laPiazza delle Terme_Maggio25

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Barattoli, flaconi e bombolette con residui di sostanze pericolose devono essere conferiti al Centro di Raccolta o negli appositi contenitori per i rifiuti pericolosi. Contenitori di sostanze pericolose

Ad Abano il Comune vara un maxi piano per riqualificare le fontane

Abano Terme si prepara a valorizzare uno dei suoi simboli più amati: le fontane. L’Amministrazione Comunale ha infatti avviato un ambizioso progetto di riqualificazione e nuova gestione delle 15 fontane e 30 fontanelle che arricchiscono il paesaggio urbano, cuore pulsante di una città che ha nell’acqua la sua identità più profonda. Un cambio di prospettiva importante, che guarda al futuro con una visione moderna ed efficiente: non più interventi sporadici e riparazioni estemporanee, ma una gestione integrata e innovativa, affidata tramite gara a un unico soggetto che si occuperà non solo della manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche della riqualificazione preventiva di ogni impianto. Questo nuovo approccio – fondato sulla formula del partenariato pubblico-privato – garantisce maggiore tempestività negli interventi, costi ottimizzati e risultati concreti, grazie a un’unica regia tecnica e operativa. “Le nostre fontane – afferma con orgoglio il sindaco Federico Barbierato – non sono solo elementi di arredo urbano, ma veri e propri simboli della nostra identità termale e del nostro paesaggio unico. Vogliamo restituire loro tutto il valore che meritano, rendendole più belle, funzionali e luminose, per il piacere dei cittadini e dei tanti turisti che scelgono Abano per rigenerarsi”. Il progetto, che prevede anche interventi su pompe, quadri elettrici, illuminazione e rivestimenti, si inserisce in una visione più ampia: una città sempre più accogliente, curata e attrattiva, capace di coniugare bellezza, efficienza e sostenibilità. Sono quindi immediatamente messe a tacere alcune critiche che avevano iniziato a circolare in città da parte di qualche residente per il non perfetto funzionamento di alcune fontane situate nel territorio comunale. Abano Terme continua a investire nella qualità della vita. E le fontane, presto rinnovate e valorizzate, torneranno a zampillare con nuova energia.

Riqualificazione e

Veneto fragile e contraddittorio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Il problema è che con queste quantità d’acqua non c’è rete di scolo che tenga e il rischio di allagamenti ed esondazioni aumenta soprattutto nelle zone più a rischio. Per il Veneto significa ben il 55% del territorio, tanto che nella nostra regione sono 260 i comuni in situazione di pericolosità idraulica, da moderata a molto elevata. Se invece diamo uno sguardo al territorio saltano subito all’occhio le aree più in pericolo: lungo i fiumi Bacchiglione, Brenta e Adige in particolare, ma anche ai piedi dei rilievi o nelle zone in cui manca una rete di scolo efficiente. L’Ispra, inoltre, ha calcolato il numero di veneti che vivono in aree ad elevato rischio di alluvione: sono ben 568 mila, di cui più di un terzo ciascuno per le province di Venezia e Padova. Fin qui la fotografia, ma è giusto ricordare anche cosa è stato fatto in Veneto negli ultimi 15 anni, a partire dalle disastrose alluvioni del 2010: oltre 2,2 miliardi di euro sono stati investiti in 345 opere per la sicurezza idraulica, compresi dieci grandi bacini di laminazione, che hanno aumentato la capacità di invaso di oltre 21 milioni di metri cubi. Altri 13 sono in costruzione, per ulteriori 89 milioni di metri cubi. Senza contare poi le centinaia di cantieri aperti dai Consorzi di Bonifica e dai singoli comuni per proteggere ulteriori porzioni di territorio. Eppure il Veneto resta una regione fragile, perché il consumo di suolo degli ultimi decenni, il più vorace d’Italia, ha indebolito il territorio e accresciuto il rischio, perché alcuni interventi sono arrivati tardi o non sono ancora finanziati. Si potrebbe fare di più, ma non basta scavare canali o bacini, non basta rinforzare gli argini. Va superata anche la contraddizione che ha portato ad un progressivo indebolimento di un territorio già a rischio.

Il rischio alluvione in Veneto

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Economia. Abano, Montegrotto e Battaglia lanciano il portale dove trovare offerte, itinerari e servizi

Nasce il sito del Distretto del commercio Progetto per valorizzare l’identità territoriale

Un vero e proprio centro commerciale virtuale all’aria aperta: nasce il sito del distretto del commercio che raccoglie informazioni su negozi, hotel, artigiani e mercati

N

asce il sito dei commercianti che sono inclusi nel distretto del commercio.

E’ il contenitore dove possono convergere tutte le attività produttive dei Comuni del distretto Water in E-motion, Abano, Montegrotto e Battaglia. Nel portale, realizzato con il coordinamento di Ascom, commercianti, albergatori, artigiani potranno attivare uno spazio personalizzato con tutti i contenuti, le informazioni su collocazione, orari e soprattutto avranno la possibilità di inserire promozioni e di attivare un vero e proprio store che poi sarà collegato al sito ufficiale dell’attività stessa.

Già una cinquantina gli esercenti che hanno attivato il proprio spazio. Tra loro figurano anche un paio di hotel. “L’idea è di creare on-line un vero e proprio centro commerciale all’aria aperta delle Terme”, osserva l’assessore al Commercio del Comune di Abano, Ermanno Berto. Le attività che costruiranno il proprio spazio potranno arricchire i contenuti con foto e informazioni di vario genere, comprese le eventuali scontistiche. Si potranno acquisire insomma notizie in tempo reale su tutto ciò che riguarda il mondo del commercio e degli hotel. Il sito, aperto anche alle attività artigianali e di intrattenimen-

to, si compone di tre tronconi: informazioni sul territorio, lista di attività e news. L’inserimento dei contenuti è semplice e intuitivo e soprattutto gratuito, come è gratuita la gestione. Ci saranno anche delle Faq delle varie attività commerciali. Chi si iscrive sarà dotato di nome utente, password e gli sarà inoltrato un video tutorial con il quale capire come inserire i contenuti e creare la pagina. “Attraverso anche questo portale le nostre attività possono crescere assieme al territorio e viceversa”, dice la presidente mandamentale di Ascom Abano, Elena Morello. “Questo sito sarà una sorta di Pagine Bianche del commercio”. “Faremo di tutto per divulgare questo portale e per estendere il più possibile il numero di attività, cercando di coinvolgere tutte le nostre associazioni di categoria”, dice il sindaco di Abano, Federico Barbierato. E il collega di Montegrotto, Riccardo Mortandello aggiunge. “Con questo sito si crea una sorta di centro commerciale attraverso il quale il cliente capisce dove andare e dove trovare le offerte migliori. L’idea è di estenderlo anche ai nostri ambulanti, che ad Abano e Montegrotto danno vita ai due mercati più importanti del Padovano”, sottolinea. Stefania Malparte, primo cittadino di Battaglia, conclude.

“Ora bisogna agganciare il sito al territorio, ossia è necessario fare capire agli utenti in che zona si trovano le varie attività e quali sono anche le specificità del territorio stesso. Spetterà ora a noi Comuni sviluppare l’idea”, chiosa. Molte le iniziative collegate che saranno portate avanti dall’amministrazione comunale sia di Abano, che da quelle di Montegrotto e Battaglia.

Federico Franchin

Ad Abano l’iniziativa modello per la lotta contro bullismo e cyberbullismo

Importante riconoscimento ottenuto dall’Istituto Comprensivo di Abano Terme, il cui progetto “La mediazione entra a scuola” è stato selezionato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto come buona pratica da trasmettere al Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito delle azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Il progetto, realizzato con il sostegno economico del Comune di Abano, è stato attuato tra il 2021 e il 2024. Ha coinvolto tutte le 20 classi della media “Vittorino da Feltre”. Ha previsto un’ampia attività formativa rivolta sia agli studenti che agli adulti della comunità scolastica, con l’obiettivo di sviluppare, capacità di ascolto, empatia e strumenti di mediazione dei conflitti. Tra i risultati più significativi, la formazione di 29 adulti mediatori (17 docenti, 1 collaboratore

scolastico e 11 genitori), capaci di affiancare gli studenti nei percorsi di mediazione. Il progetto ha visto anche il coinvolgimento attivo di mediatori professionisti esterni. Grazie a questa rete formativa, all’interno della scuola è stato creato un “Spazio di Mediazione dei Conflitti”, gestito direttamente da studenti e docenti, con il supporto dei mediatori esperti. Questo spazio è diventato un luogo dove si sperimentano pratiche fondate sull’ascolto, sulla comprensione dei

vissuti dell’altro e sulla ricerca di accordi condivisi per il futuro. Gli studenti hanno ricoperto un ruolo centrale, formandosi come mediatori imparziali. “Siamo fieri di aver creduto e sostenuto, fin dall’inizio, un progetto così prezioso per la nostra comunità scolastica”, commenta il sindaco Federico Barbierato. Aggiunge il dirigente Scolastico Pietro Landolfi: “Questo progetto è nato dal desiderio di offrire agli studenti uno spazio reale in cui sentirsi ascoltati e valorizzati”. (f.f.)

I sindaci durante la presentazione del progetto

Ad Abano Terme il rischio è sempre alle stelle

Il sindaco Barbierato ricorda gli interventi per migliorare l’efficienza dei canali e attende una risposta alla richiesta di finanziamento per il progetto delle vasche di laminazione

Anche nei giorni scorsi, per la precisione il 12 maggio, Abano ha fatto i conti con gli effetti dell’ennesima precipitazione intensa, la cosiddetta “bomba d’acqua” che ha mandato sott’acqua alcune vie e quartieri cittadini, con pensati disagi per i cittadini. E’ solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che nel breve arco di tempo di cinque anni hanno provocato estesi allagamenti e danni notevoli. Gli episodi più violenti sono stati lo scorso anno a maggio 2024, ma anche ad ottobre 2021 e, prima, nel 2019. Abano vanta poi, insieme a Montegrotto, il primato di un elevato rischio idraulico. Secondo i dati Ispra oltre l’82% della popolazione e anche degli edifici cittadini è esposto al rischio alluvione.

