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San Bassiano, oculistica potenziata con l’apertura della seconda sala operatoria

Il conto alla rovescia

Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.

Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.

Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.

Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.

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Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

DISPERAZIONE ABITATIVA: PREZZI ALLE STELLE

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L’emergenza travolge famiglie, studenti e giovani coppie, con affitti alle stelle e scarsa disponibilità di alloggi pubblici

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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”

AL VIA GLI INCENTIVI PER CALDAIE E CANNE FUMARIE FINO A 700 EURO

Nuove agevolazioni per incentivare l’uso di tecnologie efficienti e sostenibili, aiutando anche chi è in difficoltà con il pagamento delle bollette idriche

Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”

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Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone

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A Palazzo Pretorio la nuova sede di Veneto Lavoro

Un’importante operazione di valorizzazione del patrimonio pubblico e di rigenerazione urbana prende vita a Bassano con il trasferimento della sede del Centro per l’Impiego a Palazzo Pretorio. L’accordo tra il Comune e Veneto Lavoro, rappresentato dal direttore Tiziano Barone, prevede un investimento di 2,2 milioni di euro, finanziato in parte con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Abbiamo scelto di riportare attività e persone nel cuore della città, senza consumare nuovo suolo e senza delocalizzare i servizi”, ha dichiarato il sindaco Nicola Finco. “Restituire funzione e dignità a un immobile storico significa dare nuova linfa al centro cittadino, garantendo sostenibilità ed efficienza”. Il progetto prevede la ristrutturazione di due piani dell’edificio: al secondo piano saranno allestiti 13 uffici, una sala riunioni, un’area ricevimento e una zona ristoro, per un totale di 535 metri quadri. Il terzo piano ospiterà ulteriori uffici, archivio e locali di servizio, per 220 metri quadri complessivi. Gli spazi saranno moderni, accessibili e adeguati alle esigenze di operatori e utenti. L’inizio dei lavori è previsto entro il 2025 e la conclusione entro il 30 giugno 2026. Il Centro per l’Impiego di Bassano del Grappa serve 17 Comuni, con un bacino di oltre 100.000 persone in età lavorativa e 14.500 imprese attive, principalmente nei settori del commercio, manifatturiero ed edilizia. “Il Centro per l’impiego (CPI) di Bassano del Grappa –precisa il Direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone - Insiste su un territorio particolarmente dinamico anche in termini di mercato del lavoro, che nel 2024 ha registrato un saldo di 550 posti di lavoro dipendente in più e un volume complessivo di circa 18.700 assunzioni.” “Ogni ufficio che si insedia nel centro storico porta nuove opportunità economiche e sociali”, ha sottolineato Finco. “Abbiamo lavorato fin dal primo giorno per realizzare questo progetto, che è la dimostrazione concreta del nostro impegno per la città”. Redazione Bassano

Inizia un’importante operazione di valorizzazione urbana

Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >

La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.

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L’iniziativa.

Nuovi incentivi per ridurre consumi energetici, inquinamento e aiuti concreti per le bollette

Il Comune di Bassano del Grappa ha deciso di investire nel miglioramento della qualità dell’aria e nella riduzione dei consumi energetici attraverso un pacchetto di incentivi dal valore complessivo di 20 mila euro. L’iniziativa mira a sostenere i cittadini nell’adozione di soluzioni più efficienti e sostenibili, prevedendo contributi economici per la manutenzione e la sostituzione delle caldaie obsolete, nonché per la pulizia delle canne fumarie.

Nel dettaglio, una parte del fondo sarà destinata a chi necessita di interventi di manutenzione o riparazione su impianti di riscaldamento installati prima del 2014, con un sostegno economico che consentirà di alleggerire le spese per il corretto funzionamento degli apparecchi più datati. Un’attenzione particolare è rivolta a chi decide di compiere un passo significativo verso la transizione energetica, sostituendo le vecchie caldaie alimenta-

te a gasolio, gas naturale o GPL con moderne pompe di calore, più efficienti e meno inquinanti. Per questi interventi il contributo previsto può arrivare fino a 700 euro, un aiuto concreto per incentivare il passaggio a tecnologie più rispettose dell’ambiente. Infine, il Comune ha pensato anche alla sicurezza e alla corretta gestione degli impianti di scarico, mettendo a disposizione fondi per la pulizia delle canne fumarie nelle abitazioni, con un contributo massimo di 150 euro per ogni intervento.

L’Assessore all’Ambiente, Andrea Viero, ha sottolineato l’importanza di questa misura, ribadendo l’impegno dell’amministrazione nel promuovere scelte responsabili che possano contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e, allo stesso tempo, garantire un risparmio energetico per le famiglie. Ha quindi invitato i cittadini a cogliere questa opportunità, sottolineando come piccoli interventi

possano avere un grande impatto sulla qualità dell’aria e sul benessere della comunità.

I contributi sono rivolti ai proprietari o detentori di immobili a uso residenziale, inclusi i condomini, a condizione che non abbiano già usufruito di agevolazioni simili in passato. Ogni richiedente potrà presentare una sola domanda per tipologia di intervento, rispettando il termine di scadenza fissato per il 31 ottobre 2025. Le richieste dovranno essere inviate tramite raccomandata, PEC o consegnate a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune in via Matteotti. Per tutte le informazioni dettagliate e per scaricare il modulo di domanda, è possibile consultare il sito ufficiale del Comune di Bassano del Grappa.

Bonus Idrico 2025: un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà

Per sostenere i cittadini che si trovano in difficoltà economica, il Comune di Bassano del Grappa ha attivato un bando per l’asse-

gnazione del Bonus Idrico 2025, una misura pensata per aiutare coloro che hanno accumulato debiti nei confronti del Servizio Idrico Integrato. Grazie a un fondo di oltre 63 mila euro, stanziato dal Consiglio di Bacino Brenta e gestito da Etra Spa, sarà possibile offrire un supporto concreto a chi fatica a saldare le bollette dell’acqua, della fognatura e della depurazione.

L’iniziativa è rivolta a diverse categorie di persone in difficoltà, tra cui famiglie seguite dai servizi sociali, nuclei monoparentali, anziani con più di 65 anni e genitori con figli a carico. Possono presentare domanda anche persone sole che si trovano in condizioni di disagio economico. Per accedere al bonus, i richiedenti devono essere residenti nel Comune di Bassano del Grappa, avere un ISEE ordinario non superiore ai 20 mila euro ed essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno, nel caso di cittadini stranieri. Inoltre, devo-

no dimostrare di avere un debito pregresso con Etra per il servizio idrico, maturato negli anni precedenti.

Per presentare domanda c’è tempo fino alle ore 12:15 del 7 aprile 2025. La richiesta può essere inoltrata all’Ufficio Protocollo del Comune di Bassano del Grappa tramite raccomandata, PEC o consegna a mano presso la sede di via Matteotti. Il modulo di domanda è disponibile sia online sul sito del Comune, sia presso lo Sportello Famiglia in via Jacopo Da Ponte, dove i cittadini potranno ricevere assistenza per la compilazione nei giorni e orari di apertura degli uffici.

Grazie a questo intervento, l’amministrazione comunale intende offrire un aiuto concreto alle persone più vulnerabili, garantendo loro la possibilità di regolarizzare la propria situazione e di continuare a usufruire di un servizio essenziale come quello idrico.

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Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
Paola Bigon

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Emergenza casa.

crescente

Chi cerca casa trova solo una graduatoria: la vergogna degli alloggi chiusi a Bassano

Con 94 appartamenti sfitti tra le case popolari comunali e una domanda crescente, la crisi abitativa a Bassano continua a pesare su famiglie

L ’emergenza abitativa è ormai un tema sociale di primaria importanza in molte città italiane. Da un lato, i costi degli affitti nel mercato privato sono in costante aumento, rendendo sempre più difficile per famiglie, studenti e lavoratori trovare una casa a prezzi accessibili.

