Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.
QUORUM SUPERATO:
GIÀ AL LAVORO CON LA SUA NUOVA SQUADRA
Il sindaco ha iniziato il terzo mandato dopo aver sconfitto il pericolo astensione alle urne. Presentata la giunta tra novità e riconferme
Servizio a pag. 11
La riforma
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AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA
Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale
Servizio a pag. 19
UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI
Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi
Servizio a pag. 21
Veneto24
SBye bye “galleggiamenti”
Nicola Stievano
>direttore@givemotions.it<
aranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.
segue a pag. 5
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Un’estate di musica, raduni e grandi spettacoli
Sarà un’estate ricca di musica, spettacoli e divertimento quella in programma nel Delta del Po veneto. Fino al 31 luglio, infatti, il Calendario degli eventi del Comune di Rosolina ha ancora tantissime serate di divertimento da offrire, tra concerti sotto le stelle e a lume di candela, esibizioni artistiche, esposizioni di artigianato e gare podistiche. Ma bisognerà aspettare la fine di luglio per l’evento più atteso: dal 25 al 27 luglio arriva infatti il Rosolina Beach Festival.
In Piazzale Europa, per tre sere, dalle ore 21.30, si potrà godere ballare e saltare a ritmo delle canzoni di grandi nomi della musica italiana e non solo. Si inizia giovedì 25 luglio con Dargen D’Amico, seguirà Clara venerdì 26 luglio e sabato 27 luglio infine sarà la volta della musica di Radio Company con “Energia 90”, con lo special guest, il cantante Haddaway. Il finale sarà altrettanto grandioso: si chiuderà infatti con uno spettacolo pirotecnico.
Ma se è il Rosolina Beach Festival l’evento più atteso, non si disdegna nemmeno l’energia dell’estate portovirese: il 30 luglio, per la 13esima edizione della rassegna “Sa ghè in piasa al marti?”, via Roma si preparerà ad ospitare il 12esimo raduno di Vespe, organizzato in collaborazione con il Vespa Club di Taglio di Po; mentre il 6 agosto sarà la volta del 12esimo raduno auto tuning “A rombo di motore”, organizzato in collaborazione con l’associazione Xtreme Corse di Porto Viro. Agosto sarà invece il mese dei grandi tributi: con l’”Agosto donadese” infatti le serate di Donada si riempiranno della musica di Mengoni e Ligabue, ma anche di contest musicali, serate anni Settanta e spettacoli comici in due atti. Insomma, il divertimento non manca: per scoprire tutte le date e gli appuntamenti in programma basterà soltanto visitare il sito del Comune di Rosolina e sbirciare sulla pagina Facebook della Pro loco di Donada.
A fine luglio il Rosolina Beach Festival, ad agosto grandi serate a Porto Viro e Donada
Bye bye “galleggiamenti”
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.
Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.
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Porto Viro
Valeria Mantovan: “Orgoliosa voce
dei territori ritenuti più periferici”
Il primo ringraziamento, anzi i primi 1.575, sono andati alla sua Porto Viro che con il 54.36% delle preferenze (del 54.80% avente diritto al voto) ha proiettato la cittadina deltina ai vertici regionali in quanto a preferenze per Fratelli d’Italia. Il grande risultato ottenuto da Valeria Mantovan alle elezioni europee è apprezzabile dai numeri: il suo nome è stato scritto 14.636 volte nell’intera circoscrizione Nordest e 6.615 nella sola regione Veneto. Dato che ha fatto volare il partito di Giorgia Meloni nella provincia di Rovigo, di cui Mantovan è coordinatrice provinciale: il 40.6 % ne fanno la
Donazzan, eletta in Europa, dovrà dimettersi da Palazzo Balbi ma se trovasse forza l’ipotesi di successione alla guida della regione libererebbe anche il seggio europeo, accorciando l’attesa di Mantovan
terza a livello nazionale dietro a Viterbo e Pordenone. L’elezione non è scattata subito, ma Valeria potrebbe staccare il biglietto per Strasburgo nei prossimi mesi, investendola di una nomina storica quale primo polesano al parlamento dell’Unione.
Nel gioco delle preferenze infatti Mantovan è ottava (settima se si conta l’ovvia fuoriuscita del capopartito Meloni); i 5 o 6 seggi spettanti a FdI ne faranno la prima o la seconda dei non eletti (al momento di andare in stampa sono ancora in corso riconteggi).
Mantovan, classe 1990, è stata da qualcuno ribattezzata la “so-
rellina d’Italia” e la tessera di Fratelli d’Italia l’ha in tasca da quando ha 25 anni. La lunga militanza nel partito l’ha portata a essere vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa e al ministro Francesco Lollobrigida.
“Una corsa straordinaria durata un mese – fa sapere l’interessata - dove nelle 14.636 preferenze si fa sentire orgogliosa la voce dei territori considerati più periferici come la mia Rovigo, che non ha temuto confronto. Sto ricevendo un’infinità di messaggi ai quali fatico a rispondere: potrei entrare in Parlamento Europeo in seconda battuta, durante il mandato”.
L’incarico da sindaco per una città sotto i 20 mila abitanti come Porto Viro non è infatti incompatibile con quello di europarlamentare; lo sarebbe invece quello di assessore regionale. Già, perché il nome di Mantovan è circolato per l’incarico in giunta ora tenuto da Elena Donazzan, declinato dalla giovane esponente sia per l’impegno portovirese che per essere la legislatura regionale quasi al termine.
Donazzan, eletta in Europa, dovrà dimettersi da Palazzo Balbi ma se trovasse forza l’ipotesi di successione a Zaia alla guida della regione libererebbe anche il seggio europeo, accorciando l’attesa della giovane sindaca. “L’ho sempre detto che credendoci avremo scritto la storia della nostra terra ed è questione ancora di poco tempo – ancora Mantovan -. Questo risultato è frutto di un grande lavoro di squadra fatta di amici coraggiosi ai quali sarò sempre grata. Grazie per la vostra fiducia”.
Fabio Pregnolato
50 anni per
la Chiesa di
Taglio di Donada: “Un importante spazio di aggregazione che prima mancava”
L’unità pastorale di Donada-Taglio-Fornaci ha celebrato il cinquantesimo anniversario di consacrazione della chiesa di Taglio di Donada, dedicata a San Pio X. Taglio di Donada era stata eretta a curazia nel 1 952 e parrocchia dal 1964. La posa della prima pietra della parrocchiale avvenne nel 1964 e la consacrazione per l’appunto il 20 maggio 1974 da parte del vescovo Giovanni Battista Piasentini, nel quartiere in cui operò come primo curato dal 1954 al 1958 don Sandro Dordi, ucciso in Perù nel 1991 e proclamato beato da Papa Francesco nel 2015.
nella sala della dottrina o al centro sociale, dove venivano officiate anche le funzioni”.
E guardando alle loro aspettative cinquant’anni dopo: “I più giovani si auguravano maggiori spazi di aggregazione e sport, gli adulti più lavoro e gli immigrati di tornare nella loro terra”.
A celebrare la funzione è giunto dalla diocesi di Chioggia il vicario generale, don Simone Zocca, che ha tratteggiato la storia della frazione di allora: “Circa 1. 900 abitanti che prima della costruzione dell’edificio si raccoglievano
Significative le parole del parroco don Stefano Donà e del collaboratore don Fabrizio Fornaro, nel ricordare il pensiero di una bambina di cinquant’anni fa e nell’idea di ristampare il foglietto parrocchiale battuto a macchina nel 1974 da don Francesco Spanio, parroco dal 1970 al 1979.
