Imprese e Territorio - Marzo Aprile 2018

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Modena - Reggio Emilia

NUMERO 2 . MARZO/APRILE 2018

PRIVACY, NUOVE REGOLE E ATTENZIONE ALLA SICUREZZA INFORMATICA

DOPO IL VOTO

OPINIONI A CONFRONTO Tutte le novità e le news sul nostro sito

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APRILE

EVENTI, CORSI E NOVITÀ NOI IMPRESA - PERIODICO DI INFORMAZIONE DI LAPAM CONFARTIGIANATO IMPRESE N° 355 � N.7 - 2017 POSTE ITALIANE SPA � SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 � (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) � ART. 1, COMMA 1, DCB (MODENA C.P.O) � EURO 2


SOMMARIO TUTTI I CONTENUTI DI QUESTO NUMERO

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DOPO IL VOTO «LEGA E M5S DOVRANNO GESTIRE LE ASPETTATIVE CHE HANNO CREATO. LA POLITICA È L’ARTE DEL SAPER FARE, NON SOLO DEL SAPER PROMETTERE»

12-13-14-15 DOPO IL VOTO

EDITORIALE UN GOVERNO PER IL PAESE (E PER LE IMPRESE)

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DOPO IL VOTO LUPPI LANCIA UN APPELLO AGLI ELETTI «SOSTENERE LA CRESCITA PER VIVERE MEGLIO»

DOPO IL VOTO

«LA FLAT TAX È POSSIBILE SOLO SE SI ABBATTE LA SPESA PUBBLICA. MA CHI VUOLE FARLO DAVVERO?»

VITTORIO FERRARESI (MOVIMENTO 5 STELLE

EDOARDO PATRIARCA (PD - SENATORE)

BENEDETTA FIORINI (FORZA ITALIA - DEPUTATA)

GUGLIEMO GOLINELLI (LEGA - DEPUTATO)

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DAL TERRITORIO TRE EVENTI PER CAPIRE LA LEGGE DI BILANCIO 2018

ALIMENTARI NUOVE REGOLE PER LA PRODUZIONE DI PANE, ENTRA IN VIGORE LA LEGGE REGIONALE SULLA PANIFICAZIONE

DIGITALE E IMPRESE PERCHÉ LE IMPRESE USANO I SOCIAL MEDIA?

BENESSERE UN TAGLIO ALL’INVERNO CON LE TENDENZE PRIMAVERA ESTATE 2018

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TURISMO

IL TURISMO DEL DOMANI

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg. Trib. di Modena n. 457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari, Alberto Belluzzi, Daniele Casolari, Antonio Bellettini, Marco Minarelli, Fabio Ferrarini, Elena Baraldi - Hanno collaborato Marco Pignatti, Enzo Fanì, Carlo Alberto Medici, Christian Magnani, Franco Rubbiani, Andrea Cavallini - Progetto grafico e impaginazione MediaMo - Fotografie MediaMo, Archivio Lapam - Stampa Golinelli SpA Per la pubblicità su Noi Impresa contatta MediaMo: info@ mediamo.net - Tel 059.350.269 - Fax 059.347.326

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MECCANICA CONTINUA IL SOSTEGNO A CHI INVESTE RIFINANZIATA LA “NUOVA SABATINI”

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EDILIZIA SPLIT PAYMENT: LE ASSOCIAZIONI EDILI DICONO NO

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COMMERCIO VERSO L’ADDIO ALLE MONETE DA 1 E 2 CENTESIMI DI EURO

ICT NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO DELLA PRIVACY, ECCO COSA CAMBIA

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MODA GUAITOLI: “SOLO VALORIZZANDO LA SUBFORNITURA CRESCE IL SETTORE”

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GIARDINIERI ANCHE GLI ALBERI SOFFRONO LO STRESS

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ENERGIA PAGHEREMO NOI LE BOLLETTE DEI FURBETTI?

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IMPIANTISTI CRITER: COSA CAMBIERÀ CON LE MODIFICHE DEL REGOLAMENTO REGIONALE?

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EXPORT FOOD: NUOVA MISSIONE IN ANDALUSIA PER PRESENTARE IL MEGLIO DEL MADE IN MODENA

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CORSI FORMART

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LICOM IMPRENDITORI EFFICACI OGGI, LA VERA SFIDA È CON SE STESSI

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WELFARE WELFARE AZIENDALE, UN’OPPORTUNITÀ A MISURA D’IMPRESA

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SCUOLA «DIRE, FARE, TOCCARE»:

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CULTURA LA NOSTRA VITA A “BASSA RISOLUZIONE”, IN CERCA DI NUOVI PUNTI DI RIFERIMENTO

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L’IMPRESA DEL FARE ARCHILINEA, LO STUDIO DEL FUTURO

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FOTONOTIZIA LAPAM SULLA NEVE, VIAGGIO NEL CUORE DELL’APPENNINO

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI



EDITORIALE CARLO ALBERTO ROSSI Segretario Generale Lapam Confartigianato

Un Governo per il Paese ...e per le imprese

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4 marzo il popolo italiano ha dato un responso molto netto: il risultato delle elezioni non è equivocabile e, al di là di come la possa pensare ciascuno, il voto ha chiesto un cambiamento netto rispetto al recente passato. Le due forze che emergono con maggiore evidenza sono il Movimento 5 Stelle, che ha sfondato la quota ‘psicologica’ del 30% dei consensi e la Lega, non più partito ‘soltanto’ del Nord ma ormai forza politica legittimata a livello nazionale. D’altro canto di fronte alle difficoltà di Forza Italia, superata dalla compagine di Matteo Salvini, si assiste al tonfo del Pd ridotto a meno del 20% dei consensi e in grande difficoltà a causa delle divisioni interne sempre più evidenti. Con questo Parlamento tripolare (le ‘avventure solitarie’ di altre forze come Liberi e Uguali sono state pesantemente punite dagli elettori), tuttavia, è difficile fare un Governo. Alla Camera e al Senato la maggioranza relativa è del centro destra che, grazie anche ai centristi di Noi per l’Italia e alla destra di Fratelli d’Italia, arriva a coagulare circa il 40% dei parlamentari. Il Movimento 5 Stelle si posiziona a poca distanza

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Carlo Alberto Rossi

ma, a sua volta, non può governare da solo. Il Pd, inutile dirlo, è in posizione subalterna e il responso delle urne suggerisce all’ex partito di Renzi di restare all’opposizione. Ma di un Governo questo Paese ha comunque bisogno. Ne ha bisogno per dare un segnale di stabilità politica che sarebbe gradito ai mercati; ne ha bisogno per fornire le risposte concrete che le persone hanno chiesto (in termini di maggiori tutele sociali, di sicurezza, di gestione del fenomeno migratorio…); ne ha bisogno per affrontare in modo concreto e non ideologico le sfide poste dai cambiamenti epocali a cui stiamo assistendo e che chiamano in causa l’Europa e una Unione da ripensare. Ne ha bisogno il Paese e ne hanno bisogno le imprese che hanno ricominciato a camminare con un passo più spedito e che però devono essere sostenute in una ripresa che è ancora fragile. Non si tratta di una difesa di ‘casta’, ma della consapevolezza che se la ripresa non diventerà più robusta i segnali positivi in atto (in termini, ad esempio, di occupazione) rischiano di regredire. E, allora, i rischi di un aumento della tensione sociale saranno ancora più palpabili.

EDITORIALE


DOPO IL VOTO

Luppi lancia un appello agli eletti «Sostenere la crescita per vivere meglio» Le parole del Presidente Generale a chi rappresenterà Modena e Reggio Emilia nel nuovo Parlamento

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e elezioni politiche che si sono svolte nei giorni scorsi lasciano ora il campo alle consultazioni per la composizione di un nuovo governo che, necessariamente, sarà piuttosto diverso rispetto a quello che ha condotto Italia al voto. Ci rivolgiamo dunque dai deputati e senatori eletti nei nostri territori: si tratta di una pattuglia piuttosto nutrita, composta da persone di diversa esperienza e proveniente da schieramenti differenti. Quello che però vogliamo ricordare e sottolineare è che chiunque rappresenti in Parlamento Modena e Reggio Emilia, realtà che hanno una vocazione alla piccola impresa diffusa particolarmente significativa, debba tenere conto delle prospettive e delle esigenze dei piccoli imprenditori senza i quali, ormai è inutile ricordarlo, non tiene me il nostro sistema economico e neppure quello sociale e di welfare: sostenere la crescita significa vivere meglio tutti. Intendiamo ribadire alcune proposte presentate già nel corso della campagna elettorale, proposte affinate dai confronti con le varie forze politiche in campo. L’obiettivo è sostenere una crescita che per le piccole imprese è ancora fragile e che occorre irrobustire attraverso interventi da una parte di mantenimento

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Gilberto Luppi

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rispetto a provvedimenti già assunti in passato e dall’altra da novità che possono effettivamente essere utili per il sistema delle Pmi modenesi e reggiane. Penso ad esempio al tema dell’Imu sui beni strumentali delle imprese, che va fortemente sgravato fino ad arrivare, in un tempo ragionevole pensiamo a tre anni, a essere definitivamente abolito. Un altro punto di grande importanza e il mantenimento di incentivi della cosiddetta Industria 4.0; si tratta di un provvedimento che nel corso di questi ultimi due anni ha effettivamente portato benefici soprattutto alle imprese manifatturiere che sul nostro territorio rappresentano un’eccellenza da valorizzare e conservare. Pensiamo sia necessario un taglio robusto sul costo del lavoro lavoro: è solo attraverso il rendere più conveniente fare impresa e creare lavoro rispetto a premiare le rendite finanziarie pregresse che si può sostenere una crescita armonica secondo principi di equità e un adeguato sviluppo che sia sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. In questo senso l’attenzione nei confronti di tematiche tutto sommato nuove come l’economia circolare è

L’OBIETTIVO È SOSTENERE LA CRESCITA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

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sicuramente prezioso per far sì che il nostro sistema produttivo e di servizi continui a essere alle ai primi posti a livello europeo. Non dimentichiamo il commercio, soprattutto quello di vicinato e di servizio alle nostre realtà turistiche. Un sostegno al piccolo commercio è anche un servizio al presidio del territorio e alla sicurezza. E necessario fare in modo che il piccolo commercio abbia ossigeno per continuare a vivere pure in un mondo che cambia in modo piuttosto veloce. Sicuramente questo tema si lega a quello della sicurezza di cittadini e imprese, un tema da affrontare con serietà e risultati tangibili da parte di chi ci rappresenta a Roma: penso, tra le tante cose, alla certezza della pena che va garantita. Infine non possiamo dimenticare le infrastrutture modenesi e reggiane: Bretella, Cispadana, Scalo Merci di Marzaglia e sistema di intermodalità con quello di Dinazzano e con la viabilità, Complanarina, ma anche il casello di Modena Nord non sono uno ‘sfizio’ degli imprenditori, ma infrastrutture indispensabili per rendere stabile la crescita. Così come occorre investire ancora sulle infrastrutture digitali, altrettanto importanti per le imprese. Prima delle elezioni in molti ci hanno cercato: ci aspettiamo che l’interlocuzione prosegua e a questo proposito nei prossimi mesi proporremo ai parlamentari eletti momenti di confronto.

DOPO IL VOTO


DOPO IL VOTO

«La flat tax è possibile solo se si abbatte la spesa pubblica. Ma chi vuole farlo davvero?» Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni, riflette sui risultati delle elezioni e le promesse da mantenere

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n una campagna elettorale definita da molti “tra le peggiori della storia repubblicana”, l’Istituto Bruno Leoni ha instancabilmente fatto opera di chiarezza, proponendo una tassa piatta con aliquota fissa al 25%, senza scordarsi di ricordare l’enorme peso del nostro debito pubblico, ma addirittura installando due display nelle stazioni di Roma e Milano che segnavano l’ammontarne esatto: 2.298.542.089.300 di euro (mentre scriviamo ndr). Abbiamo raggiunto il direttore generale di Ibl, Alberto Mingardi, per raccogliere le sue impressioni a pochi giorni dal voto.

Direttore Mingardi, Movimento 5 Stelle e Lega Nord sono i vincitori di questa tornata elettorale. Il sud Italia chiede un reddito assistito, il nord meno tasse. Con due forze antisistema e di rottura così forti e un paese spaccato in due, cosa aspetta l’Italia nei prossimi mesi? «Per ora le turbolenze sui mercati sono state limitate, ma il film è ancora tutto da vedere. Bisogna capire anzitutto chi governerà, e questo dipende in larga misura dal PD. C’è bisogno di una specie di accordo di “desistenza”, che immagino sia più

probabile con il M5S che con la Lega salviniana. Ma quale sarà la merce di scambio? Che cosa otterrà in cambio il PD? Non lo sappiamo. Così come, nonostante la lista presentata prima delle elezioni, non sappiamo chi saranno i ministri di Di Maio (in un governo con altri), o quale sarà la loro linea di politica economica al di là e oltre le promesse elettorali. Il Paese è spaccato in due anche “verticalmente”. Nord e Sud hanno votato in modo molto diverso. Questo è un dato politico importantissimo, che riflette una divergenza fra Nord e Sud che è paradossalmente, nello stesso tempo, una delle caratteristiche più chiare del nostro Paese e un problema di cui la classe politica preferisce non parlare».

Alberto Mingardi

Le loro promesse elettorali cozzano - e IBL non perde occasione per ricordarlo - contro l’enorme debito pubblico italiano che per essere rifinanziato drena ogni anno dalle casse dello Stato circa 60 miliardi di euro di interessi. Come si coniugano queste proposte con il terzo debito pubblico più alto al mondo? «Per fortuna la campagna elettorale, prima o poi, finisce. Sarebbe auspicabile che i partiti ritrovassero ora il senso della realtà: anche il governo gestisce risorse limitate, scarse. L’impressione è che tutti facciano affidamento sulla Banca centrale europea, che con tassi d’interesse bassi o

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negativi consente di indebitarsi a poco prezzo. Ironia della sorte: sono critici nei confronti di Bruxelles e Francoforte, ma poi hanno bisogno della “droga monetaria”. Se le politiche monetarie non convenzionali avessero fine a breve, la situazione cambierebbe drammaticamente. L’elevato debito italiano ci rende molto più sensibili agli shock, sarebbero probabilmente richieste scelte molto dure, e nel brevissimo periodo». L’Istituto Bruno Leoni ha giocato un ruolo importante nel dibattito economico di questa campagna elettorale. Da una parte ricordando a tutti quanto sopra, dall’altra proponendo una soluzione come una flat tax al 25% che sosterrebbe la ripresina in corso. Crede sia arrivata la volta buona per una riforma fiscale sistemica? «Il momento sarebbe propizio, perché il Paese ne ha bisogno: ma lo farà il prossimo governo? Il M5S sembra più interessato a rimodulare le imposte (alzarle ad alcuni, ridurle ad altri) che ad abbassarle. La Lega ha promesso una flat tax del 15%, ma l’aliquota è così bassa che diventa facilissimo rimangiarsi la parola perché “non ci sono le condizioni”. L’ostacolo a una riforma fiscale complessiva e profonda, in questo momento, è la necessità di attuarlo tenendo sotto controllo le spese.

E come fare, se tutti promettono di aumentarle?»

game, a far fare questo o quello alle imprese private».

In questi anni il mondo delle piccole imprese è stato penalizzato rispetto alle Industrie italiane. Penso al Nuovo Codice degli Appalti per il comparto delle costruzioni, o al recente taglio della bolletta per le industrie energivore. Al PD di Renzi dunque non è bastato il Piano Industria 4.0 o il Jobs Act per far breccia nel cuore dei piccoli imprenditori? «A questa domanda può senz’altro rispondere meglio lei. Io mi limito a far notare una cosa: con l’eccezione del Jobs Act da lei citato, quasi tutti gli interventi “a favore dell’impresa” da parte degli ultimi governi hanno sempre cercato di riorientare le decisioni di produzione in una direzione o nell’altra. Di condizionare, cioè, attraverso la leva fiscale o regolatoria gli investimenti delle imprese. A me sembra che le imprese ci servano non perché lo Stato non dispone di tutti i capitali necessari per fare gli investimenti che servirebbero, ma al contrario perché le imprese conoscono meglio le circostanze concrete in cui una certa produzione, un certo investimento, un certo prodotto si inseriscono. Meglio sarebbe ridurre uniformemente a tutti le imposte, semplificare le regole cui tutti debbono sottostare, anziché giocare, come in un video

Spostiamoci dall’Italia. Trump ha annunciato una guerra commerciale con Europa e Cina, le quali hanno risposto di voler prendere “contromisure adeguate”. Crede che alle parole seguiranno i fatti? A cosa dobbiamo prepararci? «Il Presidente Trump ha promesso misure protezionistiche in lungo e in largo, e quindi queste decisioni non sono un fulmine a ciel sereno. È già stato detto da molti, ma le aziende che producono alluminio sono poche, e al contrario quelle che hanno bisogno di alluminio sono tante. Ogni misura protezionistica è per definizione una “redistribuzione” dai consumatori ai produttori della merce “protetta”. La cosa migliore sarebbe se l’Europa non facesse semplicemente niente. Chi impone un dazio danneggia se stesso, perché incentiva ad acquistare merci che altrimenti non si comprerebbero: perché si comprerebbe l’equivalente realizzato in un altro Paese, che si ritiene migliore o più conveniente. Una guerra commerciale è una gara di masochismo: ma sfortunatamente, per come è fatta la politica, delle risposte arriveranno. Questo è molto pericoloso, perché una guerra commerciale può essere una inutile escalation, nelle quale a perderci saranno i consumatori di tutti i Paesi».

Alberto Mingardi, (Milano, 1981) si è laureato in scienze politiche all’Università di Pavia, presso la quale ha inoltre conseguito un dottorato di ricerca. È Direttore Generale dell’Istituto Bruno Leoni e Adjunct Scholar presso il Cato Institute di Washington DC. In passato, è stato Senior Fellow del Centre for the New Europe, Calihan Fellow presso l’Acton Institute di Grand Rapids, Michigan, Visiting Fellow dell’Atlas Economic Research Foundation di Fairfax, Virginia, e intern presso il Center for Data Analysis della Heritage Foundation di Washington, DC. Ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Isfol. I suoi interessi sono soprattutto nel campo della filosofia politica.

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DOPO IL VOTO

«Lega e M5S dovranno gestire le aspettative che hanno creato. La politica è l’arte del saper fare, non solo del saper promettere» L’economista Francesco Daveri a colloquio con Lapam all’indomani del voto del 4 marzo

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ra i più rinomati economisti italiani, Francesco Daveri - e il sito di cui è membro di redazione www.lavoce.info - ha monitorato attentamente le promesse degli schieramenti in campo nell’ultima tornata elettorale. Lo abbiamo raggiunto per un commento a caldo sull’esito del voto. Professor Daveri nel weekend che ha preceduto le elezioni, dalle colonne del sito la Voce.info, ha augurato un “buon sereno voto a tutti”. Crede che gli italiani l’abbiano ascoltata? «Direi che hanno votato senza farsi troppi problemi sulle conseguenze. Vuol dire che hanno votato serenamente, e questo è importante». Movimento 5 Stelle e Lega Nord sono i vincitori di questa tornata elettorale, ma le loro posizioni allontano l’Italia dall’Europa. Il sud Italia chiede un reddito assistito, il nord meno tasse. Promesse che cozzano contro il nostro enorme debito pubblico e gli impegni assunti con l’Europa.