Dall’altro, l’edilizia residenziale pubblica fatica a rispondere alla domanda crescente, tra lunghe graduatorie e immobili da ristrutturare che tardano a essere rimessi a disposizione. Anche il mercato immobiliare di Bassano del Grappa continua a registrare una crescita significativa. Nel mese di febbraio, il prezzo medio richiesto per gli immobili residenziali in vendita ha raggiunto i 1.891 euro al metro quadro, segnando un aumento del 6,66% rispetto allo stesso mese del 2024, quando il valore medio si attestava a 1.773 euro/m². Negli ultimi due anni, febbraio 2025 ha segnato il picco più alto per il costo delle abitazioni all’interno del comune. Il valore più basso, invece, è stato registrato a giugno 2023, quando il prezzo medio richiesto per un immobile in vendita si fermava a 1.692 euro al metro quadro.

L’andamento conferma la tendenza al rialzo del mercato locale, con una crescente domanda che continua a spinge-

re i prezzi verso nuovi massimi. Negli ultimi anni, anche il mercato degli affitti ha subito un’impennata nei prezzi, complice l’aumento della domanda e la ridotta disponibilità di alloggi. Inoltre, la competizione tra studenti, giovani coppie e lavoratori ha reso quasi impossibile trovare una casa a prezzi sostenibili. A febbraio 2025, il canone medio richiesto per gli immobili residenziali in affitto è stato di € 10,80 al metro quadro mensile, segnando un aumento del 26,91% rispetto a febbraio 2024, quando era di € 8,51 al metro quadro. Negli ultimi due anni, il valore più alto nel comune di Bassano del Grappa è stato registrato a set-

tembre 2024, con una media di € 11,03 al metro quadro. Il prezzo più basso, invece, è stato rilevato a gennaio 2024, con un canone medio di € 8,18 al metro quadro mensile. E infine il fenomeno degli affitti brevi ha ulteriormente ridotto l’offerta, spingendo molti proprietari a preferire contratti più redditi-

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zi e di breve durata rispetto ai classici affitti a lungo termine. L’altra faccia del problema riguarda l’edilizia residenziale pubblica, che dovrebbe offrire una soluzione abitativa a chi non può permettersi il mercato privato. Tuttavia, i ritardi nella gestione delle graduatorie e la scarsità di alloggi disponibili aggravano la crisi. Secondo i dati Ater, nella provincia di Vicenza si contano 4200 appartamenti di cui circa 600 sono sfitti. Nello specifico prendendo Bassano, Ater gestisce 374 appartamenti di questi 60 sono ancora sfitti: 10 attualmente in vendita, 24 da fare manutenzioni e assegnare. Infine, 26 riguardano i tre caseggiati di via Trozzetti realizzati alla fine degli anni ‘40 dalla famiglia Westen, proprietaria delle ex Smalterie per le famiglie dei dipendenti della storica azienda bassanese e poi passati in gestione all’Ater, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica.

Mentre l’emergenza abitativa continua a pesare su famiglie e cittadini in difficoltà, le istituzioni annunciano interventi che sembrano poter cambiare, anche se con tempi lunghi, la situazione abitativa. Grazie all’approvazione della variante in consiglio comunale, l’Ater potrà avviare la demolizione degli edifici di via Trozzetti e riorganizzare gli spazi. Ma i tempi non sono immediati: “Dobbiamo ancora completare l’iter – spiega il presidente Ater Valentino Scomazzon – e solo l’anno prossimo potremo iniziare a liberare gli ultimi appartamenti rimasti Un’operazione da 10 milioni di euro, che però non risolve nell’immediato il problema della casa per chi è in lista d’attesa”. A pesare sulla crisi abitativa ci sono anche le case popolari di proprietà del Comune: 285 appartamenti, di cui ben 94 sfitti. Un dato che fa riflettere, considerando che la domanda di alloggi è in costante crescita. “In tutta Bassano, gli appartamenti di edilizia popolare sono 659, ma - conferma il presidente Ater - non bastano a soddisfare le richieste. Intanto, mentre le graduatorie scorrono, si attende l’autunno per un nuovo bando e un’ulteriore lista di assegnazioni”. Ma il problema resta: tra lungaggini burocratiche, alloggi vuoti e tempi incerti, l’emergenza abitativa a Bassano è ancora lontana da una soluzione concreta.

Emergenza

casa/2. (Pd di Bassano):

“La casa non è un lusso, ma un diritto fondamentale”

Affitti brevi e l’inaccessibilità delle case: una bomba sociale pronta a esplodere

C’è un tema di alloggi pubblici e famiglie povere che non hanno dove stare. Ma anche di tante famiglie del cosiddetto ceto medio che un reddito ce l’hanno, ma in questo momento a Bassano non riescono a trovare una casa in affitto.

Il Partito Democratico scende in campo con la proposta di un piano “per garantire il diritto alla casa, regolamentare gli affitti turistici, recuperare gli alloggi pubblici sfitti e incentivare gli affitti a lungo termine per residenti e studenti”.

Un vero e proprio piano casa, fatto di norme e investimenti.

“La casa non è un lusso - ha spiegato Maria Di Pino, segretaria dem del circolo di Bassano - ma un diritto fondamentale, un pilastro per lo sviluppo delle comunità, per la coesione sociale, per l’attrattiva dei territori. E oggi il Veneto ha bisogno di un piano serio e strutturato per affrontare l’emergenza abitativa”. La creazione di un’Agenzia regionale per la casa, Un piano di edilizia residenziale pubblica da 50 milioni all’anno, il potenziamento dei fondi per l’affitto e la morosità, tutela contro gli sfratti e incenti-

vi per alloggi destinati a studenti e lavoratori. Queste le cinque azioni strategiche del piano regionale per la casa e l’abitare.

“L’aumento del costo del denaro, - prosegue la segretaria dem - unito all’inflazione hanno reso l’emergenza abitativa un problema sempre più diffuso tra la popolazione non un problema della fascia più deboli. Tra le categorie più colpite quella degli studenti”. Si tratta di una questione che coinvolge sia il settore dell’edilizia popolare, con tutte le sue implicazioni sociali e urbanistiche, sia il mercato degli affitti privati, con le sue dinamiche economiche e normative. Da un lato, emerge la necessità di garantire alloggi accessibili e dignitosi per le fasce più vulnerabili della popolazione, attraverso politiche abitative efficaci e interventi strutturali. Secondo gli ultimi dati della Cisl in media sono 250 le domande di assegnazione che arrivano negli uffici di Ater. Dall’altro, il mercato privato degli affitti solleva problematiche legate ai costi, all’inflazione, alla disponibilità delle abitazioni e alla tutela degli inquilini, con un impatto significativo sulla

qualità della vita nelle città. Non per ultimo il fenomeno degli affitti brevi, con implicazioni significative sia per il mercato immobiliare sia per la vivibilità dei centri urbani. L’aumento degli affitti brevi ha contribuito a una progressiva riduzione della disponibilità di case, facendo lievitare i prezzi - che può incidere anche del 40% del reddito pro-capite - e rendendo sempre più difficile per i residenti trovare soluzioni abitative accessibili. “Molte città hanno adottato misure per gestire il fenomeno degli affitti brevi, cercando un equilibrio tra il richiamo turistico e la tutela del diritto all’abitare. Anche a Bassano del Grappa la questione si sta facendo sempre più rilevante, rendendo necessaria un’azione regolamentare a livello comunale. La situazione dell’abitare sta assumendo i contorni di un’emergenza sociale – sottolinea la rappresentante del Partito Democratico – ed è fondamentale avviare una riflessione più ampia sull’impatto che questo fenomeno ha sulla comunità e sul mercato immobiliare locale”.

Sara Busato

Mercato immobiliare: una crescita che nasconde la crisi del settore

Anche famiglie con reddito fisso non riescono più a trovare alloggi a prezzi accessibili, alimentando un’emergenza sociale sempre più urgente

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Il mercato immobiliare residenziale del Vicentino ha recuperato la falsa partenza di inizio anno, chiudendo il 2024 con un andamento complessivamente stabile rispetto al 2023. Tuttavia, persiste il problema della scarsa disponibilità di case e appartamenti in vendita, un fattore che rischia di rallentare ulteriormente il settore. Questa la fotografia tracciata da Fimaa-Confcommercio Vicenza, alla luce dei dati OMI pubblicati dall’Agenzia delle Entrate. Secondo le statistiche, nel quarto trimestre del 2024 si sono registrate 3.202 compravendite, con un incremento dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le transazioni furono 2.947.

