Imprese & Territorio 02 2019 - Economia circolare: slogan o necessità?

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Periodico di informazione di Lapam Confartigianato

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Campogalliano Sassuolo una storia lunga 30 anni Numeri, rinvii e date dell'opera

L’intervista Carlo Cottarelli dialoga con Lapam in occasione del 60° anniversario dell'associazione

Dalla campagna alla cucina Intervista alla preside dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco, Maura Zini

Economia Circolare: Slogan o necessità? Un evento il 17 aprile in Lapam Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2

02 MARZO/APRILE 2019


VERSO LE EUROPEE Cosa si aspettano le PMI dall’Europa?

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO Legge di Bilancio 2019: quattro eventi per capire i suoi effetti sulle imprese «In centro a Modena i negozi condannati a chiudere dai nuovi centri commerciali» Un incontro a Pievepelago per rilanciare l’economia montana

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Campogalliano Sassuolo: una storia lunga trent'anni Sfide odierne che vengono da lontano

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FOCUS

IN COPERTINA La chiusura del cerchio Cos'è l'economia Circolare Economia circolare, le imprese ci credono. Siglata l'alleanza per l'ambiente

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L'INTERVISTA Cottarelli: “Attuare le giuste riforme per tornare a crescere”

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NOTIZIE DI CATEGORIA Benessere: Medicina e bellezza, professionisti a confronto grazie al filo diretto Meccanica: Le nostre imprese alla scoperta del mercato tedesco Media e Comunicazione: Per fare marketing devi conoscere il tuo cliente Media e Comunicazione: Privacy e Cyber Sicurezza. Tre eventi sul territorio per fare il punto Moda: Moda makers a maggio il distretto di Carpi si ripresenta sulla vetrina internazionale Moda: Progetto Pop Up Fashion Store Giovani Imprenditori: Cliente soddisfatto? Scoprilo con i Lego Edilizia: Appalti pubblici: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 Commercio: Sono tornati gli studi di settore? Commercio: Un esempio ISA per il commercio Giardinieri: Appalti riservati del verde: l’esclusività penalizza le micro e piccole imprese Terzo settore: Mamma a Carico mia figlia ha novant'anni Turismo: Licom incontra Wonderbox

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FOTONOTIZIA Lapam sulla neve seconda edizione

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RAPPORTI CON LE SCUOLE Dalla campagna alla cucina. Ecco come insegniamo agli studenti ad essere buoni produttori

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L'IMPRESA DEL FARE Hansa Tmp: “La rete è la nostra forza”

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CORSI E FORMAZIONE BY FORMart Corsi in partenza a Modena e Reggio Emilia

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FISCO, LAVORO E BANDI Novità e adempimenti Fiscali Novità in materia di Rapporti di Lavoro Nuovi Bandi e finanziamenti per le Imprese

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Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Chiara Vecchi, Monica Salvioli, Elena Baraldi, Letizia Budri, Stefano Gelmuzzi, Marco Pignatti, Enzo Fanì, Nicola Boschetti. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie archivio Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu tel. 059 893111

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CATEGORIA SINDACALE SU EDITORIALE TRE RIGHE

La strada dello sviluppo Inutile girare intorno, il tema principale di questi mesi per i nostri territori resta quello delle infrastrutture. Dalla Bretella alla Cispadana, dalla tangenziale di Rubiera al raccordo con lo scalo merci di Marzaglia, fino al cosiddetto Passante di Bologna che, appunto, dovrebbe consentire di superare lo snodo autostradale del capoluogo di regione senza perdere interminabili ore nel traffico. In quest’ultimo periodo il focus è fissato in modo particolare sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo che ha, come opere accessorie, anche la tangenziale di Rubiera e il raccordo con lo scalo intermodale di Marzaglia che, senza un collegamento fluido, rischia di essere derubricato a ‘cattedrale nel deserto’. Senza poi dimenticare la Cispadana, l’autostrada che dovrebbe collegare la A22 con la

A13, ovvero la Brennero con la Bologna-Padova consentendo un servizio all’area nord della provincia di Modena e a tutta l’area circostante. Perché chiediamo, da tempo e con forza, che queste opere vengano realizzate? Non si tratta di incaponirsi su progetti del passato, ma di aumentare il livello di competitività delle nostre imprese manifatturiere sollecitate da una concorrenza mondiale sempre più spietata e ingabbiate dai lacci di una burocrazia troppo invadente. Ricordo solo due aspetti: il primo è legato al lavoro. Senza manifattura il rischio di perdere quote significative di lavoro è altissimo, quello che occorre fare è, sulla scia di quanto già accade, qualificare sempre più il la-

voro manifatturiero, aumentando le competenze e investendo sull’area ricerca e sviluppo. Il secondo è legato all’ambiente: più infrastrutture uguale più inquinamento è un paragone non solo semplicistico, ma sbagliato. Infrastrutture all’altezza, snodi intermodali gomma-rotaia funzionanti, significano meno emissioni, tempi di percorrenza di merci e persone più rapidi e, in buona sostanza, un aumento non solo della qualità del lavoro ma anche della vita. Dunque non vogliamo costruire infrastrutture inutili, ma quelle necessarie allo sviluppo di questi territori che, comunque la si pensi, sono strategici per la tenuta del sistema economico del nostro Paese.

Gilberto Luppi Presidente Generale Lapam Confartigianato

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VERSO LE EUROPEE

Cosa si aspettano le PMI dall’Europa? A chiarirlo un documento in dieci punti di Sme United, l’organizzazione delle piccole imprese europee

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ME United, Organizzazione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore, ha presentato in occasione dell’intergruppo PMI, lo scorso 22 febbraio, al Parlamento Europeo le 10 priorità delle micro e piccole imprese per le Elezioni Europee 2019. La segretaria Generale di SME United Véronique Willems ha illustrato i punti fondamentali del “Memorandum delle PMI per le Elezioni Politiche Europee: Cosa si aspettano le PMI dall’Europa?”, davanti a una platea di deputati europei dei vari schieramenti politici presenti nell’Emiciclo di Bruxelles. Accesso alle risorse, digitalizzazione, green economy, pratiche leali e un mercato equilibrato, sono fra i temi prioritari e per i quali la Willems ha chiesto un supporto e un impegno maggiore da parte delle Istituzioni Europee nei prossimi anni. L’accesso ai finanziamenti

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insieme alla disponibilità di forza lavoro qualificata, sono due delle tre priorità più importanti per le micro e piccole imprese, che ancora oggi soffrono la competizione con le grandi imprese. Altrettanto importanti condizioni eque e trasparenti di concorrenza e relazioni B2B nel mercato. La Segretaria Generale Willems ha inoltre posto l’accento sulla necessità di garantire maggiore visibilità al valore aggiunto europeo per le PMI. La discussione è poi continuata, anche con gli interventi dell’Onorevole Othmar Karas (PPE-AT) Presidente dell’Intergruppo PMI al PE e gli Onorevoli Evelyn Regner (S&D – AT) e Philippe Lamberts (Verdi – BE), con l’analisi nel dettaglio delle priorità politiche individuate da SME United che chiede una società imprenditoriale a misura di PMI, un progresso sociale guidato dalle PMI, forza lavoro qualificata, digita-

lizzazione a misura di PMI, accesso alla finanza per l’innovazione e gli investimenti, un approccio sostenibile e circolare a misura di PMI, internazionalizzazione delle PMI, parità di condizioni nell’accesso al mercato e infine un mercato interno UE perfettamente funzionante. Véronique Willems ha chiesto inoltre che per il futuro ci sia un reale bilanciamento degli interessi fra imprese e consumatori all’interno dei dibattiti europei, ma soprattutto che le micro e PMI ritornino ad essere al centro dell’agenda politica dell’UE. Tutti i presenti hanno condiviso la necessità che i futuri legislatori UE rafforzino lo Small Business Act per avere politiche orizzontali sempre più a misura di PMI, sfruttando sempre di più anche strumenti quali il Test PMI, che nell’attuale legislatura non sempre è stato idoneamente utilizzato soprattutto dal Parlamento Europeo.


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

L'evento al Tecnopolo di Reggio Emilia

Legge di Bilancio 2019: quattro eventi per capire i suoi effetti sulle imprese Una manovra poco incisiva secondo il giudizio dei nostri esperti

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uattro eventi per illustrare alle imprese le novità contenute nella Legge di Bilancio

2019. Anche quest’anno la nostra associazione ha dedicato alla manovra dello Stato una serie di iniziative sul territorio, rivolte ad aziende e professionisti. Reggio Emilia, Formigine, Medolla e Marano sul Panaro, le quattro località scelte; due i relatori di eccezione: i giornalisti Gianni Trovati e Ilaria Vesentini de “il Sole 24 Ore” e i nostri esperti, Enzo Fanì, Luca Fiorentini, Marco Pignatti, Andrea Bonazzi, Massimo Benedetti, Nicola Boschetti e Marcello Benassi, per approfondire le singole misure.

stensione del Regime forfettario, fino alle principali misure a favore degli investimenti aziendali, ritenute però troppo timide e poco consistenti. Stesso giudizio sul fronte della semplificazione, considerata poco incisiva contro fisco e burocrazia. In definitiva una Legge di Bilancio tutt’altro che lungimirante in un

periodo di contrazione del ciclo economico. «Mi sarei aspettato dalla Finanziaria un taglio netto al cuneo fiscale. Questo non è avvenuto e avrà conseguenze pesanti anche in chiave occupazionale». La chiosa finale è del presidente Lapam Confartigianato, Gilberto Luppi.

Quattro focus, partecipati da decine di aziende, per comprendere l’efficacia dei principali provvedimenti rivolti alle PMI: dalla revisione delle tariffe Inail, al “nuovo” iper-ammortamento, dalla modifica del Codice degli Appalti, all’e-

L'evento all'auditorium Spira Mirabilis di Formigine

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

«In centro a Modena i negozi condannati a chiudere dai nuovi centri commerciali» Riportiamo l’intervista alla presidentessa Licom, Cinzia Ligabue, apparsa l’11 febbraio scorso sulla Gazzetta di Modena, a firma di Luca Gardinale

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i certo i problemi li conosce bene, anche perché lei stessa ha dovuto chiudere in seguito alla richiesta di aumento di un affitto già piuttosto importante. Cinzia Ligabue, presidente provinciale dell’associazione Licom e titolare della pelletteria Martinelli di via Emilia centro (e fino all’anno scorso del Furla shop, sempre sulla via Emilia), interviene così sulla questione commercio dopo l’incontro di giovedì scorso con il sindaco Muzzarelli in vista dell’ apertura del nuovo contenitore che nascerà dalla riqualificazione dell’ ex stabilimento Civ & Civ di via Polonia e del raddoppio del centro commerciale “I Portali”.

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Presidente Ligabue, cosa avete detto al primo cittadino alla riunione di giovedì? «Insieme alle altre associazioni di Rete imprese e ad alcuni rappresentanti dei centri di vicinato cittadini, gli abbiamo detto che oggi siamo molto preoccupati per l’ impatto delle due grandi attività in arrivo sui centri di vicinato e sui negozi del centro storico: insomma, già per il “piccolo” commercio non è un momento felice, con esercizi che in centro devono sostenere affitti tra i quattro e i cinquemila euro al mese, e se adesso ci si mettono anche queste enormi strutture...».

Strutture che però porteranno anche tanti nuovi posti di lavoro. «È vero, ma va anche considerato che di fronte a tanti posti di lavoro creati per queste grandi strutture ci saranno tanti altri posti persi nelle attività che chiuderanno, dai negozi del centro storico agli esercizi di vicinato. Oltre al numero dei dipendenti che saranno assunti dai nuovi negozi dei “Portali” e da quelli dell’ ex Civ & Civ, insomma, va valutato il bilancio tra le attività che apriranno e quelle che chiuderanno: un bilancio che rischia di essere pesante per le attività “storiche” della città».


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Via Farini a Modena

Dal sindaco, però, sono arrivate diverse proposte per rilanciare le piccole attività, a partire dall’istituzione di un fondo per sostenere le Pmi del commercio. «Si tratta di azioni importanti, ma non sono certa che saranno sufficienti di fronte a due forze che vanno in direzione contraria: da una parte la situazione attuale dei piccoli negozi, con il problema del caro-affitti in testa, e dall’altra l’apertura di due “giganti” che, impossibile nasconderlo, avranno un impatto su tutta la città. Pensando al Civ & Civ, ad esempio, capisco l’idea del Comune di attrarre gente da fuori e portarla in centro, ma mi

sembra molto improbabile che gli acquirenti che parcheggeranno in zona tangenziale e spenderanno tempo e denaro in quella struttura poi si spostino verso la Ghirlandina. Oggi non succede per i centri commerciali, e credo proprio che non succederà anche per la nuova struttura che nascerà in via Polonia e con il raddoppio del centro commerciale di viale dello Sport. Molto semplicemente, se la torta viene divisa per più persone, le fette sono più piccole...».

avanti? «Speriamo di sì, anche se questo, alla vigilia delle elezioni amministrative, non mi sembra il momento più idoneo per avviare un percorso del genere: considerando la portata delle due nuove aree commerciali che arriveranno in città, sarebbero serviti tempi e modalità di coinvolgimento diverse»

Le cose, comunque, non sono ancora definite, almeno per il comparto Civ & Civ: confidate che il percorso di confronto vada

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Un incontro a Pievepelago per rilanciare l’economia montana

Si è parlato di turismo, viabilità e sanità. Gli interventi del nostro presidente, Gilberto Luppi e del segretario di sede, Moreno Migliori

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n incontro partecipato (circa 200 persone) e dibattuto. L’appuntamento svoltosi a Pievepelago lo scorso 8 febbraio, con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e con l’assessore al Turismo, Andrea Corsini, ha visto una presenza molto significativa della nostra associazione.

mato stabile negli ultimi 10 anni. Il dato non è però omogeneo per comune: la popolazione aumenta nei comuni più popolosi (+3,3% a Pavullo e +3% a Serramazzoni), ma cala anche bruscamente in altre realtà (-8,7% a Polinago, -8,4% a Lama Mocogno, -7,9% a Riolunato, -5,9% a Sestola e -4,8% a Fanano).

Come presidente in carica di Rete Imprese Italia, infatti, hanno parlato sia il segretario della sede, Moreno Migliori, che il presidente Generale, Gilberto Luppi. Migliori ha presentato alcuni numeri significativi della zona: “L’Unione dei Comuni del Frignano conta poco più di 40mila abitanti, un dato tutto som-

Sul territorio si contano 4.937 imprese registrate (il dato è aggiornato al primo trimestre 2018), il numero è in calo di quasi 500 unità rispetto a dieci anni fa. Poco meno del 10% sono imprese manifatturiere, il 18,5% sono imprese delle costruzioni e quasi la metà, il 47,8% dei servizi a persone o alle imprese. Gli occupati nelle imprese sono quasi 10mila, suddivisi praticamente a metà tra autonomi e dipendenti. La quasi totalità delle imprese, inoltre, sono di piccole dimen-

sioni: il 99,5% sono al di sotto dei 50 addetti e occupano l’80% delle persone che lavorano nel mondo dell’impresa”. Luppi è entrato nel tema delle proposte e delle istanze delle imprese: “Non possiamo dimenticare le sfide che questo territorio si trova a dover affrontare. La prima, quella determinante potremmo dire, riguarda lo spopolamento: prima sottolineavo come le persone vadano a vivere nei luoghi già più popolosi e, invece, abbandonino quelli più periferici. Crediamo sia necessario, di conseguenza, far rimanere imprese e di conseguenza famiglie nei territori di montagna. Questo non solo per salvaguardare un patrimonio culturale, ambientale e storico inestimabile, ma per frenare fenomeni, quali il dissesto idrogeologico, che rischiano di avere un impatto devastante per tutti. Lo vediamo quando le ondate di piena dei fiumi, scendendo verso valle, tengono tutti in apprensione e col fiato sospeso. Come mantenere le imprese sul territorio dell’alta montagna? -

Il Presidente Gilberto Luppi durante l'evento

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Fiumalbo

si è chiesto Luppi -. Attraverso una fiscalità differenziata per queste zone e attraverso una viabilità che consenta di arrivare e di collegare in modo rapido la montagna con le zone a valle. Tra le sfide odierne che le imprese si trovano a dover superare c’è anche quella del digitale. A fronte di ciò lo sviluppo della banda ultra larga rappresenta un asset rilevante per lo sviluppo della competitività delle imprese del territorio. Senza una banda ultra larga adeguata le imprese, e penso anche a quelle turistiche, faticano a restare sul mercato”.

il 92% del tessuto: a metà anno vi vogliamo già dare il 50% dei rimborsi. Sappiamo che non cambierà la vita, ma è una boccata d’ossigeno. Quando avremo l’autonomia, vedrò il premer Conte a metà febbraio e spero che la situazione si sblocchi, avremo la possibilità di introdurre le ‘Zes – zone economiche speciali’ che potranno aiutare molto maggiormente le imprese della montagna”.