Abbiamo chiesto al sindaco Federico Barbierato come la città sta affrontando questa minaccia che

si può ripresentare ad ogni pioggia intensa.

Sindaco, sul fronte della sicurezza idraulica che risposte arrivano da Abano?

“E’ una situazione che rispecchia un po’ quanto sta succedendo su tutto il territorio italiano. Ad Abano come amministrazione abbiamo investito in questi anni notevoli risorse per migliorare l’efficienza dei canali di scolo e migliorare la la capacità di assorbimento dell’acqua. Con le risorse pubbliche, quindi soldi dei cittadini, insieme al Consorzio di Bonifica Bacchiglione abbiamo messo a punto un progetto per la realizzazione di alcuni invasi di laminazione che andrebbero a ridurre fortemente il rischio idrogeologico. Sono opere straordinarie che richiedono risorse governative o europee e sulle quali confidiamo che

quanto prima arrivi una risposta, proprio perché abbiamo progetti già esecutivi, quindi che aspettano solo di essere finanziati”.

Il Comune quali risorse impegna per gli interventi sul territorio?

Abbiamo un intervento da mezzo milione di euro, realizzato insieme al Consorzio di Bonifica, che ci ha permesso di rafforzare le sponde dello scolo Bolzani. Abbiamo poi impiegato altre risorse per migliorare il deflusso delle acque nei fossi nei fossi consortili. Si tratta di priorità per il nostro territorio, che richiedono un impegno costante. Ovviamente aspettiamo una risposta sui progetti esecutivi presentati proprio per gli invasi di laminazione, opere veramente decisive per il nostro territorio”.

Esiste una mappa delle aree a rischio?

Stiamo stati fra i primi Comuni ad adottare un piano delle acque e lo stiamo già aggiornando. Anche questo è stato un investimento significativo e utile perché prima di

Il grido d’allarme degli alluvionati: “Paura ad ogni pioggia,

Ad ogni pioggia, anche di entità modesta, i residenti del quartiere San Lorenzo, via Pinazza e Cesare Battisti temono di rivivere l’incubo degli allagamenti. L’ultimo episodio risale esattamente ad un anno fa, nel maggio 2024, quando una vasta zona del centro di Abano finì sott’acqua. Ma era successo anche in precedenza, con l’acqua entrata in decine di abitazioni, allagando case, cortili, garage, ma anche attività commerciali e aziende. “All’arrivo di ogni temporale abbiamo paura e corriamo a portare la auto in zone più sicure, viviamo letteralmente con l’acqua alla gola e per quanto ci è successo in passato non abbiamo ricevuto indennizzi”, racconta chi abita nel quartiere di via Pinazza. Tutta l’area, spiega Giorgio

Bassan, un cittadino che da anni segue le vicende legate alla sicurezza idraulica, è attraversata dallo scolo Piovega, che però è completamente tombinato e scorre sotto strade e abitazioni.

“Ormai lo scolo, tarato sugli eventi meteorici degli anni Cinquanta del secolo scorso, è inadeguato al suo compito di drenaggio idraulico per l’intera area, spiega Bassan - e nel tempo la sezione si è ridotta a causa del deposito di terra e detriti sul fondo. E’ perciò una zona molto a rischio e ad ogni pioggia, neanche troppo violenta, è concreta la possibilità che i residenti si trovino l’acqua in casa. L’effetto dei cambiamenti climatici si fa sentire in maniera pesante nella nostra città e, oltre a quanto è già stato fatto, servo-

•Installazione pompe di calore ad alta efficienza

•Ventilazione meccanica

•Installazione prodotti delle migliori marche •Sostituzioni caldaie •Ristrutturazione Bagno

adottare il piano delle acque non si conosceva bene il rischio idrogeologico della città. Attraverso questo poderoso lavoro abbiamo raccolto una sere di dati, misure e rilevazioni che ci consento interventi mirati su zone specifiche per le quali disponiamo di una mappatura adeguata che ci permette di fare le nostre valutazioni insieme ai tecnici. La cittadinanza come viene informata sulla sicurezza idraulica?

fognature da adeguare”

no nuovi interventi”.

Per questo i residenti del quartiere si sono fatti promotori di una petizione accompagnata da oltre duecento firme per chiedere al Comune di adeguare “quanto prima e con tempi certi la rete di fognature meteoriche del quartiere Pinazza e di verificare la funzionalità dello scolo Piovega”.

Inoltre i firmatari chiedono che si aumenti la portata delle fognature e dei fossi di scolo, realizzandone di nuovi se necessario, di garantire la manutenzione e la pulizia delle caditoie e degli impianti di sollevamento.

L’appello del quartiere è stato raccolto e rilanciato da Francesca Forcella, consigliere neo eletta del Consorzio di bonifica Bacchiglione. (n.s.)

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in Mano”

Continuiamo ad organizzare incontri, anche col gruppo di protezione civile, proprio per informare su come affrontare le emergenze sul tipo di aiuti che possono essere messi in campo. Inoltre informiamo costantemente tutti i cittadini, attraverso tutti i canali di comunicazione, compresi i social, proprio per raggiungere la cittadinanza in maniera capillare.

Nicola Stievano
La mappa del rischio idraulico ad Abano e Montegrotto
In rosso la pericolosità idraulica del quartiere Pinazza, attraversato dallo scolo Piovega

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Abano Terme

L’attacco. La cessione per le minoranze non può portare all’esplosione del residenziale

Ciccarese sul caso Hotel Orologio: “Difendiamo la storia e il verde cittadino”

L a notizia del probabile acquisto dell’Hotel Orologio da parte di una cordata di imprenditori, non manca di sollecitare l’attenzione dei cittadini a quello che potrà essere il futuro della struttura. Così scende in campo anche il capogruppo in consiglio comunale, ad Abano, Luigi Ciccarese: “Se da un lato non posso che esprimere soddisfazione nell’aver appreso che ci sono imprenditori che decidono di investire in Abano Terme e che orientano qui il loro interesse economico, dall’altro non posso mancare di manifestare la preoccupazione che ciò possa portare con sé iniziative edilizie puramente speculative, tali da alterare i luoghi e gli spazi, tramutandosi nell’ennesima lacerazione del tessuto storico ed ambientale aponense, che invece dovremmo preservare - dice Ciccarese -. Le voci incontrollate che già si sono sviluppate intorno alla notizia, che ipotizzano utilizzi dell’area a fini in parte anche del tutto differenti rispetto all’attuale destinazione d’uso, mi inducono a sollecitare il Sindaco, sin da ora, a mantenere alta la guardia e ad esprimersi in maniera chiara ed inequivocabile circa gli intendimenti dell’amministrazione sull’area interessata, evitando nuove avventure edificatorie che possano snaturare lo stato dei luoghi”.

ano gli indirizzi di massima che l’amministrazione ha suggerito al tecnico nell’elaborazione del progetto, che rappresentano pur sempre scelte politiche che andrebbero rese pubbliche e discusse, come purtroppo non è abitudine di questa amministrazione”.

L’Hotel Orologio rappresenta un pezzo di storia dell’Abano che tutti ricordano, e l’immenso parco che circonda l’edificio costituisce un polmone verde di cui la città non può fare a meno. “Qualunque iniziativa di rilancio della storica struttura non può essere unicamente orientata al lucro, peraltro

legittimo motore di chi decida di investire i propri denari in questa avventura, ma deve tenere a mente la vocazione turistico-termale della città, nel rispetto di ciò che l’edificio ha sempre rappresentato per Abano Terme e la funzione naturale cui lo stesso è stato destinato, senza snaturarla sull’altare del vantaggio economico puro. In tal senso, condividendo le legittime preoccupazioni già da molti espresse sui social ed in tutte le occasioni di dibattito” conclude Ciccarese.

L’amministrazione punta sulla digitalizzazione: ecco il nuovo sito

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“La stessa amministrazione - dice ancora Ciccarse -, che ha sempre fatto della tutela dell’ambiente la propria bandiera, è chiamata ad esprimersi con parole chiare sulla vicenda, che non lascino adito a dubbi di sorta, indicando quale sia, negli scenari ipotizzabili, il futuro dell’edificio e dell’area prospiciente. I cittadini hanno diritto di conoscere quali siano gli indirizzi e le scelte politiche dell’amministrazione, nel valutare le probabili proposte che gli imprenditori faranno pervenire agli uffici comunali, nella prospettiva di sviluppo dell’importante investimento - sostiene -. Rammento che, come noto, è stato affidato all’Architetto Boeri l’incarico di progettare il futuro urbanistico dell’area centrale aponense, ma nessuno conosce, come invece si dovrebbe, quali si-

con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it

Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it

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via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it

Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it

L’Amministrazione di Abano ha pubblicato online il nuovo sito istituzionale del Comune. Il progetto è stato sostenuto con i fondi del Pnrr. L’organizzazione dei contenuti è stata strutturata in quattro sezioni principali. Amministrazione: tutte le informazioni sulla struttura dell’Ente, sia dal punto di vista politico che amministrativo, con i contatti aggiornati di uffici e settori; Novità: notizie, comunicati e avvisi per rimanere sempre aggiornati su ciò che accade nel territorio comunale; Servizi: grazie all’adesione al pacchetto Cittadino attivo, il Comune promuove l’utilizzo dello Sportello Telematico, uno strumento pensato per semplificare l’invio di richieste e pratiche, ridurre i tempi di risposta e garantire la tracciabilità delle operazioni; Vivere il Comune: una sezione dedicata ai luoghi di interesse, agli eventi e alle opportunità offerte dal territorio. L’utente viene indirizzato anche accedendo al vecchio sito al nuovo portale. “Il nuovo sito rappresenta un tassello importante nel percorso di digitalizzazione e modernizzazione dell’Ente - dichiara il Sindaco Federico Barbierato -. Il nostro obiettivo è mettere il cittadino al centro, garantendo trasparenza, semplicità d’uso e accesso immediato alle informazioni e ai servizi”. “Con questo aggiornamento, non solo miglioriamo l’esperienza di navigazione, ma investiamo in un futuro dove l’interazione tra cittadino e Amministrazione sarà sempre più diretta, efficace e veloce” aggiunge il Vicesindaco Francesco Pozza.

