra app, sensori e droni. L’agricoltura del presente – e del futuro – si gioca su nuovi strumenti capaci di misurare, prevedere e intervenire in tempo reale. I sistemi digitali per la semina e
l’irrigazione, ad esempio, permettono oggi di gestire intere campagne agricole da uno smartphone, risparmiando acqua, energia e fertilizzanti. I dati raccolti da sensori e stazioni meteo vengno analizzati per pianificare interventi mirati, riducendo al minimo gli sprechi. Ma non è tutto. Sul fronte della sostenibilità, le aziende agricole più lungimiranti stanno cambiando pelle: impianti fotovoltaici, macchinari a basse emissioni e un uso più efficiente delle risorse stanno
diventando segnali tangibili di un cambio di passo. Non si tratta solo di salvaguardare l’ambiente, ma anche di garantire la sopravvivenza del comparto agricolo di fronte a eventi climatici sempre più estremi e imprevedibili. C’è però una domanda che resta aperta: queste tecnologie sono davvero accessibili a tutti o rischiano di creare un divario tra chi può innovare e chi resta indietro? La corsa all’adattamento è iniziata, ma non tutti partono dallo stesso punto. (s.b.)
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I
l Comune di Adria e l’Associazione di Pubblica Assistenza Croce Verde Ets – Odv festeggiano un traguardo importante: il progetto “Il Giardino degli Insuperabili” è tra i vincitori del bando “Luoghi non comuni” promosso dalla Fondazione Cariparo. Un riconoscimento significativo per un’iniziativa che punta a riqualificare e valorizzare la Casa delle Associazioni, luogo simbolo del volontariato adriese. Il progetto, che si inserisce all’interno di un percorso avviato già nel 2007, prevede un ampliamento degli spazi esistenti e un intervento strutturato sull’area verde circostante. Alla base dell’idea c’è la volontà di rendere questo luogo ancora più accogliente, inclusivo e funzionale alle attività sociali e associative. A sostegno del piano, un contributo complessivo di 320mila euro, di cui 192mila messi a disposizione dalla Fondazione Cariparo e 128mila cofinanziati dal Comune di Adria e dalla Croce Verde. Diversi gli interventi previsti: la creazione di una cucina-laboratorio, la realizzazione di uno spazio sportivo all’aperto, la piantumazione di nuovi alberi e l’allestimento di un percorso didattico “Adria e il suo mare – il Delta in miniatura”, pensato per raccontare il territorio e le sue peculiarità. In programma anche la costruzione di un’area bimbi, l’installazione di gazebi per attività ricreative e l’acquisto di un pulmino per garantire il trasporto alle persone fragili che vivono lontano dal centro città. Il sindaco Massimo Barbujani ha dichiarato: “Un importante risultato per la Casa delle Associazioni che è una delle eccellenze della nostra città. Il progetto è frutto di una grande sinergia con Croce Verde, veramente importante per il nostro territorio”. “Una collaborazione che va avanti da anni, partendo nel 2007 con il primo atto di Casa delle Associazioni, realizzata anche attraverso il sostegno di euro 175.000 della Fondazione conferito nell’ambito del bando Spazi Aggregativi, fino all’inaugurazione della stessa del 2014, con l’associazione Croce Verde. Importante questa sinergia tra le associazioni e l’Amministrazione Comunale. Con questo progetto il Comune di Adria vedrà que-
sta importante evoluzione di un grande polmone verde di Adria”. Soddisfazione anche da parte del presidente della Croce Verde, An-
drea Roccato, che ha sottolineato il valore del lavoro di squadra: “Siamo orgogliosi di aver costruito questo progetto insieme. È un ri-
sultato importante per tutta la città e ringraziamo i giovani che hanno partecipato attivamente alla sua redazione. Crediamo fortemente nella collaborazione tra istituzioni e associazioni, soprattutto quando si tratta di sociale”. Il progetto coinvolge anche numerosi partner del territorio, tra cui: Associazione Parkinson Rovigo Odv, Officine Sociali, Down Dadi Polesine, Croce Verde Servizi, La Bottega Pedagogica e Fidas Polesana, ai quali vanno i ringraziamenti del Comune e della Croce Verde per l’impegno e il supporto.
Guendalina Ferro
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Bandiere a mezz’asta per la morte di Papa Francesco
In seguito alla scomparsa di Papa Francesco, avvenuta lunedì 21 aprile, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha proclamato il lutto regionale attraverso un apposito decreto. In segno di cordoglio, è stata disposta l’esposizione a mezz’asta della bandiera della Regione in tutte le sedi istituzionali centrali e periferiche, nonché presso gli enti strumentali regionali. Anche il Comune di Adria, in adesione al provvedimento regionale e nel clima di profonda commozione che ha coinvolto l’intera Nazione, ha disposto l’esposizione delle bandiere a lutto sul Municipio, quale segno di rispetto e omaggio al Santo Padre. Papa Francesco, durante il suo pontificato ha posto al centro del suo magistero i temi della pace, dell’ambiente, della povertà e del dialogo tra le religioni, segnando una svolta storica nella Chiesa contemporanea. In questo contesto, anche la comunità islamica adriese ha voluto esprimere la propria vicinanza. L’Imam Hamdi Rachid ha infatti rilasciato una dichiarazione ufficiale: “Con profonda tristezza e commozione, desidero esprimere, a nome mio: Hamdi Rachid; presidente dell’associazione Fraternità di Adria, e a nome della comunità islamica adriese, le nostre più sentite condoglianze per la perdita di Sua Santità Papa Francesco. Lo ricordiamo per la sua instancabile dedizione alla promozione della pace, della giustizia e della solidarietà tra le comunità religiose, che è stata fonte di ispirazione per tutti noi, indipendentemente dalla nostra fede. Ricordiamo con profonda gratitudine il suo storico impegno nel dialogo interreligioso, culminato nella firma del Documento sulla Fraternità Umana ad Abu Dhabi nel 2019. Questo documento ha segnato un passo straordinario per la tolleranza interreligiosa, e dichiaro che la scomparsa di Papa Francesco è una perdita che colpisce profondamente tutti noi che lavoriamo per la pace e l’unità”. (g.f.)
La riqualificazione. Un progetto di rigenerazione senza precedenti negli ultimi sessant’anni
A
dria ha riaccolto ufficialmente Corso Garibaldi, completamente riqualificato dopo un anno e mezzo di lavori. Un intervento tanto atteso quanto articolato, realizzato grazie a 3 milioni di euro di fondi Pnrr. Un progetto avviato dall’Amministrazione Barbierato. “È il miglior progetto di rigenerazione urbana realizzato negli ultimi sessant’anni ad Adria”, ha dichiarato con soddisfazione il sindaco Barbujani, intervenuto con in mano un ulivo simbolo di pace. “Abbiamo ereditato questo progetto dalla precedente amministrazione e l’abbiamo rispettato in ogni sua parte. Nessuna modifica, nessun taglio: solo tanto lavoro e scelte a volte difficili da spiegare, ma necessarie”. L’intervento ha interessato i sottoservizi, il ridisegno delle aree verdi, il restringimento della carreggiata,per la realizzazione di una pista ciclabile e nuovi marciapiedi, che hanno già dato i primi risultati: “Nell’ultimo triennio quasi tut-
te le abitazioni in vendita lungo il corso sono state acquistate. Il valore immobiliare è salito: un segnale chiaro dell’efficacia della rigenerazione”. ha aggiunto il primo cittadino.
