la Piazza di Bassano nr° 534

Page 38

Calze a compressione graduata, cosa sono e a cosa servono. Le calze elastiche sono molto utili nella prevenzione della malattia varicosa, l’uso regolare di una calza elastica terapeutica riduce del 60% il rischio di sviluppare vene varicose delle gambe nei soggetti a rischio e presentano un’azione terapeutica paragonabile a quella dei farmaci flebologici. L’azione terapeutica della calza elastica è sfruttata anche nei di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per le varici o nei pazienti sottoposti a scleroterapia. La compressione elastica può quindi considerarsi la soluzione più indicata nei primi stadi della malattia: è un toccasana per le donne in gravidanza e nei pazienti per i quali la terapia chirurgica o la scleroterapia sono controindicate. I migliori specialisti in patologie vascolari riconoscono l’importanza dei controlli sui filati e sulla compressione dichiarata in quanto consapevoli di indicare un dispositivo terapeutico e non un banale prodotto tessile. Le calze terapeutiche sono dei veri e propri DISPOSITIVI MEDICI e, se prescritte dal medico, sono detraibili per effetto del dir. 93/42 CEE. Esistono calze per coloro che devono fare una prevenzione e calze destinate a curare i vari gradi dell’insufficienza venosa. E’ quindi possibile avere una calza per ogni gamba, malata o meno, purché risponda ai requisiti necessari di qualità, garanzia nella compressione (che deve essere dichiarata dal fabbricante in mmHg : millimetri di mercurio) e degressività della compressione stessa dalla caviglia verso la coscia. 1) Calze PREVENTIVE o riposanti tra le quali fanno categoria a parte le Calze antitrombo che, a differenza della altre, si possono e si dovrebbero portare anche durante il riposo a letto. 2) Calze TERAPEUTICHE Le calze elastiche possono essere classificate come preventive (o da riposo) e terapeutiche. In comune hanno la degressività della compressione ovvero, il punto di massima compressione è la caviglia e man mano che si sale la compressione diminuisce. Le calze preventive vantano caratteristiche estetiche (es. leggerezza, trasparenza, gamma dei colori ecc…) superiori alle calze terapeutiche, esercitano una forza di compressione alla caviglia che, per le caratteristiche costruttive e di utilizzo, dovrebbe essere inferiore ai 20 mmHg alla caviglia e un valore a livello della coscia pari al 40% circa di quello rilevato alla caviglia. Le calze preventive sono indicate, in assenza di una patologia conclamata, per prevenire lo sviluppo di problemi circolatori in soggetti con uno o più fattori di rischio quali familiarità, lavori che prevedono una posizione in piedi o seduti per molte ore, uso di contraccettivi orali, stitichezza. Le calze terapeutiche sono veri e propri dispositivi medici, devono essere prescritte dallo specialista e vendute presso punti vendita autorizzati. Pensate che in molti stati europei (Germania, Francia, Svizzera ecc...) questo strumento terapeutico viene rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e deve seguire e rispettare norme e requisiti di legge precisi; esse inoltre, vengono testate da appositi Istituti Autonomi che ne verificano la qualità e la corretta degressività della compressione. In Italia tali normative non sono presenti; è bene comunque acquistare una calza terapeutica con una certificazione di qualità che non sia il solo marchio CE. Si usa identificare la compressione delle calze compressive terapeutiche in CLASSE DI COMPRESSIONE, che in lingua italiana si scrive Clc (Classe di Compressione), in lingua inglese Ccl (Compression Class), in lingua tedesca Kl (Kompressionsstrumpfhose), a seconda della nazionalità del fabbricante. Le Calze Compressive Terapeutiche devono sempre essere prescritte dal Medico, che indicherà il tipo di calze necessarie (gambaletti, autoreggenti, collant o monocollant) e la Classe di Compressione necessaria al paziente (Clc1, Clc2, Clc3 ecc...). Le calze Compressive Preventive, dette anche CALZE RIPOSANTI, non necessitano di Prescrizione Medica; per avvertire un significativo effetto è consigliabile utilizzare calze con compressione di almeno 14mmHg, spesso erroneamente indicate come 70 denari. 2) La terapia corretta: sia per le calze preventive, ma in particolare per quelle terapeutiche, la taglia giusta è fondamentale. Ad esempio, per le

