JUST KIDS #10 Novembre-Dicembre 2013

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[Musica] INTERviste

trasversali, interdisciplinari. Danno vita a progetti che spesso devono guardare al di là del riscontro monetario, ma che stabiliscono relazioni fitte e costituiscono la base per un arricchimento artistico generale, reciproco. Creano degli esempi, dei precedenti. Non sempre è stato così. C’è un certo tipo di torinesità elitaria contro cui, nel mio piccolo, combatto da anni. L’aver abbattuto qualche muro, l’aver prodotto progetti talvolta senza chiedere un soldo, l’aver creato stima laddove c’era diffidenza è forse un risultato che mi rende ancor più fiero del semplice voto alto in pagella delle mie canzoni. roduttore, musicista, Pmancare cantautore per non farsi nulla. Da un punto

di vista di addetto ai lavori, com’è cambiato lo scenario “indipendente” italiano con l’avvento del potere utile quanto dissacrante della rete? Oggi, banalmente parlando, tutti possono fare un disco. A tuo avviso, ciò ha portato ad un appiattimento del livello musicale o è stato uno sprint per fare meglio? Temo che su una domanda del genere avremmo da parlare per giorni. Provo a semplificare. Tu parli di forze centripete che hanno dato luogo a uno tsunami ancora in atto e di cui è difficile parlare come se fossimo già fuori dai marosi. L’ascoltatore grazie alla rete ha l’opportunità di informarsi, di emanciparsi dall’offerta forzata di pochi piatti precotti e ridiventare in qualche modo padrone dei propri ascolti, del proprio

gusto. Il mio timore è che funzioni solo nei piccoli numeri, nelle piccole grandi storie di scoperte quotidiane, di consigli dati agli amici, di incontri con persone dalla visione affine. Ma il mare magnum che si prospetta davanti aveva già portato scompensi al tempo di Myspace. Paradossalmente, l’emergere di così tante realtà sconosciute legittimate a “sperarci” era diventato frustrante sia per il fruitore di musica, sia per i soggetti in lotta nel fango e col coltello tra i denti, finendo quasi per eliminare tutto e tutti di fronte a un effetto eccessivamente dispersivo. Dal punto di vista degli artisti, si sono aperte sempre maggiori possibilità di autoprodursi registrando in casa, distribuire il proprio materiale digitalmente e fruire dei social o di altre comunità virtuali per autopromuoversi e innescare il passa parola sul proprio conto. La favola dello sconosciuto che sopperisce alla mancanza di mezzi e conoscenze facendo leva solo sul proprio talento e sulla propria creatività è quanto di più affascinante si possa immaginare. Ci fa sognare, ci fa pensare a un ragazzino che alzi al cielo la sua arma, sia una chitarra, un computer o un campionatore e gridi forte che non c’è limite alle idee. Ogni tanto qualche favola, qualche lieto fine salta agli onori della cronaca e sembra dimostrare tale tesi. Ma a esser realisti, per un progetto che supera il velo dell’anonimato, ce ne sono enne di pari valore e qualità che rimangono e rimarranno nell’ombra, occorre prenderne atto. E’ superfluo che faccia poi cenno della tendenza alla sempre minor

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qualità audio dei prodotti realizzati. L’investimento in tal senso sembra ahimè sempre meno giustificato considerando i supporti finali e i formati sui quali un brano finisce: quanti di noi sono stati conosciuti per la prima volta grazie a un mp3 ricompresso da youtube? Non solo. La crisi della vendita del supporto fisico sta annichilendo il piacere di realizzare un prodotto valido nel suono e nella grafica. L’unico ambito al quale sembra ci si possa ancora aggrappare è quello del live, quindi tanto vale(sembra dirsi una band oggi) buttare giù alla peggio una decina di brani e puntare tutto sul chiarire le cose dal vivo. Qui si aprirebbe il capitolo booking e passo, onde evitare ulteriori catastrofismi. D’altra parte se sono qui come molti altri a cercare di portare, nonostante tutto, il mio materiale a nuove orecchie e cuori, è perché penso ancora che questo sia un modello di vita in cui credere.

L

a bellezza del fare musica è anche la bellezza dell’ascoltare musica. Senza cadere retoricamente nelle tue personali e passate influenze, c’è qualcosa sia a livello nazionale


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