Primo soccorso, l’Ulss 5 Polesana diventa centro di formazione
Emergenza abitativa, aumentano le necessità, ma sullo stanziamento dei fondi il dibattito si accende
Quattro quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza: l’8 e il 9 giugno alle urne, si vota per i referendum
La sfida delle rinnovabili, le comunità energetiche si mettono in rete e offrono opportunità e tagli in bolletta
Regionali d’autunno
Partiamo da due certezze assolute, per il momento, forse le uniche che abbiamo: la prima è che Luca Zaia non sarà ricandidato alla presidenza della Regione, la seconda è che le elezioni si terranno nell’autunno del 2025.
Per ottenere entrambe queste certezze, però, c’è voluto un po’ di tempo per una sostanziale “inconciliabilità” tra le norme nazionali e quelle regionali. Per le “regole” che si è data la Regione Veneto, infatti, il limite di mandati entra in scena da quando è stata recepita la legge nazionale e non da quando è stata emessa; allo stesso modo per gli uffici regionali le elezioni si possono tenere, soltanto, nella finestra primaverile escludendo, quindi, il voto autunnale.
A fare chiarezza ci ha dovuto pensare il Consiglio di Stato che ha detto una cosa molto semplice: la Legge Nazionale “vale” di più di qualsiasi dispositivo emanato dalle singole regioni. Ed eccoci qui: Zaia sulle schede che gli elettori veneti troveranno nei seggi, probabilmente ma non è stato ancora deciso, il 16 novembre non comparirà, almeno non come candidato presidente.
E qui si aprono i giochi. I rapporti tra i due principali partner di governo, Lega e Fratelli d’Italia, sono ai minimi storici.
segue a pag. 17
PAURA
Nel Delta del Po il mare avanza senza fare rumore, e il sale contamina l’acqua dolce. Il cuneo salino è il volto nascosto del cambiamento climatico e prende forma un’emergenza ignorata da tempo
alle pagg. 6 e 7
Chiamata alle urne per eleggere il nuovo sindaco tra: Thomas Giacon, Mario Mantovan, Armida Panizzo e Stefano Permunian
26 Servizio a pag. 3
Nel centrodestra è più aperto che mai il confronto sulla leadership Il centrosinistra è alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo
Veneto fragile e contraddittorio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nelle ultime settimane il maltempo ha lasciato una scia di danni e anche di lutto, in Veneto: prima il vicentino, con la tragica morte di padre e figlio, due settimane dopo il veneziano, con allagamenti e disagi localizzati anche in altri territori. Ormai è lo scenario ricorrente ad ogni precipitazione intensa, ad ogni pioggia abbondante. Quel che fino a pochi anni fa era straordinario ormai è un evento sempre più frequente e diffuso.
foto di Nicola Fossella
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La forza del rinnovamento!
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Ritorna il “Passo Barca”, tra Rosolina e Porto Viro
Èripartito il Passo Barca, l’atteso servizio di collegamento via acqua tra Albarella e Porto Levante (e viceversa), punto di riferimento per cicloturisti e appassionati di natura. Attivo fino al 12 ottobre, sarà operativo nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi, con un’importante estensione al martedì dal 30 maggio al 7 settembre 2025. Nella settimana di Ferragosto, il servizio sarà attivo tutti i giorni, garantendo così un’opportunità quotidiana di attraversamento per residenti, turisti e sportivi. Sono previste otto corse al giorno, suddivise in quattro al mattino e quattro al pomeriggio, per permettere una fruizione ampia e flessibile del territorio, con orari pensati per favorire la mobilità lenta e sostenibile.
Il trasporto è reso possibile grazie al contributo del Comune di Rosolina, alla sinergia con la Regione del Veneto e il Comune di Porto Viro, con il prezioso coinvolgimento dell’Ente Parco Regionale del Delta del Po e il coordinamento della Provincia di Rovigo, che ha curato l’organizzazione del servizio. Il Passo Barca è un collegamento funzionale e un invito a vivere il Delta in modo autentico. Si tratta di un servizio che completa le ciclabili che attraversano le Valli di Rosolina e di Porto Viro, senza transitare per la Strada Statale Romea. Un servizio pubblico al servizio del territorio, che coniuga accessibilità, sostenibilità e promozione turistica. Un segno concreto di quanto la mobilità dolce possa diventare motore di sviluppo locale. Il Passo Barca, inoltre, si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del Delta del Po, riserva di biosfera Unesco, permettendo ai visitatori di scoprire paesaggi unici e biodiversità straordinarie, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Guendalina Ferro
Un servizio pubblico per la mobilità sostenibile, senza transitare per la Strada Statale Romea
Veneto fragile e contraddittorio
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Il problema è che con queste quantità d’acqua non c’è rete di scolo che tenga e il rischio di allagamenti ed esondazioni aumenta soprattutto nelle zone più a rischio. Per il Veneto significa ben il 55% del territorio, tanto che nella nostra regione sono 260 i comuni in situazione di pericolosità idraulica, da moderata a molto elevata. Se invece diamo uno sguardo al territorio saltano subito all’occhio le aree più in pericolo: lungo i fiumi Bacchiglione, Brenta e Adige in particolare, ma anche ai piedi dei rilievi o nelle zone in cui manca una rete di scolo efficiente. L’Ispra, inoltre, ha calcolato il numero di veneti che vivono in aree ad elevato rischio di alluvione: sono ben 568 mila, di cui più di un terzo ciascuno per le province di Venezia e Padova. Fin qui la fotografia, ma è giusto ricordare anche cosa è stato fatto in Veneto negli ultimi 15 anni, a partire dalle disastrose alluvioni del 2010: oltre 2,2 miliardi di euro sono stati investiti in 345 opere per la sicurezza idraulica, compresi dieci grandi bacini di laminazione, che hanno aumentato la capacità di invaso di oltre 21 milioni di metri cubi. Altri 13 sono in costruzione, per ulteriori 89 milioni di metri cubi. Senza contare poi le centinaia di cantieri aperti dai Consorzi di Bonifica e dai singoli comuni per proteggere ulteriori porzioni di territorio. Eppure il Veneto resta una regione fragile, perché il consumo di suolo degli ultimi decenni, il più vorace d’Italia, ha indebolito il territorio e accresciuto il rischio, perché alcuni interventi sono arrivati tardi o non sono ancora finanziati. Si potrebbe fare di più, ma non basta scavare canali o bacini, non basta rinforzare gli argini. Va superata anche la contraddizione che ha portato ad un progressivo indebolimento di un territorio già a rischio.
Il rischio alluvione in Veneto
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continua
Elezioni amministrative. Sono oltre 12mila i cittadini chiamati alle urne il 25-26 maggio
Verso il voto: ecco chi sono i quattro candidati
Thomas Giacon: “Porto Viro sei tu”
Thomas Giacon, sindaco dal 201 4 al 2016 ed attuale vicesindaco reggente dopo la partenza di Valeria Mantovan per Palazzo Balbi, è stato l’ultimo candidato a sciogliere le riserve. Estromesso dal gruppo di maggioranza di Permunian, assieme all’assessore forzista Roberto Luppi e alla consigliera Francesca Gennari, ha dato vita alla lista ‘Porto Viro sei tu’. “In un mondo di veti, di ‘sagge’ persone ma soprattutto di falsità, Porto Viro dove sta? – ha esordito Giacon in un postNon è un trofeo ma una città piena di eccellenze e di gente che si è sempre rimboccata le
maniche. Accontentare tutti è sempre difficile, complicato, ma Porto Viro è la perla del Polesine e non accetto che sia bistrattata”.
Nell’ultimo consiglio comunale, tutto al vetriolo, Giacon ha affondato il coltello in due piaghe particolarmente dolorose, rivolgendosi soprattutto agli - ormai ex - colleghi di maggioranza e alla prossima amministrazione, che vedrà l’avanzo di amministrazione blindato: “Sono stati sospesi i lavori della piscina per difficoltà strutturali e di gestione. Il maggior costo si aggirerà tra i 500 e i 700mila euro e per
gestirla servirà un bando europeo, allungando ulteriormente i tempi: non aprirà a dicembre né a febbraio 2026 e bisognerà poi gestirla con un bando a livello europeo allungando ulteriormente i tempi”.
Fabio Pregnolato
Armida Panizzo: “Porto Viro al centro”
Armida Panizzo, responsabile di servizio nel Comune di Porto Tolle è la vera novità di questa tornata elettorale, non avendo mai occupato poltrone politiche a Porto Viro. Nella sua squadra ‘Porto Viro al centro’, ha raccolto il consigliere dimissionario Luca Guolo, allontanatosi dalla squadra di maggioranza per dissapori soprattutto col vicesindaco Thomas Giacon. “Il senso di appartenenza sarà il punto focale per far tornare Porto Viro al centro, senza personalismi e fini che non siano quelli strettamente legati a far crescere la nostra città” ha spiegato Panizzo.
