Imprese & Territorio 05 2022 - Soluzioni possibili alla crisi energetica

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05Soluzioni possibili alla crisi energetica Due differenti opinioni per affrontare la crisi che rischia di paralizzare l'Italia e l'Europa SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2 Una soluzione alla crisi? Contenere i consumi di gas Intervista a Carlo Stagnaro Rinnovabili, è tempo di correre per alzarne la quota Intervista a Leonardo Becchetti Energia, quanto mi costi… Indagine sulle imprese associate Lapam: in media +58% tra i primi 6 mesi 2022 WWW.LAPAM.EU

NON TOGLIETE

ENERGIA

SVILUPPO DEL PAESE

ALLO
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Connessi: un appuntamento per affrontare il futuro

Dopo una pausa di alcuni anni, prima a causa del Congresso e poi per gli effetti della pandemia, torna il con vegno degli imprenditori Lapam, un appuntamento tradizionale in cui co noscersi, allacciare relazioni, produrre idee e proposte concrete, in un con cetto per fare squadra insieme. Il tito lo, non a caso, è ‘Connessi’: connessi per costruire relazioni, confrontare idee, formare il futuro. Ritrovarsi in presenza, riflettere e con frontarsi con esperti e mettere al cen tro le idee, è un modo importante e proficuo per partecipare attivamente alla vita associativa e per sperimenta re, in un clima di confronto aperto e positivo, il valore aggiunto dello stare insieme e del fare associazione. Abbiamo impostato i lavori seguendo una modalità che consenta il coinvol gimento attivo di tutti i partecipanti. Venerdì 14 si aprirà con una tavola rotonda con il professor Michele Ti raboschi e il Ministro dell’Istruzione del Governo uscente, Patrizio Bianchi, alla quale seguirà la presentazione dei gruppi di lavoro e, nel pomerig gio, interventi di imprenditori, pro fessori universitari e consulenti per la trasformazione digitale delle imprese. L’associazione ha coinvolto atenei prestigiosi (la Cattolica di Milano, Cà Foscari di Venezia e UNIMORE Mode

na e Reggio Emilia), ma anche impre se prestigiose, che fanno dell’artigia nalità e del ‘Made in Italy’ la propria forza.

La giornata di sabato si aprirà con i lavori di gruppo, coordinati dai mem bri della Giunta esecutiva Lapam e da funzionari dell'associazione. I gruppi riflettono sei tematiche strategiche per tutte le imprese: sostenibilità eco nomica, sociale e ambientale; innova zione e digitalizzazione dei processi aziendali; visibilità online, marketing ed e-commerce; artigianalità e made in Italy; le nuove generazioni e il mon do del lavoro; formazione e riquali ficazione professionale. Tematiche fondamentali per il futuro, un futuro che però è necessario costruire anche attraverso un rapporto franco e diret to con le amministrazioni locali e na zionali. Per questo, domenica 16, alla conclusione dei lavori è stato invitato il Presidente della Regione Emilia-Ro magna, Stefano Bonaccini proprio sul tema ‘Fare sistema per competere’. Un confronto importante, perché la Regione rappresenta un livello fon damentale per le piccole imprese e perché, attraverso il dialogo col presi dente Bonaccini, saranno presentate le conclusioni dei gruppi e le proposte e le richieste da presentare al mondo dei decisori politici e istituzionali.

Tre giorni intensi, fatti di lavoro ma anche di relazioni e di svago, perché l’essere associazione è, anche, scopri re il grande valore aggiunto dello sta re insieme.

Si parla spesso, a volte a sproposito, del ruolo dei cosiddetti corpi inter medi: Lapam, come associazione di imprese e di imprenditori, è un corpo intermedio che ha una valenza strate gica e importante sia a livello locale, nell’interlocuzione con le istituzioni, che a livello regionale e nazionale, grazie anche al rapporto con Confar tigianato e alla capacità dell’associa zione di confrontarsi con parlamentari e forze politiche e sociali che possono incidere sulle decisioni. Per questo a Bardolino avremo anche altri ospiti, di caratura nazionale, per far pesare il parere dei piccoli imprenditori e per confrontarci con chi può e deve por tare le nostre istanze ai massimi livelli.

Con chi potrà ci vedremo a Bardo lino, ma ci impegniamo fin d’ora a portare a conoscenza di tutta la base associativa dei lavori del convegno, soprattutto passando dal confronto costruttivo e ‘creativo’ all’operativi tà dell’associazione nel dare risposte sempre in linea con le esigenze delle imprese.

Carlo
Alberto Rossi
Segretario
Generale
Lapam Confartigianato
3Imprese & Territorion° 05 - 2022 EDITORIALE

2021

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

pagina 6

Le dieci richieste ai candidati

Tanti incontri, durante la campagna elettorale, per presentare le istanze degli imprenditori

pagina 8

Sarà una manovra di bilancio difficile

Pesano i costi dell’energia e c'è la discesa, per la prima volta dal 2012, della domanda estera

pagina 9

Le associazioni scrivono al MISE: “Assurdo modificare i criteri dei bonus"

Il sistema Moda scrive al Ministro Giorgetti dopo la decisione di modifica dei criteri di accesso al credito d’imposta per ricerca e sviluppo

FOCUS

pagina 20

Quanto spende la tua impresa?

L'aumento del prezzo di energia elettrica e gas da gennaio 2021 ad agosto 2022 per classi di consumo, elaborati sui dati CEnPI, l consorzio energia di Confartigianato Imprese

IN COPERTINA

pagina 10

Energia, quanto mi costi…

Indagine sulle imprese associate Lapam: in media +58% tra i primi 6 mesi 2022 rispetto allo stesso periodo 2021. Ma gli aumenti ora sono esponenziali

pagina 12

Soluzioni possibili alla crisi energetica

Due differenti opinioni per affrontare la crisi che rischia di paralizzare l'Italia e l'Europa. Leonardo Becchetti e Carlo Stagnaro a colloquio con Lapam.

pagina 13

Rinnovabili, è tempo di correre per alzarne la quota

Intervista a Leonardo Becchetti: «Il caro bollette si combatte con l’energia pulita. Non si arriverà al 100%? Intanto partiamo, ora siamo appena al 20%»

pagina 16

Una soluzione alla crisi? Promuovere il risparmio energetico

Intervista a Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni

COMMERCIO PUBBLICI ESERCIZI

pagina 24

I distretti del commercio per seguire lo sviluppo delle città

Un modello di governance del territorio innovativo e inclusivo, illustrato in una giornata di lavoro organizzata dalla nostra associazione con il Politecnico di Milanomettere mano se si vuole una vera ripartenza

pagina 26

«Investire sulla rigenerazione urbana decisivo per le nostre città e i nostri paesi»

Cinzia Ligabue: «La crisi del commercio al dettaglio è sempre più confermata dai dati»

TURISMO

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Appennino modenese, escursionismo ma non solo

I risultati del sondaggio rivolto a imprese, residenti e turisti dell'appennino modenese, elaborato dall'ufficio studi Lapam

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I bandi GAL in programma

Sono due le proposte per le imprese turistiche del nostro Appennino

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fotografico

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Monica Salvioli, Narumi Giovannelli, Andrea Tundo, Elena Baraldi, Matteo Roversi, Enzo Fanì, Nicola Boschetti, Paolo Manfredi, Laura Roncaglia. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora e Luca Pellacani, archivio
Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu tel. 059 893
SETTEMBRE OTTOBRE
05
1 Imprese & Territorio n° 02 - 20224 2022

BENESSERE

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Modena: approvato il nuovo regolamento comunale per acconciatori, estetiste e tatuatori

Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale

IMPRESE

VERDE

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Rischi specifici per il manutentore del verde: quali sono e come proteggersi Il lavoro del manutentore del verde, non è esente da pericoli e comporta dei rischi non indifferenti

SCUOLE E ISTRUZIONE

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La maglieria torna sui banchi del Vallauri

A Carpi un’alleanza tra aziende, scuola e istituzioni per una formazione dedicata alle caratteristiche produttive del distretto

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Export: in crescita a luglio Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è molto positiva

MECCANICA

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B2Mech le imprese della meccanica incontrano buyers tedeschi e svizzeri

Il primo evento di B2B online sulla piattaforma Matchimpresa.it sviluppata dalla nostra associazione per creare nuove occasioni di business

Tecnologie e sicurezza sul lavoro artigiano tra competitività e tutela del lavoratore

Le relazioni industriali nell’artigianato del distretto ceramico di Sassuolo.

Un articolo di Andrea Tundo, dottore di ricerca, ricercatore Adapt e consulente Lapam su diritto del lavoro e relazioni industriali

AUTORIPARAZIONE

pagina 42

Autoriparazione: verso una mobilità sostenibile

Un’analisi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia Romagna sulle nuove immatricolazioni e sulla richiesta di competenze sempre più digitali

MOVIMENTO DONNE IMPRESA

pagina 44

Lo stato di salute dell’imprenditoria femminile

Intervista a Cinzia Ligabue, presidente regionale di Donne Impresa Confartigianato

SOSTENIBILITÀ

pagina 46

Digitale, sostenibile, artigiano: si può fare? Sì e già lo si sta facendo Secondo Paolo Manfredi il business sostenibile è già entrato nelle piccole imprese grazie alle tecnologie 4.0 che consentono di gestire a tutto tondo le attività e di ridurre gli sprechi

Corsi e Formazione organizzata da FORMart

pagina

Formazione Finanziata

Adempimenti Fiscali

Novità in materia di Rapporti di Lavoro

www.lapam.eu

possibile consultare gli estratti delle delibere dei

pagina 48 LAVORO
pagina
DEL
EXPORT
pagina 50
53 FORMAZIONE •
pagina 54 CASSETTA DEGLI ATTREZZI Su
è
verbali del Consiglio Direttivo Generale di Lapam Confartigianato ImpreseModena, Reggio Emilia. DELIBERE CONSIGLIO DIRETTIVO GENERALE scansiona il QrCode con il tuo Smartphone
2Imprese & Territorion° 02 - 2022n°

Le dieci richieste ai candidati

Tanti incontri, durante la campagna elettorale, per presentare le istanze degli imprenditori

Dieci

proposte per il futuro del Paese, proposte valide e pensate anche per il nostro territorio. Lapam Confartigiana to nelle settimane di campagna elettorale ha incontrato molti candidati, di diversi schieramenti, per presentare le proposte degli imprenditori al mondo politico. Iniziamo, appunto, dalle proposte pensate per costruire un nuovo patto di fiducia tra politica e im prese. Si tratta, per stare sui titoli, di regole su misura della piccola impresa per una burocrazia buo na; dell’impresa come motore del territorio per un servizio reale anche alle aree interne; di Euro pa e Pnrr mantenendo politiche espansive; di una nuova fiscalità ad esempio superando l’Irap e favo rendo le imprese che assumono inoltre abrogando lo split payment e migliorando il regime forfettario; di garantire il credito alle piccole e medie imprese adeguando gli strumenti; di incentivi per la com petitività rafforzando incentivi per l’innovazione dei beni strumentali;

affrontando la sfida della sosteni bilità incentivando il rinnovo del parco veicolare merci e soste nendo l’impiego delle aziende del territorio; della sicurezza energe tica sostenendo il tetto europeo al prezzo del gas; di un mercato del lavoro più inclusivo incentivando l’apprendistato duale e professio nalizzante e rilanciando l’alternan za scuola/lavoro; dell’impegno per un lavoro di qualità riducendo il cuneo fiscale.

Su queste e su altre proposte, sempre dei dieci temi, sono stati chiamati ad ascoltare le istanze La pam diversi candidati. Andrea De Maria (uninominale centro sinistra per collegio Carpi Bassa) è stato visto con incontri unitari alle altre associazioni a Carpi con le imprese tessili del distretto e a Concor dia, su invito dell'amministrazione comunale; Giuseppe Galati (unino minale centro destra) ha incontra to il consiglio direttivo della sede Lapam; incontro unitario a Carpi con alcuni candidati del Movimen to 5 Stelle (Mattia Veronesi, colle

gio Carpi Bassa e Davide Zanichelli capolista plurinominale alla Came ra). Incontro a Reggio Emilia su invito del Partito Democratico con candidati del collegio di Camera e Senato Ilenia Malavasi e Andrea Rossi. Incontro con Stefano Vac cari (plurinominale PD Camera) e poi con Graziano Delrio (plurino minale PD Senato) presso la sede centrale Lapam. Stesso discorso per Daniela Dondi (uninominale centro destra Camera) e Michele Barcaiuolo (plurinominale Senato per centro destra) sempre presso la sede centrale Lapam. E’ stata incontrata, dal consiglio di sede in Lapam a Vignola, Benedetta Fiorini (uninominale Camera centro destra collegio Imola e comuni Modena Est). Infine il 20 settembre si è tenuto un confronto unitario, orga nizzato insieme a CNA, Confcom mercio e Confesercenti, con quat tro candidati: Daniela Dondi per il centro destra, Stefano Vaccari per il centro sinistra, Chiara Caselgran di per la lista Azione/Italia Viva e Maria Laura Mantovani per il M5S.

6 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Stefano Vaccari, esponente del PD candidato al collegio plurinominale di Modena e Bologna per la Camera dei deputati Simona Vietina, candidata al senato nella lista Noi Moderati, sindaco di Tredozio Daniela Dondi accompagnata da Michele Barcaiuolo, candidata di centrodestra nel collegio di Modena per l'uninominale Giuseppe Galati, candidato centrodestra nel collegio di Carpi per l’uninominale Graziano Delrio, candidato capolista del PD al Senato nel collegio plurinominale dell’Emilia Romagna Andrea De Maria, candidato di centrosinistra nel collegio uninominale Carpi/Bassa Benedetta Fiorini, candidata di centrodestra per il collegio uninominale Imola
7Imprese & Territorion° 05 - 2022

Sarà una manovra di bilancio difficile

Manca

un mese al 20 ottobre, termine per la presenta zione in Parlamento della manovra di bilancio per il 2023-25. I tempi stretti di avvio della 19° legisla tura e del varo del nuovo Governo si intrecciano con un quadro di finanza pubblica reso complicato dai rischi di recessione. La crescita del PIL previ sta nel DEF per il 2022 è del 2,4%, mentre le ultime previsioni di luglio del Fondo monetario inter nazionale si fermano al +0,7%. Con l’interruzione del gas dalla Russia, nel 2023 il PIL potrebbe scen dere dell’1,9%.

In nostro Ufficio studi ha analizzato diversi dati che raccontano di un’e conomia a rischio, natu ralmente anche sul nostro territorio, principalmente a causa dell’aumento esponenziale dei costi dell’energia. L’intervento di politica fiscale è reso più complesso dalla poli tica monetaria restrittiva per riportare la stabilità dei prezzi.

Ad agosto l’inflazione è arrivata al 9,1% sia in Eurozona che in Italia; la crescita dei prezzi è spin ta dall'energia: l’inflazione energetica in Italia è al

45,4%, 6,9 punti superiore al 38,6% dell'Eurozona.