Tasso di crescita demografica nel Frignano negli ultimi 10 anni PAVULLO SERRAMAZZONI

L’assessore Corsini ha presentato il bando per gli albergatori che uscirà a marzo, mentre il presidente Bonaccini ha concluso: “Abbiamo stanziato 36 milioni per dimezzare l’Irap alle piccole e medie imprese montane, che sono

FANANO SESTOLA RIOLUNATO LAMA MOCOGNO POLINAGO

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FOCUS CAMPOGALLIANO SASSUOLO

Campogalliano Sassuolo: una storia lunga trent'anni Numeri, rinvii e date dell'opera di Autostrada Campogaliano Sassuolo S.p.A. controllata da Autostrada del Brennero e partecipata da Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. e altre società

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5 chilometri attesi da (oltre) trentanni. È questa la storia della Campogalliano-Sassuolo quella che però, per tutti, è la ‘Bretella’. Una bretella autostradale che dovrebbe (e il condizionale è, incredibilmente, ancora d’obbligo) collegare l’inizio della A22, l'Autostrada del Brennero, con la ‘capitale’ della piastrella valley o, anche qui secondo il lessico comune, con il ‘Distretto’. 15 chilometri circa, otto viadotti (per 2.550 metri), due gallerie artificiali (per 740 metri), cinque svincoli (tangenziale di Modena, Rubiera, Marzaglia, Sassuolo, Pedemontana) oltre allo svincolo di raccordo tra A1 e A22. Ma la Bretella non finisce qui: sono due gli assi secondari, entrambi molto importanti. Il primo è il collegamento alla tangenziale di Modena che prevede 3,5 chilometri, due viadotti, due sottopassi ferroviari e due svincoli (il primo con Fiera e Scalo Merci, il secondo con la tangenziale di Modena). Il secondo raccordo è

1° studio di impatto ambientale 1988

1° progetto 1992

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con la tangenziale di Rubiera con 1,4 chilometri e un viadotto. Inoltre il progetto prevede la variante alla via Emilia con 6,5 chilometri di tangenziale di Rubiera con un sottopasso ferroviario e un ponte sul Tresinaro. Per un totale di oltre 510 milioni di euro di investimento, di cui 215 di contributo statale. Ma, appunto, si farà la Bretella? È dal 1988 (quando il muro di Berlino sembrava ancora solido) che la domanda riecheggia sulle rive del Secchia. È di 31 anni fa il primo studio di impatto ambientale e del 1992 (l’anno delle stragi mafiose di Capaci e di via d’Amelio) il primo progetto di massima. Nel 1999 l’opera entra nel Prit (il piano regionale dei trasporti) e nel 2001 l’Autobrennero Spa approva il progetto preliminare. Due anni dopo viene siglata una intesa generale tra Governo e Regione. Nel 2004 l’impresa Pizzarotti chiede di realizzare la Bretella in Project financing, ma il ministro Lunardi conferma la scelta di asseLa bretella entra nel piano regionale trasporti 1999

AutoBrennero approva il progetto preliminare 2001

gnare l’opera all’Anas e nel 2005 il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) approva il finanziamento. Tutto sembra mettersi in discesa, ma Pizzarotti fa ricorso al Tar del Lazio e il ricorso viene accolto. Altro rinvio fino a fine 2006, quando l’infrastruttura entra tra le opere strategiche del ministero diretto allora da Di Pietro. Altra discesa? No, perché dopo lo sblocco dei primi 234 milioni (2009) cambia il Governo e il ministro Matteoli frena. Per anni la Bretella resta una sorta di miraggio, ma torna di moda nel 2016. Sembra fatta: a maggio 2018 inizieranno i lavori se non ché… se non ché cambia il Governo e l’opera, prima di partire deve essere sottoposta all’analisi costi benefici. Il 20 marzo 2019 il Ministero dei Trasporti comunica a Regione Emilia Romagna l'esito dell'analisi costi benefici: l'opera si può fare.

Intesa siglata tra Governo e Regione 2003

L'impresa Pizzarotti chiede di realizzare l'opera 2004


Autostrada A1

FOCUS CAMPOGALLIANO SASSUOLO

Autostrada A22

Casello zona fiera Scalo merci

Rubiera

Modena

Casello di Rubiera Casello di Marzaglia

Casello di Sassuolo

Magreta

Tangenziale di Modena

Bretella Campogalliano Sassuolo Tangenziale di Rubiera Raccordo tangenziale di Modena

Formigine

Sassuolo

Strada provinciale Pedemontana

Torrente Secchia

Il Cipe approva il finanziamento ad ANAS 2005

La bretella entra tra le opere strategiche 2006

Nuovo stop del governo 2009

Analisi costi benefici 2018

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Il Ministero dei Trasporti sblocca Sblocc 2019

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FOCUS LA STORIA DI CONFARTIGIANATO

Sfide odierne che vengono da lontano Cultura del lavoro autonomo, innovazione, modelli di rappresentanza alle origini dell’associazionismo artigiano. Un contributo di Anna Pina Paladini, autrice del recente: "Confartigianato dal miracolo economico alla nascita delle regioni"

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e organizzazioni libere di rappresentanza degli interessi artigiani nacquero dalle ceneri della Federazione artigiana fascista negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale e in quelli successivi, tra il 1945 e il 1946. Con esse prese vita il pluralismo associativo. In quel contesto, il primo nucleo di Confartigianato scaturiva dall’unione di due componenti. Innanzitutto, dalla vivacità, dal fermento e dall’iniziativa degli artigiani, che nei mesi successivi alla liberazione angloamericana del territorio diedero spontaneamente vita ad associazioni più o meno grandi, di carattere sia apartitico che vicine ai partiti in via di ricostituzione. In secondo luogo, la Confederazione nasceva dall’impegno e dall’esperienza di uomini che avevano rivestito un ruolo centrale nell’ambito della rappresentanza del settore già nei decenni precedenti, primo tra tutti Manlio Germozzi, considerato il fondatore della Confartigianato e destinato a rivestire ruoli di primo ordine all’interno della nuova compagine associativa.

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Ebbe allora inizio un processo che avrebbe impiegato più di un decennio per giungere ad un primo stadio di maturazione, dando vita ad una Confederazione con un programma da realizzare ben definito, un’organica e omogenea presenza sul territorio nazionale, una leadership e una rete di funzionari e affiliati, un elevato grado di legittimazione sia in ambito associativo sia istituzionale. Alcuni tra i temi più ricorrenti del dibattito associativo attuale, come l’evoluzione dei sistemi di rappresentanza, l’autonomia, la valorizzazione della capacità imprenditoriale, l’innovazione, affondano le loro radici in quel clima storico, avendo rappresentato le sfide primarie dell’azione di Confartigianato. I valori ideologico-culturali sui quali la Confederazione costruì il suo “progetto democratico” e la sua identità associativa furono chiari sin dall’inizio: dare dignità scientifica agli studi di settore contro la precedente visione dell’artigianato come dimensione idilliaca, difendere la libertà d’iniziativa artigiana e la proprietà privata, collaborare con l’industria senza rinunciare a costruirsi uno spazio pienamente autonomo, valorizzare gli artigiani

come componente fondamentale del ceto medio, ottenere il riconoscimento giuridico del carattere imprenditoriale del lavoro artigiano come punto di partenza per l’avvio di politiche di settore. Una delle prime e più rilevanti battaglie fu appunto quella per la realizzazione di un complesso sistema di norme che affrontassero i problemi della categoria in modo esaustivo, evitando provvedimenti estemporanei e parziali. Si trattò di un impegno non facile, con risultati solo in parte positivi, che si scontrò con la «politica del contagocce» – come venne definita dai vertici confederali – portata avanti dai primi governi del paese. Ciò nonostante, la metà degli anni Cinquanta rappresentò una prima stagione di riforme per il settore: il potenziamento dell’Artigiancassa (già nata nel 1947), l’emanazione delle norme per l’apprendistato, l’introduzione della disciplina giuridica dell’artigianato, l’avvio dell’assicurazione di malattia, la creazione delle casse mutue per l’assistenza sanitaria e la legge sulle pensioni di invalidità e vecchiaia furono le principali conquiste di questi anni. Accanto a quella che potremmo definire come la fase di incubazione dei programmi, nel dopoguerra


FOCUS LA STORIA DI CONFARTIGIANATO Confartigianato si confrontò anche con gli altri organismi di rappresentanza, quelli degli artigiani e quella degli industriali, e con la politica e i partiti democratici. Attraverso questo dibattito si gettarono le basi della sua legittimazione su diversi piani, tra cui quello istituzionale; si avviava così a diventare una delle associazioni artigiane più rappresentative. Fu una fase segnata da alterne vicende – tra tentativi di creazione di un fronte unitario degli artigiani autonomi, continue fratture e ricomposizioni – che alla fine confermarono il carattere frammentato e plurimo della rappresentanza, reso insanabile dalla subentrata conflittualità tra le associazioni per via dei diversi orientamenti politico ideologici. Seguì quindi il boom economico, che traghettò il settore e le sue associazioni di interessi nel pieno degli anni Sessanta: nuove sfide furono avanzate dai cambiamenti legati all’ampliamento del mercato, con l’apertura di quello europeo, e dall’avvio del centrosinistra e della programmazione economica. Le parole chiave per leggere questa seconda fase furono ammodernamento e raggiungimento della piena autonomia. L’artigianato doveva riuscire ad inserirsi nella grande trasformazione economica di cui l’Italia era protagonista promuovendo la crescita delle aziende, l’innovazione produttiva e l’ampliamento dei circuiti commerciali. Soluzione del problema creditizio, formazione professionale, revisione del sistema tributario e impegno nel contesto europeo furono i principali nodi dell’azione di Confartigianato in questa fase. Luci e ombre, tuttavia, segnarono anche tale percorso tra impulsi positivi, provenienti dalla dinamicità del mercato, e fattori frenanti, legati al ritardo delle riforme nel paese e al carattere meramente consultivo di molti nuovi organismi

internazionali di settore (Uiapme, modernizzatore. Infatti, mentre Fia, Uacee). gli anni a cavallo tra Cinquanta e L’altra questione destinata a divenSessanta avevano visto alla prova tare centrale nel dibattito interno una spinta riformatrice nel settoe politico-istituzionale fu quella re, il periodo del centrosinistra fu della specificità dell’artigianato a segnato dal progressivo esaurirsi tutti i livelli – previdenziale, fiscale, della stessa, lasciando in eredità creditizio, contrattuale – e del ricoagli anni successivi molte questioni noscimento della sua autonomia. irrisolte. Se il primo passo verso la conIn un panorama associativo che quista di una posizione indipensi era ormai assestato, superando dente nel panorama normativo ed i fermenti della prima fase, negli economico era stato il varo della anni Sessanta Confartigianato disciplina giuridica dell’artigianato lavorò, inoltre, al potenziamento (legge 860/1956), fu la contrattadella propria forza organizzativa. zione nei rapporti di lavoro degli Poté così vantare una ramificazioanni Sessanta lo snodo cruciale ne capillare su tutto il territorio per il raggiungimento della piena italiano attraverso le sue sedi e una autonomia. Dopo un lungo iter quota maggioritaria di rappresendi attività negoziali con gli altri tatività nella gran parte delle casse organismi di rappresentanza degli mutue e nelle commissioni provinartigiani (CNA, Claai, Casa), con ciali e nazionali di settore, nonché quelli dei lavoratori (Cgil, Cisl e negli organismi comunitari euroUil), con Confindustria e con il pei, confermandosi come prima governo, si giunse alla sottoscrizioorganizzazione di rappresentanza ne del primo contratto collettivo dell’artigianato sia sul piano naziodell’artigianato verso la fine del nale che internazionale. decennio. Benché redatto sul modello di quello dell’industria, esso consentiva margini di adattamento alle prerogative dell’artigianato e Anna Pina Paladini: soprattutto segnava, sul È titolare di un assegno di ricerca versante della regolasenior presso l'Università del mentazione dei rapporti Salento. Si occupa principalmente di lavoro, una netta e definitiva separazione di storia degli enti pubblici e tra artigianato e indudell'associazionismo, con particolare stria. attenzione alle PMI. Con l’avvio della programmazione econoSu questi temi ha pubblicato saggi e mica, il tema dell’autoarticoli in riviste scientifiche. nomia dell’artigianato Autrice di tre monografie: trovò un ulteriore terreno di discussione, a • Confartigianato dalle origini al causa della marginalizconsolidamento democratico zazione del settore nei 1946 - 1958 diversi disegni program(Milano, Guerini e Associati, 2016) matori, che riducevano l’artigianato ad un ruolo • Tra Stato e parastato. L'Ente subordinato rispetto Nazionale Artigianato e Piccole ai comparti economici industrie 1925 - 1978 trainanti, non ricono(Galatina, 2017) scendone la dinamici• Confartigianato dal miracolo tà interna e l’impulso

economico alla nascita delle regioni 1959 - 1970 (Milano, Guerini e Ass. 2018)

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IN COPERTINA ECONOMIA CIRCOLARE

La chiusura del cerchio L’economia circolare spiegata dall’esperta Nadia Lambiase, ospite in Lapam il 17 aprile

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adia Lambiase, dell’Università di Torino, è una delle massime esperte in Italia sull’economia circolare. Ha fondato, ed è ceo, di ‘Mercato circolare’ una start up innovativa che sta crescendo rapidamente. Ci può dare, in poche parole, la definizione di economia circolare? L’economia circolate è una economia pensata a progettata per generarsi da sola, è un modello in contrapposizione con quello dell’economia lineare. L’umanità è abituata a prendere le risorse naturali e a trasformarla in prodotti, mentre l’economia circolare chiude il cerchio secondo quattro principi base: generare valore dallo scarto, costruire e progettare per la durata, prediligere come materiali ed energia naturali o la cosiddetta materia prima seconda (ovvero riciclata o rigenerata), prediligere la categoria dell’uso a quella del possesso Secondo l’Ellen McCarty Foundation in Europa un auto sta ferma il 92% del suo tempo. Occorre immaginare nuovi modelli che prevedano la possibilità di condividere i beni. Ma in questo modo i posti di lavoro si perderanno... Lo stesso studio, del 2016, ci dice che in realtà aumenteranno sia il Pil che i posti di lavoro.

Alcuni mestieri vanno totalmente ripensati, penso alla rigenerazione e alla riparazione, altri verranno inventati (ad esempio per ‘pensare’ i beni come servizi), mentre aumenteranno di molto quelli legati alle manutenzioni. Inoltre c’è il tema del riciclo fatto in maniera adeguato e corretto per creare la ‘materia prima seconda’ (dalla plastica alla carta, dall’alluminio al vetro solo per citarne alcune). Poi c’è la prima categoria di lavoro che aumenterà, quella legata all’innovazione e a ricerca e sviluppo. Come creare da un carciofo la bio plastica? In questi ambiti ci sono spazi enormi ad alto valore aggiunto. Così come nella tecnologia della condivisione, attraverso il digitale. Questa trasformazione del lavoro farà crescere Pil e occupazione. Lei ha fondato ‘Mercato circolare’. Di cosa si tratta? ‘Mercato circolare’ è una start up innovativa, una società benefit. La sua mission è creare ponti digitali e culturali tra imprese, cittadini e istituzioni attraverso una App che georeferenzia prodotti, imprese ed esperienze di cittadinanza circolare. L’utente, in questo modo, vede vicino a sé come fare a comprare ‘circolare’. Poi c’è il settore formazione e consulenza, sia per aziende che per istituzioni e ‘Blue Revolution’, uno spettacolo sull’economia

circolare che è un evento divulgativo in sé, ma anche può anche essere inserito in un percorso. Le piccole imprese come possono approcciare questo nuovo paradigma? La prima domanda da farsi è ragionare sulle categorie di rifiuto e di valore. Che flussi di rifiuto, produttivi, di energia, di competenze ho nella mia impresa? Posso connettere quello che chiamavo rifiuto al concetto di valore? Tutto questo con dati certi, carte alla mano potremmo dire. Questo dà già una buona mappa per orientare il proprio business. E ancora farsi domande sui fornitori, sulla logistica, sulla relazione col cliente... L’Unione Europea sta lavorando molto su questo cambio di paradigma e il mercato sta crescendo, perchè soprattutto i più giovani hanno la consapevolezza che il pianeta va rispettato. In tutto questo la filiera corta è uno dei valori principali e le piccole imprese hanno opportunità importanti, anche recuperando saperi e rivitalizzando settori (come quello del riuso e della rigenerazione) tramite la filiera corta del territorio. Non mendare ad aggiustare un telefono o una lavatrice a Singapore! Non si tratta di abolire il commercio internazionale, ma di far sì che, quando è possibile, si restringa il cerchio. Sapendo che ci sono cerchi globali per definizione.