“Vogliamo cercare di unire le diverse realtà del Delta del Po affinché nasca una fruttuosa collaborazione tra i vari Comuni a livello lavorativo, commerciale, turistico e soprattutto di intenti - ha aggiunto la candidata - è ora di cambiare la mentalità: un percorso difficile e complicato, ma solamente in questo modo potremo rilanciare Porto Viro, per tornare ad essere un paese a cui associare benessere economico e ambientale, sicurezza e decoro. Un ruolo fondamentale in questo percorso lo avranno i cittadini, andando a votare e partecipando attivamente
Mario Mantovan: “Viva Porto Viro”
Mario Mantovan è stato il primo ad ufficializzare la sua candidatura a sindaco di Porto Viro. Consigliere di minoranza nel gruppo di Maura Veronese – che non correrà nella prossima tornata non facendogli mancare però il suo endorsement – Mantovan è stato per anni comandante di polizia locale. “La nostra è una lista civica – ha chiarito il candidato - Qualche avversario cerca di screditarci e danneggiarci facendoci indossare casacche politiche che non ci rappresentano: la nostra lista risponde solo ai cittadini di Porto Viro, libera da vincoli di partito o impo-
sizioni dall’alto; non rispondiamo a direzioni provinciali, non siamo sostenuti da assessori regionali e soprattutto non ci facciamo dettare linee strategiche da Roma o da Venezia”. Tra i punti salienti del suo programma la sicurezza, e nelle fila della sua lista ‘Viva Porto Viro’ nomi già passati per il consiglio o la giunta portoviresi: Marialaura Tessarin, Cinzia Braghin, Adam Ferro, Sante Crepaldi e Ivano Vianello. “Al termine della campagna elettorale, i politici nazionali torneranno nelle loro sedi a Roma e Venezia. Noi invece resteremo a Porto Viro come sempre, con la
gente e per la gente – ha aggiunto ancora Mantovan -. Porto Viro non ha bisogno di proclami o bandiere: i cittadini hanno bisogno di gente motivata, che viva la città, che sia presente e che porti a termine i propri compiti con impegno e serietà”. (f.p.)
Stefano Permunian: “Porto Viro siCura”
alla vita politica del paese, indipendentemente dal loro pensiero o corrente politica”. La candidata ha concluso con “una frase che mi ha colpito molto: non fallisce chi prova a cambiare e non ci riesce, ma fallisce chi si lamenta sempre senza mai far nulla”. (f.p.)
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Sulla scia dell’esperienza amministrativa di Valeria Mantovan, conclusa anzitempo per la nomina ad assessore regionale, si colloca la lista ‘Porto Viro sicura’ di Stefano Permunian, presidente del consiglio comunale dal 2022. Supportato dai partiti di centrodestra (FdI, Fi, Lega e Udc) il candidato, brigadiere capo del nucleo investigativo di Rovigo in pensione, raccoglie il testimone della ‘Porto Viro riparte’ della ex prima cittadina. “Mi candido a sindaco per mettere la mia esperienza al servizio di Porto Viro – ha spiegato Permunian – Vo-
gliamo strade sicure, illuminazione pubblica, spazi verdi e parchi giochi per i nostri bambini. Non tralasceremo lo sviluppo, attrarremo nuovi investimenti, daremo spazio ai giovani, alla cultura e all’innovazione”. Alla prima presentazione della lista l’ex sindaca è tornata sulla sua nomina ad assessore regionale: “Un orgoglio per Porto Viro che il presidente Zaia abbia scelto me: qui avevo ancora un mandato intero, in Regione solo un anno. Siamo persone che lavorano per il proprio territorio e Stefano è una persona che porta a termine un compito anche
quando non è suo: con me ha iniziato e condiviso un percorso, il nostro progetto va al di là delle persone”. In squadra, il candidato ha raccolto l’adesione dell’ex sindaco Doriano Mancin, passato a sostenerlo dai banchi dell’attuale minoranza. (f.p)
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Thomas Giacon Mario Mantovan
Armida Panizzo
Stefano Permunian
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Delta sotto assedio: il mare conquista i fiumi, l’agricoltura al collasso
Il cuneo salino si forma alla foce dei fiumi, quando l’acqua di mare risale il fiume e occupa il fondo. Questo succede soprattutto quando c’è poca acqua dolce che scende da monte e il livello del mare è alto. Il fenomeno ha assunto negli ultimi decenni proporzioni sempre più preoccupanti con una progressiva intrusione salina lungo i corsi d’acqua. Da oltre un secolo, la bonifica combatte l’avanzata del sale, ma ora il pericolo è più grave che mai. Il cambiamento climatico, con siccità sempre più lunghe e fiumi in secca, ha aggravato un fenomeno già critico: l’intrusione del cuneo salino. Nel 2022 si sono toccati livelli mai visti, con conseguenze devastanti per l’irrigazione agricola e la disponibilità di acqua potabile, specialmente lungo la costa turistica. Il sale non risale più solo i fiumi principali, ma penetra
anche nelle falde sotterranee, mettendo a rischio l’intero sistema idrico del comprensorio. Nei periodi peggiori, il cuneo salino arriva fino a 30 chilometri dalla costa, avvelenando terra e acqua. È un’emergenza silenziosa, ma concreta. La particolare conformazione geografica e idraulica della foce del Po impone sfide complesse e senza precedenti. Di fronte a un territorio fragile e sempre più esposto ai cambiamenti climatici, il Consorzio di Bonifica Delta del Po è cerca soluzioni innovative, spesso sperimentali, che vanno ben oltre l’interesse locale. Qui si studiano e si applicano strategie che potrebbero fare scuola in tutto il Paese, perché il problema non è più solo del Delta, ma di un intero sistema a rischio. Le misure adottate per fronteggiare i cambiamenti climatici sono diverse come le barriere antisale che verranno re-
alizzate sull’Adige e sul Po di Pila. “La prima, inserita nel piano del Commissario Straordinario Nazionale all’Emergenza Idrica Nicola dell’Acqua, è già stata finanziata con 42 milioni di euro ed è dunque in procinto di essere realizzataspiega il direttore Rodolfo Laurenti -. La seconda, sopperirà alle attuali barriere sul Po di Tolle e sul Po della Donzella, sempre meno efficaci nel fronteggiare la spinta del mare”. Il sistema di 14 paratoie per fermare la risalita del cuneo salino e per trattenere l’acqua dolce sorgerà sulla vecchia diga tra Rosolina e Chioggia. Scopo del progetto è quindi quello di realizzare una barriera mobile che tenga separata l’acqua dolce del fiume da quella di mare e, in particolare, di realizzare in questo modo un bacino di accumulo, a scopi irrigui, nel tratto di monte. “Il cambiamento climatico
Il sindaco Pizzoli: “Affrontiamo periodi
I cambiamenti climatici mettono alla prova il territorio del Delta, incidendo in modo sempre più evidente sulla vita quotidiana dei cittadini. “Negli ultimi anni abbiamo affrontato periodi particolarmente difficili legati alla siccità - racconta il Sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli -. La risalita del cuneo salino ha messo in seria difficoltà soprattutto il comparto agricolo, vitale per la nostra economia”. Fortunatamente, sul fronte dell’approvvigionamento idrico per uso potabile, il territorio può contare su un dissalatore collegato alla rete del fiume Save, che garantisce una fornitura stabile anche nei momenti più critici. “Queste problematiche
hanno generato una forte attenzione verso le tematiche ambientali, ma soprattutto hanno spinto alla progettazione di soluzioni concrete per contrastare gli effetti”, prosegue il primo cittadino. Tra le iniziative più promettenti spicca il progetto legato al contenimento del cuneo salino, che mira a tutelare le risorse idriche “È prevista anche la realizzazione di laghi d’acqua dolce, che potranno essere utilizzati per l’irrigazione durante i mesi estivi”, aggiunge. Anche l’amministrazione ha introdotto azioni preventive, individuando zone specifiche che, in caso di piena o allagamento, possono fungere da bacini di contenimento per l’acqua,
difficili”
contribuendo così a limitare i danni. “Al momento non abbiamo riscontrato problemi di infiltrazioni nel nostro territorio - precisa il sindaco -. Questo anche grazie al costante monitoraggio quotidianamente da Aipo, che fornisce dati aggiornati e una mappatura dettagliata delle aree più sensibili e soggette a rischio”. Il territorio, che si estende per 258 km², è fortemente vocato all’agricoltura e rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo economico e ambientale della zona. Interventi come questi, conclude l’amministratore: “Sono essenziali per adattarsi al nuovo clima che stiamo vivendo e proteggere il nostro futuro”. (s.b.)
globale sta intensificando sia i periodi di siccità che gli eventi di inondazione - conclude il direttore -. Il 2022 è stato sicuramente un anno complesso, ma per quest’anno non ci aspettiamo condizioni di grave siccità, anche grazie a un mese di febbraio particolarmente piovoso. L’intervento che proponiamo offrirà un sollievo concreto al territorio e al settore agricolo”. Per fermare
la risalita del sale servono soluzioni concrete: barriere, paratoie e sistemi per trattenere l’acqua dolce. Questi interventi, uniti a una buona gestione dei fiumi, sono importanti per proteggere l’agricoltura, le falde e l’acqua potabile. Il Delta del Po sta sperimentando nuove tecniche che potrebbero essere utili anche in altre zone d’Italia.
