laPiazza di Cavarzere_Maggio25

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L’alcol sempre più diffuso fra i più giovani e le ragazze ormai superano i maschi

di Cavarzere

Emergenza abitativa, aumentano le necessità, ma sullo stanziamento dei fondi il dibattito si accende

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Regionali d’autunno

Partiamo da due certezze assolute, per il momento, forse le uniche che abbiamo: la prima è che Luca Zaia non sarà ricandidato alla presidenza della Regione, la seconda è che le elezioni si terranno nell’autunno del 2025.

Per ottenere entrambe queste certezze, però, c’è voluto un po’ di tempo per una sostanziale “inconciliabilità” tra le norme nazionali e quelle regionali. Per le “regole” che si è data la Regione Veneto, infatti, il limite di mandati entra in scena da quando è stata recepita la legge nazionale e non da quando è stata emessa; allo stesso modo per gli uffici regionali le elezioni si possono tenere, soltanto, nella finestra primaverile escludendo, quindi, il voto autunnale.

A fare chiarezza ci ha dovuto pensare il Consiglio di Stato che ha detto una cosa molto semplice: la Legge Nazionale “vale” di più di qualsiasi dispositivo emanato dalle singole regioni. Ed eccoci qui: Zaia sulle schede che gli elettori veneti troveranno nei seggi, probabilmente ma non è stato ancora deciso, il 16 novembre non comparirà, almeno non come candidato presidente.

E qui si aprono i giochi. I rapporti tra i due principali partner di governo, Lega e Fratelli d’Italia, sono ai minimi storici.

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Quattro quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza: l’8 e il 9 giugno alle urne, si vota per i referendum

CON L’ACQUA ALLA GOLA: EMERGENZA ALLUVIONI

E SICUREZZA IDROGEOLOGICA, IL VENETO HA ANCORA PAURA

“Bomba d’acqua”, Boscochiaro e parte del capoluogo finiscono sott’acqua. Danni ingenti al comparto agricolo. Sono necessari finanziamenti consistenti per dare risposte concrete

La sfida delle rinnovabili, le comunità energetiche si mettono in rete e offrono opportunità e tagli in bolletta

Centinaia di cittadini hanno affollato piazza Vittorio Emanuele II per commemorare gli 80 anni dalla distruzione della città di Cavarzere

Nel centrodestra è più aperto che mai il confronto sulla leadership Il centrosinistra è alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo

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NVeneto fragile e contraddittorio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

elle ultime settimane il maltempo ha lasciato una scia di danni e anche di lutto, in Veneto: prima il vicentino, con la tragica morte di padre e figlio, due settimane dopo il veneziano, con allagamenti e disagi localizzati anche in altri territori. Ormai è lo scenario ricorrente ad ogni precipitazione intensa, ad ogni pioggia abbondante. Quel che fino a pochi anni fa era straordinario ormai è un evento sempre più frequente e diffuso.

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foto di Nicola Fossella
Servizi alle pagg. 6 e 7
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La storia. Ricordato nelle scorse settimane uno degli avvenimenti più duri del suo passato

Distruzione e rinascita della città, una pagina da non dimenticare

E’ stata scoperta una lapide. L’ambasciatore Claudio

Bisognero, figlio del generale Riccardo, ha ricordato i momenti della Liberazione dai fascisti e dai nazisti

Centinaia di persone hanno commemorato in piazza a Cavarzere il 27 aprile scorso l’80° anniversario della “Distruzione e ricostruzione della città” a causa dei bombardamenti alleati nel periodo conclusivo della Seconda Guerra Mondiale. È stata scoperta e benedetta una lapide a memoria delle vittime e del sacrificio del paese. La cerimonia si è svolta in Piazza Vittorio Emanuele II e sotto il porticato di Palazzo Barbiani. All’evento hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, oltre a una folta rappresentanza di cittadini e associazioni del territorio ed esponenti dei Comuni dell’area. Sotto i bombardamenti angloamericani tra il luglio del 1944 e l’aprile del 1945 perirono 74 civili. Centinaia di famiglie persero tutto. Il paese fu praticamente raso al suolo: oltre 680 abitazioni e 18 edifici pubblici, inclusi il Duomo di San Mauro e il Municipio, furono distrutti. I bombardamenti furono una scelta deliberata del comando alleato, perché si tentava di interrompere le linee di rifornimento e la logistica della Wehrmacht, l’esercito tedesco occupante. In particolare, si puntava a distruggere i ponti sull’Adige. Ospite d’onore, è stato l’ ambasciatore Claudio Bisogniero, figlio del generale Riccardo Bisogniero che guidò la liberazione della città nel 1945. Accanto a lui il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, i

parlamentari Paolo Borchia, Antonio De Poli, Raffaele Speranzon, Bartolomeo Amidei, Giorgia Andreuzza e Sergio Vallotto, l’assessore regionale Francesco Calzavara e i consiglieri regionali Marco Dolfin, Luca Pavanetto e Fabiano Barbisan. Il saluto della Città Metropolitana di Venezia è stato portato dal vicesindaco Silvia Susanna. Per le città gemellate c’erano il sindaco Enzo Salera per Cassino, Elena Piastra per Settimo Torinese e Bogdan Kelichavyi per Kopycynci. “Mio papà - ha spiegato l’ambasciatore Bisogniero - era felice di tornare sempre a Cavarzere quando era invitato. Era orgoglioso che a liberare Cavarzere dall’occupazione nazifascista sotto il suo comando fosse stato un reparto italiano, il gruppo di combattimento Cremona, in appoggio alle forze alleate”. L’ambasciatore ha anche ricordato la figura di Flavio Busonera, partigiano, medico martire della violenza fascista (fu impiccato a Padova nel 1944), figura di spicco della Resistenza a Cavarzere. “Con il cuore gonfio di emozione, abbiamo celebratoha detto nell’occasione il sindaco Pierfrancesco Munari - l’ottantesimo anniversario della distruzione e ricostruzione della nostra Città. Un momento storico che mi auguro possa trovare compimento con il riconoscimento ufficiale che abbiamo chiesto con forza al Presidente della Repubblica per il sacrificio reso dalla nostra comunità. È

stato un privilegio ospitare figure così importanti e vedere una così grande partecipazione da parte della cittadinanza. Questa giornata resterà indelebile nella memoria di Cavarzere”. Il parroco don Andrea Rosada ha dato la benedizione alla lapide commemorativa e a tutta la giunta e il consiglio comunale, compresi i giovani del Consiglio dei ragazzi e delle ragazze guidato dal baby sindaco Pietro Pescarolo. Per tutta la manifestazione il Coro Tullio Serafin e la Banda Musicale Cittadina di Cavarzere hanno regalato momenti di grande intensità.

Forze dell’ordine, duro scontro tra maggioranza e opposizione in consiglio

E’ scontro politico totale a Cavarzere fra maggioranza e opposizione di centrosinistra che ha abbandonato il consiglio comunale. Lo scontro si è consumato in una seduta di fine aprile. Il sindaco Pierfrancesco Munari e la maggioranza di centrodestra rimandano al mittente ogni accusa. “Nel nostro Consiglio comunale si è consumato un episodio - spiega la consigliera del Pd Heidi Crocco - che va denunciato. La maggioranza ha scelto di portare in aula una mozione redatta e imposta dai vertici regionali e nazionali dei partiti di centrodestra sulle forze dell’ordine, impedendo ogni tipo di confronto o contributo da parte della minoranza. Il nostro gruppo consiliare aveva chiesto il rinvio della discussione, perché convinti che un tema così importante me-

ritasse partecipazione e condivisione, non una ratifica acritica. Ci è stato risposto, che il nostro contributo non era “sostanziale”. È inaccettabile preferisca inseguire la propaganda anziché affrontare le vere emergenze”.

Secca la replica del sindaco di Cavarzere. “Apprendo - dice Munari - di una forte presa di posizione da parte della minoranza del consiglio comunale di Cavarzere in riferimento alla discussione dell’ordine del giorno a sostegno delle forze dell’ordine. Qualcuno si lamenta della poca democraticità nella gestione del consiglio, ma quando loro erano il governo della città, vietarono ogni modifica agli ordini del giorno proposti. La minoranza ha perso una grande occasione per dare un segno di compattezza nei confronti delle

forze dell’ordine, che vanno difesi sempre. La minoranza aveva il tempo necessario di leggere e proporre modifiche, essendo stato proposto l’argomento qualche settimana prima, avrebbe potuto chiedere una commissione o come proposto dal sottoscritto, sospendere il consiglio per qualche minuto e modificare ciò che voleva. Mi complimento con il consigliere Fontolan, che seppur astenuto, è rimasto in consiglio”. (a.a.)

