Caterino Natale 2010

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...siamo di nuovo a Natale… è il messaggio meraviglioso di “un Dio che ama l’uomo sino a diventare uomo”, è una voce che risuona in mezzo a tanti, anzi troppi, messaggi natalizi che sentiamo e vediamo alla televisione e troviamo sui cartelloni pubblicitari lungo le strade, così che questo grande mistero di amore corre il pericolo di essere considerato un fatto del passato che ci può anche commuovere ma che non tocca la nostra vita di battezzati. La nascita di Gesù è un evento che determina il senso della nostra vita e della storia! Crea un rapporto totalmente nuovo con Dio e con gli uomini. I protagonisti del Natale di Cristo siamo noi: in ciascuno di noi si ripete oggi l’accoglienza o il rifiuto di Lui come avvenne un giorno a Betlemme: “ Venne fra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv. 1, 1112). In Gesù si instaura un nuovo rapporto con Dio e noi possiamo chiamarlo con il nome di Padre: siamo figli di Dio… tutta la nostra vita acquista un nuovo significato. Gesù ci chiede di “riconoscerlo come Salvatore”, restare neutrali di fronte Lui non è possibile. A Natale il figlio di Dio prende su di se la nostra solitudine, le nostre fragilità, i nostri peccati. Natale è un “Bambino” che non minaccia… tende le mani per accogliere tutti: Natale è un messaggio di pace.

Gesù viene nel mondo per mettersi nelle nostre mani, per essere nutrimento e per realizzare con tutti gli uomini una comunione di Amore. Mi sono accorto che nella nostra comunità, con il Centro di Ascolto, con il gruppo Noi per Voi, con i gruppi di carità, cioè con persone che davvero ci credono, si è sulla strada buona, quella che ci ha indicato Gesù nel Vangelo. Ricordiamoci che il Figlio di Dio si è fatto uomo perché gli uomini diventino figli di Dio, perché tra gli uomini regni la pace e l’amicizia, perché nessuno sia più emarginato… anziani, giovani. “Comunitari, extra-comunitari”, bianchi e neri, vivano insieme nella comprensione e nel rispetto reciproco. È questo l’augurio che insieme a Padre Mauro, a don Guido, alle suore e al Consiglio Pastorale Parrocchiale offriamo a tutta la “Comunità”! Un Vero e Santo Natale e un felice anno nuovo colmo della Gioia e della Pace di Cristo.

Don Sergio

è “sapere” attendere Educare è attendere e “sapere” attendere. Attendere è educare. “Attendere” (“tendere a”) è quel movimento che porta a compimento un desiderio. In genere ciò che si attende è sempre molto concreto: oggi noi abbiamo “ingessato” l’attesa trasformandola in una sorta di rassegnazione di apertura al futuro. Ma chi sa attendere con fiducia e speranza sa bene cosa sta aspettando: pane e lavoro, amore per dare calore al cuore, un figlio che risveglia alla vita, giustizia certa... Alla fine di ottobre i vescovi italiani hanno consegnato alle comunità cristiane il documento p ast or al e s ul t e ma dell’educazione per il prossimo

decennio (2010-2020) dal titolo “Educare alla vita buona del vangelo”. In un passaggio significativo il testo così recita: «Ogni adulto è chiamato a prendersi cura delle nuove generazioni, e diventa educatore quando ne assume i compiti relativi con la dovuta preparazione e con senso di responsabilità. L’educatore è un testimone della verità, della bellezza e del bene, cosciente che la propria umanità è insieme ricchezza e limite. Ciò lo rende umile in continua ricerca. Educa chi è capace di dare ragione della speranza che lo anima ed è sospinto dal desiderio di trasmetterla. La passione educativa è una vocazione, che si manifesta come un’arte sapienziale acquisita nel tempo attraverso un’esperienza maturata alla scuola di altri maestri». Che cosa attende un educatore? Da quali “maestri” si impara ad essere educatori? I genitori desiderano che i figli crescano come “persone” mature e responsabili. Si tratta di un’attesa trepida, e per lo più silenziosa. Si cerca di cogliere i segni di crescita e (Continua a pagina 3)


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si sta attenti alle sfumature. L’educazione è una cosa fragile come il cristallo: basta un niente per rompere tutto. In ogni caso il processo educativo è sempre uno scambio: i figli crescono, ma anche i genitori crescono con loro. Si cresce insieme. Ad esempio, quando un figlio fa tardi la sera, e i genitori aspettano il suo ritorno a casa, nell’attesa si ripensa alla propria vita, ci si vede nei diversi passaggi della propria esistenza: “io alla loro età facevo…”. Ma il genitore sa di non essere solo in questa attesa, sa di potere “partecipare” all’attesa di quel Padre misericordioso, che scrutava sempre l’orizzonte in attesa del figlio che prima o poi sarebbe tornato, nella famosa parabola. Anche il nostro Dio attende, sempre. Non si stanca. Ma fa comunque il Padre: indica la strada del ritorno a casa ed educa ad un abbraccio accogliente e rinnovatore. Su questa linea i genitori sono chiamati a fare della loro casa un luogo dove tutti insieme si attende la felicità. Quindi l’attesa non è una rinuncia di fronte alla delusione, ma è un darsi da fare per costruire insieme la qualcosa di “conviviale”. In questo Natale quale Dio attendiamo? Come una mamma e un papà si fanno già un’idea “quasi” perfetta del figlio/a che sta arrivando, a volte noi attendiamo un Dio che deve corrispondere ai nostri bisogni. Nella vita di Gesù gli uomini hanno fatto l’esperienza di un Dio che non si aspettavano, un Dio “inatteso”. Quando gli uomini cercano di immaginare il “divino” secondo le loro “attese”, lo rappresentano sempre come una “presenza oscura” e “misteriosa”, lontana, più da temere che da amare, la cui potenza è così onnipotente da essere prepotente. Noi, a volte, immaginiamo come dovrebbe essere Dio in certe occasioni: un vendicativo, un prepotente, un punitivo, un violento…perché ci immaginiamo noi al posto di Dio. Il Dio di Betlemme è un Dio completamente inatteso tanto da apparire irriconoscibile e a volte “deludente” rispetto alle nostre attese: il Dio che si fa bambino è un Dio che si “abbassa” e che si mette al livello dell’uomo, che ha così tanta passione per gli uomini che addirittura “vuole” fare l’uomo. Questo Dio non è geloso della sua grandezza, ma scende dal suo “piedistallo” ed entra pienamente nella storia umana, facendosi addirittura “piccolo” come un bambino fragile ed esposto già subito alla violenza degli adulti (Erode). I racconti evangelici dell’infanzia di Gesù sono traboccanti di tragedia: appena nato, Gesù deve essere messo in salvo dal potere del male. Quindi in Gesù ogni bambino che viene messo al mondo è esposto ad un immagine che a volte non corrisponde alla realtà: ad esempio, l’immagine che i genitori si fanno del “loro” bambino molte volte