“Un’amministrazione moderna deve parlare il linguaggio dei tempi: digitale, accessibile, vicino alle persone”. (f.f.)

Luigi Ciccarese

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Qual è l’approccio che proponete ad Abano e

Prossimità, competenza e personalizzazione. Non vogliamo essere consulenti distanti, ma professionisti presenti, capaci di ascoltare e

un supporto esterno facilita il percorso. Come studio, crediamo molto nel valore della relazione: conoscere a fondo l’impresa e la famiglia che la guida è la base per costruire soluzioni durature

sura, che tenga conto delle sue risorse, dei suoi sione. Che si tratti di un passaggio generazionale, di un investimento o di una ristrutturazione, il futuro si costruisce con metodo. Noi siamo pronti ad accompagnarvi, con competenza e passione, per aff rontarlo insieme.

L’intervista. Dalla lettura condivisa in famiglia alla direzione di una libreria

Lisa Rizzo: “I libri non sono oggetti da conservare, ma da vivere”

U

na piccola libreria casalinga e una manciata di libri scarabocchiati. Così inizia la storia di Lisa Rizzo, che fin dalla primissima infanzia ha imparato ad amare quella che poi sarebbe diventata la sua vocazione: la lettura. Una missione di vita, che l’ha spinta a rilevare la libreria Mondolibro di Monteortone, dopo un’esperienza decennale nella gestione della biblioteca di Teolo.

Lisa, com’è nato l’amore per i libri?

“In parte lo devo a mio nonno che, pur avendo la quinta elementare, mi ha trasmesso una grande passione per la lettura. Quando ero bambina, spesso leggevamo insieme o mi invitava a sfogliare un libro. Ricordo la piccola libreria che avevamo in casa, aveva solo 15 libri ma per me erano preziosissimi. Le pagine sono state scarabocchiate e spesso anche strappate. Ma credo il mio amore per i libri nasca proprio da qui: non li ho mai considerati oggetti da custodire ma strumenti

vivi, da valorizzare per quanto le parole al loro interno potessero svelarmi”.

Un amore che ti ha portato a fare del libro il centro dei tuoi progetti...

“Assolutamente, per oltre dieci anni ho gestito la biblioteca di Teolo, un lavoro che ho amato moltissimo dove ho conosciuto persone meravigliose. Ho sempre visto la biblioteca come un luogo vivo, una piazza in cui confrontarsi con gli altri facendo sempre nuove scoperte. Uno spazio da vivere, non un luogo asettico dove semplicemente consultare volumi in silenzio. E poi è arrivata la libreria Mondolibro: la vecchia proprietaria aveva deciso di vendere...era lì che acquistavo abitualmente i miei libri e l’idea di vederla chiudere mi dispiaceva. Così ho deciso di mettermi in gioco e iniziare una nuova avventura”.

Biblioteca e libreria, due mondi che non esisterebbero senza i lettori...

“Esatto, anche se secondo le statistiche sono sempre meno... però c’è da dire che chi legge lo fa più di prima. Inoltre parliamo di due esperienze diverse: in biblioteca puoi scoprire un libro senza doverlo acquistare, è un oggetto in prestito, da conservare con la massima cura...in libreria devi essere certo che quello che stai acquistando ti possa piacere, bisogna conoscere bene l’autore o fidarsi molto del libraio. Ma chi ama leggere frequenta entrambi gli ambienti e spesso tende a voler possedere i libri, per poter rivivere le emozioni racchiuse al loro interno”.

Leggere ai tempi del digitale: com’è cambiato l’approccio?

“Se un tempo ci si affidava solamente al passaparola tra lettori, oggi i social offrono un’intera rete di spunti, suggerimenti e recensioni. La tecnologia ha aumentato moltissimo anche la fruibilità del libro con i formati e-book e gli audiolibri. Tuttavia la percentuale di lettori, soprattutto tra i

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Lisa Rizzo

ragazzi, sta calando anche perché si trascorre sempre più tempo davanti agli schermi”.

Qual è il segreto per trasmettere la passione per la lettura?

“È essenziale che il libro entri nella quotidianità dei bambini fin dalla primissima infanzia. Non dobbiamo sorprenderci se i ragazzi non leggono quando non è

un’abitudine che hanno respirato in casa. Quindi il mio invito è questo: non stancatevi mai di leggere storie ai vostri figli. E quando qualcuno mi dice che non ama leggere, sorrido e rispondo che è solo perché non hanno incontrato la storia giusta, che li trasformerà in lettori”.

Giulia Turato

Auto. Il gruppo raggiunge altre sedi operative e oltre 200 collaboratori

Campello Spa amplia la propria rete in Veneto

Campello S.p.A., storica realtà attiva nel settore della distribuzione automobilistica, annuncia con soddisfazione l’acquisizione delle sedi operative e del personale di Bi Elle Auto S.p.A., rafforzando significativamente la propria presenza nel territorio compreso tra Venezia e Padova. Con questa operazione strategica, Campello S.p.A. cresce ulteriormente, portando a sette il numero complessivo delle proprie sedi, dove rappresenta i marchi Stellantis (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Opel, Leapmotor, Abarth, Fiat Professional), Kia, Nissan e Lotus, e rafforzando la propria rete commerciale e di assistenza al cliente anche attraverso l’importazione e distribuzione in esclusiva nel territorio italiano dei due brand automobilistici Xev e Swm.

Un aspetto fondamentale dell’acquisizione è stata la tutela occupazionale: tutti i dipendenti di Bi Elle Auto S.p.A. sono stati confermati, garantendo così la continuità lavorativa e la valorizzazione delle competenze professionali, e facendo raggiungere al gruppo più di 200 collaboratori.

“In un momento delicato come quello

che sta vivendo il nostro settore, questa acquisizione rappresenta per noi un passo importante in controtendenzaha dichiarato Alessandro Campello, amministratore unico di Campello S.p.A. -.

Siamo orgogliosi di poter ampliare la nostra presenza mantenendo saldi i valori che ci contraddistinguono: attenzione alle persone, qualità del servizio e radicamento nel territorio”.

L’operazione è stata possibile nell’ambito dello strumento della composizione negoziata con l’assistenza degli Advisor legali Avv. Roberto Nevoni e Avv. Andrea

Olivieri e degli Advisor finanziari Dott. Gianfranco Peracin e Dott.ssa Magda Filippi, sotto la supervisione dell’Esperto nominato, Dott. Giorgio Ferretti. Advisor di Campello S.p.A. l’Avv. Filippo Lo Presti e il Dott. Enrico Grigolin. L’acquisizione di Bi Elle Auto rappresenta per Campello S.p.A. non solo un rafforzamento commerciale, ma anche una conferma del proprio impegno verso uno sviluppo sostenibile, territoriale e umano, capace di affrontare le sfide del settore con responsabilità e visione. Anna Bergantin

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Celebrata la “Cultura della Legalità” con una giornata di educazione civica

Una mattinata all’insegna della cittadinanza attiva presso lo stadio comunale di Abano Terme, dove si è svolta la manifestazione “Cultura della Legalità”, organizzata dall’Istituto Comprensivo “Vittorino da Feltre”. L’evento ha visto la partecipazione di 822 alunni provenienti da 40 classi, che hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto diretto con diverse forze dell’ordine, tra cui i Carabinieri e la Croce Rossa. A fare gli onori di casa, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Michele Cucuglielli, e il Comandante della Compagnia di Abano Terme, Tenente Diego Del Tufo, che hanno guidato gli interventi su temi cruciali come la sensibilizzazione alla legalità, il contrasto al bullismo e l’importanza del rispetto delle istituzioni. L’Arma dei Carabinieri ha partecipato con una variegata esposizione di mezzi e attrezzature, tra cui quelli in dotazione all’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Abano Terme, il Nucleo Cinofili di Torreglia con il cane “Max”, gli artificieri antisabotaggio e una rappresentanza dei Carabinieri Forestali e a Cavallo di Belluno. Non è mancata la presenza della Croce Rossa, che ha offerto dimostrazioni pratiche su come eseguire le manovre di primo soccorso. Il pubblico, composto principalmente da giovani studenti, ha mostrato grande interesse con numerose domande, alle quali i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno risposto in modo esauriente, stimolando un dialogo costruttivo. Molti dei bambini presenti, entusiasti dell’incontro, si sono presentati con bandierine italiane, alcune delle quali recitavano il messaggio “Viva i carabinieri”. (a.b.)

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Chioggia
Limena

Urbanistica. Alla Regione sono richiesti 500mila euro su un investimento totale di un milione

L’amministrazione mira ad allargare l’anello ciclabile dei Colli

Quasi 600 metri in più destinati ai ciclisti e mezzo milione di euro necessario. È questa l’entità del contributo che il Comune di Montegrotto chiederà alla Regione per realizzare l’ampliamento del percorso ciclo-pedonale dell’Anello dei Colli sul proprio territorio

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uasi 600 metri in più destinati ai ciclisti e mezzo milione di euro necessario. È questa l’entità del contributo che il Comune di Montegrotto chiederà alla Regione per realizzare l’ampliamento del percorso ciclo-pedonale dell’Anello dei Colli sul proprio territorio. L’amministrazione sampietrina parteciperà infatti al bando per l’assegnazione di fondi da destinare agli enti locali per interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale emanato dalla giunta regionale lo scorso 4 febbraio. Il progetto di fattibilità prevede un impegno complessivo di circa un milione di euro cui Montegrotto contribuirà per il 50% con fondi propri, qualora giunga da Venezia parere positivo. L’area oggetto dell’intervento si trova sul margine sud-est del territorio comunale, in un perimetro attraversato dalla rete ferroviaria e dal canale Rio Alto. Il tratto individuato per l’ampliamento del percorso ciclopedonale è sul lato est di via Catajo, avrà una lunghezza di circa 580 metri e partirà dal parcheggio di via Oriana Fallaci fino a dopo il passaggio a livello fra la frazione di Turri e il comune di Battaglia. La pista prevede due direzioni di marcia e sarà larga 4,50 metri, con un restringimento a 3 metri solamente sul ponte che attraversa il Rio Alto, a nord del tracciato. “Ri-

teniamo fondamentale completare e valorizzare un’infrastruttura ancora non pienamente sfruttata come l’anello ciclabile - spiega il sindaco Riccardo Mortandello -, creando percorsi sicuri e ben segnalati che colleghino i principali punti d’interesse. È essenziale superare la criticità più rilevante del tracciato, quel “buco nero” in prossimità del passaggio a livello di via Catajo che crea disagi tanto ai turisti quanto ai cittadini. A seguito di un recente confronto con il presidente della provincia Sergio Giordani - conclude - siamo fiduciosi che si giungerà a una soluzione condivisa, con il coinvolgimento attivo della provincia e di Rete Ferroviaria Italiana”.

