La marcia verso le prossime elezioni regionali è quantomeno incerta. Prima la querelle sul terzo/quarto mandato per il presidente Zaia, poi quella sullo spostamento a primavere 2026 delle elezioni, ora il braccio di ferro tra Lega e Fdi per garantirsi la guida del centrodestra. Ora che ormai la prospettiva di una ricandidatura a presidenze per Zaia è definitivamente tramontata e che anche la data delle elezioni è chiara - ovvero entro il 23 novembre 2025, con il 16 come giornata più probabile – è tempo di alleanze e candidature. Questa volta sembra che, almeno per quello che riguarda la strategia, i ruoli si siano invertiti. Il centrosinistra, solitamente in ritardo a causa dei numerosi litigi tra alleati, ha già scelto il proprio candidato mettendo insieme una coalizione molto più ampia di quella di cinque anni orsono. Mentre il centrodestra è in preda alla confusione determinata dalla contrapposizione interna. Andiamo con ordine.
Il centrosinistra ha eletto a proprio alfiere un nome fuori dal giro dei soliti noti: Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso dopo una storica vittoria contro Giancarlo Gentilini che sembrava essersi allontanato dalla politica attiva. Un nome a sorpresa, in un certo senso, uscito dal cilindro del Partito Democratico che ha trovato il consenso di tutta la coalizione e che potrebbe, addirittura, allargare il perimetro a Azione di Carlo Calenda.
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Economia, il sottosegretario
Massimo Bitonci annuncia semplificazioni e nuove risorse per il mondo delle imprese
Numeri in crescita e grandi nomi per la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto “Cartellone di alto livello”
La 45esima edizione di Operaestate Festival accende Bassano con oltre 100 spettacoli, 500 artisti da 14 Paesi e un ricco calendario multidisciplinare
Il giallo dell’estate: con “La ghenga degli storti” Romero svela il cuore nero del Nordest
La Piazza Academy forma giovani talenti nella comunicazione e nella pubblicità
LA RICETTA DI FINCO PER LA CITTÀ “BASTA SPRECHI, VOGLIAMO RISPOSTE”
Il sindaco detta le priorità con un obiettivo chiaro: “Dare risposte a cittadini e imprese, senza perdere tempo”
CHIAMA A RACCOLTA L’ESERCITO DI FEDELISSIMI E GUARDA AL VOTO
A Treviso il segretario veneto Stefani convoca oltre 400 amministratori e detta la linea: “Saremo protagonisti” LA LEGA
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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S ono passati più di 12 anni da quando si sentì parlare per la prima volta di Pfas e di inquinamento delle falde e dell’acqua potabile che arriva direttamente nelle nostre case. Ora la sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, con la condanna di 11 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale, avvelenamento doloso delle acque destinate al consumo umano e altri gravi reati mette un punto fermo che dovrebbe anche essere un monito: chi inquina paga.
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Scegli di annaffiare il giardino dopo il tramonto, l’acqua evapora più lentamente e ha il tempo di essere assorbita dal terreno.
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Riapre la Torre Civica: un tuffo nella storia con vista mozzafiato
Èuna delle icone più amate del centro storico, un custode silenzioso della storia cittadina che torna a vivere e ad accogliere il pubblico. La Torre Civica di Bassano del Grappa riapre le sue porte ai visitatori da sabato 5 luglio a domenica 26 ottobre 2025, offrendo un’occasione unica per scoprire uno dei simboli architettonici e culturali della città veneta. Con i suoi oltre 40 metri di altezza, la Torre si staglia sul profilo urbano, regalando una vista panoramica impareggiabile sull’intero territorio bassanese. La sua storia affonda le radici nel Medioevo: documentata già nel 1349, secondo la tradizione fu fondata da Ezzelino da Romano nella metà del Duecento con finalità difensive. Tuttavia, nel corso dei secoli, assunse una funzione civile centrale, diventando uno strumento fondamentale per regolare la vita pubblica cittadina attraverso il suono delle campane: dal segnale di pericolo al cambio dei turni, fino all’inizio del mercato. Nel corso del tempo, la Torre è stata arricchita da elementi distintivi: l’orologio settecentesco e le merlature ottocentesche, che ne definiscono ancora oggi l’inconfondibile silhouette medievale.
La Torre Civica sarà aperta ogni sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 15:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 18:30).
Inoltre, in occasione dell’evento “Bassano sotto le stelle”, sono previste aperture serali straordinarie nelle serate di mercoledì 9, 16 e 23 luglio, dalle 19:00 alle 23:00 (ultimo accesso ore 22:30). In queste serate l’ingresso sarà gratuito per i residenti di Bassano del Grappa e disponibile a tariffa ridotta di 4 euro per gli altri visitatori.
Simbolo storico cittadino, tra panorama e antiche memorie
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Nicola Stievano
La sentenza di Vicenza rappresenta infatti un precedente importante, perché per la prima volta viene riconosciuta la responsabilità penale diretta di chi ha inquinato consapevolmente. Il verdetto risuona come un potente monito e potrebbe rappresentate un importante punto di svolta nella lotta per la tutela ambientale e la salute pubblica, riconoscendo precise responsabilità penali. Dopo cinque anni di processo e 1 34 udienze 11 ex dirigenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino – tra cui manager dei colossi internazionali Mitsubishi e ICIG che hanno rilevato l’azienda– sono stati condannati a pene complessive per 141 anni di reclusione, venti in più di quanto richiesto dal pubblico ministero. Quattro gli imputati assolti. Riconosciuti anche risarcimenti milionari al Ministero dell’Ambiente, alla Regione, Arpav, società idriche, Comuni e cittadini. Probabilmente vi saranno successivi pronunciamenti negli ulteriori gradi di giudizio, qualcosa potrà cambiare, ma c’è un punto fermo che sarà difficile scalfire o mettere in discussione.
Per oltre cinquant’anni dallo lo stabilimento di Trissino sono state riversate nelle falde sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas per l’appunto. Per decenni sono state usate in più ambiti, dai primi anni Duemila però alcune hanno smesso di essere usate perché si sono rivelate potenzialmente cancerogene e tossiche, a seconda dell’esposizione.
Questi “veleni eterni” si sono insinuati silenziosamente nel suolo, nell’aria e, in modo particolarmente insidioso, nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile di centinaia di migliaia di cittadini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Un’area di circa 200 chilometri quadrati venne classificata “zona rossa” nella quale, attraverso decine di migliaia di campionamenti, era stata riscontrata la presenza di valori particolarmente elevati di Pfas. Ci sono voluti anni e anni di battaglie e di perseveranza per arrivare a questo pronunciamento che rappresenta ora un nuovo punto di partenza all’insegna di una maggiore attenzione e sensibilità verso gli aspetti ambientali di svariate attività. E senz’altro va riconosciuta la tenacia con cui le “Mamme No Pfas” hanno lottato misurandosi con ostacoli e impedimenti di ogni genere. In questi anni, insieme agli altri movimenti ambientalisti, hanno dovuto combattere tra mille difficoltà, ora il loro sacrificio è stato ripagato, anche se resta l’amarezza per le gravi conseguenze sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente.
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Redazione Bassano
Dal tribunale alla scuola, passando per sicurezza e grandi eventi: Finco disegna il futuro di Bassano
A
dieci anni dalla chiusura del tribunale di Bassano del Grappa, il sindaco Nicola Finco torna a farsi portavoce di una richiesta che unisce enti locali, imprese e cittadini: servono servizi concreti e funzionali al territorio. Lo fa dagli studi di Radio Veneto24, rispondendo punto su punto alle domande sul futuro della città. E lo fa con tono deciso: «Non chiediamo favori – dice – ma risposte. Abbiamo già pagato troppo in termini di disattenzione e sprechi».
Il primo fronte è quello della giustizia. Dopo anni di promesse, la svolta potrebbe arrivare con il nuovo disegno di legge annunciato dal ministro Nordio. «È imminente – afferma Finco – e prevede la riapertura di alcune sedi giudiziarie in Italia, tra cui quella che oggi viene definita Tribunale della Pedemontana». Non una semplice riapertura dell’ex sede bassanese, ma un progetto con una nuova circoscrizione, che includerebbe anche l’Alta Padovana e una parte del Trevigiano, per un totale di oltre 500.000 residenti e un tessuto imprenditoriale tra i più dinamici d’Italia. 6Il sindaco sottolinea che non si tratta di una battaglia di bandiere o campanilismi: «Questo tribunale è necessario per garantire tempi rapidi e giustizia efficiente alle imprese e ai cittadini. Ricordiamoci che una giustizia che funziona vale due punti di PIL». Respinge le critiche di chi teme un indebolimento degli uffici esistenti: «È già previsto un piano nazionale
di assunzioni con 2000 nuove unità. Nessuna risorsa verrà sottratta ad altri tribunali».
La città, nel frattempo, lavora per rafforzare anche la sicurezza urbana. È in arrivo un nuovo commissariato di Polizia di Stato all’interno dell’ex caserma Montegrappa, grazie a un investimento da sei milioni di euro stanziato dal Ministero delle Infrastrutture. «Un presidio moderno che servirà tutta l’area pedemontana, non solo Bassano – spiega il sindaco – e che si affiancherà ai 15 nuovi agenti già assegnati dal Ministero dell’Interno». Ma l’investimento più strategico è quello sulla Polizia Locale. Dal 2026, il comando tornerà sotto il diretto controllo del Comune, dopo l’esperienza – non soddisfacente – della gestione sovracomunale all’interno dell’Unione Montana. «Bassano è un’isola felice in termini di sicurezza, ma non possiamo
sottovalutare fenomeni nuovi come quello delle baby gang.
Serve un monitoraggio costante in tutti i 22 quartieri, servono più telecamere, più agenti, più strumenti». In programma c’è infatti anche un potenziamento della videosorveglianza urbana, già forte di circa 90 telecamere. Il quadro dei servizi cittadini si completa con due capitoli cruciali: infrastrutture e scuola. Finco elogia la Pedemontana, «un’infrastruttura che in pochi minuti ci collega al mondo», ma segnala l’urgenza di intervenire sulla Valsugana e sui collegamenti verso Padova. «Non è ammissibile impiegare oltre un’ora per 40 chilometri nel cuore del Veneto».
Sul fronte scolastico, invece, l’inverno demografico impone
scelte difficili. «Nel 2023, in una città di quasi 43.000 abitanti, si sono registrati poco più di 200 nati. Con questi numeri, entro cinque anni rischiamo di avere più plessi scolastici che classi prime». Il Comune sta quindi ridisegnando la mappa dell’edilizia scolastica: una nuova scuola a sud, due nuovi poli sulla destra e sinistra Brenta, e la tutela delle scuole nelle frazioni, considerate presidi essenziali per tenere vivi i quartieri e i paesi.
«Le decisioni non sono facili – conclude il sindaco – ma dobbiamo guardare avanti. La qualità dell’istruzione passa anche dalla qualità degli spazi».
Paola Bigon
Il bilancio del primo anno di mandato della Giunta Finco
Un anno di lavoro tracciato all’insegna di concretezza e visione futura. Il sindaco Nicola Finco, affiancato dalla Giunta, ha illustrato i principali risultati raggiunti nei primi dodici mesi di mandato.
Tra gli interventi più rilevanti, l’annuncio della nuova sede di Veneto Lavoro a Palazzo Pretorio: un investimento da 2,2 milioni di euro per restituire vitalità a un edificio storico in centro, con l’avvio dei lavori previsto per ottobre. In ambito sicurezza, Finco ha sottolineato il finanziamento statale da 6 milioni per la realizzazione della nuova sede del Commissariato di Polizia e la futura riorganizzazione del servizio di Polizia Locale, che dal 2026 tornerà
sotto la gestione diretta del Comune.
Grande attenzione è stata riservata alla scuola, con l’inserimento della nuova scuola Canova nel piano triennale delle opere pubbliche (9 milioni di euro) e l’avvio di un tavolo permanente con famiglie e dirigenti scolastici per affrontare il calo demografico.
In ambito amministrativo, il sindaco ha rimarcato il -30% nei tempi di gestione delle pratiche edilizie e la riduzione a 18 giorni nei tempi medi di pagamento ai fornitori. Sul fronte culturale, Bassano si prepara a valorizzare la recente nomina a Città Veneta della Cultura 2025 con un progetto ad hoc in via di presentazione.