Il Sindaco ha poi chiamato alla responsabilità tutta la cittadinanza: “Ora mantenere pulito e decoroso questo spazio. Datemi una mano. Serve la collaborazione di tutti, dai cittadini ai padroni di animali”. Il ringraziamento del sindaco è andato anche alle imprese coinvolte, in particolare Cocipa, Sep e a tutti i tecnici, tra
cui l’ingegner Portieri e l’architetto Caporella, Rup del progetto. Il Vice Sindaco Federico Simoni e assessore al bilancio, ha annunciato che già dai prossimi sabati il mercato settimanale tornerà nella sua sede originaria lungo Corso Garibaldi. “I banchi verranno disposti in fila unica, tenendo conto degli attuali ingombri e delle nuove dimensioni dei posteggi ambulanti, che oggi sono di nove metri. Piazza Bocchi e Piazza Grotto verranno integrate nel nuovo assetto per garantire fluidità e spazi adeguati sia ai commercianti che agli eser-
cizi fissi della zona”.
L’Assessore al bilancio ha anche sottolineato il valore strategico del finanziamento: “Questo è l’intervento più corposo tra i 22 milioni di euro che Adria ha ricevuto tramite fondi Pnrr. Siamo riusciti a consegnarlo ampiamente entro i tempi previsti. Speriamo che questa rigenerazione stimoli nuovi afflussi in città per far girare l’economia”. L’assessore alla viabilità Giorgio D’Angelo ha sottolineato che il tracciato della viabilità è stato mantenuto secondo quanto previsto dal progetto originale. “Nei prossimi
mesi modificheremo la viabilità per recuperare dei posti auto. Un ringraziamento va alla polizia locale, che ha ridotto al minimo i disagi per i cittadini durante i lavori”. Nell’occasione è stato riaperto al traffico veicolare il tratto del corso Vittorio Emanuele sud, da via Angeli a Corso Mazzini. In rappresentanza della Regione Veneto, l’assessore all’urbanistica Cristiano Corazzari si è complimentato: “Ho visto tanti progetti di rigenerazione urbana in Veneto, ma quello di Adria è il più bello che abbia avuto modo di vedere”. Presente anche il senatore Bartolomeo Amidei, che ha voluto evidenziare la volontà del sindaco nel portare avanti il progetto. Durante la cerimonia, è stato inaugurato anche il nuovo parchetto urbano, pensato come spazio di socialità per le famiglie. A don Nicolò Grandesso il compito di impartire la benedizione, con un invito finale al rispetto delle regole e degli orari.
Guendalina Ferro
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A
dria ha reso omaggio a Gian Antonio Cibotto nel centenario della sua nascita con una conferenza del professor Antonio Lodo, intitolata Gian Antonio Cibotto, ‘principe stanco’, seguita dalla proiezione del cortometraggio Bassa marea di Giorgio Fraccon e dall’intervento musicale di Alessandro Tessarin. L’evento, organizzato dalla Biblioteca comunale in collaborazione con il Circolo del Cinema “Carlo Mazzacurati”, ha celebrato la figura dello scrittore, giornalista e critico letterario che ha raccontato con sensibilità e realismo il Polesine e le sue trasformazioni. Ma il tributo a Cibotto non si ferma qui. A dicembre, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo inaugurerà, il prossimo 5 dicembre a Palazzo Roncale, una grande mostra dal titolo Gian Antonio Cibotto (19252017) Il gusto del racconto, promossa con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, a cura di Francesco Jori e su idea di Sergio Campagnolo. In vista di questa esposizione, la Fondazione ha lanciato un appello: trovare l’immagine più rappresentativa dello scrittore, quella che potrà diventare il manifesto ufficiale dell’evento. Nonostante la vasta docu-
mentazione raccolta sulla vita e l’opera di Cibotto, mancano ritratti professionali di qualità. “Abbiamo scoperto una penuria di immagini che lo ritraggano
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in modo iconico”, ha dichiarato il curatore Jori. “Ci sono molte foto di cronaca, ma pochi ritratti che restituiscano la sua figura nella sua essenza di intellettuale e narratore del Novecento”. L’attenzione si concentra su un’immagine diffusa nel web, in cui Cibotto appare con il suo immancabile cappello scuro e il sigaro. Tuttavia, la sua origine rimane incerta, e le ricerche condotte negli archivi familiari e tra i giornali per cui ha lavorato non hanno dato esiti concreti. Per questo motivo, la Fondazione Cariparo invita chiunque possieda fotografie significative di Cibotto a metterle a disposizione per la mostra. “Se qualcuno conserva un ritratto speciale, è il momento di condividerlo”, è l’appello degli organizzatori. Le immagini resteranno di proprietà dei detentori e saranno solo riprodotte con il dovuto riconoscimento. Chiunque voglia contribuire può contattare la segreteria organizzativa di Arcadia Arte all’indirizzo marika@arcadia-arte.com. Il centenario di Cibotto è l’occasione per restituire alla memoria collettiva la sua figura in tutta la sua grandezza. E una fotografia potrebbe diventare il simbolo di questo omaggio.
Guendalina Ferro
Il comune saluta il Segretario
Acquaviva e accoglie Petrillo
Il Comune di Adria ha salutato la Dottoressa Giovanna Antonia Acquaviva, che per circa un mese e mezzo ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale. Un incarico breve, ma significativo, che si conclude con il suo pensionamento, seppur con il rammarico di non poter proseguire nella carriera che ha sempre svolto con passione. Il Sindaco e i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale l’hanno
ringraziata per la professionalità, la gentilezza e la tempestività con cui ha affrontato delicate questioni burocratiche e amministrative, portando a termine alcune criticità rimaste irrisolte dopo la scomparsa dell’ex Segretario, Dottor Antonino Fortuna. Durante la cerimonia di saluto in sala giunta, la Dottoressa Acquaviva ha espresso riconoscenza nei confronti del personale comunale, sottolineando il clima di collaborazione instaurato durante il suo incarico. Accanto a lei, il compagno Dottor Michele Fratino, Segretario Generale della Città Metropolitana di Venezia, presente per condividere questo momento speciale. Il Dottor Angelo Raffaele Petrillo è il nuovo Segretario Generale del Comune di Adria, che ha raccolto il testimone per garantire continuità amministrativa all’ente. (g.f.)