“Bello ritrovarci in molti – le loro parole – con i sacerdoti che negli anni hanno vissuto con voi un’esperienza di fede e con quanti oggi scoprono nel cammino della vita cristiana la loro appartenenza alla parrocchia”. (f.p.)
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Valeria Mantovan con la Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni
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Ottimo risultato ma ora occhi puntati sul territorio: “Tante
L
e recenti elezioni europee hanno portato grandi soddisfazioni per il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, che ha ottenuto quasi 2.400 preferenze, un risultato più che dignitoso considerando che il primo cittadino ha condotto una campagna elettorale alternandosi tra gli impegni di sindaco, consigliere provinciale e membro dell’ente parco del Delta del Po.
“È stato difficile costruire una rete rispetto ad altri candidati con risorse ben superiori alle mie” ha dichiarato Roberto Pizzoli. Tuttavia, il solido radicamento del suo partito, che ha raggiunto il 40% in Veneto, ha consentito un risultato significativo nel suo territorio.
Nel suo comune, il sindaco ha ottenuto il 28% delle preferenze, un riconoscimento del lavoro svolto e dell’importante rappresentatività locale. “È sta-
ta una gratificazione significativa per quanto mi riguarda”, ha affermato.
La sua performance è stata riconosciuta non solo nel suo comune e nella provincia di Rovigo, ma anche nelle altre province venete.
Nel suo comune, il sindaco ha ottenuto il 28% delle preferenze, un riconoscimento del lavoro svolto e dell’importante rappresentatività locale
Il sindaco ha poi delineato le prossime sfide che lo attendono come primo cittadino di Porto Tolle. Una delle questioni principali è il granchio blu, un tema di grande attenzione per l’amministrazione comunale. “Ci stiamo rapportando
con il Ministero – ha detto Pizzoli –. Il decreto legge dovrebbe essere riconvertito in legge entro metà luglio, con tutti i prov-
vedimenti correlati”.
“Un’altra sfida importante –prosegue Pizzoli – è l’iter per la realizzazione del villaggio tu-
ristico al posto dell’ex centrale Enel di Polesine Camerini. A breve, infatti, partirà l’apertura per la conferenza dei servizi che porterà alla variante urbanistica”.
Inoltre, la questione delle spiagge del territorio sarà un altro impegno significativo da portare avanti per lo sviluppo turistico del nostro territorio. Pizzoli ha concluso esprimendo la sua determinazione nel continuare a lavorare per il bene dei suoi cittadini, affrontando con impegno le sfide future e consolidando i risultati ottenuti.
“È solo l’inizio di un percorso che ci vedrà impegnati su più fronti, sempre al servizio della comunità,” ha concluso.
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Guendalina Ferro
Il sindaco del Comune di Porto Tolle, Roberto Pizzoli
Taglio di Po - Porto Tolle
Presentati gli impianti idrovori e i progetti futuri per il territorio
Per far conoscere la realtà e l’importanza degli impianti idrovori nel territorio, il Consorzio di Bonifica Delta del Po, presieduto da Adriano Tugnolo, ha organizzato un tour per operatori di interesse, tra cui giornalisti, rappresentanti delle associazioni di categoria, del clero, forze dell’ordine e autorità civili.
Il tour ha esplorato le peculiarità delle Unità Territoriali del Consorzio, dalla foce del Brenta a Porto Tolle, passando per Rosolina, Porto Viro e Isola di Ariano. La giornata itinerante, partita da Taglio di Po, ha fatto tappa al complesso idrovoro Busiola in località Sant’Anna di Chioggia, dove i tecnici del consorzio hanno illustrato il lavoro quotidiano svolto per la gestione dell’acqua, come l’irrigazione dei campi per gli agricoltori. Successivamente, il gruppo si è spostato allo sbarramento mobile alla foce dell’Adige, sulla sponda destra a Rosolina Mare, per discutere del nuovo progetto della barriera antisale. Un progetto che consentirà un nuovo collegamento tra le province di Rovigo e Venezia tramite una futura passerella ciclopedonale. La tappa al Collettore Padano Polesano, vicino al Ponte Gramignara in località Mea a Porto Viro, ha evidenziato l’importanza dell’opera idraulica gestita dal consorzio. La visita all’opera “Ansa di
ha permesso di comprendere l’importanza di un invaso d’acqua per l’irrigazione durante i periodi di siccità. Il tour è poi proseguito all’Impianto irriguo di Taglio di Po e in località Tombine nel Comune di Corbola.
“L’occasione è stata utile per toccare con mano i numerosi cantieri recentemente completati e quelli in corso, inclusi alcuni progetti finanziati dal Pnrr - spiega l’ingegner Rodolfo Laurenti -. Tra questi ci sono opere di difesa idraulica del territorio, bonifica e impianti di sollevamento meccanico delle acque. I cantieri in corso sono finalizzati all’efficientamento delle reti e alla sostituzione delle tubazioni di distribuzione dell’acqua irrigua”.
Il focus sulla barriera antisale alla foce dell’Adige, attualmente in fase di progettazione, rappresenta una delle grandi sfide future del Consorzio. “La realizzazione di questa opera sarà a beneficio di tutto il territorio - ha spiegato Laurenti -. Il futuro del territorio dipenderà dalla capacità di trattenere e immagazzinare acqua dolce per l’irrigazione, da utilizzare in casi di carenza idrica come quella del 2022. Inoltre, queste opere di contrasto alla risalita del cuneo salino daranno un grande beneficio ambientale a tutto il territorio del Delta del Po, oltre a favorire lo sviluppo agricolo ed economico”.
Scardovari: una casetta per le api nella spiaggia di Barricata
Con il posizionamento di una casetta per insetti impollinatori, all’entrata della spiaggia di Barricata, gli alunni della scuola primaria di Scardovari, hanno concluso il progetto di sostenibilità ambientale, in sinergia con la Guardia costiera e l’amministrazione comunale. Negli ultimi mesi,infatti, alunni e insegnanti della scuola primaria di Scardovari hanno lavorato con grande dedizione alla costruzione dei cosiddetti bug hotel. Strutture, realizzate in legno e altri materiali naturali come pigne, canne di bambù, corteccia e legni forati, che fungono da rifugio per insetti impollinatori essenziali per il nostro ecosistema, tra cui api solitarie, forbici, coccinelle e farfalle. Ogni casetta realizzata e già posizionate in luoghi strate-
gici del territorio è dotata di un QR code che permette ai cittadini di accedere a informazioni dettagliate sulla loro funzione e sul progetto sviluppato dalla scuola. Questo elemento educativo sensibilizza la comunità
sull’importanza della conservazione degli insetti impollinatori e sull’impegno degli studenti nella salvaguardia dell’ambiente . Gli insetti impollinatori, in particolare le api, svolgono un
ruolo importante nell’ecosistema. Api e vespe di specie solitarie preferiscono piccoli nidi nelle cavità del terreno o del legno, che riempiono di materiale vegetale. Questi insetti sono essenziali per la biodiversità e per la produzione agricola, poiché favoriscono la fecondazione delle piante attraverso l’impollinazione. L’evento di chiusura del progetto, ha visto la partecipazione attiva delle famiglie degli studenti,del sindaco Roberto Pizzoli, del Primo Maresciallo Monica Clementi, e del Sottocapo di 3^ classe Giovanni Abate della delegazione di spiaggia Scardovari della Capitaneria di porto. Una sinergia che ha garantito il successo del progetto, rafforzando il senso di comunità e l’importanza della partecipazione civica. (gu.fe.)