“Il dato positivo di fine anno –commenta Elena Costa, presidente provinciale degli agenti FimaaConfcommercio – è il risultato della chiusura di numerose trattative avviate nei mesi precedenti, piuttosto che di un autentico risveglio del mercato. Più che una crescita strutturale,

assistiamo a un riequilibrio del settore”. Un ulteriore stimolo alle vendite è arrivato dalla scadenza del “sismabonus acquisti” al 31 dicembre 2024, che ha incentivato l’acquisto di immobili venduti da imprese di costruzione dopo interventi di demolizione e ricostruzione.

Guardando al bilancio complessivo dell’anno, il numero totale di immobili residenziali compravenduti nel Vicentino nel 2024 si attesta a 10.147, con una variazione minima rispetto ai 10.135 del 2023 (+0,12%). A livello territoriale, la città di Vicenza segna un aumento del 2,53%, mentre il resto della provincia registra una lieve flessione dello 0,37%. Anche le superfici oggetto di compravendita sono in calo dello 0,62%.

Per il 2025, la prudenza rimane d’obbligo. “La recente riduzione del costo del denaro da parte della BCE – osserva Costa – dovrebbe facilitare l’accesso ai mutui, ampliando la platea di potenziali acquirenti. Tuttavia,

la disponibilità di immobili sul mercato è sempre più scarsa”. Un monitoraggio sui principali portali immobiliari conferma questa tendenza, con un calo del 30% degli annunci di vendita rispetto a tre anni fa.

Secondo la presidente di FimaaConfcommercio Vicenza, il settore sta attraversando un “corto circuito”. “La domanda di case c’è ed è elevata, ma l’offerta non riesce a soddisfarla. Le nuove abitazioni hanno prezzi spesso fuori portata per molti, a causa dell’aumento dei costi di costruzione e dei severi standard energetici richiesti. Di conseguenza, chi vorrebbe cambiare casa spesso rinuncia, lasciando fermo il mercato dell’usato”.

Questa situazione penalizza soprattutto i giovani alla ricerca della loro prima casa.Anche il mercato delle locazioni è sotto pressione. Molti proprietari sono restii ad affittare per timore delle difficoltà legate agli sfratti in caso di morosità. (s.b.)

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La

sindaco

Il dibattito sulla riapertura del Tribunale di Bassano: posizioni a confronto

L a riapertura del Tribunale di Bassano del Grappa, chiuso da 13 anni, è tornata al centro del dibattito politico e istituzionale, dividendo amministrazioni locali, partiti e rappresentanti del mondo giudiziario. Un edificio dalle finiture di pregio, progettato dall’architetto di fama internazionale Boris Podrecca, giace inutilizzato e diventa il fulcro di un confronto che va ben oltre i confini bassanesi.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha annunciato che la revisione della geografia giudiziaria, che comprende la riapertura del tribunale di Bassano insieme ad altre sedi in Piemonte, Abruzzo, Calabria e Puglia, sarà presentata al Consiglio dei Ministri. Il centrodestra si mostra in gran parte favorevole, seppur con qualche dissenso interno. La Lega, con il segretario regionale Alberto Stefani, sostiene il progetto, così come Forza Italia, nonostante l’opposizione del senatore Pierantonio Zanettin, che definisce la sede bassanese un “tribunalino nato morto”. L’appoggio arriva anche dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che sottolinea l’importanza di rispondere alle esigenze del territorio, e soprattutto dal sindaco di Bassano, Nicola Finco, che afferma con fermezza: “Il tempo del confronto è scaduto.” Tra i principali sostenitori della riapertura c’è il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, che evidenzia come la mancanza di un tribu-

nale di prossimità rappresenti un ostacolo per imprese e cittadini. Con oltre 90mila aziende nelle province di Vicenza, Padova e Treviso, il territorio del Bassanese è una delle aree più produttive d’Italia, contribuendo al 12% dell’export veneto e al 2% di quello nazionale.

“Il tessuto economico dell’Alta Padovana, Castellana e del Bassanese è tra i più dinamici e produttivi del Nord Italia e con una forte vocazione industriale, artigianale e commerciale. Tuttavia, la mancanza di un tribunale di prossimità rappresenta un ostacolo allo sviluppo e alla tutela giuridica di cittadini e aziende.” Avvocati e commercialisti devono affrontare trasferte onerose per accedere ai servizi giudiziari, mentre un tribunale a Bassano permetterebbe una gestione più efficiente delle controversie economiche e della tutela legale. “Non si tratta di un privilegio, ma di una necessità per il futuro di un’area che lavora e produce”, ribadisce Bitonci.

difficile situazione di organico del tribunale di Vicenza, già sotto del 50% rispetto alle necessità previste.

Il presidente di Confartigianato Bassano, Sandro Venzo, ha sottolineato come un tribunale locale, più efficiente e accessibile, possa rappresentare un vantaggio strategico per artigiani, piccole imprese e cittadini, riducendo i tempi e i costi delle controversie legali. Secondo Venzo una struttura giudiziaria potenziata favorirebbe non solo l’incentivazione di investimenti e la crescita economica del territorio, ma renderebbe l’area ancora più attrattiva per l’insediamento

di nuove attività. Il presidente ha inoltre chiarito che non si tratta di sottrarre risorse ad altre aree, ma di garantire una redistribuzione più equa del carico di lavoro, auspicando l’immissione di personale aggiuntivo – già prevista con i concorsi in corso e finalizzata al potenziamento dell’organico entro il 2026 – per assicurare il corretto funzionamento del tribunale e il rispetto degli impegni presi in tal senso. Non tutti, però, vedono di buon occhio la riapertura del Tribunale della Pedemontana. Sono 59 i sindaci della provincia di Vicenza che hanno firmato una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio, esprimendo preoccupazioni per l’eventuale istituzione della nuova sede giudiziaria. Il timore principale è che l’apertura di Bassano possa aggravare ulteriormente la già

“Abbiamo ascoltato con attenzione il punto di vista e le preoccupazioni che ci sono state esposte dai Presidenti degli Ordini degli Avvocati di Padova, Vicenza e Treviso (avvocati Francesco Rossi, Alessandro Moscatelli, Diego Casonato) in ordine alla proposta di istituire un nuovo Tribunale della pedemontana. Li ringraziamo del confronto. Come Sindaci abbiamo deciso di chiedere un incontro al Ministro Nordio per valutare le migliori modalità volte a difendere gli interessi dei nostri territori in un ottica costruttiva e di collaborazione reciproca”, dichiarano congiunti Sergio Giordani, Mario Conte e Giacomo Possamai, rispettivamente sindaci di Padova, Treviso e Vicenza.

Gli Ordini degli avvocati di Vicenza, Padova e Treviso sono da sempre contrari al progetto, ritenendolo una scelta inefficace in assenza di risorse adeguate. Un gruppo di sindaci ha incontrato i presidenti di questi Ordini per discutere il tema e ha poi chiesto un confronto diretto con il ministro Nordio, per difendere “gli interessi dei nostri territori in un’ottica costruttiva”.

Il sindaco di Bassano, Nicola Finco, non ha esitato a rispondere ai colleghi di Vicenza, Padova e Treviso, accusandoli di voler accentrare i servizi giudiziari nei capoluoghi, ignorando le necessità delle aree periferiche e

produttive. “Se oggi rinunciamo al Tribunale della Pedemontana, rischiamo domani di vedere allontanarsi anche altri servizi essenziali dal nostro territorio”, avverte Finco.

Il primo cittadino bassanese ha invitato i sindaci Giordani, Conte e Possamai a un confronto diretto con gli oltre 70 primi cittadini del territorio favorevoli alla riapertura del tribunale. “Non chiediamo di smantellare i palazzi di giustizia di Vicenza, Padova e Treviso, ma di lavorare insieme per ottenere da Roma ciò che ci spetta”, ha dichiarato Finco, sottolineando che il Tribunale della Pedemontana rappresenta una risposta concreta a una domanda reale di giustizia e servizi, senza voler minacciare l’attuale equilibrio giudiziario.