sa vitale e al contempo come possibile « Il prof. Rinaldo ri dell’iniziativa e ha ribadito quanto sia cruciale studiare l’acqua in tutte le sue implicazioni, per proteggere la società e le
Con questo progetto, Fondazione Cassa ma il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile e per la promozione del bene
sapevolezza rinnovata: solo partendo dalla conoscenza possiamo affrontare con lucidità e determinazione le grandi FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
zati, ma devono considerare il territorio in tutta la sua complessità». Durante l’inaugurazione del Centro Studi è intervenuto anche il professor Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize 2023, considerato il Nobel per l’acqua. La sua presenza ha rafforzato l’importanza del progetto, riportando al centro il valore dell’acqua come risor-
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a cura di Roberto Marangoni
> Ai can màgri as’tàca le mosche
> La piova lenta l’è quela cà bagna
> Pesse fresco e polame col cul bianco
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I“Bontemponi” continueranno ad essere testimonial della Fidas Polesana. Dopo nove anni, il rapporto di collaborazione tra le due associazioni continuerà anche per i prossimi tre. Si è giunti quindi al rinnovo dell’accordo per lo scambio promozionale del dono del sangue, attraverso gli spettacoli e le iniziative del gruppo folkloristico di Bottrighe. Così, Marzia Bertaglia, presidente di Fidas Polesana, accompagnata dai consiglieri Riccardo Camisotti e Sandro Garbin, è stata accolta da alcuni componenti del consiglio direttivo dei “Bontemponi”, in un incontro svoltosi presso la sede del gruppo folkloristico, sottoscrivendo il protocollo di intesa. Con la presidente Fidas. I Bontemponi- si legge nel documento- proseguiranno ad impegnarsi nel promuovere l’attività della Fidas Polesana e del dono del sangue, attraverso i loro spet-
tacoli e ad ogni iniziativa organizzata dal gruppo, sia in forma orale, durante le presentazioni degli spettacoli, sia attraverso i loghi ed i materiali promozionali con gli slogan “Donate sangue, donate la vita! Ridre e donare, basta scumissiare!” presente nel materiale promozionale. Ogni anno saran-
no realizzate iniziative diverse di promozione, di scambio e sostegno tra le due associazioni. Ciò avrà durata sino allo scadere, nel 2027, degli attuali direttivi della Fidas Polesana e dei “Bontemponi” e che potranno essere rinnovati, previo accordo successivo Roberto Marangoni
E’ Giuliano Romanin, storico componente del Gruppo Sportivo Bottrighe, il nuovo presidente dell’associazione. Il rinnovo del consiglio direttivo, che guiderà il sodalizio per il triennio 20252027 si è svolto recentemente nella sede di piazza della Libertà. Prima di procedere alle elezioni, l’assemblea ha ricordato commossa l’ex presidente Antonio Boni, scomparso recentemente, che tanto si è speso per l’intera comunità e non solo. La nuova dirigenza eletta ha quindi proceduto alla ripartizione delle cariche sociali. Vice presidente è stato nominato Oriano Vendemiati, se-
gretaria Micol Cantelli, tesoriere Adriano Gamberini, nel ruolo di consiglieri Nerino Albieri, Paolo
Borella e Fabrizio Leccioli. Nella stessa riunione dei soci sono state confermate le principale annuali manifestazioni anche per i pros-
simi anni, dallo storico carnevale alla festa di primavera che si tiene al parco 1 Maggio, dalle castagnate alla festa di Halloween, sino alle iniziative natalizie. Il Gruppo Sportivo Bottrighe è sorto in paese nel 1959 come organizzazione dell’allora gara ciclistica regionale dedicata al concittadino comandante Umberto Maddalena, pur mantenendo il nome attuale, si trasformò in sodalizio ricreativoculturale, una sorta di autentica pro loco, con manifestazioni che i svolgono tutto l’anno, abbinando anche tante iniziative di solidarietà e mantenendo vive le antiche tradizioni del luogo. (r.m.)
Jennifer Cino di Bottrighe si è classificata per le fasi finali di Miss Mondo Italia dopo aver superato l’undicesima selezione provinciale veneta svoltasi a Treviso. Questo traguardo le permetterà di accedere direttamente alla semifinale nazionale di giugno che si terrà a Gallipoli, nel leccese. Una fascia importante per la ventunenne e soddisfazione anche dagli abitanti di Bottrighe dove vive da due anni. Jennifer, diplomata parrucchiera, attualmente lavora
come cameriera, le piace cantare e praticare sport, il suo sogno è
quello di entrare nel mondo dello spettacolo. L’evento, presentato da Riccardo Pagan, Mister Italia 2018, era capitanato da Antonella Marcon di Antonella Academy Agency. Vari i momenti di intrattenimento canoro, tra una sfilata e l’altra, con le esibizioni della cantante Ilaria Bortolozzo della scuola “Cuore e Musica”, coach Susanna Zanellato e del presentatore. Numerose le fasce ed i premi speciali assegnati. Ora l’attesa per la tappa pugliese. (r.m.)
Il racconto. La frazione paga la mancanza di uno sviluppo ma comunque mantiene i servizi
La frazione, colpita dalla chiusura dello zuccherificio e da uno sviluppo industriale mai decollato, affronta con dignità gli anni della crisi. Restano i servizi essenziali, qualche industria e la forza delle associazioni
SUn viaggio tra storia e memoria nel volume di Nerino Albieri
ono anni di buio, anche e soprattutto, per i piccoli centri. Vuoi la recessione e la crisi generale che attanaglia ovunque, le guerre che ci circondano, tutti ne risentono. La pandemia non si scorda, i segni li ha lasciati. A Bottrighe, oltretutto, paga la mancanza di uno sviluppo vero, che non c’è mai stato. Se una quarantina di anni fa si fosse sviluppata la zona artigianale, oggi semideserta, le conseguenze derivanti dalla chiusura dello zuccherificio, si sarebbero potute attutire diversamente. Zanlucche, nata tardi, lontana da importanti collegamenti viari, oggi offre lavoro solo per pochi addetti. Nonostante ciò, ancora si mantengono diversi servizi. La popolazione si aggira sui 2.100 abitanti. In piazza Libertà si trova il palazzo civico con la delegazione comunale, la filiale delle poste, la biblioteca di Babele, uno studio con medico di base, alcune sedi di associazioni e due punti servizio delle organizzazioni sindacali. Quasi di fronte, poco più in là, c’è la sala polivalente “Loris Cominato” e sette sedi di associazioni. La principale industria è Mater-Biotech Novamont, primo impianto al mondo di bio butandiolo. Tra le altre importanti aziende, figurano l’industria meccanica Ravagnan e l’Aurora sementi. Diverse le attività artigianali tra edili, movimento terra, idraulici, autofficine, impianti scambiatori di calore, costruzioni meccanichetermotecniche e lavorazioni di materie plastiche. Tra le aziende agricole, una è attrezzata per l’allevamento avicolo. Tra le attività commerciali c’è un supermercato, una rivendita di pane e alimentari, l’Agrimarket con ferramenta, giardinaggio e materiale per il lavoro ed una farmacia. Sei sono gli esercizi tra bar, pizzerie e ristoranti, una locanda e due bed and breakfast, due rivendite tabacchi, una di queste anche con giornali, due ricevitorie, una lavanderia, un uf-
ficio di assicurazioni, una fioreria, una di vendita materiale edile ed un distributore di carburanti con annesso lavaggio e ristorazione. E’ presente una filiale bancaria che ha ristrutturato completamente il palazzo e gli uffici che la ospita. Ogni mercoledì, in piazzetta Cinzio Cassetta, si svolge il mercatino settimanale. L’offerta per la
formazione scolastica è composta dalla materna paritaria “Umberto Maddalena” e dalla primaria “San Giovanni Bosco”. Tante le associazioni culturali, musicali, sportive e
ricreative. Per il tempo libero, oltre alla palestra delle scuole, il parco 1° Maggio ed un alaggio per imbarcazioni sul fiume Po.