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«Cozzano tra di loro prima di tutto e non sembrano delineare un’alleanza. Può essere però che il Centro destra riesca a formare un governo per conto suo, magari trovando qualche supporter in giro per il Parlamento. In ogni caso credo che il presidente della Repubblica ricorderà durante la fase di consultazioni che esistono dei vincoli esterni e dei trattati internazionali a cui l’Italia ha aderito e a cui siamo legati. Sono lo stagno in cui nuotiamo e se i vincitori vorranno tirarci fuori dallo stagno, sarà bene che lo dicano prima al Presidente della Repubblica che ne trarrà le debite conseguenze». La Voce.info si è spesa nei giorni scorsi in un’opera di verifica delle promesse elettorali. Può riassumere le vostre conclusioni su alcuni dei temi promossi da Lega e Movimento 5 Stelle in queste elezioni e che ora diventano agenda politica (reddito di cittadinanza, abolizione della Legge Fornero, flat tax)? «Dovranno gestire le aspettative che hanno creato, perché la politica è anche

l’arte del saper fare e non solo del saper promettere. Certamente proveranno ad attuare una buona parte della loro agenda politica. Il costo dell’attuazione è di circa 30 miliardi per il reddito di cittadinanza così come proposto dai Cinque stelle. Il costo della flat tax invece dipende se l’aliquota unica sarà fissata al 15 come proposto dalla Lega Nord o al 23 per cento come proposto da Forza Italia e dalla soglia di esenzione la cosiddetta “no tax area”, direi che comunque avrà un costo nel primo anno che si aggira attorno ai 50 miliardi. Poi c’è l’abolizione della legge Fornero che costerebbe circa 20 miliardi l’anno. Quindi sono 100 miliardi di euro, l’equivalente di sei punti abbondanti di PIL». E dell’uscita dall’Euro che ne pensa? «Il tramonto dell’Euro non è dietro l’angolo, ricordiamoci che vale più del dollaro. Non è una valuta in crisi. Aspettarsi che tedeschi, francesi e italiani si mettano d’accordo per dissolvere l’euro credo sia fuori dall’ambito di quello su cui si può ragionare. Quello che magari allora

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Francesco Daveri

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devono spiegare Lega o Cinque stelle è se loro ritengono che l’Italia per conto suo debba lasciare l’euro e questo sono sicuro, il presidente della Repubblica, sarebbe contento di sapere». Nel frattempo però l’Italia sembra ripartita e alcune riforme attuate dai governi di Centro Sinistra stanno dando buoni risultati, mi riferisco in particolare al Piano Industria 4.0. Assisteremo a un radicale cambio di impostazione economica, o ci sarà continuità con quanto portato avanti a favore delle imprese? «No Industria 4.0 la terranno se non sono completamente deficienti economicamente. Curiosamente il centro destra non fa delle politiche “reganiane”, anzi farà delle politiche di protezione, ma in un

mondo globale queste cose non funzionano se vengono attuate così come presentate da Salvini e dalla Lega Nord. Immagino che anche qui dovranno fare delle revisioni sulle loro promesse elettorali. La realtà economica è più complessa e richiede di rispettare ed accompagnare le innovazioni». Quali priorità indicherebbe al nuovo premier italiano? «Se si vuole andare verso una riduzione del carico fiscale - e credo sia la strada giusta da percorre - bisogna farlo in modo sostenibile e quindi verificando se i cittadini sono disponibili a vedere diminuire l’impegno del pubblico nelle loro vite. Una parte della spesa pubblica è sicuramente comprimibile facendo maggior attenzione ai modi in cui lo Stato spende,

eliminando sprechi etc. Ma la grandi voce di spesa sono ricollegabili al Welfare. Quindi la domanda da fare agli italiani è “Per avere una riduzione del carico fiscale siete disposti a veder diminuire le coperture che lo Stato offre in termini di mutui, spese sanitarie, etc?” Se la risposta è sì c’è spazio per ridurre le imposte. Se la risposte è no è inutile promettere ciò che tanto non può essere sostenuto nel tempo. È inoltre indispensabile rafforzare l’impegno per modernizzare l’economia e far competere le aziende italiane nel mondo. In questo senso Industria 4.0 è stato un buon primo passo. Poi dobbiamo aiutare le piccole imprese non con soldi a fondo perduto, ma liberandole dalla burocrazia e poi rafforzando misure intelligenti come la defiscalizzazione sugli utili attuate nel recente passato».

Francesco Daveri è SDA Professor of Practice. Insegna Macroeconomics ed è direttore del Full-Time MBA, Class of 2018. Ha insegnato in varie università come l’Università Cattolica (sede di Piacenza), Parma, Brescia, Monaco e Lugano. Ha svolto attività di consulenza presso il Ministero dell’Economia, la World Bank, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo. Le sue ricerche si concentrano sulla relazione tra le riforme economiche, l’adozione delle nuove tecnologie e l’andamento della produttività aziendale e settoriale in Italia, Europa e Stati Uniti. Fa parte del Comitato di Sostenibilità di Eurizon Capital, del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia (sede di Bologna) e del Comitato Scientifico dell’Anie. Scrive commenti sul Corriere della Sera e fa parte del comitato di redazione de lavoce.info.

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Vittorio Ferraresi (Movimento 5 Stelle - deputato) Risultato storico. Proponiamo misure per rilanciare l’occupazione

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n commento sulle elezioni politiche. Il Movimento 5 Stelle ha vinto. «Siamo molto soddisfatti, questo per noi è un risultato ottimo, direi storico. Siamo la prima forza nel Paese e anche in Emilia, tutto questo nonostante una legge elettorale cucita contro i 5 Stelle. Possiamo dire che siamo felici per il risultato che abbiamo raggiunto. Significa che il lavoro di questi 5 anni è contato, che i cittadini hanno capito le nostre proposte e che ci hanno premiato con il voto del 4 marzo». Ora c’è un Governo da fare. Come vi ponete nei confronti del fatto che non avete i seggi sufficienti per governare da soli? «Il Governo deve essere a 5 Stelle e per questo proponiamo alcuni punti programmatici alle altre forze presenti in Parlamento. Sono temi per il Paese, per il sostegno alle imprese: penso alla sburocratizzazione che è assolutamente necessaria e alla diminuzione delle tasse che sono troppo elevate. Vogliamo partire dalle proposte, non dalle poltrone. Abbiamo fiducia nel Presidente della Repubblica: Mattarella sa bene che non può essere ignorata una forza che ha raggiunto il 32% dei voti. Ci rivolgiamo a tutti, in modo trasparente e con grande correttezza e di certo siamo consapevoli di dover mettere in campo tutta la nostra responsabilità per governare e per dialogare con chi è stato eletto».

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La domanda è inevitabile: il reddito di cittadinanza è stato capito dagli elettori? E, inoltre, quali sono le altre proposte in ambito economico del Movimento 5 Stelle? «Sul reddito di cittadinanza ne parlano in molti e ne parlano male. Il provvedimento che intendiamo promulgare mira alla riqualificazione e alla formazione di chi ha perso il lavoro per dar modo alle imprese che cercano competenze e professionalità di trovarle e di sostenere nel frattempo chi ha maggiore necessità. Sul reddito di cittadinanza si sprecano le bufale e le strumentalizzazioni, siamo attaccati in modo ignobile. Non si tratta di una misura assistenziale, anche perché chi ne usufruirà dovrà garantire ore di lavoro per pubblica utilità e se per tre volte rifiuterà proposte di lavoro dovrà abbandonare questo reddito. Stiamo parlando di riqualificazione, non di assistenzialismo e sono previsti anche sgravi fiscali per le imprese che assumeranno queste persone. Venendo alle altre proposte economiche, pensiamo si debba togliere burocrazia in particolare per le Pmi e per gli agricoltori e ridurre in modo progressivo il cuneo fiscale. Abbiamo poi intenzione di far nascere una Banca pubblica di investimenti, per far sì che il credito sia accessibile per chi fa economia reale. Occorre, inoltre, rilanciare l’occupazione e ridurre la spesa pubblica. In che modo? Agendo sugli sprechi e sui costi della politica. Infine è necessario un investimento serio in termini di sicurezza e del sistema della giustizia».

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Benedetta Fiorini (Forza Italia - deputata) Noi fondamentali per il Governo. La flat tax ha le coperture

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n commento sulle elezioni politiche. Forza Italia non ha raggiunto il risultato previsto. «Le elezioni politiche hanno dato un messaggio molto forte: gli italiani vogliono cambiare e sono stanchi del governo del Pd e della sinistra. Questo sia a livello nazionale, sia, con ancor più evidenza, a livello locale. Credo sia il dato più rilevante e da non sottovalutare. Vuol dire che le azioni messe in campo dal Governo uscente sono state fallimentari e bocciate in toto dagli elettori. Il centrodestra è la coalizione vincente. Al centrodestra gli elettori hanno assegnato il compito di formare il Governo e mettere in pratica il programma elettorale. Un programma che propone soluzioni ai problemi dell’Italia, che sicuramente non si trovano nel reddito di cittadinanza proposto dai grillini e degno del più becero assistenzialismo. In Emilia-Romagna credo che il voto abbia segnato una svolta storica. Anche nel collegio dove sono stata eletta, la sinistra veniva da 70 anni di successi continui, ora è la terza forza con un ruolo di rincalzo. Per questo, do la mia parola a tutti i cittadini e alle imprese del collegio, sia a coloro che mi hanno votato, sia agli altri: io rimarrò per loro un punto di riferimento di qui in avanti. La mia disponibilità ad ascoltare i loro problemi e a impegnarmi per tentare di risolverli sarà totale. A noi, quindi, il compito di dare forma a questa voglia di cambiamento che il voto ha sancito in maniera inequivocabile». Alleanze: la Lega ha superato Forza Italia alle urne, pensate comunque di riuscire a portare il contributo di un centrodestra liberale al Governo? «Come noto, la coalizione è formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. Il Governo sarà espressione della coalizio-

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ne che lavorerà per mettere in pratica quel programma condiviso da tutte le forza politiche del centrodestra. Il contributo di Forza Italia sarà fondamentale e sarà concreto. Spero che si formi presto un Governo di centrodestra in modo da poter iniziare a lavorare per tagliare le tasse, creare lavoro, fermare l’immigrazione e aumentare le pensioni minime». Interventi economici: la flat tax che proponete è più morbida rispetto a quella proposta dalla Lega. Pensate sia compatibile con la situazione dei conti e del debito pubblico? «La flat tax è stata proposta dopo attenti studi. Non è un’idea campata per aria come alcuni vogliono far credere. Come più volte spiegato dal presidente Berlusconi, ci sono coperture per 170 miliardi per realizzare la flat tax. Inoltre, pagando meno tasse, aumenteranno i consumi e gli investimenti, mentre l’evasione fiscale diminuirà. Tutti avranno un vantaggio dalla flat tax: le famiglie, le imprese e i professionisti, ma anche i conti pubblici. Il nostro programma prevede, inoltre, un taglio netto della burocrazia che semplificherà la vita a imprese grandi e piccole e ai professionisti oggi alle prese con una giungla di adempimenti fiscali e burocratici. Altri punti in programma sono: la facilitazione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese, oltre a un piano di ristrutturazione e miglioramento delle strutture produttive, un migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie che sono la vera spina dorsale della nostra economia. Il nostro territorio è caratterizzato da realtà che tutto il mondo ci invidia: è il momento di prenderci lo spazio e il ruolo che meritiamo, facendo crescere e conoscere ovunque anche chi oggi non lo è».

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DOPO IL VOTO

Edoardo Patriarca (Pd - senatore)

Il Pd ha perso. Ora opposizione responsabile e non dimenticare le Pmi

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n suo commento sulle elezioni del 4 marzo. Il Pd ha perso in modo netto… «Da queste elezioni il Pd e il centrosinistra escono con una sconfitta, con una brutta sconfitta. Inutile fare giri di parole: tanti elettori hanno deciso di toglierci fiducia e quando accadono queste cose non si può certo dare la colpa agli elettori, la responsabilità è nostra perché non siamo stati capaci di spiegare al Paese quanto abbiamo fatto di buono con gli ultimi governi. Sono convinto, infatti, che lasciamo il Paese migliore di come lo avevamo trovato 5 anni fa, ma evidentemente molti non hanno ancora avuto modo di apprezzare questi miglioramenti. Il mio risultato? E’ stata davvero un’elezione sul filo di lana, con uno scarto minimo. Ringrazio chi mi ha dato fiducia e capisco se lo sconfitto farà ricorso, del resto la differenza è di soli 46 voti. E’ stata una campagna elettorale, la nostra, tra le persone: abbiamo girato molto cercando di incontrare famiglie, imprenditori, volontari, associazioni… E’ quello che dobbiamo continuare a fare, anche come partito, perché evidentemente non abbiamo ascoltato abbastanza le persone e le loro istanze. Dobbiamo imparare la lezione e rilanciare per un Pd che torni a essere un partito di popolo. Non tornando indietro, badate bene, ma guardando al futuro. In tutta Europa c’è una crisi profonda della socialdemocrazia, la riflessione che va fatta è impegnativa e difficile, ma dobbiamo farla e rilanciare». Che scenari si aprono per l’Italia? «Credo abbiano ragione Renzi e tanti altri esponenti del Pd: il voto dei cittadini è stato chiaro e andremo all’opposizione, cer-

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cando di essere seri e responsabili, certo, ma anche molto attenti a non gettare via tanto lavoro che abbiamo fatto in questi anni. Penso, per le imprese, ai provvedimenti di Industria 4.0, a iper e super ammortamenti, ma anche a tante cose fatte per il sociale a partire dal concetto di impresa sociale contenuto nella legge di riforma del Terzo Settore che è strategica. Personalmente credo sia importante restare sul territorio e sostenere chi dà lavoro. Inutile dire che chi offre lavoro sono le imprese e che in particolare le piccole e medie aziende vanno sostenute». Come ripartirà il Pd dopo questa sconfitta? La prospettiva di una spaccatura ulteriore è possibile? «Non ho la palla di cristallo e non vedo il futuro, ma so che da questa sconfitta si può ripartire solo mettendosi in ascolto. In ascolto delle persone e delle loro istanze (ripeto: non abbiamo perso per ‘colpa’ degli elettori, ma per nostra responsabilità), in ascolto dei corpi intermedi che vanno interpellati e da cui dobbiamo farci interpellare con maggiore convinzione. Chi rappresenta le piccole e medie imprese merita di essere tenuto in grande considerazione e probabilmente questo non è accaduto in questi anni. Il Pd deve ripartire dal territorio, dalla capacità di ascoltare, dialogare e confrontarsi con tutti. Sono sicuro che in questi anni il Paese è cresciuto, ma sono anche consapevole che le riforme che abbiamo fatto non sono ancora arrivate a tutti, soprattutto ai più deboli. Se sapremo diventare di nuovo un soggetto capace di intercettare le istanze dei cittadini credo che anche le questioni legate alle divisione nel campo del centrosinistra svaniranno da sole».

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DOPO IL VOTO

Gugliemo Golinelli (Lega - deputato) Mettere soldi in tasca di famiglie e imprese

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osa hanno detto le urne nelle elezioni dello scorso 4 marzo? «Hanno detto molto. In particolare va sottolineato come la parte più produttiva del Paese, la locomotiva dell’Italia ovvero le regioni più dinamiche, hanno apprezzato molto il messaggio della Lega: interventi sul lavoro, riduzione della pressione fiscale, maggiore sicurezza. I cittadini ci fanno delle richieste molto precise e hanno premiato la coalizione del centro destra. Poi dobbiamo ricordare come sia stato apprezzato il rinnovamento nel panorama politico della Lega, anche grazie a un leader giovane, questo è stato un valore aggiunto importante». Si parla molto delle alleanze per poter formare un Governo: verso cosa si sta muovendo il vostro partito, considerando che dalle urne non è uscita una maggioranza autonoma per la Camera e il Senato? «Intanto sgomberiamo il campo da un equivoco: con chi è stato sconfitto alle elezioni non è possibile fare accordi. Ora attendiamo le elezioni dei presidenti di Camera e Senato e poi si vedrà se si raggiungerà un accordo su un programma condiviso da più forze politiche per fare la maggioranza. Di certo l’incarico per formare il nuovo Governo va dato a Matteo Salvini, la coalizione vincente è quella del centro destra e si deve partire da lì. Ricordo che questa legge elettorale prevede le coalizioni e chi

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dice, come il Movimento 5 Stelle, che l’incarico va dato a loro ha uno strano concetto di democrazia parlamentare». Inevvitabile porre una domanda sulle politiche di taglio economico proposte dalla Lega e dal centro destra. Parliamo in particolare, ma non solo, della flat tax. Sono proposte che possono essere attuate considerando il peso del debito pubblico? «In questi anni sono state attuate decontribuzioni e bonus di vario genere che sono costati 200 miliardi di euro senza risultati. Anzi in questi anni di queste politiche economiche il Pil è calato e il debito è aumentato. Per abbassare il debito l’unica strada è quella della crescita, è evidente che alla crescita del prodotto interno lordo il rapporto debito-Pil cala di conseguenza. Come crescere? Mettendo soldi in tasca ai cittadini e alle imprese, un provvedimento che farà crescere anche la domanda interna. La ricetta per investire sulla crescita è quella di semplificare la vita per imprese e famiglie e mettere soldi in tasca dei cittadini, dunque sburocratizzare e diminuire la pressione fiscale. La flat tax avrà come effetto anche quello di far emergere il sommerso, la scommessa è quella di abbassare drasticamente la pressione fiscale e di conseguenza di non fare più sconti a chi non paga le tasse. Questa misura darà credibilità e impulso anche alla lotta all’evasione fiscale».

DOPO IL VOTO


DAL TERRITORIO

Tre eventi per capire la legge di Bilancio 2018 Sebastiano Barisoni, Oscar Giannino, Paolo Seghedoni e i nostri esperti hanno illustrato in tre eventi sul territorio le novità della manovra dello Stato

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old out per i tre eventi di approfondimento sulle novità, le proroghe e le “pecche”, della Legge di Bilancio 2018. Tre appuntamenti partecipati da circa 600 persone, imprenditori e professionisti, svolti sulle due province di Modena e Reggio Emilia. Si è partiti il 7 febbraio a Medolla, presso l’hotel la Cantina dove Paolo Seghedoni, giornalista e addetto stampa Lapam, ha illustrato insieme ai consulenti Lapam le novità della manovra dello Stato nell’anno delle elezioni politiche. Secondo evento il 12 febbraio nell’aula Magna Manodori dell’Università di Reggio Emilia e conclusione una settimana dopo, il 19 febbraio a Formigine, nella

cornice dell’auditorium Spira Mirabilis. Un successo dovuto anche agli eminenti commentatori coinvolti da Lapam. A Reggio Emilia il vice direttore di Radio 24, Sebastiano Barisoni, ha infatti intervistato i nostri esperti di fronte a circa 200 persone su temi di stretta attualità, anche se Sebastiano Barisoni

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DAL TERRITORIO spesso inosservati dai media. «Dopo un inizio con promesse e proposte su temi economici – ha osservato Barisoni – ora sembra che l’economia sia sparita dall’agenda politica a vantaggio di altri argomenti. Le proposte fatte, comunque, sono state tante e più che sulla copertura da trovare credo sia opportuno concentrarci sull’effettiva bontà di queste idee. Francamente – ha ironizzato il giornalista economico – qualche proposta è davvero meglio non venga mai messa in pratica». Sul palco, insieme a Barisoni, gli esperti Lapam Confartigianato per le aree fiscale, rapporti di lavoro e bandi e agevolazioni. Tanti i temi trattati, in modo approfondito e anche leggero, grazie allo stile scanzonato del moderatore. «Industria 4.0 e la digitalizzazione sono temi che la piccola e media impresa non può ignorare – ha ribadito Barisoni – le prospettive aperte dal digitale sono enormi e vanno colte». Gilberto Luppi, presidente Lapam, ha ricordato come: «La voce della piccola impresa deve contare di più. Non tanto per ragioni corporative, ma perché senza la piccola impresa diffusa il Paese è destinato a finire in malora. Allora ben vengano le novità, ad esempio Industria 4.0, ma come sistema di Pmi GIlberto Luppi stiamo aspettando da troppo tempo una legislazione attenta a chi lavora nelle nostre città e paesi (contribuendo in modo determinante anche al welfare) e, tanto per fare un esempio, la banda larga su tutto il territorio per cogliere le opportunità di cui abbiamo parlato. I piccoli ci sono, lo dimostra questa sala, e devono avere più voce in capitolo». Terzo ed ultimo appuntamento una settimana dopo, a Formigine con il giornalista e opinionista, Oscar Giannino. «Assistiamo a un’inerzia politica a dir poco disarmante - ha commentato davanti a circa 400 persone intervenute - su temi strategici per la crescita, come formazione, semplificazione e politica energetica. E poi l’amministrazione finanziaria non rispetta il cittadino e l’imprenditore: le regole cambiano troppo spesso e noi paghiamo!». Gli obbiettivi delle tre serate sono state poi spiegate dal Segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi: «Siamo ostinati e tutti gli anni proponiamo incontri sul territorio per spiegare la Legge di Bilancio: potrà sembrare anacronistico, ma la risposta degli imprenditori ci incoraggia ad andare avanti».