Infine, sul sociale, è in corso la costituzione di un’Azienda Speciale Consortile per gestire in forma associata i servizi, con l’obiettivo di rafforzare il welfare e migliorare l’accesso ai fondi. Un impegno ribadito anche con la presenza del CdA dell’ISACC Colbacchini, che ha confermato la volontà di mantenere pubblica Villa Serena. (p.b.)
Il sindaco di Bassano Nicola Finco
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Eventi estivi/1. Debutti nazionali nei suggestivi paesaggi della Pedemontana Veneta
Operaestate Festival: al via la 45esima edizione con oltre 100 spettacoli tra arte, danza e musica
F ino al 15 settembre Bassano del Grappa e i paesaggi della Pedemontana Veneta tornano ad animarsi con la 45esima edizione di Operaestate Festival Veneto, tra i più importanti appuntamenti culturali estivi del Paese. Più di 100 spettacoli, 500 artisti da 14 paesi e una programmazione multidisciplinare che intreccia danza, teatro, musica e circo contemporaneo nei teatri, nei luoghi d’arte e nelle piazze della regione. Un cartellone ricco e articolato, pensato per coinvolgere comunità locali, turisti e pubblici di ogni età, e per offrire un incontro profondo con i linguaggi del contemporaneo attraverso performance, progetti site-specific e prime nazionali. L’inaugurazione, il 9 luglio, è stata affidata una grande festa in piazza con Resextensa Dance Company: uno spettacolo aereo tra acrobazie e sospensioni poetiche. Il 26 luglio, Silvia Gribaudi porta a Castelfranco Veneto il suo esilarante R.Osa con
Claudia Marsicano. Il weekend del 18 e 19 luglio sarà all’insegna della magia e del teatro fisico con l’inglese Tom Cassani e il ritorno a Bassano di Marco D’Agostin, che presenta in anteprima la sua nuova creazione Asteroide. Attesa anche per la prima nazionale di Landless del coreografo greco Christos Papadopoulos (24 luglio) e per Samia del giovane italiano Adriano Bolognino (31 luglio). Il grande coreografo Marcos Morau, con la compagnia La Veronal, arriva l’8 agosto con Sonoma, spettacolo ispirato all’immaginario di Luis Buñuel. La sezione teatrale si apre con la nuova produzione di Giuliana Musso e Gaia Nanni, La Notte dei Bambini (13 luglio), sul tema dell’appartenenza e della cura. Seguono Abracadabra di Babilonia Teatri (17 luglio), una riflessione sulla magia come strumento di ribaltamento del reale, e Elio Germano con Teho Teardo in Il sogno di una cosa da Pasolini (25 luglio). Il 5 agosto, Ascanio Ce-
lestini propone Rumba, ispirato alla figura di San Francesco, mentre Marco Paolini chiude il festival il 15 settembre con l’anteprima del suo nuovo Bestiario Idrico, che immagina un futuro possibile oltre la crisi climatica. La musica sarà protagonista il 14 luglio con Le quattro stagioni di Vivaldi eseguite dall’Orchestra di Padova e del Veneto sul Ponte degli Alpini, accompagnate da giochi pirotecnici lungo il Brenta. Il Jazz trova spazio il 12 luglio con il duo Paolo Fresu – Uri Caine in Improvvisi. Il programma dedicato ai Giovani Talenti accoglie musicisti di fama emergente: il duo Elli Choi – Riccardo Gagliardi (21 luglio), il trio Cellacchi – Salvatori – Oganyan (28 luglio), e il pianista canadese Tony Siqi Yun (11 agosto), al suo debutto italiano. Il 23 luglio, la rassegna Bassano City of Jazz celebra Lilian Terry, figura storica del jazz italiano, con numerosi ensemble sparsi nel centro storico. Il Circo contemporaneo trova
casa il 16 luglio con La notte bianca del Circo in Città e nel tendone allestito al Parco Ragazzi del ’99, dove la compagnia Circo Zoé presenta Naufragata (4-7 settembre) e Deserance (11-14 settembre). Tra gli eventi site-specific, da segnalare le due nuove produzioni firmate da Luca Scarlini ispirate alla mostra su Giovanni Segantini al Museo Civico di Bassano: La luce delle vette (27 luglio) e L’avanguardia verticale (1 agosto),
L’estate in città ha un nuovo ritmo… quello delle ruote di Marlene!
Bassano torna a riempirsi di storie, voci e risate grazie a “Storie a pedali”, l’iniziativa è promossa dalla Biblioteca Civica. Protagonista indiscussa è Marlene, una bicicletta speciale trasformata in biblioteca itinerante, che durante i mesi di luglio e agosto farà tappa nei quartieri cittadini, portando con sé libri, letture animate e l’atmosfera di una città che vive l’estate con lentezza e partecipazione. Gli incontri si tengono ogni mercoledì alle ore 20:30, con tappe sempre diverse per coinvol-
gere grandi e piccoli in momenti di cultura e socialità all’aperto. Il prossimo appuntamento estivo è previsto per il 19 luglio presso il Centro Socio Ricreativo, mentre il 26 luglio la biblioteca si sposterà nel verde del Parco di Villa Ca’ Rezzonico. Ad agosto sono quattro le serate in programma: 2 agosto al Giardino della Scuola dell’infanzia di Campese, 9 agosto presso gli impianti sportivi di San Vito, e il 13 agosto alla suggestiva centrale idroelettrica di San Lazzaro. Gran finale nel cuore della città, il
23 agosto a Palazzo Pretorio e il 30 agosto al Parco del Convento dei Frati Cappuccini. Ogni appuntamento prevede letture animate a cura di attori e lettori professionisti, capaci di incantare con parole e gesti anche i più piccoli. Al termine degli incontri, i bambini potranno prendere in prestito i libri, che potranno poi restituire all’incontro successivo oppure direttamente in biblioteca. Non si tratta solo di portare i libri fuori dalle mura della biblioteca, ma di trasformare la città in piccoli presìdi culturali, dove
esplorazioni narrative e artistiche sul tema della montagna nella pittura tra ’800 e ’900. Operaestate si conferma come un festival dallo sguardo internazionale, capace di valorizzare il territorio veneto e al contempo offrire un ricco panorama delle arti sceniche contemporanee. Un appuntamento che unisce cultura, comunità e paesaggio in un’esperienza artistica unica.
Sara Busato
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famiglie, bambini e curiosi di tutte le età possono vivere esperienze
collettive, all’aperto e a misura d’uomo. (s.b.)
Musica nel cuore di Bassano del Grapp
Eventi estivi/2. Un’occasione per esplorare nuovi linguaggi e approfondire la visione artistica contemporanea
Un’estate di arte e formazione pensata e rivolta a tutte le generazioni
L’edizione 2025 di Operaestate Festival si preannuncia come un appuntamento imperdibile non solo per gli amanti dello spettacolo, ma per chiunque desideri immergersi nel mondo delle arti sceniche. Accanto a un ricco cartellone di nuove produzioni, il festival offre un’ampia gamma di attività dedicate all’approfondimento, alla formazione e al coinvolgimento attivo del pubblico, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni. Luglio e agosto saranno mesi all’insegna della scoperta e della pratica per i giovani partecipanti. Il festival propone infatti un percorso completo per avvicinarsi ai diversi linguaggi delle arti sceniche. Non solo visione di spettacoli, ma anche condivisione di pratiche artistiche, incontri e dialoghi diretti con gli artisti protagonisti della kermesse. Sotto la guida di tutor esperti, i partecipanti avranno l’opportunità unica di essere coinvolti anche dietro le quinte, collaborando attivamente all’organizzazione degli eventi. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con Rete Pictor di Bassano del Grappa, rientra nel progetto “La Bellezza che Cura”, sostenuto da Fondazione Cariverona. A completamento del programma spet-
tacoli, Operaestate Festival attiva un ciclo di classi speciali aperte a studenti di scuole di danza, insegnanti, professionisti del settore e amatori con una buona preparazione di base. Sarà un’occasione preziosa per esplorare diversi linguaggi della danza e sviluppare una maggiore consapevolezza durante la visione delle performance. La partecipazione a queste Masterclass è gratuita fino ad esaurimento posti. In calendario, appuntamenti di altissimo livello con: Christos Papadopoulos il 23 luglio; Adriano Bolognino l’1 agosto e La Veronal l’8 agosto Dopo un’edizione 2024 incentrata sulle pratiche di rete, il Festival rinnova il suo impegno nel promuovere momenti di confronto e collaborazione tra operatori
culturali. In dialogo continuo con partner nazionali e internazionali, e con le reti di cui è parte, Operaestate e il CSC organizzeranno tre intense giornate di lavoro (dal 29 al 31 agosto) dedicate alle pratiche di cooperazione nel settore culturale, nell’ambito di B.Motion. Un’occasione fondamentale per rafforzare le sinergie e tracciare nuove traiettorie per il futuro delle arti. Operaestate Festival si conferma non solo una vetrina di talenti e nuove produzioni, ma un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, capace di coinvolgere, formare e ispirare, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento nel panorama culturale nazionale e internazionale
Sara Busato
Un luglio di magia tra circo, jazz e shopping sotto le stelle
Un cartellone ricco di spettacoli e attività dedicate al pubblico più giovane, tra masterclass gratuite, incontri con gli artisti e percorsi formativi per vivere il festival anche dietro le quinte
Ogni mercoledì di luglio, il centro storico si anima con “Bassano sotto le Stelle”, un evento estivo che promette un mix di commercio, cultura e intrattenimento. Quest’anno, il programma si arricchisce ulteriormente con serate speciali che porteranno in città spettacoli di caratura nazionale, pensati per incantare e coinvolgere pubblici di ogni età. Protagonisti dell’iniziativa sono oltre cento commercianti del centro, che con entusiasmo e creatività daranno vita a un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Ogni negozio avrà la possibilità di occupare lo spazio antistante la propria attività con esposizioni, installazioni e piccoli intrattenimenti tematici, regalando ai visitatori esperienze uniche tra le vie della città. Il programma prevede serate a tema che
promettono grande impatto visivo e artistico. Il 16 luglio, Bassano si trasformerà in una “Città di Circo” con “pirotecnia, acrobazie, giocoleria e musica itinerante”. Artisti come Sascia B Terzofuochista, Banda Storta e Selvaggia Mezzapesa sono stati annunciati per accen-
dere la notte con magia e stupore. Un omaggio, mercoledì 23 luglio, alla “Regina del Jazz” italiano, la leggendaria Lilian Terry. Il centro accoglierà una grande jam session a cielo aperto. La serata vedrà protagonisti gli ex allievi della Scuola Dizzy Gillespie, affiancati da dieci formazioni jazz emergenti dislocate in diversi luoghi del centro. L’evento, realizzato in collaborazione con l’associazione musicale Bacàn, animerà la città dalle 21:30 fino a notte fonda, tra coinvolgenti note jazz, momenti di relax con aperitivi e la possibilità di fare shopping in un’atmosfera unica. Bassano sotto le Stelle si conferma un progetto capace di coniugare intrattenimento, cultura e valorizzazione urbana, rendendo il centro storico un vero e proprio teatro a cielo aperto. (s.b.)
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Gli interventi. Il Comune investe 3,5 milioni in opere pubbliche
Approvati progetti per 3,5 milioni: cantieri al via tra scuole, strade, impianti e Palazzo Pretorio
L a Giunta comunale di Bassano del Grappa accelera sul fronte delle opere pubbliche. Sono stati approvati nelle ultime sedute progetti per un valore complessivo di 3.474.000 euro. Un pacchetto di interventi che tocca numerosi ambiti, dalla sicurezza stradale all’edilizia scolastica, dagli impianti sportivi all’illuminazione pubblica, fino alla rigenerazione di Palazzo Pretorio, futura sede del Centro per l’Impiego.
«Si tratta di una cifra importante – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Viero – con la quale rispondiamo a criticità segnalate dai cittadini e puntiamo al miglioramento dei servizi. In particolare, per quanto riguarda la sicurezza stradale, andiamo a intervenire in nodi da tempo oggetto di richieste: il semaforo di Sarson, gli attraversamenti pedonali di San Michele e via IV Novembre lungo la Campesana, l’installazione di nuovi autovelox e specchi parabolici, oltre alla sistemazione dei semafori in via Ca’ Baroncello».
Il programma approvato include anche opere di manutenzione e riqualificazione nel settore scolastico, con l’obiettivo di concentrare i lavori durante il periodo estivo, così da garantire la piena operatività de-
euro.
Sempre in ambito scolastico, sarà avviata la progettazione per il risanamento della copertura della mensa della scuola dell’infanzia Gabelli, che presenta problemi di infiltrazioni d’acqua. Il costo stimato dell’opera è di 150.000 euro.