Il progetto, rendono noto gli uffici comunali, si inserisce in un programma di riqualificazione e ammodernamento viario più ampio, relativo alla chiusura del passaggio a livello della linea ferroviaria Padova-Bologna, inserito per quest’anno nel programma dei lavori pubblici. L’eliminazione delle sbarre su via Catajo è inoltre collegata alla realizzazione di una nuova arteria di unione della circonvallazione di Montegrotto con il tratto di via Catajo nel territorio di Battaglia Terme. Una scelta che permetterà di non interferire con la linea ferroviaria e di utilizzare un sottopasso a destinazione agricola dell’area.

Federico Franchin

L’ambulatorio di salute mentale è difficile da raggiungere

Risulta difficile per i pazienti che utilizzavano l’ambulatorio di salute mentale di via Plinia raggiungere il nuovo sito, all’ospedale ai Colli. La denuncia arriva dalla consigliera comunale, nonché medico di medicina generale, Patrizia Mazzonetto. “L’ambulatorio sta progressivamente dirottando i propri assistiti nella sede dell’ospedale ai Colli - dice -. Questa è quantomeno la notizia che alcuni dei miei assistiti mi riportano un po’ preoccupati. Non entro nel merito della decisione che immagino inserita in un programma di razionalizzazione delle risorse umane ed economiche del servizio, ma da medico e da consigliera comunale mi chiedo come affrontare il problema del-

la accessibilità ad un servizio tanto dislocato. Infatti la nuova sede non è raggiungibile agevolmente con qualsiasi servizio pubblico. Ricordiamo poi che al servizio afferiscono persone di tutte le età e tipologie sociali con in più distur-

bi che possono riguardare tutte le sfere della salute umana. Prendere un autobus, o più di uno, diventa impegnativo come anche far combaciare gli orari dei mezzi con i propri appuntamenti”. Dall’Usl però precisano: “Le attività sono state rimodulate secondo le richieste dei cittadini e le attuali esigenze di servizio mantenendo le aperture nell’attuale sede due giorni alla settimana - dicono -. In accordo con il Comune si sta verificando il reperimento di una nuova sede dove effettuare l’attività ambulatoriale”. La questione aveva sollevato qualche settimana fa aspre polemiche tra il sindaco Riccardo Mortandello e i responsabili del centro di salute mentale. (f.f.)

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Montegrotto Terme

L’intervento. Un progetto di riqualificazione dell’impianto sportivo che proseguirà nei prossimi mesi

La tensostruttura di Turri in sicurezza con la recinzione anti vandalismi

T roppi atti vandalici, così il Comune corre ai ripari mettendo in sicurezza la palestra. E’ stata completata l’installazione della nuova recinzione perimetrale della tecnostruttura di Turri, primo passo concreto di un progetto di riqualificazione dell’impianto sportivo comunale che proseguirà nei prossimi mesi.

L’intervento, realizzato con fondi propri del Comune, rappresenta il primo passo di un piano più ampio che prevede la completa sostituzione della copertura in pvc con una struttura rigida a pannelli a sandwich, mantenendo l’attuale forma a ‘carena di nave’. “La nuova recinzione - spiega il sindaco Riccardo Mortandello -, garantisce una migliore protezione dell’accesso alla struttura, riducendo drasticamente il rischio di atti vandalici a cui l’impianto era esposto. Si tratta di un intervento atteso da tempo dalla cittadinanza e che finalmente vede la luce, dimostrando il nostro impegno concreto per le strutture sportive del territorio”.

guamento di scalini e marciapiedi secondo le normative vigenti. Inoltre, è stata sistemata la linea elettrica dei lampioni che presentava alcuni problemi. “Con questo intervento - afferma l’assessore allo Sport Pier Luigi Sponton -, confermiamo la nostra attenzione verso le strutture sportive comunali, fondamentali per il benessere e la socialità dei cittadini di Montegrotto Terme”. Ma l’impegno nel quartiere è più ampio con l’arrivo di un nuovo campo da calcio e un nuovo parco giochi: il primo accanto alla tensostruttura del parco Oriana Fallaci, il se-

condo in via Fratelli Cervi. Le due opere fanno parte di un appalto di 33mila euro con cui l’amministrazione comunale ha acquistato il nuovo arredo che comprende

anche la sistemazione di tutte le panche in cemento del parco in via Fratelli Cervi, Don Minzoni e di quelle lungo l’anello ciclabile. Federico Franchin

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42esimo anniversario della scomparsa del Vice Brigadiere Alfredo Costantini

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“L’amministrazione - sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Duilio Fasolato -, ha partecipato a un bando regionale per l’efficientamento energetico della struttura, con scadenza ai primi di marzo. Abbiamo richiesto un contributo di circa 350.000 euro, pari alla metà dell’importo totale dei lavori stimato in 700.000 euro. Attendiamo le risultanze del bando durante l’estate, per programmare i lavori”. Il progetto prevede la sostituzione della vecchia copertura in pvc con moderni pannelli sandwich, costituiti da due strati metallici con isolante interno, che garantiranno un significativo miglioramento dell’efficienza energetica mantenendo l’estetica originale dell’edificio. “Riqualificare la tecnostruttura in maniera complessiva con una copertura rigida permetterà non solo un importante contenimento energetico, ma anche una maggiore protezione da atti vandalici e furti a cui l’impianto è particolarmente esposto” aggiunge Fasolato. Nei mesi scorsi sono state eliminate numerose barriere architettoniche, con l’installazione di rampe per l’accesso dei disabili e l’ade-

Qualche settimana fa è stato commemorato il 42esimo anniversario della scomparsa del Vice Brigadiere Alfredo Costantini, insignito postumo della Medaglia d’Oro al Valor Militare. La cerimonia si è tenuta presso l’oreficeria Marchi a Montegrotto Terme, dove è situata la lapide commemorativa dedicata al suo coraggio e sacrificio. Presenti alla commemorazione erano il Generale di Corpo d’Armata Maurizio Stefanizzi, il Generale di Brigata Giuseppe De Liso, e il Generale di Brigata Michele Cucuglielli, insieme ai familiari di Costantini, al Prefetto Giuseppe Forlenza e al Sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello. I presenti hanno reso omaggio al Vice Brigadiere con la deposizione di una corona d’alloro, ricordando il tragico evento avvenuto il 14 aprile 1983. In quel giorno, Costantini, capo equipaggio dell’Aliquota Radiomobile di Abano, rispose a una chiamata d’emergenza presso l’oreficeria, trovandosi di fronte a una tragica situazione di rapina. Nonostante i pericoli e le ferite ricevute nel tentativo di liberare gli ostaggi, Costantini affrontò coraggiosamente i criminali, ferendo uno dei rapinatori prima di essere colpito mortalmente. Dopo 106 giorni di agonia, si spense il 29 luglio dello stesso anno. Il suo eroismo è rimasto impresso nella memoria collettiva, e la più alta onorificenza dello Stato gli è stata concessa per il suo estremo sacrificio. La motivazione della decorazione sottolinea: “Capo equipaggio di autoradio, intervenuto presso oreficeria ove era in corso una rapina, veniva proditoriamente fatto segno a fuoco incrociato da parte di tre malviventi che tenevano sotto la minaccia delle armi la proprietaria ed un cliente. Benché ripetutamente ferito, nel tentativo di liberare gli ostaggi reagiva con decisione ferendo uno dei rapinatori. Desisteva dall’azione soltanto a seguito di un’ulteriore ferita al capo, per la quale decedeva dopo 106 giorni. Fulgido esempio di cosciente e lucido sprezzo del pericolo e di altissimo senso del dovere”. (a.b.)

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L’esposizione. Al Centro Culturale Altinate fino al 28 settembre, con documenti inediti

Vivian Maier: l’artista oltre il mistero, sapeva immortalare la quotidianità

Se c’è un’artista contemporanea che si è nascosta dietro le proprie opere, agendo quasi in incognito, questa è Vivian Maier, fotografa statunitense che, come una sorta di supereroina, celava la propria vera identità di artista dietro la maschera di tata al servizio di diverse famiglie nell’America della seconda metà del Novecento. A lei è dedicata la mostra “Vivian Maier. The Exhibition”, al Centro Culturale San Gaetano fino al prossimo 28 settembre. Vivian Maier, nata a New York nel 1926 ma cresciuta in Francia - dove si approcciò per la prima volta al mondo della fotografia - cominciò la sua attività come bambinaia dopo essere tornata negli Stati Uniti intorno al 1950. Lavorò a New York e quindi a Chicago, senza mai abbandonare la sua passione per la fotografia che, però, non fu mai resa pubblica se non dopo la sua morte, avvenuta nel 2007. È solo nel 2009, infatti, quando John Maloof acquista all’asta un deposito e vi trova oltre centomila negativi, di cui 30.000 mai sviluppati, che emergono gli scatti realizzati da Vivian Maier dagli anni Cinquanta agli anni novanta del Novecento. Momenti di vita quotidiana catturati fra le strade di New York e Chicago che offrono un vivido ritratto delle città americane del tempo e del loro sviluppo attra-

verso la storia, e che fanno emergere il personale stile di Maier, capace di osservare, tramite il filtro della sua Rolleiflex, persone di ogni età con estrema sensibilità e acutezza. Una storia particolare, quella dell’artista statunitense, cha ha da subito affascinato ispirando anche un documentario candidato ai premi Oscar (“Finding Vivian Maier”, del 2014). La mostra patavina, la più grande mai realizzata su Maier, non intende però soffermarsi sulle particolari vicende dell’artista e sulla sua vita misteriosa, come sottolinea la curatrice Anne Morin, quanto sulla sua opera e sulla sua abilità nell’osservare meticolosamente il tessuto urbano, capace di riflettere i gradi cambiamenti sociali e politici della storia americana. Elevare l’artista, più che la donna misteriosa, è que-

sto l’obiettivo della mostra, che si compone di oltre duecento fotografie a colori e in bianco e nero, divise in sezioni tematiche: dagli autoritratti all’avvicinarsi della fotografia all’arte cinematografica, dal passaggio dal bianco e nero al colore alle immagini scattate nei quartieri operai. Non mancano le foto scattate ai bambini, di cui sapeva cogliere l’essenza con particolare sensibilità, ma nemmeno gli scatti in cui gli oggetti vengono resi in modo astratto, a sottolineare come la fotografia fosse per Maier uno spazio espressivo e di libertà a tutto tondo.

