laPiazza di Adria - Maggio 2024

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Le facce del dado

Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.

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II Comune si trova a gestire due emergenze Il sindaco: “Nei weekend vandalismi a opera di giovani, lavoriamo per intervenire”

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ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI

Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida

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IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE

L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”

Servizio a pag. 27

Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano

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U n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? segue a pag. 5

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Riapre il ponte tra Cavanella

Po e Loreo

C’è davvero una grande soddisfazione – e non potrebbe essere altrimenti – nella voce del primo cittadino di Adria, Massimo “Bobo” Barbujani, che nei giorni scorsi ha annunciato un’importante riapertura per il territorio adriese e non solo, che riguarda la viabilità e che era attesa ormai da davvero tantissimo tempo. Si tratta di quella relativa al ponte di collegamento tra Cavanella Po e Loreo che, dopo quattro anni di chiusura, finalmente tornerà a garantire la circolazione del traffico del territorio.

“La chiusura di questo ponte ha nel tempo causato non pochi problemi di viabilità – sottolinea il sindaco di Adria –, perciò la sua riapertura segna davvero un traguardo molto importante per tutti”.

La struttura viaria di collegamento era a suo tempo stata chiusa a causa dei danni subiti da alcuni pilastri, probabilmente causati da un’errata manovra compiuta da un’imbarcazione di passaggio.

Negli ultimi giorni di aprile si sono tenute le prove di carico per la definitiva omologazione del ponte, durante le quali non è mancata proprio la presenza del primo cittadino di Adria, che ha sottolineato l’importanza del controllo costante del territorio. L’inaugurazione è invece prevista per il prossimo lunedì 13 maggio alle ore 10.30. Sarà dunque un momento importante per tutti i Comuni interessati, poichè segnerà la fine definitiva di tutti i disagi causati al trasporto e al traffico di tutto il territorio. Insomma, una vera e propria conquista per tutta la viabilità provinciale.

Inaugurazione in programma il 13 maggio

Le facce del dado

Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni. Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.

Liste d’attesa, sanità

al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.

Verso le Elezioni 2024

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Elezioni ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

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di Adria Questa edizione raggiunge le zone di Adria Pettorazza e Grimani per un numero complessivo di 7.072 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano
è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 6 maggio 2024
>direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
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Collaborazioni. Aggiornato l’accordo con le società di Baricetta, Bellombra e

Emo

Si amplia la convenzione tra Comune e le associazioni sportive delle frazioni

N

el Comune di Adria è stato ripristinato il sistema di convenzioni per l’affidamento della gestione degli impianti sportivi delle frazioni di Ca’ Emo, Bellombra e Baricetta. A darne notizia è il vicesindaco, Federico Simoni.

“Si tratta di fatto di un ampliamento della convenzione esistente sulla gestione dei campi sportivi – spiega Simoni –. In questo ampliamento sono contemplati anche lo sfalcio, la cura del verde ma anche delle pertinenze e del campo e dunque anche l’esterno del campo di proprietà comunale. Questo

“Stiamo ora valutando di procedere in questo modo anche con altre associazioni che hanno in gestione altri campi sportivi nel territorio e che hanno dato la loro disponibilità”

può essere fatto con i mezzi che le società hanno già, l’idoneità che hanno già, le assicurazioni che hanno già. A fronte di quello che fanno noi ovviamente daremo un contributo”.

Le associazioni interessate sono: l’associazione sportiva dilettantistica Baricetta, l’associazione sportiva dilettantistica Atletico Bellombra e l’associazione sportiva dilettantistica Ca’ Emo.

Si tratta di un sistema che ha una doppia valenza. “Da una

parte andiamo a offrire un contributo alle associazioni e dall’altra viene mantenuta la cura del verde e delle frazioni e siamo sicuri che lo faranno nella maniera migliore possibile proprio perché sono zone che le associazioni stesse vivono”.

“In questa maniera si valida dunque una collaborazione fattiva che c’è sempre stata, ma che ora viene valorizzata – prosegue il vicesindaco – a differenza di come si faceva invece nell’amministrazione Barbierato, dove nella pratica le associazioni prendevano pochissimi soldi, non c’era neanche un riconoscimento dell’attività svolta a livello di contributivo. Il nostro invece sarà un sistema di mutuo soccorso”.

L’impegno dell’amministrazione comunale di Adria non si ferma qui. “Stiamo ora valutando di procedere in questo modo anche con altre associazioni che hanno in gestione altri campi sportivi nel territorio e che hanno dato la loro disponibilità – afferma Simoni –. È a tutti gli effetti uno dei tanti passi necessari e doverosi da fare nei confronti delle nostre associazioni, non solo a parole ma anche nei fatti, perché se vivono le associazioni, vive anche la città, vive il volontariato. Per questo la collaborazione tra di loro e con l’amministrazione comunale deve essere forte”.

E conclude: “Presto si vedranno i risultati in senso positivo e collaborativo”.

Gaia Ferrarese

Colori e profumi di primavera: grande successo per “Adria in fiore”

Si è tenuto domenica 28 aprile il rinnovato appuntamento con la sedicesima edizione di “Adria in fiore”, la tradizionale mostra mercato di fiori, piante, prodotti orticoli, prodotti tipici, artigianali e vari, che attrae ogni anno numerosi visitatori e curiosi in città.

L’evento ha visto la presenza di tante iniziative organizzate dalla Pro loco di Adria, oltre a mostre e animazioni a tema e ha riscosso un grandissimo successo, attirando migliaia di visitatori che già a partire dal mattino hanno riempito le piazze cittadine per acquistare piante e oggetti artigianali.

artisti di manual art e l’enorme mandala all’uncinetto realizzato dalle signore adriesi e non solo, che hanno decorato con le loro creazioni anche ponte Castello, dove spiccava l’installazione di urban knitting.

Quest’anno molte sono state anche le novità introdotte, dalle lezioni di yoga agli incontri di terapia della risata e meditazione. Molto apprezzata anche la mostra dedicata agli

Insomma, una mostra dai colori e profumi primaverili ben riuscita che ha raccolto anche a soddisfazione del sindaco, Massimo Barbujani. “Un grande successo, con numeri molto importanti – ha confermato il primo cittadino –. I miei complimenti e i miei ringraziamenti vanno agli organizzatori, in primis alla Pro Loco: c’è stata una grande sinergia tra tutti i soggetti interessati a questa manifestazione, a prova che l’unione fa davvero la forza”.

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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE

(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)

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nell’Unione Europea;

• rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.

SULLA SCHEDA SCRIVI:

PASQUALETTO
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GIUGNO PASQUALETTO
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I fronti aperti in città. Il punto con il sindaco Barbujani

“Le sfide: assunzioni e stop ai vandalismi”

Èuna Adria più viva quella che sogna il primo cittadino Massimo Barbujani. È per questo che i fronti aperti per rendere la città più attiva in questo momento sono parecchi, nonostante le difficoltà.

Il sindaco di Adria ha quindi tracciato un bilancio delle ultime iniziative messe in campo: “Nelle scorse settimane si è tenuta la sedicesima edizione di Adria in Fiore – racconta Barbujani (come riportato a p.6 in questo giornale, ndr) –. È stata una splendida giornata che ha avuto un grande successo, per la quale mi congratulo e ringrazio gli organizzatori, in primis la Pro loco. È stato bello però anche perché si è vista una sinergia tra tutti i soggetti interessati alla manifestazione. Il 5 maggio si è invece tenuto un concerto dedicato al grande maestro Morricone, altrettanto spettacolare”. Barbujani non nasconde tuttavia le difficoltà: “Non è un periodo semplice, ma ce la stiamo mettendo tutta per trovare le soluzioni migliori – ammette il primo cittadino –. Ultimamente

ci siamo ritrovati a dover risolvere il problema legato a un gruppetto di ragazzacci che la notte, specialmente nei weekend, si diverte a vandalizzare la città, rompendo e danneggiando i beni pubblici e non solo: hanno anche gettato i tavoli di un locale dentro al canale. Si tratta dunque di un fatto gravissimo per il quale cercheremo al più presto di capire come interveni-

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re”.