Il tour ha esplorato le peculiarità delle Unità Territoriali del Consorzio, dalla foce del Brenta a Porto Tolle, passando per Rosolina, Porto Viro e Isola di Ariano.
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Volta Vaccari” nel Comune di Porto Tolle
Guendalina Ferro
Un momento della visita
Obiettivo sicurezza: attivati servizi sanitari extra per i turisti
Anche quest’anno l’Azienda Ulss 5 Polesana assicura il servizio di medicina turistica dedicato ai villeggianti che nel periodo estivo affollano il litorale. È stata infatti approvata la delibera di conferimento degli incarichi per il servizio di “Medicina di base ai Villeggianti – Stagione turistica 2024”, che prevede la presenza, in alternanza, di 10 medici in due ambulatori di Rosolina mare e Bonelli di Porto Tolle.
“Si tratta di un servizio importante – commenta il direttore generale dell’Aulss 5 Polesana, Pietro Girardi – poiché garantisce ai turisti le vacanze in siLa salute in vacanza. Il servizio dell’Ulss 5 per evitare il sovraffollamento dei Pronto
Il servizio è garantito a tutti i non residenti della località turistica, compresi i cittadini stranieri, secondo le tariffe in vigore. I residenti in Veneto possono chiedere il rimborso delle spese sostenute, con domanda presentata all’Azienda Ulss di appartenenza, se rientrano in determinate categorie: minori di 12 anni; cittadini di età superiore agli anni 60; lavoratori e studenti dimoranti, per ragioni connesse all’attività lavorativa e di studio, fuori dal proprio domicilio; cittadini portatori di handicap con grado di menomazione superiore all’80% ai fini dell’attività lavorativa. I residenti in altre regioni devono rivolgersi alle aziende sanitarie di appartenenza per informazioni su eventuali rimborsi. I cittadini stranieri dovranno rivolgersi all’istituto assicurativo di competenza per eventuali rimborsi.
In caso di urgenze notturne, dalle 20 alle 8 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale (Ex Guardia Medica) di riferimento.
L’ambulatorio di Rosolina Mare (viale dei Lauri n. 80 - Telefono: 3474461228 – 042668245) resterà attivo fino al 15 settembre, tutti i giorni, compresi i prefestivi e i festivi, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle ore 19, con fascia oraria dalle 13 alle 15 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze.
In caso di urgenze notturne, dalle 20 alle 8 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Viro (Ex Guardia Medica) al numero 0425078180.
L’ambulatorio di Bonelli di Porto Tolle (Villaggio “Barricata Holiday Village” - Telefono: 3334901075 – 0426389930) sarà attivo fino al 1° settembre solo nei giorni prefestivi e festivi dal-
le 9 alle 19 con fascia oraria dalle 13 alle 15 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20 alle 8 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Tolle (Ex Guardia Medica) al numero 0425078160.
curezza, nella consapevolezza di avere a disposizione anche un ambulatorio per eventuali problemi di salute e allo stesso tempo evita il sovraffollamento dei nostri Pronto soccorso, spesso per problemi minori, che può avvenire durante il periodo di grande afflusso di villeggianti che aumentano notevolmente i volumi di popolazione presente nel nostro Delta”.
Natascia Celeghin
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Vacanze in sicurezza con la stazione temporanea dei Carabinieri
Vacanze sicure a Rosolina Mare, dove anche quest’anno è stata attivata una stazione temporanea dei Carabinieri in viale dei Pini che, insieme alla stazione di Rosolina, lavorerà per garantire una maggior sicurezza sul territorio durante il periodo estivo.
Il reparto, alle dipendenze della Compagnia di Adria e che vedrà l’impiego di marescialli e carabinieri tratti nell’ambito del Comando Provinciale di Rovigo, è operativo dal 1° luglio e lo resterà fino al prossimo 31 agosto. L’apertura al pubblico sarà sette giorni su sette, dalle ore 08:00 alle ore 22:00. Per contattare la stazione sarà possibile chiamare al numero 0426 68020 durante gli orari di apertura, mentre al di fuori degli orari di apertura si potrà contattare il numero di emergenza 112 della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Adria.
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zioni bancarie, viene garantita a tutti la con-
li, uguali in tutta Italia, sono quelle definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale – PUN).
A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela. La fatturazione continua a essere bimestrale.
Il modello di servizio Hera: cliente al centro, rigore etico e transizione energetica
In un territorio importante come la provincia di Rovigo, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione delle proprie soluzioni e decisa propensione nell’accompagnare famiglie e imprese verso le
L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.
dai 75 anni in su, in condizioni di di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.
Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali
La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.
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Incubo quorum superato: Gasparini presenta la squadra
Il sindaco di Loreo Moreno
Gasparini ha ufficializzato la composizione della nuova giunta comunale e la distribuzione delle deleghe, consolidando così la squadra amministrativa che guiderà il comune nei prossimi anni.
Gasparini ha assunto direttamente le deleghe ai lavori pubblici, urbanistica e agli enti di secondo grado, evidenziando l’importanza strategica di queste aree per il suo mandato.
Alberto Doni è stato riconfermato come vicesindaco, mantenendo le deleghe al bilancio e al personale, oltre alle deleghe ai tributi ed economato che condividerà con la consigliera Paola Pretato. La continuità rappresentata da Doni è vista come un elemento fondamentale per la stabilità amministrativa e la gestione efficiente delle risorse comunali.
Letizia Tosin si riconferma
nella giunta con le deleghe alle politiche sociali, Odv anziani e alle pari opportunità, sottolineando l’impegno del comune verso il welfare e l’inclusione sociale. Domenico Cucchiari è stato riconfermato come assessore con deleghe alla protezione civile, polizia locale e mobilità, ruoli importanti per la sicurezza e la gestione della mobilità urbana.
L’assessore Stefania Erdmann avrà le deleghe all’ambiente e alla gestione dei rifiuti, temi sempre più rilevanti nella gestione sostenibile del territorio.
Giovanni Civiero, riconfermato capogruppo politico della lista civica “Cambiare Loreo”, avrà le deleghe al rapporto con le associazioni e ad Acque Venete, consolidando il legame tra l’amministrazione e il tessuto associativo locale. Deleghe che il consigliere Civiero condi-
viderà con il sindaco.
A completare il consiglio comunale i consiglieri Walter Bellato con delega agli eventi sportivi, Andrea Marangon con le deleghe allo sport e tempo libero e a Marilena Berto sono andate le deleghe all’istruzione e alla cultura.
