Meningite, individuati 142 casi nell’Ulss 6, la prevenzione passa dai vaccini
del Camposampierese Est
Emergenza abitativa, aumentano le necessità, ma sullo stanziamento dei fondi il dibattito si accende
CON
Regionali d’autunno
Partiamo da due certezze assolute, per il momento, forse le uniche che abbiamo: la prima è che Luca Zaia non sarà ricandidato alla presidenza della Regione, la seconda è che le elezioni si terranno nell’autunno del 2025.
Per ottenere entrambe queste certezze, però, c’è voluto un po’ di tempo per una sostanziale “inconciliabilità” tra le norme nazionali e quelle regionali.
Per le “regole” che si è data la Regione Veneto, infatti, il limite di mandati entra in scena da quando è stata recepita la legge nazionale e non da quando è stata emessa; allo stesso modo per gli uffici regionali le elezioni si possono tenere, soltanto, nella finestra primaverile escludendo, quindi, il voto autunnale.
A fare chiarezza ci ha dovuto pensare il Consiglio di Stato che ha detto una cosa molto semplice: la Legge Nazionale “vale” di più di qualsiasi dispositivo emanato dalle singole regioni. Ed eccoci qui: Zaia sulle schede che gli elettori veneti troveranno nei seggi, probabilmente ma non è stato ancora deciso, il 16 novembre non comparirà, almeno non come candidato presidente.
E qui si aprono i giochi. I rapporti tra i due principali partner di governo, Lega e Fratelli d’Italia, sono ai minimi storici.

Quattro quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza: l’8 e il 9 giugno alle urne, si vota per i referendum
GOLA:

Cambiamenti climatici e alluvioni mettono in crisi l’agricoltura padovana. A Camposampiero, intanto, le famiglie colpite dal disastro del Muson aspettano ancora i fondi statali
Servizi alle pagg. 6 e 7

La sfida delle rinnovabili, le comunità energetiche si mettono in rete e offrono opportunità e tagli in bolletta

INIZIATI I LAVORI A CAMPOSAMPIERO PER LA NUOVA MENSA: PRONTA NEL 2026
Grazie ai fondi Pnrr e comunali, la struttura collegherà i due plessi scolastici e metterà a disposizione 190 posti a sedere
IN ALTO MARE
Nel centrodestra è più aperto che mai il confronto sulla leadership Il centrosinistra è alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo
a pag. 21 segue a pag. 21

Veneto2




NVeneto fragile e contraddittorio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
elle ultime settimane il maltempo ha lasciato una scia di danni e anche di lutto, in Veneto: prima il vicentino, con la tragica morte di padre e figlio, due settimane dopo il veneziano, con allagamenti e disagi localizzati anche in altri territori. Ormai è lo scenario ricorrente ad ogni precipitazione intensa, ad ogni pioggia abbondante. Quel che fino a pochi anni fa era straordinario ormai è un evento sempre più frequente e diffuso.
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Barattoli, flaconi e bombolette con residui di sostanze pericolose devono essere conferiti al Centro di Raccolta o negli appositi contenitori per i rifiuti pericolosi. Contenitori di sostanze pericolose

Da una serata tra amici a una tragedia
Ragazzini che girano con un coltello in tasca. Sempre più giovani, sempre più aggressivi.
Basta uno sguardo sbagliato, una parola di troppo, un complimento alla ragazza di un altro.
Tutto troppo “automatico”, troppo veloce, talmente troppo simili ad una realtà virtuale da non considerare, fino in fondo o quantomeno nell’immediato, che la conseguenza è poi reale.
A Castelfranco è andata così: ragazzini contro. Poco più che maggiorenni, usciti certamente con l’intento di divertirsi, magari di fare qualche conquista o almeno di passare una bella serata con gli amici. E invece? Invece in pochi attimi è cambiato tutto. Un ragazzo di Trebaseleghe ha perso la vita, un altro è rimasto ferito, per altri il loro destino sarà per sempre segnato. Perché? Non si sa. O meglio: se le ricostruzioni dei fatti sono coincidenti con quanto realmente accaduto, per nessun reale motivo. E intanto ci sono una madre, un padre, un’intera famiglia, amici e conoscenti che piangono un ragazzo di soli vent’anni che ora non c’è più. Se si vuole andare oltre la cronaca non esistono parole per commentare un fatto come questo. Però appare evidente come episodi di questo tipo si stiano ripetendo con frequenza crescente. Ogni episodio fa caso a sé, di questo non vi è alcun dubbio. Però questa continua ripetizione, che non può portare a forme di abitudine, è certamente un tema del quale tutti siamo chiamati a farci carico, perché questi sono i segnali, chiari e tangibili, di una disaggregazione della società nella quale viviamo. Pensare che ci sia una generazione, quella dei più giovani, che va alla deriva, che si auto-elimina, che tiene il coltello in tasca perché non si sa mai, che quando esce la sera non sa cosa possa accadere, è inaccettabile. Ci sono questi ragazzi in gioco, che sono il futuro del nostro Paese.
Redazione la Piazza
Un altro episodio che deve far riflettere
Veneto fragile e contraddittorio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Il problema è che con queste quantità d’acqua non c’è rete di scolo che tenga e il rischio di allagamenti ed esondazioni aumenta soprattutto nelle zone più a rischio. Per il Veneto significa ben il 55% del territorio, tanto che nella nostra regione sono 260 i comuni in situazione di pericolosità idraulica, da moderata a molto elevata. Se invece diamo uno sguardo al territorio saltano subito all’occhio le aree più in pericolo: lungo i fiumi Bacchiglione, Brenta e Adige in particolare, ma anche ai piedi dei rilievi o nelle zone in cui manca una rete di scolo efficiente. L’Ispra, inoltre, ha calcolato il numero di veneti che vivono in aree ad elevato rischio di alluvione: sono ben 568 mila, di cui più di un terzo ciascuno per le province di Venezia e Padova. Fin qui la fotografia, ma è giusto ricordare anche cosa è stato fatto in Veneto negli ultimi 15 anni, a partire dalle disastrose alluvioni del 2010: oltre 2,2 miliardi di euro sono stati investiti in 345 opere per la sicurezza idraulica, compresi dieci grandi bacini di laminazione, che hanno aumentato la capacità di invaso di oltre 21 milioni di metri cubi. Altri 13 sono in costruzione, per ulteriori 89 milioni di metri cubi. Senza contare poi le centinaia di cantieri aperti dai Consorzi di Bonifica e dai singoli comuni per proteggere ulteriori porzioni di territorio. Eppure il Veneto resta una regione fragile, perché il consumo di suolo degli ultimi decenni, il più vorace d’Italia, ha indebolito il territorio e accresciuto il rischio, perché alcuni interventi sono arrivati tardi o non sono ancora finanziati. Si potrebbe fare di più, ma non basta scavare canali o bacini, non basta rinforzare gli argini. Va superata anche la contraddizione che ha portato ad un progressivo indebolimento di un territorio già a rischio.
Il rischio alluvione in Veneto


