Imprese & Territorio 03 2023 - Alluvione e rischi idrogeologici

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Alluvione e rischi idrogeologici L'analisi del nostro Ufficio Studi sulle province di Modena e Reggio Emilia

Mare e Monti: seconda tappa della partnership tra Cimone e Riviera Romagnola

Prende sempre più corpo il progetto che punta a portare sulla Riviera Romagnola il gusto del Cimone e viceversa

APPROFONDIMENTI

L’imprenditoria giovanile a Modena e Reggio Emilia

Una dettagliata analisi del nostro Ufficio Studi sui trend dell'occupazione giovanile nella provincia di Modena e Reggio Emilia

Moda al futuro: il successo della 15a edizione

Torna il progetto con gli studenti dell’Istituto Vallauri di Carpi per avvicinare mondo dell’impresa e mondo della scuola

DI COPERTINA
ARTICOLO
Periodico di informazione di Lapam Confartigianato WWW.LAPAM.EU 03 2023 maggio giugno Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2

IMPRESA,

IL VALORE CHE SI RINNOVA

Scegli il futuro con noi

#NoiConfartigianato

#CostruttoridiFuturo

Da sempre, con le nostre imprese, sosteniamo l’economia e forti dei nostri valori, raccogliamo le sfide trasformandole in obiettivi per crescere, rinnovarci e rinnovare il nostro paese.

I cambiamenti corrono veloci e noi con loro.

Continuiamo a lavorare insieme e ad essere gli artefici del nostro futuro.

WWW.LAPAM.EU

Se non ora quando?

La recente e devastante alluvione che ha colpito la Romagna, con effetti che si faranno sentire nel tempo sia sulle comunità che sulle imprese, ci costringe ancora una volta a interrogarci sugli effetti dei cambiamenti climatici e sulla frequenza di eventi atmosferici avversi. A chi vive nel nostro territorio torna alla mente l’alluvione che colpì la provincia di Modena nel 2014, quella del dicembre 2020 che colpì in particolare Nonantola e, più ancora, il terremoto del maggio e giugno 2012: non a caso questi allagamenti in un’area vastissima della Romagna è stata paragonata a un sisma.

Al di là della risposta immediata, carat-

terizzata dalla straordinaria tempra degli emiliano romagnoli e da una gara di solidarietà che ha visto protagonista anche la nostra associazione, la domanda che rimane è quella legata all’estrema fragilità del territorio: il dissesto idrogeologico sta assumendo dimensioni enormi, a causa di questi eventi atmosferici certo, ma anche dall’incuria del territorio favorita e amplificata dallo spopolamento delle aree interne. Non a caso l’Appennino, risparmiato dagli allagamenti, è però in grandissima difficoltà a causa di una miriade di frane che ostacolano ulteriormente il vivere e il lavorare in zone di per sé meno servite dalle infrastrut-

ture come quelle dei paesi della nostra montagna.

Che fare dunque? È evidente, da tempo, che l’Italia ha estrema necessità di un vero e grande piano strategico per mettere in sicurezza il territorio più svantaggiato, per evitare nuove tragedie (questa volta la strage è stata evitata, ma è stato corso il rischio di contare centinaia di morti). L’occasione offerta dai fondi del PNRR e da quelli strutturali dell’Unione Europea, che l’Italia cronicamente non riesce a spendere per intero, può rappresentare la carta giusta per dare concretezza a questo piano. Se non ora quando?

3 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 EDITORIALE

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Mare e Monti: seconda tappa della partnership tra Cimone e Riviera Romagnola

Prende sempre più corpo il progetto Mare e Monti, che punta a portare sulla Riviera Romagnola il gusto del Cimone e viceversa. A maggio si è tenuto il secondo appuntamento dell’iniziativa

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Il Bilancio del Valore: la sostenibilità Lapam nel 2022

Per il secondo anno consecutivo Lapam Confartigianato ha inserito il bilancio di sostenibilità insieme al bilancio dell'intangibile

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Fulvio Rossi a Lapam Talk:

“La vera sfida per le imprese si gioca sulla sostenibilità”

L’ex manager, oggi consulente d’impresa, ha presentato il suo libro dedicato alla corporate sustainability in un evento pubblico a Carpi

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Gian Lauro Rossi

riconfermato presidente Anap Modena e Reggio

Emilia

Gian Lauro Rossi, già coordinatore Cupla a livello nazionale, è stato riconfermato presidente Anap di Reggio Emilia e Modena

MAGGIO GIUGNO 2023

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Padre Natale: «Non viviamo da ipocriti»

Ospite di un evento organizzato dalla CDO nella sede centrale Lapam di Modena, Padre Natale ha riflettuto sul senso del lavoro e sulla distinzione tra vita privata e vita lavorativa

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Suor Myriam analizza la sfera carismatica di temi quali lavoro, comunicazione e comunità

La nostra associazione, in collaborazione con CFP Nazareno, ha organizzato un incontro con Suor Myriam D’Agostino per riflettere su temi come il lavoro, le comunità educanti e la comunicazione

IN COPERTINA

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DISSESTO IDROGEOLOGICO

Il rischio idrogeologico a Modena e Reggio Emilia: l’analisi dell’ufficio studi

Lapam

L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha svolto un’indagine per analizzare il rischio di frane e alluvioni nelle aree di Modena e Reggio Emilia

IN COPERTINA

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FOCUS Dissesto Idrogeologico nelle province di Modena e Reggio Emilia

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DISSESTO IDROGEOLOGICO

IN COPERTINA

Davide Servadei, presidente Confartigianato EmiliaRomagna: «Siamo romagnoli, ci rimbocchiamo le maniche e ripartiamo»

Abbiamo intervistato Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna e imprenditore che a causa dell’alluvione ha subíto ingenti danni all’attività, come tanti altri colleghi della zona

IN COPERTINA

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DISSESTO IDROGEOLOGICO

Luca Mercalli: «Senza le allerte avremmo potuto avere centinaia di vittime»

La tremenda alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna è da ricondursi agli effetti del cambiamento climatico. Abbiamo approfondito l’argomento parlandone con Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico

IN COPERTINA

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DISSESTO IDROGEOLOGICO

Stefano Orlandini: «Abbiamo gli strumenti per controllare questi fenomeni rari»

Professore di Ingegneria Civile e Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di UNIMORE, Stefano Orlandini

è anche tra i fondatori dell’algoritmo “Landmark” che aiuta a comprendere i processi idrologici fondamentali

4 Imprese & Territorio n° 03 - 2023
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INDICE DEI CONTENUTI

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FOCUS

L’imprenditoria giovanile a Modena e Reggio Emilia

Un’analisi del nostro Ufficio Studi

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MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI Premio Giovani: la presentazione dei candidati

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COMUNICAZIONE

Comunicare le emozioni tra tradizione, innovazione e “punti di vista”

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TURISMO Strutture ricettive: scatta l’obbligo del Codice Identificativo di riferimento

31 ALIMENTAZIONE

Preparare alimenti a bassa temperatura

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MODA

Moda al futuro: il successo della 15a edizione

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MODA

La responsabilità estesa del produttore: cosa cambia per le imprese della moda

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BENESSERE Giancarlo Santunione, presidente categoria benessere: «Fatichiamo a reperire personale»

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AUTORIPARAZIONE Motor Valley Fest, il nostro evento dedicato alle competenze

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TRASPORTI

Autotrasporti: stanziati 25 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici

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EDILIZIA

Le principali novità del Codice degli appalti

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MECCANICA

Meccanica: un settore chiave per Modena e Reggio Emilia

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RAPPORTI CON LE SCUOLE

L’impegno con le scuole per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro

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CULTURA

Lo chef modenese pluristellato Massimo Bottura insignito del “Premio Cultura 2023”

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CASSETTA DEGLI ATTREZZI Fisco Lavoro+ Bandi

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FORMAZIONE

Corsi e Formazione organizzata da FORMart

Tutti i numeri di Imprese & Territorio

Delibere Consiglio Direttivo GENERALE

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Marco Lodi, Monica Salvioli, Narumi Giovanelli, Fabio Sala, Christian Bondi, Luca Monelli, Laura Roncaglia, Alberto Belluzzi, Letizia Budri, Enzo Fanì, Manuel Reverberi. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora, Luca Monelli, Luca Pellacani, Fabio Sala, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA.

Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu - 059 893 111

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Mare e Monti: seconda tappa della partnership tra Cimone e Riviera Romagnola

Prende sempre più corpo il progetto Mare e Monti, che punta a portare sulla Riviera Romagnola il gusto del Cimone e viceversa. A maggio si è tenuto il secondo appuntamento dell’iniziativa

Dalle parole ai fatti. A metà marzo ci fu il primo incontro a Rimini tra la Confartigianato locale e Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia per condividere il progetto Mare e Monti: oggi eccolo, come grande novità, fra gli eventi protagonisti alla presentazione ufficiale delle iniziative estive in programma, a cura di Piacere Spiaggia Rimini. Ai ‘Bagni Ricci di Mare’ di Rimini, alla presenza di tutti gli attori protagonisti di questa virtuosa alleanza fra istituzioni ed operatori dei due territori, è stato protagonista tutto il corposo calendario di iniziative.

Per la delegazione modenese erano presenti Romana Pollacci, segretaria zona del Frignano, Daniele Grotti, responsabile sede Lapam di Fanano e Sestola e Moreno Migliori, responsabile sedi Lapam Fiumalbo, Lama Mocogno e Pievepelago. A

loro si sono aggiunti tre sindaci dei comuni montani: Stefano Muzzarelli, Fabio Magnani, Leandro Bonucchi (rispettivamente primi cittadini di Fanano, Sestola e Montecreto) e Lorenzo Checchi, vicesindaco di Riolunato. Erano presenti anche diversi imprenditori del territorio del Cimone, che hanno portato in Riviera i prodotti tipici dell’area montana (dall’enogastronomia a ciaspole e sci). Inoltre hanno partecipato Luca Biolchini, presidente Consorzio Albergatori del Cimone, Antonio Grani, per il Consorzio Cimone Impianti.

«Il nostro obiettivo con questo progetto – dichiara Romana Pollacci, responsabile Lapam della zona del Frignano – è promuovere il territorio del Cimone. Non solo l’aspetto legato al cibo, non solo quello legato alle attività all’aria aperta, non solo l’ambito sportivo. Vogliamo spon-

sorizzare l’intero territorio, e quindi tutto ciò che l’area del Cimone è in grado di offrire ai visitatori. Essere qui in Riviera oggi ci dà la possibilità di espandere i nostri confini, uscire dai luoghi dell’Appennino per promuoverci fisicamente in altri luoghi e in altri contesti. Allo stesso modo siamo pronti, questo inverno, a ospitare sulle nostre vette il “mare di opportunità” che offre la Romagna. Siamo qui come associazione per svolgere il nostro ruolo di corpo intermedio, cioè coordinare e unire tutti gli attori protagonisti che operano sul territorio: la parte pubblica, con i quattro sindaci dei comuni coinvolti oggi qui presenti (Sestola, Fanano, Riolunato, Montecreto) e la parte privata, che include sia gli albergatori che le imprese alimentari e quelle che offrono servizi per i turisti. Un’occasione per far assaggiare alla riviera il gusto del Cimone».

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Mare e Monti mira a promuovere complessivamente il territorio emiliano-romagnolo ed i suoi prodotti tipici, sfruttando i luoghi più frequentati dai turisti sulla Riviera e sull’Appennino e si aggiungerà a un palinsesto corposo di appuntamenti. In vista del grande progetto Mare e Monti, la notte rosa si trasforma portando in spiaggia non solo i classici format, ma per la prima volta sarà la Montagna a sbarcare sulla spiaggia di Rimini, direttamente con i piedi nell’acqua. Un’unione che porterà alla realizzazione di un grande show inedito tutto da scoprire. In occasione di questa edizione di Un Mare di Rosa ci sarà il debutto di Un Mare di Piadina, tutto rigorosamente in Pink Edition.

Per concludere, durante questa stagione balneare ci sarà molto spazio anche per la solidarietà con l’associazione ONLUS Piccoli Grandi

Cuori e con il progetto LinkOut (un innovativo software e un protocollo di accoglienza consapevole, che permetteranno alle persone autistiche e ai loro caregiver di frequentare serenamente la spiaggia realizzando il 1° sistema integrato per l’accoglienza consapevole).

Oltre ai vertici del Consorzio Piacere Spiaggia Rimini sono intervenuti il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e quelli del Comprensorio del Cimone (Stefano Muzzarelli di Fanano, Leandro Bonucchi di Montecreto, Fabio Magnani di Sestola, Lorenzo Checchi vicesindaco di Riolunato), la Comandante della Capitaneria di Porto di Rimini Giorgia Capozzella, il Direttore dell’APT Emilia-Romagna Emanuele Burioni, il Presi-

dente di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni, il Presidente di Confartigianato Imprese Rimini Davide Cupioli, la Segretaria Zona del Frignano per Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia Romana Pollacci, oltre ai consorzi e agli imprenditori dell’accoglienza turistica. 