A Emanuele Belmonte sono andate le deleghe all’edilizia popolare Res e Ater, alla consigliera Laura Rizzato sono andate le deleghe alle attività commerciali, a Rudy Bovolenta la delega agli eventi e spettacoli e alla consigliera Paola Pretato le deleghe ai tributi ed econo-
Terzo mandato: massima attenzione alle opere pubbliche, nuovi cantieri al via
Ha preso il via il terzo mandato del sindaco di Loreo, Moreno Gasparini, capolista della lista “Cambiare Loreo”. Durante l’insediamento del nuovo consiglio comunale, il primo cittadino ha assegnato le deleghe agli assessori e ai consiglieri, annunciando al contempo le linee programmatiche per il nuovo mandato.
Gasparini ha fatto il punto sui lavori pubblici, tra cui il nuovo ponte Rantin e l’asfaltatura delle strade di via Tornova. Inoltre,
ha annunciato l’imminente avvio della costruzione della nuova rotonda su via del Mare, all’incrocio con via Veneto e via Retinella.
“Partiranno i lavori di sistemazione del muro sud del cimitero, per ottenere un’ottantina di loculi da dare in seconda cessione – ha dichiarato il sindaco –. Sarà avviato anche un project financing per l’illuminazione pubblica, con l’obiettivo di risparmiare energia elettrica mensilmente.
Grazie ai finanziamenti Pnrr ottenuti tramite l’ente Parco del Delta del Po, è prevista la costruzione di una passerella ciclopedonale sul ponte che collega Loreo con Fornaci di Porto Viro, inserendosi nei tratti delle ciclabili in fase di esecuzione nel territorio”.
“Le sfide per l’immediato futuro riguarderanno l’apertura al pubblico del Teatro Zago e l’accorpamento delle scuole elementari in un unico edificio – ha
proseguito il sindaco –. Incontreremo il dirigente scolastico, le famiglie e gli stakeholder per spostare le scuole nell’edificio vicino alla stazione dei treni.
L’attuale edificio delle scuole elementari diventerà il Palazzo delle Associazioni, ospitando oltre alla Protezione Civile, altre realtà associative e due medici”.
Gasparini ha inoltre sottolineato l’importanza del progetto per il parcheggio di vicolo Vallesella.
“Ci metteremo attorno al tavo-
mato.
La distribuzione mirata delle deleghe anche ai consiglieri, è volta a garantire una gestione efficiente e responsabile delle varie aree di competenza, puntando a migliorare la qualità della vita dei cittadini di Loreo. Guendalina Ferro
lo con il privato per la cessione dell’area. Una volta realizzati i 60 parcheggi, intendiamo limitare l’accesso dei veicoli nella piazza del Duomo, riservandolo solo per funerali e matrimoni”. Iniziative delineano un quadro di sviluppo e modernizzazione per Loreo, confermando l’impegno dell’amministrazione comunale nel migliorare la qualità della vita dei cittadini e nel promuovere la crescita del territorio. (gu.fe.)
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per averci scelto e per continuare a sceglierci
Nadia Romeo entra alla Camera:
“Un onore rappresentare il territorio”
Con l’elezione di Alessandro
Zan al Parlamento Europeo, Nadia Romeo è pronta a rappresentare le province di Padova e Rovigo alla Camera dei Deputati. Nelle prossime settimane, la dirigente polesana del Partito Democratico, già assessore e presidente del consiglio a Palazzo Nodari, subentrerà all’attivista patavino, essendo stata la prima dei non eletti nel collegio alle elezioni politiche del 2022. Romeo ha espresso il suo impegno a creare una collaborazione solida tra istituzioni, economia e sindacati. Priorità immediata sarà l’incontro con le realtà locali, con particolare attenzione a Rovigo e provincia, per promuovere lo sviluppo del territorio.
Come si sente all’idea di entrare alla Camera? Quali sono priorità per i territori che rappresenterà?
“È un grande onore rappre-
sentare il mio territorio, specialmente in un periodo come questo. La notizia del mio ingresso in Parlamento l’ho avuta il 10 giugno, che coincide con l’anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti. Essendo socialista, questo ha avuto un significato particolare per me.
“Voglio dare particolare attenzione al territorio di Rovigo, che negli ultimi anni non ha ricevuto l’attenzione che meritava. Lavorerò per il Polesine anche a livello nazionale”
Le priorità iniziali saranno di creare una forte collaborazione tra tutte le realtà istituzionali, economiche e sindacali del territorio. Credo che facendo squadra possiamo fare la differenza e far decollare il territorio
di Rovigo e Padova. Abbiamo molte sfide importanti davanti a noi: voglio assicurarmi che gli strumenti che abbiamo a disposizione siano sfruttati al meglio”.
Può darci qualche dettaglio sui tempi di ufficializzazione del passaggio?
“Siamo in contatto con Alessandro Zan e attendiamo che
vengano chiuse tutte le operazioni di voto a Roma. Alessandro nel frattempo ha scelto una delle due circoscrizioni in cui è stato eletto al Parlamento Ue, la Nordest. Credo che il primo incontro della nuova consiliatura europea sia il 16 luglio, quindi dovrebbe essere tutto ufficializzato prima di quella data”. Quali saranno le sue prime
azioni una volta insediata?
“La mia prima preoccupazione sarà quella di incontrare tutte le realtà locali, comprese le istituzioni, il mondo economico e quello sindacale, per iniziare a lavorare insieme in maniera coordinata. Voglio dare particolare attenzione al territorio di Rovigo, che negli ultimi anni non ha ricevuto l’attenzione che meritava. Lavorerò duramente per far pesare il Polesine anche a livello nazionale”.
C’è un messaggio che vorrebbe mandare ai cittadini di Padova e Rovigo?
“Sono determinata a rappresentare i nostri territori, con dedizione e impegno, e a lavorare per portare risultati concreti. È un momento di cambiamenti strutturali e abbiamo la possibilità di fare grandi cose insieme”.
Giacomo Capovilla
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“Asta navigabile”. Un’occasione per discutere sul potenziamento del sistema idroviario
Idrovie come volano di sviluppo: il Canalbianco diventa protagonista
Brioschi: “Il sistema idroviario del Nord Italia, grazie al suo potenziale supporto ai target di decarbonizzazione, si trova dinanzi a una opportunità di rinascita”
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un valore aggiunto di 500 milioni di euro (3% del Pil di Rovigo e Mantova).
I l Canalbianco visto come una grande autostrada blu, lunga 135 chilometri, collegante la provincia di Mantova con quella di Rovigo, per concludersi nel veneziano a Chioggia. Se ne è parlato nella sala conferenze dell’Interporto, in occasione del convegno “Asta navigabile: una nuova risorsa per il Paese”, organizzato da Confindustria Veneto Est, in collaborazione con Regione, Infrastrutture Venete, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale - Porti di Venezia e Chioggia, Confindustria Mantova, Interporto di Rovigo, Provincia di Rovigo e Provincia di Mantova. E’ stata l’occasione per esaminare le prospettive e le potenzialità dell’ottimizzazione del sistema idroviario nel Nord Italia, riunendo rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, insieme ai membri della comunità imprenditoriale. L’incontro ha fornito anche l’occasione per delineare lo stato dell’arte del sistema idroviario del Nord Italia e dei benefici economici, occupazionali e ambientali, potenzialmente attivabili dalla relativa ottimizzazione. Dal 2015 ad oggi il trasporto idroviario del Nord Italia è cresciuto del 160% e la filiera estesa vola verso il miliardo e mezzo entro il 2030. Secondo lo studio The European House-Ambrosetti per Confindustria Veneto Est e Confindustria Mantova, il sistema idroviario coinvolge 25 macrosettori economici, generando
“La filiera estesa del sistema idroviario, che ha nell’idrovia Fissero-Tartaro-CanalbiancoPo di Levante un elemento chiave, incide solo per lo 0,1% dei volumi di merci trasportate, rispetto ad una media di oltre il 20% nei primi 5 Paesi benchmark europei - spiega Benedetta Brioschi (Partner Teha) -. Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani: per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario. In questo scenario, il sistema idroviario del Nord Italia, grazie al suo potenziale supporto ai target di decarbonizzazione, si trova dinanzi ad una opportunità di rinascita.”