La nostra analisi mette in evidenza come un mar cato impulso recessivo derivi dalla discesa in territorio negativo della domanda estera netta, un fenomeno che non si riscontrava dal 2012.

La bolletta energetica, au mentando di 57,2 miliardi in dodici mesi, (3 punti di PIL!) determina i tre quarti (76%) del peggioramento del saldo complessivo.

Va infine ricordato che il rafforzamento del dollaro rispetto all'euro, pur so stenendo l’export, impatta negativamente sul valore degli acquisti di energia.

Sul fronte dei prodotti no-energy, entra in territo rio negativo anche il saldo dei prodotti intermedi – voce appesantita dal caro commodities – che peggiora di 21,1 miliardi di euro. Mostrano una maggiore tenuta i rag gruppamenti dei prodotti tipici del made in Italy, con il saldo complessi vo dei beni di consumo e di quelli strumentali in aumento di 3,1 miliardi di euro.

Pesano
i costi dell’energia e c'è la discesa, per la prima volta dal
2012,
della domanda estera
8 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Le associazioni scrivono al MISE:

“Assurdo modificare i criteri dei bonus”

Confartigianato

Lapam e CNA hanno inviato una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per manifestare il fermo dissenso rispetto alla decisione di modifica re i criteri di ammissibilità al cre dito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo legate al design e all'ideazione estetica. A inasprire ancor più la già gravosa situazione delle imprese del com parto moda, è arrivata la nuova in terpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 26 luglio, avvallata dal MiSE, che prevede la restituzione, entro il 30 settembre, delle agevolazioni ricevute. Tale interpretazione sconvolge improvvisamente la norma e, ri chiedendo retroattivamente l’age volazione concessa, pone le impre se in una situazione di maggiore difficoltà.

Le associazioni hanno quindi deci

so di rappresentare l’incongruenza di tale decisione, una decisione che non tiene conto della situazione in cui versano le filiere della moda sia per il caro energia che per l’assen za di commesse provenienti da Russia ed Ucraina, storici mercati dell’export del fashion italiano. Il nostro presidente del settore moda, Roberto Guaitoli afferma: «Le piccole imprese della moda sono a rischio anche nella nostra provincia. Chiedere indietro le agevolazioni del 2020 entro fine settembre è assurdo e porta le piccole imprese sull'orlo del bara tro. Invece di sostenere chi resta sul mercato tra difficoltà crescenti, viene rivista in senso restrittivo l'interpretazione della legge del 2020 che finanzia con un credito d'imposta gli investimenti innovati vi in ricerca e sviluppo nella moda e, addirittura, farlo in modo retro attivo, chiedendo indietro quegli

sgravi. Questo significa mettere le imprese in ginocchio».

«Una vera presa in giro – com menta Gloria Trevisani, presiden te Federmoda CNA Modena – È necessario un pronunciamento rapido che confermi la validità di tali indicazioni, almeno sino al 31 dicembre 2019, così da rassicurare le imprese che si sono allineate a queste prescrizioni ed evitare di in correre in contestazioni oggettiva mente immotivate. Non dobbiamo dimenticare che questa assurda decisione avviene in un momento difficilissimo per i distretti di set tore e quello di Carpi non fa cer to eccezione. Anzi, non potendo contare su provvedimenti specifici, la modifica ai criteri di accesso al credito d’imposta per la ricerca e sviluppo rappresenta una vera e propria ingiustizia».

Il sistema Moda scrive al Ministro Giorgetti dopo la decisione di modifica dei criteri di accesso al credito d’imposta per ricerca e sviluppo
9Imprese & Territorion° 05 - 2022 ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

quanto mi costi…

“Tra

i primi sei mesi del 2022 e lo stesso perio do del 2021 le imprese associate, in media, pagano l’ener gia il 58% in più. Su un campione composto da 2.425 imprese di cui Lapam gestisce la contabilità e di cui sono disponibili i dati relativi al primo semestre 2021 e 2022, si osserva un incremento medio del costo dell’elettricità del 58% durante i primi 6 mesi di quest’an no rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello stesso arco di tempo il fatturato medio del campione è aumentato, anche per effetto dell’inflazione, ma di un più ridotto +15,8%, portando il costo della bolletta ad incidere per l’1,4% del fatturato (costituiva l’1% un anno fa). Il tutto ferman doci a giugno, l’ultimo dato certo a disposizione, purtroppo però sappiamo bene che negli ultimi mesi le bollette hanno continuato a crescere in modo esponenziale e

a fine anno la situazione sarà ben peggiore, quando non insostenibi le”. Lapam Confartigianato com menta così i dati dell’Ufficio Studi dell’associazione su numeri reali. Numeri che mettono in luce anche la situazione divisa per settore. “I servizi di alloggio e ristorazione sono quelli più colpiti dall’aumento dell’energia elettrica – prosegue Lapam - registrando un incre mento medio di costo dell’80,6% durante i primi 6 mesi del 2022. Il comparto manifatturiero ha visto incrementare la bolletta in media del 58,4%. All’interno del settore segnano un aumento ancora più marcato le imprese della fabbri cazione di prodotti in metallo (+69,6%).

Nel caso dei servizi alle imprese (trasporto e magazzinaggio, servi zi di formazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio e servizi di supporto alle aziende) il costo

dell’energia elettrica cresce in me dia del 51,4%. Il costo della bolletta per le imprese del commercio e autoriparazione cresce del 46,3%, mentre sono più contenute le va riazioni del commercio al dettaglio (+44,7%) e all’ingrosso (+35,5%).

Il costo dell’energia elettrica per il comparto servizi alle persone (istruzione, sanità, attività artisti che, sportive e di intrattenimento, altre attività di servizi) si attesta in media al 32,5%. Nel dettaglio le al-tre attività dei servizi alla perso na, prevalentemente acconciatori, estetisti e lavanderie registrano un aumento del 39,4%. Tra i settori osservati il comparto delle costru zioni appare essere quello meno toccato dal caro energia, registran do nel suo complesso l’incremento più basso (+29,5%)”.

L’inchiesta Lapam prosegue e mette in evidenza come ci siano imprese che, già a giugno, avevano più che raddoppiato i consumi:

Indagine sulle imprese associate Lapam: in media +58% tra i primi 6 mesi 2022 rispetto allo stesso periodo 2021. Ma gli aumenti ora sono esponenziali Energia,
10 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

“Per oltre una impresa su cinque (il 21,8% del campione) la bollet ta dell’energia elettrica del primo semestre 2022 incide per oltre il 5% del fatturato dello stesso periodo. Il 12,9% del campione di riferimento riscontra un’incidenza tra il 5% e il 10%, mentre un ulteriore 8,9% su pera il 10%. Il dato complessivo del campione rappresenta una media di singole variazioni anche molto diversificate tra loro: per oltre un terzo delle imprese (il 34,6%) – con clude Lapam - il costo della bolletta risulta invariato o in calo nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo 2021. Quasi la metà del campione (il 48,2%) vede invece un incremento di costo fino al +100%, mentre il 17,3% il valore delle bollet te risulta più che raddoppiato. E la situazione, come detto, sta già peg giorando in maniera sensibile fino a mettere a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese”.

+15,8%  aumento medio di fatturato primi 6 mesi del 2022

Fatturato

Servizi di alloggio e ristorazione

Manifattura di prodotti in metallo

Servizi alle imprese

Commercio e autoriparazione

34,6%

Costo energia invariato o in calo

17,3%

Costo energia aumentato oltre il 100%2.425 imprese Campione analizzato

Incidenza sul fatturato del costo energia

48,2%

Costo energia aumentato fino al 100%

78,2% incidenza fino al 5%

12,9% Incidenza tra il 5% e il 10%

8,9% incidenza oltre il 10%

 aumento medio costo dell'energia primi 6 mesi del 2022

Costo energia

Commercio al dettaglio Commercio all'ingrosso

Acconciatori, estetisti e lavanderie

Istruzione, sanità, attività artistiche, sportive, intrattenimento

Comparto delle costruzioni

40% 60% 80%20%0
Manifattura
+29,5% +44,7% +35,5% +51,4% +69,6% +32,5% +46,3% +39,4% +58,4% +80,6% +58%
11Imprese & Territorion° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

Soluzioni possibili alla crisi energetica

Due differenti opinioni per affrontare la crisi che rischia di paralizzare l'Italia e l'Europa. Leonardo Becchetti e Carlo Stagnaro a colloquio con Lapam.

12 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

Rinnovabili, è tempo di correre per alzarne la quota

Intervista a Leonardo Becchetti: «Il caro bollette si combatte con l’energia pulita. Non si arriverà al 100%? Intanto partiamo, ora siamo appena al 20%»

Leonardo Becchet ti, professore ordi nario di Economia politica presso l'Uni versità di Roma Tor Vergata, è anche il presidente del Festival dell’Economia Civile, che si svolge da tre anni a Firenze. Lo abbiamo incontrato proprio nella sede dell’iniziativa, a pochi giorni dalle elezioni del 25 settembre. Becchetti negli ultimi tempi si sta occupando soprattutto di energia, un tema che sta molto a cuore a famiglie e imprese italiane.

Professore, dal Festival dell’E conomia Civile quale messaggio volete lanciare per calmierare il caro bollette e riuscire a dare al Paese un nuovo slancio che superi le turbolenze dei costi energetici? «Il Festival, già negli anni scorsi, aveva parlato di soluzioni struttu rali al problema energetico, pre miando con ‘le migliori pratiche’ le famiglie che sono diventate comunità energetiche e le aziende che sono diventate auto-produt trici di energia, liberandosi dal gas.

Queste soluzioni, se fossero state adottate da più persone, avrebbe ro evitato l’inflazione. Quest’ultima, infatti, è causata dall’energia. Quel lo di cui c’è maggiormente biso gno oggi è di risposte, di un modo corretto di impostare i problemi e col Festival vogliamo parlare con le persone che si sentono sperdu te e abbandonate. Siamo in buo na compagnia in questo Festival, vogliamo ricordare a tutti che se ci mettiamo assieme il valore aggiun to è superiore alla singola somma, che 1+1 è uguale a 3. Questa, come dicevo, non è filosofia: dare spazio e voce alle buone pratiche è deter minare e negli anni abbiamo avuto risposte significative».

Può andare nello specifico? Ovvero, quali sono le azioni che le imprese, ma anche le stesse famiglie, possono realizzare per far sì che questi rincari non arrivino a minare in modo determinante la competitività dell’Italia?

«Per fare un esempio molto con creto la risposta al caro bollette già c’è: sono le aziende che sono di

13Imprese & Territorion° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

ventate autoproduttrici di energie e, invece di avere un costo esploso e insostenibile, hanno aggiunto una fonte di reddito producendo ener gia pulita. E poi perso anche alle famiglie che hanno realizzato le comunità energetiche. Sono rispo ste che ci sono ma richiedono un approccio che è parte integrante dell’economia civile: non si tratta di chiedere soldi allo Stato, che vuol

dire sperare e affidarsi a qualcosa che poi spesso non arriva, ma far conto sulle proprie risorse e mette re in campo soluzioni che sono già possibili e praticabili».

Le fonti rinnovabili rappresentano la soluzione al problema? O, come dicono alcuni, è necessario potenziare un mix che metta in circolo anche altre tipologie di energia?

«Le fonti rinnovabili sono la solu zione per tanti motivi. Il motivo dell’attenzione al clima, perché non producono emissioni inquinanti e sono di fatto a impatto zero; il motivo dei prezzi per superarne la volatilità che, come vediamo, crea tensioni e inflazione; il motivo dell’indipendenza energetica che anche il nostro Paese deve per seguire. È chiaramente questa la

14 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

strada, ormai c’è una letteratura sul poter arrivare al 100% delle rinno vabili che è diffusissima e scientifi ca a livello mondiale. In Italia siamo indietro e dobbiamo correre: il Por togallo è arrivato al 60% di energia elettrica da rinnovabili, noi abbia mo ancora dei colli di bottiglia che vanno superati. Penso ai tempi per le autorizzazioni e al ritardo nei decreti attuativi delle comunità energetiche. È assolutamente ne cessario spingere sull’acceleratore, perché i progetti ci sono e il Paese è pronto, in questo momento è la politica che purtroppo non sta mettendo in circolo le energie della società civile a vario titolo, ma le ha frenate. E per noi dell’economia civile è proprio questo il ruolo della politica: mettere in campo e soste nere queste energie».

Arrivare a coprire interamente il fabbisogno energetico del Paese attraverso le energie rinnovabili è,

per diversi osservatori e addetti ai lavori, una strada impossibile. Cosa risponde a chi dice che si tratta semplicemente di una utopia?

«Intanto dobbiamo cercare di intenderci perché siamo di fronte a un dibattito ozioso. Ora siamo fermi al 20%, come dicevo prima in Portogallo sono al 60%... Dobbia mo correre e cercare di aumentare il prima possibile, poi se arrivere mo al 100% di rinnovabili lo vedre mo. Mi ricorda un po’ chi diceva, quando hanno iniziato a circolare le automobili, che quando tutti avrebbero avuto l’automobile le strade non sarebbero mai bastate. E invece ce l’abbiamo fatta, perché poi le infrastrutture crescono man mano che il tema diventa attuale e stringente. Faccio un esempio per capirci: sarebbe poco sensato oggi trasformare tutti i parcheggi in parcheggi con colonnine, per

ché molti non hanno la macchina elettrica, ma man mano che le auto elettriche aumentano aumenteran no di conseguenza le colonnine di ricarica».

Un’ultima domanda: cosa chiede, cosa chiedete, al nuovo Parlamen to e al Governo che verrà?

«Se dobbiamo guardare i program mi dei partiti che si sono presen tati alle elezioni, e ho lavorato con Scienziati sul Clima in questo senso nella valutazione, scopriamo sorprendentemente che ci sono proposte comuni. Non c’è negazio nismo, non c’è inazione, ma alcune cose come le comunità energe tica, la sburocratizzazione delle autorizzazioni, sono in quasi tutti i programmi. E allora ci chiediamo, dopo le elezioni, quale potrebbe essere l’ostacolo per un consenso multipartisan su questi temi? Incal zeremo la politica perché ci aspet tiamo queste risposte».