Roberto Marangoni
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Dopo oltre quindici anni di intense ricerche, tra archivi storici comunali, provinciali e parrocchiali, era nato “Nella scia delle rondini”, un nuovo libro sulla storia di Bottrighe, opera del concittadino Nerino Albieri, appassionato cultore di storia locale, nonché stimata persona del mondo del volontariato. Il volume era stato presentato otto anni fa, il 30 settembre 2017, nella sala polivalente “Loris Cominato” in occasione del 3° “Raduno dei Butrigan nel Mondo” organizzato dal Gruppo Sportivo. Oggi il libro è quasi introvabile, ma sappiamo che Albieri sta da tempo lavorando per dare alle stampe una futura opera
approfondita sulla storia di Bottrighe. I suoi studi infatti non sono mai terminati. “Nella scia delle rondini” parte dalla fine del 1700 per giungere sino alla fine del ventesimo secolo, inserendo, nella parte iniziale, nuovi contenuti che integrano quanto già conosciuto e si attengono in maniera specifica alle origini di Bottrighe. Trattasi di due testi all’interno del medesimo volume, il primo interessa ed attraversa tutto il 1800 ed il primo Novecento, mentre il secondo, pur mantenendo le stesse caratteristiche di base, si emerge nel racconto retrospettivo di un’avventura che rappresenta in effetti l’esperienza diretta di molti della generazione di Albieri e di altri nati nella seconda metà degli anni quaranta-primi anni cinquanta. Per completezza e per facilitare la lettura del percorso, tutto è stato ancorato ad un contesto più ampio dove trovano spazio le evoluzioni ed i mutamenti che hanno caratterizzato tutto il periodo di riferimento. Nel volume, 210 pagine, sono state impresse antiche fotografie del paese, oltre cento immagini, sei di queste sono rarissime e tratte da cartoline d’epoca della collezione privata di Angelo Beltrame. La pubblicazione, il cui lavoro di stampa ha avuto la collaborazioni di ditte locali, non è legata ad accordi editoriali ed i proventi sono stati destinati totalmente alla scuola materna “Umberto Maddalena” del luogo. (r.m.)
Il pilota. Dopo la pausa forzata per motivi lavorativi, il polesano torna in pista con nuovi obiettivi
Fermo dal giugno di quattro anni fa il pilota di Adria, due volte tricolore di categoria nell’ex Ciwrc, esordirà al volante della Citroen Saxo Kit Car nella serie federale toscana
Correva l’anno 2021, in occasione di un Valli della Carnia chiuso in sesta piazza tra le Super 1600, ma da quel momento si erano del tutto perse le sue tracce. Stiamo parlando di Michele Mondin, pilota di Adria che, dopo una lunga assenza dal mondo delle competizioni, ha deciso di tornare in campo e lo farà nella Coppa Rally Aci Sport di zona sette con la prima tappa a metà maggio. “Gli impegni dell’azienda di famiglia mi hanno assorbito del tutto in questi anni, dice Mondin, ma ora abbiamo raggiunto un ottimo equilibrio e questo mi permette di ritrovare il giusto spazio per i
rally. Sono fermo dal 2021 ed è per questo che abbiamo deciso di prendere parte alla Coppa Rally Aci Sport di settima zona, essendo una di quelle con il calendario più lungo. Questo ci permetterà di tornare in movimento e, perchè no, di puntare a fare bene”. Tante le novità per il neo portacolori di Bluthunder Racing Italy che è pronto a raccogliere una nuova sfida, prendendo tra le mani la sua Citroen Saxo Kit Car. Il supporto tecnico sarà garantito da Assoclub Motorsport, ad iniziare dal prossimo Rally degli Abeti e dell’Abetone (dal 16 al 18 maggio), proseguendo poi
con i successivi impegni del Rally di Reggello (dal 13 al 15 giugno), del Rally di Casciana Terme (dal 5 al 7 settembre) e del Rally Città di Pistoia (dal 3 al 5 ottobre) che chiuderà il programma 2025 del polesano. “Ci saranno tante novità in questa stagione - continua Mondin -, e la più importante sarà il mezzo perché finalmente potrò correre con la mia Citroen Saxo Kit Car. È una vettura che è stata preparata da Assoclub Motorsport e che ha mosso i primi passi con il suo titolare, Manuel Bonfadini, in occasione del Lanterna dello scorso anno. Un particolare grazie va a Marco Hefti, presidente di Bluthunder Racing Italy, che mi ha aperto le porte della sua scuderia. Sarà un 2025 stimolante, manca ancora poco”. Un 2025 di rodaggio che non esclude a priori la candidatura ad un ruolo di
Il 27 aprile rimarrà una data da ricordare perché allo stadio Bettinazzi di Adria, prima dell’ultima partita casalinga di campionato si è tenuta la cerimonia ufficiale di intitolazione della tribuna centrale alla memoria del compianto direttore generale Sante Longato. Erano presenti il sindaco Bobo Barbujani, con il vice Federico Simoni, Roberto Scantamburlo, nipote del presidente del club Luciano, con il diesse Massimiliano Neri e il responsabile del settore giovanile Nico Moretti. Sante Longato è morto il primo dicembre allo stadio di Carlino, provincia di Udine, mentre si
stava giocando Cjarlins MuzaneAdriese. Al 24’ del secondo tempo Longato, accusò un malore in tribuna. Nonostante i pronti soccorsi con il defibrillatore la situazione apparve fin da subito disperata il dirigente dell’Adriese decedette poco dopo. Venerdì 6 dicembre l’ultimo saluto a Sante, proprio allo stadio Bettinazzi di Adria, la maglia granata dell’Adriese con la scritta ciao Sante, in tanti a rendergli l’ultimo omaggio, tutta la società con dirigenti giocatori della prima squadra e settore giovanile, i tifosi e i tanti che lo hanno conosciuto. Perché Sante, che aveva 72 anni, ha le-
potenziale protagonista tra le vetture di classe K10, sognando l’accesso alla finale nazionale Coppa Italia Rally che si terrà quest’anno al Rally Tirreno Messina, dal 14 al 16 novembre. “Per arrivare alla finale nazionale bisognerà vincere la zona, conclude Mondin e, visto il lungo periodo di assenza dalle
gare, non può diventare la nostra priorità. Dovrò togliere tanta ruggine e prendere confidenza con una nuova vettura. Se riusciremo a fare bene questo e dovessero arrivare dei risultati convincenti è naturale che proveremo ad arrivare fino in fondo”.
Cristiano Aggio
gato la sua storia di dirigente nel mondo del calcio all’Adriese sin dai tempi di Arnaldo Cavallari nella stagione 1994-95, con una parentesi a Chioggia nella stagione 1998/99 e nel Rovigo Lapecer in Eccellenza nel 2012. Domenica 27 aprile, prima della partita (persa 2-0) contro il Villa Valle, l’intitolazione della tribuna centrale dello stadio “Luigi Bettinazzi”. Una cerimonia toccante, alla presenza delle autorità cittadine, dei rappresentanti sportivi e dei tifosi blu-granata, che hanno voluto rendere omaggio a una figura che tanto ha dato alla storia dell’Adriese. (c.a.)
Ormai non si contano più le interviste al vetriolo che i leader dei due partiti si scambiamo, ma soprattutto non si placano le voci di “transumanze” di consiglieri leghisti, preoccupati per la propria riconferma a fronte del calo dei consensi del proprio partito, verso Fratelli d’Italia. Nel frattempo anche l’attività amministrativa, tanto in regione quanto nei territori, subisce i contraccolpi di questo contrasto: le Commissioni Consiglieri si stanno riducendo a campi di battaglia e persino nell’indicazione dei presidenti dei Consorzi di Bonifica l’eco di quanto sta accaden-
do in campo politico si fa sentire.
Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, presidente e assessori di peso ai Fratelli con bonus di candidati sindaci delle Città Capoluogo prossime al voto? Può essere uno schema, ma proprio dai Meloniani è giunta una secca smentita: chiedono la presidenza. Per la Lega perdere la guida del Veneto potrebbe voler dire la fine di una lunga, lunghissima storia, per Fratelli d’Italia non poter annoverare, nel momento di massima forza, neppure la presidenza di un regione del nord appare inaccettabile.
Andranno divisi e useranno le elezioni come una sorta di primarie? Anche in questo caso tutto può accadere, ma
sembra un’ipotesi estremamente remota: troppo delicati gli equilibri anche di carattere nazionale per potersi permettere un approccio di questo tipo. E in tutto questo cosa accade al centrosinistra? Il tavolo degli alleati continua a incontrarsi e a parlarsi. Di nomi ne sono usciti molti, ma di ufficiali ancora nulla. Chissà che adesso, fissata la data delle elezioni, ci sia un’accelerazione. Tutta da decifrare la posizione di Azione: il partito di Calenda non ha ancora deciso come comportarsi. Sembra vogliano attendere di comprendere se vi sarà veramente una spaccatura tra Lega e Fratelli d’Italia per poi costruire un’alleanza con gli stessi leghisti e magari Forza Italia. Staremo a vedere.
Verso le elezioni. A pochi mesi dal voto centrodestra e centrosinistra sono tutt’altro che pronti
Il Conclave per eleggere Papa Leone XIV è stato decisamente veloce nonostante il numero record di cardinali da mettere d’accordo. Niente a che vedere con quello che sta accadendo dentro i partiti e le coalizioni per la scelta del candidato presidente della Regione Veneto. Il prossimo autunno, così ha chiarito il Consiglio di Stato, si andrà alle urne, ma al momento tanto il centrodestra quanto il centrosinistra sembrano tutt’altro che pronti.
CASA CENTRODESTRA, BRACCIO DI FERRO PER LA LEADERSHIP
Partiamo dal centrodestra che, numeri alle mano, parte ovviamente da favorito. L’impossibilità per Luca Zaia, il presidente più amato d’Italia, di ricandidarsi ha aperto una voragine. Non tanto, o quantomeno non soltanto, perché non ci siano candidati alla sua altezza, quanto per la sintesi che il suo nome è in grado di produrre. In buona sostanza: senza Zaia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia rivendicano tutti la presidenza.
In qualche dichiarazione maggiormente aspra qualcuno arriva persino a dire che l’alleanza di centrodestra non sarebbe scontata e che i partiti che la compongono potrebbero addirittura arrivare a correre l’uno contro l’altro. Questo però appare uno scenario improbabile: troppi gli equilibri, compresi quelli di Go-
verno, che impongono agli alleati di stare tutti insieme.
Estremamente rappresentative del clima che si sta vivendo in casa centrodestra le parole di un big come il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Alberto Villanova: “La decisione del Consiglio di Stato sgombra definitivamente il campo dai dubbi. Per noi, comunque, il punto è mai stato il quando, ma il come. I Veneti si attendono e sperano di essere governati da un presidente che dia continuità al buon governo di Luca Zaia, lui per noi sarà sempre il Doge. Grazie alla compattezza ritrovata con il lavoro di Alberto Stefani, schiereremo tra le nostre fila gli amministratori più capaci e radicati sul territorio. Siamo pronti, prontissimi quindi, per la prossima campagna elettorale e per difendere la nostra linea del Piave”. Dove per “linea del Piave” la Lega intende proprio il mantenere la presidenza del Veneto. Il numero uno di Fratelli d’Italia in Veneto, il Senatore Luca De Carlo però non ci sta: “l’indiscrezione secondo cui il Veneto sarebbe stato assegnato alla Lega è priva di fondamento. Una bugia. Probabilmente con una strategia alla base: più ripeti e diffondi una cosa falsa e più matura il convincimento che sia vera. Ma non è così. Siamo il partito maggioritario non solo a livello nazionale, ma anche a livello veneto e quindi avremo un ruolo importante
nella scelta e nell’individuazione del migliore candidato presidente della Regione”. Staremo a vedere se i tavoli romani dirimeranno la questione e se il futuro del Veneto, alla fine, si deciderà nella Capitale sopendo che, pronto a scattare, c’è anche Forza Italia con il suo leader regionale, Flavio Tosi pronto a candidarsi.
ALLA RICERCA DI UN CANDIDATO
Nel centrosinistra continuano gli incontri del tavolo di coalizione, ma di nomi del candidato, nel momento in cui scriviamo, ancora non se ne vedono. O meglio: se ne vedono molti, ma sono tutti frutto di indiscrezioni, rumor o supposizioni. Nello spe-
cifico sono stati passati in rassegna, senza successo, la scienziata Antonella Viola, l’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, l’attuale capogruppo PD, Vanessa Camani, la consigliera regionale PD vicentina, Chiara Luisetto. E la lista potrebbe continuare. Fatto sta che al momento il nome che tenga insieme i partiti che fanno parte della coalizione e le diverse anime all’interno degli stessi, ancora non si vede. Chiaro in questo senso il pensiero del segretario regionale del Pd, il senatore Andrea Martella: “Il lavoro del centrosinistra veneto prosegue in modo unitario, con il massimo della condivisione tra tutte le forze della coalizione. E non solo perché l’unità è un valore assoluto tanto per il
PD quanto per la coalizione, ma anche come precisa scelta politica. Nessuno strappo, nessuna polemica, a differenza di quello che vediamo succedere tutti i giorni in casa del centrodestra: il nostro è un confronto serio, rispettoso e concentrato sull’obiettivo comune. E cioè costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della destra, dopo trent’anni di potere ininterrotto. Stiamo riflettendo insieme su diversi profili e su persone di qualità, in grado di interpretare con autorevolezza la sfida che stiamo costruendo. Una sfida che non è una spartizione tra partiti come invece vediamo nel centrodestra. È una sfida sulle idee, sui progetti, sui problemi da risolvere”. Staremo a vedere.
Il dibattito. Acceso confronto fra maggioranza e opposizione sulla manovra di intervento
L ’emergenza abitativa in Veneto, alla quale abbiamo dedicato il nostro approfondimento tematico il mese scorso, irrompe in consiglio regionale con tutte le sue contraddizioni e criticità e infiamma il dibattito politico. In occasione dell’esame del disegno di legge “Ordinamentale 2024, che contiene una serie di semplificazioni delle norme su trasporti, navigazione, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo, la discussione si è concentrata in particolare sull’emergenza abitativa, per la quale i consiglieri di minoranza hanno chiesto una maggiore attenzione e risorse. Anna Maria Bigon, del Partito Democratico, ha seguito i lavori della seconda commissione che aveva messo a punto il provvedimento e osserva: “Sono emerse alcune implicazioni che non sono solo di natura sem-
plificativa che richiederebbero un maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. Abbiamo un patrimonio di edilizia residenziale pubblica ormai vetusto, che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. In consiglio Renzo Masolo, di Europa Verde, mette l’accento sulla alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: “Significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”.