Oscar Giannino: “Riforma dell’Irpef e taglio del cuneo fiscale sono priorità” Poco prima di salire sul palco dell’auditorium Spira Mirabilis di Formigine di fronte a 400 persone, Oscar Giannino risponde ad alcune domande sulla manovra dello Stato e su quel che le manca per restituire competitività al Paese. Oscar Giannino, cosa contiene la Legge di Bilancio 2018 per le PMI italiane e cosa è mancato? «Nella Legge di Bilancio ci sono alcune scelte fondamentali e un quadro continuativo. Non ci sono grandi discontinuità con quanto fatto l’anno passato e ci sono - in buona sostanza - tre grandi blocchi di cose che riguardano le imprese. C’è la conferma degli incentivi ribattezzata Industria 4.0, ma anche di quel che concerne l’edilizia, con l’aggiunta del bonus verde. C’è poi un secondo blocco che riguarda invece la decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato e che dimostra in sostanza la fine di un ciclo che è quello successivo al Jobs Act, su cui il bilancio da trarre è fallimentare. Chi sperava, con molti miliardi di euro alle imprese, di cambiare il mix dell’occupazione italiana ha fallito. Anche a causa di una domanda interna ancora asfittica. Ricordo che rimaniamo per più di un punto percentuale lontani dalla media della crescita europea. Quindi non è un mistero che aver buttato, io uso questo termine, buttato tanti miliardi in decontribuzione sperando di avere un effetto di cambio del mix dell’occupazione italiana si è rivelato un errore. La terza cosa riguarda una grande promessa fatta da chi ci ha governato in questi anni. E cioè che il 2018 sarebbe stato l’anno in cui nella Legge di Bilancio si prendeva in mano la questione dell’Irpef, cioè di una riforma fiscale che liberasse potere di acquisto per consolidare la domanda interna [...]». Quali priorità bisogna darsi per restituire competitività alle imprese? «Oggi c’è bisogno di due cose: una riforma fiscale che dia più potere d’acquisto ai redditi medio e medio bassi che sono quelli più colpiti dall’eccesso di progressività dell’Irpef e un intervento sul cuneo fiscale che dovrebbe essere inversamente proporzionale alla classe dimensionale d’impresa. Abbiamo un sistema fiscale regressivo: quanto minore è il perimetro d’impresa, tanto più il tax rate reale sul reddito lordo d’impresa è alto. È una follia rispetto alla realtà che vede dominare le piccole imprese nel nostro paese. Non aver pensato in questi anni alla povertà assoluta, a chi ha meno reddito e a chi non è occupato, alla famiglia e alla demografia, sono le cinque cose di cui le piccole imprese che lavorano per il mercato interno quello per la domanda di consumi avrebbero bisogno insieme ad incentivi inversamente proporzionali al loro perimetro».

Oscar Giannino

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DAL TERRITORIO


SPECIALEEELEZIONI DIGITALE IMPRESE

Per quali scopi le imprese aprono profili sui social media

36%

12%

maggiore coinvolgimento

aumentare la propria immagine

6%

collaborare con nuove imprese

8%

ricerca personale

22%

relazionarsi meglio con i clienti

Perché le imprese usano i social media? Un’analisi di Confartigianato approfondisce le motivazioni che spingono le PMI ad aprire un profilo aziendale sui social media

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uante imprese hanno uno o più profili social? Sempre di più. Lungi dall’essere una moda passeggera, la presenza sulla rete è divenuto uno dei tasselli fondamentali per comunicare con i propri clienti, attuali e potenziali. Non c’è solo l’e-commerce e la prenotazione online, che pure in questi primi mesi del 2018 sono saliti spesso alla ribalta per la loro espansione capillare nel mondo delle piccole e medie imprese. Anche Facebook, Instagram, Google Plus e Youtube - solo per citarne i più noti - sono parte integrante della realtà quotidiana con cui imprese e consumatori comunicano tra loro. Ma quali dimensioni sta assumendo questo fenomeno e come vengono utilizzati dalle imprese i social network?

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SPECIALEEELEZIONI DIGITALE IMPRESE

PMI

SERVIZI

il 42% del totale delle piccole imprese italiane usa i social network

il comparto dei Servizi sale 51,7%

COSTRUZIONI

MANIFATTURA

il comparto Costruzioni scende al 26,7%

il comparto Manifatturiero scende al 35,4%

I numeri Secondo una ricerca dell’Ufficio studi Confartigianato quasi un’impresa su due utilizza almeno un social media, nello specifico il 42% del totale delle piccole imprese italiane. Valore che per il comparto dei Servizi sale 51,7%, mentre per il Manifatturiero scende al 35,4% e al 26,7% per quello delle Costruzioni. Numeri che fanno riflettere se consideriamo che Facebook è stato lanciato meno di quindici anni fa. Il secondo elemento su cui vale la pena soffermarsi è che il tradizionale gap generazionale si è ridotto notevolmente. Tra gli adolescenti il tasso di penetrazione è senza dubbio più alto, ma i social media oggi hanno utenti di tutte le fasce d’età, in particolare sta crescendo quella che va dai 40 ai 65 anni di età. Ma perché un’impresa sceglie di aprire dei profili aziendali sui social network? La finalità dell’utilizzo per le

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PMI è quella di aumentare la propria immagine per il 36% del campione, per relazionarsi meglio con i propri clienti per il 22%, per coinvolgerli maggiormente nel 12%, per ricercare personale nell’8% e per collaborare con altre imprese nel 6% dei casi. Visibilità quindi, ma non solo. Sempre stando allo studio di Confartigianato le piccole imprese preferiscono Facebook (93,9% del campione di imprese che utilizzano i social) segue LinkedIn (33,1%) e Google Plus (29,7%), solo dopo Twitter (25,0%), Youtube (19,6%) e Instagram (12,2%). Dunque non si tratta più di postare sulla propria bacheca qualche foto e un link al sito aziendale, ma di utilizzare questi strumenti per avviare e gestire un dialogo utile all’impresa e possibilmente ottenere un riscontro simile a quello che un tempo avevamo vis a vis.

DIGITALE E IMPRESE


SPECIALE ELEZIONI ALIMENTARI

Nuove regole per la produzione di pane, entra in vigore la legge regionale sulla panificazione Un passo avanti a tutela del consumatore, ma occhio alle sanzioni

L

a Regione Emilia Romagna ha approvato e pubblicato sul Bollettino ufficiale la Legge Regionale 21-2017 in materia di produzione e vendita del pane e prodotti da forno e per la loro valorizzazione. Tante le novità per le imprese del settore: dall’obbligo di presenza di un responsabile dell’attività produttiva, alle diciture utilizzabili nella fase di vendita di “pane fresco” come definito dal testo di legge (e le relative sanzioni), fino agli obblighi di comunicazione in Comune entro 180 dall’entrata in vigore del testo. Obiettivo della norma è tutelare il consumatore e valorizzare i prodotti artigianali, individuando precisi criteri nella comunicazione delle caratteristiche del prodotto al cliente finale, che spesso confonde il pane fresco con quello appena sfornato, specie se acquistato nelle strutture della grande distribuzione. Nelle nostre province sono 353 su Modena e 226 a Reggio Emilia i forni interessati dalla normativa. «La nuova Legge regionale sulla panificazione rappresenta un passo avanti nella valorizzazione dei prodotti da forno. Finalmente abbiamo una norma che disciplina in modo preciso cosa si intende con le parole ‘pane fresco’ e che disciplina le modalità di vendita al consumatore». Francesco Caselli, Presidente Lapam Confartigianato Alimentazione. Le definizioni di legge prima di tutto Gli articoli 3 e 4 della norma regionale sono dedicati alle definizioni di seguito riportate: “panificio” l’impresa di panificazione che svolge l’intero ciclo di pro-

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duzione del pane, dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale. [...] Il termine panificio può designare anche il punto vendita di proprietà o collegato all’impianto di produzione della stessa azienda. Il panificio può svolgere l’intero ciclo di produzione anche degli impasti da pane e dei prodotti da forno assimilati; “pane fresco” il pane che sia stato preparato secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento, alla surgelazione e ad altri trattamenti con effetto conservante di materie prime, dei prodotti intermedi della panificazione e degli impasti,

eccezion fatta per le tecniche mirate al solo rallentamento del processo di lievitazione, senza additivi conservanti e che sia posto in vendita al consumatore finale entro un termine che tenga conto delle tipologie panarie esistenti a livello territoriale e comunque non oltre le ventiquattro ore dal momento in cui sia stato completato il processo produttivo. È ritenuto continuo, ai fini della denominazione in oggetto, il processo di produzione per il quale non intercorra un intervallo di tempo superiore a settantadue ore dall’inizio della lavorazione fino al momento della messa in vendita del prodotto;

Incontri B2B con buyers del settore vino Lapam Confartigianato supporta le imprese modenesi produttrici di vino DOP e IGP alla partecipazione all’evento in calendario per il prossimo 14 maggio 2018, avente ad oggetto una missione incoming enologico con la presenza di 12 Buyer provenienti da tutto il mondo ed interessati a incontri d’affari con aziende modenesi.

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SPECIALE ELEZIONI ALIMENTARI

“pane conservato” il prodotto che non ha le caratteristiche di cui al punto precedente. Non rientra in tale definizione il pane sottoposto a successivi processi di lavorazione finalizzati all’essiccamento, tostatura e biscottatura del prodotto. “forno regionale artigianale” l’esercizio di vendita annesso, ovvero i locali di produzione e stoccaggio, non necessariamente attigui, ma riconducibili al panificio iscritto all’albo delle imprese artigiane prodotto “intermedio di panificazione” l’impasto, preformato o non, lievitato o non, destinato alla conservazione prolungata e alla successiva cottura per l’ottenimento del prodotto finale pane. È da considerarsi tale l’impasto sottoposto a congelamento, surgelazione o ad altri metodi di conservazione che mantengano inalterate le caratteristiche del prodotto intermedio per prolungati periodi di tempo, determinando un’effettiva interruzione del ciclo produttivo. Dalle definizioni e obblighi di comunicazione Sempre il testo di legge prevede che (articolo 4) “è comunque vietato l’utilizzo di denominazioni quali: pane di giornata, pane appena sfornato e pane caldo, nonché di qualsiasi altra denominazione che possa indurre in inganno il consumatore.” Il punto cardine della nuova Leg-

ge Regionale è l’articolo 5 dedicato alle modalità di vendita, che prevede che : Il pane fresco è venduto entro ventiquattro ore dalla conclusione del processo produttivo in scaffali riservati e contrassegnati dalla dicitura “pane fresco”. Il pane conservato è posto in vendita confezionato, in scaffali separati dal pane fresco e contrassegnati dalla dicitura “pane conservato” e riporta lo stato e il metodo di conservazione utilizzato, il luogo di origine o di provenienza dell’impasto e del prodotto, la data di produzione, la ragione sociale del produttore, nonché le eventuali modalità di conservazione e di consumo. L’impresa che provvede alla lievitazione, alla cottura o completamento di cottura, ovvero alla sola cottura o completamento di cottura del prodotto intermedio di panificazione, è tenuta ad esporre in modo visibile nei propri locali l’avviso che la stessa provvede esclusivamente alle fasi di cottura o di completamento di cottura. Tale prodotto è posto in vendita in scaffali separati dal pane fresco ed eventualmente coincidenti con quelli dedicati al pane conservato, contrassegnati dalla dicitura “pane ottenuto da cottura di impasti” e riporta lo stato e il metodo di conservazione utilizzato, il

luogo di origine o di provenienza dell’impasto e del prodotto, la data di produzione, la ragione sociale del produttore. In caso di prodotto surgelato, l’etichetta dovrà riportare inoltre le indicazioni previste dalla normativa vigente in materia di prodotti alimentari surgelati. Qualora nella produzione del pane siano impiegati, oltre agli sfarinati di grano o di altri cereali, altri ingredienti alimentari, la denominazione di vendita deve essere completata dalla menzione dell’ingrediente utilizzato e, nel caso di più ingredienti, Dure le sanzioni per chi trasgredisce alla legge tra cui (ma non solo) quelle in termini di comunicazione al consumatore: da 2.500 a 10.000 euro per la mancata o errata identificazione del pane fresco, del pane conservato e del prodotto derivante dalla cottura del prodotto intermedio di panificazione nelle strutture di vendita Nuova figura interna all’azienda e obbligo di comunicazione L’articolo 4 delinea poi la figura del “Responsabile dell’attività produttiva”: una persona fisica che può essere il titolare (ma anche un socio, o collaboratore familiare o dipendente), responsabile dell’attività produttiva e delle norme, la cui nomina deve essere comunicata al SUAP del Comune ove ha sede l’attività in fase di presentazione della SCIA di apertura di nuova attività. Tale Responsabile, per poter ricoprire la carica, deve avere dei requisiti professionali o maturati mediante la pratica lavorativa (avere esercitato l’attività come dipendente o come titolare negli ultimi due anni, verificabili mediante i versamenti agli enti previdenziali) o mediante il possesso di titoli di studio o idonei attestati di formazione Per le imprese già operanti, vige l’obbligo di comunicare, sempre allo Sportello Unico Attività Produttive del Comune entro centottanta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, il nominativo del “Responsabile dell’attività produttiva” ai fini dell’annotazione nel registro delle imprese.

Per maggiori informazioni Daniele Casolari - Resp. categoria Alimentare Lapam - daniele.casolari@lapam.eu - 059 893 111 21 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

ALIMENTARI


SPECIALE ELEZIONI BENESSERE

Un taglio all’inverno con le tendenze primavera estate 2018 Una giornata insieme agli acconciatori di Zeo Baldi per scoprire i trend della bella stagione

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resce la voglia di primavera e con lei la curiosità attorno alle tendenze che ci accompagneranno durante la primavera e l’estate 2018. Per soddisfare (e anticipare) le clienti Obbiettivo Bellezza by Formart ha organizzato insieme a Lapam, una corso dedicato proprio a queste tematiche. È così che lunedì 12 marzo una decina di professioniste e professionisti del settore si sono trovati insieme agli acconciatori di Zeo Baldi parrucchieri, presso la sede reggiana di Formart. Quasi otto ore di corso per approfondire la colorazione a

settori, le tecniche di taglio con il rasoio e con la forbice e per un focus specifico dedicato alle frange. «È stata una giornata di grande soddisfazione» racconta Zeo Baldi, titolare dell’omonima attività e docente Formart, al termine del corso. «Pur avendo ragazze e ragazzi di diverse nazionalità, tutti hanno capito quello che abbiamo fatto. Ciò significa che è stato un successo per noi, ma soprattutto per loro. La formazione non dovrebbe essere vista come una spesa, ma come un investimento su stessi che arricchisce».

Tanta pratica ma anche molta teoria. «Durante il corso - spiega Benny Mangone, acconciatore di Zeo Baldi parrucchieri oltre ai tagli e ai colori per quest’estate, abbiamo cercato di insegnare un metodo di lavoro. E credo che questo si rivelerà utile anche per altre stagioni». «È stata un›esperienza formativa importante. Abbiamo imparato ad utilizzare nuovi strumenti e nuove tecniche - chiosa Hu, partecipante al corso e titolare di un’attività a Reggio Emilia - e questo sarà sicuramente prezioso per portare lavoro e nuove clienti».

Per maggiori informazioni Livio Lazzari - Resp. categoria Benessere Lapam - livio.lazzari@lapam.eu - 059 893111 22 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

BENESSERE


TURISMO

Modena

Reggio Emilia

Il turismo del domani La legge regionale ha cambiato gli assetti istituzionali in ambito di promozione turistica e contributi alle progettualità. Abbiamo raggiunto i presidenti delle province di Modena e Reggio Emilia per capire meglio cosa sta cambiando

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ono passati quasi due anni dall’approvazione della legge regionale dell’Emilia Romagna di riforma del turismo, un provvedimento che ha dato il via a quel processo di trasformazione delle strutture di coordinamento e di promozione dell’offerta turistica. Il criterio di fondo è stato quello di passare da un approccio orientato alla focalizzazione sul prodotto turistico (il “cosa” si propone) ad un approccio orientato alla valorizzazione di un territorio (il “dove” da proporre). Tecnicamente sono state sciolte le quattro Unioni di Prodotto (Città d’arte, terme e benessere, appennino e verde, costa), le direttrici con cui la Regione promuoveva e commercializzava il turismo e sono state costituite le “Destinazioni Turistiche”, ovverosia raggruppamenti geografici di Comuni e Province, i cui vertici organizzativi sono nella fase conclusiva di istituzionalizzazione. Per il nostro territorio abbiamo la Destinazione Turistica Città Metropolitana, che comprende le Province di Modena e Bologna e la Destinazione Turistica Emilia, che comprende le Province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. Grazie a due protagonisti della parte pubblica di questi nuovi organismi: il Presidente della Provincia di Modena, Giancarlo Muzzarelli e il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, proviamo a capire meglio cosa cambierà.

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TURISMO


SPECIALE ELEZIONI TURISMO

P

Quali sono le criticità nel dover operare in sinergia con una realtà come quella di Bologna che potrebbe fare concorrenza sugli stessi flussi turistici? «Come ho detto, l’obiettivo è essere più forti nella competizione sui mercati internazionali e per fare questo occorre superare una visione tutta localistica, per muoversi come destinazione turistica, avvalendosi del supporto di una politica di sviluppo di scala regionale, organizzata sui tre pilastri rappresentati dalle destinazioni turistiche e con le funzioni dell’Azienda di promozione turistica APT-servizi al fine di cogliere le opportunità derivanti da nuove forme di turismo e flussi di provenienza estera, come dalla Russia o dalla Cina. Il potenziale espresso dalla nostra destinazione turistica svolge infatti un ruolo importante nelle strategie di livello regionale, ad esempio con le azioni per lo sviluppo dei prodotti turistici nei comparti Motor Valley e Food Valley. Ciò non toglie che sarà sempre più importante monitorare i risultati di una modalità nuova di sostegno al settore che deve tradursi nella crescita di un intero sistema territoriale». All’interno della singola Provincia di Modena, c’è il rischio che le aree maggiormente note accentrino le risorse, lasciando indietro località turistiche dal grande potenziale ma non ancora strutturate? «L’azione di promo-commercializzazione che sarà messa in campo dalla Destinazione turistica dovrà valorizzare le diverse potenzialità dei territori, in un’ottica di finalità comune. Non si tratta di garantire quote di turismo diffuse, ma di creare stesse opportunità che ogni realtà potrà sfruttare per il proprio sviluppo e con le sue condizioni e capacità. In questa direzione si crede che possano trarsi i maggiori risultati positivi dall’operazione avviata con la destinazione turistica, lungo un percorso impegnativo ma oggi di sicuro interesse per gli operatori ed altrettanto innovativo per le potenzialità che può offrire».

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Gian Carlo Muzzarelli

residente Muzzarelli come si inserisce l’offerta turistica della provincia di Modena all’interno della nuova Destinazione turistica Bologna Metropolitana? «Modena sta crescendo nella capacità di valorizzare le sue eccellenze e si presenta oggi con una proposta che si integra facilmente nell’offerta che si sta costruendo insieme a Bologna. Le due amministrazioni hanno infatti condiviso la strategia della destinazione turistica per posizionare al meglio sui mercati del turismo internazionale i fattori di richiamo turistico e visibilità che contraddistinguono questo ambito territoriale nel suo insieme. Qui troviamo infatti i più importanti marchi, musei e attrazioni per gli appassionati dei motori e delle sports car, i comprensori del Cimone e del Corno alle Scale con un’offerta ampia nel comparto del turismo della neve e della vacanza all’aria aperta, mentre sono di conosciute in tutto il mondo le specificità dell’enogastronomia e della tradizione del prodotto tipico che rendono unico questo territorio.