Alessandro Abbadir
Il sinddaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari

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“Bomba d’acqua”, Boscochiaro e parte del capoluogo finiscono sott’acqua

Il nubifragio ha colpito oltre un centinaio di case. L’acqua è salita fino a 50 centimetri al pianterreno. Chiesto lo stato di emergenza: al via l’iter per i risarcimenti

Emergenza idrogeologica: una bomba d’acqua ha investito lo scorso 7 maggio il territorio comunale di Cavarzere sommergendo parte del centro e soprattutto la frazione di Boscochiaro dove case e strade sono state invase mediamente da circa 50 centimetri d’acqua. Si attende che la Regione accerti e riconosca lo stato di calamità. Il sindaco ha inviato la richiesta per lo stato di emergenza. Tutto è capitato quando quel pomeriggio, una grandinata e poi un fortissimo temporale si sono abbattuti sull’area sud del veneziano concentrandosi sul cavarzerano. I pompieri allertati dai residenti, sono arrivati da diverse aree: sia dal veneziano che dal padovano e anche dal rodigino. I vigili del

fuoco per prestare soccorso sono arrivati anche con l’elicottero e hanno portato in salvo due persone che erano rimaste bloccate in casa nella zona di Boscochiaro. A Cavarzere un’altra zona che è finita sott’acqua è stata quella di via Mazzini che morfologicamente è una sorta di avvallamento. La frazione di Boscochiaro invece si trova in mezzo di fatto a due fiumi: il Gorzone e l’Adige con tutti i rischi che ne conseguono anche se in questo caso le piene dei due fiumi non centravano nulla. E’ stata la fortissima pioggia che ha causato gli allagamenti Il nubifragio ha interessato oltre un centinaio di famiglie e i danni ammontano a migliaia e migliaia di euro. Nella frazione di Boscochiaro in tanti si sono visti salire

l’acqua nelle case fino a 50 centimetri. Sott’acqua così: seminterrati, garage ma anche pianterreni dove si son dovuti buttare elettrodomestici e mobilio dopo che sono stati sommersi. Molti resi-

denti a Boscochiaro in via 2 Giugno hanno lamentato il fatto che l’area ha sempre avuto problemi, quando ci sono state forti precipitazioni. Le condotte fognarie e delle acque meteoriche spesso

Coldiretti: “Danni gravissimi a decine di aziende agricole, su 1000 ettari”

“La violenta bomba d’acqua che ha colpito Cavarzere, ha causato gravi danni all’agricoltura locale”. Lo afferma Coldiretti Venezia che dopo un sopralluogo sottolinea che gli ettari colpiti dalla bomba d’acqua superano il migliaio con decine di aziende coinvolte. In poco più di mezz’ora sono caduti un centinaio di millimetri di pioggia, compromettendo i terreni coltivati a seminativi, in particolare quelli dedicati al mais recentemente seminato. “È stata una vera e propria bomba d’acqua che ha dilavato i terreni

appena seminati - spiega Marco Liviero, presidente di Coldiretti Cavarzere. Le semine, già effettuate in ritardo a causa delle avverse condizioni meteo, ora ci riportano al punto di partenza. Questo è stato un colpo durissimo per gli agricoltori in una zona fortemente vocata per la coltivazione di cereali, che si trovano a dover affrontare l’ennesima difficoltà”. L’episodio per Coldiretti evidenzia, non solo la fragilità del territorio, ma anche l’urgenza di adattarsi a un clima in continuo cambiamento. Le condizioni meteorologiche

estreme stanno diventando sempre più frequenti. “Gli agricoltori sono continuamente messi a dura prova - continua Liviero. Le nostre aziende sono sempre più vulnerabili a causa delle avversità atmosferiche e poi anche per l’aumento dei costi di produzione Coldiretti sta verificando se vi sono le condizioni per attivare l’assicurazione per danni catastrofali. È fondamentale che le istituzioni prendano coscienza della gravità della situazione e attuino politiche efficaci per la gestione del rischio climatico”. (a.a.)

non ricevono, e tutto si allaga. Ora più di un tempo, vista l’entità delle precipitazioni servono per i residenti lavori importanti. Le canalette consorziali pensate per contenere l’acqua per l’irrigazione in tanti casi sono tracimate contribuendo ad allagare le case. Sono state colpiti anche negozi e attività produttive. La situazione è stata seguita passo passo dal sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari insieme alla Protezione Civile. Il sindaco ha sottolineato come con la “bomba d’acqua” siano caduti circa 50 litri per metro quadro in 20 minuti, una quantità d’acqua incredibile accompagnata da forte grandine. Il sindaco ha ribadito però come da poco siano stati completati gli interventi di pulizia delle caditoie e che quindi certamente non erano ostruite. Si tratterebbe insomma di problemi prodotti da un nubifragio eccezionale, e non certo per disattenzioni alle manutenzioni comunali.

La frazione di Boscochiaro sommersa dall’acqua
Campi allagati nel cavarzerano

Il disastro sarà sempre in agguato senza risposte efficaci e tempestive

Sono molti gli interventi realizzati e in programma a Cavarzere per mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico. “Un importante intervento terminato da poco - spiega il sindaco Pierfrancesco Munariè quello che è stato realizzato dal Genio Civile nell’area di San Giuseppe a ridosso del fiume Adige”. L’intervento è stato realizzato per far fronte all’insorgere di un grosso fontanazzo che ha lesionato in modo serio un’abitazione. E’ costato complessivamente un milione di euro. Un intervento invece che il Comune è intenzionato a portare avanti per la sicurezza idraulica, è quello per la frazione di Boscochiaro che alla luce degli ultimi eventi è considerato urgente. La volontà degli enti preposti è di procedere ad un progetto che porti alle separazione delle acque nere da quelle bianche. Si punta a realizzare una nuova condotta per incanalare le acque nere, mentre c’è poi l’idea di utilizzare la vecchia condotta per riuscire a scaricare quelle meteoriche nel fiume Gorzone. Ciò costituirebbe una indubbia valvola di sfogo nel caso di forti piogge. Il costo del progetto per la frazione è di oltre 4 milioni di euro. Il Comune sta pensando anche alla messa in sicurezza idraulica dell’area di

via Mazzini nel capoluogo, un’altra zona che è stata allagata con il nubifragio dello scorso 7 maggio. L’idea da parte del Comune in questa zona che morfologicamente è un avvallamento, è alla fine di convogliare le acque meteoriche nel canale Tartaro. Se il Comune fa l’elenco degli interventi fatti e quelli in programma, il consigliere comunale di opposizione di Sinistra Italiana Andrea Fumana, elenca le criticità del territorio in cui sarebbe opportuno intervenire, a partire da Boscochiaro. Operazione che a suo dire non è chiaro chi la finanzierà. “Il territorio cavarzerano - spiega Fumana - ha la caratteristica di trovarsi in parte sotto il livello del mare. E’ attraversato dal fiume Adige, dai canali Gorzone e

Botta, dal canal dei Cuori, dall’Adigetto e da tanti scoli. Ha un assetto molto delicato. Servono forti investimenti pubblici per interventi qualificati. Nel 2022 il bilancio di previsione, Documento Unico di Programmazione e il Piano delle opere Pubbliche, prevedevano l’opera “Messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico della frazione di Boscochiaro”, un investimento di 4.388.650 euro. Una previsione confermata nei successivi bilanci 2023, 2024, 2025. Non è mai stato chiarito chi la finanzierà. Da tempo abbiamo suggerito l’opportunità di operare in sinergia con Acque Venete, per predisporre un progetto da realizzare per stralci esecutivi”.

Alessandro Abbadir

Contro l’avanzamento del cuneo salino serve uno sbarramento

Ultimati i lavori nell’area San Giuseppe a ridosso dell’Adige. Servono oltre 4 milioni di euro per Boscochiaro. Le osservazioni del consigliere di minoranza Andrea Fumana

Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo e il Comune di Chioggia, hanno come obiettivo il reperimento dei fondi mancanti (oltre 7 milioni di euro) al completamento del finanziamento per la realizzazione dello “Sbarramento antintrusione salina alla foce del fiume Brenta”. La somma serve per i lavori di costruzione dello sbarramento, intervento di vitale importanza per contrastare la risalita del cuneo salino. “Per contrastare efficacemente questa minacciaspiega il Consorzio in una nota - il Consorzio Adige Euganeo ha progettato una barriera antintrusione salina, un’opera che mira a impedire all’acqua salata dell’Adriatico di invadere gli alvei dei fiumi Brenta e Bacchiglione per diversi chilometri dalla foce, bloccandone la ri-

salita lungo il Garzone (che scorre anche nel territorio di Cavarzere) e altri canali. La barriera bloccherà l’ingressione marina nei corsi d’acqua, preservando la qualità dell’acqua dolce a monte. Permetterà poi di trattenere una riserva idrica preziosa per l’irrigazione, soprattutto durante i periodi di siccità. Un altro beneficio cruciale sarà l’impedimento della salinizzazione lungo

la fascia fluviale, proteggendo una risorsa idrica fondamentale per usi potabili e agricoli”. Il fenomeno dell’intrusione salina è un processo che vede l’acqua salata del mare penetrare negli estuari e risalire i corsi d’acqua dolce. L’avanzamento del cuneo salino all’interno degli alvei fluviali si è quintuplicato in poche decine di anni. Se negli anni ‘50 la penetrazione non superava i 3 chilometri, durante le crisi di siccità del 2003 e del 2022 l’acqua salata ha risalito i fiumi Brenta e Bacchiglione per oltre 1 5-18 chilometri dalla foce. E’ un segnale inequivocabile degli effetti del cambiamento climatico. L’area interessata dall’aumento della salinità si estende per almeno 25-30.000 ettari, coinvolgendo 5/6 Comuni (compreso Cavarzere). (a.a.)