La mostra, nata dalla collaborazione fra il Comune di Padova e Artemisia, comprende inoltre oggetti personali, documenti inediti, registrazioni audio e filmati Super 8. Francesca Tessarollo

Le opere di Ida Barbarigo in mostra al Museo Eremitani

Lavorò come bambinaia ma scattò oltre 100 mila foto, diventate celebri dopo la sua morte. E’ la più grande mostra mai realizzata sulla fotografa newyorkese

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La produzione artistica di Ida Cadorin Music, in arte Ida Barbarigo, è al centro della mostra “Ida Barbarigo, Opere 1940-2015”, visitabile al Museo Eremitani di Padova fino al 13 luglio 2025. Un percorso espositivo ricco per presentare l’arte dell’ultima discendente di una dinastia di pittori, scultori e architetti attivi a Venezia sin dal XVIII secolo, che sentì sempre la pittura come una necessità e un bisogno vitale. Un’artista che ha attraversato i decenni sviluppando una propria personalissima poetica, come evidenziato dalle opere esposte, che permettono ai visitatori di apprezzare la produzione artistica di Barbarigo seguendone sia l’andamento cronologico che quello tematico. Presenti in mostra il dipinto

“Operaie in riposo”, con il quale Barbarigo partecipò per la prima volta alla Biennale (nel 1 942) e l’ultimo ciclo denominato “Unità del profondo” (2010), che chiude il percorso espositivo. Nel mezzo, opere risalenti a diversi decenni che raccontano la vita e gli sviluppi artistici di Ida Barbarigo, dalle serie denominate “Seggiole”, che caratterizzarono la produzione degli anni Cinquanta e Sessanta, alla presenza ai Salon de Mai negli anni parigini (a questo periodo risalgono gli incontri con Picasso e con gli artisti della Nouvelle Ecole de Paris). Da segnalare, inoltre, la retrospettiva dedicata all’artista nel 1972 dal Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e le diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia: in particolare, nel 1978,

con la presentazione della serie “Persecutori”, e nel 1995, l’anno del centenario della Biennale, quando all’artista venne dedicata una grande sala nel padiglione centrale. (f.t.)

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L’edizione. Oltre trent’anni di passione e crescita: il torneo che ha conquistato anche i top club europei

Conto alla rovescia per il Torneo di Abano di calcio giovanile

M anca poco all’avvio della 31esima edizione del Torneo Internazionale Città di Abano Terme, kermesse riservata ai Giovanissimi Under 14. L’edizione del 2025 si terrà dal 3 al 7 giugno. L’organizzazione è a capo al Comune e alla società sportiva Virtus Abano. Gli organizzatori sono Gianni Meggiolaro e Giulia Bertan.

Storia. Il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Abano Terme” nasce nel 1991 dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di Abano Terme e del dirigente Figc Gianni Meggiolaro. Crescita. In breve tempo il torneo ottiene il patrocinio del Coni e della Figc grazie all’alto livello tecnico – organizzativo che lo porta ad essere denominato “Nazionale” per il coinvolgimento di squadre giovanili di serie A. Internazionalità. Dal 1995 il Torneo, da nazionale, raggiunge anche i paesi esteri coinvolgendo sempre più squadre internazionali di assoluto livello venendo presto ribattezzato “Torneo Internazionale di calcio giovanile Città di Abano Terme” e ricevendo il sostegno oltre che dalla Figc anche dalla Uefa. Squadre. In tutte queste edizioni Abano Terme ha accolto squadre come Inter, Atalanta, Lazio, Torino, Fiorentina, Villareal, Rapid Vienna, Manchester, Bayer 04 Leverkusen, Ajax, Benfica, Juventus, Milan, Napoli, Paris Saint Germain, Cska Mosca, Atletico Madrid.

è stata una squadra non europea. Hanno vinto infatti la ventinovesima edizione i giovani talenti del Cr Flamengo provenienti dal Brasile. Federico Barbierato, sindaco della Città di Abano Terme: “Questa trentunesima edizione rappresenta ancora una volta un’importante vetrina internazionale che vede i migliori giovani calciatori sfidarsi nella nostra città per una settimana. Il torneo è ormai riconosciuto, oltre che dalla Uefa, anche dalle società più importanti del mondo. Per Abano Terme sarà un’occasione fantastica per far conoscere anche all’estero le nostre

terme, il nostro territorio, il nostro paesaggio e l’enogastronomia. A conferma della vocazione internazionale di Abano, una città che sta crescendo molto anche grazie allo sport”. Francesco Pozza, vicesindaco e assessore allo sport della Città di Abano Terme: “Il Torneo di Aba-

no rappresenta la storia della nostra città e da sempre ha voluto valorizzare due temi importanti. Prima di tutto lo sport giovanile, con l’obiettivo di coinvolgere e appassionare sempre più ragazzi e ragazze allo svolgimento della pratica sportiva”. Federico Franchin

Oggi il Torneo Internazionale Città di Abano Terme rappresenta il principale Torneo Internazionale di calcio giovanile Under 14 riservato alle società calcistiche che militano nella massima serie italiana o dei loro paesi di provenienza. Dopo il successo dell’edizione 2023 in cui hanno partecipato società sportive come Fc Internazionale, Atalanta Bc, Bologna Fc, Malmoe Ff, Fc Tokyo, Juventus Fc, Udinese Calcio, Cr Flmanego, Fc Dynamo Kyv, Ssc Napoli, Acf Fiorentina, Fc Lugano, Hjk Helsinki, Hellas Verona Fc, Red Bull Academy, Sk Slavia Praha, l’edizione 2024, che raggiunge l’importante traguardo dei 30 anni di storia, si propone quale obiettivo la partecipazione di 16 tra le migliori squadre italiane ed internazionali di assoluto livello. Nel 2023 per la prima volta nella storia del torneo ad aggiudicarsi il titolo di campione

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Giorgio Romeo, una guida per i Pulcini della Virtus Abano Giocare e divertirsi. I Pulcini 2015 della Virtus Abano stanno concludendo un’annata di grande crescita. E il merito è anche del loro allenatore, Giorgio Romeo, sempre presente e sempre pronto a dispensare consigli ai bimbi Made in Virtus. “Dopo una lunga esperienza nei campionati amatoriali della provincia di Padova, Gabriele Levorin, già presidente della società, mi ha proposto di entrare a far della famiglia Virtus Abano”, racconta Romeo. “L’inizio non è stato facile perché mi sono trovato immerso in

quel mondo del calcio completamente diverso da quello che conoscevo: l’attività di base di una società che era e lo è tuttora, in forte espansione. All’interno ho trovato persone che dedicano con grande entusiasmo molto tempo alla crescita sportiva e personale di centinaia di bambini del comprensorio, dalla dirigenza alla segreteria, dai tecnici alla lavanderia, fino ai manutentori dei campi, tutti molto motivati e positivi, forieri di uno sviluppo costante della società”. L’inserimento è stato dolce e piacevole. “Dopo aver frequentato un corso per dirigenti, da due anni collaboro nella gestione dei bambini nati nel 2015, quest’anno Pulcini, unitamente ad altri ragazzi con i quali siamo in perfetta sintonia sia nella preparazione degli allenamenti che nelle convocazioni per le partite. I bambini che alleniamo hanno caratteristiche personali e tecniche molto diverse ma da ognuno di loro cerchiamo di acquisire il massimo che possiamo, nel rispetto delle loro persone che è la cosa principale”. (f.f.)

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Il dibattito. Acceso confronto fra maggioranza e opposizione sulla manovra di intervento

Emergenza abitativa, aumentano i bisogni ma sui fondi il Consiglio veneto si infiamma

L

’emergenza abitativa in Veneto, alla quale abbiamo dedicato il nostro approfondimento tematico il mese scorso, irrompe in consiglio regionale con tutte le sue contraddizioni e criticità e infiamma il dibattito politico. In occasione dell’esame del disegno di legge “Ordinamentale 2024, che contiene una serie di semplificazioni delle norme su trasporti, navigazione, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo, la discussione si è concentrata in particolare sull’emergenza abitativa, per la quale i consiglieri di minoranza hanno chiesto una maggiore attenzione e risorse. Anna Maria Bigon, del Partito Democratico, ha seguito i lavori della seconda commissione che aveva messo a punto il provvedimento e osserva: “Sono emerse alcune implicazioni che non sono solo di natura sem-

plificativa che richiederebbero un maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. Abbiamo un patrimonio di edilizia residenziale pubblica ormai vetusto, che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. In consiglio Renzo Masolo, di Europa Verde, mette l’accento sulla alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: “Significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”.