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< Redazione >redazione@givemotions.it<
Il progetto. Tecnologia e impegno civico: così il Comune valorizza i cittadini attenti
Premio alla sostenibilità ambientale:
la città celebra i più eco-responsabili
A un anno dall’installazione dell’ecocompattatore nel parcheggio del Centro Civico “Aldo Rossi”, il Comune celebra i risultati ottenuti grazie al progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente
Amarzo dell’anno scorso è stato inaugurato, presso il parcheggio del Centro Civico “Aldo Rossi”, il nuovo ecocompattatore per bottiglie in pet. Il macchinario, finanziato interamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha rappresentato un importante passo in avanti nella promozione della raccolta differenziata nel Comune di Borgoricco. L’ecocompattatore, durante quest’anno di utilizzo, ha consentito di conferire bottiglie vuote bottiglie in pet,
bile grazie all’ottenimento di un contributo ministeriale a copertura totale delle spese. Come era stato annunciato in occasione dell’inaugurazione, a partire dal 2025, ogni 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, saranno premiati i cittadini più virtuosi, ovvero coloro che nell’arco dell’anno avranno conferito il maggior numero di bottiglie. Ed eccoci quindi giunti alla prima premiazione, svoltasi il 22 aprile. I premi hanno incluso una city-bike, barbecue, smart

assegnando un credito per ogni bottiglia tramite l’app gratuita Eurven, disponibile per tutti i dispositivi mobili, attraverso un sistema semplice ed efficace per incentivare comportamenti sostenibili e responsabili. Il progetto, a costo zero per il Comune, è stato reso possi-
watch, buoni spesa, biglietti per ingressi al museo della Centuriazione Romana e attrezzature per il giardinaggio.
Come riporta Eurven, nel proprio portale, gli ecocompattatori sono macchine automatizzate che selezionano i rifiuti riducendone il volume.
Questi prodotti per il recupero degli imballaggi sono spesso organizzati in tre scomparti, per permettere la raccolta differenziata di bottiglie in pet, lattine di alluminio e flaconi di detersivi.
“Siamo orgogliosi di offrire ai nostri cittadini un servizio innovativo che unisce sostenibilità, tecnologia e senso civico. L’ecocompattatore rappre-
senta un simbolo concreto del nostro impegno per un futuro più pulito. I risultati ottenuti in questo primo anno sono incredibili e per questo dobbiamo ringraziare i cittadini di Borgoricco che hanno partecipato a questa iniziativa ma anche chi, quotidianamente, attraverso il rispetto della raccolta differenziata contribuisce a salvaguardare l’ambiente di tutti”. Di-
chiarano in una nota congiunta l’Assessore all’ambiente Marco Bragagnolo e il Sindaco Gianluca Pedron che, infine, ringrazia anche i colleghi del mandato precedente “con i quali abbiamo dato avvio al progetto, che ci consente oggi di premiare i cittadini più virtuosi e festeggiare in modo attivo la giornata mondiale della Terra”.
Endrius Salvalaggio
Arrivano le prime sanzioni da 300 euro per i furbetti che abbandonano i rifiuti
Sanzionati, recentemente, cinque furbetti sorpresi a sversare rifiuti nel parcheggio di via Capitello a Borgoricco, vicino alle scuole elementari. L’iniziativa a contrasto del fenomeno è effettuata con l’ausilio di telecamere mobili, mimetizzabili e controllabili da remoto. Iniziativa prevista anche nel programma elettorale con il quale la maggioranza “Pedron Sindaco” si è presentata alle elezioni dello scorso giugno. Si tratta infatti, di un fenomeno certamente fastidioso e di diffuso malcostume che ha visto incivili, anche da fuori comune, sversare rifiuti in modo incontrollato. Grazie al grande lavoro fatto da appostamenti e dalle immagini della videosorveglianza sono stati scovati i primi responsabili, mentre scaricavano alla mercé del territorio lavatrici, mobili, sacchi chiusi con dentro rifiuti di ogni genere, ecc, ecc. A ciascun trasgressore è stata commisurata
una sanzione di 300 euro.
“Questo servizio effettuato con delle foto trappole – sottolinea l’assessore alla sicurezza Marco Bragagnolo – consente di perseguire chi compie un reato

Fermo immagina d auna telecamera di sicurezza
contro l’ambiente e causa degrado nei centri urbani comunali. Queste telecamere di ultima generazione non sono l’unico strumento utilizzato, ma certamente risulta essere efficace. Importantissime restano anche le segnalazioni che arrivano dai
cittadini soprattutto con foto e video”.
“Una relazione fra l’amministrazione e i cittadini che ci aiuta a compiere indagini efficaci e a tenere pulito per quanto possibile l’intero territorio. Facciamo anche appello al senso civico di ogni cittadino – prosegue Bragagnolo – poiché avere e mantenere il territorio pulito, dipende sì dall’efficienza del servizio, ma anche dal rispetto condiviso delle regole e dall’educazione dei singoli cittadini”. “Ringraziando gli agenti del Comando di Polizia Locale e anche il personale di Etra che si è speso per questo specifico progetto, sicuramente continueremo su questa strada e, visti gli esiti positivi ottenuti da questa prima telecamera “sperimentale”, valuteremo di acquisirne almeno un’altra, così da riuscire a coprire tutto il territorio comunale a rotazione”, conclude in Sindaco Pedron. (e.s.)








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Emergenza idrogeologica/1. Il grido d’allarme di Coldiretti: “I fenomeni estremi non sono più un’eccezione”
Agricoltura locale sotto assedio: il clima cambia, i campi affondano
N on è più una questione di “se”, ma di “quando” e “quanto”. I cambiamenti climatici stanno trasformando profondamente il volto dell’agricoltura padovana e veneta, con eventi estremi che si susseguono con inquietante regolarità. “Non sono più l’eccezione, ma la regola”, denuncia Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova, indicando un fenomeno che da tempo non si può più definire emergenza, ma nuova normalità. L’agricoltura, da sempre esposta agli umori del clima, oggi deve fare i conti con una doppia minaccia: da un lato nubifragi violenti, grandinate, venti impetuosi e precipitazioni concentrate in poche ore, dall’altro lunghi periodi di siccità, ondate di calore, malattie delle colture e nuovi parassiti. Un mix esplosivo che sta mettendo in ginocchio anche territori storicamente considerati sicuri, come il Campo-
sampierese, dove nemmeno una fitta rete irrigua è riuscita a scongiurare allagamenti mai registrati prima. L’episodio più recente riguarda le tracimazioni del Muson dei Sassi, che hanno sommerso campi e aziende agricole, colpendo anche stalle e allevamenti. “Perfino le aree non classificate a rischio idraulico –prosegue Lorin – si sono ritrovate con l’acqua alla gola. E in questi casi, i primi a pagare il prezzo più alto sono sempre gli agricoltori”. A preoccupare è l’assenza di un sistema efficace di gestione delle risorse idriche. Troppa acqua in poco tempo, troppo poca quando servirebbe. È su questo squilibrio che Coldiretti insiste da anni, sollecitando interventi strutturali e la rapida attuazione del piano invasi. In collaborazione con Anbi è stato già elaborato un progetto cantierabile per realizzare una rete di piccoli bacini di accumulo in grado di portare
la raccolta dell’acqua dall’attuale 11% al 50%. Questi “laghetti” avrebbero un duplice ruolo: garantire riserve idriche durante i periodi di siccità e contenere le acque piovane durante le piogge torrenziali, prevenendo allagamenti e frane. In Veneto ne sono già previste diverse decine. Inoltre, potrebbero essere utilizzati anche per la produzione di energia rinnovabile, con un impatto minimo sul paesaggio. “Il nostro obiettivo – spiega Lorin – è raddoppiare la capacità di raccolta dell’acqua piovana, mettendola a disposizione non solo dell’agricoltura, ma anche per usi civili e per la produzione di energia idroelettrica. Serve però un cambio di passo: le opere già esistenti devono essere manutenute, mentre nuove infrastrutture devono rispondere ai nuovi parametri idro-meteorologici”. I consorzi di bonifica non stanno a guardare. Stanno investendo an-