I lettori ci scrivono dopo il nostro approfondimento
La capogruppo Pd Vanessa Camani è drastica: “Questo provvedimento, che tocca una serie di diverse materie, vede tra i nodi cruciali il fronte delle politiche abitative. Con risposte che, in assenza di efficaci modifiche normative, sono destinate a non risolvere l’attuale e dilagante situazione emergenziale. Stanno aumentando i bisogni, ma le risorse rimangono invariate. Addirittura, il patrimonio abitativo
pubblico si riduce, con richieste quasi quotidiane di alienazione da parte delle Ater. I casi di emergenza abitativa stanno infatti aumentando ovunque, soprattutto a causa dei tagli dei sostegni voluti dal governo, sia per quanto riguarda il Fondo affitti che quello per le morosità incolpevoli.
Una riduzione che ha un impatto rilevantissimo, non solo per gli indigenti ma, a macchia d’olio, per la fascia media con un solo lavoratore. Non basta aumentare il numero di alloggi per emergenze abitative, togliendoli a quelli destinati all’edilizia popolare. Si cambi strategia, - conclude Camani - creando invece un fondo straordinario al quale i Comuni possono attingere nei casi di emergenza”.
Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, aggiunge: “Sulla casa
“Rispetto della legalità, recupero dell’esistente e spazio al libero mercato per attrarre gli investitori”
Dopo aver letto la nostra inchiesta “Dentro la notizia” dedicata all’emergenza abitativa un lettore ci scrive per offrire un contributo interessante al dibattito su un tema molto sentito e sempre attuale. Ecco la sua lettera
Gentile direttore, ho letto con vivo interesse l’approfondimento riguardante il diritto alla casa e la carenza di immobili in affitto in alcuni comuni della Marca. Vorrei offrirLe un breve spunto dal punto di vista di chi, come me, sarebbe disposto a investire nel mercato immobiliare locale, anziché destinare capitali alla finanza internazionale.
bili, ho sempre rinunciato a procedere per un motivo preciso: l’incertezza normativa. L’impossibilità di tutelare il proprietario di fronte a inquilini morosi, spese condominiali inevase o danni non risarciti rappresenta un rischio inaccettabile per chi investe con serietà.
non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni, di Europa Verde, chiede piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. Arturo Lorenzoni vede la necessità di uno strumento diverso e invita a “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio”.
Pur avendo condotto analisi accurate e individuato scenari economicamente sosteni-
Non credo di essere un caso isolato: molti potenziali investitori si tengono alla larga da un sistema che, nel tentativo di tutelare i più fragili, finisce per scoraggiare chi potrebbe
Sintoniz zati sul
contribuire ad aumentare l’offerta abitativa. Ritengo che una misura chiave potrebbe essere rendere certo e rapido il ripristino del diritto in caso di inadempienza contrattuale. In parallelo, sarebbe auspicabile incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, magari prevedendo sgravi fiscali o agevolazioni per gli affittuari che accettano contratti legati alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile. Questo approccio potrebbe dare nuova vita a interi quartieri
senza ulteriore consumo di suolo. Infine, credo sia opportuno riflettere su quanto l’edilizia pubblica, pur animata da buone intenzioni, abbia spesso prodotto quartieri degradati e poco vivibili. Lasciare spazio al libero mercato, purché regolato con equilibrio, potrebbe rivelarsi molto più efficace nel garantire un’offerta abitativa variegata e dignitosa.
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Cordialmente, AB
La consultazione. Si vota l’8 e il 9 giugno, per la validità è necessario raggiungere il quorum
L ’appuntamento con le urne è per l’8 e il 9 giugno: i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su cinque quesiti referendari, quattro dedicati al mondo del lavoro e uno ai tempi per il riconoscimento della cittadinanza. Come sempre in Italia si tratta di referendum abrogativi, quindi si vota sì per cancellare e cambiare delle leggi in vigore mentre con il no rimane tutto come è. La validità è legata alla partecipazione degli elettori perché la consultazione sarà valida solo se verrà raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Nei comuni con più di 15 mila abitanti nei quali si è votato per le amministrative il 25 e 26 maggio il referendum potrebbe coincidere anche con l’eventuale ballottaggio. Sarà decisivo anzitutto il dato per l’affluenza e nelle ultime settimane si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15.
Il cuore del referendum 2025 bat-
te su due fronti: il lavoro e la cittadinanza. I primi quattro quesiti, infatti, si concentrano su aspetti critici del mondo del lavoro, quali licenziamenti, contratti a termine e responsabilità negli appalti. Il quinto quesito, invece, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri.
Il primo quesito, in particolare, propone l’abrogazione delle regole introdotte dal Jobs Act nel 2015, che disciplinano i licenziamenti illegittimi, chiedendo se si vuole tornare a una maggiore possibilità di reintegro del lavoratore. Attualmente nelle aziende con più di 15 dipendenti è previsto un indennizzo economico tra le 6 e le 36 mensilità di stipendio. Se la norma attuale venisse abrogata sarebbe di nuovo possibile il reintegro della persona nel posto di lavoro, oltre al risarcimento economico. Il secondo quesito riguarda l’abolizione del tetto massimo all’indennità per i lavoratori delle piccole imprese licenziati senza giusta causa, permettendo
al giudice di decidere l’indennità senza limiti imposti. Con questa riforma non ci sarebbe più il limite delle sei mensilità e l’indennità andrebbe stabilita da un giudice sulla base di una serie di criteri sulla gravità della violazione ma anche la situazione familiare e la posizione economica dell’azienda.
Il terzo quesito mira a eliminare le norme che limitano la durata e le proroghe dei contratti a termine, e le motivazioni necessarie all’assunzione, chiedendo se si vuole obbligare le aziende a motivare sempre l’uso del contratto a termine. Oggi questi contratti possono essere stipulati fino a 12 mesi senza che un datore di lavoro debba indicare un motivo specifico. Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro, chiedendo se si vuole reintrodurre la responsabilità anche per il committente in caso di infortuni causati da rischi specifici dell’appaltatore. Il quinto quesito, infine, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri, chiedendo
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se si vuole ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza necessario, anche se già adesso sono necessari ben più dei dieci anni previsti. Votando sì si cancella la legge el 1992 con cui si è alzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia per poter presentare la domanda di cittadinanza. Non vengono modificati invece gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, come conoscere l’italiano, avere un reddito stabile e non avere commesso reati.
Naturalmente le posizioni dei partiti differenziate. I partiti di governo, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sono per l’astensione, Noi Moderati invece invita comunque gli elettori ad andare alle urne e a
votare no. Mobilitati per cinque sì invece il Partito Democratico insieme alle altre forze di sinistra. Il Movimento 5 Stelle distingue e invita a votare sì per quattro quesiti sul lavoro mentre lascia libertà di scelta sul tema della cittadinanza. Sul fronte sindacale la Cgil, tra i principali promotori dei referendum, in particolare quelli relativi al lavoro, invita perciò ad andare alle urne e a votare 5 sì, ponendo un forte accento sulla necessità di rafforzare la tutela dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro. Posizione opposta, infine, quella della Cisl che boccia i quattro quesiti sul lavoro ritenendo che potrebbero avere effetti dannosi proprio sui lavoratori. L’ultima parola ora tocca agli elettori.
S
ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.
Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.
Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.
Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un
portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.
“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità
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energetiche sul territorio veneto”.
La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento
non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.
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Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.
Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;
b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.
ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.
ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta
evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.
Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.