Il dibattito sul Tribunale della Pedemontana resta aperto, con due schieramenti contrapposti: da un lato Bassano e il suo sindaco, sostenuti da esponenti del centrodestra e dal mondo economico, che vedono nella riapertura una necessità per il territorio; dall’altro, i sindaci di Vicenza, Padova e Treviso, insieme agli Ordini degli avvocati e a 59 sindaci del vicentino, preoccupati per l’impatto negativo che potrebbe avere sulla già fragile situazione della giustizia nel Nord-Est. La decisione finale spetta ora al Governo, che dovrà valutare se e come dare seguito a questa richiesta, cercando di bilanciare le esigenze locali con le risorse disponibili.

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Il sindaco di Bassano Nicola Finco

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La riccorenza. In 103 hanno ricevuto il Cappello Alpino in una cerimonia solenne in Piazza Garibaldi

Il cammino dei giovani Alpini tra la memoria del passato e il coraggio delle nuove avventure

I 103 giovani militari del Centro Addestramento Alpino di Aosta hanno dato il via in città ad una giornata intensa, in cui formazione, storia e identità alpina si sono fuse in un percorso di incontro e memoria. La giornata è iniziata presso la caserma Montegrappa con l’alzabandiera, simbolo di appartenenza e orgoglio, per poi prendere vita con una corsa nel cuore del centro storico. I militari, appartenenti al corso Pasubio III, hanno attraversato il ponte e raggiunto le scuole primarie Guglielmo Marconi, Generale Giardino e XXV aprile, dove alunni e penne nere della Sezione Montegrappa dell’Associazione Nazionale Alpini hanno partecipato attivamente a un momento di confronto e scambio di domande sulla vita nelle Truppe Alpine. Successivamente l’energia dei giovani alpini ha proseguito il percorso verso scuole secondarie, precisamente negli istituti Jacopo Vittorelli, Bellavitis e Bellavitis IC3. In questi incontri le curiosità degli studenti hanno trovato risposta nelle testimonianze dirette di chi ogni giorno incarna la tradizione e l’impegno militare, rafforzando il legame tra le nuove generazioni e la storia dell’Esercito Italiano. Nel pomeriggio, al Parco Ragazzi del ‘99, è stato reso omaggio ai Caduti dell’ultima classe di leva della Grande Guerra, con la deposizione di una corona sul monumento. La cerimonia, alla quale hanno partecipato le autorità cittadine, il comandante del reggimento allievi e i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Alpini, ha sottolineato il profondo rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per la patria. A Bassano del Grappa, città simbolo degli Alpini, si

è svolta dunque una settimana di immersione storicoaddestrativa in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini, che ha sancito il loro ingresso ufficiale nelle Truppe Alpine, culminata con la solenne cerimonia di benedizione e consegna del Cappello Alpino ai 103 Volontari in Ferma Iniziale del corso “Pasubio III”. I 103 giovani volontari dell’Esercito hanno ricevuto il cappello alpino nel corso di una cerimonia solenne tenutasi in Piazza Garibaldi. I nuovi Alpini del corso “Pasubio III” hanno così concluso un percorso di formazione durata 12 settimane presso il Centro Addestramento Alpino di Aosta. Durante questo periodo, hanno seguito il Modulo Integrativo Truppe Alpine, un intenso percorso di addestramento fisico e tecnico, comprendente corsi di sci e Mountain Warfare, volto ad apprendere tecniche di vita, movimento, combattimento e soccorso in ambienti montani.

Parco Ragazzi ’99: nuovi ingressi per un’area più accessibile

Il Parco Ragazzi ’99 sta vivendo una fase di profondo rinnovamento grazie a un ambizioso intervento volto a migliorare l’accesso e la sicurezza dell’area verde cittadina. Durante un recente sopralluogo, il Sindaco Nicola Finco e l’Assessore ai Lavori Pubblici Andrea Viero hanno potuto constatare l’avanzamento dei lavori volti alla realizzazione di due nuovi padiglioni d’ingresso, uno situato in prossimità di Prato Santa Caterina e l’altro in via Santo Stefano. Questi nuovi accessi, progettati sotto la direzione dell’architetto Annabianca Compostella, rappresentano un importante tassello per rendere il parco più riconoscibile e funzionale. Il progetto è stato studiato per garantire una fruibilità completa, tenendo in grande considerazione le esigenze di anziani, persone con difficoltà motorie e utenti di carrozzine, biciclette e mezzi a rotelle.

Con una spesa complessiva di 240 mila euro, comprensiva anche della fase progettuale, questo intervento si configura come un investimento strategico per valorizzare e rendere più accessibile uno dei polmoni verdi più rappresentativi della città.

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L’evento. La 45° Edizione Rassegna Gastronomica dedicata all’Asparago Bianco di Bassano DOP incanta il Veneto

Tradizione, innovazione e rilancio economico tra sapori autentici e crescita turistica

I l Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha inaugurato la 45^ edizione della Rassegna Gastronomica dedicata all’Asparago Bianco di Bassano DOP, a Palazzo Ferro Fini. Con il patrocinio della Città di Bassano del Grappa e della Regione del Veneto e promosso da Confcommercio di Bassano del Grappa, l’evento rappresenta un punto d’incontro fra agricoltura, gastronomia, cultura e turismo e si svolgerà fino al 13 giugno con numerosi appuntamenti sul territorio. Durante la manifestazione i visitatori potranno scoprire l’asparago in tante declinazioni: gustarlo in un croccante tramezzino al bar, assaporarlo in un sorprendente gelato o immergersi in un raffinato menù degustazione proposto dai ristoranti locali. Le serate a tema, organizzate dagli esercenti, offriranno esperienze culinarie uniche, rendendo l’evento imperdibile per chi ama la buona cucina e desidera conoscere da vicino un prodotto che, da 45 anni, incanta e accoglie i suoi

M.Danesinvi-asparagobiancobassano.com

estimatori.

“Questa rassegna è il punto d’unione tra il mondo agricolo, gastronomico, culturale e turistico”, ha dichiarato Ciambetti, ribadendo la tradizione consolidata della presentazione dell’Asparago Bianco DOP in Consiglio regionale. Il Presidente ha evidenziato dati significativi: secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico 2024, il settore ha registrato un incremento del 12% rispetto all’anno

precedente, raggiungendo un valore di 40,1 miliardi di euro. Inoltre, il Consorzio per la Tutela dell’Asparago segnala una produzione annua superiore a 500 tonnellate e un aumento commerciale del 15%, elementi che testimoniano il rilancio economico locale.

Elena Scotton, vicepresidente di Confcommercio, ha sottolineato come la valorizzazione dell’asparago contribuisca a promuovere l’intero territorio, capace di attrarre turisti grazie all’armonioso connubio fra tradizione e innovazione. Paolo Brotto, Presidente del Consorzio, ha ricordato che l’asparago, primo in Europa a ottenere la Denominazione di Origine Protetta, è il fiore all’occhiello di Bassano, fondamentale per lo sviluppo del turismo enogastronomico. Andrea Simioni, vicepresidente dei ristoratori, ha auspicato una stagione all’insegna del bel tempo e di un crescente afflusso turistico, che rafforzi la ripartenza dopo il periodo invernale.

Paola Bigon

Prevenzione e consapevolezza: combattere il tumore al seno nel Bassanese

Nel bassanese il tumore al seno colpisce una donna su otto. “La svolta medica nasce dalla prevenzione” queste sono le parole di Francesca Busa, l’Assessore alle Politiche per la Salute e alle Pari Opportunità, con il sostegno di Elena Pasquin, Psicologa dell’Associazione Oncologica del San Bassiano. Ancora oggi un’ampia fetta di donne, di età inferiore ai quarantanove anni, ritiene che la possibilità di contrarre un tumore al seno non sia un problema riservato alla propria fascia di età.

La 45^ Rassegna Gastronomica dell’Asparago Bianco di Bassano DOP, inaugurata da Roberto Ciambetti, celebra agricoltura, gastronomia e turismo fino al 13 giugno con eventi e degustazioni a Bassano del Grappa.