che in tecnologie d’avanguardia, come l’intelligenza artificiale, per monitorare e gestire i rischi climatici in modo predittivo e non più reattivo. Se l’agricoltura è tra le prime vittime dei cambiamenti climatici, può e deve essere anche parte della soluzione. Ma servono strumenti adeguati: incentivi per la difesa attiva e passiva, agevolazioni mirate, sostegno economi-
co per le aziende in difficoltà. “Il Pnrr rappresenta un’opportunità, ma va sfruttato in modo strategico – conclude Lorin –. L’agricoltura è chiamata a una nuova sfida: leggere i segnali del clima, adattarsi, innovare. Ma non può farlo da sola. Le istituzioni devono accelerare su investimenti e interventi che rispondano a un clima che non aspetta”.
Sara Busato
Brenta, Muson e Adige sotto osservazione: parte il maxipiano contro il dissesto idrogeologico nel padovano
Nel cuore del Veneto si gioca una partita cruciale per la sicurezza del territorio. La Regione ha ufficializzato l’avvio di un ambizioso piano di difesa idraulica, destinando oltre 71 milioni di euro a interventi strutturali contro il dissesto idrogeologico. Un impegno senza precedenti che vedrà un impatto diretto sulla provincia di Padova, una delle aree più esposte al rischio di allagamenti e cedimenti arginali. A lanciare l’allarme – e a rivendicare l’importanza del piano – è Elisa Venturini, capogruppo di
Forza Italia in Consiglio regionale. “Nel Padovano – dichiara – sono previsti interventi mirati alla messa in sicurezza dei principali corsi d’acqua: il fiume Brenta, il Torrente Muson dei Sassi e il fiume Adige. Si tratta di opere fondamentali per proteggere cittadini, abitazioni, imprese e infrastrutture”. Gli interventi si concentrano su tre punti nevralgici. Nel Camposampierese in particolare è prevista la diaframmatura delle arginature del Muson dei Sassi, un’operazione tecnica che serve a consolidare le sponde

e a ridurre il rischio di cedimenti. A Vigodarzere sull’arginatura sinistra

del Brenta. Mentre ad Anguillara Veneta, lungo l’Adige, si intercetteranno le filtrazioni sotterranee.
L’obiettivo è affidare i lavori entro il 2025 e completare i cantieri entro il 2027. Un cronoprogramma serrato, che non ammette ritardi. Il coordinamento tecnico sarà nelle mani della Direzione Difesa del Suolo e della Costa della Regione Veneto. A supervisionare il tutto, il Commissario di Governo per il dissesto idrogeologico. “Queste opere – sottolinea Venturini – non sono semplici progetti sulla carta,
ma interventi concreti, finanziati e già in fase avanzata di pianificazione. Rappresentano una svolta importante nella prevenzione dei rischi idraulici, soprattutto in un territorio densamente abitato e fortemente industrializzato come il Padovano”. Le immagini delle alluvioni che negli ultimi anni hanno colpito anche il Veneto sono ancora vive nella memoria collettiva. In un contesto di cambiamenti climatici l’investimento in infrastrutture per la difesa del suolo è necessario. (s.b.)
IDRAULICI – CALDAIE – POMPE DI CALORE – CLIMA


Camposampiero sta ancora aspettando
Aquasi un anno da quella tragica notte di maggio 2024, quando la furia dell’acqua si abbatté su Camposampiero, lasciando dietro di sé devastazione e fango, la ferita è ancora aperta. Le 68 famiglie e le attività economiche colpite non hanno ricevuto dallo Stato un solo euro di risarcimento. Una situazione inaccettabile che getta un’ombra inquietante sull’efficienza della macchina dei soccorsi e sulla reale capacità delle istituzioni, a ogni livello, di rispondere con tempestività ed efficacia a eventi calamitosi che, purtroppo, si fanno sempre più frequenti.
Di fronte a questo silenzio assordante, l’unico segnale concreto di vicinanza è giunto dal Comune, che ha stanziato 36mila euro, inclusi i 6mila raccolti grazie alla generosità delle associazioni locali. Un gesto di solidarietà, certo, ma che le opposizioni bollano come “irrisorio” e “tardivo”. Undici mesi per destinare una somma simbolica, mentre case e aziende venivano inghiottite dal fango in pochi, drammatici minuti. Il messaggio che arriva forte e chiaro dalle famiglie è quello di un profondo
senso di abbandono. La sindaca Katia Maccarrone, dal canto suo, ha voluto precisare che il ristoro dei danni non rientra tra le competenze dirette del Comune. L’intervento economico deliberato, ha spiegato, è stato un atto straordinario, dettato dalla volontà di non lasciare sole le famiglie, e nessun altro ente locale del territorio ha agito in modo analogo. Ha poi sottolineato come Camposampiero sia, ad oggi, l’unico Comune ad aver concretamente messo a disposizione un fondo, seppur limitato, per sostenere i propri cittadini. Parallelamente, la prima cittadina ha ribadito la frustrazione per la mancata erogazione dei fondi statali promessi, un contributo che non avrebbe dovuto superare i 5mila euro a famiglia. Una cifra che, come ha fatto notare, appare del tutto insufficiente a coprire i danni complessivi, stimati in circa un milione e mezzo di euro. In un tentativo di sbloccare la situazione, la sindaca Maccarrone, insieme alle colleghe di Massanzago e Loreggia, ha inviato una lettera al commissario straordinario per l’alluvione, Luca Marchesi. La risposta, purtroppo, non porta buone

nuove: i dati raccolti sono stati trasmessi alla Protezione Civile nazionale, a cui spetta ora valutare la disponibilità di ulteriori risorse. Nel frattempo, l’unica copertura statale riguarda gli interventi urgenti già realizzati dal Genio Civile e dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Per il resto, le famiglie di Camposampiero non possono far altro che continuare ad aspettare, con la speranza che le promesse si traducano finalmente in un aiuto concreto per ricostruire il proprio futuro.
Sara Busato
Maccarone: “I risarcimenti non sono competenza del Comune, ma agiamo comunque”
A quasi un anno dall’alluvione che colpì Camposampiero, nessun risarcimento è arrivato dallo Stato alle 68 famiglie coinvolte. Solo il Comune ha stanziato alcuni fondi simbolici

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In merito alla rottura degli argini del fiume Muson a Camposampiero, chi ha subito i danni, a distanza di un anno, non hanno ancora ricevuto un vero e proprio ristoro da parte del Governo. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, in quella occasione aveva ottenuto la dichiarazione dello stato di emergenza per i territori colpiti. In quei giorni, assessori e consiglieri regionali parlavano di ulteriore messa in sicurezza del fiume Muson e di imminenti interventi economici a favore delle famiglie colpite. Di opere per la messa in sicurezza se ne sono viste, mentre per ciò che riguardano i contributi verso le persone colpite, è lo stesso sindaco di Camposampiero a dire che non se ne sono ancora visti. Il comune di Camposampiero decide di andare incontro
alle persone colpite dall’alluvione attraverso due strade: quella di un’apertura di un conto solidale e l’altra lo stanziamento ex novo di 30mila auro, per un

totale di 36,350 mila euro. Cifra sicuramente irrisoria ma, in attesa dell’erogazione dei veri e propri ristori ministeriali, sicuramente di aiuto per chi la riceverà e non dirà di no. “Abbiamo messo a disposizione un importo di 36.350 euro da suddividere in fasce di contribuzione: da
1 .000 a 700, 400 o 250 euro, in base alla consistenza dei danni subiti e dichiarati. Di questa iniziativa – spiega il sindaco Katia Maccarrone - e delle modalità operative, informeremo i singoli cittadini destinatari. Le somme messe a disposizione non coprono certamente il danno subito e non interferisce con i risarcimenti, che non sono di competenza del Comune, ma di Enti superiori”.
“A tal proposito – precisa il sindaco - ringraziamo le nostre associazioni Asper di Rustega, Cvr Comitato Verde Rustega, Pro Loco di Camposampiero e Caritas Inter - parrocchiale, che hanno effettuato la raccolta dei fondi per poi versarle nel conto corrente solidale, come pure i singoli cittadini che hanno contribuito in prima persona”.(e.s.)