Chi è Leonardo Becchetti

Leonardo Becchetti è professore ordinario di Economia Politica del la Facoltà di Economia dell'Univer sità di Roma “Tor Vergata”, diretto re del corso di specializzazione in European Economics and Business Law e del Master MESCI di Deve lopment and International Coope ration. Ha conseguito il Master of Science, in Economics presso la London School of Economics e il Dottorato alle Università di Oxford e di Roma La Sapienza. Ha pub blicato circa quattrocento lavori tra articoli su riviste internazionali e nazionali, volumi, contributi a volumi, quaderni di ricerca ed è tra i primi 70 economisti del mondo come numero di pagine pubblicate su riviste internazionali secondo la classifica mondiale REPEC (Marzo 2014). È stato membro del con

siglio di presidenza della Società Italiana degli Economisti nel trien nio 2011-2013, del Comitato Esecu tivo di Econometica, di AICCON, presidente del Comitato Etico di Banca Etica dal 2005 al 2014 e attualmente del comitato etico di Etica SGR società leader nei fondi d'investimento etici in Italia. È Presidente del comitato scien tifico di Next - Nuova Economia per Tutti -, membro del Comitato preparatorio delle Settimane So ciali dei Cattolici Italiani e Direttore del sito www.benecomune.net. Recentemente è diventato Consi gliere del ministro dell'Ambiente e coordinatore della task force della Regione Lazio (proprio in materia di sostenibilità e resilienza). È autore di numerosi saggi tra i quali ricordiamo: Felicità soste

nibile (Donzelli 2005); Il denaro fa la felicità? (Laterza 2007); Il mercato siamo noi (Bruno Mon dadori 2013); Winkieconomia. Manifesto dell'economia civile (Il Mulino, 2014); Capire l'economia in sette passi. Persone, mercati e benessere (minimum fax 2016); La ricca sobrietà. Economia politica (e politica economica) della en ciclica Laudato Si' (Ecra 2016); (a cura) Le città del ben-vivere (Ecra 2017); Neuroscettici. Perché uscire dall'euro sarebbe una follia (Rizzoli 2019); (con Zamagni S. e Bruni L.) Economia civile e sviluppo soste nibile. Progettare e misurare un nuovo modello di benessere (Ecra 2019); Bergoglionomics. La rivo luzione sobria di papa Francesco (Minimum fax 2020)

15Imprese & Territorion° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

Una soluzione alla crisi? Promuovere il risparmio energetico

Intervista a Carlo Stagnaro, direttore

e studi dell'Istituto Bruno Leoni

Da mesi batte sul lo stesso chiodo. Spiegare come attenuare gli effetti della crisi energetica. Nei suoi articoli su “il Foglio” e nei contenuti prodotti per l’Istituto Bruno Leoni, di cui dirige studi e analisi, Carlo Stagnaro ha spiegato le cause e suggerito possibili so luzioni per ammorbidire l’impatto della crisi generata da inflazione e guerra russa in Ucraina. Lo abbia mo raggiunto per cercare di capire quali ricette funzioneranno e quali no.

Dottor Stagnaro, recentemente (vedi "il Foglio" del 4 luglio 2022) ha definito le politiche adottate dal governo Draghi “parte del problema”. Perché?

«Il Governo Draghi ha reagito al caro energia seguendo tre di rettrici. La prima, assolutamente razionale, è stata quella di cercare di sostituire il gas russo, sia cercan do gas da altri fornitori (inclusa la ripresa della produzione nazionale, su cui pure siamo in ritardo), sia accelerando gli investimenti nelle fonti rinnovabili. Secondariamente ha stanziato risorse ingenti (a oggi il 2,8 per cento del Pil) per con tenere gli aumenti in modo abba stanza indiscriminato. In questo modo non solo abbiamo speso una quantità immensa di denari (più

di quasi chiunque altro in Europa), ma soprattutto abbiamo parzial mente limitato l’incentivo implicito al risparmio energetico che ve niva dai prezzi così elevati. Anzi, il governo ha per lungo tempo mandato messaggi tranquillizzanti sul fatto che non ci sarebbe stato bisogno di alcun razionamento, quando evidentemente le cose sono purtroppo molto più compli cate e incerte. Infine, ha messo in campo alcuni interventi (peraltro abbastanza disordinati) per cor reggere il disegno di mercato, in particolare nel settore elettrico. Non si è cioè reso conto che il pro blema non sta nel malfunzionamen to dei mercati, ma nello squilibrio tra domanda e offerta, ovviamente esacerbato dalla guerra in Ucraina».

Tra le misure adottate dal governo, Lei è particolarmente critico sulla cosiddetta tassa sugli extra profitti delle società energetiche. Eppure, Spagna e Regno Unito hanno adottato politiche simili per calmierare le bollette di famiglie e imprese…

«La tassa sugli extra profitti ita liana è un unicum nel panorama internazionale. Il Regno Unito ha previsto una sorta di addizionale Ires a carico delle imprese estrat trici di petrolio e gas. La Spagna ha introdotto un calmiere sui mer cati elettrici, che agisce come un

ricerche
16 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

prelievo straordinario sulle imprese che producono energia da fonti diverse dal gas (carbone, nucleare e rinnovabili). Quest’ultima misu ra è simile, almeno negli effetti, sia alla proposta europea di un cap su questi impianti, sia al tetto imposto dall’Italia ai ricavi di alcuni impianti rinnovabili col decreto sostegni-ter. Ci sono buoni argo menti per imporre un tributo stra ordinario su chi sta facendo utili eccezionali a causa dell’incremen to dei prezzi e ci sono ottimi argo menti contro. Il dibattito è aperto. Il problema della nostra tassa sugli extra profitti, però, è che essa non prende gli utili come base imponi bile, ma la differenza tra i saldi Iva tra un periodo (ottobre 2021-aprile 2022) e uno precedente (ottobre 2020-aprile 2022) durante il quale eravamo in lockdown. In pratica si tratta di una tassa che tratta alla stregua di extra profitti qualunque aumento di ricavi, a prescindere dalla sua natura: inclusi gli aumenti dei volumi venduti e i proventi da operazioni straordinarie. Non è un caso se la tassa abbia suscitato un contenzioso immenso, che molto probabilmente si risolverà con la sua dichiarazione di incostituzio nalità».

La Commissione europea sta stu diando ed è in procinto di approvare alcune misure per calmierare i costi dell’energia. Lei ha avuto modo di leggere una bozza del documento predisposto dalla Commissione. Cosa ha trovato e cosa manca?

«La proposta della Commissione si articola in quattro grandi mi sure: i) un tetto sui ricavi di tutte le tecnologie per la generazione elettrica diverse dal gas, fissato a 180 euro/MWh; ii) una tassa sugli extra profitti delle imprese fos sili, pari a un’addizionale Ires del 33 per cento su chi ha avuto utili superiori oltre una certa soglia rispetto al periodo precedente; iii) una misura straordinaria per

17Imprese & Territorion° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

sostenere la liquidità dei trader e dei venditori di energia elettrica e gas; iv) un piano coordinato di ri duzione della domanda di energia elettrica. Tra queste misure c’è una certa coerenza e se ne può discu tere nel merito. Tuttavia mi sento di lanciare un caveat e di rilevare una clamorosa assenza. Il caveat riguarda il fatto che il tetto ai ricavi delle tecnologie cosiddette infra marginali per la generazione elet trica rischia di produrre un effetto molto iniquo in Europa: gli Stati che hanno una maggiore presenza del gas nel proprio mix di genera zione, come l’Italia, si troveranno con bollette significativamente più elevate rispetto a quelli, come la Francia e in parte la Germania, che usano soprattutto altre tecnologie (per esempio nucleare, carbone e rinnovabili). Questo può essere un problema soprattutto per le impre se italiane esportatrici. La clamoro sa assenza riguarda le misure per il contenimento coordinato del con sumo di gas, che mi sembra invece la principale priorità nei prossimi mesi. A dire il vero la Commissione ci aveva provato qualche settimana fa, senza cavare un ragno dal buco e suscitando anzi una levata di scudi da parte degli Stati membri (inclusa l’Italia)».

A suo avviso perché l’idea di rifor-

mare i mercati elettrici, disaccoppiando le rinnovabili dagli impianti termoelettrici per vendere energia prodotta da fonti rinnova bili ad un prezzo più conveniente, non è presa in considerazione nel documento della Commissione?

«In un certo senso la Commissione propone una misura che va in que sta direzione: il cap di 180 euro/ MWh sugli impianti infra-marginali serve proprio a questo. Si tratta di un intervento discutibile ma che ha il pregio di non intervenire sul mec canismo di formazione dei prezzi sulla base di un’esigenza puramen te emergenziale. Altre proposte di “disaccoppiamento” a me sembra no mal congegnate e soprattutto pretendono di dare una soluzione strutturale a un problema che inve ce è legato a un fattore contingen te (per quanto destinato a durare per un certo tempo), cioè il boom dei prezzi del gas. Soprattutto, queste proposte sono insensate da un punto di vista economico: l’energia elettrica è un prodotto perfettamente omogeneo ed è na turale e giusto che abbia un unico prezzo (e che questo prezzo ri fletta i costi marginali), come ogni altra commodity. Il tentativo di introdurre un regime di prezzi de facto amministrati, e differenziati in base ai costi medi di ciascun impianto, rischia di produrre un

pericoloso salto indietro verso l’e poca del monopolio pubblico, che certo non si distinse per efficienza e contenimento dei costi».

E per quanto riguarda il cosiddet to mercato degli ETS (i certificati di emissione di CO2) soggetti a speculazione, non è opportuno intervenire?

«Non penso. Insisto su un punto: bisogna intervenire dove c’è evi denza che il mercato non funzioni. Questa evidenza, nel caso dell’ETS, non c’è. Naturalmente questo non significa che non si debba no prevedere misure di sostegno dell’economia, con aiuti mirati alle famiglie a basso reddito e alle im prese. Ma se questo è l’obiettivo, è molto meglio canalizzare le risorse anziché sfasciare i mercati».

Dunque, quali opzioni rimangono sul tavolo, posto che a fronte di un embargo russo sul gas, le rinnovabili non sono sufficienti a colmare la domanda di energia di imprese e famiglie?

«Nel breve termine, al di là di for me di aiuto focalizzate su specifici gruppi in condizioni di particolare difficoltà, l’unica via – e anche la più trascurata finora – consiste nella promozione del risparmio energetico. Non si capisce perché, fin da prima dell’estate, non sia stata avviata una campagna infor

18 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

mativa volta sia a sensibilizzare, sia a informare famiglie e imprese sul tema. La Commissione europea sotto questo profilo indica una direzione chiara: utilizzare incentivi economici per indurre i consuma tori a tenere la domanda a freno. Altri paesi, in primis la Germania, si sono già mossi. Cosa aspetta l’Italia?».

Quale scenario dovrà affrontare il nuovo governo e a cosa devono prepararsi le imprese nelle prossime settimane?

«È difficile dirlo. Le imprese do vranno affrontare un inverno che

Stagnaro

Carlo Stagnaro (1977) è direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni. Precedentemente è stato direttore dell'Osservatorio sull'eco nomia digitale. Laureatosi in Inge gneria per l'ambiente e il territorio presso l'Università di Genova, ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia, mercati, istituzioni presso IMT Alti Studi - Lucca. Ha ricoperto vari incarichi presso il Mi nistero dello Sviluppo Economico durante i governi Renzi e Gentiloni, tra cui quello di capo della segre teria tecnica del ministro Guidi. Si è occupato, in questa veste, della

probabilmente continuerà a essere caratterizzato da prezzi dell’e nergia molto alti e, conseguente mente, un’inflazione persistente. Inoltre, il nuovo governo sarà in parte vincolato dalle scelte del governo uscente: per esempio il ta glio delle accise è stato una mossa certamente azzardata e costosa (circa un miliardo di euro al mese di minore gettito) ma adesso è difficile rimangiarselo e non pro rogarlo. Il governo dovrà gestire la situazione, utilizzando in modo attento le poche risorse disponibili e preparandosi – in caso di neces

sità – a mettere in atto forme di razionamento. Da questo punto di vista la scelta più complicata sarà come ripartire gli eventuali tagli tra famiglie e imprese. In condizioni normali bisognerebbe dare la pre cedenza alle famiglie, ma in questo caso è necessario un approccio di maggiore equilibrio, perché biso gna tenere conto degli impatti sul la crescita economica. Ci siamo a malapena ripresi dai lockdown per il Covid, non possiamo permetterci un secondo lockdown dettato dalla paura di prendere misure impopo lari».

legge annuale per la concorren za e del decreto “taglia bollette”. Precedentemente è stato direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni. Dal 2007 cura il rapporto annuale Indice delle liberalizzazio ni. I suoi interessi sono nel campo dell'economia dell'energia e dell'e conomia dei servizi pubblici, temi sui quali ha pubblicato articoli sia su riviste specializzate che sulla stampa generalista, oltre ad aver curato diversi libri. Fa parte della redazione delle riviste Energia e Aspenia. È socio dell'Associazione Italiana degli Economisti dell'E

nergia e della Società Italiana di Fisica. Per l'Institute of Economic Affairs è autore dei saggi Power Cut? (2015) e Carbon Conundrum: How to Save Climate Change Poli cy from Government Failure (2022, con Philip Booth). Per IBL Libri ha curato il volume collettaneo Cosa succede se usciamo dall'euro? (2018). Con Alberto Saravalle ha scritto Contro il sovranismo eco nomico (2020) e Molte riforme per nulla. Una controstoria economica della seconda repubblica (2022).

Chi è Carlo
19Imprese & Territorion° 05 - 2022 IN COPERTINA EMERGENZA ENERGIA

Quanto spende la tua impresa?

10.000¤ 5.000¤ 15.000¤ 20.000¤ 25.000¤ 30.000¤ 40.000¤ 50.000¤ 60.000¤ 0 dicembre 2021 0,28841 ¤/KWh gennaio 2022 0,23198 ¤/KWh agosto 2022 0,55343 ¤/KWh gennaio 2021 0,06302 ¤/KWh Un aumento di 4.900¤ Un aumento di 12.300¤ Un aumento di 24.600¤ Un aumento di 49.300¤ Aumento della spesa per energia elettrica. Quanto è aumentata la spesa sostenuta dalle imprese dal gennaio 2021 all'agosto 2022 PUN medio - Il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, aggiornato da GME Consumo medio annuo 10.000 KWh Consumo medio annuo 25.000 KWh Consumo medio annuo 50.000 KWh Consumo medio annuo 100.000 KWh Spesa per energia elettrica Il PUN (Prezzo Unico Nazionale) è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elet trica italiana (IPEX, Italian Power Exchange). Il valore dell’indice PUN è pubblicato dal Gestore dei Mer cati Energetici sul sito www.mercatoelettrico.org. Cosa è l'indice PUN
20 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 FOCUS EMERGENZA ENERGIA
6.000€ 28.000€ 23.000€ 55.300¤ 24.000¤ 48.000¤ 60.000¤12.000¤0 36.000¤ 3.000€ 14.000€ 11.500€ 27.600¤ 12.000¤ 24.000¤ 30.000¤6.000¤0 18.000¤ 1.500€ 7.200€ 5.700€ 13.800¤ 6.000¤ 12.000¤ 15.000¤3.000¤0 9.000¤ 600€ 2.800€ 2.300€ 5.500¤ 4.000¤ 8.000¤ 10.000¤2.000¤0 6.000¤ 100.000 KWh 50.000 KWh 25.000 KWhConsumo medio Kw di energia elettrica 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 95.000 85.000 75.000 65.000 55.000 45.000 35.000 25.000 15.000 10.000 KWh gennaio 2021 0,06302 ¤/KWh dicembre 2021 0,28841 ¤/KWh gennaio 2022 0,23198 ¤/KWh agosto 2022 0,55343 ¤/KWh PUN medio per i relativi mesi 0,2¤/KWh 0,4¤/KWh 0,8¤/KWh 0 0,6¤/KWh gennaio maggiofebbraio giugnomarzo luglioaprile agosto Andamento del prezzo all'ingrosso Energia Elettrica PUN nel 2022 Il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, aggiornato da GME e suddiviso in fasce: Fascia 1 Dal lunedì al venerdì: 8:0019:00 Fascia 2 Dal lunedì al venerdì: 7:008:00 e 19:0023:00 Sabato: 7:0023:00 Fascia 3 Dal lunedì al sabato: 23:007:00 Domenica e i festivi: intera giornata Costo dell'energia elettrica con l'indice PUN 21Imprese & Territorion° 05 - 2022 FOCUS EMERGENZA ENERGIA