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Pierfrancesco Munari Andrea Fumana
La barriera contro il cuneo salino

Cavarzere

Sicurezza. L’annuncio dell’assessore comunale Marco Grandi

Gruppi di controllo del vicinato, arriva la cartellonistica in zona Piantazza

Sono attualmente cinque le zone nel territorio di Cavarzere, identificate zone che hanno subito in passato fenomeni criminosi, isolate, o comunque meritevoli di attenzione

Entra nella fase concreta la realizzazione dei gruppi e zone di controllo del vicinato con la realizzazione di una nuova cartellonistica nella zona Piantazza di Cavarzere. A spiegarlo è l’assessore comunale al sociale e alla sicurezza Marco Grandi. “Continua - dice Grandi - ed entra nella sua fase più visibile, il protocollo del “Controllo di vicinato”, voluto dal mio assessorato, da questa amministrazione, protocollo che ha radici lontane. Già nel 2017 c’eravamo mossi con il gruppo Lega di minoranza per portare in consiglio comunale una mozione votata, ma poi il progetto è stato accantonato. L’ho ripreso dal nostro insediamento e dopo un lungo lavoro assieme al comando dei carabinieri, alla polizia locale, alla prefettura, è stato perfezionato nel settembre scorso dell’anno scorso il protocollo, con la firma del sindaco Pierfrancesco Munari e del Prefetto di Venezia Darco Pellos. Da lì i primi incontri con la popolazione, con le associazioni, che ho personalmente contattato per implementare anche la cartellonistica e tutta la procedura che ne consegue nelle zone identificate. Sono attualmente 5 le zone nel territorio di Cavarzere, identificate. Zone che hanno subito in passato fenomeni criminosi, isolate, o comunque meritevoli di attenzione”.

“Ho battezzato assieme al sindaco - sottolinea Grandi - la prima area dove è anche fiorita la cartellonistica: è l’area della Piantazza di Cavarzere, dove ora si possono vedere i cartelli. Quello che tengo a precisare è che ai cittadini quello che è chiesto è il normale buonsenso civico che attualmente si applica, con qualche accortezza in più per essere sempre più efficacemente vigili nel proprio quartiere.

ne e sicurezza pubblica”. Si tratta per il Comune semplicemente delle buone norme di comportamento codificate in maniera strutturata tra cittadini volonterosi che magari spesso lo facevano già in maniera autonoma.

“Adesso - aggiunge e conclude Grandi - hanno uno strumento in più a livello visivo per segnalare a chi si affaccia a certe zone del

nostro territorio che la gente che ci abita ha un occhio vigile. Rapidamente vedremo fiorire in altre località del nostro territorio cartel-

lonistiche di gruppi che sono già stati coinvolti. Invito tutti i cittadini che fossero interessati ad avere informazioni a contattarmi perché si può comunque implementare la mappatura delle aree e dare a zone che non sono inizialmente previste nella mappatura che abbiamo fatto con la prefettura e forze dell’ordine la possibilità di entrare in questo protocollo. Si tratta di buona vigilanza, nessun atto eroico, nessuna ronda, nessuno sceriffo che gira, uno strumento in più per Cavarzere per aumentare la sicurezza dei quartieri e del territorio”.

Alessandro Abbadir

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“Nessuno conosce il proprio quartiere come chi ci abita”, questo è lo slogan che ci ha portato a dare questo importante supporto a forze dell’ordine, polizia, carabinieri, vigili orfani che ripeto sono gli unici e restano gli unici deputati a mantenere e a far vigilare sull’ordi-

Dopo l’incendio addio definitivo alla Bottecchia, ora si vendono gli immobili La storica azienda di biciclette Bottecchia lascia Cavarzere e ora come epilogo della vicenda si vendono adesso anche gli immobili in cui si trovava lo stabilimento. A fare il punto della situazione, non mancando però, di lanciare frecciate polemiche contro l’amministrazione guidata dal sindaco Pierfrancesco Munari, è il gruppo politico di Sinistra Italiana, che ha in consiglio comunale il suo esponente Andrea Fumana. “Domenica 26 Settembre 2022 a Cavarzere un pauroso incendio in via Ferrari, nella nuova zona industriale - spiega il gruppo politico Sinistra Italiana - devastò lo stabilimento principale della “Cicli Bottecchia”. Sei mesi dopo il sindaco, dopo aver dichiarato: “La Bottecchia non lascerà Cavarzere e chi dice il contrario, accusandoci di non aver fatto nulla, è in malafede e dice solamente falsità”, rese pubblica una nota del General Manager della Bottecchia ove, tra l’altro, era riportato testualmente: “siamo certi comunque che il nostro sito a Cavarzere non rimarrà inutilizzato”. Da allora, ricorda Sinistra Italiana, sulla Bottecchia è calato il silenzio e i lavoratori furono spostati nel comprensorio del Piovese. Ora la vicenda è arrivata all’epilogo. “Il 25 febbraio 2025 “Bottecchia Cicli Srl - sottolinea Fumana - ha presentato al Comune di Cavarzere la richiesta di trasferire a terzi gli immobili di proprietà realizzati nell’area Pip. Il 10 aprile 2025 la giunta comunale, con propria deliberazione, ha autorizzato la vendita degli immobili. Purtroppo per la Città di Cavarzere, la previsione del Comune si è concretizzata, ma al contrario”. C’è l’amarezza insomma per Sinistra Italiana di aver visto lasciare definitivamente il territorio una grossa realtà produttiva. (a.a.)

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Pierfrancesco Munari e Marco Grandi

Programmazione. Avanzo disponibile di circa 700mila euro per interventi urgenti

Approvato il bilancio consolidato 2024

L a Giunta comunale ha approvato, con largo anticipo rispetto alle tempistiche ordinarie, il Bilancio Consolidato 2024 del Comune di Cavarzere, che si chiude con un risultato di amministrazione pari a 1.978.000 euro. Un traguardo significativo, non solo per l’entità delle cifre, ma soprattutto per la capacità gestionale che ha permesso di rispettare le scadenze con cinque mesi di anticipo, confermando l’efficienza e la trasparenza dell’attività amministrativa. L’approvazione anticipata consente ora all’Amministrazione di pianificare con maggiore tempestività una serie di interventi strategici, grazie a un avanzo disponibile di circa 700.000 euro, che sarà destinato a coprire esigenze prioritarie e urgenze sul territorio.

“L’approvazione in tempi record del Bilancio Consolidato è un segnale forte e concreto della solidità e serietà con cui stiamo gestendo il Comune. Questo risultato ci consente di operare con maggiore prontezza e autonomia, mettendo subito a disposizione della comunità risorse importanti per affrontare neces-

sità urgenti e migliorare i servizi. Avere conti in ordine, oggi, significa avere libertà di agire e capacità di guardare al futuro con fiducia. Continuiamo su questa strada, con trasparenza e responsabilità” ha commentato il sindaco Pierfrancesco Munari.