Modello di economia lineare

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Produzione

Smaltimento


IN COPERTINA ECONOMIA CIRCOLARE

Cos'è l'Economia Circolare

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econdo la definizione della ‘Ellen MacArthur Foundation’ economia circolare "è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera". Si parla molto, in questi tempi, di economia circolare. Ne parlano imprenditori ed economisti, politici e accademici. Se ne parla molto ma, forse, non sempre a proposito. L’economia circolare, restando sul piano delle definizioni, è un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. Potremmo dire ‘l’uovo di colombo’: riutilizzare, riusare e riciclare sono parole importanti, ma... Ma il modello economico attualmente mainstream (ovvero quello che si è imposto) non è circolare. Pensiamo ai nostri telefoni cellulari, che tutti abbiamo in tasca: quando un telefono si rompe (per qualsiasi motivo) è praticamente sempre più comodo, e meno costoso, cambiarlo magari con un modello più aggiornato, piuttosto che aggiustarlo. Così accade per molti altri beni. Nel frattempo, però, si sta affermando questo nuovo modello,

circolare appunto, anche se non soprattutto a causa degli incombenti pericoli di carattere ambientale: un esempio per tutti, quello della plastica che sta ‘soffocando’ gli oceani. Il modello circolare in tutte le fasi, dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita di un determinato bene, cogli l’opportunità di limitare l’utilizzo di energia per la costruzione e di minimizzare gli scarti, attraverso appunto la possibilità di riutilizzare o aggiustare i prodotti. Che però devono essere pensati per essere riparabili, appunto. I criteri dell’economia circolare sono sette: progettazione di prodotti che possano durare a lungo e il cui smontaggio sia semplice, in modo da permettere facilmente la riparazione o il recupero delle materie prime; utilizzare fonti energetiche rinnovabili e sostenibili; utilizzare materiali riciclati

nella produzione; gestire gli scarti e i rifiuti in modo responsabile verso l'ambiente; porre attenzione a trasporti e logistica in modo da ridurre gli impatti ambientali; promuovere stili di vita e di consumo sostenibili; costruire una filiera circolare sulla base di criteri di compatibilità ambientale e anche sociale. Proprio per approfondire le tematiche dell’economia circolare Lapam Confartigianato, oltre a promuovere seminari interni, ha organizzato per mercoledì 17 aprile dalle 18.30 nella sede centrale (a Modena in via Emilia Ovest 775) un appuntamento aperto a tutti. Saranno presenti la professoressa Nadia Lambiase (dell’Università di Torino, promotrice del progetto ‘Mercato circolare’) testimonianze di aziende del nostro territorio che applicano i principi dell’economia circolare e il responsabile di Confartigianato per l'Economia circolare, Daniele Gizzi.

Modello di economia circolare

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IN COPERTINA ECONOMIA CIRCOLARE

Economia circolare, le imprese ci credono. Siglata l'alleanza per l'ambiente Undici associazioni di categoria firmano l'accordo unitario che verrà presentato in Lapam, mercoledì 17 aprile

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ndici associazioni unite da un comune obbiettivo: sostenere la competitività delle imprese nell'economia circolare. Il documento firmato lo scorso 19 febbraio da Confartigianato, Confindustria, CNA, Casartigiani, Claai, Confcommercio, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Confesercenti e Confapi, individua 10 priorità su cui concentrare la propria azione nei prossimi mesi. Un percorso reso necessario dagli obbiettivi posti dall'Unione Europea - che mira alla leadership globale sul tema del "rifiuto zero" - e in cui imprese e associazioni credono fortemente. «La "Carta per la sostenibilità e la competitività delle imprese nell'economia circolare" è un primo

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tassello per sostenere le nostre imprese nel percorso individuato dalla UE» afferma Daniele Gi zzi, responsabile ambiente ed economia circolare di Confartigianato Imprese, nostro ospite mercoledì 17 aprile in occasione dell'evento dedicato a questo tema. «In questi dieci punti affrontiamo ogni aspetto utile per semplificare i vincoli regolatori, normativi e burocratici che oggi ostacolano aziende e cittadini nella loro attività a favore dell'ambiente». Ma quali sono i cardini su cui ruota la Carta? «La rivoluzione dell’economia circolare è trasversale e prescinde dalla dimensione delle imprese: scarti di attività artigiane possono diventare risorse per altre imprese;

viceversa scarti derivanti da processi industriali possono trovare nuova vita come risorse in attività locali di artigiani e di piccole e medie imprese. Si tratta quindi di far incontrare domanda e offerta in un contesto normativo regolatorio chiaro omogeneo e snello che favorisca e non ostacoli questa transizione. Abbiamo quindi rivolto un invito alla politica a superare tutte quelle criticità burocratiche e autorizzative che bloccano troppo spesso a livello locale iniziative virtuose di economia circolare». Proposte che invitano la politica a fare la sua parte, strutturando un adeguata strategia a favore delle piccole imprese. «Tra le priorità individuate - pro-


IN COPERTINA ECONOMIA CIRCOLARE

Il nostro evento: segue Gizzi - c'è quella di incentivare adeguatamente ricerca e innovazione per permettere anche alle micro e piccole imprese, che sono la stragrande maggioranza del tessuto economico italiano, di utilizzare tecnologie che minimizzino il conferimento in discarica e consentano una riduzione nella produzione dei rifiuti. Proprio per questo sarà importante promuovere percorsi formativi adeguati, rivolti ad imprese e Pubbliche amministrazioni e parallelamente rivedere i Criteri ambientali minimi (CAM) che tengano adeguatamente conto della realtà produttiva italiana». Una sfida per imprese e associazione a cui Confartigianato e Lapam non intendono sottrarsi. «Se è indubbia - conclude Giz-

zi - la necessità di una forte sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema dell'Economia circolare, è altrettanto vero che le nostre imprese hanno le carte in regola per giocare un ruolo da protagoniste. Abituate da sempre all'efficienza per mancanza di risorse, le Pmi italiane sono già avviate verso la strada dell'economia circolare. Ora è necessario lavorare con le istituzioni per facilitare questa nuova rivoluzione. Compito del sistema associativo è quello di valorizzare le imprese “circolari” mettendo in rete le esperienze virtuose, favorendo lo scambio di

Economia Circolare: Slogan o necessità? 17 aprile ore 18:30 Sede Centrale Lapam a Modena Con: • Nadia Lambiase, Università di Torino • Daniele Gizzi, Confartigianato • Testimonianze di imprese idee e informazioni e formando le imprese e le persone accompagnandole in questa rivoluzione culturale. Consapevoli del fatto che i cambi culturali richiedono sempre tempi lunghi».

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INTERVISTA CARLO COTTARELLI

L'economista Carlo Cottarelli

Cottarelli: “Attuare le giuste riforme per tornare a crescere” Ospite di Lapam in occasione del 60esimo anniversario dell’associazione, Carlo Cottarelli dialogherà con Stefano Feltri, vicedirettore de “il Fatto Quotidiano”, il 9 maggio al Crogiolo di Sassuolo

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ottor Cottarelli, alla luce dei dati Istat sul crollo del fatturato industriale registrato a dicembre 2018, come si spiega il fatto che il tema “recessione” non sia ancora entrato nell’agenda politica di governo? «Per ora, per fortuna, è una recessione abbastanza modesta perché il PIL è sceso dello 0,1% nel terzo trimestre e dello 0,2% nel quarto. Vediamo adesso cosa succede. Se i dati venissero confermati la reces-

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sione diventerà una priorità per il governo. Il problema però è che non ci sono tanti strumenti da poter utilizzare per uscire dalla recessione. Sarebbe stato importante non caderci, però ci abbiamo messo del nostro, purtroppo...». Sembra evidente che “Quota 100” e “Reddito di cittadinanza” non invertiranno un trend negativo avviato. Quali fattori (interni ed

esterni) stanno contribuendo a peggiorare gli scenari macroeconomici? «Tra i fattori esterni - chiaramente - c’è stato un rallentamento in Europa. Io ho calcolato che due terzi del rallentamento che abbiamo avuto rispetto all’inizio del 2018 è dovuto a fattori esterni, un terzo a fattori interni. Insomma il differenziale tra il tasso di crescita europeo e quello italiano, che negli ultimi anni era intorno all’1%, è diventa-


INTERVISTA CARLO COTTARELLI to nell’ultimo trimestre dell’anno scorso 1,6% su base annua. Il che significa che noi abbiamo rallentato più del resto d’Europa». Sul fronte nazionale per invertire la tendenza sarebbe stato necessario tagliare la spesa. L’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica che lei presiede, cosa ha rilevato a tal proposito nella Legge di Bilancio 2019? «Tagliare la spesa nell’immediato non fa bene all’economia. Non sono uno di quelli che dice: “tagliamo la spesa e tutto va a posto”. Purtroppo nell’immediato tagliare la spesa può essere necessario per evitare guai peggiori, però non aiuta a crescere. Fatta questa premessa quello di cui l’Italia avrebbe bisogno sono delle riforme che portano a crescere e queste non richiedono necessariamente solo dei soldi pubblici. Anzi, si può risparmiare. Se noi riduciamo la burocrazia questo fa diventare le nostre imprese più competitive, aumentando la nostra capacità di competere con le imprese tedesche che non devono affrontare costi per la burocrazia alti come i nostri. Lo stesso per la giustizia civile che funziona lentamente in Italia e funziona molto meglio in Germania». Il Governo aveva detto che il reddito di cittadinanza si sarebbe finanziato con il taglio alla spesa pubblica. È stato così? «Per quest’anno è stato in parte finanziato con qualche taglio qui e là e con un aumento della tassazione. Per il prossimo anno rimane tutto aperto, cioè il prossimo anno il finanziamento non c’è. Si è fatto finta di trovare un finanziamento con le cosiddette clausole di salvaguardia, cioè aumentando l’Iva, però il governo ha detto che l’Iva non aumenterà quindi la Legge di Bilancio del prossimo anno sarà molto, molto difficoltosa».

Tra i tagli il vostro Osservatorio ha rilevato anche anomalie al limite del paradossale: come una timida revisione del costo medio giornaliero per migrante - solo 400 milioni - a fronte di una possibile riduzione da voi calcolata nell’ordine di 940 milioni. O ancora tagli orizzontali a istruzione e ricerca per circa 100 milioni, di cui 30 per il diritto allo studio... «Sulla questione migranti si potevano risparmiare 900 milioni, invece si è deciso di fermarsi a 400. Poi, se si risparmiano ulteriori risorse, queste possono essere spese dal Ministero degli Interni, senza nessuna spiegazione ulteriore in merito. Quindi dove si poteva risparmiare quasi un miliardo si è deciso di risparmiare 400 milioni. Sulle altre voci i tagli sono abbastanza piccoli, però insomma è significativo che si consideri anche solo la possibilità di tagliare la spesa per la pubblica istruzione che -secondo me - è già stata sacrificata abbastanza negli ultimi anni». Tagliare le spese in modo efficace sarebbe invece stato indispensabile per abbassare le tasse. Qui invece il governo ha autorizzato i comuni ad aumentare le aliquote e ha autorizzato una “pace fiscale” che lei ha definito senza mezzi termini: un condono... «Queste cose non vanno nella direzione giusta. Noi abbiamo un’evasione fiscale di almeno 130 miliardi di euro l’anno, e si fanno i condoni! Li hanno fatti quasi tutti i governi nel recente passato. Non tutti ma quasi. Li hanno fatti anche i governi della legislatura precedente, pensiamo alla voluntary disclosure, alla rottamazione delle cartelle, erano mini condoni. Adesso quella di quest’anno si è andati un po’ più in là... Si continua a dare il segnale che chi non ha pagato le tasse in passato, non le deve pagare neanche oggi. Cioè conviene aspettare e non pagare le tasse, sapendo

che più in là ci sarà un condono e quindi perché dovrei pagare oggi? Pagano i lavoratori dipendenti per cui c’è la ritenuta alla fonte. L’evasione sul lavoro autonomo è molto elevata». Come nel gioco dell’oca rischiamo quindi di veder crescere il debito rispetto al Pil - con un conseguente aumento dello spread - e quindi di tornare alla casella di partenza del 2011. O sbaglio? «Esattamente. Questo è proprio il rischio che mi preoccupa di più. Non è una cosa automatica, perché i mercati non si comportano in maniera lineare. Possono stare tranquilli per tanto tempo, poi all’improvviso qualcosa li scatena. È come una mandria, uno si muove e tutti gli altri gli vanno dietro. Ma una mandria che sembra tranquilla quando è in movimento è difficile da fermare e così purtroppo funzionano i mercati. Naturalmente deve esserci un motivo reale perché i mercati si preoccupino di un certo paese, ma noi questi motivi ce li abbiamo: il debito pubblico più alto d’Europa, secondo soltanto alla Grecia e nessuna crescita, anzi... Se guardiamo allo spread ha doppiato i livelli del maggio scorso». Il 9 maggio sarà ospite di Lapam Confartigianato per parlare di imprese e lavoro, in un territorio che sta subendo un nuovo stop ad un’opera fortemente richiesta dalle imprese, la bretella Campogalliano Sassuolo. Che idea si è fatto di queste “analisi costi benefici” richieste dal governo su opere già avviate? «Io credo che le analisi costi benefici si devono fare, uno può farle anche per opere già avviate anche se a quel punto devi tener conto dei costi già sostenuti che ovviamente non possono essere più recuperati. Però le analisi costi benefici vanno fatto sentendo più voci. In particolare nel caso della

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INTERVISTA CARLO COTTARELLI TAV io non sono convinto che l’analisi sia stata fatta in modo adeguato. Non per partito preso, ma come economista». Lei non si stanca di ripetere come la burocrazia sia il primo dei costi indiretti da ridurre per aiutare le imprese. Su questo fronte come giudica l’azione di governo? «Un po’ scarsina, perché le cose fatte sin ora sono limitate. Vedremo cosa sarà fatto in futuro. Il decreto legge sulla semplificazione che ora deve essere spacchettato perché troppo complesso, non indica un buon inizio. Bisogna agire in altro modo. La lotta alla corruzione, per esempio, non si fa come detto da un esponente di governo con “il buon senso”, ci vogliono norme adeguate». Come giudica le richieste di autonomia differenziata richiesta da Emilia Romagna, Veneto e Lombardia? «Sono del parere che il decentramento funziona. Se si decentra la tassazione e la spesa, i cittadini che pagano le tasse in una certa area vogliono che i loro soldi non vengano sprecati. Quindi trovare un legame più stretto tra spesa e tassazione locale, è una cosa

giusta. Tutto questo entro un certo limite, perché siamo uno Stato unitario e bisogna tener conto dei vincoli di solidarietà. Insomma bisogna andare a vedere come sono scritti questi provvedimenti. C’è comunque un grosso problema tra le due anime del governo che hanno chiaramente idee diverse». Parliamo di Europa. A pochi mesi dalle elezioni l’Italia non sembra aver ancora compreso i benefici della politica di sviluppo europeo (bandi e finanziamenti a fondo perduto in primis rivolti ad imprese e Regioni), scegliendo piuttosto lo scontro con Bruxelles.

cose».