Sul fronte sportivo, si punta al rilancio dell’impianto di San Lazzaro. Qui, l’adeguamento alla normativa antincendio permetterà di aumentare la capienza della tribuna, attualmente limitata a 100 spettatori, fino a 440 posti. Tra gli interventi previsti: nuova cartellonistica, installazione di estintori, riqualifica-
gli istituti a settembre. Alla scuola secondaria Vittorelli è prevista una riqualificazione energetica delle coperture con interventi di coibentazione e impermeabilizzazione, per eliminare le infiltrazioni e migliorare l’efficienza termica. L’importo stanziato è di 100.000 euro. Analogo intervento interesserà la primaria Canova, con una spesa di 240.000
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zione dell’infermeria, adeguamento delle uscite di sicurezza, numerazione dei posti. L’investimento è di 47.000 euro.
Sempre a San Lazzaro si affianca un altro intervento minore ma necessario: il rifacimento e messa in sicurezza dell’impianto elettrico nell’ex Officina Fincato, edificio oggi in disuso, per una spesa di 7.000 euro.
Uno dei capitoli più rilevanti riguarda l’illuminazione pubblica. Con una dotazione di 300.000 euro si procederà all’adeguamento degli impianti nel centro storico e in quartiere Merlo, con l’obiettivo di ridurre i consumi e migliorare l’efficienza, anche grazie a sistemi di telecontrollo e automazione. Gli interventi avranno ricadute positive sulla sicurezza della viabilità e sulla qualità urbana delle zone interessate.
Per quanto riguarda la viabilità, sono stati stanziati 430.000 euro per la manutenzione straordinaria delle strade comunali. Oltre alle asfaltature, il piano comprende interventi su semafori e attraversamenti pedonali, in particolare nelle zone di San Michele, Sarson, via IV Novembre e presso la rotatoria tra viale Diaz e viale Scalabrini.
Il capitolo più consistente del piano approvato riguarda infine la riqualificazione di Palazzo Pretorio, storico edificio che sarà ristrutturato per diventare la nuova sede del Centro per l’Impiego. L’intervento prevede la sistemazione del sottotetto e la riorganizzazione degli uffici, per un totale di 2.200.000 euro, di cui 1.200.000 euro coperti con fondi PNRR trasferiti dalla Regione attraverso Veneto Lavoro e 1.000.000 euro a carico del Comune.
«Con questo intervento – conclude l’assessore Viero – diamo nuova vita a un immobile di grande valore storico, restituendolo alla collettività e dotando la città di un punto di riferimento moderno per il lavoro e l’incontro tra domanda e offerta occupazionale».
I cantieri partiranno già nelle prossime settimane, in particolare quelli scolastici e di manutenzione stradale. Un pacchetto che conferma la volontà dell’amministrazione di puntare su qualità della vita, decoro urbano e sviluppo sostenibile. Redazione
Bassano
L’assessore ai lavori pubbliici Andrea Viero
Il progetto. Un’iniziativa che crea un ponte tra l’azienda, le famiglie e la comunità
Etra camp! Al via l’iniziativa dedicata ai figli dei dipendenti: tra gioco, ambiente e scoperta
H a preso il via “ETRA CAMP!”, il nuovo progetto con cui ETRA S.p.A. Società Benefit apre le porte ai figli – e in qualche caso anche ai nipoti – dei propri dipendenti, offrendo loro un’occasione unica di incontro, conoscenza e divertimento. Un’iniziativa che unisce l’educazione ambientale alla valorizzazione del lavoro dei genitori, creando un ponte tra l’azienda, le famiglie e la comunità.
Ragazzi e ragazze tra gli 8 e i 14 anni hanno potuto trascorrere una mattinata all’interno della sede aziendale in un contesto pensato su misura per loro, tra attività ludiche, laboratori e visite guidate. Il progetto, che toccherà altre sedi del territorio nelle prossime settimane, è stato ideato per rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, sensibilizzare le nuove generazioni sui temi ambientali e avvicinare i più piccoli al mondo del lavoro in modo positivo e partecipato.
La giornata tipo dell’ETRA CAMP! si articola in tre momenti principali: laboratori ambientali: condotti dagli
educatori di ETRA, hanno lo scopo di stimolare nei partecipanti una maggiore consapevolezza sui temi dell’ecologia e della sostenibilità. Attraverso esperimenti, giochi e attività pratiche, bambini e ragazzi vengono coinvolti in modo attivo, imparando l’importanza dei piccoli gesti quotidiani per la tutela dell’ambiente; lisita alla sede aziendale: un’occasione per scoprire dove lavora mamma o papà, vedere gli uffici, i mezzi, gli strumenti del mestiere, e osservare da vicino le attività che ogni giorno contribuiscono al benessere collettivo; scoperta delle attività operative: i partecipanti hanno la possibilità di esplorare l’universo ETRA, conoscere i mezzi utilizzati per la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, e
comprendere concretamente come l’azienda opera a servizio del territorio.
Il progetto, pensato anche per permettere ai genitori di continuare serenamente la propria giornata lavorativa presso la stessa sede, è organizzato in modo da favorire la conciliazione tra vita privata e professionale, integrando così obiettivi educativi e organizzativi.
L’ETRA CAMP! si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di responsabilità sociale dell’azienda, coerente con gli obiettivi fissati dal Piano di Sostenibilità e dal Piano per la Parità di Genere. La valorizzazione delle persone, il benessere dei dipendenti e l’attenzione all’ambiente sono da sempre al centro dell’impegno di ETRA.
«Crediamo che condividere ciò che facciamo con le nuove generazioni sia un modo concreto per trasmettere valore, fiducia e responsabilità – ha commentato Flavio Frasson, Presidente di ETRA –. ETRA CAMP! è un’occasione per rendere visibile, anche ai più giovani, l’impegno quo-
tidiano delle persone che lavorano per il bene collettivo». Il coinvolgimento diretto dei figli dei dipendenti non è solo un gesto simbolico, ma un vero e proprio investimento nel capitale umano e relazionale dell’azienda. Aprire le porte ai più piccoli significa rafforzare il senso di comunità, creare consapevolezza e costruire relazioni basate su fiducia e trasparenza.
L’entusiasmo e la partecipazione dei bambini e delle bambine presenti alla prima giornata del CAMP! hanno confermato la bontà del progetto. Domande curiose, osservazioni acute e occhi pieni di interesse hanno accompagnato ogni momento della visita, dimostrando quanto un’esperienza simile possa essere formativa anche per chi lavora ogni giorno all’interno dell’azienda.
«Nella stragrande maggioranza dei casi noi adulti passiamo più tempo al lavoro che con i nostri cari – ha osservato ancora Frasson –. Con questa iniziativa vogliamo spiegare ai più piccini dove mamma e papà trascorrono le loro giornate e far ca-
pire il valore delle cose che facciamo quotidianamente. Oggi i bambini e le bambine che hanno partecipato al primo ETRA CAMP! ci hanno dato una grande lezione: con le loro domande, le loro curiosità e il loro entusiasmo ci hanno ricaricato di energia e convinti che stiamo andando nella direzione giusta».
Il progetto ETRA CAMP! proseguirà per tutto il mese di luglio, con appuntamenti settimanali organizzati in varie sedi aziendali. È una di quelle iniziative che, pur nella loro semplicità, riescono a raccontare molto: di una realtà aziendale che si evolve, che guarda al futuro con occhi nuovi e che non dimentica il valore delle relazioni umane.
Un gesto che parla di ambiente, comunità e futuro, e che rende ancora più forte il legame tra ETRA, i suoi dipendenti e il territorio in cui opera ogni giorno. Una mattinata speciale che resterà nel cuore di chi vi ha partecipato – e che, forse, segnerà l’inizio di una nuova consapevolezza per i cittadini di domani.
Paola Bigon
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Sicurezza. Il sindaco Finco ringrazia Polizia Locale e Commissariato per l’immediato intervento
Danneggiamenti al Centro Studi: identificati i responsabili minorenni
S
ono stati identificati i presunti responsabili dei danneggiamenti avvenuti nella serata di venerdì 6 giugno presso il Centro Studi di Bassano del Grappa. Si tratta di un gruppo di minorenni, ora chiamati a rispondere delle proprie azioni. A comunicarlo è stato il sindaco Nicola Finco nel corso di una conferenza stampa convo-
cata per fare il punto sull’episodio e sull’attività investigativa che ha permesso l’immediata individua-
zione dei colpevoli. Presenti anche l’assessore alla Sicurezza Alessandro Campagnolo e il comandante della Polizia Locale, Denis Tollio. L’atto vandalico ha interessato in particolare la pensilina situata in via Rosmini, nel cuore dell’area del Centro Studi, luogo frequentato quotidianamente da centinaia di studenti. Proprio qui, grazie al pattugliamento preventivo predisposto dal Comando della Polizia
Locale, alcuni agenti si trovavano già in zona al momento dei fatti, riuscendo così a intervenire con tempestività e ad avviare subito le indagini, in stretta collaborazione con il Commissariato di Polizia.
“Attribuire un nome e un volto a chi commette certi gesti – ha dichiarato il sindaco Finco – è un risultato importante non solo dal punto di vista repressivo, ma anche per dare un segnale chiaro alla comunità: le regole vanno rispettate. Ringrazio il Corpo di Polizia
Locale e il Commissariato per il lavoro svolto in sinergia. La loro presenza sul territorio è fondamentale
per garantire sicurezza e prevenzione”.
L’amministrazione comunale ha colto l’occasione per ribadire il proprio impegno non solo sul fronte del contrasto ai reati, ma anche nella costruzione di percorsi educativi destinati ai più giovani. “Siamo consapevoli che l’intervento delle forze dell’ordine è solo una parte della risposta – ha aggiunto
l’assessore Campagnolo –. La prevenzione passa anche attraverso la responsabilizzazione dei ragaz-
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zi e il coinvolgimento delle famiglie. Per questo stiamo lavorando su progetti che prevedano l’inserimento dei giovani protagonisti di episodi simili in attività socialmente utili, affinché comprendano il valore del rispetto e del bene comune”.
Il comandante Denis Tollio ha sottolineato l’importanza del pattugliamento preventivo, spiegando che la presenza fisica degli agenti in determinati punti sensibili della città permette interventi rapidi ed efficaci. “La sicurezza non è solo repressione del reato – ha detto –ma anche capacità di prevenire e agire prima che un episodio degeneri. In questo caso siamo riusciti ad agire quasi in tempo reale”.
L’intervento deciso dell’amministrazione si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso il Centro Studi, zona già oggetto di monitoraggio per episodi di degrado e comportamenti incivili. L’obiettivo è quello di restituire piena vivibilità e serenità agli studenti e agli operatori scolastici, rafforzan-
do i presidi di controllo e avviando azioni coordinate con il mondo della scuola e i servizi sociali. Con la pronta identificazione dei giovani coinvolti, l’amministrazione comunale intende ora proseguire il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione, nella consapevolezza che solo attraverso l’impegno condiviso di istituzioni, famiglie e comunità si possono costruire ri-
sposte efficaci e durature contro i fenomeni di vandalismo giovanile. Paola Bigon
Il sindaco Nicola Finco
Il comandante Denis Tollio
L’assessore alla sicurrezza Alessandro Campagnolo
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Il caso. L’esponente PD accusa: “Condizioni inique per l’accesso ai centri dei ragazzi con disabilità”
Centri estivi e disabilità, Luisetto all’attacco: “Nell’ULSS 7 servono equità e inclusione”
Nell’Ulss 7 Pedemontana, i bambini con disabilità faticano ad accedere ai centri estivi per carenza di operatori e criteri restrittivi. La consigliera regionale chiede interventi urgenti per garantire inclusione.
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er molte famiglie del territorio dell’Ulss 7 Pedemontana, garantire ai propri figli con disabilità la partecipazione ai centri estivi è diventato estremamente complicato. Lo segnala la consigliera regionale del Partito Democratico Chiara Luisetto, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta del Veneto per chiedere chiarimenti urgenti e sollecitare un intervento immediato. Il documento è stato sottoscritto anche dalle consigliere Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.
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“Le condizioni di accesso non sono paritarie – spiega Luisetto –: i bambini con disabilità possono frequentare i centri solo per un numero ridotto di ore e giornate, a causa della carenza di operatori specializzati e del mancato supporto continuativo. Inoltre, le famiglie devono affrontare adempimenti burocratici gravosi e costi aggiuntivi che rendono il servizio poco accessibile”.