Il Bilancio Consolidato rappresenta il documento contabile che sintetizza la situazione economico-finanziaria del Comune assieme a quella degli organismi par-

tecipati, fornendo una fotografia complessiva e veritiera dell’andamento della “galassia pubblica” locale. Con questo atto, il Comune di Cavarzere ribadisce il proprio impegno verso una gestione virtuosa e orientata allo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini e rafforzare la capacità di investimento e progettazione nei prossimi mesi. Giulia Toffanello

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Il Premio San Marco 2025 alla Cooperativa Emmanuel

Si è tenuta a Palazzo Ducale la cerimonia di consegna del Premio San Marco 2025alla Cooperativa Emmanuel – Impresa Sociale, attiva da oltre trent’anni nel sostegno a persone con disabilità, fragilità psichiche e condizioni di svantaggio sociale. Un riconoscimento che celebra l’impegno costante della cooperativa nel promuovere inclusione, partecipazione e opportunità all’interno della comunità locale. “Un onore e un privilegio premiare un’eccellenza metropolitana come Emmanuel, che tanto ha fatto e continua a fare per la nostra comunità e per l’intera area sud veneziana”, ha dichiarato il Sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, durante la consegna del premio. Fondata sul valore della solidarietà e sull’azione concreta nel sociale, la cooperativa è oggi un modello di riferimento nell’ambito del Terzo Settore. Il premio è stato dedicato simbolicamente a tutti coloro che ogni giorno si impegnano in prima linea. “Dedico questo riconoscimento a tutti gli ospiti, agli operatori e ai volontari che quotidianamente si dedicano con passione al benessere dei ragazzi”, ha affermato Silvia Bassan, presidente della Cooperativa Emmanuel. “La nostra presenza qui oggi testimonia che la cooperazione sociale può e deve essere una realtà generativa per le comunità, insieme all’azione pubblica di Stato, Regioni e Comuni”. Durante l’evento è stato ribadito anche un messaggio di responsabilità collettiva. “Molti dei diritti inviolabili sanciti dall’articolo 2 della Costituzione restano oggi, purtroppo, solo un principio teorico per troppe persone in condizioni di disabilità o fragilità. Questo premio è anche un impegno a fare di più”, ha concluso la presidente Bassan. Un ringraziamento sentito è stato rivolto all’Amministrazione Comunale di Cavarzere e alla Città Metropolitana di Venezia per il prestigioso riconoscimento. (g.t.)

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La posizione. La denuncia del gruppo politico “Cona Partecipazione Civica”

“L’attuale convenzione con l’Ulss 6

Euganea non sta funzionando bene”

L’accordo tra le Ulss per le prestazioni sanitarie ai cittadini di Cona è al centro delle polemiche: l’opposizione accusa disservizi e chiede al sindaco Aggio di intervenire per tutelare il diritto alla salute

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ccordo con l’Ulss6 Euganea, tanti problemi per la sua applicazione. L’accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale dell’Ulss6 Euganea per i cittadini di Cona sono fruibili fino a fine luglio 2025, ma spesso certi servizi dal Cup di Piove di Sacco non vengono forniti. A denunciarlo è il gruppo politico “Cona Partecipazione Civica” dopo che alcuni cittadini avevano dei dubbi su cosa fosse possibile fare e quali servizi fossero disponibili. “Cona - spiega il consigliere comunale Antonio Bottin - ha diritto alle cure anche a Piove di Sacco. A giugno 2023 il sindaco Alessandro Aggio annunciava con soddisfazione la firma della convenzione tra Ulss 3 Serenissima e Ulss 6 Euganea, che permette ai residenti di Cona di accedere alle prestazioni ambulatoriali anche agli ospedali della provincia di Padova, alle stesse condizioni della Ulss di competenza. Una notizia importante per tanti cittadini, vista la vicinanza e la comodità dell’ospedale di Piove di Sacco, ben collegato e facilmente raggiungibile. In queste settimane, però, arrivano segnalazioni di cittadini respinti dal Cup (Centro Unico di Prenotazione) di Piove di Sacco o indirizzati verso l’ospedale di Chioggia, nonostante la convenzione sia valida fino al 31 luglio 2025”.

Da qui una netta richiesta di intervento da parte dell’ente locale a favore delle richieste dei residenti. “Chiediamo - continua Bottin - al sindaco Alessandro Aggio Aggio di intervenire con urgenza per chiarire quanto sta accadendo e garantire che i cittadini di Cona possano accedere ai servizi anche a Piove di Sacco, come previsto dagli accordi. I cittadini vogliono solo poter scegliere dove potersi curare”. “Questo accordo - precisa e conclude infine il consigliere comunale Antonio Bottin - è frutto della collaborazione tra le istituzioni e nasce per offrire un servizio sanitario più

vicino, efficiente e umano, soprattutto per i nostri cittadini che sono più fragili. È soprattutto per questo è importante che funzioni”. Si vuole insomma da parte delle opposizioni che siano date risposte alle tante domande e quesiti che sono sorti negli ultimi tempi sulla questione e che hanno preoccupato diverse famiglie di Cona. L’amministrazione comunale dal canto suo è stata informata delle segnalazioni dei disservizi e sta interessando delle segnalazioni con i propri uffici per chiarire la situazione.

Alessandro Abbadir

Famiglie in difficoltà: al via i contributi regionali

Dal primo maggio al 15 giugno, le famiglie residenti a Chioggia, Cavarzere e Cona potranno presentare domanda per ottenere contributi economici previsti dalla Regione del Veneto a sostegno della natalità e delle famiglie in difficoltà. Lo prevede la Dgr 1273 del 5 novembre 2024, che assegna al territorio risorse dedicate, con il Comune di Chioggia capofila del progetto. I contributi riguardano tre categorie specifiche: famiglie con figli minori rimasti orfani, nuclei monoparentali o separati con figli fiscalmente a carico, e famiglie numerose (con parto trigemellare o almeno quat-

tro figli, di cui uno minorenne). Le misure sono cumulabili tra loro, e verranno assegnate sulla base di graduatorie uniche per ciascun intervento. I richiedenti dovranno presentare un Isee 2025 valido e potranno compilare la domanda esclusivamente online, sul portale dedicato. È pos-

sibile ricevere supporto dai Caf convenzionati con il Comune di Cona (Cisl, Cgil, Uil). Le domande saranno valutate secondo criteri specifici: priorità all’Isee più basso, presenza di figli con disabilità e numero complessivo di minori. In caso di parità, si procederà per sorteggio. Le autodichiarazioni saranno verificate a campione e, in caso di dichiarazioni false, il beneficio verrà revocato e scatteranno le sanzioni previste dalla legge. Un’occasione importante per molte famiglie del territorio, che potranno contare su un concreto aiuto per affrontare le difficoltà economiche e sociali. (m.p.)

Territorio. Un importante riconoscimento è stato assegnato nelle scorse settimane

Il Premio San Marco assegnato alla famiglia Vegro

E’ titolare dal 1938 di un’attività di ristorazione e cioè l’ antica trattoria “Al Portico” a Conetta di Cona

L a famiglia Vegro, storica dinastia di ristoratori di Cona è stata premiata nelle scorse settimane a Palazzo Ducale a Venezia con il Premio San Marco. Un premio che ogni anno viene consegnato in occasione del 25 aprile festa del patrono della città lagunare. A spiegare il perché è stato consegnato il premio è direttamente il sindaco di Cona Alessandro Aggio.

“La famiglia Vegro – spiega Aggio - è titolare dal 1938 di un’attività di ristorazione e cioè l’ antica trattoria “Al Portico a Conetta di Cona”. Una trattoria che è divenuta nel tempo un punto di riferimento per la comunità e un presidio attrattivo per il territorio per questo è stata insignita del Premio “San Marco”.

Francesca Vegro, rappresentante della terza generazione della famiglia impegnata nell’attività, a testimonianza della continuità e della dedizione tramandate nel tempo. Un’attività che nel corso dei decenni è stata un punto di riferimento per i buongustai provenienti dal veneziano ma anche dalle zone del rodigino e dalle zone del padovano, del piovese in particolare. Nel ringraziare il

sindaco Aggio e la Città Metropolitana di Venezia, la famiglia Vegro ha espresso profonda gratitudine per l’onorificenza ricevuta. Insomma un premio che

valorizza una eccellenza conense da anno punto di riferimento soprattutto dell’area sud del veneziano.

Alessandro Abbadir

Motocross e grandi emozioni a Foresto: due giornate di sport, passione e valori

Qualche settimana fa il circuito di Foresto, nel Comune di Cona, è stato teatro di un evento sportivo memorabile: le Gare Triveneto di motocross. Due giornate straordinarie, all’insegna dell’adrenalina, della passione e dei valori autentici dello sport, che hanno acceso i motori e i cuori di centinaia di appassionati, grandi e piccoli.