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L’opera. Inizio lavori dopo Pasqua,
Camposampiero
Lavori in corso alla nuova mensa scolastica
e potenziamento del verde cittadino
A Camposampiero prenderanno il via a fine aprile i lavori per la nuova mensa scolastica della primaria del capoluogo. Finanziata in parte con fondi PNRR e in parte con fondi comunali, la struttura offrirà 190 posti a sedere e sarà pronta entro marzo 2026. Parallelamente, è stato avviato anche un ampio programma di manutenzione del verde pubblico
“E’ tutto pronto per l’inizio dei lavori di realizzazione della nuova mensa scolastica a Camposampiero - annuncia il sindaco Katia Maccarrone – che interesserà la primaria del capoluogo. Dopo le festività pasquali, infatti, prenderà avvio il cantiere per costruzione del nuovo fabbricato, che collegherà i plessi delle scuole “C. Battisti” e l’ex Liceo, creando di fatto 190 posti a sedere che, già dal prossimo anno i ragazzi potranno utilizzare”. Il progetto nasce grazie a seguito alla partecipazione al bando a dei fondi Pnrr, che ha visto l’aggiudicazione del Comune di Camposampiero ad un corposo finanziamento di oltre 700mila euro. L’importo totale della mensa si aggira ad oltre 1.100.000 euro e, la differenza fra il bando aggiudicato e l’importo totale, sarà finanziata interamente con fondi comunali. Il Progetto della nuova struttura è realizzato dall’arch. Ermanno Zamprogna, avviato verso l’aggiudicazione nei giorni scorsi dalla ditta Bezzegato Antonio Srl Società Benefit.
“In questi giorni – prosegue il sindaco – insieme al vicesindaco Lorenza Maria Baggio, abbiamo incontrato la scuola nella persona del Dirigente scolastico Francesco Gullo, del responsabile della sicurezza della scuola e dei rappresentanti dei genitori in consiglio d’Istituto, per condividere assieme la gestione delle prime fasi di avvio dei lavori”.
nostro Istituto Comprensivo perché la renderà autonoma rispetto alla soluzione attuale, che prevede l’uso di spazi datati presso le medie e con spostamento e attraversamento della strada. Un notevole miglioramento con una struttura
che sarà moderna e rispondente a tutti i canoni delle attuali modalità costruttive ed energetiche. E soprattutto sarà bella e funzionale per i nostri bambini!” concludono Maccarrone e Baggio.
Ma le novità per Camposampiero non finiscono qui. Sono iniziati nel territorio gli sfalci su parchi, piste ciclabili, banchine e cigli stradali. La gara per la manutenzione del verde è stata aggiudicata alla ditta Green Project di Campagna Lupia per un importo di poco più di 85.000 euro. Tale ditta ha già effettuato interventi di potatura negli anni passati ed è


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“Necessariamente dobbiamo partire già a fine aprile - continua Maccarrone - per rispettare i tempi imposti dal Pnrr. La conclusione dei lavori dovrà avvenire entro il 31.03.2026. Per l’occasione abbiamo coinvolto anche il Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti, che utilizza spazi dell’Ex Liceo”.
L’opera darà una risposta importante alla scuola primaria del
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strutturata con mezzi e personale formato, il che diventa garanzia sia nel lavoro finito che in termini di sicurezza. “È stato formulato un programma tra ufficio tecnico e ditta convenzionata – precisa l’assessore Carlo Gonzo - diviso per zone e tipologie di interventi con scadenze e priorità, con delle novità. Gli sfalci del verde passano da cinque del 2024 a sette nell’attuale programma 2025. Anche nelle zone artigianali, industriali si è incrementata la frequenza da tre a quattro sfalci”. “Le potature delle siepi sono state incrementate così come gli sfalci su cigli stradali. La vera novità - continua Gonzosono però i cinque interventi previsti con attrezzature meccaniche che opereranno sui marciapiedi per eliminare quei cespugli che nascono spontaneamente tra cordonata e sede stradale, dove si ferma lo sporco e che dà sempre quel senso di disordine“.
Anche i dipendenti comunali, addetti al verde, daranno il loro contributo mantenendo in ordine le aiuole in centro storico e, laddove necessario, interventi straordinari di sfalci e pulizia sul territorio comunale. La Grenn Project inoltre darà un servizio di sfalci anche a Rustega in supporto ai volontari del verde su spazi concordati per sfalci e manutenzioni in genere. “Colgo l’occasione nel ringraziare le persone che attualmente in queste zone, con il loro costate impegno, mantengono il decoro urbano con passione e dedizione” conclude l’assessore.
Endrius Salvalaggio



La manifestazione. Un’esplosione di colori e sapori all’insegna della tradizione
53esima edizione della Festa della Fragola, dell’Ortofrutta e dei Fiori
E
’ in corso in questi giorni, e durerà fino al 18 maggio, la 53esima edizione della Festa della fragola dell’Ortofrutta e dei Fiori di Camposampiero che animerà per la prima volta per due interi weekend il centro storico della cittadina antoniana. “Sarà un’edizione caratterizzata da parecchie novità – annuncia il presidente della Pro Loco di Camposampiero Roberto Bustreo - che non mancheranno di coinvolgere il pubblico affezionato a questa storica e amata manifestazione.” Dopo la 47a edizione della fiera della Zootecnia, che si sta svolgendo a Rustega dal 25 aprile al 4 maggio, inizierà la manifestazione della festa della Fragola. “La festa della Fragola e fiera della Zootecnia coinvolgono migliaia di visitatori grazie ad una rigorosa organizzazione che voglio ringraziare nel nome dell’associazione Pro Loco di Camposampiero, associazione Asper di Rustega, volontari, comitati, associazioni di categoria Cia, Coldiretti e Impresa 2000, Ascom e Confesercenti, scuole, uffici comunali, forze dell’ordine e quanti hanno e stanno contribuendo agli eventi” sottolinea il sindaco Katia Maccarrone e l’assessore alle attività produttive Moira Simeonato. La festa della Fragola mette in mostra non solo il settore ortofrutticolo e florovivaistico, al-

lestendo in piazza Castello una nuovissima esposizione vivaistica e floreale, ma verranno portate in piazza anche l’elezione di miss Fragola nell’ambito delle selezioni di miss Italia. Domenica 18 Maggio la manifestazione prosegue con esposizione e mercato di

fiori e piante, le moto sportive e turistiche Ducati, l’ arrivo il ciclotour da Piazzola sul Brenta. Nel pomeriggio alle 16.00 esibizione e animazione degli alunni del Newton - Pertini, a seguire Dj Set e concerto live “Tributo Italiano”.
Endrius Salvalaggio
L’associazione Mivao dona tredici poltrone per l’allattamento
Sono state consegnate ufficialmente presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Camposampiero, tredici poltrone per l’allattamento e la marsupio terapia destinate alle neo mamme e papà, per i loro piccoli ricoverati in patologia neonatale. Il prezioso dono è stato effettuati dell’associazione Mivao – percorsi da vivere di Camposampiero. Presenti alla cerimonia il direttore della pediatria dottor Luca Vecchiato, il presidente di Mivao Massimo Bettin, accompagnato da alcuni membri del direttivo dell’associazione, il sindaco di Camposampiero Katia Maccarrone, e altri rappresentanti delle istituzioni locali.