Le difficoltà non si fermano qui. “La questione più grande da affrontare è sicuramente quella inerente le assunzioni del personale, che sono rallentate a causa di una burocrazia sempre più complessa a cui far fronte non è così facile – spiega Barbujani –, ma sono positivo: credo nella nostra Adria e nel suo futuro”.

Riqualificazione dei Giardini Scarpari, Ibc: “A che punto siamo? Non si perda questa opportunità”

“La Lista Civica Impegno per il Bene Comune attende una risposta urgente dalla giunta Barbujani sul destino del finanziamento di 195.598,64 euro per la rigenerazione dei Giardini Scarpari”. Così la minoranza consiliar di Ibc Adria, che ricorda: “Il progetto includerebbe il rifacimento dei cordoli dei vialetti, quattro nuove aree accessibili ai disabili con sedute e dispositivi bluetooth, e un moderno sistema di videosorveglianza con funzionalità QR per scoprire

la storia locale. Il costo totale di 307mila euro permetterebbe di integrare i giardini in un circuito storico-culturale collegato ai principali musei della città, tra cui il “Septem Maria Museum” con un percorso di 1600 metri, sottolineando l’importanza culturale e sociale del progetto per Adria”. Da qui, le richieste di chiarimento, rispetto allo stato attuale del progetto “Le stanze della storia” e ai recenti sviluppi. Ibc chiede inoltre “come verranno gestiti i fondi comunali destinati al cofinanziamento e quali azioni sono state intraprese per assicurare il rispetto delle scadenze e prevenire la perdita del contributo”. Per Ibc “una rinuncia al finanziamento rappresenterebbe una grave perdita per Adria, privando la città di un’opportunità significativa di valorizzazione del suo patrimonio”.

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Adria

Da Legambiente Veneto arriva il sì al biometano “fatto bene”

S

ì al biometano “fatto bene”: è quanto emerso nel recente incontro svoltosi nella casa delle associazioni. L’iniziativa promossa da Legambiente Veneto aveva il patrocinio del dipartimento Dafne dell’Università di Padova e dell’amministrazione comunale di Adria nell’ambito della campagna “Biometano fatto bene”.

A fare gli onori di casa Roberta Ferrarese, presidente Legambiente Adria che poi ha lasciato spazio a Lorenzo Favaro del Dafnae Unipd, Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente Nazionale, all’agronomo Claudio Fabbri e Luigi Lazzaro presidente Legambiente Veneto. Ospiti che, in sostanza, hanno parlato per far comprendere potenzialità e benefici delle biometano.

Tra gli interventi del pubblico quello di Vanni Destro della rete dei comitati Polesani a difesa dell’ambiente: “In Polesine ci sono 92 allevamenti intensivi per un totale di 5 milioni e 450mila polli. Solo nell’isola di Ariano gli allevamenti sono 13 per un numero di circa un decimo del totale. Per effetto dell’aviaria nel 2022 sono stati abbattuti 205mila capi. L’aviaria è un rischio serio se si considera che il Po è un’autostrada per le migrazioni e diversi casi si sono manifestati tra gli uccelli migratori, ma si possono trasmettere agli allevamenti intensivi. Costruire impianti a biometano voraci di pollina può esse-

re uno stimolo alla realizzazione di ulteriori allevamenti. Per quanto riguarda la Forsu lo scorso anno la sua produzione è diminuita di 140mila tonnellate rendendo ancor più sovrabbondante il numero di impianti per il suo trattamento e superflui i progetti di impianti per la produzione di biometano derivante dal rifiuto solido urbano”.

Tra il pubblico presente la sindaca di Ariano nel Polesine Luisa Beltrame con la sua giunta, Egisto Marchetti, sindaco di Ceregnano, che ha in programma una centrale a biometano nella frazione di Pezzoli al confine con Baricetta. Impianto per il quale la giunta

Marchetti ha deliberato a favore del futuro impianto. Alberto Davì, sindaco di Canaro, a rappresentare la giunta che dopo aver deliberato un atto favorevole per il biometano, è ritornata sui suoi passi grazie alle azioni del comitato di Canaro. La sindaca di Taglio di Po Layla Marangoni che ha invitato i tecnici della serata a fare un incontro pubblico anche nel comune che amministra e dove è in programma un altro impianto della stessa ditta che ha costruito ad Ariano nel Polesine e quello più grande d’Europa costruito a Schiavon nel vicentino.

Guendalina Ferro

Attività corali, nel direttivo di Asac Veneto anche due adriesi

Daniele Lucchiari, corista e presidente del coro “Soldanella” di Adria e Simonetta Giradi corista del coro

“Miscellaneous” di Porto Viro sono stati eletti nel consiglio direttivo regionale di Asac Veneto, l’associazione per lo sviluppo delle attività corali che ha sede ad Asolo (Treviso). In videoconferenza, nel corso della programmata riunione della consulta provinciale polesana, si sono svolte le elezioni dei rappresentanti della provincia per il triennio 2024/2027. Dopo i saluti di Alessandro Raschi,

presidente regionale uscente è seguita la panoramica relazione sull’attività svolta dai consi-

glieri regionali uscenti Federico Simoni del coro “Soldanella” e Paolo Bologna della Corale

Adriese di Adria. Gli stessi sono stati vivamente ringraziati per il loro contribiuto e disponibilità da tutti i rappresentanti dei cori iscritti della provincia. Quindi è avvenuta l’elezione on-line con la proclamazione di Lucchiari e Girardi. Le attività dell’Asac Veneto sono numerosissime, tra accademie, convegni, rassegne, concorsi, tra cui il Festival della Coralità Veneta, corsi musicali per direttorie per coristi, seguite da docenti di fama nazionale ed internazionale. (r.m.)

L’iniziativa promossa da Legambiente Veneto aveva il patrocinio del dipartimento Dafnae dell’Università di Padova e dell’amministrazione comunale di Adria nell’ambito della campagna “Biometano fatto bene”

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Adria

Il taglio del nastro. Il presidio inaugurato si trova nel palazzo dell’ex Tribunale

Nuova sede Aipo nel Polesine “Grande opportunità”

L ’Agenzia Interregionale per il fiume Po ha potenziato i suoi presidi territoriali in Veneto ed ha inaugurato ad Adria una seconda sede operativa in Polesine. Il taglio del nastro si è svolto alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, del prefetto Clemente Di Nuzzo, del sindaco di Adria, Massimo Barbujani, e del direttore vicario di Aipo, Gianluca Zanichelli, accompagnato dal dirigente responsabile Ettore Alberani, dal personale tecnico e amministrativo dell’Agenzia.

Numerosi gli esponenti delle istituzioni politiche, delle forze dell’ordine, della polizia locale e autorità religiose presenti all’iniziativa volta ad incrementare i servizi dedicati alla sicurezza idraulica nel Delta del Po.

“Avere una presenza capillare significa anche avere un maggior controllo e una maggior tempestività durante le fasi emergenziali, che a causa dei cambiamenti climatici stanno diventando sempre più frequenti” ha sottolineato Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente della Regione del Veneto.