La pista, fiore all’occhiello del territorio, ha accolto piloti da tutta Italia e dall’estero, confermandosi uno dei punti di riferimento più apprezzati del Triveneto. Spettacolo, impegno, lealtà, inclusione e rispetto sono stati i veri protagonisti, in un’atmosfera vibrante che ha saputo unire generazioni diverse sotto la stessa bandiera: quella dello sport sano,

Sintoniz zati

Il prestigioso riconoscimento va ricordato, viene assegnato a cittadini ed enti che, attraverso opere nelle scienze, nelle arti, nell’industria, nell’artigianato, nel lavoro, nello sport, nella scuola, nella sicurezza o attraverso iniziative sociali, assistenziali e filantropiche, hanno saputo portare lustro alla Città di Venezia e all’intero territorio veneto. Il sindaco di Cona Alessandro Aggio va nel dettaglio delle motivazioni che hanno portato alla premiazione data all’attività di ristorazione. “La famiglia Vegro - spiega - è stata premiata soprattutto per aver saputo valorizzare e far conoscere il territorio e i suoi prodotti attraverso il gusto e l’eccellenza gastronomica. Alla vocazione imprenditoriale si affianca infatti una spiccata sensibilità verso il sociale: ogni anno, infatti, la famiglia organizza una cena di beneficenza destinata alla raccolta fondi a favore di realtà impegnate nel sostegno al prossimo”. Insomma unisce solidarietà a buona cucina. L’ultima edizione ha visto una collaborazione significativa con l’Hospice pediatrico di Padova. Un bel gesto apprezzato dalle famiglie medici e personale sanitario che li vi lavora. A ritirare il premio è stata

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formativo e condiviso. Uno degli aspetti più significativi dell’evento è stata la presenza di giovanissimi atleti, grazie a una pista omologata anche per i bambini a partire dai 6 anni. Un’opportunità rara nel panorama veneto, che fa di Foresto un luogo in cui i valori sportivi si trasmettono fin da piccoli, in un contesto sicuro e stimolante. Emozionante anche il momento dedicato alle atlete donne, premiate con un omaggio floreale come riconoscimento della loro determinazione e del coraggio con cui affrontano una disciplina spesso considerata solo maschile. Un segnale forte, che parla di inclusione e parità anche nel motocross. L’Amministrazione comunale di Cona ha premiato con orgoglio atleti e atlete, sottolineando il valore dello sport come strumento di crescita, cultura e comunità. Un sentito ringraziamento è stato rivolto agli organizzatori, alle associazioni di volontariato, alla Protezione Civile e agli sponsor. (m.p.)

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Desi Rubini, bronzo tricolore e talento internazionale per una stagione di successi

Dopo un anno ricco di traguardi sportivi e internazionali, tra medaglie e ranking mondiali, l’atleta di Cavarzerana si prepara a nuove avventure professionali e al corso da allenatrice, coronata anche dalla nomina a Lagunare Ad Honorem

A

soli 26 anni, Desi Rubini continua a distinguersi nel mondo del karate, disciplina che pratica con passione sin da bambina. Da settembre ha intrapreso un nuovo capitolo sportivo, allenandosi presso l’Asd Karate 2001 di Mogliano Veneto, una scelta che ha subito portato risultati importanti a livello nazionale e internazionale. Tra i principali traguardi raggiunti in questa stagione spicca la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Rappresentative Regionali; il 3° posto al Campionato Italiano a Squadre Sociali, dove ha gareggiato

Una

vittoria

in prestito per la società Sport Target di Castelfranco Veneto; il bronzo al Campionato Italiano Assoluto, vinto appena dieci giorni fa, frutto di una lunga preparazione che ha incluso anche la vittoria all’Open di Slovenia, dove ha conquistato il 1° posto e sempre il 1° posto agli Open in Toscana.

Parallelamente agli impegni in Italia, Desi ha portato avanti anche il suo percorso internazionale partecipando alle prestigiose Serie A di Salisburgo, Tbilisi e Larnaca, dove ha raggiunto gli ottavi di finale, risultati che le hanno

permesso di accumulare i punti necessari per posizionarsi 75ª nel ranking mondiale. Terminata una stagione sportiva ricca di emozioni e soddisfazioni, Desi si dedica ora al suo lavoro stagionale nel settore dell’accoglienza presso il Tenda Bar di Lignano Sabbiadoro, senza smettere di guardare al futuro: tra i suoi prossimi impegni figurano nuovi progetti da sviluppare nella sua terra natale e la partecipazione al Corso per Allenatori di Karate, un passo importante per condividere la sua esperienza con le nuove generazioni. A suggellare questo periodo denso di riconoscimenti, arriva la nomina di “Lagunare Ad Honorem” da parte dell’ A. L. T. A. di Mestre (associazione lagunari truppe anfibie) per i suoi meriti sportivi e per il suo esempio di dedizione e determinazione.

“Desi è l’esempio perfetto di come passione, sacrificio e deter-

storica per la Boxe Cavarzere-Chioggia e per tutta la comunità sportiva

Cavarzere entra nella storia del pugilato italiano grazie alla straordinaria impresa di Arianna Tonello, atleta della Boxe Cavarzere-Chioggia, che si è laureata Campionessa Italiana Professionisti dei Pesi Leggeri. Un traguardo raggiunto con determinazione, sacrificio e una passione sconfinata, sotto la guida del maestro Nicola Fontolan, figura centrale nella crescita sportiva e personale della campionessa. Un successo che rende orgogliosa l’intera comunità cavarzerana, simbolo di come lo sport possa essere veicolo di eccellenza, valori e identità. Il Sindaco Pierfrancesco Munari ha di-

minazione possano portare a risultati straordinari, dentro e fuori dal tatami. Non è solo un’atleta di talento, ma anche una giovane donna che porta in alto il nome della nostra comunità, con umiltà e spirito di squadra. Come amministrazione siamo orgogliosi di sostenerla e seguirla nei prossimi

passi del suo percorso, sia sportivo che umano” commenta l’assessore allo sport Mattia Bernello. Con una carriera in continua ascesa e una visione sempre più ampia, Desi è pronta a trasformare la passione di una vita in una missione per il futuro.

Giulia Toffanello

chiarato: “Arianna ha scritto una pagina memorabile per Cavarzere. La sua vittoria è il coronamento di un percorso fatto di fatica, impegno e cuore. È l’emblema di ciò che i giovani possono raggiungere quando credono nei propri sogni. A nome di tutta la Città, le porgo le più sentite congratulazioni, con un ringraziamento speciale anche al maestro Fontolan, vera anima della Boxe Cavarzere-Chioggia”. L’Assessore allo Sport Mattia Bernello ha aggiunto: “Siamo fieri di avere una campionessa come Arianna Tonello: un esempio per tutti i nostri ragazzi e ragazze. Il suo trionfo è

il risultato di una passione autentica e di un lavoro costante. La Boxe CavarzereChioggia è una realtà che merita il massimo supporto: oggi raccoglie i frutti di un percorso straordinario”. Il Maestro Nicola Fontolan ha commentato con emozione:

“Arianna ha lavorato duramente ogni giorno, con serietà e spirito di sacrificio. Questo titolo è il giusto riconoscimento per una vera atleta e una ragazza straordinaria. Siamo solo all’inizio: il meglio deve ancora venire.Complimenti Arianna: hai lottato con il cuore, hai vinto da vera campionessa!”. (g.t.)

Regionali d’autunno

Ormai non si contano più le interviste al vetriolo che i leader dei due partiti si scambiamo, ma soprattutto non si placano le voci di “transumanze” di consiglieri leghisti, preoccupati per la propria riconferma a fronte del calo dei consensi del proprio partito, verso Fratelli d’Italia. Nel frattempo anche l’attività amministrativa, tanto in regione quanto nei territori, subisce i contraccolpi di questo contrasto: le Commissioni Consiglieri si stanno riducendo a campi di battaglia e persino nell’indicazione dei presidenti dei Consorzi di Bonifica l’eco di quanto sta accaden-

do in campo politico si fa sentire.

Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, presidente e assessori di peso ai Fratelli con bonus di candidati sindaci delle Città Capoluogo prossime al voto? Può essere uno schema, ma proprio dai Meloniani è giunta una secca smentita: chiedono la presidenza. Per la Lega perdere la guida del Veneto potrebbe voler dire la fine di una lunga, lunghissima storia, per Fratelli d’Italia non poter annoverare, nel momento di massima forza, neppure la presidenza di un regione del nord appare inaccettabile.

Andranno divisi e useranno le elezioni come una sorta di primarie? Anche in questo caso tutto può accadere, ma

sembra un’ipotesi estremamente remota: troppo delicati gli equilibri anche di carattere nazionale per potersi permettere un approccio di questo tipo. E in tutto questo cosa accade al centrosinistra? Il tavolo degli alleati continua a incontrarsi e a parlarsi. Di nomi ne sono usciti molti, ma di ufficiali ancora nulla. Chissà che adesso, fissata la data delle elezioni, ci sia un’accelerazione. Tutta da decifrare la posizione di Azione: il partito di Calenda non ha ancora deciso come comportarsi. Sembra vogliano attendere di comprendere se vi sarà veramente una spaccatura tra Lega e Fratelli d’Italia per poi costruire un’alleanza con gli stessi leghisti e magari Forza Italia. Staremo a vedere.