Come interpreta questa situazione? C’è dietro la volontà di rompere o riformare l’Europa? «Vorrei saperlo anche io. Non so cosa c’è dietro. Certo è difficile riformare insultando. Qui siamo arrivati molto facilmente agli insulti. Ovviamente insulti chiamano insulti e la tensione sale. Prendiamo il caso con la Francia. Noi dovremmo trovare un nostro alleato e invece abbiamo fatto di tutto per antagonizzarla e non dobbiamo meravigliarci se poi si consolida un asse franco tedesco. Questo è solo buon senso, non ci vuole un genio per capire queste

Ultima domanda. Dai nostri cugini di Confartigianato Udine ha annunciato l’intenzione di aprire in seno all’Osservatorio sui conti pubblici, un punto di raccolta per imprese e cittadini sulle regole e le norme più fastidiose; arrivando un domani a una legge di iniziativa popolare che ne superi le criticità. Un’idea senz’altro affascinante. Pensa mai alla politica attiva e a un suo ruolo nell’agone pubblico? «Per il momento no. Al momento non ci penso (ride ndr.)».

Uniti, chiamato dal Fondo monetario internazionale. Dal 2008 guida il dipartimento degli affari fiscali. Per il Fmi ha curato specifici programmi di sostegno e assistenza a diversi paesi, tra cui Albania, Croazia, Russia, Turchia, Regno Unito e la stessa Italia. Ha pubblicato scritti sulle politiche

fiscali e monetarie e un libro su inflazione, politiche monetarie e tassi di scambio. Oggi presiede l’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano.

Eppure regole come il fiscal compact o l’assenza di un bilancio comune europeo, hanno contribuito largamente a questa situazione. Come se ne esce? «Il fiscal compact non ha contribuito a molto perché è rimasto sulla carta. Alla fine è stata aggiunta tanta quella di flessibilità che alla fine il patto fiscale sottoscritto è rimasto sulla carta. L’assenza di un bilancio europeo rimane invece più problematica secondo me e fare progressi richiederà tempi lunghi, temo».

Chi è Carlo Cottarelli Classe 1954, Carlo Cottarelli è stato commissario straordinario per la spending review, nominato dal governo Letta. Laureato a Siena e poi alla London School of Economics, Cottarelli ha lavorato nel dipartimento ricerca della Banca d’Italia dal 1981 al 1987. Dopo un anno all’Eni, si è trasferito negli Stati

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È autore de: “I Sette peccati capitali dell’economia italiana” (edizione Feltrinelli).


Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

ore 18:30

059 893111 contattaci@lapam.eu Crogiolo Marazzi Via Regina Pacis 9, Sassuolo MO

Feltri

Ricette per curare i nostri peccati capitali 9 maggio 2019

Vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”

Cottarelli

Prospettive per la crescita

Iscrizioni entro venerdì 3 maggio Per iscriverti all’evento scansiona il QR code con il tuo smartphone e compila il modulo di registrazione

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BENESSERE

Medicina e bellezza, professionisti a confronto grazie al filo diretto

Una nuova proposta in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia

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trattamenti che ogni giorno vengono realizzati nei centri estetici e nei saloni di bellezza possono aiutare ad affrontare al meglio i percorsi di cura, le conseguenze di un intervento chirurgico, la convivenza con una disabilità o l’avanzamento dell’età. Funzionano a patto che le estetiste e i parrucchieri possano intervenire sempre con la massima consapevolezza. Non sono pochi i casi in cui i professionisti della bellezza si trovano nella condizione di dover ampliare le proprie conoscenze, richiedendo un parere scientifico prima di effettuare un trattamento: solo così l’effetto benefico del loro

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lavoro può diventare complementare all’operato dei medici. È una sfida difficile che richiede preparazione e impegno. Obiettivo Bellezza, l’academy di estetica e acconciatura, si affianca ai professionisti con un nuovo progetto, in collaborazione con Beniamino Palmieri, professor di Chirurgia generale dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il progetto offrirà a estetiste e parrucchieri un filo diretto con il professor Beniamino Palmieri e il proprio network, per porre gratuitamente quesiti su argomenti al confine tra medicina e bellezza. «Ci siamo dati l’importante com-

pito di affiancare le estetiste e gli acconciatori, rispondendo alle domande che sarà possibile inviare tramite il sito internet di Obiettivo Bellezza. Ma faremo di più, abbiamo in programma una serie di incontri, che chiamiamo Question time, in cui, con il mio staff, potremo rispondere direttamente ai dubbi e alle curiosità dei partecipanti» - spiega il professor Beniamino Palmieri. «Vogliamo agevolare il confronto tra medicina e bellezza. Questa rubrica sarà il primo passo per dare vita a momenti di dibattito e condivisione tra tutti i professionisti in gioco nell’importante partita per la


BENESSERE

cura e il benessere delle persone” - aggiunge Mara Reggiani, responsabile di Obiettivo Bellezza. Il servizio è già attivo sul sito dell’academy: per fare una domanda è possibile collegarsi alla pagina del sito dedicata ad Obbiettivo Bellezza su www.formart.it L’attenzione di Obiettivo Bellezza nel settore del benessere e dei percorsi di cura continua con la partecipazione diretta negli eventi di beneficenza. Le maratone di acconciatura e di estetica, organizzati da Obiettivo Bellezza e Confartigianato con IOR e, presto, con le altre associazioni,

Elena Baraldi Referente categoria Benessere

hanno già raccolto cifre importanti. In nome della salute e dell’aiuto reciproco di tutti i professionisti che si occupano del benessere.

Si è svolta l’11 febbraio 2019 l’assemblea elettiva di confartigianato acconciatori per l’elezione del nuovo presidente nazionale. Erano presenti i presidenti regionali del gruppo Barbara Catani (Toscana), Tiziana Chiorboli (Veneto), Enrico Frea (Piemonte), Nicola Benedetti (Trento), Loredana Ponta (Friuli V.G.), Giuseppe Lacorte (Lombardia), Rossano Trobbiani (Marche) e Michele Ziveri (Emilia Romagna). L’assemblea ha eletto all’unanimità presidente nazionale del gruppo acconciatori la sig.ra Tiziana Chiorboli.

059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu n° 02 - 2019

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MECCANICA

Le nostre imprese alla scoperta del mercato tedesco Un evento in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Tedesca per pianificare la corretta strategia di internazionalizzazione

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iete pronti per misurarvi con la Germania? Con oltre 55 miliardi di euro di merci esportate, l'Italia è il quinto partner commerciale tedesco. Il saldo è però sbilanciato per circa 10 miliardi. Il nostro paese infatti importa oltre 65 miliardi di merci dalla repubblica federale tedesca. In particolare automobili, macchinari e prodotti chimici. Un grande mercato, composto da più di 80 milioni di consumatori, a cui guardano con interesse tante nostre imprese. Proprio per questo, il 7 marzo scorso, l'associazione ha organizzato un evento in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Tedesca di Stoccarda, rivolta alle piccole e medie aziende del comparto Meccanico modenese e reggiano. Un'occasione per misurarsi e comprendere le caratteristiche di una grande potenza nota per la sua stabilità economica, per le sue piattaforme fieristiche, per i rapLivio Lazzari Referente categoria Meccanica

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porti consolidati con l'Italia e per il suo elevato grado di industrializzazione. Guida e relatrice della giornata, la dottoressa Isabella Pignagnoli Hoffmann, project manager, della Camera di Commercio Italo Tedesca di Stoccarda e Monaco. «Per approcciare un mercato maturo come quello tedesco è indispensabile fare una sorta di checklist - ha ricordato la dottoressa Pignagnoli alle aziende presenti - innanzitutto conoscere almeno una lingua straniera, preferibilmente il tedesco e l'inglese, accettare la cultura professionale tedesca e sviluppare una strategia di avvicinamento al mercato efficace». Un percorso in salita dunque, ma fattibile. «Nel momento in cui si diventa partner di un'azienda tedesca e si conquista la fiducia del committente, è difficile perderla». Per facilitare l'ingresso in due delle regioni più competitive d'Europa, il Baden Wurttenberg e la Baviera è dunque indispensabile affidarsi a

partner affidabili, come la CCIAA Italo Tedesca che ha sede a Stoccarda, nello stesso edificio dove si trova il consolato italiano e che supporta le nostre PMI organizzando attività di consulenza come ricerca di controparti commerciali, realizzando mappature di mercato o offrendo informazioni aziendali su singole società. Oltre a questo la CCIAA Italo Tedesca che, lo ricordiamo è un ente di diritto privato, a differenza delle nostre Camere di Commercio locali, realizza progetti europei e offre assistenza strategica per la partecipazione a fiere ed eventi settoriali. Una panoramica di servizi che è stata presentata alle aziende nel seminario della mattina di giovedì 7 marzo a cui sono seguiti una serie di incontri B2B con le imprese partecipanti per approfondire le aspirazioni e le potenzialità delle singole aziende.

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MEDIA E COMUNICAZIONE

Enrico Marchetto e Alessandra Farabegoli

Per fare marketing devi conoscere il tuo cliente Alessandra Farabegoli ed Enrico Marchetto (Digital Update) saranno ospiti di Lapam, martedì 16 aprile

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er fare marketing con i media digitali non servono ricette magiche, ma strategie su misura.

efficace, è necessario seguire alcune "buone prassi". In occasione della pubblicazione del loro libro: "Marketing in un mondo digitale" (edizioni Apogeo, 2018), Lapam Alessandra Farabegoli ed Enrico Confartigianato ha invitato i due Marchetto, tra i più noti marketer esperti per una serata dedicata alle italiani e docenti della rinomata imprese e al marketing, martedì 16 aprile alle ore 18.30. Un'iniziativa gratuita 16 aprile ore 18:30 ed aperta al pubblico per fare il punto sulle Enrico Marchetto e Alessandra nuove tendenze della Farabegoli, presenteranno il loro comunicazione digitanuovo libro: "Marketing in un mondo le, in un periodo in cui digitale" presso la Sede Centrale campagne di marketing Lapam. e advertising che funzionano possono smetwww.lapam.eu tere di farlo da un anno all'altro. scuola di formazione Digital UpdaIn vista del nostro evento abbiamo te, non hanno dubbi. Per impostare raggiunto Alessandra Farabegoli una strategia di comunicazione

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per capire meglio da dove bisogna partire per impostare una strategia di marketing. Alessandra, nel libro scritto con Enrico Marchetto, "Marketing in un mondo digitale" (edizioni Apogeo), riportate alcuni casi emblematici di piccole e medie imprese che avete aiutato a crescere. Quali sono le raccomandazioni che daresti a una PMI prima di intraprendere una qualsiasi strategia di marketing? «La prima raccomandazione che mi sento di dare è quella di non considerare il marketing come un settore a sé: il marketing è un “di cui” di una più ampia strategia aziendale, e funziona quando tutti hanno ben chiari gli obiettivi prioritari, i vincoli entro cui ci si deve muovere, i livelli di qualità a cui si


MEDIA E COMUNICAZIONE aspira, le esigenze e le caratteristiche dei clienti. Il primo passo di una consulenza di marketing è capire l’azienda: non solo il suo piano di business, ma anche il suo “carattere”, le regole non scritte di comportamento, la cultura aziendale. O di mettere a fuoco il fatto che fino a oggi si è lavorato seguendo la corrente, senza mai interrogarsi a fondo su chi si vuole essere e per chi». Google, Facebook, Instagram, Mailchimp... Gli strumenti per aumentare il proprio business sono tanti. Da dove si comincia? «Non si comincia mai dagli strumenti, anzi gli strumenti sono un falso mito. Sono vent’anni che lavoro nel digital marketing, e davanti agli occhi mi sono passati tanti di quegli hype “oggi bisogna assolutamente essere su ..." che non riuscirei a contarli. Il nostro approccio, che nel libro definiamo “olistico”, è totalmente laico rispetto agli strumenti, che sono sempre scelti in funzione del messaggio e delle persone con cui vogliamo parlare: quali sono i luoghi e le circostanze in cui queste persone sono più propense a incontrarci, in uno stato che le predisponga ad accogliere con interesse il nostro messaggio? Come si svolge, attraverso quali tappe si dipana, il customer journey che le porta a incontrarci? Solo quando abbiamo fatto chiarezza su questo, allora possiamo valutare quali siano gli strumenti e i canali su cui conviene investire». Nel libro tu ed Enrico non vi stufate di ripetere che "il punto di partenza è il cliente". Ma per un'impresa il punto di partenza non è il prodotto, o il servizio? «Ecco, questo spesso è un problema. Mi spiego: il prodotto o servizio sono essenziali, ci mancherebbe, e senza di loro – senza una qualità intrinseca e in mancanza di un rapporto qualità/prezzo accettabile – non c’è strategia di marke-

ting che tenga, almeno nel medio-lungo periodo. Però il prodotto o il servizio hanno un valore nella misura in cui risolvono un problema percepito come reale e urgente dai clienti, quindi, se non capiamo chi sono i nostri clienti ideali, quali sono i loro obiettivi e le loro difficoltà, come noi (attraverso i nostri prodotti e servizi) miglioriamo le loro vite, e anche se, di questi “clienti ideali” ce ne sono abbastanza da creare una nicchia di mercato sufficiente, come facciamo a progettare il prodotto o servizio giusto? Come facciamo a comunicarlo nel modo adeguato per farne percepire il valore a chi lo dovrebbe acquistare?». Dunque come si diventa empatici verso il proprio potenziale cliente? «Ascoltando e osservando. Spesso si tende a pensare che “comunicare” significhi solo la parte “attiva” della comunicazione, quella in cui siamo noi a emettere un messaggio; ma la parte più importante della comunicazione è l’ascolto, la comprensione. Spesso quando tengo un corso uso fra gli esempi i siti o le newsletter di uno dei partecipanti, e chiedo agli altri di “pensare ad alta voce” mentre leggiamo e navighiamo; in quei momenti, chi si è offerto come cavia si rende conto che tantissime cose che gli risultavano “evidenti” sono tutt’altro che chiare: menu che non si fanno capire, call to action ambigue o nascoste, messaggi di errore irritanti, immagini che non dicono niente… Se si tratta di qualcosa che abbiamo scritto o fatto noi, ci è tutto chiaro; quando lo osserviamo con gli occhi degli altri, ci rendiamo conto che non è così. Questo è l’esercizio migliore in assoluto: non prendere noi stessi come metro di tutte le cose, ma osservare con one-

stà intellettuale il comportamento dei nostri clienti». Rispetto a quando hai iniziato, è più facile o più difficile per una piccola impresa fare marketing in modo efficace? «È sia più facile, sia più difficile. Più facile perché sono cresciuti gli strumenti e le competenze, più difficile perché è cresciuta la concorrenza, la lotta dei budget si è fatta più serrata, e non è facile scegliere, fra tante opzioni, quelle su cui vale la pena investire perché è lì che si può avere un vantaggio competitivo. Dieci o quindici anni fa si poteva “fare da soli” e anche “formarsi da soli”: oggi, la formazione è essenziale, anche solo per potere interagire in modo efficace coi propri fornitori, facendo le domande giuste e avendo aspettative realistiche. Occorre “sapere come si fa”, per poi spesso lasciarlo fare a chi lo fa di mestiere».

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MEDIA E COMUNICAZIONE

Privacy e Cyber Sicurezza. Tre eventi sul territorio per fare il punto. Ancora novità sul fronte della tutela dei dati personali, appuntamento a Pavullo (8 aprile) Carpi (15 aprile) e Mirandola (18 aprile) per tre seminari gratuiti con un focus dedicato alla cyber sicurezza

T

re iniziative pubbliche sulla privacy e la tutela dei dati per capire le novità per le imprese e approfondire i temi legati alla cyber sicurezza, in collaborazione con Infolog. Il primo lunedì 8 aprile in sede Lapam a Pavullo (ore

Seminari gratuiti sulla cyber sicurezza: Pavullo Carpi Mirandola

lunedì 8 aprile lunedì 15 aprile giovedì 18 aprile

Trovate tutte le informazioni su www.lapam.eu

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20.30), il secondo il 15 aprile in sede Lapam a Carpi (ore 18.30), e il terzo il 18 aprile in sede Lapam a Mirandola (ore 18.30). Tre occasioni per fare il punto della situazione insieme ai nostri esperti, mentre ci avviciniamo alla scadenza prevista dal decreto n. 101/2018 di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679, entrato in vigore il 19 settembre 2018 che prevede otto mesi di tolleranza nell’applicazione delle sanzioni.

Proprio in vista di questa scadenza è quindi necessario riconsiderare le problematiche relative alla privacy aziendale per non arrivare impreparati e approntare la modulistica (informative, nomine responsabili esterni,…). Inoltre l’art. 30 del Regolamento (EU) n. 679/2016 prevede tra gli adempimenti principali del titolare del trattamento la tenuta del registro delle attività di trattamento. Riportiamo nella pagina a fianco cosa scrive il Garante della privacy Italiano relativamente al Registro delle attività di trattamento.