Scopri di più sul progetto Mari e Monti

Scansiona il QrCode e leggi l’articolo completo di video sul nostro portale lapam.eu

Una delegazione della nostra associazione per il progetto Mare e Monti Prodotti enogastronomici tipici del nostro Appennino
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Un momento di confronto tra gli attori coinvolti nel progetto

Il Bilancio del Valore: la sostenibilità Lapam nel 2022

Per il secondo anno consecutivo Lapam Confartigianato ha inserito il bilancio di sostenibilità insieme al bilancio dell'intangibile

Dopo averlo introdotto l’anno scorso insieme al tradizionale bilancio dell’intangibile, anche quest’anno Lapam Confartigianato ha deciso di inserire il bilancio di sostenibilità, strumento che dà conto dei criteri ESG (Environmen-

tal, Social, Governance) presenti nell’organizzazione, all’interno del resoconto annuale che testimonia i progressi, le sfide e gli obiettivi che l’associazione ha affrontato nel 2022 appena trascorso. Il Bilancio del Valore, che racchiude il bilancio

del capitale intellettuale e quello di sostenibilità, costituisce un valido strumento di gestione e rappresenta un efficace mezzo di comunicazione verso tutti i portatori di interesse a favore dei quali Lapam genera valore. In qualità di strumento che rendiconta il patrimonio intellettuale, monitora le iniziative e i relativi risultati, evidenziando l’efficacia dei processi organizzativi. Il Bilancio di Sostenibilità rappresenta un insieme che è composto da tre ambiti ben definiti: bilancio economico (o bilancio di esercizio), bilancio

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sociale e bilancio di sostenibilità. L’introduzione è a cura del presidente Lapam Gilberto Luppi: «Orgogliosi di esserci. È questo lo slogan che chiude il video istituzionale Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia, ed è questo lo spirito che anima questo secondo Bilancio del Valore. Si tratta di un documento ricco di numeri e di dati, una sorta di carta d’identità dell’associazione che mette in luce i numeri del 2022 e le tante buone prassi che Lapam Confartigianato sta mettendo in campo ormai da diversi anni. Penso, solo per fare un esempio tra i tanti, all’attività di coinvolgimento degli stakeholder che troverete all’interno: un momento di ascolto approfondito di un numero significativo di portatori d’interesse che ci sta aiutando a rileggere le scelte strategiche nell’ottica dei criteri ESG e che ci porterà anche a ritarare alcune scelte e decisioni, per meglio rispondere alle esigenze del territorio e di chi, in Lapam Confartigianato, lavora sia nell’ambito squisitamente professionale che, in modo volontario, da dirigente dell’associazione stessa. La nostra forza, infatti, sono anche e soprattutto le centinaia di imprenditori eletti nei vari consigli di sede, di categoria o di carattere generale: centinaia di imprenditori che scelgono liberamente di mettere a disposizione ore del proprio tempo per l’associazione e, quindi, per gli altri imprenditori associati e, più ampiamente, per la comunità. Orgogliosi di essere Lapam e di dare il nostro contributo alla transizione verso un pianeta più equo, giusto e sostenibile». Il segretario generale Lapam Carlo Alberto Rossi è intervenuto puntando il focus sulla sostenibilità. «La sostenibilità rappresenta sempre più un driver determinante per le imprese e le organizzazioni. La normativa che sta per entrare in vigore a livello comunitario, la cosiddetta ‘tassonomia europea’, cambierà in modo significativo il panorama dei prossimi anni, in vista della neutralità climatica che rappresenta non un semplice obiettivo, ma un vero e proprio dovere per evitare che il pianeta, che già versa in condizioni niente affatto buone, acceleri il pro-

cesso di riscaldamento che rischia seriamente di divenire irreversibile, portandosi dietro scenari che non è eccessivo definire apocalittici. Perché, però, parlare di questi temi presentando il secondo ‘Bilancio del Valore’ di Lapam Confartigianato? Perché l’associazione tiene in conto questi valori non certo da ora, ma da oltre dieci anni. Lapam è stata pioniera su queste tematiche e la decennale esperienza del Bilancio del Capitale Intellettuale, a cui da due anni è stato affiancato e integrato il Bilancio di Sostenibilità, ha pian piano modificato le prassi associative e sta aiutando il processo di miglioramento continuo anche in merito a queste tematiche. È una caratteristica peculiare delle piccole imprese quella di essere attenta alle sfide della sostenibilità e del territorio: gli imprenditori non vivono in luoghi lontani, i dipendenti e i collaboratori sono prossimi alla sede di lavoro, e quindi è ancora più garantito l’interesse tangibile perché la sostenibilità del territorio venga salvaguardata. Questo vale per le imprese associate e a maggior ragione vale per Lapam Confartigianato e per gli oltre 650 addetti che ne costituiscono un pilastro fondamentale. Un pilastro che va unito all’altro, quello degli imprenditori associati: è solo dalla fusione di queste due anime che può emergere una Lapam sempre rinnovata e innovativa, al passo coi tempi, capace di cogliere le sfide del mercato e del mondo con lo spirito giusto, comprese le sfide sempre più difficili che l’ambiente e la società pongono di fronte all’associazione. Si tratta di questioni che si affrontano anche prendendo sul serio le tematiche che emergono da questo documento. Il secondo ‘Bilancio del Valore’ potrà aiutare Lapam a diventare più consapevole e attrezzata a raccogliere le sfide di questi tempi così complessi e difficili». 

La Gestione
Scansionando il QR code potrai consultare online Il Bilancio di Sostenibilità 2022 9 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
del Valore

Come si rende un’impresa sostenibile? Intorno a questa domanda si sta concentrando

un dibattito interessante. Un quadro della situazione la ha offerta Fulvio Rossi in un dibattito pubblico, organizzato dalla nostra associazione a Carpi il 22 maggio scorso, in occasione della presentazione del suo libro “La sfida inevitabile, la sostenibilità e il futuro dell’impresa” edito quest’anno da “il Mulino”.

Il contesto da cui parte Rossi nel libro è prospettico. Nel 2050 la popolazione mondiale sfiorerà i 10 miliardi di abitanti. Con le tecnologie e i modelli di produzione attuali, il pianeta non ha risorse sufficienti per garantire a tutti gli standard di vita dei paesi occidentali e quindi degli abitanti del pianeta a maggior reddito (per lo più responsabili dell’incremento delle emissioni di CO2). La sfida vera è quindi riuscire a disaccoppiare crescita economica e pressione sulle risorse naturali. Ma come? Come affermato nel libro i cambiamenti in atto, oltre che sul clima e sulle persone, hanno ricadute pratiche sull’operatività delle imprese. Secondo l’autore, quindi, la sostenibilità d’impresa non è solo un percorso obbligato, è il riflesso della crescente complessità sociale nella quale l’attività economica d’impresa è inserita. Ciò che serve è aumentare la consapevolezza di questi fenomeni, riuscendo a mitigare le esternalità negative dei propri processi, prodotti o servizi (partendo dalle catene di fornitura e arrivando alla vita del prodotto dopo la sua vendita).

La sfida inevitabile

Al di là dei cambiamenti climatici, esistono poi altri fattori che spingono verso

una direzione obbligata. In primis l’intensificarsi della normativa europee in materia di sostenibilità (Green Deal, Next Generation EU, Regolamento tassonomia, etc..).

Dall’altra la sempre maggior attenzione della finanza e degli operatori di borsa istituzionali verso la redditività di lungo termine dei propri investimenti e dei rispettivi portafogli azionari.

Ma come si crea valore economico, creando al contempo valore sociale, affrontando cioè i bisogni e i problemi della società, in primis quelli ambientali?

La risposta non è scontata. Se infatti il profitto è necessario alla sopravvivenza delle imprese, forse non è più il suo fine ultimo.

Il tema da porsi è quindi anche etico, riguarda imprenditori, amministratori e manager e soprattutto è sempre meno eludibile. Conoscere gli impatti ambientali e sociali delle proprie attività e definire strategie e iniziative per mitigare gli effetti più negativi di ciò che facciamo sarà un compito arduo, ma indispensabile. La prospettiva interessante è che un obiettivo che si può raggiungere coinvolgendo tutti gli attori della partita: dai dipendenti ai consumatori, passando per gli investitori e i policy makers.

Quel ruolo giocherà il nostro paese e le sue imprese, piccole e grandi, spesso a conduzione famigliare e con una forte identità mutualistica, in questa partita così decisiva è tutto da vedere. 

Fulvio Rossi a Lapam Talk: “La vera sfida per le imprese si gioca sulla sostenibilità”
L’ex manager, oggi consulente d’impresa, ha presentato il suo libro dedicato alla corporate sustainability in un evento pubblico a Carpi
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Fulvio Rossi durante il Lapam Talk presenta il suo libro “La sfida inevitabile. La sostenibilità e il futuro dell'impresa”

Gian Lauro Rossi

riconfermato presidente Anap Modena e Reggio Emilia

Gian Lauro Rossi, già coordinatore Cupla a livello nazionale, è stato riconfermato presidente Anap di Reggio Emilia e Modena

Il reggiano Gian Lauro Rossi è stato riconfermato alla presidenza di Anap Reggio Emilia e Modena. Rossi è stato eletto al termine dell’assemblea congressuale dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato, il sindacato di rappresentanza, difesa, promozione degli interessi e tutela dei pensionati.

Gian Lauro Rossi, già coordinatore Cupla, il Comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo che raggruppa otto associazioni, era stato eletto presidente Anap già per il quadriennio 2019-2023 ed è stato riconfermato alla guida del sindacato anche per i prossimi 4 anni, fino al 2027.

«La rielezione è motivo di orgoglio ma anche una grande responsabilità – sono state le prime parole del presidente rieletto Gian Lauro Rossi –. Ho ben chiaro ciò su cui dovrò lavorare per i prossimi quattro anni: continuare a sviluppare il rapporto con la Confartigianato, aumentare

le sinergie e le collaborazioni con gli altri enti del territorio, promuovere la cultura del benessere, senza dimenticare il tema della non autosufficienza. Sono solo alcuni dei punti che mi stanno più a cuore: cercherò di abbandonare la visione del presente per orientarmi verso l’anticipazione dei fenomeni, avendo sempre a cuore il welfare a 360°». Come emerge dai dati, è risaputo come l’Italia sia uno dei paesi a più elevato invecchiamento attivo, seconda solo al Giappone. Per far fronte a questo fenomeno e per affrontare le politiche più adeguate da sviluppare, il Congresso fa proprie tutte le indicazioni dell’Anap Nazionale e del Cupla Nazionale, sulle quali l’associazione datoriale ha dato un notevole contributo su temi quali la non autosufficienza, l’invecchiamento attivo, la valorizzazione della famiglia e della difesa del potere di acquisto delle pensioni. 

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Un momento dopo la rielezione di Gian Lauro Rossi come Presidente Anap Confartigianto Modena e Reggio Emilia

Padre Natale: «Non viviamo da ipocriti»

gni giorno, ognuno di noi, indossa e toglie delle maschere, che rappresentano i nostri ruoli. Identificarsi con il proprio ruolo, la propria maschera, evita di vivere da ipocriti». È cominciata da qui la riflessione di Padre Natale, monaco benedettino, ospite di un evento organizzato dalla Comunità delle opere in collaborazione con Lapam Confartigianato

per riflettere sul senso del lavoro. Al secolo Natale Brescianini, Padre Natale è nato in provincia di Brescia nel 1971 e nel ‘96 è entrato nella Comunità Benedettina Camaldolese presso l’Eremo di San Giorgio a Bardolino, in provincia di Verona. Si è formato negli Stati Uniti e dal 2006 è impegnato nella realizzazione di percorsi formativi che si rifanno alla Regola di San Benedetto. La finalità dell’incontro, che si è svolto presso la sede centrale Lapam, era approfondire quella distinzione che, al giorno d’oggi, è presente probabilmente nell’indole di ciascuno di noi: analizzare la linea di confine che separa vita privata e vita lavorativa. Come ha spiegato Padre Natale, la crescita personale e professionale deve avvicinare ciò che siamo a ciò che facciamo: se ciò non avviene proveremo sofferenza. La riflessione ha coinvolto anche altri temi, come quella della sostenibilità e delle 3P: people, planet, profit. Tre concetti estremamente interconnessi tra di loro. Partendo dall’assunto “Ora, Lege et Labora”, Padre Natale si è soffermato a spiegare ciascuno dei tre elementi. “Ora” per coltivare la “spiritualità”, cioè la capacità di fare le domande giuste nel modo giusto. Saper dare significato e direzione, che permettono di raggiungere risultati incredibili e affrontare

fatiche, che altrimenti sarebbero sofferenza. E poi la “Lege”, ossia la “formazione”. «Noi – ha dichiarato Padre Natale – diventiamo le parole che ascoltiamo e diciamo, nella vita e nel lavoro. La cultura aziendale è importante, e ci deve riflettere. La cultura di reinvestire il profitto in azienda è diffusa in tante piccole imprese, come il valore artigiano». Ultimo ma non meno importante il concetto di “Labora”: per Padre Natale il lavoro non è qualcosa di cui liberarsi appena possibile, lavorare è un rendere grazie alla vita. Nell'integrazione di queste cose, il lavoro è luogo educativo, e scegliamo in azienda quali virtù educare. L'azienda è anche espressione di idea di mondo e essere umano che vogliamo: il lavoro diventa così luogo politico e l'etica deve essere conveniente, oltre che giusta. Il profitto deve essere visto come mezzo e non come fine, mentre l'azienda deve diventare un attore sociale e non solo un protagonista economico. Ma Padre Natale ha concluso con una domanda: «Che cosa è più importante tra “Ora, Lege et Labora”? Ebbene la parola più importante è “Et”, perché questi tre fattori devono essere tenuti insieme, legati tra loro e nessuno deve prevalere sull’altro». 

«O
Ospite di un evento organizzato dalla CDO nella sede centrale Lapam di Modena, Padre Natale ha riflettuto sul senso del lavoro e sulla distinzione tra vita privata e vita lavorativa
12 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Padre Natale ospite presso la nostra sede in un evento organizzato in collaborazione con la Compagnia delle Opere

Il lavoro come conoscenza. Le comunità educanti che aiutino a ritrovare un senso di responsabilità collettivo. La comunicazione in tutte le sue sfaccettature. Se ne è parlato, e soprattutto si è riflettuto, su questi temi grazie all’intervento di Suor Myriam D’Agostino, monaca benedettina, giornalista e psicologa, ospite dell’evento organizzato da Lapam Confartigianato insieme con il Centro di Formazione Professionale Nazareno di Carpi. L’iniziativa, che si inseriva all’interno della kermesse del Festival internazionale delle Abilità Differenti, si è svolta al Museo Diocesano Chiesa di Sant’Ignazio, in Corso Fanti 44 ed è stata un’occasione per riflettere e pensare su temi quali il lavoro, la comunità e la comunicazione, approfondendone però l’aspetto più carismatico e spirituale, distaccandosi dal signi-

ficato concreto e più tangibile che oggigiorno si dà a questi concetti. Suor Myriam, classe 1984 campana di origine, si è soffermata prima sul tema del lavoro: «Proviamo a pensare al lavoro come un concetto composto da quattro pilastri – ha spiegato Suor Myriam –: il primo è quello del “sapere”, cioè il conoscere che cosa si sta facendo. Il secondo è quello del “saper fare”, ossia essere bravi in qualcosa. Il terzo è quello del “saper essere”, mentre il quarto del “saper divenire”: e questi ultimi sono concetti più interiori, che però dobbiamo unire e collegare con gli altri due». Laureata in filosofia e iscritta all’albo degli psicologi, la

relatrice ha voluto porre i riflettori anche sul concetto di comunità, affermando che: «Si deve riprendere il senso di responsabilità collettivo: non bisogna pensare che il bene comune sia solo responsabilità di altri, ma ognuno deve fare la propria parte». L’ospite, anche giornalista pubblicista, non poteva non soffermarsi pure sul tema della comunicazione. «Oggi abbiamo tantissimi strumenti per comunicare – ha concluso Suor Myriam –, ma la differenza la fa come comunichiamo. Dobbiamo scegliere ogni giorno chi vogliamo essere e come vogliamo vivere». 