“Ringrazio chi ha lavorato per avere questa sede e chi mi ha preceduto. Siamo qui perché qualcuno ha avuto la brillante idea di dare questa nuova opportunità alla città di Adria per un servizio importante per tutti i cittadini del territorio”, ha dichiarato il sindaco. La realizzazione della nuova sede Aipo, infatti, è stata avviata con l’amministrazione Barbierato e l’ingegner Andrea Portieri.

“Gli investimenti che sono stati fatti servono a preservare il cittadino e il territorio perché questa zona rimanga esente dalle calamità” ha affermato il prefetto.

“Aipo – ha evidenziato il direttore vicario Gianluca Zanichelli – da sempre ha visto nella capillare presenza sull’area veneta una necessità strategica e funzionale per la difesa idraulica e la gestione della risorsa idrica. Questa sede, che si aggiunge a quella di Rovigo, coordinerà anche gli ulteriori quattro avamposti già attivi a Polesella, Porto Viro, Taglio di Po e Porto Tolle”.

Guendalina Ferro

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Tradunt, tutti a bordo: si naviga sul “fiume di mezzo” È tempo di salire a bordo. Il progetto Tradunt, cofinanziato da Fondazione Cariparo tramite il bando Cultura Onlife 2022 con il supporto di Banca del Veneto Centrale, mette in rete una serie di partner che vanno dal capofila circolo culturale Arci “2 Giugno 1946” ad alcune realtà del territorio quali Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, Cpssae, Fiab Rovigo, Slow Food e Wwf, partner del progetto, oltre che la fattiva ed importante collaborazione di Università Popolare del Polesine, ma può vantare anche il patrocinio di diversi Comuni polesani quali Adria, Badia Polesine, Bosaro, Fratta Polesine e Rovigo oltre alla Provincia di Rovigo: l’intento è quello di promuovere il turismo lento in modalità bike and boat grazie anche a un approccio smart e digital che vede appunto le nuove tecnologie al servizio della visitazione e del marketing territoriale.

Cinque le proposte sul cosiddetto “fiume di mezzo”, il TartaroFissero-Canalbianco: dopo le prime due a inizio maggio, seguirà domenica 26 “La via delle acque”, con prima tappa a Castelguglielmo per sbarcare i cicloamatori di Fiab e successivo arrivo a Trecenta per la visita guidata ai “gorghi” con un naturalista del WWF (doppia opzione di trasferimento dall’attracco per chi naviga: in bici o minivan), con rientro al Molino Pizzon di Fratta Polesine per un aperitivo in musica grazie alla connection con il Deltablues

“Tra ville e musei” torna poi domenica 2 giugno con il pic nic a villa Labia per il pranzo e la successive visite guidate dedicate a Giacomo Matteotti (a pochi giorni dal centenario dell’assassinio) ed al museo etnografico “Manegium”, con successivo rientro in barca dall’attracco del Mulino Pizzon. A chiudere il ciclo, sabato 12 ottobre, “La via dell’Archeologia”, con un programma ancora in divenire, che prevede la partenza dall’attracco presso l’Interporto di Rovigo direzione Adria, presenza al convegno organizzato da Università Popolare del Polesine in occasione della Festa della Cittadinanza, pranzo al ristorante quindi visita al Museo Archeologico Nazionale, prima del rientro finale, nuovamente in barca.

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Adria

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della navigazione, rinnovando il profondo legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.

razione del compendio dell’Arsenale e uno spazio espositivo indoor di 5.000 mq.

Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-

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Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con

Sono previsti oltre 50 eventi culturali e di approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e

prio al Salone Nautico del 2022 e, a seguire, dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau.

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Scuola. In occasione della Liberazione un incontro speciale per le scuole adriesi

Studenti a lezione di memoria e impegno civico con Adelmo Cervi

In occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, l’Anpi Sezione di Adria ha organizzato un evento speciale per gli studenti del Polo tecnico e per alcune scuole medie, con il patrocinio e la collaborazione della Provincia di Rovigo e dell’amministrazione comunale di Adria.

L’evento, curato dall’Anpi presieduta da Corrado Franzoso, si è svolto nell’auditorium Saccenti dove gli studenti hanno conosciuto Adelmo Cervi, testimone e superstite dell’eccidio dei fratelli Cervi da parte dei nazifascisti. Attraverso i dolorosi racconti sulla famiglia Cervi, gli allievi hanno potuto immergersi in alcuni episodi storici della Resistenza, rinnovare il valore dell’antifascismo e gli ideali di Libertà e Democrazia che sono alla base della nostra Costituzione.

Adelmo Cervi aveva solo 4 mesi quando suo padre venne ucciso

per aver lottato contro il regime fascista. È pertanto figlio della Resistenza e ha da sempre portato alto il nome e la memoria di questa famiglia antifascista. Una storia raccontata nel libro “i miei sette padri”che è anche il titolo del docufilm realizzato dalla regista Liviana Davi.

Durante la proiezione gli studenti hanno potuto immergersi nella drammatica storia della famiglia Cervi e comprendere le conseguenze delle repressioni fasciste sulle vite delle persone comuni. Lo sguardo di Adelmo ha reso tangibili le emozioni e le sfide affrontate dalla sua famiglia durante quel periodo buio della storia italiana.

L’incontro ha rappresentato un momento di crescita e consapevolezza per gli studenti, stimolati a riflettere sul passato per comprendere meglio il presente e plasmare il futuro

Azione Cattolica festeggia il suo primo secolo di vita

L’Azione Cattolica della cattedrale di Adria festeggerà il 24 maggio prossimo un secolo di vita. Per l’occasione, Aldo Rondina, ragioniere appassionato di storia adriese, ne traccerà la storia centenaria nell’incontro che inizierà alle ore 18 in sala Cordella, situata lungo corso Vittorio Emanuele II. Un appuntamento importante che fa seguito a quello che si è svolto lo scorso aprile nella sala degli arcipreti del teatro Contardo Ferrini di Adria. Durante tale incontro, il presidente Zambon ha auspicato che il mondo cattolico esca dalle sacrestie e dalle canoniche, evidenziando la necessità di una maggiore presenza dei cattolici nella vita della società polesana e quindi la necessità di un’azione cattolica che rifletta e affronti con efficacia le criticità che affliggono il territorio della provincia di Rovigo e faccia proposte alla politica per risolverli. A presenziare all’evento diversi sim-

patizzanti dell’azione cattolica di Bellombra, alcuni sacerdoti, i rappresentanti di Comunione e Liberazione, genitori dei ragazzi che partecipano al corso dei mini presepi della cattedrale di Adria e monsignor Matteo De Mori.

Il vescovo, monsignor Pierantonio Pavanello, ha affrontato alcune tematiche significative, tra cui la carenza di preti e la mancanza di laici consapevoli e impegnati ad esercitare il loro sacerdozio battesimale, oltre all’importanza di formare e sostenere laici maturi e responsabili.

Altro appuntamento culturale dell’Azione cattolica della cattedrale di Adria è previsto il 14 giugno con il convegno sull’Enciclica “Fratelli Tutti”, che vedrà come relatori Valdino Tombolato, professore emerito dell’Università di Padova, don Nicola Brancaleon della Cattedrale di Adria e Nicolò Paganin. (gu.fe.)

con un impegno attivo nella società. Il presidente dell’Anpi Corrado Franzoso, ha ringraziato le Amministrazioni comunale e provinciale per il patrocinio all’evento, sottolineando l’importanza di commemorare il 25 aprile come simbolo di libertà e resistenza.

Franzoso ha evidenziato l’importanza di mantenere viva la memoria storica, affinché le nuove generazioni possano comprendere e apprezzare il sacrificio dei martiri della Resistenza. L’incontro, al quale ha presenziato anche il sindaco, si è concluso con un messaggio di gratitudine e affetto nei confronti di Adelmo Cervi, il cui contributo alla memoria storica è stato un momento significativo per gli studenti partecipanti all’incontro.