MEDIA E COMUNICAZIONE

Chi è tenuto a redigere il registro delle attività di trattamento? Tutti i titolari e i responsabili del trattamento sono tenuti a redigere il Registro delle attività di trattamento. In particolare, in ambito privato, i soggetti obbligati sono così individuabili: • imprese o organizzazioni con almeno 250 dipendenti; • qualunque titolare o responsabile (incluse imprese o organizzazioni con meno di 250 dipendenti) che effettui trattamenti che possano presentare un rischio – anche non elevato – per i diritti e le libertà dell’interessato; • qualunque titolare o responsabile (incluse imprese o organizzazioni con meno di 250 dipendenti) che effettui trattamenti non occasionali; • qualunque titolare o responsabile (incluse imprese o organizzazioni con meno di 250 dipendenti) che effettui trattamenti delle categorie particolari di dati di cui all’articolo 9, paragrafo 1 RGPD, o di dati personali relativi a condanne penali e a reati di cui all’articolo 10 RGPD. Rientrano nella categoria delle “or-

ganizzazioni” di cui all’art. 30, par. 5 anche le associazioni, fondazioni e i comitati. Alla luce di quanto detto sopra, sono tenuti all’obbligo di redazione del registro, ad esempio: • esercizi commerciali, esercizi pubblici o artigiani con almeno un dipendente (bar, ristoranti, officine, negozi, piccola distribuzione, ecc.) e/o che trattino dati sanitari dei clienti (es. parrucchieri, estetisti, ottici, odontotecnici, tatuatori ecc.); • liberi professionisti con almeno un dipendente e/o che trattino dati sanitari e/o dati relativi a condanne penali o reati (es. commercialisti, notai, avvocati, osteopati, fisioterapisti, farmacisti, medici in generale); • associazioni, fondazioni e comitati ove trattino “categorie particolari di dati” e/o dati relativi a condanne penali o reati (i.e. organizzazioni di tendenza; associazioni a tutela di soggetti c.d. “vulnerabili” quali ad esempio malati, persone con disabilità, ex detenuti ecc.; associazioni che perseguono finalità di prevenzione e contrasto delle discriminazioni di genere,

Livio Lazzari Referente categoria Media e Comunicazione

razziali, basate sull’orientamento sessuale, politico o religioso ecc.; associazioni sportive con riferimento ai dati sanitari trattati; partiti e movimenti politici; sindacati; associazioni e movimenti a carattere religioso); il condominio ove tratti “categorie particolari di dati” (es. delibere per interventi volti al superamento e all’abbattimento delle barriere architettoniche ai sensi della L. n. 13/1989; richieste di risarcimento danni comprensive di spese mediche relativi a sinistri avvenuti all’interno dei locali condominiali).

Al di fuori dei casi di tenuta obbligatoria del Registro, anche alla luce del considerando 82 del RGPD, il Garante ne raccomanda la redazione a tutti i titolari e responsabili del trattamento, in quanto strumento che, fornendo piena contezza del tipo di trattamenti svolti, contribuisce a meglio attuare, con modalità semplici e accessibili a tutti, il principio di accountability e, al contempo, ad agevolare in maniera dialogante e collaborativa l’attività di controllo del Garante stesso.

059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu n° 02 - 2019

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MODA

Moda makers: a maggio il distretto di Carpi si ripresenta sulla vetrina internazionale Fervono i preparativi per la settima edizione della manifestazione che, in appena tre anni, si è imposta, a livello italiano ed europeo, come appuntamento imprescindibile per il settore

D

ecine di aziende – oltre 60 – per centinaia di addetti, migliaia di creazioni con il meglio del made in Italy e centinaia di visitatori attesi da ogni parte d’Italia, d’Europa e del mondo: parliamo di Moda Makers, la manifestazione che, giunta alla sua attesissima, settima edizione, dal 14 al 16 maggio 2019 porterà sulla vetrina internazionale il meglio delle proposte moda di confezione, maglieria, tagliato, camiceria e capispalla per la Primavera/Estate 2020. Caratterizzatosi come evento di punta per le PMI del Distretto del tessile-abbigliamento di Carpi, che vanta una lunga e illustre tradizione nel campo della moda, Moda Makers ha saputo crescere esponenzialmente negli anni, attirando l’attenzione anche di altre imprese italiane, sia in Emilia-Romagna che con sede fuori regione. Se la qualità dei capi esposti e i servizi offerti ai visitatori sono tra le caratteristiche vincenti della tre giorni, un fattore che ne ha determinato l’indubbio successo, al punto da divenire un punto di riferimento

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del settore a livello europeo, è la capacità di fare sistema tra tutti gli attori del territorio: a partire dalle imprese, che sono coinvolte direttamente nella fase ideativa, e siedono al tavolo organizzativo insieme al Consorzio Expomodena e a Carpi Fashion System, il progetto di valorizzazione del Distretto composto dalle associazioni di categoria e dal Comune di Carpi con il sostegno della Fondazione CR Carpi. “Siamo nel progetto sin dai suoi esordi – commenta il Presidente di LAPAM Moda Roberto Guaitoli – perché crediamo che i risultati importanti si possano ottenere attraverso la collaborazione di tutti gli attori del territorio. La competizione sempre più incalzante sui mercati internazionali impone di fare fronte comune e agire sinergicamente per far emergere un territorio, quello di Carpi, il cui saper fare è unico al mondo”. Sul sito modamakers.it è possibile preregistrarsi in modo da evitare file all’ingresso. Sul medesimo sito sono poi disponibili, oltre ai profili delle aziende partecipanti, le

indicazioni di percorsi e distanze, suggerimenti per spostarsi e riferimenti ad alberghi e ristoranti. Lo staff organizzativo è inoltre a disposizione dei visitatori per agevolare l'arrivo dei buyers internazionali presso l'area espositiva situata nella zona industriale della città. Per tutti e tre i giorni della manifestazione, Moda Makers sarà visitabile dalle ore 9 alle 18. Saranno poi diversi i servizi offerti ai visitatori dell’evento - durante la permanenza a Carpi, tra cui i servizi di trasporto navetta e taxi da e per l’aeroporto di Bologna, la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia e la stazione dei treni di Modena.


MODA

Edizione 2018 di Moda Makers

Progetto Pop Up Fashion Store Vendere la Moda Made in Italy a New York

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ai come oggi i brand della moda e accessori, di qualunque segmento, stanno sfruttando l’effetto sorpresa creato dai POPUP stores per guadagnare clienti e fans ed espandere la propria presenza sui territori e i mercati. Nel 2017 le vendite realizzate nei temporary stores hanno raggiunto i 10 miliardi di dollari, in aumento di circa il 50% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo del progetto POPUP Carlo Alberto Medici Referente categoria Moda

Fashion Store, promosso nell’ambito del progetto Carpi Fashion System , in collaborazione con Lapam è quello di offrire alle aziende di abbigliamento e accessori un canale di vendita preferenziale verso il pubblico americano permettendo loro di vendere immediatamente le collezioni passate e creare una base di clientela per vendere quelle future attraverso agenti rappresentanti e show room locali. Il negozio servirà per presentare le

opportunità del mercato newyorkese , le tendenze, la nuova modalità di comunicare il fashion, il tutto attraverso una serie di azioni dove business e cultura saranno protagoniste. L’apertura del primo dei due POP UP sarà il prossimo aprile e vedrà per 15 giorni le imprese aderenti protagoniste nella Grande Mela.

059 893 111 carloalberto.medici@lapam.eu n° 02 - 2019

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GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI

Cliente soddisfatto? Scoprilo con i Lego Un successo la serata promossa da Lapam

U

n modellino, fatto coi Lego, per rappresentare la soddisfazione del cliente quando fa un acquisto. Impossibile? Certamente no. Da un ponte che supera un muro (per rappresentare la relazione tra cliente e venditore), a un omino (di Lego, ovviamente) che entra per comprare un oggetto ed esce con altri ‘mattoncini’ in mano. Una serata diversa, e su questo non ci sono dubbi, promossa da Lapam con la partecipazione Mar-

co Ossani di Lego Serious Play® il cui principio è ‘anche i manager di oggi sono stati bambini ieri’. La metodologia è stata attuata dalla stessa Lego a partire dalla fine degli anni ‘90 per pensare e parlare con le mani attraverso le costruzioni con i celebri mattoncini colorati. Un metodo attraverso cui è possibile concretizzare idee e concetti, rendere tangibili intuizioni e condividere soluzioni differenti

allo stesso quesito. Due ore in cui, grazie a Lapam, i 40 partecipanti (il numero non poteva essere troppo alto) si sono ritrovati a un tratto bambini, riuscendo al contempo a dare una forma alle proprie idee e a confrontarle con quelle degli altri. L’obiettivo, raggiunto, era proprio quello di capire come sia possibile raccogliere e valutare il gradimento del cliente su prodotti o servizi dell’azienda.

Parole d’ordine: “Futuro”. Arriva il premio Giovani Imprese di Confartigianato Emilia Romagna Hai un’idea innovativa? Stai sviluppando un nuovo prodotto? Hai migliorato i processi aziendali e la gestione interna della tua impresa? Se la risposta è sì e hai meno di 40 anni, allora raccontaci la tua storia. L’iniziativa è riservata a ditte, collaboratori e professionisti che abbiano le carte in regola per parlare di innovazione, sviluppo di servizi innovativi, uso di tecnologie digitali, capacità di fare rete e o di

internazionalizzarsi. Un’occasione per sostenere l’imprenditoria di domani e per conoscere nuove realtà. Come Partecipare? Il concorso si articolerà in una fase territoriale, con la selezione e la premiazione dei tre migliori progetti. Ai tre vincitori andranno tre buoni in prestazioni e servizi Lapam; rispettivamente di 1.200, 800 e 400 euro, utilizzabili entro un

Chiara Vecchi Referente Gruppo Giovani Imprenditori

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anno dalla consegna del premio. A questa fase seguirà quella della premiazione regionale con targa di riconoscimento, accesso al corso Confartigianato Academy e intervista sui media regionali. Le richieste d’iscrizione dovranno essere accompagnate dalla scheda di partecipazione (vedi allegato), con una breve descrizione dell’attività e tre foto in alta risoluzione, rappresentative dell’attività o dell’idea che si vuole candidare.

059 893 111 giovani.imprenditori@lapam.eu


Digital Lapam: soluzioni disegnate per le imprese

Fatturazione Elettronica Integrazione con il Software di Fatturazione Elettronica in uso Gestione completa delle fatture emesse e ricevute Suite per la creazione, consultazione e archiviazione delle fatture

www.digitallapam.it

Arredamenti

LĘźarte di arredare Una passione di famiglia Camere da letto moderne e classiche Letti imbottiti, in ferro e in legno. Armadi polifunzionali, anche a misura. Camerette per bambini e ragazzi. Zona giorno con composizioni moderne e classiche. Reti e materassi. Tende e accessori. Complementi dĘźarredo. Tante idee regalo per la casa.


EDILIZIA

Appalti pubblici: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 per le piccole imprese e i piccoli comuni Cosa prevede la manovra dello Stato per il comparto costruzioni

L

’ultima Legge di Bilancio è intervenuta anche sul fronte degli appalti pubblici e, seppur con misure temporanee, ha tentato di semplificare l'affidamento dei lavori, così detti sotto soglia. Sono state previste deroghe all'Art. 36 comma 2 - Contratti sotto soglia - del Codice (D.Lgs. 50/2016), che si riferiscono all'affidamento degli appalti di lavori (non anche servizi e forniture), fino al 31/12/2019. In particolare, le stazioni appaltanti potranno: - procedere tramite “affidamento diretto”, previa acquisizione di tre preventivi, fino all’importo di

Letizia Budri Referente categoria Edilizia

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150.000 € (in luogo dei 40.000 € normalmente previsti) - procedere all’affidamento tramite “procedura negoziata” per appalti di importo fino a 350.000 €, consultando 10 operatori economici (in luogo dei 15 normalmente previsti). Tali previsioni, specificamente introdotte per dare slancio ai piccoli investimenti con il coinvolgimento delle MPMI, si coordinano con un’altra misura prevista dalla stessa L. 145/2018, ovvero l’assegnazione ai piccoli comuni, aventi popolazione fino a 20.000 abitanti, di fondi per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.

Misura a cui il 14 gennaio ha fatto seguito la pubblicazione di un decreto del Ministero dell’Interno con l’individuazione dell’effettivo stanziamento assegnato sulla base della popolazione ad ogni singolo comune (dai 40.000 ai 100.000 €). Si tratta di interventi che dovranno avere inizio entro il 15 maggio 2019, pena la revoca del finanziamento. Su queste misure e in particolare sull'innalzamento della soglia per l'affidamento diretto dei lavori, Lapam Confartigianato ha promosso una capillare campagna di sensibilizzazione verso gli Enti locali del territorio, invitando i Sindaci dei

059 893 111 letizia.budri@lapam.eu


EDILIZIA

Un incontro a Pavullo per le imprese del comparto

comuni interessati delle province di Modena e Reggio Emilia a sfruttare le deroghe introdotte, sia per l’affidamento di lavori che valorizzino i contributi assegnati a gennaio, sia per una gestione più snella dell’affidamento delle piccole opere più in generale. Un utilizzo adeguato di questo strumento, che contempli parallelamente sia la consultazione informale degli operatori, per l’acquisizione dei tre preventivi previsti, che il rispetto del principio di rotazione degli affidamenti, potrebbe avere un impatto positivo sulla partecipazione delle micro e piccole imprese della filiera delle

costruzioni, anche in un’ottica di stabilizzazione della misura. Anche per questo Confartigianato ha partecipato alla messa in consultazione delle “Linee guida n.4” dell’ANAC, conclusasi il 21 febbraio, ribadendo l’importanza di poter selezionare gli operatori da consultare, almeno per affidamenti di importo ridotto, sulla base della dimensione aziendale e della territorialità.

Della novità contenute nella Legge di Bilancio 2019 e degli obblighi di gestione telematica delle gare, in vigore dall’ottobre scorso, si è parlato il 27 febbraio alla Lapam di Pavullo nel Frignano, alla presenza di numerosi operatori del settore e di tecnici delle PA locali, che hanno condiviso il punto di vista dell’Associazione. In particolare circa le necessarie semplificazioni di Codice e i relativi provvedimenti di soft law, tali da consentire semplificazione e maggiore omogeneità nelle procedure di affidamento dei piccoli appalti.

Alberto Belluzzi e Letizia Budri relatori dell'evento

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COMMERCIO

Sono tornati gli studi di settore? In occasione delle dichiarazioni dei redditi questa primavera debutteranno gli “ISA”: Indicatori Sintetici di Affidabilità Contributiva.

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’obiettivo dichiarato, da parte dell’Agenzia delle Entrate, è quello di favorire l'assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea di redditi imponibili e di aumentare la collaborazione fra contribuenti e Amministrazione finanziaria. Queste le premesse su cui sono stati costruiti gli ISA, gli Indicatori Sintetici di Affidabilità Contributiva che debutteranno in occasione delle dichiarazioni dei redditi di quest’anno, e dunque riferiti al periodo di imposta 2018. Ma come sono “fatti” esattamente gli ISA ? In termini operativi si tratta di “fogli” di diverse pagine dove i soggetti tenuti alla compilazione, inseriscono una serie di parametri contabili ed extra contabili (vedi box “un esempio ISA per il commercio”). La compilazione avviene ovviamente tramite un software e non su supporto cartaceo; al termine del procedimento il sistema elabora un voto da 1 a 10 sulla presunta “affidabilità” rispetto ad un modello statistico di riferimento. Un procedimento del

Stefano Gelmuzzi Referente categoria Commercio

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tutto analogo a quello degli studi di settore, di cui gli ISA ricalcano anche l’aspetto grafico, i quali, al termine della compilazione, restituivano i “famigerati” responsi in merito alla congruità e coerenza dei valori inseriti. La differenza – assolutamente apprezzabile in linea di principio – rispetto al sistema degli studi di settore, è che con gli ISA, coloro che otterranno un punteggio elevato (in una scala da 1 a 10) potranno accedere al cosiddetto “regime premiale”, ovverosia ad una serie di agevolazioni nel rapporto con il fisco, consistente ad esempio nella riduzione dei periodi accertabili, nell’esenzione dall’apposizione del visto di conformità, e ad altre benefici. Con gli studi di settore invece, il responso di incongruità e incoerenza faceva scattare un sistema di accertamenti preventivi e altre procedure di controllo. Va detto per completezza, che gli ISA hanno già un loro “lato oscuro”: qualora infatti il soggetto si rivelasse scarsamente o per nulla affidabile potrà essere inserito, con carattere

059 893 111 stefano.gelmuzzi@lapam.eu


COMMERCIO di priorità, in liste selettive formate annualmente al fine di individuare i contribuenti meritevoli di un possibile controllo. In linea generale, sono tenuti all’applicazione degli ISA gli esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo. Ed esattamente come per gli studi di settore, gli indici non si applicano ai periodi d’imposta nei quali il contribuente ha inizia-

to o cessato l’attività, non si trova in condizioni di normale svolgimento dell’attività, o ancora dichiara ricavi o compensi di ammontare superiore al limite previsto dai relativi indici. Luci ed ombre dunque, certo è che, salvo rinvii e proroghe (di cui si parla a giorni alterni da oltre sei mesi) il debutto degli ISA sarà uno dei principali banchi di prova in

merito al fatto che il nuovo corso che la politica da tempo annuncia di voler dare nel rapporto tra fisco e imprese (meno burocrazia, più collaborazione e meno controlli) sia una vana promessa o l’inizio di un nuovo corso.