Cosa è l'indice

Il TTF (Title Transfer Facility) è un mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale tra i più grandi e liquidi dell’Europa con tinentale. Situato nei Paesi Bassi,

Aumento

grazie alla localizzazione centrale permette un trasferimento del gas tra i mercati di Norvegia, Germa nia, Francia, Italia e Gran Bretagna. La media aritmetica è espressa

in €/MWh e convertita in €/Smc moltiplicando per il fattore di con versione 0,0107 riferito a un potere calorifico pari a 0,03852 GJ/Smc .

medio

Consumo

Consumo medio annuo

Consumo medio

Consumo medio

50.000¤ 25.000¤ 75.000¤ 100.000¤ 150.000¤ 200.000¤ 0 gennaio 2021 0,173886 ¤/Smc dicembre 2021 0,884686 ¤/Smc gennaio 2022 1,209670 ¤/Smc agosto 2022 1,83552 ¤/Smc Un aumento di 8.400¤ Un aumento di 16.600¤ Un aumento di 83.400¤ Un aumento di 41.500¤ Un aumento di 166.500¤
della spesa con il mercato TTF. Quanto è aumentata la spesa per il gas sostenuta dalle imprese dal gennaio 2021 all'agosto 2022 TTF - Il Title Transfer Facility è il mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale
annuo 5.000 Smc
annuo 10.000 Smc
medio annuo 50.000 Smc
25.000 Smc Consumo
annuo 100.000 Smc Spesa per gas naturale
TTF 22 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 FOCUS EMERGENZA ENERGIA
gennaio 2021 0,173886 ¤/Smc dicembre 2021 0,884686 ¤/Smc gennaio 2022 1,209670 ¤/Smc agosto 2022 1,83552 ¤/Smc TTF Valori dell'indice TTF per i rispettivi mesi Costo del gas naturale con l'indice TTF 100.000 Smc 5.000 Smc 800€ 4.400€ 6.000€ 9.200¤ 4.000¤ 8.000¤ 10.000¤2.000¤0 6.000¤ 1.700€ 8.800€ 12.000€ 18.300¤ 8.000¤ 16.000¤ 20.000¤4.000¤0 12.000¤ 4.300€ 22.000€ 30.200€ 45.800¤ 20.000¤ 40.000¤ 50.000¤10.000¤0 30.000¤ 8.600€ 44.200€ 60.400€ 92.000¤ 40.000¤ 80.000¤ 100.000¤20.000¤0 60.000¤ 17.000€ 88.400€ 120.900€ 183.500¤ 80.000¤ 160.000¤ 200.000¤40.000¤0 120.000¤ 50.000 Smc 25.000 Smc 10.000 SmcConsumo medio Smc di gas 100.000 90.000 95.000 85.000 75.000 65.000 55.000 45.000 35.000 25.000 15.000 5.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 23Imprese & Territorion° 05 - 2022 FOCUS EMERGENZA ENERGIA

I distretti del commercio per seguire lo sviluppo delle città

leva per rivita lizzare i territori e accrescerne l’at trattività. Sono questo e tanto altro i distretti del commercio, una nuova modalità di promuovere il commercio in sinergia con lo sviluppo urbanistico delle città. Ad approfondire il tema è stato il professor Luca Tamini, docente di Ur banistica e responsabile scientifico del Laboratorio URB&COM del Politecnico di Milano, relatore in due appuntamenti organizzati da Lapam, uno al mattino con assessori e stakehol der della provincia di Modena e al pomeriggio una tavola rotonda presso il Teatro Fabbri di Vignola, al quale ha partecipato tra gli altri anche l’Assessore regionale al commercio Andrea Corsini.

Una

«I distretti di commercio sono enti di governance che lavorano con un par tenariato pubblico-privato che spesso si appoggiano ad un manager di distret to, che mette insieme attori pubblici e privati per condividere azioni sul

territorio. In questi anni abbiamo seguito alcuni casi di successo come le esperienze pilota di Par ma e Bergamo, in grado di superare il tradizionale modello del centro com merciale naturale sostan zialmente centrato su scala locale e riflettere su un modello di scala terri toriale più ampia rispet to al comune. Abbiamo utilizzato i tipici elemen ti della cassetta degli attrezzi di distretto, con una cabina di regia plurale che, oltre ad associazioni di categoria e soggetto pubblico, raccoglie contri buti propositivi da pro prietà immobiliari, fonda zioni culturali, fondazioni bancarie».

«L’obiettivo – precisa il professor Tamini – è quel lo di superare un modello statico che li ancorava a una visione settoriale e locale dei problemi, e usa re elementi di interesse, ad esempio inserendo le medie strutture all’interno del centro storico come magneti attrattori. Così la regolazione urbanistica diventa un modo per va

Un modello di governance del territorio innovativo e inclusivo, illustrato in una giornata di lavoro organizzata dalla nostra associazione con il Politecnico di Milano L'assessore Andrea Corsini ci parla dei Distretti del commercio e di rigenerazione urbana. Guarda il video sul nostro canale Youtube Scansiona il QrCode per acceder al Video 24 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 COMMERCIO E PUBBLICI ESERCIZI

Da sx: Emilia Muratori Sindaco di Vignola, Monica Salvioli Ufficio Studi Lapam, Andrea Corsini Assessore Commercio e Turismo ER, Livio Lazzari Area Sindacale e Comunicazione Lapam, Elena Franco e Luca Tamini del Politecnico di Milano, Oliviero Cresta manager di distretto

lorizzare le imprese, utilizzando un elemento strategico della direttiva Bolkestein che sfrutta regioni di interesse pubblico per giustificare l’intervento nella programmazione economica. Non solo il ritorno di alcuni magneti di medio forma to per rivitalizzare i contenitori vuoti dei centri storici, ma anche una riflessione sulla riduzione del consumo di suolo, per ostacolare la scelta dei grandi investitori si proseguire lo sviluppo fuori città». E sul PNRR aggiunge: «È stato un acceleratore di alcuni processi di trasformazione. Finora le Amministrazioni hanno usato un parco progetti già esistente, senza una strategia complessiva; in pro spettiva sulle politiche su rigenera zione urbana, borghi e aree interne e digitalizzazione la valutazione è positiva perché ci saranno possibili ricadute sul sistema delle imprese che possono intercettare risorse attraverso una progettualità su scala urbana e territoriale che il PNRR va a sollecitare».

Nel suo intervento l’assessore regionale Corsini ha ribadito la necessità di un approccio glo bale al tema del rilancio delle attività commerciali: «Si tratta di una questione che deve essere affrontata in maniera trasversale, con politiche di contesto urbano. Per questo abbiamo introdotto il Cluster dell’economia urbana, che coinvolge aspetti a carattere commerciale, sociale, urbanistico e riqualificazione del territorio, solo

così si possono rilanciare le attivi tà commerciali che negli ultimi 15 anni sono diminuite drasticamen te. Stiamo lavorando – conclude Corsini – sulla riforma della legge regionale del commercio, parten do da una prospettiva trasversale, perché anche da un punto di vista legislativo vogliamo mettere in campo una forte innovazione per spingere le economie urbane verso nuovi modelli di sviluppo».

Il seminario sui Distretti del Commercio rivolto agli amministratori locali. Da sx Oliviero Cresta, Luca Tamini, Daniele Casolari segretario Licom ed Elena Franco
25Imprese & Territorion° 05 - 2022 COMMERCIO E PUBBLICI ESERCIZI

Investire sulla rigenerazione urbana decisivo per città e paesi

“La

crisi del commercio al dettaglio è, purtroppo, confermata dai dati. Una crisi che, però, non deve indurci alla rasse gnazione, anzi a un rilancio sulla base di progetti di qualità e con il supporto delle amministrazioni pubbliche a cui chiediamo di fare la propria parte per un settore strategico non solo dal punto di vi sta economico, ma anche sociale”. Cinzia Ligabue, presidente Licom, commenta così l’accurata indagine dell’Ufficio studi Lapam su negozi e pubblici esercizi. Un’indagine che presenta dati molto interessanti. Le dinamiche del territorio mo denese sono sostanzialmente in linea con quelle della regione Emilia Romagna: tra il 2009 e il 2022 (dato al secondo trimestre) a Modena sono venute meno 700

imprese in questo comparto, un calo del 9,9%, mentre in regione, nello stesso periodo, il segno nega tivo arriva all’11%. Di contro, mentre il commercio in sede fissa (-15,4%) e quello ambulante (-23,4%) sono calati in modo importante, si è assistito al boom del commercio online, che in provincia di Mode na ha fatto registrare un +268,5%. Per quanto riguarda il commercio in sede fissa il calo è generalizza to per settori, tranne che per ICT (informatica e telecomunicazioni) che ha visto un balzo in avanti del 44%, mentre il segno meno c’è per alimentari e tabaccherie (-2,1%), supermercati e discount (-14,4%), mercerie, ferramenta, mobili ed elettrodomestici (-22,8%), librerie, cartolerie, giocattoli (-26%) fino al -30% dei distributori di carburante.

Il turn over tra le attività è alto soprattutto nei pubblici esercizi,

bar e ristoranti, dove oltre la metà delle attività ha meno di 10 anni e solo il 9,4% più di 30, mentre nei negozi la media è rispettivamente intorno al 42% e al 17,4%.

Infine l’indagine dell’Ufficio studi Lapam si sofferma sugli addetti per impresa: a Modena, in media, sono 3,3 quelli del commercio al dettaglio (in calo, dal 2009, quan do erano 3,8), mentre si assiste a un dato opposto sulla ristorazione, con una media di 6,5 addetti per azienda (erano 5,3 nel 2009).

“Questi numeri – conclude Cinzia Ligabue – evidenziano una ten denza, ma ci dicono anche che tante imprese del settore reggono nonostante tutto. Investire sulla ri generazione urbana è decisivo per valorizzare il territorio e per dare un futuro non solo al commercio, ma anche e soprattutto alle nostre città e ai nostri paesi”.

Cinzia Ligabue Presidente Licom: «La crisi del commercio al dettaglio è sempre più confermata dai dati» Laura
Roncaglia Referente categoria Commercio laura.roncaglia@lapam.eu 059 893 111 26 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 COMMERCIO E PUBBLICI ESERCIZI

Appennino modenese, escursionismo ma non solo

Èstato

preso un campione composto da 196 residenti e 71 imprese dei 17 comuni montani dell’Appennino modenese e 94 turisti che hanno frequentato la zona, per un totale di 361 rispon denti.

I risultati

I risultati sono decisamente inte ressanti. Cittadini e imprese riten gono il proprio territorio vocato prevalentemente all’escursionismo (aspetto prevalente secondo il 41,6%), mentre un ulteriore quarto dei rispondenti (24,5%) ritiene che l’Appennino modenese sia attrat tivo per gli amanti dello sport a tutto tondo, dagli impianti da sci,

alle ciaspole, alla MTB e così via. Vengono considerati più di nicchia il turismo enogastronomico (indi cato dal 14%) e culturale (12,1%), mentre il cicloturismo raccoglie il 7,8% delle preferenze, è stata inoltre suggerita una nicchia di turismo dedicata al relax.

I luoghi più menzionati

Tra i luoghi che hanno ricevuto più menzioni come di interesse turisti co ci sono attrazioni naturalistiche e storico-culturali disseminate su varie aree, come le cascate del Bucamante, il lago Santo, la roc ca di Montefiorino, il castello di

Montecuccolo e la pieve di Rubbia no. La quasi totalità del campione intervistato ritiene importante il turismo per il proprio territorio, e nell’81,6% dei casi dichiara che sarebbe disposto a investire per il suo sviluppo.

Le criticità

Nel dettaglio, è particolarmente sentita la necessità di implemen tare l’offerta di strutture ricettive (indicata dal 24,3%), di strutture e attività sportive (in particolare piscine, 17,1%), migliorare la comu nicazione e informazione, ad esem pio con campagne di promozione del territorio e la presenza di info Point (16,7%) e la viabilità (14,8%).

È più volte citata anche la neces sità di organizzare eventi (13,3%)

I risultati del sondaggio rivolto a imprese, residenti e turisti dell'appennino modenese, elaborato dall'ufficio studi Lapam
28 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 TURISMO

e curare la sentieristica (11,4%). Gli eventi organizzati sul territorio, così come i principali elementi di attrazione turistica, sono consi derati comunicati in maniera non adeguata dal 69,9% dei risponden ti. Viene suggerito di implementare e migliorare l’utilizzo di canali so cial (62,1%), e di incrementarne la visibilità su siti web (21,6%) e carta stampata (14,2%). Altra criticità segnalata è la qualità della connes sione Internet, ritenuta insufficien te dal 21,7%, e problematica dal 41,9%. Complessivamente è accolta favorevolmente dal 97,4% degli intervistati la proposta di sviluppa re proposte turistiche esperienziali, che mettano in rete più comuni e all’insegna della sostenibilità.

Le imprese

Delle 71 imprese rispondenti 54, il 76,1%, hanno turisti tra i propri clienti, il 64,8% di queste impre se sono infatti attive nella risto razione, alloggio e commercio. Compaiono però occasionalmente coinvolte imprese agricole (can tine vinicole, fattorie didattiche), dell’artigianato, dei servizi alle per sone (come lavanderie, parrucchie ri) e delle costruzioni. Diffusi Wha tsApp (74,1%) e i social network (61,1%) per rimanere in contatto

Il campione di imprese, turisti e residenti che hanno compilato il sondaggio

94 Turisti 71 Imprese

361 risposte 196 Residenti

Vocazione turistica del territorio

Le risposte del campione di cittadini e imprese sulla "vocazione" del territorio

Vocazione del territorio 41,6%

Escursionismo 24,5% Sport

11,4% Maggiore cura della sentieristica

7,8% Cicloturismo 12,1% Turismo culturale 14% Turismo enogastronomico

Criticità emerse

Le principali criticità emerse dal campione di imprese e residenti

Criticità. Imprese e residenti

17,1%

24,3% Implementare l’offerta di strutture ricettive13,3% Aumentare l'offerta di eventi 14,8% Migliorare la viabilità

Implementare l’offerta di strutture e attività sportive tra cui piscine

16,7% Migliorare comunicazione, promozione del territorio e la presenza di info Point

Criticità emerse

Le proposte per migliorare il sistema di comunicazione di eventi ed attrazioni turistiche Internet

Qualità della connessione internet percepita da imprese e residenti

69,9%

Comunicazione non adeguata di eventi e attrazioni turistiche

14,2%

Aumentare la visibilità su carta stampata 21,6% Incrementare la visibilità sul web

62,1%

21,7%

Insufficiente qualità della connessione internet

Migliorare l'utilizzo dei Social Network 41,9% Problemi con la connessione internet

29Imprese & Territorion° 05 - 2022 TURISMO

con i clienti, mentre meno di un quarto utilizza un sito web (22,2%) o una mailing list (18,5%). Oltre tre imprese su quattro (79,6%) beneficiano dell’arrivo dei turisti in estate e i servizi più frequente mente offerti sono prodotti locali a chilometro zero (33,3%) e menù dedicati (20,4%). I turisti usufru iscono inoltre di servizi legati al benessere, noleggio di attrezzature sportive (e-bike, sci, etc.) e visite guidate. Più rari sono i pacchetti esperienziali, il servizio lavanderia e il deposito bici. Sull’iniziativa di singoli vengono inoltre proposti libri di storia locale, attività di dattiche in fattoria o spettacoli di intrattenimento. Più della metà degli imprenditori fornisce indi cazioni dei luoghi d’interesse del posto, sugli eventi e sui sentieri e i percorsi in bicicletta. Meno fre quenti sono le richieste sui luoghi di divertimento o consigli su dove fare acquisti.