Guendalina Ferro

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Mazzorno Sinistro in festa. Uno scambio di doni per il lungo e prezioso servizio del religioso

Padre Luciano festeggia il 50esimo della sua ordinazione sacerdotale

H a scelto Mazzorno Sinistro, suo paese natale, dove era stato ordinato sacerdote il 6 giugno 1974, don Luciano Bisquola, classe 1946, per celebrare in cinquantesimo di sacerdozio. Grande festa in paese per l’amato concittadino con la partecipazione di tanti parenti, autorità, amici e tredici sacerdoti di varie nazionalità.

La celebrazione liturgica è stata animata dai cori “Laura Maddalena” di Mazzorno e dal “San Pio X” di Cavarzere, diretti e accompagnati all’organo dal maestro Gino Cappello.

La vita sacerdotale di Luciano, appartenente alla congregazione delle scuole di carità “Istituto Cavanis”, è sempre stata in mezzo ai giovani, nelle scuole e sempre nella formazione professionale, passando da Levico Terme, a Chioggia, Corsico nel milanese, sino a Possagno, nel trevigiano. Grazie a padre Luciano è stato

riportato nella scuola professionale in Veneto, il corso femminile per parrucchiere ed estetiste. Per 38 anni ha insegnato cultura generale e religione a tantissimi giovani con tanto impegno e sacrificio, ma “ripagato- come ha sottolineato- da tanta soddisfazione”.

Sempre con i giovani, per una quindicina d’anni ha portato avanti anche una squadra di calcio di nome “Cavanis” che ha militato in terza e seconda categoria. Presente alla cerimonia il primo cittadino Massimo Barbujani, con il comandante della Polizia locale Pierantonio Moretto, che ha consegnato al sacerdote un quadro con ponte Castello, simbolo della città di Adria, ma soprattutto “simbolo di dialogo tra i popoli perché i ponti servono a unire e non a dividere”. Significativo l’omaggio di suoi ex alunni con un quadro che lo ritrae, leggendo una toccante dedica. Per il

“Cavanis” ha portato il saluto ed il ringraziamento Edmilson Mendes, mentre don Luigi Pennacchi ha ricordato l’impegno di padre Bisquola nella comunità di Possagno. Al termine della celebrazione, don Luciano ha rivolto un pensiero a mamma Giannina, al padre Lino e alla sorella Graziella, affinché dal cielo continuino a pregare per lui. Roberto Marangoni

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Il dato. Nel settore culturale, dopo la rinascita della biblioteca, si lavora per il museo a Umberto Maddalena

Aprono nuove attività, segnale in controtendenza nel territorio

Va sottolineata anche la vivacità dell’associazionismo della frazione, che la rende singolare, con iniziative che si svolgono tutto l’anno

Con l’arrivo della primavera Bottrighe si arrichisce di due nuove attività. E’ stato infatti aperto in via Curicchi, in una parte dell’edificio un tempo laboratorio di abbigliamento in pelle, un bed and breakfast da sette alloggi per un totale di ventiquattro posti letto.

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Ampliata anche la vicina “Locanda del Musso” con il rifacimento di un edificio, già abitazione, difronte al ristorante pizzeria “Brasserie” della medesima proprietà.

Dopo l’autofficina per moto e auto, aperta nella zona artigianale in via Ilario Montesi, sta aprendo, in via Dante Alighieri, nel capannone ex Cirma, una seconda officina per autoveicoli.

Lo scorso anno, a maggio, Banca Adria Colli Euganei, a seguito della completa ristrutturazione dello storico palazzo dei portici in piazza Libertà, aveva inuagurato il rifacimento dei nuovi locali della sua filiale, aperta dal 1988.

inquinanti e appetibile quindi per eventuali nuovi insediamenti.

Dalla fine del 2017, nell’ex supermercato di piazza Libertà, era stato inaugurato Agrimarket, uno store di giardinaggio, ferramenta, colori, materiale elettrico, attrezzature per l’agricoltura e alimenti animali.

E’ del settembre 2016 l’avvio di Mater-Biotech Novamont di Eni, il primo impianto al mondo di biobutandiolo ed è prossima la messa all’asta dell’area dell’ex zuccherificio, oggi libera dagli

Anche se negli anni molte attività commerciali hanno chiuso i battenti, a Bottrighe troviamo un supermercato di generi alimentari, una rivendita di pane e alimentari, sette esercizi, tra bar, pizzerie e ristoranti, due rivendite tabacchi, una con rivendita giornali, due ricevitorie, una lavanderia, due uffici di assicurazioni, una fioreria, una di vendita materiale edile, un distributore di carburanti con auto-lavaggio e bar-ristorante. Ogni mercoledì, in piazza Cassetta, si svolge un piccolo mercato settimanale. Va sottolineata la vivacità dell’associazionismo di Bottri-

ghe, che lo rende singolare, con iniziative che si svolgono tutto l’anno. Dallo storico carnevale alle rassegne corali, dai momenti di svago estivi a quelli natalizi, senza contare poi le attività culturali che hanno preso maggiore impulso con la riapertura della biblioteca. Si lavora nel frattempo per il museo a Umberto Maddalena e altri eroi del paese che sorgerà nella casa del grande aviatore.

Se da tutto ciò aggiungiamo, a seguito dei fondi del Pnrr, i prossimi lavori di recupero e ristrutturazione del centro del paese, i segnali di buon auspicio per il futuro, non dovrebbero mancare.

Roberto Marangoni

Torna la grande manifestazione “E...state in piazza”

Torna “E…state in piazza”. Passato il periodo pandemico, dopo la ripresa e con successo, dello scorso anno, l’Aribo, Associazione Ricreativa Bottrighese, presieduta da Davide Conforto, ha iniziato a progettare la grande manifestazione estiva che richiama migliaia di persone. Ciò,in collaborazione della sezione Avis, per proporre quattro serate dedicate ad ogni età. Da giovedì 1 a domenica 4 agosto, ci saranno concerti,

spettacoli, ma anche folklore e tradizioni, con il contorno degli

stand della birra, della piadina e varie esposizioni. E non man-

cherà la tappa del 13° festival nazionale di cabaret “Il Riso fa buon sangue”. Sono gli ingredienti per fare festa in piazza Libertà, dove il liston di palazzo civico sarà un autentico teatro all’aperto con palcoscenico e posti a sedere. Il programma delle serate è un fase di ultimazione e gli organizzatori comunicheranno quanto prima tutti i dettagli della manifestazione che torna, come da tradizione, a portare tanto divertimento ed allegria. (r.m.)

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Bottrighe, il recente ristrutturato palazzo storico di piazza della Libertà

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L’evento. Dopo anni il ritrovo fatto di indimenticabili ricordi, di amicizia e sport

Serata Amarcord per amatori calcio e Polisportiva

G

li Amatori Calcio si sono ritrovati dopo anni in una serata conviviale amarcord, fatta di indimenticabili ricordi, di amicizia e sport, che legarono i tanti giovani di allora. La società, grazie a Gianpaolo Crivellaro e Ezio Servadio, contando sull’aiuto di Loris Baruffa e Doriano Gallo, vecchie glorie del calcio Bottrighese, era nata nel 1986 da un gruppo di ragazzi, che per passione desideravano giocare a calcio. Una sinergia che raccolse subito tanti consensi, formando un gruppo vincente nell’ambito del Centro Sportivo Italiano, vincendo vari campionati provinciali, aggiudicandosi pure il campionato di eccellenza nel 1991 e classificandosi al 2° posto nella finale per il titolo regionale.