Suor Myriam analizza la sfera carismatica di temi quali lavoro, comunicazione e comunità
La nostra associazione, in collaborazione con CFP Nazareno, ha organizzato un incontro con Suor Myriam D’Agostino per riflettere su temi come il lavoro, le comunità educanti e la comunicazione
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Carpi ascolta le riflessioni di Suor Myriam D’Agostino sui temi lavoro, comunicazione e comunità educanti durante il Festival delle Abilità Differenti 2023. Un evento organizzato con il CFP Nazareno

Il rischio idrogeologico a Modena e Reggio Emilia: l’analisi dell’ufficio studi

Lapam

L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha svolto un’indagine per analizzare il rischio di frane e alluvioni nelle aree di Modena e Reggio Emilia

La tragedia avvenuta nell’area romagnola non fa che confermare l’allarme per i devastanti effetti di un cambiamento climatico già in atto. E l’ufficio studi Lapam Confartigianato ha effettuato uno studio che analizza quanto i territori di Modena e Reggio Emilia siano esposti a eventi alluvionali e franosi. Come si evidenzia dall’analisi il 41,3% della superficie della provincia di Modena è a rischio medio di alluvione e il 6,1% è a rischio elevato. Ciò significa che il 53,3% della popolazione modenese risiede in aree con una probabilità “media” di eventi alluvionali, mentre il 3,1% in aree a elevata probabilità. In uno scenario di media gravità il rischio coinvolge 150mila famiglie modenesi, 71mila edifici e oltre 26mila imprese, la cui operatività su questi territori può essere compromessa da un giorno all’altro, con danni a locali e magazzini. Nel caso di eventi estremi sono a rischio 8.500 famiglie, che risiedono in aree a elevata probabilità di allagamento. Per quanto riguarda gli eventi franosi, invece, il 13,5% della superficie di Modena (si tratta in particolare dell’area dell’Appennino) è a rischio elevato e molto elevato. In uno scenario di gravità elevata e molto elevata, il rischio coinvolge oltre 11mila persone e quasi mille imprese (976 per l’esattezza). Per quanto riguarda Reggio Emilia, invece, il 46,3% della superficie reggiana è a rischio medio di alluvione e il 6% è a rischio elevato. Questo sta a significare che il 79,6% della popolazione reggiana risiede in aree con una probabilità “media” di eventi alluvionali, mentre l’1,6% in aree a elevata probabilità. In uno scenario di media gravità, il rischio coinvolge 171mila famiglie reggiane, 77mila edifici e 36mila imprese, mentre nel caso di eventi estremi sono a rischio 3.300 famiglie, che risiedono in aree a elevata probabilità di allagamento. Capitolo eventi franosi: il 13,8% della superficie di Reggio Emilia (e anche in questo caso si tratta in particolare dell’area appenninica) è a rischio elevato e molto elevato. In uno scenario di gravità elevata e molto elevata, il rischio coinvolge quasi 11mila persone (10.742 per la precisione) e 860 imprese.

14 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

A livello regionale, l’Emilia-Romagna è prima in Italia per pericolosità idraulica media (è a rischio il 60,9% del totale delle imprese), e terza per numerosità di imprese a rischio elevato e molto elevato di frane, dietro a Toscana e Campania. Nonostante ciò, la diffusione della percezione di rischio tra gli emiliano-romagnoli, per quanto in aumento del 7,7% rispetto al 2012, si attesta al di sotto della media nazionale fermandosi al 69,8% e posizionando l’Emilia-Romagna al 14esimo posto tra le

altre regioni italiane. Dall’indagine emerge come, a livello nazionale, meno della metà degli individui (precisamente il 48%) ha ammesso di aver intrapreso azioni personali negli ultimi sei mesi per combattere il cambiamento climatico. «Sensibilizzare e investire per prevenire – ha concluso il presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi –. Questi sono i due aspetti principali su cui bisogna immediatamente intervenire. In Italia, come evidenziano i dati del nostro ufficio studi,

ognuno di noi ha dovuto sborsare in media 1.581 euro come perdite economiche causate da eventi estremi connessi al cambiamento climatico. Non possiamo attendere ancora nel realizzare investimenti. Sono certo che la Romagna saprà rialzarsi, come anche noi abbiamo già fatto in passato. Auspico che questa calamità possa far riflettere chi di dovere per investire nella prevenzione, cosicché in futuro si possano evitare danni di questa portata». 

15 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

Pericolosità idraulica e percezione del rischio

1.581€ pro capite

Danni economici per disastri naturali in Italia dal 1980 al 2021

L'Emilia Romagna è la 1a regione in Italia per pericolosità idraulica

60,9% Imprese a rischio bank

L'Emilia Romagna è la 14a regione in Italia per diffusione della percezione del rischio

69,8% Della popolazione

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Mappa del Piano Gestione Rischio Alluvioni - PGRA

Alluvioni frequenti - elevata probabilità tempo di ritorno tra 20 e 50 anni

Alluvioni poco frequenti - media probabilità tempo di ritorno tra 100 e 200 anni

Alluvioni rare di estrema intensità - bassa probabilità tempo di ritorno fino a 500 anni dall'evento

Dati di pericolosità relativi al secondo ciclo di attuazione della Direttiva 2007/60/CE, conclusosi nel dicembre 2021 e approvati dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Rappresentano le mappe di pericolosità più recenti di cui al PGRA vigente; inoltre la Regione Emilia-Romagna ha apportato anche le modifiche alle mappe di pericolosità del PGRA introdotte con dell'aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Secchia-Tresinaro, approvato dall’Autorità di bacino con DS n. 49/2022.

16 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 FOCUS DISSESTO IDROGEOLOGICO

Rischio medio di alluvione nelle province di Modena e Reggio Emilia

Modena

53% Popolazione a rischio medio di alluvione group

Famiglie group

Sono a rischio 150 mila

Edifici home 71 mila

Imprese bank 26 mila

Rischio di frane nelle province di Modena e Reggio Emilia

Modena

13,5% Popolazione a rischio di frane group

Persone group

Sono a rischio 11 mila

Imprese bank 1.000

Reggio Emilia

80% Popolazione a rischio medio di alluvione group

Famiglie group Sono a rischio 171 mila

Edifici home 77 mila

Imprese bank 36 mila

Reggio Emilia

13,8% Popolazione a rischio di frane group

Persone group

Sono a rischio 11 mila

Imprese bank 860

17 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 FOCUS DISSESTO IDROGEOLOGICO

Èpresidente Confartigianato Emilia-Romagna, ma è, purtroppo, uno dei molti imprenditori dell’area di Faenza, Forlì, Ravenna e Cesena colpiti dal disastro alluvionale. Davide Servadei ci ha raccontato un mese di maggio che ha messo a dura prova lo spirito dei romagnoli, ma che di certo non li ha sconfitti.

Presidente Servadei, quello che si è abbattuto sulle vostre terre è stato un fenomeno senza precedenti. Come avete reagito a questo evento?

«Abbiamo reagito un po’ “alla romagnola” e un po’ “alla emiliano-romagnola”. È stato qualcosa di inaspettato: non eravamo né preparati né

«Siamo

avvertiti a questo doppio evento. Dopo la prima ondata di pioggia abbiamo reagito rimboccandoci le maniche immediatamente e cominciando a spalare senza pensarci due volte per pulire dal fango aziende e imprese. Poi siamo stati avvertiti che l’acqua sarebbe ritornata, ma è stata ancora più critica. Prendo quanto accaduto nel mio capannone come esempio: dopo la prima perturbazione avevo 1.60 metri di acqua, dopo la seconda ondata di maltempo 3.90 metri. Questo dà l’idea della proporzione e della violenza. Ci sono case che sono state completamente allagate, case a cui l’acqua è arrivata fino al secondo piano. Ci sono state imprese inagibili. Ci sono strutture di attività

Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna:
romagnoli, ci rimbocchiamo le maniche e ripartiamo»
Abbiamo intervistato
Davide Servadei, presidente Confartigianato
Emilia-Romagna e imprenditore che a causa dell’alluvione ha subíto ingenti danni all’attività, come tanti altri colleghi della zona
18 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

praticamente inagibili. Per alcune imprese occorreranno mesi per l’asciugatura, la bonifica e la tinteggiatura. Questo è un problema per le imprese che hanno bisogno e voglia di ripartire immediatamente. A oggi l’energia funziona in modo saltuario e alcune abitazioni non hanno ancora la luce. Le imprese sono così costrette a un fermo produzione. Governo e Regione hanno comunque previsto coperture per far fronte a questi problemi».

La prevenzione diventa fondamentale anche in ottica futura, visto che eventi estremi come questo, a causa dei cambiamenti climatici, purtroppo saranno sempre più frequenti «Assolutamente sì. Devo fare però una parentesi: 30 anni fa gli alvei erano puliti in autunno e in primavera. Negli anni più recenti venivano puliti una volta ogni 12 mesi. Nell’ultimo periodo alcuni assertori hanno teorizzato che più c’è vegetazione nell’alveo dei fiumi, più la forza distruttrice dell’acqua è rallentata. Ecco forse abbiamo scoperto che queste sono teorie infondate. Questo evento è la dimostrazione che la manutenzione va fatta. Ci sono colpe e colpevoli. Dall’altra parte devo

dire che è stato un caso così eccezionale e per la quantità di acqua caduta e la distanza temporale ravvicinata, anche avessimo avuto i fiumi manutenuti, sarebbe comunque successo qualcosa di grave. Non c’è chiaramente la controprova: non ci resta che rimboccarci le maniche e rialzarci, come abbiamo già iniziato a fare dal giorno immediatamente successivo».

Su che cosa si dovrà lavorare maggiormente in questo prossimo futuro?

«Faccio un parallelismo: dopo il sisma del 2012 voi emiliani siete stati esemplari, perché siete ripartiti con soldi propri e poi a fronte di garanzie sono arrivati i rimborsi. Oggi da noi sta accadendo esattamente la stessa situazione. Ci sono tutte le garanzie che consentono alle imprese di ripartire con dei prestiti che non hanno fondi propri. Il Governo ha deciso di erogare due miliardi e questa prima cifra stanziata per l’emergenza è molto positiva. Ora resterà solamente da capire come procederà l’agenda con i ristori, con la seconda

tranche. Quella che arrivò nel territorio emiliano dopo il sisma fu una somma molto importante e permise di ripartire immediatamente, al netto della bravura degli imprenditori. Ma anche i nostri sono imprenditori eccezionali tanto quanto quelli dell’Emilia: non facciamo la gara, ma hanno già dimostrato di essere fatti della stessa pasta. A parte qualche raro caso, non c’era più fango già dopo una decina di giorni. Le imprese sono già state pulite, alcune hanno ripreso, altre devono attendere interventi tecnici. Ma ci siamo rimboccati le maniche nondimeno dell’esempio emiliano. Un modello che teniamo monitorato anche per i tempi con cui arrivarono i ristori, molto buoni per la media nazionale visto che si impiegarono 8 mesi. Speriamo e confidiamo che si faccia lo stesso con i nostri territori, colpito così duramente e in modo molto più ampio». 

Sostieni le imprese alluvionate

Confartigianato Emilia Romagna ha aperto un conto corrente per le donazioni a favore delle imprese e dei territori colpiti dall’alluvione. Scansiona il QrCode e leggi l’articolo con i dettagli per contribuire

19 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

Luca Mercalli: «Senza le allerte avremmo potuto avere centinaia di vittime»

La tremenda alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna è da ricondursi agli effetti del cambiamento climatico. Abbiamo approfondito l’argomento

parlandone con Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico

Giornalista scientifico, Presidente della Società Meteorologica Italiana e anche autore, tra l’altro, di “Prepariamoci”, “Non c’è più tempo”, “Il clima che cambia”, “Salire in montagna” e il libro per bambini “Uffa che caldo”. Luca Mercalli è uno dei massimi esperti nel panorama nazionale e internazionale di meteorologia e climatologia. Dal 2007 fa parte di Climate Broadcaster Network-Europe, gruppo di presentatori meteo televisivi voluto dalla Comunità europea per diffondere una corretta informazione sui cambiamenti climatici. E l’evento alluvionale accaduto nel mese di maggio in

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Romagna è anche da attribuirsi proprio agli effetti dei cambiamenti climatici.

Mercalli, la prima domanda che le faccio è ovviamente se ci può spiegare scientificamente che cosa è accaduto

«Il fenomeno che ha colpito la Romagna è sicuramente un fenomeno eccezionale dal punto di vista climatico. È caduta una quantità di pioggia enorme: 300 litri di acqua al giorno per metro quadrato e in maniera ripetuta. Il primo episodio si era verificato il 2 maggio, il secondo il 17, a sole due settimane di distanza. Quest’ultimo ha trovato i suoli completamente saturi di acqua e perciò ha generato un ulteriore danno. È stato un fenomeno senza precedenti: negli ultimi 80 anni non abbiamo mai assistito a un evento di tale portata. C’è un caso che risale al 1939, anche quello avvenuto nel mese di maggio, ma non abbiamo particolari dati numerici perché erano tempi decisamente diversi».

Quanto questo è dovuto agli effetti dei cambiamenti climatici?

Sospettiamo che il riscaldamento globale abbia contribuito in una certa misura a renderlo più intenso di quanto probabilmente non sarebbe stato in mancanza dei cambiamenti climatici. Possiamo dire così: l’evento atmosferico in sé ci sarebbe sempre stato, ma il cambiamento climatico incide aumentandone l’intensità e la frequenza. Dobbiamo aggiungere però anche l’aggravante dell’uso del territorio. In questi ultimi 50 anni si è edificato

in un’area palesemente a rischio in modo eccessivo aumentando il capitale esposto: più io costruisco in un’area a rischio, più ho danni maggiori quando si verifica l’evento raro ma possibile. E ricordiamoci che parliamo sempre di un territorio riconosciuto a rischio allagamento dalla cartografia».

Le allerte diffuse dalla protezione civile e dalla Regione hanno evitato danni peggiori?

«Guardi, senza le allerte le vittime sarebbero potute essere centinaia, e i danni materiali molto maggiori».

Dobbiamo aspettarci eventi di questa portata anche in futuro?

«Purtroppo sì, perché il cambiamento climatico contribuirà a rendere ancora più frequenti e intensi fenomeni di questo genere. E questo per un motivo molto semplice: più fa caldo sul pianeta, più abbiamo evaporazione di acqua negli oceani.

L’atmosfera più è calda e più può contenere vapore acqueo. Ciò significa che mano a mano che la temperatura aumenta, maggiore sarà la nostra esposizione a eventi estremi. Tant’è che, volendo estremizzare, fino al giorno prima di queste alluvioni la Pianura Padana ha sofferto la più grave siccità degli ultimi 200 anni».

A proposito di siccità: con l’acqua in abbondanza che è caduta rischiamo un’altra estate di crisi?