Il sostegno da parte del Servizio Integrazione Scolastica è garantito solo per chi è in possesso di un’impegnativa di cura domiciliare. Tuttavia, nella maggior parte dei casi queste impegnative risultano già utilizzate durante l’anno scolastico per altri servizi,
e non sono più disponibili nel periodo estivo.
A peggiorare la situazione è arrivata una recente riorganizzazione interna: il Distretto 1 ha uniformato i propri criteri a quelli del Distretto 2, restringendo ulteriormente le possibilità per le famiglie. Non solo viene imposto un elenco predefinito di centri estivi tra cui scegliere, ma si stabilisce una priorità per chi si iscrive in gruppo, penalizzando le richieste individuali.
“Così – osserva Luisetto – si creano vere e proprie disuguaglianze: si rischia di costituire gruppi separati di bambini con disabilità, contravvenendo al principio
di inclusione. In più, viene meno la possibilità di scegliere una struttura vicina a casa o al lavoro, aggravando le difficoltà organizzative delle famiglie”.
La consigliera ricorda anche le criticità emerse nel nuovo bando per il servizio di integrazione scolastica dell’Ulss 7, che ha previsto un monte ore ridotto basato su dati del biennio pandemico. “Una scelta sbagliata, i cui effetti ora si ripercuotono anche d’estate. La Regione – conclude Luisetto – deve intervenire per garantire un’assistenza continuativa, gratuita e accessibile a tutte le famiglie”.
Paola Bigon
Un nuovo inizio: la scuola primaria Pascoli trova una casa a Bassano del Grappa
A partire da settembre, l’Istituto Scalabrini ospiterà gli alunni della scuola primaria Giovanni Pascoli. Una decisione meditata e approvata dalla Giunta comunale di Bassano del Grappa, che punta a offrire una soluzione stabile e funzionale dopo mesi di incertezza logistica. “Abbiamo lavorato in silenzio, con un unico obiettivo: dare una risposta ai nostri bambini”, ha dichiarato il sindaco Nicola Finco, sottolineando il lungo percorso che ha portato a questa svolta. “In un primo momento, in urgenza, avevamo scelto l’edificio di via Marinali, che ha garantito la necessaria continuità didattica. Tuttavia, si è sempre trattato di una sistemazione temporanea, non sostenibile
nel lungo periodo, sia per motivi logistici che funzionali, anche rispetto agli impegni già presi con il Ministero della Giustizia relativamente alla destinazione dei locali”.
Il trasferimento nella nuova sede, in via Scalabrini, consente così di dare stabilità al percorso educativo dei piccoli studenti e al contempo salvaguardare l’identità montessoriana della scuola.
Il Comune si farà carico di un ca-
none annuo pari a 1 18.040 euro, comprensivo di utenze, per un periodo iniziale di tre anni, con possibilità di rinnovo per un ulteriore anno.
L’assessore alla Pubblica Istruzione, Marina Bizzotto, ha evidenziato il lavoro svolto per arrivare a questa soluzione. “Quando a gennaio ci siamo trovati nell’urgenza di trasferire la scuola Pascoli – spiega – l’Istituto Scalabrini non era disponibile, poiché necessitava di alcuni interventi. Lavorando intensamente con la proprietà, siamo riusciti ad avere garanzie già da questo settembre e questo ci ha permesso di chiudere l’accordo e dare così una risposta concreta e sostenibile”.
Chiara Luisetto, PD
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Una vita tra arte, luce e natura: Bassano celebra Giovanni Segantini
Segantini protagonista a Bassano: una mostra monografica tra arte e paesaggio alpino. Oltre 100 opere e contributi scientifici per riscoprire un artista visionario dell’Ottocento.
U na mostra di altissimo profilo scientifico, un progetto culturale ambizioso, un’occasione di rilievo internazionale.
Dal 25 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026 i Musei Civici di Bassano del Grappa ospiteranno Giovanni Segantini, una grande esposizione monografica che racconterà la vita e l’opera di uno dei pittori più intensi e innovatori dell’Ottocento europeo, figura chiave del Divisionismo italiano e interprete visionario del legame tra uomo e natura.
Promossa dal Comune di Bassano del Grappa e dai Musei Civici, con il patrocinio della Regione del Veneto, il supporto del Segantini Museum di St. Moritz e della Galleria Civica G. Segantini di Arco, e in collaborazione con Regione Lombardia e Dario Cimorelli Editore, la mostra si inserisce nel programma ufficiale dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, accompagnando i Giochi Olimpici e Paralimpici con una rassegna artistica di respiro europeo.
Attraverso oltre 100 opere tra dipinti, disegni, incisioni, fotografie e documenti, e con il contributo di alcuni tra i maggiori musei italiani ed europei – tra cui Musée d’Orsay, Rijksmuseum, Kunsthaus Zurigo, Galleria d’Arte Moderna di Milano – l’esposizione offrirà una lettura nuova e approfondita dell’opera segantiniana, superando l’immagine romantica dell’artista solitario per restituirlo al centro delle sperimentazioni figurative del suo tempo.
cui temi contadini riecheggiano nella pittura di Segantini, e con artisti della Scuola dell’Aja, inseriti per la prima volta in relazione diretta con l’artista trentino. Un legame profondo con la Natura, rappresentata non come semplice sfondo ma come forza spirituale e cosmica, culmina nell’ultima fase della carriera di Segantini con la celebre trilogia Natura, concepita durante il soggiorno a Maloja e
Il percorso espositivo, ideato dal curatore Niccolò D’Agati, seguirà un criterio cronologico-geografico articolato in quattro sezioni e altrettanti focus tematici. Dall’infanzia difficile a Milano al periodo brianzolo, fino alla maturità artistica in Svizzera, la mostra racconterà l’evoluzione della pittura di Segantini, mettendo in luce il suo dialogo con il naturalismo, il simbolismo, il divisionismo e l’arte europea del secondo Ottocento. Fondamentale il confronto con l’opera di Jean-François Millet, i
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rimasta incompiuta a causa della sua morte prematura per peritonite, nel 1899, a soli 41 anni.
«Questa mostra celebra un grande artista ma anche una visione comune tra territori – ha dichiarato il sindaco di Bassano Nicola Finco –: fare sistema a partire dalla cultura, valorizzare il patrimonio e aprirsi al mondo con progetti di qualità». Il legame tra Segantini e la montagna – tema centrale per l’artista – diventa anche simbolo identitario per Bassano e per l’intero territorio alpino. «La cultura è il nostro biglietto da visita – ha aggiunto Finco – e l’inserimento nell’Olimpiade Culturale è un motivo di grande orgoglio per la città».
Il progetto si colloca all’interno di un anno particolarmente importante per Bassano, insignita del titolo di Città Veneta della Cultura 2025. «La mostra dialogherà con altri appuntamenti della nostra programmazione – spiega l’assessore alla cultura Giada Pontarollo – a partire dai due spettacoli teatrali di luglio e agosto dedicati proprio a Segantini e alla montagna, inseriti nel cartellone di Operaestate Festival Veneto. È nostro obiettivo valorizzare gli artisti che hanno trovato ispirazione nel nostro paesaggio e favorire la contaminazione con linguaggi contemporanei, coinvolgendo anche le nuove generazioni».
A completare l’esperienza sarà pubblicato un importante catalogo scientifico da Dario Cimorelli Editore, con contributi dei principali studiosi dell’opera segantiniana, approfondimenti sulla tecnica pittorica, analisi diagnostiche e contenuti digitali. L’allestimento includerà anche apparati tecnologici interattivi, offrendo un’esperienza immersiva e accessibile. La direttrice dei Musei Civici, Barbara Guidi, sottolinea il valore contemporaneo dell’opera di Segantini: «La sua iconografia della montagna, sospesa tra lirismo e spiritualità, assume oggi un significato ancora più urgente nell’era del cambiamento climatico. Questa mostra restituisce un Segantini moderno, universale, profondamente attuale».
Paola Bigon
Segantini: Ritorno dal bosco
Serie D. Il giallorosso si racconta: due anni di crescita e passione per un ruolo chiave dietro le quinte
Marco Bindella, il team manager del Bassano: “L’affetto del gruppo mi riempie di orgoglio”
Il team manager del Bassano Calcio pensa a tutto: organizza, dirige, cura i rapporti umani. Ecco chi è uno dei punti di riferimento dei giallorossi
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con i nostri talenti. Ripartiamo da loro e valuteremo se promuovere altri elementi dal nostro settore giovanile. L’obiettivo è crescere i giocatori in casa piuttosto che cercarli altrove”, sottolinea il team manager. Questo ruolo riserva molti aspetti positivi, soprattutto a livello umano: “Il rapporto con squadra e staff è la parte che mi arricchisce di più. Sono sempre stato circondato da grande affetto
e mi hanno fatto tante pressioni per restare con loro. Si è creato un legame importante”. Dietro ogni realtà, c’è sempre un sogno. E quello di Marco Bindella racconta molto del suo amore per il calcio: “Vorrei che questo diventasse il mio lavoro a tempo pieno. Oggi devo ancora affiancarlo a un altro impiego; un giorno mi piacerebbe vivere solo di questo, da professionista. Si tratta di un mondo che mi stimola molto”. Marco Bindella, la regia dietro le quinte del Bassano tra professionalità e umanità.
Bassano e il suo capitano: i giallorossi ripartono da Marchiori
Stefano Parpajola
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arco Bindella è il team manager del Bassano Calcio: è il grande collante tra società e prima squadra. Un uomo di spogliatoio, di campo, di supporto per i suoi, dal lunedì alla domenica contribuisce a creare una regia nella società del Grappa: è il vero punto di riferimento organizzativo dei giallorossi. “Sono qui da due anni e mi trovo molto bene. Bassano è la mia città, ci ho giocato da ragazzo e conosco bene l’ambiente. Sono stato accolto da tutti con calore e ho trovato la mia dimensione”, racconta Bindella. Il suo ruolo è un crocevia fondamentale per ogni dinamica sportiva e gestionale. “Organizzo la settimana, gestisco le convocazioni, curo i rapporti tra squadra e società e cerco di risolvere i problemi dei ragazzi”. La scorsa annata non è stata semplice per il Bassano, come conferma Bindella con lucidità e realismo: “Per come si era messa, possiamo dire che il bilancio è positivo. Siamo partiti male, a un certo punto abbiamo rischiato i play-out. Non eravamo abituati a soffrire così. Ma con il cambio in panchina abbiamo trovato risultati e compattezza. Il problema principale era l’assenza di gol, abbiamo faticato tanto, ma la salvezza è arrivata”. Il compito del team manager non è mai banale. Il momento più delicato? “L’inizio del mio percorso. Era un lavoro nuovo per me, dovevo adattarmi a un ruolo completamente diverso. Poi, quando abbiamo capito che bisognava cambiare mister è stato molto delicato”. Il club, ora però, ha iniziato a guardare avanti. “Stiamo lavorando sulle riconferme, ci sono ancora delle decisioni da prendere. Vogliamo costruire una squadra in grado di fare un campionato più tranquillo. Abbiamo confermato lo staff tecnico, con l’unica novità del vice allenatore: l’ambiente è sereno, si lavora bene”. La filosofia del Bassano è chiara: spazio ai giovani, meglio se cresciuti in casa. “Le prime conferme sono arrivate proprio
Bassano riparte dalla sua guida: il capitano, Alberto Marchiori, ha sposato il progetto giallorosso per un altro anno. Per il padovano, il rinnovo fino al 2026 è stata una scelta naturale: “Restare qui era il mio obiettivo principale. Mi sento apprezzato e circondato da persone che credono in me. Ho tanta fame e voglia di rivalsa. Dobbiamo fare meglio l’anno prossimo”. L’ambizione è quella di migliorare la scorsa stagione, che, in alcuni momenti, ha riservato delle difficoltà: “L’avvio di campionato non è stato dei più rosei e ci ha fatto perdere fiducia; da dicembre, però, abbiamo invertito la rotta. Grazie al mercato invernale e al cambio di allenatore, abbiamo disputato una seconda parte di stagione solida, salvandoci con tre giornate d’anticipo. Il bicchiere è mezzo pieno”. La svolta bassanese è arrivata anche grazie all’approdo di mister Zecchin: “È schietto, umano, diretto. In campo è un martello, in spogliatoio ha creato un ambiente familiare. Mi sono trovato molto bene e sono contento di continuare a lavorarci. Partiremo da una base solida – prosegue il capitano – con conferme importanti e l’arrivo di giocatori esperti. Potremo iniziare al meglio fin da subito”. Le attese per il futuro sono alte: “Dobbiamo assolutamente fare meglio. L’obiettivo rimarrà la salvezza. Poi vedremo se ci sarà la possibilità di togliersi qualche soddisfazione in più. Il mio sogno per il futuro è riportare il Bassano tra i professionisti, sarebbe completare un percorso cominciato anni fa. Ho già vissuto la vittoria dell’Eccellenza, punto a replicare”. Bassano: una società solida, con al centro il territorio e i giovani, ma anche l’ambizione. Con il rinnovo di Marchiori, la conferma di Zecchin e una rosa che verrà rinforzata, i giallorossi partiranno con slancio verso una stagione che dovrà significare ripartenza. (s.p.)