Sara Busato
Sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli
Il
sostegno. I fondi servono per la realizzazione di progetti integrati destinati allo sviluppo economico e sociale
La conferenza dei Sindaci approva la convenzione triennale per 430mila euro
Icomuni appartenenti alla Conferenza dei Sindaci dell’area del Delta del Po hanno espresso il loro sostegno attraverso le rispettive delibere di consiglio comunale, approvando la convenzione per l’attuazione di progetti integrati, in forma associata, destinati allo sviluppo economico e sociale del territorio. I progetti rientrano nell’ambito della legge regionale n. 12 del 25 maggio 2021 e della delibera di giunta regionale n. 323 del 1 aprile 2025, che destina risorse mirate per la valorizzazione dei comuni delle aree interne. Con una spesa complessiva di circa 430 mila euro, di cui 300mila euro provenienti da fondi regionali, i progetti beneficeranno anche del cofinanziamento dei comuni coinvolti: Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle, Rosolina e Taglio di Po.Michele Grossato, sindaco di Rosolina e coordinatore capofila del progetto, ha commentato a margine del consiglio comunale: “Abbiamo approvato la convenzione che ci permetterà di ricevere contributi spalmati non più in una sola annualità, ma su un periodo triennale. Questi fondi serviranno a migliorare l’accoglienza turistica e il marketing territoriale del nostro territorio”. Uno dei primi progetti ad essere avviato sarà Delta Pool Week, la settimana della sostenibilità che si svolgerà a Ca’ Vendramin, a Taglio di Po, dal 25 maggio al 1° giugno, coinvolgendo anche le scuole del territorio. “Un progetto, che proseguirà con dei spin off durante tutto l’anno”-ha evidenziato il primo cittadino di Rosolina Altro progetto approvato è il Festival della Luce, che prevede installazioni luminose nei vari comuni coinvolti, con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e il patrimonio culturale del Delta. Il progetto Un Delta Trasponde prevede l’acquisizione di imbarcazioni per collegare le sponde di due fiumi, facilitando il trasporto tra i comuni. Infine, il progetto Le Porte del Delta si concentrerà sull’installazione di totem pubblicitari e led wall in ogni comune, dove sarà possibile fornire informazioni utili sulla storia, la cultura e le risorse del
territorio. Tuttavia, la giunta comunale di Taglio di Po ha deciso di portare in consiglio comunale solo tre dei quattro progetti inizialmente previsti. A spiegare la motivazione dell’esclusione di una progettualità è stato il vice
sindaco Alessandro Marangoni, che ha evidenziato: “Il progetto stralciato riguardava l’acquisto di due traghetti elettrici destinati a servire il collegamento tra i comuni di Porto Viro e Rosolina e tra Corbola e Ariano nel Polesine”. Secondo Marangoni, il progetto avrebbe avuto una utilità limitata ai soli comuni interessati, senza rispondere in modo efficace alle necessità di tutti i territori coinvolti. “Inoltre, c’era un problema tecnico legato alla gestione dei traghetti – ha proseguito Marangoni -. Di chi sarebbero i traghetti e soprattutto chi li
avrebbe gestiti? A fronte di queste domande, non avendo ricevuto risposte, come giunta comunale, abbiamo rinunciato a tale progettualità” ha spiegato durante la seduta pubblica il Vice Sindaco ”La progettualità, non aveva alcuna aderenza al trattato normativo e soprattutto non aveva alcuna valenza per il nostro comune, e per questo non l’abbiamo avvallata” ha sottolineato Marangoni “non credo che partecipare tanto per prendere dei contributi, sia il modus operandi che caratterizza questa amministrazione”.
Guendalina
Ferro
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Focus di studio sul Delta del Po con “Le Mappe del Delta” Il territorio del Delta del Po è stato al centro di un innovativo progetto che ha messo in connessione il mondo dell’università e della ricerca e gli attori del territorio, aziende d’eccellenza in primis: “Le Mappe del Delta” è un percorso nato dal Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (Bca) dell’Università di Padova in collaborazione con il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e Fondazione Goletta L.A.B. In occasione della giornata di chiusura del percorso, sono state programmate alcune visite guidate come quella al Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri, un modo nuovo per scoprire la straordinaria biodiversità del giardino, accompagnati dalle voci di guide naturalistiche locali e ricercatori del Dipartimento. L’iter del progetto è stato curato da Studio Bleu, ed ha trovato il plauso di Moreno Gasparini, presidente dell’Ente Parco, gestore della Riserva di Biosfera MAB Unesco, e di Sandro Mazzariol, vicedirettore del dipartimento Bca. Se il pomeriggio è stato dedicato alle attività di visita e scoperta, la mattinata al centro congressi di Rosolina Mare ha visto la proposta di un importante convegno a tema ‘Ecosistema Delta - L’accademia incontra il territorio’, occasione per presentare l’attività di ricerca con gli interventi di istituzioni e docenti dell’ateneo e le testimonianze di tre aziende che hanno preso parte all’iniziativa: Agrifree, Tarbouriech la Perla del Delta e Agricole Forte. Sono stati così presentati in anteprima quattro episodi di un podcast con le voci di chi vive e studia questo territorio unico, e tre originali mappe che sviluppano il racconto del progetto attraverso tre itinerari - dal Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri al Museo delle Api di Ca’ Cappellino, dal centro di interesse archeologico di San Basilio all’Oasi di Ca’ Mello, la Sacca degli Scardovari. (f.p.)
Porto Tolle
I lavori. Al via la creazione della Casa della Comunità in via Matteotti
I servizi del Punto Sanità si sposteranno temporaneamente in diverse sedi
P orto Tolle si prepara a un’importante fase di transizione per il proprio Punto Sanità. Da un mese il distretto sanitario ha ripreso le sue funzioni in diverse strutture, per permettere l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, destinato a diventare la nuova Casa della Comunità. Un cantiere che durerà almeno un anno, con conseguenze significative per utenti e operatori. Il trasferimento prevede la redistribuzione delle attività sanitarie su più sedi. Il container sanitario sarà posizionato sulla Strada Provinciale n. 12, nella zona del Palazzetto dello Sport, e ospiterà lo sportello amministrativo, il punto prelievi, la specialistica ambulatoriale, il 118 e la continuità assistenziale. Il servizio di assistenza domiciliare infermieristica e sociale (Adi e Sad) sarà invece trasferito in via Umberto Giordano n. 1, presso l’Is Cristoforo Colombo - sede Ipsia, dove verranno utilizzati gli uffici della presidenza e della segreteria. Le prestazioni di ginecologia dell’Uoc Iaf e del Consultorio saranno erogate in via Carlo Collodi n. 2, a Taglio di Po, presso il Punto Sanità, mentre le prestazioni
di logopedia dell’Uoc Iaf e del Consultorio verranno trasferite in via Mazzini n. 83, a Porto Viro, sempre presso il
Punto Sanità (ex dispensario). La decisione di ospitare i servizi sanitari in un container posizionato nei pressi del Palazzetto dello Sport ha suscitato polemiche sia da parte della minoranza durante l’ultimo Consiglio Comunale e sia da parte del Comitato Comunale del Pd di Porto Tolle. Forze politiche che non hanno risparmiato le critiche all’amministrazione, accusata di aver ignorato alternative più dignitose per i cittadini. “Un distretto sanitario non può essere trasferito in mini container monoblocco”, evidenziano i rappresentanti del Comitato, sottolineando come le aule dell’ex scuola Ipsia, ormai chiusa, sarebbe stata una soluzione più adeguata. “Il problema è il risultato di una scelta politica – prosegue la nota del Comitato – che questa amministrazione inconcludente non ha voluto affrontare. Perché non proporre all’azienda sanitaria di valutare l’idoneità della struttura scolastica? Vi erano spazi adeguati, bagni, collegamenti internet, elettricità e riscaldamento. Ora, invece, i cittadini dovranno attendere all’aperto, esposti alle intemperie”.
Guendalina Ferro
Posizionata una targa in ricordo del geometra Ugo Giorgio Veronese
“Un punto di riferimento umano e professionale”. Con queste parole il sindaco Pizzoli ha descritto il Geometra Ugo Giorgio Veronese, figura storica del Comune di Porto Tolle. L’Amministrazione Comunale ha voluto imprimere il ricordo del Geom. Veronese nei muri della sede municipale di Ca’ Tiepolo, collocando una targa commemorativa nell’atrio del Municipio. Nato a Donzella il 7 aprile 1946, Veronese era il primogenito di quattro fratelli. Cresciuto in una famiglia di solidi valori, si era diplomato geometra studiando di sera, mentre di giorno lavorava come manovale. Entrato in servizio nel settore tecnico del Comune nel 1974, è ricordato come “l’archivio vivente” dell’ente, grazie alla profonda conoscenza del territorio e alla sua disponibilità verso colleghi e cittadini. Nello stesso anno aveva sposato Nilla Beltrame, compagna di vita con cui ha condiviso un forte senso del dovere e del sacrificio: lei lavorava come sarta, lui arrotondava con incarichi tecnici, per offrire ai figli Emiliano e Piergiorgio la possibilità di studiare. Dopo una lunga malattia, si è spento il 23 luglio 2024. Da allora è nata l’idea – condivisa dalla famiglia e dall’amministrazione – di lasciare un segno tangibile della sua presenza, nel luogo che per decenni è stato il suo secondo “focolare”. Il Sindaco Pizzoli ed Emilio Veronese hanno scoperto la targa con su scritto “A ricordo dello stimato tecnico comunale Ugo Giorgio Geom. Veronese, che ha prestato servizio, dal1974 al 2005, presso questo ufficio con esemplare dedizione, passione e spirito di servizio. Un riferimento per tutta la comunità”. (g.f.)
