Juggling Magazine #56 - september 2012

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Italiani alla EJC

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Pietro Selva Bonino pietroselvabonino@yahoo.it Dopo anni spesi ad allenare la tecnica mi iscrivo alla FLIC, dove trascorro due anni sviluppando un mio linguaggio nella manipolazione di clave, grazie alle numerosi classi di danza e di studio sul movimento. L’uscita da una scuola di circo, scopro a mie spese, può risultare molto difficile: catapultato fuori delle mura protettrici della scuola realizzo che la tecnica fine a se stessa non porta molto lontano, che non basta un costume buffo per conferire una drammaturgia al proprio numero. All’improvviso non è più così semplice salire su un palco, ogni idea che passa per la mia testa incontra numerose autocensure, e quelle poche che arrivano alla messa in scena, non trovano le competenze necessarie per essere concretizzate. Ho trascorso l’ultimo anno a portare in scena numeri dei quali non ero mai soddisfatto: la classica crisi artistica. Quest’anno alla EJC è stata organizzata per la prima volta una serata dedicata ad allievi ed ex allievi di scuole di circo. Iniziativa interessante, che permette l’incon-

tro tra il mondo dei giocolieri delle convention e quello dei giocolieri inseriti nel contesto del circo contemporaneo. Ho potuto così presentare il mio numero e, proprio quando stavo ormai per perdere le speranze, ho ritrovato la gioia dello stare in scena! Il numero è piaciuto a me ed al pubblico, ho ricevuto molti commenti positivi e costruttivi, che mi danno l’energia della quale avevo bisogno per proseguire. Quest’anno sono stato ammesso alla scuola nazionale di teatro di Jacques Lecoq, a Parigi, una scuola di teatro fisico molto importante e molto dura, dalla quale spero di uscirne indenne.

TrioRosselliCaspaniDeMontis alias Triocadero triocadero.blogspot.com Giugno 2011, il nostro debutto alla convention in Brianza, Adolfo ci chiedeva di scrivere un articolo sul nostro lavoro. Oggi, agosto 2012, ci troviamo a raccontare l’emozione di prendere parte al galà della EJC! Un anno e mezzo dopo la nostra prima residenza a Porto Banana, la mail che conferma la nostra presenza alla EJC in Polonia ci lascia increduli, eccitati e spaventati allo stesso tempo. Arrivati a Lublin ci sembra che i mesi d’attesa siano volati e, dal momento in cui

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vediamo il tendone, il palco e la scenografia, abbiamo la sensazione che avremmo preso parte a uno spettacolo speciale. Riusciamo a evitare “quasi” tutti i party della EJC prima del grande giorno e finalmente ci siamo. Il livello degli artisti è altissimo e in scaletta siamo penultimi! Dobbiamo allentare la tensione così ci sediamo in triangolo in mutande e prendendoci per i capezzoli iniziamo il nostro oooohmmm. Anche i clown Ucraini pensano che siamo dei cretini, figuratevi gli altri… Nel primo galà la temperatura troppo alta condiziona un po’ il ritmo, ma il secondo è una vera “fossa dei leoni”! Applausi e boati assordanti accompagnano tutti i numeri fino alla fine dello spettacolo e ci troviamo tutti uniti, presi per mano davanti a un pubblico in piedi sorridente e consapevole di aver visto un gala indimenticabile. Per noi lo sarà sicuramente. Da quel momento in poi la vodka polacca confonde un po’ i nostri ricordi, ma siamo sicuri che questa del 2012 sia stata “la convention perfetta”.

Marianna De Sanctis www.mariannadesanctis.com Per diversi anni ho bazzicato le EJC, ed ogni anno, guardando il galà, mi sono sempre chiesta se mai un giorno sarei potuta salire su un palco così grande e davanti ad un pubblico sfegatato di giocolieri in festa. Quattro anni dopo, al festival “Recontre de Jonglages” a Parigi, dove mi esibisco, incontro Marta, l’organizzatrice del galà EJC 2012. Si chiacchiera, ci si conosce, si ride e ci si saluta. Qualche settimana dopo vengo ufficialmente invitata a partecipare al galà. Non so cosa sia successo, sarà che tutti siamo stati “piccini” davanti agli artisti che per anni vedevamo passare davanti ai nostri occhi, ma ho sentito come il realizzarsi di un sogno. E ho visto realizzarsi tanti anni di sacrifici e di impegno, professionali e sentimentali, dedicati alle arti circensi. Non so neanche se sia possibile descrivere letteralmen-

Marlon Brando

LB

te l’emozione di ritrovarmi dietro il palco prima di fare il mio numero e capire che sono proprio li. Sentire il clamore del pubblico arrivarti in faccia con naturale e generosa violenza e scendere dal palco con il tremore alle mani e il cuore che salta. Posso soltanto dire che è stato uno dei galà migliori che io abbia mai visto in 5 anni di viaggi. Ho condiviso il palco con degli artisti incredibili, in particolare con Aleksandra Savina di Kiev, una delle migliori hoop juggler attuali. E sapere che quest’anno in un galà della EJC ci sono stati due numeri di hula hoop, così tanto differenti tra loro, è segno anche che i tempi stanno cambiando. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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