I turisti

I comuni più visitati dal campione di turisti sono in ordine Sesto la (73,4%), Pievepelago (71,3%), Pavullo (70,2%), Fanano (69,1%), Fiumalbo (63,8%), Lama Mo cogno (63,8%) e Serramazzoni (61,7%). Tra i turisti intervistati, prevalentemente provenienti dalla provincia di Modena e dintorni (il 78,7% risiede a Modena o a Reggio Emilia), prevale una frequentazione dell’Appennino ‘mordi e fuggi’ in giornata (44,9%). Per un rimanente 40,4% il soggiorno medio è di tre o più notti, mentre il 14,6% predi lige un soggiorno breve di una o due notti. Escludendo coloro che non hanno quindi pernottato sul territorio, il 39,1% dei restanti si ferma nella seconda casa, un altro terzo (34,4%) in appartamento e un più ridotto 9,4% sceglie invece di soggiornare in albergo. Il 76,6% dei turisti si è dedicata ad attività escursionistica e gite a cavallo,

Imprese e turisti

Quante imprese lavorano con i turisti e in quali settori operano

Comunicazione con i turisti

Come le imprese rimangono in contatto con i turisti

Turismo estivo

Le imprese che traggono beneficio dal turismo estivo

Servizi offerti

Le offerte di servizi maggiormente proposte ai turisti

Come comunica ai turisti

76,1% Imprese che hanno turisti tra i propri clienti

64,8%

Imprese attive nella ristorazione, alloggio e commercio

18,5%

Mailing list 22,2% Sito web 61,1% Social network 74,1% Whatsapp

79,6%

Imprese che beneficiano del turismo estivo

33,3%

Offrono prodotti locali a chilometro zero 20,4% Offrono menu dedicati

Comuni più visitati

Quanto il campione di turisti ha visitato i comuni maggiormente frequentati

Sestola 73,4%

Pievepelago 71,3%

Pavullo 70,2%

Fanano 69,1%

Fiumalbo 63,8%

Lama Mocogno 63,8%

Serramazzoni 61,7%

40%

Pernottamenti

Quanto tempo soggiornano in media i turisti e che ti tipo di strutture prediligono per il soggiorno

Durata della visita

44,9%

50% 60%

39,1%

Turismo in giornata 14,6% Una o due notti 40,4% Tre o più notti

Seconda casa 9,4% Hotel 34,4%

Appartamento

Dove soggior nano

70%
30 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 TURISMO

molto apprezzato anche il turi smo enogastronomico, scelto dal 44,7% dei rispondenti all’indagine. Il turismo sportivo è invece predi letto da un più limitato 22,3%. Per organizzare la vacanza o gita la maggior parte dei rispondenti si è basata sulla propria conoscenza diretta del territorio (57%) o quella di amici e parenti (44,1%), segno di una frequentazione assidua e affezionata, siti internet (26,9%), e in misura minore la carta stam pata (14%) e i social network (solo l’11,8%). Sono inoltre molto apprez zate segnaletica direzionale sul posto e cartine (rispettivamente il 43,6% e il 41,5% dei rispondenti le ritiene ‘molto importanti’), mentre risulta meno diffuso l’uso di appli cazioni per smartphone (22,3%) e guide turistiche (21,3%).

La connessione internet Non sono infine segnalati disagi legati alla connessione internet da parte dei turisti: solamente il 16% la ritiene scarsa o inadeguata. Secondo i turisti che hanno visita to i territori, al fine di migliorare il turismo nella zona sarebbe fonda mentale puntare sull’informazione e la comunicazione, per il 28,6%, sono richiesti miglioramenti anche per quanto riguarda le strutture ricettive e la viabilità (entrambe al 18,2%) e gli eventi (16,9%).Seguono la cura dei sentieri (in particolare la segnaletica) e la presenza di negozi e locali (9,1%). Alla doman da ‘quali sono i principali punti di interesse’ del territorio, turisti e residenti hanno risposto in manie ra differente: i locali danno risalto al patrimonio architettonico della zona, indicando castelli, rocche e pievi, mentre i turisti si concen trano quasi esclusivamente sulle bellezze naturalistiche, citando laghi, monti e cascate. Questo conferma la vocazione naturalistica del turismo appenninico, e forse suggerisce una scarsa conoscenza (e valorizzazione) del patrimonio storico e architettonico presente.

Attività preferite dai turisti

Le principali attività praticate o cercate dai turisti che visitano l'appennino

Principali attività

22,3% Turismo sportivo

44,7% Turismo enogastronomico

76,6% Escursionismo

Dove i turisti trovano le informazioni

Quali sono i principali canali usati per pianificare la visita o il soggiorno

Fonte di informa zioni

11,8% Social Network 14% Carta stampata 26,9% Siti web 44,1% Amici o parenti

57% Conoscenza diretta del territorio

Sono apprezzate dai turisti Cosa i turisti hanno ritenuto "molto importanti"

Sono ap prezzate

21,3% Guide turistiche 22,3% App per smartphone 41,5% Cartine

35,1% Pannelli informativi 43,6% Segnaletica sul posto

Criticità emerse

Le principali criticità emerse dal campione di turisti

Presenza di negozi e locali

9,1% Cura e manutenzione sentieri 16,9%

9,1%

Maggiore offerta di eventi

Internet Qualità della connessione internet percepita dai turisti

28,6% Migliorare informazione e comunicazione

18,2% Migliorare l’offerta di strutture ricettive

18,2% Migliorare la viabilità

Criticità. Turisti 16% Qualità della connessione internet scarsa o inadeguata

31Imprese & Territorion° 05 - 2022 TURISMO

I bandi GAL in programma

Sono due le proposte per le imprese turistiche del nostro Appennino

Il18 novembre scade la presen tazione di un bando rivolto alle imprese turistico ricettive da un lato e alle attività di servizio per un turismo sostenibile dall’altro. Vediamo insieme le due proposte.

Qualificazione e diversificazione delle imprese turistico ricettive

I beneficiari di questi investimenti possono essere micro imprese sin gole come alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case e appar tamenti per vacanze, residence, aree di campeggio e aree attrez zate per camper e roulotte, villag gi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna.

Gli investimenti ammissibili ri guardano: interventi di recupero, riqualificazioni, ristrutturazioni, ampliamento e manutenzione straordinaria di strutture di servizio esistenti; investimenti in macchi nari, veicoli, attrezzature e arredi finalizzati a nuove forme di orga nizzazione logistica dell’impresa;

investimenti finalizzati alla introdu zione di nuove tecnologie; spese generali e tecniche per un importo massimo del 10% delle voci prece denti.

Le risorse disponibili e il contributo da parte del GAL ammontano a 1.364.683,95 di euro, contributo del 60% della spesa ammessa. L’im porto minimo di spesa ammissibile è pari a 50.000 euro e il massimo ammissibile è pari a 250.000 euro. La domanda deve essere presenta ta online sulla piattaforma SIAG di Agrea con Utenza Internet e pres so i Centri Autorizzati di Assisten za Agricola.

I tempi di presentazione scadono il 18 novembre alle ore 17.00.

Qualificazione e diversificazione piccole attività di servizio per un turismo sostenibile

I beneficiari di questi investimenti possono essere micro imprese sin gole in tutte le forme che gestisco

no servizi a supporto del turismo inerenti l’attività escursionistica, di accompagnamento turistico, di fruizione ambientale e culturale. Anche in questo caso gli inve stimenti ammissibili riguardano: interventi di recupero, riqualifica zioni, ristrutturazioni, ampliamen to e manutenzione straordinaria di strutture di servizio esistenti; investimenti in macchinari, veico li, attrezzature e arredi finalizzati a nuove forme di organizzazione logistica dell’impresa; investimen ti finalizzati alla introduzione di nuove tecnologie; spese generali e tecniche per un importo massimo del 10% delle voci precedenti. Le risorse disponibili e il contributo da parte del GAL ammontano a 310.251,24 di euro, contributo del 60% della spesa ammessa. L’im porto minimo di spesa ammissibile è pari a 10.000 euro e il massimo ammissibile è pari a 100.000 euro.

La domanda deve essere presenta ta online sulla piattaforma SIAG di Agrea con Utenza Internet e pres so i Centri Autorizzati di Assisten za Agricola.

I tempi di presentazione scadono il 18 novembre alle ore 17.00.

Laura
Roncaglia Referente categoria Turismo laura.roncaglia@lapam.eu 059 893 111 32 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 TURISMO
www.lapam.eu job@lapam.eu Inserimento candidature Ricerca posizioni aperte Per le imprese in cerca di personale Per i privati in cerca di lavoro Ricerca dei candidati più idonei Consulente dedicato Inserimento annunci di ricerca Favorisce l’incontro Job tra domanda e offerta Con MyLapam Job è possibile individuare i candidati più idonei alle proprie esigenze.

Modena: approvato il nuovo regolamento comunale per acconciatori, estetiste e tatuatori

Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale

Dopo

una serie di incontri tra asso ciazioni, Comune e Ausl lo scorso 8 set tembre è stato approva to il nuovo regolamento comunale per acconcia tori, estetiste e tatuatori del comune di Modena, con 27 voti favorevoli su 27 presenti. Il Consiglio comunale ha infatti ap provato all’unanimità la delibera, illustrata dall’as sessora alle Politiche eco nomiche Ludovica Carla Ferrari, che aggiorna il regolamento per le attivi tà di acconciatura, esteti ca, tatuaggio e piercing a Modena, ormai diventato anacronistico perché ap provato nel 1999 e modi ficato una sola volta nel lontano 2004. Il percorso di revisione e aggiornamento del rego lamento è iniziato alcuni mesi fa portando a un risultato atteso da tempo. Negli ultimi mesi tutte le associazioni si sono più

volte incontrate con il Co mune, con l'Ausl e con la Polizia Municipale, per de finire il nuovo regolamen to, che va nella direzione auspicata dalla nostra associazione e dalle altre realtà, mettendo al centro la professionalità e la sicu rezza di queste attività. Questa rinnovata atten zione nei confronti della piaga dell’abusivismo è perfettamente in linea con la campagna che abbiamo portato avanti in questi ultimi mesi e che mette in guardia la cittadinanza da chi esercita indebitamen te, e senza i dovuti canoni di sicurezza, queste deli cate professioni, che sono direttamente a contatto con la persona e che im pongono standard molto alti. È necessario estirpare la piaga degli abusivi ma per poterlo fare occorre avere il contributo di tutti, naturalmente anche di quello dei cittadini.

Elena Baraldi
Referente categoria Benessere elena.baraldi@lapam.eu 059 893 111 34 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 BENESSERE

Rischi specifici per il manutentore del verde: quali sono e come proteggersi

Il

lavoro del manutentore del verde, non è esente da pericoli e comporta dei rischi non indiffe renti. Come tanti altri mestieri, an che per questo possono si possono verificare degli incidenti sul lavoro, legati alle condizioni meteorologi che avverse, ai tagli e agli urti a cui si può incorrere durante le opera zioni di giardinaggio. Per eseguire in totale sicurezza tutte le varie fasi di lavoro ed evitare rischi di ogni genere, è fondamentale che il professionista sia dotato dell’ab bigliamento adeguato in modo da evitare gli infortuni sul lavoro. Oltre ai pericoli più “classici” come per esempio traumi, urti e ferite legate all’utilizzo di attrezzature da taglio, non si deve sottovaluta re il rischio per le vie respiratorie, soprattutto quello connesso alla diffusione delle polveri. Si tratta del rischio biologico giardiniere, che può essere causato dall'uso di veleni, diserbanti o anche da una semplice attività come il raggrup pamento del fogliame, che può

sollevare una quantità di polveri rischiosa per le vie respiratorie. Il rischio biologico per la manuten zione del verde è spesso frequen te e riguarda anche le potature ed abbattimenti di alberi ad alto fusto, operazione che può provo care infortuni gravi o addirittura mortali. Prima di effettuare questi lavori, ogni azienda deve aver fatto una accurata valutazione dei rischi specifici del giardiniere, così come richiesto dal D.Lgs 81/2008. Eseguire attività per la preparazio ne del terreno, come la fresatura e l’erpicatura, o il taglio di cespugli e arbusti, genera polveri che posso no essere inalati dall’operatore. Le polveri però non sono l’unica fonte di rischio per le vie respiratorie. Anche inalare prodotti necessari per le piante può essere pericolosi per la salute dell’uomo. Pensiamo ad esempio allo spargimento di concimi, fertilizzanti, insetticidi e altri prodotti volti alla tutela della salute delle piante. Questi prodotti possono essere inalati se non si

adottano le dovute precauzioni. Nel caso si eseguano lavori dove vi sono rischi per le vie respirato rie, è necessario delimitare la zona interessata per fare in modo che sia accessibile solo agli addetti ai lavori dotati di dispositivi di prote zione individuale adeguati. Coloro che devono eseguire lavori nella zona a rischio possono indossare protezioni varie tipo maschere e respiratori.

Il dispositivo di protezione indivi duale può riguardare solo le vie respiratorie e può quindi essere utile solo per riparare bocca e naso, oppure può prevedere anche la protezione degli occhi e del viso, come ad esempio le maschere a pieno facciale. Può essere proget tato per proteggere dalle polveri, dai gas o da tutti i due. I dispositivi di protezione individuale devono essere utilizzati secondo le istru zioni d’uso, in modo da non com prometterne il funzionamento e quindi anche la funzione protettiva.

