Ludovic des Cognets
Jug n 55_JUG new 08/06/12 11.15 Pagina 8
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intervista a Sean Gandini e Kati Yla-Hokkala grandi idee vengono fuori dal mondo della giocoleria. Per esempio Merce Cunningham è stata per anni una delle nostre maggiori ispirazioni, così come la visual art e altre forme d’arte. Amiamo dedicarci alla giocoleria pura, farla incontrare con la musica classica, ma al momento ci interessa guardare al teatro e sottolineare una struttura narrativa della giocoleria. È proprio battendo questa pista che abbiamo realizzato Smashed, un tributo a Pina Bausch, che vede in scena 9 giocolieri, 100 mele e tanta ceramica cinese che finisce in pezzi. Lo show era stato commissionato dal National Theatre di Londra e doveva andare in scena una sola volta, ma ha riscosso così tanto successo che lo abbiamo già replicato 50 volte, e abbiamo tra le 50 e le 100 repliche in programma! Era un’idea che avevamo in testa da diversi anni. All’inizio pensavamo di fare una parata di giocoleria basata sul lavoro di Pina
Ryoko Uyama
La compagnia Gandini Juggling nasce 20 anni fa e non abbiamo mai ricevuto tanto interesse nel nostro lavoro come ora. Abbiamo date per tutto l’anno e già date e progetti per i prossimi due anni. Le persone sono interessate al nostro lavoro, ci commissionano performance e ci offrono residenze per la creazione di nuovi spettacoli. Siamo fortunati perché lavoriamo con giocolieri dal gran talento; Ignaki è con noi ormai da 10 anni, Owens da 7 anni, e insieme ai tanti altri che collaborano con noi formano una famiglia molto estesa. Per noi è fantastico, perché lavorano per/con noi ai nostri spettacoli, ma sono così pieni di idee e non smettiamo mai di imparare tanto da loro. Wes, Patrick, Sakari e tutta una nuova generazione di giocolieri sono figure che regalano tanti spunti per la ricerca, eppure le nostre più
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Bausch ma l’idea non decollava mai. Smashed è invece venuto alla luce in una sola settimana di prove, c’era qualcosa di particolare, anche nella comunicazione col pubblico, che ha funzionato fin dall’inizio, forse l’utilizzo delle mele, che sono un frutto molto comune e riconoscibile da tutti i pubblici. Al centro del lavoro c’è la relazione non sempre facile tra uomini e donne, con in scena 7 uomini e 2 donne, il che crea già uno squilibrio. Portiamo in scena scene anche un po’ forti ed è interessante notare come diverse culture reagiscano allo spettacolo in modo diverso. In alcuni paesi ci hanno accolto con entusiasmo ma la direzione del teatro ci ha chiesto di eliminare alcune scene dalla rappresentazione, che non ci sembravano nemmeno le più forti! Per il futuro stiamo lavorando ad un nuovo spettacolo, chiamato Clowns & Queens, potrebbe essere un Smashed part 2, una esplorazione sempre sul terreno delle relazioni tra i sessi. Trovare le mele giuste non è stato facile! Cercavamo mele che i giocolieri del gruppo
potessero comodamente tenere nella loro mano, e alla fine le 10 Royal Gala sono risultate le migliori. Ogni show vede la distruzione di 100 mele, così in ogni posto dove andiamo cerchiamo un fornitore e non sempre hanno le 10 Royal Gala! Ad uno show ci hanno portato in alternativa delle mele verdi che risultavano troppo scivolose, e quello è stato uno show con qualche drop in più… Credo ci sia piaciuta l’idea che potessimo realizzare uno show di un’ora solo con le mele e in futuro forse proveremo qualcosa con i pompelmi! Smashed porta in scena anche l’ossessione con l’atto del rompere. Il nostro primo show conteneva già questo elemento con una routine di un minuto con 5 palline che poi cadevano e si rompevano, ed è stata un’ossessione ricorrente nei nostri lavori: rompere. Mostrare l’effimero della giocoleria, che solo dura alcuni attimi e poi non c’è più, una metafora della vita. La ceramica la compriamo invece dai negozi di beneficienza... ci piace distruggere roba di dubbio gusto!
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Smashed