I lettori ci scrivono dopo il nostro approfondimento

La capogruppo Pd Vanessa Camani è drastica: “Questo provvedimento, che tocca una serie di diverse materie, vede tra i nodi cruciali il fronte delle politiche abitative. Con risposte che, in assenza di efficaci modifiche normative, sono destinate a non risolvere l’attuale e dilagante situazione emergenziale. Stanno aumentando i bisogni, ma le risorse rimangono invariate. Addirittura, il patrimonio abitativo

pubblico si riduce, con richieste quasi quotidiane di alienazione da parte delle Ater. I casi di emergenza abitativa stanno infatti aumentando ovunque, soprattutto a causa dei tagli dei sostegni voluti dal governo, sia per quanto riguarda il Fondo affitti che quello per le morosità incolpevoli. Una riduzione che ha un impatto rilevantissimo, non solo per gli indigenti ma, a macchia d’olio, per la fascia media con un solo lavoratore. Non basta aumentare il numero di alloggi per emergenze abitative, togliendoli a quelli destinati all’edilizia popolare. Si cambi strategia, - conclude Camani - creando invece un fondo straordinario al quale i Comuni possono attingere nei casi di emergenza”. Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, aggiunge: “Sulla casa

“Rispetto della legalità, recupero dell’esistente e spazio al libero mercato per attrarre gli investitori”

Dopo aver letto la nostra inchiesta “Dentro la notizia” dedicata all’emergenza abitativa un lettore ci scrive per offrire un contributo interessante al dibattito su un tema molto sentito e sempre attuale. Ecco la sua lettera

Gentile direttore, ho letto con vivo interesse l’approfondimento riguardante il diritto alla casa e la carenza di immobili in affitto in alcuni comuni della Marca. Vorrei offrirLe un breve spunto dal punto di vista di chi, come me, sarebbe disposto a investire nel mercato immobiliare locale, anziché destinare capitali alla finanza internazionale.

Pur avendo condotto analisi accurate e individuato scenari economicamente sosteni-

bili, ho sempre rinunciato a procedere per un motivo preciso: l’incertezza normativa. L’impossibilità di tutelare il proprietario di fronte a inquilini morosi, spese condominiali inevase o danni non risarciti rappresenta un rischio inaccettabile per chi investe con serietà.

Non credo di essere un caso isolato: molti potenziali investitori si tengono alla larga da un sistema che, nel tentativo di tutelare i più fragili, finisce per scoraggiare chi potrebbe

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contribuire ad aumentare l’offerta abitativa. Ritengo che una misura chiave potrebbe essere rendere certo e rapido il ripristino del diritto in caso di inadempienza contrattuale. In parallelo, sarebbe auspicabile incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, magari prevedendo sgravi fiscali o agevolazioni per gli affittuari che accettano contratti legati alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile. Questo approccio potrebbe dare nuova vita a interi quartieri

non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni, di Europa Verde, chiede piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. Arturo Lorenzoni vede la necessità di uno strumento diverso e invita a “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio”.

senza ulteriore consumo di suolo. Infine, credo sia opportuno riflettere su quanto l’edilizia pubblica, pur animata da buone intenzioni, abbia spesso prodotto quartieri degradati e poco vivibili. Lasciare spazio al libero mercato, purché regolato con equilibrio, potrebbe rivelarsi molto più efficace nel garantire un’offerta abitativa variegata e dignitosa.

Cordialmente,

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il commento alle notizie del giorno dalle 17:00 con

AB

Vanessa Camani

La

La In sono

statistica. I dati del censimento permanente della popolazione

In tutto il Veneto nascite in costante calo, sono il 30% in meno rispetto a 25 anni fa

Calano le nascite ma anche la mortalità si riduce, l’età media continua a salire e sfiora i 47 anni: questa la prima fotografia che emerge dal censimento permanente della popolazione in Veneto che mette in fila i numeri del 2023 su popolazione, movimenti demografici e altri indicatori come il numero degli stranieri, la composizione delle famiglie e la distribuzione della popolazione. In Veneto le provincie che “pesano” di più sul fronte della popolazione sono Padova e Verona, ciascuna con oltre il 19% del totale, così da arrivare quasi al 40% di tutti in residenti in Veneto. Treviso, Vicenza e Venezia messe insieme raccolgono oltre la metà della popolazione mentre Rovigo e Belluno raccolgono l’8,8% dei veneti. In valori assoluti la popolazione è stabile e il dato a fine anno era di 4.852.216 persone, vale a dire l’8,2% della popolazione italiana. La longevità femminile si fa sentire sui numeri perché nella nostra regione le donne superano gli uomini di oltre 75 mila unità. Continua a crescere il numero degli stranieri, ormai oltre il 10,3% del totale dei residenti, poco più di mezzo milione, un quarto dei quali di provenienti dalla Romania, seguita da Marocco con il 9% e dalla Cina al 7,3%.

Scendendo nel dettaglio delle dinamiche demografiche la provincia di Rovigo presenta la perdita più consistente sia in valore assoluto (-493 residenti) sia in termini relativi (-0,2%); diminuisce la popolazione anche a Belluno (-0,2%) e Venezia (-0,1%). Le altre quattro province segnano un lieve incremento relativo positivo. In particolare, Venezia è la provincia con il più basso saldo naturale (-4.609), Padova ha i saldi

migratori, interno ed estero, più elevati (rispettivamente + 1.467 e + 3.601).

A preoccupare è il saldo naturale nella regione, che conferma la dinamica sfavorevole, con un eccesso dei decessi (51.071) sulle nascite (30.438). In Veneto, infatti, come nel resto d’Italia, si registra il nuovo minimo storico delle nascite, con una riduzione di quasi il 30 per cento rispetto ai 43mila nati di inizio millennio (anno 2000). La diminuzione del numero dei nati è determinata sia dalla contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni). Prosegue il trend decrescente del tasso di natalità, dal 6,5 per mille del 2022 al 6,3 del 2023, mantenendosi di poco inferiore alla media nazionale (6,4 per mille abitanti). Tra le province il maggior decremento (da 6,4 a 6,1 per mille nel 2023) si riscontra a Padova; il valore minimo del tasso si riscontra a Rovigo (5,2 per mille), il valore massimo a Verona (6,7 per mille).

Rispetto all’anno precedente il numero dei morti diminuisce di 4.401 unità. Il decremento è del 7,9% sul 2022, superiore al valore nazionale (-6,1%), e riguarda soprattutto la componente più anziana della popolazione, all’interno della quale si concentra la maggior parte dei decessi.

Interessante anche la composizione dei Comuni veneti e le loro dimensioni.Il 44,6% dei 563 Comuni della nostra regione ha una popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti, dove risiede più del 14% degli abitanti. Il 17% della popolazione vive nei quattro comuni con oltre 100.000 abitanti (Verona,

Venezia, Padova, Vicenza); più di un quarto vive nei 95 comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 abitanti. Fra i comuni non capoluogo spiccano per numerosità della popolazione Chioggia (VE, 47.581 abitanti), Bassano del Grappa (VI, 42.405) e San Donà di Piave (VE, 41.848).

Guardando invece alle famiglie, quelle più numerose, con almeno tre componenti, rappresentano il 36,9% del totale. Tra le province venete, Treviso (2,36) ha il numero medio di componenti più alto e una percentuale significativa di famiglie con 4 e più componenti (20,8%). Anche Vicenza (2,31 componenti medi per famiglia) ha una percentuale di famiglie con 4 e più componenti superiore a quella regionale, seguita da Verona e Padova. Viceversa, Belluno è caratterizzata dalla più bassa dimensione familiare media (2,10) e un’alta incidenza di famiglie unipersonali (40,6).

Le trasformazioni socio-demografiche come i cambiamenti degli stili di vita, la contrazione della fecondità, la crescente instabilità delle relazioni di coppia e la maggiore longevità, si riflettono nei mutamenti delle forme di vita familiari, favorendo la formazione di famiglie con un minor numero di componenti e di strutture familiari più flessibili. In Veneto la coppia con figli rappresenta il 46,3% del totale, seguita dalla coppia senza figli (33,3%) e dai nuclei con un solo genitore. Le madri sole con figli rappresentano il 15,5%, i padri il 4,8%. A livello provinciale Treviso (47,9%) e Vicenza (47,8%) mostrano una percentuale più alta di coppie con figli rispetto alla media regionale e nazionale. Rovigo, Belluno e Venezia registrano valori più elevati di coppie senza figli o con un solo genitore.

Il portale. Si possono trovare informazioni e condividere iniziative tra produttori e consumatori

Comunità energetiche rinnovabili, il Veneto ci crede

S

ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.

Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.

Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.

Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un

portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.

“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità

energetiche sul territorio veneto”.

La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento

non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.

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L’intervista. Emanuele Apostolidis, autore del fumetto che è diventato una serie di successo tra i giovanissimi

Alla scoperta del passato (e del futuro) con le avventure dei “Paleo Hunters”

I

n un panorama editoriale sempre più affollato, trovare fumetti capaci di intrattenere i più giovani senza rinunciare a qualità narrativa, contenuti educativi e un pizzico di profondità emotiva è diventata una vera e propria impresa. Ma “Paleo Stories: Estinzione” (BeccoGiallo Editore, 2025), terzo volume della serie a scritta da Emanuele Apostolidis, ci riesce con naturalezza sorprendente. La saga dei Paleo Hunters è un mix ben calibrato di avventura, fantascienza, amicizia e paleontologia, pensato per lettori tra i 8 e gli 12 anni ma capace di conquistare anche i genitori più esigenti. Con il terzo volume la storia entra in una fase più complessa e avvincente, mentre cresce l’interesse intorno a un franchise che non si limita alle pagine disegnate: Apostolidis sta infatti portando Paleo Stories in tour nelle scuole e nei festival, coinvolgendo centinaia di bambini in laboratori, letture e attività educative.

Abbiamo incontrato Emanuele per farci raccontare la genesi del progetto, i segreti dietro la scrittura per bambini e le nuove sfide che aspettano i suoi giurassici protagonisti.

Emanuele, come nasce “Paleo Stories”? Qual è stata la scintilla iniziale che ti ha portato a raccontare storie a fumetti per bambini sulla paleontologia?