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Basket. Intervista esclusiva al general manager degli arancioneri
Giacomo Rossi: il GM visionario che unisce passione e idee
L’Orange1 Basket Bassano è una delle academy giovanili più importanti del basket europeo. Attraverso le parole del GM Giacomo Rossi scopriamo quali sono i segreti del successo della realtà del Grappa
C’è un luogo in Italia dove il basket non è semplicemente sport. A Bassano, infatti, si è deciso di andare oltre: l’Orange1 Basket Bassano è una delle migliori academy d’Europa e lavora in modo differente. Al centro di tutto ci sono i giovani e ci sono visione, valori, educazione e modernità. E a dirigere questo meraviglioso microcosmo c’è Giacomo Rossi, il general manager, uomo di pallacanestro da 25 anni, cresciuto dentro e intorno a questo gioco. Prima giocatore, poi scout, poi giornalista e ora GM. “Per me questo non è un lavoro. È passio-
ne pura. Il basket mi ha sempre accompagnato. E continuo a viverlo in un ambiente dinamico, frizzante. Questo mi stimola ogni giorno a restare sul pezzo”. Rossi, per prima cosa, sottolinea il valore e lo scopo del progetto: “Noi non creiamo solo atleti, ma una piattaforma che renda i ragazzi pronti per il futuro. La soddisfazione più grande non sono le vittorie sul campo, ma quelle di vedere un ragazzo andare al college. Solo quest’estate ne abbiamo mandati 6”.nMa il lavoro del GM è anche fatto di scelte difficili. “Non è mai semplice dire a un giocatore che
non può far parte del progetto. È la parte più dura. E succede spesso, perché i posti sono pochi. Ma fa parte del percorso”. All’interno della realtà Orange1, perdipiù, tanti giovani trovano spazio anche in ruoli professionali, tecnici, dirigenziali. Tra questi, c’è lo scouting, una colonna portante del progetto: c’è un’ampia rete internazionale e una figura chiave, lo scout Cristofori, che funge da primo filtro. “Guardiamo molti aspetti: il talento, ma anche capacità di adattamento al nostro contesto culturale. I ragazzi sudamericani, per esempio, si integrano molto più facilmente rispetto ai nord europei. Si fanno valutazioni anche di questo tipo”. Una delle innovazioni più significative è la volontà di creare una rete tecnologica internazionale che unisce giocatori e dati. “Raccogliamo i
Orange1 Basket lancia un ponte tra Europa e USA
Il progetto sportivo ed educativo di Orange1 Basket Bassano guarda oltre i confini del parquet e dell’Italia stessa. Al centro c’è un’idea ambiziosa: costruire un ponte stabile tra Europa e Stati Uniti. L’ultima grande intuizione degli arancioneri, infatti, si chiama The Star Alliance, un collettivo di giovani europei che prenderà parte a un circuito high school statunitense, con l’obiettivo di diventare una realtà di riferimento nel mondo NCAA. Un’idea che vede in questo progetto un nuovo modello per la transizione tra Europa e basket collegiale USA. “Faremo
20 partite all’anno in America. È un investimento importante, ma il ritorno umano e sportivo sarà enorme. Il sogno americano, per i nostri ragazzi, comincia qui”, spiega il GM Giacomo Rossi. Ma il progetto non si ferma al campo. Nascerà, infatti a Bassano, un polo formativo, frutto della partnership tra Orange1 e l’Istituto Paideia di Treviso. Si tratta di una scuola superiore per studenti-atleti, che aprirà le porte a settembre 2025. L’offerta prevede due percorsi di studio: un liceo economico-sociale e un istituto tecnico a indirizzo economico, pensati per coniugare
l’impegno sportivo con l’educazione accademica. L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo che ogni ragazzo costruisca un futuro solido, sia in campo che nella vita, senza dover rinunciare a nulla. L’eccellenza non deve essere una scelta tra due strade”, sottolinea Rossi. Il nuovo polo scolastico integrerà il lavoro quotidiano di educatori, allenatori e tutor con strumenti didattici flessibili, personalizzati e armonizzati con gli impegni sportivi. Il ragazzo viene messo al centro, puntando al suo sviluppo integrale. Un’idea che unisce la visione educativa di Orange1 con l’esperienza
numeri, li elaboriamo con l’intelligenza artificiale. Vogliamo capire cosa serve a un ragazzo per diventare un giocatore di alto livello. Non è solo statistica: è un modo per dare forma al talento”. Bassano è un mondo “creativo, futuristico e incasinato”, come lo definisce Rossi. E anche questo aspetto lo conferma. C’è però un
gap da colmare: “Siamo molto conosciuti a Madrid, San Francisco, ovunque nel mondo; ma poco qui in provincia. Vogliamo rafforzare anche il legame con il nostro territorio”. Una sfida ulteriore per un progetto che ha già superato i confini italiani, diventando uno dei club giovanili più seguiti in Europa e non solo. Ma qual è il sogno di Giacomo Rossi, una delle grandi menti degli arancioneri? “Continuare a fare quello che faccio. Qui c’è fiducia verso di me. Posso sbagliare e imparare. Mi sono trasferito a Bassano ormai da sei anni e sto benissimo. È il posto giusto per me”. In un’epoca in cui il basket italiano cerca nuove strade, Bassano è già oltre. Con, in più, un general manager che guarda avanti, con idee chiare e voglia di continuare a sorprendere.
Stefano Parpajola
del Centro Studi Paideia, che da anni propone una scuola moderna e vicina ai bisogni di studenti e famiglie. Il progetto dell’Oran-
ge1 Basket Bassano continua. Il sogno americano non si rincorre: si costruisce passo dopo passo. (s.p.)
Giacomo Rossi
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lazione incide sulla struttura, e viceversa”, Accanto a questi percorsi, lo Studio è stato
– fusioni, acquisizioni, conferimenti, cessioni di rami d’azienda – agendo come
“Una buona operazione non è quella che si chiude in fretta, ma quella che si costruisce su basi solide, con consapevolezza degli impatti
Multidisciplinarità e rete:
“I problemi non sono mai solo fiscali”
Uno degli elementi centrali nel metodo FIP è l’approccio multidisciplinare. Lo studio, infatti, integra competenze fiscali, societarie,
Altro asse strategico dell’attività FIP è il Iafelice insiste spesso “Se l’imprenditore conosce i numeri solo a consuntivo, è troppo tardi per
ne di sistemi di reporting, analisi marginali,
menti leggibili, affidabili e coerenti con la un quadro chiaro e tempestivo, che lo aiuti a orientarsi in contesti sempre di Forbes, promossa in collaborazione con Euroconference e TeamSystem, rappresenta un importante attestato di stima da parte del mercato. La stinti per innovazione nei servizi, approccio interdisciplinare e rapporto fiduciario con il
Un riconoscimento che lo Studio ha accolto come un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa: metodo, ascolto, personalizzazione, con un’attenzione costante alla qualità tecnica e all’evoluzione delle esigenze imprenditoriali.
Centrosinistra con Manildo. Centrodestra a guida Lega o Fdi?
Il segretario regionale del PD, Andrea Martella nella sua relazione all’assemblea dei Democratici del Veneto, dove il via libera a Manildo è stato votato da oltre il 90% degli aventi diritto, lo ha definito un “federatore, capace di garantire un importante gioco di squadra e una nuova prospettiva per il buon governo del Veneto sulla scia di quanto sta accadendo in moltissime città”. Della partita, a differenza di cinque anni fa, ci sarà anche il Movimento 5 Stelle e, come detto, sembrerebbe prossima ad arrivare Azione.
Nel centrodestra i due principali partner di governo stanno adottando strategie opposte pur avendo lo stesso obiettivo ovvero quello di indicare il candidato presidente. FDI, che pur non nasconde le sue ambizioni di partito più votato nella nostra regione, preferisce una tattica maggiormente attendista. Poche dichiarazioni, silenzio da parte della base, nessuna iniziativa pre – elettorale. Completamente diverso, come detto, il comportamento della Lega. I segretari delle sezioni trevigiane hanno votato un documento
La convention. A Treviso il segretario
nel quale si chiede di “correre da soli” cioè con la lista della Lega, una civica di Zaia e una di amministratori. E proprio in materia di amministratori il vertice leghista ha mostrato i muscoli lo scorso 5 luglio quando a Treviso ha convocato tutti i propri amministratori locali per un vertice che ha fatto molto discutere. Al momento sembra che la scelta sia tra il Segretario Regionale della Lega, l’onorevole Alberto Stefani e il Senatore di FDI, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon. Nonostante il ribollire, reale o strategico, della base sembra che una spaccatura del centrodestra non si possa concretizzare: troppi gli equilibri che rischierebbero di subire contraccolpi in tantissime amministrazioni e nel Governo stesso. Dal canto suo Forza Italia non ci sta a fare la comparsa e, infatti, a livello regionale il Segretario Flavio Tosi continua la sua campagna di accreditamento e di allargamento del partito non risparmiando critiche all’amministrazione Zaia e predicando elementi di discontinuità; magari spera di essere proprio lui il proverbiale terzo tra i due
litiganti.
E a proposito di Zaia, cosa andrà a fare il Presidente di Regione più amato d’Italia? Le ipotesi sul suo futuro si sono sprecate: qualcuno lo vede Ministro in un possibile rimpasto di Governo, qualcuno Sindaco di Venezia, altri vicepresidente nel caso in cui la Lega corresse da sola o Presidente di una qualche grande Azienda a partecipazione pubblica come, ad esempio, Leonardo. Il leader della Lega, Matteo Salvini starebbe, invece, pensando per Zaia un futuro di primo piano: capolista della Lega in tutti i collegi delle Regionali per tirare il partito, un anno e mezzo a fare il consigliere per poi entrare dalla porta principale a Roma. In primavera 2027, infatti, si terranno le elezioni politiche e Zaia potrebbe essere eletto in parlamento e nominato responsabile di un Ministero di primo piano, forse proprio quello dei trasporti oggi in mano a Salvini; se entrasse ora direttamente al Governo, infatti, dovrebbe accontentarsi di un ruolo di secondo piano e senza portafoglio: troppo poco per uno come Zaia.
La Lega guarda all’appuntamento elettorale “Saremo protagonisti, no alle corse solitarie”
Il salone del Museo di Santa Caterina a Treviso, gremito, ha accolto, lo scorso 5 luglio, la convention della Lega convocata dal segretario Alberto Stefani per fare il punto della situazione prima delle elezioni regionali e cogliere spunti dagli amministratori del Carroccio sul territorio.
Erano infatti oltre 400 tra sindaci, assessori e consiglieri da tutto il Veneto che hanno assiepato la platea, ospiti del padrone di casa, il sindaco Mario Conte, con l’obiettivo di difendere dagli attacchi anche degli alleati di centrodestra quanto fatto negli ultimi 15 anni dall’amministrazione Zaia (grande assente all’appuntamento trevigiano) e rilanciarsi uniti verso le prossime consultazioni. Numerosi gli interventi sul palco da parte dei vari esponenti locali, da Eleonora Mosco, consigliera provinciale a Padova che ha rimarcato l’importanza del sostegno alle imprese del territorio a Nicola Finco, sindaco di Bassano
che ha sottolineato la necessità di intervenire sul welfare per aiutare i giovani a trovare una casa e fare figli oltre a sostenere anziani e fragili. A tirare le somme è stato lo stesso segretario Stefani che nel discorso conclusivo ha ribadito che “La Lega non è contro nessuno, nel senso che siamo aperti a una coalizione di governo a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale. Però è anche vero che la Lega a livello territoriale ha una classe dirigente molto importante e noi non possiamo esimerci da costruire un programma elettorale che parta dalle comunità locali. Non siamo qui per lanciare candidature per lanciare corse in solitaria. Siamo qui però per costruire il futuro del Veneto e non c’è nessuno come gli amministratori che può darci il migliore contributo per costruire il programma amministrativo dei prossimi anni. Secondo me la politica deve fare questo, non deve litigare sui nomi e non deve
litigare per beghe interne. Deve fare questo, deve costruire programmi, deve lanciare idee, deve risolvere problemi”.