«Di fronte a fenomeni di questo genere non si può neanche pensare di accumulare acqua, perché qualsiasi opera idraulica sarebbe

stata travolta dalla forza devastante dell’evento. Su alcuni fiumi della Romagna c’è stata un’onda di piena di 15 metri di altezza. Inoltre è acqua fangosa e piena di sedimenti: qualsiasi opera di accumulo si sarebbe riempita di fango e dunque resa completamente inservibile. La troppa acqua non si riesce a trattenere. A ciò bisogna aggiungere che non ha piovuto così su tutta la Pianura Padana, ci sono zone in cui l’acqua è appena sufficiente per le coltivazioni. Ci sono ancora aree che prima che giungano alla compensazione del deficit accumulato in questo anno devono ancora augurarsi altri giorni di pioggia. Magari più regolare e non così violenta come accaduto in Romagna».

Cosa si può fare per evitare danni così ingenti?

«Io credo che serva una legge ferrea contro il consumo di nuovo suolo, in modo da non andare a incrementare ulteriormente i danni. Servirebbe anche il coraggio di riflettere se valga la pena ricostruire in quelle zone dove i danni sono stati più ingenti o abbandonare quelle aree. Parliamo ovviamente solo di quei punti estremamente critici, dove forse non vale la pena ricostruire per poi avere il rischio fra 30 anni di avere un altro fenomeno del genere. Un po’ come ha fatto la Francia. Nel paese transalpino abbiamo casi di “abbandono permanente”: zone riconosciute troppo a rischio e non è stato dato il permesso di ricostruire e sono stati dati indennizzi agli abitanti per acquistare casa in zone più sicure».

 21 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

Professore di Ingegneria Civile e Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo

Ferrari di UNIMORE, Stefano Orlandini è anche tra i fondatori dell’algoritmo

“Landmark” che aiuta a comprendere i processi idrologici fondamentali

Èuno dei massimi esperti per quanto riguarda il rischio idrogeologico nel territorio di Modena e Reggio Emilia. Abbiamo intervistato il professor Stefano Orlandini, docente di Ingegneria Civile e Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo

Ferrari di UNIMORE per fare un focus sull’esposizione della nostra area agli eventi alluvionali e franosi

Professore, le chiedo in primo luogo

«Abbiamo

di farci il quadro della situazione per quanto riguarda il dissesto idrogeologico nella nostra area «Sta aumentando la consapevolezza che il nostro territorio è sotto protetto rispetto agli eventi alluvionali e alle frane. Questo può essere dovuto a due ragioni: la prima è che si verificano precipitazioni di rara portata, l’altra è che il territorio non è preparato ad accogliere questi eventi. Nel nostro caso, a mio parere, per quanto accaduto in Romagna, ma che abbiamo vissuto pure noi nel recente passato, incide molto anche questo secondo fattore: il nostro territorio non è adeguatamente preparato ad accogliere gli eventi rari. E per rari intendo anche quei fenomeni che si verificano molto raramente, cioè una volta ogni 100 anni o ogni 200 anni. Si tratta però di eventi che si possono verificare e un territorio protetto dovrebbe saper gestire pure questa casistica».

Cosa si può fare professore per controllare questi eventi?

«Precisiamo che non è possibile ridurre il rischio a zero, ma è possibile ridurre il rischio a un valore ottimale, che è quello che minimizza i costi totali per la società. Eventi “rari” non significa eventi ingestibili,

anzi. Siccome però sono eventi che si verificano sporadicamente tendono a essere dimenticati. E poi, purtroppo, accade quanto constatiamo. Abbiamo gli strumenti statistici per valutarli e abbiamo gli strumenti tecnici per valutare quali interventi effettuare per avere un territorio in sicurezza idraulica. Il provvedimento più importante, secondo me, è quello di garantire che i corsi d’acqua abbiano e mantengano la capacità di smaltimento delle portate di piena con periodo di ritorno di 200 anni. Questo definisce il livello di rischio accettabile, cioè quello che minimizza i costi per la società. I corsi d’acqua devono essere in grado di smaltire le portate di piena di eventi meteorici che si verificano mediamente una volta ogni 200 anni. Questo aiuta ad avere un livello di sicurezza tale da garantire una buona incolumità dei cittadini e un costo, sempre per i cittadini, al minimo. E per costo intendo la somma dei costi delle opere di prevenzione e dei danni. In alcuni casi c’è un problema di sezioni idrauliche che devono essere allargate e ripristinate e poi c’è anche un problema di manutenzione, nel senso che una volta raggiunto questo livello di efficienza dei nostri corsi d’acqua,

Stefano Orlandini:
gli strumenti per controllare questi fenomeni rari»
22 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

dobbiamo mantenerlo nel tempo. A tutto ciò, aggiungerei che un altro provvedimento da adottare sarebbe quello di costruire i serbatoi, le casse d’espansione. Sul nostro territorio, sia a Reggio Emilia che a Modena siamo stati i primi a costruirle e aiutano a ridurre le piene fluviali. Meglio ancora se si costruissimo serbatoi montani, che servono sia per il controllo delle piene ma anche come riserva per far fronte alle esigenze idriche. E come abbiamo notato, la siccità è un problema serio con cui ci siamo già trovati a fare i conti».

Lei è tra i fondatori dell’algoritmo “Landmark”

«Io e Giovanni Moretti abbiamo sviluppato questo algoritmo molto particolare. Serve per descrivere la propagazione delle acque superficiali in caso di rottura di un argine o di una diga. Questi eventi non dovrebbero accadere quando un territorio è ben protetto. Quando capita i motivi sono due: o perché arriva un evento con una grandezza superiore a quella di progetto, o perché succede qualcosa di inatteso. Grazie a “Landmark”, prevediamo l’onda di piena attesa che si sviluppa sul territorio e quindi riusciamo a definire quali siano le misure di emergenza, cioè le azioni che dobbiamo mettere in pratica per smaltire le acque che invadono il territorio. A monte, un algoritmo del genere serve per dirigere le operazioni di soccorso della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e di tutti gli attori che scendono in campo in caso di emergenza. Lo stesso algoritmo è utile pure in fase di pianificazione: avendo questa modellazione noi riusciamo a vedere come si comporta il territorio nel caso di rottura di un argine in un determinato punto piuttosto che in un altro. Quando si progetta una strada, una ferrovia o qualunque altro intervento artificiale, ciò impatta sul territorio e sulle onde di propagazione di piena: grazie a questo algoritmo noi riusciamo a prevedere con precisione, con efficienza e soprattutto con anticipo. Non è chiaramente l’unico aspetto da considerare, ma è un contributo importante». 

23 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 IN COPERTINA DISSESTO IDROGEOLOGICO

L’imprenditoria giovanile a Modena e Reggio Emilia

Un’analisi del nostro Ufficio Studi

Tra le regioni che offrono ai giovani le condizioni migliori per lavorare e fare impresa, l’Emilia-Romagna risulta in quarta posizione dietro a Lombardia, Piemonte e Veneto. All’opposto, le regioni meno attrattive si trovano nel Mezzogiorno.

‘Maglia nera’ infatti al Molise, insieme a Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. Nel dettaglio provinciale, Modena e Reggio Emilia figurano tra gli habitat più favorevoli per i giovani, piazzandosi rispettivamente al sesto e al dodicesimo posto. Questa classifica di regioni e province ‘amiche’ delle nuove generazioni si basa sull’Indice dei territori youth-friendly per imprese e lavoro, contenuto

Secondo l’Indice Confartigianato dei territori youth-friendly per imprese e lavoro dei giovani

Habitat favorevole ai giovani

Emilia Romagna

Reggio Emilia Modena

4a regione in Italia

12a provincia in Italia

6a provincia in Italia

Cos’è l’Indice youth-friendly?

nel rapporto di Confartigianato presentato alla Convention annuale dei Giovani Imprenditori (tenutasi lo scorso 26 maggio a Roma). L’indice – elaborato dall’Ufficio Studi Confartigianato – misura il grado di apertura verso i giovani tramite una sintesi di diversi indicatori inerenti al sistema imprenditoriale, mercato del lavoro, capitale umano e demografia.

È un indice proposto dall’Ufficio Studi Confartigianato per misurare la condizione dell’habitat e il grado di apertura verso i giovani di regioni e province.

Si ottiene dalla sintesi dei diversi indicatori mostrati di seguito.

Indicatori dell’Indice youth-friendly

 Imprese gestite da giovani under 35

 Imprese nate negli ultimi 5 anni

 Nuove imprese gestite da under 35

 Tasso di occupazione under 35

 Domanda di lavoro delle imprese di giovani under 30

 Propensione delle imprese alla collaborazione con le scuole (tirocini, PCTO)

Nuove imprese a Modena e reggio Emilia

bank bank bank bank

 Presenza di giovani che non lavorano e non studiano

 Diffusione dell’apprendistato tra gli under 30

 Assunzioni di under 30 con contratti stabili

 Saldo migratorio verso l’estero e verso altre regioni di giovani laureati (25-39 anni)

 Dinamica della popolazione giovanile under 35 nei prossimi 40 anni

1 impresa su 4

È nata negli ultimi 5 anni

24 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 FOCUS IMPRENDITORIA GIOVANILE
Assunzioni previste nel 2022 Di persone con meno di 30 anni Modena 24.000 Reggio Emilia 17.000 user user user 1 su 3 è giovane Tasso di occupazione giovanile nel 2022 Numero di occupati su popolazione dai 15 ai 34 anni 54% 53% 51% ModenaReggio E.E.R. NEET nel 2021 Giovani che non lavorano e non studiano 16% 15% 18% ModenaReggio E.E.R. Imprese con persone in tirocinio nel 2021 17% 14% 15% ModenaReggio E.E.R.
imprese gestite da giovani Con meno di 35 anni 26% 24% Imprese femminili female 27% 35% Gestite da stranieri globe2 32% 44% Imprese artigiane hammer Modena 5.305 imprese Reggio Emilia 4.420 imprese
contratti di apprendistato Modena 5.937 Reggio Emilia 3.745 25 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 FOCUS IMPRENDITORIA GIOVANILE
Le
Attivazione

Premio Giovani: la presentazione dei candidati

Sono 30 gli iscritti al Premio Giovani

Lapam 2023, l’iniziativa che premia gli imprenditori under 40 che si sono particolarmente distinti grazie alla loro attività d’impresa. Le premiazioni lunedì 31 luglio al Best Western Hotel di Campogalliano

L’edizione 2023 del Premio Giovani Lapam Confartigianato abbraccia tutto il territorio di Modena e Reggio Emilia.

Luigi Barbieri

Per il settore food partecipa Luigi Barbieri, titolare della pizzeria L’Altro Vesuvio che vuole portare la Campania a Modena con prodotti scelti e di qualità.

Alessandro Dolcini

Rimanendo all’ombra della Ghirlandina, c’è il passaggio generazionale che ha visto la Trattoria Ermes, storico e tradizionale locale del centro che con Alessandro Dolcini punta a innovare la tradizione.

Carolina Silvestri

Nelle campagne di Montale ha deciso di aprire la sua dimora del 1600 ai clienti che mangiando a LaCorte Home Restaurant possono sentirsi come a casa.

Giulia Bruzzi

Sempre in zona, Giulia Bruzzi vuole mantenere vive le tradizioni con il suo negozio Sapori Gastronomia e Pasta Fresca.

Matteo Salvatori

Si continua con Matteo Salvatori, che ha aperto in Cile Fiorentini, un’attività di produzione di alimenti senza glutine per gelaterie, pasticcerie, supermercati e caffetterie.

Pietro Giacobazzi

Azienda simile è la GA_P Society, gestita da Pietro Giacobazzi che lavora in quel di Gaggio.

Marco Mazzacani

Con il suo negozio di Sassuolo The Halva Lab ha l’obiettivo di portare un prodotto come l’halva, noto in tutta Europa, anche in Italia, creandone una versione “emiliana”.

Yuliya Synytsya Ricchi

Porta, o meglio trasporta, il suo gelato artigianale a domicilio e nelle feste paesane con la Gelateria L’era Glaciale di Marano sul Panaro.

Elena Clerici

A Reggio Emilia, dopo una serie di

26 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI

viaggi in giro per il mondo, Elena Clerici ha aperto Adelina Pasticceria, un’attività che fa uso di prodotti 100% vegetali.

Francesco D’Amico

Per la frutta ci si può affidare alla Demetra Food Distribuzione di Francesco D’Amico, che propone prodotti di prima qualità a privati e si vuole allargare anche alle aziende.

Valeria Aveta

Per il vino? C’è l’ecommerce Enantico di Valeria Aveta, trapiantata a Mirandola, che vuole far conoscere anche quelle cantine e quelle produzioni meno note ma di qualità del nostro territorio.

Elena Manicardi

Cambiando settori, abbiamo candidati del calibro di Elena Manicardi, dell’agenzia Proviaggi, che dalla sede di Fiorano Modenese porta i cittadini in giro per l’Italia e non solo.

Alessia Franchi

Nella terra dei motori, precisamente a Maranello, sorge La Biella Adventure 4X4 di Alessia Franchi che vende articoli e accessori per allestimento di mezzi da viaggio, facendo provare al cliente vere e proprie esperienze di vita.

David Praire

Andiamo Trek & Bici, costola italiana dell’attività francese Gran Angle di David Praire, da Carpi propone consulenze ai turisti francesi e americani che vogliono godersi le bellezze della nostra area con un turismo slow, fatto di passeggiate e tour in bicicletta.

Marco Cipolletta

Con la sua Icaro che opera su quattro territori (Modena, Carpi, Reggio Emilia e Parma) si occupa di generare un brand di sostenibilità per aziende e privati incentrato sulla Circular Mobility e sul Pay per use delle autovetture.

Sostenibilità

punto cardine per molti candidati

Danny Pinca

Con la Edilpinca di Finale Emilia, si occupa di costruzioni e rinnovamento energetico.

Piergiorgio Gallerini

Con l’omonima azienda di Ventasso si occupa di escavazioni, asfalto e autotrasporti, sempre con un occhio al green.

Silvia Pecorari

Hansa TMP di Silvia Pecorari a Modena produce e progetta componenti oleodinamici, offrendo soluzioni innovative e riducendo l'impatto ambientale.

Francesco Vignali

Testing di Francesco Vignali a Medolla è un laboratorio conto-terzi che lavora per la validazione di componenti e materiali direttamente per le case madri o fornitori di primo livello.

Alex Barchi

Già dal 2015 Alex Barchi con la New Light Impianti da Maranello punta forte sulle energie rinnovabili, installando pannelli fotovoltaici e mira, nel futuro, a realizzare impianti eolici e idroelettrici.

Marco Righi

Con Flash Battery produce batterie al litio, sicure, prestazionali e affidabili in modo sostenibile.

Angelo Spinazzola

Spedisce con la Bianchi Group materiale sul suolo internazionale con efficienza, qualità e sostenibilità.

Ci sono candidati anche per la cura della persona

Riccardo Banfi

Con il Centro Fisioterapico Diamante di Pavullo vuole rilanciare l’attività grazie alla competenza degli specialisti e macchinari all’avanguardia.