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Ma le statistiche smentiscono questa radicata convinzione: il 40% delle donne di età inferiore ai quarantanove anni è colpita da questa grave patologia. Per sdoganare falsi miti attorno a questa malattia, e demonizzare la paura che ruota intorno al concetto di prevenzione, lo scorso marzo l’Assessorato alle Politiche per la Salute e alle Pari Opportunità del

Comune di Bassano ha promosso due iniziative di supporto e sensibilizzazione verso la prevenzione del tumore al seno. Il primo incontro è avvenuto sotto il nome di “Melotocco”, un progetto che prevedeva una giornata dedicata alla formazione sull’autopalpazione al seno. Un’esperienza istruttiva, sostenuta dall’Associazione On-

cologica San Bassiano Onlus con il patrocinio del Comune di Bassano del Grappa presso la sede dell’associazione. Per estendere questa nuova ottica culturale di prendersi cura della propria salute in modo autonomo, inserendo piccoli gesti di prevenzione, il Comune di Bassano del Grappa, con la collaborazione di WelfCare, ha dato vita all’evento “Mammografia ed Ecografia gratuita”. Un’altra giornata rivolta a tutte le donne della fascia d’età 35-49 anni non coperta dallo screening di Ulss 7 Pedemontana. Il tutto supervisionato da un’unità mobile di professionisti solo per le residenti di Bassano. Uno degli obiettivi principali di questa campagna è rafforzare il legame tra pubblico e privato, con lo scopo di raggiungere lo stesso traguardo: accedere a una prevenzione precoce per garantire un futuro di salute. (m.p.)

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Francesca Busa e Elena Pasquin

Gli impianti. L’obiettivo è ambizioso: partire con

Dai tetti di 38 scuole l’energia del futuro Nasce la Comunità Energetica della Provincia

L a Provincia di Vicenza punta dritto alla transizione energetica e lo fa partendo da un progetto concreto e innovativo: la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che coinvolge ben 38 edifici scolastici del territorio. Il piano, tra i più ambiziosi a livello regionale, prevede l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli istituti superiori, per produrre energia pulita, ridurre le emissioni di CO , abbattere i costi in bolletta e reinvestire i ricavi in iniziative sociali e ambientali.

Il progetto è stato presentato a Palazzo Nievo durante un incontro promosso dalla Regione Veneto, da tempo in prima linea nella promozione delle CER. “Siamo stati i primi a credere davvero in questo modello – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e all’Energia, Roberto Marcato – e oggi il Veneto è la prima regione in Italia per numero di comunità energetiche in rapporto alla popolazione. Le CER sono uno strumento potente per produrre energia sostenibile, combattere la povertà energetica e coinvolgere attivamente i cittadini nella transizione ecologica.”

Per rafforzare questo percorso è stato lanciato il portale Veneto Verde Energia, che si propone come spazio informativo e operativo, pensato per aiutare cittadini, imprese ed enti locali ad avvicinarsi al mondo delle CER e diventarne parte attiva.

La Provincia di Vicenza non si è fatta trovare impreparata. “Vogliamo essere protagonisti del cambiamento”, ha sottolineato Filippo Negro, consigliere provinciale con delega all’Ambiente.

“La nostra CER provinciale nasce da un’idea concreta: trasformare i tetti delle scuole in piccole centrali verdi, capaci non solo di soddisfare i fabbisogni energetici degli istituti, ma anche di immettere energia pulita nella rete a beneficio dell’intera comunità.”

sarà in grado di produrre energia anche per altre utenze pubbliche vicine.

I benefici saranno molteplici: ambientali, con una riduzio-

ne stimata di 3.000 tonnellate di CO2 all’anno; economici, grazie all’abbattimento dei costi per le scuole e gli enti pubblici; e sociali, perché i ricavi generati verranno

reinvestiti in progetti condivisi con il territorio, in particolare con le scuole stesse, rafforzando così il valore educativo e comunitario dell’iniziativa.

Attualmente la Provincia è impegnata nella costituzione della Fondazione che gestirà la CER e coordinerà gli interventi. In parallelo, si stanno effettuando verifiche tecniche sui tetti delle scuole per valutarne l’idoneità all’installazione. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: partire con la realizzazione dei primi impianti già dall’estate 2026.

Secondo lo studio di fattibilità elaborato da Marco Bianchi, consulente di Sinergia, l’intervento avrà un valore complessivo di circa 7 milioni di euro e una potenza installata pari a 5.000 kW. Ogni impianto sarà calibrato sulle esigenze dell’edificio ospitante e

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Comunità Energetica Rinnovabile a Bassano del Grappa

Nel territorio di Bassano del Grappa sono in corso diverse iniziative per costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) locale. Questi progetti puntano a sfruttare impianti da fonti rinnovabili (soprattutto fotovoltaici) già installati o di prossima realizzazione, coinvolgendo soggetti sia pubblici che privati. L’obiettivo comune è produrre energia pulita in loco e condividerla tra i membri della comunità, riducendo emissioni inquinanti e costi energetici. Tra gli impianti previsti spicca il progetto nel quartiere San Lazzaro: qui un nuovo insediamento logistico-produttivo intende installare pannelli fotovoltaici su tutti i tetti dei capannoni industriali, accumulando energia rinnovabile da condividere con l’intero quartiere . Questo polo potrebbe diventare la prima CER del Bassanese, fornendo energia pulita non solo alle aziende coinvolte ma anche alle utenze residenziali della zona. In parallelo, il Comune di Bassano ha avviato l’installazione di impianti solari su alcuni edifici pubblici: ad esempio, sono stati approvati lavori per pannelli fotovoltaici su tre scuole (l’asilo di Ca’ Baroncello e le scuole elementari di Campesano e di San Francesco d’Assisi). Questi impianti scolastici consentiranno di coprire parte del fabbisogno elettrico degli edifici, riducendo le emissioni e alimentando i carichi interni tramite energia rinnovabile autoprodotta. Un ulteriore progetto in via di sviluppo è promosso da un gruppo di parrocchie bassanesi (tra cui la Parrocchia di Santa Maria in Colle): anche in questo caso si prevedono nuovi impianti fotovoltaici su strutture ecclesiastiche e comunitarie, così da generare energia verde da condividere nell’ambito della CER locale. Va ricordato inoltre che nel territorio comunale è già presente una storica fonte idroelettrica sul fiume Brenta (la centralina di San Lazzaro, circa 1,2 MW dal 1926), potenzialmente integrabile come produzione rinnovabile esistente. (p.b.)

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La rassegna. Un calendario ricco di appuntamenti in suggestive location della città

Tornano i Concerti di Primavera

in cartellone fino al 25 maggio

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n viaggio musicale tra la brillantezza della musica da camera e l’intensità della musica sacra: torna a Bassano la stagione dei Concerti di Primavera, promossa dall’Assessorato alla Cultura.

Ad inaugurare la rassegna un evento di rilevanza internazionale: l’Orchestra Lorenzo Da Ponte, diretta da Roberto Zarpellon, e il Coro della Venice Monteverdi Academy, sotto la guida di Sheila Rech, ha eseguito due capolavori assoluti della musica sacra. Il breve ma intenso Requiem di Giacomo Puccini, composto in memoria di Verdi, e la monumentale Messa da Requiem dello stesso Verdi, una delle opere più toccanti sulla spiritualità umana. Il concerto ha rappresentato la prima tappa di una produzione musicale che proseguirà a Klagenfurt e nella prestigiosa Goldene Saal del Musikverein di Vienna.

Il programma prosegue nel periodo pasquale. Il 26 aprile al Monastero della Santa Croce di Campese il Conservatorio Steffani di

Castelfranco Veneto, con coro, solisti e orchestra barocca diretti da Marco Berrini, proporrà un concerto dedicato a Johann Sebastian Bach “l’arrangiatore”. Un viaggio nell’arte della rielaborazione musicale con brani di Palestrina, Durante, Johann Christoph Pez e Bach, tra cui i Kyrie e Gloria di una delle sue celebri Messe luterane. Il 4 maggio alle ore 18.00, la Pieve di Sant’Eusebio ospiterà un concerto d’organo con Silvia Manfrè, organista della Chiesa di Sankt Thekla di Vienna. Il programma spazierà dalla scuola organistica

italiana con Frescobaldi e Galuppi fino ai grandi compositori tedeschi influenzati dalla tradizione italiana.