L’assessore regionale alla cultura e allo sport Cristiano Corazzari ha ribadito l’importanza del legame con i territori: “Incontri come questi servono a definire le linee programmatiche, senza tradire le radici del nostro modello di buon governo”. L’obiettivo è continuità, radicamento e una Lega protagonista nel cen-
trodestra. Corazzari ha ribadito che “La storia e l’identità del movimento non si svendono” e che il Veneto “Non può permettersi di disperdere un patrimonio politico costruito in anni di amministrazione efficace”. Anche l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il ruolo centrale degli amministratori locali, “sentinelle del territorio” e ha evidenziato le sfide future della sanità: tecnologia e prossimità, ma anche carenza di
personale e invecchiamento della popolazione. Il capogruppo in Consiglio regionale Alberto Villanova ha riaffermato la volontà di mantenere l’unità del centrodestra, pur lanciando un avviso agli alleati “Serve rispetto reciproco, altrimenti ogni opzione è aperta”. Temi centrali della campagna: sanità, sicurezza e ambiente. Messaggio chiaro: la Lega vuole restare protagonista, forte della sua rete territoriale.
Riccardo Musacco
Il segretario Alberto Stefani
L’intervista. Il sottosegretario rilancia il ruolo degli amministratori locali nella prossima sfida elettorale in Veneto
Bitonci: “Semplificazioni per le imprese, in ascolto del territorio verso le regionali”
N el cuore di un’estate calda non solo per le temperature ma anche per le sfide economiche, abbiamo incontrato l’onorevole Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con la sua lunga esperienza istituzionale e un forte radicamento nel territorio veneto, Bitonci ci si è soffermato sugli interventi più recenti a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo particolare alle realtà produttive del Nordest, ma anche sullo scenario politico.
Onorevole Bitonci, quali sono stati i principali interventi del vostro dicastero a sostegno delle PMI, motore dell’economia del nostro territorio?
Abbiamo messo in campo misure concrete, a partire dalla legge annuale per le PMI, approvata per la prima volta in Consiglio dei Ministri. È un provvedimento che sto seguendo in prima persona, con audizioni ancora in corso, e che punta a semplificare la vita di imprese e artigiani. Tra i punti centrali c’è la riforma del mondo del credito e dei confidi, fondamentale per rilanciare il sostegno finanziario alle micro e piccole aziende.
In che modo i confidi stanno tornando a essere uno strumento utile?
Durante la pandemia, con le garanzie statali al 100%, i confidi erano stati messi da parte. Ma oggi, grazie alla riforma introdotta nel 2023 e potenziata quest’anno, possono rilasciare garanzie fino a 100.000 euro senza valutazione del merito di credito
da parte del gestore del Fondo. Questo ha quadruplicato il loro impatto sull’economia. Inoltre, stiamo lavorando per permettere loro di erogare anche servizi e microfinanziamenti diretti: un passo importante per rafforzare il tessuto produttivo diffuso.
Altro fronte su cui state intervenendo è quello dell’energia.
Esatto. Dall’ 8 del mese è stato riaperto lo sportello per l’autoproduzione energetica, una misura che consente alle imprese di ottenere contributi, da 30.000 a 1 milione di euro, per installare pannelli fotovoltaici e batterie. Un incentivo importante per accompagnarle nella transizione energetica e ridurre i costi in bolletta.
Anche la cosiddetta “Transizione 5.0” è tra le priorità… Sì, si tratta di un pacchetto da 6,3 miliardi di euro, che sommato a Industria 4.0 porta il totale a quasi 1 3 miliardi. Purtroppo l’impianto europeo ha reso il percorso piuttosto burocratico, con certificazioni ex ante ed ex post. Ma con la legge di bilancio 2025 abbiamo introdotto semplificazioni, per esempio eliminando l’obbligo di dimostrare la riduzione dei consumi energetici quando si acquistano nuovi macchinari: è evidente che siano più efficienti. Abbiamo già raggiunto 1,390 miliardi di euro in prenotazioni, ma serve più tempo: per questo stiamo trattando con Bruxelles una proroga al 2026. Il credito d’imposta previsto resta uno strumento appetibile?
Assolutamente sì. Con Transizione 5.0 il credito può arrivare al
45% per investimenti in tecnologie, digitalizzazione, fotovoltaico e batterie. Anche Industria 4.0, che è stata riaperta, offre un credito d’imposta fino al 20%, con procedure più snelle grazie al fatto che sono fondi nazionali.
Sul fronte dei contratti di sviluppo, ci sono novità per le imprese del Nord?
Stiamo cercando nuove risorse per riaprire gli sportelli sospesi per esaurimento fondi. Le domande non sono andate perse, sono solo in graduatoria. Appena i fondi saranno reintegrati, si potrà procedere con l’erogazione. Lei visita spesso le aziende venete. Qual è l’impressione che ne ricava?
Dedico almeno una giornata alla settimana alle visite presso realtà produttive sul territorio, oltre agli incontri che si svolgono a Roma con imprese e rappresentanze, focalizzati su diverse tematiche di competenza del Ministero. È un’attività che considero essenziale: mi permette di ascoltare problemi concreti e fornire risposte rapide, anche tramite incontri al ministero o call dirette. Molte imprese, ad esempio, non conoscono le agevolazioni disponibili. Per questo invio una newsletter mensile a tutte le associazioni di categoria con l’elenco delle misure attive.
Le aziende sono preoccupate per i dazi, soprattutto quelle esportatrici. Che segnali arrivano da Roma?
Il tema è molto sentito, specie in una regione come il Veneto, ad alto valore aggiunto. Ma io invito alla calma: le trattative in-
ternazionali porteranno probabilmente a dazi sotto il 10%, con un impatto contenuto, specie sui prodotti di alta gamma, come i vini veneti, per i quali il prezzo non è un tema determinante per l’acquirente. L’Amarone, per esempio, se aumenta di qualche dollaro, l’americano continuerà a comprarlo.
E sul caro energia?
Al momento, nonostante le tensioni mediorientali, non ci sono stati aumenti significativi nel prezzo del gas o del barile.
Ma il governo è pronto a intervenire, come già fatto in passato, qualora si verificassero nuovi rincari.
Uno sguardo infine alla politica: in autunno si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale del Veneto.
Ci stiamo preparando con grande attenzione. Il nostro segretario regionale, Alberto Stefani, ha avviato una fase di ascolto
con tutti i 450 amministratori della Lega in Veneto. È da lì che deve partire il programma: dai temi concreti per i veneti, non solo dai nomi. Serve ancora qualche settimana e poi ci sarà il nome del candidato, attorno al quale, ovviamente, verrà costruita una squadra, ma io penso che il tema più importante siano gli argomenti. Sanità, scuola, sport, imprese: costruiremo un programma condiviso, come movimento radicato nei territori, un movimento fatto di amministratori locali, consiglieri comunali, assessori, sindaci. Siamo il primo partito in Veneto come amministratori. La campagna elettorale inizierà ascoltando gli amministratori e le loro esigenze per creare il programma elettorale, quindi organizzeremo incontri con associazioni di categoria e con le aziende e i cittadini per discutere insieme del futuro del nostro Veneto.
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Il sottosegretario Massimo Bitonci
L’intervista. Il senatore padovano traccia la rotta verso l’appuntamento autunnale con le urne
De Poli: “Alle regionali saremo uniti”
Senatore De Poli, parliamo di elezioni regionali. A che punto siamo? Come il centrodestra si presenterà alle prossime elezioni?
Ovviamente unito e coeso, come sempre. Ne sono assolutamente convinto. Le elezioni regionali sono a tutti gli effetti elezioni quasi politiche. In 70 anni, di fatto, le coalizioni al governo non si sono mai spaccate alle regionali. Quindi, in Veneto, l’unità del centrodestra resta un punto fermo. In un momento così delicato, servono responsabilità, ascolto e una visione condivisa per affrontare con efficacia le sfide che ci attendono, a partire dalle prossime scadenze elettorali. stiamo entrando nel vivo di una nuova stagione politica per il Veneto. Le elezioni regionali sono all’orizzonte e noi dell’UDC siamo pronti a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e con quella serietà che ci viene riconosciuta sul territorio. Porteremo il nostro contributo dentro una coalizione di Centrodestra che vogliamo più forte e più attenta ai bisogni reali delle comunità.
Tensioni superate?
Sono dinamiche fanno parte di una discussione interna a una co-
alizione e rientrano nella normale dialettica politica. Però lancio un appello agli amici alleati del Centrodestra: negli ultimi mesi, forse, il tasso di litigiosità è stato eccessivo in alcune fasi. Per il bene del Veneto e dei veneti è ora di cambiare registro. Il rischio è che i cittadini si stanchino di queste continue prove di forza muscolari e tatticismi. Rischiamo di occupare troppo tempo a discutere di mandati e di nomi e, secondo noi, invece, bisogna dedicarlo ai problemi concreti che interessano i veneti. Qual è sarà il contributo dell’UDC?
Saremo presenti alle prossime Regionali, aperti al mondo delle civiche che oggi non si riconosce nell’offerta politica esistente, al volontariato e a tutti quei mondi che, come noi, si riconoscono nei i valori che fanno parte del Dna di noi veneti. Rappresentiamo i veneti del buonsenso, che chiedono risposte concrete. Noi non siamo quelli degli slogan, siamo quelli del lavoro quotidiano. Sarà una campagna lunga, e proprio per questo abbiamo deciso di partire subito, a testa bassa, pancia a terra, ascoltando i territori, raccogliendo
proposte e costruendo programmi credibili. Noi mettiamo al centro la persona, le famiglie, le imprese e i lavoratori, il mondo del volontariato e del terzo Settore, che rappresentano la vera ossatura del Veneto. E, ancora, sanità e sociale, i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità, i giovani. Dal 2011 al 2021 è aumentato del 517% il numero dei nostri giovani talenti “in fuga” all’estero: sono numeri preoccupanti anche perché le nostre imprese lamentano carenza di manodopera. Bisogna creare un terreno favorevole per le nostre aziende, con politiche in grado di attrarre investimenti. Non possiamo svendere i nostri gioielli all’estero.
Sanità e politiche sociali: come il Veneto dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni legate anche ai nuovi cambiamenti demografici?
La sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale (82%). E’ vero, la sanità veneta resta un modello di efficienza a livello nazionale ma, detto questo, non possiamo cullarci sugli allori. I cittadini ci chiedono di orientare le azioni della regione affrontando priorità come riduzione delle liste di attesa,
carenza di personale e, soprattutto rafforzamento della sanità territoriale. E’ impensabile che oggi per fare una visita specialistica bisogni fare 50-60 km per raggiungere la struttura sanitaria indicata. Dobbiamo investire di più sulla sanità territoriale, rafforzando quella ospedaliera e, inoltre, si rende necessario e urgente il potenziamento della rete dei servizi sociali e dell’assistenza territoriale a tutela di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità. Le famiglie non vanno lasciate da sole. Siamo consapevoli che è meglio spendere oggi 10 per promuovere l’autonomia e l’indipendenza di chi è più avanti con l’età, piuttosto che spendere domani 10 volte tanto in cure e assistenza.
Capitolo infrastrutture: il Veneto soffre ancora di un gap rispetto
ad altre regioni, cosa bisogna fare?
C’è bisogno di un Piano infrastrutturale coerente, che non si fermi alle opere simboliche. Dietro questo Piano deve esserci una strategia capace di far fare un salto di qualità a questa regione che ha enormi potenzialità. Oltre alle grandi opere, certamente importanti, servono le piccole opere nei territori (Strada regionale 10, Sp47 Valsugana, Sr 308 etc ) per rimuovere i colli di bottiglia. Sennò il rischio è di avere la Pedemontana veneta ma senza un adeguamento delle arterie che si collegano ad essa.
Quali sono le caratteristiche che dovrà avere il prossimo candidato Governatore per il Centrodestra?
Dobbiamo dare al Veneto una guida solida, concreta e all’altezza delle aspettative dei cittadini. La figura che verrà individuata dovrà essere sì espressione di equilibrio fra i partiti della coalizione, ma siccome la politica non è un bilancino fra sigle, questo equilibrio dovrà tenere conto delle istanze che arrivano dal basso. E, poi, soprattutto, oltre al nome, parliamo di contenuti programmatici. Ai veneti interessa la qualità delle risposte.