Nel corso di una tavola rotonda, è stato presentato il rapporto “La rete navigabile italiana: una nuova risorsa per il Paese. Le opportunità offerte dall’ottimizzazione e dall’efficientamento del sistema idroviario del Nord Italia”. Hanno partecipato Elisa De Berti, vicepresidente del Veneto e assessore a lavori pubblici, infrastrutture e trasporti; Fulvio Lino Di Blasio, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale; Alberto Lisatti, presidente Unione Navigazione Interna Italiana, Moreno Massetti di Fagioli SpA. Sono inoltre intervenuti: Enrico Ferrarese, presidente della
Provincia, Alessandra Ferrari, presidente di Interporto Rovigo, Alessandra Grosso, direttore generale Infrastrutture Venete. Ha concluso i lavori, l’intervento di Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est e delegato a trasporti e logistica, dichiara: “I dati sulla logistica del 2023 sono importanti: 135,4 miliardi di euro pari all’8,2% del PIL. A questo si aggiungono la strategicità per l’economia del nostro Paese, il legame imprescindibile con l’industria manifatturiera, peraltro confermati nello scenario complesso e inatteso degli ultimi tre anni. Il buon assetto logistico-infrastrutturale del Paese è, quindi, uno strumento essenziale di competitività, soprattutto per un’industria, come quella italiana e veneta, fortemente orientata all’export. In questo contesto, e nella logica di sviluppare l’intermodalità, il sistema delle vie navigabili interne padano-venete, insieme alle infrastrutture logistiche, come porti e interporti, costituisce un patrimonio il cui potenziale, in fatto non solo di trasporti, ma anche economico, ambientale e turistico è amplissimo e da valorizzare con un piano di medio-lungo termine. Anche in funzione del pieno dispiegamento delle potenzialità della Zls e dei distretti produttivi a monte e a valle dell’asta navigabile del Po e, guardando al futuro, dell’Hydrogen Valley.”
Il coraggio di inseguire i propri sogni: Namida apre il concerto di Vasco Rossi
A24 anni ho avuto l’onore di urlare “San Sirooo!”. Sono parole di Namida, nome d’arte della giovane cantante rock portovirese Claudia Pregnolato, che il 7 giugno scorso ha aperto il concerto di Vasco Rossi, nella prima data del tour “Vasco Live 2024”. L’artista, che ha mosso i primi passi nel mondo della musica a 6 anni in concorsi canori provinciali, è arrivata prima al festival ‘Zocca Paese della Musica’, organizzato dall’omonimo comune patria del Blasco per scoprire nuovi prodigi premiando meriti personali e artistici. Namida, che in giapponese significa “lacrima” è arrivata prima su un totale di 508 partecipanti, scremati da una prima selezione di 110 ed infine, dopo un’audizione al teatro ‘Il Blasco’ di Zocca, sugli 11 che hanno ottenuto di aprire un ugual numero di concerti del cantautore: i primi sette – tra cui la portovirese giunta prima – a San Siro, i restanti quattro a Bari, quasi a formare una vera e propria ‘Combriccola del Blasco’. Claudia, classe 2000, non è nuova a questo tipo di esperienze: l’anno scorso al Sequoia Music Park ha aperto il concerto di Tananai, ma già nel 2021 è stata tra gli otto finalisti del Festival di Castrocaro, vincitrice di Area Sanremo con il brano ‘Estate di Merda’ e semifinalista al Deejay On Stage 2022 a Riccione con il brano ‘Aip’. Nei 15 minuti di gloria al Tempio del Calcio, Namida ha cantato quattro suoi brani, bozza del primo progetto discografico in arrivo a settembre: ‘Paranoia Park’, ‘Cristalli’, ‘Figli dei fuori’ e ‘Ti faccio un tutorial’, con quest’ultimo come singolo. Al termine, a coronare quello che per Namida è stato un sogno, Vasco Rossi ha pubblicato il video della sua esibizione nelle storie del suo profilo Instagram, raggiungendo così virtualmente anche gli oltre due milioni di follower del cantante emiliano. Qualche giorno dopo, in sala consigliare, il sindaco Valeria Mantovan e il consigliere Marino Tessarin hanno consegnato una targa a nome di tutta l’amministrazione: “È indubbiamente motivo di orgoglio per la nostra
città ma è anche esempio di come si possa emergere pur non provenendo dalla classica ‘grande realtà’ – le parole del primo cittadino - Brava Namida, noi naturalmente tifiamo per te e per tutti quei ragazzi che hanno il coraggio di inseguire i propri sogni”, mettendo in cantiere anche l’idea di un concerto proprio a Porto Viro per il 2025, nell’occasione dei 30 anni dell’unificazione.
Fabio Pregnolato
Grande successo per “L’Indomita”
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Una Sala Eracle gremita di pubblico ha salutato la conclusione dell’anno accademico dell’Università Popolare di Porto Viro con la messa in scena dello spettacolo ‘L’Indomita’, ispirato alla vita della portovirese Maria Antonietta Avanzo e interpretato dagli studenti stessi. Nata Bellan a Contarina nel 1889, la baronessa (nome d’arte benché non di sangue blu) sta riscuotendo un successo postumo come femminista ante litteram per la sua vita avventurosa e per essere stata tra le prime donne pilote da corsa italiane. La compagnia ‘Artisti dla ciacola’ degli studenti dell’unipop cittadina ha allestito la messa in scena, per la conclusione dell’anno accademico 2023/24, dopo una magistrale lezione del professor Maurizio Cavallari durante l’anno, che ha suscitato il desiderio di far conoscere sul territorio la vita e la personalità della Avanzo. La regista nonché coordinatrice della sede portovirese Luciana Milani ha rivolto innumerevoli ringraziamenti a tutti quelli che con il loro contributo hanno permesso al gruppo di raggiungere il livello dimostrato, due su tutti Giorgio Maccapani ed Elisa Simonato per aver completato in modo ottimale la rappresentazione con l’accompagnamento musicale. Degna di nota l’interpretazione di Gabriele D’Annunzio – amico e forse qualcosa di più per Maria Antonietta - da parte di Raffaele Rubin. La stessa Milani in una scena si è lanciata ottimamente nel ballo del charleston, ed è ricorsa ad una citazione di Einstein per commentare la serata: ‘È l’arte suprema dell’insegnante risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza’. “Sono orgogliosa dei miei attori - ha aggiunto Milani - che hanno dimostrato il desiderio di divulgare cultura con grande impegno e serietà e di tutti gli studenti che in ogni momento fanno capire con il loro comportamento che siamo una squadra, e che come tale può raggiungere grandi obiettivi. Grazie a tutti i docenti che si sono alternati durante l’anno per farci lezione e che ci hanno stimolato ad arrivare fin qui”.(f.p.)