Un esempio ISA per il commercio Nell’immagine a fianco la “stampata” della seconda delle quattro pagine che compongono il modello ISA avente codice AM01U, ed applicato al commercio al dettaglio alimentare. Andrà quindi utilizzato dalle imprese che svolgono attività di commercio al dettaglio di bevande, di latte e di prodotti lattiero-caseari, ai minimercati, ai supermercati, al commercio al dettaglio di frutta e verdura fresca e simili. Il modello è composto da un frontespizio iniziale e da 6 sezioni nelle quali inserire diverse tipologie di

dati definite “quadri”: • quadro A con i dati del personale • quadro B relativo alle unità locali • quadro C sugli elementi specifici dell’attività • quadro D per i beni strumentali • quadro E con i dati per la revisione • quadro F con i dati contabili Per cogliere la somiglianza tra ISA e Studi di settore basta dare un’occhiata ai dati da inserire: nel quadro C ad esempio è necessario specificare la percentuale dei ricavi generati dalla vendita di ogni sin-

gola merceologie (alcolici, salumi e insaccati, prodotti di gastronomia, pane e pasta fresca e via dicendo) rispetto al totale. Nel quadro D vanno specificati i metri lineari di lunghezza dei banchi di vendita e dei banchi frigorifero, il numero di affettatrici e il numero di apparecchi per la cottura, i metri cubi di armadi, celle, vasche frigorifere e freezer, il numero di macina caffè e il numero di macchine per il sottovuoto. Ed infine nel quadro F dati contabili presi direttamente dal bilancio come ricavi, ammortamenti, rimanenze finali e costi per l’acquisto di materie prime.

Scansiona il QR Code con il tuo smartphone per scaricare l'ISA 2019 modello AM01U: Indici Sintetici di Affidabilità Fiscali

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GIARDINIERI

Appalti riservati del verde: l’esclusività penalizza le micro e piccole imprese Tre associazioni intervengono per chiedere di rivedere criteri per l’affidamento dei lavori

L

apam Confartigianato, CNA e Unindustria di Reggio Emilia, a seguito dei due bandi inerenti l’affidamento dello sfalcio aree verdi pubblicati tempo fa, ritengono si debba aprire una riflessione da sottoporre alle stazioni appaltanti interessate: il Comune di Reggio Emilia e l’AUSL. In entrambi i casi le stazioni appaltanti hanno deciso di riservare la partecipazione alla gara per gli operatori e le cooperative sociali che abbiano come oggetto principale dell’attività l’inserimento di persone svantaggiate secondo quanto stabilito dalle norme in materia. Le tre associazioni, Unindustria, CNA e Lapam Confartigianato, intervengono così per chiedere di rivedere criteri che, così come sono redatti, impediscono di fatto l’affidamento dei lavori alle pmi del territorio. “La durata degli affidamenti previsti – fanno notare le tre realtà - è assai rilevante: nel bando comunale si tratta di due anni più evenCarlo Alberto Medici Referente categoria Giardinieri

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tuale prolungamento di medesima durata, oltre all’estensione di un anno in caso di ritardi nell’indizione della nuova gara; nel bando AUSL invece stiamo parlando di quattro anni tout court più l’estensione semestrale nelle more della procedura successiva. L’entità stessa degli importi a base di gara è di sicuro impatto per il settore, perché si parla di diversi milioni di euro. Tutto ciò, certamente, nel rispetto di quanto stabilito all’art.112 del codice dei contratti e degli appalti pubblici, dove si da la possibilità alle stazioni appaltanti di optare per la riserva di partecipazione”. Le osservazioni di Lapam Confartigianato, CNA e Unindustria non attengono alla legittimità del bando: “Le nostre osservazioni riguardano piuttosto il criterio di ‘esclusività’ adottato dalle stazioni appaltanti nel riservare la partecipazione alle sole imprese o cooperative sociali che abbiano i requisiti accennati in premessa. Trattandosi di appalti di servizi e più precisamente di servizi di sfalcio e pulizia delle aree

verdi, pur consapevoli del valore solidaristico di una riserva destinata a tutelare l’impiego di lavoratori svantaggiati, crediamo che si debba considerare anche l’impatto negativo a carico di tutte le altre imprese, in particolare le micro e piccole imprese del territorio, che sono di fatto escluse da questa fetta consistente di mercato”. Il finale è molto chiaro: “Per questo motivo riteniamo più equa e rispettosa nei confronti dell’intera categoria di operatori del verde, una suddivisione per lotti che consenta la partecipazione di tutti i soggetti aventi i requisiti tecnico organizzativi e professionali, riservando una parte di questi e non la totalità degli stessi, alle imprese o cooperative sociali. La durata poliennale dei lavori affidati e gli importi complessivi, consentono di fare questa operazione rispondendo in modo efficace ad entrambe le istanze”.

059 893 111 carloalberto.medici@lapam.eu


TERZO SETTORE

Mamma a Carico mia figlia ha novant'anni Uno spettacolo, mercoledì 3 aprile, al teatro Facchini di Medolla

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amma a carico è uno spettacolo, ironico e struggente sul rapporto tra una donna di cinquant’anni, Gianna, e sua madre Anna, vecchia ribelle di novanta, cieca, che indossa occhiali 3D perché è sempre abituata ad avere qualcosa sul naso, non cammina più e la testa ogni tanto va per conto suo. Attraverso una storia vera, che è la storia di tanti di noi, il testo parla di tematiche universali come il prendersi cura di una persona cara, il conflitto tra genitori e figli che non risparmia nessuna età della vita, e la lotta per accettare ciò che la vita ci dà e ci toglie. L'attrice Coletti lo fa con grazia, ferocia, umorismo e musica. Mamma a carico. Mia figlia ha novant’anni, è infatti uno spettacolo leggero, profondo, in cui ci si identifica, ci si commuove e si ride. Il testo teatrale che vedrete rappresentato in scena mercoledì 3 aprile alle 21.00 al teatro FacGianluca Levratti Referente categoria Terso Settore

chini di Medolla, è tratto da un libro edito da Einaudi nel 2015 e scritto dalla stessa Coletti. Sono state vendute migliaia di copie e, a dimostrazione che le tematiche trattate sono universali, sarà presto distribuito anche in Cina. La forma di questa piéce è unica nel suo genere: si presenta come monologo di un’ora e un quarto e si rivela, invece, un dialogo: la voce in più è quella di Anna, che rivive sul palco attraverso preziosi frammenti del film Tra cinque minuti in scena di Laura Chiossone. Questi estratti immortalano sequenze di vita reale tra le due donne e completano la rappresentazione interagendo con il racconto di Anna. Il film, uscito nel 2013, e che consigliamo di recuperare, è stato molto apprezzato

da critica e pubblico. Lo spettacolo ha vinto il premio dell’Earthink festival 2017, è stato selezionato dal portale Milano Teatri tra le migliori rappresentazioni messe in scena nella stagione 2017/2018 ed è stato ospitato all’Alzheimer Fest 2018.

L’evento organizzato dalla nostra associazione, con il gruppo Donne Impresa, e sponsorizzato da Ancos, è gratuito, e gode inoltre del patrocinio de Il Resto del Carlino, che ha accompagnato lo spettacolo come partner ufficiale in tutte le rappresentazioni organizzate da Confartigianato in Emilia Romagna, e del comune di Medolla che ha sposato di buon grado l’iniziativa, patrocinando l’evento. Per informazioni e iscrizioni: www.lapam.eu

059 893 111 gianluca.levratti@lapam.eu n° 02 - 2019

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TURISMO PUBBLICI ESERCIZI

Licom incontra Wonderbox Incontro di presentazione della società leader nella distribuzione dei cofanetti turistici

È

fissata per giovedì 4 aprile alle ore 15:00 la presentazione alle imprese del settore ristorazione, alberghi e servizi turistici di Wonderbox, una delle realtà leader in Italia. L’evento sarà l’occasione per conoscere a fondo questa interessante realtà che propone oltre 50 proposte di turismo con oltre 75.000 imprese partner, distribuiti in tutta Italia. Relatori dell’incontro saranno Emanuele Carozzi e Ilaria Masullo, rispettivamente Product Manager e Sales Manager Wonderbox Italia, i quali, oltre ad una presentazione del sistema Wonderbox, saranno a disposizione per le imprese Associate Lapam che richiederanno (previa prenotazione) incontri privati con i manager del gruppo per approfondire aspetti operativi del sistema di affiliazione al circuito. Un’iniziativa che si inserisce nel più ampio impegno di Licom Lapam nella promozione dell’incoming e del turismo nelle Province di Modena e Reggio Emilia, turismo che negli

Stefano Gelmuzzi Referente categoria Turismo e Pubblici Esercizi

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ultimi anni sta vivendo un’importante fase di crescita e sviluppo; basti pensare che sono stati stimati circa 670 mila turisti nell’ultimo anno, una crescita di oltre il 50% negli ultimi quattro anni, di molto superiore al pur ragguardevole tasso di crescita complessivo della Regione Emilia Romagna (+23 %) nello stesso periodo. Tra i vari tesori turistici della Via Emilia spiccano sicuramente gastronomia e motori, ma anche quelli legati al comparto città d’arte, basti pensare che Il sito Unesco di Modena, composto dal quartetto Piazza Grande, Ghirlandina, Duomo e facciata comunale ha segnato un +70% di visitatori in poco più di tre anni. Anche per il 2019 ci si aspetta numeri positivi, grazie anche a iniziative di forte richiamo come la realizzazione del Motor Valley Fest (ex Motorshow) tra il centro di Modena e l’Autodromo, e alle importanti iniziative messe in campo a Reggio Emilia dalla Destinazione Turistica Emilia.

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FOTONOTIZIA

Lapam sulla Neve: foto di gruppo

Lapam sulla neve seconda edizione Abbiamo toccato con mano le eccellenze del territorio e l’accoglienza del nostro Appennino

È

stata una giornata splendida”. Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale della nostra associazione, commenta così la seconda edizione di ‘Lapam sulla neve’, l’iniziativa che l’associazione imprenditoriale ha promosso. Tra sci e ciaspole gli imprenditori presenti (una cinquantina) hanno passato una giornata bella ricca di suggestione. “Lapam - prosegue Rossi - è anche promozione del territorio e delle sue bellezze. Il nostro Appennino non ha nulla da invidiare ad altri più rinomati in quanto a paesaggi e ha servizi d’avanguardia. Questo grazie agli impianti, ma anche alla ricettività che ha raggiunto livelli molto alti:

basti pensare, ad esempio, alle spa e ai centri benessere di recente realizzazione”. Lapam sulla neve ha consentito anche ai presenti di fare una ciaspolata in mezzo ai boschi del Cimone, accompagnati dalle guide GAE (Guide ambientali escursionistiche) Andrea Tintorri e Jacopo Ori che hanno preso l’abilitazione proprio nel recente corso promosso da Lapam. La seconda edizione del corso GAE si terrà nel prossimo maggio. L’evento è stato sostenuto anche dal consor-

zio albergatori ‘Cimone Holiday’. Daniele Casolari, segretario Licom, conclude: “L’Appennino e di conseguenza il turismo invernale ed estivo, sono una grande risorsa che va valorizzata e fatta conoscere. Si tratta di un turismo alla portata di tutti. Con queste iniziative vogliamo contribuire a valorizzare il nostro territorio, i suoi servizi e le sue eccellenze”.

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RAPPORTI CON LE SCUOLE

Dalla campagna alla cucina. Ecco come insegniamo agli studenti ad essere buoni produttori Intervista alla preside dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco, Maura Zini

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niziamo in questo numero un viaggio nelle scuole del territorio, alla scoperta del connubio tra eccellenze enogastronomiche e formazione. Abbiamo così raggiunto l'Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia e la sua preside, la dottoressa Maura Zini Preside Zini a quali profili professionali prepara il vostro Istituto? «L'Istituto "Lazzaro Spallanzani" ha tre sedi e tre indirizzi con diverse articolazioni. A Castelfranco Emilia è strutturato come un campus: abbiamo l'Indirizzo Tecnico Agrario con due articolazioni "Produzioni e trasformazioni" e "Viticoltura ed Enologia", e l'Indirizzo Professionale Agrario nell'articolazione "Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale", infine abbiamo anche l'Indirizzo Professionale Enogastronomico "Servizi per la gastronomia e l'ospitalità alberghiera" nelle tre articolazioni Sala, Cucina e Accoglienza turistica. A Vignola e a Montombraro abbiamo l'Indirizzo Professionale Agrario nell'articolazione "Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale». Come vede il rapporto tra scuola e impresa? «Per la tipologia della nostra offerta formativa e la particolarità determinata della sede di Castel-

franco Emilia, che vede la presenza di un'Azienda agraria, la più grande d'Italia, di oltre 100 ht. con una stalla con 120 vacche, il caseificio per la produzione di latticini e Parmigiano Reggiano, la cantina, l'acetaia dell'Aceto Balsamico Tradizionale, le serre e il punto vendita, la nostra scuola risulta essere un unicum sul territorio non solo regionale ma anche nazionale. Questa specificità di produzione e lavorazione, oltre a rappresentare la ricchezza della nostra proposta formativa per la pluralità di offerta didattica e di conseguenti possibilità sviluppo di competenze professionalizzanti negli studenti, rappresenta un collegamento diretto e privilegiato con il mondo del lavoro e delle professioni. Per un istituto tecnico e professionale è fondamentale il rapporto costante e diretto con il mondo del lavoro: sono la linfa motivazionale necessaria per i nostri studenti che nel periodo della scuola superiore maturano e mettono a punto il disegno del loro personale progetto di vita. C'è un altro aspetto che considero fondamentale. Per troppi anni la scuola è rimasta ai margini del mondo reale, avulsa dal contesto lavorativo rivendicando un'autoreferenzialità che suffragava la propria esistenza nella preparazione degli studenti a un sapere

Elena Baraldi Referente rapporti con scuole e istituti

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'puro' proprio perché decontestualizzato. Ritengo sia stato un grande limite, peggio: ritengo sia stato tempo prezioso 'perso' che abbiamo rubato ai nostri ragazzi». Ampliamo ancora di più la prospettiva, che rapporto vede tra formazione e mondo del lavoro? «La formazione e il mondo del lavoro e delle professioni devono collaborare sinergicamente: Università, Scuola, Imprese solo collaborando possono, in una sorta di continua ricerca-sperimentazione- Nei progetti di miglioramento dell'offerta formativa, nonostante le numerose collaborazioni con il mondo delle professioni che il nostro istituto già offre, coinvolgo sempre esperti esterni, liberi professionisti, organizzazioni ed enti cercando quelli che sono all'avanguardia nei vari e rispettivi settori di riferimento. Un esempio per il settore agrario: ho coinvolto la principale organizzazione di categoria esperta nella realizzazione di un impianto sperimentale di irrigazione di precisione in serra. Un altro esempio per il settore enogastronomico: ho coinvolto i migliori chef del territorio per il progetto 'Cuciniamo con le Stelle' perché voglio che i miei studenti e docenti si confrontino con il meglio della ristorazione».