Teatro Stabile del Veneto, ecco la nuova stagione con un cartellone di primo livello
Il mondo del teatro si prepara a un entusiasmante capitolo con l’annuncio della stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto. Questo nuovo progetto triennale rappresenta un inizio vibrante, un’opportunità per reinventare il paesaggio teatrale mettendo in risalto l’arte della narrazione e la maestria degli interpreti. La campagna di quest’anno, intitolata significativamente “Ogni storia ha il suo inizio” e curata dall’artista catalano Javier Jaén, cattura perfettamente lo spirito di un’epoca nuova, segnata da cambiamenti significativi ma anche da molte conferme. Il logo creato da Jaén consiste in una mela rossa formata da un serpente attorcigliato su sé stesso, simbolo, per l’appunto, del peccato originale da cui tutto è iniziato.
La stagione 25/26 è stata presentata a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale dal presidente Gianpiero
Beltotto, dal direttore artistico Filippo Dini e dalla straordinaria Giuliana De Sio che con Dini aprirà il cartellone con “Il Gabbiano” di Cecov. Un programma che prevede 80 spettacoli, di cui 37 dedicati agli abbonati tra Venezia, Treviso e Padova. Un numero impressionante che promette di attirare un pubblico ancor più vasto, mettendo al centro
gli attori e le parole degli autori, sia classici che contemporanei. Tra le novità, 13 produzioni e coproduzioni pronte a solcare i palcoscenici europei. Brillanti inoltre i risultati dell’ultimo triennio. Dal 2022, il Teatro Stabile ha registrato un incremento del 21% nelle alzate di sipario, culminando nel 2024 con ben 553 giornate di spettaco-
lo tra Padova, Treviso e Venezia.
A queste si sommano 106 recite fuori dal Veneto, dimostrando la crescente influenza a livello nazionale. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, con una crescita del 56% nelle presenze, superando le 175 mila nel 2024. Anche le vendite di biglietti e abbonamenti hanno raggiunto cifre record, con oltre 2,6 milioni di euro. Un incremento delle produzioni ha portato anche a un aumento degli artisti e dei tecnici coinvolti, con una crescita rispettivamente del 19% e del 38% nei contratti di scrittura.
Ogni giorno, più di due nuovi contratti vengono firmati, dimostrando un settore in piena espansione e dall’enorme potenziale. Le produzioni per la stagione 25/26 comprendono opere classiche e nuove drammaturgie che esplorano i grandi capolavori con occhi moderni. Peppino Mazzotta continua il dialogo con i classici russi con una riscrittu-
ra di “Anime morte” di Gogol’, mentre Leonardo Lidi s’immerge nell’intenso mondo di Tennessee Williams con “La gatta sul tetto che scotta”. Le produzioni contemporanee si concentrano su temi di genere e potere, con opere di autrici come Ella Hickson e Julia May Jonas che esplorano il complesso universo delle relazioni umane. Marco Paolini, noto per il suo impegno nel teatro civile, inaugura il cartellone con “Bestiario idrico”. La stagione include anche spettacoli mattutini dedicati alle scuole superiori, sottolineando il ruolo educativo del teatro. L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha espresso il suo sostegno appassionato per questa nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto, rilevando come l’offerta culturale di qualità sostenga non solo la crescita della comunità, ma anche l’economia e il turismo della regione.
Riccardo Musacco
La presentazione della nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto
La novità. Con la nuova trasmissione il Gruppo Editoriale La Piazza porta l’informazione in TV
Carta, web, radio e ora anche televisione: è nato “Il Veneto in Diretta” su Telepadova
C on il debutto televisivo della trasmissione Il Veneto in Diretta, il Gruppo editoriale La Piazza taglia un traguardo importante e si distingue come l’unico editore in Veneto ad offrire informazione su tutti e quattro i media: carta, web, radio e ora anche TV. Un primato che riflette una crescita continua, radicata nel territorio e alimentata dalla volontà di dare voce alle comunità locali con strumenti sempre più efficaci, accessibili e fruibili gratuitamente.
La nuova trasmissione - in onda su 7Gold TelePadova la domenica alle 11.45 ed il mercoledì alle 11.30 - va ad aggiungersi a una rete informativa già solida e articolata. In oltre trent’anni di attività, La Piazza ha costruito un sistema editoriale che unisce il mensile cartaceo distribuito in tutta la regione, il quotidiano online LaPiazzaweb.it, l’emittente radiofonica Radio Veneto24 – prima e unica all-news interamente dedicata al Veneto – e ora
anche un appuntamento televisivo fisso, interamente prodotto dalla redazione del gruppo.
Il Veneto in Diretta è uno spazio settimanale pensato per raccontare la politica, l’economia, l’attualità, il lavoro e il sociale con lo stile che contraddistingue La Piazza: approfondito, concreto, vicino alle persone. Ogni puntata accoglie ospiti selezionati tra amministratori, esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti della società civile, per affrontare con rigore e chiarezza i temi che toccano il territorio e le sue trasformazioni.
L’emittente 7Gold TelePadova è di certo molto affine, con i suoi 50 anni e con la sua forte attenzione ai temi editoriali del Veneto e del NordEst. Format prestigiosi e molto seguiti ne fanno l’emittente di riferimento in Veneto sia per qualità che per ascolti.
La scelta di entrare anche nel mondo della TV nasce da un’esigenza ben precisa: offrire una copertura informativa completa e
multicanale. In un momento storico in cui l’accesso alle notizie passa da molteplici piattaforme, il Gruppo La Piazza ha deciso di presidiare con coerenza ogni canale, mantenendo intatti i propri valori fondanti: informazione indipendente, servizio pubblico, at-
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tenzione costante al contesto locale. Quella televisiva non è solo una nuova vetrina: è la quarta gamba di un tavolo editoriale di un tavolo sempre più solido, che poggia sull’esperienza maturata in decenni di lavoro sul territorio. Un’evoluzione coerente con
i tempi, ma soprattutto con un obiettivo sempre chiaro: essere al servizio dei cittadini e dare visibilità a ciò che accade nei Comuni, nelle imprese, nei luoghi della cultura e della solidarietà. L’approdo in TV rafforza ulteriormente la posizione del gruppo come punto di riferimento per chi vuole comprendere il presente del Veneto, attraverso un’informazione chiara, trasparente e plurale. Il programma viene trasmesso da un’emittente prestigiosa come 7Gold Telepadova e rilanciato su tutti i canali digitali e social del gruppo, ampliando la sua diffusione. Con una redazione esperta, capace di coniugare linguaggi diversi e affrontare tematiche complesse con professionalità, La Piazza si conferma oggi un modello editoriale innovativo. L’unico in Veneto a parlare ai cittadini su carta, online, via radio e in TV. Un gruppo editoriale che cresce con il proprio pubblico. E che, su ogni media, sceglie di restare vicino al territorio.
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L’iniziativa. Un modo unico per trasmettere a giovani talenti i segreti di una professione ad alto valore aggiunto
È nata La Piazza Academy,
per formare i consulenti del futuro
L’iniziativa promossa dal Gruppo Editoriale La Piazza, in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, è pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità
In un momento in cui tan-
ti giovani cercano la propria strada nel mondo del lavoro, nasce un progetto ambizioso e concreto che punta a insegnare una vera professione: quella del consulente commerciale pubblicitario. È la nuova Academy promossa dal Gruppo Editoriale
La Piazza in collaborazione con Forema, società di formazione di Confindustria Veneto Est, pensata per formare nuovi talenti in un settore strategico come quello della comunicazione e della pubblicità.
Un percorso formativo artico-
lato, che unisce teoria e pratica, formazione in aula e tirocinio operativo, per imparare davvero l’arte della vendita pubblicitaria. Un mestiere che richiede preparazione, ascolto, visione strategica e capacità relazionali: competenze che possono essere apprese solo attraverso un’esperienza immersiva, accompagnata da professionisti del settore. Ecco perché La Piazza Academy non è solo un corso, ma una vera e propria fucina di competenze, dove i partecipanti vengono seguiti passo dopo passo nella costruzione di un futuro professionale
solido e concreto.
Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: formare nuove figure commerciali capaci di valorizzare l’offerta editoriale e pubblicitaria di testate autorevoli ed innovative come La Piazza, il quotidiano digitale LaPiazzaweb.it e Radio Veneto24, la prima e unica radio all news del Veneto. Strumenti diversi, pubblici diversi, ma un unico comune denominatore: la capacità di raccontare il territorio e offrire alle imprese soluzioni efficaci per comunicare.
I tirocini previsti dall’Academy verranno infatti svolti all’interno di Give Emotions, la realtà che anima e coordina l’intero gruppo editoriale. Durante il periodo di tirocinio le giovani e i giovani selezionati saranno coinvolti in attività reali di vendita pubblicitaria, sia tramite contatto diretto che telefonico, imparando a costruire proposte personalizzate, a gestire una trattativa, un portafoglio clienti, a comprendere le esigenze del mercato e a lavorare per obiettivi.
Un’iniziativa che ha anche una forte valenza sociale. In un’epoca segnata da disoccupazione giovanile e precarietà diffusa, offrire a ragazze e ragazzi non solo una formazione, ma anche la possibilità di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro rappresenta una risposta concreta. Non si tratta di stage astratti, ma di un’opportunità vera: chi saprà distinguersi avrà la possibilità di iniziare una carriera stabile e altamente remunerativa all’interno di una realtà solida, innovativa e in continua crescita.
“Crediamo sia doveroso – afferma l’editore Giuseppe Bergantin – investire nel futuro delle nuove generazioni, trasmettendo competenze autentiche e aprendo le porte del nostro mestiere. Non è un’operazione spot, ma l’inizio di un progetto strutturato, che si ripeterà almeno due volte all’anno, con l’obiettivo di formare una vera nuova generazione di consulenti pubblicitari. È un investimento su persone, territorio e qualità, come sempre abbiamo fatto in questi 31 anni”.
A rendere possibile tutto questo è la forza del Gruppo Editoriale La Piazza, una realtà radicata, autorevole e da oltre trent’anni punto di riferimento nel Veneto. Solo un gruppo con una visione imprenditoriale chiara e una struttura organizzativa consolidata può offrire una simile opportunità, garantendo ai partecipanti il supporto, la credibilità
e gli strumenti necessari per apprendere una professione complessa, ma ricca di soddisfazioni. La Piazza Academy è aperta a giovani motivati, desiderosi di mettersi alla prova e di imparare un mestiere vero. Nessuna esperienza pregressa è richiesta: contano l’attitudine, la voglia di crescere, la curiosità e il desiderio di lavorare a contatto con le persone, con spirito di iniziativa e passione.
In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, la pubblicità resta uno degli snodi fondamentali per la vita delle imprese. Formare consulenti capaci di costruire relazioni e generare valore attraverso la comunicazione è una sfida ambiziosa, ma necessaria. Con questa Academy, Give Emotions e Forema scelgono di accettarla. E di aprire la strada a una nuova generazione di professionisti.
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Sanità: nuovo nomenclatore tariffario regionale per le prestazioni mediche
Apartire dal 15 giugno 2025, il nuovo nomenclatore tariffario regionale entrerà ufficialmente in vigore, portando con sé una revisione di alcune tariffe relative alle prestazioni sanitarie erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
In vista di questo aggiornamento, gli utenti che hanno prenotato prestazioni con data successiva al 15 giugno sono caldamente invitati a pagare il ticket direttamente nel giorno della prestazione. Tale precauzione si rende necessaria in quanto l’importo dovuto potrebbe subire variazioni rispetto a quanto previsto al momento della prenotazione. Nel caso in cui venga versato un importo diverso da quello effettivamente dovuto, l’Azienda Sa-
nitaria procederà a rideterminare la somma corretta. Per assicurare un’informazione capillare e tempestiva, l’ULSS 7 Pedemontana ha avviato una serie di iniziative informative, che comprendono la diffusione di comunicazioni presso gli ambulatori, gli sportelli e le casse CUP, oltre alla pubblicazione di dettagli sul proprio sito Internet e sui canali social ufficiali.
Questa misura si inserisce in un più ampio contesto di trasparenza e attenzione verso l’utenza, volto a evitare disagi e garantire una corretta gestione dei pagamenti in un periodo di transizione tariffaria importante per il servizio sanitario regionale.