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L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Un drastico calo dei ricoveri pediatrici in Veneto. Cos’è successo? La risposta risiede in una campagna di immunizzazione senza precedenti contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), che ha portato a risultati sorprendenti. Presentati a Padova, i dati mostrano un significativo miglioramento nella gestione delle infezioni respiratorie nei bambini, grazie all’uso dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab. L’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, ha illustrato i risultati della campagna durante un evento tenutosi il 28 aprile presso l’Azienda Ospedale Università di Padova. “Abbiamo assistito a una riduzione del 74% dei ricoveri e dell’83% dell’occupazione delle terapie intensive neonatali”, ha dichiarato Lanzarin. Questi numeri rappresentano un traguardo straordinario per la sanità pubblica veneta, che ha visto i ricoveri passare da 1.003 nella stagione 2023/2024 a soli 260 nella stagione 2024/2025. La chiave di questo successo è stata la somministrazione del Nirsevimab, un anticorpo monoclonale disponibile in Veneto da novembre 2024. Questo trattamento ha immunizzato l’83,5% dei nati tra novembre 2024 e marzo 2025, e il 70,5% dei nati da gennaio a ottobre 2024. Grazie a questa strategia, le giornate di degenza sono diminuite del 78% rispetto al triennio 2021-2024. Il successo della campagna è stato possibile anche grazie a un’efficace comunicazione
e collaborazione tra famiglie, pediatri e professionisti sanitari. “Un ringraziamento doveroso va a tutti i professionisti che hanno collaborato al raggiungimento di questo importantissimo risultato”, ha sottolineato Lanzarin. La campagna ha raggiunto capillarmente tutti gli interessati, dimostrando l’importanza di un approccio integrato nella sanità pubblica. Nella Pediatria dell’Azienda Ospedale Università di Padova, gli accessi al Pronto soccorso per bronchite nei bambini sotto un anno sono scesi da 123 a dicembre 2023 a soli 10 a dicembre 2024. I ricoveri pediatrici per bronchite acuta da VRS sono passati da 73 nel 2023-2024 a 9 nel 2024-2025. Questi dati evidenziano l’efficacia della prevenzione, soprattutto considerando che per la bronchiolite causata dal VRS non esiste una terapia specifica, se non l’ossigeno in ospedale. La prevenzione si conferma l’unico strumento efficace contro il VRS, un’infezione che, se contratta nei primi mesi di vita, può contribuire allo sviluppo dell’asma. Ogni anno, tra novembre e aprile, si registravano in Veneto oltre 90 ricoveri, soprattutto nei lattanti sotto i sei mesi. Grazie alla campagna di immunizzazione, questi numeri sono drasticamente diminuiti, migliorando la qualità della vita dei bambini e riducendo il carico sulle strutture sanitarie.
Anna Bergantin
Il Veneto in prima linea contro gli attacchi informatici
La Regione del Veneto si afferma come punto di riferimento nazionale nella difesa del settore sanitario dalle crescenti minacce informatiche. È quanto emerso oggi durante il convegno “La minaccia cibernetica al settore sanitario - strategie e strumenti per la sicurezza digitale”, tenutosi all’Auditorium Padiglione Rama di Mestre, con la partecipazione di figure istituzionali e tecniche di primo piano come Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e l’Assessore regionale all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara. Cuore pulsante di questa strategia è il CERT Regionale (Computer Emergency Response Team), istituito nel 2023 e sostenuto da un investimento complessivo di 26 milioni di euro, di cui 16 a carico della Regione e 10 provenienti da fondi statali e dal PNRR. Il progetto coinvolge 13 aziende sanitarie e società in-house con l’obiettivo ambizioso di formare oltre 70mila dipendenti pubblici, rendendo le strutture sanitarie del Veneto più resilienti agli attacchi informatici. «Non bastano le macchine, non bastano le idee. Servono le persone», ha sottolineato Calzavara nel suo intervento, richiamando la centralità delle competenze umane nella difesa dei dati sensibili, in particolare quelli legati alla salute. Oltre al CERT, la Regione sta investendo su altri due fronti: il Polo Strategico Regionale (PSR) per la migrazione sicura al cloud degli enti pubblici (oltre 10 milioni di euro) e la rete quantistica per la cybersicurezza, sviluppata in collaborazione con CAV S.p.A. e l’Università di Padova, che posiziona il Veneto tra i protagonisti europei nel campo della crittografia quantistica, in linea con il programma EuroQC. «La cybersicurezza – ha concluso Calzavara – non è più un affare solo per tecnici. È una responsabilità collettiva che deve unire pubblico, privato e istituzioni per garantire protezione e fiducia nei servizi digitali. Il diritto alla salute passa anche dalla tutela del dato.»
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Formazione. Corsi BLS e ACLS certificati AHA all’Ulss 5: più sicurezza per operatori e cittadini
L’Azienda Ulss 5 Polesana ha ottenuto la prestigiosa certificazione di International Training Center da parte dell’American Heart Association (AHA), un riconoscimento che la inserisce ufficialmente nella rete globale di centri accreditati per l’erogazione dei corsi BLS (Basic Life Support) e ACLS (Advanced Cardiovascular Life Support), dedicati alla gestione delle emergenze cardiovascolari.
“È con profonda soddisfazione che comunico questo importante traguardo – dichiara il Direttore Generale Pietro Girardi –. Questo risultato non è solo un simbolo di eccellenza, ma rappresenta la conferma di un percorso fatto di impegno, competenza e visione. Entrare a far parte della rete formativa dell’AHA significa condividere standard elevatissimi di qualità, sicurezza ed efficacia. È un orgoglio avere colleghi che si impegnano con serietà e dedizione per il raggiungimento di obiettivi così ambiziosi”.
La certificazione AHA attesta l’eccellenza di un’organizzazione nella formazione in ambito di emergenze cardiovascolari e consente di erogare corsi ufficiali riconosciuti a livello internazionale. Gli International Training Center sono realtà selezionate, situate fuori dagli Stati Uniti, autorizzate a offrire programmi di formazione in rianimazione cardiopolmonare, primo soccorso e cure cardiovascolari avanzate. Oltre a formare operatori e istruttori, garantiscono l’erogazione dei corsi secondo le più aggiornate linee guida dell’AHA.
“Questo traguardo è il coronamento di un lavoro
intenso svolto dal nostro Polo Formativo e dai 30 istruttori certificati BLS e ACLS – sottolinea la Dr.ssa Maria Adelina Ricciardelli, Direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo e Trecenta –. Un ringraziamento speciale va al Dr. Dario Zambello, il cui contributo è stato decisivo nella gestione di una complessa attività burocratica. Senza il suo supporto, come responsabile scientifica del Centro, non sarei riuscita a raggiungere e mantenere questo importante obiettivo”.
Finora l’Azienda ha già formato circa 1.700 dipendenti nei corsi BLS e 200 nei corsi ACLS, assicurando competenze uniformi e prontezza nella risposta alle emergenze, in particolare in caso di arresto cardiaco.
Diventare un centro accreditato comporta numerosi vantaggi: il riconoscimento internazionale, l’accesso a risorse didattiche esclusive, piattaforme digitali come AHA Atlas, aggiornamenti tempestivi sulle nuove linee guida e la possibilità di formare nuovi istruttori certificati AHA, contribuendo a rafforzare la rete formativa e a diffondere competenze salvavita nella comunità.
Con questo riconoscimento, l’Ulss 5 Polesana conferma il proprio ruolo di eccellenza nella formazione sanitaria, a vantaggio non solo dei professionisti, ma di tutta la collettività.