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questo infinito repertorio di domande/battute (e relative risposte) viene adesso riproposto in uno spettacolo dal ritmo così serrato ed incalzante che si rischia di perdersi in un esilarante sconcerto. Ma saranno proprio le nostre convinzioni a vacillare alla luce della satira intelligente di Dario Vergassola, senza peraltro farci mancare spunti per ironizzare su noi stessi
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lissimo Palazzetto che è tornato ad essere al centro dell’intrattenimento portotollese”.
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L’Assessore Silvia Boscolo: “Credo che il teatro sia un luogo di formazione personale e collettiva, un vero e proprio servi-
Il Sindaco Pizzoli Roberto: “Un ringraziamento alla Polizia Locale, alla Protezione Civile e alla Pro Loco che come ogni anno contribuiscono alla realizzazione della rassegna in termini di sicurezza e logistica. Ringrazio il mio Assessore Boscolo, per aver curato l’iter di creazione del programma, e un grazie a Giannino Finotti e a tutta la gestione del nostro bellissimo Palazzetto che torna ad essere al centro dell’intrattenimento portotollese”.
Il ricordo. Un’occasione per approfondire la memoria storica e coinvolgere la cittadinanza
Commemorato l’anniversario dell’eccidio di Malga Bala
L’Assessore all’Istruzione Sara Biondi ha consegnato agli alunni la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, annunciando per il prossimo anno la visita del giornalista Antonio Russo, autore di libri sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla tragica vicenda dei 12 Carabinieri trucidati.
Una giornata di forte emozione e memoria ha visto la comunità di Rosolina unita nel ricordo dell’81° anniversario dell’eccidio di Malga Bala, oggi territorio sloveno, dove nel marzo del 1944 vennero trucidati dodici giovani carabinieri, tra cui il rosolinese Antonio Ferro. La commemorazione è iniziata con la deposizione di un mazzo di fiori sulla tomba di Antonio Ferro, presso il cimitero di Rosolina, alla presenza del Prefetto, del Questore, del Comandante provinciale dei carabinieri, il corpo della Polizia Locale di Rosolina, i soci dell’ ANC e i famigliari del compianto carabiniere. La cerimonia è poi proseguita in Piazza Antonio Ferro, dove è stata deposta una corona di alloro al cippo dedicato ai “Carabinieri Caduti per la Patria nell’adempimento del loro servizio”. Alla cerimonia, oltre alle
autorità territoriali, la sorella di Antonio, Natalia, affiancata dalle figlie, generi e nipoti, hanno partecipato le associazioni combattentistiche e d’arma, il labaro della Filarmonica Vincenzo Bellini di Rosolina, di cui Antonio Ferro faceva parte e gli alunni della scuola elementare di Volto Rosolina, che hanno sventolato bandierine tricolori in segno di omaggio ai caduti. Terminata la commemorazione, le autorità si sono spostate alla scuola media “Marin Sanudo il Giovane”, accolte dal canto dell’Inno Nazionale eseguito dagli studenti. “Questo è un momento di profonda condivisione con i nostri studenti-ha dichiarato il vice preside dell’Istituto Comprensivo di Loreo, Simone VidaliPortare avanti la memoria storica significa educare le nuove generazioni al rispetto e alla consapevo-
lezza”. Il Sindaco di Rosolina, Michele Grossato, ha ribadito il valore della cerimonia: “La presenza dei Carabinieri, dell’Anc e del Prefetto Tancredi testimonia quanto la città di Rosolina voglia onorare e mantenere viva la memoria di Antonio Ferro”. Il Prefetto Franca Tancredi ha dichiarato: “Questa è una giornata particolare per ricordare Antonio Ferro e, con lui, la storia del nostro Paese. Il suo sacrificio per l’unità d’Italia e per la conquista dell’indipendenza dagli invasori che si sono succeduti nella nostra penisola ci insegna il valore della libertà e della democrazia. Oggi ricordiamo quanto sia stato difficile ottenere i diritti di cui possiamo godere e che sono
racchiusi nella nostra Costituzione.” Il prefetto ha infine rivolto un invito ai giovani: “Ascoltate le storie dei vostri nonni. Hanno tanto da insegnarvi, perché il passato è la chiave per comprendere il presente e costruire un futuro migliore.”
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Campora, ha ricordato la figura di Antonio Ferro, nato a Rosolina nel 1923 e arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1942. Trasferito a Bretto di Sotto, nel comune di Tarvisio, fu catturato il 23 marzo 1944 dai partigiani slavi e deportato a Malga Bala, dove, dopo giorni di torture, venne barbaramente trucidato insieme ai suoi commilitoni. L’eccezionale corag-
I Rotary Club propongono un marchio turistico unitario per il Delta del Po
Nella Sala Consiliare del Comune di Rosolina si è tenuto un incontro promosso dai Rotary Club di Porto Viro Delta Po e di Comacchio Codigoro Terre Pomposiane. Al centro del confronto, la proposta di avviare un percorso condiviso per la creazione di un marchio turistico unitario per il Delta del Po, attualmente suddiviso tra due enti di gestione: uno in Veneto, l’altro in Emilia-Romagna. A presenziare alla conferenza stampa le autorità comunali di Rosolina, tra cui il sindaco Michele Grossato, l’assessore al turismo Alessandra Pa-
trian, l’assessore alle politiche sociali, commercio e ambiente Sara Biondi, e il consigliere comunale Federico Avanzi. Presenti anche esponenti del
mondo economico e associativo locale, tra cui Alba Rosito (Assonautica Acque Interne Veneto Emilia) e Stefano Casellato, presidente della
Portolano del Po: Una bussola digitale per il Grande Fiume
In occasione della prima edizione della Giornata Regionale del Turismo Fluviale, è stata ufficialmente lanciata la nuova versione del Portolano del Po, l’app pensata per chi naviga per passione, sport o semplice scoperta nelle acque del Grande Fiume.
L’iniziativa segna un passo importante nel processo di riconosci-
mento di un patrimonio ambientale e culturale che scorre sotto gli occhi di molti, ma che troppo spesso resta invisibile nella sua straordinaria ricchezza. La nuova app, scaricabile gratuitamente su qualsiasi dispositivo, è il frutto di una sinergia tra Adbpo – Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e Aipo – Agenzia Interregionale per il fiume Po. Non
una semplice applicazione, ma una vera e propria bussola per il turismo fluviale: il Portolano del Po si presenta come uno strumento utile sia per chi affronta la navigazione per la prima volta, sia per i più esperti. L’obiettivo è duplice: migliorare l’accessibilità alle informazioni in tempo reale e promuovere una fruizione consapevole e sostenibile del
gio di Ferro e dei suoi compagni è stato riconosciuto con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, conferita nel 2009 dalla Presidenza della Repubblica.
Gli studenti hanno reso omaggio ai Carabinieri e ai familiari di Antonio Ferro con lavori realizzati per l’occasione, tra cui cartelloni, lettere e poesie, testimonianza di un profondo legame con la memoria storica e il sacrificio del giovane carabiniere.
La mattinata si è conclusa con la consegna della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a tutti gli studenti delle sei classi delle scuole medie da parte dell’Assessore all’Istruzione Sara Biondi, la quale ha annunciato che il prossimo anno è prevista la visita di Antonio Russo, giornalista e autore di diversi libri sul contesto storico della fine della Seconda guerra mondiale e sulla tragica vicenda dei dodici carabinieri trucidati a Malga Bala. Un appuntamento che si preannuncia come un’importante occasione di approfondimento culturale, non solo per gli studenti, ma per l’intera cittadinanza.
Guendalina Ferro
società Aqua. A relazionare alla conferenza stampa Giampiero Puppa e Sante Casini del Rotary di Porto Viro, e di Gianfranco Vitali del Rotary di Comacchio, i quali hanno evidenziato, attraverso dati ufficiali, un calo delle presenze turistiche nella provincia di Rovigo (-250.000) e una minore capacità di crescita nella provincia di Ferrara rispetto ad altri territori regionali. I due Rotary Club promotori dell’incontro – Porto Viro Delta Po e Comacchio Codigoro Terre Pomposiane – hanno evidenziato il ruolo che l’associazione intende
svolgere non soltanto in termini di supporto progettuale, ma anche come soggetto civico attivo nel sensibilizzare la comunità e le istituzioni locali su tematiche di interesse collettivo. La proposta avanzata dai due club, sostenuti da imprenditori del territorio, consiste nella creazione di un sistema di marketing territoriale condiviso tra Veneto ed EmiliaRomagna, con riferimento a modelli già esistenti come quello del Lago di Garda, che coinvolge più regioni all’interno di una strategia comune di promozione turistica. (g.f.)
fiume. Tra le novità più rilevanti spicca la carta nautica digitale interattiva, che fornisce i livelli aggiornati dei fondali grazie ai rilievi giornalieri. La nuova versione integra inoltre dati aggiornati sugli attracchi pubblici e i relativi servizi disponibili, una sezione dedicata agli orari di apertura delle conche di navigazio-
ne e tutti i contatti utili per prenotare. Oltre cento musei sono mappati all’interno dell’app: raccontano i mestieri del fiume, le tradizioni delle comunità che lo abitano, la storia delle sue acque, delle sue piene, delle sue bonifiche. E poi ci sono i borghi, i lidi, le golene, le isole fluviali: bellezze spesso fuori dalle rotte del turismo tradizionale. (g.f.)