Quali sono le opportunità per le imprese date da questo riassetto del sistema turismo, anche da un punto di vista della ripartizione dei contributi economici? «La Destinazione turistica svolge un’azione di promocommercializzazione turistica e quindi facilita la presenza dell’offerta espressa dal suo territorio nelle fiere internazionali, nelle varie manifestazioni, attraverso comunicazione e marketing, oltre che attraverso forme di partnership con operatori internazionali quali ad esempio le compagnie aeree. La funzione della Destinazione turistica però non comprende anche l’assegnazione di contributi alle imprese, che invece è di competenza della Regione attraverso specifiche misure quali il bando annuale per i progetti privati di promocommercializzazione». Come possono le singole imprese aderire a questi sistemi e giocare la loro parte nella sfida dell’incoming turistico? «Le imprese potranno beneficiare della maggiore visibilità e delle opportunità offerte dal posizionamento dell’offerta sui mercati, ma dovranno anche essere pronte a rispondere con un approccio innovativo ad una domanda in continua evoluzione, che vede l’affermarsi della vacanza breve e di forme di turismo emozionale, con un turista sempre più interessato ad associare in uno stesso viaggio diverse forme di fruizione del territorio, dall’ambiente all’arte fino al leisure ed all’esperienza degli stili di vita della cultura locale».

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TURISMO

Giammaria Manghi

dinamiche nell’ingaggio dei turisti mi pare non tanto una criticità, quanto uno stimolo in più, un’occasione di crescita».

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residente Manghi come si inserisce l’offerta turistica della provincia di Reggio Emilia all’interno della nuova Destinazione turistica Emilia «Reggio Emilia deve innanzitutto convincersi che la promozione territoriale è un settore nel quale vale la pena investire perché è un fattore di crescita - riguardo al Pil, ma non solo - in più, perché, nella stagione della grande mobilità delle persone, rappresenta un’occasione importante per valorizzare il proprio territorio nella sua interezza. Compiuto ciò, all’interno della nuova Destinazione turistica Emilia, ci si può affiancare con la propria identità a realtà già consolidate, come ad esempio il circuito dei castelli di Parma e Piacenza al quale, a partire dall’area matildica, possiamo dare anche noi un prezioso contributo, mentre per altre vocazioni la provincia reggiana può anche essere punto di riferimento: penso al Po, all’Appennino, al turismo legato al food, tutti elementi che possono arricchire ulteriormente la nostra offerta e il nostro appeal». Quali sono le criticità nel dover operare in sinergia con una realtà come quella di Parma che potrebbe fare concorrenza sugli stessi flussi turisti? «Non vedo particolari criticità, perché la filosofia della Destinazione turistica Emilia non è quella di valorizzare i singoli territori, ma un’area vasta nel suo insieme. Il fatto che, in questo ambito emiliano, possano eventualmente esserci realtà più

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All’interno della singola Provincia, c’è il rischio che le aree maggiormente note accentrino le risorse, lasciando indietro località turistiche dal grande potenziale ma non ancora strutturate? «No, nel senso che oggi le destinazioni turistiche sono chiamate ad individuare linee promozionali per territori extraprovinciali: all’interno di queste linee e a seconda dei diversi filoni – come i castelli appunto, il food e così via - spetterà ai singoli Comuni trovare il loro spazio. Il valore aggiunto della Destinazione turistica è proprio questo, altrimenti si rimarrebbe fermi a un’ottica di promozione turistica provinciale di più corto respiro. Sarà l’oggetto che si intende promuovere e valorizzare, non il singolo proponente, a fare la differenza, anche per quanto riguarda le risorse a disposizione». Quali sono le opportunità per le imprese date da questo riassetto del sistema turismo, anche da un punto di vista della ripartizione dei contributi economici? «Questo tipo di prospettiva di area vasta si fonda sull’auspicio di una stretta sinergia tra pubblico e privato. Al pubblico spettano indirizzo e programmazione ed esso deve fare fino in fondo la sua parte. Altrettanto importante è l’impegno dei privati, come stiamo vedendo ad esempio nel nostro territorio sull’area matildica, per rafforzare la proposta turistica: la ricettività è in tal senso emblematica, perché un sistema di accoglienza adeguato è fondamentale per promuovere un territorio». Come possono le singole imprese aderire a questi sistemi e giocare la loro parte nella sfida dell’incoming turistico? «Possono farlo innanzitutto chiamando in causa il pubblico, stimolandolo a essere protagonista di quella che rappresenta davvero una grande di occasione di sviluppo per le nostre province; una prospettiva che, oltre ai confini, allarga anche la nostra visione e che è quindi in grado di produrre maggiori opportunità di valorizzazione per tutti. Poi, possono farlo rendendosi disponibili ad agire in sinergia, ovvero mettendo in campo idee, progetti ed azioni in grado di compendiare e arricchire al tempo stesso le proposte generate»

TURISMO


MECCANICA

Continua il sostegno a chi investe Rifinanziata la “Nuova Sabatini” L’agevolazione consente alle piccole e medie imprese e alle micro imprese di investire in beni strumentali nuovi favorendo l’accesso al credito

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on 550 milioni di euro è stata rifinanziata la “Nuova Sabatini” tra il 2018 e il 2023. In questo modo dovrebbe essere garantita continuità per tutto il 2018 alla misura che facilita gli investimenti in beni strumentali attraverso finanziamenti a tassi agevolati. Almeno il 30% dei fondi è destinato all’acquisto di tecnologie per la manifattura digitale che rientrano nella definizione di Industria 4.0 quali big data, cloud computing, robotica e meccatronica.

Come funziona?

La nuova Sabatini 2018 per l’acquisto di beni strumentali, è un contributo che il Ministero per lo Sviluppo economico (MISE) riconosce alle PMI attraverso un contributo a copertura degli interessi sui finanziamenti bancari per gli investimenti

realizzati per acquistare beni strumentali. Il contributo per il bonus macchinari “nuova Sabatini”, è quindi pari agli interessi calcolati sul piano di ammortamento a rate semestrali al tasso di 2,75% annuo per 5 anni oppure del 3,575% per le spese che rientrano nell’ambito del piano Industria 4.0. Inoltre le PMI che fanno domanda e rientrano nel contributo, possono beneficiare della garanzia dello Stato attraverso il Fondo di garanzia PMI fino all’80% del finanziamento totale. Alle imprese che fanno domanda di accesso al contributo e che effettuano l’investimento per acquistare i beni strumentali o acquisirli in leasing spetta: • Investimento coperto da un finanziamento bancario o leasing, fino all’80% dell’importo dal Fondo di garanzia PMI. • La durata del finanziamento è di massi-

mo 5 anni • Importo compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro • Il finanziamento deve essere utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili. Grazie alla legge di Bilancio è previsto inoltre un’altra agevolazione per le imprese e beni strumentali, i cosiddetti super ammortamento e iperammortamento (vedi numero di gennaio/febbraio di Imprese & Territorio). Sono ammesse al bonus beni strumentali, tutte le micro, piccole e medie imprese di Italia. Nello specifico, le imprese ammesse alla Nuova Sabatini, sono le PMI in possesso dei seguenti requisiti: • hanno una sede operativa in Italia. • sono iscritte nel Registro delle imprese o di pesca • godono pienamente dei propri diritti,

Credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo, come funziona?

Il credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo è uno strumento importante per restituire competitività al comparto manifatturiero italiano. Un seminario formativo gratuito ha così approfondito il tema, giovedì 15 marzo, in sede centrale Lapam a Modena. Grazie a Marco Pignatti, referente Secofin e responsabile Ufficio Bandi e Agevolazioni e a Marco Carminati, consulente Lapam, abbiamo così analizzato il meccanismo di questa misura che, secondo i dati di Unioncamere diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha contribuito a far crescere significativamente gli investimenti in R&S nelle aziende italiane (+10% rispetto al 2016). Secondo i dati del MISE, diffusi a settembre 2017, su un campione di 24mila imprese ascoltate, ben 11.300 vedono in aumento la spesa in Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Di queste ultime 4.500 nel 2016 non spendevano in R&S.

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MECCANICA

non sono sottoposte a liquidazione volontaria o a procedure concorsuali e non sono in difficoltà economica. • non sono imprese che hanno ricevuto e poi dovuto rimborsare aiuti ottenuti illegalmente o incompatibilmente alla Commissione Europea. • La nuova Sabatini prevede un contributo per le imprese che effettuano investimenti per acquistare o acquisire in leasing i seguenti beni strumentali: • Macchinari; • Attrezzature;

• Impianti; • Beni strumentali ad uso produttivo; • Hardware, software e tecnologie digitali. I finanziamenti agevolati della Nuova Sabatini per le imprese che acquistano macchinari sono prorogati fino alla fine del 2018 (salvo esaurimento fondi), con una quota destinata alle PMI che investono in digitalizzazione nell’ambito del piano Industria 4.0. La manovra 2018 fissa le risorse a disposizioni per i prossimi anni, e stabilisce che una quota pari al 30% sia

riservata alle PMI che investono nell’acquisto di tecnologie per la manifattura digitale che rientrano nella definizione di Industria 4.0 quali big data, cloud computing, robotica e meccatronica. Si ricorda che per questi investimenti, il contributo del MISE è innalzato al 3,575%, rispetto al 2,75% della Sabatini ordinaria, sempre nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato (per 100.000 euro di finanziamento corrisponde con un contributo di circa 7.717 euro con la Sabatini ordinaria e di circa 10.092,00 con la Sabatini 4.0).

Per maggiori informazioni Livio Lazzari - Responsabile categoria Meccanica Lapam - livio.lazzari@lapam.eu - 059 893111 27 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

MECCANICA


EDILIZIA

Split payment: le associazioni edili dicono no “Un meccanismo che penalizza le imprese”. Ora la denuncia alla Commissione Europea

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apam Confartigianato Edilizia, Ance, Legacoop, Cna Costruzioni, hanno ufficialmente presentato una denuncia alla Commissione Europea relativa all’applicazione del meccanismo dello split payment in Italia, con particolare riferimento all’inosservanza del principio di neutralità fiscale dell’applicazione dell’Iva e del principio di proporzionalità delle deroghe alla stessa Iva. Come si ricorderà, il meccanismo dello split payment prevede che le pubbliche amministrazioni, o altri soggetti obbligati, versino l’imposta dovuta direttamente all’erario per i lavori effettuati, mentre le imprese continuano a paga-

Lo split payment introduce una deroga all’Iva non proporzionata nel confronto tra lo Stato e oneri a carico degli operatori coinvolti

re l’Iva per i propri acquisti di beni e servizi. Credito che le imprese potranno recuperare attraverso una domanda di rimborso allo Stato con lunghi tempi d’attesa, in merito ai quali l’Italia è già incorsa in una procedura d’infrazione europea in atto.

Perdite di liquidità per 2,4 miliardi di euro

La perdita di liquidità per le imprese di costruzione direttamente da parte della PA è stato quantificato in circa 2,4 miliardi di euro l’anno: una cifra abnorme che pesa moltissimo anche nel nostro territorio già così messo in difficoltà nel settore edile. Questo ‘fare da banca’ allo Stato aggrava l’equilibrio finanziario delle imprese che operano nel settore dei lavori pubblici e vi sono realtà che sono messe a serio rischio di chiusura anche a causa di questa mancata liquidità se consideriamo che questa situazione si va a sommare con la persi-

stente criticità dei ritardi di pagamento da parte della Pa per un valore, a livello nazionale, di circa 8 miliardi di euro! Lo split payment introduce una deroga all’Iva non proporzionata nel confronto tra lo Stato e oneri a carico degli operatori coinvolti. Senza contare che l’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti con tutte le Pa, in vigore fin dal 2015, è già uno strumento sufficiente nella lotta all’evasione dell’Iva. Da qui la denuncia alla Commissione Europea motivata con “l’insostenibile ritardo con il quale lo Stato italiano eroga il suddetto ristoro comporta di fatto una negazione del principio di neutralità fiscale dell’imposta”. Le misure adottate finora dal Governo non appaiono infatti sufficienti a superare questa violazione effettiva, anche dopo gli inutili tentativi di modifica della norma presentati in Parlamento, nel corso dell’esame dell’ultima Legge di bilancio.

Per maggiori informazioni Alberto Belluzzi - Responsabile comparto Costruzioni - alberto.belluzzi@lapam.eu - 059 893111 28 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

EDILIZIA


COMMERCIO

Verso l’addio alle monete da 1 e 2 centesimi di Euro Qualche esempio pratico per prepararsi alla novità

Gli arrotondamenti per il pagamento in contanti

Va premesso che gli arrotondamenti sono necessari e disciplinati per legge solo per il pagamento in contanti con le famigerate monetine, mentre per i pagamenti con mezzi diversi dal contante quali carta di credito, bancomat o altri mezzi elettronici potrà ancora vedere importi finali con singoli centesimi di Euro.

Ecco dunque le disposizioni in ordine a come si arrotondano gli importi finali: Se il valore termina con 1 e 2 centesimi: arrotondamento a 0 centesimi per difetto

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onetine addio. A partire dal primo gennaio 2018 è stato sospeso il conio delle monete da 1 e 2 centesimi di Euro. Pur mantenendo il valore legale non potranno infatti essere utilizzate singolarmente, ma andranno “accumulate” per arrivare ad un valore minimo di 5 centesimi. L’arrotondamento riguarda l’importo finale della transazione e non i singoli prezzi, che dovrà pertanto terminare con il valore di 5 o 0 centesimi. La norma (Decreto 50/2017) prevede infatti che “quando un importo in euro costituisce un autonomo importo monetario complessivo da pagare e il pagamento è effettuato integralmente in contanti, tale importo è arrotondato, a tutti gli effetti, per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino.”

Se il valore termina con 3 e 4 centesimi: arrotondamento a 5 centesimi per eccesso Se il valore termina con 6 e 7 centesimi: arrotondamento a 5 centesimi per difetto Se il valore termina con 8 e 9 centesimi: arrotondamento a 10 centesimi per eccesso Come anticipato, anche a seguito dell’introduzione degli arrotondamenti, si possono comunque utilizzare le monetine da 1 e 2 centesimi al fine di raggiungere i 5 centesimi, quello che conta è il valore finale della transazione, non i mezzi con cui si arriva all’importo.

Ecco alcuni esempi pratici:

Acquisto di una sciarpa da € 29,93 e di un paio di guanti da € 14,93, valore finale € 44,86. SE pagato con carta di credito rimane € 44,86. Se invece pagato in contanti diventa € 44,85. Acquisto di una penna da € 0,92 e di una gomma da cancellare da € 0,10, valore finale € 1,02. Se pagato con pagamento elettronico (tipo prepagata) rimane € 1,02. Se pagato in contanti diventa € 1,00 Per maggiori informazioni Stefano Gelmuzzi - Referente Licom - stefano.gelmuzzi@lapam.eu - 059 893111 29 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

COMMERCIO


ICT

Privacy, nuove regole e attenzione alla sicurezza informatica

Appuntamento martedì 27 marzo a Reggio Emilia per capire cosa cambia

Il nuovo Regolamento della Privacy che costituisce il pacchetto di protezione dei dati personali, ridefinisce la disciplina europea in materia. Persegue cioè l’obiettivo di superare la frammentazione derivante dell’applicazione della protezione dei dati personali nei territori dell’Unione Europea. Per comprendere le principali novità e non farsi cogliere impreparati abbiamo organizzato un evento gratuito martedì 27 marzo ore 18.30 presso il Best Western Classic Hotel di via Pasteur 121/C a Reggio Emilia. Vediamo in sintesi le principali novità che entreranno in vigore con il nuovo regolamento europeo Privacy, il prossimo 25 maggio 2018.

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ICT Documentazione Il Nuovo regolamento europeo prevede il principio dell’accountability (responsabilità verificabile), secondo cui tutti i soggetti che partecipano al trattamento dati devono essere consci e responsabili e devono tenere traccia e relativa documentazione di tutti i trattamenti effettuati. Informativa Privacy Il nuovo regolamento europeo prevede che l’informativa sia leggibile, comunicativa, accessibile, concisa e scritta con linguaggio chiaro e semplice con un numero limitato di riferimenti normativi. Deve essere fornita per iscritto (oralmente va bene solo se l’interessato è d’accordo e la sua identità deve comunque essere comprovata con altri mezzi). Si propone anche l’utilizzo di icone per rendere l’informativa leggibile anche da parte di chi non conosce la lingua.

che potranno essere abbassati dal diretto interessato. La raccolta dei dati deve essere fatta raccogliendo solo quelli necessari alla finalità del trattamento. Obbligo di segnalazione in caso di violazione dei dati Nel caso di violazione del trattamento dati bisogna effettuare una segnalazione al Garante entro 72 ore dall’evento e, nel più breve tempo possibile, bisogna informare anche i diretti interessati. Il mancato rispetto di quest’obbligo comporta sanzioni penali. Riconoscimento di nuovi diritti Nuovi diritti: diritto alla portabilità dei dati (posso pretendere che il soggetto a cui ho concesso l’uso dei miei dati me li restituisca su un supporto elettronico strutturato così che io possa farne ulteriore uso, anche presso un altro fornitore), diritto a essere totalmente dimenticato da chi ha raccolto i miei dati.

Consenso Il consenso deve essere libero, specifico, informato e inequivocabile. Il consenso è valido se la volontà è espressa in modo non equivoco, anche con un’azione positiva: non ci deve essere per forza la casella di spunta, basta un testo in cui si informa che proseguendo si accetta il trattamento dati con link all’informativa. Registro dei trattamenti Ogni titolare del trattamento o ogni responsabile tengono un registro delle attività di trattamento. Tale obbligo è per le aziende con più di 250 dipendenti o che trattano dati rischiosi. Il garante della Privacy italiano consiglia la tenuta di tale registro a tutte le imprese. Dati protection officer È necessario istituire (per tutti gli enti pubblici e per aziende il cui core business coinvolge trattamenti di natura rischiosa) un responsabile per la protezione dei dati. Il DPO sarà una figura manageriale con rinnovo periodico, sarà referente del Garante e dovrà avere requisiti e competenze elevate. Il DPO potrà essere sia un dipendente che un collaboratore con regolare contratto. Privacy by design - privacy by default La privacy deve essere vista come un elemento iniziale: devo pensarci appena decido di raccogliere dati e predisporre alti livelli di privacy nel trattamento dati,

L’evento Nuovo Regolamento europeo della Privacy, cosa cambia? Martedì 27 marzo ore 18.30 Best Western Classic Hotel via Pasteur 121/C Reggio Emilia Per maggiori informazioni contattaci@lapam.eu 059 893111

Ricordiamo infine che è necessario che i vari stati membri adeguino le normative nazionali al Regolamento Europeo. Questo significa che ogni ordinamento deve adeguare la propria normativa a quanto previsto dal regolamento. Ad oggi, solo Germania ed Austria hanno già approvato tutte le leggi necessarie per l’allineamento normativo con il regolamento Ue.

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ICT


MODA

Guaitoli: “Solo valorizzando la subfornitura cresce il settore” L’imprenditore e presidente di Lapam Moda riepiloga punti di forza e obbiettivi del comparto

Nuove sanzioni per produttori, importatori e distributori

Roberto Guaitoli

Sede lapam Carpi 21 marzo - ore 18:00 Via Zappiano 1/a, Carpi

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oberto Guaitoli, titolare della ditta Collezioni Srl, come vede il futuro prossimo di un settore fondamentale per la nostra economia come quello della moda? «È sempre difficile fare previsioni di que-

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sti tempi, specialmente per un comparto come il nostro. Oltre all’andamento generale dell’economia, giocano variabili che sono sovente aleatorie quali le tendenze moda, il mutamento degli stili di vita e anche le condizioni climatiche al giorno d’oggi influenzano i risultati. Stiamo registrando comunque un trend che ci porta a dire che ottengono performances migliori quelle imprese che investono in comunicazione per promuovere il loro brand, che sanno coniugare progetti innovativi con la tradizione del mondo fashion e che si approcciano con più continuità ai mercati esteri. Tutto ciò condito con una solida base gestionale, sia a livello finanziario e di programmazione, che di organizzazione della produzione».