L’associazione Mivao, a partire da maggio 2024 e per tutta l’estate, ha promosso una serie di camminate e corse nel territorio intorno all’ospedale di Camposampiero, che hanno permesso di raccogliere ben 15.000 euro per la pediatria. Questa importante somma ha consentito l’acquisto di poltrone specifiche per l’allattamento, pensate per permettere alle donne di mantenere una corretta posizione quando nutrono il loro piccolo, e che saranno usate anche per i neonati a termine.“Non posso che ringraziare di cuore –commenta il dottor Vecchiato – l’associazione Mivao che, promuovendo in nome della solidarietà percorsi tra la natura e le bellezze storico - culturali del territorio
Camposampierese, ha scelto di offrire un’importante opportunità di salute ai nostri neonati, soprattutto per i prematuri”. “Attraverso la marsupio terapia che viene effettuata nelle poltrone per l’allattamento, i piccoli vengono infatti posati sul petto materno e la loro pelle rimane a contatto con quella della mamma, permettendo loro di sentirne il calore e la tenerezza, elementi che influenzano positivamente il loro sviluppo neurologico e psicologico” conclude Caterina Bellotto, presidente del tavolo degli assessori allo sport del Camposampierese, assessore a San Giorgio delle Pertiche. (e.s.)


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Negli anni 70 le redini dell’azienda passano al fi glio maggiore di Amadeo, Ivo Barison, che amplia
tima generazione e installa un impianto fotovoltaico che consente la produzione di energia pulita in

tolare né di macellerie, né di uno spaccio: i suoi prodotti si possono

sono convinto che sia importante progredire senza dimenticare la storia da cui proveniamo ...”.
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lerie, rintracciabili consultando il sito dell’azienda,oppure inquadrando il QR CODE sottostante.


Intensificate le operazioni contro il traffico di droga
P
iombino Dese ha recentemente visto un incremento delle operazioni contro il traffico di sostanze stupefacenti, grazie al costante impegno delle forze dell’ordine e alla preziosa collaborazione della cittadinanza. Qualche settimana fa, i Carabinieri della Stazione di Piombino Dese, con il supporto della Compagnia di Cittadella e del Nucleo Cinofili di Torreglia, hanno eseguito un’importante operazione antidroga, che ha portato al sequestro di oltre 600 grammi di cocaina suddivisa in dosi, ketamina, hashish, marijuana e materiale per il confezionamento. Due persone sono state arrestate e tradotte in carcere, mentre le indagini sono proseguite per identificare eventuali complici. Questo intervento ha avuto un impatto significativo nella lotta contro il traffico di droga, contribuendo a rendere Piombino Dese una zona più sicura. Poco dopo, un’ulteriore operazione della Polizia Locale, condotta dalla Federazione dei Comuni di Piombino Dese, ha avuto luogo in risposta a numerose segnalazioni da parte dei residenti del centro cittadino. I cittadini avevano notato un sospetto via vai di persone, in particolare nelle ore serali, presso un’abitazione della zona. A seguito di un’indagine mirata, gli agenti hanno proceduto a una perquisizione, durante la quale è stata trovata una significativa quantità di marijuana nascosta nella camera da letto di un ospite straniero. Il comandante della Polizia Locale, Antonio Paolocci, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la cittadinanza nel contrasto alla criminalità, sottolineando che la segnalazione tempestiva da parte dei residenti è un elemento fondamentale per il successo delle operazioni.

contribuendo a rendere la zona più sicura e a proteggere i residenti da comportamenti illeciti. Le forze dell’ordine, lavorando in stretta collaborazione con la cittadinanza, hanno dimostrato come una vigilanza collettiva e un intervento tempestivo possano fungere da deterrente contro il crimine.
Le operazioni hanno messo in luce l’importanza di un approccio integrato e attivo da parte delle forze dell’ordine e della comunità nel prevenire e contrastare il traffico di droghe.
Elena Scapin

Queste operazioni fanno parte di un ampio piano di controllo del territorio finalizzato a garantire la sicurezza della comunità di Piombino Dese. Questi eventi, unitamente alle operazioni di arresto, hanno avuto un impatto significativo nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti,
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Un omaggio alla libertà e alla memoria storica










Anche quest’anno, nonostante le avverse condizioni meteo, la comunità ha voluto onorare la memoria dei caduti e celebrare la libertà conquistata. Il 25 Aprile, data fondamentale per la storia d’Italia, è stato commemorato con un corteo che ha attraversato i luoghi simbolici di Levada e Torreselle, per giungere infine a Piombino Dese. Qui, davanti ai monumenti ai Caduti, sono state deposte corone di fiori, seguite dal solenne suono del “Silenzio” alla tromba e dalla benedizione che ha concluso la cerimonia. A Piombino Dese, il momento più significativo della giornata è stato l’alzabandiera, un atto che ha rappresentato un simbolo di unione e di orgoglio per la collettività. La celebrazione è proseguita con la Santa Messa, che ha dato ulteriore profondità al significato di questa giornata, invitando tutti alla riflessione sul valore della libertà e della democrazia, frutti della lotta partigiana e del sacrificio di innumerevoli italiani. Nel pomeriggio, presso la Sala Tommaso Moro, si è svolta una lezione storica dedicata al contesto che ha preceduto la redazione della Costituzione italiana. L’incontro ha permesso ai partecipanti di approfondire le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita della Carta Costituzionale, pilastro dell’ordinamento giuridico del Paese. Un momento particolarmente significativo si è verificato quando i diciottenni neoelettori hanno ricevuto simbolicamente la loro prima Costituzione e la tessera elettorale, un gesto che rappresenta l’ingresso ufficiale dei giovani nella vita politica e sociale della nazione. Inoltre, il 25 aprile ha visto un incontro tra le principali associazioni locali, tra cui l’Anpi, gli Alpini, i Carabinieri in congedo, i familiari dei dispersi in guerra e i reduci, i quali hanno incontrato gli studenti delle terze medie dell’Istituto Comprensivo di Piombino Dese. La memoria storica rappresenta un dovere imprescindibile, mentre la partecipazione attiva è la forza che sostiene la comunità. Le celebrazioni hanno evidenziato l’importanza del coinvolgimento collettivo e l’impegno delle associazioni che, con il loro operato, contribuiscono a mantenere viva la memoria del 25 aprile. La giornata ha ricordato che la libertà è un valore che deve essere continuamente difeso e tramandato alle generazioni future. (e.s.)
Un nuovo Centro Studi sui cambiamenti climatici: la sfida Sintoniz zati sul



sa vitale e al contempo come possibile « Il prof. Rinaldo ri dell’iniziativa e ha ribadito quanto sia cruciale studiare l’acqua in tutte le sue implicazioni, per proteggere la società e le
Con questo progetto, Fondazione Cassa ma il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile e per la promozione del bene