Silvia Gozzi

È una terapista della riabilitazione psichiatrica e tecnico dell’apprendimento e ha aperto Loto a Carpi.

di marketing

Silvia Vivi

Lavora da Soliera con il suo Sweetom, un progetto di abbigliamento 0/12 anni che pone al centro la scelta delle materie prime e la selezione dei modelli.

Katia Baraccani

A Pavullo ha aperto Keybestyle nel 2006, puntando sui social e sulla promozione online per differenziarsi dagli altri negozi locali.

Francesca Caroli

Retròbottega di Francesca Caroli a Savignano sul Panaro vende oggetti di antiquariato, modernariato, collezionismo e artigianato.

Anastasia Leshchenko

Con il sito Spazi Belli risolve problemi di arredamento a chi compra casa grazie alla professionalità degli esperti del settore.

Tamas Eduard Adrian

Rendere particolari e curiosi i luoghi di lavoro e le abitazioni. Con “Pareti Animate”, Tamas vuole dare un tocco di originalità agli spazi dove trascorriamo le nostre giornate grazie alle sue stampe verticali in HD di fotografie, disegni, immagini di qualsiasi tipo

Ivan Golinelli

Dopo aver sviluppato la parte commerciale, ora Sport Paintball a Modena sta puntando forte sul ramo sportivo agonistico: è stata allestita la squadra di paintball, la Donkey P., per promuovere i valori di una disciplina sportiva che sta riscuotendo sempre più interesse tra le persone. 

ambientale ed energie rinnovabili rappresentano un
C’è chi punta poi su abbigliamento, ecommerce e nuove strategie
Referente Movimento Giovani Imprenditori Luca Monelli 059 893 111 luca.monelli@lapam.eu 27 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI

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Dal convegno “La comunicazione delle emozioni | Tradizione e innovazione attraverso i cinque sensi”, che si è svolto a Omegna il 17 e 18 aprile, è partito il racconto di “Punti di vista”, l’iniziativa fotografica che, declinando le diverse sensibilità delle categorie del settore, punta a valorizzare il territorio e l’artigianalità della comunicazione. Il progetto è stato presentato durante la due giorni del convegno nazionale Confartigianato Comunicazione, che aveva l’obiettivo anche di riflettere sull’andamento e sul contesto che stanno attraversando le imprese della categoria. “Punti di vista” si configura come un appuntamento annuale itinerante, un percorso da sviluppare in stretta sinergia tra i diversi livelli di Confartigianato, territoriale e nazionale, per raggiungere quell’obiettivo comune di valorizzazione l’artigianato e i territori stessi attraverso le specificità delle categorie del settore e la loro potenzialità al servizio delle imprese associate. Si tratta di un format che trae spunto

dall’omonimo e collaudato progetto di Confartigianato Arezzo, che ha messo a disposizione esperienza e know-how per la migliore declinazione nazionale dell’evento, la cui prima edizione è stata realizzata in collaborazione con Confartigianato Piemonte e Confartigianato Piemonte Orientale, sviluppata nelle zone di Omegna e Valle Strona. Attraverso gli interventi degli ospiti, tra i più esperti del settore, sono state comprese le potenzialità di tecnologie ormai indispensabili per i professionisti della comunicazione, in un contesto in cui realtà materiale e realtà digitale sono sempre più

connesse. I relatori hanno suggerito ai partecipanti stimoli e ispirazioni verso nuove frontiere comunicative, dall’approccio transmediale alla comunicazione phygital, dal Metaverso agli NFT, per comprendere come possano porsi le imprese rispetto a queste nuove prospettive. Per immergere ancora meglio gli ospiti all’interno di questi concetti, è stata prevista l’opportunità per i partecipanti di una vera e propria visita guidata nel Metaverso italiano di The Nemesis. 

Referente categoria Comunicazione

Fabio Sala 059 893 111 fabio.sala@lapam.eu

Comunicare le emozioni tra tradizione, innovazione e “punti di vista”
Il 17 e 18 aprile a Omegna si è svolto il convegno nazionale Confartigianato Comunicazione. Un’occasione per fare il punto della situazione della categoria e presentare il racconto “Punti di vista”
29 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 COMUNICAZIONE
Un momento del convegno nazionale Confartigianato Comunicazione che si è svolto il 17 e il 18 aprile a Omegna

Strutture ricettive: scatta l’obbligo del Codice

Identificativo di riferimento

Cos’è e come si ottiene il codice regionale rivolto alle strutture turistiche e ricettive

Apartire dal 24 maggio 2023, le strutture ricettive, i soggetti che esercitano attività di intermediazione o gestione di portali telematici, avranno l’obbligo di indicare il CIR (Codice Identificativo di Riferimento) della struttura ricettiva quando effettuano attività di pubblicità, promozione o promozione della struttura ricettiva stessa.

A partire dal 30 settembre 2023, il mancato rispetto di tale obbligo sarà oggetto di sanzioni pecuniarie.

Le strutture soggette agli obblighi di cui sopra sono quelle di carattere alberghiero o extra-alberghiero, incluse le altre tipologie di strutture, di cui all’art. 4 della Legge Regionale n.16/2004 che si riportano di seguito: alberghi, residenze turistico-alberghiere, condhotel, campeggi, etc…

I soggetti di cui sopra, sono esonerati dall’obbligo di indicazione del CIR in tutte le circostanze in cui la denominazione o il logo della struttura sono utilizzati per garantire la semplice visibilità della stessa e non sono pertanto connesse ad attività di commercializzazione.

Pertanto, non è previsto l’obbligo di indicazione del CIR, ad esempio, nell’insegna della struttura o nei marchi identificativi e nelle targhe di classificazione.

I titolari delle strutture e delle tipologie ricettive che non rispettano gli obblighi di indicazione del CIR sono soggetti a sanzione pecuniaria da 500 a 3.000 euro, per ogni unità immobiliare di cui si compone la struttura. I soggetti che esercitano attività di intermediari immobiliari, nonché quelli che gestiscono portali telematici che non rispettano gli

obblighi di indicazione del CIR sono soggetti a sanzione pecuniaria da 250 a 1.500 euro, per ogni unità immobiliare di cui si compone la struttura ricettiva che pubblicizzano, promuovono o commercializzano.

CIR: Cos’è e come recuperarlo

Il CIR, che per la Regione Emilia-Romagna coincide con il “Codice Regione”, è un codice che permette di identificare in maniera univoca ogni posizione presente all’interno della banca dati regionale delle strutture e delle tipologie ricettive. Il codice è composto da una sequenza di 15 caratteri definiti nel seguente modo: codice ISTAT del comune in cui è stata “autorizzata” la struttura, tratto di separazione, 2 caratteri con la sigla corrispondente alla tipologia ricettiva, tratto di separazione e progressivo numerico di 5 cifre.

Per consultare il codice CIR, il gestore della struttura ricettiva deve accedere (tramite SPID/CIE/CNS)

alla piattaforma Ross100 e consultare il CIR associato alla propria struttura alla voce “Codice regione” della sezione “Generale” del menu “Anagrafica Gestione strutture”. 

Referente categoria Turismo Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu 30 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 TURISMO

Preparare alimenti a

bassa temperatura

Spesso nella ristorazione si preparano piatti a bassa temperatura effettuando questi passaggi. Per primo il lavaggio e taglio ingredienti (verdure e/o carne che sia), poi si inserisce il prodotto in buste per alimenti dove si realizza il sottovuoto, si cuoce a bassa temperatura per lunghi tempi (per esempio 60°C per 5-6 ore), successivamente avviene l’abbattimento della temperatura e la conservazione in frigorifero per 4-5 giorni e, infine, prima della somministrazione, l’eliminazione del sottovuoto e il ripasso in padella o al forno per pochi minuti. Rispetto alle modalità di cottura tradizionali, con la cottura a basse temperature si perde l’effetto letale per i microrganismi. Pertanto devono essere rispettati scrupolosamente i passaggi a valle della cottura, quali il consumo immediato o la conservazione in frigorifero per tempi brevi. In caso di dubbio sulle corrette modalità di cottura o di conservazione post cottura, l’alimento dovrebbe prudenzialmente essere eliminato evitando anche l’assaggio. Questo perché dobbiamo fare i conti con i batteri “sporigeni” che possono compromettere la salubrità degli alimenti preparati con la tecnica della cottura a bassa temperatura. Lapam Confartigianato, a tal proposito, ha organizzato un apposito evento, dedicato alle attività di ristorazione, a cui hanno partecipato come relatori il Dr. Armando Franceschelli, direttore

del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Azienda USL di Modena e Roberto Carcangiu, presidente di Apci (Associazione Professionale Cuochi Italiani) e direttore didattico di “Con Gusto gourmet Institute”. «Sono tecniche e tecnologie – ha precisato Carcangiu – che mal sopportano il copia e incolla. Mentre in una ricetta tradizionale i margini di rischio sono più bassi, con questo genere di tecniche bisogna avere una buona preparazione perché si rischia di fare male alle persone. Oltre a questo c’è tutto l’aspetto legato alla questione economica: ogni lavorazione in cucina ha un valore non soltanto gastronomico ma ovviamente economico perché lo vendiamo. Motivo per cui nelle valutazioni che si fanno sul “che cosa fare” e il “perché farlo” dobbiamo tenere presente se ciò che stiamo realizzando sta aggravando i costi invece che ridurli». «È importante che l’operatore conosca i rischi connessi alla preparazione – ha aggiunto il dottor Franceschelli – e sappia gestire tutti i processi in modo da tenerli sotto controllo».

Per ulteriori approfondimenti

Consulta il video sul nostro canale Youtube su come evitare i rischi di botulismo e cucinare a bassa temperatura in sicurezza

Per tali motivi, tecnici professionisti di PAS SRL hanno redatto procedure specifiche da integrare al manuale di autocontrollo secondo i principi HACCP. Le preparazioni alimentari a basse temperature non godono delle semplificazioni apportate dalla Delibera Regionale E. R. n° 1869 del 2008 in quanto non possono essere considerate ''preparazioni alimentari con procedure consolidate'' ne deriva che i rischi dei batteri sporigeni (es. Botulino) nella cucina a bassa temperatura vanno verificati caso per caso andando ad evidenziare i CCP (punti critici di controllo) da controllare e registrare sistematicamente. Si ricorda che escono dalla gestione semplificata dei manuali Haccp anche le preparazioni a base di pesce crudo (sushi, carpacci di pesce, alici marinate,...) e le preparazioni senza glutine.  Responsabile categoria Alimentazione Daniele

Un focus sulla preparazione di alimenti parlando del cosiddetto rischio di “botulismo”
893
daniele.casolari@lapam.eu
Casolari 059
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31 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 ALIMENTAZIONE

Moda al futuro: il successo della 15a edizione

Con la sfilata alla Baracca sul Mare di Daniela Dallavalle è calato il sipario sulla 15esima edizione di “Moda al Futuro”, il concorso ideato da Lapam Confartigianato rivolto alle classi quinte dell’indirizzo Abbigliamento e Moda dell’Istituto Vallauri di Carpi. Un grande successo per questa edizione 2023, dove hanno partecipato complessivamente 31 aziende e un totale di 33 studenti, di cui 31 ragazze e due ragazzi. L’obiettivo del progetto è avvicinare scuola e lavoro, facendo da tramite tra due sfere inevitabilmente collegate tra loro. Tra le imprese partecipanti, Barbara Galaverna, responsabile amministrativa GBM, ha sottolineato: «Il nostro obiettivo è far comprendere ai ragazzi quali possano essere le possibilità che offre questo settore, farli innamorare della moda e di questo lavoro. Portandoli nelle

imprese permettiamo agli studenti un primo approccio con il mondo lavorativo. Il senso è aiutarli a capire se la strada che hanno intenzione di intraprendere possa davvero essere quella giusta. A noi serve personale formato perché il settore è carente di manodopera specializzata e questo progetto si inserisce proprio in quest’ottica». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Barbara Giordan, del reparto produzione Angelica Fashion, la quale ha ospitato la studentessa vincitrice, pari merito, del primo premio. «Sono orgogliosa di aver accolto la vincitrice del progetto – ha dichiarato la Giordan –. Ha dimostrato abnegazione, grande professionalità nonostante la giovane età e massimo rispetto dei ruoli. Ciò che più è importante per me, però, è che lei, come tutti gli altri studenti coinvolti e che si sono inseriti nelle altre aziende, abbia potuto toccare con mano il “vivere un’impresa”». Anche Stefano Forti, sales manager di Pretty Mode, ha ribadito l’importanza del progetto: «Sono rimasto colpito dagli studenti e dall’aumento della qualità dei lavori a cui ho assistito in questi ultimi anni di “Moda al Futuro”. Gli alunni si sono dimostrati intraprendenti e determinati. Alcuni di loro magari non hanno ancora le idee chiare su che cosa fare in futuro, ma un’esperienza così serve proprio anche a questo, capire se la strada che si vuole percorrere sia quella giusta. In questi ultimi anni ho avuto alunne e alunni davvero motivati e con un livello di idee molto alto: mi auguro che tutto il personale che lavora nella scuola si evolva e vada di pari passo con questo aumento di qualità che ho constatato negli studenti». Si aggiunge a loro anche Federico Poletti, titolare della ditta Staff Jersey: «Per la nostra associazione un’iniziativa come questa è un grande vanto. Se 15 anni fa mi avessero detto di firmare per 10 anni di progetto lo avrei fatto. Vedere così tanti ragazzi con capi veramente molto belli, strutturati e migliori di anno in anno, deve essere motivo di orgoglio, perché siamo stati i primi ad avviare un percorso di alternanza scuola lavoro, indispensabile per i ragazzi per conoscere

Cala il sipario sull'edizione 2023 di “Moda al Futuro” il progetto con gli studenti dell’Istituto Vallauri di Carpi per avvicinare mondo dell’impresa e mondo della scuola
32 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MODA
Un capo d’abbigliamento presentato durante la sfilata di Moda al Futuro. L’edizione 2023 ha visto la partecipazione di 33 studenti e 31 aziende

la sfera lavorativa e per le aziende per dare un tocco di freschezza e di gioventù. Questi ragazzi per noi rappresentano il futuro, perciò è importante che le imprese li coltivino e li sostengano, ospitandoli in un futuro come collaboratori». Concludono con soddisfazione l’esito dell’iniziativa anche Roberto Guaitoli, presidente Lapam Moda, e Silvia De Vitis, dirigente dell’istituto carpigiano. «Anche quest’anno –afferma Guaitoli – abbiamo avuto la certezza che questo premio si rinnova tutti gli anni e dimostra sempre la sua originalità. È un immenso piacere essere protagonisti, come associazione, di questa iniziativa, ma è soprattutto importante rendere

protagonisti i ragazzi e gli studenti in questa esperienza formativa. È il punto di contatto tra i giovani che stanno per entrare nel mondo del lavoro e le nostre aziende, che hanno estremamente bisogno di persone, prima che di figure specializzate, che amino il loro lavoro e mettano passione in ciò che fanno». «Per me si tratta della prima edizione di Moda al Futuro – ha dichiarato la preside dell’Istituto Vallauri De Vitis –. Devo ammettere che è stata più emozionante di quanto potessi pensare. Ho notato con estremo piacere il legame umano che si è creato tra i nostri studenti e le nostre studentesse con i tutor delle imprese dove hanno svolto il percorso lavorativo.