Nello stesso anno, con la collaborazione del comune, insieme a Floriano Cantelli, allora assessore allo sport, gli Amatori furono nella città di Rovigno ospiti della locale squadra amatoriale, creando un buon rapporto di amicizia che durò nel tempo.

La società era nata nel 1986 da un gruppo di ragazzi che per passione desideravano giocare a calcio e che raccolse da subito tanti consensi

Negli anni successivi, grazie alla collaborazione con l’allora associazione calcio Umberto Maddalena ed il Gruppo Sportivo Bottrighe, gli Amatori iniziarono l’organizzazione delle prime feste in piazza.

Il 27 marzo 1996, però, un grave lutto colpisce l’associazione a seguito della scomparsa di Doriano Gallo, protagonista di tanti legami, anno in cui il gruppo si trasforma in Polisportiva a lui intitolata, accogliendo nella stessa una squadra di pallavolo femminile che giungerà a militare nel campionato di 2° divisione.

L’avventura si concluderà nel 2000, causa l’età e gli impegni familiari. Sono stati davvero tanti coloro che ne hanno fatto parte, ma un pensiero particolare, durante la serata, è stato

rivolto a Gianluca Mottaran, Andrea Bellini, Doriano Gallo e Nicola Crivellaro, tristemente scomparsi, ma che rimarranno sempre nei loro cuori. Ricordati anche i commercianti ed artigiani che hanno sempre contribuito ad aiutare il gruppo, in particolare Eugenio Mancin e Nicola Canato e fra tutti il compianto cavalier Giorgio Crepaldi.

Roberto Marangoni

Successo trevigiano per il coro “Eco del Fiume” Nuova affermazione per il coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe in trasferta a Mareno di Piave, nel trevigiano. Un successo straordinario che ha portato l’entusiasmo alle stelle per le coriste dirette da Nausica Pozzato, ospiti del coro “Voci Marenesi” nell’ambito del “Concerto di Primavera”, nona edizione. La rassegna si è svolta nel teatro del centro culturale “Conti Agosti”, occasione per festeggiare soprattutto il 20° di fondazione del locale “Voci Marenesi” diretto da Alessandro Facchin. Presentato dalla presidente Alessia Ventura, il coro “Eco del Fiume” ha eseguito, non solo canti popolari e di montagna di Bepi De Marzi e Marco Maiero, ma anche

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composizioni antiche di Banchieri e di musica leggera di Baglioni e Mina. Moltissimi gli applausi del pubblico che gremiva il teatro. Quindi scambi di omaggi tra i due cori ed il momento conviviale finale. “Ospitalità ed accoglienza eccellenti, serata ricca di emozioni e soddisfazioni” ha commentato al ritorno la direttrice Pozzato. “Una bellissima serata – ha detto Stefania Granzotto del coro “Voci Marenesi” – grazie a tutti coloro che si sono prodigati per l’ottima riuscita. Grazie alle ragazze del coro “Eco del Fiume” che hanno allietato la serata con le loro splendide voci”. Ora l’Eco del Fiume è al lavoro per la ripresa, dopo il Covid, di una sua rassegna in casa, che si terrà sabato 18 maggio nella chiesa di Bottrighe. (r.m.)

Le tre S-cioptà

a cura di Roberto Marangoni

> Magio, ogni màto va descàlso

> Galina che và par cà, se no la màgna, la zàmagnà

> Poco e spesso, impnìseelsésto

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Bottrighe
La conviviale amarcord degli Amatori calcio e Polisportiva

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Elezioni/1. Matteo Cesaretto, sindacalista e attivo nel volontariato, candidato con “Pettorazza Vale”

“Servizi, giovani e tapparelle del municipio alzate per ripartire”

M

atteo Cesaretto, classe 1981, cresciuto a Pettorazza Grimani dove vive con la moglie e la figlia, ha una laurea magistrale con lode in Scienze Politiche conseguita all’Università degli studi di Padova. Attualmente è un sindacalista della Cgil. Dopo una prima esperienza come consigliere di minoranza nel Comune di Pettorazza Grimani, Cesaretto ritorna sulla scena politica candidandosi a capo della lista civica “Pettorazza Vale”.

Fondatore e ideatore dell’associazione “il Tarassaco”, ne ricopre attualmente il ruolo di presidente. L’impegno di Cesaretto nella realtà associativa è stato significativo al punto da ottenere premi a livello nazionale. Da ultimo il prestigioso “Jean Giono” indetto da Veneto Agricoltura e Fondazione AlberiItalia, riconosciutogli nella ca-

tegoria Volontari.

Quando gli chiediamo cosa farebbe da sindaco risponde: “La prima cosa che farei è alzare le tapparelle del municipio che da troppo tempo rimangono abbassate. Un simbolo di rassegnazione che non ci possiamo permettere. Le persone si aspettano fatti e azioni concrete che segnino un cambiamento vero: a parole siamo tutti bravi ma poi ciò che conta sono gli esempi che si danno. Alzare le tapparelle ben rappresenta il bisogno profondo di cambiamento, di partecipazione e di riappropriazione dei luoghi della democrazia troppo ingiustamente bistrattati, un’attenzione che invece deve essere dimostrata giorno per giorno”.

A dimostrarlo, il fatto che è bastata un’ora e mezza per raggiungere il numero delle firme

necessarie per la presentazione delle liste. “Io e la mia squadra -prosegue- siamo consapevoli che non basterà uno schiocco di dita per risolvere i tantissimi problemi, ma vogliamo garantire impegno e dedizione e tentare convintamente di risolverli. Le idee non ci mancano. Il sindaco, primo cittadino, deve essere presente nel territorio, una persona che lo vive e che sa ascoltare. Pertanto recuperare velocemente servizi ormai abbandonati come il punto salute, la biblioteca e pratiche di assistenza agli anziani e alle persone in difficoltà per adempiere, per quanto di competenza, ai dettami della Costituzione”. Il candidato sindaco Matteo Cesaretto conclude con uno sguardo al futuro: “Abbiamo due visioni di prospettiva tanto ambiziose quanto significative. La prima, fare di Pettorazza un

luogo a misura di comunità in cui valga la pena vivere, sperimentando modelli che altrove si sono dimostrati virtuosi e trasformando in ricchezza il patrimonio culturale del pae-

se. La seconda, quella di istruire dei giovani, affidandogli gli strumenti necessari per farli diventare gli amministratori di domani”.

Guendalina Ferro

Elezioni/2. Andrea Grassetto, vicesindaco uscente di Pettorazza, è il candidato sindaco di “Pettorazza da vivere”

“Non sarò il sindaco della fusione Pettorazza sarà laboratorio di idee”

Andrea Grassetto, vicesindaco uscente di Pettorazza, è il candidato sindaco per il centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Nato nel 1977 e cresciuto nel cuore della comunità, Grassetto ha radici solide nel tessuto sociale e culturale del paese.

Dopo aver completato gli studi superiori, ha intrapreso una carriera nell’ambito commerciale oltre alla passione per la tutela dell’ambiente e nell’apicoltura. È anche il promotore di un gruppo locale incentrato sulla promozione del verde e della sostenibilità.

Come capolista della lista civica “Pettorazza da Vivere”, Grassetto si presenta con una visione che guarda al futuro del paese. La sua candidatura rappresenta una transizione generazionale, che offre una nuova leadership dopo il mandato dell’uscente

sindaco Gianluca Bernardinello.

”Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono il risultato di un processo di riflessione e di un dialogo

“Se eletti, per prima cosa pconcluderemo i progetti già in essere, facendo un check up dell’amministrazione Bernardinello”

aperto con i cittadini, avvenuto negli ultimi mesi”, afferma Grassetto.