non rispetta il suo “mistero” che è “solo” da accogliere. Così come ogni educatore è invitato a accogliere l’educando come “mistero” e “dono”, e mai come sua “proprietà”. Ogni uomo o donna che viene al mondo è comunque sempre un mistero di “passione” la quale significa “amore” e “sofferenza” nello stesso tempo. Mi augurerei che il Natale quest’anno risvegliasse in noi il senso del “mistero” come “dono” da contemplare e da accogliere, e mai da “deturpare” o da “rendere solo nostro”. Stiamo vivendo con angoscia il dramma della tredicenne bergamasca Yara che qualcuno ha voluto “sottrarre” al suo mistero di libertà: al di là di come si evolverà questa tragica vicenda, l’invito rivolto a tutti è quello di imparare ad essere sempre “figli” e mai solo “padri”, rispettando ognuno il suo mistero e quello dell’altro. Dicono ancora i vescovi italiani nel documento sull’educazione: «Esiste un nesso stretto tra educare e generare: la relazione educativa s’innesta nell’atto generativo e nell’esperienza di essere figli», dal momento che «l’uomo non si dà la vita, ma la riceve». Mi ha sempre colpito una caratteristica dell’amore del nostro Dio che si è fatto carne: il Dio dell’amore non ci obbliga mai a fare delle cose che noi non vorremmo, ma ci consegna ogni giorno il grande dono della libertà di accogliere i suoi doni. L’uomo resta libero di rispondere sì o no ad un Dio che “sa” pazientemente attendere, senza forzare mai delle risposte contro la nostra volontà. E la sua risposta “positiva” nei nostri confronti è sempre “attesa”, che include il rischio di un nostro “no”. Questo è l’“amore gratuito” vissuto fino in fondo. E questa è la sfida di ogni educatore nei confronti di coloro che Dio ci ha affidati: come l’agricoltore, occorre imparare a “sapere attendere” con pazienza la risposta dell’altro, creando tutte le condizioni possibili perché ciò che Dio ha piantato possa germogliare e crescere secondo i suoi tempi, che molte volte non sono i nostri tempi. Buon Natale di “pazienza” e di “attesa”.


Il

no i r e t Can

Concerto di Natale 2010 nella parrocchia di Santa Caterina

Come da tradizione, anche quest’anno si è tenuto il tanto atteso “concerto di Natale” organizzato dai cori parrocchiali di Santa Caterina ed Albareto. È toccato proprio alla nostra parrocchia ospitare la manifestazione, ricca di tematiche non solo legate al Santo Natale ma anche alle difficoltà presenti nella vita di ogni giorno come quella della fame nel modo, una “fame” che non si riferisce solo a quella fisica ma anche a quella relativa al bisogno della parola di Dio, delle ricerca della vera felicità e serenità scaturite dall’incontro con Lui. Novità del concerto di Natale è stata la partecipazione di due nuovi cori formati da bambini ed adolescenti. Infatti il primo ad esibirsi è stato il coro del Progetto Musica delle scuola P.Paoli e San Carlo che ci ha fatto ascoltare canti legati alla tradizione natalizia, attraverso il suono di numerosi strumenti a fiato. A seguire si è esibito il coro dei “Girasoli" formato dai bambini del 4°anno di catechistico della nostra parrocchia che, guidati con maestria dalla proprie catechiste, è stato interprete di canti che hanno evocato ed annunciato la gloria della venuta del Salvatore. Terzo ad esibirsi è stato il coro di Santa Caterina che quest’anno ha voluto dare un tocco di originalità con la presentazione di canti liturgici e non, eseguiti con ritmi country, gospel e rapper ai quali si è aggiunto un brano inedito dal linguaggio giovanile e dalla melodia fresca ed orecchiabile. È stato il coro di Albareto a chiudere il concerto, eseguendo con una molteplicità di strumenti, canti tradizionali natalizi e brani liturgici “genrossiani”. La serata è stata veramente ricca di ogni sfumatura musicale che ogni coro ha lasciato come ricordo alle nostre orecchie ed ai nostri cuori. Un ringraziamento è espresso a tutti per aver reso possibile ancora una volta quest’ “incontro” che ha trasmesso a spettatori e protagonisti, lo spirito del Santo Natale, della gioia, della pace, della serenità che vogliamo insistentemente e con bontà far entrare nella nostra vita di ogni giorno. Un “grazie” particolare a Don Sergio e Padre Mauro per loro disponibilità ed accoglienza.