Il lavoro del manutentore del verde, non è esente da pericoli e comporta dei rischi non indifferenti
Matteo Roversi Referente categoria Giardinieri matteo.roversi@lapam.eu 059 893 111 35Imprese & Territorion° 05 - 2022 IMPRESE DEL VERDE

La maglieria torna sui banchi del Vallauri

Èpartita

il 19 settembre la collaborazione sul progetto maglieria tra l’istituto Vallau ri, Carpi Fashion System, di cui la nostra associazione fa parte, e di verse aziende del settore moda. La collaborazione è nata per attivare un corso concepito per formare figure tecniche specifiche sulla maglieria, dal filato alla lavorazione del telo/capo sulla macchina. L’idea, fortemente voluta dall’isti tuto Vallauri e dalla nostra associa zione, da sempre attenta al proprio ruolo di facilitatrice del rapporto tra scuola e mondo del lavoro, è stata concepita per tornare a met tere la maglieria al centro, parten do dai banchi di scuola. È principalmente questo l’obiettivo del nuovo progetto che unisce il mondo dell’impresa e della forma zione superiore, puntando sulla specificità produttiva del territorio carpigiano nel campo della moda, accogliendo così la richiesta delle imprese del distretto di poter sele zionare specifiche figure tecniche di cui lamentano sempre più la carenza.

A tal fine negli ultimi mesi si è svi luppata la collaborazione tra l’isti tuto Vallauri, le associazioni facenti parte di Carpi Fashion System e le aziende del territorio, per dare

avvio, a partire dall’anno scolastico 2022/2023, un corso pilota dedi cato alla maglieria e destinato alle classi quinte.

Una novità importante, sia dal pun to di vista concreto che simbolico: proprio al Vallauri, infatti, si rico mincia a parlare di maglieria, come avveniva negli anni della formazio ne del distretto, quando l’istituto professionale nacque proprio per formare i tecnici richiesti.

Le caratteristiche del corso

Il corso, che è partito il 19 settem bre, conta 100 ore di formazione complessive, distribuite in 25 ore settimanali e interessa due classi quinte, per un totale di circa qua ranta studenti. Il programma dedi cato alla maglieria, parte dal filato per arrivare alla lavorazione del telo/capo sulla macchina. Il corso ha quindi un’impronta decisamente operativa, coinvolgendo gli stu denti in un laboratorio di maglieria che prevede una parte teorica, realizzata attraverso la docenza gratuita da parte di alcune impre se del territorio che forniranno i propri professionisti, e una pra tica, con l’utilizzo dei macchinari

presenti nel laboratorio di ForMo dena, l’ente di formazione che, su richiesta di Carpi Fashion System, ha organizzato il corso sulla base delle esigenze della scuola e delle imprese.

L’iniziativa rappresenta inoltre un virtuoso esempio di collaborazione tra istituzioni e mondo imprendito riale: dato che il finanziamento di Carpi Fashion System copre 60 ore di docenza, sono infatti le aziende partecipanti a farsi carico di co prire i costi delle ore mancanti per arrivare alle 100 complessive.

Il commento di

Roberto Guaitoli, presidente moda della nostra associazione

«Crediamo che questo corso pilota rappresen ti una novità significati va, un primo importan te passo per rimettere il tema della maglieria al centro di una filiera che non deve riguardare soltanto la produzione, ma anche la formazione.

associazioni,

Le
tra A Carpi un’alleanza tra aziende, scuola e istituzioni per una formazione dedicata alle caratteristiche produttive del distretto
Elena
Referente rapporti con le scuole elena.baraldi@lapam.eu 059 893 111 36 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 SCUOLE E ISTRUZIONE

cui la nostra, sono sempre in ascol to delle necessità del tessuto im prenditoriale, e questa iniziativa ne è un esempio perché nasce proprio per rispondere alla carenza, negli ultimi anni sempre più segnalata dalle aziende, di specifiche figure tecniche legate al processo ideati vo e produttivo della maglieria, che ha sempre rappresentato la specia lizzazione del distretto e sul quale è giusto che si torni a puntare, a partire dal tema della formazione.»

Federico Poletti, titolare di Staff Jersey e imprenditore associato Lapam assieme alle studentesse del Vallauri di Carpi nell'ambito del "Progetto Corso Maglieria" Guarda il video sul nostro canale Youtube Scansiona il QrCode per acceder al Video
37Imprese & Territorion° 05 - 2022 SCUOLE E ISTRUZIONE

Export in crescita

Negli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è positiva

Dopo

la battuta d’arresto di giugno, a luglio l’export segna un nuovo aumento su base mensile, spiegato per oltre la metà dall’incremento dei beni stru mentali, dovuto anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è molto positiva. Nei primi sette mesi del 2022, la forte crescita tendenziale dell’export italiano è in gran par te dovuta ai valori medi unitari (+20,6%) mentre i volumi crescono a un ritmo modesto (+0,9%). Gli acquisti di prodotti energetici continuano a trainare la crescita dell’import. Il deficit energetico si amplia ulteriormente soprattutto a causa dei rialzi dei valori medi unitari all’import di gas ed energia elettrica. A luglio, i prezzi all’import si confermano in aumento su base mensile, spinti in particolare dai rialzi dei prezzi dei beni energetici e dei beni di consumo non durevoli. A luglio 2022 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più inten sa per le esportazioni (+4,1%) che per le importazioni (+3,4%). L’au

mento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree, più am pio per i mercati extra Ue (+5,7%) rispetto all’area Ue (+2,6%). Nel tri mestre maggio-luglio 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,8%, l’import dell’8,8%. A luglio 2022, l’export aumenta su base annua del 18,0% in termini monetari ma si riduce del 4,0% in volume. La crescita dell’export in valore è molto più sostenuta verso l’area Ue (+21,8%) rispetto ai mercati extra Ue (+14,2%). L’import registra un incremento tendenziale del 44,0%, che coinvolge sia l’area Ue (+21,3%) sia, in misura decisamente più ampia, l’area extra Ue (+72,9%). Tra i settori che contribuiscono mag giormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+91,4%), prodotti petroli feri raffinati (+187,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+9,8%), sostanze e prodotti chimici (+22,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,7%) e pro dotti alimentari, bevande e tabacco (+12,9%).

luglio 2022

Export +21,8%  Area UE +14,2%  Area extra UE +18%  Aumento su base annua Import +21,3%  Area UE +72,9%  Area extra UE +44%  Aumento su base annua Aumento export e import su base annua A
Matteo
Roversi Referente internazionalizzazione e mercati esteri matteo.roversi@lapam.eu 059 893 111 39Imprese & Territorion° 05 - 2022 EXPORT

B2Mech le imprese della meccanica incontrano buyers tedeschi e svizzeri

Unevento online per mettere in contatto imprese della subfornitura meccanica della provincia di Modena, con potenzia li buyers provenienti da Germania e Svizzera.

È quello che si è svolto tra il 26 settembre e il 7 ottobre 2022, sulla nuova piattaforma sviluppata dalla nostra associazione: Matchimpresa. it.

Un’occasione per avvicinare le no stre imprese con potenziali part ners, da sempre interessati al made in Italy e per creare nuove relazioni di business.

Un primo evento di matching, ribattezzato B2Mech, organizza to con il supporto operativo della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e della Camera di Com mercio Italo Tedesca, che ha visto il coinvolgimento di nove imprese modenesi che, durante le due setti mane di incontri B2B online, hanno incontrato tredici imprese ed agen zie di rappresentanza industriale svizzere e tedesche.

«Siamo molto soddisfatti di questa

prima esperienza completamente digitale» commenta Carlo Alber to Rossi, Segretario della nostra associazione. «Prima della pande mia avevamo introdotto un evento annuale di matching tra imprese, basato sul modello del business speed dating. Oggi torniamo su quest’idea con uno strumento completamente rinnovato: www. matchimpresa.it.

Una piattaforma che offre alle im prese la possibilità di incontrarsi in presenza ma anche, e più frequen temente, online. Tutto in modo sicuro e affidabile».

Tra le imprese che hanno parteci pato a questo primo evento B2B, anche la F.lli Gruppi di Davide Gruppi, presidente della categoria Meccanica Lapam.

«Matchimpresa.it è l’evoluzione del primo evento B2B, voluto e proposto nel 2018 dalle imprese della nostra categoria. Questa evoluzione deve passare anche dall’internazionalizzazione e dalla conoscenza con nuove realtà. Per questo abbiamo voluto inaugura

re la piattaforma con un progetto sviluppato insieme a due Camere di Commercio estere. L’obiettivo è ora quello di dare continuità a quest’iniziativa, organizzando mo menti aperti non solo alle imprese delle nostre province, ma anche a quelle di altre regioni e paesi». Durante la trentina di appuntamen ti online, svolti su matchimpresa. it, le imprese partecipanti si sono confrontate con i buyers esteri se lezionati per loro dalle due Camere di Commercio svizzera e tedesca, scambiandosi informazioni e riferi menti.

«Abbiamo avuto un’impressione molto positiva - ha commentato Isabella Pignagnoli Hoffmann, se nior project manager della Camera di Commercio Italo Tedesca - sia per ciò che ci hanno riportato i potenziali buyers, sia per quel che riguarda il livello di preparazione delle imprese modenesi. Ora ci auguriamo che alcuni dei dialoghi avviati dalle imprese partecipanti possano trasformarsi in collabora zioni vere e proprie».

Il primo evento di B2B online sulla piattaforma Matchimpresa.it sviluppata dalla nostra associazione per creare nuove occasioni di business
Livio
Lazzari Referente categoria Meccanica livio.lazzari@lapam.eu 059 893 111 40 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 MECCANICA
con matchimpresa.it trovi nuovi clienti e fornitori Facilitiamo i contatti e la rete di relazioni tra imprese Scopri la nostra piattaforma B2B, vai su: www.matchimpresa.it

Autoriparazione: verso una mobilità sostenibile

Un’analisi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia Romagna sulle nuove immatricolazioni e sulla richiesta di competenze sempre più digitali

Nel

2021 in Emilia-Romagna un terzo (33,7%) delle nuove immatricolazioni di autovet ture è ad alimentazione elettrica o ibrida. Sebbene una larga parte del parco circolante rimanga ad alimentazione tradizionale endo termica (diesel e benzina princi palmente), la diffusione delle auto elettriche o ibride è molto veloce.

I dati Aci relativi al parco autovet ture circolante in Emilia-Romagna contano nel 2021 quasi 3 milioni di autovetture1: nel dettaglio circa due auto su cinque (39,2%) sono alimentate a benzina e altrettante a gasolio (39%), un più limitato 3,2% sono auto ibride e lo 0,3% sono auto elettriche.

In un anno le auto circolanti in re gione sono in lieve aumento dello 0,1% e, mentre le principali tipolo gie di alimentazione diminuiscono, dell'1,8% il gasolio e dell'1,6% la benzina, le auto ibride (a benzina o a gasolio) e quelle elettriche sono cresciute del 60,8%, con il +57% delle ibride e il +125,1% delle elet triche.

La mobilità sta rapidamente cam biando verso la sempre maggior diffusione di tecnologie più attente all'impatto ambientale: in partico lare nel 2021 in Emilia-Romagna

si contano 3.433 auto ad alimen tazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti, un’inciden za 6,7 volte superiore alle 510 del 2016, che pone l’Emilia-Romagna al quinto posto in Italia per diffu sione di questa tipologia. Le province con un maggior nume ro di autovetture ibride ed elettri che in circolazione sono Bologna con 5.042 auto ogni 100mila cir colanti – che vanta un parco auto complessivo di 31.425 autovetture tra tecnologia ibrida ed elettrica (il sesto più elevato in Italia) -, Mode na con 3.584 auto ogni 100mila cir colanti e Reggio Emilia con 3.360 auto ogni 100mila circolanti. Sono 6.057 le imprese attive in Emilia-Romagna che assicurano la manutenzione e riparazione del parco veicolare, di cui l’85,6% artigiane. In un anno (I trim. 2021-I trim. 2022) il numero di imprese cala del 0,5%, con una flessione più ampia tra le imprese dell’artigia nato (-1,1%). Rispetto al I trimestre 2019 pre crisi il calo di accentua al -1,7% (-2,8% tra le imprese artigia ne).

L’evoluzione del comparto auto e il crescente utilizzo delle tecnolo gie digitali profila una domanda di lavoro sempre più caratteriz

Livio
Lazzari Referente categoria Autoriparazione livio.lazzari@lapam.eu 059 893 111 42 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 AUTORIPARAZIONE

zata da una maggiore diffusione di competenze digitali (e-skill). I dati Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, mostrano che nel 2021 le imprese emilia no-romagnole ricercavano 4.480 meccanici artigianali e riparatori di automobili.

A quattro entrate su cinque (l’83,5%) erano richieste compe tenze digitali per la comunicazione, come l’uso di tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, ad oltre la metà (51,8%) erano richieste capacità di utilizzare linguaggi matemati ci e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative e ad uno su due (51,3%) era richiesta la capaci tà di gestire soluzioni innovative nell’ambito di 'impresa 4.0', appli cando tecnologie robotiche, big data analytics e internet delle cose

Le province con un maggior numero di autovetture ibride ed elettriche Percentuale di auto elettriche o ibride sul totale dei veicoli circolanti

Bologna

Modena

Reggio Emilia

ai processi aziendali. Nel tempo si osserva un incremento della quota di imprese alla ricerca di meccanici e riparatori di automobili dotati di un alto livello di competenze digitali e di competenze necessarie per l’utilizzo di tecnologie 4.0.

In particolare, la capacità di gestire soluzioni innovative nell’ambito di 'impresa 4.0' è quella che mag giormente viene richiesta con un livello alto e medio alto, pari al 36,5% delle entrate richieste. Quasi 2 meccanici ed autoriparatori su 3 (67,4%) sono difficili da reperire, percentuale che si ripropone anche per le tre competenze digitali in esame con il massimo di 68,3% per quella di gestire soluzioni innova tive nell’ambito di ‘impresa 4.0’. Nel caso di richieste di livello alto e medio alto la difficoltà di reperi mento di risorse che padroneggi no questa competenza sale fino a quota 77,4%.

Il Ministero della Transizione Eco logica ha previsto un significativo aumento del target obbligatorio di raccolta dei pneumatici fuori uso (PFU) fino al termine del 2022. È quanto stabilito dalla nota diret toriale del MITE (99954) emanata lo scorso 10 agosto, in cui viene richiesto ai consorzi di raccolta e ai sistemi individuali di gestione, con immesso sul mercato superiore alle 200 tonnellate, di incrementare del 20% la percentuale di raccolta PFU nelle Regioni individuate come

aree critiche. Tra queste è inclusa anche l’Emilia Romagna. Lapam Confartigianato Autoripa razione ha più volte segnalato al Ministero le problematiche causate dai ritardi nei ritiri degli pneumatici fuori uso (PFU), non ultimo grazie alle evidenze emerse da un que stionario sottoposto alle imprese associate. Le risposte hanno con corso alla scelta di includere anche la nostra regione tra quelle in cui incrementare i target di raccolta.

0 1% 2% 3% 4% 5% 5,042%
3,584%
3,360%
Raccolta dei PFU: il Ministero chiede un aumento del 20% 43Imprese & Territorion° 05 - 2022 AUTORIPARAZIONE

Lo stato di salute dell’imprenditoria femminile

Intervista a Cinzia Ligabue, presidente regionale del Movimento Donne Impresa Confartigianato

Cinzia

Ligabue, imprenditrice modenese, è da un anno la nuova presidente regionale di Donne Impresa Confartigianato. Oggi la incontriamo per chiederle un bilancio di questo primo anno di presidenza.