A completare la rassegna, due concerti della stagione degli Amici della Musica. Il 13 aprile alle 18.00, la Cappella Mares di Villa Ca’ Erizzo Luca sarà il palcoscenico del recital “Il canto che incanta” con il soprano Marina Bartoli e il pianista Giacomo Dalla Libera, un affascinante percorso tra canzoni e romanze d’opera di Donizetti, Puccini, Leoncavallo e Francesco Paolo Tosti. Infine, il 25 maggio

alle 18.00 al Teatro Remondini, l’Ensemble di Fiati “A. Steffani”, diretto da Giuseppe Falco, eseguirà la Serenata “Gran Partita” di Mozart, un capolavoro della musica da intrattenimento del Settecento.

“Siamo orgogliosi di presentare un programma che rafforza i legami culturali con città simbolo della musica come Vienna e Klagenfurt” afferma Giada Pontarollo, Assessore alla Cultura. “Abbiamo scelto di valorizzare non solo i consueti luoghi della musica a Bassano, ma anche chiese fuori dal centro storico, come Sant’Eusebio e la Santa Croce dell’Abbazia di Campese, per avvicinare sempre più la cultura ai quartieri e aprire spazi spesso non accessibili al pubblico”. I concerti del 26 aprile e del 4 maggio saranno a ingresso libero fino a esaurimento posti, mentre per gli eventi del 13 aprile e del 25 maggio il biglietto è acquistabile a 12 euro presso la Libreria La Bassanese in Galleria Largo Corona d’Italia.

Redazione Bassano

Bassano del Grappa è la Città Veneta della Cultura 2025!

Con grande entusiasmo e orgoglio, è stato annunciato che Bassano del Grappa ha ottenuto il prestigioso titolo di Città Veneta della Cultura per il 2025. Questo riconoscimento premia l’impegno della città nella valorizzazione del suo patrimonio culturale ed artistico, sottolineando come la cultura non sia solo uno strumento di memoria, ma anche un potente motore di crescita e innovazione. Il Sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, ha espresso queste considerazioni a margine della cerimonia svoltasi a Venezia, alla presenza del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “La nomina rappresenta un traguardo storico per la nostra comunità e costituisce una straordinaria opportunità per continuare a investire nelle arti, nella musica, nella letteratura, nello spettacolo e nel cinema, attraverso un ricco programma di eventi e iniziative”, ha affermato il Sindaco Finco. Il contributo regionale di 100 mila euro consentirà di realizzare concretamente i progetti presentati nel dossier di candidatura, grazie anche alla collaborazione di oltre 30 realtà culturali cittadine. “Bassano ha sempre respirato cultura, e tale risultato è il frutto di un impegno condiviso”, ha proseguito il Sindaco, esprimendo un sentito ringraziamento verso tutti coloro che, con dedizione e competenza, hanno contribuito alla creazione della candidatura, così come verso tutte le realtà culturali locali che arricchiscono quotidianamente il nostro territorio.(r.b.)

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Hockey. Il campione portoghese racconta il suo percorso, le sfide e la voglia di vincere in Italia

Ivo Silva: da una vita a Tomar alla sfida di Bassano

I

vo Silva, capitano di lungo corso e simbolo del Tomar, ha deciso di affrontare una nuova sfida all’età di 32 anni, lasciando il suo Portogallo nel 2023 per approdare in Italia, alla corte dell’Hockey Bassano 1954. Nato e cresciuto proprio a Tomar, Ivo ha giocato una vita per la squadra del suo paese, dove è diventato grande. Qui è stato protagonista per ben 16 anni.

“Era come una famiglia per me - racconta Ivo -, per dieci anni ho ricoperto il ruolo di capitano. Abbiamo vinto una coppa, qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. È stata una grande impresa, un sogno che è diventato realtà”. A 32 anni Silva, però, decide di cambiare rotta. “Non è stato per dimostrare qualcosa a qualcuno, ma per me stesso. Mi sentivo pronto per affrontare nuove sfide, un nuovo ambiente e nuovi compagni di squadra. La chiamata di Miguel Viterbo, mio connazionale, è stata decisiva. Mi ha cercato e voluto fortemente. Così è nata l’opportunità di venire in una società gloriosa come il Bassano”.

Il trasferimento in Italia non è stato senza difficoltà. Viterbo, l’uomo che l’ha voluto con sé, ha lasciato la panchina giallorossa un anno dopo il suo arrivo: “È lo sport - continua -. Quando non si ottengono i risultati, purtroppo bisogna cambiare. La società ha fatto il suo lavoro. È stato un momento doloroso, ma ora c’è coach Bertolucci, che ha portato grande fiducia nel gruppo. È uno dei migliori, il suo passato parla per sé. Ci trasmette convinzione con la sua positività”.

staurando: “Sono sicuro che tra dieci anni, se dovessi bussare alla loro porta, mi apriranno”. Bassano, una città che Ivo non conosceva, ma che si è rivelata una sorpresa positiva. “Non sapevo quanto fosse bella. Mi avevano detto che questa era la città migliore in Italia per giocare a hockey e posso dire che sono d’accordo da quello che sto vedendo. Inoltre è pulita e sicura e le persone sono molto appassionate. Si respira una storia importante e l’obiettivo di riportare la squadra ai vertici è un qualcosa che mi dà grande motivazione”.

Silva è un esempio per i più giovani. “Non so se posso definirmi un vero e proprio leader in questo spogliatoio, ma sicuramente i ragazzi mi ascoltano. Cerco di trasmettere la mia esperienza, di farli crescere sia dentro che fuori dal campo. Mi vedono come un giocatore esperto che ha vissuto tante cose e questo mi fa sentire ancora più legato alla squadra. Sicuramente mi sento rispettato e cerco di essere un modello. All’interno del mondo giallorosso c’è un clima di unione e amicizia, con legami solidi che si stanno in-

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La vita da professionista è vista da Silva come una grande opportunità. “Ho rinunciato a momenti con la famiglia e con gli amici, ma ho fatto esperienze che mi hanno arricchito e che senza questi sacrifici non avrei mai vissuto. Ho viaggiato, ho conosciuto tante persone diverse, sono cresciuto come persona. Coloro che ci tenevano davvero a me hanno sempre compreso le mie scelte”. Oggi, il sogno di Ivo Silva è chiaro: vincere. “Quando ero a Tomar, il mio obiettivo era quello di vincere qualcosa per la squadra che mi aveva dato tanto. E ce

l’abbiamo fatta. Ora voglio dare qualcosa anche a Bassano, regalare una gioia ai nostri incredibili tifosi. Li ho visti in ogni trasferta, sono sempre con noi. Io gioco per le persone, per regalare loro la felicità attraverso i nostri successi”. Il ricordo più bello? “La coppa vinta con Tomar. Abbiamo scritto la storia scalzando l’egemonia delle big portoghesi. È stato un momento indimenticabile”. Ma Ivo Silva non ha di certo la pancia piena. Il viaggio del portoghese è appena cominciato, con l’obiettivo di riportare Bassano agli scintillanti lustri del passato. Con un finale di stagione tutto da scrivere, dalle parti del PalaUbroker pensieri stupendi scorrono nelle menti di giocatori e tifosi: sognare, in fondo, non costa nulla.