Territori di beach volley: brillano le sezioni patavine
S ole, mare e tanto spettacolo a Rosolina Mare, che ha salutato l’edizione 2024 del trofeo dei Territori di beach volley, ospitato negli impianti del Bagno Perla. Migliore comitato, alla fine, è risultato quello di Padova, impostosi di poco su Alto Adige e Venezia.
Le selezioni patavine hanno brillato in particolare al maschile, conquistando primo e secondo posto (Padova 1 e 3), mentre nel femminile il derby tra Alto Adige 2 e Trentino 1, ha visto imporsi le altoatesine. Podi completati rispettivamente da Venezia 1 e Padova 1. Nulla da fare per le selezioni polesane.
Nel maschile i tre team si sono fermati alla prima fase di qualificazione, nonostante la vittoria di Rovigo 1 nella seconda gara per 2-0 su Verona 2, che ha fatto chiudere il team con quinta migliore terza dei sei gironi, mancando l’accesso al main draw di un soffio e con Rovigo 2 in grado di conquistare un set contro TrevisoBelluno 3.
Le squadre di Fipav Rovigo erano inserite rispettivamente nel girone D Rovigo 3 con Trentino 1, Trieste-Gorizia 1 e Vicenza 2, nel girone E Rovigo 2 con Treviso-Belluno 3, Padova 1 e Alto Adige 2, e infine nel girone F Rovigo 1 con Venezia 3, Padova 2 e Verona 2. Meglio sono andate le cose nel femminile, dove due team su tre sono riusciti ad approdare alla fase ad eliminazione diretta (Rovigo 1 e 3). Il team Rovigo 3 ha sfiorato l’impresa contro Vicenza 1, portandosi in vantaggio e subendo poi la rimonta berica nei due set successivi, mentre Rovigo 1 non è riuscito a contrastare la forza della squadra di Venezia 1. Al mattino, vittoria 2-0 contro Alto Adige 3 e sconfitta contro Vicenza 1 nel girone A dove era inserita pure Trieste-Gorizia 2 per Rovigo 1. Nel girone B, sconfitta contro Alto Adige 2 e vittoria su Trieste-Gorizia 2 per Rovigo 2, alla fine classificatasi al terzo posto dietro Trentino 1. Infine, nel girone F, sconfitta contro Venezia 1 e vittoria 2-0 contro Treviso-Belluno 3 per Rovigo 3 (quarta squadra Verona 1).
Cristiano Aggio
Rosolina Rugby: “Una stagione ricca di soddisfazioni ed emozioni”
La stagione del Rosolina Rugby si è conclusa con la 2^ festa a colori Rosolina Mare Beach Rugby svoltasi nelle spiagge del bagno Primavera Beach della località balneare polesana. Una festa che ha visto la bellezza di 489 bambini di 16 società da tutto il Veneto che hanno colorato la giornata con sport, amicizia, tanto divertimento e passione per il rugby. “Siamo immensamente grati a tutti coloro che hanno partecipato, aiutato e organizzato questo evento che ormai da due anni é diventato la festa finale per tutti, dicono dal club dai colori sociali blugranata.
É stata una stagione ricca di soddisfazioni ed emozioni ma anche tanti sacrifici e impegni ma ne è decisamente valsa la
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pena. Un ringraziamento speciale per il bagno Primavera Beach che come ogni anno ci ospita presso il loro lido, all’organizzazione Rosolina Beach Games per la collaborazione, al comune di Rosolina per il supporto e infine ai volontari tutti. Ultimi ma non per importanza, il nostro magnifico #GruppoTerzoTempo che ogni anno è una squadra sempre più numerosa e forte. Un ringraziamento enorme va soprattutto ai nostri sponsor senza i quali tutto questo non sarebbe possibile”.
Queste le società che hanno partecipato: Rangers Rugby Vicenza, Monti Rugby Rovigo Junior, Rugby Villadose ‘76, C’è l’Este Rugby, Dingo Rugby Club – Verona, Guardians rugby Legnago, Rugby Mirano, Patavium Rugby, Roccia Rubano Rugby, Rugby Cittadella, Rugby Bassano 1976, Rugby Frassinelle, Rugby Junior Badia 2.0, Rugby Monselice, A.S.D. Rugby Unicorni.” (c.a.)
Modelli Intra
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mostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.
Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.
DANZA
Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.
PUBBLICITÀ
Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero
destramento subacqueo.
Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.
Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.
100 Paesi di provenienza
#Regione
LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera
Autonomia differenziata, la lunga marcia
Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.
Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”
Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.
Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio estero. Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con
la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.
ZAIA, “IL VENETO
E’ PRONTO”
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo
consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”, ha concluso Zaia.
LA LEGA ESULTA
Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la storia della Lega”.
Gli fa eco il senatore Massi-
mo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce.
La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.
FRATELLI D’ITALIA
PLAUDE AL GOVERNO
E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo chia-
ve del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.
Il Dem Martella: “E’ solo una scatola vuota,
con
effetti risibili e contraddittori”
Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per escludere
prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti
positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.
Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle
lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.
Andrea Martella
ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles
Il verdetto delle europee: vincitori e vinti
Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Tosi (FI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra)
L
e scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio.
Ma andiamo con ordine.
Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del 2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani
di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022. A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale An-
drea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.
La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale, forte dell’alto numero di preferenze ottenute, oltre 34 mila, sceglie di entrare in Parlamento Europeo) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. Anche questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze
delle quali 14.088 nelle Marca. L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfondare in Veneto e non arriva al 5%.
Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che
comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)
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Il cartellone. Il presidente Giampiero Beltotto commenta la
nuova rassegna
Con il Teatro Stabile del Veneto
350 giornate di spettacoli dal vivo
“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni
Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?
Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il
pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.
L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?
Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circense, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affin-
ché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio.
C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?
Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.
Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?
Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un
Il programma. Tra le iniziative estive gli aperitivi teatrali a luglio
mio grande amico.
L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?
È il più grande direttore artistico che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli.
La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?
Se vogliamo essere essere in serie
A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in
poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)
Al Verdi di Padova un mix di ispirazioni classiche e contemporanee
A Padova il Teatro Stabile del Veneto propone già diverse iniziative nel periodo estivo, in attesa della nuova stagione al Teatro Verdi. Proprio al Verdi nel mese di luglio torna il tradizionale appuntamento con gli aperitivi teatrali delle 19. Sempre in questo mese, accanto ad attori e registi di fama, i giovani artisti e i nuovi linguaggi della scena trovano spazio al Teatro Maddalene di Padova, luogo eletto per la sperimentazione: grazie alla collaborazione tra Comune di Padova e Fondazione TSV
torna Maddalene Factory la rassegna che conferma anche nel 2025 la sinergia con l’Università di Padova in un’attività di divulgazione teatrale su temi scientifici con Performing Science.
Il “colpo di scena” che aprirà al Teatro Verdi la declinazione padovana del Teatro Stabile del Veneto sarà lo spettacolo “Parenti Terribili” di Jean Cocteau dal 6 al 10 novembre, la prima produzione firmata dal nuovo direttore artistico Filippo Dini, nei panni di attore e regista, quindi dal
20 al 24 novembre Alessandro Preziosi porta in segna “Aspettando Re Lear”. A dicembre “Re Chicchinella” scritto e diretto da Emma Dante, a gennaio sarà la volta di Giulia De Sio con “Cose che so essere vere”, quindi “Molto rumore per nulla” (in scena dal 22 al 26 gennaio), e così via fino a maggio. Il programma completo è sul sito teatrostabileveneto.it.