Gabriella e Daniele S

Il Gruppo dei girasoli… in concerto! Il gruppo dei Girasoli è formato dai bambini che l’anno scorso hanno ricevuto la prima Comunione. Iniziando quest’anno il cammino di preparazione alla Cresima abbiamo adottato come “simbolo” un fiore bellissimo, il girasole appunto, perché da lui vogliamo imparare a vivere la nostra vita sempre rivolti verso il sole, il nostro sole che è Gesù nato, morto e Risorto per noi. I nostri bambini hanno colto molto bene il significato del simbolo, e come in un concerto di voci e sentimenti hanno espresso in una conversazione molto arricchente ciò che il loro cuore ha suggerito loro:

Perché vogliamo scegliere il girasole come simbolo del nostro gruppo in cammino verso la S. Cresima? 

Perché il girasole è sempre rivolto verso il sole, noi vogliamo sempre essere rivolti verso Gesù. (Continua a pagina 5)


(Continua da pagina 4)  Perché come il girasole germoglia da un seme piantato nella terra, così anche noi siamo    

stati seminati in Gesù nel Battesimo e germogliamo in Lui. Perché come un fiore si nutre di calore e luce dal sole, così la nostra vita si nutre della Parola di Gesù e del Suo corpo. Perché Gesù è come la corolla e noi siamo come i Suoi petali. Perchè Gesù è il nostro sole. Perché anche noi come i girasoli siamo attirati e attratti dal sole che è Gesù.

E pochi giorni dopo la nascita del nostro nuovo gruppo, abbiamo ricevuto una proposta che non abbiamo potuto rifiutare: partecipare col nostro canto al concerto di Natale organizzato dal coro della nostra parrocchia insieme alla parrocchia di Albareto. Il girasole si è immediatamente trasformato in un campo di girasoli canterini e prova dopo prova siamo arrivati finalmente alla serata tanto attesa: che emozione!!! C’era la chiesa pienissima e tanti tanti microfoni… la voce ci tremava un po’! Ma appena abbiamo sentito le note della prima canzone ci siamo lasciati andare ed è stato bellissimo! Il nostro canto è salito a Gesù Bambino, il nostro sole….. e noi ci siamo lasciati riscaldare il cuore e ci siamo così preparati a festeggiare un bellissimo Natale.

Tanti Tanti Auguri a Te, caro Gesù Bambino! I tuoi piccoli girasoli


COS’E’ IL CENTRO DI ASCOLTO (CdA)? .Il CdA è il luogo della Parrocchia dove la Comunità Cristiana incontra periodicamente le persone che vivono in uno stato di disagio. E’ una “porta aperta al territorio” che si caratterizza principalmente nelle seguenti funzioni: - ACCOGLIENZA: Accogliere incondizionatamente la persona nella sua integrità senza distinzione di razza, di sesso, di religione. Accolgienza come valore che ha profonde radici evangeliche. - ASCOLTO: alcuni operatori – pochi purtroppo -, a nome della comunità, si impegnano ad ascoltare e a leggere con attenzione i racconti di sofferenza: un servizio non necessariamente professionale, ma che nasce da un mandato della comunità cristiana - PRIMA RISPOSTA: Cibo, lavoro, casa, diritti negati sono richieste che necessitano di una prima risposta, a volte immediata. Possibilmente attraverso il coinvolgimento della comunità parrocchiale. - ORIENTAMENTO: La complessità della società attuale si riflette nelle storie di disagio sociale che si presentano al CdA: volti di sofferenza segnati spesso da un insieme complesso di problemi. Che vanno analizzati con cura per orientare le persone verso le soluzioni più indicate, a partire dalle risorse presenti sul territorio (Servizi sociali, patronati, ecc) - PROMOZIONE DI RETI SOLIDALI: una funzione oggi non particolarmente sviluppata! La Comunità è una risorsa spesso trascurata nei percorsi di soluzione al disagio. Il territorio dovrebbe diventare luogo di promozione di reti di solidarietà che accompagnano le persone alla ricerca dio risposte. Il CdA si rapporta con i Servizi Sociali del quartiere - LETTURA: il CdA è anche una “antenna della povertà” sul territorio Questi strumenti di servizio ed animazione della comunità cristiana e civile possono assumere un ruolo importante per promuovere una comunità che mentre ascolta la Parola di Dio: si apre all’ascolto dei fratelli in particolare dei più poveri tra loro; attraverso l’ascolto dei poveri, si interroga sulla capacità di ascoltarsi nel quotidiano;

-

attua scelte e stili di vita gratuiti, di prossimità e condivisione; dovrebbe interrogare l’intero quartiere come luogo quotidiano di ascolto, di incontro e di relazione con i tanti volti, soprattutto dei più poveri.

SOS VOLONTARI: SIAMO IN POCHI!!!! Si, è proprio così: rispetto a tutte le domande e situazioni che ascoltiamo, oggi siamo in pochi, a volte anche solamente per ascoltare! Stiamo cercando persone che possono mettere a disposizione poche ore al mese per il centro di ascolto parrocchiale per fare una o più delle attività tra tutte quelle oggi attivate e che necessitando di essere sviluppate: l’ascolto al sabato mattina (ci troviamo ogni 2 settimane) delle persone in difficoltà; il seguire una o più famiglie in difficoltà anche solo per seguire semplici (per noi) pratiche burocratiche o accompagnarli in uffici pubblici e aiutare a disbrigare le varie pratiche e per tenere i contatti con la famiglia dare una mano per eventuali traslochi o spostamenti di materiale aiutare il CdA in qualche attività di auto finanziamento (organizzazione di cene di solidarietà, di vendita di prodotti, ri raccolta di contributi) aiutare il CdA nella raccolta e distribuzione degli alimenti del mercoledì pomeriggio ecc ecc Per maggiori informazioni e per disponibilità contattare Gianfranco Buffagni 333 8317478 o Paolo Garuti 349 2100540


