JUST KIDS - #07 - Maggio 2013

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[Musica] recensioni

VASCO BRONDI Andrea Bruno Come le scie che lasciano gli aerei

rispecchiano l'animo dei personaggi. Il racconto, in pieno stile Luci della centrale elettrica, è una metafora continua, dove la storia di vita di due ragazzi ricade poi nel concetto di partenza e abbandono. Questo fumetto ci porta nei sobborghi urbani di una metropoli, di quelle piene di palazzi e rumori. È la vita di Micol e Rashid, lei una pony pizza piena di sogni infranti, lui un ragazzo malinconico che se la cava con lavori (Coconinopress, 2012) al cantiere e al Phone Center. Legati da chissà quale di Flavia Tucci forza, i due intraprendono una fugace storia di piena amicizia che termina con la partenza di Micol. Si percepisce perfettamente come il passato non debba avere nulla a che fare con il presente, infatti, dei personaggi principali non si sa praticamente nulla della loro vita fino a quel momento, solo qualche flebile riferimento. Ciò che succede ai due ragazzi è influenzato solo dal presente. Entrambi giovani ed entrambi in un posto che non li appartiene: Micol, ex studentessa, vive con altre due ragazze in un appartamentino che si potrebbe definire più una tana che una casa; Rashid, passa le giornate a lavorare e le sere ad aiutare amici a rubare rame, nello stesso cantiere dove lavora, solo per riuscire a tirare avanti. Il loro incontro avviene proprio davanti alla pizzeria dalla quale Micol è appena stata assunta come ragazza delle consegne. E’ Rashid a fare il primo passo e, dopo una serie di incontri improvvisi, i due si aprono pian piano l'uno con l'altro, sia in senso emotivo che fisico. Micol dopo pochi giorni dal primo incontro con Rashid, parte. Si riesce quasi a percepire il silenzio che prova il ragazzo, pur essendo nei pressi dell'aeroporto, un silenzio che sa di speranze infrante e solitudine. Una storia apparentemente semplice, con mille sfaccettature tutte da scoprire, che può trovare spazio nella nostra vita di tutti i giorni, dove la Rico, avevi la bocca socchiusa l'ultima volta che sopravvivenza quotidiana va a discapito dei sogni. [ ] ti ho visto, cantavi tra te e te, eri mezzo morto con i tuoi cani accanto. Eri bianco come il cielo di fine febbraio”, così inizia la graphic novel firmata Vasco Brondi, noto anche come Le luci della centrale elettrica, animata dai disegni di Andrea Bruno. Questo è il secondo lavoro editoriale dove troviamo la firma di Brondi, infatti, nel 2009, uscì Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero, un libro che parla di amori e periferie urbane, ma, Come le strisce che lasciano gli aerei è di fatto il primo fumetto da lui concepito, edito dalla Coconino Press e pubblicato nel settembre 2012. Lo stile dei disegni ricorda molto l'espressionismo astratto dove, in questo caso, macchie dai colori cupi

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