04

a tutta salute

terapeutiche (che sono quasi calze su misura) è fondamentale una corretta presa delle misure. In oltre è essenziale la precisione nella scelta della classe di compressione, indicata in mmHg (millimetri di mercurio), più adatta alla gravità della patologia, misura che nel caso di calza terapeutica deve necessariamente essere indicata o prescritta dal Medico Specialista. I^ Classe di compressione 18/21 mmHg; II^ Classe di compressione 23/32 mmHg; III^ Classe di compressione 36/46 mmHg; IV^ Classe di compressione oltre 50 mmHg. In taluni casi, soprattutto se la compressione deve superare i 50 mmHg, o quando ci sono lesioni che potrebbero degenerare infilando la calza, al suo posto viene prescritta la benda elastocompressiva, che ha la stessa funzione delle calze ma evita sfregamenti; per lo stesso motivo spesso vengono prescritte le sottocalze antibatteriche agli ioni d’argento le quali, oltre ad evitare la proliferazione di batteri, aiutano lo scivolamento delle calze. 3) Istruzioni d’uso: Le calze elastiche vanno indossate preferibilmente prima di alzarsi dal letto o comunque su gambe che non presentino gonfiori, poiché l’azione terapeutica è quella di favorire il ritorno venoso, eliminare i sintomi quali la pesantezza e mantenere gli arti inferiori privi di edema. Esse esercitano anche un’azione preventiva per la comparsa delle complicazioni dell’insufficienza venosa (flebiti superficiali, trombosi venose, ulcere) ma non sono in grado di curare tali complicazioni nelle fasi acute. E’ consigliabile indossare dei guanti in lattice prima di infilare le calze, poiché in questo modo non si rischia di rovinare il tessuto e si fa meno fatica ad indossarle. Se la calza è a punta aperta, si deve infilare prima di tutto il calzare sul piede per favorirne lo scivolamento verso l’alto; il calzare è in dotazione alla calza stessa e deve essere rimosso una volta indossato il tutore. Le gambe dovranno essere asciutte; è consentito eventualmente l’utilizzo di un poco di borotalco per rendere la superficie cutanea più liscia e favorire lo scorrimento della calza. Si possono utilizzare due sistemi per indossare le calze compressive: a) si infila una mano nella calza per andare ad afferrare il tallone, così è possibile rovesciare la calza fino al tallone stesso; si inserisce il piede e poi si svolge la calza verso l’alto;b) si fa scorrere piano piano la calza portandola verso l’alto un po’ per volta, accompagnando il tessuto senza tirare troppo. Si farà attenzione a distribuirla in modo uniforme, evitando zone dove più fibre si sovrappongono (creando iperpressioni) o zone dove le maglie sono troppo stirate. Il modello a gambaletto non deve essere tirato troppo in alto a coprire una parte del ginocchio, o addirittura rovesciarne l’orlo verso il basso, perché così si possono creare costrizioni dolorose e dannose per il ritorno venoso. Si trovano anche dei dispositivi che aiutano ad infilare le calze compressive, ad esempio quello che potete vedere al seguente link infilacalze. La calza si toglierà alla sera oppure prima del riposo, poiché di solito non è tollerata a letto, afferrandola in alto e spingendola verso il basso, rovesciandola poi con delicatezza. E’ sempre indicato rivolgersi al proprio medico quando ci si renda conto che il tutore elastico non riesce più a controllare i sintomi dell’insufficienza venosa (ad es. il gonfiore), oppure quando inizia a calare lungo l’arto o provoca fastidiose costrizioni. 4) Come farle durare più a lungo. Una corretta manutenzione esalta le qualità terapeutiche delle calze e ne prolunga la vita, in questo modo una calza indossata quotidianamente può durare 4/6 mesi a seconda anche della qualità dei filati utilizzati. N.B.: LE CALZE COMPRESSIVE, IN QUANTO RICONOSCIUTE ANCHE IN ITALIA QUALE “DISPOSITIVO MEDICO”, SE PRESCRITTE DAL MEDICO, GODONO DELLA DETRAIBILITA’ FISCALE. Così come per la detrazione dei farmaci, per poter detrarre fiscalmente i dispositivi medici è necessario allegare alla prescrizione medica la fattura o lo scontrino con codice fiscale della persona a cui è intestata la prescrizione, corredata della parte di confezione dove appare la marchiatura “CE” ad identificare che si tratti del dispositivo medico prescritto e della sua certificazione di qualità e conformità.

Sanitaria Lolato


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.