La posizione. La Sindaca esprime la ferma contrarietà alla realizzazione del progetto
L’amministrazione si schiera contro l’impianto di trattamento fanghi
L ’Amministrazione comunale di Taglio di Po prende posizione netta contro la proposta di realizzazione di un impianto di trattamento fanghi civili nel Comune di Loreo. La Sindaca, Layla Marangoni, esprime il fermo dissenso verso un progetto che minaccia l’identità e lo sviluppo sostenibile del territorio.
“La realizzazione di un impianto di questo tipo, in un’area come la nostra, rappresenterebbe un grave errore strategico e culturale, oltre che ambientale – dichiara il primo cittadino – con ripercussioni dirette e indirette su tutto il Delta del Po e su quella parte del Polesine che da anni costruisce con fatica un’identità fondata sulla sostenibilità, sull’agricoltura di qualità, sul turismo lento e sul rispetto del paesaggio”.
inquinamento, rumore, usura delle strade e incidentalità”. A questo si aggiunge l’incertezza sulle emissioni in atmosfera e sulla gestione dei residui solidi della combustione, come ceneri e polveri sottili, che potrebbero contenere metalli pesanti e sostanze pericolose difficili da gestire in sicurezza. “Non possiamo permetterci di mettere a rischio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale del nostro territorio”, avverte l’amministrazione comunale. “Ribadisco con convinzione la mia contrarietà alla realizzazione
dell’impianto di Loreo – afferma la Sindaca – non per pregiudizio, ma per responsabilità. Perché credo che la tutela del territorio sia un dovere irrinunciabile per
chi è chiamato ad amministrare. Perché penso che lo sviluppo del Polesine debba poggiare su basi solide, coerenti e condivise, e non su scelte che lo piegherebbero a interessi esterni”. Il primo cittadino invita a una riflessione condivisa: “Invito i colleghi sindaci, i rappresentanti delle istituzioni regionali, le associazioni di categoria, i comitati e i cittadini a unirsi in una difesa collettiva del nostro territorio. Il Polesine non è una terra di serie B. Merita rispetto. Merita scelte lungimiranti. Merita futuro”.
Guendalina
Ferro
La Banda Giuseppe Verdi in concerto per i giovani talenti
La Commissione Pari Opportunità di Taglio di Po ha recentemente celebrato con grande successo un evento che ha unito armonia, emozione e generosità. Lo scorso 9 maggio, il prestigioso palcoscenico della Sala Europa ha ospitato un concerto di beneficenza della Banda Musicale “Giuseppe Verdi”, diretta dal Maestro Mario Marafante. L’evento non è stato un semplice spettacolo musicale, ma una serata
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Il progetto prevede una capacità di trattamento di 60mila tonnellate annue di fanghi, ma secondo i dati forniti da Acquevenete, nel territorio gestito si producono circa 20mila tonnellate all’anno. “È evidente che l’impianto è sovradimensionato rispetto al fabbisogno locale –continua la Sindaca – e quindi, per essere sostenibile economicamente, dovrà necessariamente essere alimentato con fanghi provenienti da altre zone della regione Veneto. È inaccettabile che un territorio come il nostro, a forte vocazione ambientale e turistica, venga trasformato in un polo regionale di trattamento dei fanghi civili”. L’Amministrazione sottolinea come il progetto contraddica ogni logica di sviluppo territoriale basata sulla coerenza tra attività insediabili e identità del luogo. “Un’infrastruttura di questo tipo, inserita in un contesto paesaggistico fragile e unico come il Delta del Po, è un’ipoteca sul futuro del nostro territorio”, sottolinea il primo cittadino. Tra le principali preoccupazioni vi è l’impatto ambientale e viabilistico. “L’impianto previsto a Loreo rischia di generare un traffico aggiuntivo significativo, con mezzi pesanti che trasporteranno fanghi da tutta la regione verso il nostro territorio, aumentando
dal forte valore simbolico e sociale, pensata per offrire una concreta possibilità ai giovani che sognano di avvicinarsi alla musica ma non dispongono dei mezzi economici per farlo. Per questo motivo, il ricavato della serata è stato interamente devoluto a sostegno di questi ragazzi, affinché possano coltivare il proprio talento e trasformare i loro sogni in realtà. Il progetto nasce dalla consapevolezza che la musica non deve mai essere un privilegio, ma un diritto accessibile a tutti, un’opportunità di crescita, riscatto e bellezza. Il concerto, curato con maestria dal M° Marafante, ha saputo trasportare il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le sfumature più coinvolgenti del repertorio bandistico, toccando profondamente il cuore degli spettatori. L’invito della Commissione Pari Opportunità è stato accolto con entusiasmo: “La cittadinanza ha partecipato numerosa, dimostrando che sostenere i giovani significa investire nel futuro, e farlo attraverso la musica rende tutto ancora più speciale”. (g.f.)
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Emergenza abitativa, aumentano i bisogni ma sui fondi il Consiglio veneto si infiamma
L ’emergenza abitativa in Veneto, alla quale abbiamo dedicato il nostro approfondimento tematico il mese scorso, irrompe in consiglio regionale con tutte le sue contraddizioni e criticità e infiamma il dibattito politico. In occasione dell’esame del disegno di legge “Ordinamentale 2024, che contiene una serie di semplificazioni delle norme su trasporti, navigazione, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo, la discussione si è concentrata in particolare sull’emergenza abitativa, per la quale i consiglieri di minoranza hanno chiesto una maggiore attenzione e risorse. Anna Maria Bigon, del Partito Democratico, ha seguito i lavori della seconda commissione che aveva messo a punto il provvedimento e osserva: “Sono emerse alcune implicazioni che non sono solo di natura sem-
plificativa che richiederebbero un maggiore coinvolgimento della commissione consiliare competente, il cui parere è fondamentale. Non può bastare una relazione annuale. Abbiamo un patrimonio di edilizia residenziale pubblica ormai vetusto, che va recuperato. Bisogna assolutamente intervenire sulla parte non utilizzata, da ricostruire in base a criteri socialmente utili e sostenibili, attraverso piani di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione”. In consiglio Renzo Masolo, di Europa Verde, mette l’accento sulla alienazione del patrimonio erp per recuperare altri alloggi: “Significa svilire, svendere un patrimonio necessario per far fronte alle necessità abitative delle fasce più fragili della popolazione. Serve una riforma dell’edilizia residenziale pubblica”.
I lettori ci scrivono dopo il nostro approfondimento
La capogruppo Pd Vanessa Camani è drastica: “Questo provvedimento, che tocca una serie di diverse materie, vede tra i nodi cruciali il fronte delle politiche abitative. Con risposte che, in assenza di efficaci modifiche normative, sono destinate a non risolvere l’attuale e dilagante situazione emergenziale. Stanno aumentando i bisogni, ma le risorse rimangono invariate. Addirittura, il patrimonio abitativo
pubblico si riduce, con richieste quasi quotidiane di alienazione da parte delle Ater. I casi di emergenza abitativa stanno infatti aumentando ovunque, soprattutto a causa dei tagli dei sostegni voluti dal governo, sia per quanto riguarda il Fondo affitti che quello per le morosità incolpevoli. Una riduzione che ha un impatto rilevantissimo, non solo per gli indigenti ma, a macchia d’olio, per la fascia media con un solo lavoratore. Non basta aumentare il numero di alloggi per emergenze abitative, togliendoli a quelli destinati all’edilizia popolare. Si cambi strategia, - conclude Camani - creando invece un fondo straordinario al quale i Comuni possono attingere nei casi di emergenza”. Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, aggiunge: “Sulla casa
“Rispetto della legalità, recupero dell’esistente e spazio al libero mercato per attrarre gli investitori”
Dopo aver letto la nostra inchiesta “Dentro la notizia” dedicata all’emergenza abitativa un lettore ci scrive per offrire un contributo interessante al dibattito su un tema molto sentito e sempre attuale. Ecco la sua lettera
Gentile direttore, ho letto con vivo interesse l’approfondimento riguardante il diritto alla casa e la carenza di immobili in affitto in alcuni comuni della Marca. Vorrei offrirLe un breve spunto dal punto di vista di chi, come me, sarebbe disposto a investire nel mercato immobiliare locale, anziché destinare capitali alla finanza internazionale.
Pur avendo condotto analisi accurate e individuato scenari economicamente sosteni-
bili, ho sempre rinunciato a procedere per un motivo preciso: l’incertezza normativa. L’impossibilità di tutelare il proprietario di fronte a inquilini morosi, spese condominiali inevase o danni non risarciti rappresenta un rischio inaccettabile per chi investe con serietà.