Stefano Parpajola

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Ivo Silva, foto di Michele Brunello
Ivo Silva, foto di Michele Brunello

Il percorso. La storia del capitano della fucina di talenti arancionera

Da Prato all’Orange1 Basket

Bassano: il viaggio di Charles Atamah

Cestista classe 2006, si è trasferito da Prato a Bassano per inseguire il suo sogno: diventare un professionista del basket. Oggi è capitano dell’Under 19 e non vuole fermarsi dopo aver raggiunto anche la Nazionale

Charles Atamah, classe 2006, è una delle promesse della fucina di talenti dell’Orange1 Bassano Basket. Il suo percorso, però, ha affrontato delle montagne russe prima di incontrare l’amore della pallacanestro. Prima il calcio, poi la pallavolo, seguendo l’esempio della sorella. Ma nel fuoco di Charles proprio non riusciva ad accendersi la scintilla. A undici anni arriva la svolta quando un compagno di scuola gli propone di provare la palla a spicchi. Il primo allenamento, però, fu un disastro. “Mi dissi che non ci sarei mai più tornato. Ma qualcosa mi spinse a provare ancora”, racconta. Piano piano, l’emozione cresceva e con essa la

voglia di migliorarsi. E così quel fuoco è arrivato. Oggi, a distanza di quattro anni dal suo arrivo a Bassano, è il capitano dell’Un-

der19 di una delle migliori Academy d’Europa. Lasciare Prato e trasferirsi in foresteria non è stato semplice. “All’inizio è stata dura, serve maturità. Poi mi sono adattato”, ammette. Ma che leader è Atamah? “Sono uno tranquillo. Non devo essere io a motivare i compagni. Chi è qui ha lasciato casa per inseguire il suo sogno. Gli stimoli devono venire da sé”. L’ascesa del cestista italiano ha visto anche l’emozione della Nazionale. Dalla prima convocazione al debutto all’Europeo Under 18: tutto è stato un crescendo. “Mi sentivo in un parco giochi. Quando sono sceso dal pullman ho realizzato tutto: ho visto le altre nazionali, l’hotel enorme, avevamo ogni comfort...un’esperienza incredibile. Non posso dimenticarmi poi la prima partita”.

Grazie al basket, Charles sta avendo l’opportunità di girare il

Nicolò Moro: giovani talenti crescono a Bassano

Nicolò Moro, classe 2006, è uno dei simboli del nuovo progetto del Bassano con al centro i giovani. Il ragazzo ha svolto tutta la trafila delle giovanili ai piedi del Grappa: “Giocare per questi colori è unico. Da bambino andavo spesso a vedere la squadra al Mercante. E proprio lì ho avuto l’emozione dell’esordio in Serie D. È stato speciale”. Nicolò ha avuto sin da subito il sostegno dei veterani: “Mi hanno accolto molto bene. Ho fatto molte amicizie, anche con i ragazzi più giovani.

C’è un bel gruppo, sempre pronto a darsi una mano”.

L’esperienza con mister Zattarin, che lo ha lanciato in prima squadra, ha lasciato il segno. “Mi ha dato fiducia, mi ha aiutato a crescere. Poi è arrivato Zecchin, che mi ha impressionato fin da subito. Ha fatto capire che avrebbe giocato chi lo avrebbe meritato sul campo. Con lui ho trovato continuità”. Nicolò si definisce un difensore tecnico: “Faccio il braccetto nella difesa a tre. Sono un difensore con buona quali-

tà e cerco anche di spingermi in avanti quando trovo lo spazio”, spiega. I grandi modelli? “Maldini è sempre stato il mio idolo. Oggi, invece, il mio preferito è Van Dijk”. Il Bassano sta puntando sui talenti, in particolare del territorio. “Abbiamo una squadra giovane e la società crede molto nella linea verde. Per me è una soddisfazione essere riuscito a trovare un posto in squadra, non me lo sarei mai aspettato ad inizio stagione”. E il grande sogno? “La Serie A con il Milan. Però gio-

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mondo: Ungheria, Spagna, Grecia, Serbia, Islanda, Stati Uniti. “Ogni viaggio è un’opportunità di crescita, anche culturale. La nostra società ci tiene molto a farci assaggiare dei frammenti dei mondi che viviamo, con gite, musei, guide turistiche. Mi piace molto anche questo aspetto”.

L’Orange1 Bassano Basket considera infatti l’istruzione come un valore fondamentale:

“Lo studio è importante, mi ha responsabilizzato. Mi ha insegnato a organizzarmi e a ritagliarmi gli spazi giusti per la scuola tra un allenamento e l’altro. La notte e la mattina presto sono i momenti migliori perché di giorno in foresteria non è facile trovare silenzio”, aggiunge ridendo. L’obiettivo? Arrivare al massimo livello possibile: “Mi affascina molto il mondo dell’Eurolega. Il mio grande sogno, però, è costruire un futuro per quella che sarà la mia famiglia.” Ma come mantenersi ad alti livelli? “La chiave è quella di restare con i piedi per terra, senza perdersi in distrazioni. Per questo Bassano è un ambiente ideale, è una città molto tranquilla che ti permette di lavorare seriamente”. E così da Prato a Bassano, gradino dopo gradino, Charles Atamah continua a scalare la sua montagna. Stefano Parpajola

care per il Bassano è già un enorme traguardo”. Moro si sente cresciuto dopo l’ingresso nel mondo dei grandi: “Sono cambiato mentalmente. Vivere ogni giorno con giocatori più esperti mi ha aiutato tanto. Il futuro? Per ora mi piacerebbe rimanere in giallorosso il più possibile. Voglio continuare a crescere qui”. Nicolò Moro, figlio di Bassano, da una vita in giallorosso: uno dei più floridi esempi dell’ottimo percorso intrapreso dalla società del Rino Mercante. (s.p.)

Charles Atamah

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Il conto alla rovescia

Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.

In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale

è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.

Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio

ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.

Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico

Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”

Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno

tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-

elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.

Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni

per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.

“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-

cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.

Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data

definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.

Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di

prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della

sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.

“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.

Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi segue

Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.

Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in

Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”

“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.

Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-

gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.

Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.

Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.

crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).

Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).

Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi

“L’impegno della Regione continua a esse-

re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.

“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)

Eventi sportivi, contributi per associazioni e società

Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.

“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno

al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.

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L’evento. Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci

Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola:

le imprese green crescono più del doppio

In un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.

Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,

coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.

“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-

tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.

“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.

La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.

E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-

gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri. I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.

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San Bassiano potenzia l’Oculistica: inaugurata la seconda sala operatoria

“Sani Stili di Vita”: è partito il progetto educativo per la salute infantile a Bassano del Grappa

L’Oculistica dell’ospedale San Bassiano compie un importante passo avanti: è stata inaugurata una nuova sala operatoria che si affianca a quella già esistente, con l’obiettivo di incrementare l’attività chirurgica di questa specializzazione. Un’iniziativa che mira a potenziare l’offerta di servizi per i pazienti e a rispondere alla crescente domanda di trattamenti oftalmologici. La seconda sala operatoria, situata al 4° piano nel blocco operatorio, si inserisce in una riorganizzazione più ampia che coinvolge l’intera struttura. Questa novità permette di ridistribuire le attività chirurgiche in altre aree, liberando spazi specifici per l’Oculistica, e consentendo una gestione più fluida e efficiente delle operazioni. Allo stesso tempo, l’ospedale sta acquisendo nuove attrezzature per supportare al meglio l’attività della nuova sala, garantendo una qualità ancora più alta delle prestazioni. “Il San Bassiano è ormai un centro di riferimento regionale per la cura dell’otticopatia glaucomatosa e della retinopatia diabetica.

È una realtà apprezzata non solo da chi vive nel nostro territorio, ma anche da pazienti provenienti da altre aree, il che ha fatto crescere notevolmente il numero di interventi e prestazioni”, ha dichiarato il direttore generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza. “L’inaugurazione della seconda sala operatoria rappresenta un traguardo importante, che non solo risponde a una

“L’inaugurazione una necessità crescente, ma favorisce anche una maggiore efficienza. Siamo orgogliosi di questo risultato, che si inserisce in un percorso di crescita e miglioramento continuo, frutto di un lavoro di squadra all’interno del Dipartimento di Chirurgia”.

Nel corso del 2024, il reparto di Oculistica del San Bassiano ha eseguito circa 2.000 interventi e oltre 27.800 prestazioni ambulatoriali. Con l’attivazione della seconda sala operatoria, questi numeri sono destinati a crescere in modo significativo, offrendo nuove possibilità ai pazienti e migliorando l’efficienza del servizio.