A Padova la proposta dei “Fuoriserie” è particolarmente orientata alla narrazione a sfondo sociale e affronta tematiche di bruciante at-
tualità come la violenza sulle donne con Giuliana Musso, il sistema giudiziario italiano con Mauro Pescio, l’uso dei dati sensibili con Lorenzo Maragoni, il cambiamento climatico con Telmo Pievani e i delitti di mafia con Simone Luglio. Il programma si completa con un omaggio a Giorgio Albertazzi, evocato nelle parole di Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni e Mariangela D’Abbraccio, per poi concludersi con un viaggio nel teatro shakespeariano condotto da Massimo Cacciari.
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Filippo Dini
Ecco i significati del Green: parole e concetti che usiamo spesso senza conoscerli
L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?
Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!
Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.
In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo.
Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.
La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui
viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.
L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.
Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).
L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.
BENVENUTI
23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.
Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica? Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.
Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.
Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.
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Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle
Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici
Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?
Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.
ENERGIA SOLARE
L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.
ENERGIA EOLICA
L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamen-
paesaggistiche e dall’impatto visivo.
ENERGIA IDROELETTRICA
L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.
ENERGIA GEOTERMICA
L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra. Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento
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o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica. BIOMASSA
La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.
Come mai?
“Semplice: ha installato impianto fotovoltaico, pompa di calore e batteria d’accumulo. Prima dell’intervento spendeva circa 2.000 euro l’anno di gas. Oggi, per tutte le sue esigenze di luce, riscaldamento, raffreddamen-
tutto l’investimento, dalle spese per le componenti sino alla manodopera. Un ulteriore vantaggio che merita di essere sfruttato”.
Quali sono i marchi che piacciono di più ai clienti?
“Dipende. Noi installiamo prodotti delle mi-
Una bella soddisfazione…
“La vera soddisfazione è contribuire a una rivoluzione gentile, che consente alle persone di risparmiare e, contemporaneamente, tutela il nostro pianeta”.
SOLAR Piazzetta Curte Rodulo,
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te bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni
La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse
Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente
L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.
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Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.
Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.
L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili. La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse.
L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.
Tecnologia green per l’edilizia sostenibile
La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.
Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale.
Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.
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Vacanze 2024 all’insegna della sicurezza
Usalute.
E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.
“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi. “Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggiantiha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.
“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella Maris, all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presi-
VACANZE SICURE 2024
Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture. Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti
diamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”. C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.
La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento.
Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pericolosi. “Siamo
pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”. Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.
Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.
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Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto
Le squadre del Dragon boat scendono in acqua
Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale
Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!
Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.
Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne
che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute. Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”. In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.
“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.
In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfideranno a colpi di pagaia
APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI
Meduse, come comportarsi in caso di contatto
L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.
Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle.
Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza. Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene
uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.
Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.
Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.
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In estate aumenta il tempo trascorso all’aperto. Contro il rischio di malattie gravi, provocate dalle punture o morsi degli insetti
Zanzare e zecche, la miglior difesa è la prevenzione
La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna d’informazione su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze
Una puntura di zanzara o un morso di zecca possono diventare un vero e proprio problema di salute. La maggior parte delle punture o dei morsi sono innocui ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie anche gravi, chiamate arbovirosi. I sintomi più comuni di queste malattie sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Le malattie più diffuse nel Veneto causate da zanzare o zecche sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e l’Encefalite da morso di zecca (TBE), quest’ultima in particolare rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili complicanze gravi e anche invalidanti in un soggetto su cinque. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e la globalizzazione hanno peggiorato la diffusione di queste malattie e, inoltre, potrebbero contribuire a portare anche altre malattie generalmente poco diffuse nel Veneto, come ad esempio dengue, chikungunya, zika.
Cosa si può fare? La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna informativa e alcuni suggerimenti su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze. Il modo migliore per evitare queste malattie è infatti essere consapevoli dei rischi, prevenire le punture o i morsi e contrastare la diffusione delle zanzare.
Come? Proteggendosi da punture e morsi di zanzare e zecche; prendendosi cura dei giardini delle aree private per ridurre la proliferazione delle zanzare; prestando particolare attenzione in caso di escursioni in montagna e nei viaggi all’estero.
Usare i repellenti. E’ consigliato usare prodotti disponibili in commercio. E’ bene controllare che siano a base
di icaridina (KBR 3023), DEET (N,Ndietil-m-toluammide) butilacetilaminopropionato (IR3535) o Paramatandiolo (PMD o Citrodiol). Il prodotto va applicato più volte durante la giornata, soprattutto se fa caldo e si suda. Per i bambini piccoli e le donne in gravidanza è consigliabile seguire le specifiche raccomandazioni.
L’abbigliamento giusto. Soprattutto le persone anziane e fragili dovrebbero indossare vestiti lunghi e coprenti (es. maniche e pantaloni lunghi), tessuti leggeri adatti all’estate (lino, cotone, ecc.). Se si fa un’escursione in montagna si raccomanda sempre di utilizzare calzature adeguate e coprenti (evitare sandali e infradito), calzini alti e colori chiari per l’abbigliamento.
I repellenti vanno utilizzati anche sui vestiti, prima di indossarli vanno impregnati con prodotti specifici, soprattutto se ci sono molte zanzare. Per questo scopo è bene usare quelli a base di permetrina, disponibili in commercio. Queste sostanze aiutano a tenere lontane zecche e zanzare.
Le zanzariere vanno tenute abbassate.
Evitare ristagni d’acqua. Alcuni semplici accorgimenti possono evitare che le zanzare proliferino negli ambienti in cui si vive. Per questo è fondamentale evitare i ristagni d’acqua. E’ infatti sufficiente pochissima acqua stagnante affinché le zanzare possano depositare le uova e riprodursi. Cosa fare? Intanto svuotare giornalmente vasi, sottovasi e le raccolte d’acqua in generale, poi coprire con teli o microreti le raccolte di acqua che non possono essere svuotate e, quindi, applicare periodicamente, nei fossati di pertinenza privata e in presenza di acqua stagnante con presenza di larve di zanzara, prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis. Si possono inoltre posizionare pesci che si nutrono delle larve di zanzara (es. Gambusia), nelle raccolte
d’acqua private, quali laghetti e stagni e, infine, mantenere correttamente il giardino (sfalcio dell’erba, potatura delle siepi).
I prodotti larvicidi. Sono delle pastiglie che uccidono le larve. Possono essere acquistati nei consorzi agrari, in farmacia o in negozi specializzati (anche e-commerce). Devono essere applicati periodicamente, almeno ogni 3-4 settimane, nei tombini e nelle caditoie (griglie dove defluisce l’acqua) dove c’è acqua stagnante. Sono i prodotti più importanti da utilizzare anche a casa. Utilizzati nel modo corretto non sono dannosi e hanno un’efficacia duratura. Che prodotti usare? Possono essere utilizzati quelli a base di Pyriproxifen, S-Methoprene, Bacillus thuringiensis var. israelensis o olio siliconico (PDMS, Polidimetilsilossano). E’ importante alternare almeno due prodotti diversi per evitare che si sviluppino larve resistenti.