3.406,10

SALDO

FONDO SOLIDARIETA' AL 19/12/2010 RIEPILOGO ENTRATE

ENTRATE

1.420,00 VERSAMENTO INIZIALE PARROCCHIA

ENTRATE

592,08 DIGIUNO ACQUA MINERALE

ENTRATE

8.914,95 DONAZIONI PRIVATE

ENTRATE

7.087,56 DONAZIONI CASSETTA CHIESA

ENTRATE

8.275,45

ENTRATE

11,44 COMPETENZE

ENTRATE

5.793,83 CENA DI SOLIDARIETA'

TOT ENTRATE

USCITE

-

USCITE

-

USCITE

-

TOT USCITE

INIZIATIVE PARROCCHIA (GREST, VENDITA TORTE, GRUPPO NOI PER VOI, GRUPPO FAMIGLIE, CATERINO, ECC)

32.095,31

OK

32.095,31

0,00

RIEPILOGO USCITE 1.287,00 CONTRIBUTO PER DISTRIBUZIONE ALIMENTI 27.291,61 CONTRIBUTO EROGATO A FAMIGLIE 110,60 BOLLI TENUTA CONTO -28.689,21

OK

Resoconto della raccolta alimentare nelle domeniche di avvento LATTE (litri)

741

PASTA (Kg)

285

RISO (Kg)

63

TONNO (pezzi)

162

POMODORO (pezzi)

153

FAGIOLI/PISELLI (pezzi)

197

BISCOTTI (pezzi)

66

ALTRO (pezzi)

46

PANETTONI

22

Ringraziamo tutta la comunità per il prezioso contributo!


GMG!!! EDIZIONE STRAORDINARIA!!!! NOI BELLISSIMI, STRAORDINARI, FANTASMAGORICI RAGAZZI ANDREMO ALL’INCONTRO CON IL PAPA A MADRID(IN SPAGNA)!!!!! NELL’AGOSTO 2011 PRECISAMENTE DALL’11 AL 21 NOI “CIOFANI” PARTECIPEREMO ALLA GMG CON MILIONI DI ALTRI RAGAZZI PROVENIENTI DA TUTTE LE PARTI DEL MONDO… ESSENDO IL COSTO DELLA SPEDIZIONE MOLTO ONEROSO, SIAMO INTENZIONATI A RACCOGLIERE FONDI PER DIMINUIRE (ALMENO IN PARTE) QUESTO OSTACOLO... CON PREGHIERE E INTENZIONI E, SE VORRETE,… ANCHE CON UNA PICCOLA DONA-

ZIONE…. E NOI CONDIVIDEREMO CON VOI CIO’ CHE IL PONTEFICE CONDIVIDERA’ CON NOI!!!!!!!!!!

Parola d’ordine: ACCOGLIENZA!! Mi avevano parlato della Parrocchia di Santa Caterina come di una comunità vivace e aperta, in cui vivevano tante famiglie speciali e dopo qualche incontro mi ero accorto che in effetti c’era qualcosa che rendeva tutto particolare ed era semplicemente il sentirsi immediatamente ACCOLTI. Così con l’inizio del nuovo anno, dopo tanti trascorsi in altri contesti Parrocchiali, abbiamo deciso di iscrivere il nostro bimbo più grande in quella che subito è diventata la nostra Nuova Comunità. E quando mi è stato domandato se volevo partecipare alla vita Parrocchiale in modo un po’ più attivo mi sono sentito subito di accettare, nella speranza, devo dire, di venire contagiato da quel senso di condivisione che avevo sperimentato qualche tempo prima. E’ così che è iniziata questa avventura degli incontri con i genitori del 1° anno del Catechismo, che ho vissuto nel duplice ruolo di papà/collaboratore. E credo che il bilancio dei tre incontri con i genitori tenuti da Padre Mauro e Nicoletta, con l’aiuto di Gabriella, mio e di tutti i catechisti dei

bimbi sia stato positivo. Abbiamo provato a capire insieme ai genitori cosa significhi questo cammino di RINNOVAMENTO provando a ricordarci dei nostri giorni alla Dottrina nelle sue diverse accezione provando a immaginare cosa ci fosse mancato e cosa invece ricordiamo come un sostegno alla nostra crescita: ne sono emerse tante parole, timore e condivisione, scuola e speranza, fede e paura, ma credo che in primo luogo si sia iniziata a sciogliere la normale diffidenza che nasce tra persone che si incontrano per la prima volta. E invece grazie alle parole di Padre Mauro e a qualche momento di riflessione insieme sono emerse le tante affinità che ci coinvolgono, in primo luogo il desiderio di felicità per i nostri figli. E la convinzione più o meno esplicita che essa sia il frutto di un Dono di Dio. Così è iniziato il Viaggio che speriamo ci porti a essere Comunità nella Comunità, che ci aiuti a scoprire Cristo nei nostri compagni di viaggio. E in Viaggio con Gesù era anche scritto sui biglietti “Ferroviari” che tutti i bimbi del 1° anno hanno ricevuto e “vidimato“ nella Messa del 12 dicembre, mentre noi genitori suggellavamo il nostro impegno davanti alla Parrocchia con una firma simbolica sull’altare. Quindi Buon Viaggio, bimbi, il Signore vi porterà lontano, noi genitori speriamo di seguirvi per conoscere insieme il Volto di Gesù.