È ufficialmente partito il progetto “Sani Stili di Vita”, un’iniziativa promossa dalla Pediatria dell’Ospedale di Bassano in collaborazione con Orangino Home Antela S.C.S. a r.l. e la Orange1 For People Foundation, che mira a sensibilizzare i genitori sui temi della salute infantile, con particolare attenzione ai bambini nella fascia di età 0-3 anni. Il ciclo di incontri pubblici, dedicato alla salute dei più piccoli, si articolerà in una serie di appuntamenti durante l’anno. Il progetto “Sani Stili di Vita” si prefigge di fornire ai genitori strumenti concreti e scientificamente validati per affrontare al meglio le sfide della genitorialità, in particolare nei primi anni di vita dei bambini. Tra gli argomenti trattati ci saranno l’allattamento, l’alimentazione, la prevenzione, la gestione delle malattie infettive e delle emergenze pediatriche, e l’utilizzo consapevole dei dispositivi digitali. Il tutto attraverso il supporto di esperti di settore che condivideranno le loro conoscenze e competenze, contribuendo a formare una comunità più consapevole e preparata.

Il primo incontro del ciclo si è tenuto il 22 marzo e ha avuto come tema “Primi passi per una vita sana: allattamento, alimentazione e prevenzione”. Sono seguiti altri appuntamenti di grande importanza, come quello di venerdì 28 marzo, dedicato alle “Manovre pediatriche salvavita”, che hanno dato ai genitori indicazioni pratiche su come intervenire in caso di emergenza. Nei prossimi mesi gli incontri verteranno su temi come “Alimentazione e allergie alimentari” (28 aprile), “Alimentazione nei primi anni: costruire abitudini sane fin da piccoli” (29 maggio), “Gestione della febbre e delle malattie infettive pediatriche” (26 settembre) e “Dispositivi digitali e infanzia: costruire confini sani” (24 ottobre).

di emergenza. Nei prossimi mesi gli incontri verteranno su temi come esplorare temi legati alla salute e al benessere in modo ludico e coin-

Oltre agli incontri, è previsto un laboratorio per bambini 0-6 anni, che si terrà su iscrizione e sarà condotto dalle educatrici di Orangino Home Antela. Questo laboratorio darà ai piccoli partecipanti l’opportunità di esplorare temi legati alla salute e al benessere in modo ludico e coinvolgente.

bini e per prevenire la comparsa di disturbi cronici in età adulta, ricordan-

Secondo il dott. Davide Meneghesso, direttore dell’U.O.C. Pediatria del San Bassiano, la prevenzione è fondamentale per il benessere dei bambini e per prevenire la comparsa di disturbi cronici in età adulta, ricordando che l’ospedale di Bassano è stato uno dei primi a introdurre un progetto di sostegno all’allattamento e che è stato il primo ospedale in Italia a ricevere la certificazione UNICEF come “ospedale amico del bambino”. Il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, mettendo in evidenza come questo progetto rappresenti un esempio concreto di collaborazione tra ospedale e territorio. “L’ospedale è parte integrante del territorio e i medici sono sempre pronti a mettersi a disposizione della comunità”, ha dichiarato

Bramezza, ringraziando le organizzazioni coinvolte per il loro supporto a questa iniziativa che rappresenta un passo importante per la promozione di stili di vita sani nella popolazione infantile.

Armando Donazzan, Presidente di Orange1 For People Foundation, ha espresso la soddisfazione per il coinvolgimento in un progetto che pone al centro la salute e il benessere dei bambini. Cinzia Zanin e Silvia Girardi, Presidente e Vicepresidente di Orangino Home Antela, hanno sottolineato come questa iniziativa rappresenti una celebrazione dei 25 anni di attività della cooperativa.

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Organizzazione.

ULSS 7 Pedemontana prima in Veneto a completare l’installazione dei 7 nuovi software regionali

L’ULSS 7 Pedemontana è la prima azienda socio-sanitaria in Veneto a completare l’installazione dei sette nuovi sistemi software regionali, segnando un importante passo verso l’integrazione digitale dei servizi sanitari. Questo processo di digitalizzazione, avviato dalla Regione Veneto, promette di migliorare sia la qualità dell’assistenza ai pazienti che l’efficienza organizzativa delle strutture sanitarie.

Con l’attivazione del nuovo sistema informatico per l’Anatomia Patologica, l’ULSS 7 Pedemontana ha completato con successo l’implementazione dei software previsti dalla Regione, che hanno il compito di mettere in rete le principali attività e servizi delle aziende sanitarie. I sistemi già attivi, oltre all’Anatomia Patologica, includono il RIS PACS per l’archiviazione e la condivisione delle immagini radiologiche e dei referti, la rete per i referti dei Laboratori Analisi, la gestione del 118, il Servizio Trasfusionale, la Logistica e il software per i centri di Procreazione Medicalmente Assistita.

Il processo di digitalizzazione non è solo un passo avanti dal punto di vista organizzativo, ma offre anche vantaggi concreti per i pazienti. In particolare, il RIS PACS e la messa in rete dei Laboratori Analisi e dei servizi di Anatomia Patologica porteranno cambiamenti significativi nella gestione delle informazioni sanitarie. In futuro, i pazienti curati negli ospedali veneti non dovranno più preoccuparsi di portare con sé dischetti o referti di esami precedenti.

Grazie alla digitalizzazione, tutti i referti e le immagini radiologiche saranno accessibili in tempo reale da qualsiasi ospedale della regione, permettendo ai medici di avere una visione completa del percorso sanitario del paziente, senza ritardi o duplicazioni degli esami.

Se da un lato il processo di digitalizzazione offre vantaggi diretti ai pazienti, dall’altro porta benefici importanti anche sul piano organizzativo. L’adozione di sistemi informatici avanzati consente una gestione più efficiente delle risorse, un’ottimizzazione delle scorte e una gestione tempestiva degli approvvigionamenti, elementi fondamentali per migliorare l’efficienza complessiva del sistema sanitario. La possibilità di avere dati in tempo reale e una visione integrata dei vari servizi contribuisce anche a ridurre i tempi di attesa e a rendere

più rapidi i processi decisionali.

Carlo Bramezza, Direttore Generale dell’ULSS

7 Pedemontana, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo, definendolo il risultato di un “grande lavoro di squadra” tra il personale dei Sistemi Informativi e quello dei vari reparti e servizi coinvolti. “Avere completato l’implementazione di tutti i nuovi sistemi regionali rappresenta un grande risultato. Come in tanti altri settori, anche in sanità il processo di digitalizzazione è destinato a rivoluzionare molte attività. Oggi possiamo dire che l’ULSS 7 Pedemontana è all’avanguardia anche su questo fronte, pronta a cogliere tutti i benefici resi possibili dai nuovi e più avanzati sistemi messi a disposizione dalla Regione Veneto”, ha dichiarato Bramezza.

Redazione Salute

Nuovo Centro Trasfusionale: inizio dei lavori di ristrutturazione e ampliamento

Hanno preso il via i lavori per la completa riqualificazione del Centro Trasfusionale di Bassano del Grappa, un progetto che prevede un investimento di oltre 770 mila euro da parte dell’ULSS 7 Pedemontana, finanziato dalla Regione del Veneto.

Il centro, ubicato al piano terra dell’ospedale San Bassiano, subirà un importante intervento volto a modernizzare e ampliare le strutture dedicate alla donazione del sangue. Tra le novità in programma, la creazione di una sala donazioni più spaziosa, che ospiterà 11 postazioni – rispetto alle attuali 8 – e una sala d’attesa appositamente dedicata ai donatori.

Il progetto prevede inoltre il rinnovamento degli ambienti, con aggiornamenti ai controsoffitti, ai rivestimenti e l’installazione di un nuovo impianto di aerazione, per creare uno spazio non solo funzionale ma anche più accogliente.

Per facilitare lo svolgimento dei lavori, l’attività del Centro Trasfusionale di Bassano verrà temporaneamente trasferita al Centro Trasfusionale di Marostica, già oggetto di un recente intervento di riqualificazione e ampliamento, finanziato con oltre 180 mila euro. Il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Caro Bramezza, ha commentato: «Siamo consapevoli che questo passaggio potrebbe creare un disagio per i donatori, tuttavia si tratta di un intervento necessario e non più rimandabile per mettere loro a disposizione un nuovo Centro Raccolta più accogliente e funzionale. Abbiamo un grande rispetto per l’impegno e la generosità dei donatori di sangue e crediamo che investire quasi un milione di euro complessivamente per i centri di Bassano e Marostica sia doveroso per garantire strutture moderne e in grado di agevolare concretamente l’attività della donazione.»

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