sapevolezza rinnovata: solo partendo dalla conoscenza possiamo affrontare con lucidità e determinazione le grandi FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
zati, ma devono considerare il territorio in tutta la sua complessità». Durante l’inaugurazione del Centro Studi è intervenuto anche il professor Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize 2023, considerato il Nobel per l’acqua. La sua presenza ha rafforzato l’importanza del progetto, riportando al centro il valore dell’acqua come risor-
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Trebaseleghe
Finti carabinieri, falsi avvocati e truffe in casa: Ecco come difendersi
T ecniche di raggiro sempre più sofisticate, truffe che fanno leva sulla fragilità emotiva e furti messi in atto da falsi tecnici.
Questi alcuni dei temi affrontati nell’incontro sulla sicurezza degli anziani organizzato dall’Associazione Pensionati Trebaseleghe, presso il Centro Anziani, con la partecipazione del Maresciallo
Ordinario Filippo Li Pomi, Comandante dei Carabinieri di Trebaseleghe. Il copione è sempre lo stesso. I ladri bussano alla porta travestiti da falsi dipendenti Inps,
Enel, Telecom, arrivando direttamente alla porta degli anziani e chiedendo di fare dei controlli. Gli anziani li fanno entrare e vengono derubati talvolta, anche di ingenti somme di denaro o di preziosi.
C’è ora anche la truffa dell’incidente accaduto al figlio o di un figlio arrestato. Il primo approccio inizia con una telefonata che informa all’anziano della sventurata, con la successiva richiesta di denaro per garantire cure mediche o assistenza legale al figlio e con la promessa che un “avvo-

cato” (o un’altra figura simile) passerà a domicilio a ritirare dei soldi. L’anziano, preso dal panico per la sorte del suo caro, consegna i soldi.
Altri esempi di truffe, che andrebbero letti, vengono raccontati direttamente sul sito dei Carabinieri ovvero, anche nel portale della Polizia di Stato. Presente all’incontro, per l’Amministrazione comunale il consigliere delegato alla sicurezza, Federico Cazzaro, che ha voluto ringraziare personalmente l’arma
dei Carabinieri per l’importante lavoro di prevenzione svolto. “Episodi come quelli raccontati durante l’incontro dimostrano quanto sia fondamentale informare e sensibilizzare, soprattutto le persone più vulnerabili. Come amministrazione continueremo a promuovere momenti di confronto e informazione, perché solo una comunità più consapevole è più sicura sicura” conclude il sindaco di Trebaseleghe Antonella Zoggia.
Endrius Salvalaggio
Parco delle Fontane a Sant’Ambrogio, continua l’implementazione dell’oasi per i bambini
Il parco giochi inclusivo a Sant’Ambrogio, inaugurato lo scorso anno, è un progetto che nasce in risposta alle richieste di molte famiglie con bambini piccoli. Il progetto è nato dalla volontà di valorizzare uno degli angoli più suggestivi del Parco delle Fontane. Da qualche settimana, grazie alla generosa donazione di alcuni benefattori è stato realizzato e abbellito

l’ingresso con la piantumata di una nuova siepe, elementi che arricchiscono ulteriormente lo spazio verde. Questo spazio verde, è un parco giochi inclusivo e utilizzabile da tutti i bambini e famiglie, dal costo di circa 170.000 euro, con la particolarità che è stato pensato e creato in due zone: una zona per i più piccoli ed una zona per i più grandi, con la particolare
attenzione delle giostrine per i bambini con qualche difficoltà. L’assessore al sociale Rosanna Trevisan a nome dell’Amministrazione comunale ha voluto esprimere un sentito ringraziamento del gesto di solidarietà concreta, riferendosi ai recenti benefattori del parco. Ringraziando, chi ha scelto di contribuire al bene comune con un segno tangibile di quanto la co-
Una serata per non dimenticare Emanuela Loi e la Palermo delle stragi
Una giovane donna, un ideale di giustizia, un destino tragicamente segnato dalla violenza mafiosa. Venerdì 23 maggio alle 20.45, presso la Sala Arzini della Biblioteca Comunale di Trebaseleghe, si terrà “Emanuela”, reading teatrale con musica dal vivo dedicato alla memoria di Emanuela Loi, agente di polizia
vittima della strage di via D’Amelio del 1992, in cui perse la vita anche il magistrato Paolo Borsellino. L’ingresso è libero, e la serata si preannuncia intensa e toccante: parole, musica e interpretazione scenica si intrecceranno per raccontare non solo i fatti tragici, ma anche i sogni, il coraggio e l’uma-
nità di una ragazza di appena 22 anni, la prima donna poliziotta caduta in servizio in Italia. La narrazione sarà affidata alla voce profonda e coinvolgente di Roberta Chinellato, accompagnata dalla musica dal vivo di Antonio Ponno, sotto la regia di Franco Zobia. Un trio che promette di trasformare la sera-

munità trebaseleghese sia sensibile e attenta alle esigenze di tutti. “Si è trattato di valorizzare un’ ampia area verde nel centro della frazione di Sant’Ambrogio, dando una risposta alle famiglie, rendendo più piacevole le giornate a tutti i bambini, in particolare a certi bambini” conclude il sindaco Antonella Zoggia, sindaco di Trebaseleghe. (e.s.)
ta in un viaggio nella memoria collettiva, per toccare con delicatezza e verità la ferita aperta delle stragi mafiose. Nel giorno simbolico del 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, Trebaseleghe sceglie di farsi custode della memoria, per continuare a dire no alla mafia e sì alla giustizia. (m.p.)


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Regionali d’autunno
Ormai non si contano più le interviste al vetriolo che i leader dei due partiti si scambiamo, ma soprattutto non si placano le voci di “transumanze” di consiglieri leghisti, preoccupati per la propria riconferma a fronte del calo dei consensi del proprio partito, verso Fratelli d’Italia. Nel frattempo anche l’attività amministrativa, tanto in regione quanto nei territori, subisce i contraccolpi di questo contrasto: le Commissioni Consiglieri si stanno riducendo a campi di battaglia e persino nell’indicazione dei presidenti dei Consorzi di Bonifica l’eco di quanto sta accaden-
do in campo politico si fa sentire.
Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, presidente e assessori di peso ai Fratelli con bonus di candidati sindaci delle Città Capoluogo prossime al voto? Può essere uno schema, ma proprio dai Meloniani è giunta una secca smentita: chiedono la presidenza. Per la Lega perdere la guida del Veneto potrebbe voler dire la fine di una lunga, lunghissima storia, per Fratelli d’Italia non poter annoverare, nel momento di massima forza, neppure la presidenza di un regione del nord appare inaccettabile.
Andranno divisi e useranno le elezioni come una sorta di primarie? Anche in questo caso tutto può accadere, ma
sembra un’ipotesi estremamente remota: troppo delicati gli equilibri anche di carattere nazionale per potersi permettere un approccio di questo tipo. E in tutto questo cosa accade al centrosinistra? Il tavolo degli alleati continua a incontrarsi e a parlarsi. Di nomi ne sono usciti molti, ma di ufficiali ancora nulla. Chissà che adesso, fissata la data delle elezioni, ci sia un’accelerazione. Tutta da decifrare la posizione di Azione: il partito di Calenda non ha ancora deciso come comportarsi. Sembra vogliano attendere di comprendere se vi sarà veramente una spaccatura tra Lega e Fratelli d’Italia per poi costruire un’alleanza con gli stessi leghisti e magari Forza Italia. Staremo a vedere.
Verso le elezioni. A pochi mesi dal voto centrodestra e centrosinistra sono tutt’altro che pronti
Caos alle regionali:
i partiti ancora in alto mare, chi sarà il nuovo presidente del Veneto?
Il Conclave per eleggere Papa Leone XIV è stato decisamente veloce nonostante il numero record di cardinali da mettere d’accordo. Niente a che vedere con quello che sta accadendo dentro i partiti e le coalizioni per la scelta del candidato presidente della Regione Veneto. Il prossimo autunno, così ha chiarito il Consiglio di Stato, si andrà alle urne, ma al momento tanto il centrodestra quanto il centrosinistra sembrano tutt’altro che pronti.
CASA CENTRODESTRA, BRACCIO DI FERRO PER LA LEADERSHIP
Partiamo dal centrodestra che, numeri alle mano, parte ovviamente da favorito. L’impossibilità per Luca Zaia, il presidente più amato d’Italia, di ricandidarsi ha aperto una voragine. Non tanto, o quantomeno non soltanto, perché non ci siano candidati alla sua altezza, quanto per la sintesi che il suo nome è in grado di produrre. In buona sostanza: senza Zaia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia rivendicano tutti la presidenza.
In qualche dichiarazione maggiormente aspra qualcuno arriva persino a dire che l’alleanza di centrodestra non sarebbe scontata e che i partiti che la compongono potrebbero addirittura arrivare a correre l’uno contro l’altro. Questo però appare uno scenario improbabile: troppi gli equilibri, compresi quelli di Go-
verno, che impongono agli alleati di stare tutti insieme.
Estremamente rappresentative del clima che si sta vivendo in casa centrodestra le parole di un big come il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Alberto Villanova: “La decisione del Consiglio di Stato sgombra definitivamente il campo dai dubbi. Per noi, comunque, il punto è mai stato il quando, ma il come. I Veneti si attendono e sperano di essere governati da un presidente che dia continuità al buon governo di Luca Zaia, lui per noi sarà sempre il Doge. Grazie alla compattezza ritrovata con il lavoro di Alberto Stefani, schiereremo tra le nostre fila gli amministratori più capaci e radicati sul territorio. Siamo pronti, prontissimi quindi, per la prossima campagna elettorale e per difendere la nostra linea del Piave”. Dove per “linea del Piave” la Lega intende proprio il mantenere la presidenza del Veneto. Il numero uno di Fratelli d’Italia in Veneto, il Senatore Luca De Carlo però non ci sta: “l’indiscrezione secondo cui il Veneto sarebbe stato assegnato alla Lega è priva di fondamento. Una bugia. Probabilmente con una strategia alla base: più ripeti e diffondi una cosa falsa e più matura il convincimento che sia vera. Ma non è così. Siamo il partito maggioritario non solo a livello nazionale, ma anche a livello veneto e quindi avremo un ruolo importante