Redazione Salute
Un nuovo pediatra ad Adria: Chiara Mellino apre il suo ambulatorio
Ad Adria c’è una novità per le famiglie: l’arrivo di un nuovo pediatra, la dottoressa Chiara Mellino. Dall’8 maggio 2025, infatti, la dottoressa Mellino ha aperto il suo ambulatorio presso l’ospedale vecchio. La dottoressa Chiara Mellino non è solo un nuovo volto nella comunità medica di Adria, ma rappresenta anche un importante punto di riferimento per i genitori che cercano cure pediatriche di qualità. L’ambulatorio, situato ai civici 73 e 74 del piazzale degli Etruschi, è facilmente accessibile per tutti coloro che desiderano iscrivere i propri figli nella lista degli assistiti. Per accedere ai servizi offerti dalla dottoressa Mellino, i genitori devono recarsi in presenza allo sportello amministrativo territoriale presso il Punto Sanità di Adria, situato anch’esso in piazza degli Etruschi, 9, all’entrata dell’ospedale vecchio. Gli orari di servizio sono comodi e flessibili: il lunedì e il mercoledì dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:30, mentre il martedì, giovedì e venerdì dalle 08:00 alle 13:00. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero 0426/940574-576. L’ambulatorio della dottoressa Mellino è operativo con orari che si adattano alle esigenze delle famiglie. E’ aperto il lunedì e il venerdì dalle 15:00 alle 17:00, mentre il martedì, mercoledì e giovedì dalle 09:30 alle 11:30. Per prenotazioni o ulteriori dettagli, i genitori possono contattare direttamente l’ambulatorio al numero 379 2246379. Le famiglie della città possono ora contare su un nuovo professionista dedicato alla salute e al benessere dei loro bambini, un aspetto fondamentale per la serenità di ogni genitore
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Protesi fissa e rimovibile
Tutti i pagamenti sono finanziabili o dilazionabili senza richie sta di interessi calibrate che consentono di giungere ai risultati indossando gli apparecchi solo durante il sonno. I PAZIENTI: VOI ... vi aspettiamo
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All’Ospedale di Rovigo fa il suo ingresso la Comunicazione
Aumentativa Alternativa (CAA), una strategia pensata per supportare bambini con difficoltà comunicative, migliorando la loro esperienza in reparto. Si tratta di un approccio utilizzato in ambito clinico, educativo e riabilitativo, che integra e, quando necessario, sostituisce la comunicazione verbale con altri strumenti: immagini, simboli, gesti, tecnologie e supporti visivi.
La CAA è definita “aumentativa” perché mira a potenziare le capacità comunicative residue di chi la utilizza, e “alternativa” perché propone modalità diverse rispetto al linguaggio parlato, adattandosi ai bisogni di ciascun bambino. Questo tipo di comunicazione si rivela preziosa non solo per i minori con disabilità, ma anche per bambini molto piccoli, stranieri o con bisogni educativi speciali, che possono faticare a comprendere o esprimersi verbalmente, specialmente in un ambiente complesso come l’ospedale.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Azienda Ulss 5 Polesana, lo Sportello Autismo Provinciale e l’Istituto Comprensivo Rovigo 4. L’idea si è sviluppata a partire dal corso di formazione “Scuola Parlante”, promosso dall’I.C. C. Ridolfi di Lonigo, scuola polo regionale per l’inclusione. Grazie a questa sinergia, il reparto di Pediatria sarà arricchito con materiali e indicazioni in CAA, pensati per accompagnare i piccoli pazienti lungo il loro percorso di cura.
Le stanze del reparto, gli ambulatori, il Pronto Soccorso pediatrico e i locali di Radiologia saranno dotati di cartellonistica visiva e materiali informativi in CAA. Questi strumenti aiuteranno i bambini a comprendere cosa succede attorno a loro: dove si trovano, quali esami devono affrontare, chi sono le persone che si prendono cura di loro. Sarà così possibile ridurre l’ansia e migliorare la partecipazione del minore, facilitando la comunicazione tra operatori sanitari e pazienti. In caso di ricovero programmato, in particolare per bambini con disturbo dello spettro autistico, saranno predisposti strumenti perso-
nalizzati: immagini, fotografie, parole chiave e schemi visivi aiuteranno ad anticipare le attività della giornata ospedaliera, spiegare le procedure e creare una routine prevedibile. Questo approccio riduce le difficoltà, favorisce la collaborazione e può anche diminuire comportamenti problematici legati allo stress o all’incomprensione. La presenza della CAA in ospedale rappresenta un passo avanti nell’inclusione e nella cura personalizzata dei bambini più fragili, con un impatto positivo anche sulle famiglie. “Questa sinergia tra ospedale, scuola e famiglia – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi – consente ai piccoli pazienti di conoscere gli spazi, le persone e le attività prima del ricovero, instaurando un clima di fiducia e collaborazione che migliora l’intera esperienza di cura”. Anna Bergantin
Casa di Comunità a Porto Tolle: un progetto di rinnovamento per la sanità localeo
A Porto Tolle si sta per intraprendere un progetto ambizioso che promette di trasformare radicalmente l’offerta sanitaria del territorio. Con un investimento di 1,5 milioni di euro, l’ULSS 5 ha dato il via ai lavori di ristrutturazione del punto sanità di via Matteotti, destinato a diventare una delle tre case della comunità previste per l’intera area. Il sindaco Roberto Pizzoli ha illustrato l’importanza di questo progetto durante un consiglio comunale, sottolineando la decisione di mantenere i servizi sanitari all’interno del comune, nonostante la possibilità di trasferirli temporaneamente a Taglio di Po. “Considerata la vastità del territorio e i lunghi tempi di percorrenza, è fondamentale che i servizi restino a Porto Tolle”, ha dichiarato Pizzoli. Questa scelta riflette un impegno concreto verso la comunità, garantendo l’accessibilità ai servizi essenziali durante il periodo di ristrutturazione. Durante i lavori, che interesseranno l’intero stabile di via Matteotti, i servizi vengono temporaneamente trasferiti in due sedi: il parcheggio del palazzetto dello sport e l’IPSIA di via Giordano. Dal 14 aprile 2025 infatti gli utenti accedono a servizi come lo sportello amministrativo, il punto prelievi, la specialistica ambulatoriale, il 118 e la continuità assistenziale presso il palazzetto. Nel frattempo, i servizi di assistenza domiciliare infermieristica e sociale troveranno spazio all’interno dell’IPSIA, grazie a un accesso alternativo che garantisce la non promiscuità. Il punto sanitario monoblocco, installato presso il palazzetto dello sport, è una soluzione già testata durante la pandemia presso l’ospedale di Rovigo. Queste strutture, progettate per funzioni sanitarie, offrono un ambiente sicuro e funzionale per pazienti e personale. Nonostante le limitazioni di spazio, il sindaco Pizzoli è fiducioso che la priorità di mantenere i servizi a Porto Tolle giustifichi i sacrifici temporanei.
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Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’arrivo di maggio, iniziamo a preferire piatti più leggeri e facili da preparare.
Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala.
Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti
Il pesto si usa spesso con la pasta, soprattutto con le trofie. In questa ricetta, invece, lo abbiniamo al riso, che si dimostra un ingrediente molto versatile. Il risultato è un piatto semplice, gustoso e invitante.
Ingredienti: : 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero
Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.
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AI FRUTTI DI BOSCO
Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti per 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari;2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone
Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine, servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.
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