Verso le elezioni. A pochi mesi dal voto centrodestra e centrosinistra sono tutt’altro che pronti

Caos alle regionali:

i partiti ancora in alto mare, chi sarà il nuovo presidente del Veneto?

Il Conclave per eleggere Papa Leone XIV è stato decisamente veloce nonostante il numero record di cardinali da mettere d’accordo. Niente a che vedere con quello che sta accadendo dentro i partiti e le coalizioni per la scelta del candidato presidente della Regione Veneto. Il prossimo autunno, così ha chiarito il Consiglio di Stato, si andrà alle urne, ma al momento tanto il centrodestra quanto il centrosinistra sembrano tutt’altro che pronti.

CASA CENTRODESTRA, BRACCIO DI FERRO PER LA LEADERSHIP

Partiamo dal centrodestra che, numeri alle mano, parte ovviamente da favorito. L’impossibilità per Luca Zaia, il presidente più amato d’Italia, di ricandidarsi ha aperto una voragine. Non tanto, o quantomeno non soltanto, perché non ci siano candidati alla sua altezza, quanto per la sintesi che il suo nome è in grado di produrre. In buona sostanza: senza Zaia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia rivendicano tutti la presidenza.

In qualche dichiarazione maggiormente aspra qualcuno arriva persino a dire che l’alleanza di centrodestra non sarebbe scontata e che i partiti che la compongono potrebbero addirittura arrivare a correre l’uno contro l’altro. Questo però appare uno scenario improbabile: troppi gli equilibri, compresi quelli di Go-

verno, che impongono agli alleati di stare tutti insieme.

Estremamente rappresentative del clima che si sta vivendo in casa centrodestra le parole di un big come il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Alberto Villanova: “La decisione del Consiglio di Stato sgombra definitivamente il campo dai dubbi. Per noi, comunque, il punto è mai stato il quando, ma il come. I Veneti si attendono e sperano di essere governati da un presidente che dia continuità al buon governo di Luca Zaia, lui per noi sarà sempre il Doge. Grazie alla compattezza ritrovata con il lavoro di Alberto Stefani, schiereremo tra le nostre fila gli amministratori più capaci e radicati sul territorio. Siamo pronti, prontissimi quindi, per la prossima campagna elettorale e per difendere la nostra linea del Piave”. Dove per “linea del Piave” la Lega intende proprio il mantenere la presidenza del Veneto. Il numero uno di Fratelli d’Italia in Veneto, il Senatore Luca De Carlo però non ci sta: “l’indiscrezione secondo cui il Veneto sarebbe stato assegnato alla Lega è priva di fondamento. Una bugia. Probabilmente con una strategia alla base: più ripeti e diffondi una cosa falsa e più matura il convincimento che sia vera. Ma non è così. Siamo il partito maggioritario non solo a livello nazionale, ma anche a livello veneto e quindi avremo un ruolo importante

nella scelta e nell’individuazione del migliore candidato presidente della Regione”. Staremo a vedere se i tavoli romani dirimeranno la questione e se il futuro del Veneto, alla fine, si deciderà nella Capitale sopendo che, pronto a scattare, c’è anche Forza Italia con il suo leader regionale, Flavio Tosi pronto a candidarsi.

CASA CENTROSINISTRA,

ALLA RICERCA DI UN CANDIDATO

Nel centrosinistra continuano gli incontri del tavolo di coalizione, ma di nomi del candidato, nel momento in cui scriviamo, ancora non se ne vedono. O meglio: se ne vedono molti, ma sono tutti frutto di indiscrezioni, rumor o supposizioni. Nello spe-

cifico sono stati passati in rassegna, senza successo, la scienziata Antonella Viola, l’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, l’attuale capogruppo PD, Vanessa Camani, la consigliera regionale PD vicentina, Chiara Luisetto. E la lista potrebbe continuare. Fatto sta che al momento il nome che tenga insieme i partiti che fanno parte della coalizione e le diverse anime all’interno degli stessi, ancora non si vede. Chiaro in questo senso il pensiero del segretario regionale del Pd, il senatore Andrea Martella: “Il lavoro del centrosinistra veneto prosegue in modo unitario, con il massimo della condivisione tra tutte le forze della coalizione. E non solo perché l’unità è un valore assoluto tanto per il

PD quanto per la coalizione, ma anche come precisa scelta politica. Nessuno strappo, nessuna polemica, a differenza di quello che vediamo succedere tutti i giorni in casa del centrodestra: il nostro è un confronto serio, rispettoso e concentrato sull’obiettivo comune. E cioè costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della destra, dopo trent’anni di potere ininterrotto. Stiamo riflettendo insieme su diversi profili e su persone di qualità, in grado di interpretare con autorevolezza la sfida che stiamo costruendo. Una sfida che non è una spartizione tra partiti come invece vediamo nel centrodestra. È una sfida sulle idee, sui progetti, sui problemi da risolvere”. Staremo a vedere.

Luca De Carlo
Alberto Villanova
Andrea Martella

Emergenza abitativa, aumentano i bisogni

ma sui fondi il Consiglio veneto si infiamma

L ’emergenza abitativa in Veneto, alla quale abbiamo dedicato il nostro approfondimento tematico il mese scorso, irrompe in consiglio regionale con tutte le sue contraddizioni e criticità e infiamma il dibattito politico. In occasione dell’esame del disegno di legge “Ordinamentale 2024, che contiene una serie di semplificazioni delle norme su trasporti, navigazione, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo, la discussione si è concentrata in particolare sull’emergenza abitativa, per la quale i consiglieri di minoranza hanno chiesto una maggiore attenzione e risorse. Anna Maria Bigon, del Partito Democratico, ha seguito i lavori della seconda commissione che aveva messo a punto il provvedimento e osserva: “Sono emerse alcune implicazioni che non sono solo di natura sem-

plificativa che richiederebbero un maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. Abbiamo un patrimonio di edilizia residenziale pubblica ormai vetusto, che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. In consiglio Renzo Masolo, di Europa Verde, mette l’accento sulla alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: “Significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”.

I lettori ci scrivono dopo il nostro approfondimento

La capogruppo Pd Vanessa Camani è drastica: “Questo provvedimento, che tocca una serie di diverse materie, vede tra i nodi cruciali il fronte delle politiche abitative. Con risposte che, in assenza di efficaci modifiche normative, sono destinate a non risolvere l’attuale e dilagante situazione emergenziale. Stanno aumentando i bisogni, ma le risorse rimangono invariate. Addirittura, il patrimonio abitativo

pubblico si riduce, con richieste quasi quotidiane di alienazione da parte delle Ater. I casi di emergenza abitativa stanno infatti aumentando ovunque, soprattutto a causa dei tagli dei sostegni voluti dal governo, sia per quanto riguarda il Fondo affitti che quello per le morosità incolpevoli.

Una riduzione che ha un impatto rilevantissimo, non solo per gli indigenti ma, a macchia d’olio, per la fascia media con un solo lavoratore. Non basta aumentare il numero di alloggi per emergenze abitative, togliendoli a quelli destinati all’edilizia popolare. Si cambi strategia, - conclude Camani - creando invece un fondo straordinario al quale i Comuni possono attingere nei casi di emergenza”.

Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, aggiunge: “Sulla casa

“Rispetto della legalità, recupero dell’esistente e spazio al libero mercato per attrarre gli investitori”

Dopo aver letto la nostra inchiesta “Dentro la notizia” dedicata all’emergenza abitativa un lettore ci scrive per offrire un contributo interessante al dibattito su un tema molto sentito e sempre attuale. Ecco la sua lettera

Gentile direttore, ho letto con vivo interesse l’approfondimento riguardante il diritto alla casa e la carenza di immobili in affitto in alcuni comuni della Marca. Vorrei offrirLe un breve spunto dal punto di vista di chi, come me, sarebbe disposto a investire nel mercato immobiliare locale, anziché destinare capitali alla finanza internazionale.

Pur avendo condotto analisi accurate e individuato scenari economicamente sosteni-

bili, ho sempre rinunciato a procedere per un motivo preciso: l’incertezza normativa. L’impossibilità di tutelare il proprietario di fronte a inquilini morosi, spese condominiali inevase o danni non risarciti rappresenta un rischio inaccettabile per chi investe con serietà.