Ma il merito non è mio: è di Lapam che crede e sostiene il progetto, della scuola, delle professoresse, dei ragazzi e soprattutto della rete di imprese partecipanti. Senza di loro tutto ciò davvero non sarebbe possibile. È questo il modello di scuole che ci piace e la strada tracciata su cui vogliamo proseguire anche in futuro». Il primo premio è andato ex aequo a Nadia Akoto Gyamfi e a Christopher Bassoli della 5B. Al secondo posto Samantha Lanza e Rebeka Zarina. Al terzo Lola Mantovani e Barbara Guatieri. Per loro come premio un weekend di formazione a Roma con una visita al Museo del costume e della moda.

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I primi classificati di Moda al Futuro: Nadia Akoto Gyamfi della classe 5B con “Oh ma dame” e Christopher Bassoli della 5B con “Yohji Yamamoto: lo stile della libertà”

La responsabilità estesa del produttore: cosa cambia per le imprese della moda

Ospiti di un evento organizzato dalla

Federazione

Regionale della Moda Confartigianato nella sede centrale Lapam di Modena, i responsabili del comparto Moda nazionale hanno spiegato che cosa cambia per le imprese del settore con il decreto sulla responsabilità estesa

del produttore

Il decreto sulla responsabilità estesa del produttore potrà avere conseguenze importanti sul piano gestionale, organizzativo ed economico delle piccole e medie imprese che operano nel settore moda. Se ne è parlato a un evento svolto nella sede centrale Lapam di Modena organizzato dalla Federazione Regionale della Moda Confartigianato. È stata un’occasione utile di confronto e di dibattito sulle misure volte ad assicurare che i produttori per i settori abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa siano responsabili,

da un punto di vista finanziario e organizzativo, della gestione del fine vita dei prodotti da loro stessi immessi sul mercato. Diversi i consorzi che si sono candidati a gestire in forma collettiva questa frazione di rifiuto, come già accade per altre frazioni come imballaggi, Raee, pneumatici. Confartigianato moda però, ha aderito al consorzio Cobat Tessile che riunisce le principali associazioni che rappresentano le MPMI del comparto. Il sistema di gestione dell’EPR per i tessili e il settore moda è sostenuto dagli stessi produttori (termine che include produttori e importatori dei beni), che versando un contributo economico assicurano idonei mezzi finanziari e organizzativi, realizzando una rete capillare di raccolta in accordo con gli enti d’ambito e lo sviluppo di sistemi di raccolta selettivi per incrementare la qualità delle frazioni tessili. Il decreto perimetra anche il contributo ambientale che non dovrà essere superiore ai costi necessari per coprire i costi di gestione dei rifiuti e dovrà favorire l’innovazione orientata verso modelli di economia circolare. L’attenzione del decreto si concentra anche sulla eco-progettazione e sulla finalità di ridurre a monte gli impatti ambientali e la generazione di rifiuti. Per questo è chiesto al produttore di sviluppare, produrre, commercializzare prodotti adatti al riutilizzo e alla riparazione, contenenti materiali riciclati, durevoli e facilmente riparabili. Infine, il decreto evidenzia l’importanza della ricerca, sviluppo e utilizzo di tecnologie avanzate per la cernita e il riciclaggio di fibre provenienti dal trattamento dei rifiuti, nonché di un sistema di etichettatura digitale che descriva caratteristiche e composizione fibrosa, indicando parti non tessili di origine animale. Moreno Vignolini, presidente nazionale Confartigianato Moda, ha dichiarato: «L’associazione è attenta a questi temi: sostenibilità ambientale e transizione ecologica sono argomenti di cui sentiamo parlare quotidianamente. È importante seguire le imprese, è fondamentale essere preparati e pronti per presenziare tutti i tavoli, ma soprattutto

Referente categoria Moda Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu 34 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MODA

per supportare le imprese in questo nuovo percorso che devono affrontare». Anche Daniele Gizzi, responsabile ambiente e economia circolare Confartigianato Imprese, ha tenuto a sottolineare che: «Le nostre imprese associate sono sostenibili per definizione: perché collegate al territorio, al tessuto sociale e al loro essere casa e bottega. Nello specifico per il settore della moda e del tessile ci sono grandi novità: il settore tessile è considerato dall’Europa una filiera flagship per l’economia circolare, cioè una filiera strategia. Ad oggi nel mondo si buttano in discarica il 95% degli abiti usati: 550 miliardi di dollari buttati in discarica. Dobbiamo attivare meccanismi di economia circolare. Le nostre imprese sono pronte ma hanno bisogno di norme snelle. Auspichiamo che l’Erp consenta una valorizzazione degli scarti tessili per una loro trasformazione in nuove risorse da rimettere in circolo nel mercato». «Come Federazione – ha annunciato Maria Luisa Rubino, Responsabile

Moda Confartigianato Imprese –siamo stati chiamati a partecipare alla consultazione per lo schema di decreto legislativo dell’Epr, portando la posizione delle imprese e dei territori e delle proposte che siano a tutela delle piccole e medie imprese affinché non si trovino con un onere eccessivo, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista amministrativo, da affrontare e affinché la misura sia tarata sulle necessità delle imprese che rappresentiamo di tutta la filiera, a partire dal filato fino al capo finito». Presente anche Michele Zilla, direttore generale COBAT Tessile, il consorzio a cui ha aderito Confartigianato moda. «Il nostro – ha illustrato il direttore Zilla – è uno dei primi consorzi volontari nato per la gestione della Erp. Il nostro vuole essere un punto di riferimento unico sul quale poter affidare la loro responsabilità. Noi, come consorzio, ci accolliamo questa responsabilità e la gestiamo per conto dei produttori».

35 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MODA
La nostra associazione ha ospitato la Confartigianato Emilia-Romagna per parlare della Responsabilità estesa del produttore che riguarda la filiera della moda

Giancarlo Santunione, presidente categoria benessere: «Fatichiamo a

personale»

al di sotto della media regionale, che si attesta al 70,7%. Nell’anno precedente, la domanda di questa tipologia di figure professionali è risultata essere superiore sia al 2021, sia rispetto al 2019, anno pre crisi dovuta alla pandemia da Covid, in entrambe le province di Modena e di Reggio Emilia. Secondo l’analisi, circa un terzo delle nuove entrate risulta essere necessarie per sostituire personale in uscita (per esempio per pensionamenti, cessazioni di rapporti o altre motivazioni). Un ulteriore quarto, invece, rappresenta nuove figure in azienda, inserite per un ampliamento del personale e/o dei servizi offerti dall’attività. Abbiamo provato a interrogarci sulle cause di questa difficoltà per il settore con Giancarlo Santunione, presidente Lapam della categoria benessere, partendo proprio da questi numeri, analizzando il contesto attuale e le possibili soluzioni che si potrebbero mettere in campo per ovviare a questo annoso problema.

Qual è la situazione nel settore in merito alla ricerca del personale?

Ècertamente un problema diffuso e che non riguarda solamente la categoria del benessere. Ma la difficoltà nel reperire figure professionali specializzate e qualificate affligge anche il settore benessere, che comprende tutte le attività legate alla cura estetica della persona: acconciatura, centri estetici, tatuatori, piercer, attività di wellness e correlate. Se analizziamo i numeri analizzati dall’ufficio studi dell’associazione, solamente nel 2022 sono stati ricercati 760 operatori della cura estetica in provincia di Modena e 620 in provincia di Reggio Emilia. Di questi, il 48,7% a Modena e il 50,2% a Reggio Emilia è di difficile reperimento. Dati che, tuttavia, rimangono

«Parto dal presupposto oggettivo che la difficoltà di reperimento di personale riguarda diffusamente tutti i settori e non solo il nostro. Dal canto nostro fatichiamo notevolmente a trovare personale qualificato. E uno dei motivi di questa difficoltà risiede alla base: non troviamo “nuove leve”: se non si formano i ragazzi diventa complicato trovare personale adeguato. Il secondo aspetto è anche la mancanza di passione che riscontro. Io personalmente ho tentato di formare e far crescere dei giovani, ma noto che buona parte dei ragazzi con cui ho avuto a che fare non ha più il desiderio di intraprendere questa carriera lavorativa. Ho provato a farmi delle domande e a capire come mai questa assenza di coinvolgimento: forse perché è un mestiere dove si lavora nei weekend, forse perché la retribuzione economica non è elevatissima. Io penso che la gavetta sia fondamentale, e imparare un mestiere all’inizio valga di più dell’aspetto prettamente economico».

Quali principali difficoltà nel reperire personale?

reperire
Giancarlo Santunione, ha spiegato le difficoltà nel trovare personale specializzato nel settore della cura estetica della persona, provando a interrogarsi sui motivi che possono essere alla base di questo fenomeno
36 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 BENESSERE

«Non so se sia stata una semplice coincidenza oppure sia dipeso proprio da quello, ma dopo la pandemia è diventato tutto più complicato. Non voglio generalizzare perché credo non sia corretto, ma constato che ragazzi e ragazze abbiano perso un po’ di voglia di mettersi in discussione e non desiderino più imparare un mestiere. Capisco che il nostro sia un settore dove si debba lavorare tante ore al giorno, dove si è impegnati nel fine settimana. Forse può essere dettato dal contesto familiare. Mi sono provato a fare molte domande, però è difficile trovare delle risposte».

Cosa fare per arginare il fenomeno?

«Un accesso più facilitato alle scuole di formazione aiuterebbe, magari con incentivi provenienti da enti pubblici. Sarebbe importante, però, che anche il Governo adottasse misure significative che possano incentivare all’assunzione di giovani, con sgravi fiscali a carico del datore di lavoro. Così potremmo anche garantire uno stipendio più alto e ovviare, almeno in parte, a uno dei motivi per cui i giovani non vogliono più percorrere questa carriera. Soprattutto, però, non deve mancare la volontà dei ragazzi a mettersi in gioco e accettare il percorso. Il nostro è un mestiere che non si impara in un anno, ma serve tempo. Bisogna avere la consapevolezza che qualche sacrificio è necessario. Però con qualche incentivo forse non avremmo così tanta difficoltà nel trovare figure specializzate».

È anche un problema di concorrenza?

«Più che concorrenza, direi che bisogna fare i conti con il triste fenomeno dell’abusivismo. Questo fattore dobbiamo ammettere che c’è sempre stato, ma si è notevolmente amplificato negli ultimi anni. Sia nel campo dei parrucchieri che in quello degli estetisti. Purtroppo continuerà a esserci, ma si devono mettere in campo azioni concrete di contrasto a questo fenomeno». 

Referente categoria Benessere Christian Bondi 059 893
37 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 BENESSERE
111 christian.bondi@lapam.eu

Motor Valley Fest, il nostro evento dedicato alle competenze

In un'iniziativa pubblica abbiamo parlato insieme a Cremonini

Classic e Regione

Emilia Romagna delle competenze necessarie al settore

Per ulteriori approfondimenti

un incontro sempre più virtuoso tra domanda e offerta di lavoro, è seguita la testimonianza di David Diana, uno studente della Cdr.

La tavola rotonda ha poi messo a confronto Gilberto Luppi, presidente della nostra associazione, Francesca Bergamini, dirigente e responsabile del Settore Educazione, istruzione, formazione, lavoro della Regione Emilia-Romagna, Roberto Bertaccini, managing director Cremonini Classic e Massimiliano Morini, direttore Città dei Ragazzi. «Flessibilità, capacità di lavorare in gruppo e adattabilità, queste sono le cose che ci chiede oggi il mondo del lavoro, che ci chiede il mondo della vita – ha rimarcato il presidente Gilberto Luppi, che ha anche ricordato alcuni numeri della difficoltà di reperimento del personale nel settore, numeri forniti dal nostro ufficio studi -. Andando a lavorare in una piccola officina si apre un mondo, lì non si è un numero ma si ha un’occasione di crescita professionale. Alla Cdr ci sono laboratori, dobbiamo lavorare insieme per renderli sempre più moderni e adeguati per formare chi verrà a lavorare nelle nostre imprese».

lo decidono loro, non l’azienda».

Francesca Bergamini dal suo osservatorio regionale ha puntualizzato: «Abbiamo superato il paradigma “non è abbastanza formato, non è già pronto”. Siamo arrivati alla consapevolezza che nessuno esce completamente pronto da un percorso. Il primo tema riguarda la capacità di comunicare le prospettive del mondo dell’impresa; il secondo tema è tenere insieme abilità manuali e competenze di base, conoscenza del mondo e soft skills. Se ci mettiamo in gioco per costruire insieme, possiamo fare grandi cose».

La nostra associazione e il centro di Formazione Professionale della “Città dei Ragazzi” hanno voluto partecipare al Motor Valley Fest, promuovendo un incontro dedicato al futuro delle imprese dell’autoriparazione di qualità e delle competenze necessarie per dare continuità alle attività del settore e, più in generale, del comparto della meccanica.

Dopo i saluti e del Vicario Generale dell’Arcidiocesi, monsignor

Giuliano Gazzetti e del segretario

Lapam, Carlo Alberto Rossi, che ha sottolineato con forza la sinergia tra l’associazione e la Cdr per realizzare

Roberto Bertaccini di Cremonini Classic ha sottolineato: «A chi viene a lavorare da noi chiedo tre cose: passione, talento e volontà. Queste serve per lavorare in questo settore. Nel mondo manca gente che sappia lavorare con le mani, ma ce ne è tanto bisogno. Credo nei giovani, credo sia giusto dare un’opportunità, poi tocca a loro mettersi in gioco. Il loro futuro

Da ultimo il direttore del Cfp della Cdr Massimiliano Morini: «La Cdr è un posto in cui si impara a fare, in cui si incontrano le aziende, il contatto con il mondo del lavoro è urgente è vero. È anche un luogo in cui attraverso il lavoro c’è l’acquisizione della dignità, di una integrazione vera. Andando in visita alla Pagani con i nostri studenti, Horacio Pagani ci ha detto: “c’è stato un momento nella storia in cui l’intelligenza si esprime in base alla capacità di vedere qualcosa e riprodurla: il rinascimento. Oggi siamo davanti ad un secondo rinascimento. Se sai lavorare con le mani ti si apre davanti un mondo” e ancora “non cerco i fenomeni, ho bisogno di persone serie che abbiano passione, voglia di fare e che sappiano lavorare insieme”. Questo stiamo immaginando. E grazie alla collaborazione con Lapam vorremmo creare una sorta di academy per le imprese associate: vogliamo essere un riferimento per il territorio». A chiudere i lavori Daniele Michelini, presidente Lapam Autoriparazione, e il presidente della Cdr, don Stefano Violi. 