Giulio Rimini


Buon Natale… di preghiera da Alberto

Carissimi amici, Natale è tempo di rinnovamento, di promesse mantenute. Molti oggi associano al Natale i regali, gli addobbi, i cotechini (che non devono mancare mai!), ma in realtà l'importanza del Natale è data dalla grande promessa mantenuta. L'umanità immersa nel peccato alza lo spirito e si ricongiunge, attraverso Gesù, a Dio Padre: questo è il Natale!. La promessa fatta ad Abramo si realizza nella SS Vergine: Il S. Natale è il segno della fedeltà di Dio nei nostri confronti. E io oggi, in occasione di questo nuovo Natale, vorrei trasmettervi una cosa che mi sta sempre più a cuore e cioè l'assoluta importanza della preghiera, e in particolare della LITURGIA DELLE ORE che è la preghiera di tutta la Chiesa Universale. La Chiesa scandisce ognuna della sue giornate con la preghiera dei salmi: Già negli Atti degli Apostoli troviamo la Chiesa che prega con la liturgia delle ore. Credetemi, non sono pazzo, questa è davvero è la preghiera della Chiesa! La sua importanza è fondamentale: si ricordano attraverso i salmi, le opere più importanti del Signore:

Le LODI (al risveglio), i VESPRI (pomeriggio) e COMPIETA (sera) sono preghiere di ringraziamento. Nell’ORA TERZA (9 mattino) si ricorda la discesa dello Spirito Santo, Nell’ ORA SESTA (mezzogiorno) si ricorda la prima preghiera di Pietro e degli altri apostoli, Nell’ORA NONA (3 pomeriggio) si ricorda morte di Gesù (si recita con i salmi,qualche breve lettura e cantici vari). La forza della preghiera è prorompente, molto meglio di medicine. Io posso dire con certezza che le preghiere vengono esaudite. L’aspetto straordinario è che in questo modo tutta la Chiesa è collegata attraverso lo Spirito Santo. Sotto l’esempio di Gesù al Getsemani, impariamo a pregare incessantemente! Il consiglio che oggi vorrei darvi è di andare dal vostro don e chiedergli di illustrarvi questa stupenda liturgia. Inoltre voglio mettermi a servizio del Signore, offrendo a tutta la comunità di S. Caterina il mio aiuto:

Io sono Alberto, il chierichetto disabile, se avete la curiosità di parlare con me potete contattarmi

cgatti444@alice.it.

via mail a questo indirizzo: Sarò felice di rispondervi! E magari… chissà…potremmo anche accordarci per far due chiacchiere su qualunque argomento, vedendoci anche di persona. Ci conto!

Tanti Auguri di un sereno Natale pieno di fede e preghiera

Alberto


Il disegno

Ritag li

(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)

di Sa ntit

à

Un bambino stava disegnando e l'insegnante gli disse: "E' un disegno interessante, cosa rappresenta?". "E' un ritratto di Dio". "Ma nessuno sa come sia fatto Dio!". "Quando avrò finito il disegno lo sapranno tutti". Poco dopo la nascita di suo fratello, la piccola Sachi cominciò a chiedere ai genitori di lasciarla sola con il neonato. Si preoccupavano che, come quasi tutti i bambini di quattro anni, potesse sentirsi gelosa e volesse picchiarlo o scuoterlo, per cui dissero di no. Ma Sachi non mostrava segni di gelosia. Trattava il bambino con gentilezza e le sue richieste di essere lasciata sola si facevano più pressanti. I genitori decisero di consentirglielo. Esultante, Sachi andò nella camera del bambino e chiuse la porta, ma rimase una fessura aperta, abbastanza da consentire ai curiosi genitori di spiare e ascoltare. Videro la piccola Sachi andare tranquillamente dal fratellino, mettere il viso accanto al suo e dire con calma: Bambino, dimmi come è fatto Dio. Comincio a dimenticarmelo".

I bambini sanno com'è fatto Dio, ma arrivano in un mondo che fa di tutto per farglielo dimenticare il più in fretta possibile. -----------------------------

Tutto parla di Dio (S. Agostino)

Ho interrogato la terra e mi ha risposto: "Non sono io il tuo Dio". Tutto ciò che vive sulla sua superficie mi ha dato la medesima risposta. Ho interrogato il mare e gli esseri che lo popolano e mi hanno risposto: "Non siamo noi il tuo Dio, cerca più in alto". Ho interrogato il cielo, il sole, la luna, le stelle: "Neppure noi siamo il Dio che tu cerchi". Allora ho detto a tutti gli esseri che io conosco attraverso i miei sensi: "Parlatemi del mio Dio, dal momento che voi non lo siete, ditemi qualcosa di Lui". Ed essi hanno gridato con la loro voce possente: "E' Lui che ci ha fatto!". Per interrogarli, io dovevo solo contemplarli, e la loro bellezza era la loro risposta.


PREGARE E LEGGERE Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e leggere spesso, perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi. (Sant'Isidoro)

IL MIRACOLO SEMPRE RINNOVATO Dio non morirà il giorno in cui noi non crederemo più in una divinità personale, ma saremo noi a morire il giorno in cui la nostra vita non sarà più pervasa dallo splendore del miracolo sempre rinnovato, le cui fonti sono oltre ogni ragione. (Dag

Hammarskjöld)

"GENITORI ALLA SCUOLA DI GESU' " Per imparare a guardare, ascoltare, conoscere, amare-benei nostri figli e i nostri giovani.

Venerdì 21 gennaio, 28 gennaio, 11 febbraio 18 febbraio e 20 maggio alle ore 21 nel sottochiesa. Guidati da padre Mauro leggeremo e mediteremo la Parola di Dio con gli occhiali da genitori", in particolare da genitori di adolescenti.


Ho letto un libro…

a cura di Letizia

Anzalone

Michel Lafon meditiamo con Charles de Foucauld Non credo serva dire altro se non riportare alcuni brani del libro, secondo me molto significativi.

Michel Lafon è figlio spirituale e successore di Albert Peyriguère, uno dei primi discepoli di Charles de Foucauld a El Kbab (Marocco). Qui egli vive da quasi quarantenni, continuando la sua opera di comprensione e di amicizia tra cristiani e musulmani. Prima di leggere questo libro non conoscevo molto di Charles de Foucauld, a parte qualche cenno storico riguardo alla sua vita passata per lo più in Africa. In questo libro la sua biografia è molto ridotta, sono invece messe in evidenza le sue riflessioni/ meditazioni. La cosa che mi è piaciuta molto è la capacità dell’autore di spiegare e rendere semplici e attuali i pensieri di Charles de Foucauld. Avvicinare colui che legge a concetti molto profondi, legati al V angel o e alla parola di Gesù.