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RAPPORTI CON LE SCUOLE

Che ruolo ha l'enogastronomia nella valorizzazione del territorio? «L'Enogastronomia ha un ruolo molto importante non solo perché attraverso l'arte della cucina è possibile gustare il meglio della cultura di un territorio ma anche perché attraverso l'eco dei media che ha saputo conquistare è un mezzo importante per veicolare altri messaggi in particolare un 'life style'. L'enogastronomia ha messo in moto un'economia di filiera che parte dall'industria alimentare, passando attraverso i servizi offerti che vanno dal settore turistico a quello dello spettacolo e dell'organizzazione di eventi fino ad arrivare all'economia produttiva e

dei processi produttivi. Ma i veri protagonisti di questo grande effetto domino che ha determinato il boom della ristorazione sono i contadini: i nostri farmers. Negli Stati Uniti è già una realtà quella dei nuovi e giovani imprenditori agricoli che realizzano una produzione sostenibile e di nicchia, che attraverso il loro modo di produrre lanciano un nuovo stile di vita. Anche in Italia sta via via aumentando il numero di giovani che si dedicano alla coltivazione di prodotti anche di nicchia ma ottenuti utilizzando tecniche e processi sostenibili: le cosiddette Smart farms. L'agricoltura strettamente collegata all'enogastronomia nella scelta di proces-

si colturali, di nuovi prodotti, nella ricerca e nella sperimentazione di tecniche colturali, di nuove sementi e di nuovi gusti può rappresentare il vero valore aggiunto alla nostra economia. Dalla campagna alla cucina è il nostro motto. L'agricoltura e la ristorazione, insieme, possono aiutarci a trasporre nel futuro il meglio della qualità combinata alla sostenibilità ambientale».

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L’IMPRESA DEL FARE

Hansa Tmp: “La rete è la nostra forza” L’azienda specializzata in pompe oleodinamiche racconta la sua straordinaria storia, da studio di progettazione a produttore affermato

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el racconto generalista degli odierni distretti si dimentica di attribuire la giusta importanza a un’eccellenza diffusa lungo la via Emilia tanto quanto il Food e l’Automotive: l’oleodinamica. Sviluppatosi qui grazie alla motorizzazione agricola del XX secolo, oggi questo distretto è tra i leader mondiali del settore. Tra le aziende che lo rendono tale c’è anche Hansa Tmp, realtà modenese dal respiro internazionale, che negli anni ha vissuto un’evoluzione tanto significativa quanto interessante: studio di progettazione prima, produttore a tutti gli effetti e distributore esclusivo di colossi come Kawasaki poi. Siamo andati a intervistare Silvia Pecorari (titolare dell’impresa insieme ai genitori Antonio ed Emanuela ndr.) per capire meglio questa realtà. Dottoressa Pecorari partiamo dall’inizio. Come è nata Hansa Tmp? «Quando è stata fondata, nel 1984, Hansa Tmp era una società

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di engineering, cioè uno studio di progettazione. All’epoca un nostro cliente poteva commissionarci lo studio dell’impianto oleodinamico dedicato ad una nuova macchina. Hansa Tmp studiava quindi tutti i componenti necessari per far funzionare in modo idrostatico quella macchina». Come vi siete evoluti? «Nel 1998 Hansa Tmp ha iniziato a produrre le proprie pompe a pistoni assiali con cilindrate variabili, per trasmissioni di veicoli principalmente da fuoristrada: come macchine da costruzione, macchine agricole, ma anche spazzatrici e per veicoli municipali. Operando una scelta ben precisa e che sta dando ottimi risultati». Quale? «Abbiamo deciso di mantenere internamente la ricerca e sviluppo, il controllo qualità, l’assemblaggio, il test e la logistica e sfruttare la sinergia con i nostri fornitori per tutto il resto. Il nostro è un territorio eccezionale, alcuni lo hanno ribattezzato: hydraulics valley, proprio perché in questo distretto

è possibile reperire competenze elevatissime, ad esempio nella lavorazione dei metalli che affidiamo esternamente». Può spiegarci i benefici di questa scelta strategica? «In concomitanza con lo scoppio della crisi economica abbiamo deciso di co-investire nei nostri fornitori, dotandoli di macchine speciali e scegliendo di collaborare per crescere insieme. È così che abbiamo sviluppato prodotti che inseriamo nei nostri sistemi, oppure vendiamo singolarmente in Italia e all’estero». E come avete ridotto i fattori di rischio? «Abbiamo studiato i codici critici per ogni particolare e abbiamo un bilanciamento tra un fornitore principale e un secondo fornitore. Questo metodo ci consente di avere capacità produttiva per non fermare la linea. Inoltre abbiamo sviluppato una logistica molto efficiente». Parliamo dei vostri prodotti.


L’IMPRESA DEL FARE

Antonio e Silvia Pecorari, titolari di Hansa Tmp

Come vi state preparando a richieste sempre più stringenti in fatto di efficientamento energetico? «Grazie alla nostra capillarità abbiamo intercettato per tempo le richieste provenienti dal mercato e dalle nuove regolamentazioni europee. Abbiamo sviluppato così due nuove linee di pompe e ne stiamo ultimando una terza, ad alte prestazioni. Pompe molto compat-

te, che possono arrivare fino a 450 bar, aumentando di 100/150 bar, le prestazioni della linea precedente. Questo permette di efficientare il prodotto in termini di alta densità di potenza e dimensioni compatte. Minore dimensione significa minor peso; minor peso comporta minori consumi e quindi un abbattimento delle emissioni di C02 su motori diesel o benzina. Allo stesso modo le nostre pompe possono essere

montate su sistemi dotati di motori elettrici, aumentando la durata delle batterie». Oltre all’efficienza energetica su quali altri aspetti vi state concentrando per migliorare il prodotto? «Ad oggi tutti i componenti di queste nuove linee di pompe sono sensorizzati. Abbiamo sensori che rilevano la presenza dell’operatore a bordo,

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L’IMPRESA DEL FARE sensori che rilevano la velocità, l’angolo del piatto per dar più o meno erogazione di portata e anche di pressione. Questa interconnessione comporta due fattori: un notevole miglioramento in termini di sicurezza per l’operatore e la possibilità di concentrarci sullo sviluppo della guida a controllo remoto». Interessante... «Stiamo concentrando il lavoro di ricerca e sviluppo sempre più su veicoli che sono a controllo remoto, quindi senza operatore a bordo, dove è possibile controllare più veicoli contemporaneamente e verso veicoli totalmente autonomi, cioè controllabili tramite un GPS. Efficientamento energetico, sicurezza e guida autonoma, partono tutti dalla sensoristica del componente oleodinamico che tramite una centralina elettronica e una programmazione riesce a gestire tutte queste funzioni». Come ha risposto il mercato? «Nel 2018 siamo cresciuti circa del 20%. Sono cresciute le vendite in Italia e questo ci fa piacere, anche se la concorrenza interna al distretto è acerrima, ma sono cresciute anche le vendite all’estero, dove i nostri mercati di riferimento sono centro e Nord Europa, Cina e Nord America. Abbiamo raccolto i frutti del lavoro di sviluppo interno svolto nel 2017, con tante campionature e pre-serie che sono entrate in produzione nel 2018 e abbiamo beneficiato di fattori esterni come le agevolazioni previste dal piano Industria 4.0 e da situazioni geopolitiche. Quest’anno stiamo crescendo ancora, ma vediamo che la crescita si sta stabilizzando». Hansa Tmp si distingue anche per la sua collaborazione con il mondo accademico. Può raccontarci com’è nata la sinergia tra Università ed azienda e come sta proce-

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dendo? «Il rapporto si è sviluppato quando abbiamo deciso di aderire ad alcuni bandi europei che ci hanno permesso di finanziare a fondo perduto una parte di queste collaborazioni. È così che abbiamo stilato dei contratti sia con l’Università di Modena e la facoltà di ingegneria, sia con la Rete di Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna (MIST E-R) per studiare e migliorare la sensoristica da applicare sui nostri prodotti e per effettuare delle ricerche sia sui materiali, sia sulle prestazioni delle pompe. L’università dispone infatti di un team di ingegneri che utilizzano software di simulazione, a cui abbiamo affidato una ricerca a supporto del nostro ufficio di progettazione prima della realizzazione del prototipo». Che giudizio dà a questa esperienza? «La facoltà di Ingegneria Enzo Ferrari presso l’Università di Modena e Reggio Emilia racchiude al suo interno competenze molto valide nel campo oleodinamico che possono supportare l’innovazione di prodotto. La sfida è far coincidere le tempistiche del mercato con i tempi di approvazione e realizzazione dei progetti in quanto i progetti vengono vagliati e successivamente approvati da una commissione». Due anni fa venimmo a intervistarvi per raccontare la situazione del Villaggio Torrazzi. Da allora è cambiato qualcosa in termini di sicurezza, banda larga, pulizia e servizi? «In termini di pulizia e gestione dei rifiuti notiamo un miglioramento soprattutto nell’organizzazione della raccolta differenziata con il servizio porta a porta rispetto a un paio di anni fa. Dal punto di vista invece della sicurezza si sono verificati ancora dei furti. Un’utile proposta sarebbe quella di un’organizzazione interna delle imprese nel villaggio che coordini in modo

efficace le richieste da veicolare all’amministrazione comunale». Come imprenditrice e futuro di questa azienda, cosa chiede alla politica in un momento come quello che sta vivendo il Paese? «Sicuramente investimenti e politiche attive di sviluppo economico. Per quanto riguarda gli investimenti metterei al primo posto quelli per le infrastrutture e le opere pubbliche, perché fanno ripartire l’indotto della costruzione e dei macchinari. Investimenti su formazione di giovani tecnici e agevolazioni per le imprese che fanno innovazione. Alleggerimento della pressione fiscale e degli oneri burocratici come anche riduzione del costo dell’energia elettrica, ad oggi troppo onerosa rispetto ai competitor europei».


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www.lapam.eu

MAGGIO 2019

L’INNOVAZIONE

TRA RICERCA & LEGGENDA

Conversazione con

Mauro Forghieri &

Leo Turrini Per iscriverti all’evento scansiona il QR code con il tuo smartphone e compila il modulo di registrazione

Baluardo della Cittadella Piazza Giovani di Tien An Men 5, Modena 059 893111 contattaci@lapam.eu

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Corsi e Formazione organizzata da FORMart Contatta le sedi Lapam per accedere a percorsi di formazione finanziata per la tua impresa Modena Gestione d’Impresa Buste paga e contributi Obiettivo: corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l'elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge. Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia. Durata: 42 ore Periodo: dal 16 apr al 06 giu Costo: 470,00¤ (+IVA)

Gestione d’Impresa Da tecnico esecutivo a tecnico commerciale Obiettivo: analizzare i potenziali bisogni del cliente e creare nuove esigenze. Proporre attività aggiuntive rispetto a quanto stabilito in fase di primo contatto. Gestire e migliorare il rapporto con il clienti.

Informatica

Commercio Animali

Excel: funzionalità avanzate per l’analisi dei dati

Commercianti, addestratori, allevatori di cani e gestori o proprietari di pensioni per animali da compagnia

Obiettivo: Il corso affronta le funzioni più avanzate e le possibilità più sofisticate offerte del foglio elettronico MS Excel, come strumento di business intelligence per monitorare, pianificare e valorizzare i dati sia nell'ambito aziendale che in quello privato. Durata: 15 ore Periodo: da aprile a maggio Costo: 190,00¤ (+IVA)

Informatica Essere operativi con Autocad 2D Obiettivo: per chi vuole imparare a eseguire una pedicure attraverso l’utilizzo di frese e micromotori. Durata: 8 ore Periodo: dal 08 apr al 27 mag Costo: 560,00¤ (+IVA)

Durata: 15 ore Periodo: da aprile a maggio Costo: 200,00¤ (+IVA)

Corso di Abilitazione con rilascio di “patentino”

FORMart Modena Via Emilia Ovest 693/8, 41123 MO

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Obiettivo: dedicato a coloro che intendono operare ex novo nel settore, il percorso eroga le competenze previste dalla d.g.r. 736/2005. L’obiettivo è di favorire la corretta educazione del cane nel rispetto delle sue caratteristiche etologiche nonché l’informazione agli acquirenti sulla sua gestione ottimale. Durata: 18 ore Periodo: 13 mar al 10 apr Costo: 350,00¤ (+ IVA)

Autotrasporto Corso di preparazione per l’esame di capacità professionale per autotrasportatore di merci Obiettivo: Il corso prepara i futuri gestori di imprese di autotrasporto merci conto terzi e padroncini ad affrontare con successo l’esame per iscriversi nell’Albo Autotrasportatori con autoveicoli di massa superiore a 3,5t. In aula sarà illustrato come avviare l’attività e come ottenere la licenza conto terzi. Durata: 150 ore Periodo: dal 8 apr al 06 lug Costo: 1000,00¤ (+IVA)

059 336 9911 modena@formart.it


Benessere

Benessere

Qualifica di estetista

Microblading

Obiettivo: Il corso ha l’obiettivo di formare professionisti nel settore dell’estetica. L’estetista è in grado di effettuare trattamenti estetici su tutta la superficie del corpo umano volti all’eliminazione o attenuazione degli inestetismi, utilizzando tecniche manuali ed apparecchi elettromeccanici per uso estetico, nonché prodotti e tecniche finalizzate a favorire il benessere della persona.

Obiettivo: : Corso dedicato a chi vuole realizzare sopracciglia realistiche, con la massima sicurezza e con risultati eccellenti. Trattamento semi permanente per rinfoltire le sopracciglia, renderle più corpose e voluminose. Corso avanzato per estetiste professionali.

Durata: 1800 ore Periodo: 15 apr al 22 gen 2019 Costo: 6500,00¤ (esclusa IVA)

Alimentazione

Benessere

Durata: 15 ore Periodo: dal 07 apr al 08 apr Costo: 200,00¤ (+ IVA)

Corso professionale per imprenditore commerciale e somministrazione alimenti e bevande

Laminazione delle Ciglia Obiettivo: Corso dedicato a chi vuole apprendere la tecnica di curvatura semi-permanente per ciglia naturali. Il corso prepara le estetiste e le specialiste del lash art a eseguire correttamente il trattamento per ottenere risultati simili o superiori alle comuni tecniche di extension ciglia, curvando e rinforzando le ciglia naturali. Durata: 6 ore Periodo: 13 mar Costo: 110,00¤ (+ IVA)

Benessere Extension Ciglia Obiettivo: Acquisire tecniche innovative di applicazione extension e rinfoltimento ciglia semi permanenti. Durata: 8 ore Periodo: 11 mar Costo: 110,00¤ (+ IVA)

Obiettivo: il corso fornisce l’abilitazione professionale per tutti coloro che desiderano aprire un’attività commerciale che prevede la somministrazione di alimenti e bevande. Durata: 100 ore Periodo: 18 mar al 15 mag Costo: 600,00¤ (esente IVA)

Impiantisti Conduttore di impianti termici (percorso formativo per l'acquisizione del patentino di 2° livello) Obiettivo: Il percorso, in ottemperanza alla DGR 437/2012 è finalizzato al conseguimento del patentino di abilitazione alla conduzione degli impianti termici. Il conduttore di impianti termici è colui che svolge attività di conduzione degli impianti di potenza superiore a 232 kW. Applica procedure di attivazione e conduzione dell’impianto termico, garantendo il controllo della funzionalità della centrale termica e dei suoi componenti attraverso la verifica dei parametri di regolazione intervenendo, quando necessario, sugli strumenti di regolazione. Durata: 90 ore Periodo: dal 30 apr al 18 lug Costo: 1180,00¤ (esente IVA)

Impiantisti Tecniche frigorifere per il conseguimento del patentino di trattamento di FGas (regolamento ce 303/2008) Obiettivo: Il percorso formativo consente il conseguimento del Patentino per Frigoristi, che autorizza ad operare su impianti di condizionamento e refrigerazione, civili ed industriali, secondo norme di sicurezza e pratiche operative in grado di tutelare operatori e clienti dai rischi connessi alla manipolazione di gas fluorurati. Durata: 12 ore Periodo: dal 26 mar al 27 mar Costo: 250,00¤ (+ IVA)

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Impiantisti Percorso di aggiornamento per installatori e manutentori di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (fer) Obiettivo: Il D.LGS. 28/2011 e S.M.I rende obbligatoria la frequenza di corsi di aggiornamento per i Responsabili Tecnici installatori di impianti a fonti energetiche rinnovabili. La DGR 1228/2016 ne ha successivamente stabilito gli standard formativi. I moduli di aggiornamento descritti illustreranno sviluppi, innovazioni tecniche e normative di settore e applicazioni pratiche con riferimento alle differenti categorie di impianti FER. Durata: 16 ore Periodo: dal 28 mar al 04 apr Costo: 250,00¤ (+ IVA)