nella scelta e nell’individuazione del migliore candidato presidente della Regione”. Staremo a vedere se i tavoli romani dirimeranno la questione e se il futuro del Veneto, alla fine, si deciderà nella Capitale sopendo che, pronto a scattare, c’è anche Forza Italia con il suo leader regionale, Flavio Tosi pronto a candidarsi.
CASA CENTROSINISTRA,
ALLA RICERCA DI UN CANDIDATO
Nel centrosinistra continuano gli incontri del tavolo di coalizione, ma di nomi del candidato, nel momento in cui scriviamo, ancora non se ne vedono. O meglio: se ne vedono molti, ma sono tutti frutto di indiscrezioni, rumor o supposizioni. Nello spe-

cifico sono stati passati in rassegna, senza successo, la scienziata Antonella Viola, l’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, l’attuale capogruppo PD, Vanessa Camani, la consigliera regionale PD vicentina, Chiara Luisetto. E la lista potrebbe continuare. Fatto sta che al momento il nome che tenga insieme i partiti che fanno parte della coalizione e le diverse anime all’interno degli stessi, ancora non si vede. Chiaro in questo senso il pensiero del segretario regionale del Pd, il senatore Andrea Martella: “Il lavoro del centrosinistra veneto prosegue in modo unitario, con il massimo della condivisione tra tutte le forze della coalizione. E non solo perché l’unità è un valore assoluto tanto per il

PD quanto per la coalizione, ma anche come precisa scelta politica. Nessuno strappo, nessuna polemica, a differenza di quello che vediamo succedere tutti i giorni in casa del centrodestra: il nostro è un confronto serio, rispettoso e concentrato sull’obiettivo comune. E cioè costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della destra, dopo trent’anni di potere ininterrotto. Stiamo riflettendo insieme su diversi profili e su persone di qualità, in grado di interpretare con autorevolezza la sfida che stiamo costruendo. Una sfida che non è una spartizione tra partiti come invece vediamo nel centrodestra. È una sfida sulle idee, sui progetti, sui problemi da risolvere”. Staremo a vedere.
La consultazione. Si vota l’8 e il 9 giugno, per la validità è necessario raggiungere il quorum
Referendum, cinque quesiti sulla scheda: dal mondo del lavoro alla cittadinanza
L ’appuntamento con le urne è per l’8 e il 9 giugno: i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su cinque quesiti referendari, quattro dedicati al mondo del lavoro e uno ai tempi per il riconoscimento della cittadinanza. Come sempre in Italia si tratta di referendum abrogativi, quindi si vota sì per cancellare e cambiare delle leggi in vigore mentre con il no rimane tutto come è. La validità è legata alla partecipazione degli elettori perché la consultazione sarà valida solo se verrà raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Nei comuni con più di 15 mila abitanti nei quali si è votato per le amministrative il 25 e 26 maggio il referendum potrebbe coincidere anche con l’eventuale ballottaggio. Sarà decisivo anzitutto il dato per l’affluenza e nelle ultime settimane si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15.
Il cuore del referendum 2025 bat-




te su due fronti: il lavoro e la cittadinanza. I primi quattro quesiti, infatti, si concentrano su aspetti critici del mondo del lavoro, quali licenziamenti, contratti a termine e responsabilità negli appalti. Il quinto quesito, invece, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri.
Il primo quesito, in particolare, propone l’abrogazione delle regole introdotte dal Jobs Act nel 2015, che disciplinano i licenziamenti illegittimi, chiedendo se si vuole tornare a una maggiore possibilità di reintegro del lavoratore. Attualmente nelle aziende con più di 15 dipendenti è previsto un indennizzo economico tra le 6 e le 36 mensilità di stipendio. Se la norma attuale venisse abrogata sarebbe di nuovo possibile il reintegro della persona nel posto di lavoro, oltre al risarcimento economico. Il secondo quesito riguarda l’abolizione del tetto massimo all’indennità per i lavoratori delle piccole imprese licenziati senza giusta causa, permettendo
al giudice di decidere l’indennità senza limiti imposti. Con questa riforma non ci sarebbe più il limite delle sei mensilità e l’indennità andrebbe stabilita da un giudice sulla base di una serie di criteri sulla gravità della violazione ma anche la situazione familiare e la posizione economica dell’azienda.
Il terzo quesito mira a eliminare le norme che limitano la durata e le proroghe dei contratti a termine, e le motivazioni necessarie all’assunzione, chiedendo se si vuole obbligare le aziende a motivare sempre l’uso del contratto a termine. Oggi questi contratti possono essere stipulati fino a 12 mesi senza che un datore di lavoro debba indicare un motivo specifico. Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro, chiedendo se si vuole reintrodurre la responsabilità anche per il committente in caso di infortuni causati da rischi specifici dell’appaltatore. Il quinto quesito, infine, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri, chiedendo
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se si vuole ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza necessario, anche se già adesso sono necessari ben più dei dieci anni previsti. Votando sì si cancella la legge el 1992 con cui si è alzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia per poter presentare la domanda di cittadinanza. Non vengono modificati invece gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, come conoscere l’italiano, avere un reddito stabile e non avere commesso reati.
Naturalmente le posizioni dei partiti differenziate. I partiti di governo, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sono per l’astensione, Noi Moderati invece invita comunque gli elettori ad andare alle urne e a
votare no. Mobilitati per cinque sì invece il Partito Democratico insieme alle altre forze di sinistra. Il Movimento 5 Stelle distingue e invita a votare sì per quattro quesiti sul lavoro mentre lascia libertà di scelta sul tema della cittadinanza. Sul fronte sindacale la Cgil, tra i principali promotori dei referendum, in particolare quelli relativi al lavoro, invita perciò ad andare alle urne e a votare 5 sì, ponendo un forte accento sulla necessità di rafforzare la tutela dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro. Posizione opposta, infine, quella della Cisl che boccia i quattro quesiti sul lavoro ritenendo che potrebbero avere effetti dannosi proprio sui lavoratori. L’ultima parola ora tocca agli elettori.