Un evento, mercoledì 21 marzo, per offrire una panoramica a tutto campo sulle norme di etichettatura per i capi di abbigliamento e sulle sanzioni introdotte nel gennaio 2018 dal d.lgs n.190. Interverranno gli esperti: Emilio Bonfiglioli Responsabile centro qualità tessile di carpi Anna Cortese Ufficio vigilanza camera commercio di modena Per maggiorni informazioni: Carlo Alberto Medici - carloalberto. medici@lapam.eu - 059 637 411

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MODA

Lapam Moda come si pone in questo contesto ancora molto complesso per affiancare le piccole e medie imprese? «Credo che la parola giusta sia proprio “affiancare”. Affiancare le imprese nei loro percorsi di internazionalizzazione con progetti specifici (come ad esempio stiamo facendo sul mercato statunitense con l’iniziativa “Emilia Fashion”) o con la necessaria assistenza per la partecipazione alle principali manifestazioni fieristiche in giro per il mondo. Affiancare le imprese per aiutarle ad essere più organizzate nella gestione della produzione e dell’approvvigionamento finanziario con momenti di formazione e di consulenza specifica. Affiancare le imprese per aiutarle a meglio fare rete tra di loro e trarre così significativi vantaggi da progetti di collaborazione produttiva o commerciale». In questa importante azione di sostegno come si pone il progetto Carpi Fashion System cui Lapam da anni aderisce?

«Il consolidamento del progetto Carpi Fashion System nel territorio di Carpi, nato dalla collaborazione delle Associazioni Imprenditoriali con il sostegno del Comune di Carpi e della Fondazione Cassa Risparmio Carpi, è un punto fondamentale nell’attività per il comparto moda. Il prestigio e il consenso che stanno acquisendo con continuità, la manifestazione Moda Makers, gli incoming “b2b” realizzati per le due stagioni di riferimento e la promozione complessiva del distretto lo stanno a dimostrare. A ciò si aggiungano le occasioni di formazione realizzate in collaborazione con ForModena, rivolte sia ai dipendenti che ai titolari di impresa, con eventi che registrano sempre più interesse tra gli addetti ai lavori. E da ultimo, non certo per importanza, il concreto sostegno economico che attraverso Carpi Fashion System arriva direttamente alle imprese per la partecipazione a fiere in Italia e all’estero, sono tutti elementi che dimostrano come la strada

intrapresa sia quella giusta. E su questa strada Lapam Moda continuerà il suo impegno». Un impegno che le sta a cuore per Lapam Moda nel prossimo futuro? «Uno dei vanti del nostro territorio è quello di costituire ancora una filiera integrata dove si possono trovare soluzioni produttive per quasi ogni tipo di progetto. Ecco, credo che come Lapam dovremo impegnarci ancora di più per valorizzare al meglio questo grande patrimonio manifatturiero: la nostra subfornitura. Perché sempre più avremo la necessità di saper coniugare il saper vendere con efficacia con l’eccellenza del saper fare sempre meglio, all’insegna della qualità e dell’innovazione. E avremo inoltre la necessità di tramandare alle nuove generazioni questo fondamentale capitale di saperi e di conoscenze. Due impegni altrettanto importanti, se si vuole anche gravosi, ma imprescindibili per il settore».

Per maggiori informazioni Carlo Alberto Medici - Resp. categoria Moda - carloalberto.medici@lapam.eu - 059 637411 33 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

MODA


GIARDINIERI

Anche gli alberi soffrono lo stress Un seminario apprezzato da professionisti del verde e giardinieri per affrontare con dovizia i cambiamenti climatici a cui sono sottoposte (anche) le piante

«Interessante, istruttiva e ben spiegata». Questo il commento di alcuni giardinieri presenti alla prima serata di aggiornamento professionale, organizzata a Reggio Emilia lo scorso 28 febbraio, dal gruppo Giardinieri Lapam con l’intervento dell’Agronomo Riccardo Antonaroli. Tema dell’incontro: “I cambiamenti climatici – Influenza dell’ambiente sulla crescita delle specie arboree in ambiente urbano e loro corretta gestione”. Con professionalità il relatore ha ripercorso le principali conseguenze dei cambiamenti di clima, soprattutto quelli repentini degli ultimi anni che possono incidere sul verde, soprattutto in un contesto urbano. Attraverso molti esempi concreti di situazioni “infelici” rilevate in diverse centri urbani delle provincie di Modena e Reggio Emilia, Antonaroli ha spiegato cosa fare - e soprattutto cosa non fare - quando si piantano alberi e come si devono gestire nel prosieguo della loro crescita, ad esempio in piazze assolate, o vie urbane che si trasformano in “canaloni di vento”, o

parcheggi asfaltati dove vengono collocate piante non idonee, o in giardini privati spesso penalizzati da ristrutturazioni edilizie pensate solo a fini estetici, etc. Antonaroli ha poi evidenziato i maggiori stress ambientali cui sono sottoposti oggi molti alberi (caldo, mancanza di acqua, assalto di funghi e parassiti che fino a pochi anni fa sembravano in letargo, terreni non idonei, traumi da corpi meccanici come veicoli o altri) e come si fa a riconoscere in tempo il problema per ovviare alle conseguenze che, se valutate in ritardo, possono portare alla morte precoce della pianta stessa. Quali piante siano oggi più idonee ed adattabili all’ambiente urbano dei nostri territori è stato un altro passaggio fondamentale della sua relazione. Molte infine sono state poi le domande poste dai tanti professionisti del verde intervenuti, ai quali in chiusura è stato anche presentato il successivo appuntamento formativo di Lapam, mercoledì 14 marzo, a cura dell’esperto Marco Assirelli, sul tema del “Tappeto erboso a basso impatto ambientale”.

Per maggiori informazioni Carlo Alberto Medici - Referente categoria Giardinieri - carloalberto.medici@lapam.eu - 059 893111 34 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

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GIARDINIERI

Pratiche eco compatibili In collaborazione con il gruppo giardinieri Lapam la società Dinamica propone la realizzazione a Reggio Emilia un corso di 15 ore sulle pratiche di giardinaggio ecocompatibili. Programma del corso

lunedì 26 marzo 2018 ore 20:00 - 23:00 Tecniche di prevenzione dei danni provocati da parassiti, malattie e infestanti

Giovedì 29 marzo 2018 ore 20:00 - 23:00 Nozioni sui prodotti fitosanitari, caratteristiche e indicazione di quelli autorizzati per essere impiegati nella produzione biologica, nozioni sull’uso di prodotti basati su materie prime rinnovabili, maneggiamento, la gestione di prodotti chimici e dei loro contenitori, sull’uso legale ed in sicurezza di pesticidi, di erbicidi e tecniche per evitare fenomeni di resistenza indotta dei parassiti alle sostanze chimiche usate, sull’uso e le caratteristiche dei composti

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Giovedì 05 aprile 2018 ore 20:00- 23:00 Corretti interventi di gestione arboricoltura a sostegno delle pratiche biologiche

Lunedì 09 aprile 2018 ore 20:00 - 23:00 Pratiche di risparmio idrico ed energetico

Giovedì 12 aprile 2018 ore 20:00 - 23:00 Gestione e raccolta differenziata dei rifiuti Informazioni e iscrizione: Il costo comprensivo del corso è di 110€ Per le aziende associate lapam è prevista una quota di soli 90€ Per le iscrizioni è richiesta la compilazione della scheda di partecipazione scaricabile dal sito www.lapam.eu da inviare a carloalberto.medici@lapam.eu oppure a r.prampolini@ dinamica-fp.it

GIARDINIERI


ENERGIA

Pagheremo noi le bollette dei furbetti? Un chiarimento lo offre CENPI, il consorzio dell’Energia a cui aderisce Lapam Confartigianato Imprese

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elle ultime settimane di febbraio si sono diffuse alcune comunicazioni che hanno generato confusione tra i consumatori. Nelle “fake news” diffuse in rete si sosteneva che i consumatori avrebbero dovuto farsi carico delle bollette luce e gas non pagate dagli utenti morosi, invitando a non pagare tutte o una parte delle fatture. La delibera dell’Autorità Energia (ARERA) da cui è stato preso spunto per diffondere queste notizie allarmistiche è la n. 50/2018. Essa non stabilisce che tutti pagheremo le bollette dei “furbetti”. Ricordiamo che a tal proposito esiste già il meccanismo del Cmor per cui eventuali debiti lasciati al precedente fornitore vengono ribaltati sulle bollette del nuovo gestore. La delibera 50/2018 dice invece qualcosa di diverso. Premettiamo che tutti noi consumatori siamo obbligati a versare gli oneri di sistema. Normalmente lo facciamo pagando

le bollette ai fornitori, i quali a loro volta li restituiscono ai distributori che li hanno versati “per conto nostro” ad alcune società statali (la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali - CESA e il Gestore Servizi Energetici - GSE). Ebbene, se un fornitore diventa insolvente (benché abbia incassato le bollette dai propri clienti), i distributori cioè i gestori della rete - rimangono esposti a crediti che diventano irrecuperabili. Dunque la delibera implementa un meccanismo che mira a restituire ai distributori locali gli eventuali oneri di sistema (e solo quelli) che essi hanno versato alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CESA) e al Gestore Servizi Energetici (GSE) ma che non potranno incassare da fornitori ormai insolventi. Al momento le bollette non sono influenzate dagli effetti della delibera e non è stata resa nota una stima degli importi in gioco, tuttavia si può immaginare che

l’impatto non sarà così forte come invece viene fatto intendere da alcune fake news circolanti in rete. Vera tutela dei consumatori Confartigianato ha già espresso disappunto chiedendo di “ritirare la consultazione sul meccanismo di riconoscimento degli oneri non riscossi ai venditori e di convocare al più presto tutti gli operatori del mercato. Dopo le agevolazioni alle imprese energivore, non sono accettabili ulteriori balzelli che trasformano le bollette delle piccole imprese in strumenti per ‘fare cassa’ e compensare inefficienze in attività di legislazione, regolazione e controllo”. Se da subito si vuole risparmiare sulle bollette di casa o dell’azienda è invece opportuno valutare le proposte di CENPI per le Imprese, con tariffe altamente concorrenziali e un servizio di assistenza personalizzata.

Per maggiori informazioni e per avere un preventivo gratuito, contatta il nostro consulente energia all’indirizzo mail: energia@lapam.eu 36 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

ENERGIA


IMPIANTISTI

Criter: cosa cambierà con le modifiche del Regolamento Regionale? Gli impiantisti registrati, ma soprattutto gli impianti accatastati, sono ancora troppo pochi. I professionisti faticano e i termini inizialmente fissati dalla Regione devono essere rivisti. Un evento con Ervet per fare chiarezza, mercoledì 4 aprile in sede centrale Lapam

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osì non va. Il Regolamento regionale che ha sancito l’entrata in vigore del Criter, il catasto degli impianti termici della Regione Emilia Romagna, a oltre otto mesi dalla sua attivazione non ha ancora portato gli effetti previsti. Il processo di adeguamento da parte delle imprese, in particolare per quanto riguarda il caricamento degli impianti esistenti è molto oneroso e le tempistiche vanno riviste. Le complicazioni, segnalate a più riprese da Confartigianato e discusse al tavolo regionale imprenditoria lo scorso 14 febbraio, evidenziano una sfasatura tra quanto richiesto dal Regolamento e la fattibilità delle prescrizioni regionali. È così che Ervet, la società in house di Regione Emi-

lia Romagna, accoglindo la maggiorparte delle richieste avanzate dalle piccole imprese, ha proposto alcune significative modifiche al Regolamento. Proprio su queste ultime si concentrerà il seminario gratuito organizzato da Lapam, mercoledì 4 aprile 2018 alle 17.30, in sede centrale a Modena, in via Emilia Ovest 775. Un’occasione per fare il punto insieme ai nostri esperti e all’architetto Stefano Stefani di Ervet, sulle modifiche che in larga parte accolgono le istanze di Confartigianato. In particolare sulla necessità di una campagna pubblica di sensibilizzazione del cittadino, su tempi di registrazione adeguati anche per le imprese meno strutturate e

sulla necessità di un periodo “transitorio” in cui tenere sospesi gli effetti sanzionatori previsti dal Regolamento. Ad oggi infatti, a quanto riportano stime accreditate, sarebbero meno di 2mila le imprese di installazione-manutenzione iscritte al Criter sulle 12mila operanti in Regione. Mentre sarebbero meno di 75mila (74.470) gli impianti accatastati su circa 4 milioni stimati. Urge insomma un ripensamento dalle azioni necessarie per portare a regime il Criter. Durante l’iniziativa cercheremo così di fornire tutte le risposte necessarie, raccogliendo a nostra volta dalle imprese le principali criticità riscontrate nell’uso dell’applicativo.

Criter, cosa cambierà con le modifiche al Regolamento Regionale? Mercoledì 4 aprile 2018 - ore 17.30 Sede centrale Lapam: Via Emilia Ovest 775, Modena Con: Letizia Budri, Responsabile categoria Impiantisti Lapam Stefano Stefani, Ervet-Regione Emilia Romagna Daniele Vecchi, Consulente e formatore Xenex

Per maggiori informazioni Livio Lazzari - Resp. categoria Benessere - livio.lazzari@lapam.eu - 059 893111 37 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

IMPIANTISTI


EXPORT

Food: nuova missione in Andalusia per presentare il meglio del made in Modena Continua il progetto dedicato alle imprese del settore che vogliono conoscere le opportunità del mercato spagnolo

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na missione a Siviglia e Malaga tra maggio e giugno 2018 per le imprese selezionate del food emiliano, con il supporto di Confartigianato. È questa l’idea di Ola Siviglia e Malaga, il progetto proposta da Lapam e MediaMo e rivolto alle aziende del comparto alimentare. Nel corso della missione i partecipanti (comunque non più di 5, per evitare di non seguirle con la dovuta attenzione) incontreranno un numero congruo di potenziali clienti (indicativamente almeno 20/30 tra ristoratori, albergatori, catene di supermercati e distributori) con incontri B2B mirati, grazie al supporto fondamentale del Consolato italiano e della Camera di Commercio Italiana in Spagna. Ciascuna azienda italiana incontrerà le aziende spagnole più adatte al proprio business tra quelle selezionate nell’ambito del progetto. Oltre a questi la missione a Siviglia e Malaga sarà presentata con una cena per i clienti, presso un locale adeguatamente predisposto. In questo modo le aziende italiane presenti alla missione potranno far conoscere i pro-

dotti e farli assaggiare ai potenziali clienti spagnoli, facendo così emergere le caratteristiche peculiari e la qualità delle materie prime che si intende proporre a quel mercato. In quella occasione sarà invitatati, oltre a una selezione di ristoratori, albergatori e distributori, anche imprenditori e figure istituzionali del panorama cittadino. Una selezione mirata, non troppo numerosa, che possa parlare e far parlare. Naturalmente l’evento verrà ripreso adeguatamente anche dai media andalusi, tramite un supporto alla comunicazione che possa veicolare e incuriosire altri potenziali clienti. Inoltre il pacchetto prevede uno spazio sul bimestrale ‘Sevilla Selecta’, una rivista molto prestigiosa che conterrà uno spazio dedicato alle imprese emiliane presenti alla missione.

I costi

La missione costa a ciascuna impresa aderente 2mila euro esente Iva, in più sono da considerare i costi per vitto e alloggio e per il viaggio (quantificabili in 500/700 euro massimo a persona).

Per maggiori informazioni Matteo Bautti - Ufficio Mercati Esteri Lapam - Tel. 059 893 111 - matteo.bautti@lapam.eu 38 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

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La vera sfida è con se stessi

“Il successo è una conseguenza, non un obiettivo”

(Gustave Flaubert)

Uno spazio dove poter portare i propri dubbi e le proprie fatiche, ma anche per esplorare una risorsa a volte sottovalutata: se stessi.

Obiettivi Aumentare le proprie competenze e capacità relazionali e comunicative Migliorare la gestione dello stress lavorocorrelato e l’impatto su se stessi

Progetto a cura di:

Dott.ssa Rossella Benedicenti

Aumentare la fiducia in se stessi

Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa Con la partecipazione di:

Affinare la capacità di gestione dei conflitti (con colleghi, dipendenti, clienti)

Cinzia Ligabue

Presidente Lapam LICOM e del Movimento Donne Impresa

Migliorare la capacità di gestione dei gruppi di lavoro

Incontro di presentazione della durata di 2 ore nelle quali descrivere le finalità del corso e introdurre alcune tematiche propedeutiche

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ricorda la dottoressa Benedicenti. «Come tutti gli individui però imprenditori e dipendenti possono soffrire di “disequilibri” interiori che influenzano negativamente l’andamento dell’azienda». «Il 5 aprile impareremo a riconoscere i sintomi e a curarli per tempo». Cosa intende per disequilibri? «Squilibri causati da vari cause, interiori o esteriori che possono portare anche alla cosiddetta sindrome da burnout». Può spiegarsi meglio? «Un esaurimento psicofisico che porta a sentirsi mancare le risorse per affrontare l’ordinario e quindi ad avere tensioni con i colleghi e una mancanza di disponibilità nei confronti di clienti e fornitori». La tecnologia non dovrebbero aiutare l’uomo a liberarsi da questo tipo di stress? «La tecnologia è importante, ma spesso ci si scorda che dietro a tutto ci sono le persone, e il loro benessere è fondamentale

Rossella Benedicenti

libero commercio

IMPRENDITORI EFFICACI OGGI

contattaci@lapam.eu

Presso: Sede Centrale Lapam - Via Emilia Ovest 775 Modena

Non sempre sentirsi efficaci ed esserlo coincidono». Rossella Benedicenti, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, ospite di un seminario gratuito dedicato agli imprenditori - giovedì 5 aprile in sede centrale Lapam alle ore 20.30 - riassume così un aspetto fondamentale del suo corso dedicato alle imprese dal titolo “Imprenditori efficaci oggi, la vera sfida è con se stessi”. «La prima e più importante risorsa di un’azienda sono le persone»

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Lapam

Un evento organizzato da Licom e Gruppo donne imprenditrici, giovedì 5 aprile in sede centrale Lapam con la psicologa Rossella Benedicenti

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UFFICIO GRAFICA & COMUNICAZIONE

Imprenditori efficaci oggi, la vera sfida è con se stessi

Presentazione 5 aprile 2018

20 :30

LICOM

059 893 111 Per la partecipazione è richiesta la compilazione del modulo di registrazione

per il buon andamento di una qualsiasi impresa». Come si migliora la gestione dello stress? «Innanzitutto imparando a riconoscerlo. Durante la presentazione del nostro corso, giovedì 5 aprile, impareremo a riconoscerne i sintomi e a gestirlo con alcune tecniche di rilassamento utili a ripristinare lo stato di benessere»

Imprenditori efficaci oggi, la vera sfida è con se stessi Giovedì 5 aprile, ore 20.30 Sede centrale Lapam via Emilia Ovest 775, Modena Per info e registrazioni www.lapam.eu

Per maggiori informazioni Daniele Casolari - Segretario Licom - daniele.casolari@lapam.eu - 059 893111 39 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

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WELFARE

Welfare aziendale, un’opportunità a misura d’impresa Lunedì 9 aprile, in Lapam, un seminario per sfruttare al meglio le novità introdotte dalla normativa e presentare la convenzione con Edenred

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elfare aziendale: che fare? Le ultime leggi di Bilancio hanno incentivato il welfare aziendale e i premi di produttività grazie all’imposta sostitutiva dell’Irpef e ad addizionali al 10%, innalzando i limiti di imponibile ammesso al beneficio (da due a tremila euro) e la soglia di reddito entro la quale viene riconosciuto il premio di produttività (da 50 a 80mila euro annui). Oggi il welfare aziendale si declina in servizi destinati a rispondere ai bisogni quotidiani delle persone nel campo della salute, della previdenza, dell’istruzione, del tempo libero, della protezione e della conciliazione vita-lavoro, colmando finalmente un gap avvertito da imprese e dipendenti. Tante idee, tante novità che Lapam Confartigianato vuole

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snocciolare in un incontro che si svolgerà lunedì 9 aprile alle ore 18 presso la sede centrale, in via Emilia Ovest 775 a Modena. Sarà anche l’occasione per presentare, grazie a Cristina Allegretti (funzionario area lavoro e responsabile contrattualistica Lapam) e ad Alessandro Toppi (responsabile sviluppo commerciale Edenred) la nuova convenzione sul welfare aziendale tra Lapam ed Edenred. Le opportunità sono diverse per le aziende che applicano contratti collettivi che prevedono azioni di welfare aziendale e per chi applica contratti di secondo livello ma, anche, per chi intende volontariamente mettere in campo premi o altre misure che possono essere retribuite tramite azioni di welfare. Il beneficio diretto per chi decide di attuare politiche di

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WELFARE

welfare aziendale è legato al fatto che tanto più si riduce la quota dei bisogni difficili da soddisfare, tanto più aumenta la qualità della vita dei singoli soggetti, delle relative famiglie e, di conseguenza, del contesto sociale in cui vivono e lavoro. Il beneficio indiretto è conseguenza del fatto che sempre più spesso i servizi messi a disposizione nel quadro dei piani di welfare, vengono erogati da altre realtà del territorio. Sostenere le politiche di welfare aziendale tra le Pmi, in un’ottica di miglioramento reale del benessere del lavoratore e di sostegno indiretto alla qualità e all’efficacia della produttiva aziendale, è fondamentale per intercettare appieno la ripresa, garantire un miglioramento della qualità della vita e assicurare

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alle imprese il mantenimento delle migliori professionalità. Per questo, dunque, Lapam Confartigianato ha sottoscritto una convenzione con uno dei principali player del settore, Edenred. Le misure sono diverse e le opportunità per le imprese, e per i propri dipendenti, numerose e molto interessanti. Tramite Lapam si potrà accedere a servizi di welfare aziendale di Edenred, tramite una piattaforma completa (dalla sanità alla cultura, dallo sport ai buoni spesa), ma anche attraverso altre forme previste dai vari contratti. È comunque importante informarsi, ecco perché Lapam propone il seminario del 9 aprile, il primo momento di approfondimento per un welfare aziendale a portata di pmi.