“Pettorazza da Vivere” è una coalizione composta da individui provenienti da diverse fazioni politiche, tutti uniti dal desiderio comune di migliorare la qualità della vita nel paese. Grassetto si impegna a fare della politica uno strumento per il servizio

dei cittadini, ponendo al centro dell’agenda politica le esigenze della comunità.

“ Pettorazza da vivere è composta da persone di diverse forze politiche che stanno lavorando insieme per il bene del paese, perchè la politica deve essere al servizio dei cittadini –afferma-. La prima cosa che faremo, se saremo eletti, sarà quella di concludere i progetti già in essere, facendo un check up dell’amministrazione Bernardinello. Ci metteremo all’opera per creare un cantiere di idee, e rendere Pettorazza un laboratorio, dove la sfida è vivere o morire –spiega-. Non sarò il sindaco della fusione tra comuni, ma della collaborazione e cooperazione. Termineremo i progetti già in essere, come l’ampliamento della scuola elementare che, per una serie di motivazioni non viene ancora adoperata. (gu.fe.)

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Pettorazza Grimani

Acquevenete riconferma presidente Piergiorgio Cortellazzo

S i è insediato il nuovo consiglio di amministrazione di Acquevenete. Piergiorgio Cortelazzo e Antonio Bombonato sono stati riconfermati, rispettivamente, presidente e vicepresidente della società. Gli altri consiglieri sono Emanuele Rosina (riconfermato), Silvia Rovarin, Luigi Petrella, Angela Zambelli, Filippo Duse.

“Questa nomina giunge come un riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi tre anni, durante i quali abbiamo dedicato impegno e passione alla crescita e al miglioramento continuo dell’azienda – commentano soddisfatti Cortelazzo e Bombonato -. Esprimiamo profonda gratitudine per la fiducia accordataci dai nostri colleghi, che ci motiva ulteriormente a continuare lungo il percorso intrapreso con determinazione e dedizione”.

È stato anche approvato il bi-

lancio di esercizio 2023, con un valore della produzione pari a 102,2 milioni di euro e costi della produzione di poco superiori ai 93 milioni di euro. I risultati economici evidenziati nel bilancio d’esercizio 2023 attestano la solidità dell’azienda, che ha raggiunto i 34,6 milioni di euro. L’utile netto al 31 dicembre 2023 è stato di 4.232.727 euro. Gli investimenti hanno superato i 40,3 milioni di euro, pari a 81 euro per utente, con un significativo incremento del 21% rispetto al 2022. Il 2023 è stato anche caratterizzato da una svolta sempre più decisa verso l’efficientamento energetico. Rispetto al 2022, infatti, nel 2023 si sono registrati una diminuzione dei consumi di energia elettrica dell’1,88% e un maggior utilizzo di energia rinnovabile sul totale dell’energia elettrica, pari al 19%. Un’altra strada imboccata con

decisione da Acquevenete è quella della digitalizzazione, con investimenti nel triennio 2021-2023 per oltre 3 milioni di euro.

“Abbiamo posto gli utenti al centro della nostra attività, impegnandoci costantemente ad assicurare loro un servizio sempre più efficiente e di qualità, anche attraverso continui investimenti sul territorio - afferma Piergiorgio Cortelazzo -. Con questo bilancio, abbiamo anche portato a 750mila euro il bonus integrativo locale, dimostrando un sostegno concreto verso coloro che si trovano in difficoltà. Nel 2023 abbiamo ricevuto due premi nell’ambito del meccanismo incentivante riferito alla Qualità Tecnica e Commerciale per le annualità 2020-2021 introdotto da Arera, per oltre 4,2 milioni di euro complessivi. Riconoscimenti che attestano il costante impe-

gno della società nel perseguire gli standard più elevati per garantire un continuo miglioramento del servizio”.

L’assemblea dei soci ha nominato anche il nuovo collegio

sindacale, così composto: Monica Tonon presidente, Angelo Capuzzo e Andrea Paio sindaci effettivi, Andrea Fusetto e Laura Siviero membri supplenti. Ruggero Principe

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Il nuovo Cda. Il vicepresidente della società resta Antonio Bombonato
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Il presidente e il vicepresidente di Acquevenete

Confindustria Veneto Est. Con Carlo Scabin focus sull’export delle aziende venete

“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate per le aziende”

La sostenibilità è una via obbligata per le imprese che vogliono continuare a crescere e restare sul mercato.

Ne è convinto Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl” di Porto Viro, nel rodigino.

Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?

“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.

Cresce la spinta all’internazionalizzazione delle aziende venete?

“Sicuramente oggi le distan-

ze non sono più motivo di preoccupazione e non vengono considerate come un limite. Le aziende dal canto loro devono continuare, pur mantenendo il proprio core business, a diversificare per poter essere sempre più competitive in qualsiasi mercato. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, il mercato è diventato unico, globale, senza le tradizionali distinzioni come “il mercato asiatico”, il “mercato americano” e così via… In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.

Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?

“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rappresenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di ri-

Aulss 5 Polesana, 7 vite salvate grazie alle donazioni

Dati positivi quelli riferiti alle donazioni fatte nel Polesine nel 2023 e presentate dal Coordinamento Ospedaliero Trapianti dell’Ulss 5 Polesana, guidato da Francesco Montacciani. Nel corso del 2023, sono state 7 le donazioni di organi, 106 quelle di tessuti oculari e 7 le donazioni multitessuto. Inoltre, 43 donazioni di placenta da taglio cesareo. Nonostante numeri lusinghieri, il Polesine, purtroppo, ha un alto tasso di opposizione alla donazione, il più alto tra le province del Veneto. Infatti, il 33% dei

cittadini che nell’anno 2023 ha rinnovato la carta d’identità in Comune ha deciso di opporsi alla donazione degli organi. La media regionale si attesta intorno al 25,5%. “Purtroppo – spiega Francesco Montacciani – molte persone scoprono dell’esistenza della possibilità di scelta solo nel momento in cui si trovano di fronte al personale dell’anagrafe comunale e non hanno sufficiente tempo per rifletterci. La sfida è quella di ridurre il tasso di opposizione della popolazione alla donazione di organi e tessuti

attraverso una costante attività di informazione e di sensibilizzazione della popolazione. Siamo, infatti, certi che nella maggior parte dei casi il diniego sia legato alla poca conoscenza della rete del dono, e di quanto questo possa essere fondamentale. Il Centro di Coordinamento dell’Azienda Ulss 5 è impegnato nella sensibilizzazione nelle scuole, in particolare coinvolgendo gli studenti di quarta e quinta superiore con incontri mirati, per condurre i giovani a una scelta consapevole”.

sorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della classe e non siamo secondi a nessuno”.

Ma cosa chiedono gli imprenditori per rimanere i primi nella classe e per stimolare gli investimenti?

“C’è molta consapevolezza da parte degli imprenditori che è necessario continuare a strutturarsi, investendo sicuramente in tecnologia ma anche in risorse umane, perché sono le persone che fanno la differenza e che portano le aziende al successo. Inoltre, credo che oggi il tema principale e condivisibile con tutti –spaziando cioè anche agli altri settori – sia quello della sostenibilità”.

In che senso?

“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati – oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.

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Musica. Il prossimo 9 giugno al teatro comunale arriva “Sogno d’Oriente”

Il Buzzolla celebra Marco Polo e Puccini

I

l Conservatorio Buzzolla di Adria, dopo il successo del galà pucciniano organizzato ad aprile all’auditorium Mecenati, celebrerà la sera del 9 giugno prossimo al teatro comunale “Sogno d’Oriente”.