Non credo di essere un caso isolato: molti potenziali investitori si tengono alla larga da un sistema che, nel tentativo di tutelare i più fragili, finisce per scoraggiare chi potrebbe

contribuire ad aumentare l’offerta abitativa. Ritengo che una misura chiave potrebbe essere rendere certo e rapido il ripristino del diritto in caso di inadempienza contrattuale. In parallelo, sarebbe auspicabile incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, magari prevedendo sgravi fiscali o agevolazioni per gli affittuari che accettano contratti legati alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile. Questo approccio potrebbe dare nuova vita a interi quartieri

non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni, di Europa Verde, chiede piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. Arturo Lorenzoni vede la necessità di uno strumento diverso e invita a “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio”.

senza ulteriore consumo di suolo. Infine, credo sia opportuno riflettere su quanto l’edilizia pubblica, pur animata da buone intenzioni, abbia spesso prodotto quartieri degradati e poco vivibili. Lasciare spazio al libero mercato, purché regolato con equilibrio, potrebbe rivelarsi molto più efficace nel garantire un’offerta abitativa variegata e dignitosa.

Cordialmente, AB

Vanessa Camani

La statistica. I dati del censimento permanente della popolazione

In tutto il Veneto nascite in costante calo, sono il 30% in meno rispetto a 25 anni fa

Calano le nascite ma anche la mortalità si riduce, l’età media continua a salire e sfiora i 47 anni: questa la prima fotografia che emerge dal censimento permanente della popolazione in Veneto che mette in fila i numeri del 2023 su popolazione, movimenti demografici e altri indicatori come il numero degli stranieri, la composizione delle famiglie e la distribuzione della popolazione. In Veneto le provincie che “pesano” di più sul fronte della popolazione sono Padova e Verona, ciascuna con oltre il 19% del totale, così da arrivare quasi al 40% di tutti in residenti in Veneto. Treviso, Vicenza e Venezia messe insieme raccolgono oltre la metà della popolazione mentre Rovigo e Belluno raccolgono l’8,8% dei veneti. In valori assoluti la popolazione è stabile e il dato a fine anno era di 4.852.216 persone, vale a dire l’8,2% della popolazione italiana. La longevità femminile si fa sentire sui numeri perché nella nostra regione le donne superano gli uomini di oltre 75 mila unità. Continua a crescere il numero degli stranieri, ormai oltre il 10,3% del totale dei residenti, poco più di mezzo milione, un quarto dei quali di provenienti dalla Romania, seguita da Marocco con il 9% e dalla Cina al 7,3%.

Scendendo nel dettaglio delle dinamiche demografiche la provincia di Rovigo presenta la perdita più consistente sia in valore assoluto (-493 residenti) sia in termini relativi (-0,2%); diminuisce la popolazione anche a Belluno (-0,2%) e Venezia (-0,1%). Le altre quattro province segnano un lieve incremento relativo positivo. In particolare, Venezia è la provincia con il più basso saldo naturale (-4.609), Padova ha i saldi

migratori, interno ed estero, più elevati (rispettivamente + 1.467 e + 3.601).

A preoccupare è il saldo naturale nella regione, che conferma la dinamica sfavorevole, con un eccesso dei decessi (51.071) sulle nascite (30.438). In Veneto, infatti, come nel resto d’Italia, si registra il nuovo minimo storico delle nascite, con una riduzione di quasi il 30 per cento rispetto ai 43mila nati di inizio millennio (anno 2000). La diminuzione del numero dei nati è determinata sia dalla contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni). Prosegue il trend decrescente del tasso di natalità, dal 6,5 per mille del 2022 al 6,3 del 2023, mantenendosi di poco inferiore alla media nazionale (6,4 per mille abitanti). Tra le province il maggior decremento (da 6,4 a 6,1 per mille nel 2023) si riscontra a Padova; il valore minimo del tasso si riscontra a Rovigo (5,2 per mille), il valore massimo a Verona (6,7 per mille).

Rispetto all’anno precedente il numero dei morti diminuisce di 4.401 unità. Il decremento è del 7,9% sul 2022, superiore al valore nazionale (-6,1%), e riguarda soprattutto la componente più anziana della popolazione, all’interno della quale si concentra la maggior parte dei decessi.

Interessante anche la composizione dei Comuni veneti e le loro dimensioni.Il 44,6% dei 563 Comuni della nostra regione ha una popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti, dove risiede più del 14% degli abitanti. Il 17% della popolazione vive nei quattro comuni con oltre 100.000 abitanti (Verona,

Venezia, Padova, Vicenza); più di un quarto vive nei 95 comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 abitanti. Fra i comuni non capoluogo spiccano per numerosità della popolazione Chioggia (VE, 47.581 abitanti), Bassano del Grappa (VI, 42.405) e San Donà di Piave (VE, 41.848).

Guardando invece alle famiglie, quelle più numerose, con almeno tre componenti, rappresentano il 36,9% del totale. Tra le province venete, Treviso (2,36) ha il numero medio di componenti più alto e una percentuale significativa di famiglie con 4 e più componenti (20,8%). Anche Vicenza (2,31 componenti medi per famiglia) ha una percentuale di famiglie con 4 e più componenti superiore a quella regionale, seguita da Verona e Padova. Viceversa, Belluno è caratterizzata dalla più bassa dimensione familiare media (2,10) e un’alta incidenza di famiglie unipersonali (40,6).

Le trasformazioni socio-demografiche come i cambiamenti degli stili di vita, la contrazione della fecondità, la crescente instabilità delle relazioni di coppia e la maggiore longevità, si riflettono nei mutamenti delle forme di vita familiari, favorendo la formazione di famiglie con un minor numero di componenti e di strutture familiari più flessibili. In Veneto la coppia con figli rappresenta il 46,3% del totale, seguita dalla coppia senza figli (33,3%) e dai nuclei con un solo genitore. Le madri sole con figli rappresentano il 15,5%, i padri il 4,8%. A livello provinciale Treviso (47,9%) e Vicenza (47,8%) mostrano una percentuale più alta di coppie con figli rispetto alla media regionale e nazionale. Rovigo, Belluno e Venezia registrano valori più elevati di coppie senza figli o con un solo genitore.

il commento alle notizie del giorno dalle 17:00 con

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Il portale. Si possono trovare informazioni e condividere iniziative tra produttori e consumatori

Comunità energetiche rinnovabili, il Veneto ci crede

S

ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.

Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.

Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.

Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un

portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.

“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità

energetiche sul territorio veneto”.

La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento

non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.

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SALUTE

Dipendenza da alcol: le ragazze veneziane superano i coetanei

L’alcol colpisce sempre più giovani donne, e lo fa in modo precoce. È l’allarme lanciato dall’Ulss 3 Serenissima in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2025: oggi, le ragazze adolescenti veneziane stanno raggiungendo i coetanei maschi nella dipendenza da alcol, e in alcuni comportamenti a rischio li superano. Preoccupano anche i dati relativi a giovani donne ventenni e trentenni, che negli ultimi quattro anni sono passate dal rappresentare il 12,6% al 25% dei nuovi casi in carico al Serd dell’Ulss 3 per disturbo da uso di alcol. Nel solo 2024, i Serd di Mestre, Mirano e Dolo hanno preso in carico 250 donne con Disturbo da uso di alcol, accanto a 692 uomini. In aumento anche i casi in cui all’alcol si associa il consumo di cannabis, eroina, cocaina o altre sostanze: ragazze e ragazzi in trattamento per doppia dipendenza sono stati 225. Tra le minorenni, il numero dei nuovi accessi per problematiche legate all’alcol è ormai simile a quello dei ragazzi coetanei. A livello nazionale, nel consumo a rischio tra adolescenti si registra addirittura il sorpasso delle ragazze rispetto ai maschi. Un dato ancora più grave riguarda l’alcol in gravidanza. L’edizione 2025 dell’Alcohol Prevention Day, ospitata a Villa Leoni di Mira, ha infatti dedicato particolare attenzione alla Sindrome feto-alcolica e ai danni permanenti che l’alcol può causare al feto, anche in quantità minime. Secondo le stime, il 10% delle donne nel mondo assume alcol in gravidanza. I danni possono coinvolgere lo sviluppo cerebrale, la crescita e l’apparato gastrointestinale del bambino, con ricadute permanenti sul piano cognitivo e relazionale. Durante l’incontro è stato sottolineato che anche l’allattamento è una fase deli-

cata: l’alcol assunto in questo periodo può comunque passare al neonato attraverso il latte materno. Per questo si punta a diffondere una corretta informazione tra le future mamme fin dalla fase preconcezionale, per evitare esposizioni dannose già nelle prime settimane, spesso inconsapevoli. La diagnosi delle sindromi feto-alcoliche, inoltre, non è semplice: i sintomi possono essere sfumati e confusi con altre condizioni. La responsabile del Serd di Mirano e Dolo, Laura Suardi, ha evidenziato che “l’astensione completa dal consumo di alcol in gravidanza è l’unica prevenzione efficace. Eppure, il tema è stato a lungo trascurato rispetto ad altri comportamenti a rischio”. A ribadire il ruolo chiave della prevenzione è anche il direttore del Dipartimento dipendenze, Alessandro Pani: “È fondamentale aumentare la consapevolezza tra operatori sanitari, medici di base, ginecologi, ostetrici e pediatri, così da intercettare precocemente situazioni a rischio e promuovere la salute attraverso una corretta informazione”.