Non credo di essere un caso isolato: molti potenziali investitori si tengono alla larga da un sistema che, nel tentativo di tutelare i più fragili, finisce per scoraggiare chi potrebbe
contribuire ad aumentare l’offerta abitativa. Ritengo che una misura chiave potrebbe essere rendere certo e rapido il ripristino del diritto in caso di inadempienza contrattuale. In parallelo, sarebbe auspicabile incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, magari prevedendo sgravi fiscali o agevolazioni per gli affittuari che accettano contratti legati alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile. Questo approccio potrebbe dare nuova vita a interi quartieri
non è possibile che manchi, in discussione generale, l’assessore regionale competente. Serve una riforma seria, organica, dell’edilizia residenziale pubblica. Circa novemila veneti sono in attesa della casa e manca una strategia dell’Esecutivo regionale per mettere mano agli immobili vetusti. Non serve, non paga, l’alienazione di alloggi per ristrutturarne altri. Proponiamo che una percentuale di alloggi erp venga riservata agli under 35”. Andrea Zanoni, di Europa Verde, chiede piani che consentano una valutazione complessiva della situazione abitativa, provincia per provincia, comune per comune. Arturo Lorenzoni vede la necessità di uno strumento diverso e invita a “lavorare e investire su progettualità specifiche per valorizzare il patrimonio”.
senza ulteriore consumo di suolo. Infine, credo sia opportuno riflettere su quanto l’edilizia pubblica, pur animata da buone intenzioni, abbia spesso prodotto quartieri degradati e poco vivibili. Lasciare spazio al libero mercato, purché regolato con equilibrio, potrebbe rivelarsi molto più efficace nel garantire un’offerta abitativa variegata e dignitosa.
Cordialmente, AB
Vanessa Camani
La consultazione. Si vota l’8 e il 9 giugno, per la validità è necessario raggiungere il quorum
Referendum, cinque quesiti sulla scheda: dal mondo del lavoro alla cittadinanza
L ’appuntamento con le urne è per l’8 e il 9 giugno: i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su cinque quesiti referendari, quattro dedicati al mondo del lavoro e uno ai tempi per il riconoscimento della cittadinanza. Come sempre in Italia si tratta di referendum abrogativi, quindi si vota sì per cancellare e cambiare delle leggi in vigore mentre con il no rimane tutto come è. La validità è legata alla partecipazione degli elettori perché la consultazione sarà valida solo se verrà raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Nei comuni con più di 15 mila abitanti nei quali si è votato per le amministrative il 25 e 26 maggio il referendum potrebbe coincidere anche con l’eventuale ballottaggio. Sarà decisivo anzitutto il dato per l’affluenza e nelle ultime settimane si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15.
Il cuore del referendum 2025 bat-
te su due fronti: il lavoro e la cittadinanza. I primi quattro quesiti, infatti, si concentrano su aspetti critici del mondo del lavoro, quali licenziamenti, contratti a termine e responsabilità negli appalti. Il quinto quesito, invece, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri.
Il primo quesito, in particolare, propone l’abrogazione delle regole introdotte dal Jobs Act nel 2015, che disciplinano i licenziamenti illegittimi, chiedendo se si vuole tornare a una maggiore possibilità di reintegro del lavoratore. Attualmente nelle aziende con più di 15 dipendenti è previsto un indennizzo economico tra le 6 e le 36 mensilità di stipendio. Se la norma attuale venisse abrogata sarebbe di nuovo possibile il reintegro della persona nel posto di lavoro, oltre al risarcimento economico. Il secondo quesito riguarda l’abolizione del tetto massimo all’indennità per i lavoratori delle piccole imprese licenziati senza giusta causa, permettendo
al giudice di decidere l’indennità senza limiti imposti. Con questa riforma non ci sarebbe più il limite delle sei mensilità e l’indennità andrebbe stabilita da un giudice sulla base di una serie di criteri sulla gravità della violazione ma anche la situazione familiare e la posizione economica dell’azienda.
Il terzo quesito mira a eliminare le norme che limitano la durata e le proroghe dei contratti a termine, e le motivazioni necessarie all’assunzione, chiedendo se si vuole obbligare le aziende a motivare sempre l’uso del contratto a termine. Oggi questi contratti possono essere stipulati fino a 12 mesi senza che un datore di lavoro debba indicare un motivo specifico. Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro, chiedendo se si vuole reintrodurre la responsabilità anche per il committente in caso di infortuni causati da rischi specifici dell’appaltatore. Il quinto quesito, infine, affronta la questione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana per i cittadini stranieri, chiedendo
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se si vuole ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza necessario, anche se già adesso sono necessari ben più dei dieci anni previsti. Votando sì si cancella la legge el 1992 con cui si è alzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia per poter presentare la domanda di cittadinanza. Non vengono modificati invece gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, come conoscere l’italiano, avere un reddito stabile e non avere commesso reati.
Naturalmente le posizioni dei partiti differenziate. I partiti di governo, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sono per l’astensione, Noi Moderati invece invita comunque gli elettori ad andare alle urne e a
votare no. Mobilitati per cinque sì invece il Partito Democratico insieme alle altre forze di sinistra. Il Movimento 5 Stelle distingue e invita a votare sì per quattro quesiti sul lavoro mentre lascia libertà di scelta sul tema della cittadinanza. Sul fronte sindacale la Cgil, tra i principali promotori dei referendum, in particolare quelli relativi al lavoro, invita perciò ad andare alle urne e a votare 5 sì, ponendo un forte accento sulla necessità di rafforzare la tutela dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro. Posizione opposta, infine, quella della Cisl che boccia i quattro quesiti sul lavoro ritenendo che potrebbero avere effetti dannosi proprio sui lavoratori. L’ultima parola ora tocca agli elettori.
Il portale. Si possono trovare informazioni e condividere iniziative tra produttori e consumatori
Comunità energetiche rinnovabili, il Veneto ci crede
S
ul fronte delle energie rinnovabili il Veneto è sempre stato all’avanguardia, fin dai tempi dei primi impianti fotovoltaici sui tetti di abitazioni e aziende. Ora la nostra regione fa un balzo in avanti anche nella partita delle Comunità energetiche rinnovabili che si stanno via costituendo, nonostante le difficoltà e la burocrazia che accompagna le soluzioni innovative. Infatti in Veneto ci sono già 73 Cer, il 10 per cento del totale nazionale, con una capacità produttiva di 12,75 Megawatt di elettricità dal sole e benefici per chi ne fa parte. Ma cosa sono le comunità energetiche? Sono organizzazioni formate da soggetti privati, aziende e enti pubblici che si mettono insieme per condividere l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile. Oltre ai vantaggi sotto il profilo ambientale e di ottimizzazione della rete le comunità energetiche consentono di ricevere un incentivo dallo stato che poi viene suddiviso tra i partecipanti.
Attualmente in Veneto esistono diverse iniziative locali, ma molte di esse hanno difficoltà a entrare in contatto con cittadini e imprese interessati a partecipare. Allo stesso modo, chi vorrebbe aderire a una Cer spesso non dispone di un canale semplice ed efficace per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le informazioni sulle comunità energetiche sono spesso sparse su più fonti e non sempre coerenti tra loro. Non da ultimo, la costituzione di comunità energetiche necessita di competenze tecniche che rendono la fase di avvio assai complessa e impegnativa da portare a termine.
Ed è stata proprio la frammentazione delle informazioni e la mancanza di un canale centralizzato ad ostacolare la diffusione e l’aggregazione di queste iniziative.
Per superare queste criticità sia a livello informativo che organizzativo la Regione Veneto ha lanciato VenetoVerdeEnergia.it, un
portale pensato per dare impulso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e agevolare la transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’intenzione è quella di colmare il divario tra chi desidera partecipare a queste realtà e le stesse comunità, rendendo più semplice l’accesso a informazioni chiare e coordinate.
“Le comunità energetiche,spiegano gli esperti - rappresentano un modello innovativo che vede la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti pubblici per condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Questo approccio, oltre a offrire evidenti benefici ambientali, consente di ottenere incentivi statali, contribuendo al miglioramento della rete elettrica e alla riduzione dei costi per i partecipanti. L’obiettivo è chiaro: creare un ecosistema in cui ogni cittadino possa sentirsi parte attiva di un futuro energetico sostenibile, contribuendo in modo diretto alla crescita e al consolidamento delle comunità
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energetiche sul territorio veneto”.
La consultazione del portale è semplice: basta inserire il proprio indirizzo per sapere quali sono le Cer attive in zona e avere i riferimenti per contattarle direttamente. Inoltre le comunità energetiche che si iscrivono al portale possono ampliare la propria rete di produttori e consumatori, favorendo così la crescita del modello di condivisione dell’energia rinnovabile. Questo strumento
non solo favorisce il dialogo e lo scambio tra le diverse realtà, ma rappresenta anche un incentivo per le stesse comunità energetiche che possono farsi conoscere e trovare sia nuovi produttori che consumatori. In queste settimane la Regione sta organizzando anche una serie di incontri pubblici per spiegare appunto cosa sono le Cer e quali potenzialità di risparmio offrono anche per i piccoli consumatori.
La statistica. I dati del censimento permanente della popolazione
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In tutto il Veneto nascite in costante calo, sono il 30% in meno rispetto a 25 anni fa
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L’intervista. Emanuele Apostolidis, autore del fumetto che è diventato una serie di successo tra i giovanissimi
Alla scoperta del passato (e del futuro) con le avventure dei “Paleo Hunters”
I n un panorama editoriale sempre più affollato, trovare fumetti capaci di intrattenere i più giovani senza rinunciare a qualità narrativa, contenuti educativi e un pizzico di profondità emotiva è diventata una vera e propria impresa. Ma “Paleo Stories: Estinzione” (BeccoGiallo Editore, 2025), terzo volume della serie a scritta da Emanuele Apostolidis, ci riesce con naturalezza sorprendente. La saga dei Paleo Hunters è un mix ben calibrato di avventura, fantascienza, amicizia e paleontologia, pensato per lettori tra i 8 e gli 12 anni ma capace di conquistare anche i genitori più esigenti. Con il terzo volume la storia entra in una fase più complessa e avvincente, mentre cresce l’interesse intorno a un franchise che non si limita alle pagine disegnate: Apostolidis sta infatti portando Paleo Stories in tour nelle scuole e nei festival, coinvolgendo centinaia di bambini in laboratori, letture e attività educative.