Presidente come stanno le donne imprenditrici oggi in Emilia-Romagna?

Le imprenditrici e più in generale le lavoratrici sono sotto forte pressio ne. Ce lo raccontano tanti e diversi studi che hanno dimostrato che le donne durante la pandemia e il lockdown hanno sacrificato il la voro per le esigenze della famiglia, per curare figli e anziani.

A quali studi fa riferimento? Durante l’ottava edizione del Summer Camp del Gruppo Donne Impresa di Confartigianato ER ab biamo presentato il focus “Donne e imprese: le sfide della primavera 2022”.

Il primo dato che emerge è che nella nostra regione torna a cresce re l’imprenditoria femminile, dell’1% rispetto allo stesso trimestre del 2021 e sono ancora più positivi se andiamo a confrontare più indietro.

Ma registriamo anche un calo del lavoro femminile del 3,8% rispetto al 2019, soprattutto per le libere professioniste.

Le donne perdono il lavoro e cre scono come imprenditrici, come considera questa tendenza?

Diciamo che le donne si sono rimboccate le maniche! Spronate anche dalle difficoltà certo, ma hanno saputo reagire e ci sono sta ti sostegni sia da parte dello Stato che dalla Regione Emilia-Romagna. Quindi nonostante tante difficoltà va tutto bene?

Non direi. Le istituzioni hanno in vestito e molto per far riprendere il lavoro. Tra l’altro stiamo aspettan do che esca un nuovo bando re gionale dedicato all’imprenditoria femminile che dovrebbe mettere sul piatto risorse per 10.000.000 di euro.

Tutto questo è positivo, ma non tutte le politiche adottate hanno funzionato bene: i click day non funzionano, i bandi sono spesso troppo complessi e spiegati male, così chi ha economie per avvalersi di esperti partecipa e vince, chi invece avrebbe più bisogno e ha meno mezzi perde, e questo non va affatto bene. Per questo mo

44 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 MOVIMENTO DONNE IMPRESA

tivo apprezzo molto che Lapam, quando esce un bando particolar mente significativo o complesso, organizza eventi gratuiti, spesso online quindi facilmente fruibili, per spiegarlo e offrire la propria consulenza.

Poi abbiamo superato, o meglio stiamo superando le criticità della pandemia e stiamo entrando in un nuovo periodo di difficoltà dovuto alla guerra, perché stanno man cando in modo preoccupante le materie prime.

Negli ultimi mesi poi si è aggiun to il problema del caro energia, che ovviamente riguarda tutte le imprese, ma che nel caso dell’im prenditoria femminile si va a som mare al resto.

Ci sono politiche alternative per aiutare concretamente le lavora trici?

Uno dei servizi che manca di più e che più servirebbe è la disponibili tà di asili nido. Anche nella nostra regione, seppur all’avanguardia in materia educativa e di welfare, ne mancano.

Quando a Modena, in piena estate, sono uscite le graduatorie dei nidi il problema è emerso in modo mol to forte: solo un bambino su due infatti è stato accolto. Dovremmo pensare e immaginare dei servi zi più “leggeri” in cui accogliere i bambini mentre le donne sono al lavoro. Oggi costano molto e sono difficilissimi da avviare per via di una burocrazia esagerata.

Come intende procedere con la sua presidenza?

Vorrei dare valore alle aziende green, in linea con la preceden te presidenza. Il mio progetto è creare un momento di confronto di queste realtà e quindi di pre miazione. Vorrei occuparmi anche delle persone perché ho notato che la pandemia ha fatto emerge re tante fragilità alimentate da un pessimismo diffuso.

Elena
Baraldi Referente Movimento Donne Impresa elena.baraldi@lapam.eu 059 893 111 45Imprese & Territorion° 05 - 2022 MOVIMENTO DONNE IMPRESA

Digitale, sostenibile, artigiano: si può fare? Sì e già lo si sta facendo

Laripresa autunnale avviene quest’anno nel segno della massima incertezza per le imprese, legata anzitutto al tema dei costi dell’energia, ormai fuori controllo.

Posto che è urgente e necessario trovare una soluzione in termini di politiche per non infliggere al nostro pur resiliente sistema delle

imprese la seconda terribile maz zata dopo la pandemia, è altrettan to necessario guardare avanti. Bisogna ora più che mai impiega re quello strabismo che è proprio della buona rappresentanza: essere attenti alle istanze di oggi ma avere anche un occhio sui cambia menti, che oggi sono quanto mai rapidi e impetuosi. E strutturali.

Gli scossoni della pandemia, della crisi delle materie prime, della globalizzazione e dell’energia e del cambiamento climatico hanno con grande probabilità completamen te alterato il contesto competitivo delle imprese, di tutte le imprese. Di norma, queste alterazioni veni vano colte e metabolizzate dalle micro e piccole imprese in modo

Secondo Paolo Manfredi il business sostenibile è già entrato nelle piccole imprese grazie alle tecnologie 4.0 che consentono di gestire a tutto tondo le attività e di ridurre gli sprechi
46 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 SOSTENIBILITÀ

indiretto, come riverberi. Oggi invece del riverbero è arrivato uno tsunami, che cambia completa mente la mappa Il tema della sostenibilità sta uscendo dalle preoccupazioni delle avanguardie per diventare oggetto di necessaria attenzione per i decisori pubblici, i consuma tori e le imprese. Essere sostenibili non è più una scelta temporanea o un vezzo, è una precisa neces sità. Lo richiedono l’ambiente e la coesione sociale, lo richiedono le politiche pubbliche, lo richiedono i consumatori, lo richiedono i par tner dell’impresa. La progressiva

integrazione degli indicatori ESG di sostenibilità (ambientale, sociale e gestionale, perché il concetto di sostenibilità non è ristretto solo al green) nei rating creditizi di ogni impresa rappresentano un punto di non ritorno.

Si tratta di un ulteriore peso messo sulle spalle delle PMI in un’epoca di incertezza? È necessario che le politiche pubbliche disegnino per corsi di transizione verso modelli di business completamente sosteni bili secondo le diverse dimensioni, accompagnando le imprese con incentivi, tempistiche a loro volta sostenibili e attenzione allo svilup po delle necessarie competenze. Altresì è opportuno che si guardi a queste trasformazioni anche con positività, come opportunità di business e di riaffermazione del ruolo sociale dell’impresa artigiana diffusa nel nostro Paese, anche re cuperando aspetti nativi delle MPI e delle imprese artigiane, messi in ombra nei decenni dalla cultura della crescita esponenziale. L’attenzione alla qualità produttiva, alla durata e alla riparabilità dei prodotti sono valori artigiani, che oggi si trovano ad essere centra li per la sostenibilità ambientale, rispolverati dopo decenni di cul tura dell’”usa e getta”. Similmente, la simbiosi fra impresa artigiana diffusa e comunità locale rientra pienamente, anzi anticipa, la soste nibilità sociale, che oggi ha affian cato l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Altri aspetti della sostenibilità rap

presentano invece il più delle volte elementi di novità in termini di cul tura, di strategia e di processi ope rativi. Penso ad esempio sul lato ambientale ai temi della circolarità dei prodotti, dell’energia, dei rifiuti, ma anche ai temi della governan ce e della progressiva richiesta di formalizzazione e certificazione di tutti i processi aziendali. Sono temi spesso del tutto nuovi per una MPI, che richiedono cambiamenti, investimenti e innovazione, anche rilevanti.

È il versante della transizione so stenibile che incontra il tema della transizione digitale: la tecnologia può e deve sostenere una maggio re sostenibilità del business, accre scendone anche le prospettive. Le tecnologie 4.0 consentono di gestire produzioni discrete e “on demand”, tagliando sostanzial mente gli sprechi, mentre l’utilizzo pieno delle risorse digitali con sentono una più efficace gestione dell’impresa e dei collaboratori, uno snellimento e un allargamento dei mercati, finanche una maggiore pro attività nel cogliere le istanze degli stakeholder. Tutti elementi di enorme valore per rendere il busi ness più sostenibile.

Bisogna arrivarci e, ripeto, le PMI e gli artigiani sono tutt’altro che all’anno zero. Per quello che manca servono tempi e modalità sosteni bili e percorsi di accompagnamen to che investano sulle competenze come fattori abilitanti della crea tività che agli artigiani non ha mai fatto difetto.

Milanese, 49 anni. È consulente per la Trasformazione digitale, ideatore e responsabile del progetto Arti bici e responsabile del Progetto speciale PNRR di Confartigianato Imprese. Ha studiato Storia con temporanea. Scrive di innovazione,

politica e ristoranti. È autore di “L’economia del su misura. Artigia ni, innovazione, digitale” (2016) e di “Provincia non Periferia. Inno vare le diversità italiane” (2016). Da settembre 2019 cura il blog “Grimpeur. Scalare la montagna

dell’innovazione inclusiva” sulla pa gina web di Nòva del Sole 24 Ore. Questo articolo è tratto dall’ulti mo numero di Spirito Artigiano, il magazine online promosso dalla Fondazione Manlio Germozzi

Chi è Paolo Manfredi 47Imprese & Territorion° 05 - 2022 SOSTENIBILITÀ

Tecnologie e sicurezza sul lavoro artigiano tra competitività e tutela del lavoratore

La piccola e media impresa rappresenta il fulcro del tessu to imprenditoriale italiano ed europeo, costituendo la quasi to talità delle imprese che producono ricchezza, economica ma anche di natura sociale e morale, oggi però costrette a fare i conti con l’irre frenabile progresso digital-tecno logico che, se da un lato inaugura nuove prospettive di successo eco nomico e imprenditoriale, dall’altro espone gli imprenditori a sfide relative agli aspetti più disparati, tra le quali un’attenzione specifica merita la materia della sicurezza sul lavoro per i risvolti economici della stessa e, soprattutto, dal pun to di vista umano e sociale. Se la piccola e media impresa rappresenta infatti una ricchezza intrisa di varie sfumature, e l’arti gianato nostrano, in particolare, costituisce il tratto distintivo che consente l’immediata riconosci bilità del made in Italy ad ogni latitudine del globo, la tutela della sicurezza sul lavoro si pone non solo come un obbligo di legge per gli imprenditori di ogni dimensio ne, poiché assume altresì un ruolo cruciale ai fini dell’esistenza dell’ar tigianato stesso.

Le relazioni industriali nell’artigianato
del distretto ceramico di
Sassuolo. Un articolo
di Andrea Tundo, dottore di ricerca,
ricercatore Adapt e consulente Lapam su diritto
del lavoro
e relazioni industriali
48 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 LAVORO

A dispetto della infinita originalità e dell’invidiabile spirito di resilienza che contraddistinguono il tessuto produttivo italiano, infatti, le limita te dimensioni delle nostre aziende si traducono spesso in penuria di risorse, non solo economiche, da dedicare alla prevenzione negli ambienti di lavoro, troppe volte relegata a mero adempimento burocratico cui dedicarsi in via meramente residuale, frutto di un diffuso approccio culturale mio pe rispetto al potenziale, specie economico, che gli investimenti in sicurezza recano con sé.

Da sempre, infatti, il rischio di un incidente sul lavoro reca con sé il pericolo di tracollo e, financo, di chiusura della realtà artigiana vitti ma dello stesso, con conseguente dispersione di ricchezza economi ca, professionale, umana e sociale. Oggi, poi, la frenetica rincorsa allo sviluppo digital-tecnologico si trascina il rischio che l’introduzio ne di una determinata tecnologia o persino l’imposizione per legge

dell’adozione di un particolare strumento digitale possa provoca re il definitivo fallimento dell’im prenditore artigiano, abbandonato a sé stesso nel difficile e costante esercizio di coniugare ricerca del profitto, sviluppo tecnologico e tutela della sicurezza propria e dei propri dipendenti.

In questo complicato processo di sintesi tra diverse e altrettan to meritevoli istanze del mondo socio-artigiano, l’imprenditore trova dunque nei sistemi di rela zioni industriali conforto e sup porto specializzati e continui che consentono il parallelo e contem poraneo perseguimento di tutti gli interessi in gioco, evitando il sacrificio dell’uno a favore dell’altro che determinerebbe, alla lunga, l’inevitabile paralisi del tessuto pro duttivo italiano.

È proprio in tale ambito che si distingue, per quantità e qualità, il sistema di relazioni industriali dell’artigianato emiliano-roma gnolo e del distretto ceramico di

Chi è Andrea Tundo

Nato nel 1993, cresciuto a Galatina (LE), terminati gli studi classici ha conseguito nel 2018 la Laurea in Giurisprudenza cum laude presso l’Università di Bologna e il dotto rato di ricerca all’Università degli

Studi di Bergamo. Ha collaborato con Adapt, il Centro Studi sul lavo ro fondato da Marco Biagi e con la Commissione di Certificazione dei Contratti istituita presso il Diparti mento di Economia dell’Università

Sassuolo in particolare, che incen tiva la congiunta affermazione di propaggini dell’associazionismo datoriale specializzate (di cui PAS Lapam costituisce un virtuoso esempio) e specificatamente de putate alla cura e alla tutela della sicurezza non solo dei lavoratori, ma anche degli imprenditori arti giani che lavorano fianco a fianco coi propri collaboratori stimolando, per effetto dell’azione combinata dei vari stakeholder, esperienze “illuminate” che, pur in assenza di proibitivi investimenti ma con l’a dozione di una gestione program mata e consapevole della preven zione, principalmente fondata sul metodo della proceduralizzazione, innalzano esponenzialmente i livelli di protezione delle imprese e, di riflesso, l’efficienza delle stesse, che potranno quindi evitare o, quantomeno, ridurre i costi, diretti e indiretti, dovuti alla Non-Sicurez za sul lavoro.

di Modena e Reggio. Grazie alla collaborazione stretta tra Adapt e la nostra associazione, dal 2019 è payroll specialist e consulente del lavoro e delle relazioni industriali presso la sede Lapam di Sassuolo.

49Imprese & Territorion° 05 - 2022 LAVORO

Corsi e Formazione organizzata da FORMart

Contatta le sedi Lapam per accedere a percorsi di formazione finanziata per la tua impresa

Modena

Gestione d’Impresa

Il bilancio d'esercizio

Obiettivo: il bilancio d'esercizio è il principale strumento della informativa esterna d'impresa e della valutazione dell'efficienza della gestione aziendale. Il Legislatore, con il Il D.Lgs 139/15 che recepisce la Dir. 2013/34, introduce nel nostro ordinamento numerose novità relative alla redazione del bilancio.

Durata: 27 ore Periodo: 12/10

23/11 Costo: 550,00€ (+IVA)

Gestione d’Impresa Digital & green manager assistant

Gestione d’Impresa Buste paga e contributi

Obiettivo: il corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l'elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge. Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia.

Durata: 42 ore

Benessere

Laminazione delle sopracciglia

WEBINAR

Obiettivo: ampliare le proprie competenze per affiancare la direzione nello sviluppo di una maggiore sostenibilità del lavoro e della sensibilità verso le tematiche ambientali in azienda. I moduli dedicati alla Office Automation, alle piattaforme in cloud, all’impronta green e al risparmio energetico hanno l’obiettivo di introdurre nuove soluzioni in base alle differenti realtà aziendali.