…il malato soffre, o Gesù, tu fai tua la sua sofferenza: in lui completi ciò che manca alle tue sofferenze e in lui e tramite lui tu salvi il mondo, con il tuo “si” di figlio, che si perpetua in quello del malato. Il dolore infatti “ non è giusto in sé” , durante la tua vita pubblica o Gesù, non hai trascorso buona parte del tuo tempo a guarire i malati? quello che importa è “ l’eccomi, vengo per compiere la tua volontà”. …Si fa il bene non in misura di quello che si dice e che si fa, ma in misura di ciò che siamo, nella misura in cui lasciamo vivere Gesù in noi e le nostre azioni vengono da Gesù che agisce in noi e attraverso noi…Signore, fa che io non ricerchi il mio successo, ma sia tu ad agire! Fa che la mia testimonianza sia disinteressata, perché “la volontà di testimoniare uccide la testimonianza”. Il grande desiderio di amicizia che si deve provare verso tutti gli esseri umani, andando verso di loro semplicemente perché li si ama e si vorrebbe dimostrarglielo in modo gratuito, cioè senza aspettarsi alcuna gratitudine né alcun risultato…nemmeno di apostolato. Fratel Carlo ci spiega che ci sono due modi di pregare, il primo: “lasciare gridare il cuore, permettergli di chiedere a Dio, con semplicità da bambino, ciò che desidera, per sé o per il prossimo.

L’altro modo di pregare è dire semplicemente la parola finale” Padre mio, si compia la tua volontà in questa situazione, qualunque essa sia”… …Egli ci ama perchè è buono, non perché noi siamo buoni; le madri non amano forse i loro figli traviati?Tu vai alla ricerca della pecora smarrita e spii ansiosamente il ritorno del figlio prodigo, tutto ciò non è ragionevole: soltanto l’amore può spiegare questo atteggiamento. …il chicco di grano è l’immagine della vita cristiana: occorre morire per portare frutto… Quando attacchiamo la croce ai nostri muri, noi ricordiamo, Signore, la dichiarazione d’amore che essa rappresenta. Quando la accogliamo nella nostra vita, noi esprimiamo al nostro meglio una risposta d’amore. Eugenia

Padre, mi abbandono a Te, fa' di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature: non desidero nient'altro, mio Dio. Rimetto l'anima mia nelle tua mani, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo. E per me un'esigenza di amore, il donarmi a Te, l'affidarmi alle tue mani, senza misura, con infinita fiducia: perché Tu sei mio Padre. Beato Charles De Foucauld


Gruppo Sportivo Artiglio Story Il Gruppo Sportivo Artiglio è una società sportiva non a scopo di lucro fondata da un gruppo di amici nel giugno del 1986. Ha iniziato l’attività partecipando al campionato di calcio con il Centro Sportivo Italiano. Dopo qualche anno si è sviluppata costituendo una seconda squadra di calcio formata da ragazzi piu’ giovani e una squadra di pallavolo maschile con ragazzi della parrocchia.. A partire dal 1987 il ruolo di presidente è sempre stato ricoperto da Marco Arduini e quello di vicepresidente Fabio Goldoni, a differenza dei consiglieri e segretari che si sono alternati negli anni.

Il Caterin -Gruppo Sp

Sportivo

ortivo Arti

glio-

portamento ed educazione (ne sono molto orgoglioso!) Ad aprile in 150 tra ragazzi e genitori hanno partecipato allo Young Volley, torneo di beach volley a Bellaria - Igea Marina (piu’ di 5000 partecipanti) Per il terzo anno abbiamo organizzato il “Memorial Massimo Ronchetti“, un torneo di beneficenza rivolto alle squadre della categoria misto CSI, campionato che disputava Massimo. Quest’anno ben 10 squadre hanno partecipato e sono stati raccolti, Nel maggio del 1998 Don Sergio Mantovani mi ha al netto delle spese, € 1500 circa; tale somma convocato chiedendomi se ero disposto a gestire verrà devoluta in parte alla Charitas Parrocchiale la palestra parrocchiale Elio De Angelis e, senza e in parte a Modena Terzo Mondo. pensarci tanto, ho accettato con grande entusiasmo, con la convinzione di poter fare e dare qual- Nel dicembre 2003, in quel di Assisi, durante il Consiglio Nazionale del CSI, al Gruppo Sportivo cosa ai ragazzi della parrocchia. Così, con l’aiuto di due giovani insegnanti, abbia- Artiglio è stato conferito il “DISCOBOLO D’ORO” al mo organizzato qualche corso di pallavolo per merito sportivo, la massima onoreficenza del Cenbambini, ginnastica per adulti e, con la collabora- tro Sportivo Italiano per le società sportive! zione del CSI, abbiamo, con non poche difficoltà, iniziato l’avventura. Come vive il G.S.Artiglio ? Con le quote associative, con l’aiuto di piccoli Sono passati 12 anni!!! sponsor e con l’affitto delle sale, al piano inferiore, Alcuni numeri. Dal 1998 al 2009 il G.S.Artiglio è cresciuto fino a alla scuola di danza Accademia Danza Studio, che raggiungere i 450 tesserati iscritti (non solo della da 10 anni è presente . parrocchia o quartiere ma da piu’ parti di Modena), La società ha in carico tutte le spese di gestiotra pallavolo (attività principale), calcio, calcio a 5, ne della palestra: luce, acqua, gas, spese di maavviamento allo sport, psicomotricità e ginnastica nutenzione (ascensore, tassa rifiuti, estintori, pulizia fogne, riscaldamento), spese per la pulizia dei per adulti. La palestra è occupata dal lunedì al venerdì tutti i locali (impresa di pulizie Progetto Lavoro - dal lugiorni dalle 16 alle 23 (due campi) per un totale di nedì al venerdì 5 ore tutti i giorni al mattino), spe70 ore alla settimana, e in alcuni giorni, al mattino se per onorario del commercialista, spese per atcon la ginnastica per anziani, in collaborazione con trezzature varie ecc. Inoltre tutti gli insegnanti e i segretari sono retribuiil Comune di Modena e il CSI. Per le squadre di calcio e calcio a 5 utilizziamo ti, chi a ore, chi a contratto. Non percepiscono alcun compenso il Presidenstrutture sportive del Comune di Modena. Nell’ultimo anno sono state iscritte ai vari campio- te, il Vice Presidente e Carlo Goldoni nati Csi 10 squadre, tra grandi e piccoli (180 atleti (segreteria). circa), e 7 squadre (90 atleti circa) con la FIPAV, Quali scopi e obiettivi si prefigge il G.S. Artiottenendo buoni risultati sportivi. Gli allenatori tesserati (quasi tutti laureati ISEF) glio ? Il G.S. Artiglio ha come scopo quello di far crescesono 12. Da cinque anni organizziamo, la settimana dopo la re, sia dal punto di vista sportivo che educativo, i sagra, un camp al mare; quest’anno si è svolto ragazzi/e e gli allenatori che svolgono attività presso la struttura San Pellegrino, gestita dai frati, all’interno della palestra ed insegnare loro il RIa Misano Adriatico. Qui, 80 ragazzi (per l’ennesimo SPETTO. anno) hanno ricevuto i complimenti per il loro com- Questa parola è per me molto importante, la ripeto