Con inizio alle ore 21, lo spettacolo celebrerà Giacomo Puccini a cent’anni dalla morte e Marco Polo, 700 anni dopo la sua scomparsa. La serata vedrà coinvolti moltissimi studenti del Buzzolla, a partire anche dai più giovani della scuola secondaria di I grado convenzionata, appartenente all’Istituto Comprensivo Adria Due.

L’evento sarà suddiviso in due parti: la prima prevederà l’esecuzione dell’operina “Marco Polo – Il libro delle meraviglie”, composta nel 2017 da Alberto La Rocca, proposta in un nuovissimo allestimento curato dalla regista Monica Stefani, con la collaborazione di Angela Grigolato per le scenografie e del Maestro Carlo Pavese per la preparazione della corposa parte corale. I testi dei 22 quadri musicali, scritti in italiano da Giacobbe Nevio Zanivan, con qualche inserto in cinese e in grammelot (una lingua inventata), sono ispirati a Il Milione di Marco Polo e narrano alcune tappe fondamentali del suo meraviglioso viaggio lungo la Via della Seta nel XIII secolo.

La seconda parte della serata sarà dedicata al grande Maestro

lucchese, che tanto amava utilizzare ambientazioni e sonorità esotiche per le sue opere, con l’esecuzione di arie e duetti tratti dai suoi titoli più famosi (Madama Butterfly, Turandot, la Bohème). Si esibiranno gli studenti del Dipartimento di Canto e Teatro Musicale delle classi dei docenti Veronica Si-

meoni e Simone Alberghini. L’Orchestra del Conservatorio, diretta dal Maestro Ambrogio De Palma, guiderà questo viaggio musicale unico, arricchito dall’esibizione di studenti cinesi e coordinato dai docenti Claudia Mariano e Alessandro Marcato.

Guendalina Ferro

“Reperti riscoperti” al Museo Archeologico Nazionale

Fino la 30 giugno sarà possibile visitare al museo Archeologico Nazionale di Adria la mostra “Reperti riscoperti” organizzata in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rovigo e curata dalla direttrice Alberta Facchi insieme agli archeologi Sandra Bedetti e Luca Millo. L’esposizione si avvale della compartecipazione della Soprintendenza Abap per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, gode del patrocinio della Provincia e della città di Adria, il sostegno della Camera di commercio VeneziaRovigo, main sponsor BancAdria Colli Euganei, collaborazione del Rotary club Adria.

Sono circa 600 i reperti recuperati dalla Guardia di Finanza nel periodo che va dal 1970 al1995, sul

territorio adriese e nei dintorni, dopo essere impropriamente finiti nelle mani di privati per traffici illeciti. Tutti i reperti sono stati attentamente catalogati e conservati nei depositi di via Badini.

Un centinaio sono esposti in mostra e tutti gli altri vengono presentati attraverso una rassegna fotografica. Un immenso patrimonio che la direttrice ha definito “archeologia salvata”. Tra le perle della mostra spicca la testa di una colombina in vetro finissimo di color giallo.

L’evento si colloca nelle celebrazioni dei 250 anni dalla fondazione della Guardia di Finanza, per questo è arricchita con elementi che raccontano la storia del Corpo, il più antico d’Italia, che permettono al pubblico di conoscere più da

La serata vedrà coinvolti moltissimi studenti del conservatorio di Adria, a partire anche dai più giovani della scuola secondaria di I grado convenzionata, appartenente all’Istituto Comprensivo Adria Due

vicino la sua evoluzione.

Oltre ai reperti sequestrati sono presenti alcune vetrine didattiche, divise storiche, cimeli, le preziose tavole illustrate da Milo Manara e un percorso didattico sulla legalità rivolto, soprattutto, alle giovani generazioni.

“E’ un orgoglio per la nostra città ospitare questa mostra - commenta il primo cittadino Massimo Barbujani - per celebrare un importante anniversario e dare visibilità al nostro museo, il più bello del Nordest”. Tra i partner va segnalato il Rotary club che ha fornito alcune strutture, come un maxischermo per la proiezione di immagini e video. Nel periodo della mostra sono previsti incontri, convegni e visite a tema per le scolaresche. (gu.fe.)

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Calcio. “Questa è una società

L’Adriese conferma mister Vecchiato

Per la quarta stagione di fila l’Adriese sarà allenata dall’allenatore veneziano Roberto Vecchiato. Con un bell’anticipo, la società presieduta da Luciano Scantamburlo, ha voluto mettere nero su bianco l’accordo che legherà anche il prossimo anno il nome di Vecchiato al club granata nella massima serie dilettantistica nazionale, la serie D. “Non è stata una collaborazione difficile da raggiungere perché da entrambe le parti abbiamo sempre avuto la convinzione di proseguire anche per il prossimo campionato – le parole del diesse Sante Longato –. Insieme al presidente Luciano e al vicepresidente Roberto Scantamburlo abbiamo fatto molto presto a metterci d’accordo. Dobbiamo terminare questo campionato per iniziarne un altro e la programmazione continuerà. Gli obiettivi prefissati sono quelli di dare una struttura diversa per quanto riguarda l’organizzazione di tutto quello che c’è attorno. Dobbiamo cercare di sistemare in modo migliore l’organizzazione dei campi e di tutto il materiale e le persone che girano intorno alla prima squadra. È un impegno che ci siamo presi con il presidente e, lui con noi, di continuare su questa strada e cercare di dare un’immagine migliore in quel campo”.

dell’accordo il tecnico Vecchiato. “Nelle difficoltà di quest’anno le persone possono dividersi o unirsi. Questa è una società che si è unita perché ci ha messo tutti alla prova. Dunque per primo devo ringraziare le persone che compongono questo ambiente e che sono state vicino a me, il presidente Luciano Scantamburlo, il vicepresidente Roberto, i due direttori Sante Longato e Nico Moretti, il team manager Enrico Boscolo e tutto lo staff, le parole del riconfermato tecnico. In questo anno difficile si è dimostrato come l’equilibrio e la forza delle persone portino risultati. Cosa non scontata perché nel mondo

Da Adria al Santo di Padova in cammino

In cammino a staffetta da Adria al Santo di Padova. Spiritualità e cammino. È il binomio a cui ha pensato l’associazione Podisti di Adria che, con il patrocinio del Comune e del Centro Sportivo Italiano, comitato di Rovigo, ha organizzato per sabato 8 giugno, in preparazione all’anno giubilare, la staffetta da Adria al Santo di Padova. La camminata-pellegrinaggio, di 60

chilometri, prenderà il via alle 17.30 con i saluti e la benedizione ai camminatori in Pazza Castello, davanti alla Cattedrale di Adria, con arrivo previsto al Santo di Padova per le ore 7.30. Per chi volesse può dare la propria adesione presso la sede dei Podisti di Adria, in via Arzenton (scuole elementari) oppure contattare Riccardo al 34776512946. (c.a.)

del calcio è molto rara, quindi ciò deve essere un insegnamento per noi stessi. La via da seguire, quando c’è tanta stima, è quella del lavoro, dell’equilibrio e del valore della gente. Il campionato sta terminando, ma se ci siamo trovati la volontà è quella di costruire una squadra competitiva il prossimo anno. Lo è stata anche in questa stagione perché è stata una rosa forte nonostante abbia avuto tanti problemi. Cercherò di fare bene e di dare soddisfazioni alle persone che mi hanno scelto. Fare in modo che i tifosi a fine stagione ti chiedono di restare, è una bella soddisfazione”.