L’evento ha visto la partecipazione di esperti nazionali come Patrizia Riscica, presidente del Comitato scientifico dell’Associazione italiana disordini da esposizione fetale ad alcol e droghe, e degli operatori dell’Ulss 3 attivi nei consultori, nei servizi per l’infanzia e adolescenza, nel Dipartimento materno-infantile, nel privato sociale e nel progetto “1000 giorni di noi”. Obiettivo comune: proteggere la salute delle nuove generazioni, partendo dall’informazione e da una rete territoriale sempre più attiva.

Bigon

Infezioni chirurgiche, confronto tra specialisti all’Ospedale dell’Angelo

All’Ospedale di Mestre si è tenuto un convegno regionale dedicato a un tema di crescente rilevanza: le infezioni ospedaliere in ambito chirurgico. «È un problema sempre più evidente –ha spiegato il dottor Umberto Montin, primario di Chirurgia dell’Angelo – e richiede un’analisi costante per individuare strategie efficaci. Oggi siamo più consapevoli, e anche le équipe e le direzioni ospedaliere sono chiamate a fare la loro parte nella prevenzione». L’incontro, in forma di “one day focus”, ha coinvolto specialisti provenienti da tutto il Veneto e da altre regioni, con il titolo “Infezioni del sito chirurgico in chirurgia addominale: emergenza o maggiore consapevolezza?”. Oltre ai chirurghi, presenti anestesisti, infettivologi, farmacisti, tossicologi clinici, microbiologi, virologi, ematologi, gastroenterologi e pneumologi, in un’ottica multidisciplinare. «Lo scambio di esperienze tra professionisti – ha aggiunto Montin – è fondamentale per una gestione condivisa delle infezioni, che nel percorso di cura coinvolgono più figure e richiedono risorse importanti. Anche per questo il problema ha rilevanti implicazioni economiche e organizzative». Il convegno ha rappresentato una tappa del percorso che l’Ulss 3 Serenissima ha intrapreso da tempo per migliorare le pratiche di prevenzione. «Gli ospedali devono tenere alta la guardia – ha dichiarato il direttore sanitario Giovanni Carretta –. La nostra azienda è impegnata nell’attuazione di protocolli fondati su evidenze scientifiche, utilizzando anche le tecnologie più avanzate per la diagnosi e il trattamento delle infezioni». L’evento ha messo in evidenza anche il ruolo centrale della formazione continua, della sorveglianza attiva e dell’aggiornamento condiviso tra reparti. L’obiettivo è ridurre progressivamente la casistica e garantire standard di sicurezza sempre più elevati, nell’interesse dei pazienti e degli operatori.

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Da sinistra, Cecilia Sampaoli, assistente sociale del Serd di Dolo, Laura Suardi, responsabile del Serd di Mirano e Dolo, Annarosa Pettenò, psicologa e psicoterapeuta del Serd di Mestre e Alessandro Pani, direttore del Dipartimento dipendenze

Campagna di immunizzazione in Veneto: crollano i ricoveri per bronchiolite nei bambini

Un drastico calo dei ricoveri pediatrici in Veneto. Cos’è successo? La risposta risiede in una campagna di immunizzazione senza precedenti contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), che ha portato a risultati sorprendenti. Presentati a Padova, i dati mostrano un significativo miglioramento nella gestione delle infezioni respiratorie nei bambini, grazie all’uso dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab.

L’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, ha illustrato i risultati della campagna durante un evento tenutosi il 28 aprile presso l’Azienda Ospedale Università di Padova. “Abbiamo assistito a una riduzione del 74% dei ricoveri e dell’83% dell’occupazione delle terapie intensive neonatali”, ha dichiarato Lanzarin. Questi numeri rappresentano un traguardo straordinario per la sanità pubblica veneta, che ha visto i ricoveri passare da 1.003 nella stagione 2023/2024 a soli 260 nella stagione 2024/2025.

La chiave di questo successo è stata la somministrazione del Nirsevimab, un anticorpo monoclonale disponibile in Veneto da novembre 2024. Questo trattamento ha immunizzato l’83,5% dei nati tra novembre 2024 e marzo 2025, e il 70,5% dei nati da gennaio a ottobre 2024. Grazie a questa strategia, le giornate di degenza sono diminuite del 78%

rispetto al triennio 2021-2024. Il successo della campagna è stato possibile anche grazie a un’efficace comunicazione e collaborazione tra famiglie, pediatri e professionisti sanitari. “Un ringraziamento doveroso va a tutti i professionisti che hanno collaborato al raggiungimento di questo importantissimo risultato”, ha sottolineato Lanzarin. La campagna ha raggiunto capillarmente tutti gli interessati, dimostrando l’importanza di un approccio integrato nella sanità pubblica.

Università di

al Pronto soccorso per bronchite nei

sotto un anno sono scesi da 123 a dicembre 2023 a soli 10 a dicembre 2024. I ricoveri pediatrici per bronchite acuta da VRS sono passati da 73 nel 2023-2024 a 9 nel 2024-2025. Questi dati evidenziano l’efficacia della prevenzione, soprattutto considerando che per la bronchiolite causata dal VRS non esiste una terapia specifica, se non l’ossigeno in ospedale.

Un chilometro al giorno: a Chioggia il benessere si misura camminando

La città di Chioggia entra nel progetto regionale “1 KM al giorno nel tuo Comune”, dedicato alla promozione della salute attraverso il movimento quotidiano. Il progetto invita i cittadini a camminare ogni giorno su un percorso tracciato, facilmente accessibile e gratuito.

Il tracciato scelto si sviluppa lungo l’area pedonale di Isola dell’Unione Est, partendo dal parcheggio Multipiano e seguendo Riva Lusenzo. Cartelli posizionati ogni 250 metri guidano i camminatori fino al termine del percorso, ai piedi delle scale che conducono alla strada. Un itinerario semplice e panoramico, pensato per tutte le età.

La realizzazione è frutto della collaborazione tra Comune di Chioggia e Associazione Italiana Diabetici, sezione locale. Obiettivo: incoraggiare l’attività fisica come strumento di prevenzione e benessere, coinvolgendo scuole e cittadini nell’ambito del programma “5 Km di Meraviglia – Scopri, Cammina,

Rispetta”.

“L’iniziativa – spiega l’assessore Sandro Marangon – fa parte delle politiche pubbliche per la salute. Abbiamo già adottato il Manifesto ‘La salute nelle città’ e oggi possiamo contare su un Health City Manager, figura di riferimento per le azioni di promozione della salute a Chioggia”.

Soddisfatto anche il sindaco Mauro Armelao, che ha ringraziato l’Associazione Diabetici per l’impegno.

“Chioggia è una città attiva e inclusiva – ha dichiarato – e questo progetto lo dimostra”. Tra i partecipanti anche Manuela Bertaggia, presidente nazionale FAND, che ha ribadito il valore dell’attività fisica nella prevenzione. Il sostegno della Ulss 3 Serenissima e dell’Ufficio Prevenzione dell’Ospedale di Chioggia è stato decisivo per la riuscita dell’iniziativa.

La passeggiata quotidiana rappresenta un’opportunità semplice ma concreta per migliorare la qualità della vita, riducendo i rischi legati alla sedentarietà.

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La prevenzione si conferma l’unico strumento efficace contro il VRS, un’infezione che, se contratta nei primi mesi di vita, può contribuire allo sviluppo dell’asma. Ogni anno, tra novembre e aprile, si registravano in Veneto oltre 90 ricoveri, soprattutto nei lattanti sotto i sei mesi. Grazie alla campagna di immunizzazione, questi numeri sono drasticamente diminuiti, migliorando la qualità della vita dei bambini e riducendo il carico sulle strutture sanitarie. Anna Bergantin

Nella Pediatria dell’Azienda Ospedale
Padova, gli accessi
bambini
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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Con l’arrivo di maggio, iniziamo a preferire piatti più leggeri e facili da preparare.

QUICHE ALLE ZUCCHINE, FIORI DI ZUCCA E MOZZARELLA

Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala.

Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe

Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti

RISOTTO AL PESTO CON GAMBERI

Il pesto si usa spesso con la pasta, soprattutto con le trofie. In questa ricetta, invece, lo abbiniamo al riso, che si dimostra un ingrediente molto versatile. Il risultato è un piatto semplice, gustoso e invitante.

Ingredienti: : 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero

Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.

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PANCAKE

AI FRUTTI DI BOSCO

Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti per 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari;2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone

Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine, servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.

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Rubrica a cura di Sara Busato

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