L’idea di Paleo Stories nasce assieme alla paleontologa Elena Ghezzo. Elena voleva trovare un modo per divulgare il suo lavoro ancora molto sconosciuto e che spesso si confonde con un’altra figura professionale come quella dell’archeologo. Un altro degli obiettivi principali di Elena era far conoscere questo lavoro anche ad un pubblico femminile e far capire che non è un lavoro solo maschile. Elena mi invitò a visitare la grotta di Veja a Verona, luogo in cui stava svolgendo uno scavo. Andai alla grotta con moglie, figlia e disegnatrice al seguito. Fui subito folgorato dall’esperienza tanto che, una volta tornato a casa, il primo volume di Paleo stories si scrisse quasi da solo. Ci misi dentro tutta quella meraviglia che Elena era riuscita a farmi apprezzare,

dal guano di pipistrelli fino ai resti fossili del Museo di Paleontologia. Nel primo volume l’ingresso dei protagonisti in grotta ricalca quasi fedelmente quell’esperienza (tolto ovviamente l’incontro ravvicinato con lo Smilodonte).

Come si scrive una storia per bambini dagli 8 ai 12 anni senza mai cadere nella banalizzazione o negli stereotipi?

Non è mai facile scrivere una storia per bambini perché per farlo bisogna tornare ad esserlo. Ad esempio per scrivere Paleo Stories ho dovuto ricordare quello che da bambino mi piaceva del mondo della preistoria come i nomi dei dinosauri o le abitudini alimentari di molti di loro. E poi amavo le storie di avventura e di esplorazione come i Goonies. Ecco Paleo Stories nasce come un incrocio tra i Goonies e Jurassic park.

Estinzione è il terzo volume di quello che ormai sta diventando a tutti gli effetti un franchise: hai mai pensato di lavorare anche a una serie tv o a un film di Paleo Stories? Nel caso, a chi lo faresti dirigere?

Il successo di Paleo Stories ci ha sorpreso tutti. È stato ed è veramente bello continuare ad incrociare bambini (e tantissime bambine) che sanno quasi a memoria i primi due volumi. Una serie tv animata sarebbe veramente un sogno che si realizza e sia i personaggi che la storia si presterebbe benissimo ad una rappresentazione grafica di quel genere! Visti i film che ti ho citato prima dovrebbe per forza di cose dirigerla Steven Spielberg :))

Quali sono le sfide principali nel creare personaggi e trame che sappiano divertire, educare e stimolare la fantasia dei più piccoli?

Creare personaggi è forse la parte più difficile, perché influenzano di conseguenza poi tutta la storia. I personaggi, infatti, devono avere caratteristiche tutte diverse tra loro in modo che poi diventino utili all’occorrenza.Tali caratteristiche devono poi essere facilmente riconoscibili e utili anche l’immedesimazione del lettore che si deve ritrovare in uno o in tutti i personaggi della storia.

In Paleo Stories Gei è appassionata di paleontologia, Nara ha la passione per la tecnologia, Phil ama i videogiochi e le serie TV, mentre Mila è ribelle, modaiola e giornalista. Tutte queste caratteristiche hanno una funzione ben precisa nell’arco della storia e ce l’avranno anche nell’evoluzione e la crescita del personaggio. Ovviamente poi bisogna tradurre la descrizione in disegno e Michela Peloso (la disegnatrice dei primi due volumi) è stata molto brava a creare personaggi riconoscibili e simpatici. Come altrettanto brava è stata Blu Pieraccioli nel creare i nuovi “cattivi” del terzo volume adattandosi allo stile dei primi volumi.

Chi ha figli sa che i bambini adorano i dinosauri: dopo 3 volumi di Paleo Stories hai capito il perchè? E, soprattutto, come riesci a conciliare il dato scientifico con l’invenzione narrativa?

La scienza è estremamente affascinante e ogni volume di Paleo Stories nasce da una curiosità scientifica che Elena mi ha raccontato. Il secondo volume nasce dal racconto di Elena sulla leggenda degli unicorni e dei ciclopi, il terzo nasce dalla scoperta che gli squali piccoli vivono in delle specie di nursery. Queste curiosità scientifiche sono il cuore del progetto PAleo Stories perché non è solo un fumetto di avventura, ma soprattutto di divulgazione in cui le nozioni scientifiche sono metodo anche di risoluzione delle problematiche o veicolo di inclusione sociale. In tutti e tre i volumi sono presenti gli inserti che approfondiscono sia il lavoro del paleontologo che le nozioni scientifiche trattate nella storia. Nei primi volumi abbiamo inserito anche un elenco di musei da visitare e in coda al volume c’è ogni volta un’intervista ad un paleontologo diverso (dai paleobotanici fino ai paleo artisti). Insomma Paleo Stories è un libro a fumetti avventuroso, ma con un carattere estremamente scientifico e divulgativo che lo differenzia da altre serie per ragazzi presenti in commercio.

Il terzo volume segna un nuovo passo nella saga: puoi raccon-

tarci in che direzione si sta evolvendo la storia e quali novità ci aspettano?

“Estinzione” chiude una prima parte della saga, in cui si scopre un po’ di più il mistero della madre della protagonista. Con l’editore abbiamo già ipotizzato una seconda trilogia di volumi che tratterà tematiche diverse. Il primo volume era ambientato in grotta, il secondo tra i ghiacci e il terzo in mare. Il quarto volume di sicuro sarà ambientato in cielo, vista anche la scoperta che una parte dei dinosauri si è evoluta nei nostri uccelli.

Hai introdotto nuovi personaggi o tematiche nel terzo volume?

Qual è stato il feedback dei lettori più giovani?

Il terzo volume parla principalmente dell’importanza degli oceani e delle balene come grandi equilibratori della vita sulla Terra.

Tocca anche la tematica dell’amicizia e della fedeltà.

Sei uno sceneggiatore molto prolifico: stai lavorando su qualche altro progetto?

Mi sto divertendo molto a scrivere serie per ragazzi, in Estate sempre per Becco Giallo ne esce una nuova del titolo: Archeo Tales. E’ una serie che ricalca un po’ la struttura di Paleo stories solo con al centro il mondo dell’archeologia al posto della paleontologia. La storia ha un’ambientazione più fantasy ed è infatti ambientata in un mondo dove

è vietato studiare il passato e i ragazzi-protagonisti del volume dovranno riuscire a risvegliare i miti per far riscoprire il passato. Ma non ti racconto ulteriori dettagli perché altrimenti rischio di spoilerare troppo, ti lascio la curiosità per la prossima intervista. Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

L’autore Emanuele Apostolidis e la copertina del fumetto

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zano a Abano Terme, passando per Vigodarzere e “Conosciamo bene il territorio e le sue peculiarità urbanistiche. Questo ci permette di essere presenti, fare sopralluoghi rapidi

“Non ci sono compartimenti stagni tra chi progetta, sente di essere più rapidi, precisi e vicini ai nostri clienti. Le famiglie lo sentono: si percepisce che c’è una guida, una direzione coerente, un’attenzione Non è un “PER ristrutturare.

sizione semplice, ma potente. Dice cosa facciamo e per chi lo facciamo. È diventato un tratto distintivo,

“Chi affronta

strutturazione di una casa ha bisogno prima di tutto di informazioni. Il nuovo sito, insieme ai social, sarà uno spazio per parlare di bonus fiscali, tendenze, investimenti sostenibili. Sarà un modo per stare vicino alle persone, anche prima che decidano di rivolgersi a noi.” E mentre il cantiere si muove e lo showroom si anima, c’è una certezza che accompagna ogni progetto: la convinzione che la casa, per essere davvero bella, deve prima di tutto somigliare a chi la abita.

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Grazie alla strategia di prevenzione con Nirsevimab contro il virus respiratorio sinciziale, il Veneto registra un drastico calo dei ricoveri pediatrici e delle giornate di degenza ospedaliera.

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Meningite: 142 casi batterici nell’ULSS 6 Euganea dal 2019. La prevenzione passa dai vaccini

Si è celebrata la Giornata mondiale contro la Meningite, malattia infiammatoria acuta delle meningi, le membrane che rivestono cervello e midollo spinale. Una patologia che può colpire persone di tutte le età e che, se causata da batteri, può avere conseguenze gravi e potenzialmente fatali. È il caso della meningite batterica, meno frequente rispetto a quella virale, ma molto più pericolosa. Nel territorio dell’ULSS 6 Euganea, tra il 2019 e il 2024 sono stati registrati 142 ricoveri per meningite batterica, con 19 decessi. Il dato più alto risale al 2019 (29 casi), mentre negli anni successivi si è osservato un andamento relativamente stabile, con circa 20-24 casi l’anno. Le fasce d’età più colpite sono quelle oltre i 60 anni (44,4%), seguite dagli adulti tra i 25 e i 59 anni (30,3%) e dai bambini sotto l’anno di età (14,1%). Questi dati confermano come i soggetti più vulnerabili siano gli anziani, gli adulti attivi e i neonati. La meningite batterica può essere causata da diversi microrganismi: Meningococco (di tipo B e ACWY), Pneumococco, Haemophilus influenzae tipo B, Streptococco, Stafilococco e altri batteri meno comuni. Per fortuna, contro molti di questi agenti infettivi esistono oggi vaccini efficaci e gratuiti, proposti dalla Regione Veneto in diversi momenti della vita, in particolare nell’infanzia.