Cristiano Aggio

Bolza Corse continua a farsi notare

Il team di Adria Bolza Corse si è distinto nell’ultimo evento della Formula X Italian Series all’autodromo emiliano Varano de’ Melegari, in provincia di Parma. E lo ha fatto grazie ai giovanissimi piloti Francesco Bolzoni e Tommaso Toldo.

“Francesco è un classe 2008, racconta Paola Cazzadore presidente Bolza Corse, e, grazie alla nuova normativa di ACI Sport, ora anche i quindicenni possono iniziare a correre in pista con le vetture turismo. Il lunedì, prima della gara, abbiamo fatto l’abilitazione e siamo riusciti ad ottenerla, permettendo a Francesco di debuttare già a Varano. Che io sappia è il primo quindicenne che corre in pista, pensando alla provincia di Rovigo, e ne siamo orgogliosi.” Al volante di una Renault Twingo Cup, iscritto nell’ATCC Sprint Series, il giovane di casa Bolzoni ha così mosso i primi passi, migliorando di sessione in sessione il suo ritmo. Accanto a Bolzoni, un altro giovane ha fatto parlare di sé: Tommaso Toldo, trevigiano di Miane, 15 anni, che ha gareggiato nella Renault Clio Cup 4. La sua performance è stata straordinaria, ottenendo la pole position nelle qualifiche e dominando le gare del fine settimana. Il successo di Toldo non è solo un indicatore del suo talento personale, ma anche del lavoro di sviluppo e supporto fornito dal team Bolza Corse.

“Durante l’abilitazione ACI Sport abbiamo conosciuto Tommaso – dice Silvano Bolzoni (team principalBolza Corse) – e ho capito subito di che pasta era fatto. Si è visto immediatamente il suo potenziale così, dato il forfait della famiglia Fabris, abbiamo deciso di proporre a suo padre una nostra Clio. Tommaso ha un talento incredibile e ci auguriamo di poter continuare a seguirlo”. (c.a.)

La Granfondo del Po è passata per Bottrighe

La decima edizione della tappa della “Granfondo del Po” ha coinvolto anche quest’anno il nostro territorio, partita da Ferrara, passando per Bottrighe. La Granfondo non è solo gara, ma anche un’occasione per promuovere le nostre zone, farle conoscere ed apprezzare a tutti i circa milleduecento partecipanti iscritti che arrivavano da diverse regioni d’Italia e dall’estero. La carovana ha percorso centotrentasei ki-

lometri, coinvolgendo le regioni Emilia Romagna e Veneto per un totale di quattordici comuni. La manifestazione, che ha ottenuto grande successo, è stata organizzata ancora una volta dalla società sportiva Po River di Ferrara con la collaborazione di molti sponsor, delle amministrazioni provinciali e comunali dei territori interessati, delle forze dell’ordine, della protezione civile e delle tante associazioni di volontari.

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#Regione

L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto

Elezioni europee: una sfida tante sfide

Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.

Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.

Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.

FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO

Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezio-

ni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.

DERBY LEGA – FORZA ITALIA

Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby

FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.

AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?

Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.

IL PD VENETO PUNTA

SULL’ALTERNATIVA

La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.

I CANDIDATI VENETI

Lega Nord

Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.

Partito Democratico

L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti. Fratelli D’Italia

A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan. Azione

Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.

Forza Italia

Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso.

Movimento 5 Stelle

Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.

Verdi - Sinistra

Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.

Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)

Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.

Libertà

La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.

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Alessandra Moretti Alessandro Manera Elena Donazzan Carlo Pasqualetto

L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd

Zan corre per le europee:

“Democrazia, solidarietà e diritti”

Alessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee. Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?

È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni. Quale minaccia?

È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.

E la vostra idea di Europa, invece?

Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico,

sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.

Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?

Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)

L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi

“Forza Italia può crescere

ancora, candidati espressione del territorio”

Il coordinatore regionale di Forza Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto? La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani.

Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?

In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 10 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano.

Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?

In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?

Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)

Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.

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“L’autonomia permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”

“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”

Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.

A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?

“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cittadini. ‘Veneto data platform’, uno dei program-

mi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.

Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?

“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.

Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e facilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che

in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza arti-

ficiale”.

Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al Superbonus 110%.

La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?

“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.

Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?

“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che

la Regione aveva già sviluppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)

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Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023

Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto

“Fusione con BRV Banca operazione strategica”

Il credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1 896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale

Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.

Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?

Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento del nostro portafoglio titoli. In

sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1 ,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.

In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?

Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle imprese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.

Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?

In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale.

L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che

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consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti.

Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora

più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci attendono”.

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Sviluppo della rete e investimenti in crescita

Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto

di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.

Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti trovare spazio nel canale della GDO.

A questo si è affiancata un’in-

tensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo sviluppo e la diffusione del progetto didattico

in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali. E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.

In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del

Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospetti-

va di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di protocolli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando

una filiera corta “dal campo alla vendita”.

Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’impegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di rac-

Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti

territorio

colta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.

Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.

29 www.lapiazzaweb.it Regione
L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord
di Christof Rissbacher Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service) IL PUNTO

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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti

Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce

Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova.

Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv. Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.

Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.

“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.

Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.

Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.

Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.

“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”.

“In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.

Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.

MAGGIO 2024 on-line: /category/salute/

Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova

A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica

Avrà sede negli spazi messi a disposizione

dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare

Adriatico Settentrionale

Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.

“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo

per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.

“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clodiense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi,

grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.

Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione da 20 anni opera per la salute degli invisibili

immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale.

Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative, associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a

492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.

“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.

Per il direttore generale Paolo Fortuna il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.

“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.

“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.

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ULSS 6 EUGANEA, SOCIALE

I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova

L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto

DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto antitumorale.

Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.

“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”. Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i

ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.

“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colonretto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”.

I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.

“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colonretto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.

Ulss 5 Polesana. Screening cardiovascolare, visite gratuite per i neo 50enni

Un controllo gratuito, per il quale non è necessaria l’impegnativa del medico di Medicina Generale. L’Azienda Ulss 5 Polesana sta invitando i polesani che hanno compiuto 50 anni - classe 1974 – a partecipare allo screening cardiovascolare promosso dal Piano Regionale della Prevenzione. La comunicazione, inviata ai cittadini che non sono seguiti per patologie, per mezzo di una lettera spedita a domicilio, propone un appuntamento prefissato (ma modificabile) nei 2 nuovi ambulatori istituiti presso l’Ospedale Vecchio di Adria e l’Ospedale di Trecenta.

Questo screening, realizzato e progettato dall’Unità Operativa di Igiene e sanità Pubblica viene proposto gratuitamente ai cittadini neo cinquantenni, è iniziato nel settembre scorso e sta ricevendo feedback molto positivi dalla popolazione. L’Azienda Ulss 5,

tra le prime della Regione a partire con lo screening denominato Cardio50, è attore protagonista nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, che sono la causa più frequente di morte e invalidità nella nostra popolazione. Lo screening prevede una chiamata attiva con invito agli utenti di 50 anni che non sono già affetti da ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari con un appuntamento prefissato presso gli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

Durante la visita, il professionista sanitario valuta, attraverso un colloquio approfondito, gli stili di vita - fumo, sedentarietà, alimentazione - ed effettua una misurazione del peso, dell’altezza, del girovita, della pressione arteriosa e di glicemia e colesterolemia attraverso l’esame di una goccia di sangue.

Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria

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A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità

Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.

Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.

A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.

Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6.veneto.it

Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare.

Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità. Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire:

sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività

impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.

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Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti

Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende

Li hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti

dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio. Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.

Per poter ospitare un tirocinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro.

“Il concetto di Maestro Arti-

giano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.

Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte il percorso professionalizzante

per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 10 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata

nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

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