Durata: 48 ore

Periodo: 06/10  05/12

Costo: 840,00€ (+IVA)

Periodo: 18/10

16/12 Costo: 520,00€ (+IVA)

Gestione d’Impresa

Corso base di contabilità generale

Obiettivo: gestire in autonomia l’amministrazione d’azienda, dagli aspetti basilari della contabilità clienti e fornitori alla liquidazione e relativo versamento dell’IVA. Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coerente e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa.

Durata: 42 ore

Periodo: 20/10

15/12

Costo: 520,00€ (+IVA)

Obiettivo: perfezione naturale. La tecnica di laminazione delle sopracciglia dona un effetto immediato di precisione, ordine e pienezza, apprendila nei nostri laboratori per offrirla presto alle tue clienti. Un trattamento al mese consente di porre rimedio a sopracciglia ricce o poco folte. Nel corso scoprirai quali prodotti utilizzare e suggerire per un corretto rinfoltimento, guidata dalla nostra docente, farai pratica in laboratorio per apprendere la tecnica passo dopo passo.

Durata: 6 ore

Periodo: 03/10  04/10 Costo: 110,00€ (+IVA)

Autoriparatori

Aggiornamento ispettore revisione

Obiettivo: corso di aggiornamento triennale per dirigere le attività di controllo e revisione e confermare la tua iscrizione al Registro Unico

Durata: 30 ore

Periodo: 17/10

12/11

Costo: 450,00€ (esente IVA)

WEBINAR
FORMart Modena Via Emilia Ovest 693/8, 41123 M info.modena@formart.it 059 336 9911 50 Imprese & Territorio n° 05 - 2022

Informatica

Fai conoscere la tua attività con i social e con google - corso base

Obiettivo: saper gestire in autonomia l’amministrazione d’azienda, dagli aspetti basilari della contabilità clienti e fornitori alla liquidazione e relativo versamento dell’IVA. Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coerente e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa.

Durata: 16 ore

Periodo: 24/10

21/11 Costo: 320,00€ (+IVA)

WEBINAR Alimentaristi

Autotrasporto

Corso di preparazione agli esami per il conseguimento del titolo per l'esercizio di attività di autotrasporto

Obiettivo: il corso prepara ad affrontare con successo l’esame per iscriversi nell’Albo Autotrasportatori con autoveicoli di massa superiore a 3,5t.

Durata: 150 ore

Corso professionale per imprenditore commerciale e somministrazione alimenti e bevande SAB

Periodo: 30/10

23/02 Costo: 1.200,00€ (esente IVA)

Obiettivo: il corso fornisce l’abilitazione SAB (ex REC) a tutte le persone che desiderano avviare un’attività commerciale che prevede la somministrazione di alimenti e bevande. Permette di ottenere inoltre l’attestato per alimentaristi, quello per la produzione e somministrazione di alimenti senza glutine (per clienti celiaci) e i certificati “Prevenzione incendi” e “RSPP Datori di lavoro”.

Durata: 100 ore

Periodo: 11/10  15/12

Costo: 600,00€ (esente IVA)

Arredamenti

Lʼarte di arredare Una passione di famiglia Camere da letto moderne e classiche Letti imbottiti, in ferro e in legno. Armadi polifunzionali, anche a misura. Camerette per bambini e ra gazzi. Zona giorno con composizioni moderne e classiche.

Reti e ma terassi. Tende e accessori. Complementi dʼarredo. Tante idee regalo per la casa.

WEBINAR 51Imprese & Territorion° 05 - 2022

Reggio Emilia e Correggio

Gestione d’Impresa

Buste paga e contributi

WEBINAR

Obiettivo: il corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l'elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge.

Durata: 42 ore Periodo: 13/09  22/11 Costo: 520,00€ (+IVA)

Gestione d’Impresa

WEBINAR

Comunicazione telefonica efficace: incrementare le vendite potenziando le phone skills

Obiettivo: usare meglio la tua voce; ad ascoltare e a percepire i dettagli della voce del tuo interlocutore; ad attirare l’attenzione del cliente e a mantenere alto l’interesse; ad usare le frasi giuste e a fare domande potenti ed efficaci; Trasformerai ogni telefonata in uscita e in entrata in un’occasione di contatto positivo col cliente. Imparerai a superare le obiezioni e le critiche e a gestire le telefonate a scopo commerciale.

Durata: 10 ore Periodo: 13/10  03/11 Costo: 190,00€ (+IVA)

Gestione d’Impresa

Corso avanzato di contabilità

Obiettivo: saper gestire correttamente adempimenti amministrativi complessi sulla base delle scadenze fiscali annuali secondo la normativa vigente.

Durata: 24 ore

Periodo: 19/09  13/10 Costo: 310,00€ (+IVA)

Gestione d’Impresa

Corso base di contabilità generale con possibilità di stage

Obiettivo: gestire in autonomia l’amministrazione d’azienda, dagli aspetti basilari della contabilità clienti e fornitori alla liquidazione e relativo versamento dell’IVA. Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coerente e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa.

Durata: 60 ore + 40 ore

Periodo: 10/10  14/12

Costo: 700,00€ (+IVA)

Informatica

Fondamenti di PowerPoint per presentazioni efficaci

Obiettivo: Presentare, in modo sintetico ma altrettanto esaustivo ed efficace, un progetto, un elaborato o semplicemente un’idea attraverso l’utilizzo di uno strumento visivo di impatto: PowerPoint

Durata: 8 ore

Periodo: 8/11

29/11 Costo: 140,00€ (+IVA)

Informatica

Solid works modellazione meccanica 3D

Obiettivo: conoscere le funzioni base del software; Realizzare un progetto meccanico con l’utilizzo di Solid Works; Gestire e progettare parti, insiemi e messe in tavola di componenti meccanici.

Durata: 24 ore

Periodo: 04/10  27/10 Costo: 390,00€ (+IVA)

FORMart Reggio Emilia Via Luigi Sani 7, 42121 RE info.reggio@formart.it 0522 267 411 52 Imprese & Territorio n° 05 - 2022

Turismo

Percorso formativo per guida ambientale escursionistica

Obiettivo: Diventare una Guida Ambientale Escursionista, professionista in grado di condurre turisti o gruppi in ambienti montani, collinari, acquatici, parchi e aree protette.

Durata: 150 ore

Periodo: 25/10  25/02

Costo: 990,00€ (esente IVA)

Per accedere a questo percorso è necessario sostenere e superare una prova di accertamento dei prerequisiti, costo 70,00¤

Autoriparatori Aggiornamento ispettore revisione

Obiettivo: corso di aggiornamento triennale per dirigere le attività di controllo e revisione e confermare la tua iscrizione al Registro Unico

Durata: 30 ore

Periodo: 26/09  26/10 Costo: 450,00€ (esente IVA)

Fondartigianato Corsi finanziati a Reggio Emilia

Finanziati, per lavoratori dipendenti (compresi gli apprendisti) di aziende che aderiscono o intendono aderire a Fondartigianato WEBINAR

H2h web marketing: integrare le logiche umane alle logiche degli algoritmi

WEBINAR

Tecnico esperto in installazione e manutenzione di impianti ad alta efficienza energetica

Obiettivo: impostare in azienda strategie di marketing fondate sul valore della relazione e saperle tempestivamente adattare in funzione dell’evoluzione del mercato, delle tecnologie, ma soprattutto del cliente

Durata: 36 ore

Periodo: 17/10  12/12

Obiettivo: il tecnico esperto in installazione e manutenzione di impianti ad alta efficienza energetica si occupa di: Installare impianti energetici di tipo civile nel rispetto della normativa vigente. Programmare ed effettuare le manutenzioni degli impianti in qualità. Scegliere ed adottare soluzioni e tecnologie alternative per il risparmio e l’efficienza energetica. Analizzare i dati di consumo e dispersione. Impiegare tecnologie green a fonti rinnovabili

Durata: 800 ore Periodo: da novembre a luglio

53Imprese & Territorion° 05 - 2022

Fisco

Importazioni: nuovo prospetto contabile per la detrazione IVA

La risposta a interpello Agenzia delle Entrate 5.8.2022 n. 417 ha confermato che l’annotazione nel registro degli acquisti del nuovo “prospetto contabile” rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a seguito dell’acquisizione della dichiarazione doganale di importazione, consente ai soggetti passivi di esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA pagata all’importazione.

In linea con quanto disposto dalla normativa doganale unionale, anche a livello nazionale non è più previsto l’utilizzo di un formulario cartaceo, né per la presentazione della dichiarazione di importazione né per la stampa della medesima.

Nell’ambito del processo di reingegnerizzazione del sistema informativo AIDA 2.0, con riferimento alle dichiarazioni doganali presentate in procedura ordinaria, è stato aggiornato a decorrere dal 9.6.2022 il sistema nazionale di importazione.

Al fine di consentire agli operatori economici di assolvere agli obblighi di natura contabile e fiscale previsti dalla normativa IVA connessi alla registrazione dei documenti di importazione, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, contestualmente allo svincolo delle merci, mette a disposizione un prospetto di riepilogo ai fini contabili (cfr. circ. Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 6.6.2022 n. 22). Il prospetto contiene, in particolare, i dati relativi al pagamento dei diritti doganali (dazio, IVA e altri tributi), suddivisi per aliquote. Anche l’Agenzia delle Entrate conferma che il prospetto

di riepilogo contabile della dichiarazione doganale di importazione permette l’assolvimento degli obblighi di annotazione sul registro degli acquisti ex art. 25 del DPR 633/72, propedeutici all’esercizio del diritto a detrazione dell’IVA all’importazione. Detto prospetto contiene, infatti, le informazioni essenziali dell’operazione d’importazione realizzata, tra cui il Master reference number (MRN) che identifica in modo univoco la dichiarazione, l’elenco delle fatture abbinate e il totale dell’IVA relativa. Non è stata, invece, confermata l’idoneità, ai fini dell’assolvimento degli obblighi IVA, del “documento di cortesia”, emesso dagli spedizionieri, considerato che il contenuto è rimesso alla discrezione dei singoli emittenti e non è possibile verificare se possieda le medesime garanzie di affidabilità del documento messo a disposizione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Nessun click day per l’indennità di 200 euro per autonomi e professionisti Scongiurato un eventuale click day per l’indennità di 200 euro per autonomi e professionisti in quanto, da un approfondimento effettuato, le risorse stanziate sarebbero capienti rispetto alla platea dei beneficiari e di conseguenza dovrebbe non sussistere il rischio che alcuni lavoratori autonomi o professionisti – in possesso dei requisiti – rimangano esclusi dal bonus.

Lo si apprende dal comunicato diffuso dall’AdePP a seguito di un incontro tecnico tenutesi il 7 settembre tra l’INPS e le Casse di previdenza private relativamente all’applicazione del decreto attuativo dell’art. 33 del DL 50/2022, non ancora pubblicato

in Gazzetta Ufficiale.

Si ricorda che l’art. 33 istituisce, nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, un apposito Fondo destinato a finanziare il riconoscimento, in via eccezionale, di un’indennità una tantum per l’anno 2022 ai lavoratori autonomi e ai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS e ai professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al Dlgs. 509/94 e al Dlgs. 103/96 che: non abbiano fruito dell’indennità di cui agli artt.

31 e 32 del medesimo decreto; abbiano percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito complessivo non superiore all’importo stabilito con il decreto attuativo. In particolare, il decreto bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato stabilisce che i suddetti soggetti devono aver percepito, nel periodo d’imposta 2021, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, e devono essere già iscritti all’INPS o alla cassa professionale alla data di entrata in vigore del DL 50/2022 (18 maggio 2022), con partita IVA attiva e attività lavorativa avviata entro la medesima data.

54 Imprese & Territorio n° 05 - 2022 &CASSETTA DEGLI ATTREZZI

CASSETTA DEGLI

ATTREZZI

Lavoro

Decreto trasparenza: i primi chiarimenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro

Il decreto trasparenza introduce un oneroso obbligo, in capo ai datori di lavoro, per quanto concerna la comunicazione ai propri lavoratori di tutta una serie di informazioni di dettaglio inerenti il rapporto di lavoro. La comunicazione – che può essere effettuata anche in formato “elettronico” (ad es. email personale comunicata dal lavoratore, e-mail aziendale messa a disposizione dal datore di lavoratore, messa a disposizione sulla rete intranet aziendale dei relativi documenti tramite consegna di password personale al lavoratore ecc.) - si ritiene assolta (ed è questo la grande novità / apertura riconducibile ai recenti chiarimenti dell’INL) anche previo rinvio al contratto collettivo applicato o ad altri documenti aziendali, qualora gli stessi vengano contestualmente consegnati al lavoratore ovvero messi a disposizione secondo le modalità di prassi aziendale. Ricadono nell’obbligo di comunicazione non solo i rapporti di lavoro dipendente, ma anche quelli di collaborazione coordinata e continuativa, i contratto di prestazione occasionale (ovvero i “nuovi voucher”: libretto famiglia e CPO) ed i rapporti di lavoro domestico.

INPS, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per le imprese “energivore”

La modifica apportata al decreto ministeriale n. 95442/2016 assimila alla “mancanza di materie prime o componenti” le difficoltà economiche, non prevedibili, temporanee e non imputabili all’impresa, nel reperimento di fonti energetiche, funzionali alla trasformazione delle materie prime necessarie per la produzione. In altri termini, lo spropositato aumento della bolletta energetica viene considerata una “condizione involontaria e temporanea” che legittima il ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Questa possibilità è però riservata alle solo aziende ritenute “energivore”, ovvero a forte consumo di energia elettrica o di gas naturale in base ai vigenti decreti (rispettivamente del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero della Transizione ecologica); lo status di “impresa energivora” deve essere inoltre attestato dall’iscrizione della stessa negli appositi elenchi predisposti dalla Cassa dei servizi energetici e ambientali (CSEA).

Smart working (lavoro agile): le nuove modalità di comunicazione

Il Decreto Semplificazioni ha di fatto ampliato e messo a regime la modalità di comunicazione del lavoro agile introdotta in precedenza dai provvedimenti emergenziali legati all’epidemia COVID-19. Dal 1° settembre (da intendersi come rapporti attivati a partire da quella data) il ricorso al lavoro agile (smart working) deve essere comunicato telematicamente, attraverso il portale Servizi Lavoro, accessibile tramite autenticazione SPID e CIE, senza la necessità di depositare l’accordo tra azienda e lavoratore (la modalità “ordinaria” prima dell’emergenza pandemica). La comunicazione non deve essere preventiva, ma può essere tempestivamente effettuata nei cinque giorni successivi. Per consentire ad aziende ed operatori (ma anche per aggiornare le procedura informatiche) viene prevista una “fase iniziale” in cui le comunicazioni potranno essere inviate, senza incorrere in sanzioni, entro il prossimo 1° novembre.

55Imprese & Territorion° 05 - 2022
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