Il vaccino contro l’Haemophilus B (Hib), incluso nell’Esavalente, è obbligatorio per i bambini al 2°, 4° e 10° mese di vita. È anche

raccomandato per i soggetti fragili (immunodepressi, trapiantati, oncologici, ecc.) in età adulta. Nell’ULSS 6 Euganea, la copertura nei soggetti da 0 a 21 anni supera il 90%, ma cala drasticamente tra i nati prima del 1990, arrivando ad azzerarsi dopo i 35 anni. Il vaccino anti-Pneumococco (PCV) protegge da meningite, sepsi, otiti e polmoniti, ed è raccomandato sia per i bambini che per gli over 65. Anche in questo caso, la copertura è elevata tra i minori (oltre il 90%) ma diminuisce progressivamente negli adulti. Per gli anziani, la vaccinazione è proposta dai medici di medicina generale a partire dai 65 anni. Importante anche il ruolo del vaccino contro il Meningococco B, responsabile della forma più comune di meningite batterica nei bambini sotto i 5 anni e nei ragazzi tra i 15 e i 19. Il ciclo vaccinale prevede tre dosi nel primo anno di vita, con eventuali richiami. In ULSS 6 Euganea la

copertura per almeno una dose supera il 90% fino ai 10 anni. Sono attivi anche programmi di recupero per i nati tra il 2008 e il 2010. Infine, il vaccino coniugato Meningococco ACWY, che protegge da quattro ceppi batterici, è raccomandato al 12° mese e a 13 anni. Fino a pochi anni fa si utilizzava solo il vaccino contro il ceppo C, ma l’attuale quadrivalente offre una protezione più ampia. Anche qui si supera il 90% di copertura nei più giovani, e sono previste campagne di recupero per i 15-18enni non ancora vaccinati.

Per chi non rientra nelle fasce di età previste dal calendario vaccinale, è comunque possibile richiedere le vaccinazioni se si appartiene a categorie a rischio o fragili. La trasmissione della meningite avviene per via respiratoria, spesso da soggetti sani ma portatori del batterio. Per questo vaccinarsi è un atto di responsabilità verso sé stessi e la collettività. Secondo i dati regionali, le coperture vaccinali tra i bambini sono molto elevate, mentre negli adulti e negli anziani vi è ancora margine di miglioramento, in particolare per la vaccinazione anti-Pneumococco. Le autorità sanitarie raccomandano di verificare il proprio stato vaccinale e rivolgersi al proprio medico o al SISP per eventuali aggiornamenti. Oggi più che mai, la meningite si può prevenire. Grazie ai vaccini, agli screening e alla sorveglianza epidemiologica, è possibile ridurre in modo significativo l’incidenza delle forme più gravi e tutelare le fasce di popolazione più fragili.

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Psicologi di base per il benessere della comunità

Continuerà per tutto il 2026 il progetto “Psicologi di base: interazione multidisciplinare per la riduzione del disagio psichico o sociale per il benessere di comunità”, promosso dall’Ulss 6 Euganea grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Nato nel 2019 come sperimentazione nel Distretto Padova Sud, ha già aiutato oltre 1.200 persone offrendo ascolto, supporto e orientamento a chi vive situazioni di difficoltà. L’obiettivo è intercettare precocemente i segnali di disagio psico-sociale, prima che degenerino in disturbi più gravi. «Vogliamo offrire uno spazio di ascolto psicologico – spiega il direttore dell’Ulss 6, Paolo Fortuna – valorizzando le risorse individuali e promuovendo un percorso di crescita e cura». Il servizio è accessibile sia tramite invio da medici di base e assistenti sociali, sia su iniziativa personale, ed è rivolto ai residenti del Distretto 5, che comprende l’area di Padova Sud. Tra il 2019 e giugno 2024 sono stati seguiti 1.223 pazienti, in prevalenza donne (72%), soprattutto tra i 45 e i 64 anni (41%) e tra i 21 e i 44 anni (35%). Le problematiche affrontate più frequentemente sono ansia (600 casi), depressione (408), conflitti familiari (328), lutti, stress, difficoltà relazionali e lavorative. Gli interventi prevedono colloqui (fino a 10 incontri), consulenze brevi e, se necessario, invio a servizi specialistici come CSM, consultori o neuropsichiatria infantile. Il progetto si avvale di psicologi operativi a Conselve, Este, Monselice e Montagnana. Il 60% degli utenti ha intrapreso un percorso completo, il 19% ha ricevuto una consulenza breve e un altro 19% è stato indirizzato ad altri servizi. Solo nel 2024 sono stati presi in carico 388 utenti, di cui il 77% donne. «Intervenire presto – commenta Gilberto Muraro, presidente di Cariparo – significa prevenire disagi più profondi, soprattutto tra i più fragili».

Azienda Ospedale. Gli interventi non programmati rappresentano il 20% dell’attività

Firmato protocollo tra Ulss 6 ed Enti del Terzo Settore per garantire cure ai più fragili

Ulss 6 Euganea e Terzo Settore uniti per garantire cure accessibili ai più fragili: firmato un protocollo per integrare servizi e ridurre le disuguaglianze

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In occasione della Giornata nazionale pDare una cornice stabile alle collaborazioni già in atto tra pubblico e Terzo Settore per rafforzare l’accesso alle cure delle persone più vulnerabili: è questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato tra l’Ulss 6 Euganea e sette realtà attive nel territorio padovano, tra cui Fondazione Nervo Pasini, Croce Rossa Italiana Comitato di Padova, Medici in Strada, Medici con l’Africa CUAMM, Anteas, Adam ETS e Caritas Diocesana. Il Distretto socio-sanitario Padova Bacchiglione, dove da oltre vent’anni è attivo il Servizio Immigrazione, riconosce il valore degli Enti del Terzo Settore nel sistema di welfare. L’intesa firmata rappresenta un passo importante per garantire servizi sanitari più efficaci, coordinati e accessibili alle persone in situazione di fragilità. Si tratta di una sperimentazione concreta del principio di sussidiarietà,

che consente alla sanità pubblica di integrarsi con chi già opera sul territorio in modo capillare, evitando duplicazioni e dispersioni.

I destinatari sono anziani soli, disabili, donne in gravidanza, genitori soli con figli, migranti, senza fissa dimora, cittadini non iscritti al SSN o privi di documenti.

Il protocollo prevede l’erogazione di assistenza medica di base, cure ambulatoriali e ospedaliere, vaccinazioni, consulenze, rilascio di tessere STP ed ENI, prestazioni specialistiche e supporto amministrativo.

«Vogliamo definire procedure condivise – spiega il direttore dell’Ulss 6, Paolo Fortuna – e valorizzare le risorse di ciascuno per risposte più tempestive ed efficaci, evitando sovrapposizioni e frammentazioni».

Don Luca Facco (Fondazione Nervo Pasini) parla di “un’alleanza che riduce le

L’ULSS 6 Euganea approva il bilancio 2024

L’ULSS 6 Euganea ha approvato oggi il bilancio d’esercizio per il 2024, segnando un risultato straordinario che si traduce nel miglior risultato degli ultimi cinque anni. Con un valore della produzione di oltre 2 miliardi di euro (2.044.205.864 euro), l’azienda ha registrato una perdita contenuta di 15 milioni di euro, una cifra ben inferiore ai 85 milioni previsti nel bilancio previsionale, e decisamente ridotta rispetto al deficit medio di 40 milioni degli ultimi quattro anni.

Il Direttore Amministrativo, dr.ssa Michela Barbiero, ha sottolineato che il risultato ottenuto è frutto di un grande impegno organizzativo, in un contesto caratterizzato da fattori esterni sfavorevoli come l’inflazione, le difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e la crescente domanda sanitaria. Nonostante tali difficoltà, l’azienda è riuscita a fronteggiare l’aumento delle prestazioni sia ospedaliere (+2,4% nei ricoveri) che territoriali (+5,8% nelle prestazioni ambulatoriali), garantendo un’efficienza operativa grazie alla razionalizzazione

della spesa e all’ottimizzazione delle risorse.

Il Direttore Generale, dr. Paolo Fortuna, ha confermato l’andamento positivo, evidenziando un incremento significativo delle prestazioni offerte: i ricoveri sono aumentati del 2,4% per un totale di 46.554, le prestazioni ambulatoriali sono cresciute del 5,8% raggiungendo oltre 11 milioni, mentre gli accessi ai pronto soccorso sono aumentati del 3%, con un totale di 176.876 accessi. Anche il settore territoriale ha visto un aumento: l’assistenza residenziale temporanea ha registrato un +13,6%, passando da 2.356 a 2.676 utenti.

Oltre a queste performance, l’azienda ha intensificato gli interventi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra i risultati più significativi, il completamento del primo milestone del PNRR, con il rinnovo delle attrezzature tecnologiche e l’ammodernamento dei sistemi digitali, ha permesso l’acquisizione di nuove apparecchiature, tra cui TAC, risonanze magnetiche e angiogra-

disuguaglianze e costruisce comunità solidali”. Giampietro Rupolo (CRI Padova) sottolinea l’importanza di “una rete organizzativa capace di offrire risposte concrete, in modo strutturato e continuativo”.

Medici in Strada, attiva anche con un ambulatorio fisso in via Tonzig, ribadisce l’importanza dell’incontro umano. Don Dante Carraro (CUAMM) ricorda l’esperienza maturata in Africa come valore da restituire anche sul territorio locale. Un Gruppo interistituzionale coordinato dall’Ulss garantirà il monitoraggio delle azioni. L’obiettivo comune è chiaro: nessuno dev’essere lasciato indietro. Ogni azione sarà condivisa, documentata e orientata al miglioramento costante della presa in carico, con particolare attenzione ai percorsi di prevenzione, inclusione e prossimità.

fi. Inoltre, sono stati avviati importanti lavori sul territorio, come la creazione delle “Case della Comunità” e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia, con la realizzazione di nuovi ospedali di comunità e l’attivazione di centrali operative territoriali. Sul fronte della sicurezza, sono proseguiti i lavori di adeguamento normativo, con interventi significativi nel presidio ospedaliero di Camposampiero e Cittadella per la prevenzione incendi, oltre al rafforzamento delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, in risposta anche al crescente fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Con l’arrivo di maggio, iniziamo a preferire piatti più leggeri e facili da preparare.

QUICHE ALLE ZUCCHINE, FIORI DI ZUCCA E MOZZARELLA

Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala.

Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe

Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti

RISOTTO AL PESTO CON GAMBERI

Il pesto si usa spesso con la pasta, soprattutto con le trofie. In questa ricetta, invece, lo abbiniamo al riso, che si dimostra un ingrediente molto versatile. Il risultato è un piatto semplice, gustoso e invitante.

Ingredienti: : 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero

Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.

PANCAKE

AI FRUTTI DI BOSCO

Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti per 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari;2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone

Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine, servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.

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Rubrica a cura di Sara Busato

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