Impiantisti

Reggio Emilia Gestione d’Impresa Quanto costa realmente? A quanto lo vendo? Come controllare i costi e strutturare i prezzi Obiettivo: corso pensato per chi vuole migliorare la gestione aziendale con un corretto controllo dei costi e riducendo le inefficienze. Il corso mira a fornire strumenti immediatamente operativi per arrivare a definire prezzi che riflettono la reale struttura dei costi aziendali e che siano al tempo stesso competitivi sul mercato. Durata: 15 ore Periodo: dal 21 mar al 11 apr Costo: 240,00¤ (+IVA)

Gestione d’Impresa

Compilazione del Catasto Regionale Impianti Termici CRITER

Fatti sentire! Promuovere la propria attività e attirare l'attenzione dei clienti

Obiettivo: Il percorso introduce il complesso panorama normativo inerente il Catasto regionale degli impianti termici (CRITER), per poi concentrarsi operativamente sulla corretta redazione di libretto e allegati d’impianto e sul loro inserimento sulla piattaforma web regionale CRITER. Durata: 8 ore Periodo: 23 mar Costo: 90,00¤ (esente IVA)

Obiettivo: compiere il passaggio da una promozione istintiva a una ragionata e autentica. Utilizzare il contatto telefonico come strumento commerciale. Rendere incisiva la comunicazione commerciale scritta e via mail. Durata: 9 ore Periodo: dal 25 mar al 08 apr Costo: 130,00¤ (+IVA)

Gestione d’Impresa La gestione amministrativa delle operazioni con l'estero Obiettivo: come affrontare la gestione amministrativa, contabile e fiscale delle operazioni commerciali internazionali, valutando le criticità correlate alla normativa dei differenti paesi e le opportunità di semplificazione offerte dalla normativa comunitaria, sia rispetto alla gestione clienti che alla gestione fornitori Durata: 8 ore Periodo: dal 09 apr al 23 apr Costo: 125,00¤ (+IVA)

Gestione d’Impresa Motivare i collaboratori. Come ottenere il meglio da ciascun collaboratore Obiettivo: un gruppo di collaboratori motivati genera valore aggiunto, consentendo di soddisfare le aspettative dei clienti, sia interni che esterni all’azienda. Per incoraggiare e sostenere la motivazione del proprio gruppo di lavoro un manager deve utilizzare le leve giuste e deve saper identificare i fattori che incidono sulla performance del team, quali la soddisfazione, l’impegno e la solidarietà. Durata: 9 ore Periodo: dal 25 mar al 08 apr Costo: 180,00¤ (+IVA)

Per consultare il calendario completo dei corsi FORMart, visita il sito web: www.formart.it

FORMart Reggio Emilia Via Luigi Sani 7, 42121 RE

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Informatica Stampa 3D per la progettazione di stampi Obiettivo: inquadrare i contesti di utilizzo e i possibili vantaggi offerti dalla stampa 3D e della scansione 3D. Esaminare tecnologie, materiali e processi di produzione. Definire la toolchain per la stampa 3D a livello professionale. Primo approccio pratico all’utilizzo delle stampanti 3D fdm e dlp. Durata: 16 ore Periodo: da maggio Costo: 300,00¤ (+IVA)

Informatica Solidworks: modellazione meccanica 3D Obiettivo: progettare parti meccanica attraverso l’utilizzo di solidworks; conoscere le funzioni base del software, realizzare un progetto meccanico con l’utilizzo di solid works, gestire e progettare parti, assiemi e messe in tavola di componenti meccanici. Durata: Periodo: dal 14 mar al 18 apr Costo: 390,00¤ (+IVA)

Pubblici Esercizi Percorso formativo per titolari e preposti delle sale da gioco (dgr 1723/2014) Obiettivo: i partecipanti conosceranno il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo nei suoi aspetti legali, clinici e comunicativi e sapranno valutare e gestire casi reali. Durata: 16 ore Periodo: 01 mar al 15 mar Costo: 220,00¤ (esenti IVA)

Impiantisti Formazione per addetti ai lavori elettrici: PES PAV PEI Obiettivo: la finalità del corso è quella di fornire le conoscenze di base e di completamento per il personale che svolge lavori elettrici, al fine di poter attribuire le qualifiche di persona esperta (pes) e persona avvertita (pav). Inoltre, per lo stesso personale che svolge anche lavori elettrici sotto tensione (in bassa tensione), il corso permette al datore di lavoro di conferire l’idoneità allo svolgimento della suddetta attività (pei). Durata: 16 ore Periodo: dal 14 mar al 03 apr Costo: 270,00¤ (+ IVA)

Impiantisti Tecniche frigorifere per il conseguimento del patentino di trattamento gas florurati (regolamento ce 303/2008) Obiettivo: il d.p.r. n. 43/2012, che recepisce il regolamento ce n. 303/2008, ha decretato per il personale che opera con gas refrigeranti fluorurati l’obbligo di una certificazione (il cosiddetto patentino dei frigoristi) rilasciata da appositi organismi accreditati, dopo il superamento di un esame teorico-pratico. Per sostenere l’esame non è previsto alcun percorso formativo obbligatorio. Ma si ritiene comunque utile presentare una proposta formativa che offra agli operatori del settore gli strumenti per affrontare in modo efficace l’esame previsto dal regolamento.

GAE Guide ambientali escursionistiche Ai nastri di partenza la seconda edizione del percorso formativo per Guida Ambientale Escursionistica GAE Sono aperte le iscrizioni (fino a giovedì 2 maggio) al percorso formativo per Guida Ambientale Escursionistica GAE, 12 i posti disponibili per diplomate e diplomati che intendono intraprendere l'attività professionale di Guida Ambientale escursionistica in tutto il territorio europeo. In palio, l’attestato di Guida Ambientale Escursionistica (figura istituita dalla deliberazione 1515 del 2011 in attuazione della Legge Regionale dell'Emilia Romagna numero 4 del 2000) per coloro che avranno frequentato il corso e superato la prova finale. L’attestato è valido in tutto il territorio europeo a esclusione dei percorsi alpinistici e di elevata difficoltà tecnica. Durata: 70 + 80 ore Periodo: dal 11 mag al 11 ott Iscrizioni: entro il 2 maggio

Durata: 16 ore Periodo: dal 08 mag al 22 mag Costo: 250,00¤ (+ IVA)

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&

FISCO LAVORO BANDI

Fisco

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Fattura elettronica 2019: esonero prestazioni sanitarie Anche i soggetti che non inviano i dati al Sistema tessera sanitaria come podologi, fisioterapisti, logopedisti non devono emettere le fatture elettroniche per prestazioni sanitarie. Che gli operatori sanitari che comunicano i dati al Sistema Tessera Sanitaria non debbano emettere fattura elettronica nel 2019 è ormai pacifico, ma cosa devono fare gli operatori sanitari che non devono inviare tali dati? Cioè, i soggetti come podologi, fisioterapisti, logopedisti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria devono emettere le fatture elettroniche per le prestazioni sanitarie, rese nei confronti delle persone fisiche? La risposta, negativa, dall'Agenzia delle Entrate arriva con la pubblicazione della FAQ n. 59 del 26.2.2019. In tale sede è stato ribadito che per l’anno 2019 non devono emettere le fatture elettroniche. Infatti, l'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, introdotto dalla legge di conversione 11 febbraio 2019, n. 12, ha esteso il divieto di fatturazione elettronica, per l’anno 2019, anche ai soggetti che erogano prestazioni sanitarie i cui dati non devono essere inviati al Sistema TS, prescrivendo che “Le disposizioni di cui all’articolo 10-bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, si applicano anche ai soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei

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confronti delle persone fisiche”. Pertanto, tali operatori sanitari devono continuare ad emettere le fatture per le prestazioni sanitarie rese nei confronti dei consumatori finali in formato cartaceo.

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Proroga spesometro, esterometro e Lipe Dopo tanto penare in data 27 febbraio è stato finalmente pubblicato l'attesissimo decreto contenente la proroga di spesometro ed esterometro, e marketplace. Con 24 ore di anticipo rispetto alla scadenza prevista e a giorni di distanza dall'annuncio ufficiale di concessione della proroga, ha visto finalmente la luce il DPCM. Il primo articolo del decreto contiene la proroga di termini per la comunicazione di dati delle fatture spesometro. In particolare è previsto che il termine del 28 febbraio 2019, stabilito per la effettuazione delle comunicazioni dei dati di cui all'articolo 21, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è prorogato al 30 aprile 2019. Altrettanto dicasi per quanto riguarda l'esterometro, (di cui all'articolo I, comma 3-bis, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127) relativi alle operazioni dei mesi di gennaio e febbraio 2019 sono trasmessi all'Agenzia delle entrate entro il 30 aprile 2019. L'articolo 2 contiene la proroga del termine di trasmissione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relativi al quarto trimestre 2018 prevedendo che siano trasmesse entro il 10 aprile 2019. Infine, l'articolo 3 contiene la proroga dei termini per i versamenti IVA e le comunicazioni dei dati per i soggetti che facilitano le vendite

a distanza mediante l'uso di interfacce elettroniche. Per i soggetti passivi che facilitano tramite l'uso di un'interfaccia elettronica le vendite a distanza di telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop, i termini per il versamento dell'IVA da effettuarsi entro il 16 aprile 2019, sono prorogati al 16 maggio 2019, con la maggiorazione dello 0,40 per cento mensile a titolo di interesse corrispettivo. I soggetti di cui al comma 1 trasmettono all'Agenzia delle entrate i dati di cui all'articolo I, comma 3-bis, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, relativi alle operazioni dei mesi di marzo e aprile 2019 entro il 31 maggio 2019. Come si evince dalla nota pubblicata ieri sul sito del MEF, il testo del decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo la registrazione presso la Corte dei Conti.

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Amministratori di condominio: proroga comunicazione spese all'8 marzo In deroga a quanto previsto, esclusivamente con riferimento alle spese sostenute nel 2018, gli amministratori di condominio possono trasmettere i dati relativi alle spese sostenute dal condominio con riferimento: • agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, • all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione, entro l’8 marzo 2019. È quanto previsto dal Provvedimento dell'Agenzia 48597/2019 del 27.2.2019,


FISCO LAVORO BANDI

pubblicato il giorno prima della scadenza originaria prevista il 28 febbraio, cioè a ridosso come sempre. In generale, il DM 1.12.2016 ha stabilito che gli amministratori di condominio trasmettano all’Agenzia delle entrate, entro il 28 febbraio di ciascun anno, una comunicazione contenente i dati relativi alle spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché con riferimento all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Tuttavia, come si evince dalle motivazioni del Provvedimento, considerato che un’associazione di categoria rappresentativa dei soggetti obbligati alla trasmissione dei dati in oggetto ha manifestato l’esigenza di una proroga dei termini per assicurare la trasmissione di informazioni il più possibile corrette e complete ai fini della predisposizione della dichiarazione precompilata e che le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati sono variate rispetto a quelle dell’anno precedente, è stata concessa la proroga di 10 giorni.

Lavoro

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Proroga degli incentivi per l’assunzione di giovani NEET È stato prorogato anche per l’anno 2019 l’incentivo riconosciuto per l’assunzione di giovani di età compresa tra i 16 ed i 29 anni iscritti al Programma “Garanzia Giovani”con contratto di lavoro a tempo indeterminato o apprendistato professionalizzante (anche a tempo parziale). La misura dell’incentivo è pari, per 12 mesi, alla contribuzione a carico del datore di lavoro (premi INAIL esclusi), entro un massimo di 8.060¤.

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INPS – rottamazione dei ruoli e rilascio del DURC (cd. “rottamazione”) L’INPS chiarisce che, anche per i contribuenti che aderiscono alla cd. “rottamazione ter”, così come per le precedenti “rottamazioni”, la presentazione della dichiarazione di adesione alla specifica misura di estinzione del debito consente il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC); si tratta a tutti gli effetti - di una regolarità “sub iudice”, subordinata alla successiva effettuazione dei pagamenti degli importi dovuti entro le previste scadenze. Il mancato pagamento delle somme nei termini dovuti comporta la revoca del DURC già rilasciato.

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INPS – denunce contributive con indicazione mansioni A partire dalla denuncia contributiva di “Febbraio 2019” diventa obbligatorio indicare sul flusso Uniemens la “Qualifica professionale” di tutti i lavoratori dipendenti; questa informazione è rilevante, per l’Istituto, al fine di individuare la platea dei soggetti con diritto al pensionamento anticipato, in ragione dello svolgimento di particolari attività lavorative considerate “gravose” e consentirà una più agevole e veloce istruttoria delle istanze di pensione dei lavoratori interessati. Rappresenta una semplificazione anche per i datori di lavoro, che non saranno più chiamati a comunicare / attestare, attraverso altri strumenti, lo svolgimento da parte di propri lavoratori di quelle specifiche mansioni da cui derivino “effetti previdenziali” sia di tipo contributivo sia di tipo pensionistico (sgravi, benefici, esodi massivi, ecc.).contributiva (DURC); si tratta a tutti gli effetti - di una regolarità “sub iudice”, subordinata alla successiva effettuazione dei pagamenti degli importi dovuti entro le previste scadenze. Il mancato pagamento delle somme nei termini dovuti comporta la revoca del DURC già rilasciato

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Bandi

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La riforma del Fondo di Garanzia per le piccole imprese Dal 15 marzo 2019 diventa operativa la riforma del Fondo di garanzia per le PMI (ai sensi del decreto interministeriale del 6 marzo 2017) Cos’è il Fondo di Garanzia e alcuni numeri delle garanzie erogate Il Fondo di Garanzia eroga garanzie pubbliche a fronte di finanziamenti bancari ed operazioni di leasing. Attraverso la garanzia del Fondo le banche hanno enormi vantaggi in termini di riduzione dei costi per l’assorbimento del capitale, ovvero l’accantonamento che la banca deve effettuare per la quota garantita è pari a zero, e quindi la possibilità di accesso al credito per l’impresa è molto più elevata. Nel corso del 2018 il Fondo ha accolto oltre 129.000 domande di garanzia per 13,7 miliardi di euro a garanzia di 19,3 miliardi di euro di finanziamenti. Gli obiettivi della riforma del Fondo di Garanzia L’ incremento delle richieste di garanzia ed in particolare delle coperture all’80%, hanno comportato un incremento del fabbisogno finanziario del fondo con un rischio di de-responsabilizzazione dei finanziatori nella selezione delle operazioni. Gli obiettivi della riforma del Fondo di Garanzia che interessano maggiormente le imprese sono: • ampliamento delle platea dei

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beneficiari - è stata fissata una soglia limite di accesso al Fondo, in termini di PD (probabilità di default) Percentuale garantita maggiore per imprese più esposte al rischio di stretta creditizia Tentativo di attrarre risorse regionali e/o comunitarie per il cofinanziamento degli interventi

Le novità della riforma del Fondo di Garanzia La riforma ruota intorno ad un nuovo modello di valutazione del merito creditizio delle imprese, simile ai modelli di rating utilizzati dalle banche, che sostituirà l’attuale sistema di credit scoring. Il grande impatto per le imprese riguarderà: • - la razionalizzazione degli interventi a favore delle PMI sane, ma con maggior rischio di razionamento del credito da parte del sistema • - la maggior quota di garanzia per il finanziamento di investimenti ed innovazione Le operazioni a rischio finanziario tripartito Al fine di rendere veloce l’accesso al Fondo di Garanzia per le operazioni di importo minore – fino a 120.000 euro – viene introdotta una nuova modalità di intervento, le cosiddette operazioni finanziarie a rischio tripartito. Con queste operazioni, il rischio è paritariamente ripartito tra Fondo, soggetto finanziatore e soggetto garante e la valutazione delle imprese è interamente delegata dal Fondo ai soggetti finanziatori e ai soggetti garanti. Il grande vantaggio per le PMI è che i soggetti finanziatori e i

soggetti garanti non possono acquisire garanzie a carico dell’impresa. La suddivisione delle garanzie è la seguente: • il soggetto garante copre il 67% del rischio del soggetto finanziatore • la riassicurazione del Fondo copre il 50% dell’importo garantito del soggetto garante • la controgaranzia del Fondo copre il 100% dell'importo garantito dal soggetto garante al soggetti finanziatore


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