WELFARE


SCUOLA

«Dire, fare, toccare»: Un progetto per scoprire il lavoro divertendosi

Un’idea Lapam rivolta agli studenti delle scuole medie

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uante volte si sente dire che gli studenti si dedicano troppo a materie astratte, lontani dalla vita reale; che non riescono quasi più a essere concreti, a volte in difficoltà persino con operazioni di piccola e semplice manualità? E quante volte si dice che l’idea di impresa e la voce dell’imprenditore dovrebbe e potrebbe essere ascoltata dai giovani studenti prima di fare le scelte “critiche” dell’indirizzo di studi e del percorso scolastico che seguirà la scuola media? E quante volte, infine, si auspica che tali scelte tengano in considerazione la specificità del tessuto economico locale e delle sue richieste di “certi” profili professionali, piuttosto che di tanti altri? Bene, per provare a risolvere almeno in parte questi problemi

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SCUOLA

e dare il proprio contributo concreto alla comunità locale, cioè giovani e famiglie, imprese a amministrazioni, Lapam ha progettato e realizzato “Dire, Fare, Toccare” una iniziativa a favore degli studenti delle classi 2° e 3° medie. Con l’obiettivo specifico di avvicinare gradualmente gli studenti al mondo del lavoro, alla vita quotidiana degli adulti e dei lavori concretamente svolti, negli incontri appena realizzati con particolare riferimento alle produzioni meccaniche. Cercando anche, cosa affatto scontata, di dare una spolverata all’immaginario collettivo di cosa è in questi territori, cioè a Modena e a Reggio Emilia, una “impresa meccanica”. Gli ultimi incontri sono stati realizzati il 16 febbraio 2018, presso le Scuole Medie Guinizelli di Castelfranco Emilia, dopo che in precedenza ne erano stati realizzati altri presso le Scuole Medie Marconi, sempre di Castelfranco Emilia. Dopo una breve e semplice introduzione, da parte di Franco Rubbiani dell’Ufficio Studi Lapam, ad alcuni concetti fondamen-

tali, quali lavoro, artigianato e impresa e, partendo dai dati delle imprese che operano a Castelfranco Emilia, gli studenti vengono portati a collegare le diverse tipologie d’impresa alla loro vita quotidiana, a quello che vedono ogni giorno, alle esperienze di acquisto di un bene o di un servizio. Successivamente la loro attenzione viene veicolata su cosa è e cosa fa un’impresa meccanica, sulla vita di ogni giorno tra problemi e soddisfazioni, urgenze e relazioni personali, in modo tale da rappresentare con semplicità una “organizzazione del lavoro”. Questa seconda parte, curata da Daniele Zanasi, BD Tormeria Automatica di Castelfranco Emilia, termina con l’esposizione e la presentazione agli studenti dei pezzi prodotti, del frutto del lavoro quotidiano di una torneria meccanica. Ma soprattutto culmina con il “toccare”, cioè una semplice e originale esperienza sensoriale offerta agli studenti che, accarezzano, pesano e si passano i diversi pezzi originali torniti, scambiandosi sensazioni, impressioni e ragionamenti, a volte sorprendenti.

Per maggiori informazioni Elena Baraldi - Referente Scuole e formazione Lapam - elena.baraldi@lapam.eu - 059 893111 43 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

SCUOLA


CULTURA

La nostra vita a “Bassa risoluzione”, in cerca di nuovi punti di riferimento Una chiacchierata con Massimo Mantellini, tra i massimi esperti di cultura digitale in Italia, sul suo nuovo libro, sull’idea di cambiamento e sul concetto di rappresentanza

Nel suo ultimo saggio “Bassa risoluzione” (edito da Einaudi), lei fotografa una società iperconnessa eppure distratta, immersa nella tecnologia eppure incapace di esprimersi senza una riduzione della complessità che la circonda. Un tendenza che riduce l’economia, la cultura, le relazioni sociali, la politica e in definitiva il

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mondo, a una dimensione tascabile e maneggevole. È così? Questa “riduzione” che conseguenze ha e cosa porta di inedito nel tessuto sociale? «Non esattamente. La riduzione delle nostre aspettative legate alla tecnologia, cioè l’interruzione di un rapporto lineare fra le possibilità che l’innovazione ci offre e gli utilizzi che invece decidiamo di adottare mi pare difficilmente contestabile. La tesi del libro è che questa riduzione sia un fenomeno che contemporaneamente tolga profondità, magari creando sconcerto, ma che al contempo apra nuovi scenari e crei comunque valore, aggiungendone in direzioni che non avevamo considerato. Più che un fenomeno di perdita in senso assoluto assomiglia di più a un fenomeno

Massimo Mantellini

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n un libro denso e ricco di esempi, Massimo Mantellini - tra i maggiori esperti di internet e cultura digitale italiani - riflette sui cambiamenti che stanno investendo ogni aspetto della contemporaneità occidentale. Lo abbiamo raggiunto per rivolgergli alcune domande.

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CULTURA di cambiamento. Penso in ogni caso sia troppo presto per avere certezze al riguardo. Fra chi teme ogni innovazione e chi la sposa senza pensarci troppo io inizierei a dire che già prendere atto che il mondo cambia sia un buon punto di partenza, magari aggiungendo la consapevolezza che una quota rilevante di questa mutazione è in carico a nostre scelte». Attraverso alcuni esempi di fake news (letteralmente notizie false ndr.) date per vere, lei sostiene che la tecnologia ci rende “moderni e riluttanti”, portandoci infine “a non credere più a niente e simmetricamente a credere in qualsiasi cosa”. In questo modo però perdiamo di vista i nostri riferimenti (la politica, la religione, l’associazionismo, etc). L’idea stessa di rappresentanza è dunque compromessa senza rimedio? «Al contrario. Mi pare che esistano molti segnali, anche nella bassa risoluzione informativa che lei cita, che indichino come l’unica strada per uscire da questo guaio sia immaginare una nuova rappresentanza. E che il primo rapidissimo fallimento a cui abbiamo assistito nei primi vent’anni dell’universo digitale sia stata l’idea secondo la quale da soli, di fronte a una mole spaventosa di informazioni che ci piovevano improvvisamente addosso, avremmo potuto fare da soli riuscendo a gestirle al meglio. Nel luogo della suprema disintermediazione forse stiamo iniziando a capire che nuove forme di mediazione sono indispensabili: se non per tutti per la maggioranza di noi». Che ruolo stanno giocando Google, Facebook e più in generale i giganti

del digitale, in questo processo di “riduzione”? «È un ruolo fondamentale, legato al regime di quasi monopolio di cui alcune società Internet come quelle citate godono oggi. Un ruolo che ha ricadute concrete sulla nostra nuova vita di relazione. Nessuno pretende alcuna responsabilità culturale da società quotate in borsa che hanno evidentemente altri fini, certamente oggi le principali piattaforme di rete sono cruciali in alcune forme di bassa risoluzione, la principale delle quali si potrebbe riassumere nell’interesse preminente di soddisfarci nel modo più rapido possibile. È un arco riflesso che rende vulnerabile e sottolinea la parte più debole di ciascuno di noi». L’Italia - non manca di sottolinearlo rimane un paese conservatore, quasi impermeabile ai cambiamenti. I “vecchi” stentano a lasciare spazio ai giovani, le classi medie si contentano di servizi scadenti e infrastrutture obsolete, i politici abbandonano presto le loro promesse “progressiste” una volta giunti al potere. Questa impermeabilità come ci pone rispetto ad altri paesi che stanno affrontando la “rivoluzione digitale”? «Ci pone nel luogo esatto che da anni segnalano tutte le statistiche di Eurostat. Siamo gli ultimi in Europa rispetto a quasi tutti i rilevatori. Dove non lo siamo i nostri competitor sono paesi come la Bulgaria o la Romania. Peggio di noi fa solo la Grecia. E’ un dato di grande difficoltà non abbastanza considerato: specie se pensiamo che oggi una quota rilevante dei processi di modernizzazione di tutti i paesi occidentali passa dal digitale. Essere ultimi in innovazione significa sem-

plicemente condannarsi ad una vasta irrilevanza per i prossimi decenni. Ed è una miopia in grandissima parte politica».

La tecnologia infine ci aiuta a capire qualcosa in più di noi stessi? «Io credo di sì. Una delle tesi del libro è che noi non siamo stati cambiati dalla tecnologia così tanto come sembrerebbe ma che la bassa risoluzione tecnologica, come capita sovente dentro i fenomeni di trasformazione digitale, semplicemente abbia messo in maggior evidenza nostre caratteristiche che erano già presenti. Poi certo la tecnologia, per esempio l’ampio utilizzo dei social network da parte di milioni di cittadini, ha creato anche situazioni inedite. In ogni caso dietro a tutto ciò che ci accade mi sembra che siamo sempre noi, in qualche maniera riconoscibili, sebbene disposti come al solito a incolpare la tecnologia di qualsiasi misfatto». Un’ultima curiosità. Che futuro immagina per Francesca, sua figlia, che cita spesso nel libro? Che futuro immagina per le generazioni nate negli anni ‘90? «Difficile rispondere a questa domanda senza retorica. Ovviamente immagino per mia figlia un futuro migliore. Con più libertà e maggiore possibilità di conoscenza e informazione. DI sicuro sarà un mondo a maggior complessità, come poi è sempre stato. La sfida sarà quello di cavalcare la complessità per estrarre il meglio e limitarne i rischi. Continuo a credere che sia possibile. Magari non per noi che abbiamo vissuto questo periodo di transizione con mille dubbi e difficoltà ma certamente per Francesca. È la mia speranza».

Massimo Mantellini Forlivese di nascita, da sempre interessato alla tecnologia, alla cultura digitale, alla politica delle reti, ai temi del diritto all’accesso e alla riservatezza. Ha scritto per anni di Internet e tecnologia su carta e in rete (Punto Informatico, Internet Magazine, Il Sole24ore, L’Espresso, Il Post, Fanpage). Ha aperto uno dei primi blog italiani “Manteblog” che rimane un punto di riferimento e uno tra i più seguiti blog italiani sulla cultura digitale. Nel 2014 ha pubblicato per Minimum Fax “La vista da qui”. Per Telecom Italia ha diretto fino a fine 2017 Le Macchine Volanti, un magazine di cultura digitale. Ha appena pubblicato con Einaudi “Bassa risoluzione”.

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CULTURA


L’IMPRESA DEL FARE

Archilinea, lo studio del futuro Inauguriamo una nuova rubrica dedicata alle imprese, alla passione per il lavoro e all’innovazione. Ogni due mesi racconteremo la storia di un’azienda associata iniziando con Archilinea, studio di architettura votato al futuro

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ra i primi studi di architettura in Italia nella classifiche settoriali, Archilinea ha sede a Sassuolo e lavora per alcuni dei brand più prestigiosi dell’Automotive e della Ceramica. Abbiamo incontrato Giuseppe Gervasi, socio fondatore dello studio, per capire la loro idea di innovazione e scoprire i progetti in cantiere. Architetto Gervasi il vostro studio sembra aver colto alla perfezione la vocazione del territorio su cui opera. Chi sono i vostri clienti? «Siamo nati a Sassuolo, in una piccola realtà di provincia con la fortuna di trovarci al centro del distretto ceramico e anche nel cuore della Motor Valley. Ci siamo ritrovati in un ambiente con una grossa vocazione internazionale. Abbiamo cominciato a collaborare con le principali aziende ceramiche e dell’indotto ceramico: System, Gruppo Panaria, Graniti Fiandre, Piemme, Ascot, Dom, E tanti altri marchi. Successivamente abbiamo approfondito una vocazione “motoristica” a partire da Ferrari con la quale la collaborazione dura da anni, per proseguire con aziende come Maserati, Ducati, Lamborghini». Tra i primi studi in Italia, Archilinea ha implementato una metodologia di lavoro diffusa nel nord Europa: il cosiddetto BIM (building information modeling). Può spiegarci di che si tratta? «Si tratta di pensare al progetto non più come a un insieme di disegni tecnici da leggere e da interpretare in cantiere, ma come un modello tridimensionale, nel quale sono racchiuse tutte le informazioni necessarie per realizzare la costruzione. Questa modalità di lavoro consente di abbattere gli errori progettuali e soprattutto da un’idea assolutamente chiara al committente su cosa si andrà a realizzare. I modelli infatti sono “navigabili” per cui il committente ha possibilità di “entrare in modo virtuale” nella futura costruzione e vederla da fuori o da dentro proprio come fosse reale». Quali conseguenze ha comportato questo metodo di la-

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voro? Archilinea ha dovuto aumentare personale e competenze interne? «Questo modo di affrontare i progetti si è evoluto nel tempo. All’inizio è stata la nostra voglia di capire al meglio le cose e illustrarle in modo realistico al committente a farci percorrere la strada della terza dimensione del progetto. Successivamente alcuni clienti di livello internazionale, ci hanno chiesto di operare in modalità BIM, per poter affrontare e gestire dei progetti particolarmente complessi soprattutto in termini di budget e di tempi di realizzazione. In queste metodologie di lavoro si trovano a proprio agio i giovani, che però si devono formare all’interno del nostro studio. È necessario un forte spirito di collaborazione fra vari specialisti, architetti, ingegneri strutturisti, impiantisti, ecc. Affinché un progetto venga realizzato in modalità BIM tutti devono collaborare fra di loro, e questo avviene da noi con i vari percorsi formativi». A suo parere è un metodo che possono seguire anche le piccole imprese, oppure BIM è di esclusivo appannaggio dei grandi studi di architettura? «Questa nuova tecnologia penso possa essere usata da tutti, credo però che la sua applicazione pratica sia sempre il frutto di varie collaborazioni fra tanti professionisti. Per gestire questa modalità di lavoro ci vuole pertanto sempre un’organizzazione molto strutturata, per cui più si è grandi, più competenze si possono mettere in campo». Tra le vostre realizzazioni anche un asilo a Finale Emilia, comune gravemente danneggiato dal terremoto del 2012, a cui avete donato il progetto della struttura. Come è nata questa collaborazione?

Vai sul canale YouTube Lapam e guarda l’intervista video ad Archilinea WWW.LAPAM.EU


L’IMPRESA DEL FARE

Il gruppo di lavoro di Archilinea

«All’indomani della prima scossa di terremoto come studio tecnico ci eravamo messi immediatamente a disposizione per dare una mano nelle zone terremotate. In particolare il sindaco di Finale Emilia ci contattò per effettuare delle verifiche nelle attività produttive. Insieme ai miei soci decidemmo di donare quello in cui eravamo più bravi, cioè il nostro lavoro di progettisti. Ci fu chiesto di realizzare una scuola materna e in pochissimi giorni, anche con l’aiuto di altri amici tecnici, strutturisti e impiantisti, fu approntato un progetto attorno al quale si sviluppò una gara di solidarietà da parte di imprese e organizzazioni varie che donando soldi o materiali ne permisero una costruzione rapidissima. Nel giro di pochi mesi fu messa in piedi una scuola con caratteristiche tecniche innovative che ci rese tutti molto fieri di aver fatto per le popolazioni colpite ed in particolare per i bambini, ciò che in quel momento veramente serviva di più». Quali progetti può svelarci per il futuro del vostro studio? «Uno degli aspetti più affascinanti del nostro mestiere è quello di sviluppare dei progetti che vedranno la loro realizzazione dopo qualche anno, pertanto a vedere quello che facciamo oggi è un po’ vedere ciò che succederà intorno a noi fra qualche anno,

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e cioè nel futuro. In questo momento stiamo realizzando alcuni interventi di grande qualità dal punto di vista estetico, ma anche con grande attenzione alla sostenibilità ambientale ed al confort per chi li userà. Sappiamo che questi progetti al momento in cui saranno realizzati produrranno tanti posti di lavoro, e che sarà un lavoro destinato ai giovani». Ultima domanda, tra i progetti seguiti da Archilinea quale la rende più orgoglioso? «Più che di un singolo progetto sono orgoglioso di tutte le cose che insieme ai miei soci e ai miei collaboratori siamo riusciti a sviluppare, non ultimo un ambiente di lavoro gradevole, dove tanti giovani possono sviluppare le proprie idee creative. Se ne devo citare comunque alcuni direi: il Museo Ferrari che è certamente il nostro lavoro più visitato. Gli Uffici della Lamborghini, che hanno avuto il riconoscimento della classificazione di sostenibilità (LEED) più alta in Italia. Lo Stabilimento della Lamborghini URUS, dove si produce un’eccellenza dell’industria Italiana che da lavoro a centinaia di famiglie. L’edificio Banco prova Motori, per Ferrari Auto, inserito in un contesto di grandissime architetture. In più parafrasando il mitico Enzo Ferrari,mi sento di dire che il miglior progetto è sempre quello che dobbiamo ancora fare».

L’IMPRESA DEL FARE


FOTONOTIZIA

Lapam sulla neve, viaggio nel cuore dell’Appennino L’iniziativa organizzata dall’associazione per valorizzare le imprese turistiche dell’Appennino

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Abbiamo toccato con mano le eccellenze del territorio e l’accoglienza del nostro Appennino. È stata una giornata splendida». Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam, commenta così ‘Lapam sulla neve’, l’iniziativa che l’associazione imprenditoriale ha promosso nella giornata di giovedì 22 febbraio ed aperta a tutti. Tra sci e ciaspole gli imprenditori presenti hanno passato una giornata ricca di suggestione. «Lapam - prosegue Rossi - è anche promozione del territorio e delle sue bellezze. Il nostro Appennino non ha nulla da invidiare all’Alto Adige in quanto a paesaggi e ha servizi d’avanguardia. Penso agli impianti, ma anche alla recettività che ha raggiunto livelli altissimi: penso, ad

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esempio, alle spa e ai centri benessere di recente realizzazione». Cinzia Ligabue, presidente Licom, aggiunge: «Fare una ciaspolata in mezzo al bosco subito dopo una nevicata è un’esperienza da provare. In città sono abituata a respirare gas di scarico, in Appennino ho fatto il pieno di ossigeno. E poi l’accoglienza degli imprenditori del luogo è impagabile». Conclude Daniele Casolari, neo segretario Licom: «L’Appennino e di conseguenza il turismo invernale ed estivo, sono una grande risorsa che va valorizzata e fatta conoscere. Si tratta di un turismo alla portata di tutti. Con queste iniziative vogliamo contribuire a valorizzare il nostro territorio, i suoi servizi e le sue eccellenze».