Referente Categoria Autoriparazione Livio Lazzari 059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu
il video sul Motor Valley fest 2023: Nuove competenze per l'autoriparazione di qualità
Guarda
38 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 AUTORIPARATORI
La nostra associazione ha partecipato al Motor Valley Fest organizzando un incontro dedicato alle competenze necessarie al settore

di mezzi ecologici

25 milioni di euro. È questa la somma stanziata dal Governo per incentivare le aziende del settore autotrasporto all’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati per rinnovare il proprio parco veicoli. Possono beneficiare della misura di incentivazione solamente le imprese del comparto autotrasporto merci che sono in regola con i requisiti di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale (REN) e all’Albo degli autotrasportatori. I 25 milioni di euro complessivi, vengono suddivisi in varie fasce.

2,5 milioni di euro sono destinati per l’acquisto di automezzi ecologici nuovi, adibiti al trasporto merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate. 15 milioni di euro per la rottamazione e 7,5 milioni di euro per l’acquisto di rimorchi o semi rimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario o dotati di ganci nave per il trasporto combinato marittimo. Come si legge nel Decreto Ministeriale n. 97 del 12 aprile, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono finanziabili ulteriori investimenti. Nello specifico, riguardano l’acquisto di veicoli diesel Euro 6 solo a fronte di una contestuale rottamazione di automezzi commerciali vecchi pari o superiore a 7

tonnellate (da un minimo di 7.000 euro a un massimo di 15.000 euro), l’acquisto di veicoli commerciali leggeri Euro 6 step E ed Euro 6 E di massa complessiva a pieno carico pari o superiore alle 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate, con contestuale rottamazione dei veicoli della medesima tipologia (3.000 euro) e l’acquisto di veicoli a trazione alternativa ibridi, elettrici, CNG e LNG (da un minimo di 4.000 a un massimo di 24.000 euro, a cui si aggiungono 1.000 euro in caso di rottamazione contestuale di un mezzo obsoleto). A questi si aggiungono anche l’acquisto di rimorchi e semirimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario o marittimo e l’acquisizione di rimorchi, semirimorchi e equipaggiamento per autoveicoli speciali superiori alle 7 tonnellate allestiti per trasporti ATP e sostituzione delle unità frigorifere/calorifere. L’impresa di autotrasporto può presentare una sola domanda relativa a ciascun periodo e può comprendere diversi tipi d’investimento nel limite massimo finanziabile fissato complessivamente in 550.000 euro per azienda.

Autotrasporti: stanziati 25 milioni di euro per incentivare l’acquisto
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale
n. 97 del 12 aprile che stanzia 25 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati così da rinnovare il parco veicoli
 Referente categoria Trasporti Stefano Ficarelli 059 893 111 stefano.ficarelli@lapam.eu 39 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 TRASPORTI

Le principali novità del Codice degli appalti

Cosa cambia dal 1° luglio 2023

Entra in vigore il nuovo Codice degli appalti pubblici, il D.Lgs. 36/2023, una riforma attesa, richiesta al Governo italiano anche dalla Commissione europea per l’attuazione del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le nuove disposizioni, contenute in 229 articoli e numerosi allegati, diventeranno efficaci a partire dal 1° luglio 2023 e riguarderanno le procedure di aggiudicazione indette a partire da questa data, mentre, per gli appalti in corso, continueranno

a valere il D.lgs.50/2016 e il DPR 207/2010, per la parte di testo ad oggi ancora vigente. Il nuovo Codice mette a regime le deroghe varate a partire dal 2019 con il decreto Sblocca Cantieri e confermate durante la pandemia, per accelerare l’assegnazione degli appalti di piccolo/medio importo. Confermato l’affidamento diretto fino a 150mila euro nel caso di lavori e fino a 140mila euro per servizi (compresi quelli di ingegneria e architettura) e forniture. Nel caso di lavori: per importi pari o superiore a 150mila euro e inferiore a 1 milione di euro è prevista la procedura negoziata, previa consultazione di almeno 5 operatori economici, individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, che salgono a 10 per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e inferiori alla soglia di rilevanza comunitaria (oggi fissata a 5.382.000 euro).

l’Allegato II.1 disciplina la formazione di elenchi e le indagini di mercato (più o meno come già disciplinati

nelle linee guida ANAC). Salvo i casi previsti all’articolo 108 comma 2, che si riferiscono ai servizi sociali, di ristorazione ospedaliera, scolastici, ai servizi ad alta intensità di manodopera, di ingegneria e architettura sopra i 140mila euro o ad alto contenuto tecnologico – il Codice ammette il ricorso sia al criterio dell’”offerta economicamente più vantaggiosa”, che a quello del “prezzo più basso”.

Gli aspetti più rilevanti

Negli articoli dal 48 al 55 , riferiti alle procedure sotto soglia comunitaria, vengono anche precisati aspetti di rilievo: Principio di rotazione: valido solo per il contraente uscente, nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi. La stazione appaltante può ripartire gli affidamenti in fasce, in base al valore economico. In tale caso il divieto di affidamento

40 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 EDILIZIA

o di aggiudicazione si applica con riferimento a ciascuna fascia. Non si applica il principio di rotazione quando l’indagine di mercato sia stata effettuata senza porre limiti al numero di operatori economici in possesso dei requisiti richiesti da invitare alla successiva procedura negoziata.

No alla rotazione per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro. Rinvito del contraente uscente in casi motivati (struttura del mercato ed effettiva assenza di alternative, accurata esecuzione precedente contratto). Viene disciplinata strutturalmente la revisione dei prezzi, attraverso un meccanismo che prevede l’inserimento obbligatorio delle clausole di revisione, che scattano automaticamente per variazioni dei costi maggiori del 5% dell’importo complessivo. La compensazione coprirà l’80% delle variazioni valutate con riferimento agli indici sintetici ISTAT. In materia di Subappalto - nel recepire i rilievi della Corte di Giustizia e dalla Commissione UE, per il superamento

della nota procedura di infrazione comunitaria sulle limitazioni da sempre previste - la principale novità riguarda l’assenza di % massime e la generale possibilità di ricorrere al modello “a cascata”, ferma restando la possibilità per la Stazioni Appaltanti di limitarlo a casi specifici. Per il nuovo articolo 119 non si configurano come attività in subappalto l’affidamento a lavoratori autonomi e i contratti continuativi di cooperazione, servizio o fornitura preesistenti all’appalto se relativi a prestazioni “secondarie, accessorie o sussidiarie.

Per ulteriori approfondimenti

Consulta il nostro video tutorial sul nuovo codice degli appalti per capire cosa è cambiato dal 1° aprile 2023

Il nuovo Codice reintroduce la possibilità di ricorso all’appalto integrato: per appalti complessi, la stazione appaltante può stabilire che il contratto abbia per oggetto sia la progettazione esecutiva che l’esecuzione dei lavori, sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica già approvato (facoltà che non può essere esercitata per gli appalti

di opere di manutenzione ordinaria). Per questi appalti è previsto il ricorso al solo criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Una novità rilevante è la previsione di estensione della qualificazione obbligatoria agli operatori economici che operano in forniture e servizi (art.100 ). Un punto su cui la nostra Confederazione si espressa criticamente e continuerà a farlo in tutte le sedi opportune. Infine vengono riproposti temi come la digitalizzazione e la valutazione dell’”affidabilità dell’impresa” attraverso il cosiddetto “Rating di Impresa”, già trattati nella precedente legge delega. 

Referente categoria Edilizia Alberto Belluzzi 059 893 111 alberto.belluzzi@lapam.eu

41 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 EDILIZIA

Meccanica: un settore chiave per Modena e Reggio Emilia

province

Il comparto della meccanica rimane strategico per le province di Modena e Reggio Emilia, che si classificano entrambe nella top 10 tra le altre province italiane per concentrazione di aziende operanti nel settore. Il nostro Ufficio Studi ha approfondito i dati di un settore che rappresenta un traino per il tessuto economico dei nostri due territori.

Il focus su Modena

Il totale delle imprese attive della meccanica nel territorio di Modena, diviso il totale delle aziende complessive operanti nella provincia, evidenzia come l’area modenese abbia una forte vocazione meccanica, mostrando un indice che è quasi il doppio di quello nazionale (precisamente pari a 188). Il territorio della Ghirlandina risulta essere la 7^ provincia in Italia per concentrazione di aziende operanti nel settore della meccanica, con 3.541 imprese attive che danno lavoro complessivamente a 43.859 addetti. A tutto ciò si deve aggiungere che Modena rientra tra quelle 45 province italiane con un peso addetti delle micro e piccole imprese della meccanica superiore del 7,5% alla media nazionale: un dato che permette all’area modenese di piazzarsi nella top 10 della classifica italiana, proprio al 10° posto. Tra i motivi principali che hanno contribuito al forte sviluppo del comparto meccanico nella provincia di Modena c’è anche

il fattore export. Le esportazioni nel 2022 hanno inciso per quasi 9 miliardi e mezzo di euro (precisamente 9.422.068 mila euro): un dato in aumento sia rispetto al 2021 che rispetto al 2019, il periodo pre pandemia, rispettivamente del 19,8% e del 33,5%.

Il focus su Reggio Emilia

Il totale delle imprese attive della meccanica nel territorio di Reggio Emilia, diviso il totale delle aziende complessive operanti nella provincia, evidenzia come l’area reggiana abbia una forte vocazione meccanica, mostrando un indice che è quasi il doppio di quello nazionale (precisamente pari a 191). Il territorio reggiano risulta essere la 6^ provincia in Italia per concentrazione di aziende operanti nel settore della meccanica, con 2.771 imprese attive che danno lavoro complessivamente a 37.341 addetti. A tutto ciò si deve aggiungere che Reggio Emilia rientra tra quelle 45 province italiane con un peso addetti delle micro e piccole imprese della meccanica superiore del 7,4% alla media nazionale: un dato che permette all’area reggiana di piazzarsi subito a ridosso della top 10, classificandosi al 12esimo posto. Tra i motivi principali che hanno contribuito al forte sviluppo del comparto meccanico nella provincia di Reggio Emilia c’è anche il fattore export. Le esportazioni nel 2022 hanno inciso per quasi 8 miliardi di euro (precisamente 7.681.631 mila euro): un dato in aumento sia rispetto

Il nostro ufficio studi ha elaborato un'analisi sul comparto nelle due
Referente Categoria Meccanica Livio Lazzari 059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu 42 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MECCANICA

al 2021 che rispetto al 2019, il periodo pre pandemia, rispettivamente del +13,9% e del +30,2%.

Davide Gruppi, presidente della nostra associazione per il comparto della meccanica, dichiara:

I dati confermano come il settore meccanico rappresenti un’eccellenza del territorio e come tale va salvaguardato e tutelato. La difficoltà di reperimento di figure professionali specializzate, che come ci testimoniano i dati a livello emiliano-romagnolo è pari al 51,8% del totale, complica sicuramente lo sviluppo di un comparto in grande espansione, che ha attraversato anni difficili ma che ora sta reagendo. Ci auguriamo che le politiche del lavoro attuate da questo Governo possano contribuire a far crescere il settore, riconosciuto per la sua qualità a livello mondiale. 

Aumento del volume di export nelle provincie di Modena e Reggio

al 2021

Emilia rispetto
+
43 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 MECCANICA
Reggio Emilia Modena
19,8% + 13,9%

Ègiunto a conclusione per questo 2023 il progetto promosso da Lapam Confartigianato con la Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni. L’iniziativa, che ha l’obiettivo di fare incontrare mondo del lavoro con mondo scolastico, ha permesso di svolgere 70 ore di incontro con 76 alunni di cinque classi terze dell’istituto. Nell’arco di due mesi, dal 13 febbraio e fino al 30 marzo, presso l’istituto, si sono alternati responsabili Lapam Confartigianato, che hanno illustrato gli aspetti

Per ulteriori approfondimenti

Guarda il video dal titolo: Il mondo del lavoro portato sui banchi di scuola

burocratici del mondo lavorativo, e imprenditori, i quali invece hanno portato testimonianze dirette della loro esperienza. All’iniziativa hanno partecipato 8 colleghi Lapam esperti del settore in veste di docenti. Una ventina, invece, gli imprenditori coinvolti, con 16 di loro che hanno partecipato alle due giornate finali di “Career day”. 5 professionisti hanno portato una testimonianza diretta presso l’istituto scolastico di Serramazzoni: Federica Ghinelli, consulente promozione turistica e del territorio, Davide Cerfogli, proprietario e cuoco a Ca' Cerfogli, Daniele Bernardi, 1° chef del Belvedere (hotel ristorante a Montese), Pierangelo Guerri, proprietario della locanda Guerri e Danilo Lo Curto, proprietario della mensa REOLD di Sassuolo. «Da molti anni Lapam è impegnata in una stretta collaborazione con gli istituti scolastici del territorio – ha spiegato Daniele Casolari, responsabile sindacale Lapam –. Dopo l’esperienza positiva del 2022, abbiamo deciso di riproporre l’iniziativa anche in questo 2023, con due obiettivi principali. Il primo ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro che riguarda in particolare i pubblici esercizi e la ristorazione. Dall’altro il nostro progetto ha voluto trasmettere ai ragazzi il valore del fare impresa e l’importanza di acquisire sempre più qualifiche e competenze nel lavoro. Le testimonianze dirette degli imprenditori hanno avuto la finalità di trasmettere agli studenti la passione per ciò che si fa: volendo fare un esempio, non è sufficiente che un cameriere di sala si limiti solamente a portare i piatti al tavolo, ma deve acquisire competenze e conoscenze così da trasmettere il valore del prodotto offerto dall’attività». «Anche in questo

2023 il progetto ha avuto un esito positivo – ha affermato la preside dell’istituto Giovanna Cammelli –. Volevamo offrire agli studenti le testimonianze degli imprenditori e delle aziende nelle quali in futuro i ragazzi si inseriranno per lavorare. Importante poi dare agli allievi gli strumenti per scrivere il loro curriculum. Grazie a Lapam abbiamo anche messo a punto una giornata di “career day” per simulare un colloquio di lavoro. Penso che sia un progetto efficace e utile: le aziende sono un ponte tra la formazione e il mondo del lavoro vero e proprio. Sono connessi al nostro ruolo di educatori per far conoscere ai giovani come funziona il mondo lavorativo». Tra gli imprenditori partecipanti, Sandro Fazio dell’“Antica Moka” ha precisato: «È fondamentale avere un contatto diretto per poter accedere alle risorse del futuro. La professionalità deve essere riconosciuta e valorizzata e progetti come questo servono per trovare quelle figure professionali indispensabili per le attività». Anche Ciro Sepe di “Casa Sepe Ristorante” ha sposato il progetto: «è giusto di iniziare a parlare di un inserimento lavorativo: noi imprenditori abbiamo bisogno di far capire a loro la differenza tra accademia e la parte pratica del mestiere». Barbara Masinelli di “Albergo Ristorante Locanda Romana ha puntato i riflettori sulla mancanza di personale: «In questo contesto storico dove fatichiamo a reperire figure da inserire, le attività rischiano di dover chiudere. Un’iniziativa come questa è importante per aiutarci a mandare avanti il lavoro».