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puntualmente sia agli atleti che ai genitori durante le riunioni organizzative. Rispetto per il luogo nel quale ci si trova (linguaggio e comportamento), rispetto per i compagni, per l’allenatore, per la squadra avversaria e per l’arbitro! Rispetto anche quando la partita è in trasferta (siamo ospiti!). Lo scopo del G.S. Artiglio è quello di accettare tutti, dal più bravo a quello meno portato nello stesso modo! Io in questi anni ho sempre ripetuto che “l’Artiglio non deve creare campioni ma deve dare la possibilità a tutti di provare!“ Lo scopo è quello di far crescere i ragazzi/e in un ambiente sano dove ritrovarsi per fare attività sportiva (è una palestra), ma anche cercare di fare gruppo, di conoscere altri ragazzi e di stare bene!

CSI Misto: com’è dura l’avventura… E’ iniziato da qualche settimana il campionato 2010-11 e dopo due anni di gestione di Angelo Vecchi Monzani, dimissionario per esigenze lavorative, era previsto l’arrivo di una nuovo allenatore che con la sua esperienza avrebbe dovuto ricreare le condizioni migliori per un gruppo preparato e competitivo. Ma ciò non è accaduto, così la squadra è tornata sotto la mia gestione (Lorenzo Dallari), nonostante le mie intenzioni per quest’anno fossero ben diverse. Il livello di gioco negli ultimi anni si è molto elevato e vede partecipare numerosi atleti dai recentissimi trascorsi in campionati di serie B,C,D ed addirittura serie A. Ciò ha portato a rendere "molto agonistici" gli incontri e l’aspetto tecnico sovrasta decisamente quello del divertimento tant’è che diverse squadre puntino a non essere promosse nel girone A proprio per evitare livelli elevati di gioco. L'organico di questa stagione, la nostra 13°, rimane competitivo anche grazie ai nuovi inserimenti ma le assenze di alcuni giocatori chiave in questo avvio di campionato, pesano sul rendimento della squadra. Al momento siamo desolatamente fanalino di coda, cosa mai successa in tutti questi anni, ma sappiamo di avere buone potenzialità; sarà necessario impegnarsi al massimo se vogliamo toglierci da questa posizione, elevando il tasso tecnico e di

L’obiettivo è quello di poter continuare il lavoro svolto in tutti questi anni, cercando di migliorare il nostro modo di insegnare, siamo prima di tutto educatori, poi dirigenti e allenatori, e di portare ai ragazzi, sempre, un esempio positivo. Un ringraziamento a Don Sergio per la struttura che ci ha messo a disposizione e che noi cerchiamo di far funzionare nel modo migliore (ci proviamo) !

Presidente del Gruppo Sportivo Artiglio

conseguenza il rendimento in campo. In questi anni ci siamo guadagnati sul campo un blasone che è importante ritrovare e riconfermare. Quantomeno onorarlo! Se ciò comporterà qualche sacrificio in più, vedremo se saremo in grado di sopportarlo. Breve ma importante parentesi sul Memorial Massimo Ronchetti. Alla 3° edizione siamo riusciti a coinvolgere ben 10 squadre, richiamando in palestra circa 120 atleti in campo, le relative famiglie ed tanti amici per una splendida due giorni di pallavolo. E’ stato un bel successo sotto tutti i punti di vista che ci ha reso anche quest’anno fieri di averlo organizzato, ricordandoci l’importanza dell’amicizia e della solidarietà.

In occasione del Santo Natale, da tutti noi del Misto, auguri di buone feste.