FOTONOTIZIA


LICOM

«Rilanciare le nostre città e paesi» Casolari nuovo segretario dell’Associazione che tutela i commercianti

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Rappresentare le imprese del commercio e dei servizi, ma anche i professionisti, è sempre più importante e strategico. In un mercato sempre più globalizzato il valore del contatto umano, della qualità del rapporto esercentecliente e l’attenzione della consulenza personalizzata, rappresentano un valore aggiunto strategico che non vogliamo e non possiamo perdere. Anche perché, è quasi Daniele Casolari superfluo dirlo, le imprese del commercio e dei servizi sono presenti sul territorio e fanno vivere i nostri centri urbani e i nostri paesi. Senza il piccolo commercio, il cosiddetto commercio di vicinato, interi paesi perderebbero la propria anima e i centri storici non sarebbero appetibili non solo per i residenti, ma nemmeno per i turisti e per i visitatori». Si presenta con queste parole Daniele Casolari, neo segretario

Licom che prende il posto di Marco Poletti. Casolari è giovane ma ha già esperienza di associazione ed è anche coordinatore sindacale Lapam Confartigianato. «Oltre a ringraziare l’associazione per la fiducia e chi mi ha preceduto, credo sia importante dare un impulso ancora maggiore alla formazione e alla consulenza personalizzata per le piccole imprese commerciali e di servizio. I numeri ci dicono che in particolare i servizi e il terziario stanno crescendo, e dunque vanno sostenuti in questa crescita, e il piccolo commercio sta sempre più innovando, cogliendo le occasioni offerte dal web come opportunità e non come ostacolo. Inoltre ci stiamo muovendo sul tema del marketing territoriale: il turismo è in crescita e va valorizzato». La chiosa è per Cinzia Ligabue, commerciante e presidente Licom: «Il nuovo segretario è giovane e questo aiuterà a proseguire sulla strada dell’innovazione. Il commercio e i servizi rappresentano settori in rapida evoluzione e gli imprenditori che lavorano in questi ambiti devono restare aggiornati e avere sempre nuove idee».

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I corsi FORMart in partenza Una panoramica sui corsi previsti per le prossime settimane e dedicati alle imprese che vogliono crescere

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Lettura del disegno tecnico

Obiettivi: il corso è finalizzato a costruire basi teoriche fondamentali per l’attività di lettura ed interpretazione del disegno meccanico. Gli operatori del settore acquisiranno le tecniche necessarie a padroneggiare terminologie e regole per comunicare correttamente le informazioni nel linguaggio appropriato. Durata: 24 ore Dal 12/03/2018 al 05/04/2018

La uni 7129:2015 per installatori e manutentori di impianti termoidraulici Obiettivo: i percorsi proposti, dedicati a installatori e manutentori termoidraulici, aggiornano sulla nuova versione della uni 7129/2015 che stabilisce i criteri per la progettazione, installazione, messa in servizio e manutenzione degli impianti domestici e similari alimentati da rete di distribuzione (impianti a gas utilizzati per il riscaldamento, acqua calda sanitaria e cottura cibi di portata termica nominale massima non maggiore di 35kw), per quanto concerne: nuovi impianti, ristrutturazioni, modifiche necessarie sugli impianti esistenti e loro manutenzione straordinaria Durata: 8 ore Dal 15/03/2018 al 22/03/2018

Corso base di contabilità generale

Obiettivi: sapere gestire in autonomia l’amministrazione d’azienda, dagli aspetti basilari della contabilità clienti e fornitori alla liquidazione e relativo versamento dell’iva. Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che

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non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coerente e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa Durata: 42 ore Dal 12/03/2018 al 15/05/2018

Corso professionale per imprenditore commerciale e la somministrazione di alimenti e bevande (sab) Obiettivo: il percorso formativo rappresenta un vincolo, secondo quanto previsto dall’ art. 71,del d.lgs. n. 59/2010, per poter esercitare l’attività commerciale di vendita di alimenti e per la somministrazione di alimenti e bevande. Durata: 100 ore Dal 09/04/2018 al 07/6/2018

Pompe di calore, impianti frigoriferi e impianti geotermici: tipologie, componenti e aspetti incentivanti (fer) Obiettivo: al termine del modulo i partecipanti conosceranno i limiti funzionali e i vantaggi dei sistemi ibridi, i criteri d’igiene, di sicurezza e di gestione dei rifiuti negli impianti. Durata: 16 ore Dal 14/03/2018 al 04/04/2018

Scritture contabili per la chiusura del bilancio e aspetti fiscali Obiettivo: fornire le conoscenze contabili e fiscali necessarie per effettuare le scritture di rettifica e di assestamento al bilancio di chiusura esercizio Durata: 8 ore Dal 04/04/2018 al 11/04/2018

Professione segretaria 2.0

Obiettivo: il corso vuole fornire un metodo di lavoro per svolgere al meglio la propria attività: stabilendo relazioni positive con il proprio responsabile, i colleghi e

gli interlocutori esterni, e comunicando con chiarezza in forma scritta e telefonica. Permetterà ai partecipanti di affinare sensibilità e capacità per gestire le informazioni e intervenire con efficacia nelle varie situazioni, anche le più difficili.. Durata: 15 ore Dal 03/04/2018 al 30/04/2018

Il piano commerciale per l’export e l’analisi di mercato Obiettivi: il percorso consente di valutare la capacità competitiva della propria azienda, del proprio prodotto/ servizio sui mercati esteri attraverso la definizione di un piano di sviluppo per l’export, partendo dalla definizione degli obiettivi strategici, commerciali fino alla definizione delle risorse dedicate e del budget previsionale. Durata: 24 ore Maggio 2018 Gratuito

Formazione teorica per l’esercizio dell’attività autonoma di estetista Obiettivi il percorso rilasciando la necessaria abilitazione professionale, consente l’avvio di attività autonoma come estetista a quanti possiedono i requisiti previsi dall’art. 3 comma 1b/c della legge 1/90, documentabili dal nullaosta rilasciato dal “servizio competente per le attività di amministrazione in materia di artigianato presso la regione” per tramite delle sezioni provinciali della camera di commercio. Durata: 300 ore Dal 09/04/2018 al 19/11/2018

Logiche di e-commerce

Obiettivo: potenziare la vendita online come strumento decisamente interessante da comprendere e valutare. oggi più che mai può essere la leva economica per diversificare il proprio

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business o per raggiungere mercati (soprattutto esteri) e target differenti o anche solo per avviare metodologie commerciali sempre richieste sul mercato. Durata: 15 ore Dal 05/04/2018 al 03/05/2018

nizzare e gestire i dati, ottenere file come reportistica e business plan e per creare grafici per la presentazione efficace delle informazioni.. Durata: 15 ore Dal 07/05/2018 al 04/06/2018

Tecniche frigorifere per il conseguimento del patentino di trattamento gas florurati (regolamento ce 303/2008)

Il digital marketing che funziona Obiettivi: perché molte aziende ancora tentennano nel marketing digitale? Perché molte aziende sono presenti sui social media, ma senza una strategia, quindi senza “ascolto” e senza “vista”? Perché si investono soldi in siti di e-commerce, ma i risultati non arrivano? Come capire, prima di investire soldi, se i prodotti o i servizi sono idonei per l‘e-commerce? Come fare e con quali metriche misurare i ritorni di una strategia di digital marketing? Come e in quali media/ canali fare advertising che aumenti concretamente la visibilità e le conversioni? E quanto è corretto e necessario investire in advertising sul web per fare sul serio? Durata: 8 ore Da 17/05/2018 al 24/05/2018

Obiettivo: il d.p.r. n. 43/2012, che recepisce il regolamento ce n. 303/2008, ha decretato per il personale che opera con gas refrigeranti fluorurati l’obbligo di una certificazione (il cosiddetto patentino dei frigoristi) rilasciata da appositi organismi accreditati, dopo il superamento di un esame teorico- pratico. Per sostenere l’esame è consigliabile la frequenza di un percorso formativo che offre gli strumenti per affrontare in modo efficace l’esame Durata: 12 ore Dal 11/04/2018 al 12/04/2018

Speak english

Obiettivo: sviluppare una competenza reale della lingua inglese, spendibile in vari contesti della vita quotidiana personale e professionale. Gli incontri saranno strutturati su una metodologia esperienziale volta ad abbattere le barriere psicologiche e cognitive e far acquisire sicurezza e padronanza della lingua, lavorando sulla comunicazione, la capacità di ascolto e di interazione in situazioni diverse (telefonate, conference call ecc.). Durata: 18 ore Da 02/05/2018 – 30/05/2018

Excel base

Obiettivo: il corso illustra come utilizzare microsoft excel partendo dalle sue funzioni più semplici ed elementari, per orga-

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Programmazione cnc – livello base

Obiettivi: acquisire le conoscenze necessarie ad interpretare ed utilizzare i codici di programmazione iso per sviluppare semplici programmi o per intervenire apportando correzioni e aggiustamenti su programmi complessi già esistenti. Durata: 20 ore Dal 10/05/2018 al 2018

Formazione per addetti ai lavori elettrici: pes pav pei: la sicurezza nei veicoli ibridi ed elettrici Obiettivi: il corso fornisce le necessarie conoscenze tecniche e le modalità di organizzazione e conduzione dei lavori

elettrici in sicurezza per il personale che lavora su veicoli ibridi ed elettrici pes (persona esperta), pav (persona avvertita), pei (persona idonea ai lavori sotto tensione) Durata: 20 ore Da 17/05/2018 al 07/06/2018 Gratuito per dipendenti di aziende aderenti a fondartiginato, per i titolari la quota di iscrizione è di € 220,00+iva

Qualifica di estetista

Obiettivi l’estetista è in grado di effettuare trattamenti estetici su tutta la superficie del corpo umano volti alla eliminazione e/o attenuazione degli inestetismi, utilizzando tecniche manuali e apparecchi elettromeccanici per uso estetico, nonché prodotti e tecniche atte a favorire il benessere dell’individuo sano. Durata: 1800 ore Dal maggio 2018 – aprile 2020

FORMart Reggio Emilia Via Luigi Sani 7 - 42121 Reggio Emilia tel. 0522 267411 - fax. 0522 334640 info@reggio.formart.it ____

Addetti alla conduzione di carrelli semoventi con conducente a bordo

Obiettivi: Ottenere l’attestato all’uso del carrello elevatore, previa frequenza di almeno il 90% del monteore del corso e superamento delle prove di verifica Durata: totale 12 ore Dal 16/05/2018 al 01/06/2018 Finanziato se aderenti a Fondartigianato. Per i non aderenti € 210,00+iva (€ 256,20)

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Percorso formativo per titolari e preposti delle sale da gioco Obiettivi: Assolvimento obbligo formativo per Titolari e Preposti delle sale da gioco Durata: totale 16 ore Dal 13/04/2018 al 04/05/2018

Corso sul buon funzionamento del cronotachigrafo Obiettivi: Il percorso, progettato in modo coerente alla normativa vigente, illustra il quadro normativo in materia, descrive l’evoluzione tecnologica dei cronotachigrafi e fornisce le competenze per un corretto uso degli stessi (analogici e digitali) e per interpretarne stampe e pittogrammi. Durata: totale 8 ore Dal 07/04/2018 al 07/04/2018

Sistemi solari fotovoltaici: regole base per l’installazione, tecnologie e norme Obiettivi: Il D.LGS. 28/2011 e S.M.I rende obbligatoria la frequenza di corsi di aggiornamento per i Responsabili Tecnici installatori di impianti a fonti energetiche rinnovabili. Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di installare un impianto solare fotovoltaico a regola d’arte e redigere la dichiarazione di conformità. I partecipanti conosceranno inoltre le leggi nazionali e regionali che consentono e che normano l’installazione di impianti fotovoltaici. Durata: totale 8 ore Dal 16/03/2018 al 16/03/2018

Pompe di calore e sistemi solari fotovoltaici: generatori, impianti, componenti e materiali istemi solari fotovoltaici: regole base per l’installazione, tecnologie e norme

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Obiettivi: Il D.LGS. 28/2011 e S.M.I rende obbligatoria la frequenza di corsi di aggiornamento per i Responsabili Tecnici installatori di impianti a fonti energetiche rinnovabili. Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di esporre con chiarezza vantaggi dei limiti e dei sistemi integrati fotovoltaici - pompe di calore. Durata: totale 8 ore Dal 23/03/2018 al 23/03/2018

Pedicure con l’utilizzo di micromotore e frese

Obiettivi: Dedicato ai professionisti del settore che vogliono imparare ad eseguire una pedicure attraverso l’utilizzo di frese e micromotori Durata: totale 8 ore Dal 08/04/2018 al 08/04/2018

Il massaggio hot stone

Obiettivi: Il percorso insegna la manualità tecnica del massaggio Hot Stone con l’utilizzo delle pietre, sviluppando una particolare sensibilità all’ascolto, al tocco e all’armonia dello stesso Durata: totale 12 ore Dal 15/04/2018 al 22/04/2018

Vince il cliente o vinci tu? determinazione e flessibilita’ nella trattativa con il cliente

Obiettivi: Acquisire maggiore flessibilità nella relazione col cliente e con tipologie di clienti diversi. Rendere più incisiva la conduzione della trattativa, particolarmente nella fase di chiusura. Sviluppare abilità e astuzie negoziali Calendario : durata 9 ore: 3 incontri da 3 ore: Lunedì 19/03/2018 dalle 18.30 alle 21.30 - Lunedì 26/03/2018 dalle 18.30 alle 21.30 -Lunedì 09/04/2018 dalle 18.30 alle 21.30

Corso base di contabilità generale

(Ipartecipanti non occupati al termine del corso, se lo desiderano, potranno svolgere una breve esperienza di tirocinio di 60 ore in una impresa o presso uno studio professionale della provincia di Reggio Emilia) Obiettivi: La figura del contabile è sempre molto ricercata dalle aziende. Questo corso vuole essere un “ponte formativo” tra scuola/università e pratica amministrativa, con l’obiettivo di preparare professionisti capaci di gestire l’amministrazione d’impresa, attraverso lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e, per chi lo desidera, attraverso una esperienza diretta in azienda (“opzione stage”). Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coeren¬te e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa. Durata: 60 ore di aula nelle seguenti serate: 27 marzo, 03,05,10,17,24 aprile, 02,08,15,22,29 maggio; 05,12,19,26 giugno dalle 18.30 alle 22.30, al termine per i partecipanti non occupati, se lo desiderano, è possibile fare una breve esperienza di tirocinio in azienda di 60 ore.

Buste paga e contributi

(I partecipanti non occupati che lo desiderano, al termine del percorso in aula, se lo desiderano, sarà possibile svolgere una breve esperien¬za di tirocinio di 60 ore in una impresa o presso uno studio professionale della provincia di Reggio Emilia) Obiettivi: Una delle professioni che sta vivendo un forte sviluppo e che è molto richiesta è quella dell’operatore buste paga. Di norma, l’addetto alle buste paga opera all’interno di uno stu¬dio di

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consulenza del lavoro oppure all’interno dell’ufficio amministrazione del personale di aziende di medio-grandi dimensioni, e si occupa di curare il rapporto tra le aziende e le varie istituzioni quali l’INPS, l’Agenzia delle Entrate e l’INAIL. Per giungere a tale obiettivo professionalizzante, il corso è finalizzato a fornire gli strumen¬ti applicativi necessari per l’elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge. Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia. Calendario: durata 60 ore di aula: 15 incontri il mercoledì sera dal 21/03/2018 al 04/07/2018 dalle 18.30 alle 22.30 (al termine per i partecipanti non occupati, se lo desiderano, è possibile fare una breve esperienza di tirocinio in azienda di 60 ore)

tel. 0522 694753 - fax 0522 691786

La gestione amministrativa delle transazioni con l’estero

Obiettivi: Requisiti, strumenti operativi disponibili, obblighi e adempimenti per una corretta applicazione della normativa di riferimento. Durata: 4 ore 20/03/2018

Obiettivi: Il corso illustra come affrontare la gestione amministrativa, contabile e fiscale delle operazioni commerciali internazionali, valutando le criticità correlate alla normativa dei differenti Paesi e le opportunità di semplificazione offerte dalla normativa Comunitaria, sia rispetto alla gestione clienti che fornitori. Calendario: durata 8 ore: 5 incontri da 2 ore ciascuno: Mercoledì 11/04/2018 - Mercoledì 18/04/2018 - Mercoledì 02/05/2018 - Mercoledì 09/05/2018 orario: dalle 18.00 alle 20.00

FORMart Correggio Via G. Matteotti 7 - 42015 Correggio 53 . IMPRESE&TERRITORIO 02|18

info.correggio@formart.it ____

Tedesco livello base

Obiettivi: Comprendere ed utilizzare espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Presentare se stessi e gli altri e fare domande e rispondere su particolari personali come: “dove abiti”, “che persone conosci” e “cosa possiedi”. Interagire in modo semplice, purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare. Essere in grado di dedurre le informazioni più rilevanti contenute in brevi comunicazioni scritte o orali, annunci, descrizioni, lettere. Durata: 20 ore Dal 04/04/2018 al 30/05/2018

La gestione del lavoro saltuario

La gestione delle assenze in azienda e i riflessi in busta paga

Obiettivi: Conoscere gli obblighi giuridici e amministrativi, valutare e scegliere gli strumenti operativi più idonei. Durata: 4 ORE 27/03/2018

Visual merchandising per il punto vendita

Obiettivi: Formare personale in grado di orientare le scelte di acquisto dei clienti grazie al proprio bagaglio di conoscenze delle tecniche di visual marketing e sul-

la base della strategia aziendale di riferimento. Il Visual acquisirà le competenze tecniche per valorizzare ed esaltare i prodotti presenti nel punto vendita, coordinando i diversi linguaggi di comunicazione e sfruttando il vantaggio competitivo offerto dalle più recenti tecniche di vendita diretta e di comunicazione. Durata: 16 ore Dal 09/04/2018 al 19/04/2018

Leadership e managerialità

Obiettivi: Come si fa ad essere un “bravo capo”? Si può imparare a coinvolgere i propri collaboratori, valorizzandoli e responsabilizzandoli nel raggiungimento degli obiettivi aziendali? Come si fa a mettere le persone al posto giusto? Chi deve fare che cosa? Che cosa e a chi potrei delegare per risparmiare tempo? Il corso passa in rassegna questi temi “chiave”, per condurre i partecipanti a riflettere sul proprio stile di leadership, autovalutarlo, individuare i valori espliciti e i valori impliciti della propria organizzazione, sviluppare e potenziare le capacità organizzative e gestionali necessarie a coordinare i propri collaboratori nel raggiungimento dei risultati aziendali. Durata: 15 ore Dal 09/04/2018 al 07/05/2018

Microblading

Obiettivi: Dedicato a chi vuole realizzare sopracciglia realistiche naturali, nella massima sicurezza e con risultati eccellenti. Pelle e anatomia, teoria del colore. Forme e struttura del disegno. Come si disegna, come si usa il manipolo. Spiegazione step by step. Metodo e dimostrazione su testina. Come si lavora (su pelle sintetica) Durata: 15 ore Dal 13/05/2018 al 14/05/2018

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Novità in materia fiscale (e non solo) per imprese piccole e grandi Per rimanere aggiornato su bandi, contributi e su tutto quello che riguarda la vita della tua impresa vai su

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FISCO Anche in Italia arriva la formula del CONDHOTEL Arriva anche in Italia la formula del “condhotel”. Il proprietario di un albergo vende una stanza dotata di cucina, quindi autonoma e indipendente, e chi la compra può fruirne in modo esclusivo per le vacanze estive o le ferie natalizie.Il condhotel può nascere sia dalla trasformazione in appartamenti di una porzione di un albergo esistente (non più del 40% della superficie) sia dall’aggregazione ad un hotel di

un certo numero di appartamenti ubicati nelle immediate vicinanze (200 metri lineari). È con il Dpcm del 22 gennaio 2018 (già registrato alla corte dei conti e in attesa di essere pubblicato in gazzetta ufficiale) che viene disciplinato l’istituto del condhotel con la finalità di diversificare e migliorare la qualità dell’offerta turistica nazionale incentivando gli investimenti di riqualificazione delle strutture alberghiere.