Tecnologia 4K e 3D per l’Urologia al San Bassiano
Un nuovo salto tecnologico per il San Bassiano di Bassano del Grappa, che potenzia la propria dotazione strumentale con l’arrivo di una nuova colonna laparoscopica ad alta definizione 4K e sistema di visualizzazione 3D, tra i più evoluti attualmente disponibili in ambito chirurgico. L’investimento, pari a 140.000 euro, consente oggi all’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Urologia, diretta dal dottor Antonio Celia, di disporre di uno strumento di altissima precisione, capace di migliorare diagnosi, interventi e formazione. La nuova apparecchiatura rappresenta una svolta concreta per la qualità delle prestazioni. Grazie alla risoluzione ultra-definita e all’effetto tridimensionale, i chirurghi possono
visualizzare con maggiore dettaglio i vasi sanguigni, i tessuti e le strutture anatomiche più delicate, pianificando l’intervento con maggiore accuratezza. Il sistema è inoltre dotato di software avanzati per l’elaborazione delle immagini, che facilitano l’analisi intraoperatoria e la gestione dei casi complessi. “Questa nuova tecnologia – sottolinea il dottor Celia – garantisce una profondità visiva senza precedenti, che migliora l’efficacia della chirurgia laparoscopica e la sicurezza per il paziente”. Ma il valore aggiunto di questa dotazione non si limita alla sala operatoria. Il San Bassiano si conferma infatti anche un centro di riferimento nazionale per la formazione in chirurgia laparoscopica: da oltre trent’anni,
l’ospedale bassanese accoglie giovani medici da tutta Italia, che qui trovano un ambiente altamente qualificato e all’avanguardia. L’utilizzo del nuovo sistema 3D permetterà un salto di qualità nella didattica, offrendo ai professionisti in formazione una visione ancora più nitida e realistica del campo operatorio. La nuova colonna laparoscopica si integra perfettamente con lo sviluppo delle tecniche mininvasive, oggi sempre più centrali in urologia, sia per ridurre i tempi di recupero che per offrire interventi meno traumatici. In un’epoca in cui la chirurgia robotica rappresenta una frontiera sempre più accessibile, dotazioni come questa consentono di alzare ulteriormente l’asticella della qualità clinica e didattica.
“Rifugi sani e sicuri”: cinque strutture dell’ULSS 7 Pedemontana premiate
La Regione Veneto, con l’ULSS 1 Dolomiti capofila, premia i rifugi Val Maron, Marcesina, Achille Papa, Scarpon e Campolongo per aver adottato misure di prevenzione sanitaria e un’offerta turistica attenta alla salute degli escursionisti Sono cinque i rifugi situati nel territorio dell’ULSS 7 Pedemontana che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento “Rifugi sani e sicuri”, un’iniziativa promossa dalla Regione Veneto con l’obiettivo di elevare gli standard di qualità, sicurezza sanitaria e promozione della salute nelle strutture montane.
I rifugi premiati sono Val Maron e Marcesina, entrambi nel comune di Enego, Achille Papa nelle Valli del Pasubio, Scarpon in Valbrenta e Campolongo a Rotzo. La certificazione è stata assegnata a quelle strutture che hanno dimostrato di rispettare rigorosi criteri, tra cui la dotazione di un defibrillatore semiautomatico, la formazione del personale sulle manovre di primo soccorso, la presenza di un misuratore della pressione arteriosa, nonché l’offerta di pasti gluten free e altre accortezze alimentari. Non solo: i rifugi certificati offrono anche prodotti per la protezione solare, come creme ad alto fattore e cappelli con visiera o bandana, per garantire la sicurezza degli escursionisti durante le giornate all’aperto. «Mi congratulo con i gestori dei rifugi che hanno ottenuto questo riconoscimento – ha dichiarato il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza –. La montagna è per definizione associata a uno stile di vita sano, ma è fondamentale diffondere una cultura della prevenzione anche durante le escursioni. Questo risultato conferma l’attenzione e l’impegno di tutti gli attori del territorio nel promuovere un turismo non solo piacevole, ma anche sicuro e salutare».
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Il prof. Kianoush B. Kashani al San Bassiano per una lezione sull’uso dell’intelligenza artificiale
Un incontro di alto profilo scientifico ha avuto luogo questa mattina all’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa: protagonista, il prof. Kianoush B. Kashani, direttore del Dipartimento di Nefrologia e Ipertensione della Mayo Clinic di Rochester, tra le più autorevoli figure mondiali nel campo della nefrologia. In occasione della sua visita, l’illustre clinico ha tenuto una lectio magistralis dedicata all’applicazione dell’intelligenza artificiale nella gestione dei pazienti critici affetti da insufficienza renale acuta. La presenza del prof. Kashani rappresenta un momento significativo per l’ULSS 7 Pedemontana: non solo per il prestigio dell’ospite, ma anche perché sancisce un ulteriore sviluppo della collaborazione scientifica con la Mayo Clinic, centro d’eccellenza con sede negli Stati Uniti che impiega oltre 55.000 operatori tra medici, infermie-
ri, ricercatori e tecnici, distribuiti tra tre grandi ospedali a Rochester (Minnesota), Jacksonville (Florida) e Scottsdale (Arizona).
Un legame, quello tra la struttura
americana e l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia dell’ULSS 7, che affonda le radici nel recente passato: lo scorso autunno, infatti, il dott. Paolo Lentini – direttore dell’U.O.C. – era
stato ospite della Mayo Clinic per presentare le esperienze sviluppate in ambito di telemedicina applicata alla dialisi, suscitando vivo interesse tra gli esperti statunitensi.
Oggi la sinergia prosegue e si amplia: la Nefrologia dell’ULSS 7 è impegnata nello sviluppo di un innovativo progetto sperimentale che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare la gestione clinica dei pazienti colpiti da insufficienza renale acuta (Acute Kidney Injury, AKI).
«L’obiettivo – spiega il dott. Lentini –è realizzare un sistema predittivo e proattivo, basato sull’intelligenza artificiale, che ci consenta di individuare precocemente il rischio di insufficienza renale acuta nei pazienti critici, intervenendo tempestivamente con strategie terapeutiche mirate».
La giornata si è conclusa con la consegna di una targa commemorativa
Parte anche a Bassano la sperimentazione della riforma sulla disabilità
La Giunta regionale approva le linee guida per l’avvio della fase sperimentale: accertamenti unificati, coinvolgimento degli ATS e focus sul progetto di vita personalizzato.
A partire dal 30 settembre, anche la provincia di Vicenza entrerà a far parte del gruppo di territori coinvolti nella sperimentazione nazionale della riforma della disabilità, introdotta con il Decreto Legislativo n. 62 del 2024. La fase di prova è già in corso in nove province italiane e ora si estende ad altre dieci, tra cui Vicenza, con l’obiettivo di testare un nuovo approccio all’accertamento e alla presa in carico delle persone con disabilità.
Le principali novità previste dalla riforma riguardano la semplificazione e unificazione delle procedure di valutazione, che saranno affidate all’INPS. In un unico processo verranno accorpate le verifiche relative a invalidità civile, cecità civile, sordità, sordocecità, disabilità ai fini dell’inclusione scolastica e lavorativa.
L’assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha annunciato che la Giunta regionale del Veneto ha approvato le prime linee di indirizzo che definiscono tempi e modalità di attuazione sul ter-
ritorio. A Vicenza il progetto vedrà il coinvolgimento dell’INPS locale, dei quattro Ambiti Territoriali Sociali (ATS) con capofila nei Comuni di Bassano del Grappa, Thiene, Arzignano e Vicenza, e delle Aziende ULSS 8 Berica e ULSS 7 Pedemontana.
“Questa riforma – ha spiegato Lanzarin – rappresenta un passo importante per uniformare le risposte ai cittadini e valorizzare il ruolo degli ATS, sempre più centrali nell’attuazione delle politiche sociali. La sperimentazione sarà monitorata da un apposito Gruppo di lavoro, che valuterà l’intero percorso nei diversi territori, individuando criticità e buone pratiche.”
Elemento cardine della riforma è il “Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato”, che accompagnerà la valutazione della disabilità. La persona interessata sarà coinvolta attivamente nella definizione del proprio percorso, oppure, se impossibilitata, attraverso il suo rappresentante legale. Il processo inizierà con l’invio telematico di un certificato medico introduttivo all’INPS. I tempi di completamento varieranno in base alla tipologia dell’utente: 90 giorni per i casi ordinari, 30 per i minori, 15 per i pazienti oncologici.
al prof. Kashani, quale segno tangibile della collaborazione in corso tra ULSS 7 Pedemontana e Mayo Clinic. Una partnership che unisce competenze e visioni provenienti da due continenti, nell’ottica comune di promuovere l’innovazione e l’eccellenza clinica. «Siamo orgogliosi di questa collaborazione – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, dott. Carlo Bramezza – che rappresenta il riconoscimento internazionale dell’eccellenza clinica e dell’innovazione della nostra Nefrologia. I cittadini devono sapere di poter contare su professionisti di altissimo livello, capaci di confrontarsi con i migliori centri al mondo. Questo scambio di competenze non può che rafforzare ulteriormente la nostra capacità di innovazione e migliorare gli standard di cura, la qualità della vita dei pazienti e le loro possibilità di guarigione».
– CLIMA
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A tavola
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Ricette fresche e leggere, perfette da preparare per l’estate
PEPERONI RIPIENI VEGETARIANI
Un grande classico rivisitato in chiave vegetariana e leggera, perfetto per un antipasto sfizioso o una cena veloce durante la settimana. Un piatto versatile e saporito che possiamo servire in tanti modi.
Ingredienti: 2 peperoni grandi; 500 g patate; 500 g zucchine; 2 uova, 200g pomodorini, 150g provola cubetti, pangrattato, prezzemolo, olio d’oliva, sale fino, pepe Preparazione: Pelare le patate e grattugiarle in una ciotola e dopo averle lavate, asciugare e grattugiare anche le zucchine. Poi condire con un po’ di sale e lasciare riposare per circa 5-10 minuti, per far perdere alle verdure un po’ d’acqua di vegetazione. Aggiungere le uova, il sale, il pepe e mescoliamo bene. Unire pomodorini tagliati, la provola a cubetti, il prezzemolo tritato e mescolare per distribuire gli ingredienti in modo uniforme. Dopo averli ripuliti dai semini e dai filamenti bianchi, tagliare a metà i peperoni e metterli in una teglia foderata con carta forno. Farciamo i peperoni con il ripieno di verdure. Completiare con il pangrattato sulla superficie e con un filo d’olio, e cucinare in forno preriscaldato ventilato 180 °C per 35 minuti.
CAESAR SALAD ( SENZA POLLO)
La Caesar Salad è un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Da allora esportata ed apprezzata in tutto il mondo. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto Ingredienti: :2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b. Preparazione: Sfogliare la lattuga ed eliminare eventuali foglie esterne troppo dure, scegliere quelle interne più tenere. Tagliare il pane a fette alte 1 cm, eliminare la crosta e tagliare a quadretti. Mettere un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una pentola antiaderente e tostare i quadretti di pane a fuoco moderato. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire disporre l’insalata in un’insalatiera, versare due cucchiai di olio e mescolare. Aggiungere il sale, il pepe macinato al momento, il succo di limone, la salsa Worchestershire e mescolate ancora. Assaggiate e correggete se necessario.
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GELATO ALLO YOGURT CON PISTACCHI
Ora che è iniziata l’estate, a chi non piace rinfrescarsi con un bel gelato? Meglio se leggero e nutriente: ecco il gelato con pistacchi. La ricetta prevede l’utilizzo dello yogurt greco al posto del latte. Facile da preparare, ideale per la merenda o per il post pranzo goloso
Ingredienti: 400 g di yogurt greco; 100 g di cioccolato fondente; 30 g di miele di acacia; 2 cucchiai di pistacchi al naturale. Per guarnire q.b. di pistacchi al naturale E mezza bacca di vaniglia
Preparazione: Tritare finemente il cioccolato fondente e i pistacchi, tenendoli da parte. In una ciotola inserire lo yogurt, il miele e i semi della vaniglia; montare gli ingredienti con le fruste elettriche pochi istanti. Aggiungere i pistacchi e il cioccolato e amalgama gli ingredienti. Una volta completato l’impasto, trasferirlo un contenitore adatto al freezer. Mescolare il composto con una forchetta ogni 30 minuti, ripetendo l’operazione per circa tre ore. Passato il tempo, tirare fuori dal freezer il gelato qualche minuto prima di servirlo, se necessario mescolare nuovamente per renderlo più cremoso. Servite con pistacchi al naturale e una banchetta di vaniglia a piacere
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Rubrica a cura di Sara Busato
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