Il portale. Si possono trovare informazioni e condividere iniziative tra produttori e consumatori
Comunità energetiche rinnovabili, il Veneto ci crede
S
ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.
Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.
Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.
Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un
portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.
“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità
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energetiche sul territorio veneto”.
La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento
non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.






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Grazie alla strategia di prevenzione con Nirsevimab contro il virus respiratorio sinciziale, il Veneto registra un drastico calo dei ricoveri pediatrici e delle giornate di degenza ospedaliera.
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• Risonanza magnetica
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• Test di screening: Pap Test, Thin Prep, HPV DNA, Colposcopia e Tampone vaginale
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Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina
Il riconoscimento. Conquistata la prima posizione nazionale insieme a Roma, Napoli, Bologna e Palermo
Meningite: 142 casi batterici nell’ULSS 6 Euganea dal 2019. La prevenzione passa dai vaccini
Si è celebrata la Giornata mondiale contro la Meningite, malattia infiammatoria acuta delle meningi, le membrane che rivestono cervello e midollo spinale. Una patologia che può colpire persone di tutte le età e che, se causata da batteri, può avere conseguenze gravi e potenzialmente fatali. È il caso della meningite batterica, meno frequente rispetto a quella virale, ma molto più pericolosa. Nel territorio dell’ULSS 6 Euganea, tra il 2019 e il 2024 sono stati registrati 142 ricoveri per meningite batterica, con 19 decessi. Il dato più alto risale al 2019 (29 casi), mentre negli anni successivi si è osservato un andamento relativamente stabile, con circa 20-24 casi l’anno. Le fasce d’età più colpite sono quelle oltre i 60 anni (44,4%), seguite dagli adulti tra i 25 e i 59 anni (30,3%) e dai bambini sotto l’anno di età (14,1%). Questi dati confermano come i soggetti più vulnerabili siano gli anziani, gli adulti attivi e i neonati. La meningite batterica può essere causata da diversi microrganismi: Meningococco (di tipo B e ACWY), Pneumococco, Haemophilus influenzae tipo B, Streptococco, Stafilococco e altri batteri meno comuni. Per fortuna, contro molti di questi agenti infettivi esistono oggi vaccini efficaci e gratuiti, proposti dalla Regione Veneto in diversi momenti della vita, in particolare nell’infanzia.
Il vaccino contro l’Haemophilus B (Hib), incluso nell’Esavalente, è obbligatorio per i bambini al 2°, 4° e 10° mese di vita. È anche

raccomandato per i soggetti fragili (immunodepressi, trapiantati, oncologici, ecc.) in età adulta. Nell’ULSS 6 Euganea, la copertura nei soggetti da 0 a 21 anni supera il 90%, ma cala drasticamente tra i nati prima del 1990, arrivando ad azzerarsi dopo i 35 anni. Il vaccino anti-Pneumococco (PCV) protegge da meningite, sepsi, otiti e polmoniti, ed è raccomandato sia per i bambini che per gli over 65. Anche in questo caso, la copertura è elevata tra i minori (oltre il 90%) ma diminuisce progressivamente negli adulti. Per gli anziani, la vaccinazione è proposta dai medici di medicina generale a partire dai 65 anni. Importante anche il ruolo del vaccino contro il Meningococco B, responsabile della forma più comune di meningite batterica nei bambini sotto i 5 anni e nei ragazzi tra i 15 e i 19. Il ciclo vaccinale prevede tre dosi nel primo anno di vita, con eventuali richiami. In ULSS 6 Euganea la
copertura per almeno una dose supera il 90% fino ai 10 anni. Sono attivi anche programmi di recupero per i nati tra il 2008 e il 2010. Infine, il vaccino coniugato Meningococco ACWY, che protegge da quattro ceppi batterici, è raccomandato al 12° mese e a 13 anni. Fino a pochi anni fa si utilizzava solo il vaccino contro il ceppo C, ma l’attuale quadrivalente offre una protezione più ampia. Anche qui si supera il 90% di copertura nei più giovani, e sono previste campagne di recupero per i 15-18enni non ancora vaccinati.
Per chi non rientra nelle fasce di età previste dal calendario vaccinale, è comunque possibile richiedere le vaccinazioni se si appartiene a categorie a rischio o fragili. La trasmissione della meningite avviene per via respiratoria, spesso da soggetti sani ma portatori del batterio. Per questo vaccinarsi è un atto di responsabilità verso sé stessi e la collettività. Secondo i dati regionali, le coperture vaccinali tra i bambini sono molto elevate, mentre negli adulti e negli anziani vi è ancora margine di miglioramento, in particolare per la vaccinazione anti-Pneumococco. Le autorità sanitarie raccomandano di verificare il proprio stato vaccinale e rivolgersi al proprio medico o al SISP per eventuali aggiornamenti. Oggi più che mai, la meningite si può prevenire. Grazie ai vaccini, agli screening e alla sorveglianza epidemiologica, è possibile ridurre in modo significativo l’incidenza delle forme più gravi e tutelare le fasce di popolazione più fragili.
Psicologi di base per il benessere della comunità
Continuerà per tutto il 2026 il progetto “Psicologi di base: interazione multidisciplinare per la riduzione del disagio psichico o sociale per il benessere di comunità”, promosso dall’Ulss 6 Euganea grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Nato nel 2019 come sperimentazione nel Distretto Padova Sud, ha già aiutato oltre 1.200 persone offrendo ascolto, supporto e orientamento a chi vive situazioni di difficoltà. L’obiettivo è intercettare precocemente i segnali di disagio psico-sociale, prima che degenerino in disturbi più gravi. «Vogliamo offrire uno spazio di ascolto psicologico – spiega il direttore dell’Ulss 6, Paolo Fortuna – valorizzando le risorse individuali e promuovendo un percorso di crescita e cura». Il servizio è accessibile sia tramite invio da medici di base e assistenti sociali, sia su iniziativa personale, ed è rivolto ai residenti del Distretto 5, che comprende l’area di Padova Sud. Tra il 2019 e giugno 2024 sono stati seguiti 1.223 pazienti, in prevalenza donne (72%), soprattutto tra i 45 e i 64 anni (41%) e tra i 21 e i 44 anni (35%). Le problematiche affrontate più frequentemente sono ansia (600 casi), depressione (408), conflitti familiari (328), lutti, stress, difficoltà relazionali e lavorative. Gli interventi prevedono colloqui (fino a 10 incontri), consulenze brevi e, se necessario, invio a servizi specialistici come CSM, consultori o neuropsichiatria infantile. Il progetto si avvale di psicologi operativi a Conselve, Este, Monselice e Montagnana. Il 60% degli utenti ha intrapreso un percorso completo, il 19% ha ricevuto una consulenza breve e un altro 19% è stato indirizzato ad altri servizi. Solo nel 2024 sono stati presi in carico 388 utenti, di cui il 77% donne. «Intervenire presto – commenta Gilberto Muraro, presidente di Cariparo – significa prevenire disagi più profondi, soprattutto tra i più fragili».


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