L’impegno di Lapam Confartigianato per avvicinare mondo del lavoro e mondo scolastico non si è limitato solo allo IAL di Serramazzoni, ma ha coinvolto anche altri istituti scolastici di Modena e provincia, spiegando agli studenti, ad esempio, come scrivere un CV, come leggere una busta paga e simulare colloqui di lavoro. Tra gli istituto coinvolti il Formiggini e il Baggi di Sassuolo, il Da Vinci di Carpi, il Tassoni, il Wiligelmo, il Barozzi e il Sigonio di Modena, il Calvi di Finale Emilia, lo Spallanzani di Castelfranco Emilia e le scuole medie di Formigine, San Prospero e Medolla. 

L’impegno con le scuole per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro
Anche nel 2023 l’impegno con la Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni
44 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 RAPPORTI CON LE SCUOLE
Un momento di incontro tra studenti e aziende avvenuto in occasione del progetto della nostra associazione con la Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni

Lo chef modenese pluristellato Massimo Bottura insignito del “Premio Cultura 2023”

La Confartigianato

Emilia-Romagna ha consegnato allo chef modenese

Massimo Bottura il “Premio Cultura 2023”.

Presente anche una delegazione di Lapam

Confartigianato

Modena e Reggio

Emilia

«Sono un artigiano ossessionato dalla qualità». Queste le parole dello chef Massimo Bottura dopo aver ricevuto dalla Confartigianato Emilia-Romagna il “Premio Cultura 2023”. Un’opera in ceramica dell’artista Mimmo Paladino, che riprende la forma di un boccale decorato con vari simboli che rimandano al mondo della cucina. La cerimonia si è svolta nella sala del Cubiculum Artistarum dell’Archiginnasio di Bologna, alla presenza di molte personalità del mondo politico e istituzionale ed è stata introdotta dalle note del violino di Elisa Tremamunno. Per

Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia hanno partecipato Carlo Alberto Rossi, segretario generale Lapam Confartigianato, Daniele Casolari, segretario Licom, Roberto Prearo, segretario della sede di Carpi e Cinzia Ligabue presidente Licom.

«Spesso e volentieri i nostri ospiti a tavola ci guardano e dicono: questa non è cucina, è arte – ha sottolineato lo chef Bottura –. Con assoluta normalità rispondo che c'è una differenza sostanziale: un artista è libero di fare ciò che vuole, io invece sono un artigiano ossessionato dalla qualità, in ogni cosa che faccio. Come un ingegnere

46 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 CULTURA

della Ferrari deve costruire una macchina veloce, così un artigiano deve cucinare del cibo buono. Io mi rispecchio nella categoria degli Artieri, che nella letteratura sta ad indicare colui che esercita un’arte. Un artigiano lavora con queste mani, accumula dentro di sé secoli e secoli di storia e trasforma quello che è la nostra conoscenza, il nostro senso di responsabilità in qualcosa che diventa unica e irripetibile e questo in Italia è l'esempio di ciò che rappresenta l'arte artigianale. L'artigiano fa cultura e la tiene viva ogni giorno. La cucina è cultura, ora sembra che in tanti se ne stiano accorgendo, infatti la cucina italiana è al vaglio per diventare Patrimonio dell'Umanità. La cultura sviluppa conoscenza, dalla conoscenza si arriva alla coscienza di ciò che hai fatto, di come l'hai fatto e di come l'hai raggiunto. Il duro lavoro nella quotidianità e il senso di responsabilità sono le leggi della mia vita. Amo tutto ciò che è arte e bellezza, cucinare è un gesto d’amore che trasporto in tutti i miei progetti, che siano per i primi del mondo o per gli ultimi, per me è la stessa cosa». «È sempre con grande soddisfazione che si premiano imprenditori modenesi – ha aggiunto Carlo Alberto Rossi, segretario generale

Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia – che rappresentano il saper fare tipico di questa terra. Lo stesso chef pluristellato Massimo Bottura si è dichiarato un “artigiano ossessionato dalla qualità”: è la maestria di “artigiani” come chef Bottura che ci permette di essere riconosciuti per livello di qualità nel panorama internazionale. Artigiani capaci di sfruttare al meglio quella che è la massima espressione dei nostri prodotti enogastronomici e tutta la filiera che ne consegue. Prodotti, come ad esempio solo per citarne alcuni l’Aceto Balsamico, il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco, che con cura e passione vengono coltivati, lavorati, valorizzati e fatti maturare nel tempo, diventando il simbolo di quella “modenesità” che ci invidia il mondo».

Il progetto “Food for souls”

«Nel momento in cui il mondo ha bisogno di più gesti sociali – ha proseguito lo chef pluristellato –, chi ha avuto fortuna di avere tutto dalla vita come me sa che è ora di restituire. E allora nascono tutti i progetti sociali che abbiamo a Modena e in varie parti del mondo dove creiamo

refettori per offrire un pasto a senzatetto e a tutti i bisognosi, luoghi splendidi dove recuperiamo l'eccesso di produzione di cibo nel mondo. Ricordiamo che sprechiamo il 33% di ciò che produciamo per l’alimentazione. L'anno scorso abbiamo trasformato 950 tonnellate di cibo, che altrimenti sarebbe stato sprecato, in 2.550.000 pasti per persone in difficoltà, coinvolgendo 105.000 volontari e chef di tutto il mondo perché la rivoluzione lo si fa insieme, perché assieme siamo più forti. Combattere lo spreco alimentare significa combattere anche il cambiamento climatico. Non ho fatto altro che agire come avrebbe fatto mia nonna: non ti alzi da tavola senza avere finito ciò che è nel tuo piatto, non si butta via nemmeno il pane secco. Il mio segreto è continuare a sognare, io non potrò mai lasciare l'osteria Francescana o Casa Maria Luigia. A Modena abbiamo costruito qualcosa di unico che sta coinvolgendo 150 ragazzi, erano 105 prima del covid. E lo abbiamo fatto lentamente cercando di avere le radici ben profonde. La cosa fondamentale che insegno è viaggiare con gli occhi e le orecchie aperte, ma senza dimenticare chi sei e da dove vieni perché quella è la tua base, la tua cultura, il tuo modo di esprimerti».

47 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 CULTURA
Lo chef Massimo Bottura riceve il “Premio Cultura 2023” della Confartigianato Emilia-Romagna. In foto da sinistra: Cinzia Ligabue, Carlo Alberto Rossi, Massimo Bottura, Roberto Prearo e Daniele Casolari

Fisco

ISA: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate per il periodo d’imposta 2022

Con Circolare 1 giugno 2023, n. 12, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito all'applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo d'imposta 2022. In particolare, il documento di prassi fornisce precisazioni in merito: agli interventi normativi che hanno interessato la disciplina degli ISA: abrogazione della disciplina delle società in perdita sistematica; modifica dei termini per l'approvazione dei modelli applicazione; della modulistica dichiarativa; modifiche della disciplina in materia di ISA; introduzione di un nuovo principio premiale. Agli interventi straordinari sugli ISA: revisione straordinaria degli ISA; nuova causa di esclusione; alla modulistica; agli ulteriori dati forniti dall'Agenzia delle Entrate (dati precalcolati); al software applicativo "IltuoISA2023"; al regime premiale ISA.

Cosa contiene il decreto legge per le zone alluvionate

Il DL 61/2023 ha previsto diverse agevolazioni riguardanti i soggetti che all'1.5.2023 avevano la residenza, la sede legale oppure operativa nei territori individuati nell'allegato A al DL stesso.

Tra le altre, si segnalano le seguenti:

 sospensione dei versamenti di natura tributaria e contributiva in scadenza dall'1.5.2023 al 31.8.2023, i quali andranno eseguiti entro il 20.11.2023

 sospensione dei versamenti delle ritenute di cui agli artt. 23 e 24 del DPR 600/73, in scadenza dall'1.5.2023 al 31.8.2023, i quali andranno eseguiti entro il 20.11.2023

 sospensione del termine di pagamento del diritto annuale in scadenza dall'1.5.2023 al 30.6.2023 (il pagamento va eseguito al termine della sospensione)

 sospensione degli adempimenti tributari in scadenza dall'1.5.2023 al 31.8.2023, i quali andranno eseguiti entro il 20.11.2023

 sospensione dei termini di pagamento derivanti da cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, avvisi di addebito INPS, i cui termini riprenderanno a decorrere dall'1.9.2023

 sospensione dei termini processuali dall'1.5.2023 al 31.7.2023

Spese sanitarie in precompilata: ampliato il parterre dei mittenti

Con un decreto dello scorso 22 maggio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 128 del 3 giugno, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha sancito l’ulteriore ampliamento della platea dei soggetti tenuti a trasmettere i dati delle spese al Sistema tessera sanitaria, che vanno ad arricchire la dichiarazione precompilata. A inviarli, da quest’anno, sono anche gli infermieri pediatrici con profilo professionale individuato dal decreto 79/97, iscritti nell’omonimo Albo nato dal riordino della disciplina degli Ordini delle professioni sanitarie (articolo 4, legge n. 3/2018). L’intervento normativo prevede che l’invio avvenga nei tempi delineati dall’ultima versione del decreto Mef 19/10/2020. Inoltre, la norma in esame interviene sulle modalità di trasmissione telematica delle spese sanitarie, da parte delle rispettive federazioni, per le prestazioni erogate da fisioterapisti, biologi, radiologi e da coloro che esercitano le professioni sanitarie di riabilitazione e di protezione.

Lavoro

Decreto Lavoro, le novità sui contratti a termine

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto “decreto lavoro”. Il provvedimento è in vigore da venerdì 5 maggio, ma deve essere convertito in legge entro 60 giorni. Durante l’iter di conversione è quindi probabile che il decreto subisca modifiche anche sostanziali, a meno che il governo non scelga di blindare il teso, apponendo la fiducia al DL. Sul nostro sito, www.lapam.eu, trovate una sintesi del provvedimento. In questo spazio esaminiamo le modifiche al contratto di lavoro a tempo determinato, segnalando le principali novità.

Il decreto modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine con durata oltre i 12 mesi fino a un massimo di 24 mesi, per il quale si ammettono le causali previste dai CCNL, dettate da esigenze economiche organizzative delle imprese e sostituzione di lavoratori assenti.

Più nello specifico, le causali che legittimano il ricorso al lavoro a tempo determinato sono sostituite da: specifiche esigenze previste dai CCNL stipulati da associazioni e dai sindacati maggiormente rappresentativi; entro il 30 aprile 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti; specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza della previsione della contrattazione collettiva; esigenze sostitutive di altri lavoratori.

I saldi estivi in Regione Emilia Romagna

In base a quanto stabilito dalla Delibera di Giunta Regionale n. 797 del 22 maggio 2023, in via straordinaria per il solo anno 2023 in Emilia-Romagna i saldi non inizieranno il primo sabato del mese di luglio, bensì il 6 luglio 2023 e dovranno avere una durata massima di 60 giorni.

Nei 30 giorni antecedenti le vendite di fine stagione (quindi dal 6 giugno 2023) non possono essere effettuate le vendite promozionali dei seguenti prodotti: abbigliamento, calzature, biancheria intima, accessori di abbigliamento, pelletteria e tessuti per

48 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 CASSETTA DEGLI ATTREZZI

abbigliamento ed arredamento. Relativamente agli obblighi di pubblicità e trasparenza del prezzo di vendita (art. 15 del D.lgs n. 114/1998) si ricorda che lo sconto o il ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve comunque essere esposto.

Al fine di non indurre il consumatore in errore, la merce oggetto di vendita di fine stagione dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita alle condizioni ordinarie. Qualora tale separazione non fosse praticabile, la vendita ordinaria sarà sospesa. Si ricorda inoltre che (Delibera di Giunta Regionale n. 1780/2013) è stato eliminato l'obbligo di comunicare al Comune l'effettuazione dei saldi di fine stagione.

Bandi

A chi si rivolge il Bando Borghi del PNRR

L’incentivo Imprese Borghi ha l’obiettivo di promuovere l’avviamento o il consolidamento di iniziative imprenditoriali nei territori dei quasi 300 comuni assegnatari delle risorse, tre di questi comuni appartengono alla nostra area e si tratta nello specifico di: Ventasso, Montecreto e Fanano. La misura, promossa dal ministero della cultura, mette in dotazione 188 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Almeno il 50% degli investimenti complessivamente richiesti deve essere destinato a misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, in coerenza con il tagging climatico assunto dall’Investimento 2.1 e relativo campo di intervento 024. Le domande possono essere presentate dalle ore 12:00 dell’8 giugno alle ore 18:00 dell’11 settembre 2023.

La misura è rivolta a quei progetti imprenditoriali nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volti a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche dell’area. Si potrà promuovere la riqualificazione dei piccoli comuni mediante l’offerta dei servizi, sostenibilità ambientale, offerte per visitatori e per la popolazione locale, proponendo progetti che prestino attenzione soprattutto alla riduzione delle emissioni inquinanti, dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti e alle soluzioni di economia circolare. Sono finanziabili progetti fino a 150.000 euro, considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante, da realizzare in 18 mesi e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

A chi si rivolge il Bonus Alberghi

Con Decreto 30 maggio 2023, n. 0010631, il Ministero del Turismo ha reso noto l'elenco dei soggetti ammessi al c.d. "Bonus riqualificazione alberghi". In particolare, tale elenco riporta, oltre ai soggetti beneficiari, anche l'importo riconosciuto a ciascuno di essi. Si rammenta che il bonus in esame è utilizzabile:

esclusivamente in compensazione attraverso il Mod. F24 (da presentarsi unicamente in modalità telematica) e non è soggetto alla ripartizione in tre quote annuali come era previsto originariamente; indicando nel Mod. F24 lo specifico codice tributo "6991" (istituito con Risoluzione 23 novembre 2022, n. 70). Si ricorda che le modalità attuative del credito d'imposta in esame sono state definite con D.M. 17 marzo 2022.

49 Imprese & Territorio n° 03 - 2023 CASSETTA DEGLI ATTREZZI

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