Redditi Società di Persone 2018: bonus alberghi alla prova del quadro RU La legge di Bilancio 2017 (legge 232/2016)

ha prorogato per il 2017-2018 il cosiddetto «bonus alberghi», prevedendo un innalzamento del credito d’imposta dal 30% al 65% a fronte delle spese effettuate per interventi di riqualificazione di strutture ricettive turistico alberghiere ed agrituristiche sostenute nel periodo, da ripartirsi in due quote annuali (non più tre) di pari importo. I soggetti beneficiari, quindi, compileranno il modello Redditi SP, SC o PF 2018 inserendo tale credito, nel relativo quadro RU, indicando il codice identificativo A6 «Riqualificazione strutture ricettive turistico/alberghiere» nella colonna 1 “Codice credito”.

Comunicazione dati fatture del 2° semestre 2017: presentazione con semplificazioni entro il 6 aprile 2018 L’Agenzia delle entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 29190 del 5 febbraio 2018, con cui ha indicato i nuovi termini di presentazione della comunicazione dati fatture relative al 2° semestre 2017 nonché una serie di semplificazioni dell’adempimento. Il citato Provvedimento, nel rispetto delle norme dello Statuto del contribuente, richiamate al punto 1.5, posticipa la data di presentazione della comunicazione dati fatture relativa al 2° semestre 2017, originariamente fissata al 28 febbraio 2018, al 6 aprile 2018. Alla stessa data è fissata la scadenza per le eventuali integrazioni e per la trasmissione telematica opzionale dei dati delle fatture emesse e ricevute. Inoltre, le comunicazioni delle fatture riferite alle operazioni del 2018 – anche per chi esercita l’opzione – potranno essere inviate con cadenza trimestrale o semestrale. Il Provvedimento in oggetto, inoltre, recepisce le semplificazioni introdotte dal D.L. n. 148/2017 consentendo di inviare il documento riepilogativo delle fatture di importo inferiore a € 300 registrate cumulativamente. In sostanza viene limitato il numero delle informazioni da trasmettere in quanto diviene facoltativo compilare i dati anagrafici di dettaglio delle controparti. Infine, i contribuenti possono trasmettere i dati delle fatture emesse, di quelle ricevute e delle relative variazioni sia con cadenza trimestrale che con cadenza semestrale. Le nuove regole possono essere utilizzate anche per inviare le comunicazioni integrative di quelle errate riferite al primo semestre 2017. I contribuenti che intendono continuare a utilizzare il software di mercato usato per predisporre la comunicazione del primo semestre 2017 possono continuare a trasmettere i dati secondo le precedenti regole. Per agevolare i contribuenti e gli intermediari, l’Agenzia mette a disposizione sul proprio sito internet due pacchetti software gratuiti, uno per il controllo dei file delle comunicazioni e uno per la loro compilazione.

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Il bonus alberghi, introdotto dall’articolo 10 Dl 83/2014 con lo scopo di migliorare e sviluppare il turismo interno ed internazionale, in un primo momento era riservato solo alle strutture turistico – alberghiere, ma successivamente è stato esteso anche agli agriturismi (legge 232/2016) e, dal 2018, alle strutture che prestano cure termali (legge 205/2017). Dal punto di vista oggettivo, invece, per poter beneficiare del credito del 65% per il 2017 (del 30% per i periodi precedenti) è necessario che il contribuente sostenga nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione spese per interventi di: • manutenzione straordinaria; • restauro e risanamento conservativo; • ristrutturazione edilizia; • eliminazione delle barriere architettoniche; • incremento dell’efficienza energetica; • involucro edilizio; • per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente alle anzi dette strutture.

LAVORO Apprendistato e formazione in distacco L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ribadisce la piena legittimità del distacco di un apprendista, a condizione che questo non ostacoli l’obiettivo formativo alla base del contratto. Il distacco deve essere espressamente previsto nel piano formativo individuale del lavoratore ed occorre la presenza di un tutor “adeguato” messo a disposizione dal datore di lavoro distaccante (ammesso il tutoraggio attraverso strumenti di formazione “a distanza”).

INPS – raddoppio del contributo da

versare nei licenziamenti collettivi L’INPS “regolamenta” il raddoppio della contribuzione dovuta, dal 2018, per i licenziamenti collettivi effettuati dalle aziende soggette alla CIGS. Per ogni lavoratore con anzianità pari o superiore a 3 anni il contributo “sale” da 1.486,02 a 2.972,04, che diventano addirittura 8.916,12 qualora i licenziamenti collettivi non abbiano formato oggetto di accordo sindacale.

Incentivi per l’assunzione di soggetti iscritti a Garanzia Giovani Stanziati 100 milioni di euro per l’assunzione di giovani di età compresa tra i 16 ed i 29 anni iscritti al Programma ‘Garanzia Giovani’. L’assunzione può avvenire alternativamente con contratto di apprendistato professionalizzante o con contratto di lavoro a tempo indeterminato (in entrambi i casi è ammesso il part time); in quest’ultimo caso, se ce ne sono i presupposti, l’incentivo è cumulabile con lo sgravio triennale introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 (misura ad oggi ancora ‘orfana’ delle necessarie indicazioni operative e procedurali che la rendano materialmente applicabile .). L’incentivo per chi assume da Garanzia Giovani è pari, per 12 mesi, alla contribuzione a carico del datore di lavoro (premi INAIL esclusi), entro un massimo di 8.060 € annui. INPS – i congedi del padre lavoratore L’INPS ha fatto il punto della situazione sui congedi spettanti al padre lavoratore per l’anno 2018: 1. 4 giorni di congedo obbligatorio da fruire entro 5 mesi; 2. 1 giorno di congedo facoltativo da fruire in sostituzione di periodi di astensione obbligatoria della madre.

Ministero del lavoro - il lavoro intermittente nelle imprese alimentari artigiane Il Ministero del Lavoro continua la sua azione “esegetica” di ricondurre a fattispecie…..moderne ed attuali….una norma – il regio decreto n. 2657 del 1923 – la cui elencazione di attività è ancora oggi alla base della più parte dei contratti di lavoro a chiamata stipulati per ragioni oggettive. Nel caso di specie si ammette il legittimo ricorso al jon on call per figure come camerieri, personale di servizio e di cucina, etc. anche da parte delle imprese alimentari artigiane (che non sono dunque un “pubblico esercizio” in senso stretto), come ad esempio pizzerie al taglio, rosticcerie, etc., a condizione che “svolgano attività proprie del turismo, pubblici esercizi e spettacolo applicando i relativi contratti collettivi”.

BANDI E AGEVOLAZIONI BANDO INAIL – ANNO 2017 Obiettivo: Incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché, incentivare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. Soggetti beneficiari: I soggetti destinatari

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dei finanziamenti sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato ed agricoltura e, per l’asse 2 di finanziamento, anche gli Enti del terzo settore.

Progetti ammessi a finanziamento Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese in 5 Assi di finanziamento:: 1. Progetti di investimento (Asse di finanziamento 1) 2. Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (Asse di finanziamento 1) 3. Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC) (Asse di finanziamento 2) 4. Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (Asse di finanziamento 3) 5. Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (Asse di finanziamento 4) 6. Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli (Asse di finanziamento 5- sub Assi 5.1 e 5.2). Risorse finanziarie destinate ai finanziamenti L’importo destinato dall’INAIL ai progetti di cui al punto 3, sul di bilancio di competenza dell’anno 2017, è ripartito sui singoli Avvisi regionali/provinciali pubblicati sul portale dell’Inail.

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Entità del contributo Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA come di seguito riportato. Per gli Assi 1, 2, 3 e 4 nella misura del 65% e con i seguenti limiti: Assi 1, 2, 3, fino al massimo erogabile di 130.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 5.000,00 Euro. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale di cui all’allegato 2 non è fissato il limite minimo di finanziamento. Asse 4, fino al massimo erogabile di 50.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 2.000,00 Euro. Asse 5 (5.1 e 5.2) nella misura del: 40% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.1 (generalità delle imprese agricole); 50% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.2 (giovani agricoltori). In ogni caso, il finanziamento massimo erogabile è pari a Euro 60.000,00; il finanziamento minimo è pari a Euro 1.000,00. Modalità di presentazione. La domanda deve essere presentata in modalità telematica, Scadenza: Dal 19 Aprile al 31 Maggio 2018

CCIAA di Modena - Pubblicata la seconda edizione del bando “Contributi per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola lavoro a.s. 2017-2018 La Camera di Commercio di Modena in data 15/2/2018 ha approvato il bando “Contributi per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola lavoro a.s. 20172018” - Seconda edizione. Con questo bando intende offrire alle imprese e ai soggetti ospitanti diversi dalle imprese un contributo per coprire, in parte, gli oneri sostenuti nella formazione degli studenti ospitati nei percorsi di alternanza scuola lavoro dovendo destinare personale interno all’affiancamento degli studenti durante lo stage. Il contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante, sarà modulato come segue:

• € 600,00 per la realizzazione da 1 a 5 percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro; • € 1.000,00 per la realizzazione da 6 o più percorsi di alternanza scuola-lavoro; • € 200,00 ulteriori nel caso di inserimento in azienda di studente/i diversamente abile/i certificati ai sensi della Legge n. 104/92. Requisito indispensabile per poter partecipare al bando è l’iscrizione al Registro nazionale alternanza scuola-lavoro. Le domande di contributo possono essere presentate soltanto con modalità telematica a partire dalle ore 8,00 di giovedì 1^ marzo 2018 fino alle ore 20,00 di venerdì 30 marzo 2018. Fondo Starter Fondo Energia - Apertura nuova call 1/3/2018 Riaperti i termini per la presentazione delle domande Domande dal 1 marzo al 7 maggio 2018 Riattivato il Fondo regionale multiscopo di finanza agevolata . compartecipazione privata finalizzato al sostegno delle nuove imprese e, per il comparto energia, ad incentivare interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. CCIAA Reggio Emilia – Banco contributo per percorsi di alternanza scuola lavoro La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia, vista l’istituzione del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro e in considerazione delle nuove funzioni ad essa assegnate dal D.lgs. 219/2016, intende promuovere l’iscrizione delle imprese nel Registro incentivando sia l’iscrizione che l’inserimento di giovani studenti in percorsi di alternanza scuola lavoro in relazione agli anni scolastici 2017/2018 e/o 2018/2019. Obiettivo dell’Ente è quello di assumere un ruolo attivo nella promozione delle attività di alternanza scuola lavoro avvicinando le imprese ai percorsi scolastici di alternanza.

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI La dotazione finanziaria prevista per tale intervento è pari a € 130.000,00. Le domande dovranno essere inviate dal 22/02/2018 al 30/11/2018. La Camera di commercio si riserva la facoltà di riaprire i termini di scadenza del bando prolungandone gli effetti in caso di non esaurimento delle risorse disponibili e di rifinanziare il bando con ulteriori stanziamenti. CCIAA Reggio Emilia – Bando voucher digitali INDUSTRIA 4.0 La Camera di commercio di Reggio Emilia ha approvato il progetto “Punto Impresa Digitale” (PID), al fine di promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese (da ora in avanti MPMI), di tutti i settori economici attraverso. Con l’iniziativa “Bando voucher digitali I4.0 - Anno 2018” sono proposte due misure che rispondono ad altrettanti obiettivi specifici tra loro complementari: - sviluppare la capacità di collaborazione tra MPMI e tra esse e soggetti altamente qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie I4.0, attraverso la realizzazione di progetti in grado di mettere in luce i vantaggi ottenibili attraverso il nuovo paradigma tecnologico e produttivo; - promuovere l’utilizzo, da parte delle MPMI della circoscrizione territoriale camerale, di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Nazionale Impresa 4.0. - per entrambe le misure lo scopo a lungo termine è anche quello di stimolare la domanda da parte delle imprese del territorio della Camera di commercio, di servizi per il trasferimento di soluzioni tecnologiche e/o realizzare innovazioni tecnologiche e/o implementare modelli di business derivanti dall’applicazione di tecnologie I4.0. Sono ammissibili a questo bando le MPMI con sede legale e/o unità operativa nella provincia di Reggio Emilia; 1. Per la MISURA A, i voucher sono unitari e concessi direttamente alla singola im-

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presa, la quale deve tuttavia partecipare ad un progetto aggregato proposto da un unico proponente che indichi in domanda l’elenco delle imprese che saranno coinvolte (da 10 a 20 imprese), oltre a descrivere il progetto e definire il valore unitario del voucher come indicato nella Scheda 1 – Misura A” 2. Per la MISURA B, il destinatario del voucher è la singola impresa che ha presentato domanda di agevolazione. Tutte le spese devono essere sostenute a partire dalla data di presentazione della domanda e fino al 180° giorno successivo alla data di approvazione della Determinazione di approvazione delle graduatoria delle domande ammesse a contributo. 1. Per la MISURA A, i servizi di consulenza relativi ad una o più tecnologie tra quelle previste all’art.2. Le spese di formazione sono ammissibili esclusivamente se essa riguarda una o più tecnologie tra quelle previste dall’art.2 comma 3, Elenco 1, nel limite del 30% del totale della spesa prevista dall’impresa (investimento complessivo minimo di € 3.000,00) 2. Per la MISURA B , i servizi di consulenza relativi ad una o più tecnologie tra quelle previste all’art.2. Le spese di formazione sono ammissibili esclusivamente se essa riguarda una o più tecnologie tra quelle previste dall’art.2 comma 3, Elenco 1, nel limite del 50% del totale della spesa prevista dall’impresa (investimento complessivo minimo di € 4.000,00). Il contributo riconoscibile all’impresa avrà un importo massimo di 10.000,00 euro oltre la premialità di € 250,00 relativa al rating di legalità. Gli importi assegnati sono limitati alle seguenti percentuali dei costi ammissibili: • nel caso di formazione il 60% dei costi ammissibili; • nel caso dei servizi di consulenza in materia di innovazione il 50% dei costi ammissibili elevabili fino al 75%, a condizione che l’importo totale degli aiuti per servizi di consulenza in materia di innovazione non superi 200.000,00 € per beneficiario nell’arco di 3 anni.

I contributi a fondo perduto (voucher) verranno assegnati a fronte della realizzazione delle seguenti misure di innovazione tecnologica I4.0 • Misura A – Progetti indirizzati all’introduzione delle tecnologie di cui al comma 3, articolo 2 del Bando, i cui obiettivi e modalità realizzative siano condivisi da più imprese, presentati secondo quanto specificato nella parte generale del Bando e nella “Scheda 1 – Misura A”• Misura B – Domande di contributo relative a servizi di formazione e consulenza finalizzati all’introduzione delle tecnologie di cui al comma 3 dell’articolo 2 del Bando, presentate da singole imprese secondo quanto specificato nella parte generale del Bando. Le richieste di voucher devono essere presentate prima dell’avvio dell’attività oggetto dell’agevolazione. Per avvio dell’attività si intende l’inizio dell’attività formativa o del servizio di consulenza. Le domande potranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica all’interno del sistema Telemaco di InfoCamere dal 16/04/2018 al 31/05/2018.

SICUREZZA Delibera della Giunta Regionale della Regione Emilia Romagna n°828 del 12 giugno 2017:

“Approvazione delle Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi” Le infezioni da legionella sono un problema sempre più importante nella sanità pubblica e sono sottoposte a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dell’Unione Europea (UE) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Negli anni, in Italia, il numero dei casi notificati è passato dai 100 casi all’anno negli anni ‘90 ai quasi 1500 nel 2014. La Legionella è ampiamente diffusa in natura, si trova associata alla presenza di

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acqua, superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche ed ambienti umidi in genere; da queste sorgenti la Legionella può colonizzare gli ambienti idrici artificiali, reti cittadine, impianti idrici e di climatizzazione piscine, fontane, ecc., le quali si pensa agiscano come amplificatori e disseminatori del microrganismo creando un potenziale rischio per la salute umana, specialmente per le persone portatrici di fattori di rischio, età > 50 anni, sesso maschile, fumo, presenza di patologie croniche con o senza immunodeficienza associata. La Legionella è normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenenti il batterio oppure di particelle derivate dall’essiccamento. Non si tratta quindi di eradicare un germe che è ubiquitario ma di mettere in atto un sistema di controllo coordinato al fine di tutelare la salute pubblica. L’Allegato 1 del provvedimento fornisce i criteri e modalità per la valutazione del rischio ed indicazioni finalizzate alla prevenzione e al controllo delle Legionellosi, in particolare, sul territorio regionale, si rivolge al sistema sanitario regionale, agli operatori ed alle associazioni di categoria dei settori direttamente o indirettamente interessati alla problematica ovvero: 1. operatori del settore turistico, termale,

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sportivo e ricreativo; 2. progettisti e tecnici addetti alla costruzione degli impianti; 3. impiantisti e tecnici addetti alla manutenzione degli impianti; 4. amministratori condominiali, ecc.. Per le strutture che sono anche luoghi di lavoro la valutazione del rischio è obbligatoria in quanto alcune specie di Legionella sono classificate al Gruppo 2 tra gli agenti patogeni nell’Allegato XLVI del Titolo X del D. Lgs. 81/08 e smi., titolo da attuare in conformità ai disposti degli art. 15 e 18 del Titolo I del citato decreto. La valutazione del rischio deve essere documentata formalmente nel Documento di Valutazione del Rischio datato e sottoscritto dagli estensori, nel quale deve essere definito il Piano di controllo cioè l’insieme delle misure da mettere in atto per controllare e minimizzare il rischio Legionellosi. La valutazione del rischio deve essere effettuata e revisionata almeno ogni 2 anni o ogni anno sulla base delle tipologia delle strutture e degli impianti, ogni volta che la situazione valutata possa essersi modificata ed urgentemente ad ogni segnalazione di un possibile caso di Legionellosi. Le Linee guida recepiscono i contenuti delle Linee guida nazionali concordati in sede di Conferenza Permanente per i rapporti Stato, Regioni e Province autonome

di Trento e Bolzano ed indicano inoltre: a) i requisiti tecnico - costruttivi per la realizzazione dei nuovi impianti idro – sanitari e di condizionamento; b) i criteri e le raccomandazioni per la gestione degli impianti a rischio e per il monitoraggio ambientale con particolare riferimento alle: 1. strutture turistico – ricettive, termali ad uso collettivo (impianti sportivi e ludici, palestre, centri commerciali, fiere ed esposizioni, ecc.); 2. strutture sanitarie; 3. strutture socio sanitarie e socio assistenziali; c) le modalità di effettuazione degli interventi delle Aziende Sanitarie Regionali a seguito del verificarsi di casi di Legionellosi; d) le modalità di collaborazione tra le Aziende Sanitarie al fine di rendere più efficaci i piani di sorveglianza e controllo nelle strutture sanitarie; e) i criteri di qualità analitica e la rete organizzativa di laboratori pubblici ambientali e regionali; Per quanto sopra esposto è il caso di auspicare che i Comuni tengano conto di quanto previsto nell’Allegato 1 della delle Linee guida, provvedendo all’adeguamento dei propri regolamenti al fine di assicurare nel territorio della Regione l’applicazione omogenea delle suddette linee guida a salvaguardia della salute pubblica.

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