Dopo piogge abbondanti è indicato ripetere il trattamento larvicida per garantirne l’efficacia. Consultare sempre le schede tecniche dei prodotti per la periodicità e le modalità di applicazione.
Gli adulticidi. Sono invece prodotti che vengono nebulizzati nell’aria o
sulla vegetazione per uccidere le zanzare adulte. Hanno un effetto debole e di breve durata. Non sono di norma indicati per la lotta ordinaria contro le zanzare. Anche per le case private non è raccomandato il loro uso periodico. Molte specie di zanzare, a causa del loro utilizzo incontrollato, sono diventate resistenti a questi prodotti che sono utilizzati solo quando sono presenti criticità sanitarie molto particolari (es. comprovata presenza di alta densità di zanzare, presenza di specie moleste) e, quando utilizzati, deve essere posizionata una idonea cartellonistica almeno 48 ore prima dell’intervento.
I Comuni e le ULSS ogni anno eseguono interventi mirati nei tombini e nei fossati, per ridurre le zanzare nelle aree pubbliche, che servono a uccidere le larve di zanzara e non sono dannosi per l’ambiente, le persone e gli animali. Escursioni in montagna. E’ vivamente consigliato evitare di camminare fuori dai sentieri battuti, o di distendersi sull’erba.
Al rientro dalle escursioni ricordarsi di controllare accuratamente ogni parte del corpo, le zecche amano insediarsi sulla testa, sul collo, sui fianchi e dietro alle ginocchia. Meglio accorgersi subito della presenza di zecche sul corpo, evi-
terà di trovarla dopo giorni dal morso iniziale, riducendo la possibilità di infezione con un’idonea rimozione. E’ importante controllare anche eventuali animali domestici (es. cane). Per una delle malattie trasmesse dal morso di zecca è disponibile un vaccino. Viaggi all’estero. Durante i viaggi è importante proteggersi. Soprattutto nei paesi tropicali, c’è il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare (come dengue, chikungunya o zika) o da altri insetti. Possibilmente 2-3 mesi prima di partire è importante prenotare una consulenza presso gli ambulatori di medicina dei viaggi. Durante la consulenza il personale esperto potrà dare informazioni utili per ridurre i rischi e raccomandare eventuali vaccinazioni. Per 4 settimane dopo essere rientrati è importante controllare se compaiono alcuni sintomi particolari (es. febbre, malessere generale, dolore oculare, manifestazioni cutanee) e continuare ad utilizzare i repellenti cutanei. In presenza di sintomi rivolgersi al medico facendo presente il paese in cui si è stati.
Per ulteriori informazioni è bene consultare la sezione del Dipartimento di Prevenzione del sito web della propria Azienda Ulss.
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Prevenzione. La Regione lancia la campagna gratuita, su base volontaria
Bronchiolite da virus respiratorio sinciziale, c’è l’anticorpo
Sarà disponibile gratuitamente dopo il parto per i nati da ottobre 2024 a marzo 2025, per i bambini più grandi sarà inviata una lettera a casa
“Attenzione fin dalla nascita per prevenire patologie che nei neonati possono anche rivelarsi molto gravi se non addirittura letali, attraverso una campagna di prevenzione mirata a questa fascia d’età”. Così l’assessore regionale alla Sanità e Politiche Sociali, Manuela Lanzarin, annuncia l’avvio da parte della Regione del Veneto di una campagna gratuita di prevenzione della bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS), grazie alla semplice iniezione di uno specifico anticorpo, a partire dal prossimo autunno. Su base volontaria, prevede per tutti i nati da ottobre 2024 a marzo 2025, un’offerta direttamente in ospedale dopo il parto mentre per i bambini più grandi - nati da gennaio a settembre 2024 - una lettera informativa sarà inviata a casa.
“Siamo tra le prime regioni ad avviare questo progetto di prevenzione che coinvolgerà le strutture di prevenzione, quelle ospedaliere e i pediatri del terri-
torio – sottolinea l’assessore Lanzarin –. Siamo certi di creare le condizioni una grande opportunità ai neonati e alle loro famiglie con un investimento che, tra l’altro, sarà in parte ristorato dall’abbattimento dei costi per la cura della malattia e delle sue complicanze. Il virus respiratorio sinciziale, infatti, è causa di infezioni respiratorie particolarmente gravi nei bambini molto piccoli, quali ad esempio la bronchiolite e la polmonite.
Ogni anno nel Veneto, oltre 1000 bambini con meno di 12 mesi di vita, vengono ricoverati a causa di queste infezioni anche con complicanze pericolose per la vita stessa. Ad oggi non sono disponibili terapie specifiche contro questo virus che circola soprattutto nei mesi tra ottobre e aprile di ogni anno”.
“Dal prossimo autunno sarà disponibile in Italia un prodotto utilizzabile a scopo preventivo per tutti i nuovi nati – aggiunge l’assessore -. Con questa iniziativa potranno beneficarne tutti i bambini nati nei punti nascita del Veneto: 32.000 all’anno. La Regione ha già provveduto all’acquisto di altrettante dosi con un investimento di 8 milioni di euro. Si tratta di un anticorpo, cioè una proteina capace di riconoscere e neutralizzare il virus. Questo anticorpo protegge dall’infezione durante la prima stagione invernale di vita del bambino, proprio nel periodo in cui è più a rischio
di sviluppare una malattia grave”. “Le ospedalizzazioni da virus sinciziale nella prima infanzia sono quadruplicate negli ultimi vent’anni e purtroppo osserviamo che queste infezioni spesso hanno esiti negativi, addirittura mortali, soprattutto sotto l’anno di vita – sottolinea il direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria, dottoressa Francesca Russo -. La prevenzione ancora una volta rappresenta uno strumento per proteggere la popolazione. Ora abbiamo uno strumento sicuro ed efficace, un anticorpo monoclonale specifico e per questo ci siamo attivati con tempesti-
vità per utilizzarlo gratuitamente su chi è più a rischio”.
“Lo sviluppo di un anticorpo monoclonale per la prevenzione della bronchiolite da virus respiratorio sinciziale è una delle innovazioni più importanti degli ultimi vent’anni di storia della pediatria - sottolinea il Prof. Eugenio Baraldi, Direttore Dipartimento Salute Donna e Bambino (SDB) e Direttore U.O.C. di Terapia Intensiva e Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedale Università di Padova -. È un’opportunità unica di prevenzione per proteggere i bambini più piccoli, frutto di anni di ricerca scientifica. Per la bronchiolite causata dal
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RSV non esiste una terapia specifica per curare l’infezione, se non l’ossigeno, e spesso porta al ricovero in ospedale per insufficienza respiratoria. Inoltre, si è visto che questa infezione acquisita nei primi mesi di vita è una possibile concausa nel successivo sviluppo dell’asma. La prevenzione attraverso questo anticorpo può quindi evitare molti ricoveri e tanta sofferenza nei bimbi e nei genitori”. Nei paesi in cui la campagna è già iniziata lo scorso anno (es. Regione della Galizia in Spagna, Stati Uniti) è stata riscontrata una riduzione fino al 90% dei ricoveri per questo virus respiratorio.
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