Abbiamo incontrato Emanuele per farci raccontare la genesi del progetto, i segreti dietro la scrittura per bambini e le nuove sfide che aspettano i suoi giurassici protagonisti.
Emanuele, come nasce “Paleo Stories”? Qual è stata la scintilla iniziale che ti ha portato a raccontare storie a fumetti per bambini sulla paleontologia?
L’idea di Paleo Stories nasce assieme alla paleontologa Elena Ghezzo. Elena voleva trovare un modo per divulgare il suo lavoro ancora molto sconosciuto e che spesso si confonde con un’altra figura professionale come quella dell’archeologo. Un altro degli obiettivi principali di Elena era far conoscere questo lavoro anche ad un pubblico femminile e far capire che non è un lavoro solo maschile. Elena mi invitò a visitare la grotta di Veja a Verona, luogo in cui stava svolgendo uno scavo. Andai alla grotta con moglie, figlia e disegnatrice al seguito. Fui subito folgorato dall’esperienza tanto che, una volta tornato a casa, il primo volume di Paleo stories si scrisse quasi da solo. Ci misi dentro tutta quella meraviglia che Elena era riuscita a farmi apprezzare,
dal guano di pipistrelli fino ai resti fossili del Museo di Paleontologia. Nel primo volume l’ingresso dei protagonisti in grotta ricalca quasi fedelmente quell’esperienza (tolto ovviamente l’incontro ravvicinato con lo Smilodonte).
Come si scrive una storia per bambini dagli 8 ai 12 anni senza mai cadere nella banalizzazione o negli stereotipi?
Non è mai facile scrivere una storia per bambini perché per farlo bisogna tornare ad esserlo. Ad esempio per scrivere Paleo Stories ho dovuto ricordare quello che da bambino mi piaceva del mondo della preistoria come i nomi dei dinosauri o le abitudini alimentari di molti di loro. E poi amavo le storie di avventura e di esplorazione come i Goonies. Ecco Paleo Stories nasce come un incrocio tra i Goonies e Jurassic park.
Estinzione è il terzo volume di quello che ormai sta diventando a tutti gli effetti un franchise: hai mai pensato di lavorare anche a una serie tv o a un film di Paleo Stories? Nel caso, a chi lo faresti dirigere?
Il successo di Paleo Stories ci ha sorpreso tutti. È stato ed è veramente bello continuare ad incrociare bambini (e tantissime bambine) che sanno quasi a memoria i primi due volumi. Una serie tv animata sarebbe veramente un sogno che si realizza e sia i personaggi che la storia si presterebbe benissimo ad una rappresentazione grafica di quel genere! Visti i film che ti ho citato prima dovrebbe per forza di cose dirigerla Steven Spielberg :))
Quali sono le sfide principali nel creare personaggi e trame che sappiano divertire, educare e stimolare la fantasia dei più piccoli?
Creare personaggi è forse la parte più difficile, perché influenzano di conseguenza poi tutta la storia. I personaggi, infatti, devono avere caratteristiche tutte diverse tra loro in modo che poi diventino utili all’occorrenza.Tali caratteristiche devono poi essere facilmente riconoscibili e utili anche l’immedesimazione del lettore che si deve ritrovare in uno o in tutti i personaggi della storia.
In Paleo Stories Gei è appassionata di paleontologia, Nara ha la passione per la tecnologia, Phil ama i videogiochi e le serie TV, mentre Mila è ribelle, modaiola e giornalista. Tutte queste caratteristiche hanno una funzione ben precisa nell’arco della storia e ce l’avranno anche nell’evoluzione e la crescita del personaggio. Ovviamente poi bisogna tradurre la descrizione in disegno e Michela Peloso (la disegnatrice dei primi due volumi) è stata molto brava a creare personaggi riconoscibili e simpatici. Come altrettanto brava è stata Blu Pieraccioli nel creare i nuovi “cattivi” del terzo volume adattandosi allo stile dei primi volumi.
Chi ha figli sa che i bambini adorano i dinosauri: dopo 3 volumi di Paleo Stories hai capito il perchè? E, soprattutto, come riesci a conciliare il dato scientifico con l’invenzione narrativa?
La scienza è estremamente affascinante e ogni volume di Paleo Stories nasce da una curiosità scientifica che Elena mi ha raccontato. Il secondo volume nasce dal racconto di Elena sulla leggenda degli unicorni e dei ciclopi, il terzo nasce dalla scoperta che gli squali piccoli vivono in delle specie di nursery. Queste curiosità scientifiche sono il cuore del progetto PAleo Stories perché non è solo un fumetto di avventura, ma soprattutto di divulgazione in cui le nozioni scientifiche sono metodo anche di risoluzione delle problematiche o veicolo di inclusione sociale. In tutti e tre i volumi sono presenti gli inserti che approfondiscono sia il lavoro del paleontologo che le nozioni scientifiche trattate nella storia. Nei primi volumi abbiamo inserito anche un elenco di musei da visitare e in coda al volume c’è ogni volta un’intervista ad un paleontologo diverso (dai paleobotanici fino ai paleo artisti). Insomma Paleo Stories è un libro a fumetti avventuroso, ma con un carattere estremamente scientifico e divulgativo che lo differenzia da altre serie per ragazzi presenti in commercio.
Il terzo volume segna un nuovo passo nella saga: puoi raccon-
tarci in che direzione si sta evolvendo la storia e quali novità ci aspettano?
“Estinzione” chiude una prima parte della saga, in cui si scopre un po’ di più il mistero della madre della protagonista. Con l’editore abbiamo già ipotizzato una seconda trilogia di volumi che tratterà tematiche diverse. Il primo volume era ambientato in grotta, il secondo tra i ghiacci e il terzo in mare. Il quarto volume di sicuro sarà ambientato in cielo, vista anche la scoperta che una parte dei dinosauri si è evoluta nei nostri uccelli.
Hai introdotto nuovi personaggi o tematiche nel terzo volume?
Qual è stato il feedback dei lettori più giovani?
Il terzo volume parla principalmente dell’importanza degli oceani e delle balene come grandi equilibratori della vita sulla Terra.
Tocca anche la tematica dell’amicizia e della fedeltà.
Sei uno sceneggiatore molto prolifico: stai lavorando su qualche altro progetto?
Mi sto divertendo molto a scrivere serie per ragazzi, in Estate sempre per Becco Giallo ne esce una nuova del titolo: Archeo Tales. E’ una serie che ricalca un po’ la struttura di Paleo stories solo con al centro il mondo dell’archeologia al posto della paleontologia. La storia ha un’ambientazione più fantasy ed è infatti ambientata in un mondo dove
è vietato studiare il passato e i ragazzi-protagonisti del volume dovranno riuscire a risvegliare i miti per far riscoprire il passato. Ma non ti racconto ulteriori dettagli perché altrimenti rischio di spoilerare troppo, ti lascio la curiosità per la prossima intervista. Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
L’autore Emanuele Apostolidis e la copertina del fumetto
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Formazione. Corsi BLS e ACLS certificati AHA all’Ulss 5: più sicurezza per operatori e cittadini
L’Ulss 5 Polesana diventa centro di formazione internazionale dell’American Heart Association
L’Azienda Ulss 5 Polesana ha ottenuto la prestigiosa certificazione di International Training Center da parte dell’American Heart Association (AHA), un riconoscimento che la inserisce ufficialmente nella rete globale di centri accreditati per l’erogazione dei corsi BLS (Basic Life Support) e ACLS (Advanced Cardiovascular Life Support), dedicati alla gestione delle emergenze cardiovascolari.
“È con profonda soddisfazione che comunico questo importante traguardo – dichiara il Direttore Generale Pietro Girardi –. Questo risultato non è solo un simbolo di eccellenza, ma rappresenta la conferma di un percorso fatto di impegno, competenza e visione. Entrare a far parte della rete formativa dell’AHA significa condividere standard elevatissimi di qualità, sicurezza ed efficacia. È un orgoglio avere colleghi che si impegnano con serietà e dedizione per il raggiungimento di obiettivi così ambiziosi”.
La certificazione AHA attesta l’eccellenza di un’organizzazione nella formazione in ambito di emergenze cardiovascolari e consente di erogare corsi ufficiali riconosciuti a livello internazionale. Gli International Training Center sono realtà selezionate, situate fuori dagli Stati Uniti, autorizzate a offrire programmi di formazione in rianimazione cardiopolmonare, primo soccorso e cure cardiovascolari avanzate. Oltre a formare operatori e istruttori, garantiscono l’erogazione dei corsi secondo le più aggiornate linee guida dell’AHA.
“Questo traguardo è il coronamento di un lavoro
intenso svolto dal nostro Polo Formativo e dai 30 istruttori certificati BLS e ACLS – sottolinea la Dr.ssa Maria Adelina Ricciardelli, Direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo e Trecenta –. Un ringraziamento speciale va al Dr. Dario Zambello, il cui contributo è stato decisivo nella gestione di una complessa attività burocratica. Senza il suo supporto, come responsabile scientifica del Centro, non sarei riuscita a raggiungere e mantenere questo importante obiettivo”.
