Juggling Magazine #80 - september 2018

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o incontrato la giocoleria quando ero piccolo, nei corsi di circo per bambini. Avevo 8 anni e già il tarlo nella testa di imparare a giocare le tre palline, tre clave e i cerchi, gli oggetti classici della giocoleria. Ma il vero innamoramento è arrivato anni dopo, quando in Sud America ho conosciuto un ragazzo, di nome Freddy, che mi ha mostrato come “fare semaforo” con la giocoleria. Per me è stata un po’ un’illuminazione, queste cose non le avevo viste prima in Europa, e lì ho capito che era una sfida per la mia giocoleria, ma anche la possibilità di guadagnare qualcosa viaggiando, e da allora è scoppiata la mia passione congiunta per la giocoleria e per i viaggi. Ho fatto qualche anno di acrobatica, però a livello base, workshop di teatro fisico, di danza, ed un workshop molto interessante allo Spazio NU di movimento, clown, acrobatica e quello mi ha aperto un po’ la possibilità di approfondire il movimento del corpo attraverso la giocoleria. Le clave mi sembrano uno degli oggetti più completi nella giocoleria. Offrono versatilità, possibilità di ricerca, di gioco con il corpo, di contact manipulation. Ciò che mi ha appassionato della giocoleria è stata la possibilità di approcciare attraverso di essa espressione corporea, e le clave sono state per me uno strumento di linguaggio, di comunicazione. Attraverso le clave io posso muovermi, attraverso il mio movimento posso generare delle emozioni. In questo percorso devo tantis-

simo a tutti i giocolieri passati da casa mia, con i quali ho condiviso anche molto di più della semplice giocoleria. Devo tanto al Sud America, con questa capacità di stupirci ogni volta, sia con tecnicismi, sia con artisti che hanno presenza scenica, o un bagaglio di ricerca davvero importante. Tra i giocolieri italiani mi rifaccio a Caio Sorana, che credo sia una grossa ispirazione per tutti noi. Dopo un periodo in giro per la Spagna, e dopo aver completato gli studi come fisioterapista, sono rientrato a Milano, dove ora lavoro in un centro privato di fisioterapia, cercando il giusto bilanciamento tra fare giocoleria e lavorare. E portare il lettino per i massaggi alle convention è una mia iniziativa che va in questa direzione. Mi piace poter aiutare i giocolieri, offire dei workshop ma anche delle sedute di fisioterapia per chi ne ha bisogno, e i giocolieri che si allenano tanto ne hanno spesso bisogno! Del mondo dei giocolieri mi appassiona molto l’essere propositivi. Ognuno è spronato a fare il suo meglio, non solo per se stesso, ma anche per gli altri. C’è tanta vera condivisione, anche della fatica che c’è dietro, e tutti ti ringraziano perché capiscono che comunque stai donando un pezzo della vita a questa comunità.

EUROPEAN JUGGLING CONVENTION 2018 FEDERICO STRADA

EMANUELE MAGAU EUROPEAN LJUGGLING CONVENTION 2018

a verticale è forse una capacità innata per me, l’ho fatta spontaneamente fin da bambino, non so perché, e non perché stessi facendo ginnastica, che poi ho praticato come ginnasta dagli 11 ai 18 anni. Ho incontrato il mondo della giocoleria soltanto quattro, cinque anni fa, mentre uscivo da un periodo molto oscuro. Avevo un problema alle ginocchia e credevo di avere un’artrosi precoce, e in effetti sono stato quasi un anno con la stampella. Ero depresso perché io senza il movimento, anche se non è la mia professione, mi sento veramente senza niente. Quando ho scoperto che potevo guarire, che non era un’artrosi precoce, ho frequentato anche un corso di giocoleria con Lorenzo Crivellari. La giocoleria è stata una scoperta particolare, anche a livello emotivo, come la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. In quel con6

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testo circense ho ripreso a fare le verticali; avevo smesso di farle quando ho lasciato l’agonistica a 18 anni e avevo quasi dimenticato che sapevo farle! Ora mi diverto con le verticali, sono una pratica gioiosa, un modo per rilassarmi, e ho cominciato perfino a farle su una mano. Io lavoro per una cooperativa sociale, con persone svantaggiate, e nel circo quindi non ho ambizioni, non mi interessano le competizioni, e quando partecipo alle gare di verticali alle convention lo vivo come un bel gioco. WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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