Jug n 49:JUG new 16/12/10 16:25 Pagina 33
È difficile scrivere un articolo su qualcosa che hai voluto, progettato, costruito, vissuto e poi smontato pezzo per pezzo. Veramente. È difficile perché le emozioni che si accavallano sono tantissime e discordanti, perché le cose che vorresti dire sono troppe per le 3000 battute a disposizione, perché le mani ti fanno ancora male per il troppo lavoro e la stanchezza
testo di
Federico Benuzzi del team organizzativo foto di
Nicola Cassanelli
II convention emiliana V weekend monociclistico www.giocolieriemiliani.org non ti ha ancora abbandonato e perché la voglia di decantare quanto l’hai amata rischia di sembrare piaggeria… Dicono che la seconda volta è più facile. Bugia! Sarà che ad organizzare da 10 ci siamo ridotti a 6, sarà che i volontari hanno latitato più del solito, sarà che certe promesse sono state disattese, ma è stata veramente dura. Però credo che quello che abbiamo offerto alla comunità dei giocolieri sia stato di qualità! Perfettibile, per carità, ma comunque un gran bel evento. Nei 4 giorni di convention, i giocolieri ed i monociclatori accorsi da tutta la penisola hanno potuto vivere, in ordine rigorosamente sparso: la parata e le olimpiadi (con tanto di passing in lungo con uova fresche), il renegade (uno dei più lunghi e demenziali degli ultimi 10 anni), il gran gala (mar-
toriato dal freddo ed un po’ lungo ma estremamente vario e con artisti di fama internazionale), uno chapiteau, una palestrina in zona convention (ottima per bouncing e combat notturni), una palestra gigante (a dieci minuti dalle tende ma ottima per il monobasket e gli allenamenti appartati), il campo trial (si dice che Satana in persona lo avesse progettato), il giro muni (conosciuto anche come “mountain unicycle”), il giro grandi ruote (conosciuto anche come “solo per monocicli 29, 36 o marcia muniti e per monociclatori con buone gambe”), il campo da basket, il bar (aperto 24 ore al giorno), il ristorante (con gli immancabili tortellini), i trader e decine e decine di workshop. Tra i tanti ricordiamo quelli di Philipp (monociclo), Fernando (rimbalzine), Ciccia (yoyo), Kiko e Bugo (palline), Shay
(clave), Jesus e tutti quelli che si alzavano alle 9 di mattina (yoga e danza contemporanea), Moon (sfere da contact), Dario85 e tutti i monociclatori alle prime armi, Priam con i suoi 4 diablo! E scusate se mi sono dimenticato di ringraziare qualcuno, ma voglio usare le ultime bat-
tute per lanciare un messaggio: le convention sono organizzate dai giocolieri per i giocolieri. Noi organizzatori non ci guadagniamo nulla. Se non ci aiutiamo sono destinate a morire. Inoltre i comuni che ci ospitano, per darci i loro spazi, si aspettano da noi qualcosa. Tutto questo per dire che se non vogliamo convention sempre più costose o povere di iniziative servono i volontari, le parate e gli spettacoli aperti al pubblico. E tutti dobbiamo far la nostra parte. Do the juggling!
j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 4 9 d i c e m b r e 2010
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