Lolle


CALCIO a 5 Il Gs calcio a 5 anche quest’anno si è iscritto al Campionato Provinciale organizzato dal Csi (terza serie, giorne I), ma prima di dare spazio ai freddi numeri, vorremmo dedicare alcune parole ad una delle colonne portanti del gruppo che da quest’ anno ha deciso, ahinoi, di abbandonare l’attività: eh sì, il non più giovane Berna, raggiunti gli anta, ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla famiglia, al lavoro, alla letteratura, e di salutare l’arido mondo del calcio, un mondo nel quale non si riconosceva più, divenuto per lui troppo povero di valori, di troppo poco spessore… scherzi a parte, Caro Berna grazie di tutto, ci mancherai (soprattutto alla sottoscritta), per i ragazzi è stato bello condividere lo spogliatoio insieme!! Tornando invece alla mera cronaca sportiva: manca una partita alla fine del girone di andata e la nostra squadra si trova al 4° posto a 12 punti, a 6 punti dalla vetta: l’inizio è stato abbastanza disa-

Un saluto ai nostri tifosi vicini e lontani e un caro augurio a tutti di buone feste dalla formazione del calcio a 11 CSI dell'Artiglio. Anche quest'anno siamo partiti per un nuovo campionato...ad onor del vero adesso siamo fermi per la pausa invernale....ma da settembre fino a fine novembre ci abbiamo dato dentro senza risparmiarci. La stagione è partita con alcune novità: da segnalare il ritorno fra i pali di “Buio” Colombini e l’inserimento in rosa di alcuni giovanissimi per abbassare un’età media che sta inesorabilmente lievitando. In panchina la direzione tecnica è passata stabilmente a Maury Nadalini con l'autopromozione di Goldoni a Team Manager... ma giusto per darsi un tono. In questa prima parte abbiamo giocato 7 gare con 3 vittorie, 2 sconfitte e 2 pareggi che ci sono valsi 11 punti ed il momentaneo terzo posto in classifica alle spalle dei Latinos e del Cittadella. In classifica cannonieri non emerge nessun bomber in particolare, anzi...le marcature sono equamente divise con "Marci" Dettori e MarcoDDenti a quota 2, Dani Ferraguti, Gio Federzoni, Berger, Zio, Buttaro e Sola a quota 1 oltre ad 1 autogol a favore. Incredibilmente ancora a secco Baiano ma siamo sicuri che sboccerà a primavera trascinando nuovamente la squadra al successo e coronando così al meglio l'augurio di uno spettacolare e scoppiettante 2011.

stroso con due belle sonanti sconfitte consecutive (incassati 14 gol); poi una vittoria illusoria per 6 a 2 con la quale sembravano essersi risolti i problemi in difesa, seguita da una doccia fredda, di nuovo sconfitti per 6 a 3. Da questo momento in poi però, qualcosa è cambiato nella testa dei giocatori che sono finalmente riusciti a scendere in campo con il piglio giusto e ad inanellare 3 risultati utili consecutivi, siglando in totale 28 gol. Di particolare rilievo l’ultima vittoria per 5 a 11, arrivata con una squadra rimaneggiata e priva del suo capocannoniere Gian (autore di 21 gol su 43 totali messi a segno): in questa occasione il gruppo ha fatto quadrato e ha dato la risposta giusta: 4 gol di Gino, 3 gol di Denti, 3 di Faglio e 1 di Paolo. Dopo l’ultima partita del girone di andata, ci aspetta il ritorno al quale guardiamo con fiducia sperando di toglierci qualche soddisfazione finale. A tutti i nostri tifosi e simpatizzanti, tanti cari auguri di buone feste e di un nuovo anno di salute e gioie.

Erika

CALCIO a 11 Partite Artiglio - CDS Rangers - Artiglio

1-1 0-1

Zocca - Artiglio Artiglio - Gunners Latinos - Artiglio Artiglio - Cittadella Intralot - Artiglio

3-2 4-0 4-1 1-1 0-1

Classifica Squadra Latinos Cittadella Artiglio Zocca Gunners Intralot CDS Rangers

Punti 19 13 11 10 7 6 4 1


L a Ricetta de l Me se di Cristina e Valentina

SEMIFREDDO AL CIOCCO-COOKIES Ingredienti per 6 persone: 170 g di cioccolato fondente, 300 ml di panna, 3 tuorli, 60 g di zucchero, 100 g di cookies al cioccolato (vedi ricetta in fondo).

nuate a montare fino a raffreddamento. Incorporate delicatamente alla crema di uova e zucchero la panna che avrete precedentemente montato ed amalgamate bene. Aggiungete il cioccolato fuso al composto ottenuto e, in ultimo, i cookies spezzettati grossolanamente. Mettete il semifreddo in un recipiente in freezer per circa 6 ore, fino al suo congelamento. Prima di servire in coppette, frullatelo nel mixer per renderlo cremoso. Aggiungete sopra ogni porzione ulteriori biscotti sbriciolati.

COOKIES AL CIOCCOLATO

sono biscotti americani che si preparano con 220 g di zucchero di canna, 250 g di farina, 80 g di burro, un uovo, mezzo cucchiaino di bicarbonato, mezzo di lievito, 230 g di cioccolato fondente a pezzetti e un pizSpezzettate il cioccolato condente e fatelo sciogliere zico di sale. Nel mixer frullate lo zucchero ed il burro, a bagnomaria. aggiungete poi l'uovo e gli altri ingredienti. Formate Ponete una ciotola sopra una pentola con acqua in delle palline schiacciate e fatele cuocere a 180° per ebollizione e mettetevi i tuorli con lo zucchero: mon12 minuti circa. tate con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Togliete dal fuoco e conti-

Eco-consiglio Sul tema del calore in casa, si può aggiungere una nota che riguarda l’abbigliamento. Forse ci siamo un po’ abituati a stare in casa in maglietta, d’inverno: questo può essere comodo e simpatico, ma comporta l’adozione di una temperatura ambientale troppo alta, con un eccessivo dispendio di energia. Dobbiamo renderci conto che certi sprechi, oltre a pesare sul nostro portafoglio, sono via via sempre più intollerabili per il pianeta. E’ dunque opportuno abituarci a indossare almeno un maglione, nelle camere di normale soggiorno: con un maglione addosso la temperatura di 20 gradi centigradi è di norma più che sufficiente. Possiamo riservare un maggiore riscaldamento ai locali e alle circostanze in cui è necessario, per esempio il bagno quando ci laviamo. Anche per questo è utile avere un impianto con termostati efficienti, facilmente manovrabili, e possibilmente differenziabili da stanza a stanza. Tratto da “Eco-consigli, 100 azioni quotidiane per aiutare il pianeta”

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