Finora l’Azienda ha già formato circa 1.700 dipendenti nei corsi BLS e 200 nei corsi ACLS, assicurando competenze uniformi e prontezza nella risposta alle emergenze, in particolare in caso di arresto cardiaco.
Diventare un centro accreditato comporta numerosi vantaggi: il riconoscimento internazionale, l’accesso a risorse didattiche esclusive, piattaforme digitali come AHA Atlas, aggiornamenti tempestivi sulle nuove linee guida e la possibilità di formare nuovi istruttori certificati AHA, contribuendo a rafforzare la rete formativa e a diffondere competenze salvavita nella comunità.
Con questo riconoscimento, l’Ulss 5 Polesana conferma il proprio ruolo di eccellenza nella formazione sanitaria, a vantaggio non solo dei professionisti, ma di tutta la collettività.
Redazione Salute
Un nuovo pediatra ad Adria: Chiara Mellino apre il suo ambulatorio
Ad Adria c’è una novità per le famiglie: l’arrivo di un nuovo pediatra, la dottoressa Chiara Mellino. Dall’8 maggio 2025, infatti, la dottoressa Mellino ha aperto il suo ambulatorio presso l’ospedale vecchio. La dottoressa Chiara Mellino non è solo un nuovo volto nella comunità medica di Adria, ma rappresenta anche un importante punto di riferimento per i genitori che cercano cure pediatriche di qualità. L’ambulatorio, situato ai civici 73 e 74 del piazzale degli Etruschi, è facilmente accessibile per tutti coloro che desiderano iscrivere i propri figli nella lista degli assistiti. Per accedere ai servizi offerti dalla dottoressa Mellino, i genitori devono recarsi in presenza allo sportello amministrativo territoriale presso il Punto Sanità di Adria, situato anch’esso in piazza degli Etruschi, 9, all’entrata dell’ospedale vecchio. Gli orari di servizio sono comodi e flessibili: il lunedì e il mercoledì dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:30, mentre il martedì, giovedì e venerdì dalle 08:00 alle 13:00. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero 0426/940574-576. L’ambulatorio della dottoressa Mellino è operativo con orari che si adattano alle esigenze delle famiglie. E’ aperto il lunedì e il venerdì dalle 15:00 alle 17:00, mentre il martedì, mercoledì e giovedì dalle 09:30 alle 11:30. Per prenotazioni o ulteriori dettagli, i genitori possono contattare direttamente l’ambulatorio al numero 379 2246379. Le famiglie della città possono ora contare su un nuovo professionista dedicato alla salute e al benessere dei loro bambini, un aspetto fondamentale per la serenità di ogni genitore
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Ospedale. Cartelli visivi e strumenti personalizzati
per
rendere più accogliente il percorso di cura
La Comunicazione Aumentativa Alternativa arriva in Pediatria a Rovigo
All’Ospedale di Rovigo fa il suo ingresso la Comunicazione
Aumentativa Alternativa (CAA), una strategia pensata per supportare bambini con difficoltà comunicative, migliorando la loro esperienza in reparto. Si tratta di un approccio utilizzato in ambito clinico, educativo e riabilitativo, che integra e, quando necessario, sostituisce la comunicazione verbale con altri strumenti: immagini, simboli, gesti, tecnologie e supporti visivi.
La CAA è definita “aumentativa” perché mira a potenziare le capacità comunicative residue di chi la utilizza, e “alternativa” perché propone modalità diverse rispetto al linguaggio parlato, adattandosi ai bisogni di ciascun bambino. Questo tipo di comunicazione si rivela preziosa non solo per i minori con disabilità, ma anche per bambini molto piccoli, stranieri o con bisogni educativi speciali, che possono faticare a comprendere o esprimersi verbalmente, specialmente in un ambiente complesso come l’ospedale.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Azienda Ulss 5 Polesana, lo Sportello Autismo Provinciale e l’Istituto Comprensivo Rovigo 4. L’idea si è sviluppata a partire dal corso di formazione “Scuola Parlante”, promosso dall’I.C. C. Ridolfi di Lonigo, scuola polo regionale per l’inclusione. Grazie a questa sinergia, il reparto di Pediatria sarà arricchito con materiali e indicazioni in CAA, pensati per accompagnare i piccoli pazienti lungo il loro percorso di cura.
Le stanze del reparto, gli ambulatori, il Pronto Soccorso pediatrico e i locali di Radiologia saranno dotati di cartellonistica visiva e materiali informativi in CAA. Questi strumenti aiuteranno i bambini a comprendere cosa succede attorno a loro: dove si trovano, quali esami devono affrontare, chi sono le persone che si prendono cura di loro. Sarà così possibile ridurre l’ansia e migliorare la partecipazione del minore, facilitando la comunicazione tra operatori sanitari e pazienti. In caso di ricovero programmato, in particolare per bambini con disturbo dello spettro autistico, saranno predisposti strumenti perso-
nalizzati: immagini, fotografie, parole chiave e schemi visivi aiuteranno ad anticipare le attività della giornata ospedaliera, spiegare le procedure e creare una routine prevedibile. Questo approccio riduce le difficoltà, favorisce la collaborazione e può anche diminuire comportamenti problematici legati allo stress o all’incomprensione. La presenza della CAA in ospedale rappresenta un passo avanti nell’inclusione e nella cura personalizzata dei bambini più fragili, con un impatto positivo anche sulle famiglie. “Questa sinergia tra ospedale, scuola e famiglia – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi – consente ai piccoli pazienti di conoscere gli spazi, le persone e le attività prima del ricovero, instaurando un clima di fiducia e collaborazione che migliora l’intera esperienza di cura”. Anna Bergantin
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Casa di Comunità a Porto Tolle: un progetto di rinnovamento per la sanità localeo
A Porto Tolle si sta per intraprendere un progetto ambizioso che promette di trasformare radicalmente l’offerta sanitaria del territorio. Con un investimento di 1,5 milioni di euro, l’ULSS 5 ha dato il via ai lavori di ristrutturazione del punto sanità di via Matteotti, destinato a diventare una delle tre case della comunità previste per l’intera area. Il sindaco Roberto Pizzoli ha illustrato l’importanza di questo progetto durante un consiglio comunale, sottolineando la decisione di mantenere i servizi sanitari all’interno del comune, nonostante la possibilità di trasferirli temporaneamente a Taglio di Po. “Considerata la vastità del territorio e i lunghi tempi di percorrenza, è fondamentale che i servizi restino a Porto Tolle”, ha dichiarato Pizzoli. Questa scelta riflette un impegno concreto verso la comunità, garantendo l’accessibilità ai servizi essenziali durante il periodo di ristrutturazione. Durante i lavori, che interesseranno l’intero stabile di via Matteotti, i servizi vengono temporaneamente trasferiti in due sedi: il parcheggio del palazzetto dello sport e l’IPSIA di via Giordano. Dal 14 aprile 2025 infatti gli utenti accedono a servizi come lo sportello amministrativo, il punto prelievi, la specialistica ambulatoriale, il 118 e la continuità assistenziale presso il palazzetto. Nel frattempo, i servizi di assistenza domiciliare infermieristica e sociale troveranno spazio all’interno dell’IPSIA, grazie a un accesso alternativo che garantisce la non promiscuità. Il punto sanitario monoblocco, installato presso il palazzetto dello sport, è una soluzione già testata durante la pandemia presso l’ospedale di Rovigo. Queste strutture, progettate per funzioni sanitarie, offrono un ambiente sicuro e funzionale per pazienti e personale. Nonostante le limitazioni di spazio, il sindaco Pizzoli è fiducioso che la priorità di mantenere i servizi a Porto Tolle giustifichi i sacrifici temporanei.
Un nuovo Centro Studi sui cambiamenti climatici: la sfida Sintoniz zati sul
sa vitale e al contempo come possibile « Il prof. Rinaldo ri dell’iniziativa e ha ribadito quanto sia cruciale studiare l’acqua in tutte le sue implicazioni, per proteggere la società e le
Con questo progetto, Fondazione Cassa ma il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile e per la promozione del bene
sapevolezza rinnovata: solo partendo dalla conoscenza possiamo affrontare con lucidità e determinazione le grandi FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel. 049-8234800
zati, ma devono considerare il territorio in tutta la sua complessità». Durante l’inaugurazione del Centro Studi è intervenuto anche il professor Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize 2023, considerato il Nobel per l’acqua. La sua presenza ha rafforzato l’importanza del progetto, riportando al centro il valore dell’acqua come risor-
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’arrivo di maggio, iniziamo a preferire piatti più leggeri e facili da preparare.
QUICHE ALLE ZUCCHINE, FIORI DI ZUCCA E MOZZARELLA
Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala.
Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti
RISOTTO AL PESTO CON GAMBERI
Il pesto si usa spesso con la pasta, soprattutto con le trofie. In questa ricetta, invece, lo abbiniamo al riso, che si dimostra un ingrediente molto versatile. Il risultato è un piatto semplice, gustoso e invitante.
Ingredienti: : 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero
Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.
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PANCAKE
AI FRUTTI DI BOSCO
Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti per 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari;2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone
Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine, servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.
